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CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: AMICI DELL’AMBIENTE Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): C-04 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Descrizione dell’area di intervento La difesa dell’ambiente, oggi, assume un’importanza strategica e necessaria per contrastare i cambiamenti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dello stesso pianeta. In quest’ottica, la preservazione delle oasi naturali, indispensabili per mantenere gli equilibri ambientali di determinati luoghi, diviene determinante soprattutto se i comportamenti incivili ed illeciti delle componenti sociali che ne beneficiano, rischiano di minarne l’integrità. L’approccio alla tutela di determinate aree non è frutto della sensibilità ed educazione ecologista che hanno accompagnato il radicamento dell’ideologia ambientalista negli anni 60, ma ha radici ben più lontane, a dimostrazione che la sopravvivenza e la tutela di determinate aree fosse strettamente correlata al benessere del genere umano. Sin dall'antichità si intuì che un intero territorio o porzioni di esso doveva essere considerato e utilizzato in maniera diversa perché in possesso di caratteristiche che lo rendevano particolare rispetto ai luoghi circostanti; alcuni studiosi fanno risalire l'idea di conservazione di un luogo a 40.000 anni fa. Questa idea si ritrova nei boschi sacri, tipici della cultura greca, romana, celtica e germanica, nelle riserve di caccia carolingie, nei giardini medievali e nell’evoluzione dei parchi trecenteschi. La prima svolta, in termini di riconoscimento giuridico, arriva nel 1826 quando nel Regno delle due Sicilie si decide di conservare i boschi di San Vito, di Carditello e Calvi nell’attuale casertano, e Montecalvo, nell’avellinese. La legislazione ufficiale italiana arriva 100 anni dopo ed è solo a metà degli anni 50 che diviene organica e normata la tutela del territorio con l’istituzione di Parchi, riserve, oasi, aree naturali. Nonostante lo sforzo, si continua ad assistere ad una sostanziale perdita di biodiversità: molte specie di IV NZ04538 REGIONE CAMPANIA

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CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

Ente proponente il progetto:

CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

Codice di accreditamento:

Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

Titolo del progetto:

AMICI DELL’AMBIENTE

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

C-04

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Descrizione dell’area di intervento La difesa dell’ambiente, oggi, assume un’importanza strategica e necessaria per

contrastare i cambiamenti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dello stesso pianeta. In quest’ottica, la preservazione delle oasi naturali, indispensabili per mantenere gli equilibri ambientali di determinati luoghi, diviene determinante soprattutto se i comportamenti incivili ed illeciti delle componenti sociali che ne beneficiano, rischiano di minarne l’integrità. L’approccio alla tutela di determinate aree non è frutto della sensibilità ed educazione ecologista che hanno accompagnato il radicamento

dell’ideologia ambientalista negli anni 60, ma ha radici ben più lontane, a dimostrazione che la sopravvivenza e la tutela di determinate aree fosse strettamente correlata al benessere del genere umano. Sin dall'antichità si intuì che un intero territorio o porzioni

di esso doveva essere considerato e utilizzato in maniera diversa perché in possesso di caratteristiche che lo rendevano particolare rispetto ai luoghi circostanti; alcuni studiosi fanno risalire l'idea di conservazione di un luogo a 40.000 anni fa. Questa idea si ritrova nei boschi sacri, tipici della cultura greca, romana, celtica e germanica, nelle riserve di

caccia carolingie, nei giardini medievali e nell’evoluzione dei parchi trecenteschi. La prima svolta, in termini di riconoscimento giuridico, arriva nel 1826 quando nel Regno delle due Sicilie si decide di conservare i boschi di San Vito, di Carditello e Calvi nell’attuale casertano, e Montecalvo, nell’avellinese. La legislazione ufficiale italiana arriva 100 anni dopo ed è solo a metà degli anni 50 che diviene organica e normata la tutela del territorio con l’istituzione di Parchi, riserve, oasi, aree naturali. Nonostante lo sforzo, si continua ad assistere ad una sostanziale perdita di biodiversità: molte specie di

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animali e di piante sono ridotte a pochissimi esemplari e, quindi, in pericolo o,

addirittura, in via di estinzione. L'estinzione è un processo naturale ma ora, a causa delle attività umane, come il cambiamento della destinazione d’uso dei terreni, il sovra sfruttamento e l’uso non sostenibile delle risorse naturali, le fonti inquinanti, l’introduzione di specie aliene (che sono le specie presenti al di fuori del loro areale di distribuzione originario come esclusiva conseguenza dell’intervento volontario o involontario dell’uomo e degli animali) e gli stessi cambiamenti climatici, sta avvenendo molto più rapidamente che in passato. Sebbene sia difficile valutare la velocità con cui

avviene questo processo, anche per la difficoltà di stimare il numero di specie attualmente presenti sulla terra (lo studio 'A global analysis of extinction risk for the world's plants', realizzato dal Royal botanic gardens Kew insieme al Natural history museum di Londra ed all'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, ha evidenziato che circa un terzo delle specie presenti sulla Terra non è sufficientemente noto da poterne studiare le metodologie più efficaci di conservazione), tuttavia la

comunità scientifica è d'accordo nell'affermare che il tasso attuale di estinzione è 100-1000 volte superiore a quello precedente la comparsa dell'uomo. Moltissime sono le specie minacciate e alcuni scienziati sostengono che il 10-20% delle specie attualmente

viventi sul pianeta si estingueranno nei prossimi 20-50 anni. Nel territorio nazionale italiano molte sono le specie che sono attualmente minacciate di estinzione o lo sono state nel passato: tra queste vale la pena di ricordare il lupo, la lince, l'orso bruno, lo stambecco, il cervo sardo, la foca monaca, la lontra, l'aquila reale, il gipeto, il grifone, il

gallo cedrone, la starna. Qual è la conseguenza? Variazioni della diversità biologica possono direttamente ridurre le risorse di cibo, di acqua, di carburante, di materiali da costruzione, e anche di risorse genetiche o di medicinali. Le piante, ad esempio, costituiscono un bene particolarmente prezioso per la salute umana, poiché producono un'infinità di molecole che trovano largo impiego in farmacologia.

Analisi del Contesto territoriale Uno dei bacini di notevole interesse per la presenza di un sistema di Parchi naturalistici di grande rilievo naturale e paesaggistico dovuto all’elevato indice di biodiversità è la Provincia di Salerno. La Provincia di Salerno, una delle cinque province campane, si estende su una superficie

di 4.918 Kmq; affacciata a sud-ovest sul mar Tirreno, confina a nord-ovest con la provincia di Napoli, a nord con la provincia di Avellino, ad est con la provincia di Potenza in Basilicata. Per la vastità del territorio, comprendente diverse entità storico-geografiche, è sicuramente una delle province più varie ed eterogenee d'Italia. A nord, al confine con la provincia di Napoli, troviamo due aree distinte: l'agro nocerino sarnese, la zona meno estesa della provincia (188 km²), ma la più rilevante dal punto di vista demografico (300.000 ab.) e di densità abitativa (1800 ab. al km²), fertilizzata

dalle ceneri vesuviane ed irrigata dal fiume Sarno, e la costiera amalfitana (parte meridionale della penisola sorrentina, patrimonio UNESCO). Proseguendo verso sud est si trova il capoluogo, che si sviluppa nel punto in cui la valle dell'Irno sfocia verso il mare, fra le propaggini dei monti Lattari e dei monti Picentini. Proseguendo verso est troviamo la piana del Sele o di Paestum, fino al Novecento terra malsana e paludosa, oggi zona ad elevata produttività agricola e di forte richiamo turistico. A nord della piana c'è la zona collinare e poi montuosa dell'Alto e Medio Sele ai

confini con l'Irpinia. Infine, oltre il Sele, le vaste aree del Cilento e del vallo di Diano, territori prevalentemente montuosi e verdeggianti di difficile accessibilità, a lungo rimasti isolati

dai principali flussi di traffico, ma di grande fascino paesaggistico tanto da essere dichiarati parco nazionale e patrimonio UNESCO. La Provincia di Salerno presenta diverse eccellenze ambientali, spesso riconosciute anche

a livello amministrativo. Il territorio accoglie infatti un parco nazionale, il già ricordato Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, quattro parchi regionali (il Parco regionale Monti Picentini, il Parco naturale Diecimare, il Parco regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno e il Parco regionale dei Monti Lattari), una Riserva Naturale Statale (la Valle delle ferriere), due Riserve Naturali Regionali (quella della Foce Sele e Tanagro e quella dei Monti Eremita e Marzano), poi due aree marine protette (l'Area marina protetta di Punta Campanella e l'Area marina protetta di Santa Maria di Castellabate e Punta Licosa,

prima area marina protetta in italia prevista fin dal 1972), e infine le oasi protette del

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Monte Polveracchio e di Persano.

Inoltre, sul territorio sono presenti due siti riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità, la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo del Diano, che è riconosciuto anche riserva della biosfera e primo geoparco, tra i parchi nazionali italiani. Il territorio, in prevalenza collinare, è ricco di corsi d'acqua, il principale dei quali è il fiume Sele, che nasce in provincia di Avellino e sfocia ad Eboli, in località Foce Sele, a 5 km di distanza da Paestum, con una portata di circa 70 m/s. Altri corsi d'acqua rilevanti

sono il suo affluente Calore Lucano, il Tanagro, il Bussento, il Sarno, e l'Alento, da cui prende il nome la regione cilentana (cis-alento). Al confine con il territorio provinciale insiste anche il lago artificiale di Conza (oggi Oasi WWF) che è divenuto un importante rifugio per una variegata avifauna acquatica, comprendente il falco pescatore, lo svasso, l'airone rosso e il falco pellegrino.

Contesto di dettaglio Il Parco regionale Monti Picentini è una area naturale protetta della regione Campania istituito nel 1995. Il parco si sviluppa sui Monti Picentini, area calcareo-dolomitica fra le

provincie di Avellino e Salerno. La vetta più alta è il Monte Cervialto (Bagnoli Irpino, 1.810 m), seguono il il Monte Terminio (Montella, 1.806 m), Monte Polveracchio (1.790 m), l'Accellica (Montella, 1.660 m) ed il Mai (1606 m). La flora e fauna è variegata: il faggio predomina, soprattutto oltre i 1.000 metri di quota,

ma la vegetazione spontanea comprende anche l'acero montano, il tasso, il castagno, l'agrifoglio, il sorbo, il leccio ed il pino nero, l'abete bianco e la betulla pendula; i Monti Picentini ospitano inoltre una delle ultime popolazioni meridionali di lupo appenninico, specie protetta dal 1992, oltre a cinghiali, faine, martore, puzzole, tassi, volpi, donnole, lepri, gatti selvatici, aquile reali, picchi neri, lontre e coturnici. Avvoltoi, caprioli, cervi, orsi e linci si sono invece estinti. Specie animali rare, tra cui il gufo reale, il falco pellegrino, la salamandrina dagli occhiali e la testuggine palustre europea, sopravvivono

anche sui monti del Partenio. Da un punto di vista floristico, la zona è una vera e propria isola biogeografica, un polmone di verde e di natura. Molte sono le aree a fruizione libera del territorio, attrezzate con zone picnic e giochi per bambini; nell’intera area se ne contano più di 20, e ci sono anche 2 Parchi avventura attrezzati. Sul contesto picentino sono attive oltre 50 Associazioni ambientaliste; tra queste, c’è il

Circolo Associativo Amici di Laviano, nato nel 2000, ed operativa a Laviano (SA) con l'intento degli associati, di promuovere l'elevazione morale e fisica dell'uomo, nonché la realizzazione di molteplici espressioni di partecipazione, solidarietà e pluralismo. L’Associazione annovera circa 80 soci e specie negli ultimi anni ha avviato numerose iniziative in campo culturale, ambientale e sociale. Sin dalla sua costituzione ha partecipato ogni anno alla giornata "Puliamo il Mondo" organizzato da Legambiente e con la Regione Campania "Estate Sicura". Il bacino d’utenza dell’associazione è la Provincia di

Salerno, ma anche la provincia di Napoli, considerato che è disponibile ed operativa anche una sede napoletana; il domicilio è a Laviano, comune della Provincia di Salerno di 1.462 abitanti (Fonte: ISTAT 2014). L’associazione svolge attività di monitoraggio del territorio, per i fini sopra indicati, attraverso convenzioni con i comuni della Provincia; in particolare, l’attenzione è focalizzata sulla zona dei Picentini e nelle zone umide del Lago di Conza, che sono state oggetto di descrizione in precedenza.

Analisi del bisogno e della domanda e dell’offerta Riprendendo il discorso in premessa, è acclarato che l'influenza dell'uomo sull'ecosistema

terrestre è la causa principale dell’allarmante alterazione della diversità biologica della Terra; l'uomo ha alterato profondamente l'ambiente trasformando il territorio, modificando i cicli biogeochimici globali, sfruttando direttamente molte specie tramite la

caccia e la pesca e aumentando la possibilità di trasferimento degli organismi viventi da una zona all'altra del pianeta. Il contesto in cui si vuole operare, il cui pregio naturalistico è indiscusso, rappresenta un esempio di quanto ancora qui ribadito: l’ambiente si sta trasformando nonostante l’attenzione, i divieti, la tutela. Come anticipato, nel contesto di studio, negli ultimi anni, si è assistito all’estinzione di specie animali e vegetali notevoli: l’orso, il cervo, il capriolo. Il tasso, la martora, la faina

e la puzzola sono in via di estinzione; il lupo, sebbene protetto, sta per estinguersi

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anch’esso, proprio a causa della mancanza del cibo che prima gli era offerto con le specie

animali scomparse. Il patrimonio ittico deve sopravvivere ad epidemie di salmonella che interessano i fiumi del territorio, che hanno chiare ripercussioni anche su tutta la fauna acquatica e terrestre, al punto da vietare la pesca nel 2011 e 2012. Stessa sorte per il Lago di Conza, in cui le analisi dell’ARPAC effettuate a Luglio 2012 relativamente ai parametri di Salmonella hanno rilevato il superamento dei limiti ed il divieto assoluto di ogni attività, dalla pesca al pascolo, dall’abbeveraggio del bestiame fino al prelievo ed utilizzo delle acque per uso potabile e/o irriguo.

A completare il quadro c’è l’uso non sostenibile del territorio salernitano: l’enorme richiesta turistica, che coinvolge non solo la popolazione provinciale ma anche una porzione di popolazione campana (~1.500.000 turisti) satura le aree attrezzate che non sempre vengono restituite nella condizione iniziale, gravando, poi, nella pulizia, sulle risorse dei singoli comuni o dell’Ente gestore. Una situazione emergenziale si riscontra anche durante i periodi in cui il territorio offre i suoi frutti: castagne, funghi, nocciole; la

raccolta funghi in Campania è normata dalla L.R. 8/2007 che vieta la raccolta a chiunque sia sprovvisto di autorizzazione e anche in caso di soggetto autorizzato esistono delle modalità di raccolta che vanno rispettate. Esistono anche degli accordi nell’uso di

macchinari per la raccolta degli altri frutti che devono essere rispettati. Tutti gli Enti partecipanti alla gestione dell’ambiente, Associazioni Nazionali e locali, Enti competenti (Regione, Provincia, Comuni, Enti Parco, Comunità Montane, CFS, etc.),

Università e centri di studio, organizzano periodicamente iniziative sul territorio con lo scopo precipuo di sensibilizzare la popolazione, a partire da quella scolastica, sulle problematiche di tutela del patrimonio territoriale e della biodiversità; convegni sul recupero, caratterizzazione e valorizzazione della Biodiversità, programmi di educazione ambientale e di sensibilizzazione culturale ai temi della salvaguardia e della conoscenza della Biodiversità, visite guidate agli Orti botanici (uno è interno all’Oasi Wwf Monte Accellica) e all’Osservatorio della Biodiversità dei Monti Picentini (a Nusco) e nei contesti

stessi (Picentini, Partenio), laboratori didattici, incontri e seminari, mostre (Amici della Terra Club dell’Irpinia/Onlus ha predisposto un EcoMuseo Entomologico Vivente: Lepidoptera nel Mondo delle Farfalle). I processi di educazione ambientale non sono organizzati in maniera organica e pertanto rischiano di avere una contestualizzazione territoriale a macchia di leopardo: è il caso del Comune di Laviano, dove l’Associazione ha la propria sede, che non è coperta, se non

marginalmente da processi di sensibilizzazione della giovane popolazione scolastica. Questa è la situazione allo stato dell’arte a cui il territorio risponde con un’offerta di servizi difficilmente adeguata data la complessità e vastità del territorio (se lo fosse non ci sarebbero problemi di sorta) ma che deve tendere sempre ad aumentare. E su questo principio che si fonda la seguente progettualità, i cui obiettivi e finalità, le cui azioni si focalizzano sulle problematiche già espresse e qui riassunte:

- Degrado del territorio: il territorio salernitano è in una condizione di allarmante

alterazione. Specie animali e vegetali stanno estinguendosi, le specie ittiche subiscono la predazione di specie alloctone o gli effetti dell’inquinamento. L’eccessivo prelievo ittico e venatorio aggrava la situazione già a rischio per la degradazione degli habitat. Questa situazione và arginata attuando tutte le iniziative possibili. In primo luogo serve un controllo mirato che limiti tutte le azioni invasive dell’uomo sull’ambiente a cui possano conseguire gli scenari ora descritti: la caccia e la pesca non regolamentata, che divengono seria minaccia di

estinzione se sfruttate eccessivamente, cioè quando il tasso di prelievo è maggiore del tasso di rinnovamento della specie; comportamenti, attività, eventi di disturbo nei periodi di accoppiamento delle specie a rischio (anche gli incendi

delle sterpaglie, come pratica di rinnovo dei pascoli, rientrano in questa categoria); la raccolta indisciplinata di vegetali nutrimento delle specie a rischio; l’inquinamento della aree, che ha anche delle ripercussioni economiche notevoli:

chiusure e sequestri possono provocare pericolosi collassi della zona, con perdita di un indotto economico notevole. Tutte queste azioni vanno arginate controllando con rigore il rispetto delle norme e delle regole non solo del buon senso, ma anche quelle dettate dalla legislazione vigente.

- Non sostenibilità delle attività del territorio: il pregio naturalistico del territorio dei Picentini viene costantemente depauperato dall’attuazione sul territorio di azioni non sostenibili: abbandono di rifiuti nelle aree a fruizione libera, lo

sfruttamento turistico estremo delle aree con perdita totale del benessere della

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zona (il Monte Terminio ne è un degno esempio). E’ necessario, dunque, limitare

l’incidenza di queste azioni sul territorio controllandone lo svolgimento. - Educazione ambientale: il territorio picentino è coperto dall’azione di molteplici

enti che assicurano una copertura del territorio quasi totale ma non una continuità operativa. Il Comune di Laviano, ad esempio, pur essendo stato interessato in passato da manifestazioni di sensibilizzazione, negli ultimi anni non è stato oggetto di iniziative di sensibilizzazione. E’ necessario adottare un approccio diverso nei confronti del Comune che assicuri una continuità almeno

annuale di iniziative tramite un’adozione virtuale dello stessa comunità, soprattutto quella scolastica.

Questa domanda è già condivisa da tanti soggetti, la cui quantificazione, almeno, da un punto di vista numerico, non è proponibile: Enti, Associazioni, Privati, Consorzi, Università, Enti di Ricerca concorrono per il raggiungimento degli stesi obiettivi.

ASSOCIAZIONI – Le associazioni sul territorio, a partire proprio da quelle nazionali (WWF, LIPU, Legambiente) hanno tutte una sede territoriale in provincia di Salerno. Le attività messe in campo sono molteplici: dai progetti di difesa e di sostegno a

determinate specie animali (sostegno del lupo, etc.), alla collaborazione alla cura delle specie in difficoltà, all’organizzazione di campi scuola, alle campagne di sensibilizzazione, di adesione, di project financing, dallo studio del territorio all’elaborazione degli scenari di rischio, convegni, incontri, mostre, incontri presso le scuole, visite guidate, giornate di

trekking, manifestazioni. Le associazioni locali partecipano anche al controllo del territorio tramite i propri associati (~400) e le proprie GAV (~80 in tutta la Provincia). ENTI COMPETENTI – Il territorio come detto vede l’insistenza di molteplici entità giuridiche: Provincia, Regione, Comuni, Comunità Montane, e d Enti Parco. Ognuna di queste entità ha, nei confronti del controllo del territorio le proprie competenze: le Guardie provinciali venatorie curano la regolamentazione della caccia, secondo i dettami regionali, e collaborano al controllo della raccolta delle specie endemiche; i Comuni sono

responsabili del controllo del proprio territorio e dello smaltimento dei rifiuti in esso sversati; le comunità montane si occupa di vigilare sui boschi in collaborazione con altri soggetti competenti, per le attività coinvolte negli aspetti silvo forestali (abbattimento alberi, costruzioni abusive, insediamento in aree protette, ecc) e controllano che interventi ed opere di altri enti e privati non siano in contrasto con le proprie previsioni programmatiche; gli Enti Parco coordinano le attività nei propri contesti ed effettuano

controlli sugli illeciti. In tutto circa 200 operatori coinvolti attivamente. Operatori ASL e ARPAC – La trasversalità di competenze impone una collaborazione tra tutti gli Enti in tema di Inquinamento delle acque a cui quindi partecipano questi Enti in collaborazione i Carabinieri CORPO FORESTALE dello STATO – E’ da sempre chiamato ad un'impegnativa e incisiva azione di tutela del patrimonio agroforestale e ambientale; attualmente le attività del Corpo forestale dello Stato sono mirate al contrasto dei reati ambientali, si svolge

soprattutto nella tutela del territorio rurale e montano e delle sue componenti (bosco, suolo, risorse idriche, ecc.), dell’inquinamento, traffico illecito e smaltimento illegale di rifiuti; del paesaggio e dei territori di particolare valore naturalistico; dell'acqua e dell'aria; della fauna e della flora (autoctona ed esotica); della prevenzione e repressione dei reati di maltrattamento degli animali. Cura un programma di educazione ambientale rivolto alle scuole ed alla cittadinanza; effettua campagne di sensibilizzazione, mostre, manifestazione, campi scuola. Nel territorio in esame opera con ~150 unità.

ENTI di RICERCA – Come già detto, a Nusco ha sede l’Università della Biodiversità e l’Osservatorio dei Picentini che ha nella propria mission il supporto al Centro di recupero e riabilitazione della fauna selvatica nelle sedi di Nusco, Montella e S. Mango sul Calore;

il censimento e monitoraggio della Lontra, del Lupo, della Lepre, del' Aquila reale e di altre specie in pericolo di estinzione; nonché un programma di educazione ambientale strutturato su corsi ed attività didattiche sul campo e in laboratorio sulle caratteristiche

abiotiche e biotiche del territorio (geologia, idrogeologia, flora, vegetazione e fauna); visite guidate lungo i sentieri dei Monti Picentini; incontri e seminari per le scuole; mostre e convegni. ASSOCIAZIONI (ITTICA) – I fiumi del territorio, gli invasi, la pesca sportiva è molto praticata. Le stesse associazioni, al fine di garantire l’equilibrio del territorio, effettuano controlli e segnalazioni di attività illecite durante i tempi di chiusura e ripopolamento degli invasi.

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La situazione di partenza, descritta in precedenza, con il proprio bisogno operativo, può

essere rappresentata con la seguente tabella di contesto:

Indicatore Cosa Indica Valore iniziale

Monitoraggio caccia e pesca Indica la copertura dell’azione di vigilanza; è espressa dal rapporto tra la forza lavoro e l’estensione territoriale

144 ha/uomo

Monitoraggio protettivo Indica la copertura annuale dei siti in merito alle azioni non compatibili con l’attività riproduttiva della fauna; si esprime in

percentuale rispetto al periodo da coprire (~180 gg)

80%

Vigilanza siti Indica la copertura giornaliera dei siti pubblici da parte degli Enti a controllo; è espressa dal rapporto tra le risorse giornalmente disponibili ed il numero di siti.

0,25

Copertura manifestazioni Indica la vigilanza della sostenibilità delle azioni sul territorio; esprime in percentuale il rapporto tra il numero di eventi e l’effettiva presenza di controllo.

80%

Copertura scolastica Indica il numero di incontri effettuati annualmente presso gli Istituti

10 incontri/anno

Esperienze dirette Indica il numero di incontri sul campo che vengono effettuati annualmente

0 0

Censimento Indica la copertura delle attuali campagne attive di censimento delle specie in via di estinzione; è dato dal rapporto tra le risorse partecipanti e le iniziative di censimento (3 attive)

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Tabella 1 - Indicatori di contesto. Situazione di partenza Target

Il presente progetto si struttura in un insieme di azioni ed attività che sono principalmente dirette ai seguenti beneficiari diretti:

20 aree attrezzate ricadenti nel contesto descritto che beneficiano di un controllo quotidiano nei periodi di maggiore affluenza (maggio-ottobre) e nelle festività;

le specie animali e vegetali in via di estinzione al cui censimento, finalizzato a determinare l’effettivo stato di fatto come supporto per le scelte di salvaguardia

delle aree, viene dato un apporto; il bacino idrico dell’invaso di Conza che beneficiano di un controllo sugli illeciti

e sul rispetto delle regole e delle chiusure; i 62.000 ha di estensione del Parco, delle Oasi e Parchi protetti, e la flora e la

fauna residente che beneficiano di un controllo atto a limitare le azioni invasive dell’uomo (controllo della caccia, raccolta vegetali, attività non pertinenti e non

regolari, inserimento di specie alloctone); le scuole del Comune di Laviano (l’ultimo anno delle scuole dell’Infanzia,

l’intera scuola primaria e secondaria di primo grado) ed in particolar modo gli alunni delle scuole medie (37 alunni). Il fabbisogno è riportato nella seguente tabella:

Popolazione residente 1.462 abitanti

Scuole Infanzia Primaria Sec. I grado Totale

3 1 1 5

Alunni 6 49 37 92

Tabella 2 - Copertura scolastica del Comune di Laviano Tutte le entità individuate in precedenza rappresentano i beneficiari diretti del progetto.

L’attuazione del progetto, si stima possa portare benefici anche alle seguenti componenti (beneficiari indiretti):

- il turismo (stimato in 1.500.000 persone/anno) che beneficia di un contesto naturalistico di maggiore pregio;

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- l’intera collettività picentina, per la quale, la tutela del patrimonio costituisce un

miglioramento della qualità della vita e del turismo, con l’indotto economico che ne consegue;

- i Comuni del comprensorio, che limiteranno le azioni di pulizia e di raccolta soprattutto di rifiuti indifferenziati lasciati nelle aree attrezzate;

- i fruitori del territorio (cacciatori, boscaioli) che vedono tutelate le proprie attività contro gli illeciti perpetrati nel territorio.

Obiettivi del progetto:

L’obiettivo principale del presente progetto è contribuire alla tutela del pregio naturalistico dei contesti naturali individuati in precedenza attraverso il soddisfacimento dei seguenti obiettivi specifici:

Primo Obiettivo Specifico: Arginare il degrado del territorio attraverso:

- Il controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali;

- Il contenimento di azioni e comportamenti lesivi; La prima azione, controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali, mira a limitare gli eccessivi prelievi ittici e venatori e la non regolamentata raccolta di vegetali allo scopo di mantenere stabile l’equilibrio della biodiversità nonostante l’incidenza umana sul territorio. La seconda azione, contenimento di azioni e comportamenti lesivi, mira a limitare

l’incidenza sul territorio di comportamenti dannosi per l’ambiente in periodi particolari, come quelli di riproduzione delle specie animali (primavera-estate), quali le pratiche di rinnovo dei pascoli con il fuoco, manifestazioni invasive, con lo scopo di favorire la riproduzione stessa delle specie autoctone e preservarne l’estinzione. L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:

Indicatore Incremento

Monitoraggio caccia e pesca - 14 ha/uomo

Monitoraggio protettivo +20%

Secondo Obiettivo Specifico Limitare l’incidenza di attività non sostenibili attraverso:

- Il monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate; - Il monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica (fiere, manifestazioni)

La prima azione, monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate, mira a controllare la sostenibilità dei comportamenti dell’uomo nei contesti ambientali delicati al fine di

proteggere lo stesso ambiente dalla conseguenze nocive di comportamenti sbagliati. L’azione si attua attraverso due fasi consecutive, di cui una prima organizzativa (D.1: Organizzazione) in cui definire, di concerto con le altre componenti e con gli Enti interessati, l’operato, e la seconda, successiva, di effettuazione del servizio (D.2: Controllo delle aree). L’azione si sviluppa nei periodi di massimo uso del territorio (maggio ottobre) in cui viene garantito un controllo giornaliero e durante i fine settimana

di tutto l’anno. L’azione viene coperta dalle 300 risorse disponibili, organizzate in squadre

operative di 2 unità ciascuna operative ognuna in un contesto assegnato. La seconda azione mira a controllare la sostenibilità ambientale delle azioni sul territorio al fine di contenerne il degrado; si stratta di controllare che le attività umane di qualsiasi tipo siano sostenibili e che non arrechino danni all’ambiente (strutture non ecocompatibili, rumori eccessivi, etc.). L’azione si svolge in coordinamento in un'unica fase che si sviluppa idealmente in due

momenti, uno organizzativo, in cui concertare la presenza sul territorio e l’altro esecutivo in cui effettuare il controllo. Si stima che l’azione duri per tutta la durata del progetto e che coinvolga almeno 300 risorse. L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:

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Indicatore Incremento

Vigilanza siti +8%

Copertura manifestazioni +20%

Terzo Obiettivo Specifico

Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni attraverso: - Un programma formativo permanente; - La collaborazione al censimento delle specie protette.

La prima azione, programma formativo permanente, si rivolge ai giovani studenti del Comune di Laviano, e mira a creare e rinsaldare la sensibilità ambientate delle giovani generazioni di modo da garantire una classe dirigente più sensibile al problema

ambientale. La seconda azione, collaborazione al censimento delle specie protette, mira a rendere partecipi i giovani lavianesi nelle problematiche della perdita della biodiversità attraverso un percorso partecipativo e collaborativo con le realtà operative del territorio con lo

scopo di creare nuovi difensori delle specie in estinzione. L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:

Indicatore Incremento

Copertura scolastica +40

Esperienze dirette +10 +6

Censimento +40 risorse/campagna

La situazione di arrivo può essere misurata attraverso i seguenti indicatori di progetto:

Indicatore Cosa Indica Valore finale

Monitoraggio caccia e pesca

Indica la copertura dell’azione di vigilanza; è espressa dal rapporto tra la forza lavoro e l’estensione territoriale

130 ha/uomo

Monitoraggio protettivo Indica la copertura annuale dei siti in merito alle azioni non compatibili con l’attività riproduttiva della fauna; si esprime in percentuale rispetto al periodo da coprire (~180 gg)

100%

Vigilanza siti Indica la copertura giornaliera dei siti pubblici da parte degli Enti a controllo; è espressa dal rapporto tra le risorse giornalmente disponibili ed il numero di siti.

0,33

Copertura manifestazioni Indica la vigilanza della sostenibilità delle azioni sul territorio; esprime in percentuale il rapporto tra il numero di eventi e l’effettiva presenza di controllo.

100%

Copertura scolastica Indica il numero di incontri effettuati

annualmente presso gli Istituti

50 incontri

Esperienze dirette Indica il numero di incontri sul campo che vengono effettuati annualmente

10 incontri sul campo

6 incontri/censimento

Censimento Indica la copertura delle attuali campagne attive di censimento delle specie in via di estinzione; è dato dal rapporto tra le risorse partecipanti e le iniziative di censimento (3 attive)

107

Tabella 3 - Dati di contesto. Situazione di arrivo

Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

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8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Per il raggiungimento degli obiettivi predetti, il progetto si articolerà con un insieme di azioni ed attività che verranno esplicitate per ogni obiettivo specifico. Primo Obiettivo specifico: Arginare il degrado del territorio

Azione A: Controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali L’azione, come detto, mira a limitare gli eccessivi prelievi ittici e venatori e la non

regolamentata raccolta di vegetali; si esplica in due fasi, di cui una organizzativa (Attività A.1: Organizzazione) in cui inserire in un’unica azione complessiva e coordinata le attività di tutti i soggetti coinvolti. Nella seconda fase (Attività A.2: Esecuzione del Controllo), tutte le risorse coinvolte (~500 unità) partecipano in squadre di minino 2 unità alla copertura dell’intero contesto (estensione areale di circa 62.000 ha, comprensiva dei bacini idrici del Lago di Conza).

Azione B: Contenimento di azioni e comportamenti lesivi

L’azione mira a limitare l’incidenza sul territorio di comportamenti dannosi per l’ambiente

soprattutto in periodi particolari; si esplica in due fasi, di cui, una organizzativa (Attività B.1: Organizzazione) di concertazione tra le parti, e la successiva, di controllo, (Attività B.2: Esecuzione del controllo) effettuata nei 6 mesi di riproduzione, nel territorio individuato. Si stima che all’attività partecipino 400 risorse operative organizzate in

squadre di minimo 2 unità.

Secondo Obiettivo specifico: Limitare l’incidenza di attività non sostenibili

Azione C: Monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate L’azione si attua attraverso due fasi consecutive, di cui una prima organizzativa (C.1: Organizzazione) in cui definire, di concerto con le altre componenti e con gli Enti

interessati, l’operato, e la seconda, successiva, di effettuazione del servizio (C.2: Controllo delle aree). L’azione si sviluppa nei periodi di massimo uso del territorio (maggio ottobre) in cui viene garantito un controllo giornaliero e durante i fine settimana di tutto l’anno. L’azione viene coperta dalle 300 risorse disponibili, organizzate in squadre operative di 2 unità ciascuna operative ognuna in un contesto assegnato.

Azione D: Monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica L’azione si svolge in coordinamento in un'unica fase che si sviluppa idealmente in due momenti, uno organizzativo, in cui concertare la presenza sul territorio e l’altro esecutivo in cui effettuare il controllo. Si stima che l’azione duri per tutta la durata del progetto e che coinvolga almeno 300 risorse.

Terzo Obiettivo specifico: Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni

Azione E: Collaborazione al censimento delle specie protette L’azione si compone di due fasi, la prima concertativa (Attività E.1: Concertazione), in cui definire i termini delle collaborazioni e di coinvolgimento degli Istituti e la seconda esecutiva (Attività E.2: Censimento) in cui effettuare viste sul campo e nelle strutture del territorio per collaborare e monitorare il censimento e le azioni di difesa. L’azione è

destinata ai soli ragazzi delle scuole medie (37 ragazzi). L’attiva si replica ogni 4 mesi per gruppi di 20 ragazzi (6 occorrenze).

In seguito si riporta lo schema delle attività e la loro consecutio temporale in apposito diagramma di GANNT.

Descrizione delle attività Primo Obiettivo Specifico - Arginare il degrado del territorio Azione A: Controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali

Attività A.1: Organizzazione

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- Comunicazioni e riunioni di concertazione

- Definizione accordi e convenzioni operative - Suddivisione del territorio in aree di competenza - Assegnazioni

Attività A.2: Esecuzione del Controllo

- Calendario delle attività - Turnazioni

- Effettuazione del servizio - Segnalazioni

Azione B: Contenimento di azioni e comportamenti lesivi Attività B.1: Organizzazione

- Comunicazioni e riunioni di concertazione

- Definizione accordi e convenzioni operative - Suddivisione del territorio in aree di competenza - Assegnazioni

Attività B.2: Esecuzione del Controllo

- Calendario delle attività - Turnazioni

- Effettuazione del servizio - Segnalazioni

Secondo Obiettivo specifico: Limitare l’incidenza di attività non sostenibili Azione C: Monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate Attività C.1: Organizzazione

- Comunicazioni e riunioni di concertazione - Definizione accordi e convenzioni operative - Suddivisione del territorio in aree di competenza - Assegnazioni

Attività C.2: Controllo delle aree

- Calendario delle attività - Turnazioni - Effettuazione del servizio in continuo - Effettuazione del servizio (weekend) - Segnalazioni

Azione D: Monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica

Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione - Comunicazioni e riunioni di concertazione - Definizione accordi e convenzioni operative - Assegnazioni - Turnazioni - Effettuazione del servizio - Segnalazioni

Terzo Obiettivo specifico: Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni

Azione E: Collaborazione al censimento delle specie protette Attività E.1: Concertazione

- Contatto con gli Enti

- Riunioni operative di concertazione - Coinvolgimento degli Istituti - Definizione collaborazione ed attività - Accordi

Attività E.2: Censimento

- Preparazione materiale di supporto

- Visita ai centri competenti

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- Coinvolgimento nelle attività

- Sopralluoghi sul territorio 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto I volontari impegnati nel presente progetto di servizio civile presteranno contributo alle

attività nel seguente modo:

Attività A.1: Organizzazione I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione delle attività.

Attività A.2: Esecuzione del Controllo I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il

controllo del territorio assegnato.

Attività B.1: Organizzazione I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione

delle attività.

Attività B.2: Esecuzione del Controllo I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il controllo del territorio assegnato.

Attività C.1: Organizzazione I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione delle attività.

Attività C.2: Controllo delle aree I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in

collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il controllo del territorio assegnato.

Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il controllo del territorio assegnato.

Attività E.1: Concertazione

I volontari supporteranno il responsabile nella segreteria tecnica e nella concertazione delle attività.

Attività E.2: Censimento I volontari supporteranno il responsabile nella segreteria tecnica, nella preparazione del

materiale, e nell’effettuazione di tutte le attività del campo (visita centri competenti, coinvolgimento nelle attività, sopralluoghi).

Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

Numero posti con vitto e alloggio:

Numero posti senza vitto e alloggio:

5

0

5

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Numero posti con solo vitto:

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito

www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando

integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e

con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale: - le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.

Valutazione dei titoli massimo 50 punti

Precedenti esperienze

MAX 30 PUNTI

Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze

MAX 20 PUNTI

Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.

Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto

Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 12 PUNTI

Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)

MAX 9 PUNTI

Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto

Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 6

PUNTI

Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 3 PUNTI

Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)

Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)

8 PUNTI

Laurea triennale 7 PUNTI

0

1400

5

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Diploma scuola superiore 6 PUNTI

Frequenza scuola media Superiore FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)

Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni

Titolo completo 4 PUNTI

Non terminato 2 PUNTI

Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai

bambini durante il periodo estivo, etc.)

Di durata superiore a 12 mesi 4 PUNTI

Di durata inferiore a 12 mesi 2 PUNTI

Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).

Attestati o autocertificati 1 PUNTO

I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue

qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.

COLLOQUIO MAX 60 PUNTI

Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org

La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.

L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio

La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal

responsabile del Servizio Civile Nazionale;

REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento:

- diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera;

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- spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo;

- capacità relazionali e dialogiche; - studi universitari attinenti; - capacità all’uso di strumentazioni tecniche.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

Eventuali tirocini riconosciuti :

Allo scopo di favorire la diffusione della cultura del servizio civile nazionale e di stimolare la partecipazione dei giovani, ma anche di collegare i risultati del progetto, in particolare, nonché le finalità stesse del SCN, in generale, al contesto locale, l’Ente ha predisposto un Piano di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e un Piano di comunicazione valevole in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari. Il Piano integra e completa la disseminazione degli obiettivi, che rappresenta uno dei punti cardine della progettazione. Sintesi del Piano di Promozione e Sensibilizzazione Obiettivi

Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;

Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente, assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;

Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e nazionale;

Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile nazionale;

Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;

Disseminare i risultati del progetto. Contenuti

Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;

Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non formale;

Obiettivi generali e specifici del progetto;

Tematiche della cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile, promozione culturale, educazione, legalità.

Soggetti destinatari

Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico alle opportunità meta – formative del SCN);

Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;

Stakeholders (orizzontali e verticali). Soggetti attuatori

Volontari presenti nell’ente;

Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del progetto.

Altri soggetti coinvolti

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Università;

Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;

Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.

Luogo Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi. Durata e tempi di realizzazione Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale sono parte integrante delle attività dell’Ente e saranno realizzate durante l’intero arco di vita del progetto. In particolare:

le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;

l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei giovani e una partecipazione convinta;

la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione quanto dei giovani del servizio civile nazionale.

Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del Dipartimento, l’Ente realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate dal progetto. Tali specifiche attività avranno una durata di 30 ore e saranno articolate in:

5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;

un convegno finale della durata di 5 ore. Il Piano di Comunicazione individua come canali di pubblicizzazione dei progetti quelli di seguito elencati: Canali dipendenti (o interni):

sito internet dell’ente

front office Canali indipendenti (o esterni):

agenzie di stampa

quotidiani

periodici

radio

televisioni

media on line Front office L’Ente è strutturato per fornire, in maniera continua, informazioni sul servizio civile e orientare, in occasione del bando, il giovane nella scelta, distribuendo schede informative, allegati e progetto.

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Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al

personale professionale): supporto alle relazioni sociali, organizzazione logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di volantini informativi, riconoscimento delle emergenze;

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro

all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di

stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.

Formazione generale dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale AMESCI

Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI. AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni

volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting

formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su:

team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 14 ore complessive;

e-learning per 18 ore complessive.

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Contenuti della formazione:

La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:

A come Amesci: La presentazione dell’associazione

Valori e identità del SCN

Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia

dell'obiezione di coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla

istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani.

Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del

dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i

cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si

spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della

storia della nostra Repubblica.

La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa

civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande

diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.

Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che

governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui

si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una

base per il rapporto con l’ente.

Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini

consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che

si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario

conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza,

non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto

riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche

educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia

della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i

protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la

partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di

combattere la criminalità.

Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave

dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e

dimensioni delle realtà illustrate.

Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il

Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una

formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno,

la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste

volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali

comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della

protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la

protezione civile ed il volontariato.

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure

Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale

(DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche)

La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale

Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro

per progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del

progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al

trasferimento del concetto di meta competenze

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Durata:

CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale AMESCI

Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da AMESCI

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended AMESCI intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale

impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.

Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione

delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle

emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace

nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione

condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning.

Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento

CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai

contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto

erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e

adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta

dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per

poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per

una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con

l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento

che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari.

Contenuti della formazione:

Argomenti della formazione specifica: In aula:

I APPROFONDIMENTO:

Modulo I: Parchi ed Oasi: le strategia dei tutela; aree protette: protezione, competenze, obblighi; Durata: 6 ore; Modulo II: I cambiamenti climatici e le conseguenze sull’ecosistema; Durata: 6 ore; II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore;

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza Organigramma della sicurezza Misure di prevenzione adottate

CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,

lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore; Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro Rischi meccanici ed elettrici generali Rischio biologico, chimico e fisico Rischio videoterminale Movimentazione manuale dei carichi Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale Stress lavoro correlato Segnaletica di emergenza Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning: La tutela dell’ambiente:

- Evoluzione - Normativa - Siti di Interesse Comunitario - Scenari futuri

Il ciclo dei Rifiuti:

- La filiera della raccolta differenziata - La differenzazione ed i codici CER - Lo smaltimento

L’ambiente:

- L’ecosistema: gli equilibri, le tendenze - Il riconoscimento della flora - Il riconoscimento della fauna - Elementi di geografia della Campania - La macchia mediterranea

La biodiversità: - Gli indici - Le specie in estinzione - Le azioni territoriali di tutela

Contenuti della metaformazione:

Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-competenze quali:

capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base

legate all'uso delle TIC e di Internet.

Durata:

75 ore

CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO

Napoli, 30 luglio 2014

Il Responsabile legale dell’ente