se non ora, quando? - Itinerari previdenziali · parametri per il rischio di credito ... diffusi,...
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se non ora, quando?
Davide Squarzoni Direttore Generale
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riservatezza
riservato e confidenziale VII Itinerario Previdenziale - ottobre 2013 | se non ora, quando? | 3
innovazioni normative…
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la valutazione del rischio di credito: come ridurre l'incidenza del rating?
rating e previdenza | quadro normativo di riferimento
ambito di applicazione
ambito di attuazione europeo (non
solo italiano): Regolamento UE
462/2013 del Parlamento e Consiglio
Europeo
in Italia, iniziativa coordinata delle
Autorità di vigilanza preposte alla
tutela del risparmio (Covip, IVASS,
Banca d’Italia, Consob)
interessa tutti i soggetti vigilati
dalle autorità di vigilanza preposte
alla tutela del risparmio: fondi comuni
d’investimento, fondi d’investimento
alternativi, fondi pensione, imprese di
assicurazione
evitare affidamento esclusivo ai
rating
evitare l’utilizzo meccanico degli
stessi
adeguare, di conseguenza, tutti i
documenti interessati (statuto,
regolamento, nota informativa, DPI,
convenzioni)
previsioni della Circolare COVIP 22 luglio (5089)
finalità
corretto funzionamento del sistema
di gestione dei rischi di credito e di
controparte
adeguatezza delle procedure di
valutazione degli investimenti
operatività diligente, corretta e
trasparente nell’interesse degli
iscritti
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rating e previdenza | il processo d'investimento la valutazione del rischio di credito: come ridurre l'incidenza del rating?
Rischi sottostanti e gestione in delega
i gestori, nel loro processo d'investimento, includono già numerosi elementi utili a valutare l'attrattività di specifici titoli
in ambito obbligazionario, tali elementi vanno dalla lettura dei bilanci delle società alla stima di evoluzione della crescita dei paesi emittenti di debito pubblico
per finalità prudenziali, i Fondi Pensione hanno introdotto vincoli di rating e/o benchmark investment grade che permettono controlli semplici ed efficaci e una chiara restrizione dell'universo investibile
Rating e processo d'investimento
il DM 703/96 e D.Lgs. 252/05 non prevedono, nella determinazione degli strumenti investibili e dei limiti d'investimento, alcun vincolo legato al rating degli emittenti
il DM 703/96 art. 2 comma 2 introduce il concetto di parametro di riferimento oggettivo e verificabile (benchmark) che è strumento funzionale sia alla determinazione dell'asset allocation dei Comparti sia alla definizione della tipologia d'investimenti previsti dalle convenzioni di gestione
il rating è uno dei principali criteri per la costruzione di benchmark obbligazionari, ma non l’unico (ad esempio vengono utilizzati criteri legati alla liquidità del singolo titolo, l’importo nozionale dell’emissione, etc..)
la gestione del patrimonio dei Fondi è principalmente affidata alla gara pubblica, nel corso della quale si tiene in considerazione l'esperienza e le capacità dei candidati gestori
in un scenario contraddistinto da una generale deteriorazione del merito creditizio, l'utilizzo del rating
come indicatore del rischio obbligazionario espone i Fondi verso crescenti rischi di concetrazione
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rating e previdenza | possibili interventi di breve periodo
adozione di indici non esclusivamente
"investment grade" (IG)
maggiore articolazione dei benchmark obbligazionari
revisione/eliminazione dei rating di convenzione
per queste soluzioni è opportuna la verifica dell'asset allocation e dei profili rischio/rendimento dei comparti
aumentare l'universo investibile:
ampliare i bechmark obbligazionari, includendo anche benchmark non IG
coerentemente, consentire al gestore investimenti in high yield
sfruttare le competenze
specialistiche del gestore:
rendicontazione specifica da parte del gestore
relazione illustrativa sulle prospettive di specifici emittenti
la valutazione del rischio di credito: come ridurre l'incidenza del rating?
opportuna composizione di indici investment grade e high yield:
soluzione adatta per investimenti significativi in emissioni corporate
è opportuno valutare i criteri di rating degli indici ed allocare budget di TEV adeguati
sfruttare le competenze specialistiche del gestore:
rendicontazione specifica da parte del gestore
relazione illustrativa sulle prospettive di specifici emittenti
fine-tuning di modello:
mantenimento di benchmark IG ed eliminazione dei rating di convenzione
fermi restando i limiti di TEV, i gestori possono valutare l'inserimento di HY
sfruttare le competenze specialistiche del gestore:
rendicontazione specifica da parte del gestore
relazione illustrativa sulle prospettive di specifici emittenti
intervento sulle convenzioni di gestione e DPI
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parametri per il rischio di credito
a oggi risulta difficile affiancare al rating altri parametri che siano oggettivi, ampiamente diffusi, di facile reperibilità e lettura (anche per finalità di controllo da parte della Banca Depositaria)
i CDS tendono ad anticipare i rating, inglobando le aspettative di mercato, mentre altri parametri (es. analisi fondamentali, macroeconomiche, ecc.), oltre ad essere già considerate dalle agenzie di rating nelle loro valutazione, sono dati che hanno un ritardo sensibile rispetto alle valutazioni di mercato (3+ mesi) e che sono spesso soggette a rettifiche dopo la pubblicazione
rating e fondi pensione | prospettive di medio periodo la valutazione del rischio di credito: come ridurre l'incidenza del rating?
evoluzione del risk management
cogliere l'occassione per passare da misurazione ex-post a valutazione ex-ante ed evoluzione dei processi di risk management
i Fondi non possono dotarsi di strumenti d'analisi più efficaci di quelli già sviluppati dagli intermediari specializzati nella gestione o dai provider di indici
pertanto, lo sviluppo la gestione del rischio è da interdersi come necessità di accrescere le informazioni disponibili e la capacità di analizzarle fermo restando che la decisione d'investimento (e di vendita) resta in capo ai gestori delegati
il ruolo dell'advisor maggiore coinvolgimento nell'attività di valutazione del rischio e supporto alla Funzione
Finanza
rafforzamento dell'integrazione con la Banca Depo (come soggetto preposto ai controlli)
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la struttura produttiva europea| rilevanza delle PMI
valo
ri %
fonte: Eurostat
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credito alle imprese | in Italia il debito bancario rappresenta oltre il 70% dei debiti finanziari delle aziende…
fonte: elaborazioni Prometeia su dati BCE
*debiti finanziari calcolati come somma di prestiti, titoli e derivati (al netto di azioni e altre partecipazioni) ^ stimato al netto dei trasferimenti a Sareb (bad bank spagnola)
debiti bancari / debiti finanziari delle imprese* (%) obbligazioni / debiti finanziari delle imprese* (%)
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Uem DE ES FR Italia
2006 2012
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Uem DE ES FR Italia
2006 2012
^
impieghi per settore quote % lug-13
VA
RIA
ZIO
NI
%
VA
RIA
ZIO
NI %
impieghi alle imprese: confronto europeo
effetto della cessione dei crediti spagnoli alla bad bank
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Area Euro Italia GIPS altri
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set-
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ma
g-1
3
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agricoltura industria
costruzioni servizi
di cui: att. immob altro (dx)
45.6
30.3
18.2
2.13.8
fonte: elaborazioni Prometeia su dati Banca d’Italia
credito alle imprese | … ma gli impieghi alle imprese sono in forte riduzione, con cali più forti per industria e costruzioni…
fonte: elaborazioni Prometeia su dati Banca d’Italia
tasso di decadimento per settore
VA
LO
RI %
imprese, rapporto tra sofferenze e impieghi
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102
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12m
ar-1
3
totale settori fam produttrici
società non fin fam consumatrici
VA
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giu-10 dic-10 giu-11 dic-11 giu-12 dic-12 lug-13
agricoltura industria
costruzioni servizi
di cui: att. immob totale
credito alle imprese | …che riflettono il diverso grado di rischiosità; elevato il deterioramento del credito alle imprese
tassi di interesse sulle nuove erogazioni di credito fino 1 anno alle PMI^
%
Italia, tassi di interesse su nuovi prestiti bancari alle società non finanziarie*
%
^ impieghi fino 1 milione di euro fonte: elaborazioni Prometeia su dati BCE e Banca d’Italia * la classificazione per ammontare del prestito approssima quella per dimensione di impresa
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1
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lug-10 lug-11 lug-12 lug-13
fino a 250 mila € fino a 1 mln €
oltre 1 mln €
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lug
-07
lug
-08
lug
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Germania Spagna Francia
Italia Uem
tassi di interesse | forte eterogeneità tra paesi che penalizza le imprese dei Paesi più fragili e quelle di minori dimensione
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dal lato delle imprese | fabbisogni finanziari delle imprese
fabbisogni finanziari delle imprese e possibile copertura (previsioni cumulate 2013-’15 miliardi di euro)
utilizzando tutti gli utili le imprese potrebbero far fronte ai fabbisogni,
storicamente contenuti
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2007 2009 2011 2013 2015
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circolante netto
investimenti
investimenti
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circolante netto
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fabbisogni politica deidividendinormale
totalereinvestimento
degli utili
apporti di capitale altri debiti var. impieghi da finanziare
mili
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emissioni di corporate bond
se non ora, quando? | spazio per nuovi strumenti di finanziamento
Francia Germania Italia
mili
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obbligazioni (mini-bond)
deducibilità degli interessi passivi corrisposti sul debito secondo le stesse regole previste per le società quotate (30% dell’Ebitda)
eliminazione dei limiti all’emissione di titoli di debito per un ammontare superiore al doppio del capitale sociale
esenzione dell’applicazione della ritenuta d’acconto per strumenti di debito quotati su mercati regolamentati e MTF
obbligazioni subordinate e partecipative
clausola di subordinazione: postergazione dell’investitore nei confronti degli altri creditori ad eccezione dei sottoscrittori dell’equity
clausola di partecipazione: regola quanto spettante all’ investitore, commisurandolo al risultato dell'impresa sulla base di parametri predeterminati
deducibilità oneri finanziari corrispondenti alla parte variabile del corrispettivo sono deducibili dall’imponibile fiscale a fini IRES
estensione della durata massima da 18 a 36 mesi
possibilità di dematerializzare il titolo, con esenzione dell’imposta di bollo
estensione del regime fiscale più favorevole applicabile alle obbligazioni,
assistenza da parte di uno sponsor e sottoscrizione da parte di investitori qualificati non soci dell’impresa
le recenti innovazioni normative incentivano le PMI a finanziarsi sul mercato
cambiali finanziarie
se non ora, quando? | il «Decreto Sviluppo»
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fondazionibancarie
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casseprivate
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f.p. pre-esistenti
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f.p.negoziali
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assicurazioni*
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21% 45% 24% 27% 38% 30%corporate/governativi
altreobbligazioni
altri attivi
obbligazionigovernative
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olanda
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germania
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francia danimarca sveziamedia
(ex francia)
110% 62% 41% 37% 34% 21% 37%corporate/governativi
allocazione attivo (italia)
*: attivi di classe C nota: elaborazioni prometeia su dati di bilancio 2011 rappresentanti oltre il 95% del mercato italiano, asset allocation survey 2011 (mercer)
allocazione attivo (estero)
47% inclusa francia
se il rapporto corporate/governativi si allineasse al dato medio europeo l’allocazione in titoli corporate degli istituzionali italiani dovrebbe incrementare di 7 punti percentuali (pari a ca. 35 €/mld )
se non ora, quando? | il potenziale da investitori istituzionali
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fonte : stime Assogestioni
contributo potenziale dei diversi investitori
istituzionali
ammontare di risparmio gestito potenzialmente
destinabile al finanziamento delle PMI (€ mld)
minimo: €5.5 mld
massimo: €11.5 mld
*gli altri fondi includono le gestioni retail, i fondi chiusi e le altre gestioni
se non ora, quando? | il potenziale dal risparmio gestito
riservato e confidenziale VII Itinerario Previdenziale - ottobre 2013 | se non ora, quando? | 18
MIL
IAR
DI D
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Fondo Centrale di Garanzia, volumi tra il 2009 e il 2012 ha concesso garanzie
per oltre 16 miliardi, attivando quasi 31 miliardi di finanziamenti.
• nei primi 6 mesi del 2013 il Fondo ha concesso garanzie per 2,8 miliardi di euro, attivando 4,8 miliardi di finanziamenti.
durante la crisi l’operatività del Fondo è stata rafforzata, potenziandone la dotazione e ampliando la platea delle imprese beneficiarie
oltre il 99% delle aziende ha avuto accesso al finanziamento senza prestare garanzie reali
se non ora, quando? | il Fondo Centrale di Garanzia
prometeia advisor sim
via g. marconi 43, 40122 bologna, italia
tel. +39 051 648 0911, fax +39 051 220 753
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