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Sondaggio statistico 2005 – Provincia di Savona C03-05
KRONOS - Turismo & Sviluppo 1
SONDAGGIO SUI TEMI DELLA RACCOLTA
DIFFERENZIATA E DELLA GESTIONE
SOSTENIBILE DEI RIFIUTI
Anno 2005
Sondaggio statistico 2005 – Provincia di Savona C03-05
KRONOS - Turismo & Sviluppo 2
INDICE
‘SONDAGGIO SUI TEMI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E DELLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI RIFIUTI’ PREMESSA pag. 3 IL CONTESTO TERRITORIALE pag. 4 IL SONDAGGIO pag. 6 IL CAMPIONE pag. 6 I CAMPIONI PARZIALI – LA SCELTA DEI COMUNI pag. 6 IL QUESTIONARIO pag. 9 IL FUTURO DEL SONDAGGIO pag. 12 PARTE STATISTICA – DATI GENERALI pag. 13 CONCLUSIONI pag. 30
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‘SONDAGGIO SUI TEMI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA E DELLA GESTIONE SOSTENIBILE DEI RIFIUTI’ INDAGINE STATISTICA
Premessa
Il sondaggio sulla raccolta differenziata, al suo primo anno, rappresenta un importante
impegno della Provincia di Savona nei confronti del territorio, dell’ambiente e dello
sviluppo sostenibile. Rivolgersi all’intero territorio provinciale e alle utenze costituisce
sicuramente un primo importante passo per instaurare un dialogo con i cittadini e
renderli protagonisti attivi nella produzione dei rifiuti.
Il sondaggio statistico ha una duplice valenza:
□ permette di coinvolgere i cittadini e sensibilizzarli riguardo il tema della
raccolta differenziata;
□ consente alla Provincia di ottenere dati attendibili riguardo le abitudini
delle famiglie, le metodologie di raccolta dei rifiuti e le eventuali
problematiche, logistiche e informative, che possono in qualche modo
influenzare il risultato finale di una giusta raccolta differenziata. In
quest’ottica il sondaggio diventa un valido strumento per tarare future
strategie comunicative sul territorio e indirizzare l’implementazione di
interventi e azioni, come momenti di comunicazione e di informazione che
potrebbero ritenersi opportuni, allo scopo di consolidare metodologie
ormai in uso o dare nuovi input per l’adeguamento del territorio a una
realtà in continua evoluzione.
L’iniziativa inoltre fa parte di un più ampio progetto di educazione ambientale,
diventando quindi una prerogativa della Provincia, che desidera servire sempre meglio
le città e il suo territorio, non solo in termini di collettività ma raggiungendo il singolo
abitante.
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IL CONTESTO TERRITORIALE Il territorio della Provincia di Savona è, come più in generale tutto il territorio regionale,
stretto tra il Mar Ligure e le montagne (l’ultimo lembo delle Alpi che continua poi con
l’Appennino). Le province di Savona e Imperia sono le più boscate d’Italia.
Il particolare contesto geomorfologico e la conseguente organizzazione degli spazi in
Liguria hanno da sempre influito non solo sulle attività economiche e umane dei suoi
abitanti, ma anche sul loro carattere, notoriamente schivo e riservato.
Queste caratteristiche culturali hanno indotto uno sviluppo urbano sostanzialmente
diviso tra città costiere e paesi pedemontani e montani. Le prime, le città costiere, sono
quelle più grandi e “sviluppate” ovvero con tutti i servizi e le opportunità occupazionali. I
Paesi dell’entroterra, invece, vivono in molti casi ancora di attività tradizionali legate al
bosco e al territorio, e, solo negli ultimi anni, si è sviluppata una forma di turismo
sostenibile che aiuta a integrare i redditi agricoli. In linea di massima, le vallate interne
continuano a vertere sulle città costiere, soprattutto dal punto di vista occupazionale.
La Provincia di Savona, che conta circa 270 mila abitanti, è suddivisa in un notevole
numero di Comuni, 69, dei quali, però, solo 8 superano le 10 mila unità. Molti Comuni,
12, hanno meno di 500 abitanti.
I sistemi di raccolta dei rifiuti, così come, ad esempio, i trasporti, sono stati fortemente
influenzati dalle peculiarità territoriali. I Comuni più piccoli, non potendo sostenere
economicamente le gestione di molti servizi, si sono associati, per estendere le stesse
gestioni all’intera vallata di cui fanno parte. Così è successo, nello specifico, per la
gestione dei rifiuti.
Attualmente, nel territorio della Provincia di Savona, sono presenti alcune discariche,
alcune delle quali in via di esaurimento: a Magliolo, a Savona, a Vado Ligure e a
Varazze. Le discariche per rifiuti inerti (pietra, terra) sono nei Comuni di: Cairo
Montenotte, Andora, Vado Ligure, Villanova d’Albenga. Esiste, infine, sempre a Vado
Ligure, un’ultima discarica per rifiuti non pericolosi, che può, occasionalmente,
accogliere anche eternit.
Sul territorio provinciale non ci sono inceneritori.
La raccolta differenziata avviene solo attraverso il conferimento in apposite campane,
soprattutto vetro, carta, plastica, più raramente indumenti usati, pile, medicine.
Le isole ecologiche esistono solo in pochi Comuni e sono di recente costituzione,
sicuramente a Spotorno e a Cairo Montenotte.
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Non esistono iniziative organiche circa le agevolazioni sulla TARSU, ma alcuni Comuni
stanno lentamente tentando esperimenti con premi a chi pratica la raccolta
differenziata.
In generale si può concludere che sul tema della raccolta differenziata in Provincia di
Savona sono ancora molti i passi da compiere, soprattutto a livello sopraterritoriale, per
poter coordinare in maniera organica i timidi tentativi nascenti in alcuni Comuni più
sensibili o con migliori possibilità economiche.
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IL SONDAGGIO
IL CAMPIONE La metodologia di indagine si è avvalsa della collaborazione degli studenti delle scuole
primarie e secondarie di primo grado della Provincia di Savona. Questa scelta ha
semplificato il contatto con un numero statisticamente elevato di utenti.
Agli utenti è stato consegnato un questionario, accompagnato da una lettera di
presentazione, da sottoporre all’attenzione di un adulto di casa, e portare a scuola
compilato.
Come previsto non tutti i questionari sono tornati compilati. Ci si può comunque ritenere
soddisfatti del campione ottenuto, costituito da 11.936 interviste, corrispondente al
4,4% circa del numero di abitanti la Provincia di Savona (dato rilevato dal sito della
Provincia pari a 272.501). Questa percentuale può definirsi ottima e quindi il campione è
del tutto rappresentativo della realtà oggetto di studio.
I CAMPIONI PARZIALI LA SCELTA DEI COMUNI
Per presentare dati statistici più attendibili e calati sulla realtà savonese, si è deciso di
procedere con l’analisi dei dati relativi a campioni parziali, corrispondenti ai comuni.
Logicamente non saranno presentati tutti i 69 comuni della Provincia (in una sezione
specifica a parte) ma solo i campioni parziali con un numero sufficiente di interviste,
evidenziati di seguito.
La tabella seguente presenta per ogni comune:
• il numero di abitanti;
• il calcolo del 3%, ovvero la percentuale media corrispondente a un campione
statisticamente rappresentativo per ogni comune;
• il numero di interviste relative al comune;
• il numero di utenti corrispondenti: dato calcolato considerando il rapporto tra la media di
componenti segnalati per famiglia e il numero di questionari. Quest’ultimo dato ha
permesso di riconsiderare alcuni comuni con un numero di questionari insufficiente a
una elaborazione attendibile;
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• In grassetto nero i dati relativi ai campioni accettabili, le cui elaborazioni saranno
presentate in seguito nella ‘Sezione analitica’;
• In grassetto blu compaiono dei valori arbitrari pari a 50, non corrispondenti al 3% degli
abitanti, valori ritenuti minimi affinché il campione parziale sia attendibile (ad esempio,
per il comune di Massimino il 3% sarebbe stato pari a circa 4 interviste, e quindi il
campione pari a 4 poteva essere accettato, ma è evidente la non attendibilità di un
campione così esiguo).
Comune
Abitanti
3%
Campione
Utenti coinvolti
Savona 59.907 1.797 2.955 11.046 Celle Ligure 5.307 159 192 718 Quiliano 7.032 211 403 1.506 Vado Ligure 7.991 240 459 1.716 Bormida 453 50 17 64 Cengio 3.777 113 82 307 Massimino 130 50 4 15 Pallare 934 50 15 56 Balestrino 535 50 25 93 Giustenice 895 50 35 131 Toirano 2.089 63 155 579 Finale Ligure 11.845 355 472 1.764 Vezzi Portio 690 50 32 120 Nasino 224 50 8 30 Ceriale 5.277 158 159 594 Albenga 22.660 680 1.086 4.060 Laigueglia 2.173 65 81 303 Villanova d'Albenga 1.991 60 84 314 Albisola Superiore 10921 328 427 1.596 Giusvalla 425 50 20 75 Sassello 1.765 53 79 295 Varazze 13.458 404 552 2.063 Cairo Montenotte 13.419 403 620 2.318 Cosseria 1.034 50 48 179 Millesimo 3.250 98 85 318 Piana Crixia 816 50 37 138 Borghetto S. Spirito 5075 152 183 684 Loano 10.567 317 497 1.858 Tovo S. Giacomo 2.165 65 132 493 Noli 2.946 88 63 236 Arnasco 563 50 15 56 Onzo 223 50 16 60 Cisano sul Neva 1.568 50 52 194 Andora 6.767 203 287 1.073 Ortovero 1.090 50 93 348 Albissola Marina 5.623 169 227 849
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Mioglia 561 50 27 101 Stella 2.935 88 157 587 Altare 2.211 66 71 265 Calizzano 1.583 50 47 176 Dego 1.948 58 66 247 Murialdo 871 50 20 75 Plodio 550 50 28 105 Boissano 2.061 62 124 464 Magliolo 709 50 46 172 Spotorno 3.803 114 107 400 Orco Feglino 814 50 28 105 Calstelbianco 287 50 10 37 Vendone 431 50 23 86 Zuccarello 289 50 6 22 Casanova Lerrone 766 50 15 56 Stellanello 754 50 41 153 Bergeggi 1.147 50 60 224 Pontinvrea 822 50 29 108 Urbe 869 50 32 120 Bardineto 634 50 7 26 Carcare 5.662 170 237 886 Mallare 1.293 50 93 348 Osiglia 470 50 9 34 Roccavignale 710 50 15 56 Borgio Verezzi 2.095 63 98 366 Pietra Ligure 8.591 258 292 1092 Calice Ligure 1.461 50 75 280 Rialto 545 50 31 116 Erli 244 50 5 19 Castelvecchio Rocca Barbena 194 50 7 26 Alassio 10.449 313 195 729 Garlenda 957 50 34 127 Testico 200 50 11 41
TOT. 272.501 8.175 11.936 44.618
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IL QUESTIONARIO Il questionario proposto agli intervistati si compone di molte domande a risposta
multipla, che indagano sulle abitudini inerenti la raccolta differenziata e sul grado di
informazione generale riguardante il mondo dei rifiuti, dalle metodologie di raccolta ai
sistemi di smaltimento.
Nello specifico le domande presenti nel questionario sono le seguenti:
1. CHE SIGNIFICATO HA PER LEI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA? Questa domanda ha lo scopo di percepire l’approccio dei cittadini nei confronti della
raccolta differenziata, cercando in particolare di suddividere le opinioni negative (‘una
perdita di tempo’, ‘una attività troppo impegnativa per il tempo e gli spazi’, ‘una
strategia/interesse economico per le aziende coinvolte’) da quelle positive (‘un modo
civile di contribuire allo sviluppo sostenibile’, ‘un importante recupero di materiali, un
risparmio di risorse’). A prescindere dalla risposta, i reali comportamenti saranno
evidenziati in modo più veritiero dalle risposte successive.
2. QUALI DEI SEGUENTI RIFIUTI VENGONO RACCOLTI DALLA SUA FAMIGLIA IN MODO DIFFERENZIATO E CON QUALE FREQUENZA? In questo caso la domanda si compone di tante sottodomande specifiche, che indagano
sui singoli materiali soggetti a selezione: carta, vetro e lattine, plastica, medicine e pile.
Per ogni tipologia la risposta è la stessa e abbastanza specifica, quindi è possibile
rispondere: mai, qualche volta, spesso e sempre. Un simile dettaglio è stato studiato
appositamente per mettere in evidenza anche coloro che fanno saltuariamente la
raccolta, che con una risposta sì/no sarebbero rientrati nel ‘sì’, deviando quindi i
risultati.
Nel caso in cui la risposta fosse mai o qualche volta l’intervistato è invitato a segnalare il
motivo del mancato impegno, scegliendo tra una vasta gamma di opzioni.
3. NEL SUO COMUNE DI RESIDENZA SONO PREVISTE AGEVOLAZIONI O INCENTIVI ECONOMICI PER CHI PRATICA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA? Questa è la prima domanda indagine sul grado di conoscenza dei cittadini.
4. E’ INFORMATO SULLA PRESENZA DI ‘ISOLE ECOLOGICHE’ NEL SUO TERRITORIO?
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In questo caso la risposta è ‘sì’ oppure ‘no’. Fondamentale per capire se questi servizi
sono sufficientemente distribuiti e promossi sul territorio e se l’informazione è efficiente
e capillare.
5. UTILIZZA L’ISOLA ECOLOGICA? Naturalmente quelli che rispondono ‘no’ alla domanda precedente riconfermano la
risposta in questa domanda, mentre diversa è la situazione per chi conosce l’isola,
perché eventualmente potrebbe non averla mai utilizzata. In caso di utilizzo si richiede
al cittadino di esplicitare cosa conferisce abitualmente; in caso di mancato utilizzo di
segnalare il motivo.
6. PRATICA IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO? Questa domanda, relativa alle abitudini in fatto di raccolta, in verità è anche di carattere
informativo sul metodo. Chi risponde ‘no’ potrebbe non essere informato sul significato
di compostaggio domestico.
7. E’ INTERESSATO AD APPROFONDIRE LA METODOLOGIA DEL COMPOSTAGGIO DOMESTICO? Pur non mettendo in luce il numero di disinformati, questa domanda in realtà raccoglie
le esigenze di maggiore informazione dei cittadini. L’importante infatti non è solo il livello
di conoscenza, ma la volontà di volerla incrementare.
8. COME DEFINIREBBE IL SUO GRADO DI INFORMAZIONE RELATIVAMENTE AI TEMI SOTTO ELENCATI? Si chiede espressamente agli intervistati in quali tematiche si sentono meno informati:
INCENERITORE, DISCARICA, IMPATTO AMBIENTALE DEGLI IMPIANTI DI
SMALTIMENTO e METODOLOGIE DI RACCOLTA SUL TERRITORIO.
Il livello di informazione viene definito con insufficiente, sufficiente e buono.
Importante non è solo studiare una campagna di comunicazione articolata e completa
ma rilevare poi la ricaduta sugli utenti. La tipologia del messaggio, il mezzo utilizzato e il
momento spesso giocano un importante ruolo sul coinvolgimento. Il risultato ottenuto da
queste risposte va messo in relazione a quello relativo alla domanda 2.
9. NUMERO DEI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA
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Questa domanda ha una duplice funzione: capire in media il numero di componenti le
famiglie del territorio savonese (pur dovendo sottolineare che il campione si compone
quasi esclusivamente da famiglie con figli in età scolare) e calcolare una
corrispondenza tra campione e abitanti. Questo ha permesso di presentare indagini
parziali di alcuni comuni, per i quali il numero di questionari poteva risultare
insufficiente.
10. COMUNE DI RESIDENZA Importante ai fini dei risultati parziali segnalare il comune di residenza. Questo, oltre a
fornire un quadro più attendibile sullo stato della raccolta differenziata, può suggerire
azioni mirate e specifiche differenziate sul territorio.
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IL FUTURO DEL SONDAGGIO Il sondaggio è stato realizzato durante il mese di maggio 2005. Essendo il primo anno
fornisce esclusivamente un quadro sulla realtà in analisi, sullo stato dell’arte della
raccolta differenziata e sul livello di informazione dei cittadini su alcune tematiche
ambientali legate ai rifiuti.
Un simile sondaggio statistico acquista un particolare valore aggiunto nel momento in
cui viene ripetuto nel tempo, permettendo il monitoraggio costante di variabili quali le
abitudini dei cittadini e il livello di conoscenza.
E’ auspicabile quindi una ripetizione della stesso sondaggio a intervalli regolari di
tempo (ad esempio ogni anno) per costruire trend degli aspetti indagati, in grado di
fornire maggiori informazioni (ed eliminare eventuali anomalie statistiche). Nello
specifico l’analisi del trend dà un immediato riscontro della ricaduta delle azioni
realizzate l’anno precedente e può suggerire le possibili azioni da implementare in
futuro.
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PARTE STATISTICA
DATI GENERALI
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L’elaborazione statistica generale dei dati viene presentata in questa sezione ‘Dati
generali’, che considera l’intero campione analizzato.
Seguirà poi una ‘Sezione analitica’, con analisi dei campioni parziali statisticamente
attendibili, rappresentati dai comuni con numero di interviste sufficienti (vedi tabella a
pag. 7).
Di seguito vengono presentate le domande separatamente, attraverso grafici, dati
numerici e osservazioni.
Al termine le conclusioni, ottenute incrociando i risultati delle diverse domande, e alcuni
suggerimenti per il futuro, che andranno considerati in parallelo con le considerazioni
relative ai vari comuni, permettendo una visione completa e articolata della situazione.
In tutti i grafici i dati presentati sono %.
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DOMANDA 1
Che significato ha per lei la raccolta differenziata?
Tot. %
Un modo civile di contribuire allo sviluppo sostenibile 4.109 34,4
Una perdita di tempo 212 1,8
Un’attività troppo impegnativa per il tempo e gli spazi 522 4,4
Un importante recupero di materiali, un risparmio di risorse 7.778 65,2
Una strategia/interesse economico per le aziende coinvolte 480 4,0
Altro 105 0,9
0,9
4
65,2
4,4
1,8
34,4
0 10 20 30 40 50 60 70
Altro
Una strategia/interesse economico per le aziende coinvolte
Un importante recupero di materiali, un risparmio di risorse
Un’attività troppo impegnativa per il tempo e gli spazi
Una perdita di tempo
Un modo civile di contribuire allo sviluppo sostenibile
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Questa domanda indaga, più che sui comportamenti del singolo utente, sulla
percezione dei principi legati alla raccolta differenziata. Probabilmente per questo
motivo, nelle risposte, predominano nettamente le scelte per le opzioni positive, ossia il
recupero di materiali e il risparmio di risorse e lo sviluppo sostenibile. La prima opzione
è stata scelta il doppio delle volte, imputabile forse al fatto che non tutti i cittadini sono
perfettamente informati sul significato di sviluppo sostenibile.
Le definizioni negative sono state quasi interamente ignorate, denotando una visione positiva degli utenti nei confronti della raccolta dei rifiuti; tuttavia, come si vedrà in
seguito, nelle domande che sono necessariamente legate ai comportamenti, la
percezione negativa verso la raccolta differenziata aumenta, e spesso è il motivo di
poco impegno nella selezione dei materiali.
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DOMANDA 2 Quali dei seguenti rifiuti vengono raccolti dalla sua famiglia in modo differenziato e con quale frequenza?
Tot.
mai % Tot.
qualche volta% Tot.
spesso% Tot.
sempre %
Carta
1.604
13,4 3.261 27,3 3.371
28,2
3.643 30,5
Vetro e lattine
1.749
14,7 2.785 23,3 3.110
26,1
4.207 35,2
Plastica
1.979
16,6 2.507 21,0 2.852
23,9
4.516 37,8
Medicine
3.729
31,2 2.595 21,7 2.067
17,3
3.439 28,8
Pile
3.159
26,5 2.827 23,7 2.181
18,3
3.654 30,6
In giallo sono evidenziati i materiali che vengono raccolti ‘sempre’ con una percentuale
maggiore, ovvero vetro, lattine e plastica.
0
5
10
15
20
25
30
35
40
mai qualche volta spesso sempre
carta
vetro e lattine
plastica
medicine
pile
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Si nota immediatamente un differente comportamento nei confronti della carta, del
vetro, delle lattine e della plastica, rispetto alle medicine scadute e alle pile scariche.
Mentre i primi presentano un andamento simile, con poche persone che non li
raccolgono mai in maniera differenziata e con percentuali che crescono, per le medicine
e le pile, entrambi rifiuti pericolosi prodotti non quotidianamente, si notano percentuali
preoccupanti riguardo chi non li raccoglie mai in maniera differenziata (rispettivamente il
26,5% per le pile e addirittura il 31,2% per le medicine). Per le medicine, in particolare,
chi non le raccoglie mai e chi le raccoglie solo qualche volta, comportamenti simili in
prima approssimazione, rappresentano ben il 52,9% dei casi. Anche per le pile tale
percentuale è alta e raggiunge il 50,2%.
Da notare anche che solo il 30,5% degli intervistati raccoglie sempre la carta, tipologia di rifiuto per la quale, di solito, si riscontrano percentuali molto più elevate.
Chi ha risposto mai o qualche volta era invitato anche a esprimere una motivazione.
Carta % Vetro e
lattine
% Plastica % Medicine % Pile %
Non condivido 117 2,4 122 2,7 127 2,8 192 3,0 165 2,8
I contenitori
sono troppo
lontani o
insufficienti
2.255
46,4 2.271 50,1 2.319 51,7
3.446
54,5 3.848 64,3
Perché ho
dubbi sui
materiali da
conferire
159
3,3 117 2,6 187 4,2
256
4,1 112 1,9
Non ho le
necessarie
informazioni
112
2,3 82 1,8 111 2,8
453
7,2 242 4,0
Troppo
impegnativa
per il tempo e
886
18,2 846 18,7 853 19,0
482
7,6 464 7,8
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gli spazi
Dipende dalla
quantità e/o
dimensioni
914
18,8 677 14,9 572 12,8
446
4,1 352 5,9
Non ne
capisco
l’importanza
78 1,6 80 1,8 74 1,7 195 3,1 141 2,36
Altro 523 10,8 520 11,5 467 10,4 918 14,5 696 11,6
Anche per quanto riguarda le motivazioni addotte da chi fa la raccolta differenziata ‘mai’
o ‘qualche volta’, è possibile trovare delle differenze di comportamento circa i rifiuti non
pericolosi (carta, vetro, lattine e plastica) e i pericolosi (medicine e pile).
Per tutti, ma in special modo per i pericolosi (per le pile si tocca il 64,3%), la principale
causa della mancata raccolta è riconducibile a problemi legati ai contenitori, perché
sono troppo lontani o insufficienti (addirittura assenti).
Per i rifiuti non pericolosi, altre due cause importanti sono i problemi di tempo e spazi e la quantità o le dimensioni dei rifiuti stessi. Queste percentuali calano, invece,
drasticamente, per medicine e pile, essendo rifiuti che occupano molto meno spazio.
Per le medicine è importante anche, come causa, la scarsità di informazioni, riscontrabile in un 11,2% che ha risposto di avere dubbi sui materiali da conferire o di
non avere le necessarie informazioni. Questo è confermato anche da una percentuale
lievemente maggiore di coloro che non ne capiscono l’importanza.
Sempre per le medicine è un po’ più alta la percentuale delle risposte “altro”, dovuto al
fatto che molti intervistati hanno dichiarato di non utilizzare medicine.
La risposte negativa ‘non condivido’ presenta percentuali particolarmente basse.
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DOMANDA 3 Nel suo comune di residenza sono previste agevolazioni o incentivi economici per chi pratica la raccolta differenziata?
Tot. %
SI
1.894
15,9
NO
10.042
84,1
Molti intervistati non hanno risposto a questa domanda. Siccome è presumibile che chi
sa dell’esistenza di incentivi abbia risposto con un ‘sì’, una non risposta è stata
assimilata a una risposta negativa.
Le risposte a questa domanda evidenziano chiaramente una disinformazione diffusa
riguardo l’argomento incentivi, che potrebbe nascere dal fatto che solo in poche zone
della provincia sembrano esserci agevolazioni comunali o sgravi economici legati alla
raccolta differenziata.
Anche se la raccolta differenziata dovrebbe essere effettuata per questioni morali e di
coscienza ambientale, gli incentivi economici vengono introdotti comunque
appositamente per incentivare i cittadini, come strumento per incrementarla. A questo
proposito potrebbe quindi esser utile un’informazione più capillare dove già esistono le
agevolazioni oppure un maggiore utilizzo (o attivazione) di questi strumenti.
SI15,9%
NO84,1%
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Il risultato generale presentato troverà sicuramente un interessante approfondimento
nella ‘Sezione analitica’, dedicata ai comuni.
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DOMANDA 4 E’ informato sulla presenza di “isole ecologiche” nel suo territorio? DOMANDA 5 Utilizza l’isola ecologica?
SI % NO %
E’ informato sulla presenza… 2.804 23,5
9.132 76,5
Utilizza le isole… 2.114 17,7
9.822 82,3
E’ INFORMATO SULLA PRESENZA DI ‘ISOLE ECOLOGICHE’ NEL SUO TERRITORIO?
76,5 % NO
23,5 % SI
Si evidenzia un dato preoccupante, relativo al fatto che pochissimi intervistati, il 23,5%,
meno di un quarto del totale, è a conoscenza dell’esistenza delle isole ecologiche.
Questo può denotare una mancanza di informazione specifica sull’argomento o una
presenza non capillare del servizio sul territorio.
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UTILIZZA L’ISOLA ECOLOGICA?
82,3 % NO
17,7 % SI
Il grado di utilizzo dell’isola ecologica, rapportato alla percentuale di coloro che la
conoscono (75,4%, 2.114 persone su 2.804) può definirsi soddisfacente. Questo fa
ipotizzare che aumentando l’informazione potrebbero aumentare molto i fruitori delle
isole ecologiche e, di conseguenza, le percentuali di raccolta differenziata. Riuscendo
nel tempo a portare, ad esempio, la percentuale di coloro che sono informati sulla
presenza di isole ecologiche al 50%, si può ipotizzare che i fruitori arrivino al 37-38%.
Questo dato è fondamentale perché evidenzia comunque una forte ricettività degli
utenti.
A coloro che hanno risposto di utilizzare le isole ecologiche, è stato chiesto quali sono i
prodotti principalmente conferiti.
Tot. %*
Ingombranti 983 46,5
Oli 181 8,6
Plastiche 1.015 48,0
Batterie d’auto 234 11,1
Contenitori con sostanze tossiche e nocive 149 7,1
Altro 352 16,7
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46,5
8,6
48
16,7
7,1
11,1
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
ingombranti oli plastiche batterie d’auto cont.s.tossichenocive
altro
Coloro che utilizzano l’isola ecologica, tendono a conferire principalmente solo due tipi
di rifiuti: gli ingombranti e le plastiche. Inserendo i dati del questionario si è potuto
rilevare che chi ha indicato ”altro”, ha poi specificato: indumenti, carta o vetro.
Interessante è anche la motivazione indicata da parte di chi non ha mai usato l’isola
ecologica.
Tot. % *
E’ troppo lontana 2.149 21,9
Utilizzo raccolte a domicilio o volontari 643 6,6
Gli orari di apertura non sono favorevoli 351 3,6
Non ne ho mai avuto bisogno 3.202 32,6
* Da notare che il totale non corrisponde a 100 perché gli intervistati erano liberi di
scegliere più risposte e potevano anche non rispondere.
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32,6
3,6
21,9
6,6
0
10
20
30
40
5060
70
80
90
100
È troppo lontana Utilizzo raccolte adomicilio
Gli orari non sonofavorevoli
Non ne ho mai avutobisogno
E’ evidente che i due principali motivi che spingono a non utilizzare l’isola ecologica
sono la lontananza oppure il mancato bisogno del servizio. Non emergono problemi
particolari riguardo gli orari di apertura e le raccolte a domicilio risultano poco utilizzate,
forse perché non presenti in tutti i comuni.
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DOMANDA 6 Pratica il compostaggio domestico?
Tot. %
SI 2.589 21,7
NO 9.347 78,3
NO78,3%
SI21,7%
Solo il 21,7% ha dichiarato di praticare il compostaggio domestico, meno di un quarto
del totale.
Molti intervistati non hanno risposto alla domanda aggiungendo, spesso, di non sapere
il significato di compostaggio domestico. Naturalmente le non risposte sono rientrate tra
quelle negative. Si suppone che chi pratica il compostaggio domestico sappia anche
cosa significhi. Un dato che si può estrapolare, quindi, è che almeno il 21,7% degli
intervistati conosce l’argomento.
Anche riguardo questo argomento, quindi, si riscontra una effettiva esigenza di maggiori
informazioni, confermata ulteriormente dai risultati della domanda seguente.
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DOMANDA 7 È interessato ad approfondire la metodologia del compostaggio domestico?
Tot. %
SI 6.369 53,4
NO 5.567 46,6
SI53,4%
NO46,6%
Importante questo risultato che denota come la maggior parte degli intervistati abbiano
curiosità o esigenza di scoprire cosa si intende per compostaggio domestico e come si
attua.
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DOMANDA 8 Come definirebbe il suo grado di informazione relativamente ai temi sotto elencati?
Tot.
insufficiente% Tot.
sufficiente % Tot.
buono%
Inceneritore 4.319 36,2
5.325
44,6 1.823 15,3
Discarica 3.303 27,7
5.617
47,1 2.540 21,3
Impatto ambientale impianti di
smaltimento 4.573 37,8
5.156
43,2 1.718 14,4
Metodologie di raccolta sul
territorio 4.302 36,0
5.415
45,4 1.819 15,2
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
insufficiente sufficiente buono
Inceneritore
Discarica
Impatto ambientale impianti di smaltimento
Metodologie di raccolta
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Dai dati risulta che l’argomento in cui i cittadini sono più informati è la discarica mentre
quello in cui si sentono più disinformati è l’impatto ambientale degli impianti di
smaltimento. In generale comunque non si notano particolari differenze tra i vari
argomenti.
Piuttosto importante è che circa 1/3 della cittadinanza intervistata si ritenga insufficientemente informato.
Se si attribuiscono i valori 1 a insufficiente, 2 a sufficiente e 3 a buono, considerando
che sono livelli di informazione crescenti, e si calcola una media pesata, si ha
immediatamente conferma della carenza di informazione, visto che nessun valore è
almeno pari a 2 quindi sufficiente.
Informazioni su: Media
pesata
Inceneritore 1,78
Discarica 1,93
Impatto ambientale impianti di smaltimento 1,75
Metodologie di raccolta 1,78
Anche con il metodo della media pesata, il più conosciuto tra i quattro argomenti, come
già evidenziato, è la discarica. Ciò è facilmente spiegabile perché si tratta di un
argomento che entra spesso nelle normali vie di informazione.
Le metodologie di raccolta sul territorio sono conosciute in modo buono solo dal 15,2%
degli intervistati. Si può supporre che questi facciano parte di coloro (poco più del 30%)
che fanno abitualmente la raccolta differenziata. Il valore di media pesata è basso,
inferiore alla sufficienza. E’ evidente come, anche in questo caso, un incremento
dell’informazione potrebbe corrispondere a un aumento delle percentuali di raccolta
differenziata.
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CONCLUSIONI
Dall’analisi dei questionari emerge un dato estremamente importante, forse l’elemento
chiave per il futuro di azioni comunicative e attività di sensibilizzazione: l’approccio dei
cittadini aperto e positivo nei confronti dell’argomento rifiuti.
Nonostante, infatti, i dati reali di raccolta differenziata non siano entusiasmanti, spicca
una notevole disponibilità degli intervistati a ricevere maggiori informazioni sulle
tematiche in oggetto. Come già evidenziato, è molto più importante l’apertura mentale
dei destinatari rispetto a qualsiasi scelta strategica di comunicazione.
Si evince quindi immediatamente l’esigenza dei cittadini di ricevere maggiori
informazioni, riguardo la raccolta dei rifiuti, le isole ecologiche, il compostaggio
domestico, i sistemi di smaltimento dei rifiuti presenti sul territorio e la ricaduta
ambientale dei comportamenti.
Un terzo circa degli intervistati ammette di sentirsi insufficientemente informato su
questi temi così importanti.
Forse a causa di questa carenza informativa o non capillare sul territorio provinciale si
assiste a una raccolta differenziata non soddisfacente, con percentuali basse, in
particolare per la carta, ma anche per i rifiuti pericolosi. A questo riguardo i cittadini non
sentono l’importanza di trattare separatamente questi rifiuti e spesso non li conferiscono
nei giusti contenitori.
La disinformazione molto forte sulla presenza di un servizio come l’isola ecologica impone una riflessione: si tratta di una carenza di servizio sul territorio (quindi solo in
pochissimi comuni vi sono isole ecologiche?) oppure di un servizio non supportato da
una campagna di comunicazione precisa?
Si suggerisce pertanto, per il primo anno, una campagna di comunicazione che
contempli l’implementazione di azioni dedicate alla formazione dei cittadini riguardo il
tema rifiuti, in generale e, nello specifico, per quel che riguarda la raccolta differenziata.
Le azioni potranno essere meramente divulgative attraverso pieghevoli dedicati, piccoli
vademecum oppure manuali più dettagliati, oppure di sensibilizzazione, attraverso
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contatti diretti con i cittadini, punti informativi in cui rispondere alle domande, eventi
pubblici di rilievo.
L’importante sarà innescare momenti di comunicazione con gli utenti regolari nel tempo,
in grado di indirizzare e modificare i comportamenti, potendo ipotizzare che questi siano
ancora facilmente modificabili perché non influenzati da prese di posizione o scontenti.
Si rimanda comunque alla ‘Sezione analitica’ specifica dei comuni per una visione
futura mirata sul territorio, e per suggerire azioni di comunicazione diversificate.