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Per prima cosa vediamo quali sono le parti e le figure chiave di un giornale. La redazione I tipici componenti della redazione di un giornale (disegno di Paolo Deandrea) Per fare un giornale ci vuole una redazione, ossia un gruppo di lavoro in cui ognuno ha un ruolo ben preciso. La redazione è la squadra che lavora per consentire l'uscita del giornale, al quale tutti collaborano perché anche il lavoro più piccolo è importante e lascia un segno. Vediamo i ruoli principali della squadra e cosa fanno, in un classico giornale. Direttore è il responsabile dei contenuti del giornale, colui che ha l'ultima parola sugli argomenti da trattare e, di conseguenza, colui che ne ha la responsabilità. Vicedirettore: è la figura più importante dopo il direttore e lo sostituisce quando non c'è. Questa carica esiste solo nei giornali più grandi e importanti.

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Per prima cosa vediamo quali sono le parti e le figure chiave di un giornale.

La redazione

I tipici componenti della redazione di un giornale (disegno di Paolo Deandrea) Per fare un giornale ci vuole una redazione, ossia un gruppo di lavoro in cui ognuno ha un ruolo ben preciso. La redazione è la squadra che lavora per consentire l'uscita del giornale, al quale tutti collaborano perché anche il lavoro più piccolo è importante e lascia un segno. Vediamo i ruoli principali della squadra e cosa fanno, in un classico giornale.  ◦ Direttore è il responsabile dei contenuti del giornale, colui che ha l'ultima parola sugli

argomenti da trattare e, di conseguenza, colui che ne ha la responsabilità.◦ Vicedirettore: è la figura più importante dopo il direttore e lo sostituisce quando non c'è.

Questa carica esiste solo nei giornali più grandi e importanti.◦ Segretaria di redazione si occupa di tutti gli aspetti organizzativi e amministrativi relativi

alla produzione del giornale. A volte è anche segretaria di direzione, ossia l'assistente del direttore del giornale.

◦ Art director è il responsabile dell'impostazione grafica di tutto il giornale. È lui (o lei) che, in accordo con il direttore, decide come devono essere impaginati gli articoli.

◦ Grafico impagina le singole pagine secondo le indicazioni dell'art director e del direttore. Riceve il materiale necessario dal fotografo (le immagini), dall'illustratore (disegni e tabelle) e dal redattore (testo dell'articolo).

◦ Caporedattore il nome ne indica la funzione. Coordina il lavoro dei colleghi e verifica che tutto si svolga come pianificato e nei tempi concordati.

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◦ Redattore è alle dipendenze del caporedattore. Propone, scrive e corregge gli articoli del giornale. In un giornale grande, i redattori possono essere decine.

◦ Fotografo/videomaker realizza le foto e i video che servono per il giornale. A volte lavora insieme all’inviato. Altre volte è l’inviato stesso a fare foto e video.

◦ Inviato è il giornalista che si reca sul posto dove accadono i fatti per raccogliere informazioni di prima mano e fare interviste. Può essere anche un fotografo o un video operatore.

Quella raccontata qui sopra è la struttura classica di un giornale professionale, come per esempio Focus Junior. In un giornalino scolastico alcune delle figure elencate possono essere raggruppate in una sola persona oppure non esserci: sta a voi decidere. La forma del giornalino

Un giornale non è fatto di solo contenuto, deve avere anche una sua forma, chiamata “formato”, che lo distingua dagli altri. Il formato è la misura di base e altezza delle pagine. Dopo aver individuato e studiato i formati di alcune riviste campione, che vi piacciono, scegliete il vostro! In linea di massima, però, per comodità potreste scegliere il formato chiamato A4 (ossia 21 x 29,7 cm), perché è il formato più comune accettato dalle stampanti e dalle fotocopiatrici. In alternativa potreste scegliere anche il formato A5 (14,8 x 21 cm), che misura esattamente la metà del formato A4. In un giornale professionale il numero di pagine è sempre un multiplo di 8, per questioni legate alle macchine da stampa. Nel vostro giornalino scolastico potete variare questo numero, se occorre. Importantissimo è avere una periodicità regolare, per abituare i

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lettori ad aspettarsi il giornale a scadenze fisse. Una volta al mese può essere è una buona scelta.  La riunione di redazione

La doppia pagina di apertura del servizio su Marte, pubblicato su Focus Junior n. 147.La riunione di redazione si fa all’inizio di ogni nuovo numero ed è un momento fondamentale per la realizzazione del giornale. Oltre ad analizzare il numero precedente, infatti, nella riunione di redazione tutti possono (anzi devono!) portare idee e proposte per gli articoli che andranno a comporre il giornale. Una volta deciso il “menù”, sarà poi il direttore a stabilire chi fa cosa, tenendo presente le varie proposte. Eccone alcuni ◦ La cronaca ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola◦ L'inchiesta è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste.◦ L'intervista è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può

raccontare un'esperienza o una sua opinione.◦ Le rubriche sono gli appuntamenti fissi del giornale, per esempio sui fatti della scuola, sui

libri, sul cinema, sulla musica e magari anche la posta.◦ Le foto illustrano un articolo e, grazie alle brevi descrizioni chiamate didascalie,

aggiungono particolari che arricchiscono il testo.Il timone

Un esempio di timone.

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Per organizzare i contenuti del giornale si usa uno strumento chiamato timone.Come dice il nome, il timone serve a guidare attraverso gli argomenti del giornalino. È la rappresentazione visiva, su carta di tutte le pagine che lo compongono, della sequenza degli articoli e del relativo numero di pagine. Viene aggiornato o modificato mano a mano che viene fatto il giornale. Normalmente il timone viene definito dal direttore dopo che, nella "riunione di redazione" (vedi sotto), sono stati decisi gli argomenti del numero in preparazione. Stabilite subito di quante pagine deve essere composto il vostro giornalino tenendo presente il tempo che avrete a disposizione per realizzarlo (la regola del “poco ma buono” è sempre valida). Un timone di base potrebbe essere fatto così:1 pagina di copertina1 pagina con editoriale e sommario2 pagine di cronaca2 pagine di inchiesta1 pagina di intervista1 pagina di rubriche

La redazione e il direttore La riunione di redazione è l'incontro di tutti i giornalisti con il direttore. Serve per confrontarsi e proporre le idee, gli argomenti e per organizzare il lavoro. Gli argomenti proposti da ciascuno per la pubblicazione vengono discussi, analizzati per decidere in che modo parlarne e, spesso, anche scartati! Fare un giornale è un lavoro di gruppo ma, normalmente, in una redazione professionale l'ultima parola spetta al direttore. Ciò non toglie che voi possiate fare in un altro modo, per esempio votare gli argomenti per decidere se parlarne o no. Le idee che superano questa fase di discussione e vengono approvate entrano nel timone (vedi sopra).

 A questo punto, a ogni giornalista che scrive viene assegnato un argomento (normalmente proprio quello proposto da lui stesso) mentre a ogni giornalista grafico (ossia che ha la responsabilità dell'aspetto del giornale) viene assegnato il compito di preparare le pagine da riempire di testo, seguendo regole precise.

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Gli elementi del giornaleUn giornale è fatto di elementi fissi, che si ripetono uguali in ogni numero. E di elementi variabili di volta in volta. Non è obbligatorio che ci siano tutti. Di solito è sufficiente avere titolo, sommario e testo per la parte scritta. Foto e didascalie per la parte di immagini. Vediamo gli elementi principali. La copertina

Gli elementi della copertina 

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La copertina è il biglietto da visita del giornale. È merito suo, in gran parte, se il giornale piace o... sembra noioso. Vediamo gli elementi essenziali che una copertina deve contenere. ◦ Il nome del giornalino: tecnicamente, un giornale si chiama “testata giornalistica”. In

pratica il nome della testata è il titolo del giornale.◦ Le foto e o le illustrazioni: sono di varie misure e di solito legate al titolo principale e agli

strilli (vedi sotto).◦ Il titolo principale: annuncia l'articolo più importante del giornale ed è legato all'immagine

principale (che in genere è la più grande).◦ Gli strilli: il nome ne indica la funzione. Uno strillo è una frase brevissima che evidenzia, a

colpo d'occhio, un argomento del giornale. Possono essere più di uno◦ Il numero progressivo del giornale, data di uscita ed editore: Scriverli è un obbligo di

legge. Quanto all'editore, siccome un giornalino scolastico non ha un vero editore basta... non scriverlo.

Decidiamo i contenuti Com’è fatto il mio giornalino? Quali sono le tipologie principali di articoli? Iniziamo a progettare il primo numero. Una volta creata la redazione è il momento di definire che cosa inserire nel giornalino: date un’occhiata al sommario di altre riviste per ispirarvi e poi decidete tutti insieme i contenuti. Ecco, intanto, i principali tipi di contenuti di un giornalino. ◦ L'editoriale. È lo spazio in cui il direttore o un’altra firma importante esprime il suo punto di

vista su un argomento specifico.◦ L'intervista. Non deve per forza essere fatta a una persona famosa. L’importante è che

abbia cose interessanti da dire ai lettori.◦ Il servizio di inchiesta. È l’approfondimento su un certo tema. Vanno sentiti uno o più

esperti e fatte ricerche accurate.◦ L'articolo di cronaca. è un articolo legato all’attualità, che racconta un fatto nuovo e non

conosciuto ai lettori.◦ Le rubriche. Sono gli appuntamenti fissi del giornale: per esempio cinema, libri, musica,

giochi... A voi la scelta!

 Le pagine di servizioLe pagine di servizio, come dice il nome, sono pagine che contengono informazioni per i lettori. Le più importanti sono la pagina con il sommario del giornale e il colophon (si legge colofon).

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Il sommario del giornale (da non confondere con il sommario in un articolo, vedi sotto) è l'indice della rivista. Propone la lista dei titoli, a volte una breve descrizione del contenuto e le pagine in cui trovarli. Se la rivista ha poche pagine questo sommario si può non fare. Il colophon è l'elenco con i nomi dei giornalisti e dei collaboratori del giornale. Spesso, sommario e colophon stanno sulla stessa pagina. Vediamo ora gli elementi delle pagine interne del giornale. La testatina La testatina è una piccola scritta, o un'immagine, che indica il tipo di articolo nella pagina. Di solito si trova in alto nella pagina perché deve essere subito visibile. Articoli di argomento simile avranno la stessa testatina. Per esempio: sport, attualità, intervista ecc. Di solito si usa nei giornali con tanti argomenti diversi. Il titolo: serve a catturare a colpo d'occhio l'interesse del lettore. Per questo è scritto grande e in cima all'articolo! Deve essere attinente all'argomento raccontato. Il sommario: è un brevissimo testo (un paio di righe o tre) posto sotto il titolo, per presentare il contenuto dell'articolo, in modo che chi legge abbia subito idea dell'argomento trattato. Il testo: è un racconto, una storia, un'analisi, un'intervista formati di lettere e di parole, cioè di caratteri che hanno un “corpo” (cioè una grandezza) definita e fissa. Il testo viene messo in una gabbia, ossia in uno spazio definito che rappresenta l'ossatura della pagina e rimane uguale numero dopo numero. Il testo può essere disposto su una, due o più colonne. Di massima, se la pagina è larga più o meno quanto un libro si può impaginare su una colonna unica. Se la pagina è più grande meglio scegliere due colonne, perché facilitano la lettura. Le fotografie di un articolo devono avere attinenza con gli argomenti o le persone di cui si parla. Vengono scelte in base alla loro spettacolarità e alla capacità di informare: una foto scelta bene vale più di mille parole! Le foto fatte con un cellulare vanno bene. Ricordate! Se volete pubblicare le foto di persone, siano compagni di scuola, amici o adulti, prima di farlo dovete chiedere loro il permesso. Il vostro insegnante vi spiegherà le regole dalla privacy. Le didascalie, per gli amici le "dida”: sono un brevissimo testo che descrive il contenuto delle immagini. Possono indicare anche il nome del fotografo.

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GLi elementi di un articoloQuante pagine per il giornalino? Un giornalino scolastico potrebbe avere 8 pagine:una per la copertinauna per il colophon e il sommariouna per la cronacadue per l'inchiestauna per l'intervistadue per le rubriche Ma nulla vieta di aumentarle, se avete tante cose da raccontare. Una volta che il vostro giornalino è pronto dovete stamparlo. Se la scuola ha a disposizione fotocopiatrice o stampante non è un problema. C'è però anche un altro modo, più moderno ed ecologico, per diffondere la vostra opera: distribuirla via email, in modo che la si possa leggere sul computer o sul tablet e, solo se lo si desidera, stamparla. Farlo è facilissimo perché Word (e quasi qualunque altro programma per scrivere al pc) permette di salvare i documenti creati in formato “pdf”, un formato particolare che tutti i pc e i tablet riescono a visualizzare a video.

Identikit del giornalista

Saper scrivere bene non è la sola qualità che deve avere un giornalista e forse nemmeno la più importante. Ecco le qualità che deve avere un buon giornalista Senso della notizia. Significa capire subito quando ci si imbatte in una buona storia. Lasciate perdere storie dalle quali sapete già che non uscirà nulla di interessante. Precisione. Dovete riportare le informazioni e quello che le persone intervistate hanno detto in modo accurato. Semplificare non significa banalizzare: cercate di farvi capire, usando tanti esempi, senza stravolgere il senso delle cose.  

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Nella testa del lettore. Prima di iniziare a scrivere, chiedetevi: “Che cosa vorrebbero sapere i lettori? Che cosa devo spiegare bene?”. Determinazione. La cosa peggiore che potete fare è andare dal direttore e dirgli: “Non ho trovato niente”. Che figuraccia! Non mollate mai la pista, anche se costa tempo e fatica. Scetticismo. Non fate supposizioni, non abbiate pregiudizi e non date mai nulla per scontato: rischiate di prendere grandi abbagli. Nella vostra testa dovete sempre chiedervi: “Questa persona conosce davvero le cose che sta raccontando o sta dicendo un sacco di cavolate?”. E ancora: “Può avere un interesse a far credere qualcosa di non vero?”. Verificate sempre le cose che vi dicono... anche se è la mamma a farlo. Non abbiate paura di commettere errori (e neanche “‘orrori’ ortografici”) e non sentitevi in imbarazzo se non sapete qualcosa. Una delle componenti fondamentali del mestiere di giornalista, infatti, è proprio il fare molte domande, senza vergognarsi e senza preoccuparsi di sembrare ridicoli. Se il giornalista non capisce una cosa, come farà a spiegarla ai lettori?  Come si scrive un articolo - La regola della piramide

Ecco alcuni consigli per impostare un articolo in modo chiaro e senza dimenticarsi elementi importanti  Immaginate il vostro articolo come una piramide. Alla fine leggetelo a voce alta. Così capirete se funziona e potrete togliere tutte le parole inutili. Ricordatevi di usare gli aggettivi con molta parsimonia e non parlate MAI in prima persona: i giornalisti sono invisibili. L'introduzione è chiara e concisa. L'introduzione deve essere breve (max. 20 parole) e diretta e spiegare subito che cosa è successo. Es.: “La caccia è vietata. Ieri il parlamento ha votato la nuova legge”.

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 Info con esempi e numeri. Andate nel dettaglio, raccontate aneddoti, usate esempi calzanti. Evitate frasi generiche e noiose. Inserite dati e ricerche a supporto di quello  che scrivete. I commenti, i pro e i contro. Se citate una persona, indicate chi è (età, professione...). Inserite commenti che diano una visione bilanciata di ciò che è successo. Se avete un commento a favore, trovatene anche uno contro. La cosa più importante da ricordare (e da mettere in pratica) è che un articolo di giornale va scritto per informare i lettori dei fatti, non per dimostrare agli altri quanto siamo bravi a scrivere. Nel mondo anglosassone esiste la regola delle 5 W, ossia la lettera iniziale degli elementi che un articolo deve sempre contenere. Sono le informazioni importanti da dare, sempre, per rispondere alle domande che il lettore probabilmente si farà leggendo il pezzo.renderla migliore o peggiore. 

Eccole:Who? Chi?What? Cosa?When? Quando?Where? Dove?Why? Perché?

| Paolo DeandreaDi chi si parla nell'articolo? Che cosa si racconta? Quando è accaduto il fatto? E dove? E per quale motivo è successa la tal cosa? Se rispondete a queste domande avrete dato al lettore la maggior parte delle informazioni che desidera sapere. E non dimenticate che il buon giornalista racconta sempre la verità dei fatti, senza nasconderla né renderla migliore o peggiore.  Pronti per il viaggio?L'insieme dei testi e delle foto, una volta organizzato come articoli, deve essere impaginato e distribuito attraverso le copie stampate. In un giornale professionale, all'impaginazione degli articoli provvedono i componenti della redazione grafica. Nel caso di un giornalino scolastico, invece, la cosa migliore per creare le pagine è partire da modelli Word pronti per giornalini. Potete scaricarli gratis da Internet, in formato pdf, dal link della riga sopra. Sono degli esempi professionali fatti con testo finto e spazio per le foto, da riempire con i testi veri e le foto giuste: un bel risparmio di tempo e garanzia di un risultato di qualità. Quelli che vi suggeriamo sono creati per Microsoft Word ma vanno bene anche per altri programmi di videoscrittura gratuiti come Libre Office o Open Office. I modelli sono in inglese ma non è difficile capire le regole da seguire. Naturalmente potete variare l'impaginazione come preferite, secondo l'argomento dell'articolo, la sua lunghezza, il numero di foto che volete mettere ecc. E potete aggiungere quante pagine volete semplicemente copiando e incollando la pagina modello. In linea di massima, se fate variazioni importanti al modello grafico, tenete conto che è meglio mettere i grossi blocchi di testo o le illustrazioni grandi in basso nella pagina (cioè al piede). Mentre i titoli, i titoletti e le illustrazioni più piccole stanno meglio nella parte alta (ossia in testa). 

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Il giornalista ai tempi di internet 

Scrivere per il web non è la stessa cosa che scrivere per un giornale: dovete farvi trovare prima da Google, se volete che qualcuno vi legga. Ecco come  La notizia nell’attacco. Sul web non ci sono scuse. Se mettete la notizia al quarto paragrafo è probabile che il vostro lettore abbia già abbandonato la pagina e sia passato ad altro. I lettori web hanno pochissima pazienza. Semplicità. Vanno benissimo le frasi soggetto + verbo + complemento oggetto, più facili da leggere dal piccolo schermo di uno smartphone. Niente sinonimi. Se scrivete per una rivista di carta, vi fanno “una testa così” se usate la stessa parola nel titolo, nel sommario e poi nelle prime righe del pezzo. Sul web, invece, è il contrario. Dovete ribadire più volte la parola chiave nel titolo, nel sommario e nelle prime righe. Dunque, se preparate un articolo sul gatto, scrivete “gatto, gatto e gatto”. Non “gatto, felino e micio”. Paragrafi. Suddividete il vostro articolo in tanti paragrafi. Ogni paragrafo deve avere un titolo in neretto e riportare un’informazione .  Google non ride. Per le riviste di carta avete imparato a fare titoli simpaticissimi? Ok, non fatelo più se scrivete per il web. Google non ha il senso dell’umorismo e “odia” giochi di parole e figure retoriche. Funzionano meglio i titoli semplici, che dicono esattamente quello che l’utente sta cercando. Ad esempio: “Video buffo di un gatto che si arrampica”. Unica concessione: le liste, che piacciono a chi legge sul web e anche a Google, se non si esagera con l’originalità. Es.: “Scuola, i 3 motivi per farla iniziare più tardi”. Multimedia. è il bello del web. Al vostro articolo potete aggiungere gallery con tutte le foto che volete per raccontare meglio le vostre storie, incorporare video che avete caricato su Youtube e mettere link ad altri siti autorevoli.  Content is king. In italiano: “il contenuto è il re”. Le regole sono importanti ma ricordate che, in ogni caso, Google privilegia gli articoli di qualità anche se non sono scritti perfettamente per il web.  Come aprire un blog

Il blog è un sito web che riporta commenti o notizie elencati dal più recente al più vecchio. A volte il commento di un blog (si chiama “post”) può assomigliare a un articolo di giornale. La piattaforma

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più usata per creare un blog è quella di Wordpress. Basta seguire le istruzioni: sono semplici, anche per chi non ha dimestichezza con il web. Altrimenti potreste dare vita al vostro giornalino di classe sulla piattaforma Storify, che consente di comporre una “rivista” con testi, video, foto e commenti di Facebook. Consigli

Non mettete limiti alla voglia di sperimentare nuovi modi per lanciare un giornalino di classe. Che sia sul web o con un video caricato su Youtube. Anche il telefonino non è solo “un’arma di distrazione di massa” e può diventare un utilissimo alleato per realizzare un articolo: per cercare informazioni, scattare foto, registrare un’intervista, girare un video.