Seagram Building e Grattacielo Pirelli
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5/28/2018 Seagram Building e Grattacielo Pirelli
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1Politecnico di TorinoCorso interfacolt di architettura
Atelier composizione e storia del progetto: Smart workinggood livingDocenti: Rachele Michinelli (Composizione e progetto)Michela Comba (Storia e progetto)
Studente: Mauro Fontana194688
PAPER FINALE
La qualit urbana e gli spazi del lavoro nello sviluppo economico
TEMA 3: ANNI CINQUANTA: SOM E IL MODELLO DAYLIGHT.Rockfeller Center a New York, Equitable Building a Buffalo, Lever House a New York, Torre Pirelli a Milano
Larchitettura sempre la volont di un epoca tradotta in spazio, nientaltro.
Mies van der Rohe
SEAGRAM BULDING
committenteHoseph E. Seagram & Co
progettoLudwig Mies van der Rohe
consulenza strutture:Severud-Elstad e Krueger
localizzazione375 Park Avenue / 52nd Street e53rd Street, New York, USAdati dimensionali
altezza 159,9 metripiani 38
cronologia
1954: progetto1855-1958: realizzazione1988: denominazione ad Architectural Landmark
GRATTACIELO PIRELLI
committentePirelli
progettoGio Ponti
consulenza strutturePier Luigi Nervi
localizzazione Piazza Duca DAosta, Milano,
Italiadati dimensionali
altezza 127,1 metripiani 38
cronologia
19561960: realizzazione1978: acquisto da parte della Regione Lombardia
2002: incidente aereo2003-2004: lavori di restauro
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Tra New York e Milano: il modello daylight
Dopo la seconda guerra mondiale, lo scenario socio-economico-culturale si modifica: sono i rigogliosi anni50 e 60, gli anni in cui molti paesi, tra cui gli Stati Uniti e lItalia, vedono una rinascita che non investe
solo il fattore economico, ma anche quello sociale e culturale. Si parla di anni del benessere: i salari
aumentano e la disoccupazione diminuisce. Nelle case entrano oggetti fino a quel momento sconosciuti e
considerati addirittura fantascientifici; cambia il modo di spostarsi nelle citt (nascono le utilitarie, i
motoscooter. Con la trasformazione dei valori economici e delle condizioni ambientali, la sede del terziario
si modifica, riflettendo quasi con immediatezza i principali cambiamenti della societ. Nellepoca del boom
economico, il modello architettonico di riferimento, che prevale anche nella maggior parte dei paesieuropei, in unottica di standardizzazione degli spazi, dei componenti edilizi e dei procedimenti costruttivi,
la torre americana per uffici. E lo studio SOM (Skidmore, Owings e Merrill) a dare alledificio per uffici
a torre un riferimento, conosciuto come modello daylight. Condizione principale della trasformazione
delledificio per uffici limpiego dellascensore, tanto da far divenire questa generazione di edifici come
elevator building. La separazione delle tre funzioni tradizionali del muro esterno (sostegno, tamponatura,
isolamento), porta anche ad un notevole uso del curtain wallche, oltre che esser simbolo standardizzato
della riduzione formale dellarchitettura, da leggerezza alledificio e permette lilluminazione con luce
naturale degli ambienti. Gli edifici per uffici del secondo dopoguerra, inoltre, segnano laffermazione delle
grandi corporate multinazionali che progressivamente vanno a sostituire il singolo eroe capitalista.
Nascono cos, da fattori prettamente sociali ed economici, nuovi modi di concepire larchitettura, che
faranno nascere capolavori dellarchitettura moderna, come il Seagram Building di New York e il
Grattacielo Pirellidi Milano.
I committenti e gli architettiUno dei documenti pi preziosi per la ricostruzione della vicenda del Seagram Building una lunga lettera1
inviata da Phyllis Bronfman Lambert al padre e committente Samuel Bronfman (magnate daffari e
filantropo, 1889-971) in cui, indignata per la proposta progettuale fatta dagli architetti Pereira & Luckman,
esorta il padre ad immaginare un edificio che esprima al meglio la societ in cui vivi e
contemporaneamente, la tua speranza di migliorare questa societ . Phyllis invita il padre a riflettere
riguardo alla responsabilit legata alledificio che costruir,per chi ci abiter e per New York come al resto
del mondo. La ricerca della famiglia Bronfman, di un artistache possa realizzare una grandiosa architettura
degna dei tempi, cerca di seguire le orme della famiglia Medici e dei magnifici monumenti che fecero
1Phyllis Bronfman Lambert scrive da Parigi boiling with furyal dearest daddy, lettera datata 28 giugno 1954
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erigere. La loro attenzione si rivolge cos ad uno dei contemporanei maestri dellarchitettura che possa
realizzare un edificio nobile che dia piacere alla gente e alla societ democratica. Si cerca un artistache
realizzi un edificio per uffici che perda di anonimato, ma che anzi sia pi vicino alla scala umana. Viene
cos istituito un ufficio a tre, composto da Mies van der Rohe, Phyllis Lambert e da Philip Jonhson, che
supporter la vicenda per quanto riguarda gli aspetti logistici del cantiere.
La collaborazione tra Phyllis Bronfman e Mies van der Rohe arrivata ad una comprensione della loro
epoca tale da esser riusciti a trasformare, come si legge sulle riviste del tempo, la tecnologia in poesia.2
La stretta collaborazione tra architetto e committente sta alla base di ogni opera architettonica. Nel 1950
Alberto Pirelli, presidente dellomonima societ, decise di costruire un nuovo polo direzionale in cui
trasferire la sede dellazienda. Tra le possibili aree, venne scelto lisolato di piazzale Duca dAosta, in cui
gi sorgevano vecchi stabilimenti della Brusada di propriet della Pirelli. Inoltre, per tale area vi erano
imposti pochi vincoli architettonici. Nonostante ci, la vicenda risulta essere cos complessa tanto da far
passare sei anni dallidea del nuovo centro direzionale alla posa della prima pietra, avvenuta il 12 luglio
1956. Complicazioni a parte, la collaborazione tra la Pirelli e Gio Ponti ha prodotto un edificio ancora oggi
recepito come moderno per diversi aspetti. Lo stesso Ponti, parlando del suo grattacielo, amava citare
Picasso: quando si giovani si giovani per sempre, e il Grattacielo Pirelli giovane da oltre
cinquantanni. 3
2Dove la tecnologia raggiunge il limite delle proprie possibilit, si trasforma in architettura. L. Mies van der Rohe,Architecture and technology, in Arts and Architecture, n. 10, 19503Monica Colombo (a cura di),I maestri dellarchitettura. GioPonti, Hachette Fascicoli, Milano, 2009
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La scala urbana
La vicenda del Seagram si inserisce nella radicale trasformazione che investe Park Avenue. In un periodo
di tempo sorprendentemente rapido si costruisce una vera e propria arteria di grattacieli per uffici, un nuovo
polo a carattere direzionale che dovr ospitare i quartieri generali delle maggiori societ in seguito alla
ripresa economica.
Ci che distingue il Seagram Building larretramento il fronte principale di 27 metri dallallineamento
edilizio, una cosa inaspettata per New York, in un periodo in cui, a causa dellelevato costo della superficie
fondiaria, si cerca di sfruttare al massimo i lotti. Nonostante ci, Mr. Bronfman accetta subito tale proposta,in virt del prestigio di rappresentanza che avrebbe dato allazienda. Viene cos creata uno spazio aperto
che costituisce una vera e propria piazza progettata in armonia con il grattacielo e divenuta oggi
frequentatissimo luogo di incontro.
Il grattacielo Pirelli sorge nei pressi della Stazione Centrale di Milano, sullarea delledificio della
Brusada, inserendosi in modo vitale nello sviluppo di una grande e moderna citt come Milano. Ledificio
non si trova al piano strada, ma raggiungibile attraverso una rampa che come un ponte gettato in mezzo
al verde fra la strada e la parte sopraelevata del piazzale.
4
La torre, per, non parte dal piazzale sopraelevato, in quanto sarebbe stato un errore di espressione progettare un elemento massiccio su di uno spalto
massiccio. Esso, invece, sorge dietro e sotto il piazzale, separato da un sorta di trincea atta a illuminare i
locali inferiori della torre e del piazzale.La torre sorge come un albero radicato nel suo terreno.5
Due edifici che, nonostante le loro dimensioni, si inseriscono in modo organico nel tessuto urbano di due
citt che vedono in quel periodo la loro massima espansione. Interventi atti non solo alla realizzazione dei
tipici spazi per uffici, ma che vogliono lasciare un segno forte nella citt, un segno indelebile degno di
ammirazione.
4Espressione delledificio Pirelli in costruzione a Milano, in Domus, n316, mar. 1956
5Espressione delledificio Pirelli in costruzione a Milano, in Domus, n316, mar. 1956
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Le piante e lorganizzazione degli spazi
Ledificio di Pak Avenue diventato il culmine di un
ideale di architettura e di perfezione che, anche se imitata
innumerevoli volte, mai stata eguagliata.
Sulla base dei tipi di spazi che occorrevano allazienda,
Mies van der Rohe stabil le dimensioni di un modulo
base con il quale organizzare lintero edificio, altezza del
grattacielo compresa.Nonostante limpressione generale sia di una unit
geometrica, le piante mostrano una verit pi complessa.
Si tratta di due geometrie a T congiunte. Ai quattro piani
inferiori la torre arretra in un bocco che occupa lintera
larghezza del lotto. La torre non un semplice prisma a
base rettangolare, ma contiene una risega posteriore di
proporzione 3:1, anche detta bay spine, che funga dacollegamento con il volume a sei piani. Sopra questo
blocco, il corpo centrale, continua in altezza fino al
decimo piano formando invece una T rovesciata.
La torre ha una pianta rettangolare di proporzioni 5:3,
disposta parallelamente alla Avenue. Il piano tipo della torre, a partire dal decimo piano, presenta un corpo
centrale contenente i collegamenti verticali ed i servizi, per consentire lilluminazione totale degli ambienti
lavorativi.
Per quanto riguarda la sistemazione degli
spazi interni, a causa dei pilastri e del blocco
scale-ascensori, sono possibili solamente
due organizzazioni: unorganizzazione
cellulare lungo il perimetro oppure
unorganizzazione open plan. Viene
utilizzato, sia per la planimetria che per il
controsoffitto, un modulo di 142 cm.
Seagram Building.Pianta dei piani tipo dei livelli
intermedi (dal primo al quarto piano) e della torre (daldecimo piano).
Planimetria del decimo piano, in Eric Peter Nash e Norman Mc Grath,
Manhattan Skyscraper, Princeton Architectural Press, 2005, p. 106.
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Nel concepire la pianta del
grattacielo Pirelli, Gio Ponti
segue un percorso progettuale
che lo porter verso la pianta a
lente e la forma finita. stata
raggiunta una semplicit che
riguarda non solo la struttura, ma
principalmente le piante, per la disposizione esatta degli spazi e dei servizi, e per lassenza di spazio
inutilizzabile. La semplicit discerne dallelasticit di divisione dello spazio, attuabile in tutti i sensi con
pareti mobili corrispondenti ad una trama predisposta di modulo di 95 cm.
Gio Ponti parla di onore al lavoro. Questo un risultato progettistico-tecnico di spazio dato alla agevolezza
del lavoro, e non sfruttamento di spazio per addensarvi il lavoro. Nel palazzo Pirelli lo spazio stato
calcolato con grande larghezza perch il lavoro si potesse svolgere con agio, e perch oltre tutte le pi
moderne attrezzature tecniche per lo svolgersi del lavoro, esso avesse anche tutte le provvidenze di
comodit e di igiene per chi lavora.
Le tre piante in basso, del 1, del 15 e del 30 piano, sono lemblema della torre, in quanto rappresentano
lo splendido connubio che avviene fra architettura e struttura. Le pilastrate sono larghe due metri alla base
e trenta centimetri in alto. Fra le strutture portanti vi sono campate libere di 13 metri agli estremi ed una
centrale di 24 metri. La rastremazione
della pianta, e quindi degli spazi dedicati
alla circolazione, verso gli estremi
corrisponde funzionalmente al diminuire
del traffico interno, ed questo particolare
che da alledificio una forma senza
precedenti. Al centro della pianta sono
disposte le torri ascensori, mentre delle
due estremit le scale.
Lo spazio libero ottenuto permette,
attraverso il modulo di 95 cm, un ordine
che permette di avere, anche su uno stesso
piano, sia uffici cellulari che open space.
Planimetria del primo, quindicesimo e trentesimo piano, in
Grattacielo Pirelli, Paolo Cevini, Nis, 1996
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Gli arredi
Come si potuto notare, larchitettura di Mies punta molto sulla rappresentativit e Mies presto molta
attenzione anche agli arredi previsti per i suoi spazi. Negli edifici e negli arredi da lui progettati la
proporzione premessa della bellezza e dellarmonia, mentre luomo ne la misura.6Per comprendere
bene questa ricerca della bellezza e dellarmonia, basti pensare al fatto che Mies, nel progettare gli oscuranti
delle finestre, prevede solo tre modalit di apertura:
completamente aperta, completamente chiusa o a met.
Lintento quello di un controllo totale dellimmagine
delledificio, che appunto non seve solo passare per il suo
aspetto esteriore, ma anche negli allestimenti interni.
Per quanto riguarda larredamento, si nota subito come il
presupposto di Mies fosse il concepire la forma come
risultato delloperare della tecnica. Notevole successo
ebbero i mobili tubolari in acciaio, elogiati per la
notevole resistenza e solidit nonostante il loro pesoesiguo. Presente negli arredi del Seagram Building anche
licona del disegno industriale prodotto dal movimento
moderno, la poltrona Barcellona, che con la sua semplice
eleganza incarna il celebre motto di Mies van der Rohe
Less is more. Anche lo stesso Mr. Lambert si dimostra
molto attento ai particolari per gli arredi. Infatti, durante il periodo di costruzione, egli stesso comincia ad
acquistare opere darte di pregio, come ad esempio quadri di Pablo Picasso(1881-1973) e dello sculture di
Constantin Brancusi (1876-1957). Ancora oggi,
lelegante ristorante Four Seasons, conserva gli
arredi e gli allestimenti del maestro Mies van der
Rohe, oltre che il quadro Le Tricorne di Picasso.
Ledificio di Mies van der Rohe ormai, oltre che
un pezzo di storia, un pezzo di New York.
6WERNER BLASER,Ludwig Mies van der Rohe. Gli arredi e gli spazi, Electa, Milano, 2008
Foto di ufficio dirigenziale, in Brooks Pfeiffer,Mies van
der Rohe at work, London, Phaidon, 1974
Un angolo della hall del ristorante (Poltrona
Barcellona, puff Barcellona, tavolo Barcellona)
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Gli arredi per gli uffici, in questo periodo, sono visti dagli italiani per porre insieme le esigenze funzionali
con i requisiti di efficienza e modernit di immagine. Tutto disegnato secondo quello che viene definito
standard Pirelli, in cui la struttura architettonica a dettare la geometria degli spazi: Pi che di
arredamento, nel caso del Centro Pirelli dobbiamo parlare di una progettazione degli interni in relazione
e in continuit con larchitettura.
Gli arredi originali del Grattacielo Pirelli, di propria o di diversa mano (Saarinen, Nagashima, Albini e
altri), scelti fra le maggiori produzioni internazionali ed italiane (Knoll International e Arflex per sedie e
poltrone, Rima e altre ditte per tavoli e scrivanie, Pozzi per i circa trecento apparecchi sanitari in ceramica
e materie plastiche messi in opera), sono stati, pochi decenni dopo la costruzione, irrimediabilmente
asportati e dispersi. Vennero progettati due tipi di tavoli: una versione per gli impiegati, con un piano da m
0,75x1,50 finito in linoleum e bordato con profilo di alluminio, e una versione per dirigenti, con un piano
da 0,85x1,90, questo pure bordato di alluminio ma finito in legno naturale.
Struttura a elementi scatolari di acciaio, piani di lavoro, cassettiere e cassetti di vario tipo in lamiera
smaltata, eventuale supporto laterale per macchina da scrivere, tutto studiato per una facile scomponibilit
ai fine del trasporto e del magazzinaggio.
Scrivania per dirigenti, in Gio Ponti. Interni oggetti
disegni, Laura Falconi, Electa, 2004
Scrivani per impiegati, in Grattacielo Pirelli, Paolo
Cevini, Nis, 1996
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Bibliografia
IMMA FORINO, Uffici. Interni arredi oggetti, Einaudi, Torino, 2011
MONOGRAFIE
PAOLO CEVINI, Grattacielo Pirelli, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1996 LAURA FALCONI, Gio Ponti. Interni oggetti disegni. 1920-1976, Electa, Milano, 2004 EZRA STOLLER, The Seagram Building / photographs by Ezra Stoller; introduction by Franz
Schulze, Princeton Architectural Press, New York, 1999
JEAN-LOUIS COHEN,Ludwig Mies van der Rohe, Hazan, Parigi, 1994 WERNER BLASER,Ludwig Mies van der Rohe. Gli arredi e gli spazi, Electa, Milano, 2008
PERIODICI
Espressione delledificio Pirelli in costruzione a Milano, in Domus, n316, mar. 1956 Nuova sede Pirelli: forma e struttura tipica delle Piante, in Rivista Pirelli, n3, giu. 1955