Selezione rassegna stampa primi 6 mesi 2009 per EVENTI

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Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica: COOPI 41 Il Sole 24 Ore 21/12/2009 SVOLTA VERDE PER CHIQUITA 2 64/65 Il Giornalino 13/12/2009 GIROMONDO 3 7 Leggo - Ed. Milano 11/12/2009 SUPPL - PUBBLICITA'-MUSICA PER LA VITA 5 9 La Nazione - Ed. Pisa 10/12/2009 GOSPEL PER L'AFRICA CON I "SOUND & SOUL" MUSICA E SOLIDARIETA' AL TEATRO LUX 6 12 Viversani & Belli 04/12/2009 NEWS SOCIETA' 7 AGI mondo ONG (web) 19/11/2009 NATALE: A ROMA "MUSICA PER LA VITA" CON AMNESTY E COOPI 8 29 L'Eco di Bergamo 19/11/2009 IL DRAMMA DELL'UGANDA IN FOTOGRAFIA. BERGAMO OSPITA I "CLIC" DEI PROFUGHI (N.Prandi) 9 22/25 Il Giornalino 15/11/2009 AUTORITRATTO DI KALONGO 10 6 Corriere di Maremma 09/11/2009 "DISEGNO PIU' LUNGO DEL MONDO" BAMBINI PROTAGONISTI 14 12 La Nazione - Ed. Grosseto 08/11/2009 UN DISEGNO PER I DIRITTI DI TUTTI I BAMBINI DEI MONDO 15 65/69 Tuttomilano (La Repubblica) 29/10/2009 CULTURA 16 60 La Difesa del Popolo 25/10/2009 LA FESTA DI UN OSPEDALE CHE RINASCE 19 31 Vita 23/10/2009 RENDEZ VOUS 20 21 Giornale di Carate 20/10/2009 AL PALAZZO DELLE STELLINE DI MILANO IN MOSTRA "IL DISEGNO PIU' LUNGO DEL MONDO" 21 37 Il Salvagente 01/10/2009 COOPI FESTEGGIA I SUD DEL MONDO 22 10/11 Tuttomilano (La Repubblica) 17/09/2009 VENERDI' 18 SETTEMBRE 23 Asca.it 09/09/2009 14:36 - SCUOLA: DA ''FONDAZIONI4AFRICA'' KIT E MOSTRA SU CONFLITTI DIMENTICATI 25 78 Rivista di Frutticoltura e di Ortoflorico 01/09/2009 CHIQUITA SPONSOR DEL BEACH VOLLEY SOLIDALE 27 64 Valori 01/09/2009 DAL SUD MESSAGGI VIDEO 28 46 la Provincia - Latina 04/08/2009 CHIQUITA CUP, L'APRILIA CHIUDE AL QUARTO POSTO 29 47 la Provincia - Latina 03/08/2009 CHIQUITA CUP, SFUMA LA FINALE PER L'APRILIA 31 17 Il Mattino 31/07/2009 BEACH VOLLEY E SOLIDARIETA' SULLA SPIAGGIA DI SALERNO 34 XV Il Gazzettino 25/07/2009 TRA SPORT E SOLIDARIETA A BIBIONE E DI SCENA LA TAPPA DELLA CHIQUITA CUP 35 90 Viversani & Belli 24/07/2009 BANANE - UNO SPUNTINO SOLIDALE 36 14 Corriere di Bologna(Corsera) 17/07/2009 VOLLEY E SOLIDARIETA' 37 21 La Repubblica - Ed. Bologna 17/07/2009 BELLARIA 38 35 Il Domani della Calabria 12/07/2009 CHIQUITA CUP, L'EVENTO 39 36 Il Domani della Calabria 11/07/2009 OGGI E DOMANI LA MARATONA BENEFICA DI SALTI 40 42 Il Domani della Calabria 09/07/2009 LA CHIQUITA CUP 2009 A REGGIO CALABRIA 41 22 Puglia 05/07/2009 BEACH VOLLEY: COMINCIATO IL CAMPIONATO FEMMINILE DI SERIE A A VIESTE: FORLI' E ARAGONA IN SEMIFINALE 42 21 Il Quotidiano di Foggia 03/07/2009 SALTI E SOLIIARIETA' A VIESTE CON DUMP! FOR LITE 43 7 E 20 01/07/2009 EVENTI SPORTIVI:CHIQUITA CUP 2009,DUEL SCENDE ANCORA IN CAMPO 44

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Selezione degli articoli usciti da giugno a dicembre del 2009 che riguardano COOPI che rientrano nella categoria eventi

Transcript of Selezione rassegna stampa primi 6 mesi 2009 per EVENTI

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

Rubrica: COOPI

41 Il Sole 24 Ore 21/12/2009 SVOLTA VERDE PER CHIQUITA 2

64/65 Il Giornalino 13/12/2009 GIROMONDO 3

7 Leggo - Ed. Milano 11/12/2009 SUPPL - PUBBLICITA'-MUSICA PER LA VITA 5

9 La Nazione - Ed. Pisa 10/12/2009 GOSPEL PER L'AFRICA CON I "SOUND & SOUL" MUSICA E SOLIDARIETA' AL TEATRO LUX

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12 Viversani & Belli 04/12/2009 NEWS SOCIETA' 7

AGI mondo ONG (web) 19/11/2009 NATALE: A ROMA "MUSICA PER LA VITA" CON AMNESTY E COOPI 8

29 L'Eco di Bergamo 19/11/2009 IL DRAMMA DELL'UGANDA IN FOTOGRAFIA. BERGAMO OSPITA I "CLIC" DEI PROFUGHI (N.Prandi)

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22/25 Il Giornalino 15/11/2009 AUTORITRATTO DI KALONGO 10

6 Corriere di Maremma 09/11/2009 "DISEGNO PIU' LUNGO DEL MONDO" BAMBINI PROTAGONISTI 14

12 La Nazione - Ed. Grosseto 08/11/2009 UN DISEGNO PER I DIRITTI DI TUTTI I BAMBINI DEI MONDO 15

65/69 Tuttomilano (La Repubblica) 29/10/2009 CULTURA 16

60 La Difesa del Popolo 25/10/2009 LA FESTA DI UN OSPEDALE CHE RINASCE 19

31 Vita 23/10/2009 RENDEZ VOUS 20

21 Giornale di Carate 20/10/2009 AL PALAZZO DELLE STELLINE DI MILANO IN MOSTRA "IL DISEGNO PIU' LUNGO DEL MONDO"

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37 Il Salvagente 01/10/2009 COOPI FESTEGGIA I SUD DEL MONDO 22

10/11 Tuttomilano (La Repubblica) 17/09/2009 VENERDI' 18 SETTEMBRE 23

Asca.it 09/09/2009 14:36 - SCUOLA: DA ''FONDAZIONI4AFRICA'' KIT E MOSTRA SU CONFLITTI DIMENTICATI

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78 Rivista di Frutticoltura e di Ortoflorico 01/09/2009 CHIQUITA SPONSOR DEL BEACH VOLLEY SOLIDALE 27

64 Valori 01/09/2009 DAL SUD MESSAGGI VIDEO 28

46 la Provincia - Latina 04/08/2009 CHIQUITA CUP, L'APRILIA CHIUDE AL QUARTO POSTO 29

47 la Provincia - Latina 03/08/2009 CHIQUITA CUP, SFUMA LA FINALE PER L'APRILIA 31

17 Il Mattino 31/07/2009 BEACH VOLLEY E SOLIDARIETA' SULLA SPIAGGIA DI SALERNO 34

XV Il Gazzettino 25/07/2009 TRA SPORT E SOLIDARIETA A BIBIONE E DI SCENA LA TAPPA DELLA CHIQUITA CUP

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90 Viversani & Belli 24/07/2009 BANANE - UNO SPUNTINO SOLIDALE 36

14 Corriere di Bologna(Corsera) 17/07/2009 VOLLEY E SOLIDARIETA' 37

21 La Repubblica - Ed. Bologna 17/07/2009 BELLARIA 38

35 Il Domani della Calabria 12/07/2009 CHIQUITA CUP, L'EVENTO 39

36 Il Domani della Calabria 11/07/2009 OGGI E DOMANI LA MARATONA BENEFICA DI SALTI 40

42 Il Domani della Calabria 09/07/2009 LA CHIQUITA CUP 2009 A REGGIO CALABRIA 41

22 Puglia 05/07/2009 BEACH VOLLEY: COMINCIATO IL CAMPIONATO FEMMINILE DI SERIE A A VIESTE: FORLI' E ARAGONA IN SEMIFINALE

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21 Il Quotidiano di Foggia 03/07/2009 SALTI E SOLIIARIETA' A VIESTE CON DUMP! FOR LITE 43

7 E 20 01/07/2009 EVENTI SPORTIVI:CHIQUITA CUP 2009,DUEL SCENDE ANCORA IN CAMPO

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http://www.ong.agimondo.it/notiziario-ong/notizie/200909050912-cro-rt11008-a_milano_coopi_premia_i_migliori_reportage_su_sud_mondo 5 settembre 2009

Notiziario ONG A MILANO COOPI PREMIA I MIGLIORI REPORTAGE SU SUD MONDO (AGI) - Roma, 5 set. - Il primo concorso per cortometraggi di comunicazione sociale sulle tematiche del sud del mondo, prodotti o commissionati da ong e associazioni umanitarie italiane e internazionali. E' il 'Ngo world videos-Reportage dal sud del mondo', concorso lanciato dalla ong Coopi-Cooperazione internazionale e dal Milano Film Festival. Il 18 settembre alle 16 al Teatro Strehler saranno proiettati i cinque video finalisti tra le sezioni tematiche: ambiente, istruzione e sostegno a distanza, salute, diritti ed empowerment delle comunita' locali, emergenze e attivita' di aiuti umanitari. Una giuria di esperti, composta da Alessandra Speciale, direttore del Festival del Cinema Africano, da Luciano Scalettari, giornalista di Famiglia Cristiana e dal fotografo Ugo Panella, proclamera' il video vincitore. Alla proiezione dei cortometraggi seguira' una tavola rotonda dal titolo 'La poverta' si combatte comunicandola', moderata Giuseppe Frangi, direttore del settimanale Vita, vedra' dibattere i registi dei corti selezionati e la giuria sul ruolo del reportage come strumento di comunicazione. Francesco Quistelli, responsabile Italia della ong, spiega che la nascita del concorso e' stata il risultato della lunga esperienza di documentazione e di sensibilizzazione svolta da Coopi, "ma soprattutto e' il frutto di una certezza: la comunicazione visiva e' essenziale nel panorama sociale contemporaneo ed e' una grande occasione per la nascita e lo sviluppo di un pubblico sensibile alle tematiche del Sud del mondo".

http://www.ong.agimondo.it/i-progetti/video-e-no-profit2

VIDEO E NO PROFIT NELL’ERA DI YOUTUBEVIDEO E NO PROFIT NELL’ERA DI YOUTUBEVIDEO E NO PROFIT NELL’ERA DI YOUTUBEVIDEO E NO PROFIT NELL’ERA DI YOUTUBE Coopi e i reportage dal sud del mondo di Ngo World Videos. Vincitore dell’ultima edizione, il documentario ‘La lunga notte’ di Nicola Berti, prodotto dalla ong Medici con l’Africa Cuamm

Video interviste, slide show multimediali, reportage dal campo realizzati con cellulari di ultima generazione, libera diffusione sul canale YouTube. La semplificazione e l’abbattimento dei costi delle tecnologie della comunicazione multimediale hanno moltiplicato la produzione video che le organizzazioni non governative mettono in campo per dare testimonianza del lavoro svolto nei

paesi del sud del mondo. L’agilità dei mezzi tecnici ha liberato energie e possibilità di espressione finora relegate ai soli professionisti della produzione televisiva e cinematografica. Le ong hanno imparato negli anni che illustrare un progetto di cooperazione allo sviluppo attraverso immagini e

narrazione di storie di vita vissuta è più efficace rispetto all’uso di migliaia di parole, che spesso raggiungono solo gli addetti ai lavori o le persone che già ne conoscono il lavoro.

La possibilità di avere visibilità attraverso internet ha cambiato le prospettive della comunicazione sociale

La possibilità di avere visibilità attraverso internet ha cambiato le prospettive della comunicazione sociale. Per molto tempo, gli unici canali attraverso cui veicolare al grande pubblico i contenuti video, sono stati la tv e il cinema. Ma se la prima è stata sempre restia a concedere spazi gratuiti alla comunicazione sociale, favorendo gli inserti pubblicitari a pagamento, i problemi del secondo sono legati agli alti costi di produzione e di distribuzione. Di conseguenza, solo le grandi organizzazioni hanno avuto la forza e le risorse necessarie per sostenere produzioni di documentari. Ma le prospettive cambiano drasticamente ora che il web ha messo in discussione l’egemonia della tv sui contenuti multimediali. La possibilità di veicolare messaggi attraverso l’immediatezza delle immagini, usando un canale sempre disponibile e a bassi costi, ha rivoluzionato la filiera produttiva mettendo utenti e produttori di contenuti video a diretto contatto.

Solidarietà creativa

La qualità dei prodotti, la capacità di veicolare messaggi etici e rispettosi del contesto, la sperimentazione di linguaggi comunicativi che non scadano nella mera autopromozione costituiscono le necessarie premesse per realizzare filmati dal mondo della solidarietà. Proprio il bisogno di promuovere criteri di qualità ha fatto nascere l’idea del concorso ‘Ngo World Videos - Reportage dal sud del mondo’ alla ong Coopi. La prima edizione della manifestazione, nel settembre scorso, ha preso vita grazie alla collaborazione del Milano Film Festival. La scelta degli organizzatori ha privilegiato filmati di durata massima 15 minuti, soggetti incentrati sulla sensibilizzazione sociale prodotti o commissionati da ong, associazioni umanitarie italiane e internazionali. Alla competizione sono giunti 37 video suddivisi in cinque categorie: ambiente; istruzione e sostegno a distanza; salute; diritti ed empowerment delle comunità locali; emergenze e attività di aiuti umanitari. Per ogni categoria è stato selezionato un vincitore e i cinque migliori video sono stati presentati al pubblico del Milano Film Festival. La giuria, composta dalla direttrice del Festival del Cinema Africano, Alessandra Speciale, dal giornalista di ‘Famiglia Cristiana’ Luciano Scalettari e dal fotografo Ugo Panella ha scelto come vincitore del concorso il documentario ‘La lunga notte’ di Nicola Berti, prodotto dalla ong Medici con l’Africa Cuamm.

i cinque migliori video sono stati presentati al pubblico del Milano Film Festival

Una menzione speciale per l’originalità del soggetto è stata conferita ad Amref Italia per ‘Millennium news’, del regista Angelo Loy. La partnership tra Coopi e il Milano Film Festival ha l'obbiettivo di sensibilizzare un pubblico sempre più ampio alle tematiche della comunicazione sociale e di stimolare la produzione di documentari di valore sia dal punto di vista dei contenuti sia dal punto di vista artistico. “L’Ngo World News”, racconta Francesco Quistelli, responsabile dell’Ufficio attività in Italia di Coopi, “vuole stimolare il nostro settore a un approccio sempre più professionale con la comunicazione visiva”. Gli strumenti esistono e, a differenza del passato, sono a disposizione di tutti. L’obiettivo è superare l’improvvisazione, dando spazio alla fantasia e alla professionalità.

L’INTERVISTAL’INTERVISTAL’INTERVISTAL’INTERVISTA

OBIETTIVO VISIBILITÀOBIETTIVO VISIBILITÀOBIETTIVO VISIBILITÀOBIETTIVO VISIBILITÀ Per Luciano Scalettari, giornalista di Famiglia Cri stiana e giurato dell’Ngo world videos, è arrivato il momento per comunicazione e cooperazion e di entrare in un circolo virtuoso.

Il peso della comunicazione nel mondo delle ong è sempre più rilevante e le organizzazioni non governative tendono a fare una comunicazione sempre più mirata e intensa. Viaggio nella comunicazione sociale visto da Luciano Scalettari, giornalista di Famiglia Cristiana e giurato degli Ngo world videos.

Quanto è importante la comunicazione per una ong?

La visibilità è un obiettivo vitale, soprattutto ora che i finanziamenti pubblici si sono ridotti e la raccolta fondi si rivolge principalmente ai privati. In questo contesto si inserisce anche la necessità di costruire un’immagine credibile e la comunicazione è il principale strumento a disposizione delle ONG. A questi due fattori si somma la peculiarità del panorama italiano, affollato da molte piccole organizzazioni spesso in concorrenza tra loro. Naturalmente l’abbondanza di comunicazione non garantisce automaticamente l’effetto desiderato.

Qual è secondo lei lo strumento di comunicazione pi ù efficace?

Lo strumento più efficace sembra essere la comunicazione visiva. Noi siamo video-dipendenti e oggi tutto passa attraverso il video, di questo le ONG non possono non tenerne conto. Alcune organizzazioni hanno puntato su eventi di comunicazione rivolti al grande pubblico televisivo. Pensiamo agli sms solidali e al loro effetto immediato e a breve termine. Altri preferiscono ricorrere a strumenti che abbiano un effetto di fidelizzazione del pubblico, come ad esempio newsletter ed eventi.

La soluzione migliore sarebbe trovare un giusto mix di strategie. Uno strumento utile, soprattutto in fase di approfondimento, sono i documentari: hanno una forte capacità divulgativa, anche se rischiano di essere poco incisivi. Un format alternativo può essere quello dei video della durata di 4 o 5 minuti, sicuramente più televisivi. Un ulteriore strumento di approfondimento è il reportage, con il quale si può analizzare in modo più articolato l’attività di una ONG e la situazione specifica di un paese. Sarebbe auspicabile un uso più frequente del reportage da parte delle ONG italiane. Viviamo in un contesto in cui si parla sempre meno di sud del mondo e sempre per spot, decontestualizzando le problematiche. L’italiano medio sa poco di tematiche estere, e questo è strano data la generosità che il nostro popolo dimostra con il volontariato e l’impegno sociale, pensiamo al sostegno a distanza. C’è dunque una disponibilità al gesto concreto nel nostro paese, ma poca informazione e consapevolezza. Trascurare i contesti sociali è un problema grave. Un conto è sostenere un bambino in Darfur conoscendo la situazione del Paese, un conto è sentirsi chiedere dei “soldi per un bambino africano”.

Quale potrebbe essere il ruolo delle ONG in questo contesto?

Le ONG hanno le potenzialità per invertire questa tendenza preoccupante, che può degenerare nella disinformazione. La produzione di reportage di informazione è una delle ‘armi’ a loro disposizione. Il problema è che spesso non si riesce a individuare l’elemento che fa notizia e a comunicarlo con efficacia. Molte volte si usa un linguaggio troppo da ‘addetto ai lavori’ che rischia di non coinvolgere. Notizie e progetti importanti sono così sottovalutati perché poco comprensibili e spesso auto-referenziali. Bisogna riuscire a comunicare e a rendere efficace quello che le ONG sanno fare e fanno. Le potenzialità sono tante, ma c’è molto di inespresso e a oggi il reportage è uno strumento totalmente sottovalutato.

Quali sono secondo lei i pregi e i difetti del repo rtage sociale?

Ne vengono prodotti molti ma nessuno li vede, anche perché poco trasmessi dai canali televisivi e in orari di non grande ascolto. Da parte dei media, dare poca visibilità a questi argomenti è un grosso atto di miopia.

C’è un estremo bisogno di sapere, di conoscere le tematiche del sud. Sono queste che incideranno nel medio periodo sulla nostra vita. Il razzismo, per esempio, nasce dalla non conoscenza. I video-reportage delle ONG potrebbero accorciare le distanze culturali fra nord e sud. Le ONG hanno un potenziale informativo enorme e i cooperanti sanno leggerlo efficacemente. Comunicazione e cooperazione devono entrare dunque in un circolo virtuoso.

Secondo lei, iniziative come l’NGO World Videos possono essere utili per rilanciare e dare visibili tà ai documentari sociali migliori?

L’NGO World Videos nasce proprio dall’ esigenza di dare visibilità ai documentari sociali in modo da attirare l’attenzione dei media e sensibilizzare il pubblico. I cortometraggi in concorso erano a metà strada tra documentario e video breve. In 10-15 minuti di tempo è possibile articolare meglio un discorso. Non è uno spot, e quindi non c’è la necessità di colpire immediatamente l’attenzione del pubblico.

I PROGETTII PROGETTII PROGETTII PROGETTI

IL CORAGGIO IL CORAGGIO IL CORAGGIO IL CORAGGIO DI RACCONTAREDI RACCONTAREDI RACCONTAREDI RACCONTARE Dare spazio sui media degli Stati ricchi alle testimonianze che arrivano dal sud del mondo Dare spazio sui media degli Stati ricchi alle testimonianze che arrivano dal sud del mondo Dare spazio sui media degli Stati ricchi alle testimonianze che arrivano dal sud del mondo Dare spazio sui media degli Stati ricchi alle testimonianze che arrivano dal sud del mondo

e favorire la nascita di un’informazione libera nei Paesi in via di sviluppo. Un modello: e favorire la nascita di un’informazione libera nei Paesi in via di sviluppo. Un modello: e favorire la nascita di un’informazione libera nei Paesi in via di sviluppo. Un modello: e favorire la nascita di un’informazione libera nei Paesi in via di sviluppo. Un modello:

Amref Millennium News Amref Millennium News Amref Millennium News Amref Millennium News

Lo sviluppo diffuso e reale di una società non può prescindere dall’affermazione della libertà di stampa. Un concetto molto spesso dato per scontato ma che raramente viene applicato ai paesi in via di sviluppo.

Il mondo della cooperazione sta dimostrando una forte sensibilità verso questo tema e la comunicazione per lo sviluppo è oggi una delle nuove frontiere della cooperazione italiana. Molti sono i programmi di sostegno alla comunicazione nei Paesi poveri: si va dalla creazione di radio, giornali e tv indipendenti alla formazione professionale di cameraman e giornalisti, al sostegno della produzione cinematografica locale. Riuscire però a creare un canale di comunicazione che vada in due direzioni, cioè verso le popolazioni locali e verso i Paesi ricchi, è molto complicato. Le attività di Development Communication che forniscono mezzi e promuovono le capacità delle popolazioni locali hanno solitamente un effetto limitato all’audience delle comunità.Al contrario, i

reportage e i documentari girati da registi e giornalisti stranieri sono prodotti creati per il pubblico occidentale e difficilmente coinvolgono la comunità che ne è protagonista. Favorire l’osmosi tra questi due canali è l’obiettivo che fa la differenza. Questo è quello che ha fatto Amref Italia con Millennium News, progetto didattico che racconta la lotta contro la povertà attraverso gli occhi di ottanta ragazzi e ragazze che vivono nelle baraccopoli di Nairobi. L’iniziativa è nata nel contesto del programma di recupero dei bambini di strada ‘Children in need’ e parte dalla constatazione che solo chi vive la miseria sulla propria pelle la conosce veramente può raccontare da protagonista i cambiamenti necessari. Da qui nasce il coinvolgimento dei giovanissimi della baraccopoli, che hanno realizzato un giornale e un mini-telegiornale per ognuno degli otto Obiettivi del Millennio che le Nazioni Unite intendono raggiungere entro il 2015 per sconfiggere la povertà estrema.

Piccoli giornalisti crescono

I ragazzi coinvolti hanno iniziato un vero e proprio lavoro giornalistico. Da uno studio televisivo i due conduttori lanciano i servizi realizzati da giovani inviati. La serietà dei messaggi da veicolare lascia però spazio alla vivacità e alla fantasia dei ragazzi coinvolti. L’effetto è positivo e il risultato originale, evitando il pericolo di risolversi in una semplice imitazione o parodia dei telegiornali in

stile CNN.

‘Notizie planetarie dal ghetto’ è il sottotitolo dei notiziari che sconvolgono i consueti canoni del giornalismo, illuminando la realtà con una nuova luce. Il progetto è stato realizzato per Amref dal regista Angelo Loy con il contributo del ministero degli Esteri, in collaborazione con Rai Tre e con il patrocinio del Segretariato sociale RAI. Presentato in concorso agli scorsi NGO World Videos, Millennium News ha ottenuto una menzione speciale per l’originalità del soggetto. I ‘tg di strada’ sono stati inoltre trasmessi da Rai Tre alla vigilia del G8 de l'Aquila. Si è così realizzato l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale producendo contenuti che hanno raggiunto sia il

pubblico keniano sia quello italiano. Nell’ultimo degli otto tg realizzati, i giovani giornalisti vengono inviati in Sicilia per seguire un convegno sull’Africa e intervistare i partecipanti. Alla domanda su cosa serva all’Africa per cambiare, uno degli intervistati risponde: “Le nuove generazioni”. Per una volta non era un traguardo visto lontano.

I PROGETTII PROGETTII PROGETTII PROGETTI

LA LUNGA NOTTE DI YIROLLA LUNGA NOTTE DI YIROLLA LUNGA NOTTE DI YIROLLA LUNGA NOTTE DI YIROL

Il progetto di Medici con l’Africa Cuamm ispiratore del reportage vincitore della prima edizione degli Il progetto di Medici con l’Africa Cuamm ispiratore del reportage vincitore della prima edizione degli Il progetto di Medici con l’Africa Cuamm ispiratore del reportage vincitore della prima edizione degli Il progetto di Medici con l’Africa Cuamm ispiratore del reportage vincitore della prima edizione degli

NGO World VideosNGO World VideosNGO World VideosNGO World Videos. '. '. '. 'La lunga notte' di un'intera comunità che finalmente vede la luceLa lunga notte' di un'intera comunità che finalmente vede la luceLa lunga notte' di un'intera comunità che finalmente vede la luceLa lunga notte' di un'intera comunità che finalmente vede la luce

Le immagini, a volte, sono l’unica testimonianza di realtà altrimenti lontane. È questo che ha spinto Medici con l’Africa Cuamm a realizzare il reportage ‘La lunga notte’. Grazie all’opera del regista Nicola Berti, l’inaugurazione dell’ospedale di Yirol si trasforma in un evento capace di superare i confini del Sud Sudan. “L’idea del documentario è nata dalla necessità di dare conto del nostro importante sforzo per la riabilitazione dell’ospedale di Yirol”, ha raccontato Linda Previato,

responsabile comunicazione del Cuamm, “abbiamo cercato di trasferire in un linguaggio audiovisivo la quotidianità del nostro lavoro in Africa”.

Yirol è una piccola cittadina il cui ospedale è stato chiuso per 25 anni a causa della guerra nella regione, prima di essere riaperto grazie al progetto di Medici con l’Africa Cuamm. Le immagini del reportage scorrono sulla struttura ospedaliera come si presentava prima dei lavori: donne incinte stremate da viaggi infiniti attendono nella sala d’aspetto, una veranda di terra assolata. La telecamera si muove lentamente nella sala operatoria, illuminata da una lampadina appesa ad un filo, come la vita di migliaia di donne in questa regione ancora devastata dalle conseguenze della guerra. A questa desolazione si sostituisce la rinascita. Uomini sudanesi lavorano alla ristrutturazione sotto un cielo infinito, mentre i medici riorganizzano le attività sanitarie. “Non è desiderio di avventura, no. È che senti relativo il buono, il giusto della civiltà democratica di massa da cui vieni. Desiderare piccole cose facilmente raggiungibili o farsi promotore di una lotta incessante contro l’arretratezza e il bisogno?”,

questa è la domanda che ha mosso il medico del Cuamm nel piccolo villaggio africano.

I tamburi della festa di inaugurazione si alzano pian piano, seguendo contemporaneamente la storia di una ragazza di 22 anni, ricoverata proprio la sera della festa. La sua lunga notte diventa il simbolo della lunga notte di una intera comunità che finalmente vede la luce.

Il progetto sanitario pensa anche alla formazione di personale sudanese e fornisce i farmaci essenziali, attrezzature e materiali di consumo. Un piccolo grande intervento in una terra dove la mortalità infantile e materna sono tra le più alte dell’Africa, dove ogni 1.000 bambini ne muoiono 150 alla nascita e altri 250 non arrivano ai 5 anni di età. Dopo l’inaugurazione, in soli tre mesi il personale medico ha effettuato 30 operazioni chirurgiche, di cui sei tagli cesarei. “La festa è culminata con un parto cesareo, che è poi il nucleo del reportage”, racconta Nicola Berti, regista di ‘La lunga notte’, “la nascita di questo bambino è stata di buon auspicio per la vita del nuovo ospedale di Yirol”.

http://www.ong.agimondo.it/focus/articolo-focus/il-personaggio24

ottobre ’09 Il progetto Fondazioni4Africa Un’ampia partnership tra fondazioni bancarie, istituzioni pubbliche ed enti no profit a favore degli sfollati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali in Senegal. Un’ampia partnership tra fondazioni bancarie, istituzioni pubbliche ed enti no profit a favore degli sfollati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali in Senegal. Il progetto ‘Fondazioni4Africa’ è uno degli esempi più significativi di partnership tra pubblico e privato realizzati in Italia. L’iniziativa, partita nel 2008, vede quattro fondazioni bancarie –Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena– impegnate nella realizzazione di un progetto di cooperazione internazionale congiunto. Le fondazioni coinvolte forniscono la capacità di progetto e l’esperienza maturata nel settore, oltre alle risorse stanziate, che a oggi ammontano a più di 11 milioni di euro. I progetti sono poi realizzati sul campo da una rete di organizzazioni non governative, fondazioni e associazioni specializzate in programmi di emergenza, post emergenza e sviluppo. L’Africa sub-sahariana è stata l’area geografica individuata per l’intervento e in particolare si è deciso di lavorare in Uganda e in Senegal. La strategia seguita da ‘Fondazione4Africa’ è quella di creare collaborazioni e sinergie con tutti quegli attori, privati e pubblici, che in Italia, Senegal e Uganda lavorano nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo parallelamente le associazioni di migranti senegalesi e ugandesi residenti in Italia. Le Fondazioni hanno fin dal principio stabilito contatti con la direzione generale Cooperazione allo Sviluppo del MAE e con le rappresentanze diplomatiche nei due Paesi di competenza. L’obbiettivo è quello di procedere in termini di sistema-Italia, stabilendo un tavolo di confronto e analisi continua, in modo da rafforzare la capacità del nostro Paese di appoggiare percorsi sostenibili di empowerment. Il progetto in Uganda vuole favorire il rientro degli sfollati dai campi profughi ai villaggi d’origine per garantire il mantenimento duraturo della pace e il passaggio dall’emergenza allo sviluppo. L’iniziativa si inserisce nell'ambito del “Piano governativo nazionale per la ricostruzione, lo sviluppo e la pace” e si confronta costantemente con i tanti soggetti coinvolti: il governo ugandese, le maggiori agenzie dell’Onu e la delegazione della Commissione europea. Si stanno inoltre consolidando relazioni con il mondo missionario, con le università e con altre fondazioni interessate al progetto. I programmi sono realizzati in loco da diverse organizzazioni: Amref Italia , per la componente sanitaria; AVSI, principalmente nelle componenti educative e nelle azioni di promozione della pace e della riconciliazione; COOPI per acqua e sicurezza alimentare; CESVI per sicurezza alimentare e educazione allo sviluppo; Good Samaritan, principalmente nella componente legata alle attività

economiche e le azioni di promozione della pace e della riconciliazione; Fondazione Corti, che sostiene da diversi decenni l’ospedale St. Mary Lacor di Gulu. Il progetto in Senegal intende invece contribuire a migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni che vivono nelle zone rurali e nelle periferie delle città. In quest’ottica è stata avviata una collaborazione con la FAO e con Plasepri, programma del ministero degli Affari Esteri su migrazione e sviluppo. È nata inoltre una sinergia tra il CESPI e l'Associazione Microfinanza e Sviluppo, con lo scopo di analizzare i comportamenti di credito e risparmio dei migranti senegalesi residenti in Italia. Nel progetto Senegal lavorano: ACRA; CISV; COOPI; COSPE; Associazione dei Senegalesi di Torino (in collaborazione con l’associazione Trait d’Union); Associazione Stretta di Mano.

http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=MTY&pdi=26436 13 ottobre ’09

Insieme per l'Africa: cooperazione internazionale L'impegno in due progetti di quattro Fondazioni, tra cui la Cariparma.

13/10/2009 h.18.00 L’iniziativa Fondazioni4Africa vede impegnate per la prima volta insieme quattro tra le principali fondazioni italiane di origine bancaria: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. La missione filantropica e la logica della sussidiarietà, unite alle esperienze progettuali delle Fondazioni hanno dato vita ad un lavoro di partnership economica e di progettazione partecipata nell’ambito della solidarietà internazionale, realizzato in stretta collaborazione con numerose organizzazioni non governative italiane e associazioni di migranti africani. Il progetto Fondazioni4Africa prevede due interventi, nel Nord Uganda e nel Senegal, finanziati con le risorse messe a disposizione dalle quattro Fondazioni, alle quali ha già deciso di unirsi anche al Fondazione Umano Progresso per un impegno complessivo di 11,1 milioni di euro per i primi 3 anni. A operare direttamente sul campo saranno alcune organizzazioni italiane da sempre attive sui fronti umanitario e della cooperazione internazionale. In Senegal queste organizzazioni collaboreranno anche con alcune associazioni di migranti senegalesi in Italia. L’intervento nel Nord Uganda mira a sostenere il rientro degli sfollati dai campi IDP (Internally Displaced People: sfollati interni) ai villaggi d’origine o versi altri luoghi di insediamento, per promuovere lo sviluppo locale sostenibile e la pace nei distretti di Gule, Amuru, Kitgum e Pader. Il progetto consiste in un’azione multi-dimensionale fortemente integrata, composta da più ambiti di intervento: sviluppo rurale, attività economiche, acqua, sanità, educazione, tutela e sostenibilità ambientale. Elemento trasversale, fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo dell’intervento, è rappresentato da attività di riappacificazione e riconciliazione della popolazione, volte a promuovere la ricostituzione dell’assetto comunitario e sociale e il reintegro degli ex combattenti nelle comunità. Saranno inoltre condotte azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità. Le organizzazioni italiane coinvolte nel progetto, che operano già da tempo in questa regione sono: AMREF, AVSI-Associazione Volontari per il Servizio internazionale, CESVI- Cooperazione e Sviluppo; Coopi- Cooperazione Internazionale, Fondazione Piero e Lucille Corti, Good Samaritan, in collaborazione con le suore missionarie comboniane. Collabora inoltre il consorzio CTM-Altromercato per promuovere la commercializzazione di prodotti locali in Italia e in Europa. Il progetto in Senegal si propone di migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni che vivono in ambito rurale e peri-urbano nel Paese. La caratteristica peculiare dell’intervento è il coinvolgimento, fin dalle prime fasi di elaborazione e in tutti i settori di intervento, di alcune associazioni di migranti senegalesi residenti in Italia. L’iniziativa prevede interventi integrati in alcuni settori e filiere chiave per lo sviluppo del Paese: turismo responsabile, pesca, produzione,

trasformazione e commercializzazione della frutta e di prodotti lattiero-caseari. Le associazioni italiane di migranti senegalesi parteciperanno, in collaborazione e con l’accompagnamento delle ONG italiane coinvolte nel progetto, alla realizzazione delle attività di sviluppo in Senegal e beneficeranno, in Italia, di attività di formazione, assistenza e rafforzamento istituzionale che consentiranno loro di contribuire attivamente, in Italia e in Senegal, allo sviluppo del loro paese d’origine. Gli interventi realizzati nell’ambito del progetto sono accompagnati da un’intensa attività di indagine e di ricerca/azione sulle dinamiche migratorie e la diaspora senegalese in Italia e sulle iniziative di co-sviluppo. Sono infine previste azioni di educazione alla mondialità da condurre presso scuole italiane e senegalesi. Le organizzazioni italiane coinvolte nel progetto sono: ACRA-Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina, AST- Associazione senegalesi a Torino in collaborazione con l’associazione Trait d’Union, CESPI-Centro Studi Politica Internazionale, CISV-Comunità Impegno Servizio Volontariato, Coopi- Cooperazione Internazionale, COSPE- Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi Emergenti, Associazione Stretta di Mano. Anche in questo intervento il consorzio CTM-Altromercato partecipa per promuovere la commercializzazione di prodotti senegalesi in Italia ed in Europa. Nel novembre 2008 sono state siglate le Convenzioni (una per ciascun progetto) che regolano i rapporti tra le Fondazioni e tutte le associazioni partner dell’iniziativa. I progetti hanno preso avvio ufficialmente il 1 ottobre 2008 in Nord Uganda e il 1 novembre 2008 in Senegal. Per il monitoraggio e la valutazione sono stati selezionati due enti esterni: Punto.Sud di Milano per l’intervento in Nord Uganda e la Scuola Superiore Sant’Anna per l’intervento in Senegal.

http://www.ong.agimondo.it/notiziario-ong/notizie/200910130903-cro-rt11009-diritti_dell_infanzia_mostra_itinerante_di_coopi_vis_ed_eos 13 ottobre

DIRITTI DELL'INFANZIA: MOSTRA ITINERANTE DI COOPI, VIS ED EOS (AGI) - Roma, 13 ott. - Un'iniziativa di educazione allo sviluppo nata per creare una rete tra scuole italiane e straniere sul tema della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Questo e' 'Il disegno piu' lungo del mondo', mostra composta da 150 disegni creati da bambini che il 24 ottobre sara' presentata al Palazzo delle Stelline di Milano. Al progetto, organizzato da Coopi-Cooperazione Internazionale, Vis- Volontari per lo sviluppo ed Eos-l'Ippogrifo Azzurro, hanno partecipato trenta classi italiane di cinque diverse regioni (Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Lazio) e tre classi di tre Stati esteri (Palestina, Peru' e Repubblica Centrafricana). Tutti gli insegnanti coinvolti nel progetto hanno partecipato a un corso di aggiornamento online sulla Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza che ha portato all'elaborazione di specifici percorsi didattici, di cui gli elaborati dei bambini rappresentano il risultato finale. I 150 disegni selezionati fanno parte della mostra che, dopo Milano, sara' allestita a Venezia, Grosseto, Torino e Roma, raggiungendo poi il Peru', la Palestina e la Repubblica Centrafricana, per approdare infine a Bruxelles.

http://parma.repubblica.it/multimedia/home/16893363 29 ottobre 2009

I partecipanti all'iniziativa, i ragazzi africani mksotrano con orgoglio le foto su tela fatte da loro

Autoritratto del villaggio Kalongo, l'Africa vista da apprendisti fotografi

Amref, Cesvi e Coopi, insieme a Fondazioni4Africa, hanno deciso di documentare la vita nei campi per gli sfollati per raccontarla ai ragazzi italiani. Per farlo hanno deciso di trasformare in fotografi e giornalisti un gruppo di ragazzi di Kalongo (un campo che è arrivato a ospitare, durante la guerra, fino a 60.000 sfollati), in modo tale che fossero loro stessi a raccontare l’esperienza della vita nel campo. Per un mese i ragazzi hanno partecipato alle lezioni di teoria su fotografia e giornalismo e si sono allenati a sviluppare e stampare le fotografie . Alcuni di loro sono stati costretti dalla guerra a vivere nel campo sfollati di Kalongo, altri sono nati lì, alcuni vorrebbero tornare nei loro villaggi d’origine . Fino al 15 novembre al Castello Sforzesco di Milano la mostra "Autoritratto di Kalongo l'Africa vista da aspiranti fotografi" [29 ottobre 2009]

http://magazine.terre.it/notizie/rubrica/0/articolo /1142/Sogni-africani 29 ottobre 2009 L'Africa raccontata da giovani fotografi La vita, i sogni e le speranza degli abitanti del campo di Kalongo raccontate da venti ragazzi che, per un mese, sono diventati fotoreporter grazie all'aiuto di Fotografi senza frontiere.

L'Africa raccontata da 20 ragazzi del campo profughi di Kalongo, nel Nord Uganda, che per un mese si sono trasformati in fotoreporter per imprimere su pellicola la loro vita quotidiana. I loro scatti saranno in mostra a Milano fino al 15 novembre . Un progetto promosso da quattro fondazioni bancarie (Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Cariplo e Montepaschi) riunite nel progetto Fondazioni4Africa e che si inscrive in una più ampia iniziativa di sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra civile che, per oltre vent'anni, ha devastato la regione. Il progetto "Nord Uganda" è stato avviato da Fondazioni4Africa nell'autunno 2008, in collaborazione con sei Ong italiane che operavano già da tempo nel Paese (Amref, Cesvi, Coopi, Avsi, Fondazione Corti e Good Samaritan. L'obiettivo è quello di sostenere il rientro degli sfollati dai campi profughi (si stima che siano cir ca 1.700.000, ndr) ai villaggi d'origine o verso altri luoghi d'insediamento. Un percorso tutt'altro che facile: la vera sfida è ricostruire il tessuto sociale della comunità, distrutto dalla vita nei campi. Ma anche fornire ai più giovani (che da sempre vivono nei campi, in una logica di pura assistenza) le conoscenze fondamentali per coltivare un campo o avviare un'attività lavorativa. "Tra i tanti temi aperti, uno dei più gravi è il problema della terra. Dopo tanti anni di guerra è difficile stabilirne la proprietà", spiega Mariella Enoc, vicepresidente di fondazione Cariplo. All'interno di questo progetto, si è inserita l'attività di Fotografi senza frontiere, che hanno insegnato a una ventina di ragazzi del campo profughi di Kalongo a raccontare la realtà attraverso una macchina fotografica. Olga Ayugi ha 18 anni e indica uno degli scatti che ha realizzato: mostra un bambino intento ad appallottolare del fango per costruire una capanna. "Ha perso sua madre durante la guerra -racconta Olga- e per vivere deve svolgere piccole attività come questa. Non ha trovato nessuno che si prenda cura di lui, nel campo il senso di solidarietà viene meno". La mostra "Autoritratto di Kalongo. L'Africa raccontata da gi ovani apprendisti fotografi " è visibile da oggi fino al 15 novembre al Castello Sforzesco di Milano (Cortile della Rocchetta). Il progetto è promosso in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Milano che ha deciso di dedicare buona parte delle proprie attività per l'anno 2011 all'Africa. Scritto da Ilaria Sesana per l'agenzia Redattore Sociale

http://beta.vita.it/news/view/96942

28 ottobre 09

di Emanuela Citterio

AFRICA. Autoritratto di un campo profughi

20 studenti ugandesi raccontano la loro vita a Kalongo L’arte è una promessa di felicità, diceva Stendhal. Olga Okello, sedici anni, ugandese, lo ripete con gli occhi, seminascosti dal cappuccio giallo della sua felpa, mentre illustra la sua opera esposta al Castello Sforzesco di Milano fino al 15 novembre . Trenta scatti fotografici, fra cui il suo, raccontano volti e storie di persone del campo profughi di Kalongo, nel Nord Uganda. Durante un laboratorio fotografico durato un mese, realizzato da “Fotografi senza frontiere” i ragazzi hanno imparato a raccontare la loro realtà attraverso l’obiettivo. Tutte le immagini ritraggono persone. E di ciascuna Olga può dirne la storia. Anzi, non finirebbe mai di raccontarla. Si ferma a lungo davanti all’immagine di una bambina: «Lei è nata nella foresta» spiega, «perché la mamma era stata rapita dai ribelli. Ora sono tornate, ma tutt’e due si comportano in modo strano, a volte la bambina scappa d’improvviso da casa, ha una malattia mentale». Arriva all’immagine che ha realizzato lei, che ritrae una ragazza della sua età con un libro sotto il braccio. «Lei è una mia amica, per questo l’ho fotografata» dice Olga. «Viene con me a scuola. Non ha più i genitori perché sono stati uccisi dai ribelli, non riesce tanto a dedicarsi allo studio perché deve occuparsi anche dei lavori di casa e dei suoi fratelli. È mia amica e per questo l’aiuto e condivido con lei quello che ho». Storie di sofferenza e fatica, eppure le immagini, non si sa come, riescono a restituire una visione di speranza. Più dei reportage pietistici fatti sull’Africa da fotoreporter affermati venuti da altrove. La mostra “Autoritratto di Kalongo. L’Africa raccon tata da giovani apprendisti fotografi” inaugura una serie di iniziative culturali promosse da “Fondazioni4Africa”. Quattro fondazioni di origine bancaria (Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Criparma e Monte dei Paschi di Siena) e 14 tra le principali ong italiane per la prima volta hanno unito le forze per realizzare due progetti in Africa: nel Nord Uganda, a favore degli sfollati e in Senegal e a sostegno delle popolazioni rurali in Senegal. In Uganda a seguire i progetti sul terreno ci sono Amref, Cesvi, Coopi, Avsi, Fondazione Corti e Good Samaritan. In Senegal lavorano in network Acra, Ast, Cespi, Cisv, Coopi e Cospe, ogni ong con le proprie competenze ma in collaborazione con le altre sul progetto. A Milano a sostenere la mostra è anche l’assessorato alla Cultura. «Ci prepariamo per il 2011, che sarà l’anno in cui dedicheremo la gran parte delle nostre attività all’Africa» spiega l’assessore alla cultura Finazzer Flory, «il nostro obiettivo è promuovere la Milano internazionale, che integra etnie diverse a partire dalla cultura e dal lavoro. Questa mostra ci ha convinto che il contributo culturale che arriva dall’Africa è fecondo può aiutarci a conoscere in modo meno emotivo e più articolato questo continente». Olga Okello vuole fare la giornalista. «So che sarà difficile, la mia vita in questo momento è molto instabile. Non ho un padre e dopo la scuola dovrò aiutare mia madre a trovare i soldi per mandare a scuola i miei fratelli più piccoli, ma non abbandono la speranza». Per saperne di più vai sul sito di Fondazioni4africa