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SI E n e r g ia Regione Siciliana Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità NEWS Notiziario di Informazione | 11.2015 Undici

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NEWS 11.2015 SIEnergia

SIEnergia

Regione SicilianaAssessorato regionale dell’energia

e dei servizi di pubblica utilità

NEWSNotiziario di Informazione | 11.2015

Undici

NEWS 11.2015 SIEnergia

In questo numero di SìEnergia: In Primo piano, all’efficienza energetica e alle rin-novabili va la fetta più grande del Po Fesr in Sicilia. Il Governo regionale annuncia la propria linea sulla realizzazione dei termo-valorizzatori nell’Isola. Cresce, intanto, l’in-teresse verso i biocombustibili. A un anno e due mesi dalla sua attivazione, ecco i nume-ri della piattaforma telematica SìEnergia. Piano della Regione per 400 punti di ricarica per auto elettriche in Sicilia, mentre a Trapani arriva il car-sharing. Anche Palermo ha finalmente il proprio PAES. Per Esempio ci presenta Archimede, la prima automo-bile solare made in Sicily. Edificio in legno ad alta efficienza energetica a Piedimonte Etneo (Ct). Compie un anno l’impianto di geotermia realizzato a Palazzo dei Norman-ni. Energia dalle saline: presentato a Blue sea land un prototipo realizzato dall’Univer-sità di Palermo. A Catania un prototipo di fuel pod che può produrre fino a 50 litri di biogasolio al giorno. Nei mercatini rionali di Palermo la Rap sperimenta nuovi compatta-tori scarrabili fotovoltaici. Per L’Innovazione ecco le ultime novità sul fotovoltaico. Omniflow: eolico e fotovoltai-co insieme in un’unica tecnologia. Impianto pilota dell’Enea per la bioenergia da scarti industriali. Corsia di ricarica per auto elettri-che sulle autostrade inglesi. Salt Lamp, la lampada ad acqua di mare. Energia dalle onde radio, arriva dall’Inghilterra Freevolt. Dagli Usa un nuovo materiale termo-riflet-tente. Per L’Energia nel mondo, in Toscana il primo impianto che integra geotermia e biomassa. In Olanda le case container rin-novabili. Per l’illuminazione pubblica c’è il progetto Lumière. Energia elettrica dall’ac-qua depurata: a Torino il primo impianto d’Europa. E infine, in Europa la banca dati unica sull’efficienza energetica e in Italia l’efficientamento energetico delle scuole.

Regione SicilianaAssessorato regionale dell’energia

e dei servizi di pubblica utilità

in questo NumeroNEWS

Notiziario di InformazioneNumero undici | 2015

SIEnergia

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3 l’Editoriale4 in Primo Piano •Budget del Po Fesr 2014-2020, all’energia sostenibile la fetta più grande •Energia dai rifiuti, in Sicilia si faranno i termovalorizzatori •Althesis: per la Sicilia chance dai biocombustibili •Portale telematico SiEnergia, in 14 mesi circa 300 mila registrazioni tra Ape, impianti termici e fonti rinnovabili •Palermo ha il Paes: si punta su edilizia green, trasporti e rinnovabili •400 punti di ricarica per auto elettriche e potenziamento del car sharing

6 per Esempio •Ecco Archimede, prima automobile solare made in Sicily •Bioarchitettura ad alta efficienza energetica a Piedimonte Etneo •Compie un anno l’impianto geotermico di Palazzo dei Normanni •Energia da gradienti salini: presentato all’expo Blue sea land •Dall’Università di Catania il prototipo di Fuel pod che può produrre fino a 50 litri di biogasolio al giorno •Nei mercatini rionali di Palermo debuttano i compattatori scarrabili fotovoltaici

8 l’Innovazione •Ultimissime dall’universo del fotovoltaico: il sistema h24 •Omniflow, ovvero eolico e fotovoltaico insieme in un’unica tecnologia •Bioenergia dagli scarti industriali: l’Enea costruisce un prototipo alimentato con residui delle lavorazioni casearie •Sulle autostrade inglesi la corsia per la ricarica in movimento dei veicoli elettrici •Acqua e sale per far luce sul mondo con Salt lamp, la eco-lampada •Con Freevolt l’energia arriva dalle onde radio inutilizzate

10 l’Energia nel Mondo •Geotermia e biomassa a braccetto, il primo impianto al mondo si trova in Toscana •Dall’Olanda: un po’ sostenibile e un po’ container, cioè Sustainer •Parte da Torino il progetto europeo Demosofc •Conoscere il sistema energetico per migliorare l’efficienza: nasce Odysse-Mure

Notiziario di Informazione a cura del Dipartimento Energia della Regione SicilianaResponsabile: Dott.ssa Antonina Rappa, Dirigente Servizio IV Dipartimento Energia Per informazioni: [email protected]

Finito di stampare nel  mese di dicembre 2015

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Il futuro dell’energia è già iniziato. Anzi, è già presente. Con il boom delle rinnovabili, con la corsa a mi-gliorare l’efficienza energetica de-gli edifici, con le spinte innovative. È iniziato e la Sicilia vuole esserne protagonista. Lo dicono i segnali recenti. L’Isola è nella top five italiana per produ-zione da fonti rinnovabili, cioè per potenza installata, come eviden-ziato nel Report Energia 2014 pub-blicato dalla Regione Siciliana. Ed anche il raddoppio del tasso di cre-scita nel solare tra il 2013 e il 2014, è documentato dal Polo fotovoltai-co siciliano con Legambiente. C’è ancora molto da fare, ma la tendenza attraversa il settore pubblico come quello privato e in prima linea, ad alimentarla, c’è si-curamente anche il Governo regio-nale, che ha “sposato” l’obiettivo di de-carbonizzazione totale entro il 2050 promosso dall’UE.Parlano di nuovo le cifre. Nel caso specifico, quelle del Po Fesr 2014-2020, tema che apre questo nume-ro di SiEnergia News. In quel miliardo e più per l’obiet-tivo tematico 4, il 23,9% per cento dell’intera dotazione Fesr, c’è il se-gno della strategia portata avanti dalla Regione per dare una grande spinta alla sostenibilità energetica in Sicilia.È significativo che 570 milioni di euro siano destinati al migliora-mento della mobilità sostenibile nelle aree urbane per ridurre le emissioni clima-alteranti, anche attraverso i grandi progetti infra-strutturali e la multimodalità. C’è

una continuità col percorso intra-preso nel periodo 2007-2013, ma le statistiche continuano a mostrare che l’uso di mezzi pubblici nei prin-cipali centri urbani siciliani è larga-mente al di sotto della media nazio-nale, e così pure il numero di posti per chilometro offerti all’utenza. Occorre insistere e accelerare, quindi. Con le reti di trasporto in-telligente, con i mezzi a basso im-patto e con gli altri interventi utili alla causa.Poi c’è l’altro grande fronte caldo, quello dell’efficienza energetica. Abbiamo supportato i comuni nella stesura dei Paes, ora il Fesr “punta” 350 milioni sugli interventi per la riduzione dei consumi negli edifici pubblici o a uso pubblico e per l’integrazione di fonti rinnova-bili. Secondo stime nazionali, ciò può portare risparmi fino al 18% per i consumi termici e fino al 23% sull’energia elettrica. L’obiettivo è arrivare al 25%, con soluzioni tecnologiche oltre che con le ristrutturazioni, ed è pro-muovere l’installazione di sistemi di telegestione delle reti per l’illu-minazione pubblica: in Sicilia con-sumano 42,7 gigawatt per chilo-metro quadrato, mentre la media nazionale è 30,6. Stesso problema riscontrato nelle imprese, e anche a questo il Fesr riserva un capitolo, così come allo sviluppo delle bioenergie e delle smart grids. Aspetti di una sfida epocale e complessa, che la Sicilia deve affrontare mettendo a frutto con saggezza le proprie risorse e le proprie intelligenze.

l’Editoriale

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Vania Contrafatto Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità

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in Primo Piano

Oltre un miliardo di euro. Tanto “vale” la sostenibilità energetica del Po Fesr Sicilia 2014/2020, il Pro-gramma operativo del Fondo euro-peo per lo sviluppo regionale. Il dato, sostanzialmente definitivo, emerge dalla delibera del 21 luglio 2015 con cui la Giunta regionale ha dato l’assenso all’aggiornamento del programma. In tutto ammonta a 4 miliardi e mezzo il budget del

Fesr per l’Isola, che arriva per la parte più grossa dall’Europa e per il resto da risorse nazionali. L’o-biettivo temati-co che abbraccia energia soste-nibile e qualità della vita si ag-giudica la fetta

più grande: 1 miliardo e 89 milioni di euro, che equivale quasi al 24% dell’intera dotazione finanziaria del Fesr, il che conferma ancora una volta la priorità per uno dei settori più cruciali. Ma ecco come sono ripartite le somme destinate alle rinnovabili e all’efficienza energetica. Con i suoi quasi 570 milioni di euro, la casella più “ricca” è quella che finanzia gli

interventi per aumentare la mobili-tà sostenibile nelle aree urbane. Per la riduzione dei consumi ener-getici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico e l’in-tegrazione da fonti rinnovabili sono previsti 350 milioni e mezzo di euro. Sono 37 i milioni per promuove-re l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile nelle im-prese, mentre sono 97 quelli per lo sviluppo e la realizzazione di siste-mi di distribuzione intelligente. Infine, oltre 26 milioni di euro van-no allo sfruttamento sostenibile delle bioenergie.

Nel Po Fesr 2014-2020, all’energia sostenibile la fetta più grande: 1,9 miliardi di euro, quasi il 24% del totale

Energia dai rifiuti, in Sicilia si faranno i termovalorizzatori. Saranno impianti a basso impatto ambientale

In Sicilia si faranno gli impianti che convertono i rifiuti in energia: i termo-valorizzatori. Il piano nazionale ne prevede due, per circa 700 mila tonnel-late annue. La Regione, come reso noto da Presidente e Assessore all’Energia, propende per sei impianti più piccoli meglio distribuiti sul territorio: tre vi-cino a Palermo, Messina e Catania, tre collocati in modo da servire a coppie gli altri sei capoluoghi. “Impianti a basso impatto”, sottolinea l’Assessore.Intanto stime Unirigom su dati Fonda-zione Sviluppo Sostenibile dicono che la Sicilia è virtuosa nella raccolta di pneumatici fuori uso: 78 mila tonnellate nel 2015. Il totale nazionale è 325 mila tonnellate. Il 55% viene poi trasformato in energia.

(Fonti: Quotidiano di Sicilia; laRepubblica Palermo; Ansa.it)

Althesis: per la Sicilia chance dai biocombustibili. Intanto a Bellolampo (Palermo) via a 35 nuovi “pozzi” di biogas, e a Caltanissetta si studia un nuovo impiantoBiogas dai rifiuti per produrre ener-gia elettrica. Nella discarica di Bel-lolampo a Palermo nasceranno 35 nuovi impianti di estrazione previ-sti da un’ordinanza del Comune. Benefici economici ed ambientali per un’operazione che riduce an-che il rischio di inquinamento. A Caltanissetta, invece, istituzioni locali, Legambiente e Caltacqua studiano un impianto a biogas ali-mentato dai rifiuti e dai fanghi di depurazione. Perché i biocombustibili sono una prospettiva e la Sicilia ha grandi potenzialità. Nel Sud potrebbero esserci fino a 8mila posti di lavoro, secondo una ricerca dello Studio Althesis.

(Fonti: Giornale di Sicilia; La Sicilia)

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Portale SiEnergia, in 14 mesi circa 300 mila registrazioni tra Ape, impianti termici e fonti rinnovabili. L’energia in Sicilia vista attraverso i numeri

in Primo Piano

Circa 300 mila sche-de create in oltre 14 mesi, in media 20.700 ogni trenta giorni. È il bilancio al 14 ottobre 2015 delle banche dati online del portale SiEnergia (www.ener-gia.sicilia.it), reso ope-rativo dall’Assessorato regionale dell’Energia nell’agosto 2014. Dopo il primo anno di vita, Catasto degli im-pianti termici (Cite), Catasto Ener-getico Fabbricati (Cefa) e Registro fonti energetiche rinnovabili (Refer) mostrano già flussi imponenti in quello che è un grande archivio telematico a disposizione di citta-dini e operatori, uno strumento di conoscenza dell’universo “energia” in Sicilia ma anche, in certi casi, un passaggio obbligato ai sensi di leg-ge (così è per gli impianti termici).Oltre 181 mila gli Ape (Attestati di

prestazione energetica) registrati nel Cefa, di cui oltre 152 mila relati-vi a immobili residenziali. Il 72,6% dei fabbricati risulta in classe G, la più bassa. Invece quelli in classe alta (A+, A, B e C) sono circa 11 mila. Il Cite ha censito telematicamen-te oltre 113mila impianti termici (630mila quelli censiti in preceden-za su cartaceo): quasi tutti impianti con generatore di calore a fiamma, alimentati a gas, metano o Gpl

400 punti di ricarica per auto elettriche e potenziamento del car sharing: la Regione spinge in avanti la mobilità sostenibileParola d’ordine: mobilità sosteni-bile. Il Dipartimento Energia della Regione prepara un piano per dislocare 400 punti di ricarica per auto elettriche in tutta la Sicilia, con fondi statali per l’incentivazio-ne di Gpl, metano e rete elettrica (un terzo carburante è obbligatorio per i distributori). Preannunciata anche un’intesa tra Assessorato Infrastrutture e Ministero dell’Am-biente con cui potenziare car e bike sharing nell’Isola, per ridurre le emissioni inquinanti. Proprio in tema di car sharing, anche Trapani attiva il servizio, e lo fa grazie a un accordo con l’Amat, l’azienda trasporti palermitana.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

Palermo ha il Paes: si punta su edilizia green, trasporti e rinnovabili. Per l’Amg futuro smart col nuovo piano industriale

Nel 2011 aveva aderito al Patto dei Sindaci, condividendo con il movimento europeo l’obiettivo di ridurre almeno del 20% entro il 2020 le emissioni di CO2. Ora, dopo il voto del Consiglio comunale, Palermo ha anche il proprio Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile, nel quale sono indicate le misure che il Comune intende portare avanti.Edilizia green, trasporti ed energie rinnovabili sono i settori nei quali saranno avviati gli interventi maggiori. Palermo conta su quasi 40 milioni di euro di finanziamento da parte di soggetti diversi: Unione europea, Stato e Regione, ma ci sono anche fondi comunali. Nel frattempo è pronto il nuovo piano industriale dell’Amg, che punta sulle rinnovabili, sulla tecnologia smart e sul risparmio energetico per il triennio 2016/2018. A cominciare dall’illuminazione pubblica.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

(in sostanza, le classiche caldaie). Nel Refer le voci superano quota 34mila: nel 98,6% dei casi si tratta di impianti fotovoltaici, ma ci sono anche eolico (149 impianti), biogas (15), biomassa (11), idroelettrico (13) e solare termico (267).

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per EsempioEcco Archimede, prima automobile solare made in Sicily: per il prototipo low cost un debutto in grande stile sulla pista dell’autodromo di Pergusa

È solare, low cost ed è siciliana. La prima automobile ad energia solare made in Sicily si chiama Archimede. Il suo padre putativo è un siracusano appassionato di auto da corsa. Il sogno di Enzo Di Bella è diventato realtà grazie agli amici che lo hanno aiutato e al Dipartimento di Inge-gneria industriale dell’Università di Catania.Archimede solar car è un veicolo (da corsa) elettrico, a impatto zero, senza emissioni, perché alimentato esclusivamente da energia solare grazie alle celle fotovoltaiche che lo ricoprono. Se c’è il sole, non serve benzina. Se c’è il sole, non serve altro. Può raggiunge-re i 100 km orari.Cinque anni di studi e sperimentazioni, di test in laboratorio e di prove tecniche hanno fatto di Archi-mede un prototipo desiderato già a livello mondiale. Nell’ultimo anno si sono moltiplicati gli inviti alle competizioni internazionali specializzate, tra cui quelle che si svolgono in Australia, Marocco e Cile. Ma il debutto vero, il battesimo sull’asfalto, è avvenuto

in Sicilia il 21 ottobre lungo la pista dell’autodromo di Pergusa. Un’iniziativa resa possibile grazie al contri-buto economico da parte di imprese locali e di tanti appassionati, che hanno deciso di sostenere l’avven-tura di Archimede. Realizzata con materiali low cost (alluminio, kevlar e fibra di vetro) riciclabili, funzionali ed economici, l’au-to ha un motore alimentato da una batteria che viene a sua volta caricata dall’energia elettrica prodotta dal sole attraverso le celle fotovoltaiche.

(Fonti: Repubblica.it; Giornale di Sicilia)

Bioarchitettura ad alta efficienza energetica a Piedimonte Etneo. Legno, paglia, fibre e terra cruda per un edificio che non ha bisogno di impianti termici

Paglia, fibre vegetali, terra cruda, gesso e soprattutto legno. Con questi materiali è stata costruita una casa antisismica e ad alta efficienza energetica a Piedimonte Etneo (Catania). Una struttura che risponde ai canoni della bioarchitettura, con prestazioni bioclimatiche ed energetiche ideali.L’edificio, tre corpi a due piani, con una copertura a doppia falda, è alimentato ad energia solare. E non necessita di im-pianti di riscaldamento, né di climatizzatori, perché coibentata per essere calda d’inverno e fresca d’estate. A rivestire la copertura ventilata è un particolare strato di alluminio.

(Fonte: Infobuildenergia.it)

Compie un anno l’impianto geotermico di Palazzo dei Normanni, a Palermo. Su raffrescamento e riscaldamento il 60% di risparmioUn impianto geotermico a bassa entalpia per il raf-frescamento e il riscaldamento, che sfrutta l’energia termica immagazzinata nel sottosuolo sviluppando una potenza di 315 KWf (kilowatt frigoriferi) e 305 KWt (kilowatt termici). A giovarsene sono, da circa un anno, le sale di Pa-lazzo dei Normanni, sede del parlamento si-ciliano, a Palermo. L’impianto, realizzato grazie a un finanzia-mento del POI Energia, funziona grazie a 36 sonde calate in altret-tanti pozzi, profondi 130 metri. Il risparmio è di circa il 60%.(Fonte: Quotidiano di Sicilia;

poienergia.gov.it)

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Dall’Università di Catania il prototipo di fuel pod che può produrre fino a 50 litri di biogasolio al giorno

Può produrre fino a 50 litri giornalieri di biogasolio ad alta purezza attraverso il trattamento di oli vegetali usati. Può anche separare il glicerolo, materia prima importante in campo farmaceutico e cosmetico. E può funzionare in modalità semi-automatica. È il mini fuel pod sperimentale realizzato dal Dipartimento di

Ingegneria industriale dell’Uni-versità di Catania nell’ambito di una ricerca per lo sviluppo di motori innovativi a combustione interna, con un co-finanziamen-to della Fondazione Tregua. Fine ultimo del progetto, quan-tificare i benefici che il settore agricolo e quello industriale possono trarre dall’impiego di biocombustibili.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

Nei mercatini rionali di Palermo debuttano i compattatori scarrabili fotovoltaici

Compattatori scarrabili a ricarica fotovoltaica: nuova generazione di mezzi per la raccolta dei rifiuti, a ener-gia rinnovabile. Sono tre e la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo, la Rap, li ha “lanciati” in via speri-mentale nei mercatini rionali di viale Fran-cia, viale Campania e piazzale John Len-non. Ma il servizio po-trebbe essere esteso ad altri mercatini della città. Oltre ad essere fotovoltaici, i compattatori semplifi-cano la raccolta differenziata dei rifiuti. Ciascuno ha una capacità di 10 metri cubi.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia; ecosportellosicilia.it)

Può produrre fino a 1 kilowatt di energia elettrica, utilizzando l’acqua delle saline e quella di mare. Si chiama Energia da gradienti salini e, a differenza delle altre fonti energetiche, può garantire una pro-duzione permanente, senza problemi di discontinuità come avviene col sole o col vento. Un impianto pilota, il primo in Italia, che pone la Si-cilia al centro dell’innovazione tecnologica mondiale nell’ambito della produzione sostenibile di energia e di acqua.Il prototipo è stato realizzato da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria chimica, gestionale, informatica e meccanica dell’Università di Palermo, che ha sviluppato nuovi sistemi nell’ambito del progetto REAPower, finanziato dall’Unione europea. Il “principio attivo” è la trasformazione d’energia at-traverso l’elettrodialisi inversa, che produce elettricità in maniera eco-sostenibile miscelando acqua salina e acqua salmastra.Per la Sicilia è un invito a nozze. Le saline di Trapani e

Marsala, gli impianti artificiali di dissalazione di Trapani, Gela, Agrigento, Pantelleria, Ustica e delle Eolie. Le risorse di certo non mancano.Il progetto dell’Università di Palermo è stato presenta-to nell’ambito della quarta edizione di Blue sea land, l’expo dei distretti agroalimentari del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente.

(Fonte: Giornale di Sicilia)

per Esempio

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Energia da gradienti salini: presentato all’Expo Blue sea land un impianto-pilota realizzato dall’Università di Palermo

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l’Innovazione

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Il fotovoltaico ha preso il largo ormai da un pezzo. Ma ci sorpren-de sempre per le sue mille forme. Ad Arlington, nel Texas, è pronta la cella fotoelettrochimica capace di immagazzinare l’energia del sole, per rilasciarla quando serve, anche di notte. Un sistema evoluto, perché può memorizzare meglio l’energia generata dalla cella. È italiano, invece, il team di ricerca che ha messo a punto la finestra fotovoltaica. Con un nuovo tipo di concentratori solari luminescen-ti, posti lungo il perimetro della finestra, si raccoglie la luce e la si converte in elettricità. Una tecno-logia già sperimentata e pronta per essere usata nelle aziende.

C’è poi il fotovoltaico a inse-guimento solare, quello che, al contrario di un pannello fisso, può catturare fino al 40% in più di energia. Finora aveva un limite, perché la struttura pesante spesso risulta inadeguata se la superficie su cui collocarla non è piana. E così alcuni ricercatori dell’Universi-

tà del Michigan, ispirandosi all’arte giapponese del kirigami, hanno realizzato celle solari super sottili in grado di inclinare la propria su-perficie e seguire il sole senza parti meccaniche pesanti.Con il fotovoltaico bifacciale, inve-ce, le celle assorbono l’energia del sole anche dalla parte posteriore, producendo più energia elettrica. L’impianto più grande del mondo con questa tecnologia si trova in Cile. Infine c’è il fotovoltaico senza spre-chi, che sfrutta cioè tutto lo spettro solare. È su questo che si lavora a Milano e in California, con due studi diversi sulla conversione dei fotoni, per migliorare l’efficienza.

(Fonti: Rinnovabili.it; QualEnergia.it)

Ultimissime dall’universo del fotovoltaico: il sistema h24, la finestra coi concentratori integrati, le celle ispirate al kirigami, il bifacciale e quello senza sprechi

Omniflow, ovvero eolico e fotovoltaico insieme in un’unica tecnologiaCosa c’è di meglio dell’eolico e del fotovoltaico? L’eolico e il fotovoltaico insieme. Omniflow è la nuova tecnologia che unisce sole e vento, che sfrutta contem-poraneamente i vantaggi dell’uno e dell’altro. Si tratta di un dispositivo di forma circolare, ricoperto da celle foto-voltaiche, al centro del quale gira una turbina ad asse verticale che cattura il vento, da qualsiasi direzione provenga. Nato da una ricerca portoghese, Omniflow è un brevetto che ha ricevuto anche il sostegno dell’UE. Garantisce riduzione dell’impatto ambientale, una produzione di energia più elevata e un risparmio energeti-co anche fino al 100% in condizioni ottimali. Inoltre è silenzioso, a basse emissioni acustiche.

(Fonti: Alternativasostenibile.it; Rinnovabili.it; Inegi.pt)

Bioenergia dagli scarti industriali: l’Enea costruisce un prototipo alimentato con residui delle lavorazioni casearie

Un altro impianto pilota. Questa volta alimentato a scotta (gli scarti delle industrie casearie), perché si tratta di energia prodotta da biomassa. Lo hanno realizzato i ricercatori dell’Enea. Tempi di produzione del biogas più brevi e rendimento energetico superiore del 35%. Tutto sta nel processo di digestione anaerobica a doppio stadio, con un primo reat-tore nel quale avviene la degrada-zione delle biomasse e un secondo reattore in cui si produce biogas.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

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l’Innovazione

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Sulle autostrade inglesi la corsia per la ricarica in movimento dei veicoli elettrici

Guidare in autostrada un’auto elettrica (o ibrida) e po-terla ricaricare in movimento, senza fermarsi e senza andare a cercare una stazione di ricarica, in Gran Bre-tagna è quasi realtà. Basta mettersi sulla corsia wire-less e fare il pieno di elettricità, grazie a un sistema di piastre speciali installato sotto il manto stradale.

Si tratta anco-ra di una fase sperimentale, ma gli inglesi ci credono e sono pronti a spen-dere più di 600 milioni di euro in cinque anni

per realizzare i primi tratti autostradali a ricarica rapi-da e senza fili. Lo studio di fattibilità c’è e si traduce in una crescita per tutto il settore, oltre che in nuovi posti di lavoro. La Highways England, la compagnia inglese che gestisce le autostrade del Regno Unito, installerà anche una colonnina di ricarica ogni 30 chilometri. I test già avviati su tratti chiusi al traffico, dovrebbero protrarsi per 18 mesi, poi le corsie potrebbero essere aperte al pubblico. Tecnicamente il progetto prevede la costruzione di corsie di ricarica con spire affogate nell’asfalto e cabi-ne elettriche a bordo carreggiata. E se tutto va come auspicato, la nuova tecnologia in futuro potrebbe es-sere applicata anche alle altre strade extraurbane. Un progetto che rientra nella Road investment strategy britannica, all’insegna della sostenibilità.

(Fonti: Rinnovabili.it; Corriere.it)

Acqua e sale per far luce sul mondo con Salt lamp, la eco-lampada che può anche ricaricare lo smartphone

Un bicchiere d’acqua e una manciata di sale, e Salt Lamp può fare luce per otto ore. La lampada ad acqua di mare è nata nelle Filippine, dove ha avuto molto successo e ricevuto molti premi. Illumina la casa senza elettricità, è ecologica, sicu-ra, non contiene materiali infiam-mabili e, in casi di emergenza, può fungere an-che da caricatore per lo smartphone, collegando il cavo Usb al disposi-tivo. Non emette gas nocivi e il suo funzionamento si basa su alcuni piccoli led. Salt Lamp è prima di tutto una soluzione alternativa per i Paesi in via di sviluppo con zone non raggiunte dalla rete elettrica.

(Fonti: Rinnovabili.it; Greenme.it)

Per il risparmio energetico c’è un nuovo materiale termo-riflettente inventato… dalle formicheCome le formiche del Sahara, che resistono a temperature roventi. Una nuova pellicola artificiale, creata per tetti e pareti dai ricercatori della Columbia University di New York, sa respingere il calore. Un modo per ridurre l’uso di impianti di raffrescamento e aumentare il risparmio. L’idea è nata studiando le caratteristiche delle formiche d’argento del deserto: la pellicola funziona come il loro manto peloso, che riflette il 96% della luce solare.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

Con Freevolt l’energia arriva dalle onde radio inutilizzateDall’Inghilterra arriva Freevolt, un piccolo sistema hardwa-re che ricava elettricità a costo zero dalle onde radio inutiliz-zate. Le radiofrequenze, per esempio quelle emesse da tv e wi-fi, vengono catturate attraverso una particolare antenna e trasformate in energia da un raddrizzatore. Un modulo si occupa dell’accumulo e del successivo rilascio. Non è una grande produzione, ma basta per alimentare piccoli dispo-sitivi elettronici come le webcam.

(Fonte: Quotidiano di Sicilia)

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Geotermia e biomassa. Ovvero, calore e scarti biologici di origine agricola. Insieme. È in Toscana il primo impianto al mondo che utilizza la biomassa per riscaldare il vapore geotermico, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico. È stato realizzato da Enel Green Power a Castelnuovo Val di Cecina, in provincia di Pisa.Ad un impianto geotermico già esistente è stata affiancata ed allacciata una piccola centrale alimentata a biomassa vergine di filiera corta, cioè proveniente dalle zone vicine. Una centrale che con i suoi 5 megawatt integra alla perfe-zione l’impianto geotermico, ottenendo un aumento della produzione. Un impianto innovativo, che unisce due fonti rinnovabili ed è a impatto zero.

Anzi, consente un risparmio di 13 mila tonnel-late annue di emissioni CO2. Ma come funziona l’impianto? Grazie alla biomassa, il vapore che arriva alla centrale viene riscaldato, passando da 150 fino a 380 gradi. Questo aumenta la potenza e, di conseguenza, l’energia e la produzione di elettricità. L’investimento di Enel Green Power è di oltre 15 milioni di euro. Ma l’operazione, oltre a permettere un abbattimento ulteriore delle emissioni di CO2, porterà lavoro per circa 40 persone.

(Fonti: Infobuildenergia.it; QualEnergia.it; Oggigreen.it)

l’Energia nel Mondo

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Geotermia e biomassa a braccetto, il primo impianto al mondo si trova in Toscana

Un po’ sostenibile e un po’ container, cioè Sustainer. Dall’Olanda originale soluzione abitativa nel segno dell’autosufficienza energeticaUna casa che può spostarsi, total-mente indipendente e autosuffi-ciente, che produce tutta l’energia che le serve e raccoglie l’acqua di cui ha bisogno, grazie alle rinno-vabili. L’innovazione arriva ancora una volta dall’Olanda, con Sustai-ner Home.Sostenibile e container: dalla fusione tra queste due parole nasce la ca-sa-container a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica, adatta a qualsiasi location. Quattro ragazzi olandesi, due sociologi, un architetto e un esperto di rinnovabili hanno dato vita a questa ecologica soluzione abitativa. E hanno fondato un’azienda che adesso vuole rea-lizzare Sustainer Homes dappertutto. Trenta metri quadrati, sufficienti fino a due persone: i vecchi container da trasporto merci diventano

abitazioni realizzate con materiali eco-friendly.L’impianto solare ed eolico instal-lato sul tetto può generare fino a 5mila kilowatt in un anno. L’acqua è quella piovana, raccolta dal tetto e filtrata.

(Fonti: Rinnovabili.it; Greenme.it)

Pubblica illuminazione efficiente nelle città italiane, c’è il progetto Lumière

Migliorare l’efficienza energetica di 10 milioni di punti luce. Abbas-sare da 3 a 2 tonnellate la quantità annua complessiva di CO2 emessa. Ridurre del 35% i consumi delle amministrazioni locali, con un risparmio in bolletta stimato in 500 milioni di euro.Sono gli obiettivi del progetto Lumière, messo in piedi dall’Enea attraverso un accordo di program-ma con il Ministero dello Sviluppo Economico e già avviato con l’ade-sione di circa 800 comuni italiani. Dall’Enea un supporto ai sindaci nella pianificazione degli interventi e nelle scelte progettuali.I comuni possono aderire gratui-tamente (info su www.progettolu-miere.enea.it).

(Fonti: QualEnergia.it; Rinnovabili.it)

NEWS 11.2015 SIEnergia

Energia elettrica e calore dall’ac-qua depurata, utilizzando la tec-nologia delle celle a combustibile a ossidi solidi (SOFC). L’impianto più grande d’Europa per la pro-duzione di energia elettrica dal biogas ottenuto dalla depurazio-ne delle acque sarà italiano e na-scerà a Torino. Ma detiene già due primati: quelli di primo impianto di taglia industriale in Europa e di primo al mondo ad essere alimen-tato dal biogas delle acque.Tutto questo è ancora in progress. Demosofc è un progetto europeo, coordinato dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, che coinvolge un gruppo di aziende ed esperti di sette nazioni. È un impianto che utilizzerà tre moduli fuel cell

in grado di produrre in cogenerazione 175 kilowatt elettrici e 90 termici, con un’efficienza elettrica del 53%. Garantirà il 30% del fabbisogno elet-trico del sito (attualmente interamen-te coperto dalla rete) e il 100% del fabbisogno termico.Le celle a combustibile a ossidi so-lidi funzionano a circa 800 gradi e trasformano il biogas ottenuto dalla depurazione delle acque in energia elettrica, attraverso un processo elet-trochimico. Il sistema sarà installato

nell’impianto per il trattamento delle acque reflue di Colle-gno (To). Il progetto ha un budget di 5,9 milioni di euro, in buona parte finanziato dall’Unione europea.

(Fonti: Quotidiano di Sicilia; Rinnovabili.it)

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l’Energia nel MondoParte da Torino il progetto europeo Demosofc per realizzare il primo impianto industriale capace di produrre energia dal biogas delle acque depurate

Conoscere il sistema energetico per migliorare l’efficienza: è l’idea da cui nasce Odysse-Mure, banca dati unica europeaUna banca dati unica per migliorare l’efficienza energetica di ventinove Paesi dell’Unione europea. È uno dei nuovi strumenti per le politiche energetiche europee. Per valutare le concrete possibilità di riduzione delle emissioni di CO2, obiettivo dell’Europa intera, è determinante conoscere la qualità del sistema energetico di ogni paese. Per questo motivo un data base unico per tutti è fondamentale.Resa possibile dal progetto europeo Odysse-Mure, la banca contiene i dati di base energetici e gli indicatori di efficienza energetica e CO2 di tutti i paesi a par-tire dagli anni Ottanta. Ma contiene anche più di 2.300 provvedimenti legislativi su residenziale, terziario, industria e trasporti. La banca dati italiana riporta 84 provvedimenti, di cui 65 in vigore.

(Fonti: Quotidiano di Sicilia)

Operazione Green School, l’Italia riqualifica energeticamente gli edifici scolasticiOperazione Green School negli oltre quarantamila edifici scolastici d’Ita-lia. Prevista da un protocollo d’intesa tra il Consiglio dei Ministri e l’Enea, la campagna di riqualificazione energe-tica ha l’obiettivo di migliorare la si-curezza, la sostenibilità e l’efficienza delle strutture italiane nelle quali si svolge l’istruzione. Il bollino verde dell’Enea attesterà la qualità dell’intervento eseguito. Una certificazione importante perché favorisce l’accesso ai finanziamenti previsti dal Ministero dell’Ambien-te attraverso il programma Scuole sostenibili, avviato con i 350 milioni di euro stanziati dal Fondo Kyoto. Finanziamenti a tassi agevolati per i comuni che presentano domanda.

(Fonti: Nextville.it; Quotidiano di Sicilia)

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