S.P.R.I.Te. magazine n.5
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Numero 5 !Un'altra uscita di S.P.R.I.Te. Magazine!E' momento di forte impegno per l'Associazione. Le tante attività che stiamo portando avanti occupano le nostre giornate almeno otto ore al giorno.Ma... voi lo sapete cosa stiamo facendo?A volte mi chiedo perché la percezione più diretta delle attività proposte da S.P.R.I.Te. non sia quella degli studenti di Scienze dell'Informazione, ma di tanti studenti di altre Facoltà. Se vi va ogni tanto fate due passi fino alla porta dell'Associazione e date un'occhiata alle locandine appese... le vedrete cambiare spesso e magari troverete qualcosa di interessante anche per voi!Mi sento di sottolineare, come apertura del giornalino, il progetto più ambizioso degli ultimi tempi... La Notte Bianca Universitaria.Assieme a tutte le Associazioni studentesche di Cesena abbiamo deciso di realizzare un grosso evento dedicato a tutti gli studenti e più in generale a tutta la città di Cesena. Si tratta della Notte Bianca Universitaria. Mai prima d'ora nella nostra zona si era realizzato un progetto di questo tipo.L'obiettivo è quello di far parlare, attraverso un momento di incontro e di festa, della presenza dell'Università a Cesena, che indiscutibilmente, anno dopo anno, sta diventando sempre più vasta ed importante.Sabato 26 maggio, dalle ore 19 fino a tarda notte, eventi di vario genere animeranno il centro storico della città di Cesena.Musica, teatro, conferenze e arte di strada creeranno un percorso interessante per pubblico di tutte le età.Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito.Facilmente in Sede e in giro per Cesena troverete il programma della serata (ovviamente anche a S.P.R.I.Te.), diversamente potete consultare il sito web www.nottebiancauniversitaria.it
S.P.R.I.TE. MAGAZINE
NUMERO VANNO 2007
S.P.R.I.Te. Magazine VSTUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA E TECNOLOGIE
SPRITE MAGAZINE
Credo sia una bella occasione per trascorrere all'aperto una sabato sera di fine maggio. Non mancate!
Tommaso DionigiPresidente Associazione S.P.R.I.Te.
SommarioLe potenzialità di Ajax - Demo (Simone Gentili) Pag. 3
Intervista doppia: Rizzi & Golfarelli - a cura di Filippo Venturi
Pag. 11
Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare - Elvis Ciotti
Pag. 20
Refactoring : improving design - Marco Bagnaresi Pag. 24
Premi Nobel 2006 - Filippo Venturi Pag. 26Enigmi matematici e soluzioni Pag. 31
Slash's Snakepit : It's five o'clock Somewhere ... - Roberto Civinelli
Pag. 33
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Le potenzialità di AjaxDi Demo (Simone Gentili) <[email protected]>
PremessaProgrammare Ajax richiede alcune conoscenze di base:
1. HTML o XHTML2. CSS3. Javascript4. PHP ( o altro linguaggio server )5. MySql ( o altro database )
I Css in questo esempio non sono utilizzati, ma se si vuole creare un'applicazione appena appena presentabile sono necessari. Assieme, magari all'utilizzo di un software come GIMP o Photoshop per fare la grafica di qualche pagina.
Incominciamo ...Ajax esisteva prima ancora di prendere il nome che tutti, o molti, oggi gli attribuiscono. A coniare il termine Ajax fu Jesse James Garret nel febbraio 2005. Egli diede il nome ad un nuovo ( ma gia popolare ) modo di approcciarsi alla programmazione web: Asinchronous Javascript + XML. Ajax non è un linguaggio di programmazione, quanto piuttosto una tecnica. A parte chi ha la fortuna di possedere una connessione veloce (ma anche in questo caso Ajax si è dimostrato “potente”), molti di voi si saranno sicuramente imbattuti, e tuttora si imbattono in schermate bianche del browser che aspettano di essere ricaricate. Ajax permette di diminuire a tal punto i tempi di aggiornamento di una pagina, da far sembrare nullo il tempo di aggiornamento.Cosa meglio di un esempio può spiegare le potenzialità di una nuova tecnica di programmazione web quale è Ajax? Nell'esempio che ho scelto mi sono ispirato alla home page di una community che mostrava in tempo reale, e senza la necessità di operazioni da parte del navigatore, gli ultimi interventi inseriti dagli untenti. In questo esempio in particolare, andremo a creare una “struttura” in grado di mostrare l'id ed il nome dell'ultimo contatto di una rubrica. Molto più
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SPRITE MAGAZINE
astrattamente: si tratta di aggiornare una porzione di pagina riportando l'ultimo record di una tabella senza che chi sta navigando nel nostro sito debba compiere azione alcuna.Chiariamo subito il fatto che ci sono, diciamo, almeno quattro modi differenti di sfruttare Ajax, e riguardano proprio la sua evoluzione. Il primo approccio di Ajax è quello di utilizzare i vecchi <frameset/>(1) nascosti (con bordo e dimensioni uguali a zero per renderli invisibili), successivamente si passò agli <iframe/>(2) ed alla possibilità di generarli sfruttando il DOM delle pagine xHtml con Javascript(3) e solo di recente l'introduzione dell'oggetto XMLHTTPRequest(4) ha permesso a questa tecnologia di avere veri e propri frame nascosti all'interno delle pagine. Ho scelto il peggior metodo ( ovvero il più vecchio ma più semplice ), per spiegare cosa può fare Ajax.Prima di tutto è necessario un database che contenga la informazioni in questione (createne uno di nome my_ajax). Per motivi di spazio ( e di voglia ) ho fatto una tabellina piccola piccola. Sempre per motivi ti voglia, ho preferito usare MySQL, che si sposa bene con PHP e perché lo conosco meglio. Mostro il codice per crearla e per inserire un paio di record:
db.sqlCREATE TABLE `contatti` ( `id_contatto` int(11) NOT NULL auto_increment, `nome` varchar(50) collate latin1_general_ci NOT NULL, PRIMARY KEY (`id_contatto`));
INSERT INTO `contatti` VALUES (1, 'Elvis');INSERT INTO `contatti` VALUES (2, 'Demo');
I codici di questo esempio sono scaricabili anche dal sito di sprite:http://sprite.csr.unibo.it/knottyboy
La prima pagina che dobbiamo creare sarà quella contenente i frame:
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index.php<html> <head> <title>Un esempio di Ajax</title> </head> <frameset rows="100%, *" border="0"> <frame src="visibile.php"
name="frame_visibile" id="frame_visibile">
<frame src="about:blank" name="frame_nascosto" id="frame_nascosto" frameborder="0">
</frameset></html>
La pagina è molto semplice: c'è un frame di dimensione 100% ed uno nascosto che attualmente non apre nessun documento. All'occhio del navigatore si vedrà solamente visibile.php:
visibile.php<html> <head> <title> Prova </title> </head> <script type="text/javascript" language="javaScript" src="visibile.js"></script> <body> Ultimo contatto inserito: <table> <tr> <td>Id_Contatto</td> <td><span id="id_contatto" name="id_contatto"></span></td> </tr>
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<tr> <td>Nome Contatto</td> <td><span id="nome" name="nome"></span></td> </tr> </table> </body></html>
Uno dei problemi di ajax, è quello della separazione del codice, che potrebbe sembrare caotico quando si mescolano diverse tecnologie assieme: CSS, Javascript, HTML e PHP. Ho cercato di usare un metodo per rendere non troppo complicata la separazione dei codici ed isolare ciascuna tecnologia per non creare confusione. In particolare ho usato la convenzione:
1. nome_pagina.php2. nome_pagina.js
che per ogni documento permette di avere una separazione distinta del codice.Come si nota, infatti, questa pagina non ha ne codice Javascript ne codice PHP. Se ho usato l'estensione .php è solo perché voglio fare pubblicità occulta al linguaggio e non perché non mi piace proprio per niente ASP.visibile.php non fa altro che caricare un file .js (javascript) e formatta l'HTML per mostrare i dati che verranno successivamente caricati con Ajax.Andiamo dunque a vedere visibile.js:
visibile.js
function modifica_pagina (id_contatto, nome) { document.getElementById('id_contatto').innerHTML = id_contatto; document.getElementById('nome').innerHTML = nome; } function cambiaTesto ()
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{ top.frames["frame_nascosto"].location = "nascosta.php"; setTimeout('cambiaTesto ()', 3000); }
window.onload = function () { setTimeout('cambiaTesto();', 1000) }
Le funzioni in questione sono tutte funzioni che ci permettono di interagire con il documento HTML “visibile”.
modifica_pagina (id_contatto, nome)
Riceve in ingresso alcune informazioni che andranno a popolare la pagina HTML.
cambiaTesto () Avrei potuto chiamare questa funzione start(), che avrebbe avuto più senso, ma ormai ho fatto il codice e non mi va di modificarlo.Questa funzione ha il compito di caricare la pagina nascosta.php nel frame nascosto. In oltre si richiama ciclicamente per rendere continuo l'aggiornamento della pagina.
window.onload = function (){ setTimeout('cambiaTesto();', 1000)}
Al caricamento della pagina visibile.php, viene richiamata la funzione cambiaTesto che fa partire la “struttura”. Da notare che avrei potuto anche utilizzare l'evento onLoad=”” del body di visibile.php. Se non l'ho fatto è sempre per la questione della separazione del codice. Non è obbligatorio, e nemmeno necessario, è che volevo fare il fighetto.
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SPRITE MAGAZINE
In sostanza tutto quello che fa questa pagina, è far caricare nel frame nascosto la pagina nascosta.php. Andiamo dunque a vedere che cosa succede in quella pagina:
nascosta.php<?php $connessione = mysql_connect("localhost", "root", ""); mysql_select_db("my_ajax") or die(mysql_error()); $sql = "select * from contatti order by id_contatto desc limit 1"; $res = mysql_query ($sql); $contatto = mysql_fetch_array($res); $id_contatto = $contatto["id_contatto"]; $nome = $contatto["nome"]; $html = <<<MY_HTML<html> <head><title>Prova</title></head> <script src="nascosta.js" type="text/javascript" language="javaScript"></script> <body> <div id="id_contatto">$id_contatto</div> <div id="nome">$nome</div> </body></html>MY_HTML;
echo $html;?>
L'unica pagina che fa veramente qualche cosa lato server è questa: si connette a mysql, apre il database, e genera un documento HTML. Questo documento è strutturato esattamente come visibile.php, fatta eccezione per la query, che prende l'ultimo contatto inserito. Come da convenzione c'è un file nascosta.js:
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nascosta.js
window.onload = function () { var id_contatto = document.getElementById('id_contatto').innerHTML; var nome = document.getElementById('nome').innerHTML; top.frames['frame_visibile'].modifica_pagina(id_contatto, nome); }
Questa pagina non fa praticamente niente =). Ovvero prende i dati recuperati da PHP e scritti nell'HTML risultante, e chiama la funzione modifica_pagina(id_contatto, nome); che abbiamo già visto, e che fa parte di visibile.php. La funzione in questione, per i distratti, è quella che popola l'HTML della pagina visibile.Be, se voi tenete due finestre del browser aperte, una con index.php aperta e nell'altra andate a modificare il database, noterete che visibile.php si aggiorna automaticamente. Visto così Ajax non serve a niente ma pensate di avere 10 porzioni di pagina con la stessa funzionalità. Pensate ad una community ed a box che mostrano gli ultimi interventi, gli ultimi iscritti, un'immagine a caso pescata dal db, l'ultimo blog modificato, l'ultimo aggiornamento ... Sarebbe tutto aggiornato in tempo reale e senza il minimo intervento dell'utente. Si potrebbero anche mostrare pagine con dei moduli che aggiornano gli stessi dati caricati dinamicamente. Tutto questo significa meno click, meno attesa e dunque più iterazione e più velocità.
ConclusioniDopo aver fatto questo articolo, ho provato subito a sperimentare questo codice in un prodotto “commerciale”. Nel sito che sto realizzando ho aggiunto un campo in più nella pagina visibile (destinato ad un menu di prodotti). Ho modificato prima il layout di
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SPRITE MAGAZINE
tutta la pagina visibile.php. Ho sistemato opportunamente visibile.js in modo che funzionasse con i nuovi campi. In particolare ho fatto si che una nuova funzione permettesse di passare l'id del prodotto che si vuole visualizzare.
visibile.js... function carica_prodotto (id_prodotto) { var new_location = "nascosta.php?id_prodotto=" + id_prodotto; top.frames["frame_nascosto"].location = new_location; }...
nascosta.php ora prende dati di un'intera tabella di prodotti, e crea il codice html capace di usare la funzione carica_prodotto (id_prodotto). Ogni volta che si clicca sul menù con l'elenco dei prodotti nascosta.php viene caricata ( solo quando viene richiesto – dopo il click – e non continuamente come nell'esempio illustrato precedentemente ) e attraverso nascosta.js aggiorna i campi presenti in visibile.php.In questo esempio si tratta solo un campo di testo. Nel caso di campi di tipo immagine, bisogna fare si che nascosta.php elabori il contenuto del testo e non mostri solamente il nome dell'immagine. Nel codice HTML che verrà scritto, dovrà essere presente, per esempio, il tag <img/>. La dove manca del testo si potrebbe voler inserire un testo di default. Mi rendo conto che il codice che ho mostrato sia “povero”. La prossima volta farò qualche cosa di più serio.
Bibliografia consigliata:WROX - Ajax Professional - Nicholas C. Zakas, Jeremy McPeak, Joe Fawcett
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Intervista doppiaA cura di Filippo Venturi
Dott. Stefano Rizzi
Dott. Stefano Rizzihttp://www-db.deis.unibo.it/~srizzi
Email: [email protected]
Nome e Cognome? Stefano RizziTitolo di studio?
Laurea in Ingegneria Elettronica
e dottorato di ricerca in
Ingegneria Elettronica e
Informatica.
Materia di insegnamento?
Ingegneria del software e Sistemi
informativi avanzati.
Qual è il suo ambito di
ricerca?
Nell’ambito delle basi di dati,
principalmente la business
intelligence e il data warehousing,
con particolare attenzione alla
progettazione. Secondariamente,
nell’ambito della bioinformatica, mi
occupo della classificazione di
superfici proteiche.
Com’è arrivato fino a qui?
Sono un cesenate adottivo della
primissima ora. Nel 1989, a pochi
mesi dalla laurea, ho iniziato a fare
da tutor per il corso di TAMC tenuto
dal prof. Maio. Poi ricercatore,
professore associato, e infine
ordinario dal 2005.
Luogo preferito per le
vacanze?
Mari tropicali, ma adoro anche la
montagna.
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SPRITE MAGAZINE
Piatto preferito?
Profiteroles.
Ultimo libro letto?
“Passato, presente e chissà”, di
Loriano Macchiavelli.
Carino,ambientato nella Bologna
degli anni ‘70.
Libro consigliato?
“Testimone inconsapevole”, di
Gianrico Carofiglio. Preziosissimo
per un quarantenne in crisi di
identità!
Ultimo film visto?
“The prestige”: molto
interessante, ben girato e ricco di
chiavi di lettura.
Film consigliato?
Me ne vengono in mente tre,
imperdibili anche se per motivi
diversi: “L’attimo fuggente”, “The
Truman Show” e “Moulin Rouge”.
Cosa fa nel tempo libero?
Quando ancora ne avevo, cioè
prima della nascita delle mie
figlie, mi dedicavo anima e corpo
alla musica. Suonavo pianoforte,
tastiere elettroniche e chitarra, e
cantavo in un coro di blues e
gospel. Adesso, il problema di come
occupare il tempo libero non si
pone più!
Se vincesse un milione di euro,
cosa farebbe?
Metà la investirei, per sicurezza, e
con l’altra metà viaggerei intorno al
mondo fino a stancarmi. Ho un po’
di arretrati da recuperare!
Cosa ne pensa del nostro Corso
di Laurea?
Anche se è stato un po’ massacrato
dalla riforma, lo ritengo ancora
molto valido. Non condivido chi
incensa i corsi di Ingegneria e
disprezza il nostro: a Bologna, io
lavoro a gomito con docenti di
Ingegneria, e vi assicuro che non è
tutto oro quello che luccica.
Il livello di difficoltà del corso
è calato, rispetto ad una volta,
come ha sostenuto qualche suo
collega?
Mi sembra che non ci siano dubbi in
proposito: decisamente e
drammaticamente sì. Io ho seguito
in prima persona i cambiamenti del
corso nell’arco di quasi vent’anni, e
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ho assistito al progressivo
impoverimento dei contenuti dei
corsi che insegno.
E degli studenti di oggi, cosa
ne pensa?
Difficile a dirsi… Negli anni
passati, su una platea di 30-40
studenti, ne avevo spesso anche 4
o 5 veramente eccezionali.
Quest’anno il livello medio di
interesse e preparazione mi
sembra migliore, ma non ho
ancora identificato delle “punte”
paragonabili a quelle di alcuni
anni fa.
Che rapporto ha con i suoi
studenti?
Direi buono, di rispetto reciproco.
I miei studenti sanno che
pretendo molto da loro, ma cerco
anche di dare molto in cambio.
Quantomeno, non mi hanno
ancora strisciato la macchina!
Ritiene che manchino una o
più materie nel nostro
corso?
Fino a poco tempo fa vedevo un
buco enorme riguardante la
sicurezza, adesso che è stato
colmato sono piuttosto tranquillo.
Quali strutture mancano nel
nostro corso di laurea?
Praticamente nessuna. Molto è stato
investito negli anni passati per
dotare il corso di strutture
avanzate, e anche se negli
ultimissimi anni cominciano a
scarseggiare i fondi, direi che
stiamo ancora vivendo di rendita.
Se si dovesse reimmatricolare,
quale facoltà sceglierebbe? In
Italia o all’estero?
Tutto sommato, credo piuttosto che
studierei per specializzarmi come
artigiano. Mi manca molto la gioia
di creare oggetti “reali” con le mie
mani.
E le facoltà estere che ha
visitato che impressione le
hanno lasciato? Che differenze
ha notato con quelle italiane?
Ho notato una maggiore rigidità, che in
parte condivido. Per esempio a
Muenster, in Germania, lo studente ha
in tutto a disposizione un paio di
tentativi per superare un esame
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SPRITE MAGAZINE
all’interno di un anno accademico.
Falliti quelli, ha chiuso.
In che cosa dovrebbe
migliorare il nostro Corso di
Laurea?
Forse servirebbe una maggiore
disponibilità, da parte di tutti noi
docenti, a insegnare non solo
quello che sappiamo ma anche
quello che effettivamente serve.
Cosa ne pensa della nuova
riforma universitaria che
mira a diminuire il numero
di corsi aumentando il
numero di crediti e di
conseguenza aumentare la
varietà dei contenuti di essi?
Mi sembra l’ennesima riforma
fasulla. Cambiare tutto perché
nulla cambi, e per di più senza
investirci una lira.
Cosa ne pensa della
associazione S.P.R.I.Te.?
Dovrei prima sapere con esattezza
cosa fa, a parte il giornalino…
E del giornalino?
Ne ho sfogliati un paio di numeri:
mi pare curato e interessante.
E del forum?
Ci entro molto raramente, anche
perché trovo poco elegante che il
C.d.L. ospiti un forum su cui si
fanno commenti disdicevoli, nonché
spesso a sproposito e privi di
fondamento, sul C.d.L. stesso.
Eccoci all’ultima domanda,
presa dalle precedenti
interviste e di sapore
marzulliano: si faccia una
domanda sul nostro Corso di
Laurea e si dia una risposta.
Come mai non abbiamo un corso
che insegna agli studenti come si
scrive un documento tecnico?
Facile: poiché altrimenti noi docenti
non potremmo far divertire gli
amici citando frasi scritte dai
laureandi nelle tesi!
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Dott. Matteo Golfarelli
Dott. Matteo Golfarelli
http://bias.csr.unibo.it/golfarelli
Email: [email protected]
Nome e Cognome?
Matteo Golfarelli
Titolo di studio?
Dottore di Ricerca in Ingegneria
Informatica
Materia di insegnamento?
Sistemi Informativi e Lab. di
Basi di dati
Qual è il suo ambito di
ricerca?
Quello dei Sistemi Informativi e
più in particolare quello della
Business Intelligence
Com’è arrivato fino a qui?
Ho iniziato 12 anni fa con una
borsa di studio su un sistema per
il riconoscimento delle impronte
del palmo della mano, poi il
dottorato, un assegno di ricerca e
quindi il concorso da ricercatore e
poi quello da Prof. associato. La
gavetta è lunga, ma se il lavoro
piace la si fa volentieri.
Luogo preferito per le
vacanze?
Mi piace visitare Paesi con culture
e stili di vita lontano dal nostro, le
ultime vacanze le ho passate in
India e prima in Vietnam. Si fatica
un po’ ma le esperienze e i ricordi
che rimangono sono fantastici.
Piatto preferito?
Mi piace molto la cucina etnica, in
particolare quella indiana, ma a
una bella grigliata mista di carne
non dico mai di no!
Ultimo libro letto?
“Il cacciatore di aquiloni”.
Libro consigliato?
Mah, leggo molto e cose molto
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SPRITE MAGAZINE
diverse. Mi piacciono i romanzi
da “Il codice da Vinci” a “I
pilastri della Terra”, ma mi
piacciono anche i saggi da
“Perché ci odiano” a “Breve
storia dell’Universo”. Lo
ammetto sono anche un seguace
di Harry Potter.
Ultimo film visto?
“Le vite degli altri”
Film consigliato?
”Se mi lasci ti cancello”, molti lo
hanno snobbato a causa del
titolo ma a parte questo è un
film bellissimo e poco visto.
Cosa fa nel tempo libero?
Quale tempo libero?! Scherzi a
parte, faccio sport (nuoto e vado
in barca a vela) e come tutti
cerco di stare un po’ con la
famiglia e gli amici.
Se vincesse un milione di
euro, cosa farebbe?
Le stesse cose che faccio ora con
un po’ meno di stress: viaggerei
un po’ di più e comprerei una
casa più grande qui a Cesena.
Cosa ne pensa del nostro
Corso di Laurea?
Lo ritengo un corso valido in cui
si riesce a instaurare un rapporto
umano tra docente e studente e in
cui (per ora) la scure dei tagli ai
finanziamenti non ha fatto troppi
danni.
Il livello di difficoltà del
corso è calato, rispetto ad
una volta, come ha sostenuto
qualche suo collega?
Sicuramente, quando l’ho
frequentato io nel 1989 i corsi,
soprattutto quelli di base, erano
più impegnativi. Ma questo
cambiamento non è avvenuto solo
nel nostro CdL, è un processo che
ha riguardato tutta la scuola dalle
elementari in su e purtroppo, più
in generale, tutta la società.
E degli studenti di oggi, cosa
ne pensa?
Hanno seguito lo stesso processo!
Rispetto allo studente che sono
stato io li vedo meno preoccupati
del risultato di un esame e meno
interessati a imparare. Per fare un
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esempio, quando ho frequentato
io Analisi II, il prof. Nicoletti si
lamentava perché non riusciva a
svolgere il programma per le
troppe domande degli studenti,
oggi una domanda in aula è
come un fulmine a ciel sereno.
Che rapporto ha con i suoi
studenti?
Credo buono, io cerco di essere
più disponibile possibile e devo
dire che loro non se ne
approfittano.
Ritiene che manchino una o
più materie nel nostro
corso?
No, più che altro negli ultimi
anni si era un po’ persa
l’organizzazione e la sinergia tra
i diversi esami; stiamo
lavorando molto sul problema
che credo ormai risolto e spero
che presto se ne vedranno i
frutti.
Quali strutture mancano
nel nostro corso di laurea?
Fidatevi, il nostro CdL non ha
nulla da invidiare ad altri corsi
in Italia e all’estero. Nei CdL che
ho visitato in Italia non ho mai
trovato spazi e risorse comparabili
con il nostro. Provate ad andare a
trovare i vostri colleghi di Bologna
a Informatica o Ingegneria!
Se si dovesse
reimmatricolare, quale
facoltà sceglierebbe? In
Italia o all’estero?
Rifarei Scienze dell’Informazione
perché credo che la forma mentis
che si sviluppa in questo tipo di
CdL sia fondamentale per molte
figure professionali. Tuttavia
cercherei di completare la mia
formazione con materie in ambito
economico/organizzativo perché i
profili ambivalenti sono quelli più
richiesti in ambito lavorativo e
perché le figure tecniche, anche se
qualificate, difficilmente hanno le
stesse possibilità di crescita
professionale.
E le facoltà estere che ha
visitato che impressione le
hanno lasciato? Che
differenze ha notato con
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SPRITE MAGAZINE
quelle italiane?
Negli Stati Uniti ho lavorato per
alcuni mesi alla Brown University,
Università privata e molto costosa:
innegabile l’elevato livello dei corsi
e delle strutture, ma la
competizione tra gli studenti era
talmente elevata che chi perdeva
una lezione rischiava di non trovare
nessuno che gli passasse gli appunti.
In che cosa dovrebbe
migliorare il nostro Corso
di Laurea? L’informatica è un
settore troppo ampio per essere
studiato a 360 gradi, bisogna
specializzarsi e il nostro CdL ha
le risorse per coprire alcuni dei
profili formativi più importanti
dal punto di vista lavorativo:
Sistemi Informativi, Tecnologie
web, Elaborazione di immagini e
Pattern Recognition. Anche a
questo stiamo lavorando
cercando di ridefinire gli esami
obbligatori e un insieme di
profili formativi che servano agli
studenti per orientarsi nella
giungla dei corsi complementari.
Cosa ne pensa della nuova
riforma universitaria che
mira a diminuire il numero di
corsi aumentando il numero
di crediti e di conseguenza
aumentare la varietà dei
contenuti di essi?
Le regole per la riforma non sono
ancora chiare, credo tuttavia che
l’elevato numero di esami sia solo
uno dei problemi dell’attuale
ordinamento. Speriamo che la
cosiddetta contro riforma
permetta di definire in modo più
chiaro e coerente un corretto
percorso formativo: ritengo che
tre anni non siano sufficienti a
completare la formazione degli
studenti e la presenza di tanti
corsi è sintomo della necessità di
comprimere nei tre anni tanti
argomenti diversi.
Cosa ne pensa della
associazione S.P.R.I.Te.? Le
associazioni studentesche sono
molto importanti perché
permettono di offrire agli studenti
dei servizi che l’Università non
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sarebbe in grado di erogare.
Devo dire però che non conosco
in dettaglio tutte le iniziative in
corso.
E del giornalino?
Lo leggo sempre per vedere che
atmosfera c’è nel CdL sia tra gli
studenti, sia tra i docenti.
E del forum?
Un ottimo mezzo per lo scambio
di opinioni e di informazioni tra
gli studenti, ma deve avere un
moderatore per evitare che
diventi uno strumento di
ostracismo. Io lo leggo spesso
per capire se ci sono problemi
nei miei corsi.
Eccoci all’ultima domanda,
presa dalle precedenti
interviste e di sapore
marzulliano: si faccia una
domanda sul nostro Corso
di Laurea e si dia una
risposta.
Laurea triennale, laurea
specialistica, riforma e
controriforma: ma non era meglio
la vecchia laurea quadriennale?
Credo proprio di si, sono per una
Università più selettiva e più
formativa. In ambito informatico
non c’è bisogno di molti laureati,
ma di buoni laureati!
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SPRITE MAGAZINE
Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare
Di Elvis Ciotti < [email protected] >
Ebay, mercato mondiale dell'usato per venditori e compratori. Qualcuno non l'ha ancora mai usato, probabilmente per paura delle truffe o poiché pensa che sia necessario lasciare in giro il proprio numero di carta di credito. Di seguito illustro brevemente alcune funzionalità e aspetti da considerare per chi vuole iniziare a usare ebay in sicurezza.
Come mi registro ?Come in ogni altro sito, basta registrarsi gratuitamente e avere una mail funzionante (le comunicazioni con ebay e fra venditori/compratori avvengono tramite la mail che specificate).
Come funziona l'asta ?Cercate quello che vi interessa, si può anche cercare specificando vari criteri: fasce di prezzo, distanza geografica fra voi e il venditore, aste scadenti entro x giorni.Nell'annuncio trovate tutte le informazioni, scritte dal venditore dell'oggetto. E' specificato il prezzo corrente, data e ora di scadenza, numero di offerte fatte, metodi di pagamento accettati, costo della spedizione, feedback del venditore...
A meno che l'oggetto non sia venduto nella modalità “Compralo subito” (niente asta: comprate immediatamente), vedete il prezzo corrente e decidete se cliccare su “Fai un offerta”, ovviamente effettuando prima il login al sito. Leggete bene tutto l'annuncio prima di fare offerte, se risultaste migliori offerenti, sarete obbligati a comprare.Ebay ha un sistema di rilancio automatico. Voi specificate la vostra offerta, però il prezzo che vedete è 50 centesimi in più dell'offerta massima del secondo miglior offerente (per i dettagli consultate le pagine di aiuto di ebay).
Come pago ?Tra i metodi di pagamento accettati, quasi tutti accettano pagamenti con paypal (vedi paypal.it per i dettagli). In breve, paypal (servizio integrato da ebay), vi permette di avere un conto
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virtuale online (associato al vostro indirizzo e-mail) con cui pagare gli oggetti comprati. I fondi vengono automaticamente prelevati dalla vostra carta di credito. La carta postepay (vedi poste.it) è accettata e la consiglio, essendo comoda, ricaricabile (dagli uffici postali o online prelevando da un'altra carta) e compatibile VISA. Dal sito delle poste potete ricaricare la carta postepay di un'altra persona. Purtroppo ebay ha ultimamente vietato ai venditori di specificare questo metodo di pagamento (probabilmente più per interessi commerciali di ebay/paypal che per tutelare i compratori ), comunque se l'asta non specifica che paypal è un metodo accettato, contattate il venditore e chiedetegli se potete pagare con ricarica postepay. Come vedremo, le truffe che avvengono non dipendono generalmente dal metodo di pagamento. Il venditore può elencare anche bonifico bancario o vaglia postale, entrambi costosi e scomodi per l'acquirente.
Prima di fare un' offerta:Verificate che la spedizione sia disponibile in italia o nella vostra provincia. Un venditore straniero potrebbe non spedire in Italia.Se la spedizione non è prevista, mettetevi d'accordo. Se comprate oggetti (specialmente elettronica e high-tech) da venditori stranieri, chiedete al venditore se hanno già spedito oggetti simili in Italia, può succedere che la dogana li fermi e non vi arrivino.
Mi devo fidare del venditore ?Regola e-commerce e di ebay: prima paghi e poi il venditore spedisce. Su ebay non diamo per scontata l'onestà del venditore, consultiamone il feedback. Il feedback è un elenco di giudizi lasciati dai clienti che hanno comprato da lui in precedenza. Verifichiamo che il punteggio sia alto e che la percentuale dei giudizi positivi sia 100% o quasi. Se il feedback non supera il centinaio, andiamo anche a vedere i dettagli del feedback. Controlliamo che siano stati lasciati da clienti diversi e con un feedback non troppo basso. Questo perchè il venditore potrebbe creare account fasulli e auto-comprarsi i propri oggetti in vendita, innalzandosi rapidamente il feedback. Purtroppo il feedback non è del tutto affidabile, consiglio di visitare il sito controebay.com e leggere l'articolo relativo.
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Possibili truffe e misure di sicurezza da adottare
Oggetto non corrispondente alla descrizionePrima di fare offerte leggete bene l'annuncio, se qualcosa non è chiaro chiedete al venditore. Se una cosa non vi è chiara e fate un'offerta, una volta che avete pagato e vi arriva a casa, probabilmente il venditore non vi risarcirà.
Feedback fasulliCome già detto, consultate sempre attentamente il feedback. Tempo fa un certo Dresker ha venduto un centinaio di CD e DVD a poco prezzo, poi ha messo in vendita 100.000 $ di articoli inesistenti ed scappato col denaro. Ebay si è difesa dalle accuse dicendo di aver migliorato il sistema di feedback ma di non averlo reso sicuro al 100%.
Spedizione assicurata ?Per oggetti di un certo valore, fatevi spedire con pacco celere 3 o posta raccomandata assicurata, poi fatevi dare il codice della spedizione. Se scegliete posta ordinaria e il pacco viene perso, il venditore non vi risarcirà.
Attenzione alle spese di spedizione:
Capita spesso che alcuni oggetti vengano venduti a pochi euro, poi le spese di spedizione (a vostro carico) sono altissime. Guardate sempre le spese di spedizione: per gli oggetti non troppo ingombranti raramente superano 10 euro.
Attenzione alla spedizione combinataGeneralmente, acquistando più oggetti da uno stesso venditore, pagate solo una volta la spedizione, o la pagate poco di più. Sarete così invogliati a comprare molti oggetti di poco valore dallo stesso venditore ignorando le
spese di spedizione. Molti venditori, soprattutto venditori stranieri, sfruttano questa imprudenza dei compratori, impostando i costi di spedizione per ogni oggetto, anche se poi ve li spediscono tutti
insieme. Così una volta concluse le varie aste, vi troverete a pagare tutte le spese di spedizione. Chiedete al venditore se volete comprare più oggetti.
Consultate l'elenco degli oggetti in vendita del venditorePotrebbe succedere che un venditore con punteggio alto, decida di fare un “colpaccio”, ovvero vende x oggetti ad alto valore, tutti con scadenza lo stesso giorno. Poi riceve x pagamenti ma non spedisce nulla. A questo punto, i
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compratori lasciano i feedback negativi, ma ormai hanno già pagato tutti o quasi.Verificate gli altri oggetti messi in vendita dal venditore: se ci sono molti oggetti di valore scadenti lo stesso giorno e la frequenza temporale media delle vendite del venditore è bassa, diffidate.Il venditore potrebbe anche aver venduto lo stesso oggetto (annunci diversi) a più persone.Se in questi casi siete insicuri, aspettate a pagare e chiedete ai suoi compratori (potete farlo, vedete l'elenco delle offerte dentro l'annuncio) se hanno ricevuto gli oggetti.
Offerte fuori ebayQuando fate un'offerta, il vostro username compare nella lista delle offerte di un oggetto e qualcuno potrebbe contattarvi. Se vi arrivano proposte, considerate che poi non potrete lasciare un feedback ed è rischioso. Chiedete in questi casi un recapito in modo da sapere almeno con chi avete a che fare. Ci sono dei truffatori che contattano continuamente gli offerenti offrendogli l'oggetto che cercavano ad un prezzo inferiore (bidding).
Altri consigli- Diffidate di annunci con errori ortografici o non chiari- Considerate che un'oggetto spedito da un altro continente può arrivare anche 20-30 giorni dopo.- Prima di comprare qualcosa che non conoscete bene, controllatene il valore di mercato su altri siti di e-commerce o aggregatori di prodotti in vendita, tipo kelkoo.com-Se volete vendere qualcosa, considerate che una percentuale sul valore finale è trattenuta da ebay. Se vi fate pagare con paypal, un'ulteriore percentuale è trattenuta sulla transazione.
ConclusioniIl fenomeno ebay ha assunto una importante posizione nel mercato mondiale. Potete verificare di persona: troverete spesso quello che cercate a un prezzo molto probabilmente inferiore a quello di un qualsiasi negozio, ovviamente dovrete considerare anche le spese di spedizione a vostro carico.Purtroppo i truffatori sono sempre presenti, occhi aperti e valutate attentamente ogni dettaglio! Trovate tutte le regole e procedure per le aste nella Community di ebay.it. Consultate anche siti che parlano di truffe e leggete recensioni su ebay da altri siti.
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Refactoring : improving designDi Marco Bagnaresi <[email protected]>
Forse vi aspettavate un articolo sul C++ ... in fondo questo era scritto nel numero precedente, ma siccome “qualcuno :)” della redazione ha messo un argomento a caso come tappabuchi, vi dovrete accontentare di questo articolo che parla di refactoring. Il refactoring è una pratica che riguarda la programmazione, anche se nulla ne vieta l'utilizzo in altri campi. Prendendo la definizione esatta dal titolo dalla bibbia di Martin Fowler il significato di questo termine è “improving design of existing code”. Forse alcuni di voi avranno già sentito parlare di programmazione agile, XP o cose simili , ma immagino che molti nemmeno sappiano cosa sia. Negli ultimi anni si è andata affermando una modalità di sviluppo più agile, in cui il programmatore che si ritrova a essere anche progettista del suo stesso codice (come avviene nella maggior parte delle piccole/medie aziende) ha finalmente in mano le redini della situazione. Progettare un software “from scratch” non è assolutamente facile, vuoi perchè manca l'esperienza, vuoi perchè spesso non si hanno le conoscenze di tutto
quello che si dovrà fare, vuoi perchè il cliente non sa esattamente cosa vuole. Ecco quindi che il programmatore si ritrova a dover scrivere un programma, a doverlo modificare, aggiornare, aggiungere features, ecc ecc... senza poter avere un progetto
della classi o delle funzioni da scrivere fra le mani. L'arte del refactoring consiste in un insieme di piccole modifiche che mantengono intatte le funzionalità del software, ma ne modificano il design. In questo modo, quando le specifiche
del progetto cambieranno, o la nostra comprensione del software da sviluppare crescerà, potremo riflettere la nostra comprensione su ciò che stiamo sviluppando, in modo da mantenere chiaro e ordinato il nostro ambiente di lavoro. Il nemico numero uno di un programmatore non sono i bug nel codice, è il caos nel codice. In un ambiente ordinato e con un buon design i bug sono bene in evidenza, facili da correggere, e la loro rimozione non apre altre falle. Viceversa in un codice disordinato o con un pessimo design i bug sono nascosti, richiedono uno sforzo maggiore per essere corretti
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e spesso scatenano comportamenti segreti in qualche altro luogo incognito. Fare refactoring al codice è come, tanto per fare un paragone, ordinare la propria stanza. Gli oggetti vengono messi al loro posto, le cose inutili buttate via, tutto viene pulito in modo da migliorare la vivibilità dell'ambiente. La qualità di un software non è solo l'insieme delle funzionalità che offre, ma comprende anche la qualità del design del suo codice sorgente, che si riflette in tanti modi sul software finale : pochi bug, stabile, veloce e in rapida crescita. Non credo di sbilanciarmi troppo dicendo per un programmatore è sufficiente preoccuparsi di mantenere un buon design (oltre alle conoscenze necessarie per svilupparlo) per veder crescere un buon software, un po' come un botanico si preoccupa sopratutto di annaffiar bene le piante, e i fiori sbocciano da se. Il refactoring comprende tutta una serie di tecniche che consistono in piccole modifiche al codice sorgente : il rename di una classe, di una variabile o di un metodo, lo spostamento di campi o metodi in una superclasse, ecc ecc...
Forse alcuni di voi hanno già sentito parlare di design pattern, ma per chi non sapesse di cosa si tratta, un design pattern è un insieme di classi,
solitamente da uno a dieci, che risolvono in modo efficiente un particolare problema strutturale. Quando si effettuano dei refactoring sul codice, spesso si ha in mente un particolare design pattern a cui si vuole arrivare, e si passa quindi da una situazione caotica a una più strutturata e chiara. Esistono due modi per effettuare refactoring sul codice sorgente : a mano o con dei tool automatici. Alcuni ambienti di sviluppo hanno recentemente introdotto il supporto per il refactoring (spesso è presente un menù “Refactor” nella GUI), ma spesso capita che questo supporto manchi ed è necessario procedere a mano. Fare un refactoring a mano richiede molta concentrazione, una buona conoscenza del codice, e molta pazienza. Se volete saperne di più vi invito a leggervi la bibbia sull'argomento : “Refactoring : Improving Design Of Existing Code” (ebbene sì, è in inglese).
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Premi Nobel 2006Di Filippo Venturi <[email protected]>
Nelle ultime settimane sono stati assegnati i Nobel per l’anno 2006, non è una sorpresa che buona parte dei premi siano finiti a scienziati statunitensi.
Ecco l’elenco dei vincitori della tanto ambita medaglia (e dei 10 milioni di corone, ovvero poco più di un milione di euro, che la accompagnano):
FISICA
Agli statunitensi John C. Mather e George F. Smoot, per gli studi compiuti che, grazie alla misurazione della radiazione cosmica a microonde, hanno dato importanti indicazioni sulla nascita dell’Universo e sono stati fondamentali per il successo del satellite Cobe (COsmic Background Explorer), lanciato il 18 novembre 1989 dalla NASA.
Kurt Gödel e Albert Einstein (Nobel per la Fisica nel 1921) Erwin Schrödinger (Nobel per la
Fisica nel 1933)
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CHIMICA
Allo scienziato statunitense Roger Kornberg, per gli studi sulle basi molecolari del meccanismo di trascrizione degli organismi eucarioti (organismi le cui cellule hanno un nucleo ben definito), creando in questo modo lo schema del meccanismo che consente di trascrivere l’informazione genetica contenuta nel DNA, così che la cellula possa utilizzarla per produrre le proteine.
I Kornberg sono la sesta coppia padre-figlio ad aver vinto dei premi Nobel, infatti il padre, Arthur Kornberg, era stato premiato nel 1959 nel campo della medicina.
MEDICINA
Ai ricercatori statunitensi Andrew Z. Fire e Craig C. Mello, per gli studi sull’RNAi (RNA interference), meccanismo fondamentale per il controllo della trasmissione delle informazioni genetiche, mediante il quale alcuni frammenti dell’RNA a doppio filamento sono in grado di interferire (e spegnere) l’espressione genica.
LETTERATURA
Allo scrittore turco Orhan Pamuk, che nella ricerca dell'anima melanconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli dello scontro e dell'interrelazione delle culture.
Pamuk, oltre che per i suoi libri, è stato negli ultimi anni sotto i riflettori per le sue vicende giudiziarie. Nel 2005 parlò, in un'intervista a un giornale francese, del genocidio degli armeni e dei curdi perpetrato dall'impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Un genocidio mai ammesso dalle autorità turche e che gli è valso un processo per offesa all'identità turca. Il processo è stato sospeso all'inizio di quest’anno in attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco.
PACE
All’economista bengalese Muhammad Yunus, noto anche come “il banchiere dei poveri”, che con la sua Grameen Bank (banca fondata nel 1976, la prima al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non sulla solvibilità, ma sulla fiducia) ha istituzionalizzato i piccoli prestiti, i quali hanno consentito “di creare sviluppo economico e sociale dal basso”.
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ECONOMIA
All’economista statunitense Edmund S. Phelps, per le sue analisi degli scambi intertemporali nelle politiche macroeconomiche.
Il suo lavoro, spiega la giuria, “ha approfondito la comprensione della relazione tra effetti e breve e a lungo termine nella politica economica” ed ha avuto “un impatto decisivo sulla ricerca economica come sulla politica”.
ORIGINE DEI PREMI NOBEL
Fin dal 1901 viene assegnato annualmente alle persone che si sono distinte per aver svolto eccezionali ricerche, inventato tecniche o equipaggiamenti rivoluzionari, e portato contributi eccezionali alla società. Viene comunemente considerato come l'encomio supremo del mondo odierno.
I premi vennero istituiti dalle ultime volontà dello svedese Alfred Nobel (Stoccolma 1833 - San Remo 1896), un industriale nonché scienziato e inventore della dinamite.
La consegna avviene con una cerimonia formale tenuta il 10 dicembre, l'anniversario della morte di Alfred Nobel, ma i nomi dei laureati vengono tipicamente annunciati già a partire da ottobre, dalle varie giurie.
Come detto in precedenza il premio consiste, oltre che nella medaglia, in un grossa somma di denaro avente lo scopo di permettere agli studiosi di proseguire nelle proprie ricerche senza la pressione della ricerca di fondi (non mancano, però, casi in cui l’aggiudicarsi premio e soldi abbia portato al “pre-pensionamento mentale” del vincitore).
I premi vengono assegnati nelle seguenti discipline:
● Fisica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
● Chimica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
● Fisiologia o Medicina (assegnato dall'Istituto Karolinska)
● Letteratura (assegnato dall'Accademia Svedese)
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Alfred Nobel
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● Pace (assegnato da un comitato nominato dal Parlamento norvegese)
Il Premio Nobel per l’Economia venne istituito successivamente, nel 1968 dalla Banca di Svezia, ma non viene finanziato con i soldi di Nobel e non è riconosciuto dai suoi eredi.
Il Premio Nobel per la Matematica invece non esiste, in quanto si ritiene che questa disciplina non interessasse Nobel, alcune versioni più “gossippare“ giustificano la scelta di ignorare la matematica come conseguenza dell’antipatia di Nobel per un noto matematico svedese, Gosta Mittag-Leffler, sospettato di essere l’amante di sua moglie.
Qualcuno considera la Medaglia Fields l’equivalente del Nobel per la Matematica, ma va detto che questa onorificenza viene assegnata solo ai matematici sotto i 40 anni di età (Andrew Wiles, il matematico britannico che ha dimostrato l’ultimo teorema di Fermat, l’ha persa per un soffio).
PREMI NOBEL ITALIANI
Una indagine del 2005 (iniziativa di Observa–Science in Society in collaborazione con La Stampa, la trasmissione TV Superquark e il mensile Quark) consultabile all’indirizzo
http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/pdf/051017/ricerca_ottobre05.pdf
ha rivelato che buona parte degli intervistati non sa riconoscere gli italiani vincitori del Premio Nobel.
Mi sembra quindi utile e interessante fare un riepilogo dei 19 italiani che si sono aggiudicati questo premio, sottolineando che (purtroppo) Antonino Zichichi e Umberto Veronesi non lo hanno mai ottenuto (come erroneamente pensano rispettivamente il 27,7% e 20,4% degli intervistati; contando anche i “non so” invece si arriva al 65,9% e 50,3%).
PREMI NOBEL PER LA PACE
Ernesto Teodoro Moneta (1907)
PREMI NOBEL PER LA CHIMICA
Giulio Natta (1963)
PREMI NOBEL PER L’ECONOMIA
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Franco Modigliani (1985)
PREMI NOBEL PER LA FISICA
Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segrè (1959), Carlo Rubbia (1984), Riccardo Giacconi (2002)
PREMI NOBEL PER LA LETTERATURA
Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934), Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975), Dario Fo (1997)
PREMI NOBEL PER LA FISIOLOGIA E LA MEDICINA
Camillo Golgi (1906), Daniel Bovet (1957), Salvador E. Luria (1969), Renato Dulbecco (1975), Rita Levi Montalcini (1986)
FONTI:
http://nobelprize.org
http://it.wikipedia.org
http://antoniogenna.wordpress.com
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Rita Levi Montalcini
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Enigmi matematici
Proponiamo alcuni enigmi matematici e logici. Le soluzioni nella prossima pagina. Non girate pagina adesso !
NOVE PUNTII punti che vedete in figura sono disposti lungo una griglia ortogonale, cioè gli otto punti più esterni giacciono sul perimetro di un quadrato, mentre il restante al centro del quadrato stesso. Il problema consiste nel coprire questi nove punti con quattro segmenti di retta senza mai staccare la penna dal foglio.
UN FOGLIO DI CARTAImmaginate di avere un foglio di carta rettangolare spesso un decimo di millimetro e sufficientemente grande. Ora piegatelo a metà in modo da ottenere due mezzi fogli sovrapposti, quindi con uno spessore doppio. Continuate poi a piegare in due, ottenendo via via fogli sempre più piccoli e spessori maggiori. Dopo 42 piegamenti, immaginate di salire sulla torre di carta che avete creato. Secondo voi di quanto vi potete innalzare?1) Riuscite appena a fare uno scalino (circa 20 cm)2) Arrivate al primo piano di una casa (circa 3 m)
3) Potete conquistare la cima dell'Everest (circa 8800 m)4) Sarete il primo piegatore di carta sulla Luna (circa 385000 km)
LA DIAGONALE DEL RETTANGOLOUn rettangolo è inscritto in un quadrante di cerchio come mostrato in figura. Determinate con esattezza la lunghezza della diagonale AC, sapendo che il cerchio ha raggio unitario.
SEI FIAMMIFERIAvendo a disposizione 6 fiammiferi provate a formare quattro triangoli equilateri, senza piegarli o spezzarli.
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Soluzioni enigmi
NOVE PUNTI
UN FOGLIO DI CARTALa risposta è che potete arrivare fino alla Luna, e a dire la verità anche oltre. Infatti ad ogni piegamento lo spessore raddoppia, perciò dopo 42 piegamenti, lo spessore totale sarà
242 volte lo spessore iniziale, che equivale a circa 440000 km che è, come vedete, maggiore della distanza terra-luna che è approssimativamente 385000 km
LA DIAGONALE DEL RETTANGOLO
È immediato notare che la lunghezza di AC vale 1. Infatti la
linea AC è una diagonale del rettangolo e l'altra diagonale BD è evidentemente il raggio del cerchio che vale 1. Dato che le due diagonali sono uguali, anche AC è lunga 1.
SEI FIAMMIFERI
La soluzione si ottiene disponendo i sei fiammiferi in modo da costruire
un tetraedro regolare, cioè una piramide a base triangolare, dunque una figura tridimensionale. La maggior parte dei soggetti non riesce a risolvere questo problema perchè pensa che i fiammiferi vadano disposti su un piano.
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Slash's SnakepitIt's five o'clock Somewhere ...
Di Roberto Civinelli – <[email protected]>
Sono stato un po' combattuto se recensire questo disco o il pluripremiato pluririconosciuto, plurituttoquellochevipare disco d'esordio dei Guns and Roses "Appetite for Destruction". Alla fine la logica mi ha fatto pensare che sarebbe stato inutile parlare di un disco che presochè tutti conoscono (se qualcuno nella sua vita non ha mai sentito "Sweet Child O'Mine" posso solo pensare che sia sordo), almeno per sentito dire, mentre la missione di far conoscere musica che merita anche se fuori moda, di far conoscere il Bello ("non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace a me") mi ha sempre affascinato.Arrivando al dunque ... l'ormai lontano 1995 e il music business era nel pieno dell'ondata grunge.In Italia il tramonto dell'AOR ad opera dei grungettari grattugia chitarre c'era sicuramente stato, ma con una parabola diversa da quella americana: oltreoceano
appena uscì "Nevermind" dei Nirvana tutto il rock/hard/glam/AOR/FM etc che si sentiva per radio scomparve quasi da un giorno all'altro, qui da noi, il delirio collettivo per i Guns and Roses continuò per un altro paio di anni.Sta di fatto che nel 1995 a due anni dal loro concerto a Modena e da "the
Spaghetti Incident" Axl e soci cominciavano ad essere una cosa del passato, o perlomeno per aficionados.In questo contesto esce questo primo disco solista del chitarrista ricciolone con questo gruppo chiamato qui "Slash's Snakepit" (sfido qualunque buon
romagnolo a pronunciare questo nome senza farsi riconoscere per la fantomatica "SSSS" di Romagna).Tre quinti della band proviene dai Guns (Slash, Gilby Clarke chitarra ritmica, Matt Sorum batteria) e la cosa ha dato molto fiato alle bocche di chi doveva scrivere la sceneggiatura della Telenovela "GnR": si sciolgono, non si sciolgono, quanti se ne porta via uno quanti un altro, Duff si è
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alzato dal letto e si è storto una caviglia, cosa succederà ora).Ma quando è la musica a parlare ed i watt si fanno sentire che si può dire?Che l'album non ha venduto troppo e che chiaramente buona parte del successo che comunque ha avuto (è diventato disco di platino in tutti i paesi dove è stato esportato e si è piazzato n.70 nella classifica annuale di Billboard) lo deve sicuramente allo sfruttamento dell'onda lunga del successo GnR.Ma la musica c'è ed è di qualità.Slash è un chitarrista che non passa inosservato e nemmeno inascoltato.Il personaggio buca lo schermo in qualsiasi video passato da MTV ed il chitarrista ha un suono, un tocco ed un tipo di fraseggio che lo rendono subito riconoscibile a chi abbia un minimo di orecchio musicale.In una decade dove i virtuosismi si sprecavano lui riportò in auge sonorità tipicamente anni '70, dimostrò come, spesso, un buon bending (tecnica usata con maestria notevole), possa essere molto + musicale di smitragliate di note. Ed il tutto si ritrova qui, dentro questo disco che ci mostra uno Slash nella sua dimensione + naturale, quella dello street rock duro e senza tanti fronzoli, venato molto spesso di blues, almeno nelle
intenzioni (non scalpitino i puristi del blues)."Neither can I", pezzo apripista è infatti un bel 12/8 che inizia con una acustica che presto viene accompagnata da un assolo di armonica.Un assolo semidistorto con una bella gestione delle frasi "tirate avanti" e "indietro" conferisce appunto una intenzione blues che si può ritrovare anche nella Power Ballad "Beggars and Hangers on", il cui video venne battuto spesso su Videomusic all'epoca.Riff + intricati scandiscono le successive "Good to be Alive" e "What do you wanna be", due pezzi decisamente street rock dove la voce di Eric Dover fa rimpiangere poco quella di Axl (ok, il biondo dell'Indiana è + bello):graffiante e roca si sposa perfettamente con l'atmosfera dei pezzi."Monkey Chow", scritta dal solo Clarke, replica l'assalto delle canzoni precedenti.Il secondo lato viene aperto da uno strumentale: "Jizz da Pit" altro non è che un unico Riff (che sa mooolto di Boogie), che una volta esposto una sola volta, lascia la strada ad un bello e lungo assolo di chitarra che ci accompagna fino alla fine."Take it Away" e "Doin' fine" sono due pezzi i cui riff intricati sono marchio di fabbrica del Nostro. La seconda song si fa riconoscere anche per i testi essendo l'unica party song del disco,
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con un testo che ricorda quelli del Glam Metal anni '80.Alcuni episodi sono chiaramente inferiore a questi,ma non riescono ad oscurare, a mio parere, il resto del disco.Da segnalare le ultime due canzoni:"I Hate Everybody But you" è ciò che più si avvicina, in questo disco, ad una canzone d'amore ed il suo inserimento qui in questo disco sottolinea con sarcasmo il rifiuto di scrivere ballads mielose e confezionate solo per la radio e le soap operas."Back and Forth Again" che si apre con una chitarra acustica, sottolinea la poliedricità del Nostro come songwriter (Slash ha ascoltato tantissimo anche cantautori come Cat Stevens). Una bella gestione degli strumenti, fra organo Hammond, Mandolini in lontananza ed un bellissimo assolo, sentito e lirico chiudono il disco.Conclusioni? Se l'onestà e la schiettezza di un progetto non basta a farlo piacere a tutti bisogna dire che questo è un disco che verrà
certamente apprezzato dagli aficionados dello street rock alla "Appetite for Destruction" e da tutti quelli che apprezzano il chitarrista che qui si mostra non solo con assoli omnipresenti,ma anche mostrando di aver capito bene cosa sia la RIFFologia.
C'è ancora da imparare ...Da notare che se la musica di questo disco contrasta fortemente con il grunge che andava forte all'epoca, i testi perniati di nichilismo, droga, disperazione (con lunica eccezione si diceva di "Doin' Fine") sono perfettamente in linea con la grunge philosophy che aveva spazzato via l'argomento Moto/birra/sesso/ragazzedalletettegrosse tipico del decennio precedente. Un modo di essere, forse, alternativi all'alternative qualche anno prima che un certo buon rock and roll si prendesse sane rivincite con i tour trionfali dei Kiss e del carrozzone Glam guidato dai Poison (questa è però un altra storia).
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FINE
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Hanno collaborato a questo numero:
Articoli : (ordine alfabetico)• Bagnaresi Marco• Ciotti Elvis• Civinelli Roberto • Demo• Dionigi Tommaso• Venturi Filippo
Interviste:• Dott. Golfarelli Matteo• Dott. Rizzi Stefano
Impaginazione, copertina:• Ciotti Elvis
In bocca al lupo a tutti per gli esami e... STUDIATE !! :D
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