Sono Luca Piedigace, ho quattordici anni e vivo in provincia di Belluno ma sono nato e vissuto fino...

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Sono Luca Piedigace, ho quattordici anni e vivo in provincia di Belluno ma sono nato e vissuto fino all’età di sette anni in sicilia dove torno sempre molto volentieri.le mie passioni sono il judo,il rugby e la musica rap.

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Sono Luca Piedigace, ho quattordici anni e vivo in provincia di Belluno ma sono nato e vissuto fino all’età di sette anni in sicilia dove torno sempre

molto volentieri.le mie passioni sono il judo,il rugby e la musica rap.

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sommario1. Biografia di eminem2. biografia Jigoro kano3. Storia del rugby 4. Buddah5. Utilizzi di power point6. sicilia

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questa è una prova del commento
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Eminem completamente abitato da neri. La sua infanzia e la sua adolescenza sono state durissime, contrassegnate dall'assenza cronica di presenze familiari, episodi di emarginazione e degrado umano e

culturale. Lui stesso ha più volte dichiarato di non aver mai visto il padre neanche in foto (a quanto pare, si è trasferito in California quando lui era piccolissimo, rifacendosi vivo soltanto dopo il grande successo del figlio), di essere cresciuto nella povertà più totale e che la madre, per sopravvivere, era costretta a fare la prostituta.

Date queste premesse, la biografia del rapper è costellata di un'infinita sequenza di momenti difficili. Si comincia molto presto nell'elenco delle sventure che colpirono Eminem. Tralasciando le disgrazie capitate nell'infanzia, un episodio grave lo coglie a quindici anni, quando viene ricoverato in ospedale per emorragia cerebrale, restando in coma per dieci giorni. La causa? Un pestaggio ("Si, mi sono trovato spesso coinvolto in risse e litigi", ha dichiarato). Uscito dal coma e rimessosi, solo un anno dopo il capo di una gang locale tenta di sparargli (ma il proiettile fortunatamente lo manca). "Nel posto in cui sono cresciuto tutti cercano di metterti alla prova, e capita che qualcuno venga a romperti le palle mentre cammini per conto tuo andando a casa di amici" ha dichiarato Eminem.

La madre lo ha cresciuto completamente da sola, per quanto termini come "cresciuto" oppure "educato" possano avere una valenza assai relativa. Oltre a prostituirsi, la madre, Debbie Mathers-Briggs, faceva uso di stupefacenti in maniera massiccia. A ciò si aggiunga la giovane età della ragazza, la quale al momento del parto era solo diciassettenne. I rapporti fra i due non sono mai stati idilliaci e anzi più volte il cantante ha accusato nei sui testi la madre di esser stata irresponsabile e di aver fatto uso di droghe pur avendo un bambino piccolo. Per tutta risposta, la reazione non è stata improntata al dialogo e alla reciproca comprensione, o al riavvicinamento, ma solo di denuncia per diffamazione.

Rivangando ancora l'infanzia di Marshall, scopriamo anche che a soli dodici anni si è preso cura del suo fratellastro Nathan sostenendo, insieme alla famiglia, uno sfratto dopo l'altro e, dopo essere stato espulso dalla scuola, anni e anni di lavori precari (fra le altre cose ha fatto anche l'aiuto cuoco). In questo inferno familiare, solo una figura sembra essere positiva e aver avuto un'influenza benefica su Marshall: lo zio Ronnie, colui che gli ha fatto conoscere il rap e che ha creduto nelle sue qualità di cantante. Per questo alla morte di Ronnie Eminem ha provato un forte dolore, un senso di perdita notevole che ha più volte descritto nelle sue interviste, tanto che al momento della scomparsa aveva addirittura perso il desiderio di continuare a cantare.

Tuttavia nel dicembre 1996, la sua ragazza Kim, tra un litigio e l'altro, partorisce la piccola Hailie Jade che oggi ha sei anni. La nascita della piccola e la nuova responsabilità di padre rinvigorisce l'artista che torna finalmente a cantare. I soldi comunque sono sempre pochi: lo stesso Eminem ricorda: "in quel momento della mia vita non avevo nulla. Ho pensato di iniziare a spacciare e a rubare pur di uscire da quella situazione". Gli anni passano e le cose non migliorano: nel 1997, quando aveva già iniziato la sua controversa attività, a causa di una grande delusione lavorativa ingoia venti pillole di un analgesico molto forte. Per fortuna le conseguenze non sono gravi e tutta la rabbia, l'emarginazione e le difficoltà della sua vita trovano una potente via di sfogo nella composizione di nuove canzoni. Già nel 1993 Eminem era abbastanza conosciuto nella scena musicale di Detroit, anche solo per il fatto di essere praticamente l'unico rapper bianco del posto (il suo primo album "Infinite" è del 1996).

Il 1997 è l'anno della svolta. Dr. Dre, celebre rapper e produttore di colore, non appena ascoltato un demo di otto tracce (che includeva anche il futuro successo "My name is"), propone a Eminem un contratto con la sua etichetta, la Aftermath. In poche settimane Marshall diventa il rapper bianco più discusso d'America per la durezza dei suoi testi. L'uscita di "The Marshall Mather LP" non ha fatto altro che confermare la sua fama di arrabbiatissimo "rhymes writer".

A proposito del fatto che Eminem sia uno dei rari esempi di rapper bianco, riportiamo una sua dichiarazione: "Io non sono nè il primo, nè l'ultimo rapper bianco della storia e me ne fotto altamente se mi dicono che dovrei piuttosto dedicarmi al rock, che è roba da bianchi. Io metto tutto me stesso nel mio lavoro, e se qualcuno mi snobba, allora fanculo!".

Marshall, oltre ad essere stato fermato parecchie volte per rissa, anni fa ha picchiato con una mazza da baseball un tipo che importunava sua madre. Non lo hanno arrestato solo perchè alcuni uomini hanno confermato che l'uomo lo aveva aggredito per primo. Un arresto invece c'è stato quando Eminem ha estratto una pistola all'Hot Rock Cafè di Warren dopo aver trovato sua moglie Kimberly in compagnia di un altro uomo. Il fermo è durato 24 ore e il rilascio è stato concesso su una cauzione di 100.000 dollari con libertà vigilata.

E' in corso tra l'altro la già citata disputa giudiziaria tra Eminem e sua madre, che ha chiesto al figlio dieci milioni di dollari di risarcimento per averla diffamata e che, recentemente, ha inciso una canzone contro di lui. Per tutta risposta, il cantante ha dichiarato: "Mi sono accorto che mia madre si fa più roba di me". Odia le boy e le girl band e ce l'ha a morte in particolare con gli N'sync, Britney Spears, i Bsb e Christina Aguilera, che non perde occasione di insultare.

Il suo album "The eminem show" anticipato dal singolo "Without me", è rimasto in vetta alle classifiche di mezzo mondo, Italia compresa.

Il 2002 ha visto l'uscita nelle sale di "8 mile", film (con Kim Basinger) la cui storia è ispirata alla vita del rapper bianco più famoso del globo e di cui lo stesso Eminem è protagonista.

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Jikoro Kano Il Maestro Jigoro Kano nacque il 28 ottobre 1860 a Mikage, un piccolo villaggio marino nei pressi di Kobe. Egli era il terzo figlio di Jirosaku Kano, ufficiale di Marina dello shogun Tokugawa

, ma il titolo era probabilmente onorifico in quanto la famiglia si occupava della produzione di sakè. Da giovane, essendo di piccola statura e di fisico piuttosto gracile, praticò intensamente dell'attività fisica ed alcuni sport occidentali come il baseball, di cui fu il fondatore del primo club

giapponese, il Kasei baseball club. Kano sapeva che nel periodo feudale veniva praticato in Giappone il jujutsu, una disciplina con la quale un uomo poteva battere un avversario anche di gran forza, e comincia ad interessarsene. Si procura percio' numerosi Densho, i libri segreti, che ormai si trovavano in vendita nei mercatini, e con un suo compagno di studi tenta di addestrarsi da solo. Dopo aver manifestato al padre il desiderio di iscriversi ad un dojo, riceve da lui un netto rifiuto poiche la disciplina era screditata e in vistoso declino.

Jigorō Kanō giovane Nel 1877 entrò nell'università di Tokyo, la prima reimpostata secondo criteri occidentali, e naturalmente fu costretto a trasferirsi per poter seguire gli studi. Ciò gli consentì di sfuggire al

controllo del padre e dedicarsi allo studio del jujutsu. Kano, con molte difficoltà poiché anche in una città come Tokyo era difficile trovare un dojo, riesce grazie all'aiuto di Teinosuke Yagi,un anziano maestro non più praticante, ad iscriversi alla scuola del maestro Fukuda di Tenshin shin'yo, il quale restò ammirato dalla dedizione del suo giovane allievo. Purtroppo anche Fukuda era anziano e deceduto questi dovette cercare un nuovo maestro, che trovò in Mataemon Iso, anch'egli di Tenshin shin'yo, con il quale completò lo studio di questa Ryu(scuola), ricevendo il grado di Shian (maestro), nonché il libro segreto che gli fu lasciato in eredità. A questo punto Jigoro Kano inizia lo studio di un'altra Ryu di jujitsu, questa volta Kito, che apprende sotto la guida di Likubo Tsunetoshi. Questa scuola era famosa per le sue tecniche di atterramento dell'avversario e per praticare il randori (pratica libera), a differenza della quasi totalità delle altre scuole che fondavano l'insegnamento attraverso i Kata (forme preordinate). La sua dedizione e l'impegno lo portarono a conquistare il grado Shian anche in questo stile del tutto diverso dal precedente. Lo studio del jujitsu non gli impedì comunque di laurearsi in Scienze Politiche ed Economiche nel 1881. Un anno dopo, nel 1882, a soli 22 anni aprì il suo primo dojo, di soli 12 tatami, in una saletta del Tempio di Eisho nel quartiere Shimoya di Tokyo, e con l'aiuto di soli nove discepoli creò il Kodokan Judo (la Scuola per seguire la "Via").

Qui dalle ceneri del Jujitsu fece nascere il suo metodo, chiamato "Judo" (via della cedevolezza), nel quale fece convergere i metodi delle antiche scuole di arti marziali associandoli al concetto di ottenere il miglior risultato col minimo sforzo, formando una disciplina efficace tanto per il fisico quanto per la mente. Jigoro Kano ricoprì numerosi incarichi per il governo, e grazie alla sua influenza riuscì a fare inserire il judo nelle materie scolastiche accanto all'educazione fisica. L'insegnamento del "Metodo Kanō" cominciò ad aver vita all'Accademia navale e nelle Università di Tokyo e Keio. Il nuovo Judo Kodokan era al centro dell'attenzione pubblica, grazie ai lodevoli principi ed agli elevati ideali, ma nonostante ciò si levarono alcuni sospetti sulla sua efficacia in combattimento. In particolare, il judo era disprezzato dai praticanti del vecchio stile Jujitsu.

Un anziano Kanō pronto al combattimento Questa situazione sfociò in un aperta rivalità tra la scuola del famossimo Hikosuke Totsuka e il Kodokan. Nel 1886 la questura di Tokyo indisse un torneo fra le scuole di jujutsu allo scopo

di selezionare il metodo piu efficace con il quale sarebbero stati addestrati gli agenti. Il Kodokan su 15 combattimenti ne vinse 13 mentre due finirono in pareggio. La vittoria stabilì la supremazia del judo non solamente nei principi, ma anche nella tecnica. Con i suoi migliori allievi, Kanō nel 1895 stabilì il Gokyo, cioè il metodo di insegnamento diviso in 5 gradi. Sono dello stesso periodo le prime elaborazioni di Kata,con le forme delle proiezioni Nage no kata e del combattimento reale Kime no kata. Successivamente, nel 1921, migliorò il Gokyo, lo stesso dell'attuale, con l'aiuto dei suoi allievi più esperti e con i maestri delle ultime scuole di Jujitsu assorbite dal Kodokan.

Negli anni successivi, il maestro compì molti viaggi per diffondere il judo nel mondo; nel 1928 e nel 1934 fu in Italia, e visitò i centri judoistici creati da Carlo Oletti. Nel 1938 venne inviato in rappresentanza del Giappone al 12° Convegno del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) al Cairo, che approvò la proposta di far svolgere i Giochi Olimpici a Tokyo. Nonostante non cosiderasse il judo uno sport, si adoperò per portarlo gradualmente verso i giochi olimpici, poiché in questo modo sarebbe stato possibile far conoscere la sua disciplina nel mondo. Nella sua idea educativa il judo era il mezzo di possibile miglioramento dell'uomo, sia sotto il profilo etico quanto in quello fisico. Il judo mira cioè a compiere la sintesi tra le due tipiche espressioni della cultura giapponese antica, e cioè Bun-Bu, la penna e la spada, la virtù civile e quella guerriera, in ossequio agli antichi Samurai.

Il suo desiderio si realizzò, però, solamente nel 1964, quando la manifestazione si tenne a Tokyo. Tuttavia, Kano era deceduto anni prima, il 4 maggio 1938, a bordo della SS Hikawa Maru, mentre era in un viaggio di ritorno verso casa, in un periodo in cui il Giappone, mosso da una nuova spinta imperialista, si stava avviando verso la Seconda Guerra Mondiale.

Dopo la disfatta, la nazione fu posta sotto il controllo degli USA per 10 anni e il judo sottoposto a pesante censura poiché catalogato tra gli aspetti pericolosi della cultura giapponese che spesso esaltava la guerra. Fu perciò proibita la pratica della disciplina ed i numerosi libri e filmati sull'argomento vennero in gran parte distrutti. Il judo sarà poi "riabilitato" nel 1950 grazie al CIO, guadagnando ancora in popolarità ma perdendo in qualità tanto che ad oggi a ben poche persone è stato riconosciuto il 10'dan (il Kodokan ha promosso al 10' dan solamente 15 judoka di cui 5 postumi) uniche eccezioni l'olandese Anton Gesink e l'inglese Charles Palmer che sono stati promossi dalla Federazione Internazionale Judo e non dal Kodokan. Alla sua morte, avvenuta all'età di 77 anni, il judo contava già più di 100.000 cinture nere al suo attivo.

Nella vita publica Jigoro Kano fu una personalità di spicco in Giappone. Nel 1882, dopo aver terminato gli studi, fu nominato professore e successivamente, nel 1884, Addetto alla Casa Imperiale, un titolo di grande prestigio. Più tardi, nel 1891, diviene consigliere del Ministero dell'Educazione, del quale diverrà Direttore nel 1898. Nel 1911 viene eletto Presidente della Federazione Sportiva Giapponese.

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Storia del rugbyNel 1987, anno della prima Coppa del Mondo, toccò proprio all'Italia

giocare la prima partita in assoluto di tale competizione, anche se fu una netta sconfitta contro la Nuova Zelanda.

L'11 marzo 2006 per la prima volta l'Italia riescì a conquistare un punto in trasferta durante il torneo delle Sei Nazioni pareggiando 18-18 a Cardiff, contro il Galles.

Il 24 febbraio 2007 è un'altra data storica per la nazionale italiana: primo successo esterno assoluto azzurro nel 6 Nazioni a Murrayfield, col punteggio di 17 a 37. Il 6 Nazioni di quell'anno passerà alla storia come il primo con due successi. Infatti dopo soltanto due settimane dallo storico incontro di Edimburgo il 10 Marzo 2007 la squadra Italiana si impone per 23 a 20 contro la compagine Gallese in uno stadio Flaminio al completo. Con questo successo l'Italia riesce a sopravanzare il Galles per la prima volta nella storia nel Ranking mondiale portandosi all'8 posto.

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Power pointConsente la creazione di presentazioni informatiche multimediali tramite la realizzazione di diapositive visualizzabili in sequenze su qualsiasi computer dotato di questo software. Le presentazioni, suddivise in slide (diapositive), possono contenere per esempio fotografie, testi, animazioni, suoni, link ad altre diapositive o a siti web esterni.

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