SOCIAL AFRAGOLA - 10 Novembre 2012 - Anno 1 Numero 0

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PDF politica locale ___________________ Consigliere di Afragola ribeccato da “Striscia” _____ Redazione SOCIAL a pag. 3 sport ad Afragola __________________ Incontro con Nespoli per il L. Moccia ______ Le associazioni sportive a pag. 11 politica locale __________________ AFRAGOLA 2013: I GD “salgono” in campo. __________ Redazione SOCIAL a pag. 14 Giù le mani dal Monumento ai Caduti di Afragola ! I l comune di Afragola, che per oltre 40 anni dalla fine della guerra non aveva mai provveduto a onorare i suoi Figli Caduti, invece di preservare e valorizzare questo bene, ancora una volta dopo il tentativo di alcuni anni fa , ritenta l’operazione di distruggere il monumento. Infatti dietro la parola eufemisticamente usata di “SPOSTARE” il Monumento ai Caduti si cela realisticamente la parola “DISTRUGGERE” . Il monumento è stato realizzato “INCASTRANDO “il blocco di marmo che emerge per oltre due metri di altezza, in un quasi altrettanto blocco cementizio armato più largo sottostante. ___________________________________________________ Lia Moccia a pag. 10 periodico di libera informazione www.socialperiodico.it 10 Novembre 2012 edizione Afragola direttore Giovanni Tuberosa [email protected] twitter @socialperiodico facebook.com/socialperiodico youtube.com/socialperiodico Testata Giornalistica in fase di registrazione presso il Tribunale di Napoli. SOCIAL AFRAGOLA - anno 1 numero 0

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SOCIAL AFRAGOLA - 10 Novembre 2012 - Anno 1 Numero 0

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politica locale ___________________

Consigliere di Afragola ribeccato da “Striscia”_____ Redazione SOCIAL a pag. 3

sport ad Afragola __________________

Incontro con Nespoli per il L. Moccia ______ Le associazioni sportive a pag. 11

politica locale __________________

AFRAGOLA 2013: I GD “salgono” in campo.__________ Redazione SOCIAL a pag. 14

Giù le mani dal Monumento ai Caduti di Afragola !

Il comune di Afragola, che per oltre 40 anni dalla fine della guerra non aveva mai provveduto a onorare i suoi Figli Caduti, invece di preservare e valorizzare questo bene, ancora una volta dopo il tentativo di alcuni anni fa , ritenta l’operazione di distruggere il monumento. Infatti dietro la parola eufemisticamente usata di “SPOSTARE”

il Monumento ai Caduti si cela realisticamente la parola “DISTRUGGERE” . Il monumento è stato realizzato “INCASTRANDO “il blocco di marmo che emerge per oltre due metri di altezza, in un quasi altrettanto blocco cementizio armato più largo sottostante. ___________________________________________________ Lia Moccia a pag. 10

periodico di libera informazione

www.socialperiodico.it10 Novembre 2012edizione Afragola

direttore Giovanni [email protected]

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SOCIAL AFRAGOLA - anno 1 numero 0

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2 CI PRESENTIAMO Gli obiettivi di Social

3 POLITICA LOCALE

Assenteismo: Consigliere comunale di Afragola ribeccato da Striscia

4 ELEZIONI STUDENTESCHE

Eletti i nuovi rappresentanti d’istituto al Liceo Brunelleschi di Afragola. “Qualcosa cambierà” stravince

6 AMBIENTE Se queste sono isole ecologiche...

8 CRONACA LOCALE

Il professore “precario” Carmine Cerbera si è tolto la vita con una coltellata alla gola: ci stanno distruggendo il futuro!

10 AFRAGOLA E LA SUA STORIA

Giù le mani dal Monumento ai Caduti della II guerra mondiale nella pineta Comunale di Afragola

11 SPORT AD AFRAGOLA

Le associazioni sportive di Afragola incontrano il Sindaco Nespoli ma senza risultati

12 DIRITTI CIVILI AD AFRAGOLA

Richiesta istituzione del “Registro Amministrativo delle Unioni Civili” ad Afragola

14 ELEZIONI AFRAGOLA

Per cambiare davvero. I GD di Afragola “salgono” in campo

Il miglior inizio di un nuovo progetto giornalistico e di questo primo editoriale non

può essere che una citazione di Thomas Jefferson fatta nel lontano 1787 e quanto mai attuale: “Se dovessi scegliere tra un governo senza giornali e giornali senza un governo, non esiterei un istante a

scegliere la seconda opzione”. Ovviamente tutte le redazioni locali di SOCIAL scelgono la seconda opzione credendo nell’importanza cruciale di una stampa libera per rilanciare il sistema Italia. Perché nasce SOCIAL? SOCIAL nasce come laboratorio culturale messo a disposizione di tutti ed in particolare delle nuove generazioni per poter sperimentare nuovi modi di fare informazione e di promuovere una cultura diversa da quella propinata dai mass media. SOCIAL si propone di rompere questo odioso meccanismo di una società che ci divide in aride tifoserie chiassose e sorde e di elevare il livello della discussione abbandonando la propaganda e la presa di posizione superficiale ed arida solo perché si è schierati. Solo attraverso la discussione, con una bella dose di umiltà ed autocritica, si può arrivare a rimettere il moto la macchina “Italia” e rifondare quello che una classe dirigente mediocre ha portato sul lastrico. Ovviamente questo lo si può fare soprattutto avendo coraggio, il coraggio di parlare di temi scomodi, sperimentando nuovi tipi di linguaggio ed abbandonando la cosiddetta “ingegneria politica”: se dico no perdo il consenso di quel gruppo là, se dico “si” invece perdo l’altro gruppo, allora non dico niente e non perdo quasi niente. Si deve ricominciare a parlare di problemi, di temi etici, di nuove realtà e di nuovi contesti sociali. Si deve iniziare a capire questa società e perché stiamo perdendo letteralmente le nuove generazioni. Si deve iniziare ad ascoltare e non far solo finta per poi sovrastare con la voce e con ragionamenti senza senso e forzati solo per dar l’impressione di vincere. Vincere cosa? La ragione? Un detto diceva che la ragione se la prendono i fessi e forse nella saggezza dei vecchi proverbi effettivamente gli italiani sono una massa di fessi. Speriamo di avere torto. Noi pensiamo che oggi si può e si deve cambiare e questo lo si può fare insieme non avendo paura del confronto e soprattutto del diverso. SOCIAL è di tutti voi per un’ umanità migliore! ■

Periodico Quindicinale IndipendenteTestata giornalistica in fase di registrazione presso il Tribunale di NapoliDirezione Amministrazione e redazione:Corso De Nicola, 73 - 80021 Afragola (Na)

direttore responsabile Giovanni [email protected] Erasmo Indolino [email protected] Associazione culturale “Social Engineering”capo-redattore locale Giovanni Tuberosaredazione locale: Francesco Zanfardino, Giuseppe Cerbone, Umberto Lanzano, Emanuele Pio Squillace, Giuseppe Salzano, Francesco Fusco, Pasquale Castaldo

realizzazione grafica E. Indolino, G.Tuberosa

Finito di impaginare Sabato 10 Novembre 2012Arrivederci al prossimo numero

di Giovanni Tuberosa@G_Tuberosa

in questo numero di Social: ci presentiamo

Gli obiettivi di Social

Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee.

(François-Marie Arouet Voltaire)

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politica locale

di Redazione SOCIALwww.socialperiodico.it

Assenteismo: Consigliere comunale di Afragola ribeccato da Striscia

Consigliere Comunale di Afragola e dipendente ASL ancora nei ”guai mediatici”. Qualche mese fa fece

indignare un video di “Striscia la Notizia”, telegiornale satirico di successo, sul triplice lavoro di un cittadino afragolese che contemporaneamente investiva il ruolo di Consigliere Comunale, dipendente ASL di Afragola e socio di un’autoscuola sul territorio. Lo sdegno dei telespettatori, oltre al triplice incarico in tempo di crisi, scaturiva dal fatto che in orario di lavoro, invece di essere nel proprio ufficio all’ASL di Afragola, il soggetto in questione si recava all’autoscuola ed in giro per la città per faccende personali. Un’assenteista DOC insomma. Ebbene in questi giorni Striscia è ritornata ad indagare sull’operato del Consigliere assenteista e pluri-impegnato. Risultato: nulla è cambiato se non l’ufficio di appartenenza. Il Consigliere è stato solo trasferito di sede ma non sono cambiati i vizi: nel video lo si vede recarsi all’autoscuola ed in giro per la città a fare compere. Nel primo servizio il diretto interessato si è giustificato in quanto si trovava in ferie lavorative, invece la giustificazione per le assenze del secondo servizio è stata data dal direttore dell’A.S.L. di Casoria: il soggetto è giustamente giustificato nell’assentarsi grazie ai permessi concessi dal Comune di Afragola. Il video si conclude con una giustissima riflessione del direttore: ”è compito della politica vigilare e non appoggiare questi comportamenti estremamente scorretti dei Consiglieri Comunale che invece dovrebbero dar l’esempio”. ■

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Guarda i filmati di Striscia la notizia:

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.

shtml?15598

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.

shtml?16041

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Dopo una campagna e l e t t o r a l e effervescente che ha

visto la partecipazione di tutti gli studenti si sono concluse le elezioni per i nuovi rappresentanti d’istituto del Liceo Brunelleschi. In campo solo due liste, “Qualcosa cambierà” e “Libera gioventù Brunelleschi” .“Qualcosa cambierà” surclassa la seconda lista aggiudicandosi ben tre seggi su quattro, racimolando quasi il triplo delle preferenze ed eleggendo come nuovi rappresentanti d’istituto Russo Pasquale, Iazzetta Pasquale e Cinquegrana Francesca, unica donna dei quattro. Placino Carmine invece è l’unico eletto della lista concorrente. “Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini in questa grande vittoria, grazie ad ogni singolo studente che ci è stato vicino e ci ha supportato e

tutti coloro che hanno lavorato per questo stupendo progetto. Siamo pronti a lavorare per voi ! Non ci sono parole per descrivere la nostra gratudine, lotteremo in consiglio pur di far valere il nostro programma e i vostri problemi”, questa la dichiarazione rilasciata dalla lista “Qualcosa cambierà” dopo la vittoria elettorale. ■

elezioni studentesche

di Emanuele Pio Squillacefacebook.com/carlitosway96

Eletti i nuovi rappresentanti d’istituto al Liceo Brunelleschi di Afragola. “Qualcosa cambierà” stravince

i commenti su twitter

bravi ragazzi, siete il futuro della nostra scuola@figuredisfondo

un grande risultato per il Liceo Brunelleschi

@antonio

ora davvero Qualcosa Cambierà. Io ci credo!

@laura

ho visto una squadra com-patta, unita e coesa. Siete stati

grandi. Continuate così@emanuele

Il nostro futuro passa per la nostra scuola

@giovanni

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ambiente

di Francesco ZanfardinoSegretario cittadino dei Giovani Democratici di Afragola

Se queste sono isole ecologiche...

La Prefettura minaccia di inviare un commissario ad acta e l’Amministrazione Nespoli si affanna ad aumentare le

percentuali di raccolta differenziata. Attualmente infatti Afragola continua ad essere fanalino di coda dei comuni della Provincia di Napoli, arrancando intorno ad un misero 20%, mentre i comuni circostanti come Casoria e Acerra ci battono di gran lunga, avendo raggiunto in pochi mesi percentuali altissime (oltre il 60%), vincendo entrambe il premio start-up di Legambiente. Questa umiliazione è frutto di più di quattro anni di nullafacenza da parte di Nespoli e soci che, rispetto alla gestione precedente, hanno soltanto ampliato quello che era il programma “sperimentale” della Commissione Straordinaria, con un servizio di porta a porta incompleto, inefficace e soprattutto senza coinvolgere minimamente i cittadini nel raggiungimento della “missione” di una gestione più economica e ecologica dei rifiuti. Nemmeno le buste ci sono state date in tutti questi anni. D’altronde una così palese differenza con i comuni confinanti non può essere spiegata se non con una gestione fallimentare da parte dell’Amministrazione; infatti, quando sono stati altri i protagonisti della gestione le cose sono andate diversamente: non dimentichiamoci, infatti, che grazie alla collaborazione del Comitato No Discariche si è raggiunto il 60% di raccolta differenziata in pochi mesi nel parco “La Nuova Casa”, nel quartiere Salicelle. E adesso, oltre a danno la beffa: nella fretta di cercare di porre rimedio, ora l’Amministrazione ci regala interventi ridicoli come le nuove “isole ecologiche” (cioè una struttura dove i cittadini possono depositare le varie di tipologie di rifiuti secchi, inclusi gli ingombranti e tutti i rifiuti non raccolti dal servizio porta a porta). Dopo quella realizzata con tre anni di ritardo in mezzo alle campagne situate a ridosso di Caivano, pressoché sconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini, ora il Comune ha ben pensato di inserirle nel contesto cittadino: peccato che si spacci per “isola ecologica” l’insieme di due campane circondate da spartitraffico. Una presa in giro che, tra l’altro, ingombra l’uscita secondaria del Brunelleschi, non propriamente la location ideale insomma, come giustamente segnalano studenti e residenti della zona. Non sarebbe stato meglio, senza spendere troppi soldi, pensare a isole

ecologiche “mobili” che facciano tappa nei principali snodi della città, come quelle organizzate dal Comune di Casoria nei fine-settimana? Non sarebbe meglio prendere esempio dai comuni virtuosi nella gestione dei rifiuti, coinvolgendo i cittadini e premiando quelli che differenziano meglio? Non sarebbe meglio scegliere un’Amministrazione diversa e una nuova classe dirigente capace di tutto ciò? ■

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Hai scopato la libertà tutte le volte in cui il mondo sembrava fosse finito mentre eri tu a finire. Hai scopato la libertà fregandotene di un pensionato

di 74 anni, nel Trento, che dorme sotto i ponti dopo 40’anni di lavoro con una pensione da 600 euro al mese, strozzato dalla crisi e dal governo Monti, a -3 sotto zero. Hai scopato la libertà quando non hai saputo scegliere tra un piatto a tavola e una gamba rotta, quando un’auto in corsa ha scelto per te. Hai scopato la libertà quando non hai saputo scegliere e basta. Hai scopato quasi sempre la libertà camminando per Afragola con l’Unità in mano, credendo alla balle di Santoro, di Travaglio, Fazio e Saviano, ballisti perché anch’essi nello star system di chi non dice tutto o quasi niente. Scopi la libertà tutte le volte che passi per la dimora della Signora col silenzio nei coglioni. Scopano la libertà tutti quelli che abitano intorno la dimora della Signora col silenzio nei coglioni. Scopa la libertà come un toro in calore un vecchio poliziotto in pensione che si affaccia dal suo balcone e vede la piscina, il campo da

tennis e di calcetto nel giardino della Signora col silenzio nei coglioni. Scopi la libertà ogni sacro momento che scopi con una puttana, o una prostituta. Scopi la libertà

quando non credi nell’amore, ed è orgiastica la tua scopata quando rincorri, come un cane malato senza una zampa, tutti quelli che credono che una cazzo nella figa basti per essere amore, per essere amato. Scopi la libertà tutte le volte che scopi la libertà, tutte le volte che ti rimproveri, che ti chiudi in casa a masturbarti con i sensi di colpa, tutte le volte che credi di essere solo o di rimanere solo, tutte le volte in cui credi di non potercela fare. Scopi la libertà anche quelle volte che

credi di non averla mai scopata, te e quel tuo fottutissimo relativismo. Quando credi che la libertà sia relativa, così come il tuo gusto, la tua opinione o il tuo giudizio, allora non solo la stai scopando ma è lei che ti ha già sbattuto con un cazzo finto, che ti sta ripetutamente invitando di metterti a carponi come uno schiavo per svolgere il consueto gioco sodomita...*continua su www.socialperiodico.it oppure usa il QR in alto

nuovo manifesto di indignazione generazionale

di Giuseppe Salzanofacebook.com/giuseppe.salzano.370

Breve manifesto dei giorni nostri, una dolce e tenera lettera d’amore agli italiani*

i commenti su twitter e su facebook

fchi è il genio di qst lettera?@sonia

Celine! Quando ho letto tutto quanto (an-che oltre parola “sangue”) ho provato le

stesse sensazioni avvertite alla lettura del suo “viaggio al termine della notte”... Non so dirti se siamo liberi o no (per via di una nostra immunodeficienza congenita) ma credo che ce li possiamo ritagliare dei brandelli di libertà, quanto meno nelle nostre intime riflessioni (o

mi confondo con quel minimo di dignità che ci re-sidua?). Seguo sempre quanto scrivi, ma ora mia hai

lasciato a bocca chiusa, immerso nei pensieri... Sei bravissimo!@armando

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“Oggi dovrei essere gioioso perchè ho conseguito la laurea specialistica ma

sono triste perchè il ministro profumo ci sta distuggendo il futuro..... siamo precari a vita ammettendo di essere fortunati..”. Questo l’ultimo post su facebook del prof. Carmine Cerbera, docente precario di Casandrino che con una coltellata alla gola si è tolto la vita. All’età di 50 anni si sentiva sconfitto dalla vita mentre aspettava da venti l’incarico promesso. Nelle ultime settimane con tutti i professori precari aveva polemizzato con i provvedimenti presi dal ministro fino a scrivere di questa vergogna nel suo sfogatoio personale, la bacheca di facebook: “E’ una vergogna .... ma la colpa credo non è del ministro parafulmini la cui intenzione e quella di

essere servile e di ricevere il contentino per essere stato solo un parafulmini . ma la colpa e di quelli che da anni lavorano dietro le quinte per distruggere la scuola.....”. In un colpo sono cancellati 20 mila tra incaricati annuali e supplenti e subentra la morte della speranza di chi come il docente di Casandrino si era visto sbattere la porta in faccia, dalla politica del risparmio a tutti i costi. Dopo aver abbozzato l’ultimo quadro si è chiuso a chiave in bagno e con un colpo secco si è reciso di netto carotide e giugulare. Inutile i tentativi della moglie che forzando la serratura, insospettita d a l l ’ a t t e g g i a m e n t o dell’uomo, è riuscita ad aprire la porta con i vicini e tentato di arrestare la devastante emorragia. ■

cronaca locale

di Redazione SOCIAL

Il professore “precario” Carmine Cerbera si è tolto la vita con una coltellata alla gola: ci stanno distruggendo il futuro!

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aAfragola e la sua storia

di Lia Mocciafacebook.com/lia.moccia.7

Giù le mani dal Monumento ai Caduti della II guerra mondiale nella pineta Comunale di Afragola

Il monumento è stato costruito non dall’Amministrazione di Afragola, ma per iniziativa dell’ Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, presieduta da Domenico Moccia

che ha raccolto finanziamenti e donazioni non solo pubbliche ma in particolare da privati cittadini. Il comune di Afragola, che per oltre 40 anni dalla fine della guerra non aveva mai provveduto a onorare i suoi Figli Caduti, invece di preservare e valorizzare questo bene, ancora una volta dopo il tentativo di alcuni anni fa , ritenta l’operazione di distruggere il monumento. Infatti dietro la parola eufemisticamente usata di “SPOSTARE” il Monumento ai Caduti si cela realisticamente la parola “DISTRUGGERE” . Il monumento è stato realizzato “INCASTRANDO “il blocco di marmo che emerge per oltre due metri di altezza, in un quasi altrettanto blocco cementizio armato più largo sottostante. Con quali mezzi e costi si provvederà ad estrarre o a tagliare il blocco sottostante e sovrastante che sono ormai diventati un corpo unico ? E in caso di taglio, quali speciali macchine si utilizzeranno per poter eseguire il lavoro di taglio senza danneggiare il blocco stesso? E i nomi dei Caduti ? come si rispetteranno le altezze attuali? Perché onestamente non si ammette che costa meno abbatterlo e ricostruirlo in un posto dove meglio può essere vandalizzato? (visto che si usa questa giustificazione per lo spostamento ), anche perché c’è una recinzione sia intorno al monumento che tutt’intorno alla pineta comunale, e se non viene rispettata nessuna delle due è incomprensibile che si rispetti qualcosa in un altro posto. Allora se oggi ci sono tanti soldi da spendere e si ha voglia di fare un altro monumento lo si faccia, magari ai fascisti che hanno fatto tanto bene all’Italia, o ai repubblichini di Salò, o magari all’ill. sindaco attuale che ha speso tutta la sua amministrazione a fare tante opere nuove per questa città: campi da gioco, stadi, palestre, ville comunali e parchi giochi, isole verdi e piazze abbellite di fiori e alberi rigogliosi, fontane e giochi di luci notturne, ha

inaugurato musei e mercatini, recuperato cortili e strade del centro storico ora diventato un salotto e un monumento se lo merita, saremmo proprio ingrati a non farglielo ! Inoltre voglio

ricordare a tutti i cittadini di Afragola che c’è un motivo per il quale è stata scelta l’attuale collocazione del Monumento ai Caduti che non è stata casuale, ma in memoria di un una giovane donna inerme , di cui non è stato possibile rintracciare l’identità, uccisa barbaramente e a tradimento da un tedesco appostato ad una finestra della scuola Marconi prima di abbandonare l’allora sede del comando delle truppe di occupazione naziste. Oggi come figlia e testimone dell’impegno profuso, dal padre, dall’emerito avv. Armando Izzo medaglia d’oro e di tanti altri che contribuirono e non certo per loro onore, ma per rendere onore ai giovani afragolesi periti per una causa erigendo quel monumento, invito i cittadini di Afragola a sostenere con me: Giù le mani dal Monumento ai Caduti di Afragola ! ■

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Lunedi 22 ottobre si è svolto l’incontro piu’ volte richiesto e mai accolto, tra il dott.Vincenzo Nespoli, sindaco del comune di Afragola,

e le società sportive della città. Questo incontro si è potuto svolgere solo dopo l’autorevole intervento del ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca, il quale, consapevole del valore formativo dello sport, ha sollecitato il Sindaco Nespoli a confrontarsi con gli sportivi della sua città. Le sottoscritte società sportive di afragola, nel ringraziare il ministro barca per la sua sensibilità democratica, comunicano che nel merito il confronto che si e’ svolto con il Sindaco Nespoli non è stato altro che un dialogo tra sordi. Le società sportive, infatti, in primo luogo hanno continuato a denunciare: 1) che l’unico impianto sportivo di Afragola, degno di questo nome, il campo “a” dello stadio comunale L. Moccia , è chiuso da quattro anni; 2) che le società sportive di Afragola, da quattro anni, sono costrette a cercare ospitalità in altri comuni per la disputa delle loro gare interne; 3) che esiste un solo spazio utile per gli allenamenti, il campo “c”, ridotto in condizioni pietose . Le società sportive, conseguentemente, hanno richiesto: a) la riapertura del campo a dello stadio comunale L.Moccia e la sua messa a disposizione delle società sportive di Afragola; b) l’abbandono di qualsiasi idea di gestione privata dello stadio comunale L. Moccia; c) l’assegnazione alle società sportive di Afragola della

gestione in economia dello stadio comunale L. Moccia; d) il riconoscimento, da parte del comune di Afragola, del valore formativo dello sport e dell’impegno profuso dalle società sportive di Afragola che non svolgono un’attività imprenditoriale, ma un’attività eminentemte sociale; e) un serio ed articolato progetto del comune di Afragola : 1) per lo sviluppo dello sport di base; 2) per la realizzazione di impianti sportivi di quartiere. Il

Sindaco Nespoli, rispondendo alle denunce e alle richieste avanzate dalle società sportive di Afragola , ha tentato di addebitare a ritardi burocratici la chiusura dello stadio comunale L. Moccia e, ripetendo cose già dette oltre tre anni fa, ha annunciato una serie di iniziative che sarebbero in cantiere per dotare Afragola di alcuni impianti sportivi. Il Sindaco Nespoli, inoltre, disconoscendo totalmente le osservazioni e le proposte delle società sportive, ha confermato la sua ferma intenzione di dare ai privati la gestione dello stadio comunale L. Moccia. L’incontro, pertanto, non ha prodotto alcun miglioramento concreto per lo sport ad Afragola. Le sottoscritte società sportive di Afragola, consapevoli che lo stadio comunale L. Moccia è un bene comune della citta’ di Afragola, continueranno ad impegnarsi contro la sua privatizzazione e contro tutti coloro che non sperano altro che mettere su un business a danno della città di Afragola . ■

sport ad Afragola

di Redazione SOCIALwww.socialperiodico.it

Le associazioni sportive di Afragola incontrano il Sindaco Nespoli ma senza risultati

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adiritti civili ad Afragola

di Redazione SOCIALwww.socialperiodico.it

Richiesta istituzione del “Registro Amministrativo delle Unioni Civili” ad Afragola

I Giovani Democratici di Afragola si mobilitano per la difesa dei diritti. “Con la presente intendiamo, come circolo cittadino dei Giovani Democratici, porre alla vostra attenzione un tema troppo spesso bistrattato dal mondo politico e istituzionale, ovvero la tutela dei diritti e della uguale dignità dei diversi orientamenti sessuali”, così introduce la richiesta dei GD il testo protocollato al Comune di Afragola indirizzato al presidente del Consiglio Biagio Castaldo, al Sindaco ed ai consiglieri comunali. Si attende una risposta dalle istituzioni che per legge non può avvenire oltre i 30 giorni dalla data del protocollo.

Qui sotto il testo completo:

OGGETTO: RICHIESTA INIZIATIVE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA E ISTITUZIONE REGISTRO UNIONI CIVILI

Con la presente intendiamo, come circolo cittadino dei Giovani Democratici, porre alla vostra attenzione un tema troppo spesso bistrattato dal mondo politico e istituzionale, ovvero la tutela dei diritti e della uguale dignità dei diversi orientamenti sessuali.

Ancora oggi, nonostante l’avanzamento della civiltà, tantissime donne e uomini non possono ancora esercitare del tutto liberamente il proprio diritto ad amare: questo, da un lato, per l’atteggiamento omotransfobico che ancora pervade pezzi della società italiana e che troppo spesso sfocia in vere e proprie violenze e che comunque spinge in tanti, specialmente nel nostro territorio, a vivere i propri sentimenti come un qualcosa da nascondere, di cui vergognarsi. Dall’altro, non possiamo certo tacere le gravi responsabilità di una classe dirigente che, nonostante le aperture e le proposte bipartisan,

resta nel suo complesso ancora legata a vecchi retaggi e che ci pone agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la

tutela della comunità LGBT, dato che in tutti questi anni non è stata nemmeno in grado di approvare una legge di contrasto

all’omotransfobia. Per non parlare, poi, del mancato riconoscimento di uguali diritti a tutte le coppie, dato che a quelle composte da persone dello stesso sesso viene ancora negato il matrimonio o qualunque altra forma di riconoscimento giuridico e sociale: al tal proposito, respingiamo sdegnati i tentativi di porre in conflitto famiglie contro famiglie, come se il riconoscimento dei diritti altrui costituisca una negazione dei propri. Se questo è l’esempio fornito dalle istituzioni, insomma, non deve poi stupire che parte della società assuma ancora comportamenti discriminatori nei confronti della comunità LGBT.

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Ecco perché chiediamo al Consiglio Comunale di Afragola di affrontare, nelle sue prossime sedute, anche questa problematica: nonostante le lacune politiche nazionali, infatti, non manca lo spazio per iniziative più o meno concrete, come dimostrato da tante amministrazioni comunali in tutta Italia, non ultima quella di Napoli, a noi più prossima in termini territoriali.

Dunque, noi Giovani Democratici proponiamo innanzitutto che il Comune di Afragola si impegni nel contrasto all’omotransfobia promuovendo la cultura del rispetto, sia attraverso l’adesione ufficiale e sostanziale a campagne sovracomunali quali la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, promossa dall’Unione Europea il 17 Maggio di ogni anno, sia con iniziative di promozione culturale che naturalmente devono vedere una collaborazione primaria con le istituzione scolastiche, dove si formano i cittadini, si spera virtuosi e rispettosi, del domani.

Inoltre, noi Giovani Democratici chiediamo l’istituzione di un registro comunale delle unioni civili, aperto alle coppie di qualsiasi sesso, che assuma certamente un alto valore simbolico di lotta alla discriminazione e di adesione alla richiesta di una legge nazionale per la tutela delle coppie omosessuali, ma che può rappresentare anche una concreta possibilità per tali coppie, anche eterosessuali che hanno rifiutato o non hanno ancora intrapreso il percorso del

matrimonio, di vedere già riconosciuti alcuni importanti diritti: basti pensare che diverse amministrazioni comunali, nell’istituire tale registro, hanno ad esempio riconosciuto ai suoi aderenti il diritto all’iscrizione nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e in generale nelle graduatorie per le agevolazioni sui servizi rivolti alle coppie.

Nel rivolgerci al Consiglio Comunale nella sua interezza, auspichiamo che tali proposte e problematiche possano essere attentamente valutate dalle coscienze di ogni singolo componente del Consiglio Comunale, al di là delle contrapposizioni partitiche, sentendosi tutti investiti del compito alto di muovere passi importanti verso la tutela dei diritti civili e la lotta alla discriminazione: perché l’istituzione comunale possa, ora e in futuro, considerarsi a tutti gli effetti europea, moderna, al passo con la società che amministra. ■

I 92 COMUNI CHE HANNO APPROVATO IL REGISTO DELLE UNIONI CIVILI 1. Empoli (Firenze) - 21 ottobre 2. Cogoleto (Genova) - 18 gennaio 3. Pisa - 7 giugno 1996 4.Firenze - 27 ottobre 2001 5.Ivrea (Torino) - giugno 1998 6.Voghera (Pavia) - 21 luglio 1998 7.Arezzo - 24 settembre 1998 8.Scandicci (Firenze) - 29 settembre 1998 9.Fano (Pesaro-Urbino) - 17 novembre 1998 10.Ferrara - 23 dicembre 1998 11.Campi Bisenzio (Firenze) - 1999 12.Spello (Perugia) - 1999.13.San Sepolcro (Arezzo) - 1999 14.Inzago (Milano) - 28 giugno 1999 15.Cervignano del Friuli (Udine) - 28 agosto 199916.Tarquinia (Viterbo) - 15 settembre 1999 17.San Giovanni Valdarno (Arezzo) - 2000 18.Rosignano Marittimo (Livorno) - 13 aprile 2000 19.Montebruno (Genova) - 21 giugno 2000 20.Trezzo Sull’Adda (Milano) - 2 giugno 2001 21.Terni - 12 gennaio 2002 22.Gallarate (Varese) - 14 novembre 2002 23.Bagheria (Palermo) - 22 gennaio 2003 24.Rivoli (Torino) - 25 febbraio 2003 25.Perugia - 11 marzo 2003 - 26.Bolzano - Aprile 2003 27.Rovereto (Trento) - 5 luglio 2003 28.Casalgrande (Reggio Emilia) - 11 settembre 2003 29.Pizzo Calabro (Vibo Valentia) - 28 luglio 2004.30.Piombino (Livorno) - 16 dicembre 2004 31.Calenzano (Firenze) - 2005 32.Cannara (Perugia) - 7 giugno 2005 33.Cecina (Livorno) - 34.Pistoia - luglio 2005 35.Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) - ottobre 2005 36.Arco (Trento) - 9 novembre 200537.Foligno (Perugia) - 20 novembre 200538.Isola Dovarese (Cremona) - 26 novembre 2005 39.San Marcello Pistoiese (Pistoia) - 28 novembre 2005 40.Bastia Umbra (Perugia) - 22 dicembre 2005 41.Atzara (Nuoro) - 21 gennaio 2006 42.Viareggio (Lucca) - 23 febbraio 2006 43.Assago (Milano) - 28 febbraio 200644.Trento - 6 marzo 2006 - 45.Macerata - aprile 2006 46.Zumaglia (Biella) - 15 giugno 2006 47.Sovicille (Siena) - 11 luglio 2006 48.Cavriago (Reggio Emilia) - 13 luglio 2006 49.Viadana (Mantova) - 20 novembre 2006 50.Pegognaga (Mantova) - 30 novembre 2006 51.Ancona - 8 gennaio 2007 52.Porto Torres (Sassari) - 31 gennaio 2007 53.Colle di Val d’Elsa (Siena) - 21 febbraio 2007 54.Sarzana (La Spezia) - 21 febbraio 2007 55.Massa Carrara - 22 febbraio 2007 56.Tortolì (Ogliastra) - 18 aprile 2007 57.Follonica (provincia) - 29 maggio 2007 58.Formia (Latina) - 26 giugno 2007 59.Castel Maggiore (Bologna) - 25 luglio 2007 60.San Polo dei Cavalieri (Roma) - 21 settembre 2007 61.Ariccia (Roma) - 11 ottobre 2007 62.San Vincenzo (Livorno) - 26 novembre 2007 63.Pescara - 28 febbraio 2008 64.Brugherio (Milano) - 3 marzo 2008 65.Corsico (Milano) - 24 aprile 2008 66.Ravenna - 3 giugno 2008 67.Cossato (Biella) - 18 giugno 2008 68.Piossasco (Torino) - 25 giugno 2008 69.Sesto Fiorentino (Firenze) - 17 luglio 2008 70.Cesena (Forlì-Cesena) - 10 ottobre 2008 71.Copparo (Ferrara) - 8 maggio 2010 72.Cavallermaggiore (Cuneo) - 11 maggio 2010 73.Livorno - 9 febbraio 2011 - 74.Pesaro - aprile 2011 75.Mele (Genova) - 10 agosto 2011 76.Siena - 19 agosto 2011 77.Montepulciano (Siena) - ottobre 2011 78.Palermo - 8 novembre 201179.Cascina (Pisa) - dicembre 201180. Tissi (Sassari) - 10 febbraio 2012 81.Napoli - 13 febbraio 2012.82.Berra (Ferrara) - 24 febbraio 2012 83.Cassino (Frosinone) - 4 maggio 2012 84.Banari (Sassari) - 5 maggio 2012 85.Trepuzzi (Lecce) - 1 giugno 2012 86.Cagliari - 27 giugno 2012 87.Bottidda (Sassari) - 8 giugno 2012 88.Cava Manara (Pavia) - 19 luglio 2012 89.Milano - 27 luglio 2012 90.Bassano Romano (Viterbo) – settembre 201291.San Ferdinando di Puglia - settembre 2012 92.Scala Torregrotta (Messina) - 15 settembre 2012

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di Francesco ZanfardinoSegretario cittadino dei Giovani Democratici di Afragola

Per cambiare davveroIGiovani Democratici “salgono” in campo

Iniziamo dalla fine: alle elezioni comunali della prossima primavera, tra le tante liste in campo, i cittadini Afragolesi potranno scegliere anche quella dei Giovani Democratici.

Una scelta non facile, quella di schierare ventiquattro candidati in una competizione spietata come quella delle elezioni comunali, con anche il relativo dispendio di massicce risorse personali, organizzative, economiche; una scelta coraggiosa, specialmente se paragonate a strade ben più semplici e convenzionali come quella di una candidatura all’interno della lista del Partito Democratico. Eppure abbiamo deciso, ragionando per bene come ogni classe dirigente che si rispetti ma anche “gettando il cuore oltre l’ostacolo”, che metterci direttamente la faccia fosse il miglior modo per rappresentare il percorso di questi quattro anni di impegno per la Città.

La nostra storia. Un percorso che abbiamo iniziato in pochi, pochissimi. Quando tutti si

erano fermati, ovvero dopo le elezioni comunali del 2008. Ricordo ancora i primi gazebo, quando la gente si meravigliava che qualcuno si impegnasse politicamente anche al di fuori dalle elezioni, tanto da chiederci “se ci stavano di nuovo le votazioni”. Ricordo ancora la loro diffidenza, il cattivo pensiero, talora addirittura espresso con sincerità, che fossimo come gli altri “giovanotti” che vedevano nelle campagne elettorali, manovrati o addirittura pagati dai burattinai della politica locale. Insomma, forse nessuno più di noi sa quanto sia difficile impegnarsi in questi tempi di totale sfiducia nella politica, eppure non ci siamo risparmiati nel metterci “fatica, tempo e denaro”, senza alcun interesse personale se non il bene della comunità. Insomma, ci abbiamo messo la faccia, e non vi nascondiamo che, di fronte ai soliti commenti stile “sono tutti uguali”, di fronte al tempo rimosse alle nostre incombenze personali e familiari, ci siamo chiesti più volte “ma chi ce lo fa fare?”.

Un senso di comunità. Quando mi è capitato di pormi questa domanda mi è sempre bastato pensare a quello che abbiamo realizzato di buono in questi anni.

Innanzitutto quella straordinaria comunità che è diventata la nostra organizzazione giovanile, tanto da trasformare la sede di via Matteo Renato Imbriani da un luogo grigio e austero, come forse ogni nostro militante se lo immaginava nel varcare la prima volta la nostra soglia (abituati come siamo a vedere la politica come qualcosa di chiuso e autoreferenziale), in un

grande centro di aggregazione, di quelli che mancano nella nostra Città, pieno ad ogni ora del giorno di vitalità e chiassoso entusiasmo (ci perdoneranno i vicini). Ma non un’aggregazione fine a se stessa, quanto un’immensa, continua, sempre rinnovata fucina di idee, talenti, militanti, punto di riferimento per i giovani (e meno giovani) interessati a dire la propria, non fermandosi alle sterili lamentele da salotto o dietro lo

schermo di un pc, e magari a impegnarsi in prima persona, dal semplice lavare i pavimenti della sede all’organizzazione di una manifestazione, dall’idea su come impostare graficamente un volantino all’elaborazione di un’importante proposta programmatica. Una comunità forte, che ha saputo premiare i più capaci e volenterosi onorandoli dell’onere di rappresentarla, senza le contrapposizioni personalistiche e le meschinità che ormai contraddistinguono quasi ogni elezione, direi persino la scelta di un amministratore di condominio. Una comunità coesa, dove ognuno si riconosce nell’altro, dove ognuno si mette al servizio dell’altro, e dove quindi

ogni personalismo non ha senso di esistere. Una comunità capace di emozionarsi di fronte allo sventolio di una bandiera arancione, una comunità che sa di non essere solo qualcosa di meramente locale ma inserita in quella straordinaria comunità nazionale che sono i Giovani Democratici. Una comunità che, quindi, non poteva che presentarsi come tale al momento clou del nostro percorso.

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Una nuova Politica. Penso, poi, al tipo di proposta politica che abbiamo messo in campo in questi anni. La giusta richiesta di rinnovamento che ha dominato gli ultimi

anni, e che qualcuno a livello nazionale sta qualunquisticamente cercando di interpretare con l’improvvisazione alla Beppe Grillo o la rottamazione alla Renzi, noi GD abbiamo voluto intenderla come un rinnovamento innanzitutto di metodi e contenuti, oltre che di facce. Facile dire “tutti a casa”, se poi non si ha in testa un’idea di cosa fare e come farlo per la propria comunità. Ecco perché abbiamo tanto insistito sulla nostra formazione interna, dal semplice commento di un film nei “cineforum” alla discussione sugli argomenti di attualità agli “aperitivi”, dalle scuole di formazione ai tanti incontri con le esperienze del mondo politico e professionale, dallo studio e controllo costante dei provvedimenti dell’Amministrazione al cimentarsi continuamente con le proprie opinioni dalle pagine di un giornale, dalle tante e mai troppe riunioni per elaborare proposte che andassero al di là della fiera delle ovvietà. Con l’umiltà di ascoltare chi ha più esperienza, chi vive di prima persona certe situazioni, di non guardare dall’alto di un piedistallo i cittadini che avvicini e ti si avvicinano ma coinvolgendoli in questa elaborazione politica. Ecco perché ci sforziamo tanto nel fare iniziative esterne: decine e decine di gazebo, campagne di volantinaggio, flash-mob, senza per forza rinchiuderci nelle solite sale convegni ma avendo il coraggio di sfidare facili scetticismi e timori organizzando anche cortei e manifestazioni di piazza, unici in tal senso, perché la nostra vuole essere una proposta politica trasparente e che parli direttamente ai volti e ai cuori della gente vera, quella delle piazze reali, e non solo quelle virtuali di Facebook. Il tutto in completo autofinanziamento, il che naturalmente ci inorgoglisce ma ci fa anche un po’ rabbia quando poi finisci per essere accostato, nel gioco del “è tutto un magna-magna”, ai Fiorito e papponi vari, e quando senti parlare di “togliere il finanziamento pubblico ai partiti” quando da te, in sezione, non è mai arrivato nemmeno un euro e tanto vorresti che arrivasse, per evitare di chiedere a giovanissimi militanti di togliersi dalla paghetta qualche spicciolo per finanziare insieme un’iniziativa.

L’alternativa al sistema-Nespoli. Insomma, la lista dei Giovani Democratici non sarà una delle tante liste improvvisate che animeranno la prossima campagna

elettorale, ma un progetto politico forte e davvero innovativo che offriamo alla Città. Questa nostra storia, questa nostra comunità, questi nostri valori, questa nostra idea di politica sono il miglior contributo che riteniamo di poter dare al centrosinistra (che ovviamente non “bocciamo”, come qualche giornale locale improvvidamente titola, ma riteniamo la nostra naturale prospettiva politica). A quelli che saranno i nostri

alleati chiediamo di costruire insieme un’alternativa davvero credibile alla desertificazione sociale e culturale portata avanti dal sistema Nespoli; un’alternativa saldamente ancorata ad una visione progressista e solidale della Città, che ponga fine alla tragedia infinita delle centinaia di giovani che ogni anno lasciano Afragola perché privi di speranze e prospettive, che rilanci l’occupazione non fabbricando ennesime generazioni di raccomandati e contratti precari ma valorizzando le risorse del territorio, facendo cooperare le realtà positive già esistenti e investendo sui settori innovativi e in crescita, portando nuove produzioni in città e non le ennesime catene commerciali che stuprano il territorio e la dignità di una generazione e poi scappano via. Un’alternativa che renda la nostra città davvero vivibile e godibile, che ad opere tanto strombazzate quanto inutili preferisca la cura quotidiana del territorio, fino e anzi a partire dalle periferie, visto l’abbandono di questi anni. Un’alternativa che rianimi la vita sociale, culturale, aggregativa della Città, svegliandola dal dormitorio in cui si è trasformata; un’alternativa che non lasci indietro nessuno ma tuteli e sostenga davvero i più deboli (tutti, da quelli in

difficoltà economiche a quelli che non riescono a realizzare i propri obiettivi perché non hanno “santi in paradiso”), che sostituisca la politica del “piacere” con quella dei diritti, che si ancori al principio che “insieme” è meglio che “per i fatti propri”. Che miri innanzitutto a recuperare la fiducia di chi ha smesso di lottare, di credere, di votare. È chiaro che per realizzare tutto questo serve mettere insieme forze politiche in netta discontinuità col sistema Nespoli e chi lo sostiene, isolando i transfughi e i ripensamenti dell’ultim’ora, e le forze politiche comunque incompatibili con

questa visione; così come è chiaro il candidato a sindaco che dovrà rappresentarci non potrà che essere una personalità non autoreferenziale, che conosca e viva le problematiche della Città, che si confronta costantemente con i cittadini e le forze politiche (e non) impegnate sul territorio, capace non solo di rappresentare ma proprio di “incarnare” i valori e le idee di questa alternativa.

La sfida. Scendiamo in campo, dunque. Anzi, saliamo in campo, perché ci rendiamo conto dell’onore e dell’onere di questa sfida. Qualcuno potrebbe definirla

come una scommessa, ma anche le continue sorprese riservate dalle ultime tornate elettorali e referendarie dovrebbero ormai averci abituato a capire che non tutto si esaurisce nelle logiche del voto clientelare e inquinato, oppure familiare e d’amicizia; che, persino in contesti difficili come il nostro, progetti politici seri, credibili e determinati possano superare ogni diffidenza. Noi ci crediamo e ci mettiamo la faccia, con passione e ottimismo della volontà. Ora tocca a voi. ■

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