Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e...

6
Sopr Sopr a e sotto a e sotto il mare il mare Mariolina De Angelis* G li or- gani- smi biotici per vi- vere e pro- creare adot- tano dei mec- canismi di di- fesa molto evoluti. Mi ri- ferisco ad avvelenamen- ti, traumi fisici, dermati- ti fino a reazioni sistemi- che molto più gravi e vio- lente quali lo shock anafilattico. Ne sono re- sponsabili coralli, alghe, molluschi conchiglie e stelle di mare sono re- sponsabili. Di frequente, il myco- bacterium, trasmesso da pesce a uomo, sia in acqua dolce che salata, può de- terminare, ad esempio, dermatiti molto fastidio- se. Ad emergere sono dap- prima noduli nella zona di inoculazione del veleno, successivamente, l’infe - zione si spande e diventa sistemica e può interessa- re anche il sistema linfati- co. Anche le alghe, azzur- re o verdi, se inavvertita- mente trattenute dal co- stume, possono provocare dermatiti pericolose ca- ratterizzate da produzio- ne di essudato. Per ridur- re gli effetti sarà necessa- rio lavare subito la parte “colpita” con acqua fredda e sapone di Marsiglia. Le tossine rilasciate dalle al- ghe se lasciate in situ, po- trebbero causare sintomi neurologici essendo ric- che di ciguatossina estre- mamente urticante e ca- pace di provocare il rash cutaneo. Che dire della medusa’? Tra le tante specie che “vi - vono” il mare, la più tossi- ca è la caravella portoghe- se, costituita da un pallon- cino blu-violaceo e da gas. I suoi tentacoli secerna- no veleni diversi. Poichè tutte le specie di meduse sono capaci di spostarsi velocemente verso riva di notte, è prefe- ribile evitare bagni di ma- re notturni. La puntura della medusa è molto dolo- rosa e l’effetto del veleno ha per fortuna una breve durata. Eimportante mantenere alta la guardia anche in piscina li’ dove l’ambiente caldo-umido e la contaminazione oro-fe- cale rappresentano un ot- timo terreno per lo svilup- po e la proliferazione di di- versi batteri e virus. Per quanto riguarda i virus massima attenzione deve essere rivolta al HPV e al Poxovirus, che posso- no essere deleteri e danno- si. In particolare il papil- loma -virus puo’ essere causa di sterilita’, di neo- plasie uteriniche e altera- zioni ormonali. Panchine, vasche idro- massaggio e, ancor più at- trezzature come palle, braccioli e tubolari accre- scono la possibilità di con- taminazione. Ricordiamo inoltre che tra le infezioni da papilloma virus ci sono anche le verruche. Si trat- ta di aree cheratosiche tondeggianti che possono confluire tra loro e forma- re delle placche organiz- zate. L’asportazione delle verruche deve essere ef- fettuata dal chirurgo o dal dermatologo e può essere ottenuta con crioterapia, curettage, laser-terapia e applicazione locale di so- stanze ad azione cherato- litica ad alta percentuale di acido salicilico e calcio lattato. * Farmacista

Transcript of Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e...

Page 1: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

SoprSopra e sottoa e sottoil mareil mare

Mariolina De Angelis*

G li or-gani -smi

biotici per vi-vere e pro-creare adot-tano dei mec-canismi di di-

fesa molto evoluti. Mi ri-ferisco ad avvelenamen-ti, traumi fisici, dermati-ti fino a reazioni sistemi-che molto più gravi e vio-lente quali lo shockanafilattico. Ne sono re-sponsabili coralli, alghe,molluschi conchiglie estelle di mare sono re-sponsabili.

Di frequente, il myco-bacterium, trasmesso da

pesce a uomo, sia in acquadolce che salata, può de-terminare, ad esempio,dermatiti molto fastidio-se. Ad emergere sono dap-prima noduli nella zona diinoculazione del veleno,successivamente, l’infe -zione si spande e diventasistemica e può interessa-re anche il sistema linfati-co. Anche le alghe, azzur-re o verdi, se inavvertita-mente trattenute dal co-stume, possono provocaredermatiti pericolose ca-ratterizzate da produzio-ne di essudato. Per ridur-re gli effetti sarà necessa-rio lavare subito la parte“colpita”con acqua freddae sapone di Marsiglia. Letossine rilasciate dalle al-

ghe se lasciate in situ, po-trebbero causare sintomineurologici essendo ric-che di ciguatossina estre-mamente urticante e ca-pace di provocare il rashcutaneo.

Che dire della medusa’?Tra le tante specie che “vi -vono” il mare, la più tossi-ca è la caravella portoghe-se, costituita da un pallon-cino blu-violaceo e da gas.

I suoi tentacoli secerna-no veleni diversi.

Poichè tutte le specie dimeduse sono capaci dispostarsi velocementeverso riva di notte, è prefe-ribile evitare bagni di ma-re notturni. La punturadella medusa è molto dolo-rosa e l’effetto del veleno

ha per fortuna una brevedurata. E’ importantemantenere alta la guardiaanche in piscina li’ dovel’ambiente caldo-umido ela contaminazione oro-fe-cale rappresentano un ot-timo terreno per lo svilup-po e la proliferazione di di-versi batteri e virus.

Per quanto riguarda ivirus massima attenzionedeve essere rivolta al HPVe al Poxovirus, che posso-no essere deleteri e danno-si. In particolare il papil-loma -virus puo’ esserecausa di sterilita’, di neo-plasie uteriniche e altera-zioni ormonali.

Panchine, vasche idro-massaggio e, ancor più at-trezzature come palle,

braccioli e tubolari accre-scono la possibilità di con-taminazione. Ricordiamoinoltre che tra le infezionida papilloma virus ci sonoanche le verruche. Si trat-ta di aree cheratosichetondeggianti che possonoconfluire tra loro e forma-re delle placche organiz-zate.

L’asportazione delleverruche deve essere ef-fettuata dal chirurgo o daldermatologo e può essereottenuta con crioterapia,curettage, laser-terapia eapplicazione locale di so-stanze ad azione cherato-litica ad alta percentualedi acido salicilico e calciolattato.

* Farmacista

Page 2: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

Giovedì 30 luglio [email protected] 17Giovedì 30 luglio 2020

[email protected]

u I VANTAGGI. Consente oggi la diagnosi di malattie prima non altrimenti valutabili

Luigi Monaco*

L o sviluppotecnologiconella diagno-

stica per immaginied in particolare inEcografia ha avutoun effetto dirom-pente in campo me-

dico; ha rivoluzionato lo studio didiversi apparati consentendo la dia-gnosi di malattie prima non altri-menti valutabili.L’ecografia diagnostica è oramaiparte integrante dell’assistenzaclinica e tutte le discipline traggo-no vantaggio da questa tecnica.Dall’introduzione dell’ecografia inambito clinico avvenuta negli anni60-70, si è avuto una crescita espo-nenziale raggiungendo campi diapplicazione prima inimmagina-bili e mi riferisco in particolareall’ecografia con mezzo di contra-sto ed all’elastosonografia.L’ecografia con mezzo di contrastostudia la micro-circolazione deitessuti definendo la natura delle le-sioni; l’esame viene eseguito am-bulatorialmente ed il mezzo di con-trasto utilizzato viene definito so-stanzialmente innocuo, non è ne-fro-tossico.L’elastosonografia analizza l’ ela -sticità dei tessuti e si basa sul pre-supposto che nelle patologie inparticolare quelle tumorali si haun cambiamento della rigidità tis-sutale.Lo sviluppo tecnologico ci permet-te di poter parlare di “ EcografiaClinica” ovvero la sinergia tral’ecografia diagnostica eseguitada un medico e l’esperienza Clini-ca. La continua metamorfosi haaggiunto alle informazioni anato-miche, proprie dell’ecografia tra-dizionale, anche quelle funzionali.E’ in questo campo che ad Avellino

nasce “l’Ecografia Nutrizionale”come argomento del corso teorico-pratico di perfezionamento uni-versitario NUTRIKETO “diete e te-rapie nutrizionali Chetogeniche”dell’Università di Salerno direttodal prof: Luca Rastrelli e dal prof.Giuseppe Castaldo in collaborazio-ne con l’ Azienda Moscati di Avelli-no (vedi locandina).

La finalità del corso è la valutazio-ne ecografica anatomica e funzio-nale:- della sofferenza del collagene a li-vello cutaneo ed articolare;-della sindrome metabolica (valu-tazione della steatosi epatica edell’accumulo adiposo addomina-le)-della sofferenza muscolare nella

sarcopenia.COLLAGENE: È la proteina più ab-bondante del corpo umano (25%della massa proteica) in particola-re:- cute e sottocute 72%-cartilagine 50%-ossa 23%Contribuisce a preservare la robu-stezza, la struttura e l’elasticità

della pelle e delle articolazioniCon l’avanzare dell’età inizia ascomporsi ed indurirsi causandola comparsa di ipotonia e lassitàdel tessuto connettivo sottocuta-neo, di linee di espressione e di ru-ghe.Verso i 25 anni, le cellule iniziano aperdere la capacità di sintetizzareil collagene, la cui produzione caladel 1,5% annuo. Questo processo siaccentua sopra i 45 anni, e all’avvi -cinarsi ai 60, la produzione di col-lagene è diminuita più del 35%.Inoltre esistono altri fattori che in-tensificano la perdita di collagene,come un uso eccessivo del sistemaosteo-articolare-muscolare (inten-sa attività fisica), traumi, meno-pausa. sovrappeso e trattamentioncologici, cortisone, infiamma-zione fumo, sedentarietà.L’ecografia anatomica e funziona-le ha il compito di valutare la soffe-renza del collagene a livello cuta-neo ( derma) ed a livello articolare.Nella degenerazione del collagenea livello del derma si osserva unamodifica dell’ecostruttura dellostrato papillare e reticolare del der-ma: lo studio ecografico integratodall’elastosonografia, che valutala perdita dell’elasticità della cute,

SALUTE & BENESSERE

Ecografia diagnostica,rivoluzione nella sanità

SALUTE & BENESSERE

permette di inquadrare il grado disofferenza del collagene ( grado 1-2-3) e la risposta al trattamento conintegrazione alimentare del colla-gene idrolizzato.La valutazione della sofferenza delcollagene a livello articolare ri-guarda lo studio ecografico inte-grato dall’elastosonografia dellacartilagine articolare, strutturaricca di collagene . La degenerazio-ne del collagene determina la per-dita dell’elasticità della cartilagineialina articolare e la dege-nerazione dalla strutturache non è più liscia ed ilmovimento delle ossa suuna superficie articolaredanneggiata diventa dif-ficoltoso e provoca dolorecon limitazione funzio-nale. Lo studio viene ese-guito prima e dopo trat-tamento con collageneidrolizzato per valutareil grado di sofferenza e larisposta al trattamento.Si può affermare pertan-to che lo studio ecografi-co con elastosonografiadella cute e dell’articola -zione della sofferenza del collage-ne è definita metodica affidabile,non strettamente operatore dipen-dente, a basso costo e certamentenon dannoso ( non espone a radia-zioni ionizzanti).

SINDROME METABOLICALa sindrome metabolica è una con-dizione clinica largamente diffu-sa, nota anche come sindrome “X”,sindrome da insulino resistenza,sindrome da obesità o sindrome diReaven). La maggior parte dellepersone alle quali viene diagnosti-cata una sindrome metabolica,vengono anche informate riguar-do l’importanza di controllarel’eventuale comparsa di segni ri-conducibili al diabete, monitorare

la pressione arteriosa e i livelli deilipidi, e adattarsi ad uno stile di vi-ta sano, abituandosi a svolgere co-stantemente esercizio fisico.La prevalenza della sindrome me-tabolica aumenta con l’aumentaredell’età e si stima che in Italia inte-ressi circa il 25-35% della popola-zione. Può colpire chiunque e aqualunque età ma la categoria dipersone a maggior rischio è rap-presentata dalle persone più anzia-ne, inattive e sovrappeso, con par-

ticolare ac-cumulo di grasso in corrisponden-za della zona addominale.Il compito dell’ecografia è :-la valutazione della sofferenzaepatica in relazione all’accumulodei grassi (steatosi)-la valutazione del grasso viscera-le.

STEATOSI EPATICA:La steatosi epatica (più comune-mente nota come «fegato grasso»)è una condizione frequente (in Ita-lia il 25% della popolazione) checonsiste, appunto, nell'accumulodi grasso nelle cellule epatiche ( >10% del peso del fegato).Di per sé non dà sintomi e non è pa-tologica, però può evolvere in in-

fiammazione (steatoepatite) e fi-brosi, che possono portare allo svi-luppo di cirrosi epatica.E’ pertanto importante valutare inmodo corretto con l’ecografia ilgrado di steatosi epatica ( grado 1-2-3) in particolare la presenza disteatoepatite-fibrosi.L’ecografia è attendibile nella va-lutazione della sofferenza dellasteatosi epatica, mentre è poco affi-dabile per valutare la presenza del-la steatoepatite-fibrosi.

L’uni -

cain -

dagine che permetteva tale valuta-zione era la biopsia epatica, meto-dica da eseguire in ambito ospeda-liero in quanto invasiva.Attualmente la valutazione dellasteato-epatite e della fibrosi epaticaviene eseguita con l’elastosono -grafia del fegato ed è esame cheviene effettuato presso il Serviziodi Ecografia dell’Azienda Ospeda-liera Moscati di Avellino in regimeambulatoriale.

IL GRASSO VISCERALEL’adiposità viscerale si caratteriz-za da una prevalente localizzazio-ne del tessuto adiposo in sede intraaddominale e mediastinica ed èstrettamente correlata:

-aumento fattori di rischio cardio-vascolare-aumento delle malattie dismeta-boliche-aumento della mortalità in gene-rale.Le metodiche strumentali per lavalutazione del grasso addominalevengono distinte in dirette ed indi-rette.La misurazione diretta del grassoviscerale rappresenta certamentela valutazione

più affidabile e letecniche gold standard per tale mi-surazione sono la TAC e la RMN,ma entrambe presentano dei limitisignificativi per gli studi epide-miologici ( alti costi e nel caso dellaTAC esposizione a radiazioni ioniz-zanti).Recentemente è stata dimostratala possibilità di utilizzare l’ecogra -fia nella valutazione del tessutoadiposo periviscerale in quantometodica di approccio immediato,innocua e di basso costo. La valuta-zione e l’affidabilità dei dati sonostati oggetto di studio e di pubbli-cazione scientifica (AM.J Med Sci.2014: Aortomesenteric fati tic-kness with ultrasound predicts

metabolic diseases in obese patien-ts. Monaco Luigi)E tale valutazione ecografica è sta-to definita dal gruppo di lavoro diNutriketo presso il Servizio di Eco-grafia dell’Azienda OspedalieraMoscati di Avellino.

SARCOPENIASi intende l’insorgenza di una per-dita di massa muscolare e quindi laperdita della forza muscolare.Le motivazioni che indicano tale

patologia sono molteplici: insoggetti sedentari a seguitodi un lungo periodo di inat-tività fisica oppure può ac-centuarsi semplicementecon l’incorrere della terzaetà. A 50 anni di età moltepersone hanno già persocirca il 10% della loro mas-sa muscolare ed a 70 annine avranno perso circa il45%.La valutazione della poten-za muscolare vie eseguitacon l’ecografia misurandoil decorso delle fibre delmuscolo a livello dell’in -serzione con il perimisioin fase di contrazione.

In relazione ai dati quantitativi ot-tenuti si pone diagnosi di decre-mento di potenza muscolare conmaggiore sviluppo del trofismo ri-spetto al tono muscolare.In conclusione la salute, come vie-ne definita dall'Organizzazionemondiale della sanità (OMS), rap-presenta "stato di completo benes-sere fisico, psichico e sociale e nonsemplice assenza di malattia", vie-ne considerata un diritto e come ta-le si pone alla base di tutti gli altridiritti fondamentali che spettanoalle persone.

*Medico specialista in RadiologiaResponsabile Unità operativadi Ecografia Azienda Moscati

di Avellino

Page 3: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

Giovedì 30 luglio [email protected]

Antonio Limongelli*

C on l’estateed il caldoche si fa

sentire un bagnonel mare o in pi-scina è un refrige-rio a cui pochipossono resiste-

re. I bambini non ne sono esclusisalvo poi lamentarsi in serata oil giorno successivo per il “ maldi orecchio “ : vediamola quest’affezione che colpisce a tradi-mento nel bel mezzo della vacan-za !Il dolore, che compare all’im -provviso nel bambino, è sempreriferito all’orecchio e più preci-samente al trago (la piccola pro-tuberanza posta davanti al foroesterno del canale uditivo). Siesacerba con la pressione del di-to e con la masticazione , diventainsostenibile se il piccolo neldormire poggia la testa propriosu quel lato.Ma cosa è accaduto? Si è creatauna “otite esterna” ossia si è in-fiammato il canale uditivo : quelcondotto che mette in comuni-cazione l’esterno dell’orecchiocon “l’orecchio medio” (l’insie -me della membrana timpanica ecatena degli ossicini che tra-smettono il suono al nervo acu-stico e cervello)La cosa più probabile è che ci siastato un ristagno di acqua nelcanale che, macerando il rivesti-mento, abbia determinato l’at -tecchimento di funghi o batteri.Questi , moltiplicandosi neltempo, causano infezione ed in-fiammazione della zona.Ci sono anche altre situazioniche possono favorire l’infezionead esempio cause anatomiche :normalmente il canale uditivo è“ ad esse “ ossia non è dritto ,questo fa sì che un oggetto nonarrivi direttamente a contattocol timpano ma tocchi contro laparete del canale se introdottoaccidentalmente .Ciò è positivo per un verso ma sealla naturale curvatura si asso-cia un calibro più ristretto delcanale uditivo il gioco è fatto :l’acqua entrata non fuoriesce senon con determinate manovre .In alcuni soggetti poi esistonodelle particolari condizioni chedeterminano un ulteriore osta-colo : le esostosi del canale , pic-cole protuberanze ossee chesporgono sotto pelle nel condot-to come “piccoli scogli” i qualiaggravano la predisposizione alristagno .Abbiamo visto quindi che il pri-mo atto è il ristagno di acqua mada solo non basta , segue quindila macerazione del rivestimentodel canale che facilita la molti-plicazione di germi che ,a livellolocale, non aspettano altro : i piùfrequenti sono lo Stafilococco elo Pseudomonas e tra i funghi laCandida e l’Aspergillus. Alcunidi essi vivono normalmente nelcanale perciò sono detti saprofi-ti e vengono tenuti a bada dal ce-

rume che concorre a difenderel’organismo ma se le condizionilo permettono iniziano a molti-plicarsi determinando una ri-sposta infiammatoria.Altre volte sono germi importa-ti dall’esterno poiché l’acquanon è sterile, difatti il mare puòessere inquinato ma anche senon lo è basta il plancton, che èricco di materiali organici ,acausare infezione come purequalche granellino di sabbia chesi deposita sul pavimento .La stessa acqua di piscina non èesclusa dalle cause : spesse volteo c’è una promiscuità notevoledi persone che inquinano l’am -biente o la sola clorazione nondiminuisce la carica dei germi.Le piscine casalinghe spessohanno un sistema di filtraggio(se lo hanno) insufficiente persanificare il tutto. Anche l’alca -nizzazione eccessiva del cerumedovuto al cloro può facilitare leinfezioni come pure il trauma

locale provocato dall’uso dei ba-stoncini di cotone per l’igienedelle orecchie.Ma come fare quindi a prevenirel’otite esterna ? Tappi vari nonservono poiché l’acqua entreràsempre nel canale difatti è im-possibile che essi abbiano unatenuta perfetta in più possonotraumatizzare l’orecchio ! Oc-corre evitare acque inquinate edagire piuttosto sul “dopo” ossiadopo che l’acqua è entratanell’orecchio.Prima manovra da fare nel bam-bino : dopo il bagno porlo a pan-cia sotto sulle proprie gambe,con la testa un po’ più giù ri-spetto al corpo e ruotarla su unlato e poi sull’altro per 1 minutociascuno. Se c’è la possibilità , èmeglio precedere la manovracon un lavaggio dell’orecchio:basta una doccia con l’acqua di-retta verso l’orecchio ma appenatornati a casa ,specie dal mare ,si può utilizzare una pompetti-

na classica per lavaggi auricola-ri ( anche solo con fisiologica ) eripere quindi la manovra. An-che il phon può aiutare ad asciu-gare l’acqua stagnante o utiliz-zare la punta di un fazzolettinodi cotone ma non cotton fioc !Una volta infiammatosi il cana-le è buona norma effettuare deilavaggi del canale per allonta-nare residui infetti con la pom-petta ,delicatamente ed a bassapressione con soluzione fisiolo-gica, ed applicare localmente in-stillazioni di gocce di antibioticie antiinfiammatori cortisonici.Se l’infezione è fungina si usaun antimicotico.In ogni caso è consigliabile con-sultare un pediatra che , tramitel’otoscopia, porrà la diagnosiesatta e consigliare il migliortrattamento .Pediatra di Famiglia - Segretario

Provinciale della FederazioneItaliana Medici Pediatri (FIMP

AV)

.

E’ buona norma effettuare dei lavaggi delcanale per allontanare residui infetti

u P E D I AT R I A . Il ristagno di acqua nel canale può determinare l’attecchimento di funghi o batteri

Mal d’o re c c h i o ,le otiti estivenei bambini

SALUTE & BENESSERE

CHIEDILO AL FARMACISTA

"Quali rimedi portarein vacanza?"A seconda del Paese in cui trascorreremole nostre vacanze, è bene analizzare in det-taglio la situazione sanitaria, le relative ma-lattie e vaccini da cui provvedere prima delviaggio.Il sito del Ministero della Salute: ViaggiareSicuri ci fornisce tutte le indicazioni utili sul-la situazione Sanitaria del Paese da visita-re.

Ma in linea di massima possiamo indivi-duare i farmaci indispensabili da portare inviaggio:

antipiretico – [paracetamolo]antinfiammatorio/analgesico– [ketopro -

fene/ ibuprofene]antidiarroico – [loperamide]antibiotico a largo spettro d’azione –

[amoxicillina]farmaco contro mal d’auto, mal di mare,

mal di aereo – [dimenidrinato]farmaco anti-stitichezzafarmaco anti-emetico (in caso di vomito,

nausea e problemi digestivi)pomata contro ematomi e distorsionicrema anti-scottature/eritemi/irritazioniFarmaci antistaminici/cortisonici su indi-

cazione del medico curanteun collirio

prodotto repellente contro le zanzare ed al-tri insetti

Eventuali sali per la reidratazione, disin-fettanti per l’acqua potabile, disinfettanti perle vie urinarie oltre naturalmente a qualsiasialtro medicinale il medico ci prescriva (ades. farmaci antimalarici se la zona è a ri-schio) o ci consigli di portare con noi.

Kit pronto soccorso da viaggio con disin-fettante, garze, cerotti e l’occorrente peruna medicazione

termometroAltri farmaci per combattere e eventual-

mente prevenire sintomatologie che spes-so colpiscono noi viaggiatori sono:

-Integratore alimentare a base di melato-nina utilissimo a riprendersi dal jet lag.

-I fermenti lattici, per prevenire la diarreadel viaggiatore e regolarizzare la flora inte-stinale.

-Soluzione isotonica arricchita con ac-qua di mare o spray nasale arricchito di Ar-gento Colloidale e Propoli - indispensabilerimedio in caso di raffreddamento e conge-stione per adulti e bambini

-Rimedio naturale efficace per la funzio-nalità delle mucose dell'apparato respirato-rio.In caso di vacanza in località calde ed even-tuale esposizione al sole non dimenticare:

-Crema solare con filtri UVA/ UVB, in gra-do di conferire un ampio spettro di protezio-ne solare e proteggere l’epidermide dal fo-toinvecchiamento e dagli eritemi solari.

-After sun, in grado di lenire ed idratare lapelle dopo l’esposizione al sole

-Protettivo capelli: ideale per contrastarel'effetto dannoso del sole e del sale mari-no.

Ancora consigliamo per coloro che se-guono una terapia medica cronica di porta-re un’adeguata scorta di medicinali (ad es.antidiabetici, antipertensivi, antiepilettici,antianginosi, anticoncezionali ecc.) che co-pra in eccesso il periodo di tempo in cui sitroveranno lontani da casa.

In caso di ulteriori domande e prima diassumere un farmaco consigliamo di rivol-gersi al proprio medico curante.

Page 4: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

Giovedì 30 luglio [email protected] 19

u LE TERAPIE. Dall’uso di farmaci antinfiammatori all’intervento di protesi

L’artrosi dell’ancae la riabilitazione

Mario e Alessandro Ciarimboli*

L 'artrosi è una patologia cronicache colpisce le articolazioni. Èuna malattia di tipo degenerativo

che comporta la progressiva perditadelle normali componenti anatomicheche formano le articolazioni con conse-guente perdita di funzione della artico-lazione. Se si considera che la principa-le funzione delle articolazioni è quelladi consentire le attività motorie si com-prende facilmente quali siano le sueconseguenze. Le parti del corpo umanopiù frequentemente interessate sono levertebre e gli arti (anche e ginocchia inparticolare) ove le articolazioni possonopresentare una progressiva perdita dicartilagine sostituita da tessuto osseorigido e poco funzionale (“osteosclero -si” o ispessimento dell’osso e “osteofitio, spuntoni ossei) con conseguenti dolo-re (inizialmente da carico) e perdita dicapacità a muovere l’articolazione. L’ar -trosi ha una incidenza proporzionaleall’età con incremento esponenziale perl’avanzare degli anni: oltre i 40 è pre-sente e, per fortuna, poco sintomaticain gran parte delle persone; oltre i 70 lasi riscontra nella totalità della popola-zione. Nonostante sia solo una mino-ranza a lamentare disturbi, l'artrosi è lacausa più importante di dolore e di inva-lidità per malattie articolari. In Italia sicalcola che ne soffrano più di quattromilioni di persone. Se ne distinguonodue forme:1)La forma primitiva o primaria, tipicadella senilità, conseguenza di una perdi-ta del fisiologico equilibrio tra la perditae la rigenerazione della cartilagine chenormalmente si bilanciano tra loro con-servando la normale struttura della arti-colazione. Questo squilibrio deteriora lacartilagine e coinvolge sinovia ed ossodanneggiandoli. La forma primaria inte-ressa tutte le articolazioni ed ovviamenteè più sintomatica (con dolore e perdita dimovimento) in quelle sottoposte a caricoe a maggiore attività motoria (anche, gi-nocchia, colonna vertebrale)2)La forma secondaria ha un’insorgenzaprecoce, interessauna o poche artico-lazioni ed è causatada traumi ma puòanche essere con-seguenza di mal-formazioni conge-nite o patologie in-sorte nell’adole -scenza o di malat-tie artritiche o ma-lattie dismetaboli-che. Lo stress datrauma o il caricoincongruo dovutoalla malformazio-ne deteriorano lacartilagine cau-sando il progressi-vo danno articola-re.L’artrosi dell’ancaè una delle forme diartrosi più fre-quente ed invali-dante. Si manifestacon dolore checompare con losforzo e quando si riprende il movimen-to, ad esempio, dopo essere stati sedutiper un tempo prolungato. Le zone carat-teristicamente interessate dal dolored’anca sonoa)l’inguine con la regione interna dellacoscia sino al ginocchio (mai al di sotto diquesto)b)la regione gluteac)la regione trocanterica (porzione piùesterna della parte del femore vicina albacino)Funzionalmente si riducono i movimentidi abduzione (quando si porta l’arto late-ralmente) e di rotazione sino a limitareprogressivamente l’uso di tutta l’artico -lazione con problemi di deambulazione.Una visita specialistica (ortopedica o fi-siatrica) ed una radiografia possono fa-cilmente indirizzare la corretta diagno-si.La cura è in relazione alla fase della ma-lattia ed alla intensità dei sintomi.In fase iniziale si utilizzano farmaci an-tinfiammatori ed antidolorifici, chinesi-terapia (esercizi con movimento) finaliz-zata al mantenimento del range articola-

re ed al buon trofismo dei muscoli cheservono l’anca. Intensificandosi i sinto-mi (dolore da carico e zoppia) può essereutile la terapia infiltrativa intraarticola-re con acido ialuronico (da effettuarsicon guida ecografica per le difficoltà diaccesso proprie dell’anca) e l’uso di un ba-stone per ridurre il carico sulla articola-zione dolente. Nel momento in cui il trat-tamento non sortisce effetti utili, il dolo-re è poco sopportabile e si hanno difficol-tà motorie nelle attività di vita quotidia-

na si rende necessa-rio l’intervento diprotesi. L’interventodi artroprotesi hauna altissima percen-tuale di successo concomplicanze limitate.In Italia si impianta-no circa 100.000 pro-tesi d’anca in un an-no. I risultati degli in-terventi di protesizza-zione d’anca sonomolto positivi anchese, in premessa, è ne-cessario che il candi-dato alla protesi nonsia in eccesso di peso,sia in una buona con-dizione clinica gene-rale e non vi sianogravi alterazioni ana-tomiche (come adesempio una graveosteoporosi). Il Pa-ziente va preparatoall’intervento e affi-dato già prima

dell’intervento stesso al Team riabilitati-vo che gli spiega come dovrà muoversidopo l’intervento, cosa dovrà evitare e gliinsegna l’uso dei bastoni. È importanteche il Paziente sia edotto sui tempi e sullemodalità del recupero. Schematicamenteuna protesi consta di una parte che vieneinserita nel femore (stelo) e di una testinache è simile alla testa femorale e la sosti-tuisce. La testina si articola alla coppache a sua volta si fissa all’acetabolo. Ilcontatto tra le parti viene stabilizzato o “apressione” o con il cemento che funge dacollante. La scelta dipende dalla qualitàdell’osso che, se buona, consiglia la mes-sa in loco a pressione. A questa protesiche possiamo definire di tipo “tradiziona -le” nel giovane può essere preferita unaprotesi cosiddetta “a risparmio d’osso”che non sostituisce ma riveste l’osso con-servando gran parte del femore. La riabi-litazione dopo l’intervento ha grande im-portanza e deve prevedere una presa incarico riabilitativa immediatamente suc-cessiva all’intervento così come concor-demente indicano ben 34 protocolli na-zionali ed internazionali che sono riusci-

to a consultare da Internet. Il program-ma riabilitativo deve naturalmente esse-re individuale tenendo conto del quadroclinico generale e con la massima atten-zione alle possibili complicanze. Tutta-via, schematicamente, nell’arco di tre oquattro settimane deve esservi un ritor-no alla vita ordinaria.Il carico deve essere precoce. I tempi mediprevisti nei vari protocolli sono i seguen-ti:a) Protesi Cementata: parziale 50% 2-3gg; 70% 10 gg; totale 20gg;b) Protesi Non Cementata: parziale 30%3-5 gg; 70% 15gg; totale 30ggCon gli interventi di protesi “a risparmiod’osso” si cerca di abbreviare ulterior-mente i tempi del recupero (interventi“fast track”). Naturalmente i tempi previ-sti di recupero (tre settimane) possono es-sere rispettati soltanto in setting ade-guati (degenza riabilitativa) con tratta-mento di tipo intensivo cioè con tratta-menti di fisioterapia di durata non infe-riore a tre ore al giorno. Perché le attivitàdi riabilitazione siano efficaci e precocioccorre che assistenza riabilitativa siafornita già nella unità chirurgica di rico-vero con successivo trasferimento,nell’arco di tre giorni, in degenza riabili-tativa (unità di “ortogeriatria” o Case dicura accreditate in codice 56) ove è possi-bile agire evitando o ben controllandoeventuali complicanze e rispettando lacompletezza e la precocità delle attività diriabilitazione. Di ridotta garanzia sonogli interventi di riabilitazione effettuati a

domicilio che sono peraltro di breve du-rata (generalmente non più di 60’) e cometali di scarsa efficacia terapeutica. Si in-tuisce che il solo intervento domiciliaregeneralmente comporta dei costi supe-riori alla degenza perché di durata com-plessiva decisamente più lunga (sei mesied oltre) contro le tre settimane di degen-za al termine delle quali il Paziente vienedimesso già in piena autonomia. Se ne-cessario nella fase successiva alla dimis-sione può essere condotto un trattamen-to ambulatoriale minimale ex art. 44 dicosto peraltro molto contenuto rispettoal trattamento domiciliare.In conclusione, ai fini di una buona riu-scita di un intervento di protesi d’anca,occorre procedere in questa maniera:a) preparazione all’interventob) intervento con scelta motivata ed at-tenta della protesic) immediata presa in carico da parte diun Team riabilitativo già in prima gior-natad) passaggio nel giro di tre o quattrogiorni in Struttura di degenza riabilitati-vae) conseguimento di piena autonomiamotoria nell’arco di 15 – 20 giorni e di-missione con indicazionie consiglif) dopo la dimissione ripresa delle attivitàdi vita ordinarie regolate dalle indicazio-ni e dai consigliricevuti all’atto della dimissione stessa,integrata da attività ambulatoriali.

*Fisiatri

Covid-19 e problemi cerebraliIctus cerebrale, delirio, allucinazioni, lesioni nervose

Attilio Spidalieri*

I ctus cerebrale, delirio, alluci-nazioni, lesioni nervose…..Delle complicazioni del Co-

vid-19 riguardanti il cervello, po-tenzialmente mortali potrebberoesser più frequenti che non sipensasse inizialmente, secondoun gruppo di medici britannici. Si

sa che le infezioni severe da Covid-19 possonocomportare dei rischi di complicazioni neurolo-giche, ma le ricerche condotte dall’UniversityCollege London suggeriscono che dei graviproblemi possono sopraggiungere anche in co-loro che presentano forme benigne.

Specialista in Endocrinologia e Diabetologia

Figura 1: Anca - Figura 2 Protesi di rivestimento

SALUTE & BENESSERE

Figura 3 Protesi tradizionali

Page 5: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

Giovedì 30 luglio [email protected]

u S O C I E TA’. Tutelare gli altri significa tutelare noi stessi

Il Covide il valoredella libertàGianpaolo Palumbo*

“L a libertà non è qual-cosa che ci viene da-ta da altri, ma che ci

si conquista”. Nella “Fenome -nologia dello spirito” Hegel cipropone un concetto di libertàche ha un costo: il soggetto èchiamato a liberarsi dei vincoli

della natura, diventa assoluto, sciolto e affran-cato da ogni tipo di condizionamento. Quindi,libertà come unico valore universalmente con-diviso dall’umanità.

Ma noi davvero vogliamo essere liberi co-sì? E soprattutto davvero sappiamo essere li-beri?

Quando c’è in ballo il rispetto della perso-na umana, il diritto alla salute, allora biso-gna parlare di limiti della libertà personale,di esercizio consapevole della libertà, perchési è liberi per sé e per gli altri. “Una vita de-gna di essere vissuta” non esiste in astratto,ma trova il suo corrispettivo nelle relazioniumane, nei rapporti con il mondo che lo cir-conda.

Ai tempi del coronavirus questa consape-volezza è messa a dura prova tant’è che i rap-porti tra la libertà personale e i poteri politi-co-scientifici sono in continua negoziazio-ne.

Ecco, dunque, l’idea kantiana di libertàquale “necessario alimento” per l’uomo.Un’idea che non possiamo dimostrare, calco-lare, misurare; possiamo solo pensare di es-sere liberi.

Dunque, la famosa massima di Kant, ri-presa da Martin Luther King, diventata es-senza del liberalismo: “la tua libertà finiscedove comincia quella degli altri”, ci spiegacosa significa essere liberi, sentirsi utili aglialtri e quindi anche gratificati per la nostrasolidarietà.

La libertà è un diritto assoluto, naturale,come dice la Dichiarazione Universale deiDiritti Umani, e va esercitata in maniera re-sponsabile, altrimenti può essere tolta, comesuccede a chi ruba o uccide.

Alla luce di quanto detto, noi italiani abbia-mo dimostrato di averla esercitata in manie-ra responsabile, la nostra tanto cara libertà?

Il persistere dei contagi, anche se non adalti livelli, ben 170 in 24 ore ad inizio settima-na con cinque decessi, la dice lunga su comesia necessario riflettere sui cattivi comporta-menti e l’uso non consapevole della libertà. Ilproblema è nell’interpretazione dei dati per-ché 170 nuovi contagi è un gran bel numero,ma sta di fatto che è il frutto di un controllominimo con pochi tamponi effettuati. Men-tre il numero dei decessi è da definire “accet -tabile”, anche se non dovrebbe mai esserlo.

Appena si sono allentate le imposizioni, lalibertà di agire ha provocato l’incrementodei contagi, perché di incremento si tratta inparagone ai controlli. Dalle movide sui Navi-gli a quelle di Capri e Salerno abbiamo prose-guito la nostra vita tra contagi e multe e nuo-vi ricoveri. Le terapie intensive erano vuoteed oggi siamo stati capaci di farle riaprire.Non è importante che siamo di fronte a tantipiccoli focolai di epidemia legate a personeche vengono e/o rientrano dall’estero. Il ri-schio di nuove esplosioni di contagi porta latolleranza al grado zero. Non è più ammessoche non si utilizzi in genere la mascherina enon la si utilizzi coprendo il naso e la boccasui mezzi pubblici, nei luoghi chiusi, ecc.Non è possibile un così elevato numero disanzioni sui mezzi pubblici, è un vero suici-dio. Albert Einstein, il più grande fisico delventesimo secolo, sottolineava, alla sua epo-ca che il mondo girava e gira sempre allo

stesso modo, il comportamento degli uomininon mutava e non muta e si adattava e siadatta poco agli eventi: “Non possiamo pre-tendere che le cose cambino, se continuiamoa fare sempre la stessa cosa”.

Un’altra “mancanza” è quella di non con-trollare quelle persone che vengono in Italiadopo aver trascorso il lockdown nel propriopaese d’origine. Arrivano in auto, oppurestipati in “autobussini”, in pullman e nonvengono sottoposti a controllo o in quaran-tena fiduciaria.

Si potrebbe continuare evidenziando latracotanza di alcuni volti noti della politica edello spettacolo che hanno attaccato le misu-re restrittive, assimilando la prevenzione al-la coercizione.

Non ci curiamo di salvaguardare la nostralibertà, quando si tratta di usare in modomassiccio la tecnologia ed i social network,quando vogliamo a tutti i costi essere al cen-tro dell’attenzione, essere mondani, esserecontinuamente convocati, “taggati”, semprepronti e disponibili alle “chat”.

La nostra superficialità non ci fa pensareal grosso rischio di essere sottomessi, di ob-bedire a certe mode, in pratica, di non essereliberi! Eppure durante il lockdown la gente èrimasta in casa prigioniera con grande pau-ra di debacle per l’economia. L’utilizzo di“strumenti” da casa è stato straordinario.Rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019Amazon è stata utilizzata il 330% in più, Fa-cebook il 268% e Google il 613%. Indiretta-mente si comprende come i comportamentisiano stati improntati alla grande serietà. E’il dopo, l’oggi, che ci fa preoccupare.

E’ vero che Marco Tullio Cicerone (“De re-pubblica”) diceva che la: “la libertà non consi-ste nell’avere un buon padrone, ma nel nonaverlo affatto”. Nessuno vuole un padrone,nessuno vuol dipendere. La libertà di pensie-ro, come quella religiosa o politica, non si-gnifica essere liberi di fare del male agli altri.Nella nostra vita attuale, ed oramai in tutto ilmondo, fare del male agli altri significa nonproteggere se stessi e gli altri dalle grinfiedel coronavirus.

Siamo oramai alle responsabilità moraledei sofisti, per i quali anche la scelta moraleera condizionata dal sapere. Noi, pur non sa-pendo nulla di farmaci adatti, non sapendoquando avremo il vaccino adatto, continuia-mo a comportarci senza pensare al contagio.Tutelare gli altri in Italia significa tutelaregli altri nel mondo. Tutelare se stessi è l’equi -valente del tutelare gli altri. Essere indipen-denti vuol significare far del bene a se stessied agli altri, senza essere schiavi di nessuno.Le costrizioni, poi, sono talmente poche e tal-mente di piccole dimensioni (leggi masche-rina) che non si capisce perché si voglia con-tinuare ad ammalarsi e, purtroppo, anche amorire. Diceva Kant che la libertà: “è solouna condizione formale della scelta che do-vrà risentire dei condizionamenti del mondoreale”. Nel nostro caso i condizionamenti so-no per così dire, intellettuali o di caratterepersonale. L’essenza della libertà è anche ca-pacità di scegliere, senza costrizioni, ma unamascherina non significa costrizione eschiavitù. Visto che non è possibile metterein essere una scelta autonoma, anche incampo politico-economico, ci si deve accon-tentare.

Ai tempi dei romani solo chi fosse in pos-sesso della cittadinanza romana era conside-rato libero. Bruto diceva che era meglio”noncomandare che servire qualcuno”. Chi pro-tegge non comanda e non serve perché co-manda a se stesso e serve gli altri.

*Medico Federazionemedici sportivi italiani

UN FENOMENO SEMPRE PIU’ DIFFUSO IN ESTATE

Punture di insetti,ecco come difendersiMaria Assunta Baldassarre*

I n estate, sempre piùspesso, dalla sera al-la mattina ci possia-

mo ritrovare ricoperti dipapule di colorito rossa-stro, intensamente pru-riginose a cui non sap-piamo dare una spiega-

zione. Questa situazione ci rende ner-vosi e preoccupati.

In realtà si tratta di un evento fre-quente in questo periodo: le punture diinsetto.

A volte, la paura di una malattia piùimportante, non ci fa riflettere e non cifa pensare all’esistenza di questo tipo dilesioni.

Una tale diagnosi è, per un occhioesperto, abbastanza agevole.Sulla pelle si evidenzianopapule rossastre con alcentro un punto emor-ragico ed è proprioquesto punto cen-trale che indica lasede in cui è avve-nuta la puntura eche consente ladiagnosi.

Le lesioni cuta-nee sono la conse-guenza dell’inocu -lazione di sostanzeirritanti contenutenella saliva dell’in -setto. Le reazioni chepossiamo riscontraresulla pelle variano da in-dividuo a individuo a secon-da della presenza o meno di unostato costituzionale di atopia o di unasensibilizzazione allergica nei confron-ti della saliva dell’insetto. Quest’ultimostato determina, soprattutto nei bambi-ni, la comparsa del cosiddetto strofulo,cioè papule o chiazze rossastre, moltopruriginose, localizzate soprattutto al-le gambe, che a volte possono presen-tarsi anche come vescicole o bolle.

Attenzione, quindi, quando ci rechia-mo in un parco alberato e ci accomodia-mo per qualche minuto su una panchi-na per riposarci perché potremmo ri-trovarci, dopo un po’, soprattutto nellesedi esposte, ricoperti di più punture diprocessionaria, insetto presente sui pi-

ni.Altro evento frequente in questo pe-

riodo è la puntura di zecca, che non pro-voca nè prurito nè dolore.

A volte, la presenza della zecca attac-cata alla nostra pelle viene evidenziataanche dopo un paio di giorni. Una voltaindividuata, la zecca va rimossa bene,evitando che il rostro rimanga infissonella pelle.

Dopo la sua eliminazione bisogna as-sumere un antibiotico perché la puntu-ra può favorire la comparsa della ma-lattia di Lyme che si presenta con feb-bre e dolori muscolari ed una chiazzarossa nella sede della puntura.

Anche le cimici possono dar vita a le-sioni orticarioidi con un punto centra-le, intensamente pruriginose. La pun-tura avviene di solito durante la notte.

Non dobbiamo poi dimenti-care le punture di pulci,

che appaiono come pa-pule o papulo-vesci-

cole pruriginose.Il paziente si ri-

trova pieno diqueste lesioni enon sa darsi unaspiegazione per-ché non pensaminimamenteche il suo gatto oil suo cane pos-sano essere lacausa di questa

malattia.In ultimo, in esta-

te, è necessario evita-re le punture di api, ve-

spe e calabroni, che sonole più pericolose sia perché

sono molto dolorose, ma soprattuttoperché sono causa spesso di reazioneanafilattica.

Possono, infatti, generare, in alcunisoggetti, il cosiddetto shock anafilatti-co che può condurre a morte.

In questi periodi estivi, soprattuttoquando il clima è caldo-umido, convie-ne, quindi, non recarsi in luoghi dove cisono molti alberi e fiori; è opportuno farricorso a spray repellenti che tenganolontani gli insetti ed avere sempre aportata di mano cortisone, antistamini-ci o, in caso di allergia al veleno di ime-notteri, l’adrenalina.

* Dermatologa

SALUTE & BENESSERE

Page 6: Sopr a e sotto il mare · -ossa 23% Contribuisce a preservare la robu - stezza, la struttura e l3elasticit¿ della pelle e delle articolazioni Con l3avanzare dell3et¿ inizia a scomporsi

Giovedì 30 luglio [email protected] 21

I beneficidella sauna, ritoda importare?

u LA RICERCA. Dagli effetti positivi sulla pressione arteriosa sistolica e diastolica alla socializzazione

Fiore Candelmo*

M olti di voi, come meappassionati di GigiProietti, ricorderan-

no il personaggio di Tòto, chedopo essere entrato in una sàu-na (anzi, come egli recita, unasaùna), vi scompare essendovi-si "liqueso", sciolto dentro ! Una

esilarante gag dell'attore romano che potretevedere facilmente su YouTube, sempre che nonlo ricordiate a memoria come spesso capita.

Questo sketch mi è venuto in mente leg-gendo un interessante articolo scientificopubblicato da un gruppo di autori finlandesi(ovviamente, la Finlandia è la patria dellasauna !) che ne magnifica le qualità e la asso-cia anche a miglioramento del rischio cardio-vascolare. Il lavoro è del 2018, ma sembra va-lido tutt'ora.

Dopo una nuova e completa rassegna dellaletteratura, infatti, hanno accertato che ilpraticare più volte a settimana la sauna è as-sociato a un ridotto rischio di malattie car-diovascolari, neurocognitive e polmonari co-me l'asma e l'influenza, a miglioramento deldolore nelle malattie reumatiche e nel mal di

testa e, udite udite, riduzione del rischio dimortalità e migliore qualità della vita.

La sauna sarebbe, secondo questo lavoro(primo autore Jari A. Laukkanen della Facol-tà di Scienze dello Sport e della Salute dellaUniversità di Jyväskylä) pubblicato su MayoClinic Proceedings, paragonabile ad attivitàfisica moderata o ad alta intensità come cam-minare ed essa potrebbe essere associata allastessa attività fisica.

Gli effetti positivi probabilmente si esplica-no per il tramite della riduzione della pressio-ne arteriosa e dei miglioramenti dei profili li-pidici, della rigidità arteriosa, ma si ottieneanche una riduzione del rischio di demenza,mortalità cardiovascolare e per tutte le cau-se.

La sauna finlandese non deve essere pro-prio una passeggiata. I tempi di permanenzainfatti variano da 5 a 20 minuti e le tempera-ture alle quali si è esposti nella sala vanno da80° C a 100° C con umidità relativa dal 10% al20%. Alla sauna fa seguito una nuotata, unadoccia o semplicemente un periodo di raf-freddamento a temperatura ambiente. I fi-nlandesi in genere fanno una sauna almenouna volta alla settimana, ma in media 2 o 3volte a settimana.

I risultati sono davvero significativi. Colo-ro che hanno fatto da 4 a 7 saune a settimana(in pratica tutti i giorni, non deve essere dav-vero semplice...) vedono il rischio di ictus chesi abbassa del 30% rispetto a chi ne fa 1 sola asettimana. Il rischio relativo di demenza emorbo di Alzheimer si riduce del 34-35%.

Sessioni di sauna più lunghe (20 minuti)riducono il rischio relativo di morte cardiacaimprovvisa e mortalità per tutte le cause del48% rispetto a sessioni della durata di 11 mi-nuti. Una singola sauna di 30 minuti ha ef-fetti positivi sulla pressione arteriosa sistoli-ca e diastolica, e il rischio di sviluppare iper-tensione si riduce del 47%, anche se questidati sull'ipertensione, sempre secondo gliautori, devono ancora essere confermati.

L'abitudine alla sauna non può essere tra-sferita subito a noi mediterranei, tanto diffe-renti essendo dai finlandesi per abitudini edalimentazione.

Tuttavia i molteplici effetti positivi dellasauna sono indubbi e non soltanto per la vul-gata che prevede la mitologica "disintossica-zione da tossine" che questa pratica potrebbegarantire.

La sauna infatti è anche un luogo di socia-

lizzazione, dove i rapporti interpersonali siperfezionano e si coltivano. Un aspetto nonsecondario che migliora la qualità della vitain se.

Probabilmente questo aspetto è però re-sponsabile di alcuni casi di morte improvvisain corso di sauna, che è stata giustificata conl'uso concomitante e ricreazionale di alcool(abitudine comune a quelle latitudini).

Gli autori infatti sottolineano che la saunanon è comunque scevra da rischi, lo shocktermico potrebbe determinare squilibri emo-dinamici e provocare danni.

Anche i risultati pubblicati, a loro giudizio,provenendo da altri lavori, devono essere ul-teriormente confermati. Resta tuttavia inte-ressante lo spunto di riflessione che questolavoro fa risaltare. Nelle nostre zone la saunanon è una abitudine diffusa. A me viene diffi-cile pensare quale centro sportivo (immagi-no che sia questa la struttura che potrebbe of-frire il servizio) ne sia dotato qui intorno.

Ma qualunque crescita culturale che con-senta di incrementare sane abitudini è aspet-to positivo. A quando l'abitudine alla saunaanche da noi?

*Cardiologo

SALUTE & BENESSERE

Acqua, segretoper vivere bene

u A L I M E N TA Z I O N E . Un elemento essenziale per le funzioni digestive e di assimilazione degli alimenti.

Francesca Finelli*

L ’acqua è vita, l’acquaè l’elemento fonda-mentale per la salute

dell’uomo, il cibo principaleche non va mai trascuratoper il benessere dell’organi -smo. Chiamata anche oroblu per la sua fondamentale

importanza sia per la salute dell’uomo cheper quella dell’ecosistema, l’acqua è un ele-mento da conoscere in modo più approfon-dito. L’importanza dell’acqua nella vita ditutti gli esseri viventi, senza esenzio-ne per l’uomo, è testimoniata da al-cuni principi generali della bio-logia organica: L’acqua è lacomponente principale e fon-damentale di tutti gli essereviventi e nell’uomo rag-giunge percentuali che siaggirano almeno intornoal 65% fino al 75-80% neineonati; una perdita di li-quidi pari al 10% del volumecomplessivo portano a seri de-ficit nell’attività fisica e menta-le. L’acqua è essenziale per le fun-zioni digestive e di assimilazione deglialimenti. Le cellule sono composte per lamaggior parte da liquido e le reazioni chi-miche e metaboliche del nostro organismoavvengono in mezzo acquoso. Il sanguecontiene circa il 92% di acqua ed è fonda-mentale per il trasporto dei prodotti del me-tabolismo e degli scarti verso gli organi ditutto il corpo. Le funzioni dell’acqua sonoinnumerevoli come ad esempio: un bicchie-re d’acqua aiuta a controllare i morsi dellafame, l’acqua regola la temperatura corpo-

rea e la pressione sanguigna, l’acqua è es-senziale per permettere all’organismo di li-berarsi da tossine e scarti, attraverso fega-to, reni e sudorazione, l’acqua permette ilbuon funzionamento dell’intestino e il cor-retto assorbimento dei nutrienti, l’acquapermette ai globuli rossi di trasportare ossi-geno in modo più efficiente, risultando inuna migliore funzionalità muscolare ementale, l’acqua permette un’efficiente ri-parazione cellulare e tissutale, protegge gliorgani e aiuta a ridurre le infiammazioni,l’acqua lubrifica le articolazioni e diminui-sce il fastidio causato dall’artrite e dal mal di

schiena, l’acqua rallenta i proces-si di invecchiamento e previe-

ne la perdita di memoriaconseguente all’avanza -mento dell’età, l’acquamantiene la pelle mor-bida ed elastica e un’ef -ficiente tonicità mu-scolare, l’acqua man-tiene efficiente il siste-ma immunitario, per-

mettendogli di essere at-tivo nel combattere virus,

batteri, germi e altri inqui-nanti. Infatti è necessario ga-

rantire un adeguato apporto di ac-qua tutti i giorni, in qualsiasi stagione, perrimanere in salute. Tuttavia in alcuni perio-di dell’anno, come in estate ad esempio, oc-corre fare maggior rifornimento di acqua ecibi idratanti. Per quali ragioni? Con l’au -mento delle temperature il corpo perde piùliquidi, attraverso la sudorazione e il respi-ro: questi liquidi vanno quindi integrati.Assieme all’acqua si perdono anche sali mi-nerali e vitamine idrosolubili, per questo ol-tre a bere più acqua è opportuno consumare

cibi idratanti e ricchi di minerali e vitamine,in particolare frutta e verdura. Avereun’idratazione adeguata quindi non solo fa-vorisce uno stato di benessere generale eaiuta a eliminare le tossine, ma evita ancheulteriori problemi che la disidratazionecomporta: dalla stipsi a problemi più sericome malori e stato confusionale. Secondole linee guida, Il nostro organismo necessi-ta di circa 3 litri di acqua al giorno: un litro emezzo viene introdotto attraverso gli ali-menti e il restante litro e mezzo con l’acquabevuta. Se normalmente viene consigliatodi consumare circa 8 bicchieri di acqua algiorno, d’estate i bicchieri dovrebbero arri-vare a 10. Quindi specialmente in estate conalimenti e acqua l’introito del giorno estivodovrebbe essere intorno ai 2 litri circa. Maquello che consiglio ai miei pazienti è ancheuna giusta integrazione con cibi più idra-tanti . Infatti vanno scelti i cibi più “acquo -si”, come la frutta, in particolare anguria emelone, la verdura, il latte, i succhi di frut-ta, lo yogurt, sorbetti e gelati alla frutta.Meglio assumere bevande poco o per nientezuccherate, Per gli anziani, che spesso be-vono poco d’estate, si consigliano passati e

creme di verdura, con un buon bilancia-mento della quota idrica. Per la merenda deibambini si può optare per ghiaccioli fatti incasa o frullati e centrifugati con frutta e or-taggi di stagione. Via libera appunto a spre-mute, frullati e frappè a base di frutta e lat-te, centrifugati, verdura, latte e yogurt. Na-turalmente, più acqua che tra l’altro, nonfornisce calorie, rispettando la giusta inte-grazione anche di Sali minerali . Quindil’obiettivo è mantenere un’idratazione ade-guata nelle varie situazioni, respirando siperdono tra i 250-350 millilitri di acqua algiorno. Per questo motivo bisogna tenerepresenti alcuni accorgimenti: È bene idra-tarsi con più frequenza se si verifica un au-mento della sudorazione, o in caso di diar-rea o vomito, Bisogna fare attenzione quan-do si è in montagna, perché in alta quota sitende a urinare più spesso e la frequenza re-spiratoria aumenta. Il fabbisogno di acquaaumenta durante gravidanza e allattamen-to, va da 2 fino a 3 litri per le donne che allat-tano. Se si sente molto caldo, bagnare il cor-po per diminuire la temperatura. Quindibere nel modo giusto ha vantaggi che sonoassolutamente inimmaginabili. Bere con-sapevolmente significa anche saper legge-re le etichette, conoscere le caratteristiche ela qualità dell’acqua che ogni giorno consu-miamo. Tutto ciò è fondamentale anche perdefinire, dal punto di vista nutrizionale,quali elementi quotidianamente assumia-mo tramite l’acqua e nel complesso delladieta, e, ove necessario ad esempio per par-ticolari attività fisiche, regimi dietetici defi-citari in particolari alimenti (come nel casodi scelte etiche o fenomeni allergici), stati fi-siologici o patologici specifici adottare ade-guati bilanciamenti nella dieta, sotto con-trollo medico. Per concludere, l’acqua nonsolo ha effetti positivi sulla salute e il benes-sere dell’organismo, ma ha anche risvoltida un punto di vista estetico: rende la pellepiù liscia e conferisce forma e rigidità ai tes-suti.

*Biologa Nutrizionista – Perfezionata nei di-sturbi del Comportamento Alimentare – N u-

trizionista presso U.O. Pediatria A.O.S.G.Mo-scati- Consulente HACCP, Igiene e Sicurezza

Alimentare