Seppio & Fogna, l’Italia che non molla mai93.62.133.212/pdf/st141_finale_def.pdf · Certo uno di...

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Anno XIV - n.3 - 24 gennaio 2018 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: sogni senza età Pag.3 Focus Next Gen: nuovo Nole batte vecchio Nole Pag.8 Storie: Australian Open, il torneo più bollente Pag.10 I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in tv Pag.14 Corsi d’aggiornamento 2018 Pag.17 - Circuito Fit-Tpra: gli Australian Open amatori in 17 regioni d’Italia Pag.20 Collezionismo Pag.21 - L’esperto risponde Pag.26 Seppio & Fogna, l’Italia che non molla mai Junior Next Gen Italia parte il circuito 2018 Quest’anno le prove di macroarea under 10, 12, 14 e 16 si trasformano Pag.15 Sada, una stellina dal Burundi Intervista alla promessa del Paese più povero al mondo Pag.6 Curare il gomito: la fase due Dopo la propriocezione, gli esercizi isometrici Pag.23 Ma lo sai quante corde hai? Tra i primi 20 del mondo 5 pattern diversi. Come scegliere Pag.24 Seppi e Fognini insieme negli ottavi Slam, 42 anni dopo Panatta e Barazzutti Pag.4

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Anno XIV - n.3 - 24 gennaio 2018

GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: sogni senza età Pag.3Focus Next Gen: nuovo Nole batte vecchio Nole Pag.8Storie: Australian Open, il torneo più bollente Pag.10I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in tv Pag.14Corsi d’aggiornamento 2018 Pag.17 - Circuito Fit-Tpra: gli Australian Open amatori in 17 regioni d’Italia Pag.20Collezionismo Pag.21 - L’esperto risponde Pag.26

Seppio & Fogna, l’Italia che non molla mai

Junior Next Gen Italiaparte il circuito 2018Quest’anno le prove di macroareaunder 10, 12, 14 e 16 si trasformano

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Sada, una stellinadal BurundiIntervista alla promessadel Paese più povero al mondo

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Curare il gomito:la fase dueDopo la propriocezione,gli esercizi isometrici

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Ma lo saiquante corde hai?Tra i primi 20 del mondo 5 pattern diversi. Come scegliere

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Seppi e Fogniniinsieme negli ottaviSlam, 42 anni dopoPanatta e Barazzutti

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prima pagina

Sogni senza etàdI ENzO ANdERLONI

FOTO GETTy IMAGES

Seppio&Fogna: due italiani tra i primi 16 di uno Slam. Non succedeva da 42 anni. Dal 1976, a Parigi, magica sta-

gione di Panatta e Barazzutti. Non era mai successo in Australia. Solo la Spagna ha piazzato quest’anno due dei suoi negli ottavi, come noi. Certo uno di loro si chiama Nadal… Però c’è da essere orgogliosi di que-sti due ex ragazzi, ormai entrambi mariti, Fabio anche papà. Si sono fatti trovare pronti un’al-tra volta e ci hanno provato fino in fondo. La mentalità che trasmettono è sempre quella giusta e i giovani dietro di loro l’hanno ormai assor-bita. Non è un caso, come abbiamo raccontato la scorsa settimana, che ci siano stati ben tre nuovi freschi esordienti Slam quest’anno nel ta-bellone principale di Melbourne: Lorenzo Sonego, Salvatore Caruso e Matteo Berrettini.Per raggiungere certi obbiettivi il primo requisito è crederci: aver vi-sto in campo uno come loro negli ultimi 51 Slam deve aver aiutato non poco. Sì, perché Andreas Seppi è nei tabelloni che contano più di tutti gli altri da quando è entrato nei primi 100 giocatori del mondo. E la cosa impressionante è che è riuscito a rimanere sempre lì, dal 2005 in poi. Al tempo l’Italia era ancora all’asciutto: la prima Fed Cup arrivò nel 2006, il trionfo al Roland Garros di Francesca Schia-vone nel 2010. Per buttarsi anima e corpo nell’avventura del tennis “pro”, bisognava saper sognare e crederci davvero.13 classifiche Atp di fine anno do-po ci ritroviamo con questo azzur-ro sempre presente tra i Top 100, sempre con Massimo Sartori al suo

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fianco, l’allenatore che lo segue dal 1995, quando aveva 11 anni. In mezzo tre titoli Atp, su tre superfi-ci diverse, un best ranking di n.18 del mondo. E una vittoria indimenticabile su Roger Federer, il più forte giocatore di sempre, proprio a Melbourne nel 2015. Insieme alla moglie Michela, Andreas ha deciso di trasferirsi dal-le montagne dell’Alto Adige a quelle americane del Colorado. Il fatto di aver scelto Boulder, una cittadina che è sinonimo di “grande roccia”, nel suo caso non pare casuale.Su di lui e su Fabio Fognini può pog-giare la squadra di Coppa Davis che andrà a sfidare il Giappone dal 2 al 4 febbraio. Oltre che sui vari Loren-zi, Bolelli e i giovani emergenti.Anche il “Fogna” di Melbourne 2018 è bello solido. C’è voluto un Tomas

Berdych versione davvero extralus-so per fermarlo, un Berdych che spaccava la palla: il turno prima aveva lasciato solo 8 giochi in tre set a Juan Martin Del Potro. Ma la condizione fisica del n.1 d’Ita-lia è ottima e anche il controllo dei momenti di tensione è migliorato. Il ranking è di nuovo vicinissimo ai Top 20 e la stagione promette dav-vero bene, sotto la guida esperta di coach Franco Davin. Fabio (con Simone Bolelli) ha già dimostrato che anche il tennis maschile può tornare a fare Slam, con la splen-dida vittoria in doppio, proprio a Melbourne nel 2015. Rivedere lui e Andreas ancora grandi protagonisti è una gioia che va oltre il risultato. Fa piacere per loro, aiuta tutti gli altri a sognare. Chi ci crede davve-ro non ha limiti. Neanche di età.

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circuito mondiale

La coppia infinitaFabio Fognini e Andreas Seppi eguagliano il record di Panatta-Barazzutti raggiungendo insieme gli ottavi Slam, dopo 42 anni. Un altrogrande traguardo in due ottime carriere. E intanto Djokovic...

dI ANdREA NIzzERO - FOTO GETTy IMAGES

Quasi quarantadue anni dopo il Roland Garros del 1976, l’Italia ha di nuovo messo due suoi giocatori tra i pri-

mi sedici di uno Slam. A questi Au-stralian Open, con questa statistica di portata immediatamente comprensi-bile, due ragazzi degli anni ‘80 hanno sancito definitivamente una genera-zione del nostro sport. Fabio Fognini, olivastro e ligure, e Andreas Seppi, biondo e altoatesino, con poca fanta-sia potrebbero essere definiti come lo Yin e lo Yang del tennis italiano, una definizione che all’epoca si accompa-gnava bene anche a Adriano Panatta e Corrado Barazzutti.

La prova di FogniniFabio, alla quarta apparizione negli ot-tavi che contano, ha appena disputato il miglior mese di gennaio della sua car-riera. Il numero 25 del mondo (almeno 24 da lunedì) è finalmente partito sen-za il fardello di un infortunio e tornerà dall’emisfero australe con un bilancio di una semifinale a Sydney e gli ottavi a Melbourne. È una solidissima base di partenza e un buon serbatoio di fidu-cia per iniziare la stagione: a trent’anni, l’età in cui molte carriere tennistiche contemporanee hanno fatto il salto di qualità, Fabio ha nel 2018 un’immensa opportunità. Il match con Julien Ben-neteau è stato un test perfetto: giocava con parecchio da perdere, contro un avversario esperto, agli antipodi rispet-to a casa, sotto di un set e al cospetto di un pubblico ai limiti dell’ostile. I nervi, suo tallone d’Achille, hanno tenuto in una situazione difficilissima. Se è vero che non c’è presa di coscienza senza sofferenza, allora la batosta - media-tica più che sportiva - degli scorsi Us Open potrebbe aver avuto effetti bene-fici. Vorremmo molto vedere alla pro-va questo Fognini preparato secondo una nuova ricetta - forma fisica unita a

quanto basta di serenità - in un match che vale una carriera, quello che non ha mai giocato. Al contrario di Andreas, lui ha vinto un ottavo di finale Slam ma, proprio come il suo collega, non ha mai disputato un quarto di finale. Nel 2011 a Parigi si im-molò per salvare cinque match point a Montanes, ma non riuscì a scendere in campo contro Djokovic.

Andreas fino a TokyoTra cinque anni, la carriera di Andreas Seppi sarà valutata in modo diverso. Il tempo è galantuomo, si dice, e proba-bilmente lo è ancora di più con i veri galantuomini. L’altoatesino ha percor-so una lunghissima carriera senza mai elemosinare attenzione, senza mai cambiare, senza mai ottenere più di quanto meritasse. Nemmeno una scor-

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circuito mondiale

ciatoia e una carriera da quasi dieci milioni di dollari di soli premi: signi-fica essere, in qualche modo, un feno-meno. Le sei volte negli ottavi di finale di uno Slam, su tutte le superfici, sono invece un certificato inoppugnabile sul suo talento. Lo sfuggente quarto di finale che, a quasi 34 anni, ancora gli manca da giocare sarebbe un suggello adeguato per un percorso iniziato, nel lontano 1995, con Max Sartori. Peccato per il secondo set che, la scorsa dome-nica mattina, ha rovinato la colazione a chi in Italia si accingeva a godersi uno dei due ottavi di finale che gli ita-liani ci hanno regalato da Melbourne. Quel break di vantaggio su Kyle “Ked-ders” Edmund conquistato e subito smarrito, dopo un primo set giocato da Andreas a livello stellare, rimarrà l’unica macchia di un mese agli anti-podi poco meno che eccezionale.“Fisicamente sto bene”, ha detto con un enorme eufemismo a chi gli chiedeva cosa vedesse nel suo futuro tennistico. Prima di ritirarsi nella casa sulle mon-tagne del Colorado, già acquistata e pronta ad accogliere i Seppi del futuro, l’altoatesino ha qualche anno per sfrut-tare un fisico e una serenità che lo po-trebbero condurre in luoghi ancora mai visitati. Tra Canberra, dove ha vinto il suo ottavo Challenger, e Melbourne ab-biamo visto la versione migliore di An-dreas. Per come lo si è visto giocare e muoversi negli otto incontri vinti con-secutivamente in Australia, potrebbe togliersi - e toglierci - diverse soddisfa-zioni fino a Tokyo 2020, il suo obietti-vo di fine carriera. Per cancellare dalla testa il match point contro Kyrgios, tre anni fa, l’unico che ancora lo tiene sve-glio la notte.

Il rientro di djokovicSul blu elettrico che da undici anni fa da sfondo agli Australian Open, la pa-vimentazione prodotta negli Stati Uniti e chiamata Plexicushion, Novak Djoko-vic non aveva mai perso i primi due set di un incontro. Tantomeno, quindi, gli era mai successo di perdere una partita senza vincerne neanche uno, come gli è capitato lo scorso lunedì. Siamo sem-pre alla ricerca di momenti capaci di di-ventare a loro modo segnanti, momenti che riguardando indietro permettono di spiegare ciò che è successo prima e ciò che è successo dopo: il match in cui Hyeon Chung ha demolito - termi-ne forte ma calzante, per quanto visto - il campione serbo potrebbe diventa-re, tra qualche anno, uno di quei se-

gnalibro. Il Plexicushion e Nole hanno formato un rapporto quasi simbiotico per dieci anni: nel 2008, quando ven-ne installato dopo 20 anni di Rebound Ace, divenne il palcoscenico e Djokovic divenne campione. Aveva appena 20 anni, e nella decade successiva sarebbe diventato uno dei più grandi campio-ni della storia del tennis. L’unico, dal 1968, a vincere gli Australian Open per sei volte. Il suo record sul blu di Mel-bourne, nelle undici edizioni disputate, è da brividi anche dopo le eliminazioni precoci di questo e dello scorso anno: 61 vittorie, 5 sconfitte.

La presa perdutaUna simile storia di successo aveva vi-sto protagonista il Rebound Ace, pre-decessore del Plexicushion, e un signo-re senza capelli che lunedì sedeva di fianco a Radek Stepanek nell’angolo di Nole: proprio come la metà dei dodici del serbo sono colorati di blu, la me-tà degli otto Slam di Andre Agassi so-no maturati sul verde della superficie inaugurata nel 1988 a Melbourne Park. Sul Rebound Ace si sentiva, a ragione, pressoché imbattibile. Dopo le ultime due sconfitte, però, la presa di Nole su-gli Australian Open si può dire perduta.Si può guardare a Nole come a un cam-pione smarrito, incapace di ritrovare

I sei ottavi di finale di Andreas SeppiRoland Garros 2012 Sconfitto da Novak Djokovic 4-6 6-7 6-3 7-5 6-3Australian Open 2013 Sconfitto da Jeremy Chardy 5-7 6-3 6-2 6-2Wimbledon 2013 Sconfitto da Juan Martin Del Potro 6-4 7-6 6-3Australian Open 2015 Sconfitto da Nick Kyrgios 5-7 4-6 6-3 7-6 8-6Australian Open 2017 Sconfitto da Stan Wawrinka 7-6 7-6 7-6Australian Open 2018 Sconfitto da Kyle Edmund 6-7 7-5 6-2 6-3

Aus Open: cadonole teste... di serieMentre il tennis si prepara a tornare alle 16 teste di serie negli Slam, dal 2019, gli Australian Open regalano un’ecatombe di favoriti nei primissimi giorni. A Melbou-rne otto teste di serie maschili hanno perso al primo turno, mentre nel femminile il bi-lancio è stato ancora più severo: delle 32 iniziali, ben 17 sono cadute al primo o se-condo turno, tra cui Muguruza (3), Konta (9) e Venus (5).

l’alchimia che l’ha reso imbattibile fino a diciotto mesi fa; alcuni indizi (le urla un po’ imbarazzanti durante lo scam-bio che ha chiuso il secondo set, lo scambio di 33 colpi terminato con una sorta di resa, il 4-0 patito in avvio di match, il gomito che non vuole guarire) farebbero supporre che ha ragione chi lo pensa. La realtà però, al netto delle congetture e delle interpretazioni, è solo una ed è diversa: Djokovic è un tennista che, al rientro dopo sei mesi e sotto i 40° australiani, ha raggiunto gli ottavi di finale di uno Slam giocando a buoni livelli. Le sentenze non posso-no che attendere. E ogni paragone con quanto combinato da un tizio svizzero ultra 35enne, rientrante lo scorso anno di questi tempi, non è salubre né equo.

Il gomito di Nole:ecco il problemaGrande prestazione di Hyeon Chung a Melbourne ma un Djokovic visibilmente condizionato dai problemi al gomito (sul lato del rovescio non è mai riuscito a spingere). La sosta autunnale non è bastata per risolvere il problema come ci spiega Rodolfo Lisi, esperto in patologie sportive: “Djoko-vic è affetto, come riporta il suo fisioterapista Milinkovic, da “bone bruise”, ovvero un edema intranspongioso osseo, pa-tologia che può essere determinata da: 1) caduta a terra sul gomito, oppure 2) sollecitazione meccanica ripetitiva dovuta al movimento, soprattutto nel suo caso quello del servizio (un colpo che lo stesso Nole ha modificato nel tempo proprio per ovviare a tale problema). Tale patologia determina un deterioramento delle trabecole osse e un conseguente accu-mulo di liquidi (da qui il termine “edema”). Nole continua a lamentare un po’ di dolore. Dopo la sconfitta con Chung e le sue considerazioni post-partita (“Ho ancora dolore”, am-mette Nole) la faccenda si conferma piuttosto seria”.

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circuito mondiale

80 centesimi al giornoper diventare SadaNahimana è del Burundi, la nazione più povera del mondo. La prima racchetta gliel’ha data la Federazione locale. Poi l’Academy Itf, i torneie i viaggi. In Italia ha trovato due sponsor e una compagna di doppio

dI dARIO CASTALdO

FOTO GETTy IMAGES E A. TONELLI

Melbourne - “Quando ho scoperto di essere diven-tata forte a tennis? Mai. Non l’ho mai pensato!”.

Sada Nahimana ha appena perso nel primo turno del torneo junior degli Australian Open contro una giappo-nese ed è di pessimo umore, nono-stante il sorriso a metà tra la circo-stanza e l’imbarazzo. Qualcuno l’a-veva notata a New York, dove aveva strappato un set alla Kostyuk. Io in-vece l’avevo puntata solo poche ore prima, quando l’occhio era caduto sul programma della giornata ed era stato attirato dal quel BDI accanto al suo nome. BDI è il codice che per il CIO identifica il Burundi, un Pae-se africano aggrappato alla sponda orientale del lago Tanganica. Una Nazione appena più grande della Sicilia ma abitata da più di dieci mi-lioni di persone, costrette in media a vivere con 80 centesimi di euro al giorno. Tant’è che secondo il Fondo Monetario Internazionale il Burundi è la terza Nazione più povera del-la Terra. Secondo l’ONU è la penul-tima, appena meglio della Somalia. Secondo la Banca Mondiale è la più povera e basta.Non avevo i dati sotto mano, quando ci ero arrivato a bordo di una specie di camionetta partita da Kigali. Ma m’era bastata mezza giornata per capire l’andazzo: nel giro di un pa-io d’ore, prima un doganiere, poi un poliziotto quindi un uomo della se-curity dell’ambasciata americana mi avevano promesso favori in cambio di una lattina di Fanta. Anzi, mi ave-vano chiesto una lattina di Fanta sen-za un motivo preciso. Dopo poche ore a Bujumbura avevo cominciato

a domandarmi cosa sarebbe stata la mia vita se fossi nato dalle parti delle Montagne della Luna. Dopo un paio di anni, grazie a Sada Nahimana, mi sono concesso la possibilità di rivol-gere la domanda a chi nella capitale del Burundi c’è nata.

Un solo club“In tutta la città c’è un unico circolo di tennis - racconta la diretta interes-sata -. Ho cominciato a giocare a otto anni perché lì mio padre Stanislas ci lavorava come maestro e anche mio

fratello Hassan (Ndayishimiye, ex numero 23 Itf junior e 780 Atp, ora fermo ai box) aveva già mosso i primi passi in questo mondo, diventando il primo junior burundiano a disputare uno Slam. Mia madre invece faceva e fa tuttora la casalinga. Per un po’ giochicchiai con la racchetta di papà, ma l’attrezzo era enorme e mi faceva venire dolori lancinanti al braccio. Poi, visto che in Burundi non ci sono negozi specializzati, dopo un paio di mesi c’ha pensato la federazione a fornire al club una racchetta per me”.

Sada Nahimana, Burundi, in campocon la marchigiana Elisabetta Cocciaretto (qui di spalle) nel tabellone di doppiofemminile juniores agli Australian Open

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circuito mondiale

L’accademia ItfCome se non bastasse, Sada Nahima-na è venuta al mondo a metà 2001, quando lo scontro tra hutu e tutsi era finito da un pezzo nel vicino Ruan-da ma continuava a mietere vittime in Burundi. Così, mentre la comunità internazionale dava una grossa ma-no ai vicini territoriali e Kigali rialza-va la testa fino a diventare il gioiel-lino che è oggi, Bujumbura toccava il fondo e continuava a scavare. Per ritagliarsi un posto al sole, Sada ebbe bisogno di un aiuto esterno. “Kassie McIlvaine, una donna afro-americana che a Bujumbura coordinava tutte le organizzazioni non governative presenti nel Paese e alla quale mio padre dava lezioni di tennis, decise di prendermi sotto la sua ala protet-trice e di finanziare il primo viaggio all’estero. Avevo 10 anni quando pre-si il mio primo aereo e mi trasferii in Kenya per entrare a far parte dell’ac-cademia dell’ITF per l’Africa orienta-le”. A 12 anni Sada partecipa ai primi campionati under 14 continentali e si arrende solo nei quarti alla futura vincitrice. Da lì la salita diventa me-no impervia: la Nahimana conquista quattro campionati africani consecu-tivi nelle varie categorie e da Nairo-bi finisce a Casablanca, selezionata nell’ambito del progetto finanziato dalla fondazione della Federazione Internazionale rivolto ai giovani dei Paesi in via di sviluppo.

Il passaporto del BurundiNonostante sia nata in un Paese fran-cofono e faccia base in Marocco, oggi Sada non vuole più parlare in fran-cese. Nonostante si alleni prevalen-temente sul rosso, appena ne ha la possibilità si lancia a rete e di volo ne inventa di tutti i colori. Nonostan-te non abbia un soldo in tasca, la Nahimana oggi viaggia per il mondo assieme al team guidato dalla coach italo-brasiliana Roberta Burzugli e grazie al supporto logistico e buro-cratico dell’ITF. Perché presentarsi alle dogane con passaporto del Bu-rundi non è sempre facile. “Sono sta-ta a Londra e a New York, che mi ha impressionato per i grattacieli che nascondevano la vista del sole. Ma anche a Milano, a Prato, a Salsomag-giore e a Santa Croce. Onestamente mi piacciono tutti i posti. Mi sembra tutto bellissimo, tranne il mio Paese - dice col sorriso ma con un velo di tristezza -. Ci torno un paio di volte

all’anno per trovare la mia famiglia, ma il Burundi non mi manca affatto”.

L’idolo SerenaProprio nel Bel Paese Sada si è mes-sa in luce al punto da trovare un pa-io di sponsor - uno per le racchet-te e uno per l’abbigliamento. E poi una partner, Elisabetta Cocciaretto, con la quale ha giocato il doppio a Melbourne Park e con la quale si è subito presa una piccola vendetta sulla Uchijima per il k.o. in singola-re. Anche se un rimpianto rimarrà a lungo: “Il mio idolo è da sempre Se-rena Williams. Peccato davvero che non sia qui”.

Il podio dei campionati d’Africa Under 14che Sada ha vinto a Nairobi

SadaNahimana

a Melbourne

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focus next gen

Nuovo Nole (coreano)batte vecchio NoleDa piccolo Hyeon Chung imitava i colpi di Djokovic in giardino col fratello, adesso che lo ha battuto a Melbourne la carriera del primo vincitoredelle Next Gen Atp Finals di Milano assume un’altra prospettiva

dI ALESSANdRO NIzEGOROdCEw

FOTO GETTy IMAGES

Da Next Gen a Top Player il passo è breve. Hyeon Chung a Melbourne è diventato grande. La vittoria agli Au-

stralian Open su Novak Djokovic, di cui il coreano imitava i colpi in giar-dino da piccolo insieme al fratello Hong, lancia Chung in una nuova di-mensione. Il vincitore delle Atp Next Gen Finals 2017, formalmente non più facente parte della ‘Next Gen’ (è nato nel 1996), ha estasiato il pub-blico Down-Under a suon di recuperi miracolosi, rovesci lungolinea e una tenuta mentale fuori dal comune. La vittoria su Novak Djokovic negli ot-tavi di finale, ottenuta grazie al pun-teggio di 7-6 7-5 7-6, ha rappresen-tato una delle più incredibili presta-zioni tennistiche degli ultimi anni. “Questa è la più grande performance ‘Novakesca’ che io abbia mai visto - ha twittato l’ex numero 1 al mondo di doppio Jamie Murray -. Ed è sta-to Chung a realizzarla. Una presta-zione realmente incredibile. Wow”. La crescita di Chung, che già contro Alexander Zverev al turno preceden-te aveva disputato un match prati-camente perfetto, è esponenziale: i miglioramento tecnici, in particolare su servizio e dritto, sono evidenti, mentre capacità fisiche, mentali e lo

splendido rovescio bimane rappre-sentano il marchio di fabbrica del tennista di Suwon.Chung è diventato il primo giocatore coreano a raggiungere i quarti di finale in un torneo dello Slam. Nel 2000 e nel 2007 Hyung-Taik Lee, ex Top 40 Atp, si era fermato agli ottavi di finale degli Us Open. C’è già chi parla di passaggio di consegne e vittorie Slam, ma soltan-to il prossimo futuro saprà dare rispo-ste definitive. “È un muro - ha spiegato Djokovic - ha meritato di vincere gra-zie a una prestazione impressionante. Complimenti a Chung”.

Un rovescio in recupero di Chung:uno dei tanti aspetti del giocoin cui ricorda Nole, come ha fattonotare in un tweet anche Jamie Murray

La storia di Hyeon ChungLa famiglia Chung vive e respira con la racchetta in mano da sempre. Papà Seok-Jin è stato giocatore per la squadra dell’Aeronautica del suo Paese e oggi insegna tennis alla Samil Technical High School. Hyeon trova racchette e palline in ogni stanza e comincia a giocare, sin da piccolissimo, con il fratello maggiore Hong (mancino, classe 1993 e numero 462 Atp). Lo spiazzo di fronte a casa diventa il loro campo centrale, “dove sognavamo di diventare come Federer, Djokovic e Nadal - racconta Hyeon - che vedevamo tutti i giorni in televisione insieme a nostro padre”. All’età di 7 anni l’indebolimento della vista lo costringe a fermarsi. I genitori chiedono il parere dei migliori medici del paese, che dopo infiniti controlli incrociati consigliano loro di far trascorrere al ragazzo il maggior tempo possibile guardando il colore verde. Grazie anche alla prescrizione degli occhiali, che sono diventati il suo carattere distintivo, Chung ha iniziato a giocare a tennis seriamente, concentrandosi sulla quella palla color giallo fosforescente, che non ha mai più perso di vista. (al.ni.)

Novak Djokovic, 30 anni,e Hyeon Chung, 22

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focus next gen

HASHTAG #NEXTGEN

Nadal in diretta a 10 mila piediRuud posta la sua ‘tv’ in aereo

Il Next Gen norvegese Casper Ruud, classe 1998 e bravo a raggiungere il secondo turno a Melbourne dalle qualificazioni, tifa per il suo idolo Rafael Nadal anche dall’aereoche lo riporta a casa dagli Australian Open.

Corea del Sud potenza... davis?La Corea del Sud non è soltanto Hyeon Chung. Una banda di Next Gen “assatanati” sta cercando di scalare il ranking Atp, emulando il grande protagonista degli Australian Open 2018. Tra i primi due-cento tennisti in classifica vi sono infatti Soon Woo Kwon (classe 1997 e numero 174) e Duck Hee Lee (classe 1998 e numero 195), già continui a livello challenger e pronti ad effettuare un ulteriore salto di qualità. Lee, noto per essere in grado di battersi nel circuito professionistico nonostante sia sordomuto, è partito bene in stagione raggiungendo i quarti nel challenger di Bangkok e ferman-dosi solamente all’ultimo turno di ‘quali’ agli Australian Open. Già arrivato a ridosso dei Top-100 nell’aprile dello scorso anno, cercherà di raggiungere questo primo ambizioso traguardo nel 2018. Nelle retrovie va citato Uisung Park, classe 2000, che attualmente occupa la posizione numero 5 nel ranking Itf under 18. La Corea del Sud sarà probabilmente in grado di schierare una formazione molto competitiva, tra 2-3 anni, in Coppa Davis, divenendo anche una potenziale vincitrice. (al.ni.)

Il derby del futuro Ma non di solo Chung ha vissuto il pri-mo Slam, se visto in chiave Next Gen. La sfida tra Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov, andata in scena al 1° turno degli Australian Open, ha avuto tutta l’aria di essere la prima di una lunga serie di confronti diretti, che con il pas-sare del tempo saranno sempre più im-portanti. Due futuri protagonisti delle Atp Next Gen Finals, due tennisti dal pregevole stile, dotati di rovescio a una mano e grande talento, che rappresen-tano il futuro (e il presente) del circuito Atp. A Melbourne ha avuto la meglio, così come era avvenuto nelle ultime due sfide junior, Denis Shapovalov, bra-vo a imporsi con il punteggio piuttosto netto di 6-1 6-3 7-6, ma i confronti di-retti sono solamente all’inizio. Il cana-dese ha successivamente disputato un buonissimo match contro Jo-Wilfred Tsonga, già battuto a New York in tre set, arrendendosi solo 7-5 al quinto set. Sarà Shapo-Tsitsi la nuova rivalità?

Buone provedi Ruud e RublevAndrey Rublev, finalista pochi mesi fa alle Next Gen Atp Finals, si è spinto si-no al terzo turno degli Australian Open 2018. Il russo esplosivo, classe 1997, non ha saputo ripetere i quarti di finale conquistati a New York, ma ha messo in fila nei primi due turni un buonissimo David Ferrer (6-2 al quinto set) e il sem-pre ostico Marcos Baghdatis, prima di arrendersi in quattro parziali a Grigor Dimitrov. Casper Ruud ha dimostrato a Melbourne di poter crescere molto anche sul veloce. Il giovane norvege-se, classe 1998, ha superato le qua-lificazioni per poi portare a casa per 11-9 al quinto set la maratona contro il francese Quentin Halys. Una crescita costante, tecnica, tattica e mentale, che porterà a breve Ruud tra i primi 100 giocatori del mondo.Nel complesso erano 11 i Next Gen presenti nel tabellone maschile degli Australian Open. Come detto, Alexan-der Zverev è stato stoppato dal muro di Hyeon Chung al terzo turno, mentre

Alex De Minaur e Frances Tiafoe hanno perso all’esordio contro due giocatori a oggi più forti come Tomas Berdych e Juan Martin Del Potro. Bravo a su-perare le qualificazioni Jaume Munar, protetto di Rafael Nadal e Carlos Moya, che è stato sconfitto in tre set da Gael Monfils. Esordio Slam e sconfitta al pri-mo turno per Corentin Moutet (classe 1999), Alexei Popyrin (classe 1999) e Soon Woo Kwon (classe 1997).

DenisShapovalov,Canada,18 anni

Andrey Rublev, Russia, 20 anni

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terza pagina

Il torneo più bollente A Melbourne si gioca in condizioni estreme, per calore o umidità. Ma l’edizione del 2014 superò ogni record: temperatura oltre i 45 gradi per giorni. Svenimenti, ustioni: sui campi si cuocevano le uova. E anche quest’anno...

dI ALESSANdRO MASTROLUCA

FOTO GETTy IMAGES

Mentre in America almeno 20 persone muoiono per le tempeste di neve, un’imma-gine fa il giro del mondo, in

direzione ostinata e contraria, da Mel-bourne. Un uovo fatto cadere sul Ple-xicushion dell’Australian Open si cuoce in dieci minuti. La temperatura arriva a 46 gradi. Rimane una delle edizioni più estreme di sempre.Non è un caso se il primo Slam della stagione ha in vigore una procedura che consente di interrompere le parti-te se si supera una certa soglia, fissata inizialmente a 40 gradi celsius, poi ab-bassata a 38.

Le prime “lamentele”Se ne comincia a parlare nel 1997. Si la-mentano Mary Joe Fernandez, che batte agli ottavi Patty Schnyder, e Pete Sam-pras che batte in cinque set Dominik Hrbaty e sente i piedi in fiamme. Non viene comunicata una temperatura uf-ficiale, ma per i giocatori si sfiorano i 50 gradi. Si gioca sul Rebound Ace, una superficie dura ma collosa che assorbe tutto il calore, e rende le condizioni an-cora più estreme. In due giorni, fra la prima domenica e il lunedì della secon-da settimana, oltre 200 spettatori devo-no essere curati per colpi di calore.L’edizione più estrema rimane però quella del 2014. Gli organizzatori sono già passati all’attuale superficie, il Plexi-cushion ma per quattro giorni, la tem-peratura resta fra i 42 e i 44 gradi. Nel-la sola seconda giornata del torneo, gli episodi allarmanti si moltiplicano. Sul campo 6 Frank Dancevic sviene quattro volte e inizia ad avere le allucinazioni contro Benoit Paire, che vince in tre set. “Ho giocato match lunghi tutta la vita, non è normale che collassi dopo un set e mezzo, è disumano” protesta. Caroli-ne Wozniacki poggia una bottiglia sul terreno e la plastica alla base comincia a fondersi. Si squagliano le suole del-

le scarpe di Jo-Wilfried Tsonga, Jelena Jankovic si siede su una sedia incusto-dita e si ustiona. L’immagine più chia-ra delle condizioni la dà Viktoria Aza-renka, campionessa in carica. “E’ come danzare in una friggitrice”.Il gioco non si ferma, nonostante i nove ritiri al primo turno. Abbandona fra gli altri Ivan Dodig che dice: “Ho temuto di morire”. Non svengono solo i giocatori. Lo spagnolo Daniel Gime-no-Traver deve soccorrere un ball boy che, nonostante i turni appositamen-

te ridotti, ha avuto un mancamento per il troppo caldo.

Gioco interrottoSi rimane vicini ai 44-45 gradi fino al venerdì ma gli organizzatori scelgono di interrompere il gioco solo il giove-dì, per quattro ore. Ma la regola allora vuole che prima di fermarsi i giocatrici e le giocatrici devono comunque com-pletare il set in corso. Un bel problema per Maria Sharapova e Karin Knapp che sulla Rod Laver Arena stanno giocando un terzo parziale che dura da solo 18 giochi e quasi due ore. A molti, anche a chi ne ha solo senti-to parlare fra i quasi 1000 tifosi che devono ricorrere alle cure mediche il primo mercoledì del torneo, le condi-zioni ricordano il 13 gennaio 1939, il venerdì nero in cui gli incendi boschivi hanno devastato, direttamente o indi-rettamente, lo Stato di Victoria di cui Melbourne è capitale. Allora come oggi c’erano fuoco e rabbia, fire and fury verrebbe da dire pensan-do al besteller sul dietro le quinte della presidenza Trump. La prova estrema lungo la via che porta al successo. E lì ne resterà solo uno. È la legge dello sport e della vita. Solo il più in forma sopravvive.

Qui il franceseGael Monfils;sotto, la russa Maria Sharapova

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 97602 Roger Federer (SUI) 79653 Grigor Dimitrov (BUL) 46304 Alexander Zverev (GER) 46105 Marin Cilic (CRO) 41206 Dominic Thiem (AUT) 40607 David Goffin (BEL) 34608 Jack Sock (USA) 28809 Juan Martin del Potro (ARG) 2815

10 Pablo Carreno Busta (ESP) 270511 Kevin Anderson (RSA) 262012 Sam Querrey (USA) 249013 Novak Djokovic (SRB) 247014 Nick Kyrgios (AUS) 239515 Stan Wawrinka (SUI) 238516 Tomas Berdych (CZE) 232017 Lucas Pouille (FRA) 223518 John Isner (USA) 223019 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 205020 Andy Murray (GBR) 1960

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 22 Fabio Fognini 18502 46 Paolo Lorenzi 10853 77 Andreas Seppi 6864 79 Thomas Fabbiano 6765 99 Marco Cecchinato 5436 127 Matteo Berrettini 4657 133 Stefano Travaglia 4428 157 Alessandro Giannessi 3439 169 Lorenzo Sonego 313

10 173 Simone Bolelli 30511 183 Salvatore Caruso 28612 205 Stefano Napolitano 25113 228 Andrea Arnaboldi 22814 246 Federico Gaio 21115 247 Matteo Viola 211

16 256 Lorenzo Giustino 19817 265 Matteo Donati 19218 271 Luca Vanni 18519 309 Gianluigi Quinzi 15620 333 Andrea Basso 139

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Simona Halep (ROU) 68452 Caroline Wozniacki (DEN) 63953 Elina Svitolina (UKR) 60854 Garbine Muguruza (ESP) 56905 Karolina Pliskova (CZE) 54456 Jelena Ostapenko (LAT) 49017 Caroline Garcia (FRA) 44958 Venus Williams (USA) 42789 Kristina Mladenovic (FRA) 2935

10 Julia Goerges (GER) 289511 Johanna Konta (GBR) 282512 Sloane Stephens (USA) 281313 Angelique Kerber (GER) 268114 Madison Keys (USA) 264415 Anastasija Sevastova (LAT) 254016 Ashleigh Barty (AUS) 2486 17 Svetlana Kuznetsova (RUS) 2462 18 Coco Vandeweghe (USA) 243419 Magdalena Rybarikova (RUS) 236320 Elena Vesnina (RUS) 2160

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 63 Camila Giorgi 9372 89 Francesca Schiavone 7083 137 Sara Errani 4144 142 Roberta Vinci 3975 157 Jasmine Paolini 3676 182 Deborah Chiesa 3097 205 Martina Trevisan 2778 206 Georgia Brescia 2769 220 Jessica Pieri 253

10 267 Giulia Gatto-Monticone 20011 281 Cristiana Ferrando 18012 294 Camilla Rosatello 16113 309 Martina Di Giuseppe 15114 338 Stefania Rubini 12915 347 Anastasia Grymalska 123

16 371 Martina Caregaro 10817 435 Camilla Scala 8318 442 Alice Matteucci 8119 449 Gaia Sanesi 7820 503 Martina Colmegna 62

Tennys, da 0 a... tutto

dI GIORGIO SPALLUTO - FOTO TONELLI

0 le vittorie in un torneo dello Slamper Tennys Sandgren (foto sopra) prima di questa edizione degli Australian Open. Lo statunitense, che non aveva mai giocato un match nel tabellone principale del major australiano, non aveva mai sconfitto alcun Top 10 prima di battere Wawrinka e Thiem e non aveva mai disputato 5 set in un match prima del successo ai danni del tennista austriaco.

96 gli ottavi di finale raggiunti da un tennista italiano in un torneo dello Slam a livello maschile. Di questi, 12 sono stati conseguiti a Melbourne. Non era maiaccaduto nella storia che 2 azzurri raggiungessero il quarto turno nellastessa edizione degli Australian Open.

6 gli ottavi di finale centrati in carriera da Andreas Seppi nei tornei dello Slam. L’altoatesino è il quinto italiano di sempreper numero di ottavi, dietro Nicola Pietrangeli (16), Giuseppe Merlo (9), Adriano Panatta (8) e Giorgio De Stefani (7).

11 gli anni trascorsi dall’ultima sconfittadi Novak Djokovic in 3 set agli Australian Open. Prima di Chung, l’ultimo a batterlo senza concedergli alcun parzialeera stato Roger Federer nel 2007.

48 i game disputati nel match di terzo turno tra Simona Halep e Lauren Davis. Eguagliato il record di game in un matchagli Australian Open, fatto registrare nel 1996 da Sanchez e Rubin (6-4 2-6 16-14). Schiavone e Kuznetsova (6-4 1-6 16-14)nel 2011 avevano giocato un game in meno.

I PRIMI 16 DEL RANkING ATP NExT GENPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alex de Minaur (AUS) 2402 Andrey Rublev (RUS) 1503 Michael Mmoh (USA) 574 Stefanos Tsitsipas (GRE) 575 Taylor Fritz (USA) 556 Reilly Opelka (USA) 297 Bernabe Zapata Miralles (ESP) 298 Casper Ruud (NOR) 29

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Denis Shapovalov (CAN) 20

10 Liam Caruana (ITA) 1911 Corentin Moutet (FRA) 1712 Elliot Benchetrit (FRA) 1513 Omar Jasika (AUS) 1514 Duckhee Lee (KOR) 1515 Pedro Martinez (ESP) 1516 Geoffrey Blancaneaux (FRA) 15

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Riflettori sempre accesi

Si accendono le luci sulla secon-da settimana di Slam e sulle fa-si clou del primo major dell’an-no. È il momento in cui le gran-

di star della racchetta cominciano a brillare di luce propria. SuperTennis segue da vicino questi primi fuochi d’artificio targati 2018. Lo fa con Mel-bourne Today, pronto a portare nelle case degli italiani le emozioni dello Slam. Le coordinate non cambiano (canale 64 del digitale terrestre, 224 della piattaforma Sky, 30 di TivùSat e in web broadcasting su www.super-tennis.tv). Il salotto d’informazione del tennis italiano torna nelle tre fa-sce orarie prestabilite. Ore 17.00 con il primo appuntamento, ore 21.00 con il secondo e infine ore 23.30 con il terzo. Si va avanti fino a domenica 28 compresa. Fino a quando verranno incoronati i primi re della stagione.

il tennis in tv

Le dirette dalla Russia a partire dalle 11.00Giovedì 25

00:00 - World Padel Tour Master SF2 Femminile01:00 - Chung vs Isner, ATP Auckland (replica)03:30 - Federer vs Del Potro, ATP Basilea 201706:30 - Anderson vs Kukushkin, ATP 250 Pune (replica)08:30 - I Miti del Foro - Invasione Vichinga09:00 - Sampras vs Agassi – USOPEN 200212:00 - Chung vs Rublev, Next Gen ATP Finals Milano 14:00 - Wozniacki vs Garcia, WTA Finals Singapore 201716:15 - Tie-Break 16:30 - I Miti del Foro - Tango Argentino 17:00 - Melbourne Today17:30 - Shapovalov vs Del Potro, ATP 250 Auckland (replica) 18:30 - V. Williams vs Garcia, WTA Finals Singapore 2017 21:00 - Melbourne Today 21:30 - Magazine ATP 22:00 - Sharapova vs Diyas, WTA Shenzhen (replica) 23:30 - Melbourne Today

Venerdì 2600:00 - World Padel Tour Master SF2 Maschile01:15 - Federer vs Agassi – USOPEN 200503:30 - Bellis vs Radwanska, WTA Sydney (replica)05:00 - Best of Coppa Davis 201706:00 - Nadal vs Murray, ATP Roma 201408:30 - Magazine ATP09:30 - Sasnovic vs Cornet, WTA Premier Brisbane (replica)10:45 - Federer vs Del Potro, ATP Basilea 201713:15 - Coppa Davis 2017, Goffin vs Kyrgios 16:30 - I Miti del Foro - Roma Capoccia17:00 - Melbourne Today17:30 - Magazine ATP18:00 - Murray vs Djokovic - Wimbledon 2013 21:00 - Melbourne Today21:30 - Kerber vs V. Williams, WTA Premier Sydney (replica) 23:30 - Melbourne Today

Sabato 2700:00 - World Padel Tour Master Finale Femminile01:45 - Federer vs Roddick, Wimbledon 200906:15 - Magazine ATP06:45 - Halep vs Svitolina, WTA Roma 201709:15 - Coppa Davsi 2017, Darcis vs Thompson11:30 - Anderson vs Paire, ATP 250 Pune (replica)14:00 - Pennetta vs Zvonareva – USOPEN 200916:30 - Magazine ATP17:00 - Melbourne Today17:30 - Sharapova vs Siniakova, WTA International Shenzhen (replica)19:15 - Nadal vs Dimitrov, ATP Pechino 2017 21:00 - Melbourne Today 21:30 - Del Potro vs Ferrer, ATP 250 Auckland (replica) 23:30 - Melbourne Today

Domenica 2800:00 - World Padel Tour Master Finale Maschile01:15 - Sampras vs Agassi – USOPEN 200204:15 - Haase vs Bautista Agut, WTA Sydney (replica)07:00 - Magazine ATP07:30 - Safarova vs Kerber, WTA Sydney (replica)09:30 - Federer vs Nadal, Roma 200615:15 - Tie-Break15:30 - Giorgi vs Radwanska, WTA Premier Sydney (replica) 17:00 - Melbourne Today17:30 - Magazine ATP18:00 - Coppa Davsi 2017, Tsonga vs Goffin21:00 - Melbourne Today21:30 - Mladenovic vs Putinseva, WTA Sanpietroburgo 2017 23:30 - Melbourne Today

Lunedì 2900:00 - Murray vs Djokovic - Wimbledon 201303:15 - Coppa Davis 2017, Pouille vs Darcis04:30 - Magazine ATP05:00 - Borg vs Mcenroe, Wimbledon 1980 09:00 - Supertennis Gold Month - Sharapova vs Siniakova, WTA Shenzhen11:00 - Supertennis Gold Month - Giorgi vs Kvitova, WTA Sydney12:45 - Supertennis Gold Month - Del Potro vs Khachanov, ATP 250 Auckland14:30 - Supertennis Gold Month - Safarova vs Kerber, WTA Sydney17:00 - News17:05 - Supertennis Gold Month - Caruana vs Johnson, ATP 250 Auckland18:30 - Supertennis Gold Month - Sharapova vs Riske, WTA Shenzhen21:00 - News 21:05 - Supertennis Gold Month - Giorgi vs Radwasnka, WTA Sydney22:30 - Supertennis Gold Month - Bautista Agut vs Del Potro, ATP 250 Auckland

Martedì 3000:45 - Supertennis Gold Month - Errani vs Strycova, WTA Auckland03:45 - Supertennis Gold Month - Chung vs Isner, ATP 250 Auckland06:00 - Supertennis Gold Month - Kerber vs V. Williams, WTA Sydney08:15 - I Miti del Foro - Roma Capoccia 08:45 - Pennetta vs Zvonareva – USOPEN 200911:00 - LIVE WTA San Pietroburgo13:30 - LIVE WTA San Pietroburgo 15:00 - LIVE WTA San Pietroburgo 16:25 - News16:30 - LIVE WTA San Pietroburgo 18:30 - LIVE WTA San Pietroburgo20:25 - News20:30 - WTA San Pietroburgo (replica) 22:30 - WTA San Pietroburgo (replica)

Mercoledì 3100:00 - Federer vs Nadal, Roma 200605:00 - WTA San Pietroburgo (replica)07:00 - WTA San Pietroburgo (replica)09:00 - WTA Sanpietroburgo (replica) 11:00 - LIVE WTA San Pietroburgo13:30 - LIVE WTA San Pietroburgo 15:00 - LIVE WTA San Pietroburgo 16:25 - News16:30 - LIVE WTA San Pietroburgo18:30 - WTA Sanpietroburgo (replica)20:25 - News20:30 - Magazine ATP21:00 - WTA Sanpietroburgo (replica)23:00 - WTA Sanpietroburgo (replica)

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News,in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Arriva il wta di San Pietroburgo liveA partire da martedì 30 gennaio, ad Australian Open appena concluso, le ragazze del circuito Wta tornano protagoniste dal torneo di San Pietroburgo. E SuperTennis torna a portare i match live gratis e in chiaro sugli schermi di tutti gli appassionati italiani. Si comincia alle 11 del mattino, per proseguire tutto il giorno fino all’ora di cena e oltre. Con un paio di pause dedicate alle fasce d’aggiornamento quotidiano con le notizie del canale della Fit. Per lanciarsi a capofitto verso un febbraio di grandi live.

Il circuito Junior Next Gen Italia si allarga. E d’altronde Michelange-lo Dell’Edera, motore primo della gara, lo aveva pronosticato subito

dopo il successo della prima edizione: “Nel 2018 allargheremo la base dei par-tecipanti”. E così è, con un’importante novità ulteriore. Il circuito, che scatta ufficialmente nella sua nuova versione il 23 febbraio prossimo, si apre anche agli Under 10, 12, 14 e 16 (lo scorso anno era riservato ai 2004, 2005 e 2006). E lo fa diventando tutt’uno con un altro circuito che ormai è un gran-de classico del panorama giovanile ita-liano, quello che nelle club house e tra i campi si è sempre definito il “Macroa-rea”, in termini ufficiali il Circuito Gio-vanile Nazionale Fit. Che assume tutta una nuova connotazione ma che non cambia nei principi cardine. Le macro-aree restano, cinque come al solito. Le tappe in contemporanea, pure. Cinque anche quelle: 23 febbraio, come detto, la prima. Poi 24 marzo, 13 aprile, 1 giugno e 7 settembre.

Abituarsi ai punti decisivi“La sperimentazione effettuata lo scor-so anno, e riservata solo a un cerchio ri-stretto di Under, è andata molto bene e così abbiamo deciso di implementare il progetto Junior Next Gen Italia”. Parola ancora una volta di Michelangelo Dell’E-dera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi. “Adesso il cir-cuito giovanile di riferimento della Fit adotterà alcune regole Next Gen perché vogliamo far sì che i nostri under si abi-tuino il più in fretta possibile ad ave-re a che fare con il tennis del futuro”. Entriamo nel dettaglio. E lo facciamo dicendo subito che, a eccezione della seconda tappa (sperimentale, vedremo perché a breve), i tesserati potranno giocare in qualsiasi Macroarea. I gioca-tori potranno iscriversi nel tabellone

giovani

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Junior Next Gen Italia,il nuovo circuito al viaParte a febbraio con una nuova formula un grande classico del calendario giovanile italiano. Dal 2018 i tornei di “Macroarea” fanno da grande prologoalle finali Atp per gli emergenti. Protagonisti gli Under 10, 12, 14 e 16

della propria categoria di età oppure a quello immediatamente superiore (a eccezione degli under 10 che per po-ter partecipare al tabellone under 12 devono essere in possesso del previsto nulla osta rilasciato dal Consiglio Fede-rale). Le iscrizioni dei giocatori e delle giocatrici dovranno essere effettuate entro 5 giorni prima dell’inizio del pro-prio tabellone; non potranno esserci limitazioni alle iscrizioni né per clas-sifica, né per numero di iscritti (quota d’iscrizione è di 16 euro oltre alla quo-ta FIT di 4 per i tornei outdoor, 20 più quota FIT in quelli completamente o parzialmente indoor).

La formula di giocoGli incontri si disputeranno al meglio dei 3 set con tie-break a 7 punti ai 6 giochi pari nei primi due set; al posto del terzo set si svolgerà un tie-break a 10 punti (per i soli under 10 il tie-bre-ak è a 7 punti). Inoltre in tutte le gare è prevista l’adozione del killer point. Proprio come nel format Next Gen.

“Nel tennis sono fondamentali i punti importanti. Abituarsi a giocarli bene è di grande importanza - spiega Dell’E-dera -. Sostituire i vantaggi a livello giovanile con i ‘punti secchi’ permette ai ragazzi di acquisire dimestichezza e abitudine nella gestione di questa tipologia di punto e permette loro di crescere da questo punta di vista”. Al-tra similitudine col formato delle Atp Next Gen Finals: in battuta sarà ap-plicata la “regola senza nullo”. Niente paura, è il no-let: se in battuta la palla tocca la rete (o la cinghia o il nastro) il gioco non si ferma. “Così si stimola la reattività fisica e non solo - aggiunge Dell’Edera, - altro aspetto fondamenta-le nella crescita dei nostri ragazzi.

Classifiche e masterDetto dei singoli match, veniamo alla formula generale. Al termine di ogni tappa verrà redatta una unica classifica nazionale che sarà utile per determina-re gli ammessi al Master finale, al quale avranno diritto di partecipare i primi

Torneo speciale? La 5a tappadà 300 punti al vincitoreQui sotto sono espressi i punti per la classifica del circuito (assegnati solo a coloro che avranno vinto almeno un incontro, anche per assenza dell’avversario).

W F SF QF 1/8F

Torneo Speciale 300 260 200 120 80

Tornei nelle isole 220 180 140 90 60

Altri tornei 150 130 100 60 40

Torneo di doppio 150 130 100 60 40

giovani

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5 giocatori di ogni categoria di età e di ogni macroarea (in base al tessera-mento). Inoltre, i giocatori classificati dal 6° al 10° posto in classifica di ogni macroarea potranno fare domanda di partecipazione al Master in qualità di riserva (solo nella propria macroarea di riferimento). Ai fini dell’ammissione al Master, in caso di parità di punteg-gio, verrà considerata in prima istanza la classifica federale e in caso di parità verranno preferiti i giocatori che ab-biano disputato un maggior numero di tornei (solamente di singolare).

Due tappe specialiLa seconda e la quinta tappa dell’edi-zione 2018 possono a buon titolo es-sere definite “speciali”. L’ultima, in par-ticolar modo, quella che si gioca dal 7 al 16 settembre 2018, avrà un punteg-gio maggiorato (come da indicazioni nella tabella in basso) e diventerà dun-que ancora più decisiva ai fini delle qualificazioni al Master. A proposito di Master, la data è ancora da stabilire ma ciò che è già certo è la concomitanza con le Finals Atp riservate ai campio-ni Next Gen. “Si giocherà allo Sporting Milano 3, come lo scorso anno”, pun-tualizza Dell’Edera. Da sottolineare che tutti i qualificati potranno benefi-ciare dell’ospitalità gratuita. Facciamo un passo indietro però, perché anche la seconda tappa è molto particola-re. Ancorché in fase sperimentale, in concomitanza della tappa del 24 mar-zo-2 aprile verrà organizzato anche un torneo di doppio che attribuirà punti con le stesse modalità della gara di singolare e, questo è importantissimo, cumulabili nella classifica del circuito. Tale tappa è denominata per l’appun-to “sperimentale” e, a differenza degli altri appuntamenti, i giocatori dovran-no partecipare al torneo organizzato nell’ambito della propria macroarea in base al tesseramento.

Data inizio CIRCOLO REGIONE Data fine

23-feb EUROSPORTING CORDENONS FRIULI 4-mar

24-mar CENTRO SPORTIVO PLEBISCITO VENETO 2-apr

13-apr TENNIS CLUB MERANO BOLZANO 22-apr

1-giu CIRCOLO TENNIS ROVERETO TRENTO 9-giu

7-set SPORTING CLUB SASSUOLO EMILIA 16-set

Data inizio Circolo REGIONE Data fine

23-feb HANBURY TENNIS CLUB ALASSIO LIGURIA 4-mar

24-mar NUOVO TENNIS PARADISO PIEMONTE 2-apr

13-apr TENNIS COMO LOMBARDIA 22-apr

1-giu T.C. LOANO + T.C. FINALE LIGURIA 9-giu

7-set MONGODI TENNIS TEAM - C.T. BAGNATICA LOMBARDIA 16-set

Data inizio Circolo REGIONE Data fine

23-feb TENNIS GIOTTO - C.T. AREZZO - JUNIOR AREZZO TOSCANA 4-mar

24-mar TENNIS CLUB CAGLIARI SARDEGNA 2-apr

13-apr CENTRO TENNIS PERUGIA UMBRIA 22-apr

1-giu JUNIOR TENNIS PALOCCO LAZIO 9-giu

7-set TENNIS LIVORNO SOC COOP TOSCANA 16-set

Data inizio Circolo REGIONE Data fine

23-feb TENNIS CLUB FOGGIA PUGLIA 4-mar

24-mar NEW COUNTRY TENNIS ACADEMY PUGLIA 2-apr

13-apr CIRCOLO TENNIS VASTO ABRUZZO 22-apr

1-giu CIRCOLO TENNIS MAGGIONI MARCHE 9-giu

7-set AVEZZANO TENNIS TEAM ABRUZZO 16-set

Data inizio Circolo REG Data fine

23-feb TENNIS CLUB 2002 CAMPANIA 4-mar

24-mar ACCADEMIA DEL TENNIS CALABRIA 2-apr

13-apr CIRCOLO TENNIS ROCCO POLIMENI CALABRIA 22-apr

1-giu COUNTRY TIME CLUB SICILIA 9-giu

7-set ACCADEMIA TENNIS NAPOLI CAMPANIA 16-set

MACROAREA NORD EST

MACROAREA NORD OVEST

MACROAREA CENTRO NORD

MACROAREA CENTRO SUD

MACROAREA SUD

Le cinque Macroaree,da Nord a SudNord-Ovest: Piemonte, Liguria,Lombardia, Valle d’Aosta.Nord-Est: Friuli Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna.Centro-Nord: Lazio, Sardegna,Toscana, Umbria.Centro-Sud: Abruzzo, Molise,Marche, Puglia, Basilicata.Sud: Campania, Calabria, Sicilia.

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in italia

Parla Michelangelo Dell’Edera, direttore del I.S.F. Fit deputato alla formazione di tecnici, preparatori, dirigenti... “E non solo, quest’anno coinvolgiamo anche i genitori. In ogni regione, da martedì a sabato”

Di GAbrieLe rivA

Nel 2018 c’è un modo com-pletamente diverso di in-tendere gli aggiornamenti dei protagonisti del siste-

ma tennis in Italia. Lo spiega nel dettaglio Michelangelo Dell’Edera, il direttore dell’Istituto Superiore di Formazione ‘Roberto Lombardi’: “In questo nuovo modello ci sarà un’intera settimana dedicata, re-gione per regione, a tutte le quali-fiche del settore tecnico”.Niente più calendario diviso quin-di, ma ogni regione vedrà raggrup-parsi tutte le date. Un esempio c’è già stato, con la tappa riservata a Puglia e Basilicata. Da mercoledì 17 a sabato 20 gennaio, è stato se-guito un canovaccio ben preciso e delineato. Uguale a quelli che ver-ranno ripresi negli altri 13 appun-tamenti in giro per il Paese.Una routine ben precisa, con il mercoledì dedicato agli Istruttori di 1° Grado (la mattina per le quali-

fiche legate al tennis, il pomeriggio per quelle legate a padel e beach tennis); il giovedì agli Istruttori di 2° Grado, con la stessa suddivisio-ne di qualifiche, e il venerdì riser-vato a Maestri e Tecnici Nazionali, le qualifiche più alte. Il sabato poi è il giorno dedicato ai preparatori fisici (1° e 2° grado), ma anche pa-rallelamente ai corsi per dirigenti dei club affiliati, obbligatori per ottenere il rinnovo della qualifi-ca ogni due anni (i dirigenti di 1° grado iscritti al corso di 2° grado hanno la facoltà di non partecipa-re all’aggiornamento per il rinnovo della qualifica inferiore).

Ci sono anchei raduni tecniciSfruttando l’occasione di una settima-na a tutto tennis, con tutte le quali-fiche coinvolte, verranno organizzati anche dei raduni tecnici: “Con i ragaz-zi e le ragazze Under del territorio di riferimento - aggiunge Dell’edera, nella foto qui accanto -. Ma non so-

Sopra, un momento della settimana di formazione e aggiornamento svoltain Puglia-Basilicata dal 17 al 20 gennaio scorso con la nuova formula targata 2018 Le settimane

dei corsi in giro per l’italia17-20 gennaio Puglia Basilicata31 gen-3 feb Toscana14-17 febbraio Campania7-10 marzo Piemonte-V.d.A.21-24 marzo Lombardia11-14 aprile Marche-Umbria9-12 maggio Lazio23-26 maggio Sicilia-Calabria19-22 settembre Abruzzo-Molise10-13 ottobre Liguria24-27 ottobre Sardegna7-10 novembre Veneto-F.V.G21-24 novembre Trentino A. A.12-15 dicembre Emilia Romagna

Aggiornamenti 2018:“Così cambiano i corsi”

lo: perché questa volta coinvolgere-mo anche i loro maestri, ovviamente, e perfino i genitori”.

Che novità: coinvoltianche i genitoriEd è questa la grande novità: “Voglia-mo continuare a diffondere il più ca-pillarmente possibile, anche a chi sta vicino ai ragazzi, il concetto basilare secondo il quale contano i risultati sul lungo periodo, non quelli sul bre-ve”. Un tema molto caro a Dell’Edera: “Spesso chi sta vicino ai giocatori nel bel mezzo del loro processo di cre-scita tende a spostare l’attenzione sul ‘qui e adesso’. Mentre al contra-rio bisogna cercare di guardare il più possibile avanti. Al futuro”.Per farlo verranno coinvolte molte figure diverse e curati svariati aspet-ti del complesso puzzle tennistico. “Ci sarà il professor Daino - incalza Dell’Edera - per tutto ciò che concer-ne l’area dell’approccio mentale al tennis, ma anche Gabriele Medri per curare il giusto modo di porsi verso l’universo dell’attrezzatura”. Rac-chette, corde e specifiche in primo piano dunque.

il sabato dei genitori,ecco il programmaVediamo meglio come funzionerà. I

insegnantie dirigenti; così si fannole iscrizioniLe iscrizioni ai corsi d’aggiornamento per il rinnovo di tutte le qualifiche tecniche, sia per tennis che per il paddle e per il beach tennis, dovranno essere effettuate entro e non oltre il terzo giorno antece-dente la data di svolgimento del corso, solo e solamente attraverso la propria pagina personale su https://tesseramento.federtennis.it.La quota di partecipazione è di 80 euro (gratuito per gli insegnanti in possesso della sola qualifica di Tecnico Nazionale e di Preparatore Fisico di 2° grado). Per quanto riguarda i corsi per dirigenti inve-ce la quota di partecipazione è di 50 euro (Dirigente di 1° grado) e di 70 euro (2° grado). In entrambi i casi la quota com-prende il materiale didattico, l’attestato, l’iscrizione all’albo e l’opportunità di sca-ricare dal portale dell’I.S.F. le slide degli argomenti trattati (sarà garantito un po-sto gratuito ai circoli di nuova affiliazione nel 2017).

in italia

raduni “incorporati” alle settimane di formazione per insegnanti e dirigen-ti avranno una vita propria. E sarà incanalata su due binari paralleli. Da una parte ci sarà il programma riser-vato ai giocatori, agli atleti. Dall’al-tro quello pensato appositamente per i genitori. Dopo le presentazioni dell’attività, curate direttamente da Michelangelo Dell’Edera e da Paolo Girella, il programma per gli atle-ti prevede tre ore di focus sull’area mentale, su quella fisica e su quella tecnico-tattica. Allo stesso tempo i genitori, sempre con Paolo Girella, apprenderanno i fondamenti dello Junior Club Italia prima di entrare nell’universo dell’attrezzo grazie al-la relazione dell’ingegner Gabriele Medri. Mezz’ora di approfondimen-to sull’influenza dell’attrezzo e delle corde nel percorso di crescita didat-tica, tecnica e fisica del giocatore.Subito dopo è la volta di Maria Lore-na Tondi e dell’importanza dell’edu-cazione alimentare per il benessere e la corretta pratica del tennis. “Un

aspetto troppo spesso lasciato da parte”, sottolinea Dell’Edera. E nel pomeriggio, mentre i ragazzi si con-centrano su altri aspetti ‘di campo’ (sport vision, area fisica degli attrez-zi e tecnico-tattica), i genitori avran-no modo di approfondire il percorso dello sviluppo dell’Area Mentale. E, nello specifico, il passaggio da bam-bino a giocatore. Un tema affrontato in prima persona da Antonio Dai-no. Per concludere, infine, ci sono le sfaccettature del significato della competizione, con Paolo Girella.

Tre parole d’ordineper uno sguardo a 360°“Insomma, uno sguardo a 360° - chiude Dell’Edera - seguendo tre parole d’ordine. informazione, in modo che nessuno possa dire ‘non lo sapevo’; formazione, per garan-tire qualità; e aggiornamento, per seguire la strada di un confronto a tutto tondo”. È questa la direzione che prende il sistema Italia nel 2018. Una direzione tutta nuova.

Il simposio organizzato dall’I.S.F. R. Lombardi dedicato agli insegnanti con qualifica federaledurante gli scorsi Internazionali BNL d’Italia

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in italia

Angelica, che poker!Quattro vittorie tra Cs 2000 e Plebiscito per un bell’avvio di stagioneper la Moratelli già n.318 Wta. Sempre nel Nord-Est un classico giovanile ricco di novità: il Memorial Raffin di Cordenons (Pordenone)

di Fabio bagatella

Angelica Moratelli è stata la mattatrice dei due Open combined di Padova, or-ganizzati tra la fine del

2017 e l’inizio del 2018 dalla 2001 Team Tennis Academy diretta da Gianfranco Barbiero al Cs 2000 Ac-quaviva (M/F, doppio M/F) e al Cs Plebiscito (M/F e doppio misto). La 23enne ex n.318 Wta, trentina di origini ma ormai beniamina di casa a Padova (si allena ed è tesserata al Plebiscito), ha confermato il ruolo di favorita e ha calato il poker: bis in singolare e doppio. Al Cs 2000 Moratelli ha regolato per 6-2 6-1 l’Under 18 Costanza Traversi (2.3/Park Genova), al Plebiscito si è ri-petuta 6-3 6-3 sulla 24enne compa-gna di squadra Chiara Mendo, nei doppi titoli con Giovanni Zennaro (2.4/Ct Bardolino) e Vittoria Avvan-taggiati (2.4/Junior Tc Arezzo). Tra le “vittime preferite” della primat-trice anche la giovane promessa, e compagna di team, Melania Delai (2.5), battuta in semifinale al Cs 2000 e nelle finali di doppio. La 15enne trentina giocava in coppia con Barnaba Zanon (2.7/Cc Corti-na) e Mendo.Molto più equilibrio sul fronte ma-schile con due finali risolte allo sprint. Al Cs 2000 il 36enne croa-to Mario Radic (2.2/Tc Ca’ del Moro Venezia), che in semifinale aveva beneficiato del ritiro del favorito Edoardo Eremin (2.1/Tc Genova), ha domato 5-7 7-5 6-4 il 19enne piemontese Edoardo Lavagno (2.3/Le Pleiadi Moncalieri). Al Plebisci-to, finale tutta vicentina con timbro del 23enne Francesco Salviato (2.3/St Bassano): 3-6 6-3 7-6 sul 20enne Francesco Ferrari (2.3/Ct Vicenza). Nel doppio, alloro a Tommaso Dal Santo (2.4/Palladio 98 Vicenza) ed Edoardo Sardella (2.4/Can. Padova)

Quante novità a CordenonsL’introduzione della categoria under 16 e i tabelloni di doppio sono state le principali novità della 15ª Eurosporting Junior Cup, 5° Memorial Edi Aldo Raffin, all’Eurotennis di Cordenons diretto da Claudio Bortoletto in provincia di Pordenone. Il torneo nazionale, fra i primi appuntamenti giovanili del 2018, ha visto gli atleti del Friuli Venezia Giulia incamerare 11 titoli su 13: tra questi, bis singolare-doppio per l’under 10 Sophie Parente, l’under 14 Valentina Gruarin e l’under 16 Angelo Rossi. Proprio il beniamino locale Rossi e il veneto Giovanni Bettella (Under 12) hanno trionfato da non favoriti al fotofinish (il terzo set è stato sostituito quest’anno dal long tie-break). Tre finali anche per l’Under 14 pordenonese Nicole Iosio, ma titolo solo in doppio.Questi i risultati delle finali - Under 10: Luca Wood (Tc Roveredo) b. Tommaso Corolli (T. Campagnuzza Gorizia) 6-2 6-4, Sophie Parente (Tc Martignacco) b. Giorgia Grizzo (Tc Roveredo) 6-4 6-3. Under 12: Giovanni Bettella (3.5/Cs Plebiscito Padova) b. Alessandro Battiston (3.4/Tc Motta di Livenza) 6-3 2-6 10/6, Aurora Corvi (4.2/T. Campagnuzza) b. Anna Dell’Aversana (4.3/Tc Serenissima Jesolo) 6-7(5) 7-5 10/5. Under 14: Edoardo Cherie Ligniere (3.3/Eurotennis Treviso) b. David Turrin (3.5/Tc Linus Porcia) 6-3 6-1, Valentina Gruarin (3.4/Tc S. Vito) b. Nicole Iosio (3.4/Tc Roveredo) 6-1 6-2. Under 16: Angelo Rossi (3.2/Eurotennis Cordenons) b. Riccardo Eger (3.1/Tc S. Vito) 4-6 6-4 10/4, Margherita Marcon (3.2/Atomat T. Udinese) b. Nicole Iosio (3.2) 3-6 6-1 10/5. Under 10 misto: Sophie Parente / Aurora Piccinini b. Giorgia Grizzo / Tristan Marin 6-1 4-6 10/6. Doppio under 12-14-16: Gregorio De Gasper / Angelo Rossi b. Gottardo Daniil Ganusevych / Nicola Gianesi 6-0 6-1, Valentina Gruarin / Nicole Iosio b. Benedetta Baratto / Martina Coghetto 6-1 6-2. (f.b.))

Le premiazioni di singolare e di doppio al Cs 2000 di Padova con la vincitrice Moratelli

su Zennaro e Leonardo Morandini (2.8/Ct Bardolino). I due tornei, do-tati entrambi del montepremi com-plessivo di €4.500, si sono giocati nell’arco di tre settimane su campi

in terra battuta indoor. Hanno par-tecipato circa 350 atleti nel singo-lare e 150 coppie nel doppio. Nu-meri che testimoniano il successo dell’evento.

circuito fit-tpra

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Di CLAuDiA PAGANi

Entra nel vivo il primo grande ap-puntamento tennistico della sta-gione 2018: a Melbourne Park si avvicinano le fasi finali di un

torneo avvincente che ha visto ben due azzurri arrivare sino agli ottavi. Nelle ultime due settimane abbiamo assisti-to nelle notti italiane alle grandi sfide tra i professionisti: in campo non solo i volti noti di Federer e Nadal, ma anche i giovani emergenti come Chung e Zve-rev. Ed ora tocca agli amatori replicare. Sta per avere inizio il primo SuperSlam Tpra del 2018 con in palio 3.000 punti: ancora poche ore e i tabelloni verran-no delineati. Ma c’è ancora tempo per scegliere la tappa a cui partecipare. In ben 17 regioni sono stati attivati tor-nei per accontentare tutti i giocatori, anche quelli che si sono migliorati fino a superare l’asticella del 4.4, limite di classifica per le competizioni di singo-lare maschile e femminile. Anche loro infatti, tesserati non-agonisti o agoni-sti con classifica attuale pari o inferio-re 4.2 possono accedere alle competi-zioni di doppio e alle All Star Series, l’ultimo gioiellino di casa Fit-Tpra che punta a far giocare i più forti tennisti amatoriali in circolazione. Potranno accedere a questa speciale categoria tutti i giocatori che rientrano nella classifica attuale 4.2 o inferiore senza guardare lo storico, a sola esclusione degli ex prima e seconda categoria.

Gli All Star fanno 13“Non avendo uno storico vincolante a esclusione della prima e seconda cate-goria, l’entusiasmo sta dilagando tra i tesserati dei circoli tennis Fit - spiega Max Fogazzi - anche perché la compe-tizione si basa esclusivamente sui 4 tornei SuperSlam, in ogni regione, e sui 9 tornei Grand Prix, in ogni provin-

Tante sono le regioni in cui si svolgerà la prima prova SuperSlamvalevole per il ranking amatoriale: 3.000 i punti in palio per i vincitori.E da quest’anno tornano in campo (anche in doppio) gli All Star. Le sedi

cia”. 13 prove per gli All Star racchiuse nel calendario che emula quello dei grandi campioni dei circuiti professio-nistici. Master finale compreso.“Da quest’anno anche i grandi prota-gonisti del passato Tpra - aggiunge Fogazzi - otterranno una classifica dedicata che sfocerà in un grande Master finale, separato però dalle Awt Finals in quanto la competizione si chiuderà con l’ultimo torneo a dispo-sizione, vale a dire con il Grand Prix Parigi in calendario a novembre. L’im-

Gli Australian open Fit-Tpra, le 17 sedi regione per regioneRegione CircoloAbruzzo Circolo Tennis PescaraBasilicata Circolo Tennis Pisticci (Matera)Calabria Circolo Tennis Gioia 1974 (Reggio Calabria)Campania Tennis Club Chiaiano di NapoliEmilia Romagna Virtus Tennis Bologna e Tennis Club FaenzaFriuli V.G. Modus Tennis Club di Tarcento (Udine)Lazio Junior Tennis Palocco c/o Centro Sportivo Eschilo 2Liguria Hanbury Tennis Club di Alassio (Savona)Lombardia Mongodi Tennis team di Cividino (Bergamo)Marche Asd Lo Stadio Tc Falconara (Ancona)Piemonte Dopolavoro Ferroviario Tennis di AlessandriaPuglia New Country Tennis Academy di BariSicilia Circolo del Tennis e della Vela di MessinaToscana Tennis 2.Zero di Camaiore (Lucca) e Tennis Fiesole (Firenze)Trentino A.A. Circolo Tennis Trento e Tc BolzanoUmbria New Pattol Club di PerugiaVeneto Circolo Tennis Belluno e Tennis Commodore Academy di Padova

portante - consiglia ancora Fogazzi - è non lasciarsi sfuggire l’opportunità di aggiudicarsi i primi punti pesanti della stagione, perché partire con il piede giusto è importantissimo per difendersi dagli attacchi dei nuovi fighters che ogni giorno allargano la grande famiglia Tpra”.Le iscrizioni sono ancora aperte e il numero di partecipanti sta via via crescendo. Non resta che scegliere il torneo preferito. Le opportunità non mancano

Gli Australian Openper amatori fanno... 17

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collezionismo

Tennis al cioccolatoPer attirare gli sportivi più golosi già più di un secolo fa vennero inseritenelle confezioni di cioccolatini delle figurine ispirate al nostro sport. Disegnate da quotati artisti dell’epoca, oggi sono molto ricercate dai collezionisti

Di FrANCo ALCiATi*

Sin dalla nascita del tennis mo-derno è sempre stato forte il legame che ha unito il gioco ai prodotti dolciari ed in particola-

re al cioccolato. Il tennis infatti è tra gli sport che maggiormente è stato uti-lizzato dalle aziende di questo settore per promuovere i loro prodotti sia con locandine, manifesti e cartoline ma anche con il lancio di figurine a tema-tica sportiva inserite all’interno delle confezioni. Sicuramente un motivo in più per avvicinare i bambini golosi alle loro “cioccolattine”.Limitandoci al mercato italiano sono in effetti svariate le ditte che nel cor-so degli anni hanno stampato per fini pubblicitari queste mini cards e tra le tante si ricordano le milanesi Zaini e Lurati, la Ferrero di Alba e la torinese Talmone.In particolare quest’ultima pubblicò verso il 1902 una interessante serie di dieci figurine sullo sport, di cui una dedicata al tennis a firma del noto il-lustratore polacco Franz Laskoff, og-gigiorno molto ricercate sul mercato collezionistico.In concomitanza con le festività natali-zie e al fine di ulteriormente rafforzare questo legame, l’Associazione Colle-zionisti Tennis, in collaborazione con lo Studio artistico Attini di Torino e l’APAC (Associazione Piemontesi Ama-tori Cartoline) ha stampato, in tiratura limitata a sole cento copie, due nuove cartoline su tale tematica.Le “postcards” propongono le immagi-ni di due rare e splendide confezioni in cartone risalenti ai primi anni ven-ti del cioccolato Talmone: bimbe al tennis in compagnia di squisite “cioc-colattine” e un buffo tennista che re-clamizza l’energetico cioccolato della ditta torinese.

* presidente Associazione Collezionisti Tennis

Golia, il piùforte che ci siaVerso la fine degli Anni Venti nasce a Torino que-sto simpatico bambolotto tennista ideato dallo Studio artistico di Eugenio Colmo (Torino 1885 - Torino 1967) più conosciuto dal pubblico con lo pseudonimo di Golia. E il piccolo ‘Golia’, il tenni-sta più forte che ci sia, augura a tutti gli appassio-nati di collezionismo e ai lettori della rivista buon tennis per tutto questo 2018 da poco iniziato.

personal coach

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Rieducazione del gomito:il lavoro isometricoDopo gli esercizi propriocettivi, la riabilitazione di una epicondilite prevede il ricorso a quest’altra pratica. Molto indicata nelle fasi iniziali del trattamento. Vediamo tre esercizi pratici spiegati e illustrati

Di roDoLFo LiSi * - FoTo GeTTy iMAGeS

Nel numero scorso si è fo-calizzata l’attenzione sulla rieducazione propriocet-tiva, primo fondamentale

step di un adeguato iter riabilitati-vo nel trattamento del “gomito del tennista”. Ora, si passerà alla fase successiva, consistente nel lavo-ro isometrico. Tale modalità (vedi esercizi nelle figure 1, 2 e 3), fra le tante peculiarità, è indicato pro-prio nelle fasi iniziali della riedu-cazione quando non è opportuno sollecitare le articolazioni o dare origine a spostamenti di segmenti osteoarticolari. Per molti autori questa tipologia di lavoro muscolare è più sicura per-ché non comporta stress eccessivi delle articolazioni, dei legamen-ti, delle capsule articolari. Inoltre, una caratteristica della contrazione isometrica è quella di permettere ai ponti di actina e miosina di re-cuperare i loro scorrimenti secondo una meccanica fisiologica graduale e progressiva. Tale caratteristica può essere addirittura più impor-tante della tipologia di contrazione stessa e non può, quindi, essere tra-scurata.

Azione staticaIn conclusione, il lavoro isometrico è utilizzato qualora non sia possi-bile ricorrere al lavoro dinamico (concentrico o eccentrico, a carico naturale, con sovraccarico gravita-zionale, elastico o inerziale che sia) o ogni volta che si voglia utilizza-re l’azione statica per agire su un determinato gruppo muscolare. La forza, che è la prima a subire un’in-voluzione in caso di obbligata e

prolungata immobilità post infortu-nio, può essere ripristinata inizial-mente avvalendosi di esercitazioni praticate con resistenze leggere e numerose ripetizioni per poi adot-tare altre tipologie più adatte al completo recupero. La forza massi-ma, comunque, deve essere solleci-tata parimenti, ma sempre in condi-zioni di estrema sicurezza. Il lavoro isocinetico (altra metodo-logia), grazie alla resistenza pro-grammabile, è molto utile per que-sto tipo di esercitazioni. Anche nel-le fasi iniziali.

* posturologo, laureato in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative

Soggetto in piedi, braccia flessedi fronte al torace. Portare il palmodi ambedue le mani a contattoed eseguire una spinta contrapposta massima per alcuni secondi (max 12). Successivamente, ridurre la spintaper alcuni secondi (max 15).Ripetere l’esercitazione.

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Soggetto in piedi o seduto. Stringere tra le mani una pallina di gomma dura. Mantenere la contrazione per circa 30 secondi. Allentare la presa. Ripetere dopo una pausa di circa 30 secondi.

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Soggetto in piedi. Bracciodestro o sx flesso ed appoggiatoad una parete, mano chiusa a pugno. Esercitare una spinta verso la parete per alcuni secondi e successivamente inibirla. Ripetere il movimento.

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racchette e dintorni

Stiamo sempre molto attenti al peso e alle dimensioni dell’ovale di una racchetta senza ricordarci che a colpire la palla sono le corde, il cui reticolo può essere più o meno fitto. E si scopre che ora Djokovic usa un 18x19...

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di Mauro SiMoncini

È chiaro per tutti coloro che gio-cano che un fattore decisivo per la performance comples-siva di una racchetta sono le...

corde. Troppo spesso però in fase di scelta ma anche di prova dei telai si po-ne poca attenzione sul fattore incorda-tura inteso a tutto tondo: tipo di mate-riale, calibro, tensione, etc.etc. Eppure è la risposta del piatto corde all’impat-to della pallina che determina spesso in modo decisivo il feeling personale con una racchetta.

String Pattern,questo sconosciutoA questo proposito c’è una specifica di ciascuna racchetta che incide strut-turalmente sul tipo di prestazione del piatto corde: il pattern o schema di incordatura. È in sostanza il numero di corde (inteso come passaggi del fi-lamento che è montato in uno o due spezzoni a seconda che si vogliano due o quattro nodi) e di intrecci che si creano di conseguenza. Meglio sce-gliere maglie larghe o più strette? E per quale ragione optare per l’una o l’altra soluzione? A parità di ovale colpire con un pattern da 18 corde verticali e 20 orizzontali o uno da 16 verticali e 19 orizzontali non è la stessa cosa. Nel primo caso otteniamo maggiore preci-sione, anche nei colpi piatti o con i tagli indietro. Nel secondo lo spin più facile da “produrre”, con grande profondità anche in difesa. Banalmente con meno corde (quindi maglie larghe) si va verso potenza e rotazioni, con più corde (ma-glie strette) verso il controllo.

djokovic, con il 18x19?Abbiamo analizzato le scelte dei primi

20 del ranking attuale Atp per capire le scelte dei Pro. E con sorpresa abbiamo scoperto anche di un cambio “sottile” ma illustre: la Head Speed Pro di Nole Djokovic non è più con pattern 18x20. Il serbo ha optato per un innovativo 18x19 (lo stesso tra l’altro che l’azienda austriaca ha scelto per il nuovo model-lo di Prestige, la Tour).

16x19, il mustDieci giocatori dei primi venti della classifica Atp all’inizio degli Austra-lian Open hanno telai con il pattern più diffuso attualmente sul mercato, quello che prevede 16 corde verticali e 19 orizzontali. Si tratta dello sche-ma corde che da subito è stato abbi-nato alle altre due specifiche classi-che del tennis moderno, i 300 gram-mi di peso e i 100 pollici quadrati di ampiezza dell’ovale. Un trittico che permette di spingere picchiare e ar-

Ma tu lo saiquante corde hai?

Lo svizzero Roger Federer conil suo 16x19

Novak Djokoviccon il nuovo18x19

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racchette e dintorni

rotare con discreta facilità. Anche se ovviamente va “contestualiz-zato”. Perchè un conto è il 16x19 sulla Head Radical Pro di Andy Murray con profilo sottile o sulla Pro Staff RF97 Au-tograph da 340 grammi di Roger, o an-cora sulla Head Prestige Mid da 93” di ovale di Cilic, un altro conto sulla ‘pro-filata’ e potentissima Babolat Pure Aero di Tsonga, un “cannone” a confronto.

18x20, la varianteL’alternativa più diffusa pare essere lo schema 18x20, con due corde vertica-li e una orizzontale in più, quindi con maglie nel complesso decisamente più strette (a parità di ovale). Sono sei su venti i giocatori che hanno racchette con questo pattern: la palla, si dice, esce di meno ma la forza per spinger-la non manca di certo a questi super-atleti. Oppure ci può essere chi, come Goffin, pur non dotato di doti fisiche eccezionali ama “sentire” al meglio la palla ed essere molto molto preciso con la sua Wilson Blade 98CV.

i casi particolariOltre al caso Djokovic ci sono altri due pattern tra i primi 20 al mondo un po’ particolari. Il primo caso, legato allo sponsor tecnico (i giapponesi di Yo-nex) è quello dello svizzero Wawrinka che, come negli anni scorsi, si presen-ta con la sua VCore Duel G97 e il pat-tern16x20, tipico di molti telai Made in Japan con ovale isometrico. Tra l’altro del suddetto modello è in rampa di lancio la nuova edizione (a febbraio).Infine il campione del Masters 2017, il bulgaro Dimitrov che un paio di stagioni fa ha inaugurato la nuova Wilson Pro Staff 97S, l’unico telaio con un pattern innovativo: 18 corde verticali ma solo 17 orizzontali per favorire lo spin (da qui la dicitura S degli americani di Wilson).

Qualche consiglio utileOltre a scegliere al meglio la propria racchetta e quindi anche il proprio schema di incordatura (spesso lo stes-so modello di telaio viene proposto in due varianti di pattern diversi) occorre farlo “rendere” al meglio. Come? Sicuramente scegliendo corde dal calibro più sottile (anche 1,20 mm) per i 18x20 e anche tensioni più bas-se (fino ai 20 kg) ottenendo più spinta. Per aggiungere controllo ai 16x19 si può lavorare invece verso una tensio-ne maggiore e un calibro più spesso.

Il belga David Goffinutilizza un pattern

corde 18x20

Il belga David Goffinutilizza un pattern

corde 18x20

Lo svizzero Stan Wawrinka e la sua Yonex con

schema corde 16x20

Il bulgaro Grigor Dimitrovutilizza un pattern 18x17

La domanda - Quanto deve essere altoil seggiolone dell’arbitro di sedia?

l’esperto risponde

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inviate via mail le vostre domande per l’espertoI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguardanti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana. Su questo numero rispondiamo alla domanda giunta via mail da parte di Marco Bosi.

La domanda completaSalve, la mia è una semplice curio-sità sull’altezza della sedia del giu-dice di sedia.Mediamente sono tutte a un’altez-za di due metri ma io penso che se quegli sgabelloni fossero costruiti più alti, l’arbitro avrebbe una vista sul campo migliore.Almeno nei campi importanti e nelle partite importanti dove però non è ancora presente né l’occhio di falco né i giudici di linea ci si potrebbe dotare di uno sgabellone di 3 metri. Volevo sapere l’esperto che cosa ne pensa. Grazie,

Marco Bosi

La rispostaMolto curiosa la considerazione del nostro lettore Marco. Sia le carte fe-derali della Federazione Italiana Ten-nis, che le regole internazionali, spe-cificano entrambe la stessa cosa.Vale a dire che viene posta al centro del campo da tennis, lateralmente a esso, la sedia dell’arbitro la quale deve avere una altezza minima del-la seduta pari ad almeno 1,82 metri e massima pari a 2,44 metri.In effetti, quindi, la segnalazione del nostro lettore, va un po’ nella direzione indicata anche dalle re-gole stesse. Per esperienza, dicia-molo subito, è vero che una certa altezza può aiutare in determinate situazioni, o per avere una visuale migliore su alcune righe, ma poi ne penalizzerebbe altre.Per esempio, non è detto che le pal-le sulle linee vicine siano così faci-li da guardare data l’altezza. Basti pensare anche alle partite su cam-pi in terra rossa, quando, dovendo spesso controllare i segni, sicu-ramente sarà meno agevole muo-versi da una sedia con un’altezza

maggiore: dovendo scendere dalla sedia mantenendo gli occhi sul se-gno, potrebbe essere facile perdere ogni riferimento visivo per la diffi-coltà nella discesa.Inoltre l’altezza della sedia è anche tarata per mantenere una relativa distanza con i giocatori, soprattutto quando questi sono seduti sulle lo-ro panchine durante i cambi campo, momento in cui molto spesso l’arbi-

tro necessita di comunicare con loro senza dover alzare la voce (o addi-rittura gridare) per farsi sentire.Infine un’altezza troppo elevata potrebbe anche comportare delle difficoltà nella stabilità della se-dia. Nei grandi tornei potrebbe an-che essere più imponente e quindi più stabile, ma diventerebbe com-plesso fornire lo stesso “modello” a tutti i campi in giro per l’Italia.

Il seggiolone dell’arbitro,secondo le regole federali,

deve avere una altezzaminima della seduta pari

ad almeno 1,82 metrie massima pari

a 2,44 metri