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Giornalino d’Istituto Anno VIII numero 2 febbraio 2020 SE QUESTO È UN UOMO Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi PER NON DIMENTICARE Sono una mamma scelta quasi per caso per accompagnare i nostri ragazzi all’incontro “La testimonianza agli studenti” della Se- natrice Liliana Segre. Una donna straordinaria, dotata di un gran- de carisma. Fu un momento emozionante vederla pas- sare vicino, quasi a sfiorarla. Quando poi si sedette e iniziò a raccontare con tale tra- sporto, immersa nei suoi ricordi di ragazza, nella sala calò un silenzio surreale. E come le pagine di un libro di storia vissu- ta sulla sua pelle, io la ascoltai con il cuore e con la mente, quasi ad occhi chiusi, re- spirando lentamente, lasciando scorrere le mille emozioni che mi assalivano. Emozionanti i momenti nei quali si rivolse ai ragazzi, cercandoli con lo sguardo come se volesse incrociare il loro ad uno ad uno, esortandoli ad essere forti nelle difficoltà, a farsi strada nella vita, a non essere com- patiti e sostenuti sempre dai genitori, poi- ché risiede proprio nella giovinezza la vera

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Giornalino d’Istituto Anno VIII numero 2 febbraio 2020

SE QUESTO È UN UOMO

Voi che vivete sicurinelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un si o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuorestando in casa andando per via,coricandovi, alzandovi.Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

PER NON DIMENTICARESono una mamma scelta quasi per caso per accompagnare i nostri ragazzi all’incontro “La testimonianza agli studenti” della Se-natrice Liliana Segre.Una donna straordinaria, dotata di un gran-de carisma.Fu un momento emozionante vederla pas-sare vicino, quasi a sfiorarla. Quando poi si sedette e iniziò a raccontare con tale tra-sporto, immersa nei suoi ricordi di ragazza, nella sala calò un silenzio surreale. E come le pagine di un libro di storia vissu-ta sulla sua pelle, io la ascoltai con il cuore e con la mente, quasi ad occhi chiusi, re-spirando lentamente, lasciando scorrere le mille emozioni che mi assalivano.Emozionanti i momenti nei quali si rivolse ai ragazzi, cercandoli con lo sguardo come se volesse incrociare il loro ad uno ad uno, esortandoli ad essere forti nelle difficoltà, a farsi strada nella vita, a non essere com-patiti e sostenuti sempre dai genitori, poi-ché risiede proprio nella giovinezza la vera

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forza del cambiamento per lottare contro l’indifferenza e i soprusi.Li esortava a diventare da vittime di bullismo a vincenti, denunciando la violenza subita. Perché chi fa il bullo in realtà è il perden-te, poiché chi non rispetta l’identità altrui è privo di ogni valore umano e figlio dell’odio, destinato così ad una vita infelice: è il bullo quello da curare e non la vittima!Lei, una ragazza di quattordici anni, in un luogo in cui l’umanità cessò di esistere, la sua voglia di vivere vinse sull’odio e sulla vendetta, per diventare quella donna libera e quella donna di pace che è adesso.E’ nostro dovere trasmettere e divulgare perché tutto questo non possa più accadere.Per me è stato un privilegio poterla ascolta-re e la porterò per sempre nel cuore.

Milano 20 Gennaio 2020

Zambon Alessandra

LILIANA SEGRE “UNA GAMBA DAVANTI ALL’ALTRA…

HO SCELTO LA VITA”Nella giornata del 20 gennaio 2020, noi studenti delle classi 5^I e 5^F dell’Istituto Alberini di Treviso ci siamo recati presso il teatro degli Arcimboldi di Milano, dove ab-biamo avuto l’onore e la possibilità di ascol-tare direttamente la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre, una delle ul-time sopravvissute all’Olocausto dei campi di sterminio di Auschwitz.Tale esperienza ha avuto lo scopo di appro-fondire la terribile storia dell’antisemiti-smo, che durante il nazismo ebbe il suo api-ce, ma ci ha fatto scoprire e rendere conto che l’antisemitismo e il razzismo sono an-cora vivi e presenti nella società odierna, pronti a riaffiorare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, soprattutto laddove vi sia l’indifferenza degli altri.Nella seconda parte della giornata, accom-pagnati da una guida di origine ebraica, abbiamo visitato il Memoriale della Shoah,

dove abbiamo visto un enorme schermo con impressi 250 nomi che comprendevano tutti i deportati da Milano verso i campi di con-centramento; di questi, solo 22 persone hanno avuto la fortuna di tornare e soprav-vivere. Infine, un’ultima esperienza toccante è stata quella di immedesimarci nella terri-bile esperienza di salire sui vagoni originali usati durante le deportazioni.Grazie al Comitato genitori, a tutta la Diri-genza e alla Provincia che ci hanno permes-so di vivere questa occasione unica. Come ci ha chiesto Liliana Segre, cercheremo di essere noi testimoni viventi della storia passata, affinché l’indifferenza degli uomi-ni non permetta, oggi e in futuro, che simili tragedie possano essere perpetuate nuova-mente.

Classe 5^ I

Di seguito pubblichiamo le lettere che ab-biamo realizzato in classe e che abbiamo avuto l’onore di consegnare alla signora Segre:

Egregia Senatrice Liliana Segre,siamo gli studenti della classe 5I dell’Isti-tuto alberghiero “Massimo Alberini” di Tre-viso. Siamo lieti e onorati di essere presenti oggi e poter assistere, in prima persona, al racconto della profonda e toccante testi-monianza di una delle poche sopravvissu-te alla Shoah, testimonianza che, data la nostra giovane età, forse non riusciamo a comprendere fino in fondo e possiamo solo provare ad immaginare.In più occasioni ci siamo imbattuti nelle sue in-terviste e abbiamo avuto modo di seguire le ulti-me vicende politiche che l’hanno coinvolta; per questo vogliamo cogliere l’occasione di questo incontro con lei per poterle trasmettere anche noi, nel nostro piccolo, un messaggio positivo e di vicinanza, in grado di dimostrarle che ciò che ha vissuto l’ha resa la donna che è ora. Abbiamo provato ad immedesimarci, attra-verso le sue parole, nella vita di una ragaz-zina di 13 anni, spensierata, felice e amata,

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catapultata d’un tratto in una realtà terribi-le: espulsa da scuola perché ebrea, emargi-nata e abbandonata da amici e conoscenti, non sostenuta nemmeno dall’insegnante che fa appello alle leggi razziali, rinchiusa in un orribile vagone di uno di quei troppi treni, con tanti altri innocenti come lei e un viag-gio verso l’ignoto tra i pianti, le urla, il si-lenzio, la fame, il freddo, la paura, la rabbia per le ingiustizie subite nei lager pianificati a tavolino con lo scopo di uccidere.E poi abbiamo provato ad immaginare i suoi sentimenti: la solitudine per la morte dei propri cari, riconoscere e ripensare all’odo-re dei forni crematori, convivere con il sen-so di colpa, i ricordi e quel numero, 75190, tatuato sulla pelle.Le sembrerà superficiale leggere queste parole da dei ragazzi giovani e spensierati come noi, per la maggior parte ancora privi di pensieri e ricordi dolorosi; e forse è pro-prio per l’assenza di lezioni così importanti nella vita delle attuali generazioni che mol-

te, anzi, troppe persone, intraprendano le vie dell’ignoranza e dell’indifferenza, come quegli individui che hanno abusato della li-bertà di espressione per esporre pensieri di dissenso, offesa e discriminazione nei suoi confronti e nei confronti della strada che ha scelto di percorrere per l’istituzione di una commissione contro l’odio, l’intolle-ranza e l’antisemitismo.Nonostante, infatti, ciò che lei e milioni di persone avete subito venga riconosciuto come massimo degrado della società umana, ancora oggi, purtroppo, chiudiamo gli oc-chi di fronte alle ingiustizie che accadono ogni giorno. Ci sono ancora diversi gruppi di persone che supportano l’odio razziale ferendo e discriminando delle persone in-nocenti, colpevoli solo di appartenere ad un gruppo sociale o professare una certa religione.Attualmente ci sono, inoltre, guerre silenzio-se, di cui poco si parla, attentati, situazio-ni di tensione internazionale che potrebbero

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provocare nuovi e pericolosi conflitti, per-sone costrette a fuggire dal proprio paese, a emigrare verso la salvezza, per poter spe-rare in un futuro migliore, che troppo spes-so, però, si infrange e trova la morte nelle acque del Mediterraneo.Ci risulta quindi naturale, ma allo stesso tempo sconfortante, essere d’accordo con lei nel notare come milioni di storie come la sua rischino di cadere nell’oblio, nel dimen-ticatoio dell’ignoranza e dell’indifferenza; molti episodi attuali, anche fra quelli che abbiamo menzionato, sono un campanello d’allarme, che ci fa percepire che quell’anti-co odio da lei subito non è mai stato sepolto e la tragedia da lei vissuta è molto più attua-le e vicina di quello che si può immaginare. Ciò che è veramente terribile, è che un po’ alla volta ci stiamo abituando all’indif-ferenza, per cui è lodevole l’impegno che mette per sensibilizzare noi giovani e le ge-nerazioni future affinché nessuna persona possa passare ciò che ha dovuto subire lei. Siamo rimasti colpiti dalla sua forza di vo-lontà e di riscatto nel raccontarci la realtà di quel mondo disumano; anche se gli anni passano, i suoi ricordi sono molto precisi e vividi nella memoria, testimonianza delle

crudeltà da lei subite. Per questi motivi crediamo nella forza del-la sue parole, pronte a diventare un seme in grado di far crescere nelle nostre coscienze la consapevolezza più matura e concreta di ciò che è stato, imparando ad apprezzare ciò che abbiamo, a diventare testimoni della sua e della nostra storia, a maturare l’importan-za di fare delle scelte, anche nella società di oggi, con la consapevolezza che non possia-mo più girarci dall’altra parte.La ringraziamo per aver letto le nostre pa-role e ancora di più per il tempo dedicato all’incontro con noi giovani, cosicché tutto ciò che è accaduto non sia dimenticato, MAI.Concludiamo infine queste nostre parole con un pensiero che vuole essere di confor-to e in grado di lasciarle un buon ricordo della nostra generazione, promettendole meno indifferenza e più responsabilità ci-vile e umana, proprio per dimostrarle che il dolore da lei vissuto, è servito a renderla oggi una maestra di vita.Le porgiamo i nostri più affettuosi saluti e ringraziamenti.

La classe 5^ IA dell’Istituto Alberghiero “Massimo Alberini” di Treviso

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Gentilissima Sig.ra Liliana Segre,prima di tutto vorremmo ringraziarLa per continuare a rendere viva la memoria di quanto è accaduto nel nostro Paese a causa dell’applicazione delle leggi razziali e del-la conseguente deportazione nei campi di sterminio.La Sua testimonianza è preziosissima per-ché la storia dovrebbe insegnarci a non ri-petere mai più gli errori del passato, invece noi siamo a conoscenza che nel mondo ci sono ancora persone perseguitate a causa della loro razza, o del loro credo religioso o orientamento politico e, molto spesso, non abbiamo la piena consapevolezza della gra-vità di questi fatti che accadono per l’indif-ferenza e l’egocentrismo delle persone.I nostri Costituenti, memori delle atrocità commesse negli anni precedenti, nel redi-gere la Carta fondamentale dell’ordinamen-to hanno messo tra i principi fondamentali l’art. 3 della Costituzione:“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza di-stinzione di sesso, di razza, di lingua, di re-ligione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipa-zione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”Attraverso il dono della Sua testimonianza riceviamo un aiuto nel nostro percorso di crescita come cittadini e nella maturazio-ne della consapevolezza che la diversità sia una ricchezza per tutti.Nel cercare informazioni relative alla Sua storia e all’Olocausto siamo rimasti emo-tivamente molto coinvolti ed emozionati; riteniamo che solo chi ha vissuto in prima persona certi eventi possa trasmettere le atrocità di quei momenti.Il Giorno della Memoria ci porta ogni anno a confrontarci con il lato più oscuro dell’uo-mo ma dovremmo ricordarci ogni giorno di

BEBRAS DELL’INFORMATICA - 2019/20

Per la categoria Te-raBebras: COMPLI-MENTI AGLI STU-DENTI DELLA 2E che hanno superato il 97,8% delle squadre partecipanti in Ita-lia alla gara.

Per la categoria Pe-taBebras: COMPLI-MENTI AGLI STU-DENTI DELLE classi

4B e 3G che hanno superato il 47,2% delle squadre partecipanti in Italia alla gara.

Il giorno 11 novembre 2019, nell’ambito delle attività proposte dal Dipartimento di Matematica e dal Laboratorio TIC, si è svol-to il concorso “Bebras”.

Il concorso, organizzato in Italia dal labo-ratorio ALaDDIn del Dipartimento di In-formatica dell’Università degli Studi di Mi-lano, ha avuto come finalità la diffusione di un approccio computazionale al problem solving e la valorizzazione degli allievi più meritevoli in matematica. Il concorso ha vi-sto la partecipazione di 50 nazioni.La gara, non competitiva, ha coinvolto 6 squadre nella categoria TeraBebras (primo biennio) e 10 squadre nella categoria Peta-Bebras (secondo biennio), formate ciascuna da 4 studenti, per un totale di 16 squadre e 64 studenti.

quanto è accaduto per sviluppare la parte migliore di noi, quella che ci rende più uma-ni e impegnarci attivamente perché tutti possano realizzarsi pienamente nel rispetto reciproco.Cordiali saluti

La classe 5^ F dell’Istituto Alberghiero “Massimo Alberini” di Treviso

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A livello nazionale, le squadre partecipanti alla gara nella giornata dell’11 novembre nella categoria TeraBebras sono state 2072, mentre nella categoria PetaBebras 1481.I risultati della gara sono:

Categoria Nome di Battaglia Posizione Istituto Posizione nazionaleTera 2E 1 25Tera 2L 2 225Tera 2C 3 654Tera 2B 4 1070Tera 2H 4 1070Tera 2G 5 1700

Peta 4B 1 702Peta 3G 1 702Peta 4A 2 879Peta 3D 3 921Peta 3F 4 1014Peta 3A 5 1074Peta 4F 5 1074Peta 4D 6 1224Peta 4H 6 1224Peta 4L 7 1396

COMPLIMENTI A TUTTE LE SQUADRE PARTECIPANTI !!!E’ il quarto anno che il nostro istituto par-tecipa alla gara ed anche quest’anno i ra-gazzi hanno partecipato con entusiasmo ed impegno. Ecco alcune delle loro impressioni: “E’ stata un’esperienza per me nuova e sono stata felice di aver potuto partecipare. Mi sono divertita ed ho gareggiato volentieri. Io e la mia squadra durante il concorso ab-biamo collaborato. (…) E’ stata un’attività a cui sinceramente parteciperei i prossimi anni.” Puppinato Giulia 2L“Abbiamo partecipato al concorso Bebras ed è stato davvero divertente ed istrutti-vo! Era la prima volta che la nostra classe partecipava a un Concorso Internazionale sulla Matematica e sulla Logica ed appena saputo che eravamo stati scelti noi 4 per parteciparvi, in rappresentanza della clas-se, ne siamo stati molto felici ed orgogliosi, anche se eravamo un po’ in ansia. I quesiti

ci sono sembrati un po’ difficili, ma insieme siamo riusciti a trovare una soluzione a tutti, anche se a volte con qualche incomprensione che poi naturalmente abbiamo appianato.” 2E“Fin da piccola ho amato la matematica, più che studio per me è un gioco. (…) Parteci-pare alla gara è stato bello e interessante. Abbiamo cercato di trovare le risposte cor-rette ed ho capito che collaborare è la cosa più importante, ognuno di noi ha diverse idee e modi di svolgere un quesito.” Jiang Xin Yu 3F“La matematica è uno strumento internazio-nale con il quale le persone sono in grado di esprimersi. Uno sguardo, una parola, un gesto …. tutte manifestazioni fraintendibi-li, mentre la matematica darà quasi sempre una soluzione esatta. La vita di tutti i gior-ni è matematica: dai passi che fai la mattina mentre corri a prendere l’autobus, sperando di non averlo perso per l’ennesima volta, al veloce calcolo che fai nella tua mente men-tre aspetti il resto di quel caffè preso al bar,

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controllando che sia esatto. Dal numero di volte che provi e riprovi a farti un’acconcia-tura pressoché decente, alla somma dei voti per poi fare la media di quella materia in cui proprio non riesci ad ottenere un buon risultato. Dalla parabola che crei lancian-do un pallone da basket nel canestro, all’e-quazione che ti ritorna utile quando devi controllare a quanto ammonta lo sconto di quelle scarpe che volevi da tanto. Il Bebras serve anche a unire quelle poche persone a cui piace davvero la matematica, per un motivo o per un altro, e comunque serve per metterti alla prova, una specie di sfida contro te stesso. Non è competitivo e non si vince nulla, se non un attestato di par-tecipazione e un credito scolastico, ma è comunque una grande soddisfazione sape-re di essere uno dei quattro della classe ad essere stata scelta per rappresentare l’in-tera scuola. Molte persone sottovalutano l’alberghiero, ma anche noi facciamo mate-matica, e come nelle altre scuole c’è a chi piace e a chi no: il fatto di confrontarsi con altre scuole, magari in cui la matematica è una materia a cui è data maggiore impor-tanza, ti dà in ogni caso un po’ di carica e la speranza di poter dimostrare che tu, il tuo gruppo, la tua classe e la tua scuola valete più di quanto molti si aspettano”.

Manuela Pesce - cl. 3^ F

…E ADESSO PROVATE A GIOCARE CON NOI!

QUESITO ITALIANONell’arcipelago di Kastoria c’è una regola molto semplice: si costruisce un ponte tra due isole solo se la somma delle loro popo-lazioni è maggiore di un numero prefissato scelto dalla Regina di Kastoria. I numeri nella figura indicano le popolazio-ni di ogni isola.Che numero ha scelto la Regina? _________

QUESITO SVIZZEROIn pizzeria c’è un piccolo forno, dentro cui lo chef può mettere solo poche cose per vol-ta. La tabella mostra i tempi di cottura e la parte del forno occupata.Nella pizzeria si susseguono molti ordi-ni. Lo chef deve pianificare attentamente i tempi di cottura per servire i clienti il più rapidamente possibile.Calzoni e pizze possono essere infornati in qualsiasi ordine ma i tempi di cottura vanno rispettati.

Come fare per cuocere una pizza piccola, due grandi e quattro calzoni nel minor tem-po possibile?Compilate lo schema per indicare, per ogni alimento, il momento in cui iniziare la cottura.

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Siete curiosi di conoscere le soluzioni? Al prossimo numero!!!

INTERVISTA A ELENA LAVEZZI, LA REGINA DELLE STARTUP

1) Cos’è per lei una startup?Una startup è una realtà imprenditoria-le all’inizio del suo percorso; di solito per startup si intende una realtà che opera con il settore della tecnologia e dell’innovazio-ne. Una startup è una realtà che parte da zero, quando poi conferma la validità del suo prodotto, del suo modello di business ed inizia ad aprire altri mercati, diventa una scaleup.

2) Un esempio di una sua startup?Io non sono una fondatrice di nessuna star-tup, ma sono la dipendente di realtà che da startup sono diventate scaleup; lavoro adesso per Revolut, ma ho lavorato anche per Uber, ad esempio.

3) Cos’ha imparato lavorando nelle startup?Bisogna essere molto flessibili e predispo-sti al rischio, molto motivati, ambiziosi e con una attitudine a creare le cose da zero.

4) Quali sono le sfide che incontra ogni giorno nel suo lavoro?Beh, tantissime! Innanzitutto racconta-re alle persone che cos’è l’azienda per cui lavoro, per convincerle a provare i pro-dotti innovativi. Un’altra sfida è quella di dedicarsi a colmare le conoscenze di base

dell’ambito specifico per cui si lavora, che spesso vengono date per scontate ma non è così: è necessario fare questo per rilanciare i prodotti e migliorarsi continuamente.

5) Cosa consiglieresti ad una ragazza che vuole avvicinarsi al tuo mondo?Di farlo assolutamente: c’è tantissimo spa-zio di crescita e tantissime opportunità; di non avere paura, non sono mondi dove lavo-rano solo maschi, ma anzi c’è molto diversi-ty, c’è lo spazio per una ragazza giovane di buttarsi e far carriera se se lo merita; sono ambienti di lavoro, quelli in cui lavoro io, molto meritocratici, dove chi fa bene viene premiato e ha delle opportunità.

6) Lei che è giovanissima, come vive que-sta esperienza?Io questa carriera l’ho tanto desiderata, la faccio da tanti anni con un percorso che ho costruito passo dopo passo, con tanta de-dizione, tanta volontà, tanto entusiasmo, tanta motivazione; ho proprio la passione nel mondo dell’innovazione, della startup,

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della tecnologia e dunque è un percorso che ho tanto voluto, ecco. Se ci si impegna se-riamente i propri sogni si realizzano.

7) Lei a cosa punta?Punto a lavorare sempre per realtà che han-no un impatto su milioni di persone, questo è quello che cerco, ed in questo momento particolare della mia vita punto a fare mol-to bene quest’azienda ed a farla diventare veramente un prodotto mainstream, un pro-dotto di massa, mentre per ora è un pro-dotto per persone che hanno la passione della tecnologia, non è un prodotto che è conosciuto da tutti. È questo il mio obietti-vo, creare un’applicazione per gestire le tue finanze quotidiane, che sia conosciuta da tutti, ovvero Revolut.

CELIACHIA

Il 28 Novembre 2019 presso la nostra scuo-la si è tenuto un corso di formazione rivolto a noi studenti di classe quinta riguardante la celiachia chiamato “Celiachia qb”. Questo progetto è stato presentato dall’associazio-ne AIC.

Che cosa è l’AIC?AIC è un acronimo che sta per Associazione Italiana Celiachia. Nasce nel 1979 su inizia-tiva di alcuni genitori di bambini celiaci in un’epoca in cui era ancora una patologia sconosciuta. Dal 1999 è strutturata in fede-razione ed è presente su tutto il territorio nazionale. Oggi ha raggiunto i 31242 soci. AIC è membro dell’AOECS (Association of European Coeliac Societies).

Che cos’è la celiachia?La celiachia o malattia celiaca è una pato-logia di tipo auto-immunitario di natura sistemica scatenata dall’ingestione di glu-tine. Si manifesta solo nei soggetti gene-ticamente predisposti. Si può sviluppare in ogni fase della vita e colpisce circa l’ 1 % della popolazione mondiale. Se un sogget-to celiaco ingerisce alimenti contenenti glutine si presenta una situazione autoim-munitaria che colpisce il duodeno e i villi intestinali. Nello stomaco la proteina non viene scissa in amminoacidi; quindi il gluti-ne, quando arriva nell’intestino, non viene riconosciuto dall’organismo e attiva gli an-ticorpi transbutali che impediscono il con-tatto della proteina con i villi intestinali. Questi ultimi, di conseguenza, si atrofizzano causando una malformazione del duodeno. Si possono avere diversi sintomi, uno solo, ma anche nessun sintomo evidente. Tutta-via i sintomi più comuni sono:• ritardo nella crescita• anemia • diarrea e meteorismo• malnutrizione• osteoporosi e osteopatia• fratture spontanee• ansia e depressione • epilessia• cardiopatia• dermatite herpetiforme• aborti ripetuti ed infertilità• anoressia nervosa

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• orticaria ricorrente • ipertransaminasemia

Per avere la diagnosi ci si reca dal gastro-enterologo che effettuerà un’analisi ema-toclinica e una gastroscopia con biopsia duodenale. In caso di diagnosi di celiachia si prescrive una dieta senza glutine per-manente e rigorosa. Essa è sufficiente a ripristinare lo stato di salute del paziente a patto che la diagnosi non venga eseguita tardivamente.

Qual è la differenza fra allergia al glutine e celiachia?La celiachia non porta alla morte, ma pro-cura malessere fisico. Il soggetto allergico, con l’ingestione del glutine, può andare in shock anafilattico provocandone, in alcuni casi, anche la morte.

Conoscere questa patologia è fondamentale per rispondere correttamente alle necessi-tà alimentari del cliente. Di conseguenza questa formazione ci sarà utile nel mondo del lavoro per applicare le procedure al fine di una corretta preparazione di un piatto gluten free. Essere formati su questo ar-gomento non è facoltativo ma obbligatorio per garantire ai celiaci una vita normale.

Carniel Alessia e Spricigo Giorgia - cl, 5^ Ee

SÌ, VIAGGIARE… LE FILIPPINE

Uno degli arcipelaghi più affascinan-ti al mondo è, di sicuro, quello delle Filippi-ne, conosciuto per la sua immensa bellez-za, per le spiagge, la cultura e, soprattutto, per la cucina.

COSA VEDERE?Sicuramente la capitale Manila, cele-bre per essere una città in cui l’antico in-contra il moderno. Se siete appassiona-ti d’arte, visiterete senz’altro il vecchio quartiere di Intramuros dove, nonostan-te le distruzioni causate dalla II guerra mon-diale, sopravvivono ancora chiese ed edifici costruiti dagli Spagnoli e, nello sfondo, si posso-no ammirare moderni grattacieli in accia-io e vetro ed enormi shopping center.Nell’arcipelago delle Filippine spicca, in-dubbiamente, l’isola vulcanica di Apo, a sud dell’isola di Negros. Apo e le ac-que che la circondano sono state dichiara-te area paesaggistica protetta e, negli anni, questa è diventata una destinazione rino-mata e ricercata, in particolare, da turi-sti appassionati di immersioni.

COSA MANGIARE?La cucina tipica di queste zone è un mix tra quel-la spagnola, cinese e americana.

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I piatti tipici sono a base di carne che può va-riare dal pollo al bue, ecc… ma, anche, pe-sce appena pescato.Questi piatti invitanti sono per lo più stu-fati di carne o pesce, insaporiti con ver-dure e spezie in abbondanza, ma scordate-vi il sale!!!Oltre a questi piatti appetitosi, è usanza man-giare il balut: un uovo di anatra o di gallina fe-condato e bollito nel suo guscio poco pri-ma della schiusa, quando l’embrione al suo interno è quasi completamente formato.

Alessia Gobbo, Camilla Dotto - cl. 3^ F

FRITTELLE ALLE MELE

Oggi vi proponiamo due ricette golose da fare in occasione della festa di Carnevale.

INGREDIENTI

• 400 g mele

PER LA PASTELLA

• n°2 albumi• q.b. cannella in polvere• 125 g farina 00• 125 g latte (o birra)• 20 g olio di girasole• 1 g sale• n° ½ succo limone• 2 tuorli• 10 g zucchero vanigliato• Lievito chimico (facoltativo)

PER LA FRITTURA

• q.b Olio di arachide per frittura• carta assorbente

PER LA FINITURA

• q.b. zucchero semolato

PROCEDIMENTO

Sbucciare le mele, levare il torsolo e taglia-re a fette di mezzo cm di spessore. Irrorar-le con il succo di limone e lasciarle aroma-tizzare per 10 minuti. Preparare la pastella per friggere (al latte o alla birra): sbattere i tuorli con lo zucchero vanigliato e l’olio. Incorporare la farina e stemperare con il latte fino ad ottenere una pastella lisca ed omogenea. Montare gli albumi a neve ferma con lo zucchero e un pizzico di sale, amal-gamare la pastella e immergere le fette di mela in questa pastella. Friggere in olio d’arachide a +175°C finché acquistano un colore marroncino chiaro. Scolare in carta assorbente. E, infine, mescolare lo zucche-ro con la cannella e girarvi le frittelle per ricoprirle. Servire.

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Docente responsabile: Luigi Di Sorbo Dirigente scolastico: Edi Brisotto

ANNOTAZIONI

Le frittelle possono essere servite con salsa alla vaniglia, dello zabaione e gelato alla cannella oppure venire accompagnate con marmellata di mirtilli rossi o della salsa alle fragole.

Gloria Gasparetto, Angie Cauduro - cl. 3^ C

CROSTOLI O “GALANI”

INGREDIENTI PER L’IMPASTO:

• 10 g anice o grappa• q.b. aromi a piacere• 90 g burro sciolto• 500 g farina 00• n°½ lievito in bustina• q.b. sale fino• 2 uova intere• 125 g vino bianco • 50 g zucchero

PER LA FRITTURA

• q.b Olio di arachide per frittura• carta assorbente

PER LA GUARNIZIONE:• q.b. zucchero a velo/zucchero semolato

PROCEDIMENTO

Montare uova e zucchero in planetaria. Unire il burro sciolto, gli aromi e la grap-pa. Incorporare la farina, il sale ed il lievi-to precedentemente setacciati e imburrati. Aggiungere il vino bianco fino ad ottenere una struttura compatta, liscia e asciutta. Coprire con carta pellicola e lasciar ripo-sare almeno 30 minuti. Stendere la pasta molto sottile con la macchina sfogliatrice. Tagliare a forma di rettangolo irregolare le lasagne ottenute con una rotella liscia o ri-gata (5 cm per 10 di lunghezza circa). Prati-care un taglietto obliquo su ogni rettango-lo e friggere in olio bollente a +200°C per circa 5 minuti. Girare appena sono dorati su un lato e scolare su carta assorbente quan-do cotti. Cospargere con zucchero semolato o zuc-chero a velo a piacere. Servire.