Slide Corso addetti antincendio basso e medio rischio BASE ... · ANTINCENDIO La protezione...

La combustione è un processo di ossidazione di un combustibile ad opera dell’ossigeno atmosferico, rapido, fortemente

esotermico (con sviluppo di fiamma e calore)

Prevenzione IncendiPrevenzione IncendiPrevenzione IncendiPrevenzione Incendi

Ossigeno contenuto

nell’aria

Tutto ciò che in condizioni ordinarie può bruciare

Energia d’ignizione

COMBUSTIBILETUTTO CIO’ CHE IN CONDIZIONI ORDINARIE PUO’

BRUCIARE


• SOLIDO: LEGNO, CARTA, COTONE, LANA, SETA, ECC.

• LIQUIDO: ALCOOL, AMMONIACA, BENZINA, OLII COMBUSTIBILI, ECC.

• GASSOSO: GAS DI CITTA’, METANO, PROPANO, IDROGENO, ECC.

CARATTERISTICHE D’INFIAMMABILITA’

DEL COMBUSTIBILE


SOSTANZA TEMP. INF. ° C TEMP. ACC. ° CSOSTANZA TEMP. INF. ° C TEMP. ACC. ° C

ACETILENE 17,8 335

ACETONE -18 535

ALCOOL ETILICO 18 365

BENZINA -37 456

GASOLIO 65 338

GLICERINA 160 393

NAFTALINA 78 226

PROPANO -104 450

TEMPERATURA DI ACCENSIONE

OD AUTOACCENSIONE IN ° C


ABETE 260

CARTA 230

COTONE IDROFILO 266

LENZUOLO DI COTONE 238

FIAMMIFERO 163

COPERTADI LANA 205

NYLON 476

PINO IN TRUCIOLI 230

SETA NATURALE 570

CAUSE DI INNESCO

• ELETTRICO

Una delle più pericolose cause di innesco è

sicuramente quella elettrica.sicuramente quella elettrica.

Il funzionamento difettoso di un impianto o

il suo uso scorretto può facilmente

causare una scintilla o un

surriscaldamento

CAUSE DI INNESCO

• CHIMICO

Ma anche alcune sostanze possono

sviluppare calore a contatto con altri sviluppare calore a contatto con altri

prodotti attraverso delle reazioni

chimiche …

CAUSE DI INNESCO

• TERMICO

… oppure un cumulo di materiali combustibili

abbandonati può raggiungere una temperatura

sufficiente alla sua autoaccensione oltre sufficiente alla sua autoaccensione oltre

all’effetto termico del sole infatti, anche i micro

organismi della decomposizione possono agire

innalzando la temperatura e liberando gas

combustibili

CAUSE DI INNESCO

• MECCANICO

Infine ricordiamo che anche un forte attrito

può produrre il calore sufficiente ad può produrre il calore sufficiente ad

incendiare un combustibile


• Il Principio d’incendio

L’INCENDIO

• Il Principio d’incendio

• La propagazione dell’incendio

• Il Flash Over

• L’estinzione dell’incendio

GAS DI COMBUSTIONE

• Ossido di carbonio

• Anidride carbonica

• Idrogeno solforato

• Anidride Solforosa• Anidride Solforosa

• Acido Cianidrico

• Aldeide acrilica

• Fosgene

• Ammoniaca ecc.

DEFICIENZA DI OSSIGENO

OSSIGENO % SINTOMI

20 – 21 Nessuno

17 Aumento della respirazione,17 Aumento della respirazione,

diminuzione movimenti muscolari

15 – 12 Deficienza di respirazione, mal

di testa, vertigini, fatica, ecc.

12 – 10 Nausea, vomito, paralisi

8 - 6 Collasso, coma

6 o meno Decesso in 6 – 8 minuti

FUMO

LEGNO = 1

POLISTIROLO = 296

NUMERI DI EMERGENZA

• Numeri di emergenza il cui utilizzo è garantito anche in caso di sospensione del servizio:

113 Soccorso pubblico di emergenza113 Soccorso pubblico di emergenza

112 Carabinieri

115 Vigili del Fuoco

118 Emergenza Sanitaria

LA PROTEZIONE

ANTINCENDIO

La protezione antincendio consiste nella dotazione di

misure idonee al contenimento dei danni prodotti

da un incendio.

La protezione antincendio può essere passiva oppure La protezione antincendio può essere passiva oppure

attiva.

La funzione della protezione, sia attiva che passiva, è

quella di evitare la propagazione dell’incendio o

almeno di limitare i danni da esso prodotti.

ESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIOESTINTORI D’INCENDIO

OGGI L’ ESTINTORE E’ IL MEZZO PIU’

CONOSCIUTO E UTILIZZATO PER

COMBATTERE I PRINCIPI D’INCENDIO.

IN TUTTI I PAESI DEL MONDO SONOIN TUTTI I PAESI DEL MONDO SONO

IN VIGORE DISPOSIZIONI LEGISLASTIVE

CHE PREVEDONO L’OBBLIGO DELLA

SUA INSTALLAZIONE, UTILIZZAZIONE

E DELLA SUA MANUTENZIONE.

DEFINIZIONE E DESIGNAZIONE DELLE CLASSI DEFINIZIONE E DESIGNAZIONE DELLE CLASSI

DEI FUOCHI SECONDO LA NORMA UNI EN 2 DEI FUOCHI SECONDO LA NORMA UNI EN 2 -- 20052005

CLASSE A FUOCHI DI MATERIALI SOLIDI

GENERALMENTE DI NATURA

ORGANICA CHE BRUCIANO

NORMALMENTE CON PRODUZIONE

DI BRACI CHE ARDONO ALLO DI BRACI CHE ARDONO ALLO

STATO SOLIDO

CARTA, LEGNAME, STOFFA, CARBONI, PAGLIA, CELLULOIDE, MATERIE

PLASTICHE, GOMMA E DERIVATI, BITUMI GRASSI, TORBA,

TUTTO QUANTO FORMA BRACE, SOLIDI COMBUSTIBILI, ECC.



CLASSE B FUOCHI DI LIQUIDI O DI SOLIDI

CHE SI POSSONO LIQUEFARE

ALCOOL, BENZINA, NAFTA, PETROLIO, OLI PESANTI,

VERNICI E SOLVENTI, GLICERINA, RESINE, FENOLI, ZOLFO,

PARAFFINE, ECC



CLASSE C FUOCHI DI GAS

INFIAMMABILI

METANO, PROPANO, BUTANO, CLORO, IDROGENO,

GAS ILLUMINANTE, ACETILENE, CLORURO DI METILE, ECC.

DEFINIZIONE E DESIGNAZIONE DELLE CLASSI DEI DEFINIZIONE E DESIGNAZIONE DELLE CLASSI DEI

FUOCHI SECONDO LA NORMA UNI EN 2 FUOCHI SECONDO LA NORMA UNI EN 2 -- 20052005

CLASSE D FUOCHI DI METALLI LEGGERI

OVVERO DI SOSTANZE CHIMICHE

COMBUSTIBILI IN PRESENZA DI

ARIA, REATTIVE IN PRESENZA DI

ACQUA O SCHIUMA.

MAGNESIO, POTASSIO, FOSFORO, SODIO,

ALLUMINIO E RELATIVI COMPOSTI ORGANICI

FUOCHI DI CLASSE FFUOCHI DI CLASSE F

LA RECENTE NORMA EUROPEA EN 2 DEL 2005 HA

PORTATO DA 4 A 5 LE CLASSI DI FUOCO DESIGNATE

IN RELAZIONE ALLA NATURA DEL COMBUSTIBILE.

LA CLASSE F RELATIVA AI FUOCHI CHE

INTERESSANO

MEZZI DI COTTURA ( OLI E GRASSI VEGETALI O MEZZI DI COTTURA ( OLI E GRASSI VEGETALI O

ANIMALI )

NORMA UNI EN 3 NORMA UNI EN 3 -- 77

POLVERE IDRICI BIOSSIDO DI IDROCARBURI

SCHIUMA CARBONIO ALOGENATI

A B C A B B B

GUIDA ALLA SCELTA DELL’ ESTINTOREGUIDA ALLA SCELTA DELL’ ESTINTORE

DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998

ALLEGATO V

GLI ESTINTORI PORTATILI

DEVONO ESSERE UBICATI DEVONO ESSERE UBICATI

PREFERIBILMENTE LUNGO

LE VIE DI USCITA, IN PROSSIMITA’

DELLE USCITE E FISSATI A MURO

LA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI LA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI

PORTATILI E CARRELLATIPORTATILI E CARRELLATI

LEGGI E NORME DI RIFERIMENTO

D. Lgs. 81/2008 e s. m. ed i.

D. M. 10 - 3 - 1998

D. M. 7 GENNAIO 2005

NORMA UNI 9994/2013

LA MANUTENZIONELA MANUTENZIONE

DEVONO ESSERE PREDISPOSTI MEZZI DI ESTINZIONE

IDONEI IN RAPPORTO ALLE PARTICOLARI CONDIZIONI

IN CUI POSSONO ESSERE USATI, IN ESSI COMPRESI

GLI APPARECCHI ESTINTORI PORTATILI DI PRIMO

INTERVENTO.

DETTI MEZZI DEVONO ESSERE MANTENUTI IN

EFFICIENZA E CONTROLLATI ALMENO UNA VOLTA

OGNI SEI MESI DA PERSONALE ESPERTO.

LA PERIODICITA’………………………………..


OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

IL DATORE DI LAVORO PROVVEDE AFFINCHE’:

GLI IMPIANTI E I DISPOSITIVI DI SICUREZZA DESTINATI ALLA

PREVENZIONE O ALLA ELIMINAZIONE DEI PERICOLI VENGANO

SOTTOPOSTI A REGOLARE MANUTENZIONE E AL CONTROLLO

DEL LORO FUNZIONAMENTO

LA RESPONSABILITA’………………………………….


DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998 - ART. 4

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE

ATTREZZATURE ANTINCENDIO.

GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE ED I CONTROLLI SUGLI

IMPIANTI E SULLE ATTREZZATURE DI PROTEZIONE ANTINCENDIO

SONO EFFETTUATI NEL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI

LEGISLATIVE

E REGOLAMENTARI VIGENTI, DELLE NORME DI BUONA TECNICA

EMANATE DAGLI ORGANISMI DI NORMALIZZAZIONE NAZIONALI O

EUROPEI, IN ASSENZA DI DETTE NORME DI BUONA TECNICA, DELLE

ISTRUZIONI DEL FABBRICANTE E / O DELL ’INSTALLATORE

COME FARE LA MANUTENZIONE………………………..


DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998 ALLEGATO VI- 6. 4

ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO

IL DATORE DI LAVORO E’ RESPONSABILE DEL MANTENIMENTO

DELLE CONDIZIONI DI EFFICIENZA DELLE ATTREZZATURE E

IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO.IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO.

IL DATORE DI LAVORO DEVE EFFETTUARE LA SORVEGLIANZA, IL

CONTROLLO E LA MANUTENZIONE DELLE ATTREZZATURE ED

IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO IN CONFORMITA’ A

QUANTO PREVISTO DALLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E

REGOLAMENTARI VIGENTI.

LA RESPONSABILITA’…………………………..


DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998 ALLEGATO VI- 6. 4

ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO

L’ATTIVITA’ DI CONTROLLO PERIODICA E LA

MANUTENZIONE DEVE ESSERE ESEGUITA DA

PERSONALE COMPETENTE E QUALIFICATO.

LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEL MANUTENTORE


I CONTROLLI, LE VERIFICHE, GLI INTERVENTI DI

MANUTENZIONE, L’INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE

DEL PERSONALE, CHE VENGONO EFFETTUATI, DEVONO

ESSERE ANNOTATI IN UN APPOSITO REGISTRO A CURAESSERE ANNOTATI IN UN APPOSITO REGISTRO A CURA

DEI RESPONSABILI DELL’ATTIVITA’.

TALE REGISTRO DEVE ESSERE MANTENUTO AGGIORNATO

E RESO DISPONIBILE AI FINI DEI CONTROLLI DI

COMPETENZA DEL COMANDO

IL REGISTRO…………………………


DECRETO MINISTERIALE 7 GENNAIO 2005DECRETO MINISTERIALE 7 GENNAIO 2005

ART. 4ART. 4

L’ESTINTORE IN ESERCIZIO DEVE ESSERE MANTENUTO IN

EFFICIENZA MEDIANTE VERIFICHE PERIODICHE DA PARTE DI

PERSONALE ESPERTO COME PREVISTO DAL D. P. R. 547 E DAL

D. M. 10 - 3 - 1998 SECONDO LE PROCEDURE INDICATE DALLA

NORMA UNI 9994 E DALLE INDICAZIONI RIPORTATE SUL

LIBRETTO USO E MANUTENZIONE.

COME FARE LA MANUTENZIONE………………….. A NORMA UNI

LA MANUTENZIONE LA MANUTENZIONE

NORMA UNI 9994 NORMA UNI 9994 -- GIUGNO 2013GIUGNO 2013

SORVEGLIANZA

CONSISTE IN UNA MISURA DI

PREVENZIONE ATTA A

CONTROLLARE L’ ESTINTORE CONTROLLARE L’ ESTINTORE

NELLA POSIZIONE IN CUI

E’ COLLOCATO, CON

PARTICOLARE RIFERIMENTO

AI SEGUENTI ASPETTI:

LA MANUTENZIONE LA MANUTENZIONE -- NORMA UNI 9994 NORMA UNI 9994 -- GIUGNO 2013GIUGNO 2013

SORVEGLIANZA• L’ESTINTORE ED IL SUO SUPPORTO SIANO

INTEGRI

• SIA SEGNALATO CON APPOSITO CARTELLO

• IL CARTELLO SIA CHIARAMENTE VISIBILE E

L’ESTINTORE LIBERO DA OSTACOLI E

FACILMENTE RAGGIUNGIBILE

• NON SIA STATO MANOMESSO

• LE ISCRIZIONI SIANO BEN VISIBILI• LE ISCRIZIONI SIANO BEN VISIBILI

• NESSUNA ANOMALIA – MANOMETRO NEL

CAMPO VERDE

• CARTELLINO DI MANUTENZIONE PRESENTE,

COMPILATO E AGGIORNATO

• NON SIA COLLOCATO A PAVIMENTO

LA PERIODICITA’ DELL’ATTIVITA’ DI SORVEGLIANZA

E’ DEFINITA DALLA PERSONA RESPONSABILE IN

RELAZIONE AL RISCHIO DI INCENDIO

PRESENTE


SORVEGLIANZA

LE ANOMALIE RISCONTRATE DEVONO ESSERE

IMMEDIATAMENTE ELIMINATE

L’ESITO DELL’ATTIVITA’ DI SORVEGLIANZA

EFFETTUATA DEVE ESSERE REGISTRATO


PERIODICITA’ MASSIMA PERIODICITA’ MASSIMA DIDI REVISIONE E COLLAUDOREVISIONE E COLLAUDO

ESTINGUENTE TIPO DI ESTINTORE REVISIONE (mesi) COLLAUDO (mesi)

CE/PED PRE-PED

Polvere Tutti 36 144 72

Biossido di

carbonio (CO2)

Tutti 60 120 120

carbonio (CO2)

A base d’acqua

(idrici e schiuma)

Serbatoio in acciaio al

carbonio con agente

estinguente premiscelato

24 72 72

Serbatoio in acciaio al

carbonio contenente solo

acqua ed eventuali altri

addittivi in cartuccia

48 96 72

Serbatoio in Acciaio INOX o

lega di alluminio48 144 72

Idrocarburi

alogenati

Tutti 72 144 72


CARTELLINO DI MANUTENZIONE

PUO ESSERE STRUTTURATO DA POTERSI UTILIZZARE PER PIU

INTERVENTI.

SUL CARTELLINO DEVE ESSERE OBBLIGATORIAMENTE RIPORTATO:

- NUMERO DI MATRICOLA

- RAGIONE SOCIALE DELLA DITTA DI MANUTENZIONE CON INDIRIZZO

- TIPO ESTINTORE

- MASSA LORDA E CARICA EFFETTIVA

- TIPO DI FASE EFFETTUATA

-DATA DELL’ INTERVENTO ( MESE / ANNO)

-SCADENZA DEL PROSSIMO CONTROLLO OVE PREVISTO DA SPECIFICHE

NORMATIVE (ADR)

- FIRMA LEGGIBILE O PUNZONE DEL MANUTENTORE


CARTELLINOCARTELLINO


REGISTROREGISTRO

La Persona Responsabile deve predisporre e tenere aggiornato un La Persona Responsabile deve predisporre e tenere aggiornato un

Registro, firmato dalla stessa persona responsabile, in cui sono Registro, firmato dalla stessa persona responsabile, in cui sono

registrati:registrati:

a)a) I lavori svoltiI lavori svolti

b)b) Lo stato in cui si lasciano gli estintoriLo stato in cui si lasciano gli estintorib)b) Lo stato in cui si lasciano gli estintoriLo stato in cui si lasciano gli estintori

Il Registro deve essere sempre presente presso l’attività, tenuto a Il Registro deve essere sempre presente presso l’attività, tenuto a

disposizione dell’autorità competente e del manutentore. disposizione dell’autorità competente e del manutentore.

L’accertamento di avvenuta manutenzione e dello stato degli L’accertamento di avvenuta manutenzione e dello stato degli

estintori deve essere formalizzato nell’apposito Registro estintori deve essere formalizzato nell’apposito Registro

allegando la copia del documento di manutenzione rilasciata allegando la copia del documento di manutenzione rilasciata

dal manutentore in cui si evidenzia quanto sopra riportato.dal manutentore in cui si evidenzia quanto sopra riportato.


DOCUMENTO DOCUMENTO DIDI MANUTENZIONEMANUTENZIONE

A cura del Manutentore deve essere redatto il documento attestante le attività

svolte, le anomalie riscontrate, gli interventi eseguiti, i ricambi utilizzati e la

segnalazione di eventuali operazioni da eseguire

Il Documento deve inoltre contenere:Il Documento deve inoltre contenere:

-I dati dell’azienda di manutenzione;

-I dati identificativi del manutentore;

-I dati dell’azienda cliente e della persona responsabile

Una copia del documento può essere allegata al registro

CHIUSURE TECNICHE CHIUSURE TECNICHE

ANTINCENDIOANTINCENDIO

Le porte in generale hanno la funzione di permettere la comunicazione tra ambienti diversi.

La porta con caratteristiche di tenuta al fuoco deve garantire che un eventuale incendio non si propaghi; inoltre, tali porte, se poste eventuale incendio non si propaghi; inoltre, tali porte, se poste lungo le vie di esodo, devono permettere alle persone di mettersi in salvo senza ulteriori pericoli e garantire l’intervento in sicurezza dei soccorritori.

La normativa definisce tali porte:

CHIUSURE TECNICHE ANTINCENDIO



Caratteristiche:

- STABILITA’ attitudine di un elemento da costruzione (nella fattispecie la porta) a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco

- TENUTA attitudine di un elemento da costruzione (nella - TENUTA attitudine di un elemento da costruzione (nella fattispecie la porta) a non lasciar passare né produrre – se sottoposto all’azione del fuoco su un lato – fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto

- ISOLAMENTO TERMICO attitudine di un elemento da costruzione (nella fattispecie la porta) a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore.

- W (abbattimento all’irraggiamento)

- S (impermeabilità ai fumi freddi)



• La compartimentazione è finalizzata a contenere un eventuale incendio in una zona

delimitata.Esempi di compartimentazione:Esempi di compartimentazione:

- Reparti di lavorazione da depositi;

- Locali con elevato carico d’incendio (magazzini con la presenza di materiale combustibile o infiammabile);

- Locali a rischio specifico (centrali termiche, cucine, autorimesse … in generale attività regolate da specifiche norme di prevenzione incendi che indicano la specifica resistenza al fuoco delle strutture);

- Protezione vie di esodo (percorsi protetti per l’evacuazione delle persone … esempio alberghi, ospedali, scuole…)



ATTENZIONE ALLE RESPONSABILITA’ PER LA MANCATA

MANUTENZIONE

E’ compito del gestore dell’attività far effettuare, alle scadenze definite, da personale competente, le previste operazioni di manutenzione.

Si ricorda che la manutenzione è legata alla frequenza ed alle modalità di utilizzo della porta.

E’ inoltre responsabilità del titolare dell’attività assicurare

che danni o danneggiamenti della chiusura resistente al

fuoco, che possano pregiudicarne il corretto funzionamento,

siano eliminati (immediatamente).

Cura particolare va pertanto posta all’ispezione.

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