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Intervista all’assessore alla Casa e ai Lavori Pubblici Lucia Castellano su lotta alla criminalità e all’abusivismo, canoni di affitto, morosità, bando di cambio alloggi, assegnazione degli alloggi sfitti. ONA NOVE GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel. 02/39662281, e-mail: [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Val Maira 4, Milano - Stampa: Centro Stampa Editoriale Libertà SpA, località Dossarelli, Piacenza. NOVEMBRE 2011 Anno 18 - n. 192 32.000 copie distrib uite Dir ettor e : Luigi Allori. Redazione : Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso, Maria Volpari. Collaboratori : Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Primo Carpi, Daniele Cazzaniga, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Piera Galbiati, Antonietta Gattuso, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Alessio Seminario, Caterina Sinisi, Renato Vercesi, Norman Zoia. Pr esidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove” : Lorenzo Gomiero. Pubblicità : Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione : Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto di orro RAPINE FURTI SCIPPI OTTOBRE ‘10 0 OTTOBRE ‘11 2 OTTOBRE ‘10 46 OTTOBRE ‘11 18 OTTOBRE ‘10 1 OTTOBRE ‘11 2 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) SEVESO Le ultime pag. 6 proposte SUPPLEMENTO pagg. 15-16 SICUREZZA Banda sgominata pag. 9 dai Carabinieri METRÒ Viabilità pag. 7 e parcheggi DECENTRAMENTO Cambiano pag. 4 i rapporti con il Comune AMIANTO Un altro pag. 10 processo “Zona Nove” è su www.niguarda.eu ONA NOVE Viva il 150° anniversario dell’Unità Nazionale Seveso & C. C inqueterre, Lunigiana, Geno- va (e speriamo che basti). A noi della zona 9, pur nella diver- sità delle dimensioni, non può non venire spontaneo aggiungere all’elenco la Niguarda del Seveso. Certo, le nostre esondazioni non sono altrettanto drammatiche. Il nostro territorio, per esempio, non è in forte discesa come quello ligu- re. Però rimangono diverse ragio- ni per fare il raffronto. La prima è che nell’un caso come nell’altro le esondazioni sono periodiche, an- che se da noi sono molto più fre- quenti e meno devastanti. Inoltre a Genova, come da noi, è pronto il progetto di uno scolmatore capace di evitare le piene dei torrenti, ma non è mai stato finanziato (vedi a pag. 29). Ma, sempre riguardo al- la prevenzione delle differenze si- gnificative ci sono: a Genova il mi- liardario sistema di valutazione rischi della Protezione civile ha fatto clamorosa cilecca (pag. 29). Qui da noi ci sono invece segnali diversi: oggi ci sono almeno un monitoraggio e degli interventi “artigianali” preventivi delle pos- sibili esondazioni, eseguiti tempe- stivamente da tecnici, volontari e con in prima fila un assessore del Comune (pag. 2); e poi finalmente ci sono, da parte della Regione, proposte (e finanziamenti?) per opere “scolmatrici“ ci si augura ri- solutrici (pag. 6). Speriamo quin- di che il maltempo dei primi gior- ni di novembre non crei almeno a noi dei problemi (come è successo fino a lunedi quando “Zona Nove” va in stampa). In ogni caso, sicco- me le disgrazie dell’Italia sono an- che della zona 9, il nostro imvito è di far sentire la nostra solidarietà alle popolazioni alluvionate: men- tre tra i numerosi altri il Comune invia loro vigili e mezzi di soccor- so, noi facciamo almeno un sms di due euro (pag. 2). (disegno di Gero Urso) Il degrado delle case popolari è insopportabile Ecco come pensa di intervenire il Comune Tagli del governo, “buchi” della Moratti, Patto di Stabilità Le proposte dell’assessore Tabacci per mantenere i servizi ai cittadini pag. 3 pag. 5 Onoranze Funebri La Madonnina s.n.c. F.lli Gammone dal 1959 siamo tradizione e serietà servizi completi, trasporti ovunque, cremazioni reperibili 24h su 24h Via Benefattori dell’Ospedale, 24 tel. 02.6427494 - fax 02.6472228 20162 Milano e-mail: [email protected]

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Intervista all’assessore alla Casa e ai Lavori Pubblici Lucia Castellanosu lotta alla criminalità e all’abusivismo, canoni di affitto, morosità, bando di cambio

alloggi, assegnazione degli alloggi sfitti.

ONA NOVEGIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA

Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel. 02/39662281, e-mail: [email protected] del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,

via Val Maira 4, Milano - Stampa: Centro Stampa Editoriale Libertà SpA, località Dossarelli, Piacenza.

NOVEMBRE 2011Anno 18 - n. 192

32.000 copie distribuite

Direttore:Luigi Allori. Redazione:Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi,Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso, Maria Volpari. CCoollllaabboorraattoorrii: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici,Primo Carpi, Daniele Cazzaniga, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Piera Galbiati, Antonietta Gattuso, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, MonicaLandro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo,Alessio Seminario, Caterina Sinisi, Renato Vercesi, Norman Zoia. Presidentedell’AssociazioneAmicidi “ZonaNove”: Lorenzo Gomiero. Pubblicità:Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione:Roberto Sala (tel. 3341791866).

Il fiorettodi orro

RAPINE

FURTI

SCIPPI

OTTOBRE ‘10 0

OTTOBRE ‘11 2

OTTOBRE ‘10 46

OTTOBRE ‘11 18

OTTOBRE ‘10 1

OTTOBRE ‘11 2

Il termometrodella criminalità

aa ccuurraa ddii GGrraazziiaa MMoorreelllliiiinn ccoollllaabboorraazziioonnee ccoonn ii CCaarraabbiinniieerrii ddii GGrreeccoo

vviiaallee FF.. TTeessttii 111199 -- tteell.. 0022//6666110044119911((NNoonn ssoonnoo ccoommpprreessii ii rreeaattii ddeennuunncciiaattii aallllaa PPss))

SEVESOLe ultime pag. 6proposte

SUPPLEMENTO

pagg. 15-16

SICUREZZABanda sgominata pag. 9dai Carabinieri

METRÒViabilità pag. 7e parcheggi

DECENTRAMENTOCambiano pag. 4i rapporti con il Comune

AMIANTOUn altro pag. 10processo

“Zona Nove” è su www.niguarda.eu

ONA NOVE

Viva il 150° anniversario dell’Unità Nazionale

Seveso & C.

Cinqueterre, Lunigiana, Geno-va (e speriamo che basti). A

noi della zona 9, pur nella diver-sità delle dimensioni, non puònon venire spontaneo aggiungereall’elenco la Niguarda del Seveso.Certo, le nostre esondazioni nonsono altrettanto drammatiche. Ilnostro territorio,per esempio, nonè in forte discesa come quello ligu-re. Però rimangono diverse ragio-ni per fare il raffronto.La prima èche nell’un caso come nell’altro leesondazioni sono periodiche, an-che se da noi sono molto più fre-quenti e meno devastanti. Inoltrea Genova, come da noi, è pronto ilprogetto di uno scolmatore capacedi evitare le piene dei torrenti, manon è mai stato finanziato (vedi apag. 29). Ma, sempre riguardo al-la prevenzione delle differenze si-gnificative ci sono:a Genova il mi-liardario sistema di valutazionerischi della Protezione civile hafatto clamorosa cilecca (pag. 29).Qui da noi ci sono invece segnalidiversi: oggi ci sono almeno unmonitoraggio e degli interventi“artigianali” preventivi delle pos-sibili esondazioni, eseguiti tempe-stivamente da tecnici, volontari econ in prima fila un assessore delComune (pag. 2); e poi finalmenteci sono, da parte della Regione,proposte (e finanziamenti?) peropere “scolmatrici“ ci si augura ri-solutrici (pag. 6). Speriamo quin-di che il maltempo dei primi gior-ni di novembre non crei almeno anoi dei problemi (come è successofino a lunedi quando “Zona Nove”va in stampa). In ogni caso, sicco-me le disgrazie dell’Italia sono an-che della zona 9, il nostro imvito èdi far sentire la nostra solidarietàalle popolazioni alluvionate:men-tre tra i numerosi altri il Comuneinvia loro vigili e mezzi di soccor-so,noi facciamo almeno un sms didue euro (pag. 2).

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Il degrado delle case popolari è insopportabileEcco come pensa di intervenire il Comune

Tagli del governo, “buchi” della Moratti, Patto di StabilitàLe proposte dell’assessore Tabacci per mantenere i servizi ai cittadini

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Una via per i camper

ONA NOVE 2

Giovanni Beduschi

Eccolo qua, l’ottimo Gioavannangelo fresco di studi e diesame per la patente automobilistica, che anche lui ca-

valca la protesta contro la povera Gelmini e la povera

Moratti (doppiamente colpevole perché lei è stata siaMinistro della scuola sia sindaco di Milano) che hanno ri-dotto la scuola pubblca a un pollaio (con classi da 30 pulci-

ni) e per di più con le stie di legno marcio. Ma tanto ora cipensano i due “oni”: Formigoni, che dà i soldi alle scuole pri-vate, e Berlusconi, che non li dà al Comune. (Zorro Nove)

ATTENZIONE LLaa sseeddee ddeellllaa rreeddaazziioonnee iinn vviiaa VVaall MMaaiirraa 44 ((PPrraattoocceenntteennaarroo)) èè aappeerrttaa ooggnnii mmeerrccoolleeddìì ppoommeerriiggggiioo ddaallllee 1155..3300 aallllee 1188 ppeerr rriicceevveerree ccoolloorroocchhee ddeessiiddeerraannoo sseeggnnaallaarree pprroobblleemmii,, aannnnuunncciiaarree oo pprrooppoorrrree iinniizziiaattiivvee,, aarrttiiccoollii oo sseerrvviizzii ppeerr iill ggiioorrnnaallee.. SSii ppuuòò aanncchhee tteelleeffoonnaarree aalllloo 0022..3399666622228811..

CRONACA NERAdi Ortensia Bugliaro

Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Bruzzano: aggredito, è in coma a Niguarda• Un giovane di 32 anni è stato soccorso in gravi condizioni do-po, presumibilmente, un’aggressione in via della Senna, zonaBruzzano. Il giovane, italiano, presentava gravi ferite alla te-sta, ematomi cerebrali e contusioni nella zona occipitale ricon-ducibili a un’aggressione. Sul posto sono stati trovati cocci dibottiglia e tracce di sangue. Il giovane è stato ricoverato aNiguarda ed è stato operato e ricoverato in coma farmacologi-co nel reparto di neurorianimazione. (13 ottobre)

Ornato: fa arrestare chi tenta di violentarla• Il 30 ottobre alle 16.30, in via Ornato, caccia all'uomo che hatentato di violentare una ragazza mentre rientrava a casa. Leireagisce riuscendo a chiudere il cancello e gridando aiuto. Icommercianti della via escono dai negozi e qualcuno insegue ilgiovane che riesce però a scappare. Ma poi intervengono i ca-rabinieri che insieme alla giovane battono in auto tutta la zo-na. Finché lei riconosce l’aggressore e lo fa fermare. Ora l’uo-mo, un marocchino, è in carcere. L’accusa è tentata violenzasessuale.

Astesani: 72enne uccisa da una betoniera• Una donna di 72 anni è morta in via Astesani dopo esserestata investita da una betoniera. Secondo i vigili, il conducen-te del camion si è fermato per far passare dei pedoni che sta-vano attraversando le strisce pedonali. È poi ripartito, ma nelfrattempo è giunta la signora: lui non è stato in grado di ve-derla e la donna è stata travolta. (19 ottobre)

OOM IN 0NAdi Ortensia Bugliaro - foto Giansanti

Per tanti anni abbiamo raccolto firme affinché la viaAdriatico, che dà verso la via Cicerone, potesse diventare

un doppio senso di marcia fino in via Grivola, in modo dacreare un’alternativa di uscita all’unico sbocco di viaPalanzone. Le istituzioni preposte hanno sempre affermatol’impossibiltà di un doppio senso perché lo spazio della carreg-giata non era abbastanza largo per i due sensi. Per parcheg-giare i camper invece c’è abbastanza posto?

Bici rubate e recuperateGratis presso i Vigili

“Icittadini che subiscono il furto della propria biciclet-ta possono ritirarla gratuitamente, qualora venga

recuperata dagli agenti della Polizia locale, presso il de-posito dei Vigili di via Fiamma 7”. Lo ha comunicato l’as-sessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli.“Non sarà quindi più necessario - ha spiegato l’assessore- pagare 30 euro per il carro attrezzi e la tariffa giorna-liera per la sosta al deposito. Questa nuova regola non èpurtroppo attuabile retroattivamente per coloro chehanno subìto furti in passato e la cui bici si trova pressoil deposito Atm di via Del Monaco”. Inoltre, ora sul sitodel Comune si può scaricare il modulo per fare denunciadel furto. Una volta consegnato questo documento pres-so qualsiasi comando dei Vigili, è possibile presentarsi aldeposito di via Fiamma 7 per ritirare la bici, dopo, ovvia-mente, averne fatta un’accurata descrizione per dimo-strarne l’effettiva proprietà.

Mercatini• Bicocca Anche quest’anno presso ilCentro Parrocchiale della Parrocchia diSan Giovanni Battista alla Bicocca, inViale Fulvio Testi 190, ci sarà il tradiziona-le Mercatino di Natale con le idee e le rea-

lizzazioni artigianali della “Bottega Creativa”. Il rica-vato delle vendite sarà devoluto alla Parrocchia e alleadozioni a distanza proposte dall’Associazione Onlus“Il Mondo è la mia Casa”. Il mercatino si svolgerà dal26 al 29 novembre con i seguenti orari: sabato 26 e do-menica 27 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15.30 alle 19;lunedì 28 e martedì 29 dalle 15,30 alle 19.

• Piazza Caserta Il 19/20 di novembre siterrà come tutti gli anni, presso i locali del-la Parrocchia di San Paolo, sita in piazzaCaserta, il Mercatino dell’Antiquariato. Ilricavato delle vendite andrà devoluto per il

restauro dell’organo della chiesa.

Osetskyy Vasil è scomparso nelmese di luglio scorso per una

grave malattia che non gli ha la-sciato scampo.Aveva solo 34 anni.Ucraino di nazionalità, era inItalia da dieci anni e da altrettan-ti anni lavorava presso la pizzeriaJolly 2 di via Val Furva. La suascomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per ilsuo modo di rapportarsi. Lasciauna moglie e un figlio di 11 anniche dà tanta forza alla sua mam-ma:“Se il papà è andato in cielo, èperché era tanto buono”. Ancoraoggi la moglie riceve testimonian-ze di affetto. Anche il nostro gior-nale si associa alle condoglianzeper la sua immatura scomparsa.(Ortensia Bugliaro)

IIll ppiizzzzaaiioolloo ddii vviiaa VVaall FFuurrvvaa

Monitoraggio continuoper il livello del Seveso

Vista la situazione di maltempo che, da sabato 5 pomeriggio (con piccotra le 17 e le 22), si protrarrà fino a domenica sera, anche in zona 9 è

scattato il piano per il monitoraggio costante della situazione del Seveso.“Dal tardo pomeriggio, quando il Seveso è arrivato vicino all'esondazione -comunica l'assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli - sono im-pegnate tre squadre di protezione civile, due del servizio idrico Mm e cin-que pattuglie della polizia locale.Collaborando tra loro,provvedono ad apri-re i chiusini e monitorare il traffico intenso. Mettono inoltre in atto tutte lemisure preventive necessarie per non farsi cogliere impreparati in caso dipeggioramento”.Al momento dell’andata in stampa di “Zona Nove” (lunedi 7 a mezzogior-no) la situazione del Seveso è sotto controllo.• Ma non c’è solo il Seveso Per un aiuto alle zone alluvionate dellaLiguria e della Toscana inviate un sms da due euro chiamando il numerosolidale 45500 da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Postemobile, Tiscali,Coopvoce e Noverca o da rete fissa Telecom Italia, Fastweb e Tiscali.

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Il degrado delle case popolari è insopportabileEcco come pensa di intervenire il ComuneIntervista all’assessore alla Casa e ai Lavori Pubblici Lucia Castellano

su lotta alla criminalità e all’abusivismo, canoni di affitto, morosità, bando di cambioalloggi, assegnazione degli alloggi sfitti.

“Il degrado dellecase popolari è

insopportabile”, han-no denunciato, anchesu “Zona Nove” di ot-tobre, i sindacati de-gli inquilini. “Non sene può più dello statodi abbandono, della

criminalità, dello spaccio di droga, dellasporcizia, delle occupazioni abusive. Si met-tano a confronto il Comune, l’Aler, i sindaca-ti inquilini, i nove referenti dei CdZ per le ca-se popolari, le forze di Polizia e si stenda unpiano d’azione.”Si tratta di un richiamo importante allanuova Giunta Pisapia perché affronti imme-diatamente il problema scottante lasciatodegradare dall’amministrazione precedente.Nel frattempo la criminalità continua a lan-ciare i propri inquietanti segnali. Il 16 otto-bre, nelle case Aler di via Graziano Impera-tore 40 dove vivono 120 famiglie, 40 dellequali occupanti abusive, il custode, 65 anni,è stato minacciato e poi picchiato. La sua“colpa” è stata di montare - a proprie spese -una serratura per chiudere il cancello checonsente l’accesso al piano terra e ai sotter-ranei. “Sono anni che chiediamo inutilmen-te ad Aler d’intervenire - hanno confermatogli inquilini -. Spaccio e prostituzione conti-nuano a infestare le cantine della casa”. Inquesto contesto qualcuno ha preso malel’iniziativa del custode. “Ho montato la ser-ratura e prima ho ricevuto insulti -ha detto l’uomo - e poi mi hanno pic-chiato”. Beatrice Uguccioni, presi-dente del CdZ, ha commentato:“Quei palazzi si trovano in una si-tuazione difficile, e Aler non ha maigestito le cose in maniera decorosa.Da tempo abbiamo denunciato pro-blemi di pulizia, manutenzione epresenza di abusivi, ma in cambioabbiamo ricevuto solo promesse.”Di fronte a questa situazione comesta reagendo il Comune? L’assesso-re comunale alla Casa e ai LavoriPubblici Lucia Castellano ha presole prime significative iniziative.• Sgombero degli abusivi vio-lenti Già dal 5 ottobre, proprionella nostra zona, il Comune haproceduto agli sgomberi di sei fa-miglie in via Fulvio Testi e in vialeSarca. “Quei nuclei familiari occu-pavano abusivamente alloggi pub-blici e si erano resi responsabili diatti di disturbo e violenza. L’ope-razione, presa d’accordo con laQuestura e la Prefettura, confer-ma l’impegno dell’Amministrazio-ne comunale per il rispetto dellenorme e il contrasto alla criminali-tà”,ha affermato Lucia Castellano.• Taglio degli affitti Il 25 ottobreil Comune ha firmato un accordocoi sindacati che, a partire dal2012, taglia del 20 per cento gli af-fitti per 12mila alloggi popolari,abitati da famiglie con reddito Iseesotto i 35mila euro (cui invece laMoratti aveva aumentato il cano-ne) anche se questo, per il bilanciocomunale in affanno (vedi a pag.5), vorrà dire un minore introito di

Sergio Ghittoni

un milione e 240mila euro.”In quattro mesiabbiamo fatto un accordo che la città aspet-tava da cinque anni - sottolinea Castellano -. È il segnale concreto della buona volontàdell’amministrazione che, in un momento didifficoltà economica e sociale per molti citta-dini, rinuncia a una quota di entrata”.• Taglio delle spese per pulizia, verde eriscaldamento L’accordo prevede anche iltaglio del 15 per cento, per tutti gli inquilini,sulle spese per i servizi di pulizia e cura delverde svolti dall’Aler, gestore del patrimoniodi edilizia residenziale del Comune (il con-tratto scade a dicembre e non è detto che siarinnovato), mentre viene esteso a 7mila in-quilini con un reddito Isee sotto i 9mila euro(contro gli attuali 4.500) il contributo del-l’amministrazione per le spese di riscalda-mento. La durata del protocollo è limitata al31 marzo 2012, perché l’obiettivo è arrivareper allora a un’intesa definitiva, dopo avercensito tutto il patrimonio di case rivedendo,dove sarà necessario, i canoni in base al rea-le stato degli immobili.• Rateizzazione della morosità “Ridu-ciamo il canone, mantenendo la quantitàe qualità dei servizi offerti. Ma ora il mioauspicio è che si riduca la morosità: perl’arretrato il Comune offrirà forme di ra-teizzazione”, continua Castellano, chespera così di compensare i minori introi-ti del taglio degli affitti.

Su altre importanti questioni riguardanti lecase popolari ecco infine le risposte date dal-l’assessore Castellano a “Zona Nove”.Che fine ha fatto il bando di cambio al-loggio? Quando verrà reso pubblicoper permettere agli inquilini di cono-scere il loro futuro abitativo?Il bando per i cambio alloggio è indetto dalComune di Milano in modo che possa veri-ficare le domande stilando una graduato-ria da affidare ad Aler (ente gestore perconvenzione) per l’abbinamento tra le ri-chieste e gli alloggi disponibili. In merito,non esistono vincoli legislativi che indichi-no la scadenza di indizione dei bandi.L’ultimo bando risale al 2010 e la gradua-toria non è ancora esaurita, pertanto nonsono previsti nell'immediato nuovi bandi.Per gli inquilini con situazione di partico-lare gravità e urgenza si possono invecepresentare in qualsiasi momento delle do-mande di cambio alloggio di emergenzache Aler ha il compito di esaminare pertrovare la soluzione più adatta all’internodel patrimonio di alloggi esistente.Quando si assegneranno le migliaiadi appartamenti sfitti che potrebbe-ro calmierare il mercato immobilia-re in un momento così pesante perl’economia nazionale?Questo assessorato, assieme a quelli degliassessori Majorino e Granelli, e i Consigli diZona stanno progettando una serie di inter-venti di ristrutturazione degli appartamenti

sfitti, quartiere per quartiere, co-minciando da Niguarda. Attual-mente ci sono circa 2000 apparta-menti sfitti del Comune di Milano.Contiamo, nella riqualificazione, diutilizzare tanto i fondi comunaliquanto la possibilità, prevista dallalegge Regionale, di poter ristruttu-rare da parte degli inquilini scom-putando il canone d'affitto.Cosa farete per riportare la le-galità in queste case trasfor-matesi in luoghi di spaccio, ab-bandono e criminalità? C’èqualche segnale importantema qui bisogna studiare unpiano organico che coinvolgaanche altri assessorati, comead esempio quello della Sicu-rezza di Marco Granelli.Per riportare sicurezza e legalitànei quartieri popolari stiamo la-vorando in maniera sinergica congli altri Assessorati (esattamentecome facciamo per il lavoro suglialloggi sfitti) e con i Consigli di zo-na. La risorsa di cui abbiamo biso-gno è la partecipazione attiva deitanti cittadini e comitati, associa-zioni che vivono e lavorano neiquartieri, e che da tanti anni lot-tano da soli per migliorare la qua-lità della vita dei quartieri in cuivivono. Per questo, fin dall'iniziodel mio mandato, ho continuato aincontrare i comitati recandomipersonalmente nei quartieri Erpper instaurare una fattiva colla-borazione con gli inquilini.

Le case popolari in via GrazianoImperatore a Niguarda.

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con deleghe alla manutenzione stradale, i parchi e giardini, l’edilizia scolastica, la sicurezza,la nettezza urbana della zona.”

Sergio Ghittoni

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Grandi sfide attendono i Consigli di Zonain quella che potrebbe essere la loro ul-

tima stagione. Il sindaco Pisapia, infatti,nella sua campagna elettorale ha parlatodella loro trasformazione in “Municipalità”e ciò significa passare da essere un organoche non ha nessuno potere se non consulti-vo a poter farsi carico di molte “deleghe”: lamanutenzione stradale, i parchi e giardini,l’edilizia scolastica, la sicurezza, la nettezzaurbana della zona. È per fare il punto sullostato d’avanzamento di questo cruciale pas-saggio che abbiamo incontrato BeatriceUguccioni nel suo ufficio al primo piano del-la sede del Consiglio di Zona 9, la prestigio-sa villa Hanau.Come procede il rapporto con questanuova Giunta e quali differenze con laprecedente?Abbiamo iniziato con l’amministrazionecentrale un cammino intenso e sistematicocon l’obiettivo di portare i CdZ nel più brevetempo possibile da Circoscrizioni a Munici-palità. Un percorso certo pieno di ostacoli,ma devo dire che fin da subito abbiamo po-tuto apprezzare la disponibilità di tuttala Giunta e di ognuno degli assessori inte-ressati, a partire proprio dall’assessore aldecentramento Daniela Benelli. Proprio lei,infatti, ha messo in calendario, in manierasistematica, una serie di incontri traConsigli di Zona e tutti gli assessorati inte-ressati al fine di decidere insieme quali at-tività, quali “deleghe” in gergo politiche-

se, potrebbero essere trasferite alle zone.Quali tempi saranno necessari perconcretizzare questo progetto?Parliamo di tempi ragionevolmente brevi.Terminati gli incontri con gli assessori, in-fatti, ci saranno ancora due passi: il primo èl’approvazione di una delibera quadro dellaGiunta, nella quale verranno indicate le li-nee guida in base alle quali dovranno esse-re trasferite le deleghe. Fatto questo, il se-condo passo sarà la definizione del passag-gio delle deleghe. È cruciale che questo tra-sferimento venga effettuato facendo in mo-do che i CdZ siano poi messi nelle condizio-ni di svolgere le funzioni relative, sia in ter-mini di risorse economiche che umane.Come garantire altrimenti la manutenzionestradale, dei giardini o degli edifici scolasti-ci senza un budget e senza personale ade-guatamente formato? La stessa cosa valeanche per la sicurezza e la gestione della po-lizia urbana di quartiere. Sappiamo che lerisorse sono pochissime, ma la volontà c’è.Nel passato non abbiamo infatti mai vistouna simile collaborazione da parte di asses-sori del Comune: nel giro di pochi mesi ab-biamo già avuto qui in Consiglio l’assessoreGranelli due volte, l’assessore Maran, l’as-sessore Tabacci e il presidente della Com-missione Bilancio Stanzani. Senza contaregli incontri quasi settimanali in Comunecon tutti gli assessorati. E anche con ilSindaco abbiamo appena avuto uno scambiodi idee proprio sul decentramento e abbia-mo potuto verificare la sua volontà di proce-dere nei tempi più brevi possibili alla realiz-zazione di questo su cui molto ha puntatoanche in campagna elettorale.Ma in questo modo non si vanno adaumentare i costi? È il momento giu-sto, considerate le difficoltà finan-ziarie del Comune?No,affatto:decentrare non vuol dire spende-re di più, al contrario. Significa invece ope-rare con maggior efficienza e efficacia per-ché il CdZ conosce meglio le esigenze dei cit-tadini ed è in grado di controllare più da vi-cino lo svolgersi dei lavori, evitando così glisprechi che oggi purtroppo verifichiamo pervia del rifacimento di lavori fatti male per

mancanza di controllo. E anche l’obiezionedi coloro che pensano che si dovrà spostareil personale dalle loro sedi è priva di fonda-mento. Con le nuove tecnologie, infatti, nonè necessario che il personale risieda fisica-mente nelle sedi decentrate, ma è sufficien-te che risponda, in linea funzionale e non ge-rarchica, al CdZ di riferimento. E questo va-le per tutti: per la polizia locale come per iparchi e giardini, per l’edilizia scolastica co-me per la manutenzione stradale.Quindi si parla di decentramento ancheper la sicurezza? È una novità questa.Ne stiamo parlando a fondo con l’assessoreGranelli. È quello che le persone ci chiedono,alla fine: le segnalazioni e le sollecitazionipiù numerose che riceviamo riguardanoproprio la sicurezza, seguita al secondo po-sto dalla pulizia, e per questo stiamo inten-sificando la collaborazione con Amsa e daltrasporto pubblico e viabilità.Una parola anche sul bilancio 2012 deiCdZ. Avete appena avuto un incontrocon l’assessore Tabacci.Esatto. Devo dire che la situazione dram-matica che Tabacci ci ha presentato nonè stata una sorpresa per noi. La giuntaprecedente infatti ci comunicava l’esi-stenza di fondi per i Consigli di Zona conla dicitura “congelati”. Una maniera ele-gante per dire che questi fondi esisteva-no solo sulla carta. E infatti non ci sono,non ci sono mai stati, se non nei bilancifasulli della Moratti.

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Centro sportivo Iseo: rubati 5mila litri di gasolioL’assessore Chiara Bisconti: “Prosegue l’impegno del Comune per la riqualificazione”.

Nella notte tra martedì 1° novembre e mercoledì 2circa 5mila litri di gasolio sono stati rubati presso

il centro sportivo di via Iseo. L’episodio inquietanteviene dopo l’incendio doloso che l’8 ottobre ha ne dan-neggiato il palazzetto.“Questo nuovo gesto non ferma il nostro sforzo per lariqualificazione generale dell'impianto, assegnato egestito da Milanosport. È questo un impegno che cisiamo presi nei confronti del quartiere, del Consiglio diZona 9 e di tutta la cittadinanza. Continuiamo, quin-di, a lavorare per la totale riapertura di tutte le strut-ture dopo i fatti dell’8 ottobre scorso, quando un incen-dio doloso ha seriamente danneggiato la palestra”. Loafferma l’assessore allo Sport e Tempo Libero delComune di Milano Chiara Bisconti.

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a cura di Daniele Cazzaniga

Tagli del governo, “buchi” della Moratti, Patto di StabilitàCome fare a mantenere i servizi ai cittadini?

Rispondono Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, e a Mattia Stanzani,presidente della Commissione Bilancio.

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La sera del 14 ottobre all’AuditoriumCà Granda si è svolto, organizzato dal-

l’associazione Nuova Generazione il cuipresidente, Federico Iliuzzi, è consiglierePdl del CdZ 9, un ampio dibattito sul bi-lancio comunale. Ospiti l’attuale presiden-te della commissione bilancio del Comune,Mattia Stanzani, e l’ex assessore al bilan-

Il 27 ottobre Bruno Tabacci, assessore alBilancio del Comune, e Mattia Stanzani,

presidente della Commissione Bilancio,hanno partecipato alla seduta del CdZ 9 perdiscutere del bilancio 2011 e delle prospetti-ve del 2012. “ Zona Nove” li ha intervistati.

Lei sostiene che le casse del Comunesono vuote. Siamo messi così male? Cispiega la situazione ereditata dallaMoratti e cosa avete fatto sinora per“puntellare” il bilancio?La situazione non è facile. L’Italia risentedelle condizioni di carattere generale chesono sotto gli occhi di tutti e sta cercando direcuperare credibilità a livello internazio-nale. Il differenziale con i titoli tedeschi èancora molto alto e la mole finanziaria didebito che abbiamo pure. Ora il patto di sta-bilità, per mettere sotto controllo i conti deiPaesi membri dell’euro, fa sì che lo Statocentrale comprima le realtà locali. Il federa-lismo fiscale è poco più che uno stato d’ani-mo e così dalle politiche europee si scende aigoverni centrali, alle regioni, ai comuni e aiCdZ proprio come una cascata. Per quel cheriguarda Milano siamo in carica da giugnoe in questi pochi mesi abbiamo preso attodella manovra governativa 2010 e poi di al-tre due manovre a distanza di due mesi cheper la nostra città significano circa 100 mi-lioni di euro di tagli. Poi c’è la situazioneereditata dalla Giunta Moratti. Il bilancio2011 si basa su entrate straordinarie irripe-tibili che non sono ancora certe. Qualchenumero per capire: sono stati messi a bilan-cio 170 milioni di euro dalla vendita dellequote della Milano-Serravalle (l’asta è an-data deserta ma sembra che si sia fattoavanti il fondo di investimenti di VitoGamberale, ndr) e 124 milioni di euro prele-vati dalle riserve straordinarie della Sea (lasocietà che gestisce Linate e Malpensa,ndr). Totale 294 milioni di euro più i 100 ditagli delle manovre governative fanno circa400 milioni euro da trovare. Di fronte a que-sta situazione abbiamo dovuto incrementa-re le entrate e tagliare le spese. Sono stateadottate misure non risolutive ma utili a fa-re capire ai milanesi i problemi da affronta-re. Ecco allora l’addizionale Irpef e il taglioagli assessorati pari a 22 milioni di euro do-po i 28 già tagliati dalla Giunta Moratti.Tutto questo in funzione del bilancio 2012.Stiamo facendo un’analisi della spesa sututte le voci di bilancio perché non posso piùaffermare che se per un certo capitolo hospeso “x” fino al 2010 allora questa sommaè un diritto acquisito. Bisogna spendere be-ne e verificare cosa posso tagliare: tagli nonindiscriminati, ma mirati come farebbe un

buon padre di famiglia con il bilancio dome-stico. Analizzo i singoli capitoli e vedo se laspesa è ancora efficace. I soldi che sto spen-dendo sono spesi bene? Li ho utilizzati per ipiù deboli? Faccio controlli con trasparenzaper vedere se sto sprecando. La nostra spe-sa dovrà essere trasparente, efficace, di con-trasto agli sprechi e di validità sociale:l’equilibrio di bilancio è infatti fondamenta-le in quanto non possiamo andare in rottu-ra del patto di stabilità altrimenti lo Stato citaglia ulteriori trasferimenti, e noi non po-tremmo sottoscrivere ad esempio le fidejus-sioni per l’Expo e il Prefetto potrebbe arri-vare a commissariare Milano, Comune tut-t’altro che virtuoso.Si riuscirà a predisporre un bilanciosostenibile senza imporre una mano-vra comunale ai milanesi già provatidai tagli del governo?Bisogna partire da un concetto base: la spe-sa corrente deve essere coperta da entrateordinarie mentre le entrate straordinariedevono essere usate per gli investimenti.Oggi non riusciamo a pagare i fornitori equesto non è bello perché è giusto pagarechi ha lavorato per noi. Entro il 31/12 pa-gheremo i nostri debiti stando attenti a nonsforare il patto di stabilità. Se rientriamonella gestione di cassa “ordinaria” nel 2012potremo tornare a ragionare sulle spese. Ilmio assessorato non fa spese dirette ma cu-ra la spesa del Comune. E il punto è questo:su 2,5 miliardi di euro di bilancio delComune sono costretto a tagliare 400/450milioni ovvero circa il 20%. E stiamo par-lando del 2012 visto che il bilancio 2011 èstato fatto e devo “solo” curare il fatto chenon salti tutto e si vada a sbattere.Ribadisco che i soldi della Sea e dellaMilano-Serravalle se arrivano mi permetto-no di tenere in linea il bilancio 2011. L’annoprossimo dovrò costruire il bilancio parten-do da meno 400 milioni di euro (le entrateSea e Milano-Serravalle non ci saranno più,ndr). L’addizionale Irpef e l’aumento del bi-glietto Atm, peraltro già deciso dalla GiuntaMoratti il 4 aprile, sono due segnali dati al-la cittadinanza. Il bilancio 2011 costruito suentrate irripetibili dubbie è stato fatto per-ché la Moratti pensava di vincere e ottene-re una legge speciale per Milano che invecenon ci sarà. La soluzione di questa crisi de-ve partire da Milano, bisogna fare riformestrutturali e rimodulare la spesa. Per quelche riguarda le entrate dobbiamo fareun’attenta politica per aiutare l’Agenzia del-le Entrate e la GdF a verificare chi non pagale tasse, incrociando le banche dati e utiliz-zando gli indicatori di reddito. E quando ci siavvale della GdF si può arrivare al segretobancario. Il contributo del Comune serve perstanare gli evasori e noi abbiamo il dovere ci-

vico di farlo anche sui tributi locali, compre-so il pagamento del biglietto sui mezzi pub-blici. Un’operazione di 400/450 milioni di eu-ro sul bilancio comunale richiede un’attentaanalisi della spesa e quello che si spende nondeve dipendere dal singolo assessore ma dalinee guida decise dalla Giunta.

Come sta operando la sua commissione?Il Comune sta facendo un’approfondita re-visione della spesa in modo da migliorarnel’efficienza e l’efficacia - minore spesa a pa-rità di risultati e maggiori risultati a paritàdi spesa - attraverso la sistematica analisidelle strutture organizzative, delle procedu-re di decisione e di attuazione e dei risulta-ti. Ad oggi abbiamo fatto approvare inConsiglio comunale l’addizionale Iperf, i ta-gli agli assessorati, le modifiche statutariealla Milano Serravalle-Milano Tangenzialispa e stiamo analizzando il risultati deiFondi immobiliari I e II lasciati in ereditàdalla precedente amministrazione.Lei è stato consigliere nella nostra zo-na. Cosa devono aspettarsi i cittadinidella zona 9 per il prossimo anno?Quali saranno i servizi che rischianodi subire tagli e quante risorse presu-mibilmente avrà a disposizione il CdZ9, ad esempio per organizzare le inizia-tive sportive, culturali ed educativeche animano i nostri quartieri?Per prima cosa i cittadini della mia zona edella città si possono e si devono aspettareun’oculata attenzione nella gestione dellescarne risorse disponibili. Continuiamo amettere “toppe” riguardo al Bilancio 2011del Comune in quanto la situazione attua-le permette di affrontare solo le spese ob-bligatorie, quali gli stipendi dei dipendentio il mantenimento della spesa nei servizisociali ed educativi. Come da decisione as-sunta dalla Moratti, sono stati congelati ipagamenti ai fornitori, invitati a “cedere”il credito vantato nei confronti delComune di Milano, in modo tale che lostesso Comune non sfondi i limiti previstidal Patto di Stabilità. Il nostro Bilancio è“impiccato” alla Sea (maxidividendo di124 milioni di euro) e alla vendita dellaMilano Serravalle-Milano Tangenzialispa. Personalmente posso testimoniareche i fondi gestiti in zona in modo biparti-san sono stati spesi nell’interesse dellacollettività, pertanto non li ritengo com-primibili (anche per non accentuare il fat-to che la struttura zona costi piu’ di quel-lo che gestisce) e penso sia necessario con-ferire ai CdZ personale, già dipendente delComune (quindi senza costi aggiuntivi), echiare competenze politiche/gestionali.

MATTIA STANZANIBRUNO TABACCI

Mal di bilancio (per non parlar del buco)

(segue a pag. 24

Primo Carpi

cio della giunta uscente, Giacomo Beretta.La formula del confronto è stata efficace.Trepersone sul palco, i due ospiti e un giornali-sta moderatore. Prima parte, domande delmoderatore ai suoi interlocutori. Secondaparte, domande poste dal pubblico, numero-

so (una sessantina i presenti ) e con età me-dia giovane. Le domande di apertura sonostate incentrate sulla presenza o meno delfamoso buco di bilancio fatto trovare dallaMoratti a Pisapia.Altre domande si sono poisuccedute sulle priorità che la giunta attua-

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Seveso: un progetto per risolvere il problemaFranco Mirabelli: ”Secondo uno studio sarebbe possibile scongiurare le esondazioni

creando 6 invasi lungo il torrente (3 a Vertemate con Minoprio, 2 a Carimate e 1 a Cantù),4 vasche di laminazione a nord di Palazzolo e, in sostituzione del depuratore di Varedo

che è in via di dismissione, opere che potrebbero far defluire 50mila metri cubi di acqua.

Ecco il progetto che dovrebbe salvarcidalle esondazioni del Seveso. Dati tecni-

ci, tempi di realizzazione, costi e il pareretecnico/politico di Franco Mirabelli che dalConsiglio regionale sta seguendo da anni lavicenda del “torrente furioso”.Da quando Pisapia si è insediato aPalazzo Marino la ricerca di una so-luzione alle esondazioni del Sevesosembra abbia avuto un’accelerazio-ne. Conferma questa sensazione?Credo che finalmente il Comune di Milanostia facendo ciò che deve e doveva già esse-re fatto da tempo e lo stia facendo bene, co-me abbiamo verificato nelle ultime due oc-casioni in cui vi sono state precipitazionimolto sostenute che hanno fatto gonfiare leacque del Seveso. Il contratto di fiume chedisciplina tutte le attività di governo, depu-razione e manutenzione del torrente e chestabilisce gli interventi necessari per impe-dire le esondazioni, aveva assegnato alComune di Milano in particolare il compitodi monitorare la situazione, creare un siste-ma di allarme che garantisse il pronto in-tervento per evitare i danni alle persone ealle cose e il coordinamento di quegli inter-venti. In pochi mesi la nuova Giunta si è at-trezzata e, alla prova dei fatti, ha dimostra-to di saper essere presente, vicina ai cittadi-ni e tempestiva negli interventi. Certo nonbasta, serve ben altro per mettere al sicuroi nostri quartieri ma in attesa di, speriamorapidi, interventi infrastrutturali per ridur-re le piene da operare a monte, che spetta-no soprattutto a regione e provincia, credosia per la nuova amministrazione una di-mostrazione concreta di attenzione ai citta-dini e di discontinuità col passato.La società d’ingegneria Etatec ha realiz-zato, su commissione della Regione, unostudio sulla situazione del Seveso, suimutamenti avvenuti rispetto agli studipassati e, sulla base degli studi attuali,ha ipotizzato alcune soluzioni che do-vrebbero azzerare i rischi di esondazio-ne a Milano e, in particolare a Niguarda.Si tratta di un sistema di vasche di lami-nazione, compatibili (a detta della ricer-ca) con i territori in cui dovrebbero sor-gere. Ci spiega di che cosa si tratta?Dopo le numerose esondazioni dello scorso

anno, anche su nostra sollecitazione, laGiunta Regionale ha commissionato questostudio sapendo che gli interventi già proget-tati e finanziati come la sistemazione delloscolmatore di nord ovest e la vasca di lami-nazione a Senago potevano non bastare agarantire i territori a sud di PadernoDugnano dalle esondazioni. Il risultato otte-nuto, studiando le precipitazioni degli ulti-mi 100 anni e i mutamenti urbani avvenu-ti lungo il corso del Seveso, dice che è possi-bile scongiurare le esondazioni creando 6invasi lungo il torrente (3 a Vertemate conMinoprio, 2 a Carimate e 1 a Cantù), 4 va-sche di laminazione a nord di Palazzolo e, insostituzione del depuratore di Varedo che èin via di dismissione, opere che potrebberofar defluire 50mila metri cubi di acqua. Èuna novità importante che può far sì chetutti gli impegni si concentrino in questa di-rezione fermando la rincorsa a progettispesso estemporanei come quello di altrevasche di laminazione nel Parco Nord e sulterritorio di Bresso.Quante sono le vasche di laminazio-ne previste? Dove dovrebbero esse-re ubicate?È stato fatto uno studio che, a fronte dellanecessità di individuare almeno 4 siti amonte di Paderno per collocare le vasche dilaminazione, ha preso in esame diverseipotesi e prospettato una scelta indivi-duando in Lentate sul Seveso, PadernoDugnano,Varedo e Senago le quattro collo-cazioni ideali per le vasche di laminazione.Quattro invasi più o meno capaci di racco-gliere in media 900mila metri cubi di ac-qua l’uno. Lo studio è attento all’impattoambientale, alla collocazione nel contestourbano, alla impermeabilizzazione e al de-flusso delle acque. In questo momentol’unica vasca la cui realizzazione è già de-cisa dalla Giunta Regionale è quella sulterritorio di Senago anche se restano aper-te più opzioni sulla collocazione.Ma i Comuni interessati ad ospitarequeste vasche sono d’accordo? Si trattadi enormi bacini che dovrebbero racco-gliere le acque putride del Seveso.Intanto credo, senza sottovalutare l’impat-

to che può avere un opera come questa, sidebba ridimensionare l’allarme. Ricordoche nel Parco Nord c’è una grande vasca dilaminazione attorno a cui è stato costruitoil velodromo e che ci sono, nello studio, ipo-tesi su come sia possibile ridurre l’impattoe addirittura farne un elemento di arric-chimento del paesaggio. Detto questo ilproblema c’è. Meno per Lentate, dove sipensa ad una collocazione meno problema-tica in un’area molto meno urbanizzata,meno anche a Varedo e Paderno, dove laconcomitanza con il depuratore e colVilloresi rende più accettabile la vasca. Ilpunto più problematico è Senago, dove so-no allo studio tre possibili soluzioni: neipressi di una cava (la più osteggiata daicittadini perché vicina alle case), a norddel comune dentro al parco delle Groane ea sud dove è già previsto un impianto foto-voltaico. Pur non essendo al governo inRegione, nei prossimi giorni incontreremoil comitato che a Senago si oppone all’inva-so nella convinzione che sia nell’interessedi tutti cercare di condividere le scelte ca-pendo le esigenze di tutti e che questo siaanche il modo per fare bene e presto.Supponiamo che si raggiunga l’ac-cordo e che si dia corso al progetto.Quanto dovrebbero attendere i ni-guardesi prima di non dovere farepiù i conti con l’acqua alta?Parlare dei tempi di realizzazione è mol-to difficile, tenendo anche conto della si-tuazione drammatica della finanza pub-blica. Ad oggi sono stanziati e già appal-tati circa 20 milioni per la sistemazionedello scolmatore e sono già stanziati 10milioni per la vasca di laminazione aSenago. L’investimento complessivo vie-ne stimato attorno ai 160 milioni di euroa cui vanno aggiunti 1milione e 600milaeuro all’anno per la gestione. Pochi sepensiamo a quanti danni verrebbero evi-tati, tanti se si pensa alla situazione eco-nomica e ai tagli che hanno subito gli en-ti locali. Nelle prossime settimane chie-deremo che lo studio venga approfonditocoi Comuni interessati e si arrivi al piùpresto a farne un progetto, che raccolga isuggerimenti e le esigenze di tutti, da fi-nanziare ed eseguire rapidamente.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

La data di entrata in esercizio della M5si avvicina e le cose da risolvere sono

ancora molte. Occhi puntati soprattutto suviabilità e parcheggi, onde evitare il farwest già sperimentato in Comasina con ilprolungamento della M3. Ne abbiamo par-lato con Luca Simi, presidente della Com-missione Territorio del CdZ 9.Quali sono le ultime novità sull’entra-ta in esercizio di M5?La novità più importante è che avremoun’anticipazione di funzionamento dellalinea 5 in concomitanza della visita delPontefice a Milano programmata per do-menica 3 giugno. Si tratta di un’aperturaprovvisoria e probabilmente sarà messain funzione solo la tratta tra Zara M3 e ilcapolinea di via Bignami senza fermateintermedie (vedi il numero scorso di“Zona Nove”, ndr). Questa anteprimaverrà effettuata per consentire l'afflussodi un milione di pellegrini all’incontromondiale delle famiglie che si terrà al-l’aeroporto di Bresso. La linea sarà inve-ce aperta sempre nella sola tratta ZaraM3 Bignami con tutte le stazioni inter-medie tra un anno, nell'autunno 2012.

Con la fine dei lavori della Mm5, il rifacimento delle aiuole inviale F. Testi e l’imminente arrivo delle strisce blu per i resi-

denti (1 posto auto per famiglia) gli attuali spazi non sono suffi-cienti per coprire il fabbisogno delle famiglie per la sosta delleproprie automobili (800 famiglie non hanno box). Noi, cittadinidel rione Pratocentenaro, informiamo il Sig. Sindaco e il CdZ 9che questo nuovo assetto porterà notevoli disagi a noi residenti,se non si portano adeguate modifiche alla viabilità.Noi cittadini segnaliamo che Viale F.Testi è un “autostrada” con3 corsie per senso di marcia. Nel sottosuolo transiterà la Mm 5che renderà priva di senso una strada cittadina a 3 corsie.

Pertanto suggeriamo agli amministratori di inserire le modificheappropriate alla viabilità e renderci la vita più serena, più conso-na ai nostri bisogni, come da Voi sottolineato in campagna elet-torale: “Una città migliore, una città più vicina ai suoi cittadini”.Proponiamo di ridurre a due le corsie di V.le F. Testi per senso dimarcia destinando la terza corsia a posti auto per residenti (con-trassegnati con linee gialle). Proponiamo di incrementare il nu-mero di posti auto anche in via S.Monica e S. Marcellina, conadeguate modifiche .• Comitato Cittadini Pratocentenaro - info Antonio Pinna - tel.333.3607759 - mail: [email protected]

Purtroppo l’alluvione del Seveso dell’annoscorso ha rallentato i tempi di consegna efatto innalzare i costi di realizzazione. Ilprolungamento verso la stazione GaribaldiM2 invece verrà aperto nei prossimi anni,fino ad arrivare all'apertura di tutta la li-nea fino allo stadio di San Siro per l’inau-gurazione dell’Expo 2015.Veniamo ai punti dolenti: parcheg-gio di corrispondenza al capolineaBignami e viabilità in particolarelungo i viali Testi e Zara? Che si faper evitare gli errori compiuti allaComasina con la M3?Sì, effettivamente i parcheggi di corrispon-denza sono il punto dolente. Infatti non èstata prevista alcuna area di interscambioal capolinea della M5. Con questo erroredelle Giunte Albertini e Moratti come si fa-rà a intercettare il traffico di ingresso lun-go una delle strade più trafficate del NordMilano come Fulvio Testi? È un problemacui comunque dovremo dare una risposta,altrimenti le strade lungo l’asse Zara-Testisaranno coinvolte in un “parcheggio sel-vaggio” di chi, pendolare, abbandoneràl’auto per proseguire in città con la M5 equesto non lo vogliamo. Soprattutto i citta-dini non se lo meritano. Proprio per questosiamo fortemente impegnati a tutti i livel-li per predisporre azioni efficaci. In parti-colare è allo studio un piano di regola-mentazione della sosta all'interno del-l’area di influenza della linea M5 per ga-rantire un corretto uso degli spazi cer-cando di tutelare la sosta dei residenti,delle attività economiche presenti e di li-mitare l'uso del parcheggio lungo le stra-de per l'interscambio dei pendolari, que-sto evidentemente prima dell’aperturadella tratta nell’autunno 2012. Inoltre do-vremo studiare delle aree di interscambioanche al di fuori della città dove permet-tere un corretto interscambio gomma-metropolitana e soprattutto recuperare lerisorse finanziarie per realizzare questiparcheggi di interscambio.Piano dei parcheggi nell’ambito del-

la M5: cosa hanno elaborato i tecni-ci del Comune e quali passi compiràil Consiglio di Zona 9?L’idea è ancora allo studio e sarà quella diregolamentare la sosta nell’area di influen-za delle fermate M5 lungo l’asse Zara-Testi. Diciamo che l’area di influenza è at-tualmente individuata tra gli assi Suzzani-Sarca e comprenderà anche il quartiereBicocca. In questo ambito verrà studiatoun assetto della viabilità attuale che favo-risca le aree di sosta a scapito di quelle discorrimento nelle vie trasversali e siamassimizzata la sosta anche su quelleprincipali. Il progetto è in fase di elabora-zione e verrà fatto anche attraversol’ascolto dei cittadini e delle realtà locali(comitati, commercianti, ecc.) per garanti-re la massima condivisione possibile e ilmigliore utilizzo del suolo pubblico. Percui le rispondo: siamo impegnati con lamassima attenzione e disponibilità a va-lutare proposte fattibili, nell’interesse delterritorio e con costi sostenibili e soluzio-ni compatibili con quanto proposto nelnostro programma elettorale (più mezzipubblici e meno inquinamento).

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ONA NOVE 8 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

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ONA NOVE 9Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

SICUREZZA LANOTADELCARLINO

Che i cittadini chiedano maggior sicurezza nei parchi pubblici del-la nostra zona è assolutamente normale ma, come vorrebbero

fare intendere Lega e Pdl, non c’è stata nessuna escalation di fattiviolenti e/o criminalità negli ultimi mesi (da quando cioè si è inse-diato Giuliano Pisapia). Questo naturalmente non significa che va-da tutto bene e non ci siano situazioni che meritano attenzione e in-terventi “forti”. Di questo si è parlato nel corso di una partecipata se-duta delle commissioni Ambiente e Territorio del CdZ 9, cui ha par-tecipato anche Marco Granelli, assessore comunale con delega allaSicurezza.Il bisogno di sicurezza è fondamentale - ha affermato l’assessore -perché permette di rendere i nostri parchi e giardini pubblici piùfruibili e vivibili, anche se la sicurezza totale è difficilmente traduci-bile nella realtà. È importante migliorare la percezione della sicu-rezza dei cittadini ma - deve essere ben chiaro - ogni spazio verdeha le sue caratteristiche e non è detto che norme, regole o attività dimonitoraggio e contrasto vadano bene per tutte le realtà da presi-diare. Sicuramente sicurezza vuole anche dire illuminare i parchi oaumentare la presenza delle forze dell’ordine, compatibilmente conle ristrette risorse finanziarie a disposizione del Comune e dellaPolizia di Stato e dei Carabinieri.Dalla discussione è anche emerso che, per migliorare la vivibili-tà dei parchi, è giusto organizzare iniziative di svariata naturaavvalendosi delle numerosi associazioni presenti sul territorioma non si può pensare di riuscire a risolvere tutti i problemi inpoco tempo. E non è possibile pensare che pochi agenti di poli-zia locale possano controllare tutto.Durante il suo intervento Marco Granelli, rispondendo alle que-stioni poste dai tanti cittadini presenti all’incontro, ha afferma-to: “Il tema della sicurezza e la manutenzione dei parchi è unodei punti salienti delle linee guida del mio assessorato. I parchidevono essere molto frequentati ed aperti ma questo crea inevi-tabilmente delle criticità. È giusto chiedere maggior rispetto del-le regole e interventi strutturali come ad esempio il potenzia-mento dell’illuminazione pubblica (che è presente nel piano pre-disposto dalla Giunta) e della presenza delle forze dell’ordine maquesti aspetti si scontrano con le limitate risorse finanziarie a di-sposizione. Condivido la necessità di aumentare la presenza del-la polizia locale ma anche dell’associazionismo e delle Gev e suquesto lavoreremo a fondo”, ha proseguito l’assessore.“Anche sulla questione del contrasto alla prostituzione abbiamo fat-to diversi interventi, ha affermato Granelli, sanzionando le personeper atti osceni in luogo pubblico, visto che le ordinanze della vecchiaGiunta non sono più in vigore perché bocciate dalla Consulta”.Molta dunque la carne al fuoco e le tematiche sottoposte daicittadini al disponibile e sempre presente assessore MarcoGranelli. Sicuramente torneremo sull’argomento nei prossimimesi. (Daniele Cazzaniga)

• Spacciatori e rapinatori nella rete dei Carabinieri diGreco I Carabinieri della stazione di Greco, coordinati dalluogotenente Enrico Giustini, hanno eseguito 9 ordinanze dicustodia cautelare, 4 di carcere e 5 di arresti domiciliari, neiconfronti di una banda di malviventi dediti a Niguarda, nellazona tra l’ospedale e Fulvio Testi, a rapine a mano armata,estorsioni e ricettazione di materiale elettronico il cui ricavatoveniva reinvestito nello spaccio di cocaina e hashish.Tra gli arrestati il 33enne Nicola Di Nuzzi, noto come il “ras”a cui, prima di organizzare una rapina a Niguarda, era neces-sario chiedere l’autorizzazione. L’altro capo-banda, il 36enneMaurizio Laurenti, ha ricevuto la notifica dell’ordinanza nelcarcere di Viterbo, dove era già stato rinchiuso. Agli arresti do-miciliari anche le mogli di Di Nuzzi e Laurenti, entrambe ma-dri di figli minorenni, che sostituivano i mariti nel dirigere labanda in caso di necessità.Le indagini, iniziate nell’ottobre 2010, avevano già portato a11 arresti per droga, oltre al sequestro di quattro pistole, 12mi-la euro in contanti e un chilo di sostanze stupefacenti tra cuicocaina e hashish. (Giorgio Meliesi)

• È ancora allarme furti a Niguarda Sono stati denuncia-ti ancora furti, nelle ultime settimane, in alcuni appartamentidella nostra zona e nella scuola secondaria di I grado GinoCassinis (per questo vedi a pag. 26). Per quanto riguarda i fur-ti in appartamento, questi avvengono sia di giorno che di not-te e la cosa più sorprendente, che lascia scioccati ed esterrefat-ti, è che nessuno si accorge di nulla, né in un caso né nell’altro.Di solito gli scassinatori riescono a portar via gioielli e soldi,altre volte addirittura computer, televisori, videocamere, mac-chine fotografiche, senza che nessuno si accorga di nulla.Questi incresciosi avvenimenti si sono susseguiti ripetutamen-te durante gli scorsi mesi, soprattutto verso marzo e aprile.Sembrava che la situazione fosse migliorata, dopo gli arrestida parte delle Forze dell’Ordine, invece nell’ultimo mese ne so-no stati denunciati altri e le dinamiche sono sempre le stesse.I saccheggiatori entrano indisturbati, senza neanche fare trop-pa fatica, soprattutto se le serrature sono facili da aprire. In al-cuni appartamenti sono entrati addirittura senza forzare oscardinare la porta, perchè sono riusciti a girare la chiave chesi trova inserita all’interno. A tal proposito raccomandiamo atutti di non lasciare mai le chiavi inserite all’interno.Infine gli adescamenti per strada. Ne sono stati già segnalatialcuni anche nei nostri quartieri. Gli adescatori approfittanoper lo più di persone anziane, le avvicinano con lusinghe peraiutarle a portare su in casa i sacchetti della spesa e così fa-cendo si intrufolano negli appartamenti, riuscendo spesso asottrarre soldi e oggetti di valore. (Antonietta Gattuso)

a cura di Carlino De Biase

La festa di Niguarda è unicaMaggio 2007: ero consigliere di zona da poco e volevo rendermi uti-

le per il quartiere.Convocai commercianti e associazioni che cono-scevo per creare un evento. Ottobre 2007: si tiene la prima edizione di“Niguarda…io abito qui!”. Un gruppo di concreti sognatori porta avan-ti questa grande avventura.Da allora la festa è cresciuta,migliorata; èdiventata l’evento all’aperto più atteso dell’anno.La fatica per organizzarla è tanta, ma riempie il cuore vedere questafesta attesa e vissuta con allegria dai cittadini. Ormai “Niguarda…ioabito qui!” è un format riconosciuto, con caratteristiche specifiche. Nonè una festa di via, che ormai è un surrogato del mercato, e ovviamentenon è un mercato.Nasce da un’idea di ‘fare business’ nel senso sociale del termine.Non ciinteressa avere 300 bancarelle con la stessa merce dei mercati:per que-sto difatti c’è già il mercato. Ci interessa tutelare e sostenere il lavoroartigianale, creazioni nate dall’estro delle persone, originali e uniche;collaborare e supportare gli agricoltori biologici, che vogliono rispettaredeterminati criteri e tradizioni nel produrre e nel coltivare.Chi partecipa vuole portare a casa un portachiavi decorato e cucito amano, una pagnotta impastata con la pasta madre, un sapone artigia-nale o un vasetto di miele biologico. Per realizzare una festa all’aperto,oltre a tante richieste da presentare in Comune, occorrono anche i sol-di,ma nel tempo ci siamo ingegnati su come fare tanto con poco.Lo spi-rito di questa ricorrenza è prettamente sociale: la ragione principaleche ci spinge ad impiegare tempo, serate, telefonate alla sua riuscita èpermettere alle realtà locali del territorio di fare rete tra loro e di farsiconoscere di più dai cittadini.La caccia al tesoro è il filo che tesse la trama tra le associazioni, è unmodo per far nascere sinergie positive,scambi e collaborazioni tra real-tà che presidiano le nostre strade. “Niguarda…io abito qui!” è ancheuna opportunità per tutte le attività aperte all’utenza: teatri, scuole diballo, palestre, scuole di arti marziali, circoli, officine creative e negoziche ci credono. L’evento offre loro una grande vetrina per farsi conosce-re. Lo scopo sociale si declina sotto varie forme: tutela dell’ambiente,salvaguardia di arti e mestieri, sostegno alla biodiversità, a stili di vitasalutari ed ecosostenibili,supporto alle realtà del quartiere perché è so-prattutto attraverso le loro attività che si tiene in vita una comunità.Vogliamo che la festa cresca, nel solco di questi valori, e sappiamo chei negozi sono un elemento fondamentale per far vivere un quartiere: citeniamo a vivere in una comunità che rispetta e tiene in considerazio-ne tutte le sue categorie. Per questo chiediamo più collaborazione coni “nostri” negozi: non ci fanno chiudere via Ornato? Va bene lo stesso:metteremo le attrazioni sui marciapiedi,sproneremo i negozianti ad or-ganizzare iniziative che attirino l’attenzione dei passanti e faremo sìche via Ornato riacquisti il suo ruolo.Pensiamo da ora alla linfa che possiamo iniettare nelle vene diNiguarda. Cinque anni fa se mi avessero detto che saremmo arrivaticosì lontano non ci avrei creduto; ora sono in tanti a sostenere e a dareuna mano:hanno capito che è l’occasione per dimostrare che ci sono so-luzioni alternative alle periferie desolate. Il bene della comunità dipen-de soprattutto da noi: non possiamo pensare che c’è qualcun altro chesi occupa delle cose comuni perché esse sono,pezzo per pezzo,di ciascu-no di noi.Da organizzatori ragioniamo così e i risultati sono questi:chie-diamo a tutti i niguardesi di collaborare con noi, di portare nuove idee,di voler bene con noi a Niguarda e…non solo! Mail:[email protected]

Parco Nord: un piano d’interventi contro la delinquenzaSgominata una banda di spacciatori, ma ritornano i furti

L’assessore Marco Granelli in CdZ 9: “Per garantire la sicurezza nei parchi, nonostante le risorseridotte di cui disponiamo, vogliamo potenziare l’illuminazione, aumentare la presenza delle forze

dell’ordine, della polizia locale, dell’associazionismo e delle Gev e contrastare la prostituzione”.

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Il Comitato per la Difesa della Salute neiLuoghi di Lavoro e nel Territorio, com-

posto da lavoratori di molte fabbriche, al-cuni dei quali risiedono anche in zona 9,nel 2011 ha vinto una battaglia importan-te sul terreno della prevenzione primaria.Prevenzione: la parola d’ordine che, già datempo, aveva fatto chiedere ai lavoratoridella Breda, della Pirelli, della Falck, dellaMarelli e dell’Ansaldo di estendere i con-trolli sanitari anche alle famiglie e soprat-tutto alle mogli degli ex operai e delle vit-time, che per anni avevano lavorato a con-tatto con il minerale killer.Fra i lavoratori di queste fabbriche sonostate diverse le donne che, pur non avendomai indossato una tuta blu, sono morte do-po aver lavato per anni quelle dei mariti.Diverse anche in zona 9, come CarmelaMaganuco, moglie di Giovanni M. operaio della Breda Fucine diSesto San Giovanni, scomparsa a 53 anni nel novembre del 2009per un carcinoma esteso a entrambi i polmoni.Dopo anni di lotte un primo gruppo di familiari è stato iscrittonel Registro degli esposti amianto della Lombardia e dopo un’as-semblea con i medici ha comin-ciato le visite alla Clinica delLavoro di Milano. Nell’incontrocon le mogli e le compagne deilavoratori i medici hanno spie-gato quali rischi corrono i fami-liari degli ex esposti all’amiantoe le modalità con cui saranno ef-fettuati i controlli e, come affer-ma il Comitato, ciò è stato pos-sibile “grazie alla partecipazio-ne degli associati”.Gli accertamenti sanitari spe-cialistici che prima erano riser-vati ai lavoratori che avevanosvolto mansioni con il rischio diinalazione di fibre di amiantoora sono stati estesi alle mogliee alle compagne che volontaria-mente lo richiedono. Questo risultato è stato reso possibile dallalotta dei Comitati e delle Associazioni delle vittime dell’amiantoche sono riusciti a far pressione sulla Regione Lombardia facen-do inserire già nel 2007 nel Decreto Direzione generale Sanità N.4972 del 16/05/2007 la sorveglianza sanitaria “sugli esposti ed exesposti all’amianto: lavoratori, ex lavoratori ed eventuali loro pa-

renti”, a partire dalla moglie o compagnadella persona esposta. Anche se finora gliesposti all’amianto avevano sempre trova-to resistenze (motivate da questioni econo-miche) nel far applicare queste disposizio-ni, in questi mesi il dispositivo è stato ap-plicato e sono partite le visite. Un primogruppo le ha ultimate.Abbiamo intervistato in proposito la mo-glie di un operaio della Breda, Daniela T.Come si è arrivati a queste visite?Grazie alla lotta: da anni il Comitato di cuifaccio parte e altre Associazioni delle vitti-me dell’amianto si battevano perché i lavo-ratori esposti a questo pericoloso mineralegodessero della sorveglianza sanitariagratuita. Raggiunto questo risultato per ilavoratori, abbiamo pensato che fosse op-portuno, come del resto previsto dalla

Legge regionale n. 4972, estenderlo alle mogli e alle compagnedegli operai esposti. Dall’incontro che abbiamo fatto con i medicidell’Asl Milano e della Clinica del Lavoro prima delle visite èemerso inoltre che avevano rilevato un’incidenza di circa lo 0,2%di donne colpite dall’amianto: può sembrare una percentuale

molto bassa ma non lo è se sipensa che - a differenza deglioperai esposti tutti i giorni perotto ore - noi venivamo a contat-to con questo cancerogeno circauna volta alla settimana, quan-do lavavamo le tute dei nostrimariti. Questa percentuale di-mostra invece - secondo noi -l’estrema pericolosità dell’a-mianto. Ecco perché riteniamoimportantissimo che venganosottoposti a sorveglianza sanita-ria anche i familiari dei lavora-tori esposti.A che tipo di visita siete sta-te sottoposte?Prima ci hanno fatto un’accura-tissima anamnesi, chiedendoci

particolareggiate informazioni sulla nostra salute, e soprattuttosul lavoro che facciamo o facevamo. Poi ci hanno fatto la spirome-tria e infine le radiografie centrali e bilaterali al torace. 20 gior-ni dopo circa ci hanno restituito gli esiti. A qualcuna hanno an-che suggerito una visita dallo specialista per curare alcuni pro-blemi di non grave entità, come l’allergia.

ONA NOVE 10 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Mogli morte per aver lavato le tute dei maritiBreda, Pirelli, Falck, Marelli, Ansaldo: sorveglianza sanitaria anche per i familiari

degli operai esposti alla contaminazione.Michele Michelino ([email protected])

Pirelli: nuova inchiestasu 20 morti per sostanze nocive

C’è una nuova inchiesta su una ventina di casi di la-voratori della Pirelli di viale Sarca e via Ripamon-

ti morti negli anni scorsi per tumori, dopo il procedi-mento che lo scorso settembre ha portato undici ex diri-genti della società a processo con l’accusa di omicidiocolposo aggravato e lesioni colpose gravi per 24 casi dioperai deceduti o gravemente malati. Il nuovo filone diindagine, oltre all’amianto, riguarda due sostanze peri-colose, l’Ipa e l’Ammine, che secondo l’accusa sarebberostate utilizzate durante la lavorazione degli pneumaticie che comportebbero tumori alla vescica.

CORSIVO IN PUNTA DI BIC

• Piermatteo Renzusconi •

“Io sto con Marchionne”; “Sì al nucleare”; “Sì alla Tav”;“Non voto il referendum per l’acqua”; “Licenziamenti

facili? Se ne può parlare”; “Alziamo l’età pensionabile”.Cavoli, penso io, mi sono distratto un attimo ed è saltatofuori l’erede di Silvio, la quint’essenza degli ideali e degliobiettivi del centro destra, il Delfino, quello vero. Invece no,trattasi di candidato alla leadership del centro sinistra. TalMatteo Renzi, il Rottamatore per gli amici.Certo, se suo padre non fosse stato un notabile democristia-no del Valdarno lui, forse, non avrebbe avuto la strada cosìspianata nell’assalto alla Margherita. Così come non sareb-be probabilmente divenuto dirigente d’azienda a 26 anni, sead assumerlo nella società di famiglia non fosse stato papi-no suo. Adesso salta pure fuori che la proprietà del file con-tenente i famosi 100 punti del suo programma è di GiorgioGori, Mediaset. Interrogato in merito il grande Piermatteorisponde: “Immagino perché fosse suo il computer su cuihanno scritto il file con la sintesi della tre giorni”. L’altrapossibilità è che si siano scambiati per sbaglio i computerdurante la visita ad Arcore.Eppure lui continua a presentarsi spavaldo ed arrogantecome solo chi è certo al 1000 per cento del proprio valore, co-me il nuovo che avanza. Ecco, io sono contrario agli sprechi,tuttavia, e solo in questo caso, se avanza… buttiamolo via.

• Sea e Serravalle •

Sul vendere le cose, non faccio testo. Sarei per non libe-rarmi mai di nulla e in famiglia quando c’è da butta-

re qualcosa, mi mettono gli psicofarmaci nella minestra.Figuratevi se tendenzialmente sarei favorevole alla vendi-ta delle quote Serravalle e Sea. Troppo bene mi ricordo laCentrale del Latte, i cui dividendi i milanesi ancora rim-piangono, o la Metroweb. Ricordate Metroweb? Vabè, per idistratti faccio un riassunto: si tratta di una affare d’oroper i privati che a fine 2006 hanno comprato a prezzi dagrandi liquidazioni l’azienda che gestisce la fibra otticameneghina e che ad aprile 2011 è stata venduta per 436milioni. Secondo l’allora sindaco Letizia Moratti si tratta-va “di una rete senza know-how innovativo e di valorestrategico molto limitato”. Da allora Metroweb ha prodot-to 31 milioni di utili e da brutto anatroccolo si è trasfor-mata in uno splendido cigno.Quindi tendenzialmente, se mi trovassi a giocare al bar una par-tita di briscola con Giuliano e Bruno e loro mi dicessero che vo-gliono vendere risponderei secco: “Dà reta a mì, lasa stà”.Fatta questa lunga premessa (vecchio, rompiscatole e purelogorroico?), quello che mi fa veramente inca**are è chel’opposizione critichi l’operazione. Ma come, avete messoquei soldi in bilancio, li avete spesi prima ancora di aver-li in saccoccia e adesso avete da dire? Allora guardate, of-fro io la soluzione: Letizia presti al Comune di Milanoquello che serve per non sforare il patto di stabilità, senzainteressi come le rate dell’Aiazzone, e noi non vendiamonulla. E alla Leti dedichiamo pure una statua con sottoscritto “I milanesi grati”.

AMIANTO

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Il Gis informaMaria Piera Bremmi - Piera Galbiati

Renato Vercesi

ONA NOVE 11Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

Siamo ancora in attesa di definire con il Servizio PromozioneCulturale del Teatro alla Scala il nostro programma per la

nuova stagione operistica e di balletto. Prevediamo di poterlopresentare nel numero di dicembre del nostro giornale.Nel frattempo siamo lieti di segnalare che il nostro Gis(Gruppo di Interesse Scala) “Zona Nove” ha iniziato a collabo-rare con il Centro Culturale della Cooperativa, che ha sede invia Hermada 14. Pertanto, a partire da martedì 8 novembre ilGis “Zona Nove” si trasferisce presso il Centro Culturale man-tenendo il medesimo orario: dalle 15.30 alle 18. Sarà inoltrepossibile effettuare prenotazioni, gestite dal Centro Culturalestesso, anche ogni giovedì pomeriggio nell'orario sopra citato.Segnaliamo infine che lunedì 11 novembre verranno chiuse leprenotazioni per lo spettacolo che andrà in scena al Teatro de-gli Arcimboldi dal 22 novembre al 4 dicembre: "Ciak si gira" diArturo Brachetti. I prezzi scontati verranno applicati nei gior-ni di martedì, mercoledì e giovedì.Maggiori dettagli li potete trovare sul sito www.niguarda.eu nella se-zione dedicata al Gis “Zona Nove”Per contattarci: Cellulare: 3283535160 - E-Mail: [email protected].

Quando di notte gli amici di letto• This must be the place ( ) Regia: Paolo Sorrentino. Genere:drammatico. Origine: Usa. Cast: Sean Penn, Frances McDormand,Tom Archdeacon. Cheyenne è una rock star ormai ritiratasi dallescene. Indeciso su cosa fare della sua vita, decide di partire alla ri-cerca di un ex criminale nazista che in passato ha perseguitato suopadre. Si vocifera che questo individuo sia nascosto negli StatiUniti. Avrà inizio così un lungo viaggio che lo porterà nel cuoredell’America, fino al momento in cui si troverà di fronte ad un bivio:sta cercando davvero vendetta o redenzione? • Le avventure di Tintin - Il segreto dell’unicorno ( )Regia: Steven Spielberg. Genere: animazione. Origine: Usa. Cast:(Voci originali) Daniel Craig, Simon Pegg, Cary Elwes. TinTin è ungiovane e intraprendente reporter perennemente in viaggio per ilmondo alla ricerca di scoop. Tutto cambia quando il ragazzo si im-barca in un’avventura incredibile sulle tracce di un tesoro custodi-to in una nave sommersa.• Bar Sport ( ) Regia: Massimo Martelli. Genere: commedia.Origine: Italia, Cast: Angela Finocchiaro, Claudio Bisio, GiuseppeBattiston. Ci sono moltissimi bar, ma nessuno è come il Bar Sport.Ci si incontra, ci si scontra, ci sono flipper, telefoni a gettoni e la mi-tica Luisona. Bar Sport è un luogo in cui si incrociano i destini di vi-te, personaggi, sfide e amori. È un luogo in cui si discute di tutto edove passano le persone più disparate. Il film è tratto dall'omonimolibro di Stefano Benni.• Amici di letto ( ) Regia: Will Gluck. Genere: commedia.Origine: Usa. Cast: Justin Timberlake, Mila Kunis, Rashida Jones.Dylan e Jamie sono grandi amici. Decidono insieme di sfatare il mi-to delle commedie romantiche circa l’impossibilità di fare sesso e re-stare comunque amici. Nel loro tentativo, però, scopriranno che unfondo di verità c’è e che spesso la fisicità complica inesorabilmentele cose.• I tre moschettieri ( ) Regia: Paul W.S.Anderson. Genere: av-ventura. Origine: Usa. Cast: Logan Lerman, Matthew Macfadyen,Ray Stevenson. Francia, XVII secolo. D’Artagnan è un giovane sol-dato con un obiettivo preciso: raggiungere Parigi per entrare a farparte del corpo dei Moschettieri. Giunto nella capitale francese, pe-rò, scopre che la situazione è ben diversa da come se l’aspettava. Lamilizia reale si è sciolta e solo tre uomini valorosi sono rimasti fe-deli servitori del re: Athos, Porthos e Aramis. Attratto dalla loro vi-ta e dalla loro causa, D’Artagnan si unisce a loro. Questo lo porteràa vivere avventure inimmaginabili per difendere il Re dalle tramedel perfido Cardinale Richelieu e dei suoi alleati, Milady De Wintere il Conte di Rochefort• La kriptonite nella borsa ( ) Regia: Ivan Cotroneo.Genere: commedia.Origine: Italia. Cast: Cristiana Capotondi, LucaZingaretti, Libero De Rienzo. Peppino è un bambino che ha da sem-pre dovuto convivere con i tradimenti del padre nei confronti dellamadre. L’ultimo della serie porta la donna a cadere in un profondostato di depressione. Per evitare al bambino una situazione familia-re così tragica, Peppino viene affidato agli zii, poco più che venten-ni. Scoprirà così un mondo divertente e folle, una vita fuori dal co-mune, così diversa da quella che si è lasciato alle spalle.• Quando la notte ( ) Regia: Cristina Comencini. Genere:drammatico. Origine: Italia. Cast: Filippo Timi, Claudia Pandolfi,Thomas Trabacchi. Il film ripercorre l’incontro di due destini: quel-lo di Marina e di Manfred. Mandred è un uomo cinico e chiuso, lacui vita è cambiata quando la moglie l’ha lasciato portandosi via iloro due figli. Marina si è trasferita per un mese di vacanza insie-me al figlio nell’appartamento sopra quello di lui. Una notteManfred capisce che qualcosa di grave sta succedendo nell’apparta-mento di Marina. Interviene e scopre che il bambino, figlio delladonna, è ferito e decide così di portarlo in ospedale…

FILMS IN ONAa cura di Silvia Cravero

Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella

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GLI APPUNTAMENTI DEL MESEa cura di Grazia Morelli

Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.

““DDaallll’’iiddoolloo,, aallll’’iiddoolloo””pensiero tratto dalla lettura

del libro di Règis Debray“VViittaa ee mmoorrttee ddeellll’’iimmmmaaggiinnee””

Alle 21, Concerto di Natale. Nella cornice diVilla Clerici (V.Terruggia 8/14) un concerto dibrani di musica classica, da film e canzoni intema natalizio. Quartetto da camera IlClavicembalo Verde.Ingresso libero,prenota-zione obbligatoria (tel. 02.66114499).

Centro culturaledella CooperativaVia Hemada 14

� SABATO 3 DICEMBRE

Alle 21, prima nazionale di Mamma mafiapizza spaghetti mandolino, un eventosull’Italia contemporanea di Walter Leonar-di, con Walter Leonardi e Paolo Livolsi,musi-che originali tratte dal disco “OrganizzoEventi”. Fino al 4/12.

Teatro dellaCooperativaVia Hermada 8

� DOMENICA 29 NOVEMBRE

Alle 21,1° incontro sul tema “Energia“ C’è unmare di petrolio,piattaforme petrolifere,oleo-dotti, esaurimento fonti energetiche, con ilgeologo Ezio Cazzola.

Centro culturaledella CooperativaVia Hemada 14

� VENERDÌ 25 NOVEMBRE

Alle 21, Rosencrantz e Guildenstern sonomorti, di Tom Stoppard, con S. Braschi, F.Palmieri, C. Ottolini, regia di L. Quintavallae B. Stori. Fino al 2/12.

Sala FontanaVia Boltraffio 21

Alle 21, Teatro del Buratto, Binge Drinking,Mondo liquido, di R. Coluccini e M. Bianchi,con E. Canfora, S. Panzeri, D. De Falco, regiaR. Coluccini. Fino al 4/12.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16

Alle 21,Arturo Bracchetti in Ciak si gira!, re-gia di Serge Denoncourt. Fino al 4/12

Teatro degliArcimboldiVia Innovazione 1

� MARTEDÌ 22 NOVEMBRE

Dalle 21 alle 22.30, Future tradizioni - poetidel Novecento nel cuore di poeti contempora-nei, con Paolo Triulzi che legge EdoardoSanguineti, a cura di Francesca Genti ePaolo Triulzi.

Biblioteca di AfforiV.Affori 12

� LUNEDÌ 21 NOVEMBRE

Alle 21, Serata Speciale, con condivisione ce-na e ballo. Saranno presenti le associazioniEmergency Zona 9 per presentare il progettoCentro Pediatrico di Goderich e Trasmuda edintorni© per presentare il progetto della cu-ra di Corpo,Anima e Spirito.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� DOMENICA 20 NOVEMBRE

Alle 21.30,Concerto soul jazz,con la band for-mata da Ilaria Pregnolato alla voce, IgorMazzone alla voce/chitarra, Fabio Businaroal basso,Piero Magliano alle tastiere e MarioSassano alla batteria.

ParrocchiaS. Giovanni BattistaBicocca

Alle 18, Dentro il Dipinto Le parole diRoberta, mostra di Roberta Colombo, a curadi Angela Vecchio. Fino al 3/12.

BibliotecaDergano-Bovisa Via Baldinucci 76

Alle 21, Gruppo Albatro di Milano, Cose checapitano..., di Giorgio Casini, regia di AnnaMaria Cacciatore Orfanelli.

Teatro S. GiuseppeP.za S. Giuseppe

Alle 21, I Love Animals, concerto con raccol-ta fondi a favore di Animal's Emergency, conThe White Cab, Heavy Weight, EdisonMidnight.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� SABATO 19 NOVEMBRE

Alle 21, La notte dei Pubblivori, Anche il19/11.

Teatro degliArcimboldiVia Innovazione 1

� VENERDÌ 18 NOVEMBRE

Alle 18,mostra di Cici Peis La mia Sardegna,presenta Emanuela Torri.Orari:15.30-18.30,tutti i giorni, festivi compresi. Fino al 27/11.

Sassetti CulturaVia Volturno 35

Alle 21, inizio I° Corso di danze popolari, con-dotto da Cristina Duci (tutti i lunedì).

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� DOMENICA 14 NOVEMBRE

Dalle 13.30 alle 18.30,Cirkus - laboratorio diclownerie, con Piero Lenardon. Anche il13/11.

La ScigheraVia Candiani 131

Alle 16, E poi cosa succede qua?, Labora-to-rio di lettura per bambini da 1 a 3 anni, conTamara Sanguinetto, psicologa-psicotera-peuta, in collaborazione con l’Asilo nido deiGirasoli, Fino al 26/11.

Biblioteca AfforiV.Affori 12

� SABATO 12 NOVEMBRE

Alle 21, Festival internazionale Teatro diimmagine e figura, Don Giovanni in car-ne e legno, di e con N. Cavallari, E.Giovanardi, L. Ronga, G. Soren, regiaT.Keijser. Orari: 15.30-18.30, tutti i gior-ni, festivi compresi. Anche il 12/11.

Teatro VerdiVia Pastrengo 16

Alle 22, L’Orage in concerto.La ScigheraVia Candiani 131

Alle 21, Associazione La Camera ChiaraFotografia Arte e Cultura, Fascino del clavi-cembalo, con Paolo Springhetti, musicologo,organista, clavicembalista.

Biblioteca di AfforiV,Affori 12

Alle 21.30, A Good Job, con presentazionedel cd “Hearthattack” prodotto dalla bandMagnetoscopis composta da: TizianoGalli, Red Rooster chitarra e voce, MarcoSimoncelli armoniche e voce, RobertoStefani batteria, Billi Billani basso.

Casa di AlexVia Moncalieri 5

� VENERDÌ 11 NOVEMBRE

From here to ear (version 15), di CélesteBoursier-Mougenot, a cura di AndreaLissoni. Fino al 4/12.

Hangar BicoccaVia Chiese

Alle 21,happy-hour per la mostra di SantinaPortelli Arte senza Freni.Fino al 20/11.Orari:9.30-12.30/15.30-19.30,chiuso domenica e lu-nedì mattino.

Artline SpazioV.le Fulvio Testi 93

Alle 21,Io Santo tu Beato,di Renato Sarti,re-gia di Renato Sarti, con Renato Sarti e BeboStorti. Fino al 27/11.

Teatrodella CooperativaVia Hemada 8

Alle 18.30 Degustazione, Bevute guidate divini autoctoni - giro d’Italia. Alle 21.30, pre-sentazione Milano verso l'Expo.

La ScigheraVia Candiani 131

Mostra Il Risorgimento di Cartone, diAdolfo Saporetti. Orari: 18.30-20. Chiusodomenica e festivi. Fino al 12/11.

Art ActionVia Dante 15/ABresso

Alle 21.30, Corso di ballo (tutti i giove-dì e martedì).

Casa di AlexVia Moncalieri 5

Ritratto e autoritratto d’artista, rassegna diarti visive. Orari: 15.30-18.30, tutti i giorni,festivi compresi. Fino al 13/11.

Sassetti CulturaVia Volturno 35

� GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE

ONA NOVE

un nuovo libro diLuigi Allori

Da Charlot a TotòLa storia della gag

ovvero l’invenzionedella comica finale, passando

attraverso Mack Sennett,Buster Keaton, Stanlio e Ollio,

i Fratelli Marx,Woody Allen, Jacques Tati.

Disponibile in redazione

un nuovo libro diAugusto Cominazzini

Alter penser contel coo in di nivôl(Altri pensieri con la testa

nelle nuvole)

Quarta raccolta delle poesiein dialetto milanese

pubblicate su “Zona Nove”

Disponibile in redazione

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ONA NOVE 12 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

IL MONDO DELLE IMMAGINI

Al museo per divertirsi e imparare con il cinemaAperto dalla Regione alla ex Manifattura Tabacchi il Museo Interattivodel Cinema (Mic), bella appendice della Fondazione Cineteca Italiana.

Luigi Allori

Art AroundArte pubblica in zona 9

Otto giovani artisti della fotografiaalla ricerca delle nostre immagini

Giorgio Meliesi

Dal 18 al 27 novembre si svol-ge il secondo periodo di re-

sidenza di Art Around Imma-gini nello spazio pubblico, in cuigli 8 giovani artisti che stannopartecipando al progetto sa-ranno a Milano - e in zona 9 -per lavorare sul territorio,partecipare a incontri forma-tivi e tavole rotonde con es-perti del settore. Alcuni di lo-ro, al termine del progetto, es-porranno i propri lavori neipressi del nostri quartieri: liavevamo intervistati in occa-sione del primo periodo di re-

sidenza, in maggio, quando stavano iniziando ad esplora-re e conoscere i luoghi della cultura coinvolti.Alessandro Sambini sta progettando un video che verrà pro-iettato al centro Sperimentale di Cinematografia situato nel-la ex-Manifattura Tabacchi, Matteo Girola realizzerà una fi-nestra spazio-temporale tra il foyer del Teatro degli Arcim-boldi e un altro luogo della cultura italiano. Simona Di Meo,infine, lavora sulla memoria della Bicocca e di Sesto SanGiovanni ed esporrà il suo lavoro all’Hangar Bicocca (vedisotto). Art Around, infine, prevede per sabato 19 novembreuna giornata di studi sul tema Arte e Pubblico. L’appunta-mento è a Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo, dove si faràun bilancio delle operazioni d’arte pubblica realizzate inItalia negli ultimi 20 anni e sarà presentato il lavoro di BeatStreuli, artista svizzero di fama internazionale Appuntamento con Simona alla nostra redazioneIntanto, come si è accennato, Simona Di Meo, giovane foto-grafa romana, continua a indagare la memoria collettiva del-la Bicocca grazie agli album di famiglia e ai racconti persona-li che voi cittadini scegliete di condividere con lei. Le vostreimmagini, insieme ai ritratti che Simona sta realizzando, da-ranno luogo a una grande narrazione condivisa del quartie-re, che sarà presentata nella primavera 2012 presso l’HangarBicocca di via Chiese. Per tutto il mese di novembre è possi-bile incontrare Simona presso la nostra redazione il venerdìdalle 14 alle 17. Per informazioni o appuntamenti negli altrigiorni chiama Simona al 320-9481083 o scrivile all'[email protected] foto un’immagine raccolta da Simona in un mercatino.

Il Museo Interattivo delCinema (Mic), progetto

della Fondazione Cinete-ca Italiana e della Regio-

ne Lombardia, sorge presso la ex ManifatturaTabacchi, viale Fulvio Testi, in uno spazio disoli 300 mq ma ad alta intensità espositiva.

Il Mic è della dimensione giusta per con-sentire un’esperienza cognitiva, emotivae ludica di un’ora-un’ora e mezza sui tretemi su cui nel museo ci sono cose spe-ciali da vedere (“Precinema e cinemadelle origini”, “Cinema d’animazione mi-lanese”, “Film, registi e set di Milano”).Anche grazie alla tecnologia che permet-te di uscire dai confini del museo comeluogo fisico. Tutte le installazioni inte-rattive rendono il Mic un museo in viag-gio, in rete con altri musei e cineteche eallo stesso tempo fisicamente localizzatoin contesti di volta in volta diversi.In particolare, il museo ha scelto l’inte-razione e il gioco come strumenti didat-tico. Diverse sono infatte le postazioniche permettono di smontare, rimontare,doppiare sequenze cinematografiche,scegliere e selezionare un argomento,l’autore e il periodo da una biblioteca,che, al momento, dispone di 30 ore di fil-mati a tema, oppure connettersi con ci-neteche e archivi filmici di tutto il mon-do. Il museo dispone anche di una salacinematografica di oltre 90 posti, dotatasia di una macchina digitale che di unproiettore 35mm, utilizzata per proporreanteprime e proiezioni speciali.• Precinema e cinema delle originiQuesta parte del percorso offre una sin-tesi di un patrimonio enorme: circa 300

macchinari antichi, inventati quando l’e-splorazione di questa tecnologia era affa-scinante e artigianale.Sono dispositivi rari, a volte fragili, mache sono messi in condizione di poter es-sere utilizzati mediante dispositivi inte-rattivi che ne ricreano le funzionalità. Cisono esemplari di anamorfosi, mondo-niovo, zootropi, ombre cinesi (pochi in ve-rità), lanterne magiche del ‘700, cinepre-se di fine ‘800 (tra cui il cinematografooriginale dei fratelli Lumière), tutti di-spositivi nati per stupire gli spettatoricon immmagini fantastiche. E poi ci sonoi primi film coi loro ingenui ma genialieffetti speciali, con le loro languide attri-ci e i loro aitanti attori.

• Cinema d’animazione milaneseQuesta parte del museo presenta mac-chine, spezzoni di film e dispositivi suldisegno animato milanese tra gli anni‘50 e gli ‘80, quello legato al Carosello tv,allora l’unico programma pubblicitariodell’unica emittente, la Rai: ”Dopo Caro-sello, a nanna”, dicevano le mamme aibambini, separando la loro giornata daltempo degli adulti.La necessità di fare film brevissimi e dirivolgersi a un pubblico di famiglie cheincludeva i bambini, ha permesso di spe-rimentare tecniche innovative. Gli studidi produzione cinematografici d’anima-zione hanno costituito uno dei maggioriambiti di produzione della città di Mila-no e della Lombardia in generale. Leproduzioni di Pagot, Bozzetto, Gavioli,De Mas, Biassoni hanno generato perso-naggi memorabili.

• Film, registi e set di Milano Milano,per la sua storia economica, culturale e so-ciale del ‘900, è un caso esemplare di cittàdel cinema e per il cinema. Alberto Lattua-da, Luigi Comencini, Federico Fellini, Pier-paolo Pasolini, Luchino Visconti, GabrieleSalvatores, Silvio Soldini, Maurizio Nichettie mille altri hanno filmato una Milano incontinua trasformazione urbanistica ed an-tropologica. In questa parte del Mic incon-triamo vari esempi e suggestioni di questaMilano su pellicola, così simile eppure cosìdiversa da quella che i milanesi abitanoogni giorno. Da “Rocco e i suoi fratelli”, capo-lavoro di Luchinio Visconti, fino all’ultimofilm comico da cassetta, tecnici, fonici, ani-matori hanno sviluppato tecniche e poeti-che singolari, tipiche di una città più vicinaall’industria, alle università e a quei mondi(pubblicità, design, moda) al confine tra cul-tura e consumo, che sono stati così fervidi diingegni nel secondo ‘900.L’inaugurazione al pubblico è stata effet-tuata il 6 novembre, quando ha preso ilvia il Piccolo Grande Cinema, festival peri bambini che avrà anche nel Mic - oltreche nello Spazio Oberdan, nel Teatro ElfoPuccini e nell’Ospedale dei Bambini V.Buzzi - una sede dei suoi laboratori, fil-mati, workshop, incontri.

Ingresso: 70 euro per classe (visita guidata+ proiezione; visita guidata + laboratorio); 5euro a persona (gruppi di 10-20 persone);ingresso libero ogni venerdì non festivo (dal-le ore 10 alle 17, a partire da venerdì 2 di-cembre 2011 senza visita guidata). Visitecon prenotazione, allo 02 87242114. Orario:lun-ven, ore 9.30-17.00.

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ONA NOVE 13Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

27 novembre 1944I tedeschi alla Pirelli

Domenica 27 novembre, dalle 15 alle 18, alla Casa di Alex,Via Moncalieri 5,l’Anpi Pratocentenaro ricorda lo sciopero alla Pirelli del 23 novembre 1944,

quando i tedeschi arrivano in forze, entrano in fabbrica, arrestano e deportano.Partecipano Giuseppe Valota, Aned Sesto San Giovanni, Antonio Pizzinato, AnpiRegionale, Sergio Temolo, figlio di Libero, Inge Rasmussen, Anpi Pratocentenaro.L’iniziativa si concluderà con la “Tombola della Costituzione” con premi, ideata,proposta e condotta da Luigi Fiori, partigiano di Massa Carrara. Il tutto accom-pagnato da musica e rinfresco.

“Nella vita talvolta è necessario sa-per lottare, non solo senza paura,

ma anche senza speranza.”Questo pensiero di Sandro Pertini, unodei presidenti della Repubblica Italianapiù amati, si adatta bene al carattere ealla vita di Mario Sangiorgio, (nome dibattaglia “Mariett”), che fu uno dei piùintrepidi partigiani di Niguarda.Le sue gesta ardite nonostante la giova-nissima età (insieme al suo caratterebrusco e nient’affatto conciliante, unitoperò a una acuta intelligenza) hannocontribuito molto alla storia della lottapartigiana nel nostro quartiere. Gestache peraltro lui non ha mai voluto nar-rare in prima persona e che conosciamoda testimonianze di altri che hanno rac-contato. Mario diceva che “quello che hofatto in quegli anni lo devo sapere soloio”. Un atteggiamento comune a tantidella sua generazione, questo, quasi cheper molti le proprie azioni non fosserostate niente altro che “il proprio dovere”,su cui quindi era inutile soffermarsi.Della sua passione politica giovanileaveva mantenuto il legame con il parti-to, o meglio a uno dei partiti nati dal Pci,era infatti ancora iscritto al circoloFrancesco Rigoldi del Pd,e alla sua Anpi(il circolo Martiri Niguardesi).È morto il 27 ottobre, a 83 anni, in viaVal di Ledro 23, nelle case della

Cooperativa dove viveva da sempre.Nella foto che pubblichiamo si vede ilpresidente della sezione Anpi AlbertoCodevilla con la bandiera dell’associa-zione attorniato dagli altri membri deldirettivo dell’Anpi tra cui si riconosceDante Reggi per molti anni Presiden-te della sezione oltre agli amici e ai fa-miliari che hanno voluto portare l’ulti-mo saluto a Mario.È un pezzo di storia che ci è particolar-mente caro quello che se ne va con lui.Come del resto particolarmente cari cisono quei niguardesi che a quell’epocacontribuirono a tenere accesa la fiam-mella della libertà e della speranza, nel-la notte della dittatura, delle leggi raz-ziali e della guerra.Fortunatamente le azioni, il coraggio ele opere dei pochi che non piegarono latesta e che divennero i protagonisti del-la lotta di Liberazione sono state im-mortalate da alcuni libri che è possibileconsultare e che sono la memoria incan-cellabile di quello che successe allora.Libri come “Antifascismo e Resistenza.Niguarda e dintorni dal 1921 al 1945” diAntonio Masi e Luigi Allori, che parlanolungamente anche del nostro “Mariett”.O come il recentissimo “Dall’internazio-nale a fischia il vento a Niguarda” sem-pre di Antonio Masi e che trovate pressola sede dell’Anpi.

Dipendenza dalla drogaDove si va?

L’Associazione Progetto N onlus vuole condividere con i lettori diZona 9 uno sguardo su quanto accade nei dintorni della droga e

delle dipendenze in genere,per poter quindi fare scelte di azione.Oggile priorità sono altrove; domina il tema dei soldi e quello della salutee del sostegno alla persona svanisce. Ma intanto le mafie, il cartellodella coca, ed i chimici affiliati ai trafficanti internazionali di sostan-ze proibite,allungano a dismisura i tentacoli. In uno stato che non c’èpiù, cresce l’antistato; in una società impoverita nelle risorse e nei va-lori si fa largo l’organismo parallelo e patologico dell’illegalità sistemi-ca.Vogliamo dire no a questa deriva! Vogliamo promuovere momen-ti di incontro per riflettere su tutto ciò ed inventare tutele e protezio-ni per il futuro dei giovani e delle famiglie. Invitiamo tutti a offrirecontributi e riflessioni,per un’iniziativa nel quartiere.Con questi pro-positi il nostro gruppo di volontari si riunisce periodicamente nellanostra sede di Via Ponale, 66.Per contattarci Sede Operativa: Comunità Aspen - Viale FulvioTesti,302 - 20126 Milano - Tel.0266105030 - Fax 026426881 - e-mail:“mailto:[email protected]” - [email protected] -“http://www.progetton.it/blog/” http://www.progetton.it/blog/ .Siamo anche presenti su FacebookPer aiutarci Banca Intesa San Paolo: Ag. n° 17 via Taramelli, 2 -Milano - Conto n° 3770 Iban: IT91D0306901619100000003770 -Oppure: Conto corrente postale n° 19071208 - Intestati ad:Associazione Progetto N Onlus

Angelo Longhi ([email protected])

È scomparso Mario Sangiorgiouno dei protagonisti della Resistenza niguardese

PROGETTO N

Ci ha lasciatoNori Brambilla Pesce

Domenica 6 novembre è morta Onorina Brambilla Pesce.Aveva 88 anni ed era profondamente debilitata da un ictus.

È morta in una giornata grigia e con l’Italia, il suo amato paese,sempre più in pericolo.Forse ai giovani il suo nome non dice nul-la - sappiamo come è messa la scuola - ed è un peccato perché daloro sarebbe amatissima se solo la conoscessero. È stata unadonna leggendaria, un’autentica eroina, pluridecorata tra l’altrocon la Croce di Guerra al valor partigiano dal Comando Alleatodel generale Alexander. Nori è stata una di quelle persone chenon si piegarono mai alla violenza e al terrore. Il loro ricordo èimperituro. (Angelo Longhi)

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ONA NOVE 14 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

AbbigliamentoGrandi Taglie dal 51 al 81

ed extralunghe dal 48 al 64

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“Nonno Carlo” e l’orto dei bambini

Care lettrici cari let-tori, Zona Franca

questo mese vuoleraccontare una bellastoria. Non nego diessere sempre emo-zionata ogni voltache incontro un cen-tenario, ma è la pri-ma volta che incon-tro un “centenariouomo”. Il bello è cheil signor Attilio Beriavive, sposato da 71

anni, con la sua adorata moglie Angela di 92 anni. Vado dalsignor Attilio che mi sta aspettando con la cara moglie e ilfiglio Erminio. Corpo longilineo e mente lucida, parla e rac-conta episodi della sua vita, interrotto ogni tanto dalla si-gnora Angela che con lui condivide i ricordi.Il signor Attilio nasce a Cortelona (provincia di Pavia) il 3ottobre 1911. Inizia a lavorare a 14 come muratore e quin-di contribuisce alla costruzione del ponte sul Ticino (Pontedell’Impero) a Pavia, successivamente anche alla costruzio-ne dello stabilimento della Galbani per poi essere assuntonel 1938 all’Atm di Milano ove inizia a guidare il tram 14rimanendovi fino alla pensione.Ma in tutti questi lunghi anni c’è anche la Grande Guerra.A 20 anni la Patria lo chiama a Torino dove presta 18 mesidi servizio militare. Nel 1935 viene di nuovo richiamatodalla Patria colonialista e finisce in Africa Orientale inAbissinia. Non è una terra ospitale, fa un gran caldo o ungran freddo. Ci sono malattie sconosciute in Italia e lui sele prende tutte: la malaria e l’ameba, un microbo che portaa un forte deperimento organico. Nel 1936 rientra in Italiae rimane in ospedale (al Cotugno di Napoli) per 40 giorni.Nel marzo 1940 sposa Angela e lo stesso anno l’8 dicembreviene richiamato e parte per il fronte - tra l’Albania e laGrecia - dove rimane per 3 anni. Incontra persone che se-gnano la sua vita: gli amici commilitoni, gli albanesi che vi-vono vicino al campo militare e soprattutto unbambino dinome Suffiet che si affeziona talmente ai soldati da viverepraticamente con loro dentro il campo.Dall’Albania viene trasferito in Germania dove rimane pri-gioniero nel campo di concentramento di Dortmund per dueanni. Lo salvano la tempra, il coraggio, la fede in Dio e so-prattutto la bravura nel lavoro di muratore, perché i tede-schi hanno bisogno di bravi muratori per aggiustare ciò chei continui bombardamenti distruggevano.Di ricordi nel tempo di guerra il signor Attilio ne ha tanti,tra cui spicca quello della S. Messa il giorno di Natale conun frate comboniano in Abissinia. La sorella di quel bambi-no - Suffiet - malata di setticimia è salvata grazie al signorAttilio e al Comando Italiano. Ma c’è un episodio che vive

sempre nei ricordi, legato al campo di concentramento diDortmund. Lo racconta con una forte emozione e chi loascolta sembra vederlo… Tutti lavoravamo. La maggiorparte usciva al mattino dal campo per andare in fabbricae rientrava alla sera. Io facevo parte di una squadra di mu-ratori: eravamo in sette e io ero il capo-squadra. Al campoc’era sempre da fare, costruire, sistemare le tegole dei tet-ti. Il poco cibo era una brodaglia. Nelle baracche c’erano let-ti a castello a quattro posti, io dormivo sotto. Quel giornobombardarono il campo e le baracche della cucina furonodistrutte. Ci mettemmo subito a lavorare per costruire unanuova baracca per la cucina. Prima di tutto si doveva to-gliere le macerie, ma con stupore e gioia di tutti sotto tro-vammo un “tesoro”: patate, carote e rape. Quando la fame ètanta c’è solo una risposta, e tutti d’accordo si decise cheogni sera sotto le macerie dell’ultimo secchio da buttare sinascondeva qualche patata, una rapa e un paio di caroteche finivano sotto il mio letto dentro a un sacco di cemento.Alla sera si abbrustolivano due patate, una rapa e si man-giava tutti. Eravamo riusciti a riempire un pò il sacco… Mauna mattina un soldato delle SS entrò per una perlustra-zione e quando arrivò al mio letto sollevò il materasso e tro-vò il sacchetto. Uscì e ritorno poco dopo con il capitano del-le SS (gli mancava una mano) che a sua volta si mise a ur-lare. Dopo un pò tutti i prigionieri erano tutti sull’attentinel campo. Mi sentivo perduto, le SS non scherzavano. Connoi c’era anche un sacerdote napoletano, Don Giuseppe. Glichiesi se poteva fare qualcosa. Nulla si poteva fare perchéil sacco era stato trovato sotto il mio letto e quindi ero col-pevole. I tedeschi dovevano dare esempio: al campo coman-davano loro e dovevano punirmi. Fui chiamato a uscire dal-la fila. Il capitano delle SS con voce decisa chiese all’inter-prete perché avevo le patate e il resto. Fu la fame a rispon-dere per me. Dissi: Il nostro è un lavoro pericoloro. Siamosempre sul tetto e se non si mangia gira la testa e si cade.Io ho preso le patate per dare da mangiare alla mia squa-dra. Il capitano chiamò tutti gli altri della squadra e chiesea ciascuno se era vero quello che avevo detto e se avevanomangiato pure loro. Tutti confermarono ciò che avevo det-to.Bastava che solo uno avesse negato e io sarei stato fuci-lato. Il capitano rimase a pensare. C’era silenzio in tutto ilcampo, Poi fece segno di proseguire a lavorare”.Il signor Attilio mi guarda e prosegue: “Poteva uccidermiper dare esempio agli altri. Forse è vero, sotto una divisatanti erano sempre soldati. Ma tanti sono sempre rimasti‘prima uomini’ ”.Chiedo al signor Attilio e alla sua signora Angela la ricettadella felicità. E lui dice: siamo sempre andati d’’accordo eabbiamo due bravi figli, Maria e Erminio.Chiedo anche il piatto preferito: niente pastina, ma i gnoc-chi con il ragù e il merluzzo con la polenta.100 anni di vita vissuta e il Signor Attilio ne ha da raccontareancora. Ancora tanti auguri dalla redazione di “Zona Nove”.

ONA FRANCA

a cura di Sandra Saita

Cento anni di vita vissuta. E tutte le guerreAttilio Beria, ovvero il primo uomo centenario della zona.

Nonno Carlo Muzzi arriva alla scuola di via Cesari tutte le matti-ne e trascorre le giornate a curare quel pezzo di terra che per tan-

ti anni è stato l’orto dei bambini. Un orto che alla fine è stato abban-donato, nonostante che per anni sia stato tenuto in vita da alcuni in-segnanti che hanno voluto proseguire l’attività di agraria,che però poinel tempo non è stata più praticata.Nonno Carlo lavora volontariamente da molti anni e tante sono le co-se realizzate. Con orgoglio e soddisfazione racconta la sua giornata eil suo impegno. L’orto è geometricamente ordinato con relative pian-tine, insalatine e piante aromatiche che nei momenti di festa e di in-contri sono messe a disposizione dei genitori che fanno di tutto per ra-cimolare risorse a sostegno di una scuola che va a pezzi per i tagli di-sastrosi del governo.C’è la vecchia serra ristrutturata e gli attrezzi ac-quistati man mano dai genitori.I bambini sono entusiasti del Nonno per ciò che fa:è una giornata me-morabile quando si estrae il miele dalle cellette con il nonno incappuc-ciato per l’operazione. Sono tutti orgogliosi di riciclare materiale utileper il compostaggio da utilizzare per le piante e per i ragazzi più gran-di è interessante adoperare gli attrezzi nella creazione delle aiuole e

nella coltivazione di ortaggi. Il Nonno fa di tutto per coinvolgerli conla collaborazione degli insegnanti.Il Nonno è un fiume in piena quando mi porta nell’angolo delmiele per poi ‘offrirlo’ in vendita ai genitori. Col ricavato si ac-quistano bulbi, concime, attrezzi e tanti fiori. Insieme al Nonnoc’è anche il giovane Luca che studia agraria e qui alla teoriaaggiunge la pratica costruendo, da materiale di recupero, at-trezzi per la smielatura. I due non curano solo l’orto, ma si of-frono per ogni lavoretto: la tapparella rotta, il rubinetto cheperde. Non dimentichiamo però i bambini che si adoperano amantenere l’orto pulito e ordinato: la loro più grande conquistaè quando portano a casa il ciuffo d’insalata, la vera sorpresaper la mamma che così... ha risolto il problema della cena…L’entusiasmo dei bambini si vede anche nella cura degli avan-zi: nulla si deve buttare, ma tutto serve a rigenerare e quando,da lontano, vedono il Nonno, a voce dirompente si sente: “CiaoNonno Carlo!”. Questa è la vera soddisfazione! E il Nonno spe-ra di continuare a goderne per molto tempo ancora. (OrtensiaBugliaro - ortensia.bugliaro@alice .it)

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ONA NOVE 15Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

ONA NOVEGIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - ISOLA

Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02.39820110 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove”Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,

via Val Maira 4, Milano - Stampa: Centro Stampa Editoriale Libertà SpA, località Dossarelli, Piacenza.

NOVEMBRE 2011Anno 4 - n. 35

Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo,Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Primo Carpi, Gilda Ciaruffoli, Diana Comari, Roberto Lana, Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi,Maria Antonia Vetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, AngeloLonghi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, LuigiVenturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lorenzo Gomiero. Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).

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L’Isola : il più bel chilometro zero del mondo

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L’affollamento delle nuove sagome dei grattacieli di PortaNuova e Lunetta nei cieli dell’Isola sembra stia innescando

anche un affollamento di iniziative culturali ed associazionisti-che, di eventi e di offerte mediatiche .Oramai non c’è fine settimana che il quartiere non offra ai suoiabitanti l’opportunità di viaggi nel tempo e nello spazio a chilome-tro zero sempre più interessanti. La violenza dello stravolgimen-to urbanistico in atto suscita nel quartiere, per reazione, due ten-denze molto spiccate. Una, rafforzata dall’essere ormai, nell’im-maginario della citta, il quartiere della Casa della Memoria, èquella del recupero della propria memoria. Il nostro Isola Readinge la nostra mostra delle foto comparate (il prima e il dopodell’Isola rispetto a un salto di quarant’anni) di Virgilio Carnisiodel 2009 hanno fatto da apripista. Ora si moltiplicano le operazio-ni di censimento delle “cose” che fanno ricco il quartiere (gallerie,botteghe artigiane, associazioni…) e di recupero di documenti eimmagini del passato. Operazione, tra l’altro, ormai ufficialmenteintrapresa anche dal Consiglio di Zona per voce della suaCommissione Cultura. L’altra, più sottile e dagli esiti tutti da sco-prire, è quella di inventare e interpretare, quasi per tentativi, lospirito e il ruolo che la Milano dell’Expo, la Milano del progettoPorta Nuova, la Milano del decentramento, gli potranno assegna-re. Obbligata a trasformarsi, l’Isola intuisce che allora tanto valetrasformarsi alla grande. In altezza e profondità, in quantità e inqualità. E la ricerca così accurata delle proprie radici è l’altra fac-cia dell’addio che essa sa di dover dare loro.E intanto si moltiplicano le iniziative in questi e altri sensi.• Buongiorno Isola: è la sigla di un “Ciclo di incontri e officinad’idee tra associazioni e abitanti del quartiere per la promozionedi servizi e spazi comuni”. L’iniziativa è arrivata alla sua terzamanifestazione (20 ottobre presso il Circolo Arci di via DeCastilla) ed è comprensibilmente rafforzata dall’ormai imminen-te rilascio dei locali dell’Incubatore o Nuova Stecca messi a dispo-sizione dai costruttori del Porta Nuova / Lunetta ma di cui, ap-punto, vanno ora chiariti criteri di assegnazione, costi di esercizio,disposizione e arredo locali, rapporti e politiche verso il quartieree verso il territorio… • Green Desire / Desiderio Verde: evento organizzato da IsolaArt Center & Sassetti Cultura, con il patrocinio della Commissio-ne Cultura del Consiglio di Zona 9. Inaugurato il 12 ottobre conbuffet a cura di Isola Pepe Verde presso la galleria SassettiCultura in via Volturno (con una bellissima proiezione di docu-menti e immagini inediti di Milano e della sua storia) esso si è di-panato nell’arco di una settimana con conferenze (L’ecologia so-ciale: nuove rappresentazioni del futuro), performances (TheSleeping Beauty), Laboratorio aperto (costruzione di un ecobox)ed una visita guidata conclusiva alla mostra che, per tutta la set-timana, è stata tenuta presso Cultura Sassetti. Una mostra digiovani artisti ispirati a temi e riflessioni su ecologia, metropoli,paure e speranza del nuovo millennio. (Primo Carpi)

(segue a pag. 16)

Page 16: s.n.c. ONA NOVE · 2014-04-02 · Jolly 2 di via Val Furva. La sua scomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per il suo modo di

IIddeeee ddii mmooddaa:: èè nnaattaa NNaa’’AAttUna collezione di abiti realizzata a quattro mani: due che di-segnano e tagliano, due che progettano e raccontano. Duedonne che lavorano nel campo della moda tracciando per-corsi diversi ma complementari, il cui incontro ha dato vitaa un progetto tutto nuovo, tra l’Isola e la Bovisa.

L’Isola: il più bel chilometro zero del mondo (seguito da pag. 15)

ONA NOVE 16 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Società e cultura

Avete voglia di uno shopping originale? Segnatevi questi indirizzi:viaCarmagnola, 7 e via Mercantini, 15 (zona Bovisa). L’indirizzo di via

Carmagnola è quello dell’Isola della Moda, progetto dedicato a stilisti edesigner indipendenti e punto vendita sempre ricco di idee e capi insoli-ti,del quale spesso abbiamo parlato.Quello di via Mercantini invece è lostudio, showroom e punto vendita di Samanthakhan Tihsler, stilista diabiti da sposa ironici e leggeri, con un occhio di riguardo alla comodità,alla possibilità di essere reindossati in altre occasioni, ai materiali e al-l’unicità dei modelli. Dall’incontro tra Samanthakhan Tihsler e GuyaManzoni di Isola della Moda è nata la collezione Na’At,presentata in oc-casione dell’ultima edizione di So Critical So Fashion, manifestazionededicata alla moda critica, etica e indipendente, dello scorso settembre.A Guya Manzoni abbiamo chiesto di raccontarci un po’ questo nuovoprogetto:“si tratta di una collezione nuova,appena nata in seno alla col-laborazione fra me e Samanthakhan: io sono responsabile di Isola dellaModa,progetto attivo dal 2004 dedicato alla promozione della “moda cri-tica” (lavoriamo con designer, artigiani e stilisti, micro imprese attente

• Festival Memoria Diffusa: un progetto promosso dallaCommissione Cultura che si è avvalsa della collaborazione di StorieDigitali (società specializzata nell’archiviazione di immagini e docu-menti) e Ah-Um Jazz. Ospitato dalla Fonderia Napoleonica Eugeniain via Thaon De Revel e supportato da un apposito sito (memoriadif-fusa@isola) il Festival si è definito un “progetto focalizzato su di unquartiere di Milano (quello dell’Isola, appunto) attraverso la collabo-razione con i cittadini,gli enti della zona e le associazioni presenti chesi approfondirà e estenderà nel tempo”.Concepito come un’occasioneper offrire ad un pubblico di tutte le età, incontri, documentari e rac-conti condivisi sul tema della memoria della città,ha preso avvio il 20ottobre con l’invito ai cittadini e associazioni che custodiscono memo-rie foto/video del quartiere Isola a metterli a disposizione per la loroarchiviazione digitale. Conclusione con il botto domenica 30 ottobrepresso la Fonderia.Alle 16.30 per i più piccoli (ma l’età media dei pre-senti era molto più elevata!) ci sono state le lanterne magiche del col-lezionista Antonio Pignotti accompagnate da fiabe raccontate daSilvio Oggioni, presidente del Teatro del Buratto.Alle 18.30 invece, iltrattenimento “immagini e suoni”: Milano Modern Sound. Uno spet-tacolo reso possibile dalla collaborazione Consiglio di Zona 9,archivioStorie Digitali e Ah-Um Jazz Festival : una occasione infatti per con-

dividere materiale già presente in archivio sull’Isola e Milano. Comedice la locandina, Milano Modern Sound “coniuga immagini amato-riali di una città contraddittoria e ricca di fascinazioni come Milano,alle swinganti composizioni di quelle storiche formazioni che tra la fi-ne degli anni 50 e gli anni 60 resero la città un punto di riferimentoper molti jazzisti americani che strinsero un legame con la città cosìforte da dar vita a composizioni a lei dedicate”. Storie Digitali, Fon-deria,Teatro del Buratto hanno, come si dice, “gentilmente offerto”.• Festa di Via Borsieri: sempre domenica 30 ottobre (la giornatainvero alla quale più di tutte si addice il titolo dell’articolo) mega gior-nata di festa per le vie storiche del nostro quartiere. A coordinare lebancarelle, il parco giochi, il trenino, il teatrino all’aperto con il karao-ke e gli spettacolini e ispirati ad Halloween,sono state le Associazionidei Commercianti di Via Borsieri e di via Thaon De Revel. A decre-tarne il successo, come al solito in questi casi, la partecipazione.Elevata,elevatissima.Al teatrino di Piazza Minniti non poteva man-care il saluto delle istituzioni.L’assessore al Commercio e al TurismoFranco D’Alfonso e i presidenti delle Associazioni organizzatrici,Roberto Reguzzoni e Piervito Antoniazzi. Tutti rigorosamente con ilcappellaccio di Halloween in testa.• Visita guidata al Bosco Verticale in alcuni fine settimana di ot-

tobre è stato possibile visitare i cantieri delle Torri di Stefano Boeri.Che sono due,una, la Torre E,di 24 piani e 112 metri di altezza (4 ap-partamenti per piano), l’altra di 17 piani (da tre appartamenti) e 78metri.La visita era circoscritta al dodicesimo piano della torre più al-ta.Molto interesse e organizzazione perfetta.Ci si metteva in fila peraccedere al grande montacarichi a cremagliera da 20 persone che fa-ceva la spola. In dotazione uno sgargiante elmetto giallo e, a piacere,un’audioguida. Il dodicesimo piano è ancora un grande spazio apertodi cemento, ma vi si possono ben vedere le caratteristiche abitative epanoramiche delle Torri. Elemento più significativo il grande spazio-terrazza a sud est dove ogni piano avrà il suo bosco. L’audioguida in-vitava il suo utilizzatore ad affacciarsi ai quattro punti cardinali delpiano. Ad est il Duomo e la Torre Velasca. A sud le nuove astronavidel Porta Nuova. A nord, quando è sereno, il Resegone. Sempre anord, in basso in basso, il quartiere. Ben visibili gli alberi di VialeZara. Un poco più di attenzione per ritrovare Via Borsieri, l’aperturadi Piazza Minniti, il cortile dell’oratorio e , irriconoscibile vista da die-tro, la chiesa del Sacro Volto.Dello stesso colore e della stessa insigni-ficanza del suo gregge.E siamo al dodicesimo piano! Piccolo dettaglio:il prezzo.Dai 7 ai 10.000 euro al metro quadro, in funzione dell’altez-za dal suolo, naturalmente. Box sotterraneo a parte.

Tre problemi dell’Isola (e non solo) in cerca di soluzione

Durante il Consiglio Regionale del 18 ottobre, finalmente l’asses-sore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo ha rispo-

sto alla mia interrogazione che chiedeva, a fronte di una autorizza-zione che consente addirittura il volo notturno, come la Giunta in-tenda utilizzare l’eliporto realizzato sul nuovo Palazzo Lombardiache, essendo all’altezza degli ultimi piani degli edifici circostanti, ri-schia di creare gravi disagi a chi vi abita.Nella discussione l’assessore ha spiegato che tutto va bene e ciòche preoccupa i cittadini sono solo infondate sensazioni. Ha spie-gato che c’è una convenzione tra Infrastrutture Lombarde (a cuila Regione ha affidato la gestione dei suoi palazzi) e la dittaEsperia per 40 voli nella fase di avvio di esercizio dell’eliporto eche l’autorizzazione Enac consentirebbe 32 voli alla settimana,che fino ad ora in 195 giorni ne erano stati effettuati solo 27, nes-suno notturno, nessuno nei giorni festivi . E l’assessore ha conclu-so, facendosi beffe delle proteste di chi abita a pochi metri in linead’aria dall’eliporto, che il vero problema è che di voli se ne fannotroppo pochi. Fortunatamente la nostra interrogazione ha accesoi riflettori sulla vicenda e oggi autorevoli giornalisti, sulle più im-portanti testate italiane, hanno cominciato a censurare l’idea dicostruire così un eliporto e lo spreco di soldi pubblici per una in-frastruttura inutile e pericolosa.Tra l’altro quello che Raffaele Cattaneo non ha spiegato è cosa do-vrebbe succedere dopo i primi 40 voli nella fase di avviamento,a checosa dovrebbe servire quella piattaforma, se vi è un utilizzo com-merciale e sulla base di quali decisioni. Avrebbe dovuto, a questoserviva l’interrogazione, spiegare ai cittadini interessati cosa succe-derà e al Consiglio il senso di una scelta trasparente,ma noi che ab-biamo avuto a che fare sulla vicenda del progetto dell’eliporto alParco Nord sappiamo che l’assessore fa le cose (o meglio ci prova) esi arrabbia quando vengono scoperte e divulgate.Andando avanti l’assessore ha spiegato, snocciolando dati mate-matici e scientifici, che Infrastrutture Lombarde ha esibito adEnac una propria valutazione di impatto acustico, vidimata daArpa per ottenere l’autorizzazione, che la stessa Arpa (tutte so-cietà che dipendono direttamente dalla Regione) ha monitoratotra luglio e ottobre i rumori provocati dalla movimentazione de-gli elicotteri e che il rumore prodotto spalmato su tutta la gior-nata (?) produce un inquinamento inferiore a quello prodotto dairumori di fondo della città.Quindi, in sintesi, l’assessore non ha detto a cosa servirà l’eli-porto, ha spiegato che aziende che dipendono da lui hanno cer-tificato che tutto va bene e che l’unico rammarico che ha è checi siano stati pochi voli e quindi la piattaforma sia sottoutiliz-zata. La risposta di Cattaneo e le sue reticenze ci spingono acontinuare a volerci vedere chiaro e ad aiutare i cittadini a tu-telare i propri diritti. Nei prossimi giorni il comitato dei citta-dini incontrerà gli assessori competenti di Milano per chiede-re di intervenire avendo loro la competenza sul tema dei rumo-ri. (Franco Mirabelli, consigliere regionale)

Come in molte parti della città,anche nel quartiere Isola è comincia-ta la sostituzione dei parcheggi a strisce gialle (riservati ai residen-

ti) con quelli a strisce blu (a pagamento). Il piano presentato prevedeche i residenti - a cui verrà fornito un apposito contrassegno - possanocontinuare ad usufruire del parcheggio gratuito anche nelle strisce blu,ma resta ancora da chiarire quali saranno, invece, le regole per i com-mercianti (che sono moltissimi ma spesso non risiedono nel quartiere)e per il carico-scarico merci.Piervito Antoniazzi, Presidente dell’Associazione dei commercian-ti di via Tahon de Revel, afferma che “L’Isola si conferma un can-tiere aperto anche dal punto di vista dei parcheggi. In via Borsieriè stato migliorato l’arredo della pavimentazione ed è stato realiz-zato un piano di regolazione dei dehors, sulla via Tahon de Revelsono iniziati i lavori per ridefinire il marciapiede (al fine di dispor-re le auto parcheggiate un po’ meno al centro della strada, per nonostruire il traffico), ma sembra che non ci siano i fondi per com-pletare l’opera in tutta la via, per cui probabilmente il tutto si fer-merà all’incrocio tra Tahon de Revel e Boltraffio, lasciando esclu-sa la parte più popolata di negozi”.In merito alle strisce blu, Antoniazzi segnala che “ad oggi, nonè ancora chiaro cosa accadrà: all’inizio dell’estate, i residentierano stati avvisati del fatto che avrebbero ricevuto dei passma fino ad ora a quella informativa non vi è stato alcun segui-to. Può essere che il Comune attenda il termine dei lavori perprocedere”. Certo è che i negozianti vorrebbero saperne di piùsu cosa li attende: “Gli operatori economici si chiedono qualetrattamento avranno, dato che sono qui tutti i giorni a lavora-re e spesso arrivano con mezzi propri. - informa Antoniazzi -Da esperienze analoghe di strisce blu, come ad esempio in viaBorsieri, abbiamo visto che sono state create tariffe agevolateper i commercianti, qualcosa di simile ad una riduzione del50% del costo del parcheggio, che già è positivo ed è stata ac-colta con favore. Di per sé, l’idea è che il parcheggio sia un po’più a rotazione e che si debba anche pagare qualcosa se non siè residenti è anche condivisibile. Nel Distretto del Commercioera stata avanzata l’ipotesi per una soluzione più strutturale,quale l’utilizzo come parcheggio a rotazione della parte in di-suso del deposito Atm tra Via Stelvio e Viale Zara, in quantoquesto potrebbe assorbire una parte del problema dei veicolifermi in strada”. Tuttavia, segnala ancora Antoniazzi, “la verapreoccupazione dei commercianti è che siano allontanate lepersone dalla via in un momento già economicamente difficile,ma questo dovrebbe essere evitato anche grazie al manteni-mento della linea di autobus che attraversa Thaon de Revel”.Resta che la situazione dei parcheggi a strisce blu sta preoccupan-do anche il Consiglio di Zona, dove Beatrice Uguccioni rassicurache “lavoreremo per cercare di tutelare sia i diritti dei residentiche quelli delle persone che ogni giorno arrivano all’Isola per la-vorare, cercando di fare il possibile per conciliarli con le esigenzedella regolamentazione della sosta”. (Diana Comari)

Vuoi vedere che dopo decenni di proposte e polemiche si arriverà fi-nalmente a una soluzione condivisa per lo spostamento del mer-

cato di piazzale Lagosta, il secondo più grosso di Milano, dopo quello diPapiniano,con oltre 210 banchi. Le premesse ci sono tutte e nasconodalla riqualificazione di via Volturno a seguito del completamento deilavori di costruzione della M5.A metà ottobre la Commissione Commercio del CdZ 9, presieduta daAndrea Quattrociocchi, ha effettuato un sopralluogo per verificare lafattibilità di un cambiamento, in parte sperimentato un paio di anni faquando via Volturno e strade limitrofe erano squartate per il cantieredel tunnel della M5.E cioè trovare una sistemazione definitiva al mer-cato bisettimanale da attuare entro marzo/aprile nelle massima tra-sparenza e tenendo conto delle legittime esigenze di tutti i soggetti coin-volti nella vicenda di un mercato che - non dobbiamo dimenticarlo - perdue volte alla settimana mette a dura prova gli equilibri dell’Isola.Entro la primavera la M5 spa terminerà i lavori in via Volturno e quin-di,come da accordi stipulati a suo tempo,il mercato dovrà ritornare nel-la sua sede storica (abbandonando cioè le vie Pollaiolo e Pergola e piaz-zale Archinto e Minniti scelte temporaneamente vista l’indisponibilitàdi via Volturno a causa dei lavori della M5) oppure dovrà essere siste-mato altrove, ma solo se verrà trovata una soluzione alternativa, pro-posta dal CdZ 9 e condivisa dai cittadini,dai commercianti,dalle strut-ture tecniche e politiche del Comune e dalla vigilanza urbana.M5 spa ha proposto di riqualificare via Volturno delimitando be-ne i passi carrai presenti lungo la via, realizzando due piste ci-clabili, riducendo i banchi da 200 a 190, lasciando “libera” lachiesa di via Sebenico e occupando totalmente la via Volturno(da piazzale Lagosta a via Confalonieri).Il CdZ 9 punta invece a spostare il mercato nelle corsie centrali diviale Zara, nel tratto compreso fra viale Stelvio e piazzale Lagosta,in grado di ospitare circa 200 banchi. La proposta, già utilizzata unpaio di anni fa, coinvolge le vie Pollaiolo, Pergola, Archinto e piazzaMinniti. Se dovesse avere il placet di Comune, Vigilanza Urbana,Trasporti e Viabilità e Associazioni degli ambulanti, sarebbe l’uni-ca vera alternativa praticabile per scaricare la pressione dall’Isola,già pesantemente segnato dagli invasivi cantieri aperti del Garibal-di/Repubblica e della M5. Sarebbe inoltre un’alternativa che per-metterebbe di mettere a norma il mercato, evento più unico che ra-ro visto che tutti gli 80 mercati settimanali che si svolgono a Milanoassomigliano sempre più a dei “fai da te” privi di regole.La soluzione proposta dal CdZ9, ben vista dal settore viabilità delComune, ha anche un fondamento visto che Milano investe consisten-ti risorse per riqualificare via Volturno realizzando due importanti pi-ste ciclabili monodirezionali che risulterebbero inservibili per ben duegiorni alla settimana perché occupate dai banchi del mercato.Certo, spostando il mercato in viale Zara si dovrebbero ristudiare tuttele intersezioni in quel tratto di strada e ripensare la viabilità in viaVolturno e via Confalonieri, due importanti strade a senso unico. Manon sembrano difficoltà insormontabili.Appuntamento ai prossimi me-si per gli sviluppi di questa annosa vicenda. (Daniele Cazzaniga)

Gli elicotteri in casa La sistemazione del mercato I parcheggi a strisce blu

all’ambiente, alla sostenibilità, al riuso, al recupero della tradizionesartoriale), Samanthakhan Tihsler è stilista di abiti da sposa, ma an-che un’abile e attenta modellista. Tutta la produzione dei capi è rigo-rosamente realizzata a Milano, fra l’Isola e la Bovisa. I tessuti che uti-lizziamo provengono da un progetto (la “banca del tessuto”) che Isoladella Moda porta avanti dal 2009. Si tratta di un progetto di collabo-razione e scambio fra aziende tessili italiane e microimprese di moda,che permette a queste ultime di recuperare materiali di pregio e pro-dotti in Italia, che sono però “di scarto” perché inservibili (per quanti-tativo o perché fuori collezione) nel sistema moda tradizionale. Na’Atnasce quindi con l’intento di coniugare una filiera sostenibile conun’attenta ricerca in termini di costruzione sartoriale del capo, realiz-zando un prodotto di qualità, sia in termini di materiali, sia per quan-to riguarda la manifattura”. (Sergio Ghittoni)Na’At Showroom: via Mercantini, 15 - Tel. 02 66222282 - Na’At puntovendita ufficiale: via Carmagnola, 7 - Tel. 02 87390245 - Siti internet:www.naat.it - www.isoladellamoda.net - www.samanthakhantihsler.it

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ONA NOVE 17Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

AMARCORD

I NOSTRI PERSONAGGI

Valeria Casarotti - Teresa Garofalo

Manifattura Tabacchi: là dove nascevano le bionde ci sarà (forse) una città

Nelle istantanee di Antonio De Angelis la vita della vecchia Via Cicerone

Un “operaio dello spettacolo” che lavora per gli altri sul palcoscenicoMario Ercole, recente “cittadino niguardese”, sta organizzando una performance teatrale con i detenuti del carcere di Bollate,

dei corsi di formazione per giovani nelle varie specializzazioni tecniche teatrali, una scuola di danza classica. Il tutto come volontario.Maria Piera Bremmi

Antonio De Angelis questo mese con il suo riccoreportage fotografico ci fa conoscere una delle

vie più note del vecchio borgo niguardese, la viaCicerone, così come era negli anni ‘70 e ‘80.In due volumi richiama alla vita la sua gente, i suoipalazzi, i cortili, le case e i negozi. Alcuni di questiedifici non esistono più, altri, ristrutturati, hannoprofondamente mutato il loro aspetto.La casa di rin-ghiera di via Cicerone 17 negli anni ‘70,come si evin-ce dalle foto,era piuttosto dimessa e trasandata:am-pie rampe di scale da farsi faticosamente a piedi,lunghi fili di ferro per stendere la biancheria e servi-zi igienici comuni. “In questo stabile - ricorda DeAngelis - hanno vissuto e lavorato professionisti e ar-tisti. Ricordo il laboratorio dello scultore MicheleDiglick, lo studio Garavaglia, allestitore di stand evetrinista,quello del pittore Gandola,anche vicepre-side dell’Accademia di Brera. Qui, fino agli anni ‘93-‘94 ho avuto anch’io il negozio e il laboratorio fotogra-fico. Il mio studio, situato all’ultimo piano, godeva diuna bella vista sui tetti circostanti.”Ed ecco suggestive immagini di camini che si staglia-no contro il rosso fuoco di un tramonto estivo, tettiimbiancati dalla neve o sovrastati da nuvole minac-ciose, uno spicchio di azzurro cielo reso magico dalpassaggio della cometa di Halley o da un fantasticoarcobaleno che sembra la pennellata di un pittoreestroso. “Oggi - spiega Antonio De Angelis - questoedificio è completamente ristrutturato mentre al ci-vico 14 la “gloriosa”trattoria Vera,punto di ritrovo diappassionati bocciofili,non esiste più.Nel retro dellatrattoria si apriva un ampio cortile dove, oltre a unfresco pergolato, si trovavano le piste della bocciofilaFratellanza.Nel quartiere,allora, c’erano molti cam-pi di bocce, un modo per spendere poco, socializzare,divertirsi semplicemente tra un bicchierotto di vinoe quattro chiacchiere. Si tenevano gare, tornei moltopartecipati e si festeggiava con ottime bottiglie di vi-no. Poi il declino. All’inizio degli anni ottanta la boc-ciofila e la trattoria vengono chiuse ed è la fine di unmondo, di un modo diverso di vivere la vita, la con-clusione di un’epoca sociale della stessa via.”I clic dell’artista si concentrano poi sulla gente, gli

uomini o le donne che con la loro personalità hannodato un’impronta, un’identità a questa via. Ecco laLina, sorridente, con l’immancabile grembiule bian-co appuntato al petto con due spille da balia.Insiemealla signora Giovanna gestiva una delle più anticheposterie del quartiere “gratificando il palato di diver-se generazioni di clienti con squisiti prosciutti e pro-fumati formaggi”. C’è poi Giorgino il lattaio. Nel suolocale ci si ritrovava a discutere animatamente disport oppure, seduti sulla panchetta esterna, ci sifermava a osservare divertiti il via vai della strada.La latteria era un meraviglioso luogo di delizie an-che per i bambini, affascinati dalla quantità di cara-melle variopinte che il Giorgino vendeva a numero.Ed ecco ancora tanti altri noti personaggi: il pittoreGandola, Pasqualino il parrucchiere, il calzolaio, ilcustode di via Cicerone 17, Salvatore l'imbianchino,Glauco il camionista,“un personaggio mitico a cui hovoluto molto bene. Faceva anche il rottamatt. ANiguarda, infatti, ma soprattutto alla Bicocca, al-l’epoca ce n’erano molti di questi ambulanti. Mi ri-cordo che da ragazzo anch’io raccoglievo il ferro coni miei compagni per raccattare le 50 lire e poter an-dare alla piscina Scarioni”.Una serie di fotografie sono dedicate alla cerimoniadel funerale di Erminio Melzi, partigiano nellaResistenza molto noto nel quartiere. Una di questeriprende un sacerdote affiancato da un vecchio par-tigiano.Tra i due si coglie uno sguardo di intesa,unacomunione di sentimenti che rendono l’immagineparticolarmente suggestiva ed emblematica: sono ledue anime, le due fedi di Niguarda, unite in un mo-mento di dolore. “Trasmettere la memoria - conclu-de De Angelis - è fondamentale ed è questo l'obietti-vo del mio lavoro. I due volumi dedicati alla viaCicerone vogliono essere un omaggio a tutte le per-sone che ho conosciuto e con le quali per molti anniho vissuto,persone semplici che senza arroganza népresunzione portavano dignitosamente avanti la vi-ta quotidiana, i mestieri, le professioni e si riconosce-vano nei valori fondamentali dell’essere uomini. Iltempo passa, cambiano i volti ma i valori e gli idea-li, trasmessi da generazioni, restano immutati.”

Se questa fosse una canzone, parafrasando Adriano Celentano ela sua celebre “Il ragazzo della via Gluck”, inizierebbe così: “Là

dove c’era il tabacco, ci sarà (forse) una città”. È la storia dellaManifattura Tabacchi di viale F. Testi, un tempo fiore all’occhiellodell’industria italiana delle sigarette che ora ospita la sede delCentro sperimentale di cinematografia che forma futuri attori e re-gisti. In attesa che si compia la riqualificazione completa di que-st’area (80mila metri quadrati) con appartamenti, un supermerca-to, un asilo e un po’ di verde.La Manifattura nella nostra zona è arrivata alla fine degli anni ‘20,in seguito alla decisione del Demanio di trasferire l’industria del ta-bacco da via Moscova. Nel 1939 ci fu il raccordo con la ferrovia e neldopoguerra furono costruiti la centrale termica, le officine meccani-che, i fabbricati per la lavorazione e la torrefazione, la bocciofila el’asilo. È del 1954, invece, la realizzazione del simbolo dellaManifattura Tabacchi: l’ingresso, con il leone, emblema del monopo-lio di Stato, accanto alla scritta e, sotto il portico dell’androne, il mo-saico di Piero Cantù che celebra tutta la filiera, dalle foglie grezze ditabacco alle sigarette finite.Sono in molti, nei nostri quartieri, ad aver lavorato alla Manifattura.Numerose le donne, le cui dita sottili erano più adatte a raccogliere le

sigarette. “Zona Nove” ne ha intervistata una, Franca Centi, una chela manifattura l’ha vista nascere: “Sono nata in via Val Maira 6 - rac-conta - e oltre casa nostra c’era solo la caserma e poi nulla, solo prati”.Franca è entrata in Manifattura Tabacchi a 21 anni, nel 1968, gra-zie a un concorso: “All’inizio ero operaia comune e mi occupavo dipreparazione delle materie prime per le Super e le Nazionali.Perchéogni tipo di sigaretta è frutto dell’unione di alcune qualità di tabac-co; così, quando arrivavano le balle e le botti con le varie foglie, noile smistavamo per poi consentire la fasi successive come la battitu-ra, la trinciatura, la lavorazione e il condizionamento, per poi finirecon l’inscatolamento e la spedizione del prodotto finito”.E com’era il lavoro in manifattura? “I primi tempi soffrivo l’odore deltabacco: era forte, bisognava abituarsi. Il turno di lavoro era “uma-no” e andava dalle 8 del mattino alle 16, così avevamo il tempo di se-guire anche la famiglia. Nel 1972, poi, ho vinto un concorso internoe sono diventata verificatrice: mi occupavo di seguire la produzionee la distribuzione. Lavorare qui era bello, era una vera e propria cit-tadella con la mensa, l’asilo, dove è stata iscritta anche mia figliaValeria, gli spogliatoi e la chiesetta: ai miei tempi eravamo più o me-

no in 600. Un bell’ambiente dove sono nate anche solide amicizie”.E chi era fortunato ha trovato anche l’amore: Franca, infatti, pro-prio in Manifattura ha incontrato quello che oggi è suo marito,Franco Baioni, assunto nel 1967, che all’epoca faceva il pendolarecon il suo paese natale, Cassano d’Adda, ma che ormai da 40 an-ni è cittadino della Zona 9. “Anch’io lavoravo alla preparazionedelle materie prime, ma come elettromeccanico - racconta -: al-l’inizio facevo funzionare le macchine, successivamente interveni-vo in caso di guasti o necessità. Nel corso del tempo, io che ho la-vorato lì per 31 anni, ho proprio visto la lenta sostituzione del la-voro dell’uomo con quello dei macchinari: ne arrivavano costante-mente di nuovi e sempre più efficienti. E poi mi ricordo i control-li all’uscita, severissimi: ogni sera venivano fatte aprire le borseper evitare furti. Qualche curiosità? Ogni tanto si sperimentava-no nuove sigarette: i dirigenti si riunivano, le fumavano e poi for-nivano i loro suggerimenti. La Ms, ad esempio, è nata qui”.A un certo punto, nel 1999, la Manifattura Tabacchi chiude però ibattenti. Oggi non ci sono più macchinari, depositi e officine, ma au-le di montaggio, una sala proiezioni e un teatro di posa. Non ci sonopiù operai ma una quarantina di ragazzi che aspirano a diventareattori e registi. È il segno dei tempi.

Roberto Braghiroli

Mario Ercole, una laurea in “Arti e Scienze dello Spettacolo”conseguita presso la facoltà di Lettere dell’Università La

Sapienza di Roma, vive da circa un anno a Milano dove, malgra-do la difficoltà di inserirsi in un ambito totalmente nuovo, ha giàiniziato, come da sempre, ad occuparsi di teatro, ma di teatro co-me strumento utile e necessario per conoscersi e migliorare sestessi: ne è un esempio il progetto che sta realizzando presso ilcarcere di Bollate.Ma lasciamo che Mario Ercole, personaggio riservato ma di notevo-le autoironia (con un curriculum “da far paura” si definisce “operaiodello spettacolo”) ci parli di sé e della sua esperienza.“Avevo 11 anni quando entrai per la prima volta in un grandeteatro; era il “Regio Teatro San Carlo” di Napoli. Partecipai auna selezione per l’ammissione alla Scuola di Ballo dello stes-so teatro per un numero limitato di posti: ventiquattro in tut-to. La mia formazione artistica e professionale inizia lì, alla fi-ne degli anni sessanta, nel pieno della contestazione studente-sca. Non escludo che questo abbia influito molto sulle scelteche avrei fatto in futuro: da un lato, ero come ingabbiato a se-guire le regole ferree, la grande severità e disciplina della dan-za classica. Dall’altro, il movimento politico-studentesco mi ri-succhiava nella sua spirale trasgressiva. In quegli anni mi av-vicinai anche al teatro politico: quello che si faceva nei garage,negli scantinati, in casa, in autogestione. Nel 1974 vinsi il con-corso ed entrai a far parte del Corpo di Ballo del teatro SanCarlo: da allora credo di non aver più abbandonato questo miodualismo artistico. Anzi, aggiungo, più passavano gli anni epiù il mio interesse per la ricerca teatrale cresceva… ma que-sta è storia di ieri. Veniamo all’oggi”.

Ecco, infatti, ritorniamo a quanto abbiamo accennato all'ini-zio: il lavoro nel carcere di Bollate.“Si tratta di un progetto destinato a tutti i detenuti tossico-dipen-denti e alcool-dipendenti, con la collaborazione dell’Asl-Mi, Ser.T 3 eil dipartimento di Psicologia dell’Università La Cattolica, patrocina-to e finanziato dalla Coop. Luce e Anvolt onlus, dal titolo: Raccontar-

si, percorso verso la libertà. Ci sto lavorando da mesi, affiancato ini-zialmente da uno psicologo il cui intervento ha permesso ai ragazzidi superare la diffidenza, lo studiarsi a vicenda, il timore di aprirsi,di mettersi in relazione con l’altro. Ora il lavoro prosegue con incon-tri settimanali e, a percorso completato, è prevista per la fine dimarzo una performance teatrale con protagonisti tutti i detenuti chehanno partecipato al progetto”.

Leggendo la presentazione dei tuoi progetti ci ha incuriosi-to la parte definita “laboratorio”. Di cosa si tratta esatta-mente?“Si tratta di un’iniziativa di grande interesse e coinvolgimento socia-le, di un investimento a medio-lungo termine, destinato a fasce so-ciali meno abbienti. Essa è tesa alla creazione di nuove opportunitàdi lavoro che passano attraverso il sistema teatro. Corsi di formazio-ne (gratuiti) per giovani (16/18 anni di entrambi i sessi) di tecnicoteatrale: macchinista, elettricista, attrezzista, sartoria, perché il tea-tro non è solo sinonimo di grandi nomi, al contrario è il lavoro serioe puntiglioso di tante professioni, che anche se non compaiono nelcartellone ne sono senza dubbio la spina dorsale”.

Non mi sembra però che tu ti fermi lì. Parlerei addiritturadi progetti a grappolo...“Effettivamente sì. Penso, vista la mia formazione, ad una Scuola diDanza Classica sempre gratuita o con un contributo minimo da par-te delle famiglie per non incidere con rette onerose.Tutto ciò dareb-be così la possibilità di proseguire, attraverso l’attribuzione di borsedi studio, in centri più specializzati, ma soprattutto di far realizzareun sogno a qualche giovane talentuoso che, in altri modi, gli sareb-be negato. Ma c’è di più. Per gli anziani, per la solitudine, per l’acco-glienza, per la dispersione scolastica, per la tossico-dipendenza e mifermo qui… tutti realizzabili con tecniche delle arti figurative.”

Una tua riflessione sul futuro nel campo artistico-culturale?“Il pericolo che si corre in questo campo è il depauperarsi del no-stro inesauribile patrimonio. Rinunciando definitivamente alla

sua vocazione e al suo ruolo trainante e centrale, il teatro è difatto diventato una cittadella chiusa al suo interno, una riservaassoluta di pochissime lobbies.Questo per dire che cultura e politica implicano entrambe unacura del mondo, che entrambe convergono verso l’interesse peril mondo pubblico; politica e cultura non sono sfere separate delcomportamento umano. L’arte e la politica sono dunque connes-se da un elemento comune: come dice Hannah Arendt, entram-be sono fenomeni del mondo pubblico. Non è più tollerabile chei nostri giovani escano dalle scuole ignorando tutto diShakespeare, di Goethe, di Dostoevskji, o dei nostri: Pirandello,Pasolini e tanti altri. In buona sostanza, si tratta di capire cheil teatro può essere, anzi deve essere, il centro motore di tutti gliavvenimenti culturali. L'interesse intorno ad esso sviluppa unapolitica per lo spettacolo, una politica per l’informazione teatra-le e musicale, per la cultura, per l’edilizia teatrale, ma anche mo-menti di autentica socializzazione e di educazione. Si pensi sol-tanto alle straordinarie capacità che il teatro possiede di valo-rizzare, far crescere, ampliare e diffondere il nostro patrimonioculturale ed artistico, di sostenere e sviluppare con successonuove forme di lavoro: artistiche e tecniche, manageriale e im-prenditoriale, intellettive e direttive, in vista anche dei futuricambi generazionali. Sviluppare una nuova cultura teatrale nonsolo sul teatro ma anche sugli uomini di teatro, o per meglio di-re, su quegli uomini che del teatro hanno fatto la ragione dellaloro vita diventa imperativo categorico ma, mi rendo conto, la si-tuazione oggi è particolarmente complicata. La preoccupazioneche nutro è legata ai ritardi a cui il nostro Paese non è riuscitoa dar risposte soddisfacenti in questi anni. Tante sono le mate-rie : scuola, sanità, giustizia, trasporti e cultura, una situazionetale da mortificare ogni più volonterosa iniziativa.”

Il Centro Culturale della Cooperativa inizierà una collaborazionecon Mario Ercole a gennaio. Poiché parte della sua esperienza tea-trale proviene dal mondo dell’opera lirica, abbiamo organizzato conlui 4 incontri dall’accattivante titolo “Mettersi all’opera”.

Page 18: s.n.c. ONA NOVE · 2014-04-02 · Jolly 2 di via Val Furva. La sua scomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per il suo modo di

ONA NOVE 18 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

A Bresso le migliori matite umoristiche - con in testa Sergio Staino e il “nostro” Giovanni Beduschi, - raccontano in una mostra i 150 anni della nostra storia.

pagina a cura di Valeria Casarotti-Teresa Garofalo

Ad Art Action un po’ per sorridere e un po’ per ricordareLe vignette satiriche di Gero Urso e le xilografie garibaldine di Adolfo Saporetti

HUMOR IN ONA

Dopo la pausa estivaè ripresa appieno

l’attività della galleriaArt Action che, in viaDante 15/a a Bresso, inottobre ha presentatoben due mostre “10 eLode” e “Il Risorgimen-to di Cartone”. La pri-ma raccoglie una seriedi illustrazioni satiri-che realizzate negli an-ni da Gero Urso, pittoree grafico pubblicitario,

un artista che i nostri lettori ben conoscono. Sue, infatti, sonole vignette che, da vari anni ormai, appaiono sulla prima pagi-na del nostro giornale: vignette mordaci, canzonatorie, elegan-temente ironiche su temi di attualità soprattutto riguardantila nostra zona.Numerosissime nella sua quarantennale attività artistica levignette pubblicate da Gero Urso su riviste e varie testategiornalistiche o presentate a concorsi. In mostra solo una pic-cola selezione. Tra queste la vignetta premiata alla 24a

Biennale di Umorismo nell’Arte tenutasi nel 2007 a Tolentinoche rispondeva al tema “Che fine hanno fatto gli uomini”. Il di-segno, divertente parodia di una famosa scena di un film diMarilyn Monroe, presenta uno scozzese che, imbarazzatissimo,tenta di ricomporre il kilt sollevato dall’aria che da una gratadella metropolitana sale a scoprirgli le gambe. Una mostra di-vertente, davvero una bella occasione per ridere a cuore aper-to sui difetti e sui vizi di noi umani.Al Risorgimento e ai suoi protagonisti è invece dedicata la mo-stra intitolata “Il Risorgimento di Cartone”, un’esposizione di9 xilografie che nel 1961 furono pubblicate sul settimanale“Tempo Illustrato” in occasione dei festeggiamenti per il cente-nario dell’unità d’Italia.Raccolti e conservati da Luigi Allori sono cartoni con incisionibicromatiche e monocromatiche riproducenti episodi e ritrattidel nostro Risorgimento, l’incontro di Teano, Garibaldi, Anita,Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini e Nino Bixio, opere pre-gevoli realizzate da Adolfo Saporetti, pittore toscano di respirointernazionale.Dopo gli studi di pittura a Parigi, infatti, egli si trasferisce inAmerica e negli anni del suo soggiorno a New York, dal 1940al 1961, frequenta i grandi intellettuali del Greenwich Villagecome Jackson Pollock, Samuel Beckett, Franz Kline ed altri dicui condivide idee e lotte.A Saporetti, artista dalla personalità inquieta, malinconica eironica vissuto nell'ultimo periodo della vita in Italia, tra laVersilia e Milano, la nostra città nel 1971, tre anni prima del-la sua scomparsa, ha dedicato un’importante mostra antologi-ca nelle sale dell’Arengario. Le xilografie esposte ad Art Actionsi possono ammirare fino al 12 novembre.

Arte moderna

Mac Marelyn Walter Tell Orange

Fontana 2011 Fachiro

Tra le numerose manifestazioni dedicate ai 150 anni dell’unitàd’Italia, come non segnalare la simpaticissima mostra di vignette

umoristiche “Dal Risorgimento ai giorni nostri” ospitata fino al 4 no-vembre nella prestigiosa cornice delle ex Ghiacciaie di piazza Cavour aBresso? Organizzata da Giuseppe Manni, coordinatore delle iniziativebressesi per i 150 anni, la mostra è stata curata dal disegnatore MarcoFusi e dall’umorista Giovanni Beduschi, vignettista del nostro giorna-le e trade union tra Bresso e il piccolo borgo toscano di Rigomagno, do-ve da 6 anni si organizzano concorsi umoristici a tema.Le vignette esposte sono, infatti,quelle partecipanti al Concorso Nazio-nale dell’Umorismo Rigomagno Ridens 2011,quest’anno dedicato a undoppio tema, l’unità d’Italia e la presenza di Giuseppe Garibaldi in Val-dichiana. Così attraverso i personaggi che hanno fatto l’Italia, da Ca-vour e Garibaldi a Berlusconi e Bossi le più note matite italiane hannoraccontato con tratti umoristici la storia del nostro paese. All’inaugu-razione della mostra erano presenti tra gli altri il sindaco FortunatoZinni, il presidente della Pro Loco di Rigomagno e alcuni fra gli au-tori delle vignette esposte.Tra questi il maestro nazionale dell’umo-rismo italiano Sergio Staino, che ha partecipato all’evento conun’opera fuori concorso. E a Sergio Staino, il celebre papà di Bobo,riusciamo non senza difficoltà a rubare qualche minuto per un’in-tervista che si rivela particolarmente piacevole per la simpatia del-la persona e l’acume delle sue considerazioni.È dal ‘79, quando è apparso su “Linus”, che seguiamo le vi-cende del suo alter ego, Bobo, le storie familiari di questopersonaggio che si svolgono sullo sfondo di problematichesociali e politiche dei vari momenti storici. In 30 anni mol-te cose sono cambiate. È cambiato anche Bobo e come?“Bobo è cambiato molto meno di me. Io sono invecchiato, lui è rimasto

un 40-50enne, i bambini sono rimasti piccoli, Ilaria poi non cresce maie invece in realtà ha 36 anni e attende il suo primo bimbo: è precaria equindi siamo proprio immersi nella società attuale! Negli ultimi tempiBobo ha dovuto ridurre la sua presenza sul giornale e lasciare spazio apersonaggi politici; nella mia satira oggi entrano sempre più spessoBerlusconi e questo governo che non si riesce a mandare via.Bobo com-pare meno un po’ perché l’autoironia nei confronti della sinistra si fabene quando la sinistra sta bene, quando è forte, quando invece, comeadesso, è così divisa si rischia di fare più danni che altro; in questo mo-mento c’è bisogno semmai di rafforzarla.Anche il giornale per cui scri-vo è cambiato;una volta lo leggevano in molti e avevo subito un riscon-tro, oggi chi legge ‘L’Unità ’ è una piccola fetta delle persone di sinistra,altri preferiscono leggere ‘La Repubblica’ o ‘Il Fatto Quotidiano’ che of-frono l’occasione per arrabbiarsi.Santoro,Travaglio e anche il mio ami-co Vauro hanno presa in questo modo, ma io trovo che sia anche un li-mite,perché sono distruttivi,mentre c’è un momento in cui è importan-te costruire, unirsi per creare e non nei corridoi, come fa D’Alema, per-ché così non è una costruzione condivisa. Bisogna trovare un filo cheunisca i vertici e la base, che colleghi tutti, i precari, gli indignati, i se-guaci di Renzi. Non basta stare in televisione, bisogna che i nostri poli-tici vadano in mezzo alla gente, la ascoltino, si mettano in gioco senzapaura dei fischi o delle critiche;solo così possono cogliere le idee che tan-te persone valide offrono con entusiasmo e convinzione.Bisogna opera-re con intelligenza,onestà e passione,mostrare che esiste una squadrache sta lavorando insieme, che sugli obiettivi di base è unita. Se non cisi muove in questo modo non vedo speranza per il nostro paese.”In questa nostra Italia, oggi così deteriorata, ha ancora unasua funzione la satira?“La satira è un’esigenza dello spirito,qualcosa di cui l’uomo non può

fare a meno. Può essere differente nella forma: c’è il momento in cuiha un aspetto apparentemente più qualunquista, un altro in cui sipone degli obiettivi più precisi. Io preferisco questo secondo tipo enelle mie ultime tavole sul settimanale satirico ‘Il Male’, faccio sa-tira politica molto precisa sia su Bersani, sia contro Bossi, sia suRenzi. Questo discorso politico in chiave satirica mi permette di su-scitare dubbi, di far lavorare di più il cervello, di porre dei problemiin modo divertente ma pur sempre porre dei problemi. Il ‘Male’nacque negli anni ’70 in risposta al compromesso storico traBerlinguer e Moro e a quel tipo di conformismo scaturito dal com-promesso; lo sberleffo che fu allora l’inserto satirico de ‘L’Unità’rompeva quel conformismo, per cui aveva senso anche usare unacerta volgarità. Ora con Berlusconi che ci ha abituato a trattareargomenti così squallidi e con tanti burocrati che si vendono perun appartamento, la volgarità è così tanta che personalmente minausea vederla anche sul giornale. Presentare in chiave satiricauna situazione virtuosa dei politici oggi farebbe certamente scal-pore, creerebbe lo stesso impatto esplosivo che provocò la volgari-tà all'epoca, quando appariva tutto molto serioso, molto solidale.Così per uno scoop forte su Angela Merkel, ad esempio, non ci sipuò mettere sullo stesso piano di Berlusconi, per batterlo in vol-garità. È senz’altro più efficace parlare della Merkel come della si-gnorina Rottenmeier. La satira, soprattutto in certi momenti, de-ve denunciare, raccontare cose che tutti conoscono ma che non sipossono dire a chiare lettere. Con la satira possiamo fare allusio-ni che la gente capisce. Ricordate la vignetta degli anni Settantadella piovra con la gobba? Tutti allora avevano capito che ci si ri-feriva ad Andreotti e alla sua presunta connivenza con la mafia.Ecco, questo tipo di satira su ‘Il Male’ ancora non la trovo.”

Buon Compleanno, Italia!

(Giovanni Beduschi) (Marco Fusi)(Salvatore Testa)

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ONA NOVE 19Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

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ONA NOVE 20 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Per Natale musica classica e leggera a Villa Clericie un incontro strano con Pio XII e Padre Pio a teatro

Diana Roca

Patrick Wolfalla Fabbrica del Vapore

Il londinese Patrick Wolf ha sempre fatto coincidere l’umore dei pro-pri dischi con lo stato d’animo personale. Infatti nei quattro album

che precedono il recente “Lupercalia” le tenebre si addensavano quasicon regolarità. Ma poi Patrick ha incontrato William, l’uomo della suavita, e questo ha fatto scaturire ottimismo e positività.Ciò che rende interessante il percorso di Patrick, però, non è soltanto illato emozionale,ma anche, se non soprattutto, la qualità della sua pro-posta musicale, che si è sempre mantenuta su un livello altissimo dal-l’inizio e fino ad ora. Intanto è necessario sottolineare la grande perso-nalità di questo artista, che ha saputo coniugare in modo mirabileun’impostazione tipica della canzone d’autore con un suono dall’im-pronta elettronica:una scelta piuttosto ardita nel 2003,quando Wolf hapubblicato il suo debutto “Licantropy” (come si può notare, a Patrick èsempre piaciuto scherzare con il cognome d’arte che si è scelto).I riscon-tri entusiasti sono subito arrivati e da allora la popolarità è andata au-mentando. Non c’è mai stato il grande salto verso il pubblico di massa,ma era onestamente difficile che chi ascolta musica in modo superficia-le potesse apprezzare le grandi profondità emotive e le contaminazionistilistico-sonore di Wolf.La vita cambia, però, e può portare a mutare atteggiamento nel con-cretizzare la propria arte. Così, “Lupercalia” è un album pop nel sen-so più classico del termine: melodie facili, suoni puliti, pianoforte ingrande evidenza, ritmica accattivante e, come dicevamo, positivitàalle stelle. Questo, ovviamente, non è piaciuto a tutti i fan di Patrick,abituati ad avere a che fare con una persona cupa e piena di proble-mi.Qualche detrattore è arrivato,addirittura,a definire questa svol-ta artistica “una versione orchestrale di Mika”. Da parte mia, inve-ce, c’è apprezzamento per la spontaneità d’animo che, ancora unavolta, traspare da questo disco, e non importa il fatto che ora le sen-sazioni proposte siano più facili e comode. Certo, se dovessi scegliereil peggior album di Patrick direi questo, però è solo perché gli altrisono più belli, non certo perché “Lupercalia” è brutto.Wolf non si è mai fatto vedere troppo in Italia, ma stavolta arrive-rà per ben tre date ad inizio dicembre. L’appuntamento è il 2 allaFabbrica del Vapore. Tra l’altro, questi concerti italiani saranno unevento speciale, perché sono stati annunciati come “piano/acousticshows”. Sarà, quindi, una serata in cui Patrick ci coccolerà con tan-ta delicatezza, una cosa che raramente gli capita di fare, visto comeama essere spesso fuori dalle righe, sia come look che come impo-stazione musicale dei suoi concerti. Ma l’amore fa miracoli ed il con-siglio, per tutti, è quello di sfruttare questo momento magico diPatrick Wolf per godersi una performance indimenticabile.

a cura di Stefano Bartolotta

Red Wine Serenadersdalla zona all’Europa

Il chitarrista Max De Bernardi, residente in Zona 9, fa parte dei RedWine Serenaders,una band che punta a una revisione in chiave mo-

derna della tradizione blues.Riviste come “Il Blues”e “Buscadero”stan-no già portando su un palmo di mano i Rws, e se andate sulla loro pa-gina Facebook vedrete numerosi commenti entusiasti da tutta Europa.Abbiamo avuto il piacere di intervistare Max via mail.Com’è nata la band?Quasi per caso 4 anni fa.Dalla mia collaborazione con Mauro Ferrareseè nato il cd intitolato “The Red Wine Tapes”, con una ventina di pezzidi folk blues, country blues e ragtime anni ‘20 e ‘30. Il cd vede la parte-cipazione in qualità di ospite della cantante Veronica Sbergia, che giàai tempi (2007) si esibiva con noi due come special guest. Poi è arriva-ta Alessandra Cecala (contrabbasso) e il progetto si è consolidato.La vostra proposta musicale è dotata di grande immediatezzae facilità d’ascolto, nonostante i tanti strumenti utilizzati.Come si arriva a sfruttare una costruzione sonora non sempli-ce per mettere l’ascoltatore immediatamente a proprio agio?Si scelgono dei pezzi della tradizione musicale suddetta e si rinfresca-no con una giusta dose di tecnica esecutiva “moderna” abbinata a unapresenza scenica divertente e coinvolgente.Come nascono le vostre canzoni?Gli unici pezzi originali che proponiamo sono quelli di MauroFerrarese. Il 90% del nostro repertorio attinge alla tradizione e quindisi tratta di riletture di vecchi brani dell’inizio del secolo scorso.Solitamente i pezzi prendono “vita” e si evolvono col tempo: è certo chenon suoniamo mai lo stesso pezzo nello stesso modo.Per voi è importante adattare la tradizione di un certo tipo diblues ai giorni nostri. Ci può spiegare meglio questo aspetto?È il tentare di unire una credibilità in termini artistici a una scanzona-tezza di approccio ad essere il punto forte dei Rws. Mi spiego meglio: itesti delle canzoni che eseguiamo sono di attualità: crisi del lavoro, po-litici disonesti, preti che commettono azioni poco idonee all’abito cheportano. Queste tematiche e altre più leggere vengono spiegate non inmodo accademico o noioso bensì divertente.È affascinante far riscopri-re alla gente che viene ad ascoltarti quanto sia ricca questa tradizionemusicale e quanto ha da dirci (e da darci) ancora oggi. Non dimenti-chiamo che tutta la musica “moderna” proviene dal Blues.Secondo voi, c’è un interesse tale da far arrivare la vostra pro-posta ad un gran numero di persone?Facciamo ancora parte di una nicchia ristretta! Anche se sto notandouna timida inversione di tendenza:chi non ci conosce e assiste a un no-stro concerto tendenzialmente torna e si appassiona al genere.Avete maggiore attenzione all’estero che in Italia?Il pubblico italiano non è ancora pronto a un ascolto differente da quan-to gli viene propinato dalle radio commerciali e dai programmi tv.Avete, come me, la sensazione, da musicisti, che determinatecose potrebbero riscuotere un maggior interesse se ci fosseropiù curiosità da parte degli appassionati di musica?Assolutamente sì! La curiosità è alla base di ogni crescita culturale eartistica. È la curiosità che ci ispira a cercare nuovi pezzi, a suonarestrani strumenti... I media devono avere il compito di aiutare l’ascolta-tore a scoprire cose nuove non certo a lobotomizzare le menti!Dal vivo avete diversi assetti: in duo, in quartetto e con una li-neup più ampia. Lo fate più per necessità logistiche o più peravere la libertà di esprimervi in diverse forme?Diciamo che facciamo di necessità virtù! Tu vivi in zona 9. Una realtà come la nostra è più un ostacoloo più uno stimolo nella scelta di dedicarsi alla musica?Per me è stato uno stimolo, sin da piccolo. Posso dire che la musica miha “salvato” o meglio preservato da un certo tipo di vita.

Jazz per beneficenza• Da Broadway a Hollywood per un ospedale inSenegal Il 28 febbraio, al teatro Dal Verme, grande spettacolodi beneficenza a favore dell’Ospedale La Divine Providence(Senegal):“Il grande jazz da Broadway a Hollywood”, con tra glialtri l’Orchestra di Paolo Tomelleri, Rossano Sportiello, PaoloAlderighi, Tullio De Piscopo e Christian Meyer, Carlo Bagnoli.Informazioni: Mira 3381361194. Prevendita fino al 15/12:galleria 20 euro, platea 40 euro. Prenotazioni presso “ZonaNove”, via Val Maira 4 - tel. 0239662281.

• Musica per “Il Mondo è la mia Casa” L’associazio-ne “Il Mondo è la mia Casa”, impegnata in progetti umani-tari per il Brasile, organizza per sabato 19 novembre (ore21.30) un concerto presso la Parrocchia San GiovanniBattista alla Bicocca. La band, formata da Ilaria Pregno-la-to alla voce, Igor Mazzone alla voce/chitarra, Fabio Busi-naro al basso, Piero Magliano alle tastiere e Mario Sassanoalla batteria, proporrà cover rivisitate del panorama inter-nazionale musicale. La serata, che ha come obiettivo quel-lo di finanziare i progetti umanitari dell’associazione, saràanche un piacevole susseguirsi di musiche soul-jazz concontaminazioni latineggianti, il tutto in un’atmosfera ele-gante che avvicinerà il pubblico al Brasile di oggi.

Il 3 e 5 novembre il grande melodramma è tornato al Teatrodegli Arcimboldi con il “Rigoletto”, musica di Giuseppe Verdi,

libretto di Francesco Maria Piave, direttore Marco Guidarini,regia, scene, costumi, disegno luci di Massimo Gasparon, mae-stri del coro Antonio Greco e Coro As.Li.Co del Circuito LiricoLombardo, orchestra de I Pomeriggi Musicali, interpreti PieroPretti, Jenish Ysmanov, Ivan Inverardi, Luis Cansino, IrinaDubrovskaya, Natalia Roman, Eugeniy, Stanimirov Iossifov,Alessandra Palomba, Veronica Senserini, Pasquale Amato,Mirko Quarello, Saverio Pugliese, Marian Reste, Miriam Ar-tiaco, Bianca Tognocchi.

Piccolo ConservatorioUna chitarra a chi s’iscrive

Con il patrocinio del CdZ 9, il Piccolo Conservatorio, diretto dalnostro maestro Alex Schiavi, dà vita a corsi musicali e profes-

sionali aperti a tutti. Di particolare interesse sono i corsi musicaliper bambini (a partire dai 4 anni). Poi ci sono i corsi per gli adultiper diventare chitarrista, bassista ed anche Operatore musicale.Una bella notizia: la sede del Piccolo Conservatorio è stata associa-ta (come sede di esami e di corsi) al famoso London College of Musicche vede tra i promotori Sir Paul McCartney - famosissimo exBeatles - e Dave Gilmour - chitarrista dei Pink Floyd.E una straordinaria offerta di lancio per i Corsi che iniziano a gennaio:tutti coloro che si iscrivono ai Corsi di Chitarra (acustica od elettrica), oal Corso di Basso elettrico avranno diritto a 10 mesi di lezioni, pagan-done solo otto e riceveranno una chitarra in omaggio.Per iscrizioni: Alex Schiavi - tel. 339-41.58.942 - E-mail: [email protected] - Sito della scuola: www.scuoladimusicamilano.eu.

APPUNTAMENTI CULTURALI

“L’occhio del poeta (io aggiungo: attore, musicista, pittore e tut-ti coloro che con il cuore creano un mondo incantato che ri-

stora l’anima) spazia dal cielo alla terra, dalla terra al cielo; e men-tre l’immaginazione riconosce la figura di cose sconosciute, la pen-na del poeta le trasforma in forme, e dà alle cose astratte una siste-mazione terrena e un nome.” (William Shakespeare) Illuminati da questo grande maestro, vi anticipiamo le scintille cul-turali di questo mese.

Centro Culturale della CooperativaVia Hermada 14 - 02/66114499• Il corso di cinema in quattro serate condotto da LuigiAllori “Alla scoperta della macchina e del linguaggio filmi-co” è terminato con una simpatica appendice. Una piacevolissimaserata in più, lunedì 7 novembre, dedicata esclusivamente a chiaveva seguito il corso: la proiezione di uno dei più famosi film di av-venture degli anni ‘80 “Indiana Jones”, interpretato da HarrisonFord. Il film è stato utilizzato da Luigi Allori come un'antologia incui gli allievi/spettatori hanno ritrovato tutti i moduli linguistici dicui si è parlato nel corso delle 4 serate precedenti.• Venerdì 25 novembre, ore 21, Il 1° di due incontri sul tema“Energia” “C’è un mare di petrolio”. Ce ne parlerà in modo legge-ro ma scientifico, con cognitio causae, il geologo Ezio Cazzola, unagrande esperienza in Italia e all’estero nel campo degli idrocarburi.La scoperta del fuoco insegnò all’uomo che era possibile liberarel’energia contenuta nel legno e in altre sostanze combustibili. Da al-lora tanto tempo è passato e il termine energia ha assunto di voltain volta vari aspetti, con parole che si accumulano in apparente di-sordine ma tutte strettamente collegate: piattaforme petrolifere,oleodotti, produzione, esaurimento fonti energetiche, disastri ecolo-gici. Un po’ di storia, come introduzione, renderà l’oggetto della di-scussione più familiare e poi verranno sfatate alcune leggende me-tropolitane quali... mari di petrolio... in Italia c'è o non c’è petrolio...nei prossimi anni il petrolio finirà... ecc.Il 2° incontro sul tema “Energia” è previsto per venerdì 13 gen-naio: toccherà il nucleare e sarà affrontato dal fisico nucleareLudovica Manusardi.• Sabato 3 dicembre, ore 21, “Concerto di Natale” Dopo il feli-cissimo concerto tenutosi nel mese di maggio nella splendida corni-ce di Villa Clerici, il Centro Culturale della Cooperativa mette a se-gno un'altra brillante iniziativa. Sempre a Villa Clerici, nel salone

Francesco Messina al-l’interno della Galleriad’Arte Sacra Contem-poranea, un nuovo con-certo con un quartettostrumentale e un pro-gramma dei più accatti-vanti: una escalation dibrani tratti dal reperto-rio più noto di musicaclassica, musica da filme canzoni in tema nata-lizio. Non aggiungiamoaltro a quanto già detto

in passato su questo ”palagio” settecentesco, autentico fiore all’oc-chiello di Niguarda. In primavera abbiamo potuto apprezzare l’alle-gria e i colori del suo giardino ma in questa stagione dell’anno VillaClerici, aiutata dalla musica, saprà sicuramente trasmetterci sensa-zioni e atmosfere diverse e più intime. Il concerto è a entrata liberacon prenotazione obbligatoria (Via Terruggia 8/14 - tel. 02/66114499).

Teatro della CooperativaVia Hermada 8, tel 02.6420761 02.64749997• Dall’8 al 27 novembre, “Io Santo tu Beato” di Renato Sartiin collaborazione con Bebo Storti, regia di Renato Sarti, con RenatoSarti, Bebo Storti e con Delma Pompeo, voce RadiomariacensuraDaniele Luttazzi, musiche Carlo Boccador, scene e costumi CarloSala. Pio XII e Padre Pio si incontrano in un ipotetico aldilà. Il pri-mo parla un latino maccheronico e ha in testa un copricapo a for-ma di cupola di San Pietro, il secondo si esprime in dialetto puglie-se e non si separa mai dai suoi peperoni fritti.• dal 29 novembre al 4 dicembre, “Mamma mafia pizzaspaghetti mandolino, di Walter Leonardi, con WalterLeonardi e Paolo Li Volsi, musiche originali tratte dal disco“Organizzo Eventi”. Evento, dal latino eventus, da avvenire, chepossa o stia per avvenire. Come dice il dizionario, è una proba-bilità, ovvero non si sa se poi veramente accadrà. Nonostantel’umana convinzione occidentale di avere tutto sotto controllo, inrealtà, nulla è sicuro, niente è immutabile nel tempo. La terrastessa è in continua mutazione. Di questo spesso ci si dimenticae così si perdono infinite possibili occasioni.

L’invito di SantinaEilà! sono sempre io… Santina

Portelli.Vi aspetto ad “Arte sen-za Freni” dal 10 al 20 novembre.Happy-hour il 10 novembre dalle21. (gli altri giorni 9,30-12,30/15,30-19,30 chiuso domenica e lunedìmattina). Dove? Artline Spazio, V.leFulvio Testi 93, tel. 02/66102824,www.artlinecornici.it.“Cerco di percorrere il cammino

dell’arte da molti anni, ma mai come in questo periodosento che l’arte vuole andare dovunque, che lei non ha con-fini, non ha limitazioni, la sua voglia di comunicare è sen-za freni... Solo uno: la nostra incapacità a percepirla inmodo autentico e semplice.”

Successo del “Rigoletto” al Teatro degli Arcimboldi

FIATO ALLE TROMBE

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ONA NOVE 21Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

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ONA NOVE 22 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

VOLONTARIATO

All’Ospedale di Niguardainsieme per il Progetto Spazio Vita

Un progetto che prevede la realizzazione di un Centro polifunzionalecollegato all’Unità Spinale Unipolare.

Monica Landro.

La grande rete di Zona 9Primo Carpi

Come da tradizio-ne, ormai, la fe-

sta di Niguarda te-nutasi nel mese scor-so è stata anche unavetrina insostituibiledi proposte virtuose.Ecologiste, ambien-talistiche, associati-ve. Le feste di territo-rio, in effetti, costi-tuiscono ormai delleprove generali di po-

litica di coesione che prima o poi troveranno,ciascuna a casa sua, sedi e formule istituziona-li opportune. Una conferma di questa tenden-za era costituita dalla presenza, tra le decinedi bancarelle che popolavano la festa, di alme-no una decina di associazioni di Zona. DallaAsso-ciazione Genitori di Via Cesari, alla coo-perativa sociale Ipazia. Dalla Casa della Re-denzione di Villa Clerici, all’Ecomuseo.Abbiamo parlato con tutti, già conosciuti o an-cora da far conoscere. Ma ci siamo soffermatipiù a lungo al banchetto della CooperativaSociale Diapason Onlus (accreditata nell’apri-le 2009 nelle zone 8 e 9 di Milano, sia sui ser-vizi/interventi socio-educativi sia su quelli so-cio-assistenziali) perché vi si pubblicizzavanon solo il proprio operato ma anche e special-mente quello di “9 in rete”. Di quella rete, cioè,formata da realtà pubbliche e private dellaZona 9, che operano con i minori e le loro fami-glie. Rete che ora, nella sua nuova edizione, staspecializzando la propria attività di medio-lungo periodo su quanto più appartiene allasua storia. Ovvero la promozione dell’acco-glienza e della prossimità familiare. E che staprocedendo anche, ed è già a buon punto, allamappatura delle risorse attive nella zonaBicocca-Niguarda.Oltre a Diapason fanno parte della Rete diver-se Cooperative sociali di zona (Duepun-tiaca-po, La Grande Casa e Vsp Bruzzano, Comin),l’Istituto Comprensivo Sandro Pertini, i CentriComunali di Aggregazione Multifunzionale edi Aggregazione Giovanile di via Ciriè, le Uni-tà Operative di Neuropsichiatria dell’Infanziae dell’Adolescenza (Uonpia) degli ospedali dizona (tutela e promozione della salute dei sog-getti in età evolutiva), la Parrocchia di San

Giovanni Battista della Bi-cocca. Questecomponenti spesso appartengono anche aconsorzi di secondo livello come FarsiProssimo, Aquilone, Caritas e Villa Clerici.La rete, di fatto, è un modello ormai obbliga-to per affrontare con efficacia e sostenibilitàeconomica le problematiche sempre più com-plesse del disagio, della integrazione, dell’-handicap. Scorrendo i nodi di questa rete, os-sia i nomi di chi la costituisce, si vede subitoinfatti che essa permette (proprio appunto inquanto “rete” ossia matrice di più operatori)di condividere sia i problemi operativi sia lecompetenze lasciando inalterati, anzi valo-rizzandoli più a fondo, i punti di eccellenza diognuno di essi.Per meglio capire l’importanza del nuovoprogetto, che saremo lieti di seguire da vici-no, ci sembra importante fornire alcuni cen-ni su quel nome che ci ha così a lungo trat-tenuto. “9 in rete” rappresenta infatti un’es-perienza peculiare e precorritrice della no-stra Zona. Essa nasce spontaneamente nel2006 come rete di soggetti associativi, coo-perativi e dei servizi pubblici sui quartieridi Bicocca, Niguarda e Prato Centenaro periniziativa del consorzio Farsi Prossimo e diCaritas Ambrosiana.Sempre nello stesso anno vengono organizzatidiversi momenti assembleari e messo a puntouno studio di fattibilità per un progetto trien-nale di coesione sociale. Dopo di che l’opportu-nità di un bando (della Cariplo) sulla coesionesociale del 2009 favorisce la nascita di un ra-gionamento sistematico e di lungo periodo sul-le potenzialità di questa rete e sui modi perrenderla ancora più inclusiva ed efficace.Il bando poi ha visto vincitore un altro proget-to, e molti propositi quindi sono sfumati o sonostati differiti nel tempo.Ma gli obiettivi, i metodi (quello della pro-grammazione integrata territoriale special-mente), le componenti sociali, le persone chehanno concorso a quella stagione anticipatricee visionaria di “9 in rete” hanno di fatto costi-tuito un patrimonio che, come abbiamo visto,non si è dissolto.Un patrimonio la cui ricomparsa costituiscedavvero un messaggio, implicito e importan-tissimo, che siamo certi verrà raccolto dalleIstituzioni di Zona.

Il progetto Spazio Vita è molto ambizioso, è in li-nea con i recenti dettami della Convenzione Onu

per i diritti delle persone con disabilità ed è pro-mosso da Aus Niguarda Onlus e Asbin (Associa-zione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda), le dueassociazioni attive presso l’Unità Spinale Unipola-re di Niguarda.Il Progetto prevede la realizzazione di una nuovastruttura, un centro polifunzionale collegatoall’Unità Spinale di Niguarda, presso l’Ospedale diNiguarda: 500 metri quadri in cui troveranno spa-zio tutte le attività sociointegrative del percorso diriabilitazione per i pazienti dell’Unità Spinale, per-sone che riportano lesioni al midollo spinale (esitodi incidenti, traumi della strada, sul lavoro e spor-tivi) e bambini e ragazzi affetti da spina bifida.Presso il Centro verranno realizzati laboratori diarte e musicoterapia,pet therapy,aula informatica,sportelli informativi delle associazioni, spazio giocoe aula studio per i ragazzi, sale per convegni e in-contri, sale per i colloqui dello psicologo e dell’assi-stente sociale con i pazienti e i familiari; tutte ini-ziative che necessitano di uno spazio adeguato e at-trezzato, che permetta di aprire la struttura al ter-ritorio, dando l’opportunità a tante persone con di-sabilità di continuare a frequentare corsi e momen-ti di aggregazione, altrimenti preclusi.In Italia sono 80.000 le persone con una lesione almidollo spinale, 2000 nuovi casi all’anno, mentreun bambino su 1500 nasce affetto da spina bifida,una grave malformazione congenita.La lesione al midollo spinale colpisce prevalente-mente persone giovani (l’80% tra i 10 e i 40 anni).Il 48% delle cause di origine traumatica è rappre-sentato da incidenti sulla strada, seguiti da cadu-te e incidenti sportivi. Una lesione al midollo spi-nale rivoluziona la vita di chi ne è colpito e deisuoi familiari: le conseguenze sono in primo luo-go fisiche, con problemi di ordine motorio (la pa-ralisi degli arti inferiori, paraplegia, o di tutti equattro gli arti, tetraplegia), sensoriale e di per-dita di controllo degli organi interni, ma anche diordine psicologico e sociale. La spina bifida è unamalformazione della colonna vertebrale causatadalla mancata chiusura del tubo neurale, che siaccompagna a compromissione midollare di enti-tà variabile, con conseguenti danni neurologici,

che investono la sfera sensitiva e motoria. L’80%dei casi si accompagna ad idrocefalo.L’Unità Spinale Unipolare di Niguarda è operativadal 2002 e rappresenta una delle prime esperienzein Italia di approccio globale al problema delle le-sioni al midollo spinale attraverso la cura, la riabi-litazione e il reinserimento sociale, familiare e lavo-rativo delle persone mielolese.Aus Niguarda onlus è una organizzazione di volon-tariato costituita nel 1998, che affianca l’attivitàdell’Unità Spinale, sviluppando iniziative e serviziche integrano il percorso riabilitativo dei pazienticon paratetraplegia e ne favoriscono la loro pienainclusione sociale. Orienta le persone afferenti al-l’Unità Spinale verso la conoscenza dei loro diritti,fornisce consulenze su problematiche giuridico/le-gali, barriere architettoniche/accessibilità, avvia-mento allo sport e al tempo libero.Promuove lo svi-luppo di progetti innovativi, come la pet therapy,l'arteterapia, la musicoterapia, diventate ormai at-tività continuative e fornendo un supporto com-plessivo, che aiuta la persona a ridefinire il proprioprogetto di vita. Aus si fa anche carico di reperirefondi per sopperire a esigenze specifiche dell’UnitàSpinale, in termini di strumentazioni mediche eausili riabilitativi.Asbin si prende cura dal 1989 dei bambini affet-ti da spina bifida seguiti presso il Centro SpinaBifida dell’Unità Spinale di Niguarda. L’obietti-vo dell’associazione è quello di supportare l’atti-vità del Centro Spina Bifida, che garantisceun’assistenza medico riabilitativa qualificata eassicura un sostegno psicologico sia alla personaaffetta da spina bifida sia alla famiglia. Asbinpromuove attività a carattere scientifico, clinicoe socio-assistenziale e reperisce fondi per esigen-ze specifiche del Centro.Inutile dire che a fronte della sempre minor dispo-nibilità di fondi da parte delle pubbliche ammini-strazioni, sempre più importante negli ultimi tem-pi è il contributo fornito da realtà private desidero-se di sostenere progetti ad alto impatto sociale.

Per informazioni e contribuzioni: www.ausniguar-da.it e www.asbin.it

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Finalmente si lavora

ONA NOVE 23Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

BELLEZZA IN ONAFOTOREPORTER DI ONA

a cura di Franco Bertoli

La madre dei cretini è sempre incintaa cura di Franco Massaro

Foglie da spettacolo

Visto come sono andate le stagioni quest’anno, non ci si puòlamentare dell’autunno, del suo sole e delle sue temperatu-

re. I giardini hanno tenuto abbastanza bene ed anche il verdepubblico della nostra zona se l’è cavata egregiamente.Nei nostri giardini, alberi e arbusti con le foglie gialle o rossestanno moltiplicandosi, specialmente quelli provenienti dal NordAmerica, come lo Storace americano (Liquidam-bar styraciflua)e il Sommacco maggiore (Rhus typhina). Il primo è un alberopiuttosto grande, a volte imponente, mentre il secondo è normal-mente un arbusto ed è poco appariscente durante l’estate, ma simette in mostra in autunno (vedi foto) dando un tocco di colorenon indifferente tra le altre piante.Colorato e luminoso! Sono cer-to che non sarà sfuggito anche alla gente frettolosa.Da noi, il Sommacco maggiore è apprezzato anche perchéresiste bene agli influssi negativi delle zone abitate che, perMilano, non è poco! Questa pianta ha un paio di difetti danon sottovalutare: è infestante e tutte le sue parti sono leg-germente tossiche ed il lattice può anche provocare infiam-mazioni o irritazioni epidermiche o oculari.Nella vicina Svizzera è nella lista nera degli organismi al-loctoni invasivi vietati, perché costituisce una minacciaper la vegetazione indigena. Questo dopo averla introdot-ta, come pianta ornamentale per i giardini, attorno al1960. Una minaccia che non sembra tale da noi.([email protected])

Piazza dei Daini

Scuola T. Mann Scuola T. Mann

Parco Nord - Porta del Sole

A scuola con le ruspe

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ONA NOVE 24 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

le vuole fare trasparire dal suo nuovo bilancio, sul ruolo delle conso-ciate, sulle difficoltà infine delle previsioni 2012. Le domande e leosservazioni del pubblico, a loro volta, hanno sottolineato il disorien-tamento dell’opinione pubblica sottoposta a versioni contrastanti,l’importanza di una corretta informazioni al riguardo.È stato interessante vedere a confronto, su tutti i punti trattati, dueesperienze, due scuole di pensiero, due programmi di gestione dellacosa pubblica. Alla sicurezza con la quale l’assessore uscente ha ri-costruito situazioni ed exit strategies in caso di criticità, il presiden-te attuale della commissione bilancio ha contrapposto documentioggettivi di revisori esterni, lettere di allarme dello stesso interlocu-tore quando era in carica, relazioni interne preoccupate da più par-ti della macchina amministrativa.Naturalmente diverse a tutto campo le opinioni dei due politici sulruolo delle consociate, sull’utilizzo dei loro utili, sulle qualità e laquantità degli eventi-business e delle future entrate per oneri di ur-banizzazione. Largamente condivise da entrambi, invece, le preoc-cupazioni per il bilancio 2012 dove in seguito ai tagli effettuati dalgoverno centrale si stanno delineando mancati trasferimenti di cir-

Il Comitato Stop Esonda Seveso informasu uno “studio idraulico” della Regione

Pierluigi Angiuoni (Comitato Stop Esonda Seveso)

OTTICA E OPTOMETRIA

I nuovi requisiti visivi per la patente di guidaEcco i nuovi requisiti visivi per la patente di guida per soggetti con pa-

tologie a carico del sistema visivo.• Art. 1 - 1. È recepita la direttiva 2009/112/Ce. Il rilascio e la con-ferma di validità della patente di guida a soggetti con patologie a ca-rico dell’apparato visivo, diabetici o epilettici è subordinato all’ac-certamento dei requisiti previsti dagli allegati I, II e III, facenti par-te integrante del presente decreto. 2. I punti 6, 10 e 12 dell’allegatoIII al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 30 set-tembre 2003, n. 40T, sono abrogati.I conducenti sono classificati in due gruppi: a) Gruppo 1: conducenti diveicoli delle categorie A, B, B + E e delle sottocategorie A1 e B1; b)Gruppo 2: conducenti di veicoli delle categorie C, C + E, D, D + E e dellesottocategorie C1, C1 + E, D1 e D1 + E.• Vista - 1. II candidato al conseguimento della patente di guida(ovvero chi deve rinnovarla o ha l’obbligo di revisione ai sensi del-l'art. 128 del codice della strada) deve sottoporsi a esami appropria-ti per accertare la compatibilità delle sue condizioni visive con laguida di veicoli a motore. Dovranno essere valutati con particolareattenzione: acutezza visiva, campo visivo, visione crepuscolare,sensibilità all’abbagliamento e al contrasto, diplopia e altre funzio-ni visive che possono compromettere la guida sicura. Se c’è motivodi dubitare che la sua vista non sia adeguata, il candidato deve es-sere esaminato dalla Commissione Medica Locale.Per i conducenti appartenenti al gruppo 1 che non soddisfano le normeriguardanti il campo visivo e l’acutezza visiva, il rilascio della patentepuò essere autorizzato da parte della Commissione medica locale in “ca-si eccezionali”, correlati alla situazione visiva del conducente,ponendo li-mitazioni riguardo alla guida.In questi casi il conducente deve essere sottoposto a visita dallaCommissione che verifica, avvalendosi di accertamenti da parte dimedico specialista oculista anche l'assenza di altre patologie che pos-sono pregiudicare la funzione visiva, fra cui la sensibilità all’abbaglia-mento, al contrasto, la visione crepuscolare, eventualmente avvalen-dosi anche di prova pratica di guida. La documentazione sanitariainerente agli accertamenti posti a base del giudizio espresso dovrà re-stare agli atti per almeno cinque anni.• Gruppo 1 - 2. Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente diguida deve possedere un’acutezza visiva binoculare complessiva, an-che con correzione ottica, se ben tollerata, di almeno 7/10, raggiungi-bile sommando l’acutezza visiva posseduta da entrambi gli occhi,purché il visus nell’occhio che vede peggio non sia inferiore a 2/10. Ilcampo visivo binoculare posseduto deve consentire una visione inorizzontale di almeno 120°, con estensione di non meno di 50° versodestra o verso sinistra e di 20° verso l’alto e verso il basso. Non devo-no essere presenti difetti in un raggio di 20° rispetto all’asse centra-le, inoltre deve essere posseduta una visione sufficiente in relazioneall’illuminazione crepuscolare, un idoneo tempo di recupero dopo ab-bagliamento e un’idonea sensibilità al contrasto, in caso di insuffi-cienza di tali due ultime funzioni la Commissione medica locale puòautorizzare la guida solo alla luce diurna. Qualora sia rilevata o di-chiarata una malattia degli occhi progressiva, la patente di guidapuò essere rilasciata o rinnovata dalla Commissione con validità li-mitata nella durata e se del caso con limitazione per la guida nottur-

na, avvalendosi di consulenza da parte di medico specialista oculista.3. Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente di guida monocolo,organico o funzionale, deve possedere un'acutezza visiva di non meno8/10, raggiungibile anche con lente correttiva se ben tollerata. Il medicomonocratico deve certificare che tale condizione di vista monoculare esi-ste da un periodo di tempo sufficientemente lungo (almeno sei mesi) daconsentire l’adattamento del soggetto e che il campo visivo consenta unavisione in orizzontale di almeno 120° e di non meno di 60° verso destrao verso sinistra e di 25° verso l'alto e 30° verso il basso. Non devono es-sere presenti difetti in un raggio di 30° rispetto all’asse centrale, inoltredeve essere posseduta una visione sufficiente in relazione all'illumina-zione crepuscolare e dopo abbagliamento con idoneo tempo di recuperoe idonea sensibilità al contrasto, tali condizioni devono essere opportu-namente verificate. Nel caso in cui uno o più requisiti non sono presen-ti il giudizio viene demandato alla Commissione medica locale che, av-valendosi di consulenza da parte di medico specialista oculista, valutacon estrema cautela se la patente di guida può essere rilasciata o rinno-vata, eventualmente con validità limitata nella durata e se del caso conlimitazione per la guida notturna.4.A seguito di diplopia sviluppata recentemente o della perdita improv-visa della visione in un occhio, ai fini del raggiungimento di un adatta-mento adeguato non è consentito guidare per un congruo periodo di tem-po, da valutare da parte di medico specialista oculista; trascorso tale pe-riodo, la guida può essere autorizzata dalla Commissione medica locale,acquisito il parere di un medico specialista oculista, eventualmente conprescrizione di validità limitata nella durata e se del caso con limitazio-ne per la guida notturna.• Gruppo 2 - 5. Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente diguida deve possedere una visione binoculare con un’acutezza visiva,se del caso raggiungibile con lenti correttive, di almeno 8/10 per l’oc-chio più valido e di almeno 4/10 per l'occhio meno valido. Se per otte-nere i valori di 8/10 e 4/10 sono utilizzate lenti correttive, l'acutezzavisiva minima (8/10 e 4/10) deve essere ottenuta o mediante correzio-ne per mezzo di lenti a tempiale con potenza non superiore alle ottodiottrie come equivalente sferico o mediante lenti a contatto anchecon potere diottrico superiore. La correzione deve risultare ben tolle-rata. Il campo visivo orizzontale binoculare posseduto deve essere dialmeno 160°, con estensione di 80° verso sinistra e verso destra e di25° verso l'alto e 30° verso il basso. Non devono essere presenti bino-cularmente difetti in un raggio di 30° rispetto all’asse centrale.6. La patente di guida non deve essere rilasciata o rinnovata al candida-to o al conducente che presenta significative alterazioni della visione cre-puscolare e della sensibilità al contrasto e una visione non sufficiente do-po abbagliamento, con tempo di recupero non idoneo anche nell'occhiocon risultato migliore o diplopia.A seguito della perdita della visione daun occhio o di gravi alterazioni delle altre funzioni visive che permette-vano l'idoneità alla guida o di insorgenza di diplopia deve essere pre-scritto un periodo di adattamento adeguato, non inferiore a sei mesi, incui non è consentito guidare.Trascorso tale periodo la Commissione me-dica locale, acquisito il parere di un medico specialista oculista può con-sentire la guida con eventuali prescrizioni e limitazioni.Divulgazione a cura di Luca Giorgetti - dottore in ottica e optome-tria - via Pianell 63 - Tel 02.3426020.

Comode casette offronsia giovani coppie

Sono i nidi artificiali che il giovane Pierrecostruisce per ospitare gli uccellini di città.

Valeria Casarotti-Teresa Garofalo

Grigia, fosca, sporca, rumorosa,com’è triste Milano in inverno!

Ci sentiamo soffocati dal cementoeppure, a ben guardare, qualcosa dibello c’è. Nei parchi e nei giardinettipubblici o condominiali, nei fazzolet-ti di verde che la città ha mantenu-to, continuano a sopravvivere sep-pure a fatica, alberi, cespugli, erbe,fiori e anche tante specie di uccelliche con creatività e inventiva riesco-no a individuare qualche anfratto,qualche cantuccio tranquillo in cuicostruire il proprio nido. Sono so-prattutto creature di piccole dimen-sioni, passerotti, cinciallegre, usi-gnoli, rondini e picchi muratori chesi sono adattati alla vita in città. Chisa guardare e ascoltare, può goderedei loro voli acrobatici e del loro gar-

rulo chiacchierio che regalano momenti di piacevole serenità.Purtroppo la scriteriata cementificazione ogni giorno di più rischia diallontanare da noi questi incantevoli ospiti;per fortuna però c’è chi nonci sta e interviene per agevolare la loro permanenza nella nostra me-tropoli. Dare ai pennuti “senzatetto” una casa comoda e calda in cuimetter su famiglia e del buon cibo per i freddi mesi invernali può esse-re l’incentivo per trattenerli.Abbiamo conosciuto un costruttore di abitazioni per uccellini, un ap-passionato di ornitologia che crea bellissime “residenze unifamiliari”per coppie di giovani pennuti. Si chiama Pierre, ha 30 anni, e gestiscecon i genitori un bar nel quartiere dell’Isola, in via Volturno 41.“Sono casette in legno - spiega - costruite seguendo le misure suggeri-te da esperti inglesi i quali, come nei paesi nordici, hanno una lungatradizione di rispetto e studio per la natura. I nidi artificiali, che diffe-riscono nella forma in base alla specie di uccelli, arredati dagli stessiospiti con rametti, foglioline e piume diventano un rifugio soffice e sicu-ro soprattutto per la cova e per i piccoli.Possono essere sistemati ovun-que, su tronchi d’albero, sui pali della luce, sulle ringhiere, sotto i tetti,sui balconi, purché siano angoli tranquilli. Una volta installati non ri-chiedono cure particolari. Costruire nidi è un hobby nato quasi per ca-so alcuni anni fa. Davanti alla mia casa in via Imbonati c’era un giar-dinetto con qualche alberello e un giorno d’inverno sul bianco della ne-ve ho visto risplendere i colori delle cinciallegre, mi sono incuriosito, hofatto delle ricerche e mi si è schiuso un mondo meraviglioso,un mondoche va protetto perché fondamentale per l’equilibrio della natura. Gliuccellini,anche quelli piccolissimi,non solo sono bellissimi a vedersi masono anche molto utili perché, grandi predatori d’insetti, svolgono unafunzione ecologica importante; spesso ad esempio vengono utilizzatidai proprietari di frutteti in sostituzione di antiparassitari, come si sadannosi per l’uomo e inquinanti per l’ambiente.Alla loro difesa quindidovremmo contribuire tutti e per noi cittadini uno dei modi più sempli-ci è quello di offrire loro rifugio,cibo e la possibilità di riprodursi.Questopresuppone un’educazione ecologica che,a mio parere,dovrebbe inizia-re già dall’asilo ma nel nostro paese manca l’informazione e di conse-guenza la sensibilità al problema.Per quanto mi riguarda cerco di crea-re proseliti tra amici,conoscenti e clienti del bar e i nidi che espongo nelmio locale sono solo l’occasione per portare avanti la mia causa.Sarebbe bellissimo se l’Isola,quartiere in profonda trasformazione,gio-vane e moderno, diventasse quartiere pilota nella difesa dell’ambientee che da qui si diffondesse la consapevolezza che salvare la natura si-gnifica salvare l’uomo stesso.”È un sogno questo di Pierre? Forse no, forse a piccoli passi si po-trebbe realizzare. Per partecipare al progetto o anche solo per ap-profondire l’argomento basta recarsi al Caffè Volturno dove Pierresarà felice di offrire le proprie competenze. È un piccolo bar il suoma pieno di sorprese; oltre a un buon caffè potrete ammirare i ni-di artificiali, delle belle fotografie alle pareti, scegliere gratuita-mente un buon libro da portare a casa o lasciarne qualcuno peraltri lettori appassionati e sconosciuti; uno scambio questo del bo-okcrossing, che contribuisce a rafforzare il nostro legame con glialtri, a farci sentire parte di una comunità.

I NOSTRI PERSONAGGI

La Regione Lombardia ha presentato uno studio idraulico sultorrente Seveso e la conseguente stima dei costi. In questo stu-

dio, che prende in esame il tratto che va dalle sorgenti alla presadel Canale Scolmatore di Nord-Ovest (Cnso) a Palazzolo (PadernoDugnano) e comprende anche lo studio di fattibilità della vasca dilaminazione del Csno a Senago. Vi sono elementi di novità che lodistinguono dalle proposte antecedenti.Lo studio: 1) parte da un analisi accurata sia del territorio, che com-prende aree fortemente urbanizzate e naturali, sia del clima, compre-si i cambiamenti meteorologici in atto; 2) comprende un bacino di2.500 km2: Lambro, Seveso, Olona; 3) considera un ritorno sui cent’an-ni. L’obiettivo che lo studio si prefigge prevede due obbiettivi: elimina-re le esondazioni a Niguarda-Pratocentenaro e contenere le piene delCsno dirette al Ticino. Per il Torrente Seveso lo scopo è di azzerare laportata delle acque quando il torrente è in fase di piena a Palazzolo, inmodo che da Palazzolo a Milano la portata del torrente in piena si sta-bilizzi su 40 m3/s. Il metodo consiste nel considerare il percorso delSeveso dalla sorgente a Palazzolo lungo tutta l’asta dello stesso e deisuoi affluenti intervenendo nelle Provincie di Como, Monza e Brianza,Milano. Nel merito si propongono una serie di vasche di laminazione,alcune in aree esondabili, (aree golenali) altre in scavo più l’interven-to della Ianomi (vasche di laminazione in aree urbanizzate). Inoltre loscolmatore di Nord-Ovest dovrà passare da 30 m3/s a 25 m3/s a causadella maggiore antropizzazione intervenuta che ricadrà sugli affluen-ti e dell’ulteriore incremento di scarichi previsti dal processo di urba-nizzazione delle aree dell’Expò.Da Palazzolo a Milano studi e progetti saranno di competenza della Mm.Al momento gli attori principali nel progetto sono Regione e Comune diMilano, mentre non è ancora chiaro quale sarà il ruolo della Provinciadi Milano che comprende un territorio altamente urbanizzato in cui ilbacino del Seveso copre un area di circa 206 km2. In breve: 1) Zone inaree agricole lungo l’asta del Seveso nella Provincia di Como:si prevedo-no 3 invasi di laminazione esondabili a Vertemate con Minoprio,Cantù,Carimate per circa 220mila m3.2) Vasche di laminazione in scavo previ-ste a:Lainate sul Seveso (1.000.000 m3),Varedo (1.600.000 m3),PadernoDugnano (1.500.000 m3), Senago (1.200.00 m3).

Per Senago sono previste 3 ipotesi: a) Vasche di laminazione a sca-vo per un totale di 1.200.000 m3 (Parco Groane). b) Recupero cavadismessa per 1.200.000 m3. c) Recupero cava dismessa per2.000.000+500 m3. d) Intervento Ianomi con vasca di accumulo ac-que di prima pioggia, vasca volano per un totale di 51.300 m3, ri-ducendo l’apporto nel Seveso di 5m3 /s. e). Complessivamente lostudio prevede che occorre stoccare 5 Ml 300.000 m3 di acqua. f) Lostudio comprende anche una analisi dettagliata dei costi.La stima per la realizzazione degli invasi è stata effettuata seguen-do due differenti approcci: 1) Considerando i costi di scavo, caratte-rizzazione del terreno, trasporto del materiale ai siti di deposito econferimento a discarica di una parte del materiale scavato; ricono-scimento ai proprietari delle aree oggetto di intervento di un inden-nizzo di esproprio relativo alla sola proprietà 2) Oppure consideran-do il materiale di scavo di proprietà dell’appaltatore (non verrebbe-ro quindi ascritti nei costi lo scavo,i l trasporto e gli oneri di discari-ca) e riconoscendo ai proprietari delle aree un indennizzo di espro-prio maggiore rispetto a quello spettante per la sola proprietà dellearee; in questo modo chi realizza l’opera trae un vantaggio economi-co dal materiale scavato per la formazione degli invasi.Riguardo a chi deve intervenire finanziariamente, lo Stato, la Regione,l’Aipo auspicano fortemente che questo studio non diventi obsoleto comel’esperienza del progetto-studio precedente (2002-2004), e chiedono confermezza, prima che le ultime e scarse aree ancora libere da urbanizza-zione vengano irresponsabilmente cementificate, di passare urgente-mente agli studi e dalle parole ai fatti.Per le ragioni sopra esposte il Comitato “Stop Esonda Seveso” rinno-va la richiesta alla Presidente del Consiglio di Zona 9 di indire un in-contro pubblico con tutte le parti interessate (Regione, Provincia,Comune di Milano, Commissario Straordinario, Aipo, Mm) e chiedeal Comune di Milano, secondo l’impegno preso dagli assessori Marane Granelli nell’assemblea del 18 settembre, di tenerci costantemen-te informati sugli sviluppi in atto.Il consigliere eletto alla Provincia Borg ci ha messo a conoscenza che èstato deliberato e verrà appaltato entro l’anno il progetto per lo Scolma-tore di Nord-Ovest per la messa in sicurezza dello stesso.

Mal di bilancio (per non parlar del buco)(segue da pag. 5) ca 400 (dicesi quattrocento) milioni. Bilancio nel quale si riassume-

ranno quindi tutte le sfide e tutte le debolezze della attuale giuntae sul quale, alla data, Stanzani non ha voluto rilasciare anticipa-zioni, se non quelle tese ad assicurare che sarà fatto veramente tut-to il possibile per non disattendere un solo impegno verso le fascedeboli, le qualità dei servizi, la qualità della vita in generale, il de-centramento.Ma c’era o non c’era il famoso buco di bilancio denunciato dallanuova giunta? Dipende. Per l’assessore uscente le uscite sono didoppia natura, quelle volte a garantire il funzionamento dellamacchina comunale (circa 1200 milioni ) e quelle volte a garan-tire il miglior welfare possibile ai milanesi. Intoccabili le prime,in funzione delle entrate le seconde. Non era quindi un’eresiadestinare a bilancio ordinario le due entrate straordinarieSerravalle e Sea perché pensate appunto in ottica di migliorwelfare 2011. Sottinteso, per il 2012 poi si vedrà. E per il bucotra le previsioni di altre entrate 2011 ad aprile (vecchia giunta)e di luglio (nuova giunta) ? Anche qui, sembra di capire che cia-scuno abbia le sue ricette al riguardo. E che quelle di Pisapia,almeno per ora, siano più caute, o con meno santi in paradiso,di quelle della Moratti.

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ONA NOVE 25Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

E ora spacco tutto!Educazione vs violenzaÈ possibile esprimere la rabbia in forme

non distruttive?

All’Università Bicocca, il 24 e 25 novembre ,si terrà il convegno “Spacco tutto! Violenza

ed educazione” cui parteciperanno filosofi, pe-dagoghi e sociologi per discutere su come siapossibile esprimere la rabbia giovanile in formenon distruttiveLa violenza del branco, il bullismo, le bestie disatana, sono solo alcuni dei termini con cui imedia catalogano certi generi di comportamen-

to giovanile, ispirati da forte aggressività, e spesso molto precoci. Sitratta di un fenomeno nuovo? O nuove sono solo le etichette? È dif-ficile stabilire se stiamo assistendo a una effettiva recrudescenzadella violenza giovanile oppure alla persistenza di un fenomeno an-tico, che recentemente ha assunto una eccezionale visibilità.Le forme della violenza sono in realtà molteplici. C’è la violenza fisi-ca, visibile ma anche una violenza invisibile, quella dei sistemi econo-mici e disciplinari, delle norme sociali pervasive e capillari, quella dellinguaggio pubblico e delle lingue dominanti, quella dei modelli disuccesso, quella delle prescrizioni implicite e dei doppi vincoli, quelladelle terapie coatte e degli psicofarmaci. C’è la violenza diffusa attra-verso i media e quella del moralismo delle anime belle.Molti intendono opporre alla violenza il pacifismo integrale, le buo-ne intenzioni, la consapevolezza emotiva e qualche ricetta terapeu-tica. Altri ritengono che la violenza abbia molti volti, anche uno po-sitivo e giusto, per esempio quando essa è finalizzata all’emancipa-zione e alla riappropriazione di spazi esistenziali. O quando èespressione di un’istanza emozionale necessaria che si nutre di tra-sgressione, di affermazione e di eccessi vitalistici. Se ne discute nelcorso del convegno “Spacco tutto! Violenza e educazione”.

Niente fidanzate e amicinei convitti universitari

Vietata la presenza degli ospiti durantela notte nei collegi di Iulm, Statale e Bicocca.

Per i mille studenti stranieri che abitano nel-le residenze del Cidis (il consorzio per il di-

ritto allo studio che riunisce le UniversitàBicocca, Statale e Iulm) da quest’anno, è sospe-so il “servizio pernottamento per gli esterni”. Inpassato, sostiene il Cidis, ci sono state troppeviolazioni:molti “ospiti” restavano nei collegi ol-tre il limite consentito (sei giorni al mese ad uncosto quasi irrisorio) e non mancano segnala-

zioni di furti e danneggiamenti alle strutture. Così è passata la li-nea dura che scaccia dai collegi fidanzati, compagni di studio e ami-ci d’infanzia. Graziati, invece, genitori e parenti di primo grado.Fratelli e sorelle, insomma.“È un disagio enorme - spiegano gli studenti - che peraltro alimen-ta l’illegalità: molti residenti, sentendosi intrappolati, cercherannodi fare quello che si faceva prima, ma clandestinamente. Magaricon l’aiuto di qualche portinaio compiacente”. Gli studenti ospiti de-gli otto convitti universitari sparsi per Milano stanno pensando auna raccolta firme e a nuove forme di contestazione. Anche perché- assieme ai collegi dell’Università Cattolica - i convitti di Statale,Bicocca e Iulm sono gli unici che vietano agli amici degli studenti dicondividere,quando possibile,una stanza nei residence (agevolazio-ne garantita nelle strutture della Bocconi e del Politecnico).

“Times”: la Bicoccaprimo ateneo italiano

Milano Statale e Milano Bicocca, a pa-ri merito (entrambe nella 228° posi-

zione), sono al primo posto in Italia secon-do la classifica di Times Higher Education2011-2012. Se resta vero che non vi sonoUniversità italiane tra le prime 200 nelmondo, il nostro sistema universitariocomplessivamente guadagna svariate po-

sizioni rispetto agli scorsi anni. Dopo le due Università diMilano troviamo l’Università di Trieste (237°), di Bologna(246°) e di Padova (249°). A spiegare le notizie imprecise usci-te in queste ore, che davano Bologna prima università inItalia,un “tranello”nella complilazione della lista generale cheappare sul sito del Times: le università che compaiono dopo il200° posto sono elencate in ordine alfabetico all’interno di sca-glioni di 25 o di 50.

a cura di Luigi Luce

UNIVERSITÀ BICOCCA I festeggiamentiper i 15 anni di Pandora

Ortensia Bugliaro

Qualche giorno fa al Circolo Familiare di via Terruggia sisono festeggiati i 15 anni di vita di Pandora, una coope-

rativa interculturale di animazione. Pandora è nata nel 1996,fortemente voluta da poche persone impegnate ad aprire leporte a tematiche contro il razzismo, contro la discriminazio-ne dello straniero e del diverso, grazie all’appoggio convintodi Coop Lombardia che è diventata socio e sponsor delle ini-ziative sulla buona educazione alimentare, rivolte soprattut-to alle scuole del territorio.Il grande successo di Pandora è dimostrato dal coinvolgimen-to nelle sue iniziative di sempre più persone di buona volon-tà provenienti dalla Liguria e dal Piemonte, che si sono pre-sentate alla festa del 17 ottobre ostentando tutto il loro entu-siasmo, nella consapevolezza di interagire con altre coopera-tive che hanno lo stesso senso di solidarietà verso i più debo-li e i più bisognosi.“Nel corso di questi anni ci siamo occupati di educazione in-terculturale, ambientale, alimentare; abbiamo affrontato i te-mi dello sviluppo ineguale, dell’etica dell’impresa e della lega-lità”. Così si esprime Valeria Malvicini, presidente di Pando-ra, nel salutare gli ospiti che non hanno voluto mancare al ri-cordo di un cammino intrapreso insieme. Ha affermato poiche la storia di Pandora è nata da una campagna nazionaledella Coop: “Tutti nello stesso piatto”, progetto interessanteche introduce il tema della cultura, dell’accoglienza e dell’op-portunità per i cittadini.Alle pareti della sala per il ricevimento ci sono numerosi po-ster con delle massime efficaci ed espressive, come alcune ci-tazioni di grandi personaggi della cultura e della letteratura.Mi è molto piaciuto quel pensiero che fa molto riflettere: ‘Chiti è veramente amico viene a cercarti a casa”.Hanno partecipato all’incontro molte persone che tutte in-sieme, giovani e meno giovani, hanno realizzato tanti pro-getti. Tra le attività portate avanti e che sono state accol-te con entusiasmo dalle scuole ci sono “Giocooperiamo -tocca anche a noi” per i più piccoli e “Bellacoopia” per i ra-gazzi delle superiori. Ora è iniziato il nuovo anno scolasti-co e Pandora si rimette in cammino per ancora quindicianni, e sì! Ciò che è bello, importante, costruttivo è dura-turo nel tempo e nella forza delle persone.

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L’agonia della scuola Cassinis di via Hermadaè sotto gli occhi di tutti gli abitanti di

Niguarda. La scuola va letteralmente a pezzi,tanto che anche il settore manutenzione ordina-ria ha gettato la spugna. “È da abbattere - è larisposta che per più di un decennio si sono sentitidare insegnanti, presidi e genitori che hanno sol-lecitato interventi -. Inutile spenderci soldi”.Ma intanto gli anni passano e la scuola continuaa essere utilizzata a pieno regime,grazie ad un co-raggioso nucleo di insegnanti impegnati e di geni-tori volonterosi che non l’hanno mai abbandona-ta, continuando a supplire al ruolo di una ammi-nistrazione cieca e sorda.D’altronde la Cassinis serve un bacino d’utenzavastissimo, che va dai confini di Bresso a oltrel’ospedale Maggiore. Un quartiere così grande,con una selva di gru in azione a costruire nuovecase: possibile che nel decennio passato non si siariusciti a destinare almeno una parte degli oneridi urbanizzazione incassati in questa zona per do-tarla di un edificio scolastico decente?Adesso però ci deve essere una svolta: durante lacampagna elettorale il sindaco Pisapia è andato viada Niguarda con un cartellone di foto della Cassinissotto il braccio. Ora i genitori aspettano una rispo-sta: primo passo, trovare una sede temporanea peri ragazzi. In zona ci sono poche possibilità,ma il tra-sporto pullman quotidiano è molto oneroso.Genitori e insegnanti della Cassinis attendono leassessore Guida e Castellano per discutere il chefare.Questa volta la scuola media di via Hermadadeve farcela, i cittadini di Niguarda sono tutti in-torno alla scuola a sostenerla!• Di nuovo i vandali alla scuola di viaHermada La scuola Cassinis è nel mirino di ungruppo di ladri e vandali che da oltre due anni l’-hanno presa di mira. Dopo la partenza della cu-stode, trasferita in altra scuola, nessuno ha piùostacolato chi entra spesso, nel week end, a depre-dare tutto ciò che può essere asportato: televisore,

lettore cd, computer, ausili didattici, la scuola èstata letteralmente passata al setaccio. Dopo al-cuni tentativi maldestri, la banda è riuscita adaprire anche le porte blindate, rubando anche lecose più costose, messe al riparo proprio per timo-re dei ladri.Nel fine settimana del 22 e 23 ottobre, infine, lascuola ha subito atti di vandalismo. Per puro “di-vertimento” la porta a vetri della palestra è statarotta e gran parte del materiale (materassi, cilin-dri...) è stato gettato in cortile e al Parco Nord.Una porta da calcio è stata sradicata dal terrenoe gettata vicino al gabbiotto dei rifiuti dove sonostate trovate accatastate panchine della scuola.La Direzione Scolastica si è subito attivata per ri-chiedere interventi di ripristino e nel giro di pochigiorni i vetri sono stati sostituiti e la palestra ri-pristinata. Ora però la scuola deve uscire da que-sta fase di stallo: è al terzo posto nel piano trien-nale delle opere pubbliche 2012-2014. Stavolta, losento, è la volta buona! (Laura Brevi)

ONA NOVE 26 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Una “gara” letteraria per scrittori in erbaAlberto Oddone (Presidente del Premio Naviglio Martesana)

Alla media Verga si fa musica sul serio

Poesiàmoci in Zona 9 Concorso per le scuole dei nostri quartieri

Antonietta Gattuso (coordinatrice del Concorso)

I bambini protagonisti della danzaal festival Pulsi della Triennale Bovisa

Cassinis, ora occorre una svolta al degrado

Non è difficile intrufolarsi nella scuola mediaCassinis di via Hermada, nel cuore di Niguarda.Questi nella foto sono i muri perimetrali.

Il dimensionamento scolasticoovvero come spolpare la scuola pubblica

Nido di via Toce: arriva il vicesindaco Guida

Zappa: Spazio Risorse per l’Unesco

SCUOLA IN ONA

a cura di Vittorio Sardo

Il Concorso “Poesià-moci in Zona 9” è

presentato dall’Asso-ciazione Amici di “Zo-na Nove”, con il patro-cinio del Consiglio diZona 9. Entro novem-bre arriverà in tutte le

Presidenze delle Scuole della Zona il bando conil relativo regolamento e una lettera rivolta aiPrèsidi e ai Docenti, dove viene richiesta loro,compatibilmente con lo svolgimento dei pro-grammi ministeriali, la collaborazione per lacomposizione degli elaborati, da far eseguire aibambini e ai ragazzi,possibilmente in classe,du-rante le ore di lezione. Viene richiesto inoltre al-le Presi-denze, di essere il punto di riferimentoper le consegne degli elaborati.Il Tema è libero e la partecipazione è gratuita.Gli elaborati dovranno essere consegnati entroil 31 gennaio 2012. Il Concorso si articola indue Sezioni: per la Sezione A concorrono i bam-bini dai 9 agli 11 anni o che comunque frequen-tano il IV e il V anno della Scuola Primaria; perla Sezione B concorrono i ragazzi dai 12 ai 14anni o comunque che frequentano il I, II e IIIanno della Scuola Secondaria di I grado.

Le opere possono essere presentate scritte amano o al computer, in due copie, ambedue cor-redate di nome, cognome, indirizzo, numero te-lefonico, classe e scuola di appartenenza. Sottoogni elaborato deve essere riportata l’autoriz-zazione per il trattamento dei dati personali,firmata da uno o da tutt’e due i genitori o da chine fa le veci. La Premiazione avrà luogo non ol-tre la prima metà del mese di maggio 2012, c/ol’Auditorium di Viale Ca’ Granda 19, alla pre-senza del Presidente dell’Associazione Amici di“Zona Nove”, Lorenzo Gomiero; del Presidentedel Concorso, Direttore di “Zona Nove” LuigiAllori; del Presidente della Giuria, PoetessaSerena Siniscalco e della Commissione Giudi-catrice. I Premiati riceveranno a domicilio eanche a scuola, la relativa comunicazione-in-vito. L’invito alla Cerimonia di Premiazionesarà distribuito a tutte le scuole partecipanti,indipendentemente dai risultati. Verrannopremiati i primi tre classificati per ogni sezio-ne. Verrà donato a ognuno un premio e un re-lativo attestato. Saranno previsti attestati dimerito per i ragazzi, per le classi e per le scuo-le che verranno segnalati dalla Giurìa. Nonresta che augurare a tutti buon lavoro e rac-comandare l’adesione all’iniziativa!

Il Circolo Letterario “Naviglio Martesana pre-senta la III edizione del proprio concorso di

Poesia e Narrativa. I temi per partecipare al con-corso sono cinque: 1) Corre il Naviglio Martesanadalle chiuse leonardesche al Parco Azzurro deigermani (A1 poesie,A2 racconti); 2) A cavallo del-la fantasia nella disabilità (B1 poesie, B2 raccon-ti, B3 libere riflessioni); 3) Tema Libero per con-correnti fino a 14 anni (C1 poesie, C2 racconti, C3disegni con titolo per alunni fino a 10 anni); 4)Tema Libero (D1 poesie,D2 racconti); 5) L’acquaelemento ispiratore (E1 poesie, E2 racconti).Al Premio si concorre inviando tre liriche di mas-simo trenta versi ciascuna e/o due racconti nonsuperiori a quattro cartelle ciascuno e/o due dise-gni di max 35 x 45 a: “Concorso LetterarioNazionale Naviglio Martesana”, via A. Gramsci 5,20060 Cassina de’ Pecchi (MI) entro il 15 gennaio2012. Le composizioni dattiloscritte su foglio A4,in tre copie, dovranno essere corredate di nome,cognome, età (solo per i minori), indirizzo, e-mail,numeri telefonici. Per i disegni, oltre all’originale,

si deve inviare una fotocopia riportante sul retro idati dell’autore, della scuola e della classe fre-quentata. I concorrenti devono specificare sul-l’elaborato, in alto a destra, la sigla relativa al te-ma cui concorrono. Il Concorso è gratuito.La celebrazione delle premiazioni avverrà il 22aprile 2012 presso il Piccolo Teatro dellaMartesana in Cassina de’ Pecchi via Trieste 3 C,dalle ore 15. Per ciascun tema verranno premiati,con medaglie, i primi tre classificati. Altri concor-renti meritevoli riceveranno attestati di merito.Relativamente al 3° tema del concorso: “Liberoper concorrenti fino ai 14 anni” abbiamo già con-tattato e contatteremo le scuole dei centri limitro-fi al Naviglio Martesana, ma il Concorso è apertoa tutti i bambini e ai ragazzi della ScuolaPrimaria e a quella Secondaria di I grado a livel-lo nazionale, allo scopo di stimolare gli insegnan-ti di italiano nel compito di far emergere le pro-pensioni artistiche dei loro allievi. Si invitanoquindi attraverso questo articolo, anche tutti gliscolari e gli studenti della Zona 9.

Nel numero di ottobre avevamo raccontato lavicenda della scuola dell’infanzia di via Toce,

dove l’aggiunta di una sezione “Primavera”, ossiadi una classe destinata ai bambini dai 24 ai 36mesi, aveva ulteriormente congestionato un edifi-cio già abbastanza privo di spazi per il gioco e ilmovimento.Il 21 ottobre in via Toce è arrivata la vicesindacoMaria Grazia Guida, che è anche assessore al-l’Educazione, per rendersi conto di persona dellasituazione.Che le proteste dei genitori fossero benmotivate è apparso subito evidente: una ventina

di persone presenti al sopralluogo si aggiravano afatica negli spazi risicati della scuola, posta sudue piani di un edificio zeppo di barriere architet-toniche e con un tetto pieno di piccioni che riem-piono di guano le finestre.L’assessore, che ha terminato la visita ispezionan-do anche i locali del vicino centro di via Pastrengo,ha concluso che in un anno scolastico si troveràuna risposta al problema della scuola materna divia Toce, che preveda anche un sondaggio prelimi-nare tra le famiglie, per arrivare ad una soluzio-ne condivisa. (Laura Brevi)

In occasione della sesta edizione della SettimanaUnesco allo Sviluppo Sostenibile Dess,giovedì 10

novembre, dalle 15 alle 16.30, nell’Aula Magnadell’Itc Zappa, viale Marche, 71 (Mm3 Zara), si ter-rà l’inaugurazione del laboratorio di educazione

ambientale “Spazio Risorse”.Agli insegnanti parte-cipanti verranno anticipati e illustrati i percorsi ele attività didattiche rivolti alle scuole primarie esecondarie, che si protranno realizzare presso loSpazio Risorse a partire da metà novembre.

Ibambini sono nati per danzare. Già nei movi-menti dei piccoli, anche a pochi mesi di vita, si

avverte una naturale predisposizione ad accen-nare buffi passi di danza non appena sentonoqualche nota. Per vedere questa innata predi-sposizione farsi azione creativa, emozione, incon-tro e divertimento, vale la pena visitare l’VIIIedizione del Festival Pulsi, dall’11 al 20 novem-bre al Teatro dell’Arte-Triennale Bovisa diMilano: 15 performance di danza e musica, 40artisti italiani e internazionali, 5 workshop,djset e videoproiezioni. Per l’anteprima dell’11novembre ci sarà l’opportunità di un invito inappartamento da parte di un musicista, un atto-re e due danzatori che lo abiteranno dalle 18 al-le 24, con azioni sceniche.Quest’anno la novità sarà “Pulsini”, una sezio-ne dedicata ai più piccoli (il 13, 14 e 20 novem-bre) con un laboratorio di calligrafia giappone-se, a cura di Hiroyuki Nakajima, e lo spettaco-lo-performance di mimo, danza e musica dal vi-vo “Piccole Meraviglie”, aperto a genitori e bim-bi da 0 a 10 anni. Il progetto vuole accompagna-

re i suoi giovanissimi partecipanti a scoprire lapossibilità e l'incanto di giocare sul palco, du-rante una performance teatrale, per impararea conoscere il proprio corpo e lo spazio attraver-so il ritmo e l’improvvisazione, armoniosamen-te guidati dalle vibrazioni della musica. In unprimo momento i bambini saranno solo spetta-tori, in un secondo tempo diventeranno prota-gonisti dello spazio scenico dialogando con gliattori, lasciando spazio alla propria espressivi-tà, sperimentando nuovi modi di muoversi edanzare insieme. Sarà una meravigliosa avven-tura teatrale, un’occasione per liberare la pro-pria curiosità e il proprio talento in modo gioco-so. Non saranno più consumatori passivi dispettacoli condotti da altri, ma protagonisti at-tivi dello spazio scenico. Un’esperienza specialeda vivere insieme ai genitori.

Per informazioni: Takla Improvising Group,Tel: 02 55183323 / 331 8226439 - Ufficio orga-nizzativo: [email protected] <mailto:[email protected]>.

Dimensionamento scolastico è una dellestrane formule inventate dalla premiata

ditta Gelmini & C. per riuscire a tagliare ul-teriori risorse alla scuola pubblica. “Ancora?”,direte voi. Certo, volendo si può ancora. Infattiè sufficiente stabilire che un istituto compren-sivo per avere diritto a un preside deve averealmeno 1000 allievi ed ecco che ottengo magi-camente un risparmio: meno presidi, menopersonale Ata.A Milano i comprensivi dovranno essere almassimo 73, dalle 88 autonomie oggi esisten-ti: un taglio netto per operare il qualel’Ufficio scolastico regionale e provincialehanno dato al Comune di Milano un meset-to di tempo o poco più. Ridicolo, Milano nonpuò essere paragonata a una piccola cittadi-na di provincia, la complessità e la vastitàdel territorio rendono impossibile operareuna scelta in così poco tempo.Chiarisco subito che la zona 9 è poco coinvol-ta da questa vicenda: sono solo tre le autono-mie che dovrebbero fondersi per dar luogo adue comprensivi. Sono l’I.C. Confalonieri(composto dalle primarie di via Dal Verme edi via Lambruschini e dalla secondaria di Igrado di via Govone), le scuole medie di viaMaffucci e di via Pavoni e le elementari di viaBodio e di via Guicciardi.Dalla loro fusione dovrebbero nascere due au-tonomie: una composta dalle elementari di viaDal Verme e di via Crespi e dalle medie di viaGovone e di via Pavoni, (995 studenti); l’altra

composta dalla Bodio-Guicciardi più la se-condaria di via Maffucci (1263 studenti).In altre zone però le ipotesi possibili portereb-bero alla creazione di veri e propri mostri:comprensivi formati da oltre 1600 studenticon un corpo insegnanti che va dai 160 ai 170elementi. “A questo punto occorrerà riunire ilcollegio docenti in un cinema - è stato il lapi-dario commento di una preside alla presenta-zione del progetto - perché non ho un’aula ma-gna così grande in nessuno degli istituti di cuimi dovrò occupare”.L’assessore Guida ha inviato all’Ufficio Sco-lastico Regionale una lettera per chiedere unanno di tempo, il minimo per poter fare unascelta ragionata. Speriamo prevalga la stradadella ragionevolezza: 7 regioni hanno solleva-to eccezioni per l’illegittimità del provvedi-mento in mancanza di un accordo Stato-Re-gioni. La Lombardia? La Lombardia no, discuola in Lombardia ci si occupa solo quandoci sono soldi da distribuire alle private.Anche il CdZ 9 si è pronunciato in proposi-to: una mozione invita la Regione Lombar-dia a concedere una deroga che renda pos-sibile il confronto tra l’Assessorato all’edu-cazione e i soggetti coinvolti, insegnanti,presidi, famiglie e il Consiglio di zona stes-so. Se in futuro, infatti, col decentramento lescuole dipenderanno in modo sempre piùdiretto dal Cdz, è bene costruire le autono-mie tenendo presenti anche i confini geogra-fici delle varie zone. (Laura Brevi)

Da molti anni in via Asturie 1, presso lascuola media “Giovanni Verga” opera

l’Associazione amici della musica Bicocca(Aamb). Questa associazione si propone didiffondere la pratica musicale concreta, atutti i livelli e a tutte le fasce di età. Proprioquest’anno sarà nuovamente attivato il corsodi propedeutica musicale, per bambini del-l’età della scuola per l’infanzia.Molti bambini hanno mosso qui i loro primipassi nel mondo della musica, per poi prose-guire lo strumento scelto nelle scuole mediead ordinamento musicale, e, finite le medie,continuarne lo studio affidandosi ancoraall’Aamb. Durante l’anno scolastico nonmancano per gli allievi le occasioni per “usci-te” in pubblico, anche se il momento “clou” èil saggio finale presso l’auditorium comunalein viale Ca’ Granda 19.Ma le novità quest’anno non sono finite: ac-canto ai corsi tradizionali di strumento (chi-tarra elettrica, basso, saxofono, clarinetto,flauto traverso, pianoforte, ecc.) è stata poten-ziata la musica d’insieme e sono stati attivatii corsi di informatica musicale e tecniche diregistrazione audio-video. L’associazione, perle sue caratteristiche di presenza, continuità

nel territorio e qualità del suo operato, èiscritta all’albo zonale della Zona 9. Ha ancheun sito: http://aamb.altervista.org/È possibile iscriversi all’Aamb per frequen-tare i corsi durante tutto il periodo dell’an-no scolastico. I docenti provengono dallescuole ad ordinamento musicale limitrofe:scuola media “G. Verga”, “Franceschi” di viaCagliero, ecc. (Gianluigi Nuccini, presi-dente Aamb)

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È morto Pier Luigi Todisco, giornalista della “Gazzetta” e nostro amico e collaboratore

Ricordo Pier Luigi…Parlare di un compagno d’avventura, un vicino di banco, uno della tua squadra che non

c'è più è una difficoltà immensa. Me ne rendo conto solo ora che per un tragico destino mitrovo nella parte di chi ricorda. E io ricordo…

Diego Antonelli, Direttore sito: gazzetta.it

ONA NOVE 27Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

Sedizioni nel 2008. In quelle pagine si può tro-vare l’infanzia di una figlia della periferia mila-nese (era attaccatissima alla “sua” Gorla-Turro,dove crebbe, e soffrì molto nell’allontanarsene);la sua famiglia (con il padre sarto) e il suo Berto,l’uomo per cui diventò ragazza madre felice diesserlo; l’amata figlia Alice, per un certo periodopromettente tennista; la sua collaborazione conRadio Popolare; il suo animalismo. E poi, le gio-ie e le tristezza di un’esistenza comune. Questaè stata la seconda volta che “Zona Nove” ha par-lato di lei, perché recensimmo quel testo in cui,per la prima volta, una donna “ultrà” (ma maiviolenta) si raccontava senza omissioni, conquella sincerità che Donatella aveva come dono.Ma anche come condanna.“Tifosa e basta c’era una volta”riscosse molto inte-resse, tanto da meritare un premio speciale alBancarella Sport, la massima manifestazione let-teraria sportiva nazionale.E questo le procurò l’at-tenzione di Sergio Giuntini (membro del ConsiglioDirettivo della “Società Italiana di Storia delloSport”, autore di importanti saggi a riguardo), chelo inserì nel suo Pape Milan Aleppe (Sedizioni,2010), un volume che raccoglie il meglio della let-

teratura dedicata al Milan (comprendente Alfonso Gatto, LucianoBianciardi,Oreste del Buono,Primo Levi e molti altri grandi nomi):“Le donne vanno allo stadio, tifano e strepitano non unicamenteper compiacere fidanzati e mariti. A tale comunità non separata,ma pur tuttavia diversa, appartiene la Evangelista: e questa iden-tità, il suo punto di vista femminile o femminista,costituisce un im-portante arricchimento per la cultura curvaiola del calcio. Aiuta acomprendere meglio, anche in tutta l’irrazionalità che supera lebarriere naturali del sesso, le ragioni del sopravvivere d’una passio-ne che persiste e supera, nonostante tutto, qualunque crisi econo-mica, morale, politica”.Donatella, per iscritto, non perdonava mai nulla a nessuno, era unpolemista nata.“Dura e pura”,e orgogliosa di esserlo,non aveva pe-li sulla lingua.Anche se poi era capace di farsi perdonare,perché aisuoi amici lei voleva un mondo di bene: chiedeva, consigliava, con-solava. In pubblico, però, era piuttosto riservata, si nascondevasempre dietro una paio di occhiali scuri. Per questo, rifiutò sempredi presentare “Tifosa e basta”. Dentro di sé era contenta dell’atten-zione che aveva suscitato,ma non voleva apparire,parlare davan-ti agli altri.Rifiutava il ruolo dello scrittore che si mostra ai let-tori,non le interessava.Forse perché pensava che tutto quel-lo che aveva voluto dire era già sul libro, e non bisognasseripeterlo. Forse perché detestava ogni retorica, ogni en-fasi. Ed è proprio così che abbiamo voluta ricordarla.Anche se abbiamo il cuore gonfio di lacrime.

ONA 9 DERBYa cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi

L’ultimo saluto alla leonessaIlettori di “Zona Nove” l’hanno incontrata un pa-

io di volte.L’hanno conosciuta.Anche per questaragione vogliamo dedicare questo articolo aDonatella Evangelista, scrittrice rossonera, che ciha lasciato nel settembre scorso.La prima volta che Donatella apparve sul nostrogiornale fu un anno dopo la scomparsa dellaFossa. Della quale, per tutti, lei era la leonessaper la sua incredibile capigliatura nera, ma an-che perché fu tra le prime (o forse la prima) don-na ad avere in tasca la tessera del primo club ul-trà della storia del tifo italiano. Noi, a quei tem-pi, le chiedemmo un articolo “commemorativo” eDonatella con una sola frase sintetizzò i suoisentimenti: “La voragine non la riempi”.Dolore, rabbia, estraniamento: ciò significò perAccia (uno altro suo affettuoso soprannome de-rivato da linguaccia,visto che quando doveva di-re le sue idee non si nascondeva di certo…) e permolti altri, lo scioglimento della Fossa del 15 no-vembre 2005. Perché se per decine di anni, ognidue domeniche, vai in un luogo, vivi insieme aglialtri quelle emozioni che una partita di calcio tisa dare, quando non puoi più farlo ti senti per-duto. Solo chi ha vissuto o vive la curva, può ca-pire. “Rimangono, nelle persone che al Leone hanno voluto benedavvero, quei valori di gruppo, amicizia, semplicità, serietà eonestà: insomma, i valori della Fossa. Tutto questo, non lo can-celli mai”: questo, scrisse Donatella, che tutti quei valori avevaben radicati dentro di sé. Così profondamente, da restare spes-so ferita quando non li incontrava negli altri.Nel suo articolo per “Zona Nove” raccontò poi la donazione dellaCassa della Fossa dei Leoni a due associazioni e la relativa festa te-nuta il 29 giugno 2006 presso lo Sporting di via Salomone:“Prima-durante-dopo, contorno di grigliate, angurie, sorrisi, lacrime, ab-bracci, silenzi, ricordi, commenti, sogni, speranze, amarezze, birre,zanzare, stendardi del Leone.. Parte il coro, l’Inno. Leoni Armatistiam marciando... Per l’ultima volta”.Qualcosa è forse iniziato in quel momento,nella nostra leonessa.Dicerto, qualcosa si era definitivamente concluso: “Senza quello stri-scione che sprigionava magia e metteva i brividi, senza quel grup-po, non solo la curva sud non è più la stessa, ma anche l’intero sta-dio. E secondo me vale pure per il Milan; l’ho scorta e percepita in

tante cose, questa sensazione, perfino da non poca gente che nonha mai avuto nulla a che spartire… quelli dei rettilinei… quel-

li tranquilli… quelli seduti comodi che guardano la curvasud con un occhio di diffidenza e uno di curiosità… “.

Sulla sua vita da appassionata tifosa del Milan,Donatella scrisse un libro,“Tifosa e basta”,dapprima

autoprodotto e poi pubblicato dalla casa editrice

Il Respiro della Vitaparte dal calcio giocato

Gianfranco Tucci(Presidente della Commissione Sport del CdZ 9)

La Fondazione Giuseppe Tomasello onlus ha proposto allaCommissione Sport del CdZ 9 e al Comune di Sesto San Giovanni

la realizzazione di un evento benefico denominato “Il Respiro dellaVita”. Entrambe le Istituzioni contattate hanno condiviso l’iniziativa.L'evento si terrà il 19 novembre con inizio alle ore 14 e sarà un pome-riggio di festa grazie anche alla partecipazione di noti personaggi delmondo televisivo e del Gabibbo.Alle 15 si terrà una partita di calcio trala Nazionale Calcio TV e una squadra mista di rappresentanti Istitu-zionali, delle realtà operanti sul territorio quali associazioni, oratori,ecc. Per la giornata di sport e solidarietà hanno già dato la loro adesio-ne e disponibilità molte Associazione della zona 9 e del Comune diSesto San Giovanni. La Fondazione Giuseppe Tomasello con l’organiz-zazione di questo evento si pone come obiettivo la raccolta di fondi fina-lizzati alla ricerca delle anomalie genetiche del “Complesso I dellaCatena Respiratoria”. Il mondo scientifico ha focalizzato i propri studisu una interessante nuova molecola che può essere utilizzata per con-trastare i sintomi delle sindromi mitocondriali, che sono patologie diorigine genetica e colpiscono pesantemente sia i bambini che gli adul-ti. Lo Sport al servizio della solidarietà, insomma.Tutta la cittadinan-za, i bambini, le scuole sono invitate a partecipare.

Da PropsIn via Guido da Velatemeglio che al cinema

Giorgio Meliesi

Una vera sorpresa si cela tra i grigi capannoni di via Guido daVelate,una traversa di via Ornato sulla destra per chi va ver-

so Bresso. Si tratta di un punto vendita davvero originale, in unposto dove ci si aspetterebbe piuttosto un magazzino di ferramen-ta. Invece si tratta di Props,un negozio che vende articoli usati ri-tirati principalmente da set cinematografici.Si tratta di prodotti in condizioni pressoché perfette a prezzi dav-vero interessanti e questo già sarebbe sufficiente per invogliarci adarci un’occhiata, ma, una volta entrati, ci si rende immediata-mente conto che l’attrattiva principale di questo posto è il buongusto.Tutti infatti conosciamo i negozi di roba usata: ceste pienedi indumenti stropicciati, cattivo odore, disordine e clientela cheha l’aria di essere appena uscita da un marijuana party.Props non è nemmeno lontano parente di questi posti.Innanzitutto per la diversificazione dell’offerta: si possono trova-re capi di abbigliamento per ogni occasione, dall'abito da sera alcappello da chef, calzature super eleganti e sneaker,pezzi unici dibigiotteria e attrezzatura da cucina, un pianoforte, la sedia dabarbiere di un noto spot ma anche bicchieri per ogni ricorrenza fi-no al set completo per pic nic;non mancano neanche quadri, scul-ture, libri, dischi e dvd, prodotti professionali dall'area beauty al-la ristorazione. L’altro punto di forza di questo posto riguarda lecondizioni perfette dei prodotti offerti, scelti con cura da Giusy, latitolare.Abbiamo visto che la maggior parte dell’abbigliamento haancora l’etichetta, le camicie la loro scatola e le suole delle scarpeneanche un graffio. Si tratta infatti principalmente di prodottiserviti per qualche film o spot pubblicitario,al massimo usati unasola volta.Se qualcuno poi volesse disfarsi di qualche oggetto puòcontattare la signora Giusy. Se si tratta di prodotti interessanti ein condizioni perfette è possibile lasciarli in conto deposito affin-ché Props possa venderli. Vale comunque la pena di dare un’oc-chiata: è senza dubbio il negozio più curioso di tutta Niguarda.

Ricordo la prima volta che ho lavorato con Pier. Che per noi,per tutti noi era Tod. Mi era stata affidata la supervisione

delle pagine del fantacalcio della Gazzetta dello Sport quelleche si fanno il lunedì pomeriggio e che devono essere consegna-te tra le prime, verso le 8. Lui si offriva sempre volontario perla “cucina” di quelle pagine. Non ne faceva mistero, era un mo-do per liberarsi - almeno una sera alla settimana - a un orariodecente, un orario compatiblie con la vita di una famiglia nor-male: la cena tutti insieme, una chiacchiera con la moglie, unpezzo di vita con i figli. Cose normali delle quali non senti lamancanza fino a quando il lavoro non te ne priva. Tod si butta-va su queste pagine - oggettivamente faticose e poco gratifican-ti - con l’intensità di chi ha una gran voglia di arrivare a un tra-guardo importante. L’ho molto apprezzato per questo.Poi ricordo il suo passaggio alla mia redazione, al sito. Doveva-mo crescere di tre persone e venne fatto un bando interno perchiedere se c’erano volontari. Tod si fece avanti. Mi chiese uncolloquio nel quale mi spiegò che dopo un po’ di anni “di carta”,era in cerca di una novità: qualcosa che tenesse accesa la suaquotidiana voglia di venire al giornale. Lo ammetto: non eroconvintissimo che fosse la persona giusta per la mia redazione.Allora pensavo che una redazione on-line dovesse essere fatta

interamente di professionisti giovanissimi e affamati. Mi sba-gliavo e l’ho capito strada facendo. Nella nostra squadra Todera l’uomo spogliatoio. Non il centravanti da 20 gol a stagione,non il regista di centrocampo che detta i tempi e i movimenti,non il libero che salva il risultato con interventi in extremis sul-l’ultimo uomo. Lui era l’anima empatica della nostra squadra,il primo ad annusare l’aria, a cogliere l’elettricità e il malcon-tento che naturalmente si formano in un luogo di lavoro.Coglieva e interveniva. Metteva la sua esperienza a servizio delgruppo, sapeva come fare per stemperare le tensioni. Una bat-tuta, uno scherzo, un’uscita estemporanea che non poteva nonfarti ridere. Non aveva un copione, recitava a soggetto, e la suaparte la sapeva fare sempre al meglio.Mi sbagliavo, e l’ho capito strada facendo che per mettere inpiedi una squadra forte servono sì centravanti con il fiutoper il gol, centrocampisti intelligenti, difensori rocciosi, por-tieri funambolici, ma che questi ingredienti accatastati sen-za un qualcosa che li tenga insieme non vinceranno mai nul-la. Ecco, noi quel preziosissimo qualcosa l’avevamo trovatocon Tod. Solo che lui ora se n’è andato all’improvviso e io nonsono sicuro che sarà così facile trovare una persona così giu-sta per la mia redazione.

SPORT IN ONA

“Ricordami per sempre”Un fotoromanzo di comunitàRealizzato dal Museo della Fotografia di Cinisello

Balsamo, è una storia d’amore sullo sfondodi fabbriche dismesse e grandi mutamenti.

Teresa Garofalo

L’immagine di un volto femminile sbucato da un cassetto fa riaffio-rare in Lorenzo Romano ricordi legati alla sua giovinezza trascor-

sa tra Sesto San Giovanni e Cinisello. Dopo trent’anni di lontananzadecide quindi di ritornare in questi luoghi per inseguire il sogno di ri-trovare la ragazza di cui conserva, oltre alla fotografia, la memoria delprimo incontro e del loro unico bacio.La ricerca della donna lo porterà alla scoperta di un territorio, quellodel nord Milano, assolutamente diverso da come lo ricordava, un’areadinamica che non ha più il suo tema principale nell’industria e nel la-voro operaio ma è alla ricerca di una nuova identità, è in attesa di es-sere “altro”.Una storia d’amore come pretesto per raccontare di un’areain trasformazione e nello stesso tempo ricostruirne la memoria:questoil senso di “Ricordami per sempre”, il fotoromanzo realizzato dal Museodi Fotografia Contemporanea di Cinisello con il contributo dellaRegione Lombardia nell'ambito del progetto Reil, il Registro delleEredità Immateriali della Lombardia che, in linea con le indicazioniUnesco, si pone l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio immaterialeregionale al fine di trasmettere il valore dei luoghi e della memoria al-le generazioni future.Il Reil ha chiesto progetti che proponessero forme di comunicazionenuove, il coinvolgimento e la partecipazione della comunità.A tali indi-cazioni risponde perfettamente il progetto del Museo di Fotografia diCinisello che ripropone nella sua tradizionale forma cartacea il fotoro-manzo, un genere oggi desueto, poco considerato dalla critica ma mol-to popolare negli anni Cinquanta e Sessanta.La scelta è ancora più ap-propriata se si pensa che la città di Cinisello, grazie alle EdizioniUniverso che pubblicavano “Grand Hotel”, negli anni del boom econo-mico è stata il principale centro di produzione del fotoromanzo italiano.A dar vita alla storia,poi,sono gli stessi cittadini; il casting,infatti,è for-mato interamente da uomini e donne che vivono nel territorio e che inalcuni casi interpretano proprio se stessi.A partire dal 25 ottobre il fotoromanzo tornerà nei luoghi da cui ha pre-so vita per essere restituito alla popolazione che potrà trovarlo gratui-tamente presso uffici pubblici, edicole e luoghi di cultura del nordMilano. A completamento del progetto due mostre dedicate al fotoro-manzo esposte nelle sale del Museo fino al 18 marzo e un ConvegnoInternazionale, il prossimo 14 gennaio, per approfondire gli aspetti lin-guistici, sociologici e il rapporto di questo genere di narrazione con il ci-nema e la letteratura.

Page 28: s.n.c. ONA NOVE · 2014-04-02 · Jolly 2 di via Val Furva. La sua scomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per il suo modo di

ONA NOVE 28 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

ONA NOEUV

L’angolo di Don Giuseppea cura di Don Giuseppe Buraglio

Cont el coo in di nivôla cura di Augusto Cominazzini

LLee pprriinncciippaallii rreelliiggiioonnii

odiaco di onaa cura di Anna Maria Indino

LL’’oorroossccooppoo ddii NNoovveemmbbrree

II lluussttrraassccaarrppL’éra on mestee che pòcchi praticaven a Milàne sparii de almen settanta o vottant’ann,nassuu per la presenza allôra de strad polverôsche procuraven on disagio ai bôrghes vanitôs.

Infatti l’òmm sciôr e ricercaa l’éra obbligaaa ‘vèggh sémper i scarp luster e i pagn ben stiraa,inscì eren comparii i lustrascarp in Galleria e pòcch distant,per ridà splendôr ai scarp impolveraa di benestant.

On mestee ch’el dava pòcch profitt ma tanta bollètta,‘na panchètta per séttass, on posapee a fôrma de cassèttacon dent spazzètt, fèlpa, luster de vari colôr,el necessari per soddisfà i pretes de qualche avventôr.

Duu lustrascarp s’eren guadagnaa la notorietàper la lucentèzza che daven ai scarp, con abilità.Eren di nanètt, vun el ciamaven “el Navasciôn”.l’alter “el Duca de Sciable” come sôranomm.

Adèss hinn tôrnaa de moda, spudoratament,per trafficà, dent e foeura, cont i segreti del Parlament,ma fann on mestee ben divèrs de quèll del Navasciône manchen de dignità e credibilità vèrs la Naziôn.

Al servizzi obbligaa d’on imperterrit sovran,(hinn de circostanza salamelècch e basaman),gh’hann minga ‘na panchètta dura per settass,ma ‘na poltrona preziôsa de difend cont i ganass.

El Duca de Sciable el se contentava de quai ghèll,invece lôr pretenden i danee fin sôra l’òrlo del sidèlle a furia de servì, obbedì; ingenoggiass,s’hinn ingobbii moralment…ma guai a lamentass.

BILANCIA 23.9 – 22.10Condurrete una vita sociale fin troppo movi-mentata, instaurando tanti rapporti, ma con ilrischio che siano superficiali. Piuttosto, intra-prendete gli studi che vi interessano e che viconsentiranno un buono sviluppo personale, è ilmomento giusto per farlo. Denaro, alti e bassi.

SCORPIONE 23.10 – 22.11Spensierati e carichi di entusiasmo verso la vita,vi lascerete gioiosamente coinvolgere in iniziati-ve di gruppo. In quanto al lavoro, ve la cavereteegregiamente tra una richiesta e l’altra, mante-nendo ottima calma e self-control.Periodo favore-vole per programmare un’attività sportiva.

SAGITTARIO 23.11 – 21.12In arrivo cambiamenti in amore, forse una rela-zione stanca si concluderà per dare spazio a unanuova, più appagante e sincera. Sono favoriti glistudi e, in generale, l’apprendimento di nuoveabilità, dedicatevi quindi ad esse con entusiasmoe costanza. L’ultima settimana shopping.

CAPRICORNO 22.12 – 20.1Tenderete a legarvi affettivamente senza riflet-tere oppure a subire il fascino di una personamolto particolare. Se fate vita mondana, avretepiacevoli incontri sociali e interessanti contattidi lavoro.Alcuni di voi si dedicheranno al volon-tariato. Attenzione a gestire le risorse.

ACQUARIO 21.1 – 19.2Rosee previsioni nelle questioni di cuore. Sareteinfatti amati, ricercati e desiderati, toccherà a voiperò, non perdere tempo con persone vuote e su-perficiali e dedicarvi invece a quelle che sono re-almente in sintonia con voi. Lavoro, riscuoteretesuccesso se vi occupate di attività artigianali.

PESCI 20.2 – 20.3Tranquillo il settore affettivo, un po’ agitatoinvece quello lavorativo se volete misurarvi innuovi progetti molto impegnativi e dar provadelle vostre qualità. Gestite il mènage con lavostra nota oculatezza, evitate dispersioni.Concedetevi più momenti di stacco e di relax.

ARIETE 21.3 – 20.4Dedicatevi con maggiore costanza agli studi chevi appassionano, soprattutto in campo esotericoo artistico, ne nasceranno grandi cose. Se la vo-stra storia sentimentale si sta chiudendo, nonrammaricatevene più di tanto, sarà meglio cosìper entrambi. Favorevoli, trattamenti estetici.

TORO 21.4 – 20.5Il dialogo e la reciproca comprensione regneran-no nel rapporto di coppia e, facilmente, questostato delle cose sfocerà in esaltanti progetti per ilfuturo. Nelle questioni di denaro siate più preci-si e attenti, pianificando con cura entrate e usci-te. Salute, tutto ok, godetevi eventuali vacanze.

GEMELLI 21.5 – 21.6In famiglia prendete parte attiva in tutte le de-cisioni e non trascurate le faccende private peroccuparvi solo del vostro lavoro. L’amore, un in-contro potrà farvi sognare momenti di dolcepassione, ma i sogni non sempre si trasforme-ranno in realtà. Curate i capelli.

CANCRO 22.6 – 22.7Non siate troppo impulsivi sul lavoro, per-ché crearsi inimicizie e attriti facilmenteevitabili. In quanto ai rapporti interperso-nali, tenderete a instaurare cenni d’amoreo di amicizia con persone più grandi di voi,poiché vi affascina chi ha esperienza e sicu-rezza in sé. Fate una dieta depurativa.LEONE 23.7 – 23.8Comunicherete con facilità e spontaneità, facen-dovi così nuovi amici e conoscenti. Se avete figlisi stabiliranno con loro intesa e complicità, inquanto all’amore, il vostro entusiasmo sarà con-tagioso e riuscirete a creare tra voi e il partnerun’atmosfera armoniosa. Fate sport.

VERGINE 24.8 – 22.9Non diffondete i pettegolezzi che sentirete inambito professionale, rischiate di mettervinei guai. Bene i rapporti interpersonali, viconquisterete la simpatia degli altri e anchel’opportunità di farvi qualche romantica sera-ta in dolce compagnia. Ottima forma fisica.

La colonna poeticaa cura dei lettori

NNoonn ppuuooii nnoonn vvoolleerree ll’’aarrccoobbaalleennooPaola Colombo

Camminare pensare amare?

Non vuoi,essere radice o polvere d’argilla in acqua che stagna.

Non vuoi,essere scoria di mare che il vento trastullae il tempo disperde in maree d’occhi verdi,o legno ferito che la tempesta disprezza.

Non vuoiessere limite e fine di te stesso.

Non puoi,rimanere fermo e non cercare.

Aspettare immobile come grigio uccelloche indifferente guarda la luna

in un cielo indifferente,preda di un silenzio che non pone risveglio.

Non puoi,preparare lascrime che racchiudono fantasmi

e smarrire la trama di un ordineche canta il profumo della notte

il fresco pulsare del giorno.Non puoi.

Nulla è struggente come un inutile consapevole.

Che il sole apra le porte e ti rivesta di colori.Non puoi non volere l’arcobaleno.

VVii ppoorrttoo ccoonn mmeePaola Colombo

Vi porto con medal gelo, all’estate di biondi grani

e d’ubriachi uraganiche lasciano detriti nel tempo.

Vi porto con me,tracce di schiuma biancasull’ombra della rena e

vestito a lutto, un fiume in piena;sorriso aperto tra nebbie el’intrepido cadere delle nevi

e cadaveri d’uccelli imbrattati di veleno efame, solitudine, amicizia, amore.

Siete il tempo e vi porto con me,prezioso forziere riflessoin occhi di sole di vento,

all’ombra di astratti pensieriSenso della vita, volo inebriante dehli anni.

Il nulla non è stato.Tutto è racchiuso qui,

sulle ali del cuore colme di silenzio.Silenzio di quiete, silenzio di preghiera.

GGuuaarrddaaSilvia Benna Rolandi

Guarda in alto, ragazzo.C’è il cielo.

E naviga lentala bianca scialuppa dei sogni.Domani, strizzando gli occhi,

potresti ridendole storie del nonno, lassù.Parole di lunghe stagioni,

di baci, di abbracci, di pianti.Parole approdate

al silenzio del cielo.

IL SEGNO DEL MESE SCORPIONE 23.10 – 22.11Segno d’Acqua, è detto Fisso in quanto copre la fase centrale della stagione autunnale. Caratterizza personalità

generose, capaci di slanci notevoli, in amore e in altri sentimenti. Eccessive, qualche volta adorabili.PIETRA: Topazio - COLORE: Viola - ESSENZA: Cedro - FIORE: Gladiolo - GIORNO: Martedì

VVeerrzzaaddaaNettà on bel verz, senza toccà el coeur, tajand i foeùj pus-

sée dùr e tajand via i costòn. Fa indorà tre scigollett ta-jàa a fett con trenta gramm de buttér e on fil d’ oli, trentagramm de panscetta fettada suttila e poeu el verz. Quattàcónt el covère e fà coeus a foeugh bass per fà sugà el liquid.Basten vint minùtt se el verz l’ è gelàa, se no ghe voeur un’òra bonna. Naturalment minga desmentègass la sàa e elpever. La verzada l’ è bonna cónt el less o anca cónt i sala-mitt ciamàa “di verz”.

Verzata

Pulire un bel cavolo, lasciando intatto il cuore, tagliandole foglie grosse e privandole della costola. Far soffrigge-

re tre cipolline affettate in 30 grammi di burro ed un filod’olio, aggiungere 30 grammi di pancetta tagliata a fettesottili e poi il cavolo. Incoperchiare e cuocere a fiamma bas-sa per far asciugare. Bastano 20 minuti se la verza fosse ge-lata, altrimenti occorre un’ora. Naturalmente non dimenti-care sale e pepe. La verzata serve come contorno al lesso op-pure ai salamini cosiddetti “di verz”.

Ricette alla milanesea cura di Franco Bertoli

• 1) Cristianesimo 2,1 miliardi - origine: 27 d.C.- Chiesa cattolica: 1,1 miliardi - Chiese Protestanti: 553 milioni - ori-gine: XVI secolo - Chiesa ortodossa: 225 milioni - origine: XI secolo -Chiese orientali antiche (Monofisismo e Nestorianesimo): 72 milioni- origine: V secolo - Mormonismo: 13,5 milioni - origine: 1830 circa -Avventisti: 16 milioni - origine: 1863 - Testimoni di Geova: 7 milioni- origine: 1874 - Altri cristiani: 120 milioni.• 2) Islam: più di 1,5 miliardi - origine: 610 d.C. circa- Sunnismo: 1,4 miliardi - Sciismo: da 122 milioni (8%) a 167 milioni(11%) -Kharigismo/Drusi/Yazidismo: meno di 2 milioni (circa1.300.000 i kharigiti; 450.000 i Drusi; 100.000 circa gli Yezidi) -Alevismo: circa 10 milioni.• 3) Secolari/irreligiosi/agnostici/atei: 1,1 miliardi- Questa categoria include molte credenze senza una specifica ade-renza ad una religione. La categoria include anche umanisti, deisti,panteisti, e liberi pensatori.• 4) Induismo: 1 miliardo - origine: XV secolo a.C. circa- Visnuismo: 580 milioni - Sivaismo: 220 milioni - Saktismo-/Smartismo/Lingayatismo/Ayyavalismo/Neoinduismo: 202 milioni.• 5) Buddhismo: 576 milioni - origine: VI secolo a.C.- Buddhismo Mahayana: 385 milioni - Buddhismo Theravada: 124milioni - Buddhismo Vajrayana: 67 milioni.• 6) Taoismo:400 milioni - origine II secolo a.C.,VI secolo a.C.- Taoismo Zhengyi/Taoismo Quanzhen: 100 milioni - Taoismo popo-lare: 300 milioni - Taoismo occidentale/Taoismo riformato: 50.000.• 7) Culti indigeni animistici: 300 milioni- Non è una singola religione organizzata,comprende un ampio spet-tro di tradizioni e religioni tribali e sciamaniche.• 8) Shintoismo: 100 milioni - origine in forma organizzata:300 a. C. circa• 9) Culti tradizionali africani e diasporici: 100 milioni - Non è una singola religione organizzata, include culti africani tra-dizionali quali la Yoruba e fedi sincretiche e messianiche nate di re-cente come il Vudù, la Santeria, il Candomblé e l’Umbanda.• 10) Sikhismo: 27 milioni - origine: 1500 circa• 11) Spiritualismo: 15 milioni - origine: metà del XIX secolo • 12) Ebraismo: 15 milioni - origine: XII secolo a.C.- Ebraismo conservatore: 4,5 milioni - Ebraismo riformato: 3,7 milio-ni - Ebraismo ortodosso: 2 milioni - Ebraismo ricostruzionista:150.000 - Chassidismo/Cabalismo/altri ebrei: 4,5 milioni.• 13) Falun Dafa: 10-100 milioni - origine: 1992 - Non è necessariamente considerata una religione dai fedeli o dagliosservatori esterni, non esiste un segno di appartenenza né registried il numero di attuali fedeli o praticanti non può essere confermatocon certezza. Il dato è una stima del Falun Dafa per la popolazionedella Cina, altre stime sono molto superiori. Il Falun Dafa è noto an-che come Falun Dong.

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ONA NOVE 29Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia

Cambio della dirigenza all’Atm e al Pio Albergo TrivulzioAngelo Longhi ([email protected])

FILO DIRETTO CON…/1

LE NOTIZIE DEL MESE

• 7 ottobre. Al via i prestiti agevolati anticrisi ai priva-ti dalla Fondazione Welfare del Comune. Saranno eroga-ti prestiti a tassi agevolati dai 2 mila ai 20 mila euro per chi sitrova in guai economici o per chi vuole avviare un’impresa. Èpartita dopo anni di annunci e attese l’attività di microcreditodella Fondazione Welfare Ambrosiano, ente fondato daComune, Provincia Cgil, Cisl, Uil, Camera di Commercio e pre-sieduto dal sindaco Pisapia. La Fondazione attraverso 18 spor-telli sul territorio raccoglieranno le domande dei richiedentiche se riconosciuti idonei potranno rivolgersi direttamente al-le banche. Gli interessi vanno dal 4% per i singoli in difficoltàal 6,5% per chi vuole aprire un’impresa.• 10 ottobre. 3 morti al giorno sul lavoro: strage inaccet-tabile. 100 morti all’anno, 775 mila incidenti sul lavoro nel2010. Strage inaccettabile per Napolitano. Intanto gli anni pas-sano e la situazione non cambia. Anzi, quando ci sono state leg-gi coraggiose come quelle del ministro Cesare Damiano che pre-vedeva sanzioni pesanti per i datori di lavoro ci hanno pensatoSacconi e il governo Berlusconi a farle rientrare…• 13 ottobre. Sfratti e sgomberi: nel 2010 in 6.500 han-no perso l’abitazione, quasi tutti per morosità. DonColmegna della Casa della Carità lancia l’allarme, dopo gliultimi sgomberi non ha più posti dove mettere le famiglie ita-liane che si presentano con i figli per mano. L’assessoreCastellano di contro ha costituito una commissione per sta-bilire chi sono gli abusivi che delinquono e che vanno sgom-berati dagli abusivi per stato di necessità su cui il Comune èdisposto a chiudere un occhio.• 14 ottobre. Licenziato Elio Catania, presidente e di-rettore generale di Atm. Ricopriva il doppio incarico condoppio lauto stipendio. Tra le perplessità sulla passata gestio-ne aziendale il proliferare di società controllate (15) con rela-tivi consigli di amministrazione (e relativi lauti stipendi).• 14 ottobre. Pio Albergo Trivulzio: rimossi i dirigentidegli scandali. Laura Iris Ferro è la nuova Presidente delPat, il suo vice è Bruno Perboni. Il Comune chiede risparmied efficienza. Non è ancora chiara la situazione del bilancio:l’ex presidente Triaca deve ancora renderlo disponibile. Glialtri membri di nomina comunale sono: Francesca Florianiimpegnata con l’omonima fondazione nell’assistenza ai mala-ti terminali, e Marco Crivellino professore di bioingegneria alPolitecnico e deputato radicale.• 18 ottobre. Un successo gli autobus notturni: ottomilapasseggeri ogni week end.Le undici linee viaggianti dalle 2 al-le 6 del mattino di ogni venerdì e sabato notte sono state introdot-te a settembre dall’Assessore Pierfrancesco Maran, contestual-mente alla decisione di aumentare il prezzo dei biglietti. Quellopiù usato fa la spola tra Abbiategrasso e Cascina Gobba• 19 ottobre. Liberalizzata la caccia in Lombardia.Dopodichè la Lega cerca di impedire la macellazione.Calderoli rivendica il risultato alla Lega: il consiglio dei ministriha deciso di non impugnare la legge regionale che liberalizza lacaccia. Qualche giorno dopo la Lega in Consiglio regionale tentadi impedire la macellazione secondo le usanze di ebrei e musul-mani: “È indegno di un paese civile che vengano sgozzati anima-li vivi..” dice l’animalista pro caccia Stefano Galli, capogruppo del-la Lega in Regione. La proposta è stata bocciata.• 20 ottobre. Atm: sconti del 50% per le famiglie nume-rose. Le Domeniche chiuse al traffico si viaggia tuttoil giorno con 1,50 euro. Il Consiglio Comunale ha deciso: lefamiglie con 4 o più figli indipendentemente dal reddito, a

partire da gennaio, avranno una riduzione del 50% del costodell’abbonamento annuale. Il provvedimento riguarda circa 4mila famiglie. Inoltre nelle domeniche a piedi si viaggerà conun solo biglietto da 1,5 euro per tutto il giorno, con l’esclusio-ne del 20 novembre, giornata a piedi già fissata. Costerà alComune circa 700 mila euro.• 20 ottobre. No del Sindaco all’Ambrogino d’oro all’exterrorista, la Lega vota contro la candidatura diTettamanzi. Ha suscitato le ire dei radicali (Pannella arri-va ad accusare Pisapia di essere “indecente”) la decisione delsindaco per un no senza se e senza ma all’Ambrogino d’oroper Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima Linea (una organiz-zazione che di morti ne ha fatti tanti). Il Pdl e la Lega inve-ce erano contrarie alla proposta di assegnare l’Ambrogino al-l’ex cardinale Tettamanzi, poi il Pdl ci ha ripensato, e la Legaè rimasta isolata.• 21 ottobre. 926 Firme false per la candidatura diFormigoni su un totale di 3800. I Carabinieri rovistando tra ifile del pc di Clotilde Strada, assistente della Minetti, per trovareprove sulla vicenda di Ruby Rubacuori, si sono imbattuti in unelenco di 1500 nominatividi elettori che avevano fir-mato nel lontano 2005 perla presentazione delle listealle penultime regionali.Una parte di questi do-vrebbero essere gli stessinominativi utilizzati frau-dolentemente, questo il so-spetto, anche nel 2010.• 21 ottobre. LegaNord: in aumento ireati in città. Il gover-no nega i militari per-ché non richiesti. Ilsindaco smentisce echiede lo stop ai taglialle forze dell’ordine erilancia con i vigili. Secondo Pisapia “ la soluzione non èrappresentata dalle ronde dei militari, che il governo ha de-ciso di togliere anche dove non l’abbiamo chiesto, ma sono itagli alle risorse decisi da Roma”. Comunque il sindaco insie-me all’assessore alla sicurezza Granelli ha deciso di organiz-zare (500 i vigili coinvolti) in ogni quartiere ronde di due vi-gili in coppia. “Ho parlato con il prefetto e non gli risulta al-cun dato ufficiale su un aumento di reati.” ha dichiaratoGranelli, che aggiunge: “qualche giorno fa il governo con l’as-senso dei ministri leghisti, ha diminuito i finanziamenti perpolizia e carabinieri di 50 milioni, che si aggiungono ai tagliestivi, 500 milioni in meno a luglio e altri 600 a settembre”.Salvini su questo non ha risposto.• 26 ottobre. Chiudono due negozi al giorno. Nel 2011quasi 500 esercizi in meno. Nei primi 9 mesi dell’anno incittà il saldo tra nuove aperture e chiusure è negativo per 483aziende tra negozi, grossisti (ben 394), pubblici esercizi: duechiusure ogni giorno feriale. Dietro questi dati il calo dei con-sumi e la rinuncia ai beni accessori, specie l’abbigliamento.• 27 ottobre. Indagati 3 vigili e numerosi cittadini:mazzette per non pagare le multe. 15 indagati tra cui trevigili e numerosi cittadini che avrebbero pagato per farsi to-gliere le contravvenzioni, per evitare che fossero scalati dei

punti dalla patente o anche per ottenere “pass” in grado diautorizzare al parcheggio in tutta la città.• 31 ottobre. 167 mila licenziamenti per la crisi in 3 an-ni. “Il dato dimostra che le imprese intenzionate a ridurre ilpersonale non hanno bisogno di misure che facilitino i licen-ziamenti - attacca Gigi Petteni, segretario di Cisl Lombardia-. Se si vuole favorire lo sviluppo bisogna mettere in campopolitiche attive che favoriscano la rioccupazione di questemigliaia di lavoratori “.• 1 novembre. Serravalle/Sea: “Siamo obbligati a ven-dere. Non c’è alternativa”. Palazzo Marino venderà, insie-me al suo 18,6 per cento di quote della Serravalle, anche il 20per cento delle azioni di Sea, per una cifra non inferiore a 380milioni. Perché, dice il sindaco, “siamo nella assoluta necessi-tà di non sforare il Patto di stabilità: è un obbligo morale, po-litico e giuridico che intendiamo rispettare”. Nel bilancio di-sastrato lasciato dalla Moratti mancano ancora, nonostantele misure già intraprese dalla Giunta, 349 milioni e 700milaeuro per tagliare il traguardo di fine anno in pari con gliobiettivi fissati dal Patto.• 1 novembre. Inflazione al 4,2% (dati Istat). Milano ca-pitale (del carovita). Colpiti tutti i settori, dagli alimenta-ri alle bollette. E gli affitti continuano a crescere. È il datopiù alto dal giugno 1996, quando in città si raggiunse il 4,4%.A trainare i rincari alberghi e ristoranti, (+8,3% sul 2010),trasporti, (+7,6%). E poi alimentari (+4%), abbigliamento(+1,8%), calzature (+0,6%), bollette di gas ed elettricità(+11,5%), affitti (+2,3%), benzina (+18,4%) e gasolio (22%).

Uno scolmatore fantasma anche per Genova

Il rio Fereggiano, incassato come un serpente tra le case che scen-dono a Marassi, è il maggiore responsabile dell’alluvione di

Genova, dell’allagamento dei negozi e degli scantinati, della distru-zione di decine e decine di auto e della morte di sei persone. Dei di-sastri che ha provocato le tv e i giornali ci han detto tutto, anche lecontestazioni, da parte di gente esasperata, al sindaco che se haavuto un torto è stato quello di aver tentato di avvertire la popola-zione del pericolo e tenere i bambini a scuola, lontano dalle strade.In realtà i veri responsabili della mancata prevenzione del peggiosono lo Stato e la Protezione civile,ma di questo non ha parlato qua-si nessuno dei giornali e nessuna delle tv.1) Da anni è pronto e approvato dalle autorità locali il progetto diuno scolmatore, un canale sotterraneo lungo sei chilometri perportare fino al mare le acque del Fereggiano, del Noce, delCasaregis e di altri rii che quando saltano allagano Brignole e laFoce, com’è successo ancora. Purtroppo però il finanziamento delprogetto è fermo dal 2008 al Consiglio superiore dei lavori pubbli-ci, perché “costa troppo” (tra i 250 e i 270 milioni di euro), come ri-corda Paolo Tizzoni, direttore all’Urbanistica del Comune, che conil sidaco Marta Vincenzi è il promotore di tante opere di messa insicurezza dei torrenti genovesi. Chissà ora quanti milioni si spen-deranno per riparare ai danni dell’alluvione! 2) Esiste poi un modo capace di monitorare, prevedere e prevenirei disastri naturali. Lo possiede la Protezione Civile, si chiamaDewetra e si avvale del sistema satellitare Cosmo-SkyMed, finan-ziato con più di un miliardo di euro dall’Agenzia spaziale italiana edal ministero della Difesa. Insomma, un sistema che dovrebbe es-sere in grado di anticipare l’informazione su eventi in fieri comequelli di Genova. Eppure nessuno non ha mai avvertito del rischioche stava per correre Genova e il resto della Liguria. Non funzionaDewetra o la Protezione civile? (Luigi Luce)

L’esenzione dal ticketFranco Mirabelli (consigliere regionale del Pd)

PIRELLONE

Dal 15 settembre in Lombardia i cittadiniesenti dal ticket per reddito non possono

più utilizzare l’autocertificazione. Fa fede so-lo la lettera inviata dalla Regione Lombar-dia, sulla base dei dati forniti dall’Agenziadelle Entrate, con cui si comunica che il de-stinatario ha diritto alla gratuità delle pre-stazioni sanitarie.Un lombardo su cinque degli aventi dirittoquella lettera non l’ha mai ricevuta. O perchéè in una fascia di reddito tra i 36.150 euro e i38.500, o perché non ha presentato il modello730/ Unico, o perché è disoccupato o cassain-tegrato. A questi cittadini la Regione ha deci-

so di complicare la vita. Intanto in questo mo-do non tutti gli aventi diritto sapranno di po-ter avere l’esenzione e poi, gli altri, tutti in fi-la davanti agli sportelli della propria Asl perottenere una certificazione cartacea che, tral’altro, il 31 dicembre 2011 scadrà.Abbiamo chiesto che i lombardi non debba-no più perdere il loro tempo in burocrazia.La tessera sanitaria, che è già in mano atutti e costa duecento milioni di euro l’annoai contribuenti, deve essere l’unico stru-mento per l’attestazione di tutte le esenzio-ni e per il pagamento dei ticket sanitari. Seno a che serve?

La spesa che non pesaValeria Malvicini

CONSUMI ALIMENTARI

Iclienti dell’Ipercoop avranno forse visto a ot-tobre gruppi di adulti che discutevano da-

vanti agli scaffali sulle scelte da attuare, perpoi rincontrarli seduti a tavola a gustare piattiprelibati preparati dai cuochi dell’ipercoop.Erano i soci dei comitati di zona che stavanosperimentando un progetto pilota che Coop haorganizzato in collaborazione con la cooperati-va Pandora. L’iniziativa è stata apprezzata daisoci e verrà replicata e aperta a tutti quantivorranno iscriversi nelle serate di tre giovedì dinovembre: il 10, 17 e 24. Appuntamento alle18, davanti all’ufficio soci.I corsisti verranno chiamati a lavorare in grup-po per effettuare una spesa simulata seguendoil tema della serata. In particolare il 10 novem-bre l’appuntamento è con “La spesa che nonpesa… sul portafogli: come nutrirsi in modo sa-no e gustoso senza spendere troppo”, il 17 saràil turno della “Spesa che rispetta i diritti e pro-

muove legalità”. Prodotti particolari ci parla-no di mondi lontani e vicini: i prodotti solida-li, quelli di libera terra e quelli che rispettanoi diritti dei lavoratori in qualunque parte delmondo (anche nel nostro paese ce n’è bisogno,come dimostrano le lavoratrici in nero rima-ste sotto le macerie di Barletta). Il terzo ap-puntamento prevede una “Spesa che non pe-sa… sull’ambiente” e affronta il tema della so-stenibilità dei consumi. Dopo la spesa, un mo-mento di riflessione e discussione guidata daun’animatrice di Pandora e poi… tutti a tavo-la per gustare piatti anch’essi coerenti con iltema della serata.Gli appuntamenti con “La spesa che non pe-sa” di novembre sono aperti a tutti i soci diCoop Lombardia per un gruppo massimo di25 persone.Per informazioni: Ufficio Accoglienza Soci Iper-coop Centro Sarca 022413411.

Milano-Serravalle e mezzi pubbliciMattia M. Stanzani (presidente della Commissione Bilancio)

PALAZZO MARINO

Alla Commissione Bilancio del Comune diMilano in ottobre si è lavorato su due argo-

menti: le modifiche statutarie alla MilanoSerravalle-Milano Tangenziali spa al fine di ren-dere competitiva la vendita della quota detenutadal Comune e sulla situazione dei fondi immobi-liari I e II ereditati dalla precedente giunta di cen-tro-destra.Per quanto concerne la Serravalle è del 28 ottobrela comunicazione dell’Assessorato al Bilancio delComune che informa che alle ore 10 si è chiusa lagara per la vendita del 18,6% delle azioni dellaMilano Serravalle. La gara è andata deserta, es-sendo stata accertata l’assenza di offerte e alle ore16 dello stesso giorno è giunta una proposta daparte di F2i, fondo partecipato da Cassa Depositie Prestiti e da altre banche e fondazioni di originebancaria, diretta ad acquisire congiuntamente il18,6% di Milano Serravalle e il 20% di Sea. F2i èun fondo chiuso d'investimento che ha il fine di fi-nanziare le infrastrutture in Italia. L’Ammini-stratore Delegato di F2i è Vito Gamberale.L’offerta, dal punto di vista economico, consiste inuna valutazione del 18,6% della MilanoSerravalle pari a 145 milioni di euro e del 20% diSea pari a un multiplo di 8,82 volte l’Ebitda chesarà conseguito da Sea nel corso dell’anno 2012.Il Sindaco Giuliano Pisapia ha convocato unaGiunta Comunale straordinaria per lunedì 31 ot-tobre per valutare le iniziative da assumere in re-lazione alla necessità di evitare la rottura delPatto di Stabilità da parte del Comune. Infattiqualora non si riesca a vendere la quota in nostropossesso di Serravalle (messa a bilancio dallaMoratti) si ha la certezza di non rispettare il Pattodi stabilità. I fondi immobiliari sono stati costitui-ti per “agevolare” la dismissione di patrimoniopubblico comunale costituito da terreni, fabbrica-ti ad uso residenziale e terziario. Il fondo uno èdell’anno 2007 e il fondo due è dell’anno 2010.Adoggi le vendite effettuate risultano essere inferio-ri alle attese e dai dati in nostro possesso si evi-denzia come,non a caso, i pezzi pregiati del patri-

monio, risultino essere stati acquistati in tempibrevi mentre rimane in “pancia” tutto ciò che ri-sulta essere di difficile cessione (inquilini inclusi!).• Novità per i mezzi pubblici Infine qualchebuona notizia sul fronte dei mezzi di trasportopubblico che dimostrano come vengano spesi i sol-di derivanti dall’aumento del biglietto ordinario a1,50 euro:- L’abbonamento gratuito per gli anziani sarà at-tivo dal 1° dicembre 201. Dal 2 novembre tutti iresidenti a Milano con più di 65 anni e un Isee(Indicatore situazione economica equivalente) in-feriore ai 16.000 euro possono richiedere un abbo-namento gratuito, valido per quattro anni su tut-ta la rete urbana ad eccezione delle linee diTrenord e del Passante Ferroviario. Il costo diemissione dell’abbonamento è di 10 euro perquattro anni.- Anche l’abbonamento ridotto per i giovani saràattivo dal 1° dicembre.Tutti i giovani fino a 26 an-ni di età (non solo gli studenti, come era in prece-denza) possono richiedere un abbonamento men-sile urbano ridotto al costo di 17 euro, o un abbo-namento annuale urbano al costo di 170 euro.- Durante le domeniche a piedi programmate dalComune è possibile utilizzare, per tutto il giorno,il biglietto singolo ordinario da 1,50 euro. La pri-ma domenica a piedi programmata sarà il prossi-mo 20 novembre- Bici gratis sul metrò. Dal 1° novembre nei gior-ni feriali sarà possibile trasportare le biciclettegratuitamente in metropolitana in determinatiorari. Sabato e festivi questa possibilità è estesadall’inizio al termine del servizio. Se le biciclettesono pieghevoli è possibile portarle gratuitamen-te sulla rete Atm, senza l’obbligo di riporle in unasacca,tutti i giorni senza limitazioni di orario pur-ché le dimensioni non superino gli 80x110x40 cm.- Infine per due ultime agevolazioni (abbonamen-to nuclei familiari numerosi e biglietto obliteratodopo la mezzanotte che vale sino alle 6) ilComune sta lavorando con l’Atm per definire tut-ti gli aspetti procedurali.

(disegno di Luigi Muzzi)

Page 30: s.n.c. ONA NOVE · 2014-04-02 · Jolly 2 di via Val Furva. La sua scomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per il suo modo di

ONA NOVE 30 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.

Ricordatevi del 30 novembre: ci sono l’Irpef e l’IrapLorenzo Gomiero

Il 30 novembre è l’ultimo giorno utile per il versamento della secon-da o unica rata di acconto per Irpef e Irap relative all’esercizio in cor-

so. In via generale, sono obbligati al versamento dell’acconto Irpef eIrap i contribuenti che hanno presentato o comunque avrebbero dovu-to presentare la Dichiarazione dei Redditi per il periodo d’imposta pre-cedente e che al rigo di riferimento hanno indicato un debito d’impo-sta superiore a euro 51,65 per Irpef e Irap.• Chi è esonerato dal pagamento Sono esonerati dall’obbligo diversamento dell’acconto i contribuenti che si trovano nelle seguenticondizioni: nel precedente anno non hanno avuto reddito (ad es. perinizio di un’attività di lavoro autonomo o d’impresa); nel presente an-no non hanno avuto (non avranno) redditi (ad es. per cessata attività);non hanno presentato la Dichiarazione dei Redditi per l’anno prece-dente, perché non obbligati (ad es. il lavoratore dipendente con solo lacertificazione unica Cud); nell’esercizio precedente, pur avendo dichia-rato redditi imponibili, nulla hanno versato all’atto della dichiarazio-ne perché avevano già subito ritenute in misura corrispondente o ec-cedente il debito d’imposta (ad es. quasi tutti i lavoratori dipendenti,pensionati e taluni lavoratori autonomi); hanno la certezza di non es-sere soggetti nella dichiarazione per l’esercizio in corso ad un’imposta(al netto delle detrazioni, crediti d’imposta e ritenute) superiore ai li-miti sopraindicati;hanno conseguito esclusivamente redditi tassati al-la fonte a titolo d’imposta (ad es. interessi sui depositi bancari e posta-li, interessi sui Bot o sui titoli pubblici, provvigioni percepite in quali-tà di Incaricato alle Vendite a Domicilio); hanno conseguito solo reddi-ti totalmente esenti dalle imposte sui redditi; non hanno legittima-mente presentato la dichiarazione dei redditi in quanto esonerati (adesempio, lavoratori dipendenti o pensionati con un solo reddito perce-pito da un unico datore di lavoro o ente, senza oneri deducibili o detrai-bili da far valere; lavoratori dipendenti con redditi percepiti da più da-tori di lavoro conguagliati dall’ultimo datore di lavoro e, ovviamente,senza oneri deducibili o detraibili; possessori di redditi di lavoro dipen-dente come nei precedenti casi e di abitazione principale il cui redditofondiario è stato completamente abbattuto dalla specifica deduzione).• Come si calcola l’importo dell’acconto Irpef La quota di accon-to ai fini Irpef è del 99%. Pertanto l’acconto complessivo è pari al 99%dell’imposta dovuta per l’esercizio precedente. La base di calcolo è co-

stituita dall’imposta del periodo precedente diminuita delle detrazio-ni, dei crediti d’imposta e delle ritenute d’acconto spettanti. Il totale diquanto dovuto a titolo di acconto d’imposta deve essere versato: a) inun’unica soluzione, entro novembre, se l’importo dovuto (cioè il 99%dell’imposta relativa all’anno precedente) non è superiore a euro257,00, ciò perché la legge stabilisce che il versamento deve essere ef-fettuato in due rate, salvo che il versamento da effettuare alla scaden-za della prima rata non superi euro 103,00 (euro 257 x 40% = euro103,00); b) in due rate, se l’importo dovuto è pari o superiore a euro257,00 (di cui la prima rata entro il termine previsto per il versamen-to dell’imposta a saldo per il periodo d’imposta precedente, nella misu-ra del 40%; la seconda rata a novembre dell’anno a cui si riferisce l’ac-conto, nella restante misura del 60%.• Calcolo degli acconti per l’Irpef Le dichiarazioni dei redditi cuifar riferimento per il calcolo degli acconti dovuti ai fini Irpef sono indi-cate di seguito: non superiore a Euro 51,65, acconto non dovuto; supe-riore a Euro 51,65 ma non a 257,52, versamento in unica soluzione al30.11.2008; superiore a euro 257,52, versamento in due rate pari al39,6% di rigo RN30 entro il 16.06.2008 e al 59,4% di rigo RN30 entroil 30.11.2008.• Ricalcolo dell’acconto in base al reddito presunto L’art. 2 del-la Legge 23.03.1977, n. 97 consente al contribuente di commisurarel’acconto sull’imposta presumibilmente dovuta per l’anno in corso,sempre al netto delle detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto.Il calcolo del minor acconto deve, però, essere effettuato con molta cu-ra, per evitare di incorrere nella sanzione del 30% (più gli interessi dimora) applicata nel caso di versamento insufficiente.• Acconto di novembre e compensazione La compensazione tracrediti e debiti è ammessa sia per i soggetti con Partita Iva che quellisenza. Pertanto i contribuenti possono compensare i crediti Irpef, Irape Iva, risultanti dalla dichiarazione unificata relativa all’anno prece-dente, nonché i crediti contributivi ammessi a compensazione conl’Irpef dovuta in acconto. È consentito ripartire liberamente le sommea credito tra importi a rimborso e importi da compensare. Gli importia credito che il contribuente intende utilizzare in compensazione nondevono essere necessariamente utilizzati in via prioritaria per com-pensare i debiti risultanti dalla dichiarazione. La compensazione deve

essere effettuata entro la data di presentazione della dichiarazionesuccessiva. Le compensazioni dovranno essere esposte nel modello dipagamento F24.Secondo acconto cedolare secca Coloro che hanno esercitato l'opzione per la cedolare secca sono tenu-ti all'acconto ( vedi articolo mese di maggio ) con codice tributo 1841.• Modalità di versamento e codici tributo Il versamento della se-conda (o unica) rata di acconto deve essere effettuato nel periodo com-preso fra il 1° novembre ed il 1° dicembre (30 novembre è domenica).In particolare, i contribuenti non titolari di Partita Iva possono esegui-re il versamento dell’acconto utilizzando il modello cartaceo F24, pres-so banca o agenzia postale. I contribuenti titolari di partita Iva devo-no obbligatoriamente effettuare il pagamento a mezzo del sistema te-lematico On Line tramite Entratel, Fisco On Line o Remote Banking.Il nuovo versamento F24 On Line per i contribuenti possessori di par-tita Iva è entrato in vigore, obbligatoriamente, con decorrenza dal 01Gennaio 2007.I codici tributo da utilizzare sono i seguenti: 4034 - Irpefacconto - seconda rata o acconto in unica soluzione; il secondo accontodelle tasse di novembre non è rateizzabile e deve essere effettuato inunico pagamento.• Sanzioni e ravvedimento operoso In caso di omesso, insuffi-ciente o tardivo versamento di acconto si applica una sanzioneamministrativa del 30% della somma non versata più gli interes-si di mora. Qualora il contribuente intenda avvalersi del ravvedi-mento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. 472/1997, può versare:a) entro 30 giorni (cioè entro il prossimo 30 dicembre) l’imposta ola differenza non versata, la sanzione del 3,75% (cioè 1/8 del 30%)più gli interessi nella misura del 3% annuo con maturazione gior-no per giorno; b)entro il termine di presentazione della dichiara-zione relativa all’anno, l’imposta o la differenza non versata, lasanzione del 6% (cioè 1/5 del 30%) più gli interessi nella misuradel 3% annuo con maturazione giorno per giorno.

Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. LorenzoGomiero Commercialista Si può prendere appuntamento per compilazionedi documenti fiscali - Telefono 02 66111812 - fax 02 66116682 - e-mail: [email protected]

Responsabilità del condominioDimitri Barbera

FILO DIRETTO CON…/2

Implantologia a costo contenutoNunzio M. Tagliavia

ODONTOIATRIA

Èopinione comune che i trattamenti implan-tologici, cioè l’inserimento di viti al titanio

che imitano le radici dei denti, siano sempre er-roneamente considerati costosi. Ci si riferisce,in particolare, ai quei casi in cui mancano com-pletamente i denti, o in cui la situazione deglielementi dentari residui sia talmente compro-messa da dovere estrarli tutti.In entrambi i casi, ci trova nella condizione diproporre o una protesi mobile totale, comune-mente chiamata dentiera, o un trattamentoimplantologico che ripristini un adeguato nu-mero di elementi dentari. La prima soluzioneè quella più economica ma presenta l’inconve-niente di dover utilizzare un dispositivo in-gombrante che nella parte superiore dellabocca ricopre tutto il palato per garantirneun“effetto ventosa”, affinché la protesi riman-ga in posizione, con la sgradita sensazione diavere un corpo estraneo in bocca al quale oc-corra abituarsi, e con la permanente sensazio-ne di non poter sentire la gengiva del palato;sensazione necessaria, anche dal punto di vi-sta fisiologico, per la percezione dei sapori. Perla parte inferiore della bocca il problema distabilità è maggiore, perché non è sempre pos-sibile creare un efficace effetto ventosa ade-guato, in quanto la superficie orale a disposi-zione è minore, e anche perché la presenzadella lingua tende muovere la protesi mobile.Con gli immaginabili disagi estetici e di ma-sticazione. In questo caso, spesso, si ricorre al-le paste adesive che non tutti tollerano, siaper la sensazione sgradevole che producono, esia perché la pasta adesiva richiede una puli-zia maggiore della protesi.Quindi, quando le valutazioni radiologichedell’osso lo indicano, l’implantologia forniscedue soluzioni alternative per ovviare a que-sti disagi. La prima consta nell’inserire unnumero di viti d’impianto il più alto possibi-

le, sulle quali posizionare corone (o capsule)unite tra loro, detti ponti. Questa soluzione,pur essendo corretta, presenta lo svantaggiodi essere costosa per il consistente numero dicorone-ponti da posizionare. La seconda èmolto meno costosa e la possiamo considera-re come una via di mezzo tra quella delleprotesi mobili complete e quella di soli im-pianti, appena descritta.Questa “terza via” prevede l’utilizzo di unaprotesi mobile completa, però ridotta nelledimensioni, e ancorata a tre-quattro viti im-plantologiche. Il risultato è che per la partesuperiore si può evitare il fastidio del palato,e nella parte inferiore la protesi, avendo unsaldo ancoraggio sulle viti, rimane stabilesenza dover utilizzare la pasta adesiva.Questa soluzione necessita una manutenzio-ne molto semplice che consiste nella rimozio-ne della protesi mobile una volta a giorno perl’igiene. Questa soluzione, inoltre, presentauna notevole resa estetica, di masticazione, edi facile utilizzo; ed è molto indicata ai pa-zienti di un’età non necessariamente avan-zata, che si trovano nella condizione di avereuna situazione orale talmente compromessada rendere irrecuperabili tutti i denti. Conl’indubbio vantaggio di essere una soluzioneestremamente economica rispetto a quella“tutta impianti”. Questa terza possibilità, in-fine, non pregiudica il fatto che successiva-mente si possa realizzare un’arcata comple-tamente fissa, aggiungendo altre viti im-plantologiche e sfruttando ancora quelle pre-cedentemente inserite.

Dott. Nunzio M. Tagliavia, medicochirurgo dentista V. Luigi Mainonid’Intignano 17/a - Telefono 026424705 [email protected] - www.dentista-lowcost.it

PARERI LEGALI

TASSE E AGEVOLAZIONI

Il Condominio di un edificio risponde, in qualità dicustode dei beni e dei servizi comuni ex art. 2051

codice civile, dei danni cagionati da questi ultimi apersone o cose. Il Condominio è, quindi, obbligato adadottare le misure utili ad evitare che le cose comu-ni rechino pregiudizio ad alcuno.L’art. 2051 c.c., infatti, disciplinando la c.d. Re-sponsabilità per danni da cose in custodia, stabi-lisce testualmente che “ciascuno è responsabiledel danno cagionato dalle cose che ha in custo-dia, salvo che provi il caso fortuito”. Al riguardol’orientamento prevalente della giurisprudenzaabbraccia la tesi della responsabilità oggettiva ein particolare si afferma che “perché possa confi-gurarsi in concreto una responsabilità ex art.2051 c.c. è sufficiente che sussista il nesso causa-le tra la cosa in custodia e il danno arrecato”(Cass. Civ. n.20317 del 20.10.2005).Applicando tale tesi alla materia condominialepuò affermarsi che sul Condominio, quale custo-de dei beni comuni, grava una responsabilità ditipo oggettivo. Tale interpretazione giurispru-denziale comporta un beneficio in termini di one-re della prova per il soggetto danneggiato, provo-cando, di contro, un aggravio della posizione delcustode (Cass. Civ. Sez. III n. 21684 del9.11.2005). Il danneggiato, infatti, nel giudizio ri-sarcitorio, dovrà provare il danno e il nesso dicausalità tra lo stesso e la cosa, oltre che natural-mente il rapporto di custodia. Il Condominio con-venuto, trattandosi di responsabilità oggettiva,dovrà provare il caso fortuito, ossia che il fattodannoso si è prodotto a causa di un evento im-previsto e imprevedibile quale, ad esempio, lostesso comportamento colposo del danneggiato.Con particolare riferimento ai danni provenienti dabeni condominiali,si può quindi affermare che il sog-getto danneggiato, che può essere tanto un terzoquanto un condomino, ha l’onere di dimostrare ildanno subito,il nesso di causalità tra il danno e la co-sa comune e il rapporto di custodia tra Condominioe bene condominiale. Di contro, il Condominio, perandare esente da responsabilità,ha l’onere di prova-

re il caso fortuito (Cass.Civ.n.16607 del 16.06.2008).In merito, il Tribunale di Roma in una sentenza del18.04.2006 n.9493, stabiliva che “sussiste responsa-bilità del Condominio in caso di danni subiti dal con-domino caduto durante la discesa dalle scale condo-miniali a causa della presenza di acqua sui gradiniproveniente dal lucernario sul tetto, accidentalmen-te rottosi qualche tempo prima dell’evento. Nel casodi specie,ricorre sia la responsabilità ex art.2051 c.c.che quella ex art. 2043 c.c. La prima, in quanto ilCondominio, in qualità di custode delle cose comuni,non ha provveduto per tempo ad eliminare la situa-zione di pericolo che si era venuta a creare e di cui,per altro,era stato previamente avvisato; la seconda,poiché il danneggiato ha dimostrato che nella fatti-specie si è trattato di insidia oggettivamente invisi-bile e soggettivamente imprevedibile”.Il Condominio può stipulare delle polizze assicu-rative per tutelarsi, da una parte, dai danni chepossono derivare all’immobile per fatto di terzi oanche per eventi atmosferici e, dall’altra, per lesomme che potrebbe essere chiamato a risarcire aterzi - ex art. 2051 c.c. - in quanto custode. Le spe-se per l’assicurazione dell’edificio condominialevanno ripartite fra tutti i condomini in modo pro-porzionale e in base al criterio delle quote millesi-mali. Un esempio di polizza è quella sulla respon-sabilità civile, con la quale l’impresa assicuratricemanleva il Condominio di quanto sia tenuto a pa-gare, quale responsabile civile, a titolo di risarci-mento dei danni cagionati a terzi.

Dimitri Barbera - Avvocato del Foro di MilanoV. G. Arganini, 24 - Studio Legale e Tributario inMilano, Via Soperga 4, telefono 0266714559 - fax02700418300, [email protected] Studio Legale Barbera mette a disposizione lapropria professionalità e quella di validissimiConsulenti medico-legali, per tutti coloro che ritengo-no di aver subito danni da strutture sanitarie o erro-ri medici (c.d. malasanità), al fine di ottenere un giu-sto e satisfattivo risarcimento dei danni, con costichiari e trasparenti.

Chi ha bisogno di un altro articolo su Steve Jobs?Valia Allori

SCIENZA

Non tanto per esaltare il personaggio (a questo ci hanno giàpensato più che a sufficienza i vari media) ma per spiegare

quello che sembra dato per ovvio: che cosa ha fatto Steve Jobsper essere stato osannato come un eroe del nostro tempo? Lamia risposta, che a molti sembrerà blasfema, è: niente. Anzi, seha fatto qualche cosa, è qualche danno. Cercherò di spiegare lemie ragioni in queste poche righe.Prima di tutto, chiarifichiamo quello che uno potrebbe erronea-mente pensare: Steve Jobs non era un ingegnere creativo, nonera un informatico brillante e non era neanche un genio che hamollato un’università che non lo comprendeva. Steve Jobs nonha inventato proprio niente. Al contrario, era un ottimo uomod’affari che ha capito l’andazzo: la gente tende a essere un po’superficiale e pigra, e di conseguenza gli aggeggi elettronici, peravere successo,devono essere carini a vedersi, intuitivi e veloci.Niente manuali, niente lunghe e tortuose spiegazioni: deve po-terli usare anche un bambino. Detto, fatto: prima con l’ipod, poi

con l’iphone e infine con l’ipad, Jobs ci ha venduto degli adora-bili gingilli che fanno innumerevoli e incredibili meraviglie conpochi e semplici comandi, ovviamente a dei prezzi salatissimi(nonostante la produzione avvenisse rigorosamente in Cina, uti-lizzando lavoratori sottopagati e superstressati, alcuni dei qua-li hanno pure commesso suicidio). Jobs è quindi un genio delmarketing (o dell’arte dell’infinocchiamento, come la chiamo io).Sufficiente per considerarlo un eroe? Ognuno faccia le proprieconsiderazioni.Prima di rispondere, peró, lasciatemi precisare quello che Applestava (e sta ancora) cercando di fare: farci pagare qualcosa chepoi, a tutti gli effetti, non è nostro. Per capirci, nel mondo dell’in-formatica c’è un gruppo di persone chiamate “free software en-gineers” che dedicano i loro sforzi all’abolizione del copyright delsoftware affinché tutti possano sviluppare, distribuire, modifica-re e usare i programmi per computer, pad e telefonini vari com-pletamente privi da vincoli, permettendo così a tutti di utilizza-

re i propri apparecchi al 100%. Apple (insieme a Microsoft, na-turalmente) ha fatto di tutto per contrastare questo movimen-to, per ovvi motivi, tanto che non è possibile istallare sull’ipho-ne per esempio programmi non approvati e distribuiti (a paga-mento) da Apple. Usando un’analogia, è come se io comprassiuna macchina dalla Mercedes, ma poi non potessi più modificar-la come preferisco (secondo le regole del codice stradale, si inten-de) a meno che Mercedes non approvi le mie modifiche. Ma lamacchina non era mia? Potrei capire se la macchina costassedue lire, ma se la pago quanto costa una Mercedes allora è di-verso. Quindi non solo Jobs ci ha irretito tutti per farci compra-re i suoi fantastici oggetti luccicanti a prezzi esorbitanti, ma ciha anche venduto qualcosa a prezzo intero quando in realtà atutti gli effetti è come se fosse solo noleggiato. Quindi, se dopotutto questo, vogliamo ancora considerarlo un eroe, con licenzapoetica si potrebbe concludere che è “povero il mondo che ha bi-sogno di questi eroi”.

Page 31: s.n.c. ONA NOVE · 2014-04-02 · Jolly 2 di via Val Furva. La sua scomparsa ha toccato tutte le per-sone che lo conoscevano e lo sti-mavano per la sua onestà e per il suo modo di

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so d’assalto da uomini più inci-vili dei cani che lo trattano comeuna latrina. L’odore è nauseantee lo spettacolo non è da meno.Abbiate rispetto degli altri e seproprio non riuscite a tenervelafatevi curare.V. Capponi (ottobre)

IL RUMORE DELTRAM NUMERO 7

All’Atm e all’Arpa e p.c. al Comu-ne, all’assessore alla Mobilità, alCdZ 9. La presente per segnalar-vi una situazione che si protraeda molto tempo rispetto all’ecces-siva rumorosità che il tram nu-mero 7 provoca al passaggio trala fermata di “Arcimboldi AteneoNuovo”e quella di “Largo Mattei”.Purtroppo ad ogni passaggio itram, soprattutto quelli più lun-ghi, causano un forte stridore,udibile anche a distanza. Chiedodi verificare e monitorare la situa-zione, e nel frattempo di porre inessere tutte le azioni tecniche alfine di ridurre le emissioni acusti-che causate dal passaggio dellostesso. Invito l’Arpa Lombardia -Dipartimento Provinciale di Mi-lano ad effettuare misurazioniacustiche al fine di rilevare l’in-tensità sonora e verificare chequesti sia nei limiti di legge.Dott. Emiliano Bertolazzi(ottobre)• Successivamente, a una ri-sposta inconcludente dellaAtm, lo scrivente ribatte: “Conte-sto integralmente il risultatodelle vostre prove. Prove di cuinella vostra comunicazionenon si dà nessuna evidenzaoggettiva dei risultati da voirilevati. Confermo e ribadiscocon forza che il passaggio deltram numero 7 provoca al pas-saggio tra la fermata di “Ar-cimboldi Ateneo Nuovo” e quel-la di “Largo Mattei” un rumoremolto forte udibile anche a fine-stre chiuse”.

UN CERTIFICATOPER NUOTARE

Giro la risposta che ho ottenutodal Comune riguardo a una miasegnalazione. Con l’inizio deicorsi di nuoto in settembre, laPiscina Suzzani ha iniziato achiedere che i certificati mediciin originale fossero lasciati pres-so la segreteria. Dopo numeroseemails e riferimenti ai requisitireali del Dpr 445/2000, Milano-sport tramite il Comune mi haconfermato che non serve la-sciare loro i certificati in origi-nale in Piscina. Vi prego di pub-blicare la corrispondenza poichémolti genitori potrebbero anco-ra essere in tempo a richiederegli originali (qualora siano statilasciati alla Piscina Suzzani) edevitare di fare altri certificati(pagandoli) per eventuali altreattività dei loro bambini.Alessandro Maio• Risposta del Comune: Pressogli impianti gestiti da Milano-sport sono accettate anche le co-pie conformi dei certificati medi-ci per accedere a tutti i corsisportivi. Perché la copia possaessere definita conforme, però,occorre presentare, come stabili-to dalla legge (D.P.R. 445/2000),anche l’originale del certificatomedico per poter attestare laconformità e l’autenticità dellacopia. Sarà poi il personale direception, una volta visionatol’originale del certificato medi-co, a firmare la copia in mododa attestare la conformità conl’originale.

SCINTILLEIN VIA PADRE MONTI

Sono una inquilina/proprieta-ria di Via Padre Luigi Monti 23.Ho letto l’articolo su “Zona 9 disettembre intitolato “Invasionedi ratti in numerosi stabili co-

munali”. Sono rimasta allibitadalle dichiarazioni della sig.raSimona Fregoni in merito alcondominio di via Padre LuigiMonti 23. Contesto quanto se-

• Inizio col dire che il ruolo nelcondominio della Signora Pri-vitera è di consigliera e grazie alei ed agli altri consiglieri il con-dominio in mezzo a mille diffi-

gue: 1) scritto: “su 120 alloggi,10 sono stati acquistati dai pri-vati” Errato: su 119 alloggi 21sono stati acquistati dai privati;2) scritto: “il 30% di morosi chenon pagano né l’affitto né lespese”. Errato: dall’ultima as-semblea condominale tenutasiil 4 maggio e alla quale era an-che presente la sig.ra Fregoni èstato comunicato dal ns. ammi-nistratore che ben il 57-60%non paga le spese condominiali.Per quanto riguarda la morosi-tà sugli affitti non è possibile ri-cavarne la percentuale in quan-to l’Aler non l’ha comunicata. 3)scritto: “ogni due per tre ci pi-gnorano i conti correnti perché inostri sono cronicamente sul-l’orlo della bancarotta”. Mi pia-cerebbe sapere da quale fonte èarrivata questa bufala! Dal2006 abbiamo un amministra-tore e tutti gli anni prima del-l’approvazione del consuntivo, iConsiglieri spulciano tutti ipunti del bilancio e il saldo delconto corrente non è mai statoin rosso. Per quanto riguarda ilpignoramento del conto corren-te è avvenuto solo una volta e dibreve durata in quanto c’è statoun contenzioso con un nostrofornitore che ha citato in tribu-nale l’amministratore. Comesaprà, in questi casi il Tribuna-le pignora subito il conto cor-rente. Preciso che sul conto eraversata una cifra ben superiorealla richiesta del saldo dellasuddetta impresa. 4) scritto. “iservizi di portineria... l’ammini-stratore spende il meno possibi-le... lavoratori stranieri che nonparlano italiano... .problemi conla posta... erba altissima”. Qual-siasi fornitore viene scelto daiConsiglieri che scelgono valu-tando qualità/prezzo. Il tagliodell’erba: viene proposto un pre-ventivo all’inizio di ogni eserci-zio. Le nostre aree verdi non so-no mai state per lungo tempo indisordine. La persona che è inguardiola non è un portinaio, èstato assunto come dipendentedi impresa di pulizia: il serviziodi posta è a titolo di favore. Ilfatto che negli ultimi anni ab-biamo dato mandato a stranierie solo perché il preventivo pro-posto ci è sembrato equilibratonella qualità/prezzo. Inoltre lepersone addette sono assistitegratis da un Consigliere. Dopotutto questo mi chiedo se lasig.ra Fregoni sia davvero do-miciliata presso il mio stessonumero civico; mi chiedo inoltrecome possa una persona che vafiera di essere stata eletta nelConsiglio di Zona possa “sputa-re nel piatto dove mangia”.Carmen Privitera (settembre)

coltà va avanti. Lei rimane alli-bita di fronte alle mie dichiara-zioni, ma non ne ha smentitauna, si è limitata a dire che i da-ti che fornivo erano sbagliati,ma in difetto! So benissimo chei morosi da noi arrivano al50%, ma in altri condomini lapercentuale è più bassa e nonmi senbra giusto fare dell’allar-mismo e dare il dato più alto, hofatto una media del nostroquartiere (come per il dato deiproprietari/inquilini che variada uno stabile all'altro). Se cisono i topi in Largo Rapallo 2non dico che ci sono i topi in tut-te le case. Se al posto di 20 pro-prietari nell’articolo si dice 10per un refuso, non cambia unavirgola del senso logico. I lati ne-gativi nella gestione dei condo-mini sono tutti da imputare al-l'amministrazione comunaleche ha lasciato per decenni lenostre case in uno stato di ab-bandono tale che ora è moltodifficile intervenire sui guastiprodotti. Perché ha pensato cheattaccassi lei e il nostro ammi-nistratore? Io parlavo dell’am-ministrazione comunale. Riten-go inoltre grave che si arrivi apignorare i conti di uno stabile,cosa successa da noi una volta enegli altri palazzi anche. Mi ba-sta per dire che si naviga a vistae l’amministratore Donzelli si ètrovato nella condizione di di-chiarare fallimento almeno unavolta nell’ultimo anno (cosa chepoi non ha fatto). Le sembranormale? Capisco che le dia fa-stidio vivere in questa realtà,ma non è negandola che si risol-ve nulla. Il Signor Giorgio (che èin pensione) che affianca il cu-stode svolge un servizio preziosoper il nostro stabile, come ho piùvolte esplicitato direttamente alui: “Meno male che c’è il SignorGiorgio!”. Io lavoro tutto il gior-no sabato compreso e non ho iltempo per stare in guardiola adaiutare il nostro custode a smi-stare la posta e il suo tono ironi-co non mi è piaciuto quando di-ce che non mi sono mai propostaper affiancare il custode. Se ilcustode non deve occuparsi del-la posta, chi se ne dovrebbe oc-cupare? Nessuno, verrebbe la-sciata dal postino dove capita. Eperchè non siamo in grado diavere un servizio di portineriadignitoso con la posta e tutto ilresto? Perché non abbiamo soldiper pagarlo. Come il taglio del-l’erba, se avessimo più fondi sipotrebbe tagliare più di cinquevolte all’anno come invece avvie-ne ora o comprare due rastrel-liere per le biciclette... Io pensoche debba essere il Comune a te-nere sotto la sua competenza i

Un paio di occhiali per i vigili

ONA NOVE

UN GRAZIEDA EMERGENCY

I Volontari di EmergencyGruppo Zona 9 esprimono unsentito ringraziamento per l’evi-denza che è stata data agli even-ti organizzati in zona 9 dalGruppo. Grande successo haavuto, in particolare, la serata“Il Vangelo secondo De André”che,anche grazie a “Zona Nove”,ha avuto più di cento parteci-panti.Ciò ci ha consentito la rac-colta di circa 1500 euro, fondiche sono stati finalizzati alla ge-stione dell’O-spedale Pediatricodi Goderich in Sierra Leone.Cristian Ziggioni (ottobre)

IDROGENOSÌ O NO?

Formigoni ha stanziato tre mi-lioni di euro per comprare trebus a idrogeno Mercedes (enon Alfa Romeo Fiat, comeaveva promesso), e che altri1,2 milioni li spenderà per co-struire il “secondo” distributo-re di idrogeno d’Italia (ma ilprimo non è quello della Bi-cocca: è misteriosamente sortoa San Donato Milanese!).Potremmo conoscere il vostroparere sulla straordinaria o-perazione tecnologico-finan-ziaria? In passato non vi sieteespressi negativamente control’idrogeno, anche se, come tut-ti, sapete che non è convenien-temente disponibile ora, né fraun secolo (né mai, dico io).Invece i maghi delle ammini-strazioni ecologiste Lombarde(comprese quelle di Milano edella Zona 9) l’hanno fattoapparire per incanto. Come èstato possibile? (il complessoZincar della Bicocca è ancoraoggi pieno di sterpaglie e to-pi). A quando l’annuncio del-l’acquisto di tonnellate dimirtilli (dall’Austria, ovvia-mente, non dalla Val Brem-bana!) per costruire il mira-coloso spray che, spruzzatosui vetri di casa, li trasformain efficientissimi (40%) pan-nelli solari? L’ha detto in TVil “primo ricercatore del Cnr”Mario Tozzi, mica io!Giusto Buroni (ottobre)• La redazione racconta fat-ti e dà notizie (gli annuncidemagogici di Formigoni, ildegrado della Zincar...). Poi,sulle nostre colonne, chi vuo-le può chiedere la pubblica-zione della propria opinione,lettore, redattore o collabora-tore che sia. LA

BULLETTIIN VAL DI LEDRO

Abito in Via Val di Ledro 23 esono esasperato. Da qualcheanno ogni giorno sui gradinidel Centro servizi della coopAbitare sostano dei giovaniche: lasciano le auto in doppiafila od occupano i posti per i di-versamente abili; si divertonoa staccare i cartelli stradali ;bestemmiano; si fanno le “can-ne” anche di giorno davanti aibambini; lasciano immondiziasugli scalini e sul marciapiede;urinano, ovviamente di notte,per segnare il loro territorio. Èora di finirla con questa male-ducazione. Facciamo qualcosaper il decoro delle nostre casese abbiamo un minimo diamor proprio.Lettera firmata (ottobre)

DEGRADOIN VIALE ZARA

È un’indecenza che chi, comeme, esce la mattina con il pas-seggino (e una bambina di 8mesi) sia costretto a cammina-re in strada e non sul marcia-piede perché di notte il trattocompreso tra Villa Marelli el’angolo con via Budua sia pre-

servizi di portierato e non la-sciarli in capo agli amministra-tori privati che non hanno i fon-di per fornire un servizio decen-te che invece, secondo me, do-vrebbe essere di 8 ore con unafamigliola che vive nella casadel custode (che ora è disabitatae questo lo considero inaccetta-bile). Io non ho nessun problemacon gli stranieri che si susseguo-no nel servizio citato, vorrei soloche parlassero italiano in mododa comprenderci e non farmispedire indietro la posta come èsuccesso in diverse occasioni (enon solo a me). Noto una puntadi invidia nel dire che sono sta-ta eletta, forse voleva candidarsilei? La mia campagna elettoraleè stata difficile e rischiosa, per-chè in questi anni ho dovuto af-frontare gentaglia che ha mi-nacciato me e le mie figlie, mihanno bucato le gomme dellamacchina, e danneggiato le ser-rature. Le brucia che la sua am-ministrazione sia stata cacciataa pedate dai milanesi? Io sto an-cora festeggiando. Io mi chiedodove ha vissuto lei in tutti questianni, subendo senza fiatare lapresenza della Sig.ra “Gabetti” eattaccando l’unica persona chein questi anni è stata in gradodi affrontarla e di farla cacciaredal nostro condominio. Le hadato fastidio che questa nuovaamministrazione abbia sgombe-rato le cantine dopo l’ennesimaalluvione del Seveso del 6 ago-sto scorso? Le ha dato fastidioche in tre giorni siamo stati ca-paci di aprire il garage del civi-co 19 (ora privato e non più diproprietà pubblica) e farlo puliredai fanghi? Forse sognava chefosse la Moratti a farlo? OSalvini ? Non mi faccia ridere.Dopo l’alluvione del 18 settem-bre 2010 ho passato intere gior-nate a chiedere che venisse puli-to il garage che mandava unodore nauseabondo di fanghi-glia del Seveso - io abito sopra ilgarage - e il vecchio assessore al-la casa e al demanio ed Aler miridevano in faccia. Oggi noi l’ab-biamo fatto. Le rode? Cosa vuoldire sputare dove mangio? Iomangio del mio lavoro, onesto efaticoso e non si permetta maipiù di parlarmi in questi termi-ni. Mi fermo qua, ma la sensa-zione che ho avuto leggendo lasua lettera è stata veramentesgradevole. Impegni il suo tempoin maniera migliore, magarimandando a “Zona Nove” i suoisuggerimenti per migliorare ilposto in cui vive.Simona Fregoni

VIABILITÀCHE DISASTRO

Possibile che nessuno si rendaconto ma soprattutto possa ov-viare ai disastri che han fattoquei “cervelloni” che hanno mo-dificato la viabilità in vialeZara-Testi? Sarebbe bello chechi ha fatto queste porcate orafosse obbligato a passare di lìper almeno un anno tutti i gior-ni e tutto il giorno per rendersiconto dei danni che ha fatto.Tutto il viale è stato farcito congrossi ciambelloni di cementoper impedire le svolte. Hannosolo creato lunghi serpentoni dimacchine, strozzature ed ingor-ghi a non finire. Piazzale istriaè ridotta a mostruosità: tantebelle isole di cemento e strozza-ture! Dal viale Fulvio Testi late-rale in direzione Milano all’in-crocio con via Asturie non puoiimmetterti nella carreggiatacentrale. Per entrare in viaPonale venendo da Cinisello bi-sogna incanalarsi da metà vialeandando ad intasare ulterior-mente il già congestionato traf-fico della via laterale. Se biso-gna andare a Bresso venendo

dalla via Bignami, cioè dalCto vieni incanalato nellavietta laterale dalla qualenon si può uscire mai se nonsotto semaforo (all’incrociocon Sesto) mettendo a graverischio l’incolumità tua e de-gli altri automobilisti. Tuttigli altri vi malediranno vitanatural durante.Mimma Sparacino (ottobre)

ZARA EXPÒALIAS GRONDA NORD

Sfogliando il “Corsera” sco-pro che la famosa GrondaNord adesso la chiamanoZara Expo e che è in corso larichiesta di valutazione diimpatto ambientale da partedella Regione Lombardia. Lanuova strada di collegamen-to partirà da Niguarda attra-verserà viale Fulvio Testi eviale Sarca; attraverseràAffori incrociando la ViaPellegrino Rossi. Due corsieper senso di marcia di 8 me-tri di larghezza. Avete lettobene, una delle zone tra lepiù trafficate e congestionatedel Nord Milano attraversa-ta da una strada a doppiacorsia?! Nella città dell’Expoinvece di privilegiare il tra-sporto pubblico o fare deitunnel come nel resto dellemetropoli europee costruia-mo superstrade con incroci araso che attraversano i nostriquartieri! Lascio a voi ognicommento.Andrea De Laurentis (ottobre)• I nostri commenti li abbia-mo fatti diverse volte duranteil 2011 quando abbiamo infor-mato proprio della Zara Expo.Se oltre il “Corsera” leggesseanche “Zona Nove” lo avrebbesaputo prima. Comunque lefarà piacere sapere che la pen-siamo come lei: se venisse fattasarebbe proprio come la fami-gerata Gronda Nord. Comun-que ne parleremo sul prossimonumero. LA

IL PREZZODEL PANE

In riferimento all’intervistaa Massimiliano Bignami su“Zo-na Nove” di ottobre vor-rei far notare al consiglieredi amministrazione di CoopLombardia che l’andamentodei prezzi del grano fra ilsettembre 2010 e il settem-bre 2011 è ben diverso daquello segnalato (aumentodel 90%!). Da un consiglieredi amministrazione di CoopLom-bardia ci si aspettereb-be una maggiore precisione.Qui di seguito l’andamentoprezzi (dati Ismea) facendoun raffronto fra i mesi di set-tembre 2010 e 2011: grano te-nero per ilane +4%; grano te-nero estero +3,2%; grano du-ro per la pasta +33%.Giovanni Boffi (ottobre)• Per stabilire il prezzo realenon bisogna dimenticarsi diaggiungere gli aumenti diprezzo derivanti dalle materieprime. Per esempio, tra l’estate2010 e quella 2011 il prezzodel frumento tenero è cresciutodel 90,8%, quello del granoduro del 75,3%, quello delmais del 64,4%, quello del caf-fè del 62,4%, quello dello zuc-chero del 36,6%). Effettiva-mente non è il grano (75,3%)ma è il frumento che ha avutoun aumento del 90,8%.Massimiliano Bignami

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C’è qualcuno che ritira gratui-tamente libri Harmony? Neho circa 200, tanti anche nuo-vi. Li porterei io a casa.Patrizia Leoni (ottobre)

Ore 13, Via Bauer angolo Passerini. Vedi la fotografia sotto-stante: non soltanto le auto sono in divieto di sosta ma an-

che contromano. Eppure il comando dei vigili è a pochi metri.Antonio Squeo (ottobre)

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