Silvia Bruno CV e portfolio 2015

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Silvia Bruno ARCHITETTO CURRICULUM e PORTFOLIO [email protected] sb.silvia.bruno via Cibrario 79 10143 Torino, TO 14.04.1986 Torino, Italia +39 328 0486006

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CV e portfolio recent works

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Silvia

BrunoARCHITETTO

CURRICULUM ePORTFOLIO

[email protected]

sb.silvia.bruno

via Cibrario 79

10143 Torino, TO

14.04.1986 Torino, Italia

+39 328 0486006

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2009 / 2010BorsistaScrittura, arrangiamento grafico e impaginazione dimateriale didattico per il corso di “Strutture” e “Scienza delle costruzioni”. Tutor: Giulio Ventura | Politecnico di Torino.

2009 / 2010BorsistaManutenzione delle stampanti | Politecnico di Torino.

SKILLS E COMPETENZE

Competenze informatiche(MacOS & Windows)Suite ADOBE: Photoshop, Illustrator & IndesignAutocad 2D e 3D e altri programmiMicrosoft Office

Competenze linguisticheItaliano - madrelinguaInglese - avanzatoTedesco - livello B1Francese, Spagnolo - base

PatenteCategoria B

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Febbraio 2012Esame di Stato | Politecnico di Torino.

Ottobre 2008 / Settembre 2011Laurea specialistica, Architettura – costruzione. Titolo: “Ritorno a una borgata abbandonata: strategie per un nuovo sviluppo alpino”. Politecnico di Torino.

Settembre 2004 / Ottobre 2008Laurea di primo livello, scienze dell’Architettura. Titolo: “Airfoil: un foglio leggero per coprire le stazioni della metropolitana” | Politecnico di Torino.

Settembre 1999 / Giugno 2004Diploma di maturità scientifica Liceo scientifico statale Galileo Ferraris.

ESPERIENZA PROFESSIONALE

Luglio 2014 / presenteArchitetto libero professionista. Collaborazione con professionisti e studi operanti nel settore architettura e ingegneria.

Dicembre 2013 / Luglio 2014Architetto presso lo studio Bossolono, Torino. Redazione di progetto unitario e municipale per complesso residenziale a 6 p.f.t. in c.so Moncalieri, relazione paesaggistica dello stesso, altre pratiche edilizie e collaborazione a vari progetti di diverse scale.

Settembre 2013 / Ottobre 2013Architetto presso lo studio Besso Marcheis, Torino. Progettazione architettonica, rilievi, produzione di elaborati grafici.

Maggio 2013Assistente in “Internationale Frühjahrsakademie Ruhr”, Dortmund. Prof. Silvia Malcovati (Politecnico di Torino), Prof. Olaf Schmidt (TU Dortmund), Prof. Michael Schwarz (TU Dortmund).

Settembre 2012 / Marzo 2013Aiutante in Café Fantasia del Gelato, Berlino.

Febbraio 2012 / Luglio 2012Architetto presso lo studio Baietto Battiato Bianco, Torino | Progettazione architettonica ed urbana. Partecipazione ad ogni fase progettuale: ricerca, teoria, concept e rappresentazione del progetto. Esecuzione di elaborati, pubblicazioni ed esibizioni. Principali progetti svolti: Palazzo Gualino - Torino; International School of Turin - Chieri; negozio Robe di Kappa - Cuneo.

Febbraio 2012 / Marzo 2012Insegnante nel corso per adulti di Tecnico per il multimedia e design. Software di grafica e disegno / Photoshop, Illustrator - advertisement e comunicazione visiva | CIOFS-FS.

Marzo 2011 / Giugno 2011Guida alle installazioni multimediali e gestione dei gruppi-classe per le visite alle mostre multimediali “Fare gli italiani” e “Stazione futuro” alle Officine Grandi Riparazioni - Torino | Copat.

2010 / 2011BorsistaAssistenza docente in aula e correzione esoneri per il corso di “Strutture”. Tutor: Prof. Luca Bruno | Politecnico di Torino.

ME

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WORKSHOP | CONCORSI | PUBBLICAZIONI

Pubblicazione del progetto personale: “Vistamare: strategie e progetti per lo spazio tra città e spiaggia a Lignano” edito da Alinea Editrice, A.Mazzotta e S.Pujatti.

Gennaio 2015, vincitrice del bando “PROGETTO DEVELOP 2020” - Programma Leonardo da Vinci, promosso dal Collegio Universitario ARCES, Palermo.

Settembre 2013, international competition “L.I.BO. Living in Borneo”.

Aprile 2012, international competition “Essential living in the Alps”.

Marzo 2012, concorso di idee “Youngs for Dora”.

Agosto 2011, workshop “L’architettura montana, cantiere per il recupero di un antico forno per il pane” nel comune di Roccasparvera (CN) | associazione Auriate.

Aprile 2009, workshop a Lignano Sabbiadoro per lo studio e progettazione del waterfront (UD) | Politecnico di Torino.

Ottobre 2008, concorso di idee per la progettazione delle coperture degli accessi delle stazioni della Metropolitana Automatica di Torino.

INFO EXTRA

Disegno tecnico e a mano libera, abilità nei lavori manuali e modellistica. Attitudine al lavoro di gruppo e ottime capacità organizzative.Interessi personali: fotografia, viaggi, sport.

Ulteriori info:www.issuu.com/sb_silviabruno

Referenze:

Studio Bossolono,011/0968768, [email protected]

Studio Baietto Battiato Bianco,011/284990, [email protected]

3rdPrize!

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PROGETTI

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ESEMPI LAVORI DI GRAFICA E 3D ELABORAZIONI RECENTI DI SISTEMAZIONE ARREDO E MODELLAZIONE 3D

_2015

Elaborazione personale su base di disegno fornito dal cliente (sopra in piccolo).

Esempi lavori di grafica &

3Darch. S

ilvia Bruno - sb.silviabruno@

gmail.com

- +39 328 0486006

Elaborazione personale su base di disegno fornito dal cliente (sopra in piccolo).

Esempi lavori grafica & 3Darch. Silvia Bruno - [email protected] - +39 328 0486006

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Esempi lavori di grafica & 3Darch. Silvia Bruno - [email protected] - +39 328 0486006

Modellazione e render a partire da disegni planimetrici.Esempi lavori di grafica & 3D

arch. Silvia Bruno - [email protected] - +39 328 0486006

Modellazione e render a partire da disegni planimetrici.

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ESTRATTO LAVORI ARCHITETTO PRESSO BAIETTO BATTIATO BIANCO ARCHITETTI ASSOCIATI

_2012

Lo studio opera da diversi anni nel campo dell’architettura e della ricerca e uno dei tre socifondatori è docente di progettazione e composizione architettonica al Politecnico di Torino. Lo studio agisce in diverse campi tra cui il recupero del patrimonio industriale, le infrastrutture urbane, allestimenti, ricettivo e residenze. Durante la permanenza mi sono inserita in svariati progetti. Il più importante per impatto sulla stampa e opinione pubblica è stato il recupero e restauro di Palazzo Gualino, gioiello

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dei razionalismo torinese, in disuso già da diversi anni. Mi sono occupata di disposizione di interni e garage, maquillage grafico e preparazione delle tavole da esposizione; progettazione e arrangiamento grafico dello spazio di vendita e accoglienza clienti e per l’inaugurazione delle vendite. Lo studio si occupa anche di portare avanti gare pubbliche e progetti privati.

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L.I.BO LIVING IN BORNEO INTERNATIONAL COMPETITION

_2013

Il bando di concorso propone la progettazione della testata di una delle due penisole che compongono il masterplan Borneo-Sporenburg. É da definirsi un edificio residenziale unifamiliare, in continuità con gli edifici esistenti, che risolva il rapporto tra costruito ed elemento naturale. Il nuovo waterfont dovrà quindi comporsi di una parte privata, per la nuova abitazione, e funzioni pubbliche a servizio di tutto il quartiere. Tra i requisiti di concorso è segnalato l’utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili ed ecosostenibili. Il progetto proposto si pone in continuità formale con la vicina tipologia delle Row Houses ma ne stravolge i termini, godendo di un terzo affaccio. L’articolazione interna è frammentata sui diversi piani per favorire la penetrazione e l’utilizzo della luce naturale attraverso una delle facciate che diventa serra solare. Inoltre grazie alla tecnologia innovativa Sun in More il vetro cambia opacità accumulando calore. É stato poi previsto l’utilizzo di isolamento con lana di pecora e legno Xlam per la struttura.

PRIMO PIANO PIANO TERRA

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SECONDO PIANO PIANO COPERTURE

SEZIONE

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ESSENTIAL LIVING IN THE ALPSINTERNATIONAL COMPETITION

_2012

Il concorso ha come oggetto la progettazione di un bivacco alpino con particolare attenzione alla dimensione psicologica-percettiva, energetica e di congruenza di materiali e adeguatezza delle tecniche utilizzate. Per coloro che frequentano le vette il locale di alta montagna non custodito è prezioso per il riparo, il pernottamento e un eventuale primo soccorso (in molti è infatti presente un minimo di attrezzatura a disposizione). Gli spazi personali devono rispondere ad un existenz minimun, per questo i letti sono organizzati in modo da sfruttare l’intero esiguo spazio disponibile. Il minimo ingombro e la semplicità formale rispondono quindi sia a una requisito di risparmio energetico, sia di riconoscibilità e congruità nel paesaggio alpino.La creazione di una seduta coperta permette di usufruire del bivacco anche come elemento di sosta e di godimento del panorama; il ché potrebbe dar seguito a successivi implementi in seno a un progetto di valorizzazione territoriale più ampio, che preveda diversi punti interessanti lungo il cammino, in cui posizionare queste strutture leggere. Le pareti perimetrali e la copertura sono costituiti da listelli in legno sandwich affiancati di altezza variabile e agganciati tra loro con giunti verticali a secco. Questo sistema consente un rapido montaggio e un isolamento corretto della struttura, dalle schede tecniche del materiale si riportano i valori della trasmittanza U16 cm= 0.193 W/mqK e della capacità termica 2100 J/kgK.Il solaio è costituito dalla medesima tecnologia, è rialzato da terra e poggia su un reticolo in legno che lo mantiene aerato e isolato dal terreno e distribuisce il carico sui pilastrini che collegano alla fondazione. Parte della copertura e della parete laterale è costituita da pannelli solari fotovoltaici integrati per un totale di 4.54 mq. Le parti della struttura sono trasportabili eventualmente su strada e di peso contenuto per il trasporto aereo tramite elicottero, e sono state pensate in modo da rendere più agili e

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snelle le successive operazioni di assemblaggio in cantiere. La modularità e la facilità di posa possono permettere di aumentare la volumetria a seconda delle eventuali esigenze.Partendo da una concezione modulare della pianta si è giunti infine a ipotizzare, oltre al modulo principale contenente le brande, un modulo bagno e un modulo cucina, da affiancare a seconda delle esigenze. Si ritiene preferibile avere la zona wc collegata ma separata dalla zona principale. La composizione si sviluppa con un volume di circa 40 mc lordi. All’interno le brande sono disposte addossate ai muri, quelle poste nella parte più bassa servono anche come sedute per poter vivere lo spazio non solo come ambiente dormitorio ma come stanza di riparo e convivialità, mentre un tavolo estraibile può essere utilizzato come supporto per i pasti. Sono presenti delle aperture per sottolineare il costante rapporto con l’esterno che permettono di osservare il territorio circostante. Il bivacco è anche interpretato come spazio in cui osservare il territorio circostante, per questo si è tratta ispirazione dal padiglione progettato per il Parco della battaglia di Varo, Kalkriese, Germania, in cui vengono utilizzate delle aperture circolari

composte da lenti che permettono di osservare il circondario ingrandendolo. Un altro elemento di correlazione con l’ambiente è il dispositivo di raccolta dell’acqua meteorica che viene catturata attraverso la gronda collegata poi a un dispositivo posto nel volume del bagno che ne permette l’utilizzo e la potabilizzazione attraverso il processo di osmosi inversa (durante il periodo invernale, per evitare che l’acqua gelando danneggi l’impianto, si prevede un riscaldamento del serbatoio grazie all’impiego del fotovoltaico). Un altro aspetto di innovazione è l’impiego di una vernice riscaldante (carbo vernice). La carbo vernice viene riscaldata elettricamente a bassa tensione (12 V come l’energia solare), trova buone applicazioni nelle zone umide e case mobili, si può applicare facilmente sia manualmente che meccanicamente, distribuisce il calore in modo uniforme, asciuga velocemente e previene la formazione di muffe. La nostra proposta scaturisce dalla consapevolezza che l’abitare e frequentare il territorio montano pone di fronte a problemi di economicità di spazi e gestione delle risorse diversi da quelli urbani.

www.vallecamonicacultura.it/aperto2012

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_2012

L’obiettivo del concorso è la riqualificazione del parco fluviale della Dora tramite la partecipazione attiva dei giovani e la gestione sostenibile delle aree periurbane, soprattutto si mira alla sensibilizzazione della cittadinanza circa il patrimonio culturale locale, la riduzione dei rifiuti, la biodiversità e la mobilità sostenibile. Si propone un evento finalizzato alla riscoperta del fiume: una caccia al tesoro ambientale. Verrà identificato un luogo, “casa base”, da cui si partirà e a cui verrà fatto riferimento durante il gioco. Nell’area verrà posizionato un padiglione smontabile: si è pensato ad una struttura leggera, economica e di semplice esecuzione, ma con una forte identità ed attinenza con il paesaggio locale. L’evento sarà pubblicizzato nelle scuole e nei comuni limitrofi ai luoghi prescelti, tramite cartellonistica e volantini; verrà inoltre aperto un blog e pubblicato un evento su facebook

3rdPrize!

_ABBRACCIAMI

YOUNGS FOR DORACONCORSO DI IDEE

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che terrà i partecipanti in contatto durante e dopo la conclusione del gioco. Il target a cui si fa riferimento sono sostanzialmente i giovani, in particolare ai ragazzi delle scuole medie e superiori; pertanto l’evento si svolgerà, finite le scuole, tra giugno e luglio, durante i fine settimana, e si ripeterà per 3 settimane. Ad ogni gruppo di partecipanti verrà consegnato un kit “ELDORADO” (borsa di tela con all’interno una serie di gadget funzionali alle attività previste dal gioco). Il premio a sorpresa per i vincitori saranno delle piante officinali o prodotti tipici della zona. L’aspetto ludico dell’evento e la presenza di un premio con una festa finale sono un incentivo per aderire a questa iniziativa: si prevede che siano coinvolte un centinaio di persone al giorno, suddivise in squadre da 3-5 giocatori, ma la partecipazione potrà essere anche più ampia, soprattutto nella seconda giornata, che diventerebbe un’occasione di aggregazione e di scambio conviviale. Andando a caccia di indizi, rivisitando le tradizioni ed interrogando i passanti, si potrà fare esperienza diretta della Dora, delle sue risorse, delle criticità e del suo potenziale. Sarà quindi anche un modo alternativo per educare

le giovani generazioni alla valorizzazione e alla tutela dell’ambiente. Questa conoscenza sarà guidata da inputs (il kit, le regole del gioco, le missioni affidate ai giocatori, ecc.), ma i risultati saranno inattesi e spontanei. Non sarà solo il fiume e il suo habitat che daranno qualcosa alle persone, ma esse restituiranno le loro impressioni, che resteranno in parte sotto forma di tracce sul territorio, (land art, cartelli, percorsi, ecc.) ed in parte verranno mostrate durante l’evento finale all’interno del padiglione “casa base” che fungerà da simbolo e da espositore di ciò che si è fatto (foto, disegni, scritti, oggetti prodotti o raccolti nel territorio). Alle persone resterà il ricordo di un’esperienza alternativa e divertente e la borsa di tela che conteneva il kit, in ricordo dell’evento a cui hanno partecipato. Inoltre rimarrà attivo il blog che sarà un mezzo di comunicazione dei risultati di questo esperimento, mantenendone viva la memoria per una sua futura riedizione. Una caratteristica peculiare di questo progetto è infatti la sua semplice ripetibilità in aree analoghe, dando quindi all’evento una valenza sovra-locale.

_RICICLAMI

_COSTRUISCIMI

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RITORNO A UNA BORGATA ABBANDONATA: STRATEGIE PER UN NUOVO SVILUPPO ALPINOTESI DI LAUREA SPECIALISTICA

_2010 / 2011

Prof. A. Bocco

La tesi è stata sviluppata come approfondimento del lavoro svolto all’interno del gruppo di progettazione incaricato di realizzare un’analisi di riferimento per il futuro progetto di recupero della borgata Alteretto disabitata da decenni a 900 m. s. l. m., Gravere, val di Susa. Le caratteristiche intrinseche di Alteretto e delle possibili strategie di riuso di borghi abbandonati non consentono di analizzare l’intervento attraverso semplificazioni schematiche; perciò la borgata è stata considerata come un organismo unitario,

ufficialbergo

ristorante

magazzinoalbergo

residenzecantina

cucinacantina

locali di serviziocantina

abitazionicasa vacanze

blocco A

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pianta 2 livello+ 4.36 m

sezione CC

si è poi approfondita una porzione limitata su cui si è incentrato il progetto di riuso e inserimento del nuovo nei ruderi. Sono state fatte accurate indagini di rilievo e studio dei fabbricati, fino ad arrivare a uno studio di pre-fattibilità che ha permesso di ipotizzare un recupero complessivo della borgata. Sono state affrontate questioni relative alla scelta delle attività da svolgere all’interno della borgata e la loro dimensione; il numero delle proprietà acquisibili e l’effettiva localizzazione della prima unità minima di intervento; il coinvolgimento di ulteriori proprietari all’interno della redazione del piano di recupero; il confronto con il comune di Gravere per la redazione di un piano di recupero condiviso; il rapporto con la comunità locale e la possibilità di creare sinergie, culturali e produttive, nel territorio in cui si andrà ad inserire la nuova Alteretto. La tesi si conclude con la progettazione della prima unità di intervento e si esaminano alcune possibili soluzioni tecnologiche.

sezione CC scala dell’originale 1:20

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_2010 / 2011

Auriate Association

Agosto 2011, workshop di una settimana per il recupero del forno per il pane di Roccasparvera. Il workshop è stato suddiviso in tre settimane a cui hanno partecipato diversi studenti in turni di 8 / 9 persone. Affianco a un muratore esperto durante la prima settimana si sono realizzati i seguenti lavori: preparazione del cantiere (pulizia, rimozione rifiuti, ponteggio), rimozione del manto di copertura in lose e tegole, selezione delle lose riutilizzabili, asportazione delle tavole e travetti marci, pulizia delle travi e prima mano di antitarlo,

L’ARCHITETTURA MONTANA. CANTIERE PER IL RECUPERO DI UN ANTICO FORNO PER IL PANE ROCCASPARVERA (CN)

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carico / scarico di materiali e posizionamento delle nuove travi in legno. Alla fine della settimana si è sospeso il cantiere con la copertura del fabbricato in pvc per evitare danni dovuti alla pioggia.Inoltre si sono svolti incontri e dibattiti con il Sindaco ed esperti di restauro e storia dell’architettura montana.

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TORINO ESPOSIZIONI: NUOVO POLO UNIVERSITARIO. RESIDENZE PER STUDENTITORINO (TO)

_2009 / 2010

Prof: C. Meri Cucart, M. Sassone

L’area di Torino esposizioni, subito adiacente al padiglione realizzato da Nervi, è oggetto di due progetti portati avanti durante il corso: il primo affronta il tema delle residenze universitarie da ideare in un edificio “a stecca”, il secondo tratta lo stesso tema ma in forma varia, nell’area che guarda verso il fiume liberata dal fabbricato abbandonato preesistente. Il professore in visita da Valencia, Carlos Meri Cucart, ha indirizzato la ricerca compositiva verso una pulizia e rigore dei prospetti e un’organizzazione modulare delle piante, mentre molta importanza é stata data anche alla realizzazione e allo studio dei modelli strutturali degli edifici.

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_2008 / 2009

Prof. S. Santiano

Il progetto prevede l’allestimento dell’opera con la creazione di una scenografia, regia, schema quadripartito, movimenti attori e pianta luci, e la realizzazione di un modello in scala della scena.

Il circo è l’ambiente scelto per l’ambientazione. Le due macchine sceniche che si trovano sulla destra e sulla sinistra del palco chiudono la scena e sono costituite da oggetti ammassati ma non distinguibili. Sono tutti consunti, sporchi, rotti ed invadono la scena caricandola di un senso di pesantezza e di oppressione. L’accumulo simboleggia il crescere di una malvagità inarrestabile che pervade tutta l’opera, ma che raggiunge il suo culmine solo alla fine, con la morte di Macbeth.Le due macchine permettono agli attori di muoversi su più livelli. Nel primo atto, scena I, le streghe ci danzano intorno, dentro e ci si arrampicano sopra. Così avviene per il resto delle spettacolo, gli attori se ne servono in molti modi, usando dei pezzi per costruire la tavola nelle scene del banchetto oppure indossandone delle parti come fa Macbeth. Le macchine sono costituite da un intelaiatura metallica che conferisce solidità e permette agli attori di salirci sopra facilmente. L’elemento di maggior interesse in quella di sinistra è il piedistallo che rievoca quello usato dai domatori con gli animali che nel corso dello spettacolo diventa il trono di Macbeth. Il cumulo di destra si sviluppa, invece, maggiormente in altezza ed è anch’esso su due livelli. C’è la gabbia dei leoni all’interno della quale ci sono i vestiti che Macbeth si metterà addosso, uno sull’altro, man mano che cresce la sua follia. E poi la testa di un cavallo dalla quale una delle streghe mostra le apparizioni a Macbeth durante la scena della seconda profezia (atto IV, scena I). Inoltre, sul fondo della scena, troviamo una corda tirata su cui Lady Macbeth passeggia, come se fosse una equilibrista, poco prima di suicidarsi, nell’atto estremo della sua follia.I colori che dominano l’allestimento sono il nero e

OGGETTI VARI

MA

CB

ETH

MA

CC

HIN

A S

CEN

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DI D

ESTR

A

TAVOLO E SEDIE

MACBETH MACCHINA SCENICA DI SINISTRA

TESTA DI CAVALLO

GABBIA DI METALLO

TRONO

MACBETH:ALLESTIMENTOSCENICO

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il rosso. Il nero è il colore delle tenebre, momento in cui si svolgono la maggior parte delle azioni della tragedia, è il colore del soprannaturale, delle forze del male. Il rosso è invece il colore delle passioni travolgenti e soprattutto del sangue, veri protagonisti dell’opera. Per quanto riguarda i costumi, Macbeth si presenta sulla scena vestito con un cappotto lungo. Inizialmente il suo abito si presenta integro, di taglio militaresco, di un colore neutro. Successivamente Lady Macbeth, mentre lo sprona a compiere l’omicidio del Re, simbolicamente si toglie dei brandelli di abito e glieli mette addosso prendendone altri dalla gabbia dei leoni. Quasi come se gli passasse la sua follia e corrompesse la sua natura ancora integra. Così l’abito di Macbeth assume sfumature rosse, e, via via che cresce la sua brama di potere, la sua sete di sangue, la sua pazzia, vanno ad aggiungersi altri pezzi, fino che Macbeth pare essere quasi schiacciato dal peso del suo stesso abito che da nero assume tinte rosso sangue. Lady Macbeth compie il percorso contrapposto. Nel corso della tragedia il suo comportamento fa supporre dei dubbi e forse del pentimento. Il fregarsi ossessivo delle mani, come se fossero ancora sporche di sangue, ce lo dimostra. Così fin da quando fa indossare a

Macbeth i pezzi del suo abito, Lady Macbteh si spoglia dei sui vestiti, fino a comparire vestita solo di un drappo mentre cammina sulla corda sospesa, poco prima di suicidarsi. Un’evoluzione totalmente contrapposta a quella di Macbeth, rimarcata da questo vestirsi o spogliarsi dei due personaggi. Per le streghe si è pensato alle trapeziste, vestite con abiti svolazzanti, eterei. Il seguito invece raccoglie un’accozzaglia di personaggi, ognuno dei quali presenta un solo elemento di riferimento al circo. Tutto appare sdrucito, liso e lordo, il circo dunque è qui presentato come a chiusura del suo ciclo vitale, come un oroboro oramai stanco, statico e immutabile.

MA

CB

ETH

STR

EGA

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IL WATERFRONT DI LIGNANO SABBIADOROLIGNANO SABBIADORO (UD)

_2008 / 2009

Prof: S. Pujatti, A. Mazzotta, S. Pagliolico, D. Maritano Comoglio, A. Lacirignola

La progettazione dell’intero waterfront di Lignano Sabbiadoro è avvenuta durante il workshop in loco della durata di una settimana che si è concluso con la realizzazione di un masterplan generale. Il gruppo di cui facevo parte si è occupato di una delle zone più periferiche caratterizzata da una folta pineta privata retrostante la spiaggia e scarse attività economiche. Il progetto prevede la realizzazione di diversi spazi “diffusi” che portano la pineta ad invadere la spiaggia “pixellandola” gradualmente mentre ripropongono la botanica delle dune che caratterizzano la zona. Altro tema principale oggetto di ricerca è il calcestruzzo che è stato studiato realizzando provini “artigianali” fino alla definizione del mix design desiderato. Il mio progetto per lla zona dei bagni prevede l’integrazione tra diverse strutture e la spiaggia. Seguendo le direttrici di sviluppo dettate dal masterplan si sono disposte le docce, l’ufficio informativo, il bar e il labirinto / zona gioco per ragazzi secondo una gerarchia di altezza che seguisse il profilo della spiaggia. I percorsi si sviluppano anche in verticale seguendo passerelle sospese e piazzole belvedere al di sopra dei tetti dei fabbricati. Il concept dei tubi annegati nel cls sperimentato nei provini ora trova applicazione diventando parapetto luminoso, cavo o grondaia annegata nel getto.

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RENDERING E FOTORITOCCO

_2008 / 2009

Prof. A. Di Piramo

Durante il corso di 3DStudio Max si sono apprese le tecniche di posizionamento luci, mappatura texture e rendering. Il corso si è concluso con la realizzazione di alcuni elaborati: simulazione delle luci naturali, rendering e fotoinserimento con l’ausilio di altri programmi di grafica.

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LA CAPPELLA DELLA SINDONE: IL NUOVO AFFACCIOTORINO (TO)

_2008 / 2009

Prof: M. Momo, E. Tamagno, C.Aghemo, G. Pistone

All’interno del Duomo di Torino si pone il progetto del nuovo affaccio della cappella della Sindone, oggetto di restauro dopo il devastante incendio del 1996 dove è andata distrutta l’antica vetrata che la separava dal resto della chiesa. Dopo un accurato rilievo, analisi storica e studio delle geometrie, in particolare dell’arco sghembo che sovrasta l’affaccio, e ripetute visite all’impressionante cantiere, si è progettata la nuova vetrata che separa la cappella dalla navata principale e l’impianto luci per l’illuminazione scenografica dell’opera guariniana.

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VISTA INTERNA SEZIONE DELLA VETRATA

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_2008 / 2009

Prof. G. Ventura and Arch. C. Zannini Quirini

La tesi triennale consiste nel progetto poi presentato al Concorso di idee per la progettazione delle coperture degli accessi delle stazioni della Metropolitana Automatica di Torino, Linea 1. La ricerca di un simbolo nella storia di Torino ha portato l’attenzione sulle opere di Pier Luigi Nervi. In particolare è stato interessante e decisivo lo studio che opera sulle nervature isostatiche per plasmare le sue strutture. L’idea che sta alla base del progetto è la suggestione di un sottile foglio trasparente sorretto da un unico coloratissimo palo d’acciaio dal diametro di 60 cm. Il rivestimento di copertura è in policarbonato trasparente, in grado di garantire il massimo apporto luminoso all’interno della stazione. Nonostante questo materiale non sia oltre modo economico, la sua scelta è dovuta proprio alle sue caratteristiche di trasparenza e di scarsa necessità di manutenzione che consentono, da una parte, di evitare del tutto l’uso dell’illuminazione artificiale di giorno e dall’altra di minimizzare i costi di gestione. La colonna in acciaio è nervata all’interno per aumentarne l’efficacia. Le travi a sezione variabile rastremano lungo lo sbalzo e ricalcano le linee isostatiche derivanti dallo schema strutturale prescelto e costituito. Il problema del raccordo trave-colonna si risolve pensando a una sorta di capitello in acciaio in modo che la compenetrazione delle entità avvenga in modo corretto. Tutti gli agganci tra le travi avvengono tramite giunti imbullonati, mentre le lastre di policarbonato sono fissate con dei fermavetri.In merito ai materiali, per quanto riguarda le porzioni in acciaio, sono studiate e progettate perchè possano essere, in gran parte costruite

15°

AIRFOIL:UN FOGLIO LEGGERO PER COPRIRE LE STAZIONI DELLA METROPOLITANA TESI DI LAUREA TRIENNALE / CONCORSO

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e assemblate preventivamente in officina.Una volta terminato il processo di “prefabbricazione”, realizzato il palo di fondazione e quello in elevazione, quest’ultimo già predisposto in officina di opportuno capitello, basterà innalzare la copertura intera e bullonare le sezioni delle travi con quelle del capitello. L’operazione potrebbe essere svolta in una sola notte, data la semplicità delle operazioni. Anche l’ingombro a terra del cantiere risulterebbe di dimensioni ridottissime e non costituirebbe alcun intralcio al traffico pedonale. Tutti i materiali sono stati selezionati nell’ottica non solo della qualità estetica e funzionale ma altresì per l’economicità e la riciclabilità degli stessi.L’acciaio risulta un materiale molto sfruttato in edilizia ma in architettura viene spesso rimpiazzato dall’acciaio inox, con un costo triplo rispetto all’acciaio tradizionale da carpenteria. L’acciaio utilizzato per la copertura risulta proprio quest’ultimo che, nonostante sia poco gradevole se lasciato grezzo, è invece in grado di acquistare una forte caratterizzazione se trattato con pochi accorgimenti superficiali. Nello caso specifico di questa applicazione, l’acciaio dovrà essere esclusivamente zincato, per garantire che non si ossidi a contatto con l’acqua e successivamente verniciato con opportuni prodotti lucidi. Anche il policarbonato rappresenta una buona alternativa al vetro che risulterebbe più costoso e più pesante.

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RESIDENZE UNIVERSITARIE: PIAZZALE ALDO MORO TORINO (TO)

_2006 / 2007

Prof: A. Baietto, S. Belforte, D. Adriano, I. Lami, A. Pellegrino, D. Sabia, R. Spallone

L’area di competenza è il piazzale Aldo Moro, adiacente a Palazzo Nuovo, dove ora sorge un parcheggio. Per la disposizione planimetrica degli edifici ci si è riferiti alla disposizioni del PRG e ai sedimi storici, ovvero al tracciato della caserma seicentesca che vi sorgeva fino agli anni ‘60. I prospetti esterni su via sono concepiti in maniera regolare e conforme alla tradizione per non turbare gli equilibri del centro storico, mentre verso la corte interna, che diventa un parco pubblico, le superfici si movimentano e si colorano.Le stanze della residenza sono modulari, così come anche gli spazi comuni, e sono state progettate pensando: alla luminosità degli spazi, ad avere spazio sufficiente per il dormire ma anche per lo studio, in modo che gli affacci verso la corte interna fossero il più possibile aperti, mentre verso la strada riparati, e per fornire sufficienti spazi comuni, ma anche individuali. Queste considerazioni hanno portato alla creazione del maggior numero possibile di camere singole e il bagno con l’affaccio verso l’esterno.Per assicurare elevati standard di confort ambientale e risparmio energetico la soluzione tecnologica usata prevede un incremento dello spessore dell’isolante garantendo ottime condizioni sia invernali che estive. Per mediare l’elevata esposizione estiva all’irraggiamento solare della corte sono stati posizionati dei ballatoi esterni in legno integrati da tende montate su pannelli mobili ed orientabili. Le “tende Kebab”, come sono state chiamate, vengono concepite come elementi tecnologici ma anche di arredo grazie ai loro colori vivaci. Le parti comuni, ovvero i blocchi colorati aggettanti, sono elementi totalmente differenti dal resto dell’involucro. Le pareti esterne sono ventilate e vengono utilizzati dei pannelli di Alucobon, un materiale a bassa

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trasmittanza termica. All’interno, nella maggior parte dei locali, sono installati pannelli radianti e inoltre sono stati previsti dei pannelli solari sulle coperture delle due torri d’angolo.

VISTA ESTERNA_A

VISTA INTERNA_A

VISTA INTERNA_B

VISTA ESTERNA_B

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RIQUALIFICAZIONE ISOLATO DELLE ROSINE TORINO (TO)

_2005 / 2006

Prof: G. Durbiano, M. Momo, G. Callegari, S. Pace, P. Bertalotti

Si ipotizza il restauro e la rifunzionalizzazione della manica di Talucchi e il progetto di un nuovo basso fabbricato addossato al muro preesistente, liberato da interventi successivi non appropriati, che chiude l’isolato verso via Plana. All’interno del nuovo edificio sarà ospitato un piccolo centro polifunzionale in modo da aprire l’accesso dell’ampio giardino al pubblico. L’edificio ottocentesco diventa casa di accoglienza per giovani gestanti bisognose, funzione in linea con le ragioni per le quali è stato fondato l’ordine religioso e l’istituto stesso.

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