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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 437a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO LUNEDì 21 APRILE 1975 Presidenza del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, indi del Vice Presidente SPATARO INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA Integrazione. . . . Pago 20728 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione ...... 20675 Seguito della discussione: {( Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1975» (1971) (Approvato dalla Camera dei deputati); {( Rendiconto genemle delJl'amministraZlone dello Stato per l'esencizio finanmario 1973 » (1972) (Approvato dalla Camera dei depu- tati): BRANCA CAROLLO COLAJANNI CUCINELLI SCHIETROMA . 20722 . 20713 . 20703 . 20725 . 20675 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI Annunzio di interpellanze ....... 20728 Annunzio di risposte scritte ad interroga- zioni ............... 20728 Discussioni, f. 1571. TIPOGRAFIA DEL SENATO (11SO)

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

437a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

LUNEDì 21 APRILE 1975

Presidenza del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,

indi del Vice Presidente SPATARO

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA

Integrazione. . . . Pago 20728

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . . . 20675

Seguito della discussione:{( Bilancio di previsione dello Stato perl'anno finanziario 1975» (1971) (Approvatodalla Camera dei deputati);{( Rendiconto genemle delJl'amministraZlonedello Stato per l'esencizio finanmario 1973 »

(1972) (Approvato dalla Camera dei depu-

tati):

BRANCACAROLLOCOLAJANNI

CUCINELLISCHIETROMA

. 20722

. 20713

. 20703

. 20725

. 20675

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio di interpellanze . . . . . . . 20728

Annunzio di risposte scritte ad interroga-zioni . . . . . . . . . . . . . . . 20728

Discussioni, f. 1571. TIPOGRAFIA DEL SENATO (11SO)

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20675 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

PresidenZa del Vice Presidente ROMAGNOLI CARETTONI Tullia

P RES I D E N T E. La seduta è apetrta(ore 16,30).

Si dia IettUJra de] :p'l1aceS1SoV'elrbaile.

T O R E L L I, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta pomertdianadel 18 aprile.

P RES I D E N T E. Non essendoVii os-f>ervaz'ian:i, ill prooes,so verbal,e è appI1avato.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. È stato presentatail seguente disegno di legge:

dal Ministro delle fin.anze:

« Aumento degli stanziamenti per il poten-zia menta dei mezzi di repressione del can-trabbando» (2061).

Sono stati inoltre presentati i seguenti di-segni di legge di iniziativa di Cansigli regio-nali:

Consiglio regionale del Veneto. ~ «Con-cessione per la c'Ostruzione e la gestione del-l'autostrada di Alemagna » (2062);

Consiglio regianale d'Abruzzo. ~ « Parte-cipazione regionale in materia di elabòra-zia ne e attuaziane delle palitiche camunita-rie » (2063).

È stato infine presentato H seguente dise-gno di legge di inizia:tiva dei senatori:

VEDOVATO, MONETI, T'OGNI, PACINI e SANTI.~ ~< Concessione di un Icontributo annuo dilire 150 milioni a favol'e della fondaziane"Accademia Musicale Chigiana" ICon sedein Siena» (2064).

Discuss/emi, f. 1572.

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

« Bilancio di previsione dello Stato per l'an-no finanziario 1975)} (1971) (Approvatodalla Camera dei deputati);

« Rendiconto generale dell' Amministrazionedello Stato per l'esercizio finanziario 1973 )}

(1972) (Approvato dalla Camera dei depu-tati)

P RES I D E N T E. L'ocdime del giornoIreea il ,seguito della di'soUlslslionedei disegnidi legge: «B~lando di ipI1evisione dello Statorper J'anna finanziario 1975 », già ajplpravatodalla Camera dei deputati, e: «RendiiContogenerale dell'Amminilstrazione Idello StatoIper l'ese:rciziofinanziario 1973», già ajpIpTova-to dalla Camen dei deputati.

È isariltto a pa>r\IaII'eil sena:tO!I'eSchiettroma.Ne ha facoltà.

S C H I E T R O M A. Onorevole P,resi~dente, onol'evo1i ool1ileghi,'anche a me piacedare 'Subito atta ail oollega Rebecchini del-Il',impostazione sistemaù10a data lTheLIasua pre-gevoIe relazione a'1la compJessa ma:teria dellhi,lando e contestualmente dare atto ai col-leghi 1ntervenuti ne]}a dilsclllssione di avereaffrontato con pa:slsà.one,competenza e tonoadeguata, sia pUl'e da dirve:rsaangolazialIle,i problemi vcramente£ondamentaJi delpaesle.

Mi preme subito aff,e~e che, pm contutte le limitazioni derivanti daiLte dLfficOll-tà obietHve e dall'itnne:gabiJe stato di logoriodei mezZIÌ eLiazione disponibilii, questo hi-lancio di prev:isione si può mtenere ~ a mepare ~ strumento e insieme ~i'su'1tato di unapaliticaeconomica certamente atte:ggiClita a\rigare e a vigilam.za. Se si tiooe conto infattidl tali Hmitazioni e del loro peso, è daverosariconoscere 'in esso, come mi pare che abbia-

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VI LegislaturaSenato della Revubblrca ~ 20676 ~

21 APRILE 1975437" SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

nO fatto eminenti cOIIleghi anche in sede diCommissione, delle <linee di co9JJdotta non ri-dudbili a sole intenzioni.

È oertamente utile, per una più oompletavalutaziom.,e, considerare glti eLementi dli giu-diz'io offerti dal billamcio 'stesso in un qua-dro ~eItrospettivo riflett-ente sia l'andamentoeconomko compJessivo deno scorso anno,sia quelle modliifkaZJioni di tendenza che sisono verificate più di l1ecent'e. Quanto alpdmo punto, in teI1ffiini di reddito reale, il1974 può esser,e anoom defiJnho un anno dic~esdta, sebbene model'ata, pninoipailment,eper merito de[~a pl'oduzione industrialle cheha oontinuato a manjJ'eSlta~e IUncerto slandoment~e, .come sapete (110hanno con£ermatoin sede di pl'esentazione deLla rélazione ,sul-la situazioneeconomioa del paese li Milnistridel bilancio e del tesoro), la tenuta deg1ialtri settori è ,dsUlltruta in genere del tuttomediocJ:1e. ~ noto altresì che IUncontributonon tl'ascurabHeaJll'incnemento del :mdditonaZlional,e lo hanno dato runche l,e esporta-ziLoni, che sono risultate lin netta 1ìipresadopo ill ,ristagmo del 1973 e debbono rima-nene davvel'O il capitolo principaIe de~la no-stra vioendaeconomioa.

Tuttavia l'uheriore Vlistoso aumento delleIimportaZJioni ne ha praticamente neutir.aUz-zato l'effetto sui conti con 'l'estero, cOlntri~buendo così ad appesanti/re 110 squilibrioest'eI1llO.dreUa[]lastra lecOInomi'a; ne sono in-dlizi eLoquenti, per tutto ill 1974, il drasticopeggioramento del deficit della bilancia valu-t2ria e l'ulteriore dilatazione del deficit deMaibi:lancia globale dei 'pagcumenti.

E H frutto poi che quest'ultimo Sli:acosti-tuito per t!1e quarti dailla so'la vooe «petro-llio}} non s,erve oerto a sminuilI1e la seTÌ<etàdel fenomeno indicato.

È proprio l'andamento dei conti con l',este-

'l'O che di per sè sottoilinea, qullindi, ,la viru-lenza di un processo m£lazionistico che sd:è espllioMO sul mercruto iilltlermooon aumentidei vari indici nettamente IsupeI1iod a quellil1i11evatiin USA, Belgio, Svizzera, FTarnoia,Paesi Bassi, AustI'\Ì,a,Repubblica fedemle te--desoa e persino Gmn BI1etagrua: dlloon£rontoper nOli può ancora dirsi soltanto «sfavo~revole )}nen'ambito dei prezzi al milIluto, ma

si deve ;ritenere Letteralmente «dislastTOIso»per que,~!iiaill'ingl'OSSO,iLlcui incnemento ri~siUlta triplo di que~lo mediamente registra-to nei paeSli anz:idetti.

Dobbiamo tuttavia sottolHnerure, e qUIÌ af~frontiamo la secOillda pa'l'te del discorso r,e~trospettivo, che si t~atta di 'tendenz,eespres-se .in Tagione di anno; si .traUia di tendenzele quaH non dispettano perciò a suffddenzai sicuri segni di distenslione che, evidente-ment'e per affetto deUe ben note misure re~stritJtive, i prezzi stanno manifestando da ,cul-ounimeSli. Possiamo v,eI1amente conside~rur,eaiIlora con una oertatranqUJiLlità le pl'ospet-tive immediate Isul fronte dell'inflazioiDJe.

Altr,ettanto dobbiamo dilne per i oonti oonl'estero, almeno ,stamdo alle ultime ,informa-zioni, secondo ,Lequald si ,saI1ebbe ormai de-Lineata, neLla sezione non petmlifera dellabillancia dei pagamenti, unat,endenza ,311'10,equmbrio. Possiamo ritene!1e che con ogniplI'obabiliità in Ital senso ihanno <congilUnta~mente operato H dlanoio d~lle .espo!1tazioni,i~ vinoolo di deposito ,inl£ruttifem ,ane iÌim-portazioni le un oerto '!1iflusso di oapitali pro-vocato dalla st'I1eH<aonedi,tiizia. Di questiÌi in-dizi d:i svolta, peraLtl'O, i mirnstd ,oompeten-ti ci hanno già ampiamente ragguagliato.

Io credo che an'alloghe oOillSlÌlderazionival-gono a descniveI1e la situazÌlom.e del mondodell lavoro. Dimostrano infaUi gli indici re-tTiblUtivi ca.iloolati sui mÌ!nJimi oontrattualiche d Tedditi da lavoro neLI',anno 'Sono Itantocresciuti da compensare in pratica ,il tassodi infla2!ione. L'occupazione dal canto suo siè mant'enuta relativamente stabìle fino aquando ,l'attività produttiva, a cavrul!lo ItraIi[ terzo e irl qururto trÌlmestI1e dell',anno, nonha cominciato a mettere. Fino .ad ail1ora, lanetta flessione deU'oocupazilione agI1ilColaerastata p:mtÌicamente oompensata, oOlme è no-to, da,Ll'andamento sia pUl!1emodesto dell'oc-cupazione industI1iale e da quelllo più rHe-vante d~ll'oocupazione terziamia, ,suLla cullief-fettiva produttivi,tà peraltlro IiI dubbio ri-mane più che fondato.

A partire da OIttobre-novembI1e, ,ÌJnv1ece,si,sono moLtipllicate 'le riohi<este di oassa mte-~mzione, le :riduz~oni di orario e tutti glialtri segni di una recessione ormai dn atto.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20677 ~

21 APRILE 1975437" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Da questo punt'Ù di vista, ,di conseguenza,non si hanno tl'oppi motivi di ottimismo abl'eve trel'mine, perchè forse è da temere cheiil peggio possa aIl1cara veni1:1e, propri'Ù inconsiderazione del relaHvosucoesso dellamalllovra antin£Iazion:iJstka. Sono queste d'al-

tl'onde le preooollpaz:iJoni che i cdlileghi dientrambi i rami del PalrLamento hanno am-piamente mostrato di cOlndiVl:iJdeI1e.

Ma se non siamomusdti anCOl'a a venkefuori dal lungo tunnel del]la orisi, siamoriJusoilti però a ben capÌ'I1e che p'ÙsSiiamo far-cela veramente Merito, c'Ùme è stato det~to, deLla forza e della vMa1ità deil paese, nonc'è dubbio; merito di tutti quindi, merit'Ùanche, se non sOIP/l"attrutto, consentitemi didilrl'Ù, deHa fermezza le deIrra serietà dellapoMtiJca del Ministero dell 'tesol'O.

Il iliveHo della 1P1'0'duzione e dell'ocOlllPazio-ne è dunque mÌ1nacailatoalncO'ra da perkoHgravi, che nichiedembbero una fina:nza pub-blica e, in geneJ1a'le, un'attI1ezzatura eLi poli~tka economica atte a fronteggia:rili con unamanOVJ:1a di rikundo nOll1 ,ililusorio, tale cioèda non perdere di Vli'5Ita~l v:iJnodlo dell'effi~cienza produttiva e quel t,anta di equilibriomonetari'Ù che si può Inag!Ìonevoilmente pre-tlender;e ,in un mondo soonvOIlt'Ù dall'inflazlÌo-ne. p.ert,anto un'azione 'I1ivo>ltaa 'trar,re 1'eco~nOlmia fuori dal1la recessione senza rioaodar-la in una più gI'ave am;filazione diovnebbe, allimi 'te, anTl'Ùvemre nel bEla:noio un fattoredia:ccumullazione piutt'Ùst'Ù che di dissipa~2Jione di ricchezza.

Ho detto 11 al limite 11 per aUlldelI'e ad unaipotetica si,tuazi'Ùne ottimale in cui n dspa:r-

IDii'Ùpubblko raggÌ1Uingesse valod ,elevati. Inuna si,tuaZlione stringlente

'~ pI1ecaria, vicever-sa, sarebbe già degn'Ù dil nO'ta se la distru~

zi'Ùrne di risparmi'Ù pubbHoo non dico ces~sasse, ma ,aLmeno dimÌ'nui,sse di entità.

Quest'O, mi sembra, quaT1lt'Ùsi è cercato difare, e vorr;e~ poter dilre che si è comindatoa faJ1e, con ill biJlando 1975, di cui per l1'ap~punto 'ravvisemi 1'el1emento strntturale piùquaHHoante nell1a nettiJssima f1lessÌ1one deloosiddetto dissaving, aiiOè del risparmi'Ù pub-blico negativ'Ù, da 2.177 :a 532 mi1iJwdi.

E n'Ùn è quest'Ù 11 s'Ùlo moHvo di soddi~s£azione, pOlkhè anche i dilsava:nzi 'r,egi:srtrano

una quasi generale contrazione, p:m cons~-s.tente quella del dilsavanzo dellla pubblicaa mminist.razione, di entità ,simbolica (2 mi~Hard~) la contrazione del disavanzo cO'm-pLessivo pubblica amminist'raZlilone più azien-de aut01lOme, che rt:uttalVia sarebbe risultatamolto più signiHcativa se n'Ùn fosse quasiraddoppilato il dilSava:nw de,l1e poste. In que.sto quadro tanto più posliitivamentie va valu~tata Ila dduzione del deficit deLle fer,I1oviedeLlo Stato.

Un'altra nota oonfol'tante emerge dai fon-di gl'Ùballi: intendo diTe Ila drastlica riduzionedeglli accantonamenti preoI'dilnati per la palr-te oom'ente a fro<n:tedel'l'aument'Ù di que1l1 inoonto ea1Jitale. Si trafita certo di un aumen-to lieve, ma forse è a:nohe il massimo pos.si~b.He neUa si,tuaz,ione data e vorrei potedos'Ùttoiliineare aJmeno come una vallida lÌJ1dica~zi'Ùne di prospettiva, iCÌO'ècome segno diuna chiara volontà po~itica, di cui i Mini-stri dell hiilando e del tesoro s~ sono fattigarant,i per quanto attiene appunto 'alla .im-

p'Ùs1tazi'Ùne di una politioa di fri!]a:ncio vera~mente qusJifica'ta. Nella misura fin cui que~sta ,indicazlione di prospettiva deve tlra:dul'slin una e£fkace linea proglrammatka riman-gono da superare gli ostaooli di fondo cheimpedilsoono una miglliore:r;ipartizdone ddlaspesa pubbJica tra oonsumied investimenti.

Sotto questo prof:illo DUl1Ì'roppo Ilia struttu~:m del bÌ'1ando 1975 si presenta sOistanzial~mente .inrulterata rispett'Ù al passato. Da uncaJcolo effettuato infaUi mi !risulta che èbensÌ migHO'rata la proporzione tira spesain conto ca?lit3Jle e spesa corrente, peralt:mdi pochissimo (dal 16,1 per oento a116,4 percento); nel ,contelll1lPo però ll'inddenza dellaprima sUlllla spesa oomplessiva è soesa dal13,1 per cento alI 12,9 per oento e quest'Ùperchè, oome dice la stessa nota ministe~riaJle di presentazione, è pmticamente Irad-doppiata l'entMà dell,a voce «Irimborso pre-stiti ».

Al riguardo f~Omi chiederei se Sii possareputare meramente casuale la coinoidenzatra ill nostro primato europeo di ÌJnflazioneed una così s'ÙstalnZli-aileriduzÌJOIne dell debitopubblko. Comunque sia e tenuto conto al-t1:1esì dell' eHe>t.to cOl1rosiv'Ù che la stessa in-

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Senato della Repubblica ~ 20678 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

nazione esercita S'ul ,valore reale d~gli stan~zjarnenti, mi !pare ,di /poter condudere che,malgrado i lodevaLi sfarzi di cui ho data at~ta, 'ancora una volta Sii evrden7Jia nel bilan-cio una cronica penuria dt Xlisorse di Ìi11ve~stimem.to, cioè deLle risorse necessarie perinterveni're nei :settori che 1JUtJtiicornsirderiamoecanomicamente 'e s,ooiatlmente pnilOr.ittamiperragioni che sona ad un temp,o di strutturae di contingenza: casa, sani1:à, traspOTtJi, a~grkoltum, !eneI1gia, Mezzogiorno, espo,r<ta:l!io-lJ1e,eccetera. Al Piguardo dabbiamo comp'relJ1~dere finalmente ohe senza rilnn,ova:zJioni sa~stanziati ne}ll'oI1dinamento e Ineri.metad~ digestione Idi tutti i billan:oi del settore pubMi~co e senza una gelI1el!1a11eriForma dei mercame delle struttwe finanzialrie rdell'econoo:n1a,anche i programmi meno ambi:zJiosisono de~stinati a rimanere sulla oarta per mancanzadi risorse reaM (n'On certo per manca:nza dibanconote! ).

In merito ail pnimo proBI'ema, come hodetto anche in a,l,tre drcost,anze, si tratta diac;skurare il controlNo ,in tempo reaJle dellaspesa corrente mediante disposhi~i caratte~nizzati ,dal] mass'imo automata,smo possibirJ,e,e di impostare la spesa in OO[1to capitall'e se~conto i prinCÌpi ed i metodi della program~mazione di bilancio, che san,o a soH capacia mio parere di trasferÌire la programmazio~11e economica dai siQgnr di un dti,rigismo~ to~tale ndJa reaJltà viva e dlinamica di queHamoderna eoonomia socialle di mercato chenoi preferriamo. E una eSligenza che abbi'amotrovato sottoHmeata anche m,eJil'altro mmodel Panlamento datI relatoI1e e da FerrariAggracLi.

Circa l'altro probLema, non OCOOI'ireungrande s£orziQ intellettual:e per delineare loimponent'e compless,o di provvediimenti in-novatOlri ,che la si,tuazione ormalÌ! prospettain termÌini imperativi e oserei dire ultimati~Vii.Basta guardarsi rÌ1nt0IT10a conSlÌiderare los'popolamento della bOI"sa 'Valori e la corJ:'&laiiva v1Q['atiHzzazionedel capitale di dschio,l'ipertrofia dell oomparto obbligaziona'I1Ì'o ela oonseguent,e iÌil.nmobiLizzazione del sÌiste-ma credÌJtizio, ,la degradazione del oontr,ollosodetario a feniQmeno di latifondi'smo e tlaparallela carenza di efficaci srfJrumenti di evo-

luzione tecnico-eoonomica delle im,pres.e di~namiohe per rendersi conto che queste, edaJ1.re ancara che si (potreBbero :elencare, so~no tutte maniJfestazioni partiloo;Jlari da un me~desimo pmoesso di diSlint.egrazLone dcllestrutture finanziarie nell!l'econOlmia, mel qua-le non da oggi d stiamo sforzando di indi~viduare ill vel'O nodo di una ari!Slidi f,ondoche tIravagHa il noS/tm paese da molto tempopr1ma ohe esp'101dessero Ila conHittua:Htà :sin~daca'le e [l'uraga:na petrolifero. Questo è unaspetto che mi sembra sia rimasto un pa'in ombm nel corso del dibatltJito.

Sono d'aooolI1do oon iil relatore e con chiha ribadito ,che il prablema del pet'ro1io nonpuò essere consrderato iìl dato di partenzadella crisi. Ma il problema è qudlo che è ela vicenda oi è senza dubbrilo di msegnamen~to per menziona're a>laune dellle conseguenzedeformanti del pnoOeS'sonegativo di cui stia~mo panlando.

Di fronte alle critiche :rivolte a una poHti~ca autostradale non sempreavveduta e auna specie di smania che ha dissem1natosulle nostre coste un'esorbit,ant,e industriaipetlf'akhimilca saremmo oUJriasiIdi sapere per-ohè mai i medes.imi ori,tJiClistentano a ri~cono.soere l'origine vera di taLi ecoessi in unmeccan1smo ,finanziario artifidoso, che Isolopoteva lincoraggi,aJ:1e10 sviJluppo dei proble-mi in questione oltre ogni llimirte di con-venli,enza economico-soda,le.

Da parte nostra restiamo dJell'avvirso ohepropri,o una più esatta oompJ:1oosione e unaplÌù conretta utÌlHzzazione deUeregole di unaeconomi'a sociale e di mercato avrebbero ingran pante dissoho quei programmi cheStono esempi di una progmmmaziiQne di bi-lancio mancata; qualcuno pan1la addirittturadi una programma:zJione di bilanciiQ aLla ro~vesda.

,Per verificare la [possibilità di 'superare lacrUsi energetioa cOrn mi1sure non con'trariema conFormi aMe 'I1egole deHa cosiddetta e~conamia sooi:ale di mercato e per rendereiconto, almeno in patrte, del motivo per cuiJJImalessere è espl,oso proprio nell momentodn cui si è Iraglgiunto ill benessere (quandoin ognli campo das,c.uno 'Pr<etende di ott<ene~I1etutto dando d,lmeno possdibHe, nella corsa

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20679 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

all'avere, secondo uno 'SlPirito grettamentepossessivo e uti'liitaristko nelllla ,Lotta di o-gnuno oontl1o trut1:Ji,intendendo per 'Ùgnunoindividui, gruppi, nazi'Ùni) Iper renc1eJ:1Cicon-to di ciò desidererei, se la pazienza dei col-leghi me lo conoede, nkhi:amare le modaU,tàinàzial1i della Cl1isi stessa e i termini del di-battito che subito divampò da noi sott'Ùl'effetto dello choc.

Slin da allOlra eravamo del parere che laesplosione deMa odsi enengetica nel quadrodella generalle HevitaZJione dei prezzi dellematenie prime ponesse lai paesi consuma-t'Ùri, e specialmente a quellLi de1!a CEE ,e alGiappone, un pmblema di finanziament'Ù ag-gh.1Jntiivo di un di,sav,allZJo istrl1'ttu:ral,e che nelcomplesso veniva emergendo dai mutati ter-mini di soambio con i,l mond'Ù non indu-s1:JriaHzzato. In sostanza, 'Viec1evam'Ùnell'au-

ment'Ù accelerat'Ù dei pI1ezzi ,Ìntei:mazlionali ditutte ,le materie prime non un sempmioe epi-fenomen'Ù di una oongiuntura ,mondilal:e in-flazionis1tica, bensì 11',effett'Ù'indotto del pro-

cess'Ù seooilare di industrializzazi.one dell'Oc-ddente; lil quale ,elffett'Ù indo1:to tendeva atras£ol'mare i paesi avanzati in debttoTi equelli arretmti in medi,tori, ,corn4ermando laefHoaoia autoconrettiva a lung.o termin,e delmeccaI1li,smo de~l'<eoonomi'a di mer.cato, cheta]uni inveoe rÌitenevan'Ù destinato ad aocre-scere aH 'infinito i diSl1ivelli mondiaJ1i di ric-chezza. In pa:rdle pover,e, sii generallizzava agran pa:rte deilil'Ooddente qU!eiUa che ci pa-reva da sempre una propensione tipioa delnostro paese aLl'lÌ'mportaZlione inetta di oa-pitaJà, ivi oompJ1esa la neoezione di investi-men 11idi'retti.

Considerando !le pJ1Ospetti've meno imme-diate, era n.ostm opinione a;ItJ1esìche la cni-si energetka fosse insdlubi<le al di £uoni diun qua~'l'O di ,oOlllaboI1aZiioneoccidenta,le co-me quelllo che ben pI1esto Isisal'ebbe delinea-to atHa oonfemnza di Washington, e la ouipdma conCl'eta manifestazione si è avutacon la 'Costituzione dell'Agenzia internaziona-le detl'energia (AIE).

Dal combinarsli dei due suddetti ordini dIvalu:taz,i:one isoatur.Ìva il nostrofeJ:1Illo rifiutodel ris.orgente ,approccio billa:terallis'uÌico, ilquale, anche a prescindere dall'amara Lezio-

Discussioni, f. 1573.

ne degli aIllni t'renta, ci 'sembrava e ci sembratutt'Ùra la migliore tecnica di S'vendita falH~mentare a\PiPlkabile ad una economia indu-striale.

Secondo noi, infat1:Ji" era ed è pI1evedibileche i,l mercato energetico Isarà ca:I1atterizzato,a lunga scadenza, da una gamma cresoentedi altemative e quindi da un crescente gra-do di sostituibil1tà dell1le fonti Isia lin sensosettoria:l,e che lin sens'Ù geog:mfko. Se cosìsarà, la sua struttura 'ÙrizZiontale e la suaconnaturata dimension,e mondlialle ne Tisul-terann.o inev:itabi1menteacoentuat,e, oosì dadhadire arrzkhè 'ridimens,ilona:J:1e il primatodi~fficienza e pertanto 11',iInSOis1:Jit'llibiliitàdel-le imprese mulbÌlnazionlal,i ai tii:n:isia deJ.['eco-nomidtà dei rifomimenti che della capillari-tà dei caJnali di approvvigionamento e disbocco.

Un mercato di ampilezza mondialle, nelquale .operassero imprese di dilmens,ioni mon-diali, n'Ùn .ridul1Iìebbe Ituttav,ia i Governi, co-me potirebbe semhrwe, lall ,nu.o10 di ~nertispe1:Jt'atori; alI contmI1iiO, imporJ1ebbe ,loro ilcompito 'importantissimo di sooraggianne ledistorSli.oni monopolisrt1che mediante un'azio-ne sistematica, essenZlilail,mente conoertata sul

pian'Ù multHa:teral,e, che dovrebbe espHcarsitant.o alll'origilnequanto al oonsumo 1Ì:n mododa preservrure la IHbertà di ingresso e diespansione di tutti gli 'Ùipe;ra:to>ri,ailfine delllarnassimaef£idenza oomplessiva deJ slÌlste:rnaenergetko.

Del J1eSlto,oont:r,ariamente a quanto sostie-ne un''Ùpinione che ,si appaga deLle :facili ap~parenze, anche nel settore energetioo l',im-pI1esa multinazi'Ùnale eLi per sè è tutt'altroche sinonimo di n;IonopoH.o. La sua lidenti-fkazione cdl monopolio songeimatti propriodalUa ,falsa prospettiva sotto oUlÌisi nasoondela stridente con1:Jraddizione fra l'ampiezzaplanetaria del suo .orizzonte operativo e laanacronistioa ,frammentaz'ione dell mercatomondiale in sottosistemi didimensioillii or-mai troppo ristrette; contraddizione che p'Ùi:finisce davvero percrÌlSlta!l[izzaJ:1e 'loca'lmentesi,tuaz,ionlÌ di monopol1o o di oligop(j1Ìo. Ciòs:ignifka, in generale, ohe il pes'Ù dei mon.o-polli ilJ<eM'economia mondiialle è un problemaohe, almeno nei t!eJ1mini a noi finora noti,

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21 APRILE 1975

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437" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

~iguarda l' aggi, non un damani in ,aui, cal

superamenta delJe ha:rniere rnaÒona1istichee deHe a:1tre analO'ghe restriz:ianIÌ artificiosedd mercatO', lIe escresoenze manapoliSlticheverrannO' grandemente ridimensionate senon pr,at'itcamente eliminate.

A frO'nte di questa tendenza ervalutiva, fini~rebberaper dilmostJrarsi sempl'e più ineffica-ci, e al tlimite cantroproduoenti,le ipO'tesidi nazianalizzazione nei iluaghi di produ:zjio-ne e di consuma, che al momentO' vedia:matallvo:ha minacciate e tal'alltira attuate sIU!U'on-dia carta della mO'da che lIe ha ripontate inauge; ,e 'rÌtsul,terebbe ,altresì in tutta .la suainazrr:onalità quello che di taiLi pragrammioastituilsoe J',indispensa:hille .camplementa, va-le a dike ill sistema di soambi bilaterali, cantutta quanta essa oampoI1ta ,in fatt'O di an-Heoanamica duplkazÌJane di ,impianti, flatte,~eti di rudduzione, mezzi di tmsporta, eCDe-tera.

Tali cansiderazioni danna lUna idea dei li-miti che purtrappa sono imp1idti nel:la no-stra p'O'litica pet,rolliifera, quale espressia-ne nell''Omonimo «piana}} ,redatto l'annO'scarso.

IiI difetta più ,evidente mi sembm che can-sisrta, gururda casa, neHa sUla oanceziione inchialVe di mel1cata 'stlrettaJIDente nazianale, laquale evidentemente non è compatiihi'le cannes,su:na paHtica ohe non ISliaçonsapevalmen-te rivailta ad una sostain:zjila:le stataiHzzazionedel seUore; e abbiamO' appenariJlevato quan-ta poca questa abbiettiva sia da candividere.

Inaltre, panticalare ancor piÙ silgnificat:-vo, manca a tutt'O'ggi un organica caO:I'Idina-menta temporale e strumentale can lUIll piùvaSlta pragramma di i'rasformazione e di svi-[uppa ddI'intero sistema energetioa, quasi

che ,J'iipatesi del petroli'O debba reputarsipl1edestinata ad una sorta dieternÌJtà.

Nan manca però, nè, date ,le !premesse, po'-tev:a ma:ncare, 'l'ilmposta:zjiane bilatera:listicadei rappo.rti can i !paesi rp:mduttmi, sebbenenabilliltata dallla prefe:Genza per li casiddettiaocardi di 'sviluppo gllaba:le.

Ta:li aoca['di, vioeverrsa, se stipulati nel qua~

dI'a del:la più vasta concertaniane mU'ltillruLe~irale, ad esempiO' in sede ONU, OCSE, GATTo FMI, potJ~ebbem castituÌ1re i piÙ efficaoi

strumentli di at:tuazione di quel programmadi sviJuppa mO"ndiale equ!i:librata che già al-tre volte ha arvuta madòrli definiTe indispen-sabile e indiffeI\ÌJbi!le per evidentlÌ! ,ragioni, oheattengonO' tutte ailla fondamentale sOlLi:dal'.ie-tàdi inlteressi e di destini del genere UtII1ana.

A ben riflettere, calTI gli accardi bHaterali,

oiO'è plratkamente can ,illbaratta, ci Sii vorreb-be sattrarre a'lla marsa deli prezzi ,inte:rnazia-nah cor:renti e aHe cons,eguenti difficaltà diregaìlamento vah.1Jt,a:J:1ia.Si tmtta in 'realtà diuna scaroiataia li1lusaria. H prezzo ::reale del-le 'impartaziani sarebbe infa:tti pari al costaintJerno di pmduzi'one dei beni dchiesti incontropartita, più un 'savrappreZ2Ja di mano~pOllia, più un altro probabi:le savrapp~ezzo diadeguamento lTIel oasa, che mi Ipa::re fra 1'al~tiro caS'tittuisca la iregala, di 1~1JCool'didi formi-tura a lunga scadenza a ad esecuzioaJ.ie gra-duata nel tempo; le nan sarebbe certa unprezzo inferiore a quellllo di me~ca:ta che nansi varnebbe pagare. Inah~e parole, si deter-minel1ebbe un trasfenimenta netta di ricchez-za almenO' pari, e can ogni prababilHtà, an.zi, a:ssai superiore a quellla che S'i saIiebbeverifkatJa per efifetta del pagaJIDenta del prez-

zO' internazionale del petrallio.

Ma allora, setI dsru:hata deglli accO'rdi inquestiane deve essere comunque una redi-stribuzinne deIla ricchezza atltmt'le e pO'ten-zialle su scala pìlanetar,ia, nan manaana pra-cedimenti mena macohinosi e caotici per !J:1ea-lizzarla. l\il,i :riferisco al rioicJ1aggi'O spazialee a'l conSOiHdamenta temparale degli impie-ghi di capitale attrav;ersa i cana:li di u:n au-tentricamercata finanzl1awia mondia/le, la cuiformaZJiane, cant,ra:riamente a quanto maltiritengonO', pI'apJ:1ia ara sal1ebbe dI mO'menta

dii'pramuave:re, traendo m'Otiva dalle p:ms'en-ti difficahà per eliminare anzichè :Gafforza-re gli astacali aIÌ mavimenti .ilnternazianalidi capitale; quegli ostacoli ohe, Lungi dalcO'ITIiprimere, ,finiscanO" !per alimentare la 00'1111-ponente speou:laJtiva, v,ista che, oame dav:reb-be essere armai paoifka, lin definitliva i ca-pitali, con le buane a can ìle cattiv1e, si spo-

stanO' comunque. Detta per ,ÌJncisa, mi sem-hra questa <la oamune esigenza di fonda delpiana Cadi e del piana KisslÌlnger, al di làdelle differenze che pUl:re esistonO' ,e che del

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resta nessuna si sognerebbe di ridurre ra tra~sourabi'li dettagli.

P<I!vlando della pass:iJbi'liltà di er,rom ,e del

mO'da di evita:di:, varrei asservare che in ma~tenia energetica, oltre al cattiva esempiO' del-i'esaspera:ta bi'lateraHsma goIHsta del s~gnarJobert, ormai accantanato ma fina a paca

tempO' fa invidi,a:ta da malti dilinoi ohe cOil1si-gHavana di imita:rila, ila Fmncia oHre anche

l'esempiO' di un progmmma di sviluppa chedavremma davverO' prendeDe a mO'deUa. Ob-biettivodel pmgramma è dJi massÌimizzare ilgrado di sastHuibilità delle diverse fanti dienerg)ila in maGa da liv,el1rurne i prez~i rispet-tivi: agni ahra cO'mmenta è superf11ua.

In cO'nclusiane, cansiJderata ill gmduale ri-tanna deima F,mnoÌa alla pratica deHa oO'ape-razione ocddentrule, la netta tendenza al ri-bassa che ,il prezzo del petmilio sta manife-standO' da diversiÌ: mesi e ,le eVlidenti diffical-tà che .iJncamindano a minave ,Ira cO'eSiionedell'OPEC, è facile dedume se aNevama ra-giane a tO'rta a I1espingeI1e lIe i1:lrusO'niesedu-zÌ!ani dell'antÌ!acddentalisma e deil ,f1i1IO'ara-bisma.

Dal ,caNacar:sli dellla cdsÌ! eneI1getica nel ge-nemle processa di depauperame:nta Hsica edecalogioo del nos1Jm pianeta Isi sana va1lutitrarre uheriori e più mdicali motivi dÌ! ODn-testazione nei canfronti de~l'eoonamia dimercato, in vista di un «nuava model,la disviluppa}} che, pera!1tra, [lon sempre e nan

da tUltti è ben delineata, ele rare volte chela è, ci rioorda trappa un mO'delila che ses-sarnta anni di esperienze hannO' ISOvediitato or-mai lirr:imedi,abilmente.

Ebbene, 'anohe prescindendO' dagli ingre-dienti che I1endona iJr:imedio quanta menasO'spetta, l'O creda che il Itrauma ecoilogicadimastI1i tutita il oO'nÌ'I~ar:dodi quella che vOrr-rebbe ,far intendere la concezÌ!one 'antimerea-to del « nuova modeLlo», paichè talle trauma,a cO'nti fatti, nan ha altra origine se nandalla pI'etesa, cantraria al puro ,e semplicebuan senso, di pO'Iter eantdrnua:re lindernnita-

I

mente ad intrO'durre nelaiJrouito di UJIlaeco-namia dinamica dei beni, came appuntol'ambiente, le r,isÙ'rse Hsiohe, ecoetera, valu-tati sempre al prezzO' n~Ua a pressochè nul-110di partenza, qil1<1!siohe fassera da:ti per

sempre al difiuori di ogni mercatO' e£fetrti~va a patenzk\Jle. Ciòequivall,e a dive, in lineagenerale, che portremo rimedi!a:re agLisquili-bri pravacati da run presuppO'sta ODsì i:l'ra~,~ioneva\1e se e in quanta i benÌ! di cui sopradiverranno in quaikhe mO'la :suscettibili diuna prùI1igDrasa imputaZJiane di pI1ezzo, ciaè,in sostanza, se faremO' funzionare l'eoanomiaallil'inairca come se quei beni av,esse:ra unmemata: eooa lill vet'a « nuava mO'dello di svi-IU!ppo», un modella ohe pO'i nan è nemmenotanta nuavo, data che consiste in criteri 10'-gici e rega[e pratiche di valO'I1e permanente.

AMO' 'stata attuaLe Isal'ebbe difficlille dirnedi più. Il sua cancreta moda di aperare in-fatti dipenderà da!U'ulteI'iol1e chiarimentO' diimplicazioni marllta campllesse, che lasaiamovalentieri aLla oampetenza degLi studiasi in-signi che se ne Istanna oocupanda. Sul ;pianostrettamente pratica, poi, essa oompaa:-ta nèpiù nè mena che la reViilsliane de~le basi fi-sieo-tecniohe deill'ecanomia industda:Ie oomenoi la conosciamO'; della qualI ,corsa già sonosegni eloquenti, a LiveLlo mandiale, 'l'emerge-re dei nuarvi sistemi di riuti1izzaziane, in ClUiio vedrei addirittura l'embrione di un divensa

mO'da oamplessiva di, produrl1e, nanèhè ilg,mdua[e del:ilnearsi di una ,stmtegia di rias-

settO' idrogeolag)ka del suala e di boni£icagenerale dell'ambiente estelina, esigenze que~ste ultime ehe [leI nastrO' paese, cam'è naitO',

sana rispettivamente a:Ua base del iI':apportaDe Malichi e de[ piana ISVET,entiramhi, pur-'trappa, in attesa tuUara di 'l1IIl :ini~io di at-tuaz,iane.

Questi segni pl'eannunciano moclifdche sa-stanziali in tutta una serie di fandamentalirapporti: fra l'uomO' e la macchina avvero

!'industria e, attra,verso l'inidusltria, fra l'ua~mD e il suo' simile.

Al riguardo possliama affermare, con unadase di enfasi fO'rse ,eccessiva che rispeochiatuttavia :il significato profanda della tenden-za, che un diverso tipÙ' di mediaziane tecna-logica farà riviivere Ila natura ad un livellO'di OIl1dine superiore nell'ambHo dei rappÙ'rtiumani, segnandO' il p<l!ssaggiO'da un'eoanomiache finDra si è limitata a «consumare)} lanatura stessa, cioè da un'economia sostan-zilalmente pr'Ìmitiva malgradO' le apparenze

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21 APRILE 1975437'" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

a:vanguaI1distiohe, ad lUna ,economia intentaa stimolarla, patenziarla, arricchirla di signi-ficati e di valori ad un tempo economicie sovraecanomioi, ,intenta, in definitiva, a« pradurla }) a quanta meno a riprodurla 00.me casa d~Ll'uomo.

È in atto così ,sotto i nostri occhi quelloche patremma definiJ1e un pl1Ocesso di re-sponsa:bilizzazione deLla tecno'logia. ,In !par-ticalare, decade .la vacua conceziane pseudo.manageriale della tecnologia come fattoreautonomo o variabile indipendente, delilasviJuppo vecnologico come processo auto-generantesi, e della tecnoorazia a tecnostnrt-tura came elementO' rdestJinato a sovrappo~si,ad egemO'nizzare e in ultÌJma a t.chiacciarela componente e il mO'mento imprenditorialedell' economia, nel quadm di una presuntairreversibile tendenza alla rdisintegrazione e

fina'le estinziane del rualo e della JJrgura stes-sa dell'ill1lp'renditore. Al suo posto subentrala chiam nazione di unatecnaloEia eterordi-retta, cioè go:vernata da IS'COIpiche sonoal di fuari e al di sopra di essa, come delresto la tecnalogia dovrebbe sempre essereper definizione. La funzione e .lareS'ponsa-bilità imlprenditmiaIe tornano così, com'è ,10-gioo, ail oentro di un sis,tema econamico.so-ciale funzionante su basi di accresciuta con-sapevolezza.

D'altra canto, Siiè potuto parlare di eclissedell'imprenditove, e farse ,se ne parlerà an--cam per quaLche tempo, in un senso del tut-to impropria, che denota una scaJ1sa cam-prensione 'Sia della funzione tecnol'Ogica chedi quella imprendiJtOlriale. Se il t,ecn1co in-fatta. assume itl controlla dell'impresa, nonvuOlI dire che l'iimprenditore scampave; alcontraria, vuoI dive che il tecnioa stessadiviene imprenditare. I :risultati di gestianela rig:uaI1dano oome imprenditore, n'On cometecnica; e se, cOlffie imprenditorre, egli niescea sottraI1si alle conseguenzje di eVlentuali in-succeSlsi economici, è segna 'Soltanto che a:isuai poteri di impvendiJtore non corrispon-dono le neces:sar,ie pvoporziona1i r:espansa-bilità, ma questo di per sè ha ben poco ache vedeve can la sua originaria qUallificaz:io-ne professionale e maltO', invece, oon difettidi ,legislazione e di OIrgamizziaz:ione che save'l1~t,e incomggiano, speoie nella grande impresa

costituita in società per azioni, quello ohe po-lremmo definire ill divorzio fra la titolarità ela gestione dell'impresa sltessa.

Una conferma significativa al riguardo,e direti anzi Il'a più significativa, proviene da,lfaDbo che una tecnO'struttura senz'altra scopoche l'autosvihJippo si risolve in qualcosa chepare il suo esa tuo oODltJ:1ario ma inJ1ealtànon lo è, vétlle a diI1e la finanza pum dellehoMings tuttofare, le quali in genere t:rag~gona arigine daHa prOlpensione allo straripa-mento fétlcile di impI1ese benef,ic,iarie di spe-cifiche situazioni settoriali di predominio.Siamo tutti d"acoordo nel consilderwre similisviluppi v'iziati in paJ1tenza SOlttO il profilotecnica-eoonamico, perchè dettati da terminidi convenienza ohe sOlno falsaiti daHa svalu-taziane di alcuni parametri economici diimportanza fandamentale. Se si tiene cantodella loro evidente intima connessione congli effetti der,espansabilizzanti del model1adi gestiane «di,ssociata», ne cOlnsegue chela responsabilizzazione delLa companentetecnologica non può lattuarsi se non rican-ducendO'ne l'opemto sotto il cont'rol1o dellcapitale del rischio e, per tale v:ia, sottaH più ampia cantrolla del merlcato finanzlia:-ria e infine del mercato tout court; e neconsegue altnesì, cOlme volevasi di!mostrare,che detta responsabilizzazione fa tutt'unocon la l1eintegraziane deiIla identità :impren-ditariale in forme 'adeguate allla complessitàstrutturale dell'imprelsa mO'derna e alla cre-

S'cente Iproblematidtà di lUna dinamka Isocia-le sempre più fluida e incalzante.

Tali ragioni eli novità, che nlegli anni pas~satialIimenltarano anche da noi un certa di-scarso sO'cialogico sull'« imprenditO'I1ialità alhiViiO'», ribadiscono ililViece più che mai, 01-tmchè l"insopprimiibililtà dell'elemento im-prendi,toriale, anche l'indissoluhilità dell bi-

nO'mio impresa-mercatO', qualora ,la si con~cepisoa correttamente oome .legame organicodell'impresa can un me:roato che, lo vedremO'fra breve, per moIti segni tende ormai aca:mttelfizzarsi, per dirla con gli espervi, daun crescente ,grétldo di« trasparenza », eSfPe1-lendo da sè i fattori di manipolaziane e didistorsiO'ne che i centri del poteve economicai,r,responsabile hannO' cercato, e non senzasuccesso, di introdurvi in dOlsi massicce.

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Senato della Repubblica ~ 20683 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

A !raippresenta~e l'insieme di queste defor-mazioni si IpJ1eSltameglio di ogni altr'O, credo,H teI'mine di tecnollatria, che non a caso oggiC'OTre su:Ira bocca di tutti con un intirecdodiSlignificati culturali ed economici, da runlato indicanti neLl'autog:Iorifkaziane dellatecnostruttura, cioè nel cultO' dello stnlmen-to fine a S'è st'esso, N tratto tipica di unavisione del mondo sostanzialmente feticiSivi~ca che costituisce, ÌJn ultima anaLisi, la Tadi-cale negazione del moderno spirita laica esdentimco che ha generato la tecmalogia;dall'altlro esprimenvi nella callocaziane im-propria dell momento teonologica l'immaginedell'uomo che si dice ridotto ad una soladimensione, ossia modellato su misura perquello sviluppa economica di tlipo unilaJte-

l'aIe che per l'appunto pO'stu:la la maJnomis~sione del meccanismo di meI1cato in funzionedJ bisogni pa>TZliali o ,inaut,entid, e che alungo allldaire, di conseguenza, come accadeogni volta che una cODda troppo 'tesa si spez-za e cOlme lin effetti sta aiccadendo davantJi anoi, si rivela, alla luoe deglli eventi econo-mki prima ancora che delle mode intellet~tuali, privo di destinaziane a semplicementeprIva di senso perchè .ignat'o della mult:idi-mensdorn:alità del valore «uomo ».

Il fondamenta:le ,insegnamento dei grandimaestri dell'economia ilibem, Roepke ed Bi-naudI, ,riceve così dai .6aHi quella ,testima-nianza eloquente che talvolta puT!trappa èmancata, e spia:oe dovevlo constatare, da pair-te di colora che pUI'e se ne proclamanoi discepDli primogenitJi. Quell'insegnamentO'vuoLe rkDrdare agLi immemOlTi che le offeserecate alla complessità della natUJ1a deJl'ua~ma e la semp1iHcazione violenta ,e arbitraTiadeUa sua vera immagine coincidano, tin defi-nitiva, con le ragioni profonde ddl'inefficti:en-za economioa e del dissenso sociale. Possia-mo quindi avvalercene come del Piiù efficaceargomento per res:pingelie Slia la ;tesi neo-oscuranti!slta, che non rioonosce nelle mani-festazioni devianti della ;tecnolO'gia un rifles-sode! perenne nischio delrla lli:hertà incom-bente su di nni, ma vede llE~lla tecnologiain quant'Q tale l'ultima incarnazlÌone del de-monio; ,sia ~a tesi pseudoprog:ressiiSta chesebbene rifugga, al pad di noi, dai seffipliÌCi-stid anatemi conltlro il conceHo di tecnolagia

21 APRILE 1975

e altresì percepisca, pum d'accordo con nDi,il rapporto esiSltente fra i sattopr'OdOlvti inde-siderati dello Siv;ilUlPPD tecnologico ed unalssetto ineffkÌJente del mercato, tuttavia, adiffer;enza di noi, ravvisa in tale ineffioienzanon il risu'ltato di manipolazioni a:rtJinciosee di sovra:pposizioni forzose a:lla Ilogica dimercato a lungo andare insosrtenibili, bensìla sbooco della naturale tendenza evolutivadel mercatO' stesso, cosiocrhé basteJ1ebbe but-tare alle ortiche l'economia eLimercato, conmetodi rivoluzionari o meno, per aprire al-l'umanità intera la prospettiva di uno svi-luppo tecnOllogico libero da limiti deterioricome base di un vero e proprio progressusad infinitum in tutti ii loampi.

Nel risorgente oscurantismo è facile co-gliere quella che chiameJ1ei la paura del due-mila. Per quanto il Club di RO'ma e l'Istitrutotecnologico del Massachussetts si sforzino di

I rivesltrrlo di panni scientifioi, questo atteggia-mento dimissionariO' merita Ja fermissimariprovazione di tutti gli ispi'r'Ìrti liberi, con:sa"pevoli che !'insorgere di nuovi e anche piùgravi problemi dalla vittoria !sui mali antichicircoscrive i limiti storici ma nan dimostral'inuti,!ità degli sforzi teonologici, nè inveropotrebbe dimosvrarlo senza dimastrare altempO' stessO' :!'inutilità e l',insensat,ezza dellapresenza umana del mondo, alla cui conser-vazione pure si ,dkono votati i predicatorideUa nuova ApocaHs1se. Il ritorcersi del pro-greslso tecnologica contro il suo artefice nonrappresenta nè una sanzione della primitivacolpa di Adamo, nè un affronto alla dignitàdeHa sua stirpe che ha cantinuato a cogilierei frutrti dell'aLbero della conascenza, ma piut"tosto una sfida, nO'n la pJ1Ìma e nan certal'ultima, alla quale l'Adamo modernO' sa didaveI' risp'Ùndere non già cercando scampoalla tempes.tadel dubbio eaill'inC'ubo del fu-

turO' nella Ca'veI'llia degli antenati, ma affran-tandoJi con uno sforzo di conosoenza aocre-saiuto, con un tuffo ancora più profanda nel-

l'Dceana sconfinato degli 'enigmi su cui flut-tua una soienza che nO'n è fatta per da1rgUle cert,ezz,e definitive de~la £ede; e affr'Ùn-tando altresì i problemi e i pericoli susdtatida una tecnologia tuttora rudimentale, mal-grado le apparenze, con una tecnologia mi-gliore, più efficiente propI1io peJ1chè plÌù con~

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VI LegislaturuSenato della Repubblica ~ 20684 ~

437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

sapeVlOle della pienezza dei Hni umani éhe1e danno ragione di esistere.

Più complessa è il discorso suEa posizionedi coloro che, vicev,ersa, suggerisconO' diaccantonaJ:1e II':econO'mia di mercatO' in vistadi ulteriori e nO'n più insidiate prospettive disviluppa tecnologko e di progresso econa~mico~saoiale, perchè si deve senz'altr'O can~cOJ:1daI1econ 'lara sull'inefficienza di un mer~oato che manifesta ottusità o addirittura ce-cità nei confronti di beni e di esigenze chenon riesce ad ,esprimere ~n termini di prezzO'.In effetti, come pO'c'anzi abbiamO' rilevatoanche noi, una vasta gamma di £andamentalivalori i[1ischia di essere emarginata dal c'On~testO' dei rappart,i umani aHoI1chè, SOlttol'in~flusso di determinati fattori, il meTcato giun~ge a discriminare f:m beni e beni, bisogni

, e bisO'gni, Tispeoch:iandO' della natura deH'uo~

ma un'immagine supersemplificata, o meglioancora, deformata rispetto all'origmroe.

n dissenso si profila là dove ,le ,suddettedisfunzioni vengonO' oonsideralte fatti endo-geni, da iuterpretrare nei termini di una ten~denza « naturale }} del mercatO'; ed è appun~to iÌn sede linterrpretativa che ritengo si pO'ssacontrappo'Dre una tendeilza che non chiame-rei natura!le ma finale, oiaè destinata a al~

menO' capace, a mio pareI1e, di prevalere nellungo periodo sulle farze operanti lin dke-zione cantraria.

Non la chiamel'ei :tendenza naturale innan~zitUitto peJ:1chè in eoonomia non esistono de-

termini'smi illiflessihiLi, ma sOllo comporta-mentì più o meno eHiaaci dettati da li~be:r;e scelte; in seoonda luogo, perohè'l'economia di mercat'O è, neLla sua ac~ce:zJione autentica, il'economia dello statosociale, ci'Oè 1',oconomia de11a civiltà, equindi tutto iloontrario di un'ipoteti-ca economia allo stato di natura ohe po-tremmO' 'anche definiJ1e eoonomia solipsistioa.A questa pJ10posilt:o, del'J1est'O, Cr0'ce e ParetO'ci hannO' insegnato çhe anche il rapportofra ,J'i[)jdividua isolato e l'ambiente drcostan~te è un rapporto di natura sodalle, perchèanche ,in queHa ,situazione !'individuo è por-tata ad efì£ettuare scehe, confronti, muta~

menti di alternative, in definiltiva èceg1lis('am~

bi, ,sia pUire, come sUiol dksi, iCon se stess'O,

un se stesso però lin versione continuamen-te modifkata daH'azione e quindi configu~rante, in essenza, quel medesimo principiodi alterità che è alla base del rappo['t'O inter~soggettiva ovvero sociale.

Sul piano dei faUli, poi, 1'esempio citatodell'O squilibriO' ecologico è solo uno deitantliche dimas1Jrano, e prenderne atto n'Onè segno di cinismO' ma di obiettivJtà, c'Ometutto alllla lunga finisca per 'avere un p['ezzo,a megliO' il suo prezzO', col progressivO' gene~'ral1rl.zzarsi del meocanismo di mercato a queisettori e a quei pI'0'ces,si che ne erano o sil1iteneva o infine si voleva che ne fO'sseraesclusi. È precisamente alI ara che til mercatoacquista o riaoquista ,la sua trasparenza, pe-netrando nei recessi latenti, e prima persinoimpensati, fina al punto che, in pratka, nes~sun settore di inteJ1e1ssi umani Isfugge piÌù ad.suoi sondaggi. Da quel momento ,il mercatO'può essere ,ooncepi:to, credo con ,un minimo

soltantO' di esageraziane, come un registlra~tore ad alta ,fedeltà, carne uno specchio on-nioompJ1ensivo cheri:flette tutti i valori e leesigenze umane p:ersegUlibili con l'azione SO'~cialmente medi'ata sul mondo estel1I1O da:n~done una ,raprpJ1esentazion:e sintetica 'attra~verso un meccanismo di prezzi sensibiJ.izza~to in qualche modo anche ai moventi sagget~tiv,i impMoiti, i qualirieslC0'no così a iillfluen~zaJ1e l'aziane dei Iterz,i indUlcendo1i, in defi~nitiva, a oampartarsi cO'me se ne avesserO'una oonoscenza IdireUa e speci£ica.

Nè è da ritenere che ,at11a trasparenza esen:slibHità del mercato facciano vel0' i cosid~detti di£etti di monetizzazione, chè anzi ilmodello di svilupp'O delila produzione su lar~ga scala ci dice esattamente iJ con:t,rario, conil suo ben noto ,e£fetto anticipatol'e delladomanda; la qual cosa peraltro ben si eom~prende, dovendo serviI1e ~l mercato nan sol~tanto ad aJsSiicurare la copertura dei bisogniaccertati, ma anohe ad espia rare la oonfigu~razione ,e la consistenza di que]li che <Sii:presu-mono aHa stato v,irtua1e ad eventuale.

Gli m'rori ohe si p'Ossano commettere inquesta fase, e ,le cri!Sii più o meno grlav1i ohe

ne sono !il risultato, chiamano in caJUJsanon

l'mefficienza oggettiva del mercato, bensì ilimW soggettivi degl:i indiv,idui operanti sul.

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VI LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 20685 ~

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1973

mercato e per mezzo del mercato. Del resto,a differenza di ahri sistemi, l'economia dimercatO' non 'pretende di garantirei dagJi er-rori di percezione e di congettuJ:1a, obiettivache rimane semplicemente élJIdi sopra di ogniumano potere; però, ~a differenza di queglistessi sistemi, ci cansente di parvi rimediocon un continuo prooesso di verifiÌca e dicorrezione, e cO'n ,le ulteriori int,eraziani ele ulteriori reciproohe prese di coscienzache ridefiniscO'no i nostri bisogni nella JarO'concretezza storica.

L'insegnamento della crisi che sta trava-gliando il mO([}ido, 10 ripeto, è che soltantO'il mercato riesoe aHa fine a presenta:rci ii:lcO'nto esatto delle nosltre omislsioni. Pe:rciòio non saprei definire altroohe Isegno distnwagan2Ja inteUettuale, nonc:hè di super~bia luciferina, la pretesa tipioa di ogni aspi-rante {( Grande Fratello» di astrarsi dal mer-to al fine non sOllo eLi accrescere la propriaindiv,iduale capacità di previsiane e di pro-gettazione, il che già sarebbe uTIla manifestacont'raddiZJicme in termini, quanto addirit-tura di oonoen:trare in sè, elevate a potenza,le analoghe attitudini ahrui capiHarmentediffuse in tutta la sacietà. FO'rse mi shaglio,ma mi sembra questo ,it! significato prretta-mente teocratico della noZJÌone di piano cen-traliz2Jato come sistema {( cOlsmico » di scdtepensato e attlUata da una sorta di la Univé:'-sale che si colloca in pasizione di t'rascen~denza r,ispetto a queLlo che i oomuni martalicansiderana 1'0'rizzont~ visivo del libero mer~cato. Dire teocratioo an2Ji è dire t:roppo pOlCa,perchè una serie di consideraziani su cuinon è ora ill caso di dilungaI'si pOI1terebbe,in terada, ad atitribuire a quel fantOlmaticademiurga doti tali ohe, ail confronto, per~sino ti tmdiz,ionali attributi del Divino sem-

branO' ri,duJ:1sia bazzecale. In termini di stret~ta 'logica, di conseguenza, l'economia col1et~tivistica centra;1izzata, da molti esailtata oo~me il ¥ertice deHa sodalizzazione umana,

rappresenta invece l'unka vera fO'rma di eco-

nomia sOlHpsistica che si possa in qualche

moda cO'ncepir,e. SUlI piano pratico, Il'umanità

deve soltainto riteneI'si fortunata liSeostacoli

:insormontabiH impedisconO' l'applicazione ri-

gorasa del modeLla.

A parte questa ed altre simili utopie, lacui pericolosità credo che giustlifichi il tonoanimato della mia criltica, se fosse camun~que vero che a:kuni beni non hanno mer~cato, avendone noi bisogno, dovremmO' pro~curarceli al di ,fuori di qualsiasI mercato,panendo in eSIiS,ereprooessi e funziani sociali«in nome collettiva» che ignorerebbero iiImercato o al masslimo 110 niguarderebberodall' esterno. Ma faoeva giustamente oSlse['~V3!re E l'ne Sito Rossi che, in assenza di unsistema di prezzi effettiv:i OIv;i,rtuali, il puh-blico potere non avvebbe la più pal,l:ùda ideanemmenO' di come eserc:itare le sue funzionielementari, che pure co:stiituiscono gli esem~pi da manuale di servizi comunemente rite~nuti extmmercata. In realtà, in questi comein tutti i casi analoghi, si può fOI1se parilaredi funzioni e praoessi sociali esterni allle sin-gole imprese ma non esterni ail mercatO' nelsuo compLessa, e anohe nel p~imo sensO' sene può parlare 150110'fino ad un certo punto,perchè ,le condizioni di traspanenza del mer~cata implioano, fra l'altro, anche l'innescadi meccanismi segnaletki che consentonO'all'impresa di rilevare le modailiità, la tenrden~za e il peso dei prOloessiin questliane, tra~ducendoli, per quanto la riguardano indivi-dualmente, nei termini ,della prqpria ,logicaoperativa.

Sulla scO'rta di esperienze anche recenti,

iO'ravviserei il più :incisivo di tali meccanismi,in una dinamica sindacalle anaJitioamenlte

motivata, come può 'Ottimamente esserloquella aderente ai cl'ÌJteri deLla contrattaz:ioneairtioalata o decentrata.

Mi spiega. Seoonda quanto già preeisato,gli interventi pubblici presuppongonO' unmercato funzionante. Nel casa deDa paliticadegli :investimenti, una stima esatta dei fab-bisogni relativ,i è subordinata aU'aocertamen~to dei costi socia;li che si farmano in assen~za degli ,inv,estimenti stessi, ,e siccome l'inoi~denza Idi tali co,sti può essere regisltrata colmass'i1modi approssimaZJione sO'ltantO' da unmO'dello di bilancio aziendale, interviene latendenza dei sindacati a 'trasferirlli a carico

delle ,imprese dai b:iJlanci ,individuali o fami~1iari, sui qUalli immediatamente gravano in

termini ad un tempo psicolagici e manetar,i.

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Senato della Repubblica ~ 20686 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO' STENO'GRAFICO 21 .APRILE 1975

In altre !paro~e, i costi sociali, !più o meno in"divlisi, subisconO' una prima ripartiziO'ne at-traverso i bilanci dei cO'nsumato[1i, e ciò ponele premesse per tutte le ulteriO'ri imputaziiO'ni.

Certo, il det,eI1ioramentO' dei conti econo-mici delle impl'ese non può mlllegrare nes-suno, tanto meno ,gli imiP'rendiltori; tuttavia,nemmeno deV'e meravi'gliare ill frutto che unais1Jrategia sindacale sorretta dalla >consape-volezza nuova di nO'di di ordine globale leser-citi le consuete iI1ipeI'cussi'0ni sugli equilibriaziendali, perchè, se cO'sì non fosse, savebbeil caso di panlare di una straltegìa davverogratuita, che avrebbe 'l',unico risultato di la-sciare inalterata l'originruria indeteI1minatez-za dei costi s'0ciali e invariati i corrispon-denti margini di p:wfitto occulto delle im-pi:r~ese.

L'entità e ,Ladinamica di taliripercussiO'niai aiutano, vicever'sa, 'a lformaroi un'idea, siapure ,runcor vruga ed embrion:a!le, di un nuovO'cO'mplesso metO'dO' idi politica econO'mica chealla fine cO'n:coI1rerà, cOInalltri perfezionatimeocanismi, a risolrv:ere ill fondamentale pro-blema dell'imputaziO'ne dei cO'slti ~odruli aNafonte.

Sa!rà una sO'luzione che coll'0cherà su ba,siveritiere le prospettive di convenienza eco-nO'mica de]le imprese. In attesa di essa, sa-rebbe bene as:teneI'slÌ: da provvedimenti nonben congegnati, SOpI1attu1Jto di £isca,Iizzazio-ne, che avrebbero il solo effett'0 di 'aocentua-re Je disto[1sioni !provoca!1e dalle situazioni diindeterminatezza, e risuLterebbero quindi I1a-dicrulmente incompatibili con le obi,ettive ra-gi'0ni di fondo di una dinrumica sindrucaleesprimentesi oame sop.m: è questa una pro-Via, fra Il'altro, che il discorso sullIe compati-bilità non può essere a senso unico, ma suquesto ritorneremo dopo.

Da quantO' detto derivana altresì lindicazio-ni utili ad una più Irazionale pO'litka tariffa-ria nel campQ dei servizi di pubbllka ut[1iltà;indi'Cazioni ,che si IPatITanno appmfond~re, conl'ausilio degli esperti, aLla luce della pr:elimi-nare valutazi'0ne del rapporto tra vinoO'Liextra-aziendali gravanti nei casi specifici lecosti sociali rÌJspettivi eallternativi.

Concludendo., dall'insieme dei fpiI1ocess.ide--seri tti s.i pmfila queHa che chi.amerei la l'e~CipI1O'CacompenetJrazLOIne ,fiDail'imlpresa e lo

habitat sodale, ,ruttI1aV'eII1SOseqruenze loerta-mente onelroS'e ma ugualmente ineluttiab:ili,te qruaLi, ipeITò, ,1ungi dall'avvia!re l':ilII1lprosasul viale del tramonto, iIlie levidenziano altlafine Ie oandiziQni dUI1ev'0M di [U!J1JZi'0namen-to. I tellmini dei ,prooessi Isocialli les1temi, op-portunamente ,tradatti, diventano da!1:Iidi ri-ferimento impI1esdndibili per iFimpresa, laquale ha moda oosì di lr:ilso.1v.er.Iilin una su-perlore ottica di ,eHidenza, oonsrupevQLe del-,la sua 'radioe pDo£onda e deLla sua desitdna-

zione ultima: 'l'uamo intero. GLi eventi dun-que proal11IlU'Ilciruna tutlt'cilltJ:1Oahe il decltinodel,J'ilffiprlenditorialHtà; 'P'II1eannunciano nè piùnè mena Iche <l'imp:mnditorirulizz:aZJione dellefunzioni ,sociali.

Alla Juce deiL1eIp~ecedenti aI'gO'men:tazioo{mi sembra 'Che "V:a!oiJl;inaru1quantO' lie distin-z1an:i fra oneri pl10pni le impropri, ,eoall1omici-tà dÌ!retta e ,indilI'e:1Jta,ecoetera, che sono al-la base deLla complessa a!I1ohitettura delloStata ri:rnpI'enditore.

A dÌire 'il v,era, su questa [oI1ffia di inter-Vlento pubb.Hoa :si è venuta ruocumulando daalcuni anni runa Je:ttemtura internazi'0naledensa di lTiHevi e di dserve, della quale S'0naesemplari eminenti il IrappOI1to IPoJanyi perl'InghilteI1Da, :ÌIllra:pport'0 Nora per la F[1anciae ill rappmt'0 CEEP pier 1'1taHa. In Inghil-terra, altresì, frutta quant',rulitm mai signifi-cativa, IUn buan nUill,em dilabun1lsti rpro-:gressis.ti autentÌici, e nan oeI1to di oons,erva-tori più o ,meno iCruilluf£ati, iOanOOlI1danononda oggi iCan OI101Ssma:nnel 'rÌ!tenere la Statai:rnpr,endi,tore l'es.pI'ess,ione mO'derna del :feu-dalesima. In un senso pI'essoohè analagoqualcuno. (Ranchey, mi p.are) qui da noi.ha volut'0 reoentemente I1iesulffiJalre, iCon uniona di sf.erzante srur.casmo, addirittura ladefiniziane marxista di « modo tdi prdduzio~ne 'asialtioo", quasi rud indka!re, mi pare,una 'V,ersiane a:ggioI1nata della eoO'namia d'0~minioale del despota. Nè infine possiamoignorare l',appruss:icmata linVletltiva 'riv'0lta C()[1~

Ìl~a ogni f.OIrma di statruHsmo, in nome del« sodrul1ismadall 'Voltoumana ", da Ota Syk,runa degli esponenti Ipiù ilLustJridella « rpri-mavera" di ,P:rruga, il 'OUIi,inlsegnrumento, ma-turato da un'esperienza diretta iChe nom: hateJ1mini di .canfronta in Occidente, davrebbecostituire un Imanita sMutalre Iper tutti.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20687 ~

21 APRILE 1975437" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Ora non 'si tratta, secondo me, di oO!Il!divi-clere o meno l'asprezza di vali Igiudizi, madi ricolllosoerre semprldrcement'ec:he iJ proble-ma esiste,anche re forse sopraJvtutto da 1l10i.come :ris:ul:ta da vkende non oonduse, chenon hanno marncato e non mancano di ah~mentare polemiJche in verità 'sca~samenteohiarifilcatrkli, rCOImeè stato lJ1iLevato'arncherneJJl'a:ltroiraJmo del Pa:rlamento.

Al predso 'srcopo di sostituiiI'e alla polemi-ca 'ste~ile i,l conrI'on:to rOostrnttivo deLle po~sizioni, è richiesto un ampio e approfondi-todibattito ipaJvlamentwe su ÌIUItJtaIla mate-ria, nella fondata previsione ,che ne scatu-,riranno indicazioni iHuminanti, pI1Oposte me-ritevoh di oOlJ1Jsiderrazione,riconosiC:Ìlmenti,ques'to è 'Devto, di quanto di utHe e di deci-sivo è derivato da alcuni 'settorri per ILosvi-luppo del paese, ma, quel che conta fOl1sepiùcLi tutto, aJ1iche inequ:ìvooarbiliassunzionidi iresrponsa:bihtà per le ip'I'ospettive, comevuole la logica di una demoomzia rrruppre-sentativa.

Un ailtm ,esempio di qUaJIJlto,laoon:msi'Onedelle idee :riesca a volte a iColIlljplicarela so-luziO'ne dei nos'tri problemi economici reivie-ne dato drulle dI'costa~e ohe deteI'minalrono1a caduta del rpenrulltlimoigrubinettoRiumolI' esulle quali anche aHa Calffie:ra si è ritornatidi recente e direi mO'lto opportunamente.

Come tutti ,rieorrdera:nno, l'opinione pub-brica allora si mostJrò ,aJS'sai'mstia a iOonsÌ-derare un vaJlido mo1JiVio,di l~ottJl11rail diss,en-so inso.rto nelila iOompagine igov,ernativa IsuI-la Ipoh'tka dei pr,esititi aLI',estem, re i fattile dettero ,suhito ~ragione quando il minis.trroCoLombo riba;dì !punto per IpuntO ,gli impe-gni assunti dal 'suo ipI1edecessore con iJ {ion-do moneta;rio internazion,ruLe.

Al di là eLi,qruesto giUisti'£icato 'soetticismo,,restava tuttav;l'a il'iniCertezza di fondo slUlmO'-do di rCont,ener,eIpTima re di siUlpemvepO'i lamisi economica, ,e non si IPUÒdil1e one lOon-1Jribuis.seroa dissilpalìla ll1è 1'Ieooessiva 'sem-,pH£kazio'Ile dellle Iscelte in~ 'termini di inf,la.zio[1e~def,lazione, .crura lrud alrcuni espel1ti, nèil convenzionale cliché di IlLncerto giorna~lismo tutto plroteso al impdgianrure i pro~~agonisti del dibattito (l'oll1011evoleGiolitti cl'onorevole La Ma1fa) rispe1tt:ivrumente nreiruoli, Illon ,si 'sa quanto graditi, deLla Clioalae deJ.la formiroa.

DISCUssiOni, f. 1574.

Tlnattandasi di Uil1 rOontraJstodi v:edute tUit-tona aperto, aJ1meno nelLe grandi Jinee, mi.pa1ve semp.r'e 0piP'O'l1Ì!Unoun 'tentativo di lI'ie~sa:minaJrlo .iln tel1min:i ,di Imaggio11e reaili:smo,se è vem 'che la lI'ealltà è ,s.emip've più oom-'p.lessa e alrticolata degli schemi mentali inbianoo e m:eJ:1o.

Secondo COIOI110,che mettono l'aooento sul'perioo1lo di una oaduta dei ilirvelrlidi :redditore di occ:UJpaiZiolJ]ie,OOOOlìre sop.ratJÌ!UÌito 'soste-nere l'espansione ,anche a prezzo di un lOer-to grado di inf,lazione, ohe ,rÌ'tengono tollLera~birle e oomU1llque ilJ1Jeliminabi1e a br,eve 'ter~mine, data la :lìilevante 'incidenza di una rOom-ponente inte:rnaziona;le ohe in pr:ratlioa s'fug-ge a;d ogni rpos'sibiJità di iCom:woLLo.

Caloro ,che ,inv:ece drunll10 la preoede11'za,alla difesa deLla moneta :soSltengono Ila ne-,cessità di 'ridurI'e il tasso di 'inulazione inlimiti compa.tibiH oonIa mescita rerule del-l'economia, e la t'al fine 'suggerisoono di agi-re 'srulrle compolnentli di oI'i,gilne in,tema, OIS-,sia :suM'espansion:e del c11edito e :sul disavan-

zo del biilando.Nè i Iprimi, quindi, sa:rebbevo disposti a

polverizzare i,l valove dell,la 11irraIprulrdi ,espan-dere a;d Oigni costo, il'eoolnomia, nè d ,seoon-di, da IpaJrt,e 10'I'0, si sp:ingembbeI'o silTho aIsoffocaI'e la pvoduziolne prulr di salval11e lalira. Insomma, ,i,l dissenso Iriguarda :la slti-ma dell'.e£fettivo maJ:1gine di toHerrubilità del-J':inf,laZJione. OH !Uni :Io Iri:tengono pressochèesaUlrito per cause rpreVialentemente interne;gli altri, vkeve~sa, piI'opendono ipirutvosto aridi'menSrionarre 'le cause i'J1iteI1lIlea vrullltalggiodena compo,J1iente estera, di cruli olt'r,e rtruttori,levano 11'automat1co ,e££etto ,deflaziornisti-

'co, eSlP'lricantes~i att'rave11SO ill disavanzo !Va-lutruI'io. Del ~esto, It'Ornando allpassla:to, i Isug~gerimenti del fondo mo,netrurio internaziolIla-le esoludevall1o in Ipru11tenz'aun indi'rizzjQ de-fJazionistko. Non :ci veniva ,chies'Ìo, infatti,di oont,ra:l1ve in SelJ1JSOassOl~uto 'il medita e laspesa pubiblirca, ma solo Idi mantenerne .la dt-

namica in liinea oon l'andamento ,r,eaLe de!-

l'economia.Le posizioni in roont'l'asto 5011'0dunque iCOIn-

dliabili neLla 'sostanza, muovendo da U!llJa1001-mUlne preoccrupazione ,di fondo :per l'esrpan~sione :rearle del sistema eoo,nDmirco;£oI1se 110sembrano u:n IPO' ,melno neLla £oI1illa, ma isoloper rl'enfasi OOrll cui dasc'lIDa sotto:ldrnea il

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VI Legislatura)enato della Repubblica ~ 20688 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

temmine pa::dedto del hinomio ,espans;iO'ne-sltabiHtà, daentDambeI1itenuto comunque ,im.-di'ssoluhille, ,come in ef£ettlÌ è.

Come ,testè aocennato, ,la lSi,tualZione criti~ca della nostra eOOil]omia rrLsente ad un tem-po di ,cause remote e prossia:ne, di originesia interna che intlernaz10nale. SaJ:1ebbe oJ-

tremO'dO' vano il tenta:tliviO di 'soppesare l'm-'Ciden~a speoiHoa di dascUIl1a;ad ogni modo,tfl'On mi sembra dubbia .la prevaJlenza del,lecause IremO'te su queLle ip'ros,s:i1ne le, lIJ!ell'am.

bilt'O delle 'pBime oome delle seoonde, dei fat-tori im.t,ami sru quelli mterna21ionali.

Cominciando a:ppi\1Ilto dagli aspetm mter-nazionali del problema, iO' credo, siLllla scor-ta 'anche di quanto dlevato in tema di illiLlO-vi mO'deilIti ,cbi 'sv.iJIUPPO',che lIJ!e11am1s'Uira in.cui si ,può IpaJrlalre, in senso 'Omogeneo, diuna orisi ,eoonomica di mttlO l'OoddelIlJte, taleorisi sia anche la 10dsi deilJla iOO'nceziiOne difO\llido che ha egemonizzato iplÌù 'Che dspirrato,dalla metà degli 'anni trenta ,in poi, ,l,e poH-tiche econ.omrohe dei paesi più av~ati.

A scanso di o!gniequivooo, ,e per p:r,eiVe-nine sempDe pOSis:iibiLi,accuse di eDes,ila, men-goOa predsaJ[':e che non giudico :respoI1lsabilidell'attua,le Itravalgli'O dell'Ocddoote Je dot-trine keynesialDie in quanto t alli, IClhè di que-ste predsa,mente si tratta, iOome gli1 onore-voli colleghi \Certo avranno già intuito, bensìle intefipretaziO'ni di comodo reJe a[Jp[ilcazioniunÌllaterali :che ne 'SOonostate date :sotto la'Spinta dei mo'\Oe:rrti di valria natura. lnalt:ritE;rmini, i IgoVier11li,e lin g,eneDe i cootlri di po-tere hanno fat:to di:I1e :aLl,e ,dottmine keyne-,siane tutto e ISOllt:amt.oquel10 'Che volevano.

'Senti>rsi dire; e delI1estOo iI1:0II1.è Ila prima v.ol-ta che lie oonqui'ste delHa ragilolne, .ossia IefOI1me storiohe dellla verÌltà, v,oolgonOomani~Ipolate ad usum principis.

Quak'llIlo .eLisioUlro mi .obietterà ooe taliin;tenpretazioni e applkazÌJo[1i, non imporrtase rpOlCOl:dlgonose, 'Sono :pur '8oermpJ:1erquelllematurate dal1a tTagedia della grande deplres-'s~one e :a.ltresì lIe sOlIe \Che a suo tempo !per-misero di venirne a capo in qua'kihe moda.Ora, 'a Ipwte H fatt.o ,che eSiponenti di ~rnrdi-,'l'izzo .appOSitO, .o olass1oa ohe di>r ,si vog11i<a,quali ad .esempio Rueff e Von Mises, non80i .limitaran.o a diagnostkalDe la ,orisi a po~steriori, ma feoem quaLoosa di più, la ip:l'O~

no'Stioa:noiOiO'oon aJll1rI11idiantkip.o, qUalndo atutti sembravano IsolI'ridere le promeSISle diun boom senza fine, :per <cui viene da p:De-sumere che lÌ 1011'0avv,ertimenti, se alSico1tati,f.orse avrebbelI'o oons,entilto di ,SioolIligiuraJreingran pante il corlossale tfa!co110, a parte dò,dkevo, .è opin'ione abbastanza diffusa omnaiche Ila storia dell'onigine del,La gfaJnde depres~sione e dellmodo in -cui I£U'Sil1Jperata si deb.ba !riscnivelfe daocapo, [lion tralastOiandOo unapiù attenta 'n1cognizi.o[1e deI,le due diven80efasi del new .deal 'rooseveltiano e deUa 'Sua,ri'solutiva oonvensi.o[1e ]n ,£inanza di 191UelI1I1a.

La .ragione dei guai di oggi sta pI10IpI1ÌJOin queSitO', che una s'Oma di :tel'I1D:J1eIretrospet-tivo de1,la grande dep:Dess,jjone, pelfalt:t1O com-'pI1e'11S1ibile,ha oontinua:to a dominare le men-ti lin una situazio[1ee-conomÌJca ,moiOJdiÌJaleIpI1ofondamente mutata, SOltt'O J'inf1usso diquella ohe non a caso molti Iditengono l'esten-sione più disiC'utÌJbiLe di lLIl sedioente approc~do k,e)'lnesiano. Mi I1if.efÌisooa1Ja dÌJagnoSli del-la cosjddetta ma,tlUJrità economioa, cioè aHa'pr.ospettiva di lfÌ'Stagno 'a !Cui si di'Devano 100[11-da'l1nate in saecula saeculorum le economie

avanzate :per ,effetto di una slistematlca ISO-vrabbondanza di oaipitalee di eapacità pm-duttiva risrpetto 'aJIoO'mpJessOl degli impiieghidi spesa. L'aoourmulazi'On'e di iCaJipitaJIeoeslsavaoosì di oostrtuÌJre UJIJ.prO'bLema nel 'senso dellWascar'S'ità, e diveniva anzi un elemento perDur-batore per le sue ste80se es.oI1:~bitantidimens['O-ni. Se un :pJ:1oblema alnoora esisteva, rri1guarda-

'vn inv,eoe Ila lIJ!eces,sità di stÌlmolaJre o ac1dilrit-tura di forza:J:1e Igl,i 'impieghi fino aLla c.oper-tura del sov:Ga;pipiù.

Una vor1ta che ,si ammetta rim.Linea t'eofica'tale prospettiva e se ne alcoetti!l1JoJe ÌiInpl1ci!oa~

zioni pratk~he, 110,sviliuppa eoonmnioo in semrs.o Iproprio, ohe si basa sw1la oontinuità delprooesso di aocumulia:zi.oll1Je e .in definitivacoincide con essa, 'tende a Ifidu:rsi ad iLlnasem..IpHoe espansione di mc1dit.o, IO,meglio a ,unaespansione sen,za 'VinooJo di aocumulaZ1ione,e siocO'me questo vinooJo fin lI'ealtà pe[TI}an:leed è moho Ipiù 'dgido di quanJto falfebbe pre-s'umere la forma esteriore delle orisi lrecessi-v,e, tè probabilLe one lUJl1'eslpa:nsiane abbastan-

za eu£O'rica nasooiJ1Jda un'aooumUl1aziOine perco.sì di,re di ,segno !l1JegaHvo,cioè Q1[l consumonett.odi capitale che scandisoe allegralIDen:te

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:::'enato della Repubblica ~ 20689 ~ VI Legislatura

21 APRILE 1975437'" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il p[1ogresso di tutto un Ipolpolo 'Velrso ... lapoveJ1tà. Partita da un'ennesima promessa diopulenza, nel pal'ese intento di o:ffiri:re unaIpseudogiUistificazione teorica ad ogni sDrena~tczza .consumi's1Jka, ,l'iIpO'tesi del,la maturità,economica fÌinisioe perciò ool,ricaociare le so~detà :pmgredit,e in una oondizione di 'PenITl~'ria: eoco il fondalmentale risvolto di una 'Cri~si che è nelle idee prima runcora ohe neLle 100.se, orisi ohe è IstMa prorvocata da:Ua guerradichra:rata a,l buon senso quan:do si è vOllutùpel1suade:re gli Oiooidenta:li di esseI1e di'V'enuticittadini dei cosiddetti paesi di Cuccagna.

Possiamo ora IprìOvare a oons:ideraire la no~,stra panicolal1e ISli,tuazione aIla ,luoe di que~

s-ta erronea conoez10n:e?Senza ,:r;isaliDe aUeradki' talvO'Lta secOlla:ri

degli squiIibri di St'ruttUII1a, in merito aiLlecau~se meno recenti deLla onisi, va IsO'ttolineato Ilfatto !che 'i,lprooesso di fommaziO'!le del iCalp'ita~

l'e si è arrestato in praitica da UIlldeoennio: ~]meccanismo di aocumulaziolne cioè si è incep~pato, per diltila oon pairolle pove:r:e. Pier megliodire ancO'ra, da dileci ainni è in atto nel nostrop2ese una crisi ohe :po:tlrerrnmo defID1J:1edi sot~tOaiocumulaziOlne Is'enon di disaocumulazione,

'i cui fattoTi !sO'no,rimasti sostanziaimente ape.ranti anche !leI oOlrso della Mentata IripJ:1esasuooess.iva alla 'J:1ecession>edel 1963~64. Non acaso, 'infa:tti, quella ,ripresa ,fu doviUta, più chealtro, ad una 'più intensa ut1lizzaz~one del ca.pitaLe ,esistente, oon la quaLe si Ipotè <supplire

i'il qualche modo 'ailla perdurante s<oarsità dilJ.1uovi investimenti.

IJ Iprocesso sOlpradeso:r:Ìltto haaiggravato 11nostro cronico deficit di caipitaJle fisso, alocen~tUaiildo ,il carartteJ:1e IstlDUtturaiLe deLla rnO'stlradisOlocupaz~OIne, ,la quale tende oosì a ,oonfì~gurarsi sem,pre ,di più come una Icrescente ca~

n::nza di sbooohi per .le nuorve !1e'Vledi ,lavora~tori. La dra;mmatiiCiità de'l fenomeno, rOon ilsuo frequente epilogo migDatO':r:~o,si rOOlITlmen~ta da sè.

I rr00keynesialni di casa IIlOSt'I'a'respin:gonoperò questa tesi, aippoggiandosi ad MCUlIlida-ti di fatto per dimos1Jrare che, a dispetto del~1e mppalrenze, ,i,l'noslÌ':ro Ip'aes'e ha vissuto negliultimi due decenni ,e tuttora vive al di sO'tt'O,[lon al di sOlpra ,dellLe slue IrisOlrse, e all:r:ilguar-do dtano, olt!1e a:ll'incessante emj!graziorne del~le forze .di .Javoro, anche il perdunaiilite ,esodo

dei capitaH. ,In sostanza, essi dicono, noi con.1i'nuialITlo ad am!1icchire a~tll:i paeSli, di ~~sol!'seumane e mat'er~aH che potlremmo rutilmen teimpiegaive ,aiM'iIIltenno.

Ebbene, ,r'oSiservaziOlne si può Oelvto \Titene~!r'e fotograficamente esatta per quanto c.on-,cerme l'emigrazione del rfa:ttor,e Ilavo!1o, lITla il[,enomeno si spiega iprOlplrilorOan il nostlJ:1Od-

t3'HtO 'J:1ispetto ai Hvelli eumpei di aiocumu:la-zione.

I!n queSito oontesto, poi, l'aooenno 'al,la fugadei capitali aipipaire quanto lITl,eno CUJ:1ioso, esi sal~ebbe quasi 'tentati di diiJ:1e'UiITloivi'sticosela ,situazioneattuale non ne Irkordasse UIllavolta di Ipiù ,le slerie e rgraV1iImgioni. Si tratta,detlto per indso, delle stess!e 'mg~OIni .ohe finoa qUailohe IsetÌ'im,ana fa minlaociarvano ile no-stl1e possibiliità di ,rioorso al ol'1edi'to ,interna-zionale.

Come un organi'slmo 'SCairsaimente ISV1HUlppa.to è, .di regola, anohe anatomicalmente squi-librato, allo stesso modo, dunqrue, possiaIlTlodive che gli Isquilibri st'J:1UItturalrideLla nostraeconomia Imotano ÌJutti attorno 'ad un difettodi dimensione, doè ad Ullldilfetto aippUll1to diacoumulazione, ,e ne sono in un oerto !sensole manifestazioni cOIlllat,emli.

Un'attenta consideraziO'ne deli IpDObJiemidelMezzogiorno e deWaglrioohUira confeDITla r e-sattezza di tale oriterio. Così, ai fini del !supe-ramento degli squilibri territoriali, O'ra che::iellt:rianlgo'lo S'etten1Jr1olnalllesono emensi li lOJ:1e-scenti costi eoonOlmioo-sociali della oonge-stione, potremmoaipiprufi HaiIDe !per incaiilaila-':re verso ill MeridiOlne @ran parte del capitaledi nuova £omnazione. Lo 'stesso dkaisi per ilsettore agDicolo, 'VersO' il quale afflui,J:1ebbe:rocapitali di origirneex1Jra-algr1oola, in vista diun ammodernamento 1s.1JmÌ'trurale e di UlIlOsvilrU!pp'O pl'Oduttivi!St,ioo che .coincidono inlarga m~sura oon 110sv:i!lillppo lionp:r:endi1oria:lee industriale delll'ag1ricoltura s.teSlsa.

Sarebbe pe:rciò 'Opportuno illdicairetuttauna serie di ,pJ:1Orvvedimooti di1DettJi a pJ:1edi-spOlvre ,le basi di lUna dUraitlllra 'ripresa deLl'ac-cumulazione di caipita!ie: :la Iriforma del,laborsa valori secan.do le in.dicazioni che stan-na emergendo dan'indagine cOll1lOisoitiva\paJr~lamenta:re; una ri£orma deLle società perazioni imperni:ata sulla distinzione fra so-cietà commerdaiIi e sodetà finanziarie, per

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Senato della Repubblica ~ 20690 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

oon:tnusta~e i ImenzionaN fenomffilJiidegeI1ielra-tivi della finanza 'pUTa; un di:\llersiOct1egimefi-scale dei dividendi 'e deL1',ruuto1Ìnanziameruto,a] ,fine di mffOlrZal1eil :l,egame 1Jm impct1eseemercato lfÌ:naTIiZiario;l':am-Ì!oohilillento de/liLestl1Ut1JuI1edi 'intermedilazione con l'isti1Juzionedelle banche d'affari e dei fO!ndi comuni diinrvestimentO', Iquesti ultimi Ir,egollati da unanO':rmativa men'O ipamlizzant:e di qudLe lfÌnocr:apI1oipO'ste;Ila lriforma, ,mirante lrul'medesimo:SOopo,del Iportafoglio dei ,oO'si,ddetti inrvesti~tori isti:tuZJÌ!onali,Iche consentirebbe di ,elimi-name 1'anomnaile 'ooncentrazione dei IIO':roim-pieghi nel meI1cato immobi1iare, ,e che £O'rse!però iricMede runa pl101fO!rl1dact1evisÌ!onedegliattuali inJdilriz:ziin matel1ia di p:revidenza edi sicUirezza sociale; l'introduziO'ne del1e so~cietà di factoring, le quali, mediante la [dle-vazione per contrunti e la conseguente mobi-litazione dei orediti ddle imprese, sarebberoin gradO' di prev,enire le ripercussioni a oate~na de~le situaziO'ni di insolvenza; !'istituzionedel contratto di leasing, che rimuO'verebbegli ostacoli di ordine finanziario alla fO'nda-zÌ!one e al,lo sviluppo di imprese dinamiche,incoraggiando la formazione di un mercatodei grandi impianti e forse persino dei siste-mi 'Organici di impÌ!anti, e quindi un più effi-ciente ratooo~do flra la domanda e 1'offertareale di investimenti; !'introduzione, a fian-CO'della rifo[t1ma sOlcietaJria,di regOlIe antimo-nopO'listiche atte a ,ricO'ndurre sotto la sovra-nità del meroato i processi di oonoentrazioneaziendale e a stroncare le forme di ooncate-nazione più o meno occulta, ai fini di quellatrasparenza di cui abbiamo già padato; ne~-lo stessO' ol1dine di idee, anohe se non si trat-ta di un prO'vvedimento di natura stretta-mente finanziaria, il varo di una nuo:va legi~slazione brevettistica, ooncoI1data possibil~mente a Ihoel,IO'europeo, diretta a facilitarela circOllazione delle scoperte e dei ritrovatiteonici, impedendone il mstrellamento mono~pOlÌ!stico e la canseguente disutilizzazione so~prattubto da parte deiLLegrandi corporations;la rifarma degli attuali istituti di credito spe-ciale nel sensO' di un mediocredito parteci-pante o convertibile che dir isi voglia, eser-citante una funziO'ne genuinamente promo-zianale analoga a quella ohe una economiadinamica assegna ad O'rganismi carne le so-

cietà finanziarie e le banche d'affari; infine,una rifo:rnna del sistema di oredHo fondia-rio rivo~ta a farne un sO'ttosettO'I1e di un piùvasto ed interconnesso mercato finanziario,mediante l'introduzione delle casiddette im-mO'biliari di ri,sparmio, le quali, operando sutitoJi di risparmio~oasa di natura mista, ren~derebbelro fo~se meno irrealistica di quantooggi non sia la prospettiva di svd1uppo diun' edilizia di tipo industriale e quindi so-çialmente aocessibile, cioè di quel tipo diedilizia che mi pave oooupi giustamente ilprimo posto nelLe pJ1eoooupazioni anche del-l'attuale Ministro dei lavori pubbHci, ed ~v-viamente nO'n sOllo di lui.

Di una orescente presa di oosdenlza in O't"-dine al ip'lìOblema della l1ifO'rma deJ1e Istlmttu-']1efinanziarie è, e dÌirei [lIOn a casO', s,egno elo.quente il va'sto dibatti1Jo in OO']1SO'sulil'indiciz-za:oiOlne dei titoli a lJ1eddito fisso, che per rap-punito è s£ocì:ato, anche in sede 11egisd'ativa,IneHe prime iprOlp:as1Jesul TiiS'parmio>-lcasa. Siwatta di un dibattito i lOui t,erm,ini a1Jtu:ali for-se Inon si possono sottoscriv:eJ1e al cento per<cento, 'ma iOo11Jfortano senza dubbio fauspiidodi sviluppi int:eJ1eslsa:nltie di oonclusioni pOlsi-tiv,e, dal momento ohe qu:akruno, ad esempio,ha già v:enti,lato ndea di sosti1JuÌ!l1e in tut,to oin parte Jillrisp:al1mio-casa :aU:'OI~maifati'soentlesi'stlema basato suLle cartellLe f0ll1!diarie.

QIUeStO oompllesso di Iprovv1edimenti, ohenon esiterei a definÌil1e mastodon:tko, IseooDJdo

'me ipe:rmeHerà, Isopra ogni ,éliltra ,oosa, di 1110-vesdare la ,1ogÌ!CaI{{malthusiana}} che 1Ìno['aha :guidato i prooessi di 'J1is1JruUUimzione azien-daLe e set1JO'riale.

Tale logica, loome è [1ota, sii 'fisohlie in rum.ate CInica di pUira e sempI.ioe amputazione, lope~raneLo in 'senso riduttivo SIUdi rum.,tessuto eoo-nomico che di per ,sè già soffI1e di, un fonda-mental,e di,fetto di dimensiOlne, ,e ,che aVlrebbequindi bisogno, slemmai, di IUiLtel1io[t1eampllia-ITllento.

Orbene, lIe misruJ1e sop1raindioate mi ,sem.hrano viceversa :in 'grado di oriental1e i pro-cessi di riSltruttuJ1azioDJe nel senso del,Lo svi-luppo deLLe sil11!goleaziende e del,si,st'ema eoo-

nom'iiOo nel SIUiOcompleslso, oO'l1Js'eJntendO'inpartioolélire i ma!ggiori e migHori :investimen-ti neoessari a:lla ,salvaguardia dei JirveUi di oc~

c'l1'pazion'C in iUJ]Iquadl10 di iOonsollÌ!data effi-

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Senato della Repubblica ~ 20691 ~ VI Legislatura

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

denza. Si pOTIvebbea<LIOlm Ipassavead una si-stematica ed efficace politica globale dell'oc-cupazione e deLla rioocUlpaz10[le, Isonn:~tta, sibadi bene, da un si,stema di iSTIruzione rper-manente inteso a fO!nllli~vea 'tutte :le oompo-nenti del processo produttivo, nessuna esalu.sa, queHa fOl1mazione Ipno£essi:onale pOlliva-Jente o pohtecnica ad a:lto Hvelilo di .cui, oonvisione non utopisti:ea Ima p:rofeti<ca, già par-:lava P'roudhOil1 :nel sleoolo sconso.

A questo punto si ilnslerisoe naturalmente,direi, il di'scor,so sru:Ll'es,a:tto silgn1fioato delprincipio di compatibilità, Isul quale ha insi-stito lo st,esso mi:nistiro TOIl10Snel suo int:er-~ento alla Commissione lavoro. Abbiamo giàavuto modo di Ti,!,ev,ave che detto iP'rinoipionon può valere a senso unico, e in effetti leoompa:tibilità eoonomÌlChe 'nientrano in unpiù vasto sistema, comp:rensivo anche diqueLle sociali, istituzio.nali e così via. Sottotale pI1ofilo, ill nuovo istituto del Isalario ga-ra:ntiÌ'to 'merita ovviamentle un'adesione pienae convinta, anche 1311di ,là deUa nos.t'ra ipvopen-sione ideo.logica di per 'sè stessa favo:revo1le,3'ppu:nto Ipel1chè alr:riochisce 'Ì IteJ1illini IdeI pro-blema eoonomico pro tempore di un leLemen-to di compatibilità ,sodal'e in ,assenza del qua-.Ie, a hen 'l1iflettere, i Ipl100essi di 'r.Ìlstruttru'ra-zione, sia a 1i~eLlo di azienda IOhe di settore,l1eslterebbel1O il,angamente i[ldetlernnina:ti [lenadestinazione, per il sempli:oe mO'tivo che ilfattore umano Viemrehbe :vidotto alI Irango. dicomparsa. I.n pa:role IpOV'el1e,noi 'l1iteniamo laoompatibi.lità :stOda:le run Ipresupposto indi-spensabile per ,la stessa dU:Devole efficienzaeconomica.

Di qui s'Orge.la necessità di alpp110nt:aI1epro-gra'mmi di rist'llutturaz,ioI1e non <genenioi, an~che al fine di Ipoter attingere più IllaJrgaJmentealI fondo sociale comunitario, di cui, incre-dibi.le ma vero, i tedeschi finora hanno bene-flCÌato più di noi non <per qual,che mist'eriosaingi:ustizia, ma per ,la ISOllaevidentissima .Iia-giome che i 10lro programmi sono fatti aHatedesca menTIre i nostri pUlrt:roppo allll'italiana.

Non altrettanto positiva taluni ritengono,invece, .la valutaziorne di 1Oompat1biHtà dell-1'unificazione del ipru:nto di oonti'lllgenZJa.

I motivi di taile diver1stO <giudi:do salrebberodue. Il ipll1ilmo,di ipdndpia, è ohe da parec-chio tempo sarebbe matura, più che l'unifi-

cazione, la sostituzione, con adeguati istituticOl1'TIrattuali,di questo meocanÌismo di ~rivallu-tazione temuto cOlmeun ve:ro e pro.prio ascen-sO're dell'in.flazio!ne. n seoondo iillot,ivo, di ea-mtt>ere Slpecifico, Iripetcl1ebbe ,liepm:pJessità ele l1iscrve già mamil£es.tate da font,e governa-tiva in olrdine al,l'one:ros:Ì'tà del plvovvedimen-tO' nella situazione attuale; ipenplessità e !ri-serve che però la ConfIDdu:stria, (per booca delsuo P,Des,idente, :si era sentita aJnch',essa inc1ofV1eredi OO[lltestar'e.

Non oapita certo ,tuui 'i giorni di vedereeSiponen ti deLla olas'seimpI'enditoriale darelezioni di «rpI'Og,nessismo » ad un gO¥elI1l110dicentro-sill'istll1a.:E runo spett'acolo 's.ingolareche a l1'oi Inon disipialce e lin fin dei :conti po-tr;ebbe non dispiaJoer,e a nessruno a patto pe-rò one, qualora il'o[lcl1e del[a contingenza do-vesse effe1Jtivamente rivdal1si insos!tenibitLe,non si debba passare in tutta o in parte uncOlnto dis:ast,roso a Pantalone. Ci sarebberoahernative a,l meocanismo monetizzante del-la oontingen:za?

In un quadro di nelaziOlni TIracaJPitale e ,l'a-voro impostate in tcnrnÌin:i Idi oon£:ronto :ana-,lit'ico tira bUanci azIendali e Ifamiiliani, comeha cercato di spiegare a proposito dell'1Ìmpu-tazione dei c.osti ISlOdalli, risultel1ebbe in pie-na 'evidenza la neoeSisi,tà di una palrteCÌipazia-ne del mondo delll,avoro alle decisioni ie ,al,leresiponsabi.lità de<llpI'odUll1ve :più a:rtÌioo'lata diquanto in genemle :non prevedano i mordeJli'coHenti di pol.itka dei 111edditi o eoonomIaconcertata ohe dir si vlOgJlÌia,di cui 'si può 'rav-visalre il l,imi,te iTI'eltentativo di 'l'esiponsaibiiliz-za,re daU'.a1to, ImedIalllte la oen1J~aJlizzaziOined~llle scelte di iOomportaJmento, forze socialimai tSuffioi<e11'temente :J:1esip'onsaibiHzzate a Ilt~veUo di ba'se p,erchè opera:nti finoIT1ain oondi-zione suhalherna.

Le modalità del metodo di parteCÌipazion~da noi preferito sono quelle di una contrat-tazione deoent!m'ta di :cui sal1ebbe facile for-muIa.re le strutture per far sì che il OO'l1tna:ttorispeochi tutti gLi ,elementi dell'o:rga:ncizza-ziOlne e del funZJioll1aJmenta :de11'imprlesa; nedlve~rebbein pratka uno degli stmmenti digestione, tnaduoendo ,in oonOl1eto quell'uma-:nE'silmo delila produzione e del ilavoro, qUlel~l'ideale di demoorazia econolmioa che più di'tutto stall1l!l>Oa <cuOlt1e>al'sOtoiaHsmo moderno

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20692 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

In b~eve, 'si pOlnrebbera lie hasi di un sisltlemadi oogestione duttHe, sensibile a tutte letende~e evoLutive, a:perta qruindi a!lllOhe adiUna pI101speUiva finalie di vera, sottalin1ea vera,alUtoges.tiOlllie. Assi,st{~lìemma a:Uaraal Ip'rorfi~Ila:rsi di quella che non esiterei a qualifioa:rela ,più graillidiOlsae :311tempOl stessa la più U[l1a~

na deLle rivoLuziOlni :sociaH del nostJ1O tempa,tesa al siUperamento del II1egiiInedi salariato,di cui mohi segni :perahI1a deTIlUTI!ciana giàQDa .l',anaoI'anismOl. La società modc::-ì1ia POl-tJ"ebbe forse ,finalmente lasiCÌa:rsi aUe IS[Jal,lel'infeconda e f~ustI1ant'e alHern:ativa fra capi-talisma privata e capitalisma di StatOl.

Nan mi pa:re :sru:perflua rOlsservaz~a[]ie cheostaoali :rHevanti ,a;i Ipraoessi di cui soprapOlssona derh~a:J1e da una Ipoliticama[}letaria eoreditizia tJ1appa indulgente verso un castu~me disinvaho di spesa. C'è ,chi sasti.ene ohècantero :gli ,eocessi .oansumistici che tlUtti de.:prlechia:mo, e in ip<l'rtioOllaIielOan1Jra la p'at()llo~gica prapensiOlme aH'incLebitamentOl che lessiÌinooraggiano, i1 detenente [Jiù efficace puòessere costituitOl sempr,e dal :rifiuta ,da partedell'autorità monetaria di finanzia:l1e la cosid~detta inflaziO'ne da costi.

In altre parole, Ìiloonten~mento deltl'eslpan-sione mo:net<l'r,iae lomditizia mei limiti del-l'andament.o dellredd1t.o 111eaLedOVl:rebbe Ip'er~suadere tutti, anche le parti saciali, a conoe-pil1e e ad attuar.e in tmlIni'l1li Teali il pl1O'ces:sodi dis.tribuziollle, che cosÌ gilia'V'erà lesslenzi'al~ment,e slUi :mal1gmi di prOlfitta, a loondizioneche lesilstano, 'ponendosi su basi inatltaocabilic1aM'inflaziOlne. Sairebbe questOl 11 sOlIOlmododi spezzare l'infennaIe spilmle eooessa di da-n1arnda ~ inflazÌ!one ~ debiti ~ nuova ,irnfla.

zione; un moda ehe ancora una volta dima-streI1ebbe comunque J'.inloonsistenza dellla di-stinzione bra iilnflazione da >costi e inflaziOlnecla domanda.

Le medesime cansideraziani, molltre, in-durrebbera a ;porre la questiO'ne deU'autofì~nanziamento aziendale in termini di favorecondizionato, e condizionalto precisamentea~l'ipoj;esi di OI:rigine non inflazionistica, a suavolta d~pendente in 'larga misura da un asset~to cancanenziale del mercata.

Per conoludere, è appena il caso di rilevalreohe tale orientamenta mone1Jario cOll'sentireb-be dì estendere al mondo del qavaro Il'interes~se per una pO/I,itica di promoziane del rispar~

mia su scala di massa, alla quale si presrte~rebbe, ad 'es1empio, la :st'rumenta del « rispalr~mia contrattua'le », :nlOna caso TipropO/sto ag~gi, dopo. quasi un Idecennio di ob1ìo, dai più

autorevali espanenti del sindacalisma dema-cTatico.

IJ giustificat'0rilfiuto del consumisma Col-me fulasafia della vha nan può far velo, pe~[fÒ, alla canstataz,iOlne che 1a pura e semplke

alternativa fra consumi indirv:idua1i e socialiipecca forse di eccessivOl semplicisma. Non èdel tutta esatta infatti che i secondi rista-gnana SOI'0 perchè i primi 'Crescono trappOl;nè d'altra parte si può davvera affermare chenei paesi più avanzati lo sviihlppO dei cansu-mi sOIdalli sia andatO' a det:rimento di quelliindividuali: basta guardare le staHstiche.

Del resta, nel nostro bilancio eoonomiconazionale nan mancano certO' voci di spesa,olassifica;te come cOInsumi sOlciah, che i[)Joi~dona per importi addirittura cic1opici: sipensi al bilancio della pubblica istmzione, aquello dellsettore mutualistica, per nan par-Ilare pOli dei cantributi previide@iali, il cuionere non ha farse teJ:1mini di conr:rO'nto inEUl1o;pa. Conside:rando lIe semplici cifre, Isisa:rebbe quasi tentati di dire che si spendeanche trOlppOl.

Il faJNo è che non si t:ratta avviamente sOllodi quanto si spende, ma di carne si spende.n probJema cioè nan riguaJ1da l'ammontareassoluto a rela;tivo deUa spesa ma l"eHidenzae la produttività dei servizi a cui essa è desti~nata. In questi settori ci aspetterebbe dun~que un lavoro enorme di ristll1UttUil1azione edi razianaIizzazione, ohe in !linea di massimanon Idavrebbe comp.ortaJ1e aneriaggiunti~ eforse, anzi, consentil1ebbe in parecchi casi an-

che risparmi di nan lieve entità.La questione dei consumi sociali quindi

nOln può porsi in termini generici di daman-da glO'bale, cO'me 'trapp.o spess.o vediama fa~:re, paiohè s.otta 1'a>spettO' 'PUiramente moneta-ria la domanda esiste ed è anche sollvibile, siapure, come torna a dire, in forma di costasociale monetizzato; ma deve pO'rsi in tel1illi-ni di o:ffierta, cioè di a:pprestamenta del capi~t'aie fisso 'sociale atta a p:rO'durre i servi.~irichiesti.

Se questa è la vera carenza, il clÌ<soorsa ri-manda necessari,amente al problema gene[fa~le della riattivaziane del meccanismo di acou~

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20693 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mulaziO'ne ed aMe connesse prospettive di ri~presa del risparmio pubbllko e privatO' ai finidi un finanziamento dei pJ:1O'grammi di inve~stimento e di riforma con mezzi non illusorio

Queste cO'nsilderazioni aiutanO' altresì adinquadrar,e nei suoi termini reali la qruestionedei residui passivi in conto capita'le. Il piùdelle vollte, come ben sanno gli onorevoli col-leghi, nO'n si tra:Ha di risO'rse reali accanto-nate e non ancora eJ:1O'gateper slemphci 'intral-ci burooratki (che lesiSltono purtroppo, carneha rnevato ,lo.stessO' relatme) ma di program-mi di investimento ri'sultanti globalmentesprovvisti di una copertura che non sia pura~mente nominale; pJ:1ogrammi lie cui scadenzegiuridiche, data la si,tuazione di caSisae lecondizioni generali del mercato finanziario,pongono sistematicamente alla Tesoreria sta-tale un problema spesso. insollubiledi finan-ziamento inflaz:ionistico. In tutti questi oasi,dunque, non gioca soltanto la liUnghezza deitempi artificiali della spesa, ma anche e for-se soprattuttD quella dei tempi nalturali diformazione delLe risGJ:1se.

Quest'ultima conolusione ililumina unaMraimportante aspetto del cDmplesso panDramadelLe cGmpatibiHtà. Se infatti :10s,viluprpo otti~male dei consumi sDcia:li riassume gli O'bieUi-vi di quelle che appunto chiamiamD rifDrmesociali, le misure volllte a rilandare H prooes~SG di accumulaz:iGne, che evidentemente COìJ1~dizionano in via preliminare tali obiettivi,vanno :designate anch'esse come rÌJforme apileno titolo. DovremmD infatti dividel1e ilquadro d'insieme della politica diI1iforme indue capitDli: quellG delle rifoI1IDestrumentalie queHo deHe rifDrme finalistkhe per conolu-dere che ,la sOlia politica oonlgiunturale oggipDssibile sarebbe queMa fatta con le Ir:iformeche creano le risorse e le destinano alI benecomune.

Al di là degli impemtivi p9.'I1ticola([idi unmomento decisivo came quellG che sìÌ>amoattraversando, sembra a taluni che basti lapratica deLLes.ituazioni llioJ:1malia reDldere s,fu~mata se nan addirittura evanescen.te l,a di-stinzione, che si vGrrebbe invece neHa ,e pre.-cisa, fra politica di congiuntura le politica distruttura.

In effetti, non ho di.f£icoltà a convenirne,nella maggioranza dei casi si riscontranO'

pravvedimenti che combÌJnano elementi dell~

l'una e deH'alitra. Ma H problema si pone ap-punto ÌJn teJ:1mÌJnidi oombinazione, che è ,tut~to il contrario di con£us.lone; si pone, in idefi~nitiva, un problema di ooo:rdinamento e quin-di, anoora una volta, di cDmpatibilità.

CGnsultando del ,resta la .stessa esperienza,non possiamD non rileva l'e che gli slogansdei « cento giorni» e delle fasi « unG e due », .CDsì PGpalari neU'estate del 1973, subito do~po la caduta del gove1rno di centralità, se si~gnificavano qualoosa, non significa,"ano altlroohe em tornata in auge ,la clasrsica distinzio-ne dei due tempi e relativ:i strumenti di poli~dca eCDnomica, cioè ,la distinzione fra inter-,"enti a breve le prograJmmi a lunga, scadenza,anche preSSD 'Coloro che ,in precedenza aveva~no mostmto di O'steggiarla. La rpoHtica con-giunturale iav,eva così riacquistato Ja sua, pie-na autonomia concettuale.

È dunque una distinziDne logicamente fGn-data pI1oprio pemhè è la sola che cGnsenta,nelle d:iveJ:1sesi1JUazioni, di coordinalre gli sco-pi immediati del:l'aziane quotidiana con gli

obiettivi prospeHioi di un indirizzo di ,largG'respiro. Dirò di più, che saID calandolDe percosì dire incorporandolo nell'orizzonte CGn~giuntlurale si può sperare che un tale ,il1'di<riz-zo superi lo stadio della mera enunrc.iazioneverbale.

A ben consideraI1e, siamD anche qui in pre~senza di un ev:iden1Je nessO' di strumentalità,per cui è s.enza dubbia vem che la pDlitica

Icongiuntumle è suscetltibile di qualificazionidiveJ:1se alla luce delle di,"ense concezlioni stm~tegiche che si oontendDno il compitD di ispi~IraDIa; reciprDcamente, però, è anche vero chela politica congiunturale in atto in un datomomento costituisoe, a sua volta, una sortadi spia segnaLetioa del sentiem di DonidÒ cheil governo sta percorrendo, una sintesi istan~t'anea degli i dementi necessari le sufficienti adelineare la sottDstante impDstazione struttu-rale de'Ha politica eoonomica in termini di d-sultanze obietlt:ive. Credo insomma di eSSlerenel giusto sostenendo che, per aziGni o peromissiDni, un'impO'staziDne strutturale devecDmunque emeJ:1geI1e anche da una politicamodulata ielscluslivamente aid onde corte.

Mi si obietterà che quesito è lapalissiano,ma in effevti non lo è poi tanto, anzi non lo è

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VI LegislaturaSenato della Repubblìco ~ 20694 ~

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

per niente, se si considera quante voMe i go~verni sona soliti motivaI1e in termini di stret~t,issima stato di necessità, di impdìenti circa.stanze obiettive, di :soelte obbligate e così viai provvedimenti iCongiuJJitur:ali maggiormentecontroversi, quasi valesseI10 rappresentarli,se nan ,estranei, pa:recchia ,lontam daMe loroconcezioni di fonda, di cui tuttavia tengonoa ribadire la validità al di là della momenta~nea deviazione imposta dai fatti, senza aocor~gersi, così facendo, di cadere in una ccntrad~dizianeinsa:nabile, peI1chè un indirizzo gene~

l'aIe che perde i contatti con la l:realtà al muta~re di questa, e ailquale la diversità delle situa~zioni sfugge al punto da dover essere nanadattato ma accantonato col profi:lar:si di ta~June modificazioni, non è un indiI1izzo gene~

l'aIe ma s,emplicemente un indirizzo inesisten~1Je;e allora D ne consegue che il governo, reoafat,tD di oDntinuar1e a prOifessarlo, in ireahà ri~conOisoe per primo di nDn possederne alcuno,oppure, se1Jale condusione è da contestarein quanto un',impas1taziO!ne di fDnido deve co~munque esisterre, vual dire che i rprovvedi~menti lin parOila rispecchiano effettivamentela {(filosofia» di base del gov,erno, per cui iJrichiamD alle necessÌ'Ìà del mO'mentO' va inte~

sO' non come descrizione re spiegaz,ione og~gettiva ma come interpretazione e valutazio~ne soggettirva, e se nondimeno il governo con~tinua a parlaI1e di neceSlsità, può £arIa senzaimproprietà di linguaggio saltan:to col sottin~teso che si trat'ta della propria visione dellilrenecessità, dena quale pertanto deve ritenersiIda sè stesso e va ritenuto da parte di tuttipienamente resp'Ùnsabiile agli d'retti pra,tid,allo stesso modo in cui 10 è sempre sotto iJprofilo oosltituzionale.

In realtà, presdndendo dal punto di visitadegli intelfessi J.esi, i provvedimenti congiu:n~turaM, possono risulta:]1e oontroversi, comea:bbiamo detto, e persino ostici, nella misurain cui si discostano, SOltto ;,l'a'spetto metodo~logico, dai canOini cOisLddetti oI11Jodassi, cioè,~n sostanza, se si dimostrano aJfetti da didgi~sma in gmdo Isignifkativo, e dall momentoche proprio in casi del genere, come abbiamovisto, s'invoca di solito lo stat'Ù di necessità,ne deriva, per quel tanto che si può davvempensare aid una necessità in senso obiettivo,la oonseguenza paradossale ma esatta che il

21 APRILE 1975

dirigismo, a dispetto del nome prertenziolso,non agit sed agitur, per dirla come gÙi anti~chi, CiOiènon governa Igli eVlenti ma ne vienegovernato.

A conti fatti, il dirigismo è quaikosa di piùe di peggio di un ipotetioo «,lasciar fare »; èun Ilasdarsi fare tUltt'altro che ipotetico. L'ul~tima 'riprova in ardine di tempo d viene datadai 'risulta ti della politica di c'ÙntrolLo di'vettadei p!'ézzi che abbiamo cercato di attuare apartilre propri'Ù dall'estate 1973.

Sarà stato merito derlla nostra duttilità la~tina, ma è incontestabile che a noi è bastatomolto meno tempo di quanto neè o,coorsoin paesi di gran 'lunga più attrezzati per ren~derci conto della so,stanziale impra:ticabilitàdei controlli diDetti sui prezzi. Infatti, unavolta oonstatatone l'esito insoddis,£aoente ein molt,i casi anche contrroproducente, nes'Su~no da noi, almeno che lio sappia, ha neanchelontanamente cansiderato ,J',eventuaHtà diproroga:I1li a tempo più o meno indetermina~to, come ad esempio si è spinto a propor!reGalbmith negli USA; e questo in paI1ticolareperchè ci siamo Tesi fadJmente conto che, setal uni prezzi possono :reputarsi prezzi non dimercato in quanto già amministrati o mani~palati da impres,e benefidari.e di posizioni do~minanti, il 10m inquadmmento in un rnegimedi control1D pubblico amminist,rativa o peg~gio all'COll'adi « gestione politica)} av'rebbe si~gnificato l'int,roduzione di ul,ter:iori elementidi manipOllazione. Basti pensare aHa neoeSlsi~tàdi impostare l'anaHsi dei costi al livellodeLl'impresa marginale, cioè dell'impJ'esache reaJizza i costi più elevati e quindiun profitto al massimo uguale a zero.È eViÌdente che, in tutti i casi del genere,gli extrap:mfitti da monopoHo o da o[igoipo~lio ne sa:rebbero usciti oonsolidati. Se poi sitiene anche conto della netta prevaJenza del~la compO'nente corporativa su quella burocra~tica nella fase ilstruttoria delle deliberazioni,è inevitabile la cDnclusione che la meccanicadei oontlroJli rappresenta lo Sltrumento idealeper la formazione di velri e propri cartelli disettore, e questo in un certo senso CDn la be.nedizione dei ,pubblici poteri.

In verità, si ricoI've alla politica di control~lo dei prezz,i semplicemente peI'chè ita si ri~tiene sinonimo di poàitica dei pTezzi. Manca're

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2'0695 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

di una ta1e politica equivarrebbe, in sostan-za, a nOin averne alcuna.

Noi siamo di diverso p3Jnòr,e. La critica deicont1rOiUi non implica :l'assenza di qualsiasipolitica, ma implica <la preferenza per unapOilitica di mercato. In altre parOile, la nOistraaJtbenz~one è ri"\'olta versO' quei metodi cheCOins,entono di restaurare l'equi,1ibrio 'realedel mercato nOin già modifioando in via diret-ta e immediata i,lliv:eUo dei p'J:1ezzi,bell'sÌ ope-rando in via indketlta e mediata sulle condi-zioni che determinano <lafO'rmazione dei prez-zi stessi. Tali metodi lesistono: basta vOilenliapprendere e soprattutto basta volerE appli-care. Mi ,riferiscOi in pa11ticolm:e al metodOi dei« prezzi-omhra », detti cosÌ perchè servono asi!mulaI1e rassetto di meI1cato oO'Drispondenteal Hvello di prezzi desiderato, al fine di poter-si regOilare di conseguenza,. Come si vede, èun metodo complesso e rigoroso, che non ècerto fatlto per suscitare l'intleJ1esse di quantisono inclini alla faciloneria e allla ,aemagogia.

Per i fitti, ohe di proposito c0'nsideriamo inquesto quadro, il problema non si pone in t,er-mini diversi perchè si traHa di prezzi COimetutti gli al1tr:1.In paI1ticolare, non costituisco~no una saluzione nè il vecchio strumento ddblOioco, come qUaJkuno ha sottolineato an-che neLl'altro ramo del P3JIìlamento, nè ilnuovo cOimplicato marchingegno dell' equocanOine. Quella che si ,richiede è un'impo-staziO'ne produttivistica di programmi rivoltia saturare <l'enorme fabbisOigno abitativo in-soddisfatto can i metodi ,tipici deLl'edilizia in"dustriale. A questo O'bi<ettivo l'intervento pub-blioo pot:rà dare un concorso determinante,soprattutto in 'termini di calmierazione delmercat0', sOilo a p3Jtto di una s0'stanzia:le ~evi-sione della « filosofia» delle lleggi 167 e 865,cOlme suggerisce Il'esperienza e come ha an-che ribaditOi, con specifico riguardo alla leg-ge 865, un gJ1Uippa di esperti costituito in senoal PSDI per un d,esame della questione.

Tutte quest,e indicazi0'ni convergono evi-dentemente ad un unieo sc'0po,3Jlla ,restaura-zione, a per megliO' dire ancora, a<ll'instaura-.zione effettiva della sovranità dell'uO'mo con-sumatore, tanto spesso decantata nei manualiquanto finora in rea:hà vi1lipesa. mancanda ,laquale, però, 10' splendido concetto di econo-mia sociale di mer.catOi si degrader,ebbe a in-vereconda menzogna.

DISCUSSIOn!, f. 1575.

AllOi scopo di fornire al consumatore j ne>-oessari mezzi di autOideterminazione, quindi,occorre in primo luogo, a nostro avviso, 't'ra-sformare queilla che oggi si chiama pubblicitàiln vera e propda intO'rmazione economica, inparticO'lare scoraggiando lIe forme di p'rop~ganda subliminale, le quali eludono e so-vente v:anifioano,le difese della coscienza. An-oora una volta, dunque, difendendo l'e.cono.mia ldi mercat'0 difendiamo lla dignità stessadell'uomO'.

Dalla genem1e preferihiltità dei metodi dim1ervento indiretto e daUe condIzioni preli-minari dchieste da quella pOilitica di parteci-pazione responsabile che abbiamo tanto acuore, si arguisce con facilità che rimpiegopiù conveni,el1te degli strumenti monetari ecredi tizi a fini antioongiunturali è quello det-tato dal criterio di <controUOi cosiddetto quan-titativa.

Invero, oome ben si ,rio0'rderà, sempre nel-l'estate 1973 fu spell1imentata da noi una polli-tka creditizia ohe ambiva a qualcO'sa di più.Essa voleva essere una politica di controHoquantitativ0'ed insieme qualitativo, can pre-valenti finalità antispeculative per questo se-condo aspetto.

Ora, è da rilevare che una p'0litica qucmti-tativa pone da sè dei ilimiti aUa speculazione,poichè falcidiade opportunità di finanziamen-to di operazioni prive di una soHda giustifiica-zione economica. Essa quindi si espluca a gui-sa di una linea di condotta selettiva, an.che s,eprograITI'maticamente non si preslen:ta cometale.

Quando, al con:tral1io, vengono impartitedall'aIto dir,ettive di selezione ad un sistemabanca<rio scarsamente dinamico come quelloitaliano, i,l 'risultato complessivo non può es-sere se non un ul tleriore impigdmentOi dellacO'ndot,ta prudenziale dd1e hanche,.che da ta-

I li direttive traggono in un certo senso mativoper intensificare ilrastre:llamento delle acca-sioni collatemli propizie ad una gestione piùriposante. Ta'li in pratica sono anche .le di-storsioni r,iscO'nt'rate nel corso della recentlees peri enza.

Un sistema credHizio ila cui cond0'tta siispirasse, invece, al criterio ddl'impegno prO'.m0'zional!e, non avrebbe bisognO' di essem di-retto dall'altO', con prescrizioni peraltra quasisempre facilmente eluidibili, ma assumel1eb-

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Vl LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20696 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

be sopra di sè la Iresponsabilità primaria del~la s,eleziOlne, identificandO'la, in ultima anaH~si, ,cDn il p:rop.do natumle modo di olperare.In Ital casa, la garanzia ultima del rilsparmiDvrsiederebbe non tanto nella precDstituzionedi eso]1bitanti mezzi pa,trimoniali di riva,lsaquanto nel buO'n andamento delle iniziativefinaziar.Ìle, che le banche aVlI'ebberD interess.ead assiste]1e per via.

Si Tenderebbe perciò necessaria una revi~siDne dei vigenti oriteri di garanzia quale pri~mo passa verso una ristrutturazione generaledel sistema bancaria che incoraggi, fra l'al~trD, l'impiego di tecniche avanzate come quel~la ,che gH anglosassDni chiamanO' gestionefunzionalizzata della raccolta.

PuvtroppO', deLla necessità di una vera ,epropria ,riforma bancaria, per quanto ne sa,s.i par,la pOleD a nul1a, ment're sarebbe il casoforse di comilnciare a p:a'rlarne, specie Dra chein materia di politica conente del credito,carne è noto, si annuncianO' (o SDno già in at-to) novità di rilievo, concernenti [n partico~larle un aHentamento del,le ,restriz,ion:i credi,ti-zie a vantaggio di determinati impieghi pro-duttivi e una riduzione più o meno generaliz~zata dei tassi di inteI1esse.

In merita aLla prima direttiva, pur 'ricono-scendo in linea di massima esatte le indica~zioni date da quasi tutti i colleghi intervenutiin ovdine agli impieghi priiOritari da rilancia-re, non passiama non dehiamare ancara unavoLta ratltenziDne sui graNi oS'tacoli che rat~tuaJe assetto del si1stema bancario pone aiduna gestione qualificata del cvedito. Non perscettidsmO" ma per semphoe realismo, te~miamo che al momento ben poco si pO'ssa fa~I1e più di quella limitata I1Ìat:tivazione delcredito agevalato che è cOlnsentita dalla si-tuazione, anche essa t!utt'altro che brillante,degli istituti di cI'editD speciale. In breve, inquesto come ,in alt,ri campi, fino a quandonon si vo~rà parIare di riforma, non credaohe pO'tremo andaI1e mO'lto a,l di là della con.sueta altalena di miSUDe cDntingenti.

Per quantD riguarda i'ufine lla 'riduzione deitassi di interesse, il metodo tendenzialmentegeneralilZzato CDn cui viene attua.ta ci parreda candiviJdexe Iperchè denota un Eostanz:ialeritorno al criter,io quantitativo. L'ipDtesi dimeritD, però, a nostro avviso, rimane suboir~

di nata ad ulteriori sastanzia.li successi neIJalotta all'inflazilOne. A tailieriguardD, noi oon.tinuiamD a ritenem che i tassi di interessesiano cor'l1elati, coeteris paribus, all'anda~mento deìlla base monetaria, per cui unavigile e meditata manovra di quest'ultima cisembra più efficace, ai fini de1!'aggiustamen-to del costo del denam, che non l'impasizia-ne diretta di massimali, ila qualte non si di-scosta pai troppo, nella sa stanza, dalle mi-sure di cartello più D meno obbl1gatorie d:icui gli ambienti bancari, gli e'Sperti e la s.tam-pa specializzata fannD a grura a sottoJineare1.0S'tatD OIrmai avanzatD di obsolescenza. SOit-to questD profilD, però, non ci nascondiamoche rimane un pI'obl,ema aperto Ja ,condattadel settore pubblico, col suo esorbitante di~saVlanzo di ca:ssa da fi:nanziare. La discussio-ne ritorna CDsì al punto di paTtenza, ossiaalla necessità di aveJ1e una finanza pubbLicache sia, essa sì, :Ungrado di governaJ1e glieventi inveoe di esserne gDvernata.

Sul riordinamento de~la finanza pubblicale idee sanD a:bbaSltanza chiare da, diversotempo. In ques:ta sede,quindi, bas:terà rierpi'-loga:de per sommi oapi, tenendO' conta anchedelle indicazioni contenute neMa relazione.

Per la dinamica dell' entrata" il primo obiet~tiva che ci si deve pvoporre, al termine del-la fase di attuazione deMa rifarma tiributaria,è il ritorno ad un lrivello di elastidtà ugualese non superiore a quel,lo degli anni ses-santa, e a tal fine riteniamo che non si possaescludere a priori Ulneventuale inas:primentodell'imposiziane diretta a partire da un oertDlivellilD,anche pemhè dai oonfI'O'nti internazio-nali .la pressione tribUitada nel nostro paeserisulta, malgrado le appaI1enze, piuttosta bas-sa in rappOirtD al reddito nazianale.

Perdurando la fase di attuazione, sarebbebuona regola di prudenza astenersi quantapiÙ passibile dalla manovra delle alliquoteper f:rornteggialre esigenze momentanee, senon vogliamo ritrovarci alla fine con un ordi-namentO' tributari.o iTTiconosdbiJ,e ri'Spetto aldisegno iniziaile. Vanno pertantD consideratecon molte 'riserve le proposte di detassazionepiù Dmeno ampia fDrmu}ate da diverse partia favoi'e dei redditi £isSli.Stilahen chia~o chenoi non ne disconosciamo .la motivaz~o.ne so-ciaLe, pevchè b1sognerebbe ,eSlser,e dechi per

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.':Ye.nato della Repubblica ~ 20697 ~ VI Legislatura

21 APRILE 1975437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

non ammettere l'inqui,tà dell'attualeriparti~z10ne del ca:rico tnibuta:I1i,o, ill [livel\1oormai iill~tdlllerahi,le dell'evasione e il sostanziale ail1!a~cronismo dell,le classI di reddito comer:1.platedalla riforma tributaria ai fini deU'iimpostaprog;ressiva. Diciamo solo che, tutto oiò es-sendo colpa non de\lla !I1iforma tributaria .ilnsè, ma ddla sua incompleta attuazione e altempo stesso ddl'in£lazione, InOlnè ill momen~to di pensaI1e a detassa21ioni, .iln:nanzituttopeI'chè OCCO~I'e pI'ehminarmen1:e IrastlreUaI'etutta l'area deLl'evasione, impresa aHa qUaJlefra l'ailtro sar;ebhe ora di porre mano UiI1abuona volta, poichè il perdurare di questostato di cose sottopone sempI'e più a dumpmva ill senso cùeltloSt3lto dei cittadini onesti;in secondo Iluogo peI1chè, anche una volta ac~quisiti al fisco i cespiti finora latitanti, ooco:r~rerà pUll' sempI1e valutar;e ,l'opportunità ,e l'en~tità di eventuali sgravi in termini di effettisull'equilibl1io monetario ,e di bilancio. AHastato attuale, i,l solo 'risultato degno di notadi una detassazJone sarebbe un'ulteriore faHanella fmanza pubblica e quindi un nuovo. po.tente stimolo all'inflazione. L'unica misuraalla qualefrancameme non ce la sentiamo dà.opporci riguarda ,l'aJbolizione deJ cumulo deiredditi dei ooniugi, che se in regime di impo~sta complementare poteva dirsi merament,eplatonico, ora che non è più tale comportaun onereeftettivo insostenibile per la fami~glia media italiana, afflitta da una cronicadeficienza di servizi sociali compensativi.

Se si riuscirà nel frattempo a comprimereJa dinamica della spesa corrente al di sotto

dell' elasticità t'ributaria, si potrà ricostituireun adeguato vO'lume di risparmio pubbHcO';la qual cosa è essenziale ai fini di una politi~ca di sviluppa e di riforma che non vagliaessere meramente dedamato:ria.

In merito all'attitudine della finanza pub~blicaaJd una poli:tica di breve periodO', vainfine rilevato che, malgrado autO'revO'li opi-nioni contrarie,,la manovra anticidica del bi-lancio non può svolgersi che dal lato delilaspesa corrente, dato l'oriznorrte di ,lungo pe.~iodo ,e le motivazioni strutturali delJa spesadi investimento. RinnolVia:mo pertanto la pro.posta di introdurre i disposi,tivi dicompen"sazione automatica, indicati da molti studio-si come i più efficaci strumerrtidi regaJazio~

ne della spesa corrente; mentre dal il:ato del~l'entrata riteniamo indispensabile, sempre alfine dena massima elastidtà oomprlessiva delbilruncio, per£ezionare lo strumeato dell'an-ticipo e istituke quellO' deiH'aoc:mdito di im-posta, già coHaudatO' con successo in diversipaesi ocddenta'li. A tale S,COlPoci pare 1utta~via necessaria una integrazione dei criteriispiratori della riforma tributana. Avremomodo 'di r:iparlarne tenuto conto anche del~,l'impegno ribadito al riguardo dal sottose'"gretario Pandolfi.

La spesa pubblica di investimento da partesua delVedivenire lo strumento operativo del-ila programmazione. Perciò occorrerà detlerr-minare gli sta:nzi3lmenti in rapporto alla sti-ma « in valove » degli obiettivi del program~ma. La ,politka ,dei ,finanziamenti sarà oosì do-tata di un essenziale elemento di valutazionedelle compatibi,lità.

La fase sucoessiva \riguarderà l'elaborazio.ne di una vera e prO'pria programmazione dibi!lancio, cO'nsistente, come ci spi,egano gliesperti, neJI:l'applicazione di un metodO' dianalisi dei costi e dei benefici, rivoho a mi-nimizzare l'onere economico e finanziarriodell'obiettivo assegnato. Con questo metodO'l'invesltÌimento 'pubblico recUliJel1erà in effi~denza quanto (potrà (pe,I1derein dimensione

Sotto questo aspettO', un problema di par-tico1aI1e rilievo deriva dal fatto che una [l0'~tevO'le parte delle usci te di hHancio consistein trasferimenti versO' centri esterni di Slpesa,e ciò rende aleatorio, allo stato ddle cose il,oontrolllO' dell'efteWvo esito finale di tuttii gruppi di s'pesa pubblica diretta e indiretta.Per risolvere ,l'inconveniente in mO'do d'a as-skurare la priorità agli obiettivi di investi~mentO', ,riteniamo urgente l'istituzione di unbilancio consolidato di tutto i,l settore pub.hlico.

La programmazione della spesa pubblica,infine, pastula ovviamente un programma fi~narnziario pluriennale sincJ1onizz:ato C0'I pro.gramma economico nazionale ed anticOilato,in relazione ai srngoH esercizi annuali, in al.trettanti bilanci di ca1ssa, o a'lmeno in bilanciaventi valore di legge sostanziale, come haaccennato anche il rellatore alla Camera.

Per tuNa ciò, è appena il caso di pJ1ecisarlo,saranno necessarie modifkhe sostanziali alla

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Senato della Repubblica ~ 20698 ~ VI Legislatura

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

1egge di ciOIntabiHtà generale della Stata eagli analoghi ardinamenti degH enti lacali epegiona1i, rivolhe, in Iparticolare, a sostituire

giI'adualmente i'1 vigente sistema di controlilipreventivi con la v;erifÌica dei risultruti in tJer~mini di efficienza.

Il discoriso 'r:i:manda cosÌ, per forza di cose,al più vasto prablema deUa riforma genemledella IPubblica amministrazione, al qua1e misembm quindi necessario dedicafle almenoun breVle aooenno.

L'efficienza della pubbHca au:nminist'razio~ne, ,da oui dipende in gmn pa'rte la sviluppodel Paese in senso maderno, resterà una chi~mera fino a quandO' ,mancherà la piena ~e\.sponsabilizzaziOlne dei funzionari. Al limite,il minist1ro non dov~ebbe vedere nemmenO'una pratica. I suoi compiti, in sostanza, do.vrebbe~o limita~si aJlla ipOlli:tica ammini'Stra~tiva, cioè all' emanazione delle direttive di ca.ratltere generaLe e aill'organizzazwrne generaledei servizi. Nell'ambito di tali diTettiVìe, i sin~goli provvedimenti IdoVif'ebbero essere invecedi Icompetenza finale dei funzionari. Ciò !COll-sentimbbe di portare avanti, fin dove pas'Si~bUe, i,l progetto di trasformazione dei Mini-steri in agenzie, e siUocessivamente di Iconsi-derare anche l'eventua'liità di rUna ,reintegra~zione del palrastato nello Stato.

n primo passo nelila drrezione sopraindica-ta ci sembra che debba riguardare una irevi.-siane dello stato giupi!dico del personale, ba-sata sulla funzionalizzazio.ne delle qualifiche.

Tornando al fi10 conduttDr'e deHa nostradiscussione, non creda inoPpo.rtuno ripeterequanto. abbiamo detto fin dalll'inizio, cioè chela pO'li:tka di bilancia configura, nella formadi programmaziDne di bilancio, 10 strumentaesecutivO' ideale di quella programmazioneeconomica di tipo indicativo e fles,sibile aHaquale lVanno le iIlostre Ipreferenze.

Ci didamo 'e siamO' sost,enitori dellla pro~grammazione indicativa non perchè accecatida prevenzioni ideologiche verso altre fO'r:medi programmazione, se 'pur ve ne sono, e tan~to meno perchè 'interessati ad ailimentarenuovamente quel[a .cihe negli anni :sessantavenne chiamata la guer,ra degli aggettivi, maperchè reputiamo la programmazione indica-tiva la sola pDogrammazione cO'mpatibile cO'Imordel,lo di economia dinamica e con la strut~

tura di sO'cietà aperta caratteristica di questaparte di monda in cui siamo e vogliamo re-sltare inseriti per scelIta di civiltà.

Scendendo nei parti:colari, TalVlVisiamo ilpregio eminente di tale tipo di Iprogram~mazione nel fatto ohe, a differenza della pia~nificazione centralizzata totalitaria e dellealtre più o meno similari, essa non pretendedi IgnO'rarle Il mercato e ancor mena di anl[1i~chiUrlo, ma riesoe invece ad eSlplicare la sua'indubbia efficacia socialle operando attlraver-so il mercato, cioè s-vI1Uimentalizzandone le re.gole in funzIone dei propri obiettivi, i quali,se determinati in mani,era razionaJe, non in-cantrano nel meccanismo del mercatO' akuncondizionamento di ordine negaltivo.

L'esito insoddisfaoeillt'e della nostra primaespelrÌenza di programmazione è storia di ie-n, sulla quale hanno avuto mDdo di meditareanche ,coloro che ne furono i protagonisti, a].cuni per atltribuiTl1ie il'insUiccesso allll'interfe"renza di fattori esterni di va'rio genere, socio-logico, burocratico, eccetera; altri per chia"mare direttamente in causa il caratt<ere dionnicompm:msività che 1a pI1ogrammazioneaveva pJ1eteso di assumeJ1e.

La prima tesi senza dubbio ooglie nel segnO'per quanto concerne l'insuffidente IPredispo-sizione di oondizioni este1ìne favorevoli. Mipane tuttavia il caso di rilevare che esisteanche una ragione intrinseca dell'insuccesso,ed è prredsamente queUa che ha fatto difettO'un'adesione piena, convinta e definitilVa aHalogica della programmazione indicativa. Daquesto punto di vista, il programma Pierac-dni è parso oscillaI1e tra un gene:rioo dirigi~smo di principio rimasto senza Iseguito e unsostanziale quanto, involontario laissez faire.Emerge così ancora una voLta all'evidenzannsanabile oontTaSlto fra l'ambizione t'eori-ca del dirigismo e la sua ,oonnatazione plTa-tiea.

La seconda tesi, vkeversa, ,suggerisoe diaocantDnare la chimera di una programma-zione onnicomprensiva, sostituendo a questauna programmazione articoLata per progettispedfi,cl, un rti\po di Iprogrammazione Iche hogià avuto modo in altra occasione di definiTe« prog'rammaziOine~straiÌdo »; e nronia fran-camente non mi è parsa nè tuttora mi parefuori luogo.

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Senato della Repubblica ~ 20699 ~ VI Legislatura

437'a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

Non c'è dubbio, e ,siamo i primi a conve~ In assenza di una schema di programma~nirne, che strumento esecutivo della pro- zione ben definito, del qua'le siamo tutltoragrammazione debba esseJ1e, come già detto, in attesa, pur confidando nell'impegno for~un bilancio pubblico per programmi. Nella nmlato in tal senso dal Ministro del bilancio,misura in cui la politica di bilancio rlecerpirrà rimane insuperata la difficoltà di oon'Sid~e trasmettelrà le ipotesi ei vincoli del pro~ rare in prospet,tiva un bilancio di pJ1evisionegramma, avremo allora realizzato un modelilo annuale. Credo nondimeno utile riepilogare,di programmazione operativa, a dImostrazio~ ai fini del nostro dibattito, i p:r:esurppostine del fatto che la programmazione indicati- , g;eneraJli di una « fi:losOlfia» eoonomica a cuiva è 1ut,to il contrario di una prog!rammazio- I il metodo della programmazione calza per-ne disarmata. felttamente come un guanto.

L'orizzonte concettuale del prog:ramma, Sono premesse riassumibil:i nrellla nozionetuttavia, è re rimane per sua natura onnicom~ di intlerdipendenza, con 'Cui ci Irappresentia-pre:nsivo, ossia globale. In dò il piano Pierac- mo, a tutti gli effetti econOlmkied umani, icini era nel giusto, ed hanno to,rto quanti ora reciproci vincoli dI equihbrio inemnlti al COlll-ne addossano l'insuocesso a quel carattere di portamento :di Isolglgetti olperanti in un dimaglobalità. sociale di libertà responsabHe. Non aocan~

Là dove il piano Pieraocìni mancò, rima~ tonata" ma trasferita al livello massimo :dinendo il «libro dei sogni », I£U invece \pro- sistema, la medesima nozione consent,e al~prio nell'inesistente coHegammIlto con la po- tresì di determinare il'equilihri:o economico-litica di bilancio, che esso inqua:drava anche sOCÌaJle complessivo, vale a dive l'equilibriocO'ncettualmente a guisa di un O'r:gano est'ra. frra g.randezze di insieme influenzate diretl\::a.~neo, indifferente alla 'logica costitutiva dello mente e indirettamente anche dalla condottaschema 'programmatioo e unicamente prepo~ del settore pubblicO'. Si ass~ste così, più chesto, in definitiva, alla regolazione ab extra dea all'aggregazione, alla prog'Iìeslsiva compene.cos.iddetto quadro macro~ecOlnomioo di :rife~ trazione degli equiHbri indi'vi1diuali, lungo unarimento, cioè, in parole po¥ere, aH'al\:iuazione scala di orizzonti crescenti, che la srcellta,perdi una politica anticO'ngiunturale risultata una eoonomia aperta prO'tende ormai finoanche essa, alla prova dei fatti, avulsa daIle aH'estremo limite della dimensionle inteT~di,rettive di fondo del programma. naziona:le.

II limite della programmazione per pro-getti, invece, è nell'opposta difficoltà di risa~lire ad un'ottica globale, col rischio di ren~dere i progetti stessi ,relCÌprocamente e com-plessivamente incompatibili; rischio tantO'maggiore poiohè gli obiettivi vengono sped~ficati in termini di quantità

°entità fisiche.

Orbene, Uina programmazione ha il compi.to di traduN1e le grandezze fisiche in va:1O'rieconomici; ed è dunque tra valon economici I

che deve il1ltel1correre quelliegam,e di compa-tibilirtà che sOlltanto un modeHo globale persua natura è in grado di assicurar'e, graziealla sua logirca «!cil1coilare».

Il billanciorappresenta appunto il luogo ,ditrasfoI'mazione delle quantità in valori; nelbilancio, quindi, ,e nom a monte, debbonoesser,e incorporati i progetti specifici darealizzare.

Tirando le somme, una programmazioneper :progetti :si co'nJfigurraa mio avviso nè Ipiùnè meno che come un errore di co:Hocazione.

L'economia dinamica, cioè un'economiasenza frontiere nel tempo, atlla quale è im~manel1'te, nel presente, un carico inesauribi~le di futuro, e l'economia mondia,le, cioènon soltanto un' economia di grandezza pliar-netaria, ma anche un'economia senza barri~rle frapposte neHa dimensiO'ne che chiamer:eideIlo «sl]JarZio umano », cOITIiPonrgono quindidue risvolti di un'economia la cu:i s,ola defi-niziO'ne appropriata mi par:e quella di econo.mia universale.

Non è per indulgere anche noi alla tenta-zione, cibe è sl\:ata dlffi'provera:,ta aid altri, di{{ delineare una prospettiva eoumenica deldivenil1edel:mondo », ma è per non tralascia.re un aspetto fondamenta1le del nostro s.iste"ma di pensiero che abbiamo inteso dare aHa

dimensione univers:aIistica Idlei probLemi eco-nomico~sodali odie:rni Uln '~Hievo tanto piùgiustificato, a nostro avviso, ,in considerar-zione del peso orresreente che Le componenti

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20700 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

di ardine sovranaziona1e eS!ercitano sulI"eco-nomia e sulla vi,ta dei singali popoli. Rite-niamo. pertanto opportuna una rapida rasse-gna de,lJe questiani che sono aH'ordine delgiorno. dei nostri rapparti can le diverse areegeagrafiche del pianeta.

In merita agli scambi can i paesi del co-MECON, condividiamo il propasito di inten-sir,i,carli, situazione :politka internazionalepermettendo.. Siamo tuttavia del par:ere cheuna politica in tal' senso debba ormai essereimpostata e condotta principalmente a livelladi Mercato. comune, aHa stvegua di un capi-tolo della pOllitka comunÌitaTia verso i pae-si terzi, per 'le tre seguenti ragioni.

In primo luogo, la CEE avmbbe mado diperfezianare la prapria identità internazlÌa-naIe sul versante adent,ale.

In secondo luogo., i paesi del COMECON,nella misura in cui voless1eI1ae patessera per-severare in una linea di apertura, si abitue-'rebbero gradualmente a guardare il mondocircastante attraverso le lenti del multilate-ralisma, e queSito inserirebbe nel loro. model-Io general,e di organizzazione e di candottauna component,e di abi,ettivo liberalismo, su-scettibile al lara interno di risultati beneficiin fatto di attenuazione del centralisma eco-nomico e sociale.

Infine, per quanto riguarda in particolareil nastro paese, il sUjpera:menta del metodobilaterallistico cansenti:I1ebbe di ridurre laeSIPo'Sizione deW,errurio, da ritenere eocessi-va ai livelli previsti dagli aocar:di .in atto,alleviandone in proporZÌiane l' one([1e per ~lcontribuente italiano, ohe se può di buongrado canoorrere aHa sfarzo. di solidarietàinternaziana,le a favare dei ,paesi sottasvi-luppati, non può cento. permettersi i,l lus,so'di sovvenziQlnal1e il disegna di dominazianemandiale dell'impera moscovilta.

:Per quanta >concerne i Ir<lippartieura-a!meTi-cGmi,la nost'ra inalteraibìle « scdta ,di dvil-tà », e l'abiettivo intreccio dei molteplici e>complesSliproblemi isul tappeto non sOIlo ciconsigliano, ma in un çel1to senso. ci oost'rin-gOinO'ad ,<licoettare li.!metodo di oanoertazianegloballe proposto da sempI1e dagli USA, .la ouieffkacia già ha avuta moda di manii£estaJrsi,tJra Yahro, in [relaziane alla crisi energetJioa, 'eancQlr più 'rilteniamo che si ma\ll'ifeslterà sle

davvero vorremo :Ìsti:tui,r,e fra .le due spondedell'Atlantico deI Nord un legame associa~tiva a base pari'taria. Nel quadra di questaimpos:taziane, la CEE acquisterebbe davveroun'identità e un ruala di pal1tata mondiale,casÌiCchè Ipotrebbera pendere .ogni apparentesapore emulG\!tiva :le sue necessarie apertureverso le altre zone del manda in cui unapresenza ,americana ,esclus:iva vi,ene selntita,cOlme in effetti è, espressione di una soffo~cant,e egemonia, per sua na,tura incapace dievalvere verso una farma di Irapparta so~lidale.

In ardilne agli sviluppi. del processo di in-tegraziane eurapea, restiamo fav:or:evali aMapriarità degli abi,etti'vi stru1Jturali su quellipurament,e monetari. I fattli del r'esta ognigiarno di più ci danno ragione, con ,Ie evi~denti difficoltà che la Camunitàeconomicaeuropea incontra nel manifestare aH' esternouna personalità unitaria che all'intlerna ll10nesis['e.

Nel novera delle paIitiche strutturali ciinteressa in mado prmnirnente il varo di

. consistenti programmi di political l'regionalee sociale. La particolare riluttanza dei tlede-schi a questo riguavdo si spiega >COrnunadiHidenza che nOn è senza giustificazione,purtrappa dabbiamo canfessarlo, soltpmttut-to. nei nastll'i confranti. Non passiamo. infattisollecitare a Bruxelles la emanazione di di-r1ett.ive che a Roma pai applichiamo. in ri~tardo e male a non applichiamo. affatto. I:lcasQl delle direttive agricale è, a questa pro~posito, lampante. D'ahra parte i tedeschi so-na ,e resteranno per dilversa tempo. i maggioricontribuenti ddJ:a Comunità, e quindi hannoil diriltto di essene rassicurati sul buon im-piega delle somme da IlOI~aversate.

La priorità dell'assetto strutturale è slta:taohretutto confermata daHa protica di sin t'e-grazione dellsenpente monetaria, da noi piùvolte iprevislta. La (tpalitka di 'cooperazianemanetaria, quindi, potrà essere riprapostasaltanto su basi profondamente ,riformatee dovrà consistere, a nostro avviso, nell'atti-vaziane di un meccanismo di sostegno l1eci~proco praticamente illimitata.

Fàno a quel momento non avremo. alltraappartunità che la pJ:1aSecuZiÌone dell lDegimedi cambio flUJttuante ,delLa [ilDa.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20701 ~

21 APRILE 1975437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGR,\FICO

Nemmeno runa più ,efficace poHtJica di coo~perazione monetaria avvebbe seI1JSO,però, sefosse disgiunta da una politica di armoa:1'izza-zione e di integra:zJione dei mercati fi.nalllzia~ri. L'abolizione :del mercato seliparato denaliira ,finanziaria ha 0£ferta lin pmposita unammanimento -che non avrebbe pO'tuta esse-

Té :più eloquente: ,ci si è accorti 'Ohe, in regi-me di f1uttuaziane comp:leta, !la distinzianefra l,ira cammerai,aIe e Hrafinanziaria nonaveva più ragione di esse-De ,3Jnche e soprat~tuHo perchè un mercata fimanzli:anio degno diquesto nome in I,ta:lia da tempO' aveva ces-satasemplicement'e di esistere.

Ciò non vual dire, però, che fossera ces-

sati i trasferumenti di oapilt3Jli all'estero; si-gllli£ica soltanto ohe invece ddla bihl1nda deicapitali veniva iUtiHzzatta queiUa di pairte cor~

l'ente, 'speoiallmente sotta 'le \~od tuni:smò edexport-import. Il :vincola di deiPO'sito aH'im-parta:zJione, 'l'eoentemente 'revocato per la mi-~1ia'faJta sÌ'tuazione del ,nostro commerdaestero, v,enne i:stiltui:ta anohe al ,fine di con~tmstaDe quei nuovi espediea:1'ti. È un Hne che,bene a male, pare sia stata raggiunto; can-Sliderando però vetrospetHvamente [,e cose,possiamo ricanoscere ara di esseI'd spiÌmtÌnn su:1>1'o1'laddl'atUtarohia, segna che saJrtan-to un breve passa oi ha sepanata, ad un oerto momento, darll'abbandano deifinÌt'ivo del-l'Emapa.

COIIJJSlidemndo l'eoonamia mondiale nel suooomplessa, possiamO' dir,e che, per meritadeLla .oDi5'ienergetica, il prablema monetarioi:nternazianale si pone ara in 'terrniIlli rulquan-

tO' più predSli.

Le esperi.enze recenti, <canfandiamento al-tal.enante de[ dolllara, can l'i'l1'tmppoilamentadel marca nella spirale dellla rivalutaziane econ gli sganoiamenti a oaJt,enade[lle aJtre mo-nete, hanno confermato l'impoI1tanza .fonda~mentale di vasti flussi <C0IIlipensatividi Icalpi-tatle ai fini di un efficace funzionamentO' delsistema manetanio inteI1nazional1e in assenzadi cambi fis,si; cOlme dil'e, !insamma, un di~sposi,tiva mulltHarte.rale di rkk1.aggio, <chepa-stula però a:1Jlabase l'eslÌ'Sltenzadi un gigante-sco mercatO' finanzianio mondi,a:le.

Si 'tratta di compensaziani che in praticaequiv,a1gono a tmsferimenti di cap.acità pra~

duti'Ìva, effeHuatli a rtdtola di prestJirt:o da par-te dei lPaeslÌ con bilanda !Coprente eocedenta-nia, a salldo debiti da parte di queHli .oan bi-lancia COl'l'ente defiailtaria.

Tal'i ,cansiderazioni ci aiutano, così, ad in-tuilre le ilinee generali di quell'O che abbiamogià defil1lÌita un improcmstinabile p.rag)ram~ma di ,ri'stvutturazione e di sVlilluppo lequHi~brata dell'eoanomia mondiale.

Tra questo tipo di sviluppa e il rL3Jsset1.adel silstema dei pagamenti :ÌJnteDnaZJio::rmlioor~re un evidente legame ~ogko, ratppres.entatoappunto dalll'ipotesi di un dispositivO' di ddi-stlìibuzlione del volume attuale ,e potenzialedi ricchezza su scrula planetaria. DÌ' canse-guenza, sarebbe vano praporsi una dformadella canvenzione di Brettan Woads in as-senza di un ben .concepita e ben impastatoprocessa di modificazione de\lle basi dellaeconomia mandi,ale.

Sarebbe ahrettaJnto vano pJ1oporsi Italle ri-.forma s'enza uscire dail[' ottrica stessa di Bret-tan Waods, cioè, in pratica, qualora si can~tinuasse a formulare liJ pl10bJema ,in terminidi possi:bHità di ripnistina del sistema nellemUltate candizioni. Infatti, ila formazione diuno sterminato mercato mondiale di « xena-va<lute }} avvolita Itutt'in!ta:ma ali singaH pseu~dameKati ufficilali ilocali dimostra retro'Srp.et~tivamente qllail'e fosse il,dil£etto insanabi[,e diquell'ordlinamento: .]a mancata estensionede:l principio di Iibera:lizzazilOne applkato aiflussi comme:roiali ,anche ai mOViimenti di ca-pitale che nimasero saggetti ,aJJJ1ediscip.Lineres tri1'tive dei vari paesi. Su tale presup-posto, colI tempo doveva per f.orz;a di coseemergelre un problema di rliquidità intema-ZJiona:1eche altrimenti nanaV'rebbe .avuta ma-ti:va di eSii:s:te~e.

Cominoiando a tirare 'le conCllusiani, diJ.1eiche un ardine monetario stabi!le non può pre.scindere dall'avvio a soluzione dell',insliemedi problemi sintetizzato nel1a :nazione di T,er-za e ara ancne di Ouarto mondo. Per con~tro, quando saremo iin vista delLa soluztone,

potremO' dire di aver .fa<tto eLi' quel T,erza eQuarto mondo partii dell nosltJ1a mando, de'!-

l'unico mando degH uamini.

Fina 'ad aUom ci attende, è -Ìmuti[,e .faraiHlusioni, un periodo di inoessa11lte dinami-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20702 ~

437a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

sma detl'econamia mandia'le, nel corSO' delquale rIa migliore e fars,e l'unica saluzionedegli squillibI1i vaJlutari non pO'trà pravenireche da un 'liegi:me di cambi se nO'n assalu-tamente fluttuanti, 'Del'ta ilargamente f,lessi-bili. Ques'ta sembra, grossO' mO'do, anche i.l

sensO' deHa fO'rmula dei cambi « £i!ssima fles-sibili» eSCOigitata ,dal GI1l11P!padei 20 nel1973.

L'espressione manetaIiia più oongeniale adUiJ1,sÌ'stema in cui gli ,aggliuSit'amenti avvenga-

nO' essenzia:lme:nte dal ibta della capacitàproduttiva :rest'ana senza dubbia i «di<rittislpedali di (prelievO' », can i quali al,la mQ-neta-meroe, ara a carta che sia, !subentraniente ,allt:w che una rappresentazione aggre-glata dil'icchezza; la qual cosa vuoI dim che

l'ammontare deUe riserve accredi,tabi:li ad unpaese tenderà, at! limite, a caincidere canla sua complesSliva attitudine a produrlI1e.

Se quanta sapra è esat:ta, oggi più che maii «dirit:t:i speciaJllil di prelievn» davrebberaessere ,aJlcentra dell'atte~ione generale; se-nanohè mi par di vedere pÌiUlt1tO'stadel disin-teresse.

Malti [10s:p,iegana cO'I sapravventa di preoc-cupazioni più immediate, e .in parte sarà an-ohe vera. Però, senza voler ,sembrare gratui-tamente mali~iosa, Itemo che questo diSlinte-msse abbia a:dgine più che a:hro da una di-samina approfondha deLle 'implicazioni delnuavo strumento di :riserva, la quale ha tra-sfoI1mata in 'Oertezza, diciamO' casì, il sas!pet-

tO' ,suLla lPersistenza di Jimirti aggettivi diemissiane. La definizione più estenSliv:a delconcetto di 'ni'Serva al:l'inizia 'sembrava forserappresentar1li più sfumati, meno pa:lpabili,meno Ispeaifici mdla fol'ma, ma nella ,sostan-za ha fini:to ,inveoe per Tivelarli alssai più ri~gidi che nel sistema precedente, spegnendO'così molti inte:ressati entusiasmi della pI1i1maora, grav,idi per tutti i paesi, ed a maggiorragiane per i Ipaesi ,parveri, di !Conseguenzeancora più nefasteÌJn £at'ta ,di inflazione e dipenur:ia.

Chiunque abbia nutnirto i1luSlioTIliin prÒpo~sitO', e chiunque in particalare abbia potutonutrirne sui vantaggi di un .finanziamentocartaceo dellla svÌiluppa mondiaile, bene hafatto, qUIT-ndi,se le ha aocaiTIitom\!t'e,perchè al-

tI'imenti, non frustranda:l,e per tempo glicrventi, .sul «ilJOipala della fame », 'Come lochiama Jean~Marie Damenaoh, da Pernambu-co a CalouHa, non sarebbe 'spuntata Il'albapromessa del'I1iscatta, 'sarebbe invece callata,l,anotte di UJnan'Uava e forse 'ninale tragedia.Ma étllora, possiamO' starne certi, ila campa-na avrebbe cominciata a suonare anche pernoi.

Per canch,lIdere, onorevali cÒlleghi, sattoogni riflesso dobbi,ama rioanascere ohe ilproblema del bilanoia deUo Stato è anche ilproMema deill'linf1azione de]la bilancia deipagamentli, dell turismo, del deficit alimenta-:re, del deficit petrohfera, dei petI1O'danarivaganti per altre 100 mi:lialrdi, dei prestiti

~

esteri e delle r:iserve valuta:rie.Se c'è il problema deiLla 'spesa pubbHca, ci

sono anche i problemi dei comuni, degl,iospedaIi, de'Ha burocJ1azia, dei pubbllid di-pendenti, queIla delle imposte e tasse e quel-lo dejl' evasione fiscale. Se dè i,l prohlema delrreddito nazionale e delle esportaziÌ!OIni, ci sa-

n'O quelli della produttività, ddlankemascientifica, della qualihcazione, della scua!la,dell costa del denarO', delOOSito del 1ava:J:1O,deliIa fuga dei ,capitalii, dellle « disaffezioni »d' agni specie, deUa durata del Ilavaro le deipanti festiVI! e dell'utilizzo degI.i impianti.

Ed infine, se c'è un (problelIIla della Ipro-duzi'Ùne, ci sano quelli della dilsoocupazione,del caravita, della cOTIitingenza, deUa cassa i[)~tegrazioni, del 'redditO' fissa, delile lP,ensionie così via.

Sona questi i demoni da eso:rcizza1:1e perqualunqrue governo; è questa la crisi eca-nomica casì come è 'insorta netIe sue mdhe-pEd cOTIinotaziani e Ineli 'suoi travestimenti.Bisagna avere H caraggio di ricanasoere pun-to per punta le mutevoH stalI'ture passate erecen~i per aveTe ,tutta la .uiduda :necessariaper eIimi:na'rJecon metado e £el1mezza.

Nonostarnte tutta :possiamo .£arcella,ha det-ta all'inizio, facendO' leva sulla farza e ,la vi-talità dellpaese. Ma !C'èun altra bilancia ohenai <conosciamO' ~ me lo oonsenta, signorPI1esiden1e~ di £ront,eal qual,e ogni aihro dir-scorso ris.chia di d1ventaJ:1evuota, 'se non ad-dirittUJra patetico ed anacroniSitica: ed è unb~larncia che riguarda i presupposti stessi

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Senato della Repubblica ~ 20703 ~ VI Legislatura

437'a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

della nostra vita nazianale e li minaccia Itut-tli; è purtroppo ,il Itmgico bi:latnda di mortedi queste giamate di disaJ1dini e eLi sangue,nelle qua:li ,la squaddsmo e ,la violenza irre-sPQlnsabile segui tana impul1!emente a mort1fi-care gli ideaLi deUa ResLstenza propria men-tre si COmmemO,l1a il suo 'trentennalle.

Tutta ciò è ilntO']lerabile propr1a per l,e for-ze vive e vitali del paese ed è finita lilltempadi mediare su cose su!]le quali dabbiama es-sere tutti d'accordo. È gìÌunto cioè ill momen-to, per itutti di esprimere una va'lontà poJiiti-ca predsae coerente, ohe ,sia di guida e digaranzia per gli onesti e che rappresenti nel-lo stesso tempa una non vuota m,inacoiia peiI'coloro che :illllf,rangona a si dispangono ,ad in-frangere Ie 'regole del metodo democraticoe della convivenza civille.

Gli ,ideali di solidarietà umana, di giustiziasoaiale e di libertà non p~s:sOina ohe poggiaresuillla fermezza e suLla inte:Higenza dei gov,er-nanti e ddle forze ohe ne oostiltulilscono ilfandamento. Noi ,si:amo oome s;mpl'e al no-stro pasto cOIn esse con rinllova:ta i,mpegnoe con la conv,ilnZLone di sempre! (Applausi dalcentro-sinistra).

P RES I D E N T E . ,È ,Ìsor.itta a rpl~\idareil senattore Rosa. Non eSlsendo rp,resente, lodichiaro decatc1uto dallla facoLtà di Ipa:rlare.

È i:scrit!to a parlalre 11 senatore Coilajanni.Ne ha facoltà.

c O L A J A N N I. Con£eSISIQ,silgnor Plre-,sidente, di essermi posto la domanda se ,ab-bia sensa, ment['e ill pa,ese è {tUJrbatIQe com-mossa da aV1Ve1lJimenti ohe 110haIllnIQ iOol1pito

nell"intimo deiUe prIQpri'e 'Colnrv:inzioni demo-oratÌlohe, paiI1t,ecilpare a IUn lI'i,to rp,atI11atmoo'1aiI'e,

ad una routine con:Slueta calme è la di,scus,sio-ne generalle ,sul hi,lalIl:cio, ,e datI1e 'CosÌ un oon-tributo a quel dilSlt)aioCOche tanlte vIQlte ,si ve.rifica tra l,a vha :del Patr:latmenta 'e quella oheavviene ne,l (paese. Questa mi sono chiestome1lJtI'e p,r'epatravo quest':int,ervento sOplra untema specifico, un tema che ,oggi lI'ilchi:ruma1'att,enzione delll'OIpimione pubblica, quejJ,lo del,r,alppoTto lche <eiS,ilslt,eInella stnut1Ju<ra laut,e:nti-

'l'a de,} ,pote:l1e in Italia £m ill ipatlell1eIpoliJtica e

il 'potere di una serie di alltre forze ohe si col~

21 APRILE 1975

lacanaautonoffiatment,e al di fuori di ogni Ire-

golalmen:tazi'One. È un tema quindi, cam'e sivede, Isignor P.res1dent,e, irur,dru:o,rdiffidle, cher~on può essere afliI1ontruto ,a1tlrilmenti ,se nanmeHendo in riHevIQ distorsioni e degenecr:'a-zioni profonde ohe sono arvv,enUlte, ,che Isi ~-rificano Inell:liagestione del iPotel1e IPolitioo inHa1ia. E quando 'si ,rHlettesopra 11'0I:rg,aJnÌzza-zlone, il funzionlrum'ento delllIQStatto, l'OII1ganiz-zazÌone del potere in Iltalia non può non ,sta-biHI1si immediatamente un IplatratgOlneITIraqueLl'O che suooede ndl'eoOlnomia, neil1',o:rga-laizzaziIQne ,del potere, ,nei ,ralp:pomti ,£ra il Go-verno e i padroni degli enti di StatIO, £ra ladebolezza :manil£esta deLlo Stato nel potercontroLlare quelli ,che dovrebhe:ro esseTe isuoi ,seJwitolri e la ,deboJezza ohe lo ,Statamanifesta nei cOIllfronti di forze ooculte nel.la ,loro or;gani:zzaziane, ,palesi purtroppo, nelloro intervento.

È un 'parallelismo, (jhe sj sltaibiIisce imme.diatamente, ilstintivamente, l\Torrei dire, a!ppe-na Isi consideremano i diVleI1si aspetti di qruel-lo che alprpare come uno stesso !problema.

Ma mi Isono alnohe ,ohiesto se illel iOonstata-re questo pa'raNeHsffio, queslta debolezza del-Jo StMo ohe in tanti e 'OosÌ diversi ca:mpi<;imanifesta [l'On si Ipotesse Ipll1estaI1e il ,fianloo

I ad un riHevo di stlrumentaHzzazione, :nel V'O-

leI' stab.iliIl1e pelI' forza dei ooDIeg,rumenti trafa1Jti che sembrano dive~si. Ritlengo inv,eceche Inon <Ci,sia 'sltl1U1mentalliz~azione, tanto Ipro-fondo, generale è questo 'CoLlegameIllta cheesist,e tra Ila adsi derlll'at<t'ivHà delHo Sta:to, dell-,l'intelrvento ddlo Stato nell'eoonomia, l11'e1J:1apporto con]' organizzazione del pate:re leca-nomico e ill C0111ipol1tamento del,lo Stata in al-tri campi, per quanto Irirgualìda le disdiPlin~del ralPiporto ICOni suoi 'servitori, Iper quantoriguanda la ca<padtà ,dello Statto a mantenerequeil<la norma ess<enzial'e di 1C0nIVivenza deidHadini che è la silourezza e .l'ordine derno-cratko.

Non ci IPUÒessell1e s,tlrumentalizzazione nel-lo ,stabiHre questo pa;na:l1:eIHtslffiop:eiI1chè è ve-ro IOhe il'p:restigio :dello Sta;to è ,Ìndivisibille,è vero che dovunque 'Si ,maiI1:ifestilno bIlle, oe-di<IDelUlti,quest,efiaMe ,SIÌallalIìgano le, IUlnadopol'a!t:ra, portano IpO'i ad alp'rilre i vmt1ooiatttlI1a-verso aui !Una serie :di forze negative e disgre~gatll1ici Isi insinuano n:eLl'atppalratlQ statale. Cne

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Senato della Repubblica ~ 20704 ~ VI Legislatura

437" SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

quesrto avvenga iCon Ila vLo1enza 00iCon Ila COl(~ruzione, ohe quesito aVivenga con la p:relP'0ten~za .dei singoli o che avvenga, a va'lIte, neIlCautocomportarsi dli uomini di Igoverno, nellPatssofel<pa,to dei .oO'rruttori ,p:l"OTIitia mettwe dapatrte ogni .norma, ogni Ilegìa:liItàfino nell'inti-ano deH'orrgarn,izza:z,ione del,lo SitélJto stesso,non cambia di molto Ila sostanza.

Non ci può ess'eìI'e dubibdo sul fatto che ilprestigio è i,ndiv1si'bile; errore, aMara, sareb~be ,cedere di fironte a preOlooupazioni .di q'Ue~sto 'tipo. GiiUslto >Ci'semhra, qULndi, ip're:I1ide:reposiziOlne, sia pUDe in ,droOlstanze OOlSÌdrOJill-matÌiohe che in:\liestono diretta:ment,e la neces-sità Iper tutte lIe fo:rz;e politÌicne di' IriHettere;

rgÌiUs't'Ùci sembra di IprEmdetl1eanoora, nett:a~anent,e, fortlemente pos.izione su questi It'emi,cOlme abbiamo falNo in altll1e sedi per una se-de ,di aLt,re ista:nze, ipe:rehè Ideve ,eslsere chiarroa tutte 1e ,[orZ1e!politiche, deve ,ess,ere dli:atroal Goveirno iche noOn'rilnul1Jc10Jill0a iOondunre,in qua:lsiatsi c'Ùndizione, qlUJes't:abattagJl:i:a: du-ra, diffidle, ohe vOlglLiOJmoaffl1ontéIJJ:1ein modotenace, ostinato, s,e volete, perchè i pm-blemi ,che devono es:seJ:1eaffir'Ùntati sÌiatn'Ùaf-frontati, rpercl1è si chiariscano le 'responsabi-lità, perchè LI 'confronto e l,o scontro tra leforze poli:ti,cihe IpOSlsan'Ù finaLmente eSisereprOlduttivi .per l'a~eni're del paese.

In quest'Ù m'Odo, signor PiJ:1esidente, vor,I1eiaffron tatre un tema di atttualiltà che scotta ~

come si è .detto da mo1te Ipatrti ~ quello :cioè

.ddl' OIrgaI1'izzazione di lUna Ipalrte im'pO'rta:ntede1ll'attività .delllo Stat'Ù, deU':i:rJjtervento deI.loStato neH'eoonomia, 'ÙVlvero l'ol1ganizza:zionedell'indust:da dI Stato, del sistema ,attraver-so !CUlisi è oonoretélJto l'in>1eI1VlentodeLlo Stato[leLl'eoonmnia, con Ie oélira:tterilstLche patrti-colari, nazionali, iltaliane >Cioèdel sistema del-,le Ip3.!rtedpazi'oni Istattalli. Oggi questi Isistema

è SOlttOun fuooo Ì:11!aJ:1oCÌatto,ana dò 'testimo-nia soltaI1'to Q]na loosa e cioè che è v,en:u:to a[Il;attu:raz'i'Ùne ed è 'es.ploso un ['Irocesso ,ilD.at-toO,da :Jungo tempo: il p1I100eSlSOche pOlI'tarvaa bare assumere 3.!idÌJrigenti ddl'ÌiIlidus.1Jria diStato un potere Is'em,pl'1eip.iù g)rOJllldenei iCon~DDOnti del ;governo, nei oon£ronti del Patrla-mento e deUe istituzioni rappresentative,oontemrpomneament'e portandOlli ,ad agi,ne [)'eiI'statbilire ,la p'DO<pI:daIlegittÌima:zione non più inun rapporto oon le istiltuzioni, non più in un

rapport'Ù oon iil'governo, ,ma runi,catmente 1nun 'rapporto pemsonatl,e lOon quest'Ù o qUell ea-pooorrente, con questo o quell',uomo po:liti-00, instaurando un ,rapp'Ùr1Jo, quindi, che per~meUesse di poter IDlélJntenere detenIDmate \Po~IsiziolD.i di pot,ereattlnwenso qlU,eiUaohe po-tr,emmo chiatilliatre lUna 'Ìlr'a:t'ta'tirv:a'pr1>V1ata,u.nra,p:pOlrt'Ù ,pers'Ùnal,e.

Molte vOll1t,e,in .passato, Is,iamo sÌ/atti élJOOU-~ati di aver dipinto queSlta SiituW]ione con 'tonitrolpp'Ù cald!cati; Imi Ipaire che qruanto sta a~'e~nendo in questi IgLOIMie Iche è 'SOltt'Ù gLio.cchi.di tutti dovrebbe dirmosÌlIiatre ,che avevamo ,ra-gione allo]1c:hè dilCevOJillo ohe ,em 'in atlto unprocess.o di questo tipo. 'Qggi Ila Icolntmddizi'Ù-ne è elSlp,I'Ùsa;,riteniamo 'Che quest3.! contraddi-zione debha essere affrontata:dsolutatmente,con fo,rza e decis.ione; Irrt.eniamo che l'es.ig,elO.-za deltla s.a'lvalgiUa:ndia,dello St,ato demoora;ti-oo,passi anche attrOJVenso ill'modo in 'Cui si af-frontan'Ù problemi di q:uesto 'tlÌ:po.Quando di-ciamo che la Idegene~a:z1o[}je dev,e 'esseJ:1e af.frontata ,cOrn:colr3.!ggio e misollutezza, de-Viees~Siare 'chi,atro che non didOJillo ohe bisogna Ii-quida!re il sistema delle pantedpazion.i sta'ta-1d.Quakhe .a:],tI10forse 110diloe; lilnquest'i gior-ni e Iproip'fio ,queslta mattina ne abbi'am'Ù sen-tito gli echi. InDaHi da quallohe ,al1Jra prurte sidioe che runioo mOrdo per pO'tter 'UsdI1e daquesta siituazi'Ùne è queUo di bl,oooatre l'inte.r-vento dello Stato ndl'economia, liquidandoil ,si'stema deJle Ipatl1teCÌipazioni ISta:tatli. N'Ùiorediamo che su ques't'at~giOiment'Ù dev'e eSlserdet'va lUJla lpatrOlla molto !Chiatra, e per Ipartleno,sltra 1a dici,amo: l'ilnt,erv,ento delll'Ù Statonell'eoornomia non è .al1t:m,cheilllportatto Ilogi-co ddllo sviluppo deLla società catpi,trulIÌJs,ticaIl sistema delle rpairtecipazLoni iS'tatal:i in Ita-ha non è all:t'DOche ;la speciJfioazione p'atrtico-l,atre dell'lÌntervento statlalle nell'economua chesi è avut'Ù come ,Dmtto delile oo:nrdizioni .parti-col atri ,di 'Svi,lup.p'Ù Iddl'ItatHa. È '\leJ:10iohe lep.atrteoilpazioni IstataI.i ilD Italia hanno avutoun 100010i:mIPolnt'atnte in ,dete~minatti momenti,in determinati ,settori, in determÌina:tecondi-zioni; 'pOlssono >elS'Slel'e,iOome SOlDO'statte nf'lpa:ssato, uno st:r;umento ilillipolnta:nte deHo svi-lupp'Ù. Non è quest'Ù al~lora ill modo per poteraffirontarle ,iLp.mblema. Il fatto è Iche la iOo'sache ,oonta, che >Cat~atterizza i ipìI'obl.emi gJr.arvidi oggi, è ÌiI modo eon ,cui Il,ep,rurteCÌ\pazioni

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20705 ~

437a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

sDaJtaH ,si ISOIllOlins'elri,te nel ,sistema ilsHvuzio-naJle, pOllitico che ha portato alla loro degene-raz~one. È n quilndi IOhe b1sog:na oolp~y;e; inonvOlgiliamo Iliqu~daJl'e 'ill 8~stema, ma vOIgli:aJmocoLpi'l'e dur,aJmoo,te !la degenemazione, vog1ia-ma fafre del sist'ema Idelil,epaTt'eo~pazioni sta-taili uno strUJmento ,di politica leoonomÌiCa, mad llmtto da fedeli 's,ervHori deno StatIO, non dagentle IOhe'~nsegiU!eillptl'Orpdo potere e rehe perrare questlO è disposta .a :melI1canteggiaJre inIco:nti:nuaziOlne, 'con qUaJlsilaJsli'UOiITlOpolititcoche abbiabitsogno di lun ,aJpPo,ggio, .che abbiabisogno di avere a dilSipolsizi.one un giornaleo luna banca. SalppiaJillo .anche ohe rat'tualecrisi, 'gili:attaoohi, liIlfuooo 'inlc:roda'to cui SOIllO

~ so1Jt.o;poSite,le 'paJrtledpazioni statali iln ques'tomomento iCat1:SalJ:1JOprofonda amalrezza allnn-terno dello steSiso Isist'ema ,fira Ie ,folrze iOhe :cisono negli enti di gest~one, nelLe società apa:rt:edpazione st'atalle, ohe vogLiono impe-gnarsi ,ndla Iproduzione, IlatvoJ.'al'eInell'int,el'els_se del paese.

Ogni votLta ,che ,il sist,e:ma ,delle paJ!1tedpa-zioni statruli è staJto caJpace di oflìri[1e a forzeimpDenditorial:iaJut,entlilohe nOIll Isolo lla pro-,spettiva di un lavow, non sailo ,l'ideal,e di una

a'ttività di impresa, ma anche Ila IPIJ:1olslpettiva,di Iservi:re un i,nlt'emes.slenazionale, si è :avuto

un momento alto del sistema deiHe parteci-paziolni stat:alli. RkondÌ'aJmiQ i:llavoro ohe vif.aoeva un uomo che loerto InIOneBa di s.ilnistra,che .era un uomo di ,des.tra, OSloaJr Sen~g.aJl1ia,che lavorava e impegnava tutte le propriecapaJcità, 'e haavruto poi Ilia IpOlssibtiHtà di \ri-601:vere uno ,dei :problemi IpiÙ ilmportaI1!ti (perlo Isviluppo dellpaese: ,la ,folI1maziiQ[1Jedi una,base siderurgilCa. E. ,d'obbligo il ~ichiamo adBnrirco Mattei, ma ,se MaUei neIJ'ENI di rull,o-ra riusciva a mettere assieme tante forze vali~de, no.n era sOlliQIp:enchè dava più quatt1rÌJnia 'ohi ,era ,dispos'to a l:avOlraJJ1e'aJlil'ENI, non ,erawlo Ipelrchè p,O'teva oflìr1r,e l'lOil'golglli,odi aIT1Jda-

,r'e a lavO'rair:e in un'i:mpJ:1esa in sviliurPlPo, maanche IpeJ:1chè oflìriva Iliap:DospetJ1Jiva di aJs,sol-Vler,e ad un ruolo nazionale, lad una fUin2'Jioneche cOJ1rispondeva agli interessi della na~zione.

Ci s.ono ancora tante di queste forZJe aI1l',in-terno degEenti di :gestione; il punto è ,dheIs.ono .umilliat,e .reqppDesse dall oHelliteHs.mo, ISO-no messe in un oanto da run giooo di potere

,che sta passando al di sopra delle loro teste eche sacrifica queUe che 'sono rl,epossibiHtà disviluppo degli enti, e gli obi,ettivi veri attra~verso cui queste imprese possono persegUIregli interessi naniona]i. Per poter realizzarequesti ohilettlvi occoI'rerebbe valorizzare tut-te le forze, accorrerehbe avere democrazia al-l'interno di questi enti! Invece, quando. simette da parte quest'esigenza di funziona-mento degLi enti e tutto si riduce al manteni~mento delle posizioni di potere, Le forze au-l.'entiche vengono sacrifica t'e, messe da paTte,umiliate, come sta avvenendo ora.

VOlI'rei faJDe:solo un esempio iIl1 qUJesta dilPe-zione: oggi rENI è 8101:1110il ,£uoco da ,ogni palr-te, anlche dalla nostra, dama p.all1te di .001011:"0che ISOno 'S'tati LStOlrÌlcamente 'iln Italia 'tra i, di-fensori d<eLl'ENI ,fin daM' odgine non pell" di-fendere quest,o .o qruel personaggio, ma perdife:ndeI1ne la mnzione neLl'interesse delpaese.

Oggi fiOIÌ l'attaochiaJmo e dUI1aJmoot'e. Perròvlediamo che tantii uomini sentono. la dUJ1ezzadi questa shuazione, di quest'attacco, dJ que-sta crisi. Plrendete gli uomini dell'AGI P mine-raria chie hanno avuto la funzione ~ 'e noi ab-biamo :pO'tuto vedelI1li allavolIio ~ di <cLedi,oM'e

tutte lie 1'01"0energie al compirto diffici1islsEOdella presenza di un piccolo ente di Stato ita~Hano nel mondo complesso ,e selvaggio deirapporti ilnt'elllnazioualli nell campo Idelll'ap~provvigionamento. ,dreg,Iii'i<dlrocaI1hUiri.

Oggi questi '1.1omLniS01liO.colipiti dUlramenh~daHe dis,cru5'sioni Iche Isi falllno, dagili ta.tt,aJochi.da!il,e oritkhe. Oggi si Itl1Ovamo ,di f.l1O[}'teai'CO.lliOOI1renti ilut'ernazionaH che dmnalI1!daJn.Oloro: ma che cosa sta succedendo nell'ENI?Oi pot'nemo fidaJre aniOOlra di v,oi? Oerto, Is'en~to.no la deboLezza di questa Iposizione. Qu:aJ1-cuno protesta ,in un modo che è sbagliato,p.ell1chè il :probLema InOln è di IlliaJs<coIT1Jderela

I

irealltà del.le cose, Ima di iC'almbiaJr,el'e lOose che

j

va'DJnO cambkllte, di lelilffiinalre lie ca,UJse ,chehanno 1'Olrtalto a qUCista situaziiQne, ma 'ooan-

I

prendiamo .iper~'et~alillente l,a 'sua aJmarezza eI,e ,sue ,motwaZlO:11l.

Riteniamo ohe sia 1mpmrogabHe afEI1Onta-:De 'questo pl'oblle:ma. Le lOoSle Is,ono andateavanti a ,taJl pUlI1'to che la IOOlntmddiziOlne èeSiplosa e quelJJo <che 'Per mOIIti anrui è 'rima-

'sto ,sotte:r'raneo è oggi dav.anti aJgili oocihi di

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Senato della Repubblicli ~ 20706 ~

21 APRILE 1975

~,.VI Legislatura

ASSEMBLEA - RE&OCONTO STENOGRAFICO437" SEDUTA

tutti. Riteniamo che ill prOlbh~ima di lUll ~aip-'porto tira l'indUlst'ria di St'<lltO,ItI:mH 'sist,emadeHe .partledpazioni 'stataiLi e1e ~iSltitu:zionlide-moc.ratiche (goV'el1J11o,Panla1mentlO, I1egione)debba ess.ere afErOlntatoQ,alltrimeIllti ,la rdegem:e-/razione cOIl'tiiIlluerà ad andall1e ,noanti, laihrl-men ti qUleste siltluazioni pUlrulen. te iCont':Unue-

'l'anno ad a.ggraVélil1si.È perciò necessario affrontare il tema della

lrifol1IIla del si'stema delUe pa:I1t'edpaziOlni ISlta-truli. Il nOlstlro GrLlIPPO ha dat'O ill SlUOoo11'tri-

but'D pl1es.e11'tando già da tempo iUinapropOls,tadi l,egge. SaI.utialmo COmdlntel'eSlSlela propostadell Pa'rtito lrepubblic:alno, che è un iP'alI1titode~iJa maggiolmnza, 'pel1ohè Isi afli:mIl'ti questopvohl'ema. La 'sa:lutialmo ,com'e un fatt'D pOlsi-tiV'D p'Dichè tluttO quan.t,o va in questa dilre-zi,OInee cont,ribuisrce all .oOIn£r,onltOl,cleVieles'seresalutato cOlme ,UlnfattoQ IposiltilV'D..oi cOInfron-te'liemoQ sui eont'enuti.

Dko rubito ,che atkuni oont'elnuti noOn miconv,inoono, oOlme quell'O, ad esempio, di ve-dere unilC:a:mentle in urn .r,apiP'0rto It:ra gli ,entidi Igestio[},e ,e J'Eisecutivo <ilIpUiTI'toche deveessere affrontatoQ e .rilsollto. N'On Im.i convinoe'peJ1chè vedl1emo subitoQ IOhe ICOls.asigIllificanoj rapporti 'tra gli lenti ,di Igestione .e Il'E,secuti-vo. Vedr,emo .come -l'EsecUltivoQ amministra impporti .con gli .enti ,di gesti'0me.

Da molte Iparti 'Po1Jit1c:he:Ci sono dei s'elginideLla cOll'vilnZ!iOlIlie.ohe questo Iprobl,ema è or-mai maturo e dev'e Ielsse:re aflil1ontato. Maqudlo ohe è .grave è H comportamento deIpiù grande palrtito itaH,ano che arnche 'nelsU10i uomilni più colti e più sensibi:Li ~ e non

ne mancano all'interno della Democrazia <Glri-stialll1a ~ p:alre ,sia Ipmes.oancora una vOlha dauna grande Icupidigia di servili'srmo nei COlTI-fronti dei bolarrdi dell'industria di Stato; ipercui t'roppi uOlillimlidella Demoorazia IOristia:na.non sOln.o fOJ1se .più ,nemmeno .calpad di 'co-gliere quant'O sia inver.econda ila IlOlroposizio.ne qUaJndo vanno a 'present'alnsi ,da'Vanti ai lPa-'droni degli enti di .gestione <GOInIi:lcatppello inmaino, umill,ment,e, a mendicalr.e questa.o quel-

l'all'tra cosa inV'eoe di ,esser.e loonsélipeV:oIHdellapropria .funzione di uomini IPollItid, della ,pro-priia funZJione di Ta,prpres,eiTItan't'Ì.del porpolo

'per rcambiare :le oos,e che -devolIl,o .esselre calm-bilat'e.

È g:m'Ve rchefino a questo momemto nonuna sola voce dalla Democrazia cristiana

si sia ILevata per prOpOlI1ne questa 'D quel-l'altra tesli, per proporre un'opinione neioonfronti dei pDOblemi gravi che si 0500-no sorUevati in questo momento. È pre-occupante che questo partito non troviancora denvroQ,di sè l'e £ar~e Iper capilJ:1e,alIlichequalndo ipall1lae stmpaJI1la di autooritica, i pun-ti veri in oui l'alUtOlori'tiea ideVleesse:re applica-ta. ,È llì il nodo ,che ,bisogna IsdogliieI1e: biso-gna 'illalndalre per aria il !giiuoloo maI1cio delpotere personale, di questo Q di quel mini-stro, di questo o di qud boiardo, che, l'uno.e .l'altro d'.aoooDdo, fanno s'tlrame delrl'interes-

,s'e Ipubblico e del 'Prestigio delilO' Stat,o.Mi si dkà: SOln'0laff.eiDmazioni :gra:vi, eS:aJge-

\l'ate,fatte rOon quelll'eooesso che Ita:nte volte'lll.oonre 'n:ei Idi'srOo:ns.i,dell'oPPoQsizione. Cnedoche non dobbi,a.mo fare aLtro che esaminareogget,tivamente, freddamente li fattI che sistanno verificando in questi giorni per COll-vincevci che le parole che abbiamo usato sesoQnopesanti non sono eccessive, non sono al-tiro .che 1'0 'specchi,o del]1:aDeaMà. .PaDlerò dialcuni soltantO' eHquesti casi: deIl'EGAM, de]-la Montedison, ddl'ENI, ma sappiamO' che ciISOIJ1l0<alltiri.casi; oO'nosiCialill'o H rOompOlrtamen-to degli istituti di ,di,ritto 'PubbiliJoo per till fi-na:nziamentO' allle inJdUlsltlriecome Il'IMI; aOiJ1JO~sciamo i] cas.o deUa SIR; saJpipiramo 'Che i Irap-porti tira 1'iJndUlstria di Stato, dllpONIDe degiHistituti finanziari e gli uomini politici rivesto-no mille forme, hanno mille connessioni. Suuna siede di punti concernenti gli affari del-l'EGAM, deUa Montedison, delrl'ENI, i fattisono ormai incont'rO'vertibili e permettonodi poter trarre determinalte conclusioni po-litiche.

Non falrò quindi a.kUlIla lrivldazione: lie cos'e.che dilrò :SOlnotutte note, mi lilffihe:rò a met-tevl.e in ordine rpelDchè, metteIlldo i fatti l'uno

'a.ocal11'toall ',ah'l1O, si 'Può IOOlnls1:atalI'ela fonda-Itezza del giudizio rohe esprilmevo prima.

GUralpdiamo, di f'l1Onte alI ICalSoQdell'EGAM,oome J1eagisoonO' gli uomini polHid dellla De-'moiOrazia .ari,stiana. Questo ente, che ,è desti-nato aMo svHll'ppo ,de:Il'attiiVità Iillinemria ealla vertkallizzazioQn:e deHe atti'Vità minerarie,imlprovvisamoolte decide di rOO'lmprare un Ipac-,ahetto complI'eI1lde11'te 6 navi mel1caIIltili, uninsi,eme di immobili, deUe Isodetà di a:sskiU-

'l'2.'ZIionee due giolrnali. Si viene Isrubito a :sa-peDe che 11motÌiVio a.ddotto (do.è Ila iJ1Jecessità

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21 APRILE 1975437'" SEDUTA ASSEMBLEA - RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO

di una flotta :per poter 1JJ"asipol1talI1e.i mineralidi oui l',ente habiiso!gno) è pallesement,e Don-dato: la flotta oompiData non 'S'erv'e affatto:per i fini dell'EGAM. A >co'saIserv'e il'OIperazio-ne? Serve forse prer i g10lrnaili? Serve fOlrs:eperfaJf divemtalre \Un ente dii Stato un ente 'Cheopem speoul>azi,oni immobiiliari ,e Ilasda IOOlSÌle minie,r,e pe,r pot,elf ~eSltiire appalrtamenti eco.mpagni,e di a:s,siculI1azi,oni?

Gli en ti halJ1m,o,dei wmpiti isthuziOlTIiali (eanche l'EGAM li ha), non haJn'llo il çompitodi falI'e Isoldi e quattrini Icomunque, in qUall-sia:si modo, 'speoulando, imb:wg1lia:ndo! Cre-do Iche nemmeno illdifensOll1e più ialocanit,o delcosÌ eLetto Ip:rilTIioipiodi ,ecOlnomidtà ~ defini-

ziO'ne >che ho 's'emprre tlliOValtO'assali ,sdocca ~

possa giuSltÌ'ficaIie ,che il'attivi:tà di iUIll 'entlepossa 'arr1valre in qUallsialsi iOalmpO, im qual-

\'5iasi dilrezione e >co:mpI1enc1ere qUallsiaSli atti-vità :econamica, dalllla 'specullazio:neall"imbro-gli,o, pur ,di ipO'ter Ea.r quattrini.

Non c'è quilTIidi alouna giustificazione. C'èil f:alN,o,a quanta ipalre, >che questo paochettodi ::roba >cosÌ 'V'alria le oosì d1v'eI1sa (gio:rlll:ali, as-sicUlraziami, immobili, navi) ,sia stat,o valluta-to Ipal:woohio di 'più di qudl0 che 'V:all'e,tenutoconto dei debHi che 'gravano IsuLl'attività .deJ-la Villain e Fassio. Ma sia chiaro ~ questo èun punto molto impOll1talnte~: anche se l'af-fare d fosse stato, la violazione dei campitiistituzionali dell'EGAM si sarebbe verificatala stessa. Nan mi interessa quindi il mez~zuccio sconta>ta con cui si è cercato di rinvia-De il confronto ed una decisione sulla que~stiane deUa EGAM: nominare una cammis-sione pelr vedere se è stato pagato troppo ono il pacchetto di roba che è stato acquistatodalla Villi1ain e Fassio. Ha tor:to Ì!l Ministrodelle partecipaziani statali quando dice:aspettiamO' che si facda l'inchiesta. ({ Suquest' operazione ~ dice Bisaglia ~ ho chie~sta il parere di una commissione che credoautorevale e indipendente; attendiamo il suogiudizio ». Non abbiamo niente da attendere,onorevale Bisaglia, non salo perchè è giàcircolata tutta una seIìie di documenti suquesto fatto, di valutaziani malto precise;resta Ìil fatta che, se anche l'affare si fassefatto, non dev'eessler permesso di fare spe~culaziani con i soldi dello Stato.

L'avvocato E.inaudi iperdò dev'e ,eS'SiellieCalC-dato senza aspetltare i risultati della com-

missliane. Egli ha già vio~ato le ,d.ÌI1ett'ivle,delMini,stifo, 'S'i .è già ,compOlrtat,o in UiIl modoinaocettabÌ!le. Non ,ci deVie lessere qui:I1!di 13;1-cun dubb1a su questa questione red illl questos'oos.a ,ohiec1e:I1eIDoun VOltO,del Senalto ,al ter~mine della dilslcu:ssi,one <Cionl'o~diJne del giolr~.no da !nai [>:I1es.entato.

V'eniruIDo ora 'allil'affar,e più IgI1os:soiohe met-te in maggiame, Ip.iù pI1eOOCUlpante ev1denza ladegenerazione profonda che lesÌiste :ai verticidello Sta1o. Veniamo all'affare ENI.Montedi~~on di cui ]l Senato si è !più volte oo~pato.La Isto~ia della Mantedi:son dal 1968 aid oggipotrebbe ess'ere defimita s.oltanto loome ila .sto-ria deLla ,Desilstibi~e as'oeSla di Bugenio Celfisal pO'tere assoluto ,deLlaMaOlJtedi:son.Non !pUòeSlse:re lc1efÌnita :in lun ,alltlJ:10modo queLLo cheè aocaduto nel C0:I1S0di <questi larrmi. Rioor-diamo ~ nOln Sltalrò qui a perdeI1e ideI <tem-po ~ la scalata fatta da1l'ENI dir,etto allora,da Coos; rkoI1diamo il fatto ,che ,Ulna vo[ta

che l'ENI as.sume ]lloonl3I'OI110,alLl'intJemo del-}a Maiil'tedÌison, Cefis impravrvisaJIDente cam-bia veste: da dirigente dell'ente di Stato di-ventla improvvisalmen te privlato, Isi 'SlpOls'tanel~la Mantedris,on ,e ne diventa 'il capo. Vediamoad IUn Icerto :pUln:tOil personalggio che fu no-minato, fomse can un ca1callo shagliato, ailrrapres1denza dell'ENI, nngegner Girotti, op~po\rsi a ,tutte quest'e 'mana1V:I1edi Cefis. Mi lCan-sentano i oaHeghi .di 'rko:rdalI1e che :alL1a~aas-sistemmo ad UlliOdegli IspettaoaH (più ILllioI1edi-bili che 'Ci sia !Stata ,da'to di vede:re; lass~st'em-ma ad un Ministro ri.datto al rrango di me-diatare, di sensate !tra Cefis e Giratti per tro-vare ,la soluzione che potes.se in qualche mo-do stabihr,e ,UlnlequilHbri.o di IpO'tell'e~I1ai due.La 'casa 'si oondUlse ~ lo s,appialIDo ,tutti ~

oan 1113vittoria di Cefis, con :113Icolsti1:lUzilallledi run IPa,t'ta per ill sindacato di IOOllltmlla, chesterÌilizza\la Ip:rati'calment,e Ila 'P,alrtecipazione'puibblka,ohe COTIis1entiv:adi portalre :alll'laiprplro-vazione del sindacato sohalnto !1edeHbeI1e che,piacevano lal 'çonsig:lio ,di almminlÌlst:r~azionedella Montedison. È questo il testo del vec-chio patta sindalcale, qUeil V'eochio !patto /Sin-dacale di cui f3Joe'V1anopialrte loame ipubblicirIRI e 'l'ENI e come 'privati ,a,l:auni nami del-]a d1:nanza litaliana, Aig1lldli, PÌlreIli, Manti, Pe-

senti, Ila Bastagi, più due misteriose entitàdenominate EuramerÌiCa e Nkofica, due so~detà ,f,iducÌiaJrie che rappresentavano una dlll-

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21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

quantina ,di millioni di azionlÌ dellla Monte-d~soll1.

P,arlerò aldesso denI'ENI, IIna non dOVI1e:idi~/.re ENI, dO'V'Deidi:I1e ,ingegner 'Gi1mtti; lUna,delle cose che si sta co:statando è ohe la giun~ta esecutiva dell'E.NI non sapeva nulla di tut~te ,le oper~io:ni ahe si :andmT,ano !Compiendo;lo ha dichi,3!rato pubblkalmen1Je i!l vioe Ipliesi~dente ,dell'EN!. Non .c'era un ',alssunzione ,di 1I1e-sponsabilità degli organi ,statu1Jari dell',ente.C'era un TalppOlf1JOche 'Si s:talbÌlliv.a '1Jmil pre-s.1dente dell'ente e alcuni dei suoi pIll inil~mi amici :e una serie di lUollllini I"he sta'V'arrIOall'potel'e. L'ENI non può -in nes:sum Illlodo es~sere 'considerato .come ,un ent'e che ha agitoregollarmente, oOlllegialment,e.

In questa lotta GÌ'l~otti ,0el1ca Idi giooalI1e le

'Sue .carte co.ntÌlnualndo .a oomp:ml'e azioni del~la Montedison 'Per IpoOterin quakhe Imodo in-f1uÌ;r~esul giooo. Giru:stamen:t,e ,ad un oen~to moO-mento ~ i compagni solCÌialHsti deUeI10 i,n

quelil'occalsioOne una vailru:tazione diveI1sa dal~~a nostra; noi 'abbiamo II1rt-enutoOgiuS'ta la de-cisione che 3!llom '00 pmsa da pa,rte del Go-VIe\IìIlO~ il Mini'stro deLle palrtecipazi1Oll1i :sta~taU vieta, v3!lendosi: dei po1Jeri che 1103'legge gliconf'erisce, all'ENI di 'ContilllUar,e laidalcqU!ilS't'a-re delle a'Zi'Oni dellla Mont'edisoOn; e lora iConuna le1J1Jera,ohe tpoa:-ta1131,data del 22seHembl'e1972; l'ENI ne accusa ricevuta soltanto

un mese dopo. Questa <de'CÌ:s10nep<elrò1I1J0n'Va~Ie niente p:erchè .oÌJrotti 'Continua la oomprareper 'oontinualI1e a oondu:rre la sua .lotta. N'OngHen,e importa InÌJent:e di qlUe1lo che il Mimi-stro 19ì1i ha detto. E pel'chè non gliene Ìimpor~t'a ni,ente? Che oOls'è che -I1OTende 'Così ÌJmpu~dente nei confimnti del Minilstm a oui 'spetta1a v:igi:I.anz;a?L'abbi:aJIDo s:apru:to in questli gi'O:r~ni dallla viva voce del protagonista. AbbiamoSlentÌ'to una 'settilmalna fa, il,Uilledì ISlcorso inCommissione, l'attuale ministro del bilancioono.l'evole And:l'eot,ti dine in ItIutta tlranqU!iI-Iità: J'aoquisto ,di azioni fino ra:llffiairzoO1973è S'tato autorizzato. <Da ohi? Dal Presidentedel Consiglio deU',epoca che era 110'stesrso An~drleoai. Ma oome, non c'era b IIettera del Mi~nistro competen1Je? Ci siamo t,rov:ati in unasi:tuazione ~ eooo che cosa intencLi,a:mo

per rapporti con l'Esecutivo, rapporti per-sonali di potere ~ poer cui :ill PIìeslÌlden~te del Consiglio di un Governo della Re-pubblica itaWiiana ha ,esautO!:mto un ISIUOMi-

ilÙstlI10Isenza dilI1gli niente ,e ha dato una di-Ir,ettiva a chi do:v;ev:a sottOlstane aUe dilI'ettivedel Ministro. Questo è 'stato detto in tuttal'ranquililità daLl'olllOlfGVOII'eAndmoltti in Com-missri'On'e bÌJlancio del Senato 'come s,e il £3otto:con 110rigu3ond3!slse. In qruai1e ,folrma è .stata,data quest'auto:dzzazione? V'eI1bawente? Pertelefono? Per « camminaitolI1e »? IIll quale l'i-

'st'O:ralllit'e si !sono inoont,rati i IprotagoIri'sti?.sono tutte rispoOste ohe ViOII1I1emmOaV'el'e.Quando :si dice ohe 1'autOlrÌZnaziom.e è 'statadata, vogliamo sapere loome è stata data; se è,registrata nei IprOltooo!Hi della Pll'esidenz:a delConsiglio; 'se 'esi'ste un ,dOlOU!illento in questadi,rez:ione. Non pOSisiamo accontentallìci oolleparole, anche se le paDOIle bastano a stabiliretutta la gravità del fatto.

'La CommÌlssione bHalndo del Senato ha inCOll'S'Oun'indaigio:ne conosoit1v:a ,sull'ENI; in-dagine che si è 10el'cat'Oin ogini modo ,di sabo-tare ed ÌJI'001I.1ega,che !paderà dopoO di .me ri-tengo che si S'ÌJa di'sUnto IDlOtevo,!menve inqueslt' opem di Iri1Ja:I1do.. .

C A R O L L O. Ne palI'1erò!

C O L A J A N N I. Sii è disÌlÌiDlto notevo l~mente in quest',at,tività di rritall'do 'PelI'quantoIr,iguarda i !lavoOrideLla C'Ommislsione. Ebbenle,chiederemo che nel corso di quest'indaginev'enga Ti,conV'Oloato l'ing,egnea:- GÌi~otti !per 'P0a:-~gli una Isola dOlIIlanda: lÌ1nqUalllIIlodo, in qUaJleforma è sltalt,a daita l'autorizzazione Iper con~tinua:l'e ad aoqu1staire aziOlni in oontmaddizi'O~ne con la decisione del Mi:nilstro 'co.mpetent.e.

Signo.r J~residente, ci tI1ovi<aimo di lf:ronte3!d lun fatto iÌnaudi<to; nOon Isi 'tmt:ta più qui,delta ,I,egaiHtà, deLla 'l:impidezz:a del :r:apportotra ,enti ,e Igoverno. La limp1dezza di IraJP'Po:rlie la Tespom.sabiIità sono finite. Non c'è 'P1iùun It'erl'eno chi'aro., no/n solo l1Jradiversi ipal1ti-tJi,a:H'intemo di runpalrtitlO, lIIla ,alil'intemnodel10 stesso ,governo. EJVide11tement,e non c'~

'Più norma; non. sono Ipiù rÌispetJtate l,e QOIIIl-Ipetenze, i IraP'Porti li sltabt.iJHsoe!Chi VlUol,e; sioreano ,delle sÌ'tuazioni che :dsohiaJno di an~nuilr1<a:rela v'Odontà dello Stato. EoOoocome sie andato stabilendo lill~appOlrto loon J'Es,eouti-va nel corso di q'lVesti anni!

I oolLeghi dellla DemocI1azi:a erÌ'stJiana do-'VIraillll10sapere ohe cosa li laJspeHase Imai [.'.0.narevod'e AndJ:1eOitltitornen:-à alla P3."esidelI1Za

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VI Legislaturà::;enato della Repubblica ~ 20709 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA - RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO'

de,l C'Onsiglio qualoDa qUall'ouno di IOIro diven-terà ministro; :stiaJTho,attenui Iplerchè ,da unmomento a'Ll'ahI1o possono esseJ.le messi dapG\!rte 'senza illemmeno laoco:rgielJ::sen'e.Se è ve-ro quello 'Che diceva il Guicciardini e cioè che« ill margistrnto fa manifesto i1 valIore di chilo esercita », ebbene, se questa è il modo incui il magiS'tlrato è :stato 'es'ercitato, noi abbia-mo Itutti gIri elementi di gi,uelizio per !poter~aipeI1e qUaJ1e sia il vlallore di chi lo ha ,eserci-tato.

Inoltre, qui c'è un altro fatto che diventaquasi TidicoJo; abbiamO' iil Minist,ro rdeIrIe!par-tecipazioni s,tat'ali dn 'Carica lil qrualIe ,in un"im-tervista dice di « Ista:re Mtlemti a non rplmstarfede ad Grgni voce Iprima di av,erne oontl'o'~la-to IIa .consistenza ». Ebbene, 'SitOialPIPunto '00111-tJrollando, ad eSiempio, qUalnto è ,~\!Vv,enrut.oneicasi menzionati. « Può darsi che si accerti(he l'ENI rahbia oGillIprerato aziolJ.]i 'oon l'aUit'O-riz~azione del Pires.idente dell Oonsiglioin ca-dca »; può darsi, dice Bisaglia; Andreotti l'hagià oonfermato. E BiS'aglia Icont'inua:« E levi-dente in talI caso !Che ill ,P:I1esirdente cLei1l'ENIaV'rebbe agito comr,ettamente ». Eh n.o, 'Onore-vole Bi<s3Jglia; è 'evident,e in ,tal caso ,ohe ilP.J."eSlirdentedeJil'ENI ha :algito SiOOll1rettamentepe:I1c:hè le direttiv,e ,l,e ,deve Iplrenden:"1edial Sll10minirstll'o ed è ,evidente <che 'anOGll1apiù sca:r-'rettalmente ha agi tO' ,il ,Presidente del Consi-gho. Nan oredo cne ahro S'i possa dimost'rare,da]le cose che Isono s'tate dette.

Veniamo ad run altro Iproblema, queilllo del-

l"" fina:nzialDie 'mistleriOlse lone sta~all'O [lieI sin-daoato di conltrolila della Mont,edison e chenon si salpeva a ohi app,all'tenessero. S'inter-~ista un ex mini,~tro del1e partecipazioni sta-tali, l'anO':nevole Gu:11atH, e glì si di'Ce: dlloorlainsistente la voce che neLla parte maschera~ta 'sia comprr,eso un 'enite 'pUibbHco, rENI. Ri.-sposta ferma, risoluta, inequivocabile del~

l' O'no revorle GUill ottIÌ : «Io Ires!pingo il Isospe t-to che queste presenz,e clandestine, anoni-me, m3Jscherate, siano dil'ettalillent'e iO indi-rettamente di provenien:m pubbli'Ca. Se loosìfosse stato, 'saremmo di £rontead {U[l0 degliscand3J1i più gravi deUa vita :dellpaese ». Nonè un iOGlmiUnilsta,,è 'l!Il1 rmini'srtroin oall1ka,unex minis,tlm delile iparteCÌipalZiani IstataM chedice 'C'hesarebbe un'O ,degli IsoandaH Ipiù gra-~i mai velriHoatisd! Poi vi,ene rromorevole An-dreotti e dke: «un finanziamento è stato

fatto alla Nlcofico dalla banca 'estera cheha 3JvU'to la dcordalta 3JgeVìo:1a:zionedel g~-po ENI ». Siamo 3illora al punto che questoscandalo si è v,el1iH,ca1Jo'tlranquiUalmentre eneSlsuno ne 'S'3Jpeva ,niente!

Ma vogHaIillo arrJJcihesaipelle: queS'te azio-ni oome 'sono ISlta:te loomprat'e? Sono stMedat'e una Iserie di galI1a1nzilea banche esrt'ere?Ci san'O forse 'OOlse ,che noi non sapremomai, Iperohè c'è '"butta iUIIla s,ehra di Isodetà,di COllliIleSiSionioon baJThche 'e rsocietà ,ooan-ziade, :in Svizzera, nel Liec:htenstleiln; d s.o-

nO' due Hidrocarbon del gruppo ENI, unache ha sede a DUlrilgo ,e una lOon Isede iD'ellJ.,eBahamas; c'è la Tl1adi'n~est '3 Nassau; c'è unaSarf]sa ,a ZurigO' 'e ,anoora tutto ;un ln:t'ricodi società. Ma VOigì1ialillOsapeI1e cOlme sonostate date que:s1t,e Igalranzi,e, con qUlali i1mpe-gni valutari. Nel Imomento -in ,cui il paleseaveva bisagno di ogni dollaro di valuta, siandavano cGmpiendO' queste operaziani, siandavanO' stabilendO' questi rapporti. Eme,ntr,e c'e:lia bisogno rdi £alI1e'g11i:inVìestimen-ti, di combattere la ~eoes:sione, :1e Irisors,~venivano impiegate in che cosa? Nel campra~re azioni Montedirson! E tutto devle leSlserefatta in modo che mon si oalpi'sca ni,ente, ci.oènel 'modo più ooouMo, ,più miJSt,eriorsiQpossi-b:ill,e.Così è avvenuto per queLla :fama:sa s'O-detà Carmina, COIsltÌ'tUiita :nel germ'aia 1974,per crioevere azioni Montedilson. N'On salppia-ma qualle ,sia :i,l suo c3JpÌ!t3i}e, ma imp['ovvi-,s,amente si trava ad avere d:r,oa 20 millioll1idi laziani Mon:tedtison, cioè almeno 14 mi1ialr-di, forse die Ipiù! Ma questa Isocietà è desti-nata a vivere pOlOOneHa famiglia deH'iill'ge-gner GiJ:1otti, Iplel1c:hèa Uln IDerto ip'unto, Ip:rimaancora che venga rohiuso ,illhirl'alll<ciodel 1974,quesrta sooktà deve scomip,alrilr,e da[ bilanciodeilil'ENI, 'e si dGmanda l'a1l'tO'riz~azione divender,e questa (società ~ gll13iJ:1date questa

vO'lta qrua'nta 'Puntuarlità! ~; Ima questa iauta-,rizzazione de~,e 'esrs'e:I1e;poi Il1etlfodaltata, pe:rc:hèaltr,imenti bisogna metterla in bilancio; quin-di Isulla carta rs:ieffettua UIl1avendita neI, no-vembre 1974, quandotuttJi san:no Iche è av-~enruta lliel malggio 1975 e ohe la fOlrma del-l'autorizzazi'One è ll1na letteil'a pirO'venient,e dalGabinetto ddl''Oil1ore~dle Bis,alglia!

Oueslte cose 1110nsono state ism,entite; \Per~chè si fanno Ie ope:razioni di HdeiUlssione asocietà che non saprem'O mai di chi sono? Si

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20710 ~

21 APRILE 1975437'a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

fanno -le opera~ioJ1'i di fideiussione e [lion ifinanziamenti peI10hè lIe ipdme Inon si iSOI'i-vano .in bilancio, Iperohè non 'CIi .sono i rCruri~chi 'I1el}ativi, peDchè si £a tutto ,311di ,mori del-1e IposslibiHtà di <oontroUo dei hiland, deUepossibilità di intervento degli organi di GOn~'1'r,olllo! Abbi<amo 3ippreso la notiz1a ,che ~lmagistrruto ha seques:tlrato lIe ,azioni Monte-disan di propri,età deLla Crumina nel rOomsodiun'linchiesta che ,la magistlratuma miillanese haaperto. Ma noi abbirumo ill dilritto di iOh1e~de/Dei che cOIsa è stata tutta questa OIpera-zione, quanta ha dovuto pagare lo Stato,cioè 11 'Contribuente. A che 'Cosa sono desti-ll1ati i fondi ,di dot,azione? Che cosa hannopagato. i 'conSlU'matOoI1idi metano, di benzi-na, quando si sa che il rpreHevo 'VIiene 'im-piegato per fare nOon deg1i investimenti madelLe speculazioni di questo tÌJpo che devonoservke soltanto a ma:nteneme deille posizionidi potere?

Siamo ,arrilvam rMla .sitJuaziOlne tpa:r,adorslsa~le IOhe lo Stato è oggi J'azionista di cont:roJ~100deltla Montledison. Ci sono 105 miUoni diazioni deLl'ENI, 40 milioni dell'IRI, 20 mi-HonlÌ 'sono quelli accertati 'dhe .sltl3'\Tanonel-la sooietà Camina, 37 milioni s:tanniQ in qUall-che Anstalt o in qualche società SVIzzera; co-munque 37 miliiQni di azioni rsono a[)lCOll1an~l~le mani dell'ENI, 25 mirliom sono nel fon-do pensioni della Banca d'Italia. Arl1riviamoqlUiIlIdi a un tort,alle di 220 m~lioni di aziiQni.Mai, in nres.sunaass,emblea .deUa Montedi:san,sono state presenti più di 370 illlrlìoni eli azio-ni. VuoI dill'e <che in questo Iffiomento lo. Sta-to ha ,già ill paochett.o di IControilllo della MOlll~tedisiQn. Pertlanto, se ,tuNe quest,e rP'3!rteciJpa-z:ioni forssel'o ,r3!ggruppate re rgeS't~te Q1I1Ji'truria-,mente, :10 StatD Ipotrebbe andalre in Ia:s!sem-blea re i'mpOlrr,e lIe 'sue c.ondiziani ,rul dottorCef,is. E 'ilnvece 1U0.

A questo punto <che rOosa fa Jo Stat.o? R,e-gala tuNa al rdo:ttolr Crefis ,e fa un llIUOVOpat-to sindacale. E dato ,ch,e bi:so:gn:a ma:nt'ene-lie l'equir]:iJbr.i.o tm pubblici e privati, si devefalre tutta una ISlerk di limbI'OIgH, ,di .cessioni,di 'passaggi tira v,alLi,eIsocietà per anda'l1e aIrecupe:mlie questa o qruel pacohetrto laziron:a-pia e, poichè i privati non hanno mai datiQ

aHa Mont,edison Inè un uomo nè un 'soldo,a un ,oerta IpiUlnto non Isi 'rÌ,esoe a stabili:re

quesito famosa :eqruilibrio tira :puboliJoo !e pri-vato ma un Iplrirvato bisogna IplUlieinVientrun10e s.i inventa lun rOonso:rzio t~a J,a lJ.VI,ediobanrcae due ilstlituti di filll3lnziamento ,di dilritto pub-bHca. La Merdiobrulllca è lUna Isodetà di :dinÌt-to priv3'ta ma è contlliOl1I.ata .dalle prurteoÌlp.a~zioni Istatali, :mentne rgli altJri due, l'IMI e!'Istituto di credito per le imprese di pub-blica utilità, !Sono addi'rittuI'a degli rstiltu:tieli rdkitto pubblico. Quindi, noOn .es.sendodprivati, .si inVien:tano. E per .falIie che cosa?Per mettelie il ,do:ttolr Cef.is in roondizioni diessrer,e 1'anbi.tro t'm il iplubblico e lill,pr,Ì'v:ato edi poter s'tahilHne lui :tutto queUo rahe vuolecOlme pr,esident,e del, :smda:ealto di controLlo ecome pre:sideTI't,e della Mo[]tredÌJsron.

EICco H pllillto in cui siamo. ,Per:ciliè è IstatofattiQ tutto questo? Air:gormenti Iper una 100Iffi-missione d'inchiesta, :signolr Plr:eslidente, ce,ne sona :d'arVanzo. Bi.sogna v,eder rehi!alro qua~

li obiet:tivi possono aver mosso gB uominiche hanno sostenuta quella IOhe ho chiama-to la resistibillre aSrcesa del dottoy GeHs alpotere assaluto n:dla Mont,edisoiJ:l; oerto èJ'impres.sione che prevaLe, quando ,s.i dkhia-

l'a un'opini.on1e 'alssUJmendo'S<ene a:nohe Ja me-spolliSi3lbilità.

Ma che cosa spinge in realtà questi uomi-ni? Non Gl'edo 1:0 svi:soeralto iamor:e per lachimica o per l'indust'da, ma iplÌ'!uttO'sta il'in-te~e:slse, ,in questO' oaso .sì 'SViisraeI1ato,per ilpotere, la capaci:tà di influenzare i go¥erniche si I1eahwa ]n una Iserire di attil\Tirtà incui il ,dotrtolr Cerfirs ha .dÌimo:sltma'to di leSSleremaestro: tJrafHiOo <delLebanche, dei gio:rnali,fapporticollpotene Ipollit1co.

Ouresta è Ila 'situazione: che ho cer:oato didesorivere, onolIievo:H ,collleghi, non con Ipa-,role mie, non dt,ando cose ,dette daUa 'Stam-pa, ma ICon p3JI101edei mini:stri. Que:s1ta ag-gett,ività deve f3lI'ci rifl.ettere. NOli ve-dia!ffiiQche da una Ipairte d Isono degli uOlilli~ni di governo che agiscono sciolti da iQgnilegge nOn solo Illiei oonfimnti dei 1101'0aillreatjma aIrl'interno del loro stesso governo, aIrl'in-terno del governo che presiedono; dall'al-

't'l'a par:te .ci sono dei di:rilgenti di :ooti diStato ohe rperseguono fini chÌ:rur:isOllo a101r:o,adqperrando i mezzi che IritJengOlno 'più rOon-faJoenti e taLi mezzi si ldhiaima:no: ltr,a:s£eri~mento di ,valuta, formazione di ,società al~

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Senaiù della REpubblic~. VI Legislatura~ 20711 ~

21 APRILE 1975ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO437" SEDUTA

l'est<ell'a, fonmazLone di un lint'doo di IralppOlrtiche ,diventa 'aid 1.1Ince:l'ta punto inoont,rol-lahile.

Questa tè la situaziane cui ohiedia:ma ven-ga data 1.1Incollpo di al'nesto. Ch1edia!illo ,chesi manifesti unavalantà politica tale da pro-d1.1lne un btta Ipolitlica 'ca!pace di fa.,r [rilsa-Hrle lta lOaIìl'ente. Nan vaglialma qui 'pnediohe,di'soorsi di caratteI1e gener,a1e, :dfenimenÌ!Ì aS3C:d ,pnindpi. NoJ ci battiamo 'pel1chè c,i sia-na dei 'ratti ,politici ohe f,acdano oapi:re aquesti signori ohe non è più lConsent<Ìto di(;cmtinual'e a fa:re quel ohe a [a:ro lpialCe, met-tendasi sotto i piedi le preragative deJlloSta:ta.

Ci sana preQloclUlpaziani ohe vengona, an-cora una 'Volta, dallpartita di tl11i3lg1giO'ranza.\t eda in una interv,ista aLl'onorevoll~ BÌisl3lgHauna frase <che mi plJ:1eoocupa. QuaJ11da gM sidice che Il'OIpinione pubbihca si indig,na chenessuno sia mai chiama:ta a Ipaga:r:e per :gliabusi di potere, egli lI1isPQlnde: « Sì, ma èa\ll!che vero ahe IsiaJIDOinvestiti da una on-data de1ibemta di ,a'Ì'taochi mi:rant'i a ddJstlJ:1ug-

gere .le posizioni di Ipotere deHa DemOlcraziacrÌistiana. È que'5ta il'obietti'Vo? PUÒ esserellegittima, ma n10ln sias!pet:tino che li 'aJi~l-tialma! ».

Il punto è che 11'onOll'e'vol,eBis.aglia ha 19i1U-mto fedeltà aHa Ca'SltHuzione 'nell mamentoin oui è diventato ministI1O; iil punto è oher anorevole Bilsa,gha è ImÌin~s1Jra nan Iper di-fendere le po:sizLani ,di pO'teI1e della nemo~crazia odiSti,alI1a ma Iper di£endel1e ,gli inte-[[essi de:lla RepubbHca ,e ha 'aJsslUnrtadeteru:ni-

nate J1espO'ns<abiltirtànei canfronti del Parlla-menta. Cosa srigni:£ica a110'ra ~'3Ir'l'Qganza diquesta disoOrl'so? Certa, Isi (possona faTe cal-

'PI .di mano, 'PJ:1epotenze, ma baJdate bene chetutta si Ipaga.

Molti anini .fa :sentimmo ila frase: «DO'V'raJ!l1-no abitlUarrsi gli i,taliani a vedelI1e li democ.ri-5,ti,ani ai pO'S'tli di oQlmando ». È una '£ms,=

detta dapa il 1948, dapa ,1a '101roma lpiù bel-la. A furia di land3'reavanti su'I,teI1I1eno dellaprepatenza, que1:1o che è !più in crilsli di tuttiè il vo:stra partito, cOIllleghi della DemocJ:1aziacrilst!iaJna, ohe '111001ha lpiù nessuna fQlrza peraff,rontare i prabilemi gJ:1avi, U!l'ge01,ti,,apertidarUa [realtà di oggi.

Noi dO'biamo c1ilDemaho [,enmamente chein queste 'Cond.iziani 'lia ,ricanremna del 'Pl'e-

sidente ,deU'ENI aVìn~bbe il significato di unapravocazione. A questa b~sognerà OIppor"'ifenmamente. DobbiaJIDa dare qruesto 1C01!p0di aliresta e dabb13'mo SaipeI1e che dabbilaJIDorÌi1arndalI1e rENI, fa.rllo iUlSdI1edalla situazio-ne in cui è s'tata cacciato da.gJ1iuomÌini <che10 hanno diretto. Per potersi rilanciare, l'ENIde~e usdre dal pantana deLla MO'l1'tedisonce dali I1aJplporti che ,si sono ol'eati. Questa èla candiziane necessaria per ,ripJ:1endeJ:1eunavia lungo la quale deMre fOlrze a:Ll'linterno del-l'ENI certa halnno Oipeliato.

Ha qui un !piano ddrENI 'One è ISt3'to 'ela-bamta e !pI1esenta10 Ìil 31 gennaio 1974. Cisana prospetti\7ie, linee di azione di ,grande.interesse ohe IpO'ssono ,elSiSleil'eill IplUnto di ri-ferÌime:nta per ,Ulna :patli:tka ,di l\J1't,erventla insettari delicati e decisivi dell' econOlmia de lpaese; di questo lpialno non Ise ne è £3't,tonuna. È stato 'plI1esa e meSISIQda plarte, nonc'è mai nessuna dedsione; i dirigenti de1-l'ENI non l'hanno mai consriideliato cOlme unIpiano d'azione, non ne hanno ma,i pa:I'latocon il MiniiStTo pel'ohè ~ si <CaJpisoe~ ave-

vano calIbrecOIStedi ,oui p'alr1la:r:e,.alitlio che an-da:I1e a vedelI1e i !piI1Oigmmmi e le 'irnizÌ'3'tive!Domani sent'ilrema iln CommiiSls,~ane ehe ca-sa ci dkà ill Mil11i:S'tlradelile 'P3'l'tecipazionistatali a prapO'sito dei programmi dell'EN!.

Noi dabbiamo rrilandalre ,rENI e Iper que-~10 dobbiamo da'l'e un 'oa:]lpo di .aJrnesto, perquesto dabbiamo stabiHre che certe nominenon possona eSlsere £at'te pell'ohè <conrferu:ne~it1ebbrelia ancQlra una vo~,ta che è ledto ICOO-

tinuare ad andare avanti per questa strada.Noi chiediama che ci ,siano deHe namine <DOle.renti can un ,il11di'nizzo,ohe ponlga in rp:"dmapiano la :fedeLtà aMo Stato ,dei di,nigent'i de-gli enti di gestione, che debbOlno essel'e deileaH s.eo:vitOI1i dello Stata, seoondo una defi-l1Iilzione antica, che ha oggi un sapoI1e persinoaroaico, ma che fa 'PaJrte deLla :tradiz~Oine del-la demQlClI1azia il11Haltia.

Ch1ediamo quindi ,one queste COISlesianoaffronta,te, che ci si debba opparIie a que-sta situazione. che Isi debba mQldificare questoquadro grave che non 'PUÒ eSls:etI1edefinÌ'to al-trimenti IOhe'Come degeneraziane dello Stata.Non possiamo meravigUanci se mentI1e que-ste case si Vieri£kana se ,n,e verificano una 'se-rie di altre, se ci sIQno dei magistm:ti che SiiddÌiberana da salli \gl,i aumenti, Ise ci sono dei

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Senato della Repubblica VI Legislatu1a~ 20712 ~

21 APRILE 1975

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO437a SEDUTA

SIe:wizi slegreÌiÌ che inuri@M1o per propria oon~10, se ci sono petlI'oUeri Iche loomrompono. NOInpossiamo me:ravilgliaJ:[1ci: queste ,sono Il,e£al1eche si aperono. Cneautorità, ohe 1p.!1estilgiopuò avere liI1'PITelsiden!te del ConsÌiglia per Ti.chiamaJre all'ordine i suoi Mini,stIii neLI'in~tervenilre su IUn problema 'Sle.cont,empomanea-mente esautora e meUe da parte i Mini.

's1::ri stessi!No,n ci meravigliamo, onorevole pJ1esiden.

te, onoJ1evo:li coililleghi, di questo£atto. Da ILun~go Itempo la nostra daborazione teo,rirca, lanosTIra do Urina ci halllllo Iportato a campren-deJ1e ill legame ,che es.iste Itra 'la daslse domi-nant,e e 1'00I'ganizzé\iZione dello Stato. Nan cistu!pia:rno quindi di queste 'cose pelJ1chè lanostrra daH,rilna ci ill'L1i:rIlinalin questo 'senso.Ma nOli no,n siamo degli storici, non sÌiamùnemmeno degli !Uomini ohe hanno sceHo co~me posizione Ipollitka quel\la di sedemsi da-va,ntli al fiume per aspetlta~e che Ipassi il 'ca-

dav<e'!1edel proprio ne:mioo. Noi non st'i'amoqui 'ad aspettaJr.e che questa disgmgaziOllle S1co~npjla per pOli :rieominiOÌrru:retutrto da oarpo.Noi pemsìrumo invece che IrIsponda agH iute-,ressi ,deillpruese, IdeLla drassle operaia a !Cui noici rifacciamo, é\igli inte:ressi delLa 'stnlrg1l1ruudemaggiOlIianza dei dttadini, di milioni e mi~lioni di 'lltruliani, impedire che si arriv,i alla de-generazione, alUos:frusdamento dell' ruttirvitàdello Stato.

Ma per questo c'è una s'Ùla via; per impe-dire che questo processo di degenerazio,ne,

questa aggressione allo Stato vada avanti,non ci sono altre vie possibili rul di fuori diuna, al di fuori cioè della strada della soli~darietà delle forze democratiche, c'Ùmpresii comunisti. Non ci Isono altre sltrade da se~guire se vogHamo combattere questi feno~meni ohe 'colpiscono al ouore la dignità e laforza delilo Stato. E dobbiam'Ù sapere che lasolidarietà delle forze democratiche non sipuò stabilire atto,rno al mantenimento dellecose nel modo in cui stanno, ma occorre sta-bilirla attOIill'Ù a una trasformazione dellecose nell'in<tereslse deUa stragrande maggio-ranza ddla popolazione.

Trasformare quindi, riformare attraversola solidarietà delft:: forze democra:tiche: nonc'è altra via per affrontare i problemi di oggi.E, questo vale in ogni momento in cui sonoin disrouS'sione la posizione dello Stato, denasooietà, il destino della Repubblica di fronteal prepo,tere dei boiardi e di fronte aUe ag-gressioni della violenza fascista.

Sappiamo quanto vale questa solidarietàdelle forze democratiohe; abbiamo visto ohe,ogni volta che si è costituita, i nemici deI,lademocrazia sono tornati indietro,. Ricordatela terribile tensione dell'anno Iscorso dopo lastrage di Brescia e dopo queHa dell'Italicus,ma il sus>sulto di solidaJ1ietà delle forze de~mocratiohe ha fatto sì che per tutto i,l restodel 1974 i fascisti stessero rinchiusi neUe lorrotane (interruzione del senatore Basadonna)e n'Ùn si spargesse più sangue in Italia.

Presidenza del Vice Presidente S PA TA RO

(Segue C O L A J A N N I ). La veritàè che, non appena è struta incrinata questasohdarietà delle forze democratiche, subitola violenza fascista è ripresa. Ecco la con-clusio,ne che dobbiamo trarre. Se ci fosseun'attiva. solidarietà delle forze democrati-che per una t,rasformaZ!i'Ùne deLlo Stato, perri:stabilire la legge, oertament,e il potere deiboiardi 'si feIìmerebbe, certamente sarebbepossibile ricondurre a una diversa attività leimportanti forze presentli nello Stato.

Tutti devono capire, fasdsti e boiardi, cheè inutile ohe ci provino, perohè non serve aniente attaocare quando questa s'Ùlidarietà èin atto; quando invece essa si incrina, ne ap-profittano e vanno avanti gli elementi di de.generazione dell'attività dello Stato.

L'elemento più importante della nostraelaborazione politica, che ha radici non vi-dine, ma l'Ùntane, nel pensiero di AntonioGramsrci, nella lunga esperienza di lotta delPartito comunis.ta italiano, è la convinzione

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ohe non è necessario passare attraverso ladistruzione dello Stato per cO'st,mire un or-dinamentO' più avanzato e democratico pertmsfO'rmare la sooietà. E questa è una cO'n-quista importante.

È necessario quindi trasformare, realiz-zare la partecipazione delle daslsi popO'larialla direzione dello Stato, trovare le formein aui questo può realizzarsi ,i,spirandosi aiprindpi della Costituzione. Questa è la ca-ratteri,stica della nO'stra posizione e dabo-razione che ,siamo andati :portando avant,inel corso di tutti questi anni.

Ciò ci consente oggi di parlare con con-vinzione, di dare forza al richiamo al,I'es,i-genza del senso ,dello Stato che faaciamo atutti. Questo è quello che <siamO' andati ela-borando, è una forza impO'rtante ohe puòservire per il progresso del paese.

80eo qui, onorevoli colleghi, la vostra re-sponsabilità: comprendere ohe cosa questanostm pO's.izione può sigruitficaJ:1e per pontareavanti, per difendere la causa deLla demo-crazia nel nostro paese e assiourare l'avve-nke della Repubblica italiana. (Applausi dal-

l' es trema sinis tra).

P RES I D E N T E. È iSicritto a parlareil senatore Carano. Ne ha facoltà.

C A R O L L O. Signor Presrdente, signorMinistro, onorevO'li colleghi, desidero preli-minarmente dare atto al relatore di avereelaborato una dO'cumentata, approfondita eanche ,severa ,relazione. Ma non è lui il piùsevero nei confrO'nti del bilancio dello Stato.Ancora più severo è il GO'verno nella notapreliminare e nella reLazione previsionale eprO'grammatJica per il 1975.

NeLla nota pmliminare il GO'veI1llOconfes-sa implicitamente, ma in alcune chiose an-che esplicitamente, la sua impotenza a con-t,rollare e regolare la spesa pubblica correnteche è esplO'sa a tutti i livelli ed ha natural-mente contribuito in misura forse determi-nante all'espandersi del processo inflazio-nistioo.

La fenomenologia dell'abnorme aumentodella spesa pubblica che si tmsforma in no-tevoli trasferimenti di risorse finanziarie allefamiglie perchè suoosssivamente prenda la

via dei coll'Sumi individuali più di quantosarebbe giUlstificato dal volume delle risorserea'li del paese, è nota a tutti.

Nell'attuale !Situazione del [l'astro squili-brio economico è certamente interessantesapere quante siano le spese improduttivedegli enti locali, degli istituti di previdenza,delle regioni, delle aziende ,autonome, del-l'amministrazione centrale dello Stato. Maè ben più importante non fermarsi dinanzi almuro del pianto e pruttosto chiedersi perchèavviene questa perversa ,distribuzione delreddito, a ohi e a ohe cosa bisognerebbe ri-correre perohè l'andamentO' così pericolosa-mente sqUlilibrato dena nostra economiatrovi invece una :r:egO'lazione più armonicae più efficace fra tutti i fattori ddla produ-zione e dello sviluppo. Da sinistra si dice

subita che è colpa del GOVeI1ll0, dei GOVlemiche non avrebbero saputo fare 110scelte deglistrumenti pill vaHdi e degli interventi piùappropriati per aflirontare utilmente la situa-zione.

Però mi chiedo: possibile che la classedirigente italiana sia stata così risolutamen-te miope e ~nadeguata da essere indotta sem-pre in errore, senza riuscire ad imparareproprio nulla, mai, dall'esperienza? Non èforse vero che le cdsi economiche, comequella che viviamo, sono provOicate da diver-se cause ed è obiettivamente impossibile tro~vare strumenti di intervento che, eliminan-do una o più caU!sle di perversione economi~ca, non siano nello stesso tempo controindi~oate per l'eliminazione deLle ahre? Eoco allo-ra la necessità delle scelte fondamentali. IlGoverno ha slCelto misure dirette a ripristi-nare sia l'equilibrio all'interno tra domandaed offerta, sia l'equilibrio all'esterno per ilrisanamento ddla bilancia dei 'pagamenti equesto ha fatto per di£endere il più possibileill valore !reale dei salari, visto ohe esso scivo-lava inesorabilmente e drammaticamenteverso la ohina del completo disfacimento.

Non c'è dubbio che queste misure salutariper H:mggiungimento degli obiettivi suddettidovevano rivelarsi però controindircate ai fi-ni ddl'oocupazione. Ma cosa sarebbe statopiù utile: mandare a casa milioni di lavora-tori con una busta paga sempre più gonfiadi carta-moneta, ma slempre più svalutata,

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20714 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

appure dirfendeme la capacità d'acquisto ac-cettando sia pure il d'Svalto amaro del bloc-ca momentanea del,le oocupaziani? Difen-dere i livelH dei cansumi cui teo,ricamenteavrebbero dato diritto le disipon~bìlità mo-netarie largamente distribuite nel paese du-rante gli anni passati e neLlo stesso tempotravare altre ri:sal'se finanziarie sufficientiper inarementare gli investimenti produt-tivi sarebbe stato obiettivamente irreahsticoe a,ridamente velleitario.

Il Governo non ha sbagliato qiU~ndi nellascelta degli ,strumenti tecnilOi e politici diintervento, come nan sbaglia il chirurgo oheper guarire un organo infetta è costretto adoperare facendo momentaneamente saffrirel'ammalato. Eppure io stesso convengo chel'analisi degli interventi congiunturali pre-diSlposti dal Governo in materia oreditizia,fÌlscale e saci:aJe non è 'su£fiden1Je per corg1i'e~re gli aspetti essenziali e ,Le cause di fondodel:la nostlra orisi ,econamioa.

Ed eoco che torna l'interrogativo: perchèla IOrisi ,savrasta la volontà degli

~

uomini edeSlplode ugua1ment,e, quasi per una mecca-nica di causa ed effetto in cui non si sa sem-pre iCon sicurezza quali 'siano le cause ri-spetto agli effetti e quaLi effetti fini,scanoper trasformarsi in cause di di,sordine eco-nomico? È colpa del sistema, sentenzianosubito a sinistra, è caLpa del madello disvi'1uppa!

Certamente un modello di sViiluppo eco-nomico fondato sui prindpi dell' economiaaperta non può oggi reggeI1si ardinatamentecon i criteri classici strettamente liberis1Ji.Il liberismo è storicamente lsuperata, ma lastruttura callettivista della praduzione, lastruttura camunista de1la praduzione, unavolta superata la fase della traiITsi~ione edella rivoluziane rispetta al precedente Isi-stema, nan rispande neppUl'e alle esigenzeddla sacietà e prindpaLmente è costretta adeludere l'utopia, lI1eJ senso che determinafatalmente tra questa e la realtà uno !slcartoanohe drammatica ,di obiettiVìi non raggiun-ti, Iperohè irraggiun:gibili nel sistema comu-nista di conduzione econamica.

La recessiane e l'linflaziane sona fenome-ni presenti anohe nel sistema callettivistadeLla produzlione e delilo scambio, soJa che

il modo di manifestaIisi di tali fenameni èdiversa da quella canstatabUe nei regimi adecanomia aperta. Nel nostro sisbema ,!'infla-ziane e la recessione si p:resentano general-mente cOlmefenomeni di carattere monetarioe finanziaria; nei sistemi camunisti ,si pre-sentano come manifestaziani di disponibilitàa meno di beni necessari, per i oansumi deLLepopaLazioni.

Nel 1946 la scarsezza di derrate alimen-tari ruslse partò alla sparizione di questibeni dai consumi necessari ed il costo dellarecessione ~ perohè di recessione è da par-

lare ~ fu pagata prin:cipalmente ,dai conta~dini per perdita di reddito e dagli operaiper deficienza di menci.

La manOVIDa sulLe merd di COlThSiUma,indi-viduale e fami:liaI1e, Ila cui dii:spon:ibiLiità nonè in funzione dei bisogni del popola, ma infunzione della capacità di rifornimento delsistema e d~lla bilancia dei pagamenti, è in~fatti una costante della economia oomunista.

La rivolita di Paznan in Polonia, quellaungherese del 1956, quella cecoslavacca del1968 non sono state deter;minate da governidemacratici ad ,economia laperta, ,ma in ~ar~ga misura daMa volontà deLLe classi domi-nanti comuniste eLi far pa:gare i costi dellareoessione e dell'inflazione aLle categorie ope-rai,e e con.tadine.

In sostanza il sistema comunilsta non af-franca automalticamente le popolazioni daglisquilibri economici e non. g,arantisce neces-sariamente i lavoratari dal nan pagare glialti costi di taH esperimenti. Lo sviluppodella econamia è basato avunque, ISOttO ogniregime, Isulla 'sua capacità di armonizzareequilibratamente i fattori della pl'Oduzione edel lavoro. I regimi comunisti hanno un po~tere assaLuto nell'imporre l'armonrizzazionenecessaria, anche a costo di sacrificare illiveLlo di vita in:dividuale e familiare dellavora,tore. Un regime democratico non hapoteri assoluti e dispatici, siochè gli stessipur necessari correttivi che di volta in vol-

tasi vanno imponendafini,scono con l'eSlserespesso impiegati con ri:taI1do o in maniera

disorganica. Il problema è allora più paliti-

co ohe di sistema. Ebbene, pur consideran-

do come necessa'ri i correttivi sia di carat-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20715 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA ~. RESOCONTO STENOGRAFICO

tere congiunturale che di carattere strUJttu~

l'aIe nell'ambito di una economia libera e diun regime democratico, perohè un governoè obbligato a faDe delle scelte che aSlsicuri~no, ,sì, il miglioramento della situaz>ione ge~nerale deLla economia, ma appesantiscono lecondizioni di vita di talune categorie socia~l,i, come i disoooupati e gli inoccupati? Ri~tengo che la migliore comprensione del ca~rattere fondamentale della crisi italiana checoinvolge la spesa pubbHoa 'e quella dell'ap~parato produttivo, il livello di vita degli oc~cUipat>ied il prezzo pagato a questi dai disoc~cupati, l'assorbimento di quote notevoli dirisorse finanziarie da parte delle struttureeconomico~iSociali del Nord e l'indisponibi~l,ità di rultrettante pur [l,ecessarie quote dridsolìse finanziarie per il Sud, possa n3JSlcerenon tanto dall'esame tecnico~ìpolitico deglistrumenti congiunturaili d'intervento, quan~to dal carattere di quella profonda rivolu~ZJione ohe, almeno negli uhimi 10 anni, hamodificato il irapporto tra la forza capitalee la forza lavoro. Questa rivoluzione ha fon~d3Jmentalmente modificato il processo di ac~oU!mUilazione dd1e riochezZJe nel nostro pae-se e conseguentemente il ruolo ohe in essohanno assunto rispettiv3Jmente la forza ca~pitale e la forza lavoro.

Secondo la teoria marx:ista, il processo diaocumulazione in una economia libera sa~l'ebbe regolato soltanto dalla forza capitaleeSlpropriatrice ed eSìpoliatrice del plusvalore.P,eir la 'VIerrità, in Itallta negLi ,anni '50 ,~l fat-tore capitale prevalse sul fattore lavoro de-terminando sostanzirulmente il ritmo, il vo~lume e gli impieghi dell'3Jccumulazione deiproifi,tti.

Ma si può affermare che oggi la situazionesia identica? Non è avvenuto nulla? Certa~mente no. In questi ultimi acnni si è andatasviluppando una rivoluzione di portata sto~rica ohe ha gradualmente creato alla classeoperaia una situazione di forza rispetto allecategorie imprenditori,ali. Si può ben direche, nei 'ConfI1onti del datoI1e di tlavoro, pub~blico o privato dhe sia, la forza lavoro gene~ralmente organizzata in sindacati ha as.sun~to il ,ruolo del vero arbitro del formarsi edelJ'impiego deW3Jccumulazione dirisoJ:",se.Naturalmente, quando parlo di forza lavo-

l'O mi riverisco al concetto che di essa ebbeMarx, ma ,che n'On hanno in pratica i gover~ni di tipo marxiano e in particolare li comu~nisti; mi riferisco cioè al concetto di un va~lore che sia ad un tempo ,commisurato nonal solo lavoro fisic3Jmente linoorporato nellemerci, ma aille esigenze di vita di oui è por~tatore un uomo, con tutti i suoi bisogni diassistenza, di oultura e di progresso.

La diminuzione, e talvolta l'azzeramento,delle capacità di autofinanziamento deUeaziende è una constatazione giomaliera. Ilcalcolo dei livelli sala,riali al di fuori dei co~sti e della produttività, la posizione subO'rdi~nata del capitale e del profitto di fronte allaforza la\l'011Oi,ndicano cht3Jl1amente ,che iJ1ve~ro protagonista dello sviluppo economicoè oggi, o almeno oggi più che ieri, il lavora~tore. In Isostanza, l'3Jppl'opruazione delplusvalore a beneficio del c3Jpitale e a dan~no del lavoratore non è più realisticamentepos1sibHe in Italia, come invece continua adessere affermato dal dogma marxista. In unademocrazia ove i mezzi di produzlione e disC3Jmbio non sono statalizzati ~ ed è lanostra ~ è avvenuto un fatto apparente~mente sorprendente, ohe Ila tematica marxi~sta ha sempre reputato impossibile: è avve~nuto cioè ohe il Òtmo, il volume, l',impiegodel profiNo che dà luogo all'alOcumulazionesono direttacment'e condizionati più dalla for~za lavoro Clhe dalla forza capitale. Questa èindubbiamente una grande rivoluzione so-cirule e la l1icordo non per -condannarla, maper giudicarla positivamente; è una riv01u~zione sociale ohe dimostra essere possibileai lavoratori di regolare in termini socialiil processo di aooumulazione senza doverricOlì~ere necessacr1amente 'alla sta11alizzazio~ne di tuHi i mezZJi di produzione e princ1pal~mente senza perdere la libertà, ma, anzi,proprio in forza e per merito della libertà.Si può dire invece che questa liberazionedell'uomo dallo sErottamento delle leggi eco~nomiohe non è avvenuta nei paesi a regimecomunista, ove in teoria il prooesso di ac~cumulazione dovrebbe avere solo fini sociali.Prodotto sociale è chiamato il reddito nazio~naIe, ma in reailtà le scelte del ISUODi1Jmodi formazione e principalmente del suo im~piego sono devolute a1[,a soelta della dasse

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Senato della Repubblica ~ 20716 ~ VI Legislatura

437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

politica dominante. E non è vero ohe la clas~se dominante coincide automaticamente conil paese reale e i bisogni reali dei lavoratori:i }avOtra1ori ~ ,ohi può metterlo in dubbio? ~

non accetterebbera mai, se fossera liberi,CDme non lo aocettano dalle nostre parti,di far bruciare nel fatale pa>rassitismo deglimgmnaggi burocratlci, entm i quali e coni quali deve Iper fOlrza muaver,si un' ecano~mia di Stato, il plUlsvalare di un lavoro pre.stato ma non proporzianalmente remune~rata.

È al riguaJ1do emblematica la rivalta de~gli operai polapohi del 1970~71 ed è estrema~mente istruttivo il testo stenografico del~l'incontro di Gierek con i lavoratori deicantieri navali di Stettino, nel febbraio 1971,lavoratari ohe avevano asata sciaperare eper questo furono caricati dalla polizia econtarono numerosi marti! E non erano tep~pisti, non erano guidati dal[e trame nere:erana camunislti! COIsa chiesera a Gierek?Dei dodici punti ne cito tre tra i fondamen~tali: 1) che fDsse revOloato <l'aumenta dei prez~zi deLle deI'mte aJLimentari; 2) ,the fDssem da~t>einformazlÌoni Oif1JestesuLla si:tuaz10ne lecono-mica dei oantieI1i e del paese ai fini del cal~calo degli incentivi di fabbrica (ohe, a giudi~zio degLi operai, 'eDaIIlObassi, le dO'VIev:ano es~serlo, se avevano dDvuto affrontare la rivol~ta e la mO'l'te); 3) che fosse gaI1antit:a ~a siou~r,ezza personale nelle fabbriche e neiUe città.

Ma il pJ1imo segretario del partito do~vette respingere queste richieste. In nomedi che? In name ddla politica dei redditi,ricordando espHcitamente che il raccoltoagricolo era stato scaI1SO da tre anni a quellapalrte, ohe la Russia non era intervenutatempestivamente con gH aiuti neceslSari, oheDocorreva pagare le importazioni dai paesioocidentali in dollari e ciDè a mezzo dellaesportazione di beni che ev1dentemente, pro-dotti in POIIOlnia, non avrebero potuto esse~re destinati ai consumi dei lavDratori po~bachi.

Onorevoli colleghi, un linguaggio CDmequesto e una analisi di politica economicacome questa patirebbero essere tranquilla~mente usati in Italia dalla Confindustria;però, in punto di fatto, tale linguaggio e taleanalisi la CanfindUlstria nan si peI'mette al~

meno dialetticamente perchè tanto i lavo~ratori quanto la classe politica nan lo con~sentirebbero.

Così Rossana Rossanda, lohe presenta illi~bra dal titolo «Gierek e gli operai poJac~chi », doveva malinconicamente scrivere nel~la prefazione: «Quel ohe domina nell'incon~tra tra gli operài polaochi e Gierek non èpiù la veaahia diatriba sulle buroorazie»~ veochia, nuova e cDstante, aggiungo ia ~

«ma il cantrasto che permane illiquidatotra il sistema d'accumulazione dello Statosocialista e !'interesse della claslse operaia.L'oggelttività di questo oOll1f1iJtto torna oontanta brutalità a rappresental1si sotto formadi un IrecipJ101COstato di necessità, in termi~ni ciaè espliciti di lotta di claslSe, e il melC~cé\Jl1Ii'smo oapitaListico demerge daiUe hru~me dell'idealDgia », deLl'ideologia marxistJa,naturaLmente.

Ora quel ohe serve alla situazione italiananon è, come taluni sperano, di ritrasferirealla fDrza capitale il ,ruolo e 1'egemonia diun tempo, ma di persuaedere la olasse ope~l'aia, detentrice di un nuovo determinantepDteDe, a non sprecaI1e questa sua fOirzamediante un uso autalesianista e vel,leitario.Non solo nan è un dramma, ma è un fattostarico positivo e irreversibile ,che la classeoperaia disponga, nell'attuale contesto poli~ticamente e giUlriJdicamente democratico, delpotere di regolare il processo di aooumula~zione. Diventa però un dramma per tutti eprinctpalmente per la steslsa classe operaiase qu~sta faceS'se un pessimo uso del ruoloconquistato.

Ebbene, alla IUlce delle recenti esperienze,quale uso ha saputo fa're del suo rualo diprotagonista la classe operaia in materia dipalitica economica? E poichè la forza poli~tica che ha influenzato e influenza più lar~gamente e forse anche più di,rettamente epuntigliasamente il mondo dei lavaratori or-ganizzati è stata ed è il Partito comuni,staitalHano, miÌ chiedo: «Qualli p:mpaslt'e con-crete ~ al di là di fOI1maHsmi e di cartebollate, di cui ha pa1rlato il senatore Colajan-ni ~ quali propOlste rea:listiche ha fatlto ilPartita comunista italiano per affrontare esuperare o per proporre ~lmoda di affrDntaremeglio e di superare più immediatamente le

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:';enato della Rt.pubblica ~ 20717 ~

21 APRILE 1975

VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

difficoltà ,economiohe del nostro paese? Leproposte, di volta in vO'lta scagliate all'opinio~ne pubblica con moLto clamore, sono stiate inpratica assolutamente contlraddittorie, nelsenso ohe ,l'utilità teorica, vorrei dire quasimetafisica, di una veniva fatalmente pregiu~dicata e bruoiata dai contenuti distruttividell'altra. Il PaTtito comunista per esempiocol proporre il contr'Ollo dei prezzi prima ela determinazione di prezzi politici pO'i delledevrate alimentari ...

L I V I G N I. E il telefono al Ministrochi l'ha propOIStO?

C A R O L L O . Non oonsideri lie cose conle battute da '£umetti lrionali, senatore Li Vi~gni. Non è il riferimento emotivo ohe puòcapovolgere il senso di una diagnosi rela-tiva a problemi ohe vanno molto al di là deltelefono di un Ministro.

Dicevo che il Partito oomunista cominciòcol proporre il controllo dei prezzi primae la determinazione di prezzi politiiCÌ poidel1e derrate alimentari al fine di combat~tere l'inflazione, ma principalmente per ga-rantire il valore reale dei salari. Nello stes-so tempo pr'Oponeva di incentivare e poten-ziarela produzione agricola e quindi il red-dito di ogni contadino. Mi chiedo: comeè possibile concilia,re queste due indicazionidal momento che, adottand'O i provvedimen-ti dei prezzi poHtid nel commercio dellederrate alimentari, è fatale ohesi finisca colcomprimere il reddito delle famiglie con-trudine? Si dice: allora provvediamo ad offri-re anohe prezzi politici di sostegno agE stes-si oontadini. Giusto, ma ohi pagherebbe ladifferenza t'ra i prezzi garantiti ai produtto-ri e quelli praticati al consumo? Dorv:rebbepagarla naturalmente la finanza pubblica,aumentando così, almeno nelle atltuali circo-stanze, l'inflazione. In tal modo l'0'peraio eil contadino non guadagnerebber'O proprionUiLla peJ10hè perderebbeI1O~ neLla spirale del~le~pinte inflazionistiche, quanto avesserocreduto di guadagnare con la politica deiprezzi politiiCi: una mistificazione utUe na~turalmente ai ,fini ,della propaganda e dellaemozione elettorale.

Lo stess'O ragionamento va applicato allaproposta, pure comunista, dei prezzi politi~

ci, CIoe preZZI 111perdita rispetto ai C0'sti,per i concimi, le maoohine agricole, i dilsin-festanti. Quando un comparto produttivo èobbligato a perdere qualcosa, deve pur es-sellci qua1cun ahro ohe ne paghi la penditae anche in questo caso sarebbe la colletti-vità nazionale, cosicohè ci troveremmo tut-ti come il cane ohe si mOJ1de la coda.

Un'ahra proposta della sini,stra riguardal'equo can'One per la casa ed è giusto che unequo canone, commisur:ato al reddito di la-voro, sia lstabilito dalla autorità politica ~

esiste in Austria e in SViezia ~ ma che giovafis:sare l'equo canone per la casa se non visono le case? Perchè non ci sono le case?Come è iPo~sibile costruire case popolari esO'v,venzionate Ise da sinistra ci si rifiuta disne1Hre le procedure impastoiate tra pianicomprensoriali, zon ali , regolatori, di fabbri-cazione, che comportano tempi assai lunghie, mentre si ohiede la competenza degH enti

local'Ì in materia, si impongono nuovi Icon~trO'Lli, numerosi :e paralizzanti, di caratteretecniiCo~giUlrÌ!dico e finanzia:rio? Questa incli-nazione, cosÌ aocentuata, del settore delle si-nistre, portata sull' onda di una istanza de-mooratica di decentramento di poteri, tendead anonimizzare le responsabilità e quindia moltiplicare gli organi di v1igilanza, e nonè certo una garanzia ,di realismo e di effica-cia. Responsabilizzare i pochi non significavoler eludelre le pene qurundo si meritano

'O incentivare le dr~criminazioni legate al~l'istinto politico dell'uomo, anohe se è unuomo che governa la cosa pubblica in Emi-lia o in Tosc3Jna o in Umbria e ,realizza nellalegge dellila discmminazione una delle costam.-ti quotidiane della Isua azione di governo.Significa piuttO'StO pretendere scioltezza bu-rocratica, istruttoria e dedsionale ma prin~dpalmente rigore di legislazione nella ohia-rezza e nella predsione ohe non esistono'Oggi in seno alla selva della legislazione edi-lizia.

Ma c'è un'ahra proposta della sinistraconcernente l'aumento del volume delle ri-sorse finanziarie da trasferire agli enti lo-cali. È una propO'sta costante, martellata, il-lUistrata in vario modo. In nome di che?In nome dell'autonomia dei c'Omuni (giusto),e in forza però di un concetto incompleto estrumentale della democrazia. Diamo qual-

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:)waw della Repubblica ~ 20718 ~ VI Legislatura

437" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

che esempio. Non si vuole da parte comuni-sta accettare il dilslcOI'SO ciI'ca l'uso che gilienti 10cali farebbero e fanno delle maggiorir~sorse tratsferite dall'amministrazione cen-trale dello Stato. Ben si sa ~ chi lo puònegatre? ~ che generalmente ne fanno unuso improduttivo e cioè t<rasformano in ter-mini di consumi risorse che potrebbero me-glio essere impiegate in im'iestimenti; o nefanno anche un uso iniquo pagando magariun b1deLlo più di un pI1ouessore di lioeo, pl1e-tendendo però che un s1££aNjo trattamentosia mantenuto, natUI11Mmente, la spese deJJ:afinanza pubblica centrale ohe dovrebbe au-mentare i trasferimenti agli enti 10'cali. Per-chè lo Stato dovrebbe, per elsempio, in no-me della democrazia e dell'autonomia deglienti locali, Hnanziare con ,ris0'rse deriViantidal gettit0' tributario, o indkettamente conill 'risparmio degli italiani, lie maggiori spesedi personalle del comune di RaVlenna cheimprovvisamente decide...

L I V I G N I. Sono quelli ohe ha assun-to lei! Chi gliele fa dke queste cose?

C A R O L L O. Io a Ravenna non ho as-sunto nessuno perchè a Ravenna n0'nho maifatto ill sindaoo. E, quando il so,ttoscritt0' fudirigente della <&egione skiH.ana, ,impose ilbloooo generale delle assuI1IZioni. Non credoche possiate voi dire la stessa cosa in nomedel mito deLla amm1n1Sitn~aZ!Ìone ortodossadi parte comunista che però viene infrantodai fatti (vedi anche Bologna olLtre ohe Ra-venna). A Ra<venna improvvisamente deci-dono, e certo non per obiettive esigenze difunzionalità amministrativa, l'aslsuJllzione dinumerosi impiegati scelti con criterio squi-sitamente politico. Perchè lo Stato dOVireb-be nnatnziaI1e con Ii so1di del oontribuenteitalian0' (200 milioni di lire) ill comune diBol0'gna all'unico SlCOpOdi consentire aHamaggi0'ranza pO'litica che 110''regge di svO'l-gere una campagna elettorale intensiva, ca-pillare a mezzo della televisione via cavo?Penohè? Chi ha il potere o la f0'rza di eser-citatre pressioni sulla finanza pubblica, ohiin sostanza ha sottratto pensino al Parla-mento parte dell'autorità decisionale in fat-to di tmsferimento di risorse agli enti lo-cali, agli istituti pl'evidenziatli dovrebbe ben

21 APRILE 1975

c3jpke ohe prima ancora di procedere ai tra-sferimenti di risoI1se si deve porre il pro-blema di aumentarle rea1mente. Una voltaaumentate, non delstinarle solltatnto a spesecorrenti e magalri poi reclamare il dirittodi lamentarsi perchè le spese correnti sonosconsideratamente aumentate. Il fatto ohesiano i comuni a dilatare le spese correnti,adottando il principio dell'autonomia diSlpendere in proprio i soldi dello Stato, nonconferisoe, quale che sia il nost<ro sfO\rzo, ono-revoli colleghi della sin1stra, nobiltà ed ef-fi,catcia alle spese correnti degli enti localiunicamente perchè 'sarebbero degli enti lo-cali e quindi rappresenterebbero il segnodi un graduale svuotaJmento del potere cen-trale. Ma le proposte ohe il Partito comu-ni,sta ha formulato per uSlcire daUa crisivaJnno oltre, <conservando pur sempre il ca-rattere della contmddittorietà.

In campo creditizio si è criticata la restri-zione del credito. Si intende che, restringen-do il credito, si inceppano gli sicaJmbi, cadela domaIJJda di beni di consumo, retrocedela produzione, ma c'è da considerare al ri-guardo se sia conciliabile la dillatazione delcredito con 1l'i'l11suffidenza deUe risorse finan-ziarie garantite dal risparmio e chiamatead alimentare sia i consumi che gli investi-menti.

In questi catsi è necessario scegliere: o iconsumi o gli investimenti. Il Govern0' hadOViuto <scegliere e ha preferito vincolare piùdea 55 per cento del dsparmio fm il'Jserve ob-bHgatorie e portafoglio in titoli allo scopodi continuare ad alimentare i flussi necessariagli istituti di credito <specializzato, cioè agli~nvestimenti produttivi dell'industria italia-na e a sostegno delle eSlportazi0'ni.

Se foslse stata accettata la proposta co-munista, nei mesi paSlsati, si sarebbero au-tomaticamente bloocati, almeno in una cer-ta misura, i programmi di sviluppo a lungotermine, sarebbero stati soffocati gli stessienti pubbHci previdenziali in una misurasuperiore a quella che in atto constatiamoe le risorse sarebbero state fatalmente polve-rizzate, Slpedalmente per i canali degli scam-bi, in tanti ri,voli, aumentando l'inflazione.

Anche ,in questo campo le pmposte deLlasi[)jistra appadvanoatUettanti come deHnea-

zilone di ob1ettivi, ma asso1utamenJteoon-

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SenatO' della Repubblica ~ 20719 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO' 21 APRILE 1975

troindicate cOlme scelta di mezzi e, date ~Iecircostanze, aVJ1ebbero non solo pregiudicatoil raggiungimènto degH obieNivi, ma aVlreb~bero addilrittura prodotto effelNi opposti.

Si è fatto un gmn parlare in questi ultimitempi di investimentli sociali come via diuscita dalla c~isi. Nessuno mettle in dubbioche, una voMa garantdito un serio pro.oessodi accumutazione, s'e ne dovr,ebbero destina-re le ,risorse agli 'investimenti sociali, ma lin~naJl1zitutto, carne ho già detto, deve esseregarantito questo serio pl0o.cesso di accumula~ZJione e non queUo apparente e misti£icaJl1tecrea,to daMa lÌnflazione monetaria. Allora non

sO'lo sarebbe possih:ille, ma dovJ:1ebbe essereobbligatorio per l'autarità pali:tica 'rea1izza~re un pro.gramma di spese sodali da privi~legi:aJ:'e decisamente rispetto alle spese perconsumi individuali e famiMari.

I slindacati, del cui 'ruollo preminente sulcontrollo del pro.cesso di accumUlI azione hogià padato, vorranno preilimlÌnarmente ga-rantire la formaz,ione deHe Iri'sorse, con l'in-tesa naturalmente che queste siano effettiva-mente, SOlttO H ,10'1'0controtHo dri..retto, impie~

g3:'te per finanziare i consumi so.cialli? È as-surdo e banale, per esempio, pa:nlare con tan~to clamore propagandistico, come è stato fat-to nei mesi passati, di un programma di30.000 autobus, che è un pJ:1ogramma utile,ma che è interessante anche co.me mandfe-stazione emblematica di Ulna nuova poliHca.Però esso non può essere invocato carne ilsegno del risol1evamento dell'intera industriaautam0'bilistica italiana.

Il Govermo mostra di essere disposto c0'ni fatti a realizzare un programma di ,investi~menti sociaili per la casa, la souo.la, Ila ,00-sumzione di oentraM elettrOlnucIeari, ,la bo-nMka del suolo, la riqual,ifkazione dell'in~dustria, l'incremento delle esportaz:ioni, maun prog,ramma del geneve che, come sUOlIdir-si, ha carattere di provvedilmento struttu~mIe, è reallizzabile in quanto Ì!l,ritmo di ac-cumulazione sia garantito e :ill suo impiegonon sia distratto per IHfinanziamento a mez-za strada di spese oO'rrenti pubbliche e pri-vate; non avvenga cioè ciò che purtroppo èpiÙ volte accaduto nel senso che H Governosi è visto. costretto dalle pressioni settoriali e

dal dvendicazionismo glo.bale, pr0'prio dell-le caLegorie sOcÌ3ili deteJ:1ffiinanti del prooes-so di accumulaziO'ne e del suo impiego, a mo-dificare o vanificare gli obiettivi di inter-vento strutturale e sociale Ilill1ngola stradadel1a elaborazione dei programmi o dellastessa loro Dea1izzaziÌìOne.

Oggi è quindri naturale chiederSli,: in que-

sta azione di pO'litica econ0'mica a caratteresoCÌ.c:.lesarà i,l Gove:mo coerentemente aiuta-to daUe forze che hanno un Ilargo poteJ:1e diregolare ,ill rÌ!tmo di f0'rmaziÌone e nmpiegodellle risorse? Lama ha affermato Irecente~

mente che Ila forza JavoDo orgaJJ:1'izzata sinda-ca'lmente ha dimostrato :reali capacità ri-vendicazlionistÌ'che lin campo salariale, manon ha dimosltrato egualli capacità ,l'ealizza-lrid in fatto di po.litica del,le rifo.nme e degliinvestimenti produttivi. Queste s'Ono affer-mazioni autocri:1Jiche ma 'esatte e sagge, chele forze politiche non possono non cO'ndi~viclere.

Ma, dopo lIe tante espenienz1e vissute :nelcontlrasto tJ:1aobiettivi pl'oposti con tanta ac~cortezza e strumenti di 'intervento controÌin-dicati al raggiungimento degli obiettivi, èquas1i d'obbligo aspetta're i fatti senza itUu-dersli deHe sole buone intenz,ioni; ,tanto piùche le forze del lavoro organizzate sindacal-mente, per quanto statutaDiamente autonomerispetto ai parti1ti politici, r,imangono, l'hogià detto, nOltoriamente inliluenzate dalllastrategia del PartiÌlto oomunista HaHano. Eil Partito comunista iltaliano sembra pJ:1opor-ve ohiettivi accetltabiiH di poMtica economi~ca, ma invÌ'ta ad impiegare mezzi che conquegM obiettivi sono incO'nciHabiili o del tuttoestranei.

Nel recente convegno economico di MÌ'la-no la sini'stra ha affermato la necesSli,tà didifendere la piccola e media industria, con-fenmando però :l'arl3ltema, direi apparente-mente ~ come i faU,i suooessivi hanno dimo~stmto, compl'eso ill diiScorso di oggi del se~natore COllajanni ~ contro la grande indu-stria quasi che oggi fosse real,istkamentepossdbile garantire un serio svi,luppo atla pic-cO!la e media ,industria aocetta:ndo ill dedino

, della grande indust!1ia o ritenendo che que-st'ultima in periodo dI crisi abbia autonomi

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20720 ~

437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

mezzi sufficienti per usdre indenne dalla Ire~oesslione.

Se è vero cOlme è vero che nel 1973 gliaumenti salariali sono stati del 18 per centoe nel 1974 dell 21 per oento e che i pI1ezzi so~no aumentati nel 1973 deiLI'l1 per cento ,e nel1974 del 20 per cento, la prima considerazilQ~

ne che al dguardo si impOIne è ,la seguente:l'induSltrra nel suo comp[esso, e quindi Lag,rande, la media e la piccola, ha aumentato icosti senza adeguarvi li ricavi. In questa si~tuaziOlne non c'è difìferenza alcuna ,tira lag:mnde, la media e ,la piooola iJndustI1ia. Chesenso ha aLlora, dall punto di vll.!s,tadello svi~luppo economico, la tesi comunista seoondola quale accorrerebbe app[icane ~ ma essa

è una tesi, Jo dimostI1erò, solo di parole ~

al comparto produttiva italiana la Ilotta diclasse tra ,le varie gmndezze dei compilessliindusltmaM? Nei primi anni, deLla gestione,sovietica del potene le indusltrie vennero di~vise ,in due categori>e, queUe cosiddette cen~site e cioè ,Ie grandi ohe Du:rolf10statizzate su~bito, e le aM're che continuavano a Vlivere main attesa ~ che è stalta mOilto breve per laverità ~ deHa statalizzazione. Come si vede,riaffioI1ano semp:r~e il dogma le la ta:ttica di

, comportamento; ,rimangon'O però immutati ioontenuti.

Adess'O mi chi>edo ~ impMdtamente me loSOino chiesto poc'anzi~: «,Ma è pr:oprio ve~

l'O che la sdnist,r:a itailiana non sia oggi sen-sibile alle eSligenze e agI,i iint,er,essi deHa gran-de industria o dei cosiddetti monopoli indu-striaE pI1ivalti? ». Al di là deLle apparenze dicomodo non c'è dubbio che se eSlilste un ,rac-cordo di intelligenza e di fatta tra la grandeindustria ed una paI1te p'Olitica, tale mooordoè con ,la sinistra itaili,ana. Certo il Partito co-munista Mal,iano non oommette l'eno,re dicoloro che si sooprono clamorosamente eoorrivamente scrivendo H :libro «Razza pa~drona» aHa scopo di aggrediI1e ,la Mantedi-san giusto nel momento in cui su di essainoide ~ vedi oaso ~ più autorevolmente lamano pubblica, come dell'eSito saJ1ebbe sta~to ed è dOlVere dello Stato di realizzare que-ste condizioni. Il Partito comunista 'si com~porta ,adottando la ,leggé militaI1e per il. tiridi a'rtigheria: pUl1lta su di un .obbiettivo per

colpire però altra c'Osa, così come ha fatto ilsenatore Colajanni oggi puntando sw nu-mero delle carte baLlate, deLle lettere inter-oors,e tra il Presidente dea ConSliglio ed ilMinist:ro ddle partedpazion~ statali un1Ìlca-mente per aggredi:re Le partecipazioni statalinel lova compJesso e Illon oertofacendo co-modo alle classi operaie che dipendono. dal-lIe partecipazionli statali, ma chi'aramente fa~cendo comodo, senza di:nIo, ma realmente,alla grande industria o almeno. a taJuni grup-pi ben indiv,iduabili dellla grande industriaitaliana. Egli ìlancia !poi aocuse :contro >ilbu~'rooraticismo, ill ipara:ssilti:smo della gestionepubblica industnilct!Je e il oliel1ltelismo. Nonso se queste si,ana ori:tkhe o I1katti ;in unmomento in cui forse anohe ,sarride l'ideadelLa lottizzazione del pote:re del sottogover~no alle sinistre o aLl'estrema Slinistra, in unmado im!pToprio; ma reaJe, effettivo, iProdu~cenlte, efficace...

B A C I C C H I . mIa deve dirci prrimac'Osa pensa deLl'ope:I1aziane candOitta dal~l'EGAM.

C A R O L L O . Certamente non la pen-so come H senat.ore Colajanni che ad un cer~to momento si è meraVligliata, ed ha trasfolf-mato tale meravigLila in scandalo, perchèniente dd meno H Preslidente del Consi,glioavrebbe pI'eso decisioni senza che lo sapessei:l Miniistro deUe pavtecipazioni staltaml) di-menticaludo però che il PireSlidente del Can~sig1ia non è ce:rt,amentel'u:sdere del Ministr'Odelle partecipazioni statali e che anzi ha be-ne il EUrittO ed ill dovel1e non già di fare ilconto delle viI1go1ee delle carte baLlate, quan-Ita piuttosto di garant:ire un oerto indirizzadii politica delle partecipazioni statali ,in ouin,on venga travol,to ,l"interesse delilo Stato,come poteva avv,eniI1e nel momento. in cuila parte privata della MontecLison, pur minoO~ritaTia ~ e da terrIliPo minorif1:aria ~ deside-rava ugualmente imparsi. E ciò noOnperchèCefis non \'IOIlle, ~ egli è un servitore deHo

S:tatoO~, ma peI1chèlo Stata, il Governo, nonvoHero più ~ ed era giusta ~ dameail1a par-

tecipazione pubblica un caratteI1e servile e

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Senato della Repubblica ~ 20721 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STEN,)GRAFIC0 21 APRILE 1975

sussidirul1io rilspetto al paochetto azionlétTiominoritario di Bastogi, di FIAT o di P:iirelili.

Ebbene in quel momento, pl'Oprilo a con-clusione delle non poche polemiche che han-no visto quei g:ruppi pdvati contro l'opera-z10ne della scalata pubblica alla Montedison,H senatore Colajanni faceva Ila :f:ìillosoHadellacarta boLlata e delle rlettere intercors,e tra ilPresidente del Consiglio ed il Ministro dellepal1tecrpazioni statalH! Se la critica alile par-teoipazioni statali dovesse esau:rksii1ll que-'sto, ru1lora oert'Ù anche 'la storia del RisOlrgi-mento ,italiano potrebbe esser'e affidata al«Coniere dei pioooli » o ail «Travaso deLleidee ».

Oggi i gruppi privati non I1Ìiescono a oon-

tro1lal'e come prima '0 a ri.caJttare come pri-ma o ad inoroda:rsi .come prima con le parte-cipaziollJiSlta:tali e lin particola:l'e, dilrei, con laMOiDIiedison ohe rè giurildircrumente priva:ta,ma sostanzialmente più controLlàta dalla ma-no pubblica. Certo non si rassegnano i vec-chi gruppi; edalilora s'Ùno diventati più sot-tiJi, Ipiù [uI1bi: non fanno aggredire lo Statoindustriale daLla destm come ,rui Itempi diSturzo e di CaSita, ma daLla srinist:m con l'ar-te dei 1Jilrid'artiglieria.

Il gioco è fatto. Pel'chè, per esempio, siaggredisce l'ENI? Perchè Gil'Otti ha conti-nuato a comperaJ:1e le azioni Montedison au-torizzato dal Presidente del Consiglio, maall'insaputa del Ministro dellle paI1tecripazionistatali? Troppo £orzata la cI1itica.

III gmppo ha saputo garamtiI1e in momen-1Jitanto diffidIi e dra:mmatici le fonti d'ener-giia al paese, ma questo 'si dimentica. Ha con-tilnuarto ad ,investke somme notevoli in I ta-lia ed a:l1'estero, non ricorrendo al pozw sen-za fondo deLla pubblica finanza, ma questosi dimentica, arr:ivando a oilrca 5.400 mi1iardidi immobilizzaz,ioni teoniche ed assicurando,più che la stessa classe poli1Jka, un effetti-vo pl1es1Jigi'Ùall'Italia nei mercati finanziariirntemaz;iollalli. Tutto quest'O si dimentica,non vale: vale so1trunto ila data delle letterescambiat1e ira rillMini'stro deLle partecipazio-ni sltata:li e il Presidente dell ConsigLio. Tut-to il (resto si dimentica.

Ed allora mi chiedo quali sono i motiVlireali di tutto questo. III pnimo mi sembra di

individuarlo nella volontà comunista di di-sgJ:1egare, .in funzione di un furbo olienteli-sma politico (non è ve:w che siete 'esen1Ji da[~la ma:latvia del oHentelismo politico ed elet-torale, voi comunisti!) Ila dirigenza ENI nel-lIe varie rami£icaZJioni dellle società subordi-na:te e coHegate: son'Ù moti a tutti i rapportitra alcune dirigenze del,le s'Ùdetà ENI e lesirnistre ps'rasindacali, ma certamente co~munis,te.

n secondo motiv'Ù va lindilviduato nella vo-:lontà di svuotare l'ENI e H grupp'Ù MO[)itedi~son di un notevoJe rUOlIo 1n campo chimico,rendendo cosÌ un servizioail comparto del~ila grande industria privata iO altl'orgogli'Ù diprestigiosi calpitani di industria. Sono gio-chi complessi, ma non OSCUI1iche rivelanoquanto sia dif£io1le per ,la sirnistra gestiredalla propria posizione dogmatica um'ecomo-mia ld:bera che, però, senza ricorrere al mar~xismo, rkonosce aHa Stato i poteri di inter~vento diretto ne~lo sv1luppO' economico e al-la olasse operaia pO'teri di :mgolazione, di condizlionamento del prooesso di accumulazione.

CosÌ ,la sinistra attruoca da destra; attaccacome avrebbe attaocruto StUJrz,o; come avr,eb-be attaccato Costea; come aVI1ebbe attaccat'Ù{( J:l Giornale d'Irtalia» di qurndioi anni fa!...

B A C I C C H I . Che invece sono tuttituoi nemici!

C A R O L L O . ...Con ,le stesse motivazio~ni, con gli stessi alibi, con lIe stesse scnse,con le stesse f'Ùrzature po~emiche, con glistessi scandalii.smi fadli. At/tacca da destra,e, tirata la pietra, tenta di nasoondere lamano.

IiI richiamo alI burocratidsmo nelle indu-stde statali, alI pa::mssi'uismo, è forse una no-vità? Tale I1icluiramo nOln è forse la costantemonotona delle cI1iltriche dure, espHcirte, mi-nacciose, ma vane di tutti i grandi capi delcomunismo ,internazionale, quando nei con-gressi dei rispettivi partiti hanno dovuto l,eg-gere ,le rloro ,relazioni sulla siltuazione econo-mica e sociale? Non è forse vero che l'lillldu-stria di Stato non può non esseI1e retta dall-ila bUJ:1ocrazia? Chè forse Il'on'Ùrevole BeI1Lin-

, guer riuscirebbe "l'Italia ad eliminare quel

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Senato della Repubblica ~ 20722 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

caraJttere burooratico e para:s<sitario ~ rusole 'parole del ger,go comunista ~ che non so-

no mai riusciti ad dimilnare, per loro ripetu-

ta ammissione, uomini come Stalin, Krruscev,Breznev, Gierek daLle strutture delle rispetti-ve economie? Ho l'ahitudilne di leggelJ1e, quan-do vengono rpubrbHcati, gli atti dei vari \Con-gressi dei partHi comU!I)!i'Slti;non c'è un sOllodiscorso dei grandi gerarchi comunisti in cuinon siano appunto oritÌ1Cati ill,-burocratici-smo,i,l para:ssitÌismo, gli sprechi del sistema

di conduzione e di produzione economica deirispertltiVli paesi.

Ecco, a me pane, oonoludendo, che ill dato'storico sia il seguente: la Vleochia e immodifi-cabirle legge s,econ do la qualle si può spende-re e consumare meno di quan:to si praduceperchè la differenza vada destinata aHa se-mina, Clioè agli linves,timenti, ha un fattore diregolazione di aJppLkaziane che si può direessere 11JU'OVOin Italia: la forza lavoiro. Inverità questo è ,stata 'sempI1e um fattO're, manon ha avuta la possibilità pollitka di eser-ontare ill suo pO'tere e di imparreH suo ruolo.Questa SlÌ<tua:z;Ìoneè storicament'e 'Ì::rrreversi-bile e 'la sarà finchè la fO'rza ,lavaro agisoe indemacrazia ed è libera di ,impO'rre carrezianiaLle soelte della classe poli<tica dirigente. AI-lara queste categorie sorcÌiaMdel lavoro ~ èil nostro auspioio ~ siano orientate ed aiu-

tate a non bruaia~e questo IO'ro potere nellaforza lusingartrke dell'errore. La Democra-zia cristiana nO'n si batte peI1chè tale pote-re sia ridimensionata o soHraHa ma perchèsia esercitata in maniera talle che producail bene per tutti e in primo 'luogo per colorache neLla Hbe:t1tà hanno un ruO'la ed una au-tO'rÌità, ma nella lihertà, e sono i ,lavoratori.(Applausi dal centro).

P RES I D E N T E . È iSrOI1ilttoa parla-re il senatOI1e Branca. Ne ha faooltà.

BRA N C A . Onol'evalle Presidente, ono-revole Sottosegretario, onorevoLi colleghi, lavalutazione politioo-econamka deLl'attivitàdeLlo Stato, che ,si t,mduce nel documentachiamato bi:lancio preven1:iivo, è stata già fat-ta dal nostro Gruppo per bocca diel col1egaBonazzi.

Io mi ~iprometteva di palJ:'lare, ed a fondo,delila poliltica eoonomica delrr'e partecipazionJstataH, ma, per usare un Hnguaggio rt:nihuta-rio, deviQ di,re che il mio inten7;ento dOPiQquarnto ha detto ,largamente e bene ,~lcoJI1egaCallajanni ha subìto un taglio al,la base; percui una parte di ciò ohe ,avevo pensato didke dovrò metterla lin un canto e T~servarea me stesso quel:l'angoletto rOhemi è statiQ ~a-sciato. Veramente aveva anche il ~Toposirtodi l1epHeare alI senatore Carollo; però confes-SiQdi essere stato abbastanZ)a profondamen-

te disO'dentalto dal suo [Lungo di ,sco['sa datoche non sapevo nè so se ~aI1lrasSre dell MIran-do dello Stato 'ital,iano oppure del bilanciodel:le repubbliche socialilste dell'Euwpaorientale e del b~lanaio deLla regione Emi-rlia~Romatgna: Ipoirchè questi due tilPi di bi-1ancio in questa sede e a quest' ora non pos-sono interessarmi, nan credo di daver l1epili-care a,l senato're Oard110.

Allora, datiQ che qualche cosa ,si deve purdalre e dalta che moho è stato già detta, mi lli-miterò a cercare di dimolstrare, se in questa

~ sede qualcosa è passibi1re dimostrare, comeIIa gesÌ'Ìone delrle partecipazioni statali nonsia stata nè sia ancora una oosa seria. NoncdtiÌchiamo nè ~retendi:amo di oriticare ilcompleslso ed jll Gruppo deHa politica eco-nomica del Governo, anche perchè franca-mente non possiamo dire HmO' a che puntoquesta CDisi di infilaziOine e reoesslione dipen~da da cause esterne o da cause interne o daenrori dei nostri govennantil. Non pl1et'endia-ma neanche di saper rr1sOrlvere nello spaziO'

di mesi queslta con~iruntura, che del ,resto èill prodotto di una crisi più generale deLl'in-

tel10 sistema.

Chiediamo sOlla ~ rdall'angole1Jto 'Ohe rei è ri-

servato ~ che lIe parteoipazioni statalli ,siano

a:mministratealmeno corneLa Cos1JiÌlUzionepretende che sia amministrata la oosa pub-

blioa dagLi argani: dell'amminilstrazione dello

Stato e aioè corn serietà e rOan imparzia:liItà.

Invece quel susseguirsi di fatti, che sono

stati qui rrioordarti più volte le che dgual'dano

la Montedi,son, dimostranO' di per se stes,si

anche a chi non oonosoe nemmeno un picoo~

lo frammento dell'iimtera poHtica de]l,e part,e-

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Senato della Repubblica ~ 20723 ~ VI Legislatura

437" SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa

cipa~1oni Sltatailioame là non vi sia nè serie-tà, nè imparzialità, nè legalLisma.

Sappi,ama tutti quali siano state ,le perdi-te degli entli di gestione (il'EFIM, ad ,esem-pio, ha perduto 7 milLiardi ogllli annOi in que-st'ultimo deoermio); sappiamo quali sianostate le avventure della pd1iltlica ,economicainstau:mta e oondotta avanti dall'EGAM; sap-piamo quali siano stati ,e quaM si:ano glispI1eohie gH ervori che hannoodlpito moltiaLtiri entli di gestione.

SopraN)utto sappiamo che ,il difetto fon-damentale o uno dei ,difetti i6onda:mentali del-1'amrruia:11straZJonedi questi beni deltlo Statoè Ja pretesa di OOJJservar,ein e1Jerno ,aUo stes-so posto la stessa persona.

È vero che arbitro, m campo, è Il partitodi maggioranza, il quale, imbevuto com'è didottrina caH01ica, pensa piuttosto all' eternoche lal contingente e quindi applica questasua conceZIOne anche agli uamimche go-vernano gli enti econamicl, tenendoli in per-petuo alla stesso posto. Una secanda ragio-ne per La quale costoro restano neli mede-simi posti può 'anche vedersi nel fatto chesOlvente sona peiù potenti degli stessI mini-stri che dovrebbero sorvegliarli. Un terzomotivo potr,ebbe poi essere quello dI farHrestare appasta là dentro senza controllarli(o perchè non lo si può o perchè non lo si\iuoJe e£fettivarrnente), iÌn modo ,ahe, a forzadI esercitare illQifo potere e il loro arbitrio,si compromettano e passana ,essere megliomanovratLi dall' esterno.

Se non fosse offensiva la frase che stoper pronunciare, direi che l'aver abbanda-nato al \proprio çapdocio i 'l1euoci ~ e nonsaltanto reucai ~ dei vari enti a partecipa-zione statale, totale o non totale, provereb-be ~ non vaglio dare un significato tecnicoa~iLe paI1o~e ~ carne (non gLi uomimi) lastruttura del Ministero delle partecipazianisita:tali sia una ,speciec::Li casa dei toUera:nzadegli arbitJ:1ii dei vari gestari di enti econo-mici.

Tutte queste cose, risapute, sana arrivatead unestvemo tale che risulta persino daifatti il cui ricoI1do si è ripetuto qui dentro:alluda ai rapporti intercorrenti fra ammini-stnaziane dello Stata e sacietà Mantedison.

21 APRILE 1975

Daill',analisi di queSiti mppomti sii ,evinoono ~aestrema leggerezza e la soarsa serietà concui le parteClpaziani statalI sono state am-ministrate e l'assenza di ogni preaocupazio~ne, da parte degli uomini respansabili, o deialcuni uomini respansabili, di vedel e se gliatti campiutl da 100ra fossero a no legltdmio carI1etti.

AmmettIamo anche quel che ha npetutoIl senatore Carallo e che aveva detto Il mi-nistro Andreotti in CammisslOne bi1anclO,che cioè l'acqUlsto ad apera dell'E,NI dI cer~te aziani del1a Montedison Sia stato deter-minato da ragioni dI interesse pubblko, os~sia dal fatto che Il presidente o comunquel'amministrazione della Mantedison non des-sera garanzie dI osservare glI Indirizzi indi-cati dal CIPE, vale a dire di Imprimere ulLacerta andatura ali 'attività dell'industrIa chi-mica. Ebbene, posso giustifIcare questo In-terventa, ma non giUStIfICO la sua dandesti-nita nOln solo nei confronti dell'apinione pub-blica e del Parlamento ma anche dI a1cumcomponenti il Gaverno.

Una volta che si sono acquistate sul mer~cato a direttamente a ,indirettamente questeazioni, ci si accorge che esse nan bas tana eohe la presidenza della Montedison cantinuaad infischiarsi dei provvedimenti e delle 11.1-

dicaz,iani del CIPE, per oui l'ENI riprendea comprare. Possa giustificare anche que-st'altra attività, nel sensa che è stata det-tata dall'intea:esse pubblico di rar sì che ve-nissero osservati gli indirizzi segnati dalCIPE. Però dopo aver acquistato questo com-plessa di azioni, il Governa nan si ferma echiede la costituziane di un sindacato azio-nario, ma gli azionistI pJ:1ivatio chi per larareplicana che le rappresentanze entro il sin-dacato devono essere paritetiche: ciaè, sein esso entra il 32 per centa delle aziani del-l'intera Mantedison, la metà di questo 32 percenta dovrà essere in mano ad enti dI ge-stiane e l'altra metà in mano ad enti pri~vati. E qui comincia il primo mistero. Trale azioni passedute da enti privati e che glistessi azionisti privati rkonoscono carneazioni possedute da tali enti ci sono quelledi 'Oui sono partatrici ,la Nicofico e la Euro-americà. Almena la Nicofico sembra che fos-se in parte nella mana pubblioa; non pos-

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Senato della Repubblica ~ 20724 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

so dire con assoluta preCISIOne come e inche misura lo fosse ma su ciò sono eloquen-ti lIe stesse diahiamzioni del Ministro delbilanoio. E allora è strano che gli azionistiprivati aocettino come rappresentanti 'del-!'impresa privata queste due fiduciarie (N i-cofico ed Euroamerka) una delle quali oer-tamente non è un'impresa totalmente pri-vata. La cosa ora mi mette in sospetto. Dipiù, mentre si afferma il pnncipio della pa-riteticità (la metà del 32 per cento al pri-vati, l'altDa metà in mano pubblica), con-temporaneamente si consente che un alLromilione di azioni siano possedute (ed entri-no nel sindacato) dall'1M.1; il quale deve fareda arbitro peI'chè quel milione basta a for-mave una maggioDanza all'interno del sinda-cato. Anche questa è una cosa che non rie-sco a capire, forse per la mia ingenuità.L'1M1 J.nfatti è un istituto dello Stato, è unente pubblico economico, e allora come puòessere obiettivo e fare da arbitro tra lo Sta-to da una parte e i privatI dall'altra? Nonvedo quindi con chiarezza come le funzionidi arbitraggio potessero essere complUte daquesto ente che è più Stato delle stesse par-tecipaz,ioni statali.

A parte ciò, nessuno si è mai chiesto se ilsindacato fosse legittimo, cioè si sono igno-rate completamente dottrina e giurispruden-za e opinJ.oni dei nostri antichi maestri e discrittori anche recenti e persino la relazio-ne al codioe civile da cm risulta apenamenteche i sindacati di voto sono leg}ttimi men-tre quelli di gestione (come il nÙ'stro) sonolegi1Jtimi soltanto in quanto siano suggeritida pubbLici interessi. Posso ricÙ'nÙ'scere chefosse legittiimo quel sindacato: lo era per-chè nasceva intOirno alle aZIOni acqmstateda parte dello Stato, cioè nel suo mteresse,ai fini dell'applicazione delle dlrettive delC1PE. Ma tutti questi provvedImenti, tuttIquesti sotterfugi della mano. pubblica si so-no. scatenati senza che nessuno si preoccu-passe se l'intera Ù'perazione fosse legittimao perlorneno corretta.

Success>Ì\liamente che cÙ'sa accade? Accadeche il pvesidente della Montedison nOin ac-cetta più il sindacato. che era sì pariteticoma che in realtà aveva cÙ'me arbitro l' 1MI,

ciÙ'è un' ente pubblico economico. Nel tem-

21 APRILE 1975

po stesso quegli si accorge solo ora (pOissi-bile che non lo sapesse prima?) che la Nico-fico e la Euroamerica, essendo società fidu-ciarie, ciÙ'è anÙ'nime nel senso più grossola-no della parola, non assumono a rigore nes-suna ,responsabilità, come ha anohe dettopoi il Governato:re della Banca d'Italia: equindi devono. essere tolte dal sindacato (tan-to è vero che poi vengono escluse). Il Pre-sidente della MÙ'ntedison chiede inoltre chenel sindacato aziona:rio ci sia pariteticitàeffettiva (cioè tante a:oiÙ'ni private quantesO'no le azioni pubbliche) ed infine chiede diesseI'e nÙ'minato pDesidente del sindacato dicontrollo. Minaccia le dimissioni, poi le dà.Ora io dico: se la partecipazione statale (lasÙ'ggettivizzo) aveva in animo di difenderesoltanto gli interessi pubblici, ciÙ'èquelli del-la collettività naziÙ'nale, e se fino ad alloraaveva ntenutÙ' che questi interessi si potes-sero difendere attraverso una maggioranza difatto, non capisco. perchè le dimissioni delpresidente della Montedison non siano stateaccettate. Vi è una contraddiziÙ'ne tra la ra-gione per Laquale le aziÙ'ni della Montedlsonerano state fatte pervenire in mano pub-blica e la ragione ,che ha pÙ'rtato invece amettere da parte un grOisso pacchetto diqueste azioni e adesoludede dal sindacatoin mOido che entro di esso avesse la preva-lenza la mano privata.

Vi sembm che tutto ciò sia stato correlio?Non si tratta di svalutare il privato per IlpubbHco o viceveI'sa; può darsi che in maniprivate ,la Montedison sia più efficiente chenon in mani pubbliche, ma accorre decider-si: O.il GÙ'verno ritiene che nelle mani privateessa dia tutte le garanzie volute dal,CI,PE eallora lasci tutto ai privati O.il Go,verno ri-tiene che Le pa;rtecipazioni pubbliche, anchedi maggioranza, dentro e fuori del sindaca-to, siano necessarie perchè SI Ù'sservmo iprovvedimenti del CIPE ,e allora si sarebbedÙ'vuta compÙ'rtare diveI1samente, senza ce-dere alle ultime pretese del presidente del-la Montedison.

Per ultimo devo metteI'e in dubbio un'al-tra cosa che è stata detta, cioè che nÙ'rmal-mente i presidenti dei sindaoati di controllosiano anche presidenti della società. Non èvero che ciò acoada no:rmalmente, anche se

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Senato della Repubblica ~ 2072'5 ~ VI Legislatura

437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

è stato affermato dal Governo in modo for~male, sostenendosi che ciò aVVIene in Ame~rica e nelle nostre grandi società per azio~ni. È vero invece che, quando a fianco dellesodetà pI1ivate si formano sindacati ,di mag~gioranza, ~li azionisti partecipantI al sindaca~to preferiscono designare alle presidenzadella società uno dei loro piuttosto che unestraneo; ma è vero anche che in tali casiprima si ,costituisce H sindacato, Isi desitgnanel presidente del sindacato la persona chedovrà presiedere la sooietàe pOI, nell'assem~blea sO'ciaile, si vota questa stessa persona.Qui invece è accaduto proprio l'inverso per~chè non è che il sindaoato :abbia fatto votareil proprio presidente come presidente della I

Montedison, ma ha preso un presidente chegià era al vertice della società e che, nonavendo azioni nè a nome proprio nè a nomedi altri, non poteva far parte del sindacato.Questo non mi sembra assolutamente corret~to. Dunque l'analogia con le grandI societàamericane o italiane, invocata dal Ministrodel bilanoio e da altri, è assolutamente daescludere sia peJ:1chè qui non si tratta di unsindacato sorto tra azionisti privati, sia per~chè, come ho premesso, prima, ci sarebbedovuta essere la deliberazione Slindacale e,dopo, la nomina del presidente della Mon~tedison, non una deliberazione sindacale cheaccetta il fatto compiuto e immette nel sin~dacato colui che è da tempo presidente e pa~drone della società.

Tutte queste considerazioni e altre ancorasu cui non voglio insistere dimostrano che,qualunque sia il giudizio da dare su respon~sabilità penali o civ,i1i, che non ci interessa,una cosa sembra certa: si è agito con ilmassimo arbitrio e si è soatenata clandestina~mente, da parte per esempio dell'ENI, unagran fame ,di IpoteI1e o di conquista, consoarsa serietà. Fino a tanto che si continue~rà ad agire in questo modo non potremo ave~re nè un Governo serio nè un Governo ef~ficiente.

PeI1ciò, anche per questi motivi (di camat-tere particolare, ma non tanto) il nostroGruppo darà voto negativo alla legge di bi~lancio.

P RES I D E N T E. È i!scditto a paT~lare il senatore Cucine.lli.. Ne ha faooltà.

21 APRILE 1975

C U C I N E L L I. OnoI1evole Presidente,onorevolle rappres.entant'e diel Governo, OnO-

'l'evo li corHeghi, comprenderete 110stato di di~,sagio con oui prendo ,la parola. Questo sta~

to di disagio è innanzitutto dovuto alta con.staltazione che per .colpa mia ritarderà an~cora, ma solo per qUaJIche minUlto natural.mente, il termine di queste estenua:nti sedu~te; ma è dovuto anche aJl fatto che anco:rauna volta dobhiamo constatare nnut~Htà del~

I la repilica della di'scusSliiOne di questo bHan~cia, po,i'chè in seoolldaleutura. E mi paDe cheques,ta volta, con tutto rHr:ispetto dovuto achi ha disposto i,l calendario dei lavoDi, ciSJa Istata anche ipI'Oprio una r~gia \per fare inmodo di Tende:l1la ancora Imeno interessante.facendo svolgere la discussione generale, ne]corso delJa quale gli aJ1tri co!Llreghi si sentonoiliberi di raggi,ungeJ:1e le 10m sedi, per motividi lavoro natura1mente, anche in una sedu~ta pomenidiana del lunedì e facendola ac~cava!lllare domaJni con ahre 'riunioni delllaCommissione bi,lancio di uguale importanza,rendendo così soprattutto:iJnut:iJle, per lo me~no dal punto di vista della risonanza oheavrà in quest'Aula, rilllavoJ:1o veramente pre~gevol~ dei relatol1iche avevano aVUlto ilcoragg,io di affermare qualche cosa che neglianni sco,rsi non era stato detto.

È la terza volta ohe ho, non so se l'onoreo ,la ventura, di parlare sUll hillaJncio. Ne par-lai rlel 1973 come opposi,tore, nel 1974 comerelatoJ:1e sull'entrata e adesso, per ,le conti~nue mutazioni nella geograJfia politica delGruppo al quale ho 1'0IlloTe di appartenere,pado come membm delila maggioranza, siapure fUOJ:1idel Governo.

E al10ra è s.olo una s'empHoe eserci!tazio~

ne retorica quella che facciramo intervenendoin un'Aurla vuota, senza quel~a ri'sonanza che

dov'l'ebbe esserei, per l!'importanza non di.chi parla ma degli argomenti che si tratt'ano,nel paese, oppur,e per per lo meno ci sor-regge la speraJnza 'se non la convinzione chequanto diciamo po,ssa servilI1e di insegna~mento per ill futuro? È Uln augurio che 11oi,per lo meno da quando ho 1'0noJ:1e dii sedereiDlelParla<mento, ci siamo sempre fatto; mapumtuaJlmente :10 vediamo non realizzalto.

A questa Sli,tuaziOlne di disagio se ne ag-giiUllge un'altra, essendo noi in seconda let-

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437a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 21 APRILE 1975

tura. C'è la oertezza da parte di agnUllla dino.i detla impassibiHtà di camhiare alcunchèdata l'immediata scadenza dell'aUltadzzazia~ne all'eserOÌiz10 pravvisor10. E ill disagio siacoentua perchè i do.cumenrt:i sul bilanciodelllo Stata non passono ,rispecohiare la si~

,vuazione presente in quanta sono stati pre~dilSIPOSIÌlda un Governo dhTerso da quelloattuale e in cO'ndizioni ,economiche e sacialiprofandamente diverse.

Ecco perchè oreda di pO'ter abfermave chei socia,listi, per oVlvie e intuibili !ragioni, ap~proveranno forse lillbi[anciO' ma di certo nonlo possano cO'ndivideiI1e e non possono spo~s~rrlo in Ipiena cos'CÌenza e in Ipieno rislPet~to delle 110m ideologie e di quanto hanno.propasta in questa sede e nelll'altl'o ramodel Parlamento.

n'altra Iparte che queslta situazio.ne sia ve~ra, o.bkttliva e nOon dovuta alI fatto di direqualI che cosa unkamente per dirLa, ,la Iìi~specchia neMa sua l'ellazione ill senatore R:e~becchini ~ mi permertta che io dica così ~,

pevchè chiunque patrebbe sattosorivere lasua relaz,ione: la potrebbero sottoscrivereanohe li coilleghi comunisti che mi pal'e ab~biano fat:to esplicita dkhiarazlione a que~sto :riguardo. Ma patvemmo noi sottoscri-verla sOll,tanto come premessa senza oondj-v:ideme lie oonclusioni. Dkillamo irrfalttli, chequella che egli ha iillustm'to oon tanta dovi-zia di cifr~, di dati e di esatta impos:taZJiiO~ne pOllitiLca è una buona, ottima piatta:£or~ma per un bilalncio di emergenza; mancaperò, non per cdlpa sua, di vespiro e di unapossibiilità di azione per una poli<tka ed unintervento eoonomioo che offrano al paesele dilvettrici e i mezzi eoonomioi per un' ef~fettiva ripresa, per l'espansione del Ilavoro,per l'industriallizzazione del Mezzogiol1no ~

vaglia solo enundare li temi e non i1lu~straJI1li ~.

Non entrerò quindi neH',esattezza delLle ai~fre, nelIl'impostazione tecnica del do.cumen~to. e di ItUttO quant'altro :dguarda la partenon pollitica di dò che è al nostro esame;sano cel1to che cOlntabillmente ,e teonicamentetutto è a posto, anche se non ho ,la compe~tenza sdentifka per poter giudicGtire ed en-trare illel merilto di tali cOlse. Nan sono al~

t'rettanto certo però .che la poli>tkaa:ttual-mente perseguita trov'i ,la sua piena eSltrins,e-cazione I~n questi atti, per 110 meno quellapoLi:tka governativa enunciata alla qUalle ab-biamodato la nostra adesione, p:roprio perquanto già:dlevato dal relatore e cioè chein mancanza di una seria programmazionedovrebbe esseve lill bilancio a dar,e tutta laimpostazione 'economica, paLiltica proiettatanell futuro: ,maggiormente si av\òerte così laassenza di ogni iniziat:iva 'e la quasi Irasse-gnazione di limitarai a oonstatare ohe duepiù due fa quattvo.

SCO'!1Jtiamo certamente peccati veochi enuovi, tutto però per colpa di un peccatooriginale, cioè deLla scellta di un sistemaeconomko~pOlLi,Hco alla quale di oerto Ja miaparte poliitka non contrihuì. È vero, infat~ti, che l'attuale cdsieconomica di dimensio-ni internaziona:li è stata detemninata daquella petrollifera, ma da noi essa ha fatto'esplodere Itutte Le oOlntraddizioni del ,sist'e-ma fittiziamente .costruito su di una limpo~stazlione sbagiHata, su di una soeLta pOlLiticaed economica 'el'l'ata. III Mooco eOOlnomkoche poM1Jicamente ha Itvovato il suo fonda-mento neltl'interclassismo può av'ere rIa ca-pacità di risolvel1e problemi <come la crisideWediilizia, la mancanza di a:bitazioni, laineHidenza del sistema sanitario, il :dGtilzodei canoni, ill costo elevatissimo dell lavoroail qual'e fa Uill 11iscOInt'roorudo invece ill bas~so lliveHo dei salari veali? L'andameI1lto diquesta .crisi rispecchia invece la ,lotta t'racomponent'e ,:dformista e componente oon-servatrice che ha avuto come unica effet-to l'immobiliilsmo e !la conservazione senzaailcuna modiH.ca di stl1Uttura. Ma oggi si èconstatato che non sii può più pensGtiI1e asalari bassi e a 'bonti di enel1gia a ibuonmevcato; non si può ipo1Jizza:I1e !l'elimina-zione a una diminuzione del potere siil1Jda~cale; illon sri può sognaJ1e magari una guer-rm coloniale per la conquista di: nuove fonti

di ricohezza a buon mercato. Em quanrto fOlr-se si augurava nel suo disoorso li,l coUegaCarollo, e mi dispiace non sia pI1esente. Nonvogl:Lo polemizzare Ima solo lrioordare ai duerela10ri della Commilssione bHGtinoio ~ e vor-

'rei .chieder venia di un mio. errore ~ che aLla

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Senato della Repubblica ~ 20727 ~ VI Legislatura

437" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 21 APRILE 1975

presenza del mi'ThistJ1O Aindreo1Jti parhmdodopo CaroHo dis<si che lui era stato dMien-

s'Ore d'ufficio della Montedison; chiedo scu-sa per queIJ'erro1'e: egLi <era in quella sede~ e ne ha dato questa sera ptena provacon dovizia ~ liildif<ensO!J1edi £iduaila di quan-

to, invece, disapprovato da tU!tte lIe pwti po-litiche, compresa <hi sua. Ma non voglio se-guirre till suo esempio e pertanto non vogliofar,e un Icomizio; cenco di attenenmi atl tema

~ T~peto ~ nel !p'iù breve Item1iP0rpossibile.

PeJ1tanto, al di là di ogni e qualsiasi pro-posta di compromesso più o meno stOlnioo,insieme alll'dimi:naZJione deLle rendite paras-siltade, penso che si impOlne di procederealI 1'isanamento dellla macohina del10 Stato.

Si può rioonoscere quakhe e£,£etto aLleDecenti deaisicmi governative tese a tonifi-caJre l'economia nazionale, mortificata dauna stJ1etta creditizrr'a che ha posto centinaiadi migltiaia di lavoratoni in cassa integmzio-ne: ma bisogna anohe IÌl11tervenire,e mi pa-1:1eche 'il relatore ,lo dica espl::idtamente, nelsettore dei tassi hancari e per lo ,stato dellaf,inanza locaile.

A questo pJ1oposilto vorrei nkordaJ1e so,l-tanto che già quando di'scutemmo ila mo-zione sugli enti locaM .fiurono presi da pa:r-te del Govemo degli ,impegni; ma la ,situa-zione deglli enti 10calIÌsi va disG\'stmndo ognigiorno di priù. Scusate se facailO anohe loesempio deWarmminis:trazilOne cui ho il'ono-re di appantenere datl 1952 qU!aJl:econsr1-g:Here provindall'e deLla mia dereli!tta pro-vincia, la quale attende ancom <ilmU!tuo adintegrazione del bilancilO del 1973. EM mesescorso per pagare gli stipendi ~ e sailo quel-li ~ si sono dovute faI'e del~1e aarobazie,rifugiandosi in escogi1tazioni tecnko-giru1'tdi-che di dubbila legittimità oostiituzionale, oveportate al!l'esame de~la procur:a della Repub-Mica, e nel rf:ìm1JtemposUll/lesomme antici-pate daMe banche, che oggi sono ancora le-

gat'e ad un ce1'to il,imÌ'tedspetto a queLlo chedavano, 11'ammilt1Jistra:z;ioneva pagando inte-resSli che hanno raggilulllto a:nche itl 20 percento!

Altne1Jtanto S'i dka per la politica it:r:ihu-taria; altrettanto si dica per ill cumulo deiredd~ti ed ioacceIl!no soiltanto i temi, onoTe-

voli colrleghi, 'sui quali potJ1emmo discuterea lungo con serietà, ,Slpero, e non sotto for-ma di comizi' ,intesi ad attir:a1'e la curiositàe l'attenzione delJ'e persone affermando chesi vuoI salvare ila IloI'o tasca, m,entre mv,ececi si adopera affinchè nella .101'0tasca nonai sia nemmeno riJ verde collar speranza diUlna voJta.

Per tentare di 'risanare tutto ques'to, per-chè ne abbiamo non dioo ill diritto, ma ildoveJ1e, bisogna tentare di Itornare veramen-te ad una programmaztone seda, vagionata,e non illrludendosti di voler fare qualcosa dapoter andipendentemente appHcaiJ1e al110:sta-to già disastrato deLle condiz;ironi obiet,tivedelil'Ita:li<a,ma un qualcosa che, partendo daquelle oondizioni, Itenga presenite e program-mi per lill futuro quanto ,~ffettiv:amente c;ivuoI faDe. Eooo perchè non ho voluto par-lare dell Mezzogiorno al quale mi ono1'O di ap-partenere, perchè credo veramente ohe peri meric1iona<I.inon ci Stia maggiore offesa diquella di contÌ<nualJ1eogni g,tonno a pa:rilaredi problemi che non si ha non dko Ja yo-lontà politka, ma per lo meno in questomomento la pOSlsirbillità economica di Ti-solverli.

Nell frat1tempo, ,lo harnno già ripetuto i col~Leghi del mio Gruppo che mi hanno preoe-duto ,in questa sede, si dovrrebbeJ1o per 110meno rfi:ssare, una buona vofta, due cardinifOlndamentaH: 1) ,iJ bi1ancio prluntennalle del~lo Stato e il bilancio di cassa; 2) [la parteci-pazione del Paril,amento 'e, oggi non possiJa-ma di certo escluderla, anohe dellle Iregionial.la stesura del h~lanaio delilo Stato. Capi-

l'e'te ,le 'ragioni per cui non mi dilungo ad il-lustrarvi queSiti temi: oI'edo cheSli:ano intui-

I

bii1i nella stessa enundaZJinne, e che soprat-tutto nessunlO dii noi :Unbuorna fede possa di-, ..

h. cl h

,i ,re a prIOrI c e esse StIano, a :scartare perc e,

infondate.

Di oeJ1to, non Sii può persisteJ:1ein una li-nea poiHtica <come quellI a attuale. Sembra in-faHi una linea ~ parlo di poil~tica economi-ca ~ che inveoe di riveSiti\De una dimensionestrat.eg:i1ca sembra quasi constatare o teonLz-zaJ1e l'i'l1governabilità d~ll'economia. Si Itmt-ta in effetti di un prooesso oscuro, ma nontroppo, messo iln atto da forze potenti cheforse Itroveranno quakheail1JTO ditfenso1'e di

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VI LegislaturaSenato della Repabblica ~ 20728 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ufficio' o di fiduaia, decise ad al~airga:Iie il[ora patere s"\7uatanda di ogni contenuta icentri reali di decisione pdHtrca. È ,evidentequindi il caJilegamenta -tra quanti: operanO'per la drngovernabiHtà deWeconomia e quan-ti operano per 'laingovernabllii,tà ddl:lo StatO'.Bisogna invece avere 11 co:mggio di deliineareuna chiara straJtegia di svli:1uppa, assicurarecompetitir\riltà al1e nOlstI1e esportazioni, fon~data specialmente su11'<effiidenza, que]l'<effi-denza che ci ripromettiamo sempre, ma chenon siamo mai JÌn gradO' di a:rtioola[[~e; fa-voriI1e l'espa:nsione delda domanda, soprat-tutta dei beni e dei slervizi ~eaJli; allargare labase oocupazionale permanente. Si può spie-ga:re così anche l'attuale caHocazLone delPartito socia,lliistaa sostegno dell governo Mo-:m: la ripresa dei ,rapporti di colHaborazionecon lie aM:re forZie è subordnnata alUa 'capa-cità di oogIiere Ila domanda di mutamentache viene dal paese e aLL'esigenza del con-'So1idamernto deHa democrazila. La mOllenzadella SCO[J.Jtroin latto, gli ,aJspetti oscuri e'torbidi con i quali essa si maniresta in s'enoalHo Stata e ai ,suOli>carpi Isepamtd esigonO'soelte precise 'e non passi !mdiletI1aa imma-b:iJJIDsmo.Cn:~doche questa sia lilldiscorso chesi debba fare sul bilancia e nel bLI'anoio(oredo per me, natura/l,mente, ,e non per gl,i,a/ltri che hanna panlata tanta megliO' di mee su tanti aLtI1ipunti) ise è v,era che ill bilan-cio è iJ momento jn cUli"ilnsieme al consun-tivO', si impegnano :le risorse econamiche delpaese veI1sa Ja sviluppo ,economico per cuisi pangono a disposiezione i mez21i£ina:nziaI11.

Pa'I11a:ndocon 'tanti cOILleghi,anche non delmio Partito, ho appI1esa da rriO/I'Oquesto cheho oercatadi dire, e VOI'rei <che questa 1\IDa-mime volontà, questa m3JIJJifestazione di com-p:I1enSlÌlOneper queLl'Oche è verameTI!te essen~riaIe per la democrazia, per ~ldspetto chetutti n'Oi dobbialmo avere versa noi !stessie per i1lpaese,rosse ill fondamento indisperr~,sa!bi:le,al di rIà di agni e qualsiasi maggia-ranza precostituita, della impostazione delb1i:landa d3i1 pa;ossimo annOI m poi.

PRESIDENTE. Nonessendow.allfJriLscritti a iparl1aI'e, dlÌich:ÌJarad:1Jiusa [a di-scussione generall,e.

RinVlÌo ,i,!seguMo del dibattito ad altra se-dUi1Ja.

Integrazione al calendario dei lavori

P RES I D E N T E . Ai sensi dell'artico-lo 55, terzo comma, del Regolamento, il dise-gno di Ilegge: «Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto-legge 24 febbraio1975, n. 26, recante disposi:zJioni urgenti peril 'Credito l3Jll'agr1oohura» (1947-B) è inseri~to nel calendaria dei lavori in corso e saràiscritto all'ordine del giorno della seduta an-timeridiana di domani 22 aprile 1975.

Ricordo che nella seduta antimer1d~anadel 18 aprile 1975, in ordine aa disegno dilegge in parola, la Commissiane è stata au-torizzata a riferire oralmente.

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P RES I D E N T E. I Ministri compe-tenti hanno inviato risposte scritte ad inter-rogazioni presentate da onorevoli senatori.

Tali risposte sono state pubblicate nell'ap-posito fascicolo.

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invirt:o ill serra/toreSegI1etaria a dare ,annunzio della interpeil1a:n-za pervenuta aLla Presidenza.

T O R E L L I, Segretario:

SGHERRI, TERRACINI, TEDESCO TATÙGiglia, DEL PACE, CALAMANDREI, FAB-BRINI, FUSI, ~RSELLI. ~ Al Ministro

dell'interno. ~ Per canoscere:

le circostanze dei tragici fatti di Firen-ze, dove, nel COll'SOdi una sparataria, è sta-to oolpita, da un agente in borghese, un gio-vane lavoratore iscritto al Partito comunistaitaliano, Rodolfo Baschi, che, cOlme è nota,è deceduta nel giro di poche ore;

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 20729 ~

21 APRILE 1975437a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

il giudizio che il Gaverna intende daresugli eventi, sugli elementi di provacazionee sull'aperata della polizia.

Gli interpellanti fannO' rilevare che a Fi-renze mai, dalla Liberazione ad aggi, era sta~to versato il sangue dei cittadini e dei lavo~ratori nel corso delle lotte politiche e sociali.

Le circostanze del tragico episadio, su cuigravanO' ancora ombre preaccupanti e pun~ti oscuri, fanno risaltare, comUDque, gravis~sime respansabilità di chi è chiamato a tute~lare l'ardine pubblico, giacchè nan si sonocolpiti i pravacatori e le 10ro centrali, ma èstata versata il sangue di un giovane lavo~ratore.

Non si spiega perchè la volontà di pre~venzione, più volte dichiarata dal Governo,non trovi applicaziane, ed a tale prapasitosi desiderano conoscere le eventuali respon~sabilità e le connivenze implicite emergentiin tale accasione.

È, inaltre, risultata assente, o comunquedebole, la volontà politica del Governa ~

tanto più dapo la catena di attentati e dapoi tragici fatti di Milano ~ di garantire l'or~dine democratico, dando dispasizioni preciseper colpire gli eversori fascisti ed i mandan-ti, per stroncare i loro piani criminosi e pernon dare alcuno spazio ai provocatori datempo noti ed individuati che alimentano lastrategia della tensione.

È inspiegabile la reticenza del Governo afare appeLlo a:lle forze popolari ed al tes~suto delle istituzioni democratiche, a tutti ilivelli, che tante prove hannO' dato di esserefermamente schierate a difesa della Costitu~zione e che chiedanO' che le leggi esistenticantro il fascismO' vengano applicate can vi~gare e con rigare.

(2 ~ 0417)

Ordine del giornoper le sedute di martedì 22 aprile 1975

P RES I D E N T E. II Senato torneràa riunirsi domani, martedì 22 aprile, in duesedute pubbliche, la prima alle ore 10,30 ela seoonda rune ore 16,30, con d~ !seguenteordine delgÌlorno:

ALLEORE 10,30

Discussione del disegno di legge:

Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 24 febbraio 1975, n. 26,recante disposizioni urgenti per il creditoall'agricoltura (1947~B) (Approvato dal Se-nato e modificato dalla Camer'a dei depu~tati) (Relazionf; orale).

ALLE ORE 16,30

Segui to della discussione dei disegni dilegge:

1. Bilancio di previsiane dello Stato perl'anno finanziario 1975 (1~71) (Approvatodalla Camer'a dei deputati).

2. Rendiconto generale dell'amministra~zione dello Stato per l'eserciziO' finanziario1973 (1972) (Approvato dalla Camera deideputati).

La sleduta è tolta (ore 20,15).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari