Si può fare… formazione! 2014/2015 Sara Bergonzi Elisa ... · SONO STANCO NON VOGLIO! GUARDAMI!...
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Si può fare… formazione! 2014/2015 Sara Bergonzi Elisa Bernasconi
Che cos’è un comportamento problema?
- Pericoloso per il soggetto stesso - Pericoloso per gli altri o distruttivo per l’ambiente - Impedisce al soggetto, o a chi gli sta intorno, di imparare - Provoca emarginazione e rifiuto in quanto socialmente inaccettabile (Emerson, 1995)
Come descrivere un comportamento problema?
QUALCHE INFORMAZIONE DALLA RICERCA: fattori di rischio
Quali emozioni provo davanti ad alcuni comportamenti problema?
Il Vissuto soggettivo può essere di paura, ansia, rabbia o esasperazione, tristezza e sofferenza per il bambino, ecc..
Non riuscire a gestire un CP può generare frustrazione e
farci sentire “impotenti” o “incapaci”, stanchi e demotivati per gli sforzi educativi fatti e percepiti come
inutili!
FUNZIONE
• SDV_ DAMMELO!
SONO STANCO
NON VOGLIO!
GUARDAMI!
E’ TROPPO DIFFICIL
E
FUNZIONI:
• Sara ha molta paura del dentista.
• Ogni volta che ha dei problemi ai denti gli appuntamenti si rimandano per una serie di difficoltà.
• Ogni volta a Sara succede di “Aver dimenticato il numero a casa... Non avere credito sul telefono... Avere troppi impegni questa settimana... Non riuscire a chiamare dopo il lavoro perchè lo studio chiude troppo presto... Avere altre spese impreviste...”
• ABC
• Raccolta FREQUENZA
• VIDEO
• ...
Ci aiutano ad osservare, comprendere, valutare, verificare...
DEFINIRE
IDENTIFICARE LE CAUSE
PREVEDERE
PROGRAMMARE
L’INTERVENTO
Anna sta svolgendo attività di lavoro autonomo, io sto aiutando un compagni di classe. Anna si ferma su un lavoro che non riesce a svolgere.
Anna lancia in terra tre pezzi dell’attività e inizia a urlare
Io arrivo, raccolgo i pezzi e le dico che non deve fare così ma deve mettere i pezzi del lavoro al posto giusto e le faccio vedere come si fa. Anna si calma.
Lunedì 11 maggio, ore 9, classe.
• Si usa per i comportamenti ad alta frequenza per cui sarebbe difficile svolgere l’ABC
• Ci da un’idea di quante volte al giorno
• Ci da suggerimenti sugli orari di frequenza
• Suggerisce possibili collegamenti ad orari, attività, presenza, contesti...
• E’ meglio lavorare in positivo...
• Intervenire sugli antecedenti...
• Utilizzare strategie visive...
• Insegnare comportamenti alternativi adeguati...
• Rinforzare i comportamenti positivi...
Per essere efficace ogni intervento sui comportamenti problema deve essere:
COESO E CONDIVISO tra tutte le persone che intervengono.
Il lavoro di squadra è fondamentale!
• NOME: Pietro, 10 anni, DGS e DI, utilizzo della parola frase.
• COMPORTAMENTO PROBLEMA: Quando il papà partiva più giorni per lavoro Pietro piangeva e urlava ogni volta che alle 7 il papà non rientrava come al solito dal lavoro.
• STRATEGIA USATA: Calendario visivo appeso al frigorifero con conto alla rovescia, storia sociale e premio (kinder) ogni sera che Pietro metteva una X sulla casella e non piangeva.
Inserisco storia sociale
• NOME: Lorenzo, 12 anni, DGS, verbale.
• COMPORTAMENTO PROBLEMA: Quando stanco di lavorare o annoiato batteva con le dita sul tavolo per intrattenersi o per disturbare e uscire dall’aula.
• STRATEGIA USATA: Token Economy con rinforzo dei comportamenti positivi ogni 10”, regola visiva “posso uscire”, introdotti nuovi lavori più motivanti.
• NOME: Matteo e Giordano, 6 anni, gemelli DGS e DI, non verbali.
• COMPORTAMENTO PROBLEMA: Rubarsi reciprocamente i giochi, assenza di collaborazione, assenza di turno.
• STRATEGIA USATA: Giochi collaborativi motivanti, utilizzo del tablet e di un timer per insegnare il turno.
La storia di Alessandro
- Interventi sugli antecedenti e sui fattori ambientali
- Insegnamento di abilità comunicative funzionali
- Attenzione non contingente - Possibilità di scegliere
- ...
- DEFINIZIONE CP..
- FUNZIONE …
A
Antecedente
Durante la
spiegazione sul
sistema solare faccio
la Prof.ssa fa una
domanda per vedere
se la classe ha
capito; N.
(compagno di
classe), alza la mano
e la Prof.ssa gli dice
che può rispondere.
B
Comportamento
A. Inizia ad urlare “no, no,
non è vero!, deve dirgli di
non parlare, non è vero
che lo sa”.
C
Conseguenza
La Prof.ssa lo invita a
smettere di urlare e dice
ad A. che se vuole può
essere lui a rispondere.
A. smette di urlare e
risponde correttamente
alla domanda. I
compagni e la Prof.ssa
gli fanno un applauso.
…