Se il viso Se il viso è lo specchio dell’anima molti hanno l’anima ... · (da Trevanian - Il...

6
Se il viso Se il viso Se il viso Se il viso è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto brutta brutta brutta brutta Numero 98 - 2011

Transcript of Se il viso Se il viso è lo specchio dell’anima molti hanno l’anima ... · (da Trevanian - Il...

Se il viso Se il viso Se il viso Se il viso

è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima è lo specchio dell’anima

molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto molti hanno l’anima molto

brutta brutta brutta brutta

Numero 98 - 2011

Pensiero laterale n° 71 - Soluzione

Al parco

Sally è una rottweiler e l’altro cane, rot-

tweiler a sua volta, è un maschio con cui

aveva già avuto dei cuccioli

Pensiero laterale n° 72

L’ultimo film

Un’abitudine quotidiana

Giovanni, tutti i giorni della settimana,

esce alle nove in punto da casa e cammina

sul marciapiede fino all’angolo di una via

con molto traffico. Si ferma davanti a un

negozio situato proprio all’angolo, si gira

verso la vetrina e si mette in attesa con

uno smagliante sorriso. Dopo un paio di

minuti attraversa la strada per prendere il

treno delle 9,30 e recarsi al lavoro in città.

Perché si comporta così ?

Indizi utili per la risposta :

1. Giovanni ha delle buone ragioni per

aspettare.

2. Al di là della vetrina c’è qualcuno

3. Se non ci fosse nessuno Giovanni

avrebbe dei problemi.

La risposta a pagina 2 del numero 99

Attenzione ! Attention! Be careful! Achtung!

Quando vai a pranzo con i lupi,

non sai mai se sei un ospite o una portata !

(da Trevanian - Il ritorno delle gru)

Anniversari Con qualche giorno di ritardo, dovuto al

“ fuori sede “ del redattore capo, ricordia-

mo un momento decisivo nella storia del

secolo passato.

Il 5 giugno 1944, nella notte, fu inviato da

Radiolondra un messaggio che annunciava

al maquis francese lo sbarco in Normandia

per il giorno seguente. Erano versi della

Chanson d’automne di Paul Verlaine.

Les sanglots longs des violons

de l’automne blessent mon coeur

d’un langueur monotone”

Iniziava così, con il 6 giugno, la fase finale

della seconda guerra mondiale, che avreb-

be visto la morte di 72 milioni di persone,

delle quali 22.600.000 militari e 48 milioni

di civili.

E’ certo che si è trattato della prima volta,

nella storia dell’umanità, che una guerra

abbia contato più di due morti civili per

ogni militare.

Il 2011, un anno speciale Il 2011 sarà un anno speciale:

Avremo quattro date insolite :

1/1/11 - 11/1/11 - 1/11 /11 - 11/11/11

Inoltre :

Se prendi le ultime due cifre dell’anno in

cui sei nato e aggiungi gli anni che compi-

rai quest’anno otterrai il risultato 111, che

sarà così per tutti.

In più :

Questo ottobre avrà cinque domeniche,

cinque lunedì e cinque sabati . Questo suc-

cede solo ogni 823 anni !

“Qui il nostro governo favorisce i molti invece che i pochi ;

e per questo viene chiamato democrazia ”

( Primo discorso di Pericle sulla democrazia ad Atene - 461 a.C )

Perché tante donne guidano male ?

Perché tutti gli istruttori sono uomini!

Perché ci sono più donne che uomini ?

Perché la natura è saggia.

PS - e che gli uomini mi perdonino !!!

Personaggi che hanno lasciato un segno - 16 -

Camillo Benso Conte di Cavour ( Torino,10 agosto 1810—Torino,6 giugno 1861 )

Nasce da Michele Benso e da Adèle de Sellon, di nobile famiglia calvinista di Ginevra.

Frequenta l’Accademia Militare di Torino e, nell’inverno del 1826-27, diventa ufficiale del

Genio. All’età di ventidue anni viene nominato sindaco di Grinzane e ricopre tale carica

fino al 1848. Nello stesso tempo viaggia in Francia e Gran Bretagna e ne studia lo svilup-

po economico e la situazione sociale.Tra il 1837 e il 1840 frequenta la Sorbona.

Nel periodo 1843—1850 si dedica ad iniziative nel campo dell’agricoltura e dell’industria.

Nel 1847 Cavour fa il suo ingresso ufficiale in politica, fondando il periodico Il Risorgi-

mento. Nel 1848 contribuisce, con il cattolico liberale Cesare Balbo, alla formulazione di

una importante legge elettorale , che resterà in vigore fino al 1882.

Il 26 giugno del 1848 viene eletto alla Camera dei Deputati. In un primo tempo si dichiara

favorevole ad una soluzione diplomatica con l’Austria, per poi pronunciarsi per una ri-

presa delle ostilità. La sconfitta di Novara ( 23 marzo 1849) lo getta nello sconforto.

Dopo l’abdicazione di Carlo Alberto e l’avvento di Vittorio Emanuele, il 9 dicembre vengo-

no indette le elezioni e Cavour viene eletto, nel collegio di Torino, con 307 voti contro i 98

dell’avversario.

Nel 1850, dopo la morte di Santarosa, viene nominato Ministro dell’Agricoltura e del Com-

mercio. Presta giuramento l’11 ottobre. Avvia e conclude accordi doganali con Francia,

Belgio e Gran Gretagna. Seguono accordi commerciali con la Grecia, le città anseatiche,

l’Unione doganale tedesca , la Svizzera ee i Paesi Bassi.

Nello stesso tempo gli viene affidato anche il Ministero della Marina. Il 19 aprile del 1851

sostituisce Costantino Nigra al Ministero delle Finanze, pur conservando tutti gli altri

incarichi. Con tale incarico riesce a impostare una accorta politica di finanziamento

(3,6 milioni di sterline dalla Bank of Hambro) e di tassazione sugli enti morali laici ed

ecclesiastici, ottiene l’imposta sulle successioni ed avvia la collaborazione tra finanza

pubblica e iniziativa privata. In tal senso accoglie le proposte britanniche per la realizza-

zione delle linee ferroviarie Torino-Susa e Torino-Novara. Concede all’armatore Rubatti-

no la linea di navigazione tra Genova e la Sardegna e a gruppi genovesi lo sfruttamento

di miniere e saline in Sardegna.

Nel 1852, per un periodo di tre mesi, si assenta da Torino e soggiorna a Parigi e a Londra,

dove stabilisce rapporti personali con esponenti politici di entrambi i Paesi.

Ritornato a Torino, il 2 novembre viene incaricato di formare un nuovo Governo, dopo le

dimissioni di D’Azeglio, con il proposito di introdurre in Piemonte il matrimonio civile.

Il tentativo non riesce per l’opposizione del Senato.

La vera priorità di Cavour è però quella di risistemare le finanze del Paese.

Le elezioni dell’8 dicembre 1853 assegnano 130 deputati all’area governativa, 52 alla sini-

stra e 22 alla destra. Viene deciso di riprendere la politica anticlericale.

Il 19 dicembre del 1853 si parla di “quasi restaurate finanze”, ma non è così vero.

Una proposta di Urbano Rattazzi, ministro della Giustizia, di introdurre nuove pene per

quei sacerdoti che avessero censurato le leggi e le istituzioni dello Stato, viene approvata

a larga maggioranza.

PS - La biografia di Cavour è troppo ricca e articolata per poter essere contenuta in una

sola delle abituali schede della AGgazette. Ce ne scusiamo e rimandiamo i lettori alla se-

conda e conclusiva stesura a pagina 3 del prossimo numero. Grazie

Italian style versus British humor

Il fatto si svolge a Londra.

Un italiano, di passaggio in città, viene invitato da un amico londinese in uno dei

più esclusivi club della capitale, club di cui è socio.

Dopo un aperitivo al bar, e prima del lunch, l’italiano chiede se e dove è possibile

telefonare.

Gli viene indicato l’angolo riservato dove si trova il telefono a muro, cimelio stori-

co, ma conservato in funzione nel nome della più ferrea tradizione britannica.

L’italiano, come abitudine dei suoi connazionali, telefona parlando a voce così

alta da disturbare un vecchio socio del club, che, poco lontano, sta leggendo

il Times.

Il milord chiama il maggiordomo del club e gli chiede . “ Jevees, ma perché quel

signore parla a voce così alta ? ”

“ Sir, risponde il maggiordomo, il signore sta parlando con l’Italia ”

“ Ma dategli un telefono ! ” replica il vecchio socio

I tesori sottoterra - La Libia Il tesoro meno noto, sotterraneo, della Libia è l’uranio, nel deserto vicino al Ciad, paese

del quale i francesi ne controllano le miniere. L’Italia ha partecipato con successo

all’estrazione del petrolio, primo tesoro della Libia, ma ha ignorato l’uranio !

Il terzo, e forse più vitale dei tesori, sono le enormi falde sotterranee di acqua fossile.

Nessuno può immaginare quanta acqua ci sia nel sottosuolo libico. Un mare grande alme-

no quanto la Germania, a una profondità tra i 100 e i 600 metri, una riserva di almeno

35.000 chilometri cubici. Il tesoro fu scoperto negli anni ‘50 nel corso di esplorazioni pe-

trolifere. Nel 1983 Gheddafi diede il via al Libya Great Man Made River Project, il fiume

artificiale sotterraneo più grande del mondo. Si trattava di prelevare le acque nelle falde

sotterranee del deserto per portarle verso la costa. Il progetto è riuscito e l’acqua dolce è

così arrivata a Bengasi e Tripoli e la Libia ( con l’aiuto di coreani e giapponesi) è diven-

tata un’autorità nel campo dell’ingegneria idraulica.

Questa immensa riserva, se sfruttata con le tecniche israeliane del Negev, potrebbe ren-

dere fertili 130.000 ettari di deserto della Cirenaica, trasformandola in una pianura pada-

na in grado di esportare prodotti agricoli in Africa e in Europa.

Bisogna ricordare che ai tempi di Erodoto ( 450 a.C.) le coltivazioni della Cirenaica erano

fertili quanto quelle della Mesopotamia, con ben tre raccolti annui.

Il tesoro “ blu” della Libia si è formato quando il Mediterraneo si è ritirato e ha lasciato

uno strato di rocce e sabbia impermeabile dove sono rimasti intrappolati acqua e petro-

lio. La Libia era piovosa ancora in epoca romana e il sottosuolo ha conservato “ acqua

fossile” di eccellente qualità, vecchia di 35.000 anni.

Erodoto parla del lago Tritodine, forse un residuo di quando il Mediterraneo ricopriva il

deserto del Fezzan. Lo scrittore greco ricorda che le giovani donne di “Cirani “ andavano

in un lago per trarne delle pagliuzze d’oro immergendovi dei bastoncini intrisi della

pece ( petrolio ) che si trovava ovunque.

PS - Se Mussolini avesse letto Erodoto forse la storia sarebbe cambiata.

Ma, come recita un vecchio adagio : “ l’ignoranza genera mostri e produce miseria “

La mini pagina economica - finanziaria

Sindromi italiane (ovvero facciamoci del male )

Fino a qualche tempo fa era conosciuta la sindrome Nimby ( not in my backyard), che si-

gnificava l’opposizione delle comunità verso la costruzione di nuovi impianti o di nuove

opere nei territori di competenza.

Oggi si è aggiunta la sindrome Nimto (not in my term of office) che significa l’opposizione

dei sindaci, Tar o altri organi competenti, verso la costruzione di opere o impianti entro i

termini del mandato, per il timore che possano influire sull’esito delle prossime elezioni

o nomine.

Gli ultimi casi italiani sono :

A. Rigassificatore di Brindisi. Dopo undici anni dall’avvio del progetto gli inglesi della

British Gas non sono riusciti ad ottenere nemmeno il primo via libera,

B. L’Ikea, dopo sei anni di attesa ha gettato la spugna e rinunciato a costruire un mega-

store a Vecchiano (Pisa). 15.000 mq per 100 milioni di investimento.

C. Bloccata dal Consiglio di Stato la conversione della centrale elettrica dell’ENEL da

olio combustibile a carbone pulito di Porto Tolle, dopo che il comune, il Tar, la

provincia, i sindacati e il Ministero dell’Ambiente avevano dato il loro OK. Hanno

“vinto” gli ambientalisti.

D. Idem per la gemella che la svizzera Repower progettava di costruire a Saline

Ioniche, in Calabria.

Conseguenze :

Caso A: persi 20-30 milioni spesi per la definizione del progetto. 1,8 miliardi di forniture

per 350 imprese dell’indotto.

Caso B: persi 100 milioni di investimento, 300 posti di lavoro diretti e 100 nell’indotto.

Caso C: in fumo investimenti per 2,5 miliardi , 600 addetti tra diretti e indotto, 3mila per

il cantiere durante i cinque anni della costruzione

Caso D : vedi caso C.

PS - Nel frattempo la cronica carenza di infrastrutture continua e il divario si accentua.

La AGgazette non esprime commenti, lasciando a ciascuno dei lettori una libera e consa-

pevole interpretazione dei fatti.

Quando i conti delle “notti magiche” non tornano

Mondiali di calcio 1990 - Lo Stato italiano ha speso in totale 7.320 miliardi di lire,

più del doppio del preventivato.

Spese alle stelle per gli stadi ( 1.250 miliardi di lire) rinnovati o costruiti sotto la

supervisione del Comitato presieduto da Luca Cordero di Montezemolo.

L’Olimpico di Roma è costato 225 miliardi ( 80 di preventivo). Per il Meazza di Mi-

lano sono stati spesi 170 miliardi ( 90 di preventivo). Lo Stadio della Alpi di Torino

è costato 187 miliardi ( 60 previsti), ma, in compenso, è stato abbandonato e poi

demolito perché ritenuto inadatto a ospitare partite di calcio !!!

Olimpiadi invernali di Torino - 2006– Spesi 34 milioni di euro per 5 (cinque) tram-

polini di salto. Inutilizzati (costano 1.160.000 euro all’anno per la manutenzione)

così come l’impianto di biathlon di San Sicario ( 25 milioni) e la pista notturna di

slalom di Sestriere ( 7 milioni )