SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 - FILIALE ... · Via Umbria 148, 06059 Todi (PG)....
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DALLE API ALLE ROSEbimestrale del Monastero di Santa Rita da Cascianr. 6 novembre-dicembre 2011Aut. Trib. Spoleto n. 9 del 26-06-1954 Iscritto al ROC con il n. 2460
Edizione italiana: anno LXXXVIII. Edizione inglese: anno XLX. Edizione francese: anno XLIX. Edizione spagnola: anno XXXIX. Edizione tedesca: anno XXXIX.
In copertina: Natale con i tuoi. Alla riscoperta del valore sociale della famiglia.
SOMMARIO
3 Editoriale del direttoreDio si è fatto uomo e figlio
4 Chiesa oggiDove va la famiglia?
6 Agostiniani. Speciale Madre FasceL’educazione per scegliere
8 Fede di fattoPerché è nata la Pia UnioneL’amore tramandato
10 Nel mondoFamiglie ritiane
11 Cascia EventiAppuntamenti
12 2012Figli dal mondo
PER SOSTENERE I PROGETTI DELLA CARITÀ DI SANTA RITAPosta: c/c postale nr. 5058intestato a: Monastero S. Rita da CasciaBanca: IBAN IT27D0631538330000001001328SWIFT: CRSPIT3S
Direttore responsabilePasquale GrossiComitato di RedazioneSr. M. Giacomina Stuani (direttore editoriale), P. Mario De Santis, Roger Bergonzoli, Monica Guarriello (caporedattore) In redazioneM. M. Natalina Todeschini, Sr. Maria Rosa Bernardinis, P. Angelo Lemme, P. Giuseppe Caruso, P. Remo Piccolomini, Fra Paolo Zecca, Cristina SiccardiHanno collaborato a questo numeroP. Luciano De Michieli, Alessandra Paoloni, Loriana Vescovile, Rita Gentili,Natalino Monopoli
Si ringrazia Fulvio Biancifiori per la gentile concessione delle foto del calendario2012 “Figli dal mondo”. www.photoreportageonline.com
Foto: Kati Molin, Jurand, ecco, Pavel Losevsky / FotoliaProgetto Grafico e ImpaginazioneStudio Pardini Apostoli Maggi - www.pardiniapostolimaggi.it
Monastero S. Rita - 06043 Cascia (PG)Tel. +39 0743 76221 - Fax +39 0743 [email protected]
Finito di stampare nel mese di ottobre 2011 da Tau Editrice srlVia Umbria 148, 06059 Todi (PG).La rivista Dalle Api alle Rose è stampata su carta ecologica certificata col marchio FSC
SOSTIENI LA VOCE DI S. RITA DA CASCIACari amici lettori, anche la no-stra Rivista subisce l’aumentodelle tariffe postali. Grazie allavostra generosità, da ben 88 an-ni, pubblichiamo “Dalle Api alleRose” per dare voce agli inse-gnamenti che ci ha lasciatoSanta Rita. Ma ora, senza le ta-riffe agevolate di cui godevanole testate religiose, possiamosolo sperare in un vostro piccologesto.Una vostra piccola donazione,scrivendo nella causale “abbo-namento”, ci permetterà di con-tinuare la missione iniziata dallaBeata Fasce, quando nel 1923creò il 1° numero di questa Ri-vista, chiamandola “Dalle Apialle Rose”.Grazie di cuore, per quanto po-trete fare. Siete sempre nellenostre preghiere a Dio e alle So-relle Santa Rita e Beata MariaTeresa Fasce.
Sr. M. Giacomina Stuani, direttore editoriale
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tempo reale delle opere di caritàdel Monastero S. Rita, invia un’e-mail con il tuo nome e cognome [email protected]
Piange disorientato, agitando le piccole mani per aria. È appena nato, ma lei sa di averloamato da sempre. Lo guarda rapita da un simile miracolo, mentre prova a stringerlo senzafargli male. Il suo uomo assiste alla scena, desideroso di prenderne parte. C’è lucetutt’intorno... A volte, mi scopro a immaginare la Sacra Famiglia nel giorno di Natale,
immersa nella “normalità” dell’esistenza umana. Ma non è straordinario quello che Dio Padre cidona? Gesù Salvatore, uomo tra gli uomini. Che meravigliosa lezione impariamo da Lui! Come ilmigliore dei genitori, Dio ci insegna l’amore, il rispetto, l’umiltà e la libertà, senza comunicarcisemplicemente cosa “bisogna fare”, ma dandoci Lui per primo l’esempio da seguire. Indicandocila strada nei fatti. Ci dice che si può fare: vivendo secondo i suoi insegnamenti, il Regno dei cieliattenderà tutti noi. E lo fa in modo speciale attraverso questa Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe eMaria, per mezzo di questa umana Famiglia.
Ora tornate con me ai nostri giorni. A settembre, ho letto su Avvenire.it i dati pubblicatidall’Istat sulle “nuove forme familiari”. Fra le cosiddette “nuove famiglie”, la maggior parte è
formata da una persona sola: i single, chesono 4 milioni e 157mila (e i vedovi non sonoinclusi nel calcolo). Rilevante, anche il pesodei monogenitori (cioè gli adulti che svolgonoda soli il ruolo di genitore) non vedovi: 3milioni e 260mila persone. La maggior partedelle “nuove famiglie” è composta da personesole. Immaginando la scena del mio primopensiero, nell’attesa gioiosa del Santo Natale,mi ha impressionato toccare con mano quantoè diventato difficile trovare qualcuno da amaree con cui condividere il proprio percorso. Maforse il punto non è questo, piuttosto “quantoè duro e complicato tornare ad aprirci all’altro,tornare ad avere fiducia in noi stessi e neglialtri”, in cerca di qualcosa che è innato e cioèil “fare una famiglia”. Dio ci insegna l’amore,il rispetto, l’umiltà, la liberta. Tutti noipossiamo ripartire da qui, per interromperequesto ciclo distruttivo della famiglia edell’individuo stesso. Riprendendo gliinsegnamenti del Padre, potremo sottrarre ilmondo e la nostra vita alla precarietàesistenziale che attanaglia la nostra società ealla solitudine devastante. Dio può ogni cosa.Ricordiamoci che ha scelto di mandare Suo
Figlio facendolo nascere e crescere in una famiglia. Poteva mandarlo già adulto, poteva deciderequalsiasi altra soluzione differente, ma non l’ha fatto e si è fatto “figlio”, oltre che “uomo”. Sullafamiglia poggia l’umanità intera. La famiglia rappresenta un punto di riferimento ben saldo,quindi: la speranza nel futuro. Per questo, abbiamo dedicato il calendario 2012 ai “Figli dalmondo”, che possano donarvi il sorriso della speranza per tutto l’anno! Auguri di buone feste dallaMadre Badessa, dalla Comunità delle Monache, dai Padri agostiniani, dalle Apette e dai Millefioridell’Alveare. Santa Rita vi protegga!
Sr. M. Giacomina Stuani osa
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Dio si è fatto uomo e figlio
EDITORIALE DEL DIRETTORE
Eminenza, sempre piùcoppie convivono ehanno figli senza spo-sarsi. E sempre più il
dialogo diminuisce. Cos’è incrisi, la famiglia o il matrimo-nio? Non si tratta solo di crisidel matrimonio, ma anche del-la natalità e dell’educazione.La società considera l’indivi-duo più funzionale della fami-glia, perché è meno legato,più competitivo, più consuma-tore. Si è eclissato il ruolo so-ciale della famiglia. Tuttavia
oggi ci sono anche importantisegni di speranza: molte fami-glie esemplari; gruppi, reti eassociazioni di famiglie; esi-genza diffusa di affetti stabili;famiglia tradizionale posta an-cora al primo posto tra i valoridalla grande maggioranza de-gli stessi giovani.
Benedetto XVI ha detto chel’Incontro Mondiale delle Fa-miglie (Milano, 30 maggio-3giugno 2012, ndr) sarà l’occa-sione per «ripensare il lavoroe la festa nella prospettiva di
Essere famiglia, oggi. Rita Gentili approfondisce l’argomento con S. E. Cardinale Ennio Antonelli,presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Istituito da Giovanni Paolo II nel 1981, il dica-stero ha il compito di promuovere l’apostolato della famiglia, in modo che le famiglie cristiane sia-no aiutate a compiere la missione educativa ed apostolica a cui sono chiamate.
Dove va la famiglia?Il Card. Ennio Antonelli risponde alle domande di Rita Gentili
CHIESA OGGI
S. E. Card. Ennio Antonelli.
una famiglia unita e aperta al-la vita»… L’Incontro ha innan-zitutto valore come esperienzadi fede, amicizia e fraternitàuniversale. Inoltre, promuoveuna presa di coscienza sullanecessità del lavoro e di unlavoro conciliabile con le esi-genze della famiglia e sullanecessità della festa, intesacome tempo spirituale e co-munitario, ben diverso dal co-siddetto fine-settimana, indi-vidualistico e consumistico,che disgrega.
Lo scorso agosto, a Madrid,si è svolta la Giornata Mondia-le della Gioventù, che hacoinvolto circa due milioni digiovani. Mentre, durante l’an-no, le chiese sono popolateper lo più da anziani… Questogrande numero è confortante.I giovani di oggi sono apertialla proposta cristiana, sento-no bisogno di spiritualità, fra-ternità, dedizione a grandiideali. Occorre aiutarli, comeha cercato di fare BenedettoXVI a Madrid, a incontrare Cri-sto e a sviluppare un rapportocon lui da persona a persona,rapporto vivo, convinto, in gra-do di dare gioia e coraggio. Il
problema principale dei giova-ni sono gli adulti, che liconfondono e li disorientanocon la loro controtestimonian-za, i loro falsi valori, i loropregiudizi, il potere mediati-co, economico e politico. Pergrazia di Dio, ci sono peròtanti giovani che sanno anda-re controcorrente anche nellaquotidianità.
Molti si chiedono perché aun divorziato che si risposanon è permesso di fare la Co-munione, mentre ciò è con-sentito, ad esempio, a chicommette omicidio e poi sipente… Quale che sia la gra-vità dei peccati, il pentimentosincero e il perdono di Diooperano la conversione e la ri-conciliazione e riaprono l’ac-cesso all’Eucaristia. Ma fin-ché rimane la situazione digrave disordine morale, comeè la nuova unione dei divorzia-ti risposati, non è consentitoaccostarsi all ’Eucaristia,espressione della piena comu-nione, spirituale e visibile,con Cristo e la sua Chiesa. Ta-le situazione infatti contraddi-
ce, almeno oggettivamente, lavocazione cristiana all’amore.Il Signore Gesù, nel Vangelo,propone ai suoi discepoli duevocazioni specifiche: o il ma-trimonio indissolubile o laconsacrazione verginale al re-gno di Dio, due forme di amo-re, inteso come dono totale disé, due forme di perfezione ematurità umana e cristiana,
difficili da realizzare, ma pos-sibili con la grazia di Dio el’ impegno quotidiano. LaChiesa, diceva Giovanni PaoloII, non deve abbassare lamontagna, annacquando laverità; ma deve aiutare le per-sone a salirla con il loro pas-so: essere umili, pregare, faresubito il bene che si è capacidi fare, cercare di comprende-re, confidare sempre nella mi-sericordia di Dio.
I giovani di oggisentono bisognodi spiritualità
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IN PAROLA a cura di P. Vittorino Grossi
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio
era sopra di lui.(Luca 2, 40)
Un lascito, dono d’amoreDestinare anche un piccolo lascito testamentario al Mona-stero Santa Rita da Cascia significa lasciare il segno dellatua presenza nel tempo. Grazie ai lasciti, possiamo sostene-re il progetto “Alveare di Santa Rita”, una speranza per tuttii bambini che erediteranno il tuo amore.
Scrivici a [email protected] e riceverai infor-mazioni su come fare per aiutare i minori in difficoltà, chehanno bisogno di te.
CHIESA OGGI
La valenza educativadella famiglia è un ar-gomento quanto maiattuale, offertoci dal
7° Incontro Mondiale delleFamiglie che avrà luogo a Mi-lano, dal 30 maggio al 3 giu-gno 2012. Sullo sfondo, lostile di vita della famiglia diNazareth che, a dire di PaoloVI (Discorso di Nazareth,1964), «fu scuola dove Gesùimparò ad amare, osservare,ascoltare e meditare e pene-trare il significato profondodella sua vocazione».
Fu dalla scuola di Naza-reth, che la famiglia di Ma-rietta, (così veniva chiamatada giovane, la Beata Maria Te-resa Fasce), attinse l’equili-brio e la saggezza per orienta-re i suoi membri verso le scel-te importanti della vita, alla
luce dei veri valori umani e re-ligiosi. A favorire queste scel-te, ci fu la Parrocchia di Torri-glia (in provincia di Genova),dove i Fasce vivevano. Unagrande e bella famiglia cheMarietta era solita frequentarecon i suoi amici, tanto da atti-rare l’attenzione di molti gio-vani che l’avrebbero desidera-ta come compagna di vita nelmatrimonio. Ma nel suo cuore
vi erano ben altre scelte. Desi-derava consacrarsi per amarepiù abbondantemente. Nono-stante l’opposizione dei suoifamiliari, la giovane seguì iconsigli del suo padre spiri-tuale e decise di bussare alleporte del Monastero di S. Ma-ria Maddalena, a Cascia. Ma ilclima che vi trovò non era paria quello della sua famiglia.Divisioni e dissolutezza con-trastavano fortemente conl’impostazione di vita, austerae ordinata, che i suoi genitorile avevano insegnato. Con ilpermesso dei Superiori del-l’Ordine Agostiniano e congrande meraviglia delle sueconsorelle, Maria Teresa deci-se di lasciare Cascia per fareritorno alla sua casa natale,dove fu accolta a bracciaaperte, trovandovi ancora unavolta spazio e luogo per un ul-teriore discernimento. Rientròin Monastero dopo un anno,ancor più convinta della suaprima scelta, maturata dentrouna famiglia con sani principiumani e cristiani, principi
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Quella dei Fasce era una famiglia sucui Maria Teresa poteva contare, perricevere equilibrio e quella saggezzautile a compiere le scelte di vita giu-ste. Padre Mario De Santis ci spiegaquanto sia stato fondamentale nel-la decisione di Maria Teresa diconsacrarsi al Signore, il ruoloeducativo svolto dal suo nu-cleo familiare.
Desideravaconsacrarsi peramare piùabbondantemente
Maturata dentrouna famigliacon saniprincipi
AGOSTINIANI. SPECIALE MADRE FASCE
L’educazione per scegliere di P. Mario De Santis osa, Rettore Basilica Santa Rita
educativi che l’hanno aiutataa decidere della sua vita. Il 22marzo 1912 emise definitiva-mente i voti solenni. Da unafamiglia all’altra: motore dellaseconda, la prima; patrimonio,questa, di autentici valori esi-stenziali che in Marietta fece-
ro da rampa di lancio per unascelta di vita religiosa alta-mente qualif icata, che laChiesa ha ufficialmente rico-nosciuto elevandola agli onoridegli altari ad opera del BeatoGiovanni Paolo II: era il 12 ot-tobre del 1997.
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1. Denise Moro - CintoCaomaggiore (VE), Italia
2. Emiliy Tormo - Tolmezzo(UD), Italia
3. Liam Tormo - Tolmezzo(UD), Italia
4. Giuseppe La Rocca -Modena, Italia
5. Mattia Fili - Cesena (FC),Italia
6. Sofia Parentela -Catanzaro, Italia
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CHE NE PENSA AGOSTINO di P. Remo Piccolomini osa
Il bene del matrimonio. Agostino ha scritto un trattato sulmatrimonio dal titolo La dignità del matrimonio; si trovanomolti testi sulla famiglia in tanti altri libri, che, per ragionidi spazio, non cito. Ritengo rilevante riportare un testo sulbene del matrimonio, che qualifica la natura della famigliae qui riporto: “Ora questo bene è triplice: la fedeltà, la pro-le e il sacramento. La fedeltà esige di non aver rapporti ses-suali con un altro o con un’altra; la prole esige d’essere ac-colta con amore, allevata con bontà, educata religiosamen-te; il sacramento esige l’indissolubilità del matrimonio eche il divorziato o la divorziata non si unisca a un’altra per-sona neanche allo scopo d’aver figli. Questo è ciò che puòchiamarsi la regola del matrimonio; per mezzo di ciò si ren-de onorata la fecondità della natura e vien regolato il disor-dine dell’incontinenza” (La Gen. alla lettera 9,7,12). Labontà della prole non si riferisce solo alla procreazione, maanche alla “società naturale”, per cui, coloro che non pos-sono generare per qualsiasi motivo, sposando contraggonoun vero matrimonio. L’uomo e la donna è una società diamore, infatti: “Fianco a fianco si uniscono insieme e insie-me camminano e guardano la stessa meta”(La dignità delmatr. 1, 1).
La Beata Fasce da piccola (seconda da sinistra), con la sua famiglia. (foto accanto) Il Monastero S. Rita a Cascia, dove Teresa voleva entrare a tutti i costi.
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Sono trascorsi tanti anni,da quando il semepiantato nel cuore delMonastero e dei devoti
è sbocciato in una pianta rigo-gliosa che ogni anno producenuovi fiori, nell’aumentare delnumero degli iscritti e nei nuovifrutti di carità. La PUP (Pia
Unione Primaria) rappresenta illegame indissolubile dei devoticon la Santa degli impossibili econ le sue consorelle e confra-telli presenti nel Santuario diCascia. Tante volte, lettere e te-lefonate hanno chiesto la vici-nanza nella preghiera o un sem-
plice conforto, un volersi senti-re, anche se lontani, vicini all’a-mata S. Rita. E cosa può esserequesto se non il segnale di unvincolo profondo e confidenzialecon una grande famiglia, qualequella agostiniana di Cascia?Ebbene la Pia Unione è nata perunire in una grande associazio-ne tutti quelli che cercano Dio,sulle orme di Agostino e Rita,camminando non solo nelle pro-prie realtà di fede territoriali maanche all’unisono con il Mona-stero e il Santuario di Cascia.Ecco allora cos’è la Pia Unione:una famiglia di fedeli che desi-dera partecipare al carisma del-l’Ordine di S. Agostino, adattan-dolo alla vita dei suoi membri,seguendo gli esempi e la spiri-tualità di S. Rita. Scopi dellaPUP sono: promuovere i valoridella famiglia, della pace, delperdono e della riconciliazione,che sono le singolari caratteristi-che della testimonianza umanae cristiana di S. Rita; diffonderela devozione e il culto di S. Ritanelle modalità e secondo le indi-cazioni della Chiesa; collaborarecon le attività e le iniziative del-la Basilica, del Monastero di S.Rita da Cascia e dell’OrdineAgostiniano; partecipando cosìai benefici spirituali di questo
ordine religioso e in modo parti-colare alle preghiere delle mona-che e dei frati del Santuario diCascia. L’incontro annuale che sisvolge in primavera rappresentaperciò il momento concreto digioia, fede, preghiera da cui sitrae energia per diffonderla nelleproprie realtà associative e allar-gare così il grande cuore dell’a-mata Santa Rita.
Perché è nata la Pia Unione
di Natalino Monopoli
In questa pagina, vogliamoparlarvi di una famiglia nata aCascia, presso il Monastero diS. Rita e diffusa in ogni partedel mondo: la Pia Unione Pri-maria S. Rita, grande FamigliaAgostiniana-Ritiana, comeama definirla il padre spiritua-le Ludovico Maria Centra.
Retro dello stendardo della Pia UnionePrimaria S. Rita.
ISCRIVITI ALLA PUPChe tu sia una persona singola o membro di un gruppo, iscriviti alla PUP! Parteciperai così ai nostriincontri regionali e nazionali, conoscendo chi, come te, è devoto alla cara S. Rita. Per informazioni,puoi rivolgerti alla responsabile nazionale, Alessandra Paoloni: [email protected]
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FEDE DI FATTO
La Fede cattolica è ancorata alla tradizione,da Gesù fino alla fine dei tempi. Ciò cheviene trasmesso, come sostiene san Pao-lo, è perché è stato ricevuto (1Cor 15,3).
Ciò accade anche per la devozione dei santi;spesso in una famiglia la devozione si tramanda,è quello che è avvenuto a Mariassunta NebioloSiccardi, entrata nella vita eterna il 31 agosto2011. Poeta stimata, che tante volte è stata ospi-tata, con le sue spirituali liriche, sulla rivista Dal-le Api alle Rose, ha respirato e fatta sua la devo-
zione per Santa Rita da Cascia e, di conseguenza,per la Beata Teresa Fasce, nutrendo un amorespeciale per il loro monastero che le vide protago-niste di una stupefacente santità. Tale amore ri-tiano e teresiano ebbe inizio quando la sua mam-ma, Giuseppina Maccario Nebiolo, andò, neglianni Cinquanta, in pellegrinaggio a Cascia… e ri-mase folgorata. Si abbonò al bollettino del mona-stero e infuse nella figlia un fervido attaccamentoa Santa Rita, così forte da passare anche alla ge-nerazione successiva: dalla nonna alla mamma,dalla mamma alle figlie Laura e Cristina. Marias-sunta ebbe il privilegio di sentire il profumo disanta Rita, dove la fragranza di rose è mista adessenze celesti. Era il 1982 e lo percepì per di-versi giorni. Lei, che della Croce fece sua virtùtutta la vita e del Santo Rosario fece sua bandie-
ra, riuscì a comprendere e a partecipare delle sof-ferenze fisiche e morali sia di santa Rita che diMadre Fasce. Non riuscì mai ad andare a Cascia,ma il suo desiderio era immenso: con gli occhidella Fede assaporava quegli spazi, dove due mo-nache di clausura erano riuscite a compiere il piùalto traguardo: unirsi a Cristo sulla Croce ed esse-re compenetrate dall’Amore Infinito.
Scrisse una poesia per la sua mamma, manca-ta in giovane età: «Mamma, richiamo magico/ap-parizione poi, soffio nel nulla./Mi desti la vita/miguidasti, mi consolasti/infine svanisti/…/Un giornoti raggiungerò/unite per sempre/in un mondo sen-za pene/senza lacrime/con tanta gioia,/tanto amo-re/per il Tuo Dio/il Nostro Dio» (Armonie silenti,Book Editore, Bologna-Ferrara-Milano 1990, p.58). Libera da paure ed angosce, Mariassunta puòora contemplare «il Volto», il Volto vivo della Sin-done, che ogni giorno salutava ed adorava.
L’amore tramandato di Cristina Siccardi
A te, Signore, umilmente raccomandia-mo questi nostri defunti, perché comenella loro vita mortale sono stati sem-pre amati da Te d’immenso amore, cosìora, liberati da ogni male, entrino, perTua grazia nel riposo eterno. Portali neltuo Paradiso, dove non vi è più lutto,né dolore, né lacrime, ma pace e gioiacon il Tuo Figlio e con lo Spirito Santo,nei secoli dei secoli. Amen.
Madre Celina Lago osa (Eremo di Lec-ceto, Siena)Giacinto Forlini (Monsampolo del Tron-to, Ascoli Piceno)Don Giulio Fedeli (Camerino, Macerata)Sr. M. Angela Monteduro osa (Mona-stero SS. Quattro Coronati, Roma)Sr. M. Candida Amaducci osa (Mona-stero S. Giovanni Battista, Forlimpopo-li, Forlì-Cesena)Sr. M. Paolina Monegato osa (Monaste-ro Gesù e Maria, Bologna)Mariassunta Nebiolo Siccardi (Torino)Simona Riposati (Roma)
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Tale amore ebbe inizioquando la sua mamma andòin pellegrinaggio a Cascia
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NEL MONDO
Speciale edizione, per la rubrica che ospita le testimonianze del culto di Santa Rita nel mondo.Per l’ultimo numero del 2011, vi proponiamo quattro foto provenienti da quattro Paesi, che descri-vono la devozione popolare che Rita ispira in numerose comunità.
Repubblica democratica del Congo. Il GruppoS. Rita della Parrocchia di Saint-Jacques diKinshasa-Kinkole, in occasione della sua pre-sentazione ufficiale alla comunità, nel 2010.Complimenti per la vostra opera!
Brasile. Quest’anno, la Parrocchia Santa Ritada Cascia di San Jose de Rio Preto ha fe-steggiato il suo 25° anniversario (1986-2011) insieme ai sacerdoti diocesani e ago-stiniani. Tanti auguri!
Italia. La Parrocchia di Pattada (provincia diSassari) ha fatto benedire dai padri del San-tuario Santa Rita di Cascia un arazzo realizza-to da Lucia Vargiu, come testimonianza di de-vozione alla Santa. Splendido!
Romania. Per la Festa dell’Assunta, i pellegri-ni si sono riuniti in preghiera a Chiheru deJos, venerando la reliquia di Santa Rita prove-niente dal Monastero di Cascia. Meravigliosagiornata!
Famiglie ritiane
INVIACI LA TUA TESTIMONIANZASe, come noi, ami Santa Rita e desideri raccontarci la devozione popolare che coinvolge la tuacomunità, descrivere come festeggiate la festa della Santa o condividere le altre iniziative in-traprese in suo onore, manda un articolo con le foto a [email protected]
APPUNTAMENTI a cura di Fra Paolo Zecca osa
CASCIA EVENTI
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Cascia (PG), 6 novembreS. Messa in diretta su Rete 4Anche quest’anno, cari amici lettori, S. Rita entrerà nelle vostre case. Infatti, il 6 novembre alle ore10.00, Rete 4 trasmetterà in diretta la S. Messa proprio dalla nostra Basilica di S. Rita. E questoper dare la possibilità a tutti coloro, specialmente gli ammalati, che non hanno la possibilità di re-carsi direttamente a Cascia, di vivere qualche momento insieme a S. Rita. A presiedere la Celebra-zione Eucaristica, sarà il Rettore della Basilica P. Mario De Santis.
Cascia (PG), 8 dicembre 2011 - 24 gennaio 2012Dal Falò alle PasquarelleCome ogni anno, siete invitati a partecipare all’evento “Dal Falò alle Pa-squarelle”. Ad aprire la manifestazione, ci sarà la tradizionale Rassegna deiPresepi: vere e proprie opere d’arte realizzate nei più svariati materiali e inogni dimensione, che saranno esposte in tutto il centro storico casciano.Imperdibile, poi, sarà la Festa della Madonna di Loreto, mentre a Natale,dopo la S. Messa di mezzanotte, ci sarà l’apertura del Presepe monumenta-le. Giochi e feste ci porteranno fino al 31 dicembre, quando i devoti potran-no recitare insieme il Te Deum, sempre nella Basilica di S. Rita. Dal 1° gennaio all’Epifania, invece,i gruppi spontanei di pasquarellari porteranno nelle case i canti augurali di origine pastorale (le pa-squarelle), annunciando la nascita di Gesù. La domenica dopo la festa di Sant’Antonio Abate, siterrà la 36a Rassegna delle Pasquarelle. Le date sono basate sul calendario dello scorso anno. Perinformazioni aggiornate, contattate l’ufficio turistico locale al nr. + 39 0743 71147.
Cascia (PG), 17 gennaio Festa di S. Antonio AbateTradizione e folklore si mescolano nella festa dedicata il 17 gennaio a Sant’Antonio Abate, protetto-re degli animali. A partecipare alla S. Messa nella chiesa di Sant’Antonio, saranno infatti mucche ecavalli, pecore e conigli, oche, cani e gatti… pronti a ricevere la Solenne Benedizione! Il pranzo tra-dizionale e la consegna della corona di Sant’Antonio, fatta di tredici ciambelline, chiudono una dellefeste più apprezzate e ricche della tradizione casciana.
Cascia (PG), 18 gennaio65° Morte B. Maria Teresa FasceIl 18 gennaio 2012 ricorre il 65° anniversario della morte della nostra cara Beata Madre Teresa Fa-sce. La cittadinanza, che riconosce i meriti di quello che è oggi Cascia a questa grande donna, ricor-derà quest’avvenimento con una solenne Celebrazione Eucaristica, che si terrà nella Basilica Inferio-re alle ore 18.00.
Cascia (PG), 16 febbraioFesta Beato Simone FidatiInsieme a Santa Rita e alla Beata Maria Teresa Fasce, Cascia puògloriarsi della presenza di un altro illustre personaggio, il BeatoSimone Fidati. Il 16 febbraio ricorre la festa liturgica del Beato.In quest’occasione lo ricorderemo con una Celebrazione Eucari-stica, che si terrà nella Basilica Inferiore alle ore 17.00, dove siconservano le sue spoglie mortali.
Cascia. Un momento dellagiornata della IV Giornata perla lotta alla Sclerosi Multipla,tenutasi lo scorso 27 agosto.
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Sostieni l’Alveare di Santa Rita,aiuta una bambina a diventare grande.
C’è un posto, nel Monastero di Santa Rita da Cascia,dove da più di 70 anni si perpetua un piccolo miracolo.È l’Alveare di Santa Rita, casa,scuola, famiglia per bambine in difficoltà economica e sociale.Circondate dall’amore delle Monache e sostenute dallagenerosità dei benefattori,le Apette ritrovano qui laserenità e la speranza di potersicostruire un futuro.Tante sono le bambine che,tra le mura dell’Alveare,sono diventate grandi.Tante sono quelle che ancorahanno bisogno del nostro aiuto.Nel nome di Santa Rita, sostieniil suo Alveare con una donazionesul conto corrente postale 5058oppure sul conto bancario IBANIT27D0631538330000001001328SWIFT CRSPIT3Scausale “Alveare”.
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