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REGIONE PUGLIA
SISR
SISTEMA INFORMATIVO SOCIALE REGIONALE
DELLA REGIONE PUGLIA
LA RETE DEGLI ASILI NIDO
Rapporto analitico
Luglio 2007
SYNERGIA-net
SISTEMI DI CONOSCENZA E DI GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Milano (20123) - Via Aristide de Togni, 21 Tel. 0272093033 - Fax 0272099743 - e-mail: [email protected]
2
INDICE Premessa ......................................................................................................................... 3
1. L’universo degli asili nido censiti............................................................................ 5
2. Il quadro socio-demografico della Regione Puglia .......................................... 11
3. Dati sul servizio.......................................................................................................... 15
3.1. Le risorse strutturali......................................................................................... 21
3.2. La capacità ricettiva.................................................................................... 23
3.3. Mesi, giorni ed orari d’apertura.................................................................. 27
3.4. Le prestazioni erogate ................................................................................. 31
4. Il personale................................................................................................................ 33
5. Dati sull’utenza. ........................................................................................................ 42
6. Equilibrio tra domanda e offerta .......................................................................... 48
7. Le rette in vigore ...................................................................................................... 59
8. Punti di forza e criticità della rete di asili nido pugliese .................................... 64
Appendice:
Glossario .......................................................................................................................... 67
Allegato
Principali dimensioni e indicatori per Ambito Territoriale
3
PREMESSA
Il lavoro presentato in questo rapporto di ricerca è l’effettivo primo prodotto
della sperimentazione d’avvio di flussi informativi nell’ambito del Sistema
Informativo Sociale della Regione Puglia (SISR) iniziato a partire dal 2006 dalla
Regione Puglia in virtù della legge regionale 19/2006 ed affidato a Synergia.
Tale lavoro si sostanzia per essere il primo vero tentativo effettuato in Regione
Puglia di dare avvio ad un ampio e strutturato piano di monitoraggio e
valutazione della rete di offerta di servizi sociali, in conseguenza della
manifestata necessità di poter disporre di strumenti di analisi imprescindibili per
ottemperare al meglio agli specifici obiettivi di programmazione regionale.
La natura sperimentale dell’impianto di indagine implementato, fa sì che i
risultati del presente elaborato debbano essere considerati come il passo
iniziale verso la definitiva costituzione, affinamento e stabilizzazione
dell’architettura del SISR non solo sui flussi informativi prioritari individuati (asili
nido, strutture residenziali per anziani, strutture socio-assistenziali a carattere
residenziale per minori), bensì anche sui futuri flussi informativi che la cabina di
regia regionale deciderà di attivare.
Nonostante l’innovatività di tale sperimentazione i risultati che si è riusciti a
conseguire in questi primi mesi di attivazione del SISR possono considerarsi più
che soddisfacenti, tanto che gli obiettivi prioritari di individuazione e
localizzazione delle unità di offerta sul territorio, di sensibilizzazione alla
partecipazione e di valida restituzione dei dati raccolti devono ritenersi
pienamente raggiunti.
La bontà dei risultati conseguiti è frutto, oltre che della piena e fattiva
collaborazione fra la Regione Puglia – Assessorato alla Solidarietà e Synergia,
anche e soprattutto dell’elevato grado di coinvolgimento e partecipazione
manifestato dagli enti locali sul territorio: dalle Province, agli Ambiti, fino ai
singoli Comuni, nel supportare e facilitare le operazioni di informazione,
formazione e dialogo con tutte le unità di offerta di servizio coinvolte.
4
Un particolare ringraziamento va alla d.ssa Annamaria Candela, al dott.
Antonio Nappi, alle dott.sse Katia Murro e Monica Luisi e all’intero staff del
Settore Programmazione e Integrazione dell’Assessorato alla Solidarietà per il
prezioso apporto ai lavori di implementazione del flusso informativo.
Si ringraziano altresì tutte le unità di offerta coinvolte nella rilevazione senza la
cui collaborazione questo lavoro non si sarebbe potuto realizzare.
Per Synergia hanno elaborato questo rapporto il dott. Giovanni Viganò
(coordinatore), il dott. Emilio Gregori, la dott.ssa Cecilia Pennati, il dott. Giuliano
Paterniti.
5
1. L’UNIVERSO DEGLI ASILI NIDO CENSITI
Analizzare i servizi per la prima infanzia significa innanzitutto fare i conti con una
realtà diversificata ed in continuo divenire. A lato della tradizionale offerta
rappresentata dagli asili nido, si stanno via via sviluppando altre tipologie di
servizi indirizzati alla stessa fascia d’utenza, quella cioè dei bambini con età tra
0 e 36 mesi.
In base alle specifiche esigenze cognitive manifestate dalla Regione Puglia,
all’analisi della normativa regionale (Piano Regionale delle Politiche Sociali
2004 e Legge Regionale 10 luglio 2006, n.19 “Disciplina del sistema integrato dei
servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”)
e ad un’approfondita istruttoria preliminare di analisi ed esplorazione del
contesto pugliese relativamente ai servizi per la prima infanzia, si è ritenuto
opportuno includere all’interno del flusso informativo “Asili Nido” le seguenti
tipologie di struttura per la prima infanzia:
1. asilo nido
2. micro nido
3. nido aziendale
4. nido di condominio
5. Ludoteca (baby parking o centro ludico per la prima infanzia) se con
funzioni di asilo nido
Tale scelta ha avuto l’obiettivo di coinvolgere nella rilevazione quelle tipologie
di unità di offerta di servizio per la prima infanzia pubbliche e private che
erogassero assistenza stabile e continuativa all’utenza diretta (bambini di età
compresa fra 0 e 36 mesi) secondo un preciso percorso di presa in carico ed
erogazione sistematica di servizio all’utente.
Da tale rilevazione sono pertanto state escluse le tipologie di servizio: ludoteca,
baby parking e centro ludico per la prima infanzia in senso stretto, ovvero prive
di contestuale funzione di nido, in quanto non omogenee rispetto alla tipologia
di servizio erogato con le altre strutture prima elencate.
6
Sulla base di tali premesse si è proceduto alla redazione degli elenchi delle
unità di offerta iniziando da quelli forniti dalla Regione Puglia.
Partendo da un primo elenco di 47 strutture sull’intero territorio, quante erano
quelle risultanti dagli archivi regionali, si è proceduto ad aggiornare tali elenchi
ricorrendo a una pluralità di fonti: istituzionali (registri provinciali e di altri enti
locali pugliesi), banche dati telefoniche cartacee ed on-line, esistenti lavori di
mappatura dell’offerta territoriale di servizi per la prima infanzia.
Tale lavoro di ricerca e aggiornamento ha permesso di estendere l’elenco
regionale di asili nido fino ad una numerosità complessiva di 204 strutture
censite al 28.02.2007, di cui 30 in provincia di Foggia, 78 in provincia di Bari, 22
in provincia di Taranto, 23 in provincia di Brindisi, 51 in provincia di Lecce.
E’ certo che la dimensione reale della presenza di asili nido sul territorio pugliese
sia superiore alla numerosità censita. D’altra parte la focalizzazione della
rilevazione su un universo così ampio (cioè non limitato agli asili nido autorizzati)
ne rende difficile la quantificazione.
Inoltre, in ragione dell’esigenza di sperimentare il flusso in tempi brevi, non è
stato operativamente possibile in questa fase un coinvolgimento degli Ambiti
nell’individuazione delle unità di offerta sul territorio, coinvolgimento che
diventerà imprescindibile nella riedizione e sistematizzazione del flusso
informativo.
7
Tabella 1. Distribuzione per provincia delle schede del Flusso informativo Asili Nido (invii e ritorni)
Provincia Schede inviate Di cui valide1 Schede ricevute al 15/05/2007 % di copertura
Bari 78 57 32 56,1
Brindisi 23 19 14 73,7
Foggia 30 24 18 75,0
Lecce 51 49 40 81,6
Taranto 22 15 15 100,0
Puglia 204 164 119 72,6
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR.
Durante la fase di raccolta delle schede SISR inviate si è stati in grado di
scremare l’universo di 204 strutture filtrando da tale aggregato le unità di
offerta risultanti chiuse o afferenti ad altra tipologia di servizio diversa da asilo
nido.
I casi validi sono risultati essere 164 sull’intero complesso regionale; i 40 casi
filtrati si riferiscono in 12 casi a strutture chiuse ed in 28 casi a strutture eroganti
altra tipologia di servizio.
Le schede totali restituite in seguito agli invii effettuati sono 119: 18 in provincia
di Foggia, 32 in provincia di Bari, 15 in provincia di Taranto, 14 in provincia di
Brindisi, 40 in provincia di Lecce. La percentuale di copertura rispetto alle
strutture valide è del 72,6% su scala regionale, dato che soddisfa pienamente
gli obiettivi iniziali di copertura dell’universo di rilevazione in questa prima fase
sperimentale, ma che dovrà comunque essere migliorato nelle successive
annualità di implementazione del flusso informativo sugli asili nido.
1 Il dato delle schede inviate valide si riferisce esclusivamente alle schede inviate ad asili nido esistenti. Il dato comprende quindi tutte le schede inviate alle strutture al netto di quelle inviate a strutture: a) rivelatesi chiuse; b) di cui è stato impossibile accertarne l’esistenza o identificarne l’effettiva sede; c) esistenti ma eroganti un’altra tipologia di servizio per l’infanzia.
8
Tabella 2. Strutture escluse dal flusso informativo per motivo dell’esclusione2
Provincia Strutture chiuse Altra tipologia di servizio di cui ludoteche
Bari 11 10 -
Brindisi - 4 -
Foggia - 6 1
Lecce - 2 2
Taranto 1 6 3
Puglia 12 28 6
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR.
A conferma della validità di tale rilevazione censuaria degli asili nido pugliesi, si
riportano di seguito i corrispondenti dati restituiti dal Centro Nazionale di
Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza nel rapporto “I servizi
educativi per la prima infanzia – indagine sui nidi d’infanzia e sui servizi
educativi 0-3 anni integrativi al nido al 30 settembre 2000” (Firenze 2002,
http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/pdf/quad_21.pdf).
Osservando i dati in tabella 3, gli asili nido censiti dall’Istituto degli Innocenti in
Regione Puglia nell’anno 2000 risultano essere 73 a fronte dei 164 validi censiti
nell’ambito del flusso informativo SISR (anno 2007) e dei 119 di cui è stato
possibile raccogliere le informazioni contenute nelle schede di monitoraggio
del Sistema Informativo Sociale della Regione Puglia.
In secondo luogo, se la numerosità di asili nido pubblici è in linea con quanto
indicato in Tabella 3 (51 contro i 47 censiti nell’ambito del SISR), migliore è il
dato relativo agli asili nido privati: 22 secondo il Centro Nazionale di
Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza e ben 70 secondo la
presente rilevazione.
2 I dati presenti in tabella si riferiscono alle schede escluse dal flusso risultanti dalla differenza fra il numero di schede inviate e il numero di schede inviate valide.
9
Tabella 3. Asili Nido per regione (valori assoluti) – Anni 1992 e 2000
Asili Nido 1992 Asili Nido 2000
Pubblici Privati Totale Pubblici Privati Totale
Piemonte 201 9 210 195 53 248
Valle d'Aosta 7 0 7 11 0 11
Lombardia 442 33 475 478 89 567
Trentino-Alto Adige 29 1 30 46 17 63
Veneto 117 19 136 154 168 322
Friuli-Venezia Giulia 28 9 37 39 18 57
Liguria 69 2 71 86 12 98
Emilia-Romagna 347 9 356 368 35 403
Toscana 161 5 166 235 18 253
Umbria 44 1 45 58 8 66
Marche 87 3 90 107 31 138
Lazio 176 14 190 212 43 255
Abruzzo 43 0 43 39 3 42
Molise 4 0 4 4 1 5
Campania 26 5 31 48 54 102
Puglia 85 26 111 51 22 73
Basilicata 18 1 19 23 5 28
Calabria 15 1 16 22 18 40
Sicilia 98 8 106 172 n.r. 172
Sardegna 37 0 37 56 9 65
Totale 2.034 146 2.180 2.404 604 3.008
Fonte: Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza
10
Tabella 4. Asili Nido in Puglia (valori assoluti) – Confronto tra rilevazioni Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza 1992, 2000 e SISR 2007
Pubblici Privati Totale
“Nidi d’infanzia” 1992 85 26 111
“Nidi d'infanzia” 2000 51 22 73
“Asili nido” SISR 20073 Bari v.a. 6 26 32
% 18,8 81,2 100,0
Brindisi v.a. 6 8 14
% 42,9 57,1 100,0
Foggia v.a. 5 13 18
% 27,8 72,2 100,0
Lecce v.a. 18 20 40
% 47,4 52,6 100,0
Taranto v.a. 12 3 15
% 80,0 20,0 100,0
Puglia v.a. 47 70 119
% 40,2 59,8 100,0
Fonte: Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza e
elaborazioni Synergia su dati SISR
3 Soli casi validi.
11
2. IL QUADRO SOCIO-DEMOGRAFICO DELLA REGIONE PUGLIA.
La Puglia ha assistito negli ultimi quarant’anni ad un calo delle nascite
particolarmente marcato, tanto in valori assoluti quanto rispetto alla situazione
italiana, calo che ha portato la regione a passare da un valore medio di 3,5
figli per donna nel 1964 ad uno di 1,3 figli nel 2004.
Osservando gli andamenti del tasso di fecondità totale (TFT) nel tempo - Figura
1 - si può notare che il calo della natalità ha raggiunto proporzioni sicuramente
maggiori in Puglia che in Italia. Nonostante anche l’Italia sia stata investita dal
fenomeno e presenti un valore bassissimo del numero di figli per donna, che le
è valso l’appellativo di “lowest-low fertility” (Billari, 2002)4, la Puglia è passata da
un TFT molto superiore a quello italiano (3,5 figli per donna conto i 2,7 a livello
nazionale nel 1964) a un TFT sotto la media nazionale (1,33 figli per donna
contro gli 1,34 italiani nel 2004).
Figura 1. Tasso di Fecondità Totale per donna - serie storica Italia e Puglia.
1
1,5
2
2,5
3
3,5
1950 1954 1958 1962 1966 1970 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006*Puglia Italia
Fonte: Istat
Le recenti stime 5 pubblicate dall’Istat (Figura 1) mostrano che questo
andamento non sembra essersi fermato: mentre a livello nazionale emerge
un’inversione di tendenza che ha portato negli ultimi cinque anni il TFT ad
aumentare di circa 0,03 punti l’anno, la situazione pugliese continua ad essere
caratterizzata da un calo delle nascite, tanto che per l’anno 2006 l’Istat ha 4 F.C. Billari, H.P. Kohler, Patterns of lowest-low fertility in Europe, MPIDR WORKING PAPER WP 2002-040 SEPTEMBER 2002.
12
stimato un numero di figli per donna pari a 1,28 contro il dato nazionale di 1,35
figli per donna.
Anche il tasso di natalità (Tabella 5) conferma un andamento decrescente
delle nascite a livello regionale, pur con differenze a livello provinciale: se il
valore regionale è passato dal 2003 al 2006 da 9,9 (superiore al valore
nazionale) a 9,4 (inferiore al valore nazionale) è da notare che il decremento
non è infatti distribuito uniformemente a livello provinciale. La riduzione della
natalità è concentrata particolarmente nelle province dove il tasso risulta
maggiore (Bari, Lecce e Foggia) che registrano un decremento in tre anni
rispettivamente di 0,6 punti le prime due e 0,7 punti l’altra. Al contrario la
provincia di Taranto è l’unica che appare caratterizzata da una crescita del
tasso di natalità che passa nei quattro anni da 8,5 a 9,2.
Tabella 5. Tasso di natalità6 – serie storica Provincia 2003 2004 2005 2006
Bari 10,5 10,4 9,9 9,8
Brindisi 9,0 9,2 8,8 8,7
Foggia 10,6 10,6 10,1 10,0
Lecce 9,3 9,4 8,9 8,7
Taranto 8,5 9,6 9,3 9,2
Puglia 9,9 10,0 9,5 9,4
Sud 10,2 10,2 9,8 9,8
Italia 9,4 9,7 9,5 9,5
Fonte: Istat
Per quanto concerne i valori assoluti, sono presenti al 2006 in tutta la regione
112.427 bambini di età compresa tra gli 0 e i 2 anni, che corrispondono (in linea
con il valore nazionale)al 2,9 % della popolazione totale residente (Tabella 6) . Il
dato a livello provinciale non evidenzia differenze sostanziali, anche se è da
notare una polarizzazione tra le province più settentrionali (Foggia e Bari) dove
la popolazione 0-2 anni supera il 3% del totale ponendosi dunque sopra il
valore regionale (e nazionale), e le altre tre province, che restano invece al di
sotto del valore sia regionale che nazionale.
5 Stime per gli anni 2005 e 2006 6 Tasso di Natalità = (nati vivi nell'anno/ popolazione residente) per 1.000.
13
Tabella 6. Bambini 0-2 anni sul totale della popolazione – dati al 01.01. 2006
Provincia Popolazione totale
Popolazione 0-2 anni
% sulla popolazione
Bari 1.595.359 48.155 3,02
Brindisi 403.786 10.705 2,65
Foggia 684.273 21.096 3,08
Lecce 807.424 21.732 2,69
Taranto 580.676 15.735 2,71
Puglia 4.071.518 117.423 2,88
Italia 58.751.711 1.655.243 2,82
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati Istat
Figura 2. Incidenza popolazione 0-2 anni sul totale della popolazione al 01.01.2006
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati Istat
Guardando congiuntamente all’incidenza della popolazione 0-2 anni sulla
popolazione totale e alla sua distribuzione sul territorio regionale si può avere
un’idea generale della possibile (anche se non necessariamente correlata)
14
necessità di servizi per la prima infanzia a livello provinciale. In linea con la
distribuzione della popolazione regionale totale i dati confermano che il 41%
dei bambini pugliesi 0-2 anni risiede in provincia di Bari, mentre la provincia di
Brindisi sembra essere quella con la minor percentuale (9%). Nelle province di
Foggia e Lecce risiedono rispettivamente il 18% dei bambini 0-2 anni mentre a
Taranto risiede il restante 13%.
Figura 3. Distribuzione della popolazione 0-2 anni nelle province pugliesi - valori %
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati Istat
Taranto 13%
Lecce19%
Foggia18%Brindisi
9%
Bari41%
15
3. DATI SUL SERVIZIO.
Come detto in premessa, la presente rilevazione censisce 119 asili, distribuiti in
modo disomogeneo sul territorio: 40 nella Provincia di Lecce, 32 in quella di
Bari, 18 a Foggia, 15 a Taranto e 14 a Brindisi. In 6 ambiti territoriali7, inoltre, non
risulta alcun asilo rispondente.
Fra le strutture in esame, sono del tutto assenti i nidi aziendali e di condominio,
mentre si contano pochissimi casi di micronidi (5); sebbene questi ultimi siano
stati aperti in anni recenti (in tutti i casi l’attività ha preso avvio tra il 1997 e il
2006), non mostrano un trend di crescita nel tempo che possa far pensare
all’inizio di una fase di sviluppo.
Tabella 7. Micronidi e ludoteche per tipologia e ambito territoriale ove ha sede la struttura – valori assoluti
Ambito Micronidi Ludoteche8
Bari 1 1
Campi Salentina - 1
Casarano 1 - Galatina 1 - Manfredonia 1 - Molfetta - 1
Nardò - 1
Trani 1 - Puglia 5 4
Se la differenziazione dell’offerta rappresenta una carenza del sistema, si rileva
che solamente 4 ludoteche svolgono anche funzioni di asilo, secondo
un’impropria asimmetria tra funzioni e denominazione dell’esercizio.
7 Si tratta degli ambiti di Ginosa, Massafra, Mola di Bari, Poggiardo, Triggiano, Troia. 8 Ludoteche, Baby Parking e Centri Ludici Prima Infanzia con funzioni di Asilo Nido.
16
Tabella 8. Asili Nido per ambito territoriale ove ha sede la struttura – valori assoluti9
Ambito Asili Nido
Altamura 2
Andria 4
Bari 2
Barletta 2
Bitonto 1
Brindisi 4
Canosa di Puglia 1
Casarano 7
Cerignola 1
Conversano 1
Corato 3
Fasano 1
Foggia 10
Francavilla Fontana 4
Gagliano del Capo 4
Galatina 4
Gallipoli 3
Gioia del Colle 1
Grottaglie 2
Grumo Appula 2
Lecce 4
Lucera 1
Maglie 6
Manduria 1
Margherita di Savoia 1
Martano 3
Martina Franca 3
Mesagne 5
Modugno 1
Molfetta 1
Nardò 5
Putignano 5
San Marco in Lamis 1
San Severo 2
Taranto 9
Trani 2
Vico del Gargano 1 Puglia 110
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
9 Dalla presente tabella emerge il notevole scarto numerico fra universo delle unità di offerta e strutture rispondenti particolarmente accentuato sull’Ambito di Bari. I dati presentati devono pertanto essere letti ed interpretati con le dovute cautele in considerazione della bassa rispondenza di Bari Città e della corrispondente fascia metropolitana.
17
Un ulteriore elemento di valorizzazione dell’offerta viene evidenziato
dall’apertura relativamente recente della metà degli asili rilevati: per questi
l’inizio dell’attività è avvenuto nel corso degli ultimi dieci anni; in proposito si
constata che un quarto (24,3%) delle strutture censite è stato aperto dopo il
2002 e che ben il 12,6% ha iniziato ad operare nel 2006.
Tale fenomeno appare particolarmente evidente nella provincia di Bari, dove,
su un totale di 32 asili rilevati, 11 hanno iniziato l’attività fra il 1997 e il 2002 e
altrettanti nel quinquennio successivo, mentre risulta del tutto in
controtendenza l’offerta tarantina: qui 12 strutture sulle 13 rispondenti risultano
attive da più di 10 anni.
Tabella 9. Asili Nido per anno di inizio attività - valori % per riga Provincia Prima del 1983 Tra il 1983 e il 1996 Tra il 1997 e il 2002 Dopo il 2002 Bari 6,3 25,0 34,4 34,4 Brindisi 27,3 27,3 27,3 18,2 Foggia 33,3 16,7 22,2 27,8 Lecce 21,6 29,7 27,0 21,6 Taranto 76,9 15,4 0,0 7,7 Puglia 26,1 24,3 25,2 24,3
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
E’ interessante notare, inoltre, che il 96,2% degli asili avviati negli ultimi dieci anni
risulta a titolarità privata.
L’incidenza del privato si mostra d’altra parte elevata sull’intero paniere di
offerta regionale: nella maggior parte dei casi rilevati (59,8%) il titolare è un
soggetto privato e frequentemente a fini di lucro.
Tabella 10. Asili Nido per tipologia di soggetto titolare - valori % per riga
Provincia Comune Cooperativa Cooperativa sociale
Ente Religioso
Ente privato a fini di lucro
Ente privato non a fini di
lucro Bari 18,8 15,6 6,3 18,8 34,4 6,3 Brindisi 42,9 7,1 7,1 21,4 14,3 7,1 Foggia 27,8 - 5,6 11,1 22,2 33,3 Lecce 47,4 2,6 10,5 5,3 31,6 2,6 Taranto 80,0 6,7 13,3 - - - Puglia 40,2 6,8 8,5 11,1 24,8 8,5
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
18
Confrontando tali dati con le più recenti indagini del Centro Nazionale di
Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza (2006), la
constatazione assume ancor maggior valore: nel 1992 in Italia i nidi a titolarità
privata costituivano il 6,7% dell’offerta complessiva, nel 2000 salivano al 20,1%
per giungere al 38,9% nel 200510.
A livello nazionale viene, quindi, rilevato un costante incremento dell’incidenza
del privato, che tuttavia rimane sempre minoritaria rispetto all’intervento
pubblico.
Se poi si considera che in Puglia un ulteriore 10% di asili risulta a titolarità
pubblica ma a gestione privata, il ruolo preponderante dell’iniziativa privata si
rafforza ulteriormente.
Figura 4. Asili Nido per tipologia di gestione e soggetto gestore
Ente privato non a fini di lucro 16,7%Gestione
in appalto13,2%
Gestionediretta86,8%
Cooperativasociale66,7%
Ente privatoa fini di lucro
8,3%
Ente religioso 8,3%
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
D’altra parte, non va dimenticato che le caratteristiche strutturali e di offerta
del pubblico e del privato, rispondendo a criteri in parte diversi, spesso si
rivelano dissimili; se si osserva, infatti, il dato relativo ai posti disponibili, il quadro
si capovolge, restituendo al pubblico la maggiore capacità di offerta (Figura
5).
10 Quest’ultimo valore è stato pubblicato nel 2006 ed è aggiornato al 2005 solamente per talune regioni; si tratta, infatti, di una media nazionale costruita su dati regionali disomogenei per periodo di riferimento, oscillante fra il 30.09.2000 della Campania e il 31.12.2005 del Molise.
19
Dal confronto delle Figure 6 e 7, infatti, si può notare che a livello provinciale
l’incidenza dei nidi privati e quella dei posti nido privati sul totale dell’offerta
non risultano interdipendenti. Ad esempio, nella provincia di Bari gli asili nido
privati superano il 70% dell’offerta complessiva, ma guardando al numero dei
posti nido essa si riduce al 65%. Lo stesso andamento si può riscontrare nelle
province di Brindisi e Lecce, dove si passa da una percentuale di strutture
private tra il 40% e il 70% ad una percentuale di posti nido privati tra il 21% e il
40%.
Figura 5. Posti Nido privati e pubblici secondo il progetto dell’asilo – valori % per provincia
34,2
64,6
29,4
57,7
84,8
51,9
65,8
35,4
70,6
42,3
15,2
48,1
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Privata
Pubblica
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
20
Figura 6. Incidenza degli Asili Nido a titolarità privata
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Figura 7. Incidenza dei posti Nido a titolarità privata sul totale dei posti nido
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
21
Nonostante quest’ultima considerazione riequilibri in parte il quadro
complessivo dell’offerta, è del tutto evidente che la regolazione del rapporto
pubblico/privato costituisca un elemento chiave del governo del sistema e una
sfida per l’attuazione del sistema integrato dei servizi, dunque un elemento
imprescindibile delle politiche.
In proposito, i dati forniti dalle unità di offerta evidenziano che i nidi a titolarità
privata nella stragrande maggioranza (94,2% sul totale di questi) sono stati
autorizzati al funzionamento.
Se si considera l’intero paniere di offerta, invece, i nidi autorizzati costituiscono
l’84,1% del totale (95 casi) e raggiungono la totalità nella Provincia di Taranto.
A rilasciare l’autorizzazione sono stati nella maggior parte dei casi i comuni
(60,8%); per un quarto degli asili (25,7%) si è trattato, invece, della Regione, cui
segue l’Azienda Sanitaria con il 13,5% dei casi.
Figura 8. Asili Nidi pubblici e privati per soggetto che ha rilasciato l’autorizzazione – valori assoluti per provincia11
4
5
3 6 18
16
3
3
184 44
73
2
7 120
3
6
101
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Non autorizzato Autorizzato da Comune Da Regione Da ASL
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
3.1. Le risorse strutturali
Per quanto riguarda le caratteristiche strutturali degli asili nido, prendendo in
esame innanzitutto i dati relativi all’ubicazione e alla tipologia di immobile nel
11 Il dato si riferisce a 92 strutture rispondenti; dei 119 complessivi, infatti, 6 non hanno risposto alla domanda: “La struttura è autorizzata?”, mentre 21 risultano autorizzati ma non hanno dichiarato l’ente autorizzante.
22
quale sono ospitati, si rileva che il 44,5% dei casi dispone di un edificio di
proprietà, il 13,4% gode di un contratto di comodato d’uso e il 7,6% è ospitato
in un immobile di proprietà comunale; a pagare l’affitto è il 34,5% degli asili.
Poco più della metà dei nidi (57,1%) è ubicata in un edificio autonomo, mentre
meno di un terzo (28,6%) condivide la sede con altri servizi sociali e/o scolastici
(16,0%) o con la scuola materna (12,6%); non mancano neanche i casi di asili
ospitati in condomini (13,4%).
Se circa due terzi delle strutture (69,3%) non dispongono di un parcheggio
interno, la maggioranza dei casi dichiara la presenza di parcheggi (80,7%) o di
fermate dei mezzi pubblici (63,9%) nelle immediate vicinanze. L’accessibilità
della struttura ai disabili tramite rampe è garantita nel 66,7% dei casi, mentre
solo 22 asili (18,5% dei casi validi) dichiarano di disporre degli appositi waterini.
Gli asili occupano mediamente una superficie coperta pari a 612,76 metri
quadrati e dispongono nella stragrande maggioranza dei casi (88,8%) di
un’area verde pari mediamente a 1288,62 metri quadrati, di cui, ad eccezione
di 3 casi, una porzione (in media 258,86 metri quadrati) è attrezzata con giochi.
In proposito si segnala da un lato una carenza rispetto ai requisiti imposti dal
Regolamento Attuativo della LR 19/2006: a fronte dell’obbligo di avere un’area
esterna, l’11,2% degli asili ne è sprovvisto. Dall’altro lato, tuttavia, si registra uno
scarto positivo se si osservano, dove presenti, le superfici verdi disponibili per
ogni bambino: se il Regolamento stabilisce una quota minima di 7 metri
quadrati a bambino per gli asili già avviati, la rilevazione mostra un valore pari
a 49,1 metri quadrati per l’utenza realmente accolta al 31.12.200612.
Confrontando le diverse caratteristiche strutturali rilevate con i requisiti di legge
si deve constatare, inoltre, la buona dotazione di waterini (0,24 a bambino
accolto al 31.12.200613), ma anche alcune carenze, sia pur in misura sempre 12 Il confronto non cambia nemmeno se si considerano i dati relativi alla capienza secondo progetto o programmata per l’anno 2006/2007; i dati, infatti, segnalano una superficie esterna pari rispettivamente a 37,34 e 41,32 metri quadrati per ogni posto. Si noti, peraltro, che sono valori decisamente più alti anche rispetto ai 10 metri quadrati previsti per gli asili di nuova autorizzazione. 13 Considerando che lo standard imposto dal Regolamento Attuativo della LR 19/2006 prevede 0,1 waterini a bambino, il confronto non cambia nemmeno in questo caso, considerando i dati relativi alla capienza secondo progetto o programmata per l’anno 2006/2007; in questi casi, infatti, i valori ammontano rispettivamente a 0,18 e 0,17 waterini per ogni bambino.
23
ampiamente minoritaria: in particolare si riscontra la presenza di 10 asili14 in cui
vengono utilizzate superfici soppalcate, seminterrate e/o interrate per la
permanenza dei bambini nello svolgimento delle attività quotidiane e la
mancanza di taluni servizi generali e spazi, come indicato in Tabella 11.
Tabella 11. Asili Nido per dotazione di alcuni spazi e servizi generali previsti dal Regolamento Attuativo della LR 19/2006 – valori %
Spazio/servizio % asili dotati dello spazio/servizio
Locale spogliatoio per il personale 94,8 WC per il personale 98,3 Locali separati per deposito attrezzature e materiali di pulizia 97,4 Locali separati per conservazione materiali connessi alla preparazione dei pasti 87,1
Spazio per la preparazione del materiale didattico 85,2 Spazio per il colloquio con i genitori 86,1
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
3.2. La capacità ricettiva
Un ulteriore e fondamentale fattore di analisi per descrivere il panorama
dell’offerta riguarda la capienza degli asili nido, ossia l’offerta in termini di posti
per struttura.
Alle strutture è stato chiesto di indicare i posti disponibili sia secondo il progetto
del servizio (capienza teorica), sia secondo la programmazione per l’anno di
attività 2006/2007 (capienza reale). I due valori coincidono in circa 6 casi su 10,
mentre in 1 su 4 la capienza teorica risulta superiore a quella reale e in circa 1
asilo su 10 (9,7%) si verifica il contrario.
14 Si tenga presente che 3 asili non hanno risposto alla domanda.
24
Figura 9. Asili Nido per scarto tra capienza teorica e reale
Capienza teorica superiore
a quella reale26,2%
Capienza reale superiore a
quella teorica9,7%
Coincidenza tra capienza reale e
teorica64,1%
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Ciò significa che 4 asili su 10 non programmano (o non hanno programmato
quest’anno) la capienza reale secondo quanto stabilito da progetto.
Così facendo, nel complesso si produce un sottoutilizzo della capacità ricettiva
disponibile, tale per cui il sistema di offerta stesso, ancor prima dell’incontro con
la domanda, riduce del 14,2% i posti potenzialmente disponibili. In altre parole,
il pieno utilizzo delle risorse già a disposizione permetterebbe un incremento
nell’offerta, a livello regionale, pari a 615 posti (14,2% sul totale dei posti
secondo il progetto del servizio).
Tabella 12. Capienza programmata e reale – valori assoluti e medi dei posti
Posti secondo progetto Posti secondo programmazione 2006/2007
Scarto percentuale Provincia
Totale Media Totale Media % Bari 900 28,13 768 27,43 -14,7 Brindisi 376 34,18 396 33,00 5,3 Foggia 895 49,72 767 42,61 -14,3 Lecce 1.456 38,32 1.158 35,09 -20,5 Taranto 703 46,87 626 48,15 -10,9 Puglia 4.330 37,98 3715 35,72 -14,2
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
25
Figura 10. Scarto percentuale della capienza reale rispetto alla capienza teorica
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Pare opportuno segnalare che il fenomeno riguarda l’intera Regione, con la
sola esclusione della Provincia di Brindisi; qui, tuttavia, non si verifica una
concordanza tra offerta teorica e reale, ma uno scarto a favore della
seconda, vale a dire un sovradimensionamento dell’offerta anche oltre le
capacità di accoglienza delle strutture stesse da progetto, dato che
potenzialmente potrebbe andare ad inficiare la qualità del servizio (cfr anche
l’elevato livello di saturazione rilevato per gli asili di questa provincia, cap.5).
Si noti, infine, la peculiarità della Provincia di Lecce, dove si registra la
maggiore presenza di unità di offerta, ma anche il più elevato scarto tra offerta
teorica e reale, che comporta la perdita di 1 posto su 5.
26
Nella valutazione dello scarto tra capienza teorica e reale non va, tuttavia,
dimenticato che quest’anno sono stati fissati nuovi requisiti per il funzionamento
dal Regolamento Attuativo della LR 19/2006; ciò significa che la capienza
teorica, calcolata in base a criteri ormai superati, potrebbe rivelarsi non più
adeguata.
A tal fine, è utile verificare anche in questo caso la rispondenza tra i nuovi
requisiti e le caratteristiche strutturali indicate dalle strutture.
La tabella 12 restituisce anche la media dei posti disponibili per asilo, sia in
termini di capienza reale che teorica; entrambi i valori rientrano nei limiti imposti
dal Regolamento Attuativo ed evidenziano una certa disparità tra le province:
a Bari gli asili mostrano una media di posti inferiore rispetto al dato regionale,
mentre gli asili foggiani e tarantini si distinguono per la maggiore capienza
media.
Figura 11. Distribuzione degli Asili Nido per numero di posti reali e teorici
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Meno di 10 Da 10 a 19 Da 20 a 29 Da 30 a 39 Da 40 a 49 Da 50 a 60 Da 61 a 69 Da 70 a 79 Da 80 a 89 Da 90 a 99 100 e più
N° a
sili n
ido
Capienza teorica Capienza reale
Capacità ricettiva dastandard regionale
Margine di tolleranza del 15% da standard
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Al di là delle valutazioni effettuate sul dato medio regionale, gli asili rispondenti
si dichiarano per la maggior parte in linea con gli standard di ricettività indicati
nel Regolamento Attuativo regionale, sia per il dato reale che per quello
teorico. La Figura 11 mostra la numerosità dei casi validi per fasce di capienza
27
con esclusione dei micronidi15 e l’intervallo previsto dal Regolamento Attuativo
(raffigurato nella figura dal riquadro con linea continua) ed evidenzia
chiaramente come il 15,6% degli asili si situi per capienza teorica al di sotto del
minimo di 20 utenti mentre il 5,5% sia sopra il massimo di 60, quote che
diventano, rispettivamente, 14,0% e 5,0% considerando la ricettività reale.
Tenendo presente la tolleranza del 15% nell’incremento dei posti prevista dal
Regolamento16 (rappresentato in figura dal riquadro con linea tratteggiata), i
casi che eccedono il limite stabilito ammontano all’1,8% secondo la capienza
teorica e al 3,0% secondo quella reale.
E’ evidente che la stragrande maggioranza degli asili che non rientrano negli
standard, perché si attestano al di sotto della capacità ricettiva prevista,
potrebbe probabilmente essere riconvertita in un’offerta di tipo “micronido”,
senza intaccare le caratteristiche salienti del servizio.
3.3. Mesi, giorni ed orari di apertura
Per completare il quadro dell’offerta e valutarne la portata è necessario
analizzare il periodo e gli orari di apertura degli asili, che rappresentano variabili
determinante per le possibilità di fruizione da parte dell’utenza.
I dati mostrano innanzitutto che gli asili pugliesi sono aperti in media 11 mesi
all’anno, con una flessione per i mesi di Luglio e Agosto; in particolare, ad
Agosto risultano aperti tutto il mese 13 asili17, cui se ne aggiunge uno che
rimane aperto tre settimane, 6 che erogano il servizio per due settimane e altri
tre per una sola settimana. Osservando la scomposizione territoriale, si può
notare che, se nella Provincia di Lecce diversi asili (5 tutto il mese e altrettanti
per almeno due settimane) rimangono aperti ad agosto, a Taranto e Brindisi se
ne segnala rispettivamente solo uno (a Taranto aperto peraltro per 2 sole
15 Questi ultimi, infatti, rispondono a standard diversi. I micronidi rilevati rientrano per la capienza teorica in 4 casi su 5 e per la capienza reale in 3 su 5 (1 caso non ha risposto) nei parametri stabiliti dal Regolamento Attuativo (da 6 a 20 posti). 16 Si tenga, tuttavia, presente che tale incremento è reso possibile solo nel caso in cui lo consenta lo scarto giornaliero tra iscritti e reali frequentanti. 17 I casi rispondenti per il numero di settimane di apertura ad Agosto ammontano a 41, fra i quali 18 dichiarano di essere chiusi tutto il mese. A questa domanda non hanno risposto 78 asili, forse per indicare impropriamente la chiusura.
28
settimane); nella Provincia di Bari se ne contano due aperti tutto il mese,
mentre a Foggia sono 5 disponibili tutto Agosto.
Nel normale periodo di attività, l’88,1% degli asili rimane aperto 6 giorni alla
settimana, quota che raggiunge la totalità dei casi nella Provincia di Brindisi; la
differenziazione maggiore in questo senso si segnala a Bari, dove si rileva
l’incidenza maggiore di asili aperti solo 5 giorni alla settimana (ma che
comunque rimane decisamente minoritaria, perché pari al 15,6%).
Le tipologie di orario di apertura osservate dagli asili si possono distinguere in
quattro categorie: apertura parziale solo mattutina, solo pomeridiana, apertura
durante tutto il giorno con interruzione nell’orario di pranzo e senza interruzione.
Figura 12. Asili Nido per orario di apertura – valori assoluti per provincia18
189
722
561
1 12
13 5
1014
1052
22
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Orario continuato Mattina e pomeriggio Solo mattina Solo pomeriggio
Fonte: elaborazioni Synergia su dati
Se sono pochi i casi in cui l’apertura avviene solamente il pomeriggio (2 casi
nella sola Provincia di Lecce) o tutto il giorno con un’interruzione nell’orario di
pranzo (1 caso nella provincia di Bari e 1 in quella di Lecce), circa la metà degli
asili rimane aperta tutto il giorno ad orario continuato (52,1%); è tuttavia
consistente la quota di asili aperti solamente di mattina: ben il 44,4% dei casi.
Si segnalano in ogni caso sensibili variazioni fra le province: mentre a Brindisi
l’apertura ad orario continuato mostra un’incidenza maggiore (64,3%) rispetto
al valore regionale, nelle province di Foggia e, soprattutto, di Taranto la
29
maggior parte degli asili risulta aperta solamente la mattina (58,8% e 66,7%
rispettivamente).
Tabella 13. Posti reali negli Asili Nido per tipologia di apertura – valori assoluti Posti secondo programmazione 2006/2007
Provincia Solo mattina Solo pomeriggio Mattina e pomeriggio
Orario continuato
Bari 381 - 10 377 Brindisi 161 - - 235 Foggia19 362 - - 370 Lecce 529 25 40 542 Taranto 376 - - 250 Puglia 1.809 25 50 1.774
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Osservando, però, la numerosità dei posti disponibili, il quadro muta,
evidenziando una maggior dotazione, sia pure per poche unità di scarto, di
posti disponibili in asili che rimangono aperti solamente la mattina; anche in
questo caso la Provincia di Taranto mostra un’incidenza di tali posti (60% sul
totale provinciale) superiore al dato regionale (49,5%) e si riconferma l’elevata
dotazione di posti ad orario continuato per la Provincia di Brindisi, mentre viene
ridimensionata la peculiarità di Foggia, il cui valore eguaglia quello pugliese.
Tali dati evidenziano chiaramente una caratteristica strutturale del sistema di
offerta pugliese, che va adeguatamente valutata: limitare la fruizione alla sola
mattina per oltre la metà dei posti disponibili significa forse ottimizzare l’offerta
nei confronti di una domanda che non intende o semplicemente non ha
necessità di affidare il bambino al servizio per tutto il giorno, ma di converso
comporta per gli utenti che vorrebbero usufruire di un servizio giornaliero il
dover ricorrere a risorse informali per l’accudimento dei figli al di fuori dell’orario
del nido oppure ad un’attività lavorativa o extrafamiliare esclusivamente part-
time.
A questo proposito, si segnala che il 56,7% degli asili pugliesi consente orari di
consegna e ritiro dei bambini flessibili all’interno dell’orario di apertura
giornaliero e il 45,6% la possibilità di utilizzare il nido con orario part-time, con
18 Casi validi: 117. 19 I valori indicati per Foggia e Lecce si riferiscono ai soli casi validi: per le province di Foggia e Lecce corrispondono ad un totale di 732 e 1.136 posti rispettivamente.
30
una conseguente diminuzione della retta (nel 78,8% degli asili che prevedono
tale possibilità) di importo medio pari al 24,4%20 della retta normale. L’orario
prolungato è, invece, possibile nel 38,6% dei nidi, a fronte di un incremento
della retta mediamente pari al 17,7%21 della retta normale (ciò avviene nel
74,4% dei casi che prevedono tale soluzione).
Tabella 14. Asili Nido per ore medie di apertura al giorno per tipologia Tempo medio di apertura giornaliera (h:mm)
Provincia Solo mattina Solo pomeriggio Mattina e pomeriggio
Orario continuato
Sabato22
Bari 6:43 - 8:00 10:36 6:10 Brindisi 6:12 - - 8:53 5:48 Foggia 6:10 - - 10:19 6:12 Lecce 6:38 3:00 9:00 9:37 5:52 Taranto 6:33 - - 9:36 6:42 Puglia 6:31 3:00 8:30 9:53 6:06
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Mediamente, nei giorni feriali gli asili rimangono aperti dalle 3 ore giornaliere,
per quelli che erogano solo servizio pomeridiano, alle 10 ore circa per chi offre
un servizio ad orario continuato.
Sempre in media ed escludendo i casi della sola ricettività pomeridiana, gli asili
aprono tra le 7:30 e le 7:45 del mattino, mentre chiudono tra le 14:00 e le 14:15
se svolgono solo servizio mattutino o alle 17:30 in caso di orario continuato.
Quest’ultima tipologia segna una certa variabilità fra le province: se a Brindisi
l’ora media di chiusura si attesta attorno alle 16:30, a Lecce e Taranto il valore si
avvicina alle ore 17:00, mentre per Foggia e Bari risulta essere intorno alle 18:00.
20 Si discostano significativamente dalla media le province di Foggia (21,2%) e di Taranto (16,5%). 21 Osservando la scomposizione per provincia, il valore è pari a 16,2% per Foggia,, 14,2% per Bari, 12,1% per Taranto, 13,9% per Brindisi, mentre per Lecce risulta sensibilmente più alto: qui viene praticato un aumento medio pari al 24,2%. 22 I dati riportati si riferiscono alle ore medie di apertura per il solo giorno del sabato per tutte le tipologie di orario di apertura.
31
Tabella 15. Asili Nido per tipologia di apertura del sabato – valori % per riga Aperti
Provincia Chiusi Solo mattina Solo pomeriggio Mattina e pomeriggio
Orario continuato
Bari 15,6 65,6 3,1 3,1 12,5 Brindisi 0,0 92,9 0,0 0,0 7,1 Foggia 5,6 88,9 0,0 0,0 5,6 Lecce 12,5 82,5 0,0 2,5 2,5 Taranto 0,0 86,7 0,0 0,0 13,3 Puglia 9,2 80,7 0,8 1,7 7,6
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Analizzando, invece, il caso del sabato, va innanzitutto rilevata una situazione
di eccellenza della Regione Puglia rispetto ai dati nazionali disponibili23 (risalenti
tuttavia al 2002): a fronte del 20,4% degli asili italiani aperti il sabato, in Puglia
tale quota ammonta ben al 90,8%. Se l’80,7% sul totale risulta aperto solo la
mattina, il 7,6% eroga il servizio durante l’intero arco della giornata (la media
delle ore di apertura il sabato ammonta, infatti, a circa 6 ore). Nella maggior
parte dei casi, quindi, gli asili pugliesi sono aperti anche il sabato, in un orario
che mediamente parte dalle 7:30 fino alle 13:15.
3.4. Le prestazioni erogate
Oltre al servizio di cura dei bambini, circa un terzo (38,1%) dei nidi offre
prestazioni specialistiche di tipo psico-pedagogico, affidate prevalentemente
ad assistenti sociali (23 casi) e psicologi (19), secondo modalità di lavoro che
prevedono, più o meno in ugual misura, sia apposite equipe, sia l’intervento di
singoli specialisti provenienti o meno dai servizi territoriali.
Le prestazioni sanitarie, invece, vengono garantite nella metà delle strutture
rilevate (47,4%) e sono per lo più (in circa l’80% dei casi) di natura specialistica
(pediatriche).
23 Fonte: Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza, 2002.
32
Tabella 16. Asili Nido per erogazione di prestazioni psicopedagogiche e sanitarie – valori assoluti24
Prestazioni sanitarie25 Provincia Prestazioni psicopedagogiche Totale di cui pediatriche di cui generiche
Bari 11 15 9 7 Brindisi 7 6 4 2 Foggia 8 12 10 7 Lecce 12 17 15 7 Taranto 7 4 1 2 Puglia 45 54 39 25
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
24 Unità di offerta che dichiarano di garantire le prestazioni della tipologia segnalata. 25 Il fatto che la somma delle prestazioni pediatriche e generiche dia un risultato inferiore al totale è dovuto al fatto che alcune strutture erogano entrambe le tipologie di prestazioni.
33
4. IL PERSONALE.
Oltre ai dati sulle strutture e sull’utenza, agli asili è stato chiesto di fornire alcune
indicazioni per ogni unità di personale retribuita, rilevate tramite una scheda di
rilevazione ad hoc.
Dall’analisi dei dati si evince, innanzitutto, che nella rete di offerta lavorano
complessivamente 97226 persone, nella quasi totalità donne (96,1%). Si tratta di
individui con un’età media di 43,2 anni, che lavorano nell’ambito dei servizi per
l’infanzia mediamente da 13,8 anni. Nell’85,5% dei casi si tratta di personale
laico.
Tabella 17. Unità di personale presenti negli Asili Nido per qualifica – valori assoluti27
Educatore, pedagogista puericultore Personale ausiliario Medico pediatra Psicologo
Provincia N teste28 Unità ETP29 N teste
Unità ETP N teste
Unità ETP N teste
Unità ETP
Bari 106 90 28 21 - - - - Brindisi 59 49 11 9 - - - - Foggia 112 104 53 45 5 1 5 1 Lecce 157 142 41 37 - - - - Taranto 105 103 19 19 - - 1 1 Puglia 539 488 152 131 5 1 6 2
Coordinatore pedagogico
Personale di cucina
Impiegati amministrativi Direttori Altri
Provincia N
teste Unità ETP N teste
Unità ETP N teste
Unità ETP N teste
Unità ETP N teste
Unità ETP
Bari 11 6 17 12 4 2 11 10 4 3 Brindisi 4 2 8 7 2 1 8 6 7 6 Foggia 6 5 19 17 16 13 11 8 11 7 Lecce 6 5 32 27 6 6 29 24 10 7 Taranto 5 5 16 17 4 3 9 10 - - Puglia 32 23 92 80 32 25 68 58 32 23 Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR 26 Stima per espansione sul totale delle 119 strutture. La variabile di stratificazione utilizzata per la ponderazione delle unità di personale è stata la dimensione dell’asilo nido per numerosità dell’utenza accolta. 27 I dati contenuti in tabella sono stimati per espansione (cfr nota precedente). 28 Il numero di teste si riferisce alle unità fisiche di lavoro. 29 Le unità ETP sono le unità di lavoro equivalenti. Un’unità di lavoro equivalente corrisponde a un lavoratore teorico con contratto a tempo pieno di 36 ore settimanali lavorate.
34
Il 56,4% del personale è rappresentato da educatori, pedagogisti o puericultori.
In tabella 17 oltre al dato sul numero di unità di lavoro reali (numero teste)
viene riportato anche il dato relativo alle unità di lavoro equivalenti, Unità ETP
(si veda in nota 24 la spiegazione): come risulta evidente vi è una differenza,
per alcune figure professionali anche rilevante, fra il numero di teste e il numero
di unità equivalenti, che per gli educatori, pedagogisti, puericultori è di ben il
9,4%, molto probabilmente per un consistente ricorso al part-time.
Se si osservano i titoli di studio di questa stessa categoria, rappresentati nella
Tabella seguente, si rileva l’elevata incidenza del personale in possesso di
diploma magistrale (ben il 45,3% dei casi) e di diploma di scuola professionale
sanitaria (un terzo degli educatori). Il 6% è, invece, in possesso di un titolo
universitario, prevalentemente una laurea in pedagogia (2,6% sul totale degli
educatori).
Tabella 18. Educatori, pedagogisti, puericultori per titolo di studio – valori % Titolo di studio % Licenza di scuola elementare 0,6 licenza di scuola media inferiore 1,0 Diploma magistrale 45,3 Diploma istruzione tecnica 3,5 Diploma di liceo ad indirizzo socio-psico-pedagogico 1,8 Diploma di altra scuola media superiore 2,2 Diploma di scuola professionale sanitaria 34,1 Diploma di scuola professionale sociale 4,3 Diploma di altra scuola professionale 1,0 Titolo universitario di educatore professionale 0,0 Laurea triennale in scienze dell'educazione 1,0 Laurea specialistica in scienze dell'educazione 1,0 Laurea in pedagogia 2,6 Laurea in psicologia 0,0 Laurea in Sociologia 0,3 Laurea in servizio sociale 0,3 Altra laurea o altro titolo universitario 1,0
Totale 100,0
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
35
Fra le qualifiche professionali, agli educatori, pedagogisti, puericultori seguono
per numerosità il personale ausiliario di appoggio o addetto ai servizi generali
(15,8%) e il personale di cucina (cuoco, aiuto-cuoco…).
Al di là della chiara incidenza di educatori, pedagogisti, puericultori (tre volte e
mezzo superiore alla seconda figura professionale più frequente) per quanto
concerne il personale ausiliario (addetto ai servizi generali) si rileva una
presenza inferiore rispetto a quanto dettato dallo standard regionale di un
addetto ogni 20 bambini, con una presenza media effettiva di un’unità
equivalente ogni 26,3 bambini.
Circa la metà degli asili indica, invece, la presenza di un direttore o di un
responsabile, spesso probabilmente sostituiti da un coordinatore pedagogico,
figura sostanzialmente marginale (ben 3 asili nido su 4 dichiarano infatti di non
avere alcun coordinatore pedagogico).
Decisamente contenuta, se non rara, è la presenza di figure specialistiche,
quali medico e psicologo, che probabilmente sono spesso mutuati dai servizi
territoriali; è possibile, inoltre, che la natura consulenziale del rapporto
lavorativo che verosimilmente lega queste figure agli asili abbia condotto
alcuni compilatori a non includerli nell’elenco del personale retribuito,
generando di fatto una loro sottorappresentazione.
Una corretta valutazione della dotazione di personale non deve però
soffermarsi a misurare le sole unità fisiche di personale, ma deve tener conto
delle ore effettivamente svolte nell’asilo nido da ogni unità di lavoro. Bisogna
perciò spostarsi dall’effettuare valutazioni sulle unità di lavoro fisiche ad
analizzare invece le unità di lavoro equivalenti, dove per unità di lavoro
equivalente si intende un lavoratore assunto a tempo pieno prestante alla
struttura 36 ore di lavoro settimanali.
Nello specifico, relativamente ai requisiti previsti dal Regolamento Attuativo
della LR 19/2006, gli standard regionali stabiliscono che vi sia:
- 1 educatore ogni 5 bambini iscritti di età compresa fra 3 e 12 mesi
- 1 educatore ogni 8 bambini iscritti di età compresa fra 13 e 24 mesi
36
- 1 educatore ogni 10 bambini iscritti di età compresa fra 25 e 36 mesi.
Utilizzando i dati sulle ore di lavoro settimanali prestate dalle singole figure
professionali presenti negli asili nido censiti, è stato possibile calcolare le unità di
lavoro equivalenti presenti. Raffrontando tale dato con il numero teorico di
unità di educatori che gli asili nido dovrebbero garantire per rispettare gli
standard in base alla distribuzione dell’utenza per fascia di età è stato possibile
restituire una misura sintetica di quanto le strutture rientrino negli standard
regionali in merito al numero minimo di educatori da garantire.
I risultati mostrati nella Figura 13 vanno interpretati in questo modo: se il valore
del rapporto è uguale a 1 siamo in presenza di una dotazione di personale
esattamente conforme ai termini di legge (evidenziata in figura dalla linea
orizzontale nera tratteggiata); se il valore è maggiore di 1, invece, vi è una
presenza di personale in eccesso rispetto a quanto previsto dal Regolamento
Attuativo e viceversa se il rapporto è inferiore a 1.
Figura 13. Rapporto fra numero di educatori, pedagogisti, puericultori equivalenti e numero di educatori previsti dal Regolamento Attuativo nella rete
degli Asili Nido
1,19 1,05
1,42
1,05
2,30
1,32
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
L’analisi mostra chiaramente come gli asili pugliesi garantiscano risorse di
personale in linea o addirittura superiori a quanto imposto per legge, con
ricadute presumibilmente positive in termini di qualità del servizio erogato.
37
Osservando la situazione delle singole province, si evidenzia come il valore
espresso a livello regionale nasconda la situazione di semplice (ma del tutto
positiva) conformità delle province di Lecce, Brindisi e Bari; a Taranto, invece, la
dotazione di educatori appare più che doppia rispetto a quella imposta dal
Regolamento, valore che, vista la consistenza, può celare un eccesso di
personale, impiegabile piuttosto per un potenziamento dell’offerta dei posti a
disposizione laddove l’attuale infrastruttura lo consenta.
Alcune indicazioni importanti derivano, invece, dalla scomposizione dello
stesso rapporto per natura giuridica del soggetto titolare del servizio: i grafici
che seguono mostrano rispettivamente i valori ottenuti per gli asili a titolarità
pubblica e per quelli privati.
Figura 14. Rapporto fra numero di educatori, pedagogisti, puericultori equivalenti e numero di educatori teorici previsti dal Regolamento Attuativo –
Asili Nido pubblici
1,451,17
2,55
1,14
2,48
1,52
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
38
Figura 15. Rapporto fra numero di educatori, pedagogisti, puericultori equivalenti e numero di educatori teorici previsti dal Regolamento Attuativo –
Asili Nido privati
0,971,29 1,39
1,060,840,79
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Si rileva uno scarto evidente tra offerta pubblica e privata, al punto che in ben
tre province su cinque le risorse in termini di educatori, pedagogisti e
puericultori dei nidi privati risultano insufficienti, sia pure di poco, rispetto agli
standard di legge. E’ chiaro che siffatta situazione a livello di sistema segnala
criticità opposte su entrambi i versanti dell’offerta: se i privati devono
incrementare le risorse umane per rispettare i requisiti, i nidi pubblici,
quantomeno nelle province di Bari, Foggia e Taranto, sono chiamati a
sostenere una maggior qualità di erogazione o a ristabilire un equilibrio delle
risorse a favore di una maggiore offerta di posti.
39
Figura 16. Numero di bambini per operatore equivalente
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
Per quanto attiene agli aspetti contrattuali, invece, il personale è per la
maggior parte legato da un rapporto di lavoro dipendente, salvo le figure
specialistiche (pediatra e psicologo) che vengono dichiarate come lavoratori
indipendenti.
40
Tabella 19. Unità di personale presenti negli Asili Nido per qualifica e per rapporto lavorativo – valori % per riga
Qualifica Lavoratori dipendenti
Lavoratori Indipendenti
Collaborazione coordinata e continuativa
Soci lavoratori di coop. soc. Altro
Educatore, pedagogista, puericultore
70,7 3,3 3,9 17,9 4,1
Personale ausiliario 76,0 0,0 0,8 13,2 10,1
Coordinatore pedagogico 44,4 3,7 7,4 33,3 11,1
Personale di cucina 67,1 1,2 2,4 20,7 8,5
Impiegati amministrativi 69,2 0,0 3,8 19,2 7,7
Responsabili 51,9 3,7 1,9 7,4 35,2 Medico pediatra 0,0 80,0 20,0 0,0 0,0 Psicologo 20,0 60,0 20,0 0,0 0,0 Altri 56,7 6,7 6,7 10,0 20,0 Tutte le qualifiche 67,9 3,4 3,6 16,8 8,3
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
L’impegno nell’aggiornamento del personale si rivela, invece, contenuto, dal
momento che ammonta ad una media di 12,3 ore annue di formazione ad
operatore, valore che raddoppia per i responsabili dei servizi e i coordinatori
pedagogici.
Tabella 20. Personale formato, ore complessive e ore medie di formazione nel corso del 2006 per qualifica professionale
Qualifica Unità
formate Ore complessive di formazione nel 2006
Ore medie di formazione per unità
nel 2006
Educatore, pedagogista, puericultore 490 6.284 12,82
Personale ausiliario 137 837 6,11
Coordinatore pedagogico 28 609 21,75
Personale di cucina 83 770 9,28
Impiegati amministrativi 29 282 9,72
Responsabili 61 1.705 27,95 Medico pediatra 5 10 2,00 Psicologo 5 40 8,00 Altri 31 190 6,13 Tutte le qualifiche 869 10.727 12,34
Fonte: elaborazioni Synergia su dati SISR
41
L’impegno nei confronti del supporto agli operatori si rivela analogamente
scarso: circa due terzi degli asili (69%) non garantisce loro una consulenza
professionale psico-pedagogica.
Laddove viene offerta, il servizio viene sovente affidato ad un’apposita équipe
(64,7% dei casi) e prevede per lo più il ricorso ad uno psicologo (61,1%).
Per quanto riguarda, invece, l’organizzazione del lavoro, il 15,4% delle strutture
risulta privo di un coordinatore educativo, figura peraltro necessaria ai termini
del Regolamento Attuativo.
Nei casi in cui sia presente (84,6% degli asili), il coordinatore fa generalmente
parte del personale interno (91,7% dei casi), svolge tale funzione in un solo nido
(81,1%), affiancandola a quella educativa (74,1%). Frequentemente ha un
diploma magistrale (40%) o è comunque diplomato (46,4%), mentre dispone di
una laurea nel 40% dei casi.
Infine, si segnala che le strutture generalmente non ricorrono a personale
esterno, né per i servizi accessori né per le sostituzioni di personale educativo; la
metà circa (47,9%) degli asili si avvale, invece, di volontari, tirocinanti o
personale in Servizio Civile.
42
5. DATI SULL’UTENZA
Al 31.12.2006 risultano iscritti negli asili nido pugliesi 3.586 30 bambini di età
compresa fra 0 e 36 mesi, di cui 16 disabili e 24 extracomunitari.
I bambini iscritti agli asili nido pugliesi sono distribuiti in modo non omogeneo a
livello regionale (Tabella 21): alcune province (come la Provincia di Lecce che
ospita il 37,2% del totale dei bambini pugliesi iscritti a un nido e quella di Bari
dove ne risulta il 21,2% del totale regionale). Al contrario, le province di Taranto
e di Brindisi accolgono ciascuna tra l’11% e il 12% circa del totale degli iscritti
nella regione. Con l’eccezione della Provincia di Lecce, si tratta di una
eterogeneità riconducibile alla distribuzione della popolazione 0 - 2 anni (cfr
Figura 3)31.
Tabella 21. Bambini iscritti all’Asilo Nido per provincia (al 31.12.2006) valori assoluti e %32
Province Asili nido
Bambini iscritti
(casi validi)
Bambini iscritti (dopo
espansione)
% bambini iscritti
Numero medio
bambini per nido
Bari 32 695 760 21,2 24
Brindisi 14 406 406 11,3 29
Foggia 18 621 664 18,5 37
Lecce 40 1.236 1.334 37,2 33
Taranto 15 412 422 11,8 28
Puglia 119 3.370 3.586 100,0 30
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Anche il numero medio di bambini per asilo subisce variazioni a seconda di
quale provincia si vada a considerare: se infatti la media regionale è di 30
bambini per asilo, le province di Lecce e Foggia si posizionano al di sopra di
essa con una media di 33 e 37 bambini per asilo nido, mentre la Provincia di
Bari presenta una media di soli 24 bambini per struttura. Osservando la Tabella
22, che rappresenta la distribuzione degli asili nido a livello provinciale per 30 Stima per espansione sul totale delle 119 strutture. La variabile di stratificazione utilizzata per la ponderazione è stata la capienza secondo progetto. 31 Per i dati relativi alla distribuzione degli iscritti per Ambito si veda Tabella A dell’Allegato.
43
numero di bambini iscritti, si possono trarre alcune indicazioni più specifiche
sulla ricettività delle strutture prese in esame.
È importante notare anzitutto che, rispetto agli standard regionali di capacità
ricettiva di cui si è detto nel par. 3.2, il 39,5% delle strutture dichiara di avere un
numero di bambini iscritti inferiore a 20, soglia minima di capienza prevista.
Ciò risulta particolarmente marcato nelle province di Bari e Taranto, dove più
della metà degli asili nido (56,3% e 53,3% rispettivamente) registra meno di 20
iscritti. Si contano, invece, solamente 4 strutture in Provincia di Lecce (pari al
10% del totale delle strutture provinciali e al 3,4% del totale delle strutture
regionali) con un numero di iscritti superiore alla ricettività massima consentita.
Tale dato deve tuttavia essere letto in termini indicativi, dal momento che la
normativa regionale fa riferimento ai posti programmati e non a quelli
effettivamente occupati. Il sottodimensionamento di alcune strutture, cosi
come il sovradimensionamento di altre potrebbero infatti dipendere
semplicemente da circostanze congiunturali.
Tabella 22. Asili Nido per numero di bambini iscritti (al 31.12.2006)
Province Da 0 a 19 Da 20 a 25
Da 26 a 35
Da 36 a 69 Più di 70 Totale
Bari v.a. 18 5 4 5 0 32
% 56,3 15,6 12,5 15,6 0,0 100
Brindisi v.a. 4 3 1 6 0 14
% 28,6 21,4 7,1 42,9 0,0 100
Foggia v.a. 4 3 3 8 0 18
% 22,2 16,7 16,7 44,4 0,0 100
Lecce v.a. 13 8 5 10 4 40
% 32,5 20,0 12,5 25,0 10,0 100
Taranto v.a. 8 2 0 5 0 15
% 53,3 13,3 0,0 33,4 0,0 100
Puglia v.a. 47 21 13 34 4 119
% 39,5 17,6 10,9 28,6 3,4 100
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
32 Ad eccezione del dato sui bambini iscritti (casi validi), i cui risultati si riferiscono ai 113 casi validi, i dati contenuti in tabella sono stimati per espansione (si veda nota 26).
44
In ogni caso, a livello regionale gli asili nido con meno di 20 iscritti risultano
essere la tipologia più frequente, seguiti da quelli con un numero di bambini
iscritti compreso tra 36 e 69 (28,6%). La situazione subisce una forte variabilità a
livello provinciale: nel caso delle province di Foggia, Brindisi e Taranto, gli asili
rientranti nella classe “da 36 a 69 iscritti” rappresentano la modalità più
frequente, con il 44,4% a Foggia, il 42,9% a Brindisi e il 33,4% a Taranto.
Nella maggioranza dei casi gli asili accolgono bambini iscritti di età compresa
tra 3 e 36 mesi, coerentemente con gli standard regionali. Per quanto riguarda
l’età minima il 69% delle strutture accetta bambini con un età minima di 3 mesi,
il 7% di asili nido accetta bambini con età inferiore ai 3 mesi ed il restante 24%
accoglie bambini con un’età minima dai 4 ai 24 mesi. Nel 91,4% dei casi i 36
mesi risultano essere la soglia massima fissata dalle strutture, mentre nell’8,6% la
soglia è invece posta tra i 24 e i 35 mesi.
Le tabelle 23 e 24 mostrano la distribuzione per genere ed età degli iscritti
nell’anno di riferimento: la distribuzione per genere appare abbastanza
omogenea, anche se con una leggera prevalenza di maschi (1.639 maschi
contro 1.545 femmine).
Tabella 23. Bambini iscritti al 31.12.2006 per età e genere – valori % per riga
Età Maschi Femmine
Meno di 12 mesi 49,7 50,3
Da 12 a 23 mesi 52,3 47,7
Da 24 a 35 mesi 51,5 48,5
36 mesi e oltre 46,4 53,6
Totale 51,5 48,5
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
La distribuzione per età vede una concentrazione del 50,1% degli iscritti nella
fascia d’età compresa tra i 24 e i 35 mesi. Più in generale si può notare (Tabella
24) che all’aumentare dell’età cresce anche la tendenza ad affidare i bambini
all’asilo nido: si passa infatti da un 11,9% di bambini sotto l’anno, al 35,8% di
bambini tra uno e due anni, fino al 52,3% di bambini con età superiore ai due
anni.
45
Questo dato può essere visto con una duplice chiave di lettura che coinvolge
sia il versante della domanda che quello dell’offerta:
a) dal lato della domanda, è ipotizzabile che le famiglie preferiscano affidare al
servizio bambini più grandi, magari già in grado di esprimersi e comunicare,
piuttosto che neonati;
b) dal lato dell’offerta, è ipotizzabile che le strutture tendano a mettere a
disposizione un minor numero di posti per bambini sotto l’anno d’età, dal
momento che essi necessitano di un ovvio maggior carico di cura e,
dunque, di un maggior numero di educatori a loro dedicati.
Tabella 24. Bambini iscritti al 31.12.2006 per età e genere – valori % sul totale
Maschi Femmine Totale
Meno di 12 mesi 5,9 6,0 11,9
Da 12 a 23 mesi 18,8 17,1 35,9
Da 24 a 35 mesi 25,8 24,3 50,1
36 mesi e oltre 1,0 1,1 2,1
Totale 51,5 48,5 100,0
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Rispetto a problematiche e tipologie specifiche di utenza sono stati raccolti
durante la rilevazione dati riguardanti bambini disabili ed extracomunitari, la
cui bassa numerosità impedisce, tuttavia, ulteriori elaborazioni.
Tabella 25. Presenza dichiarata di bambini disabili al 31.12.2006 - valori assoluti e %
Province Bambini disabili Bambini Extracomunitari
Bari 3 4
Brindisi 1 4
Foggia 5 7
Lecce 3 5
Taranto 4 4
Puglia 16 24
Italia33 1.108 5.082
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
33 Fonte: Centro Nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza (2002) – il dato si riferisce alla situazione italiana al 2000
46
Prima di passare all’analisi dell’incrocio tra domanda ed offerta di asili nido a
livello provinciale e regionale, è importante soffermarsi su un ultimo aspetto
riguardante l’utenza e relativo alla presenza media giornaliera per mese nel
corso dell’anno solare 2006 (Figura 17). Si tratta di un aspetto importante per
poter restituire una dimensione più generale del numero medio di frequentanti
e quindi della saturazione reale dei servizi.
Pur sapendo che i dati da gennaio ad agosto si riferiscono ad un’annualità del
servizio diversa e precedente a quella degli ultimi mesi dell’anno, è importante
evidenziare l’andamento delle presenze mensili dal momento che esso può
fornire alcune indicazioni circa la tendenza all’utilizzo effettivo del servizio. I dati
permetteranno inoltre, una volta che saranno disponibili, fra un anno, le
informazioni SISR sulle presenze mensili nel periodo gennaio-agosto 2007, di
ricostruire la serie storica di un’intera annualità di esercizio.
Figura 17. Presenza giornaliera media dei bambini per mese – valori medi
28
23
18
24 25 26 2527 28 2830 31
Gennaio
Febbra
ioMarzo
Aprile
Maggio
GiugnoLu
glio
Agosto
Sette
mbre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
L’andamento delle presenze nel corso dell’anno risulta altalenante, con una
crescita progressiva da gennaio a maggio. Nel mese di giugno, pur essendoci
un lieve calo delle presenze rispetto al mese precedente (28 bambini in
media), la frequenza dei bambini rimane in linea con i mesi precedenti, mentre
nei due mesi estivi di luglio ed agosto il calo delle presenze, dovuto
probabilmente al periodo di vacanza estiva dei genitori, risulta particolarmente
47
ingente, arrivando nel mese di agosto ad una frequenza di soli 18 bambini al
giorno negli asili nido aperti.
È importante notare che nel periodo settembre - dicembre il numero medio di
bambini frequentanti risulta essere sensibilmente inferiore (25 o 26 presenze
giornaliere) rispetto ai primi mesi dell’anno. Questo può essere dovuto da un
lato agli inserimenti dei nuovi bambini, che possono avere una frequenza più
saltuaria dovuta a scelte educative - assistenziali del nido rispetto al periodo di
inserimento, e dall’altro ad un maggiore rischio di morbilità dei bambini
durante i mesi autunnali ed invernali.
48
6. EQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA
Dopo aver analizzato la struttura del servizio e dell’offerta di posti, risulta utile
presentare alcune riflessioni finali sull’equilibrio tra domanda e offerta di asili
nido derivanti dall’incrocio dei dati raccolti sulle due dimensioni. Vengono
dunque presentati nel seguito una serie di indicatori sintetici in grado di fornire
un quadro complessivo a livello regionale e provinciale dell’offerta di asili nido
rispetto sia alla domanda reale (bambini iscritti ed in lista d’attesa) che a quella
potenziale (bambini 0-2 anni residenti in Puglia).
La lettura dell’indice di penetrazione del servizio (determinato dal rapporto tra il
numero di iscritti ed il totale della popolazione 0-2 anni) può fornire una misura
sintetica utile in un’ottica di analisi dell’offerta del servizio.
Figura 18. Indice di penetrazione34 – confronto provinciale
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
34 Indice di penetrazione: (N. bambini iscritti al nido/popolazione 0-2 anni)*100
49
Analizzando i dati a livello regionale (Tabella 26), si constata che sono
attualmente iscritti all’asilo nido 3,5 bambini su 100 bambini pugliesi di età
compresa tra gli 0 e i 2 anni (indice di penetrazione)35.
Dalla Figura 18 emerge, inoltre, una netta differenziazione tra le due province
più meridionali (che hanno un indice di penetrazione superiore al valore
regionale) e le altre tre province che si attestano al di sotto della media
regionale: in particolare la provincia di Bari risulta avere un indice di molto
inferiore a tutte le altre province pugliesi (1,4%)36.
Comparando l’indice di penetrazione con quelli di dotazione del servizio37
teorica e reale (che rappresenta il rapporto tra capienza teorica o capienza
reale e popolazione 0-2 anni) si può notare che l’offerta di servizio potenziale
sarebbe leggermente più elevata se le strutture riuscissero ad utilizzare
pienamente le loro potenzialità d’offerta. In luogo degli attuali 3,5 bambini
iscritti su 100 di età compresa fra 0 e 2 anni (indice di penetrazione), se fossero,
infatti, occupati tutti i posti previsti dalla programmazione per l’annualità
2006/2007 risulterebbero iscritti al nido 3,8 bambini su 100 (indice di dotazione
reale); se fossero, invece, occupati tutti i posti da progetto i bambini iscritti
all’asilo nido darebbero il 4,4% della popolazione 0-2 anni regionale (indice di
dotazione teorico).
Il dato è confermato inoltre dall’indice di saturazione che mostra il rapporto tra
bambini iscritti al 31.12.2006 e posti nido potenzialmente presenti sul territorio
(posti da programmazione per il 2006/2007). Sul territorio regionale sono utilizzati
dai bambini iscritti il 92,6% dei posti programmati per l’anno 2006/200738: è
dunque presente un sottoutilizzo del 7,4% rispetto ai posti programmati per
l’anno in corso. Un elevamento dell’indice di saturazione al 100%
35 Per la distribuzione dell’indice di penetrazione a livello di Ambito Territoriale si veda la Figura 1 dell’Allegato. 36 Anche qui si raccomanda di tenere presente il notevole scarto numerico fra universo delle unità di offerta e strutture rispondenti particolarmente accentuato sull’Ambito di Bari. I dati presentati devono pertanto essere letti ed interpretati con le dovute cautele in considerazione della bassa rispondenza di Bari Città e della corrispondente fascia metropolitana. 37 L’indice di dotazione rappresenta il rapporto tra capienza teorica (indice di dotazione teorico) o capienza reale (reale)e popolazione 0-2 anni. Per la distribuzione dell’indice di dotazione reale a livello di Ambito Territoriale si veda la Figura 2 dell’Allegato. 38 Per la distribuzione dell’indice di saturazione a livello di Ambito Territoriale si veda la Figura 3 dell’Allegato.
50
permetterebbe dunque una copertura della domanda potenziale pari al 3,8%
sul territorio regionale (indice di dotazione).
Un confronto interprovinciale fa emergere, anche in questo caso, rilevanti
differenze territoriali: se le province di Lecce e Brindisi mostrano un sovra-utilizzo
strutturale con indici di saturazione pari rispettivamente a 106,9% e 102,5%, sono
presenti province con un evidente sottoutilizzo quali Taranto (71,5%) e Foggia
(81,0%).
Tabella 26. Indicatori sintetici39 - valori %
Provincia Indice di penetrazione
Indice di dotazione
teorica
Indice di dotazione
reale
Indice di saturazione
Indice di saturazione
effettiva Bari 1,4 1,8 1,5 93,5 63,4 Brindisi 3,8 3,5 3,7 102,5 78,7 Foggia 2,9 4,2 3,6 81,0 59,3 Lecce 5,7 6,7 5,3 106,9 59,0 Taranto 2,6 4,2 3,7 71,5 54,6
Puglia 3,5 4,4 3,8 92,6 60,9
Basilicata40 4,7 - 5,9 80,6 60,9
Italia41 9,9 - - - -
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR e dati SISAIB
La comparazione tra l’indice di saturazione e l’indice di saturazione effettivo,
che mostra il rapporto tra il numero di bambini frequentanti e i posti
programmati per l’anno in corso, può fornire alcune indicazioni rispetto
all’effettivo utilizzo delle strutture da parte della domanda. L’indice evidenzia
una situazione decisamente diversa dall’indice di saturazione, mostrando un
sotto-utilizzo dovuto alla scarsa frequenza dei bambini iscritti. Nelle province di
Taranto e Lecce, dove l’indice di saturazione risulta superiore al 100%, l’indice
di saturazione effettivo (che considera dunque i bambini frequentanti invece
39 Indice di dotazione teorica: (N. bambini previsti da progetto/ popolazione 0-2 anni)*100 Indice di dotazione reale: (N. bambini previsti da programmazione 2006-2007/ popolazione 0-2 anni)*100 Indice di saturazione: (N. bambini iscritti/ N. bambini previsti da programmazione 2006-2007)*100 Indice di saturazione effettiva: (N. medio bambini frequentanti nel corso del 2006/ N. bambini previsti da programmazione 2006-2007)*100. 40 I dati sulla Basilicata sono tratti dal Sistema informativo Socio-Assistenziale Integrato regionale e si riferiscono al 2003 e ai soli asili nido pubblici 41 Fonte: Centro nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza (2006) - il dato si riferisce alla situazione italiana al 2003
51
che agli iscritti) si attesta al contrario su valori pari a 78,7% per Taranto e a 59%
per Lecce.
L’elevato indice di saturazione potrebbe quindi essere dovuto all’utilizzo della
pratica dell’overbooking, utilizzata in molti asili nido, che prevede l’iscrizione di
un numero di bambini superiore a quello da programmazione contando sulla
presenza di uno scarto, come si è visto abbastanza comune, tra iscritti e
frequentanti (per ritiri, periodi di malattia…). È possibile che la situazione si sia
verificata in particolare nelle province di Brindisi e Lecce, dove si può ipotizzare
sia stato fatto ricorso alla pratica dell’overbooking per far fronte ad una
domanda reale superiore all’effettiva dotazione di servizi per la prima infanzia a
livello provinciale.
52
Figura 19. Indice di dotazione reale
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Figura 20. Indice di saturazione
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
53
Un ulteriore aspetto che può fornire utili indicazioni sulla complessa dinamica di
incontro tra domanda ed offerta di asili nido riguarda la presenza e la
dimensione delle liste d’attesa. I dati sulle liste d’attesa e sulla loro numerosità
possono infatti aiutare a individuare la domanda “reale” del servizio soddisfatta
e insoddisfatta. A livello regionale sono presenti 39 asili con lista d’attesa, pari al
32,7% del totale. Degli asili che possiedono una lista d’attesa l’84,6% la possiede
per insufficiente capacità ricettiva del servizio, mentre il 12,8% per insufficienza
di personale in servizio.
Tabella 27. Asili Nido per presenza/assenza della lista d’attesa e motivo principale
Nidi % Non esiste una lista d’attesa 80 67,2 Esiste per insufficiente capacità ricettiva del servizio 33 27,7 Esiste per insufficienza di personale in servizio 5 4,2 Esiste per altra causa (spazi) 1 0,9
Totale 119 100,0
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
I bambini in lista d’attesa sono 696 a livello regionale al 31.12.2006: sono stati
dunque accolti l’82,9% dei bambini che hanno fatto richiesta d’iscrizione42.
Tabella 28. Indicatori sulla domanda43
Provincia Nidi con
lista d'attesa
% nidi con lista d’attesa
Bambini in lista attesa
Bambini accolti
%
Indice di penetrazione
Eccesso di
domanda
Domanda totale
effettiva
Bari 11 34,4 154 81,9 22,2 0,3 1,8 Brindisi 9 64,3 248 62,1 61,1 2,3 6,1 Foggia 5 27,8 75 89,2 12,1 0,4 3,3 Lecce 9 22,5 140 89,2 11,3 0,6 6,3 Taranto 5 33,3 79 83,9 19,2 0,5 3,1
Puglia 39 32,8 696 82,9 20,7 0,7 4,2
Italia44 - - - 72,9 - - -
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
42 Per la distribuzione della percentuale di bambini accolti sul totale delle richieste di iscrizione a livello di Ambito Territoriale si veda la Figura 1 dell’Allegato. 43 Domanda insoddisfatta: (N di bambini in lista d’attesa/ N bambini iscritti)*100
Bambini accolti: (N bambini iscritti/(N bambini iscritti + N bambini in lista d’attesa)*100
Eccesso di domanda: (N. bambini in lista d’attesa/ Popolazione 0-2 anni)*100
Domanda totale effettiva: Domanda insoddisfatta + Indice di penetrazione
54
Come emerge dalla Figura 21 per quanto riguarda le liste d’attesa appare
esserci una forte disomogeneità tra le province pugliesi: Brindisi risulta essere
quella con una maggiore domanda rimasta insoddisfatta sia in confronto alla
domanda reale (per 100 bambini iscritti sono presenti 61 bambini in lista
d’attesa) che a quella potenziale (i bambini in lista d’attesa sono il 2,4% della
popolazione provinciale 0-2 anni) a causa della scarsità di offerta di servizi per
la prima infanzia.
Figura 21. Percentuale di bambini accolti sul totale delle richieste di iscrizione
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Al contrario Bari, nonostante un indice di penetrazione molto basso, sembra
non avere un eccesso di domanda rilevante rispetto alla domanda potenziale
(solo lo 0,3% dei bambini 0-2 anni è iscritto in una lista d’attesa) anche se il dato
assume valori più significativi se confrontato con il numero di bambini iscritti: per
100 bambini iscritti ve ne sono, infatti, 22,2 in lista d’attesa.
44 Fonte: Centro nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza (2002) - il dato si riferisce alla situazione italiana al 2000
55
Sommando l’eccesso di domanda all’indice di penetrazione si ottiene una
stima della domanda totale effettiva rispetto domanda potenziale. La
domanda totale effettiva a livello regionale risulta essere pari al 4,2% e
rispecchia le diversità già evidenziate a livello regionale mostrando come
Lecce e Brindisi risultino essere le province con una maggiore domanda,
Taranto e Foggia poco sotto la media regionale e Bari la provincia con una
domanda decisamente inferiore rispetto alla media regionale ed alle altre
province (1,8%).
56
Figura 22. Eccesso di domanda
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Figura 23. Domanda totale effettiva
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
57
Un ulteriore fattore che può aiutare nel comprendere l’effettivo utilizzo da
parte dell’utenza degli asili nido e che può, di conseguenza, fornire utili
indicazioni alla programmazione dei posti disponibili, è l’indice di morbilità45
(rapporto tra bambini frequentanti e bambini iscritti).
Dalla Tabella 29 e dalla Figura 24 si può notare che la frequenza dei bambini
segue un andamento altalenante, con un indice di morbilità che varia, a livello
regionale, dal 71,7% del mese di settembre all’80,3% del mese di novembre.
Appare dunque che, a livello regionale, nel mese con le frequenze più elevate
solo 8 bambini su 10 iscritti frequentino effettivamente l’asilo nido. Il sottoutilizzo
degli asili nido è sicuramente causato dalle frequenti malattie dei bambini, ma
può essere anche frutto di rinunce o trasferimenti. Come è stato già
sottolineato nel precedente capitolo, la marcata differenza tra le frequenze
dei mesi di settembre e ottobre (dato coerente a livello regionale e
provinciale) è probabilmente causato dal periodo degli “inserimenti” negli asili
nido dei lattanti (bambini sotto l’anno) che prevedono in molti casi la presenza
saltuaria, nel primo periodo, dei bambini.
Figura 24. Indice di morbilità per mese
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
45 L’indice è stato calcolato per mese ed esclusivamente sui mesi dell’anno 2006/2007 in quanto per i mesi precedenti a settembre non è disponibile il dato dei bambini frequentanti in quanto si riferiscono all’annualità 2005/2006
77,7 77,3
84,1
76,074,8
80,3
71,7
76,5 76,174,8
70,2
66,0
81,082,4
77,6
71,5
85,4 84,585,283,5
80,5
73,5 75,3
79,3
Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia
Settembre
Ottobre
Nov embre
Dicembre
58
La disaggregazione a livello provinciale fornisce un ulteriore elemento che
permette di comprendere i meccanismi evidenziati dagli indicatori sintetici
sopra riportati. Si può notare, ad esempio, che la Provincia di Brindisi, che
risultava avere un indice di saturazione superiore al 100, ha di fatto un numero
di bambini frequentanti sul totale degli iscritti che raggiunge al massimo il 77,7%
nel mese di ottobre. L’indice sembra dunque confermare l’idea che gli asili
nido delle province di Brindisi e Lecce tendano ad adottare la pratica
dell’overbooking sapendo che la frequenza media non supererà di fatto la
capienza reale della struttura.
Al contrario le province di Bari e Foggia sembrano avere una frequenza
maggiore rispetto alle precedenti con indici di morbilità mensili superiori all’80%.
Sembra in questo caso che i bambini delle province più settentrionali della
regione abbiano, una volta iscritti al nido, una frequenza più costante di quelli
delle province meridionali.
Tabella 29. Indice di morbilità46 per mese Provincia Settembre Ottobre Novembre Dicembre
Bari 76,1 82,4 84,1 83,5
Brindisi 70,2 77,7 76,0 73,5
Foggia 76,5 81,0 85,4 85,2
Lecce 66,0 71,5 74,8 75,3
Taranto 74,8 77,6 84,5 80,5
Puglia 71,7 77,3 80,3 79,3
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
46 Indice di morbilità: (Bambini frequentanti nel mese/bambini iscritti al 31.12.206)*100
59
7. LE RETTE IN VIGORE
I dati riguardanti l’ammontare delle rette minime e massime mensili deliberate
permettono di trarre informazioni generali sull’ammontare medio, a livello
provinciale e regionale, del costo del servizio e di effettuare confronti relativi a
scelte e vincoli economici tra offerta pubblica e privata.
Come si può notare dalla Tabella 30 e dalla Figura 25, la retta minima a livello
regionale varia dalla completa gratuità del servizio ad un valore di 592 euro,
con una media pari a 121 euro mensili. In ogni caso il 60% delle strutture
applica una retta minima pari o inferiore ai 120 euro mensili e nel 98% dei casi
la retta minima mensile risulta minore dei 260 euro.
Tabella 30. Retta minima (Euro)
Provincia Media Minimo Massimo Mediana
Bari Pubblico 125,6 40 188 120 Privato 142,6 0 260 140 Totale 139,8 0 260 140 Brindisi Pubblico 102,0 40 182 93 Privato 106,5 55 150 120 Totale 105,0 40 182 112 Foggia Pubblico 51,2 31 73 50 Privato 145,8 70 592 100 Totale 119,5 31 592 73 Lecce Pubblico 117,6 30 245 103 Privato 122,9 41 250 120 Totale 120,3 30 250 116,5 Taranto Pubblico 54,6 29 144 47 Privato 269,7 120 545 144 Totale 100,7 29 545 47
Puglia Pubblico 92,7 29 245 85 Privato 139,6 0 592 120 Totale 121,3 0 592 110
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR.
Per ciò che concerne le rette massime, si passa da un suo valore minimo di 50
euro mensili ad uno massimo di 735 euro, con una media di 219 euro mensili.
Nel 50% delle strutture la retta massima non supera i 188 euro ed il 91,5% delle
strutture applicano una retta massima non superiore ai 390 euro mensili.
60
Tabella 31. Retta massima (Euro)
Provincia Media Minimo Massimo Mediana
Bari Pubblico 245,2 192 320 232 Privato 218,3 100 390 190 Totale 223,1 100 390 200 Brindisi Pubblico 189,4 145 215 190 Privato 158,4 85 200 180 Totale 170,3 85 215 182 Foggia Pubblico 133,4 52 216 135 Privato 251,7 110 735 216 Totale 216,9 52 735 216 Lecce Pubblico 156,0 90 225 150 Privato 179,6 50 370 180 Totale 168,5 50 370 168 Taranto Pubblico 407,9 103 516 516 Privato 313,7 160 545 236 Totale 386,2 103 545 516
Puglia Pubblico 231,5 52 516 188 Privato 211,1 50 735 190 Totale 219,0 50 735 190
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Se per quanto riguarda la retta minima non emergono significative differenze a
livello provinciale con valori che hanno come estremi i 101 euro mensili a
Taranto e i 140 euro di Bari, passando all’analisi delle rette massime emergono
alcune differenze soprattutto per quanto riguarda la provincia di Taranto, che
appare essere la provincia con una retta massima in media più elevata (386
euro) superiore di circa 160 euro rispetto al valore medio regionale.
61
Figura 25. Ammontare medio delle rette minime - Asili Nido pubblici, privati e il totale (Euro)
93107
140140
118102
55
126
51
123
270
143146
120 121105101120
Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia
Pubblico
Privato
Totale
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Figura 26. Ammontare medio delle rette massime - Asili Nido pubblici,
privati e il totale (Euro)
158
231
156
189
408
245
133
211180
314
218252
170
223
169
219
386
217
Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia
Pubblico
Privato
Totale
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Guardando alle scomposizioni per titolarità degli asili nido (pubblica o privata)
è possibile notare una maggiore attenzione alla progressività delle fasce di
reddito delle strutture pubbliche rispetto alle private. La differenza, infatti, tra
retta minima e massima negli asili nido pubblici risulta infatti essere molto più
marcata che per le strutture private sia a livello regionale che a livello
provinciale. Questa differenza può essere spiegata dall’applicazione, da parte
62
degli asili nido pubblici, dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente
(ISEE), che permette un’analisi della situazione reddituale e patrimoniale delle
famiglie degli iscritti e, dunque, di calibrare le rette in base alla situazione
economica dell’utenza.
Se quindi, in un’ottica redistributiva, i servizi pubblici sono obbligati all’utilizzo
dell’ISEE, le strutture private non sono soggette a questo vincolo e possono
decidere autonomamente la strutturazione della retta proponendo, a livello
regionale, rette minime decisamente superiori a quelle dei servizi pubblici (140
euro contro i 94 euro degli asili nido pubblici), ma rette massime leggermente
inferiori (211 euro contro i 231 adottati dal pubblico).
Figura 27. Confronto tra valori medi delle rette minime e massime Asili Nido pubblici (Euro)
93
189
231
118102
55
126
51
156
408
245
133
Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia
Rettaminima
Rettamassima
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
Le rette minime e massime degli asili nido sembrano subire alcune fluttuazioni
legate al territorio, che potrebbero derivare sia da politiche locali che dalla
situazione economica degli utenti.
Anche gli asili nido privati sembrano subire variazioni provinciali. A livello
regionale, infatti, le rette dei privati, pur presentando importi minimi un po’ più
elevati e rette massime di poco inferiori, sembrano essere in linea con quelle
pubbliche, ma vi sono alcune particolarità relative alle province di Foggia e di
Taranto. Nella prima la differenza fra rette pubbliche e private è talmente
63
marcata che la retta minima dei servizi privati supera la retta massima di quelli
pubblici (146 euro contro i 133), mentre nella seconda le rette minime
applicate nei servizi privati risultano essere di gran lunga superiori a quelle dei
servizi pubblici, con un valore medio di 270 euro mensili contro i 50 euro degli
asili nido pubblici.
Figura 28. Confronto tra valori medi delle rette minime e massime Asili Nido privati (Euro)
140158
211
123107
270
143146
180
314
218252
Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Puglia
RettaMinima
RettaMassima
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR
64
8. PUNTI DI FORZA E CRITICITÀ DELLA RETE DI ASILI NIDO PUGLIESE
Punti di forza Punti critici
1. L'indice di penetrazione del servizio è piuttosto basso (3,5%), se paragonato al dato medio nazionale di 1 bambino su 10 di età 0-2 anni iscritto a un asilo nido. Ciò riflette una situazione sia di carenza strutturale dal lato dell'offerta di posti disponibili rispetto alla domanda espressa (in particolare nelle province di Brindisi e Lecce), sia di limitata propensione da parte delle famiglie pugliesi ad affidare la cura del bambino ai nidi d'infanzia (un indicatore attendibile di tale fenomeno è il tasso di attività femminile tra i 30 e 64 anni, fermo in Puglia al 34,6%, il valore più basso su scala nazionale). Tale considerazione è ancor più vera su scala provinciale, le province che registrano valori più elevati di partecipazione lavorativa femminile sono anche quelle che mostrano avere indici di domanda e, seppur con marcate differenze, di penetrazione del servizio più elevati (Figura 29).
Figura 29. Tasso di attività femminile tra i 30 e 64 anni e indice di penetrazione del servizio per provincia
0
1
2
3
4
5
6
30 35 40
Indice di penetrazione
Tasso di attività femminile 30-64 anni
Foggia
Bari
Taranto
Brindisi
Lecce
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR e Istat (2003)
65
1. Gli asili nido pubblici si rivelano mediamente più grandi per singola capacità ricettiva ed in linea con gli standard regionali (sia per capacità ricettiva sia per numero minimo di educatori presenti).
2. Gli asili nido privati mostrano mediamente un’offerta di posti inferiore per singola unità di offerta e spesso non risultano in linea con gli standard regionali, sia per capacità ricettiva sia (in 3 province su 5) per dotazione minima di educatori.
2. Raggiungimento della dotazione infrastrutturale da standard minimo regionale in termini di spazi per le attività educative e di cura dei bambini accolti.
3. Esistenza di una tendenza al sottoutilizzo della capienza potenziale di posti secondo progetto (stimabile in circa 14 punti percentuali in meno: 615 posti in tutto non utilizzati all'anno).
3. Il 90% degli asili nido pugliesi dichiara di restare aperto anche il sabato anche se nella maggior parte dei casi (8 casi su 10) solo la mattina.
4. Più della metà dei nidi pugliesi offre un servizio limitato alla sola mattina o, comunque, per non più di 6 ore e mezza.
4. A livello regionale si rileva una buona capacità di assorbimento della domanda: la percentuale di bambini accolti è dell'82,9% a fronte di una media nazionale del 72,9%.
5. Bassi livelli di aggiornamento e formazione delle varie figure professionali coinvolte (meno di 13 ore di formazione nel corso del 2006 per educatori, pedagogisti e puericultori).
6. Gli indici di morbilità costruiti su scala regionale per l'ultimo quadrimestre 2006, mostrano l'esistenza di una quota di posti vacanti media per mese che si aggira attorno al 20%-30%: quota potenzialmente utilizzabile per assorbire parte della domanda insoddisfatta ricorrendo all'overbooking.
67
GLOSSARIO
Bambini accolti: (N. Bambini iscritti/(N. bambini iscritti + N. bambini in lista d’attesa))*100
Domanda totale effettiva: Domanda insoddisfatta + Indice di penetrazione
Eccesso di domanda: (N. bambini in lista d’attesa/ popolazione 0-2 anni)*100
Indice di dotazione reale: (N. bambini previsti da programmazione 2006-2007/ popolazione 0-2 anni)*100
Indice di dotazione teorica: (N. bambini previsti da progetto/ popolazione 0-2 anni)*100
Indice di morbilità: (N. bambini frequentanti/N. bambini iscritti)*100
Indice di penetrazione: (N. bambini iscritti al nido/popolazione 0-2 anni)*100
Indice di saturazione: (N. bambini iscritti/ N. bambini previsti da programmazione 2006-2007)*100 Indice di saturazione effettiva: (N. medio bambini frequentanti nel corso del 2006/ N. bambini previsti da programmazione 2006-2007)*100.
Espressione dell’indicatore relativo al rapporto fra numero di educatori equivalenti e numero di educatori teorici previsti dal Regolamento attuativo:
++
=∑∑∑
∑∑
=
−
=
−
=
−
==
1085
36119
1
3625119
1
2413119
1
123
119
1,
490
1
nn
nn
nn
nni
i
TH
EQ
mmm
h
UU
dove: EQU è l’unità di lavoro equivalente THU è l’unità di lavoro teorica da Regolamento Attuativo
h sono le ore effettivamente lavorate
m rappresenta il numero di bambini iscritti al 31.12.2006 per fascia d’età
i=1,…,490 rappresenta le singole unità di personale
n=1,…,119 rappresenta le singole u. o.
Tabella A. Principali dimensioni descrittive della domanda e dell’offerta di Asili Nido degli Ambiti Territoriali
Ambito Numero iscritti al 31.12.2006
Numero educatori, pedagogisti, puericultori
Numero utenti in lista d'attesa
San Severo 35 5 10 San Marco in Lamis 21 4 0 Vico del Gargano 35 0 0 Manfredonia 10 2 28 Margherita di Savoia 30 0 0 Cerignola 26 4 0 Foggia 439 96 37 Lucera 25 2 0 Troia 0 0 0 Andria 143 21 7 Canosa di Puglia 14 3 0 Corato 60 9 6 Barletta 45 6 0 Trani 78 3 4 Molfetta 65 14 56 Altamura 12 8 0 Grumo Appula 39 6 37 Bari 71 5 34 Modugno 15 3 0 Bitonto 8 1 0 Triggiano 0 0 0 Mola di Bari 0 0 0 Conversano 33 6 0 Gioia del Colle 18 3 0 Putignano 94 18 10 Massafra 0 0 0 Taranto 152 66 0 Martina Franca 149 27 20 Grottaglie 61 6 36 Manduria 50 7 23 Ginosa 0 0 0 Brindisi 120 20 11 Fasano 50 6 15 Francavilla Fontana 127 17 42 Mesagne 109 16 80 Lecce 163 24 83 Campi Salentina 41 1 0 Nardò 162 28 8 Martano 117 14 10 Gallipoli 51 14 0
Ambito Numero iscritti al 31.12.2006
Numero educatori, pedagogisti, puericultori
Numero utenti in lista d'attesa
Galatina 181 19 15 Maglie 182 19 0 Poggiardo 0 0 0 Casarano 208 27 20 Gagliano del Capo 131 11 4
Totale 3.370 539 596
Fonte: Elaborazioni Synergia su dati SISR