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Scuola secondaria I° grado- Botrugno

Classi terze

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Oggi, 27 Gennaio, giorno della memoria, in tutto il mondo ci saranno

manifestazioni per ricordare i milioni di ebrei trucidati nei campi di

sterminio nazifascista. Si parlerà essenzialmente degli ebrei .

Le cifre hanno un peso in questo caso e sono terrificanti.

Sette milioni di persone,donne, uomini, bambini, vecchi, ammalati,

disabili, furono tutti condotti nelle camere a gas ed assassinati.

Ma, all’interno della memoria sull’olocausto, c’è un’altra memoria dimenticata.

Come una grande matrioska, in ogni bambola che si apre se ne trova

un’altra. Una piccola memoria riguarda gli omosessuali, i dissidenti

politici dell’epoca [comunisti,socialisti e anarchici]. Una memoria che

bene o male viene ricordata in più occasioni dalle organizzazioni

politiche ancora esistenti. Ma alla fine di tutte le memorie, nell’ultima bambolina, se ne trova una dimenticata da tutti :

l’Olocausto degli zingari, il Porrajmos in lingua rom.

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Il termine porrajmos significa in lingua rom “devastazione”. Esso fu il tentativo dei nazisti di sterminare gli zingari durante la seconda guerra mondiale. Come la shoah ebraica, il porrajmos fu deciso sulla base delle teorie razziste che caratterizzavano il nazismo. E’ stato calcolato che circa cinquecentomila zingari morirono per mano dei nazisti.

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Le persecuzioni naziste contro gli zingari risalgono al 1933. Nella Germania

nazista vivevano circa ventiseimila rom e sinti.

Una esigua minoranza che,inizialmente, non destava preoccupazioni ai

vertici dei nazismo.

L’ostilità nasce tra la popolazione che da secoli, viveva un clima di profonda

diffidenza e paura verso la popolazione zingara nelle periferie della città.

Gli zingari sono considerati girovaghi, vagabondi, oziosi, sudici e disonesti,

questo è lo stereotipo che si diffonde e si rafforza, alla stessa ascesa del

nazismo fondato ideologicamente, culturalmente, sul mito della purezza

ariana e sull’incubo dei cosiddetti “asociali” come erano considerati gli

zingari alla stregua di loschi parassiti con un costo sociale.

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Il 17 ottobre 1939 Himmler , in una lettera alle autorità di polizia locale

contenente suggerimenti per la registrazione dei rom, incluse un

proscritto che, all’inizio, recitava cosi :

“Gli zingari che dovranno essere arrestati devono essere sistemati in campi di raccolta speciali fino al momento della loro definitiva evacuazione”.

Questi campi di raccolta hanno i seguenti e tristemente noti nomi.

Dachau, Buchenwald , Mauthausen, Gusen,Flossemburg e Ravensbruck.

Tanti altri ce ne furono sparsi in tutta l’Europa centro-orientale.

Nell’aprile del 1940, 2.800 rom vennero trasferiti nei ghetti di Lodz e

Varsavia in Polonia. Qui furono trucidati.

Il 16 Dicembre 1942 si diede corso alla soluzione finale: tutti gli zingari,

per ordine di Himmler , vennero internati nei lager di Auschwitz.

23.000 è il numero di quelli che lì persero la vita dopo inaudite

sofferenze e torture.

Gli zingari, ad Auschwitz , occupavano una sezione riservata

esclusivamente a loro. Qui furono abbandonati a se stessi.

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Un testimone racconta . <<Le membra sono secche e il ventre è gonfio. Nelle brande lì accanto ci sono le madri; occhi esausti e ardenti di febbre. Al muro sul retro è annessa una baracchetta di legno : è la stanza dei cadaveri. Ho già visto molti cadaveri nel campo di concentramento. Ma qui mi ritraggo spaventato. Una montagna di corpi alta più di 2 metri . Quasi tutti bambini, neonati, adolescenti. In cima scorrazzano i topi.>>

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Ma i morti non finiscono qui. Bisogna menzionare anche le 30.000 vittime dei campi polacchi di Sobibor , Treblinka e Maydanek. Anche l’Italia fascista non fu da meno. Nei lager di Tossicia e Agnone molti rom morirono di fame e di sete. Un orrore che per troppi anni ha subito l’oblio. Basti pensare che solo nel 1980 il governo tedesco ha ammesso ufficialmente che gli zingari nel periodo tra il 1936 e il 1944 hanno subito una << persecuzione razziale>>.

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L’olocausto dei rom è avvenuto 2 volte:

•La prima per mano dei nazisti ;

•La seconda perché il loro sterminio giace nel dimenticatoio , come non fosse mai avvenuto.

Ecco alcuni versi in lingua rom, che descrivono il luogo dove furono uccisi circa 40.000 zingari :

MUI SUCO’ FACCIA INCAVATA

KIA KALE’ OCCHI OSCURATI

VUST SURDE’ LABBRA FREDDE

QUIT. SILENZIO.

ILO’ CINDO’ BI DOX, CUORE STRAPPATO

BI LAV, SENZA PAROLE

NICT ROVIBBE’. NESSUN PIANTO.

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L’aspetto più terribile del genocidio dei rom consistette specialmente negli esperimenti scientifici cui fecero da cavie.

A molti di loro furono iniettati germi e virus per studiare le malattie. Altri vennero costretti a bere acqua salata fino alla morte. Le donne zingare subirono atroci sofferenze. Malgrado ciò, nessuno zingaro venne chiamato a testimoniare nei processi contro i nazisti. È come se il vento ne avesse disperso la memoria !

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A tutt’ oggi il popolo rom non ha ancora ricevuto alcun risarcimento per i beni confiscati dai nazisti. Neanche la consolazione della giustizia. Gli zingari, un popolo antico e pieno di vitalità, hanno cercato di resistere alla morte, ma la crudeltà e la superiorità dei nazisti ha avuto il sopravvento. Talvolta, nel loro martirio, hanno trovato nella musica una qualche consolazione: affamati e laceri si radunavano fuori delle loro baracche ad Auschwitz per suonare con i loro violini, ma anche questo fu loro negato.

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HANNO CALPESTATO IL VIOLINO ZIGANOHanno calpestato il violino ziganoNe è rimasta della cenere ziganaIl fuoco il fumoSi innalzano al cielo

Hanno portato via i ziganiHanno separato i bambini dalle madriLe donne degli uominiHanno portato via i zigani

Jasenovac è piena di ziganiLegati da pilastri di cementoDa pesanti catene ai piedi e alle maniNel fango fino alle gionocchia

A Jasenovac è rimastoIl loro ossame per raccontare, eventi disumaniL’alba serena si è alzata Il sole ha riscaldato dei zigani.

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IL CUORE RALLENTA

LA TESTA CAMMINA

IN QUEL POZZO DI PISCIO E CEMENTO

A QUEL CAMPO STRAPPATO DAL VENTO

A FORZA DI ESSERE VENTO…

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“C’era una volta un maledetto re che

voleva fare scomparire tutti i rom perché

avevano un’aria diversa dalla sua e da

quella dei suoi parenti, perché parlavano

in modo che lui non capiva, e questo lo

faceva arrabbiare. Tuttavia,sterminare

degli innocenti all’epoca moderna non è

una bella cosa. Così il re decise di fare

dei rom dei criminali. Sterminare i

criminali è tutt’altra cosa…

Quel re si chiamava Hitler Tuka…”

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Fare memoria anche della shoah degli zingari è segno della civiltà,

ma anche occasione di riflessione sulla nostra società.

In Italia vivono circa 100.000 zingari dei quali la metà è stanziale,

dimora cioè stabilmente in un luogo.

Recenti indagini sociologiche confermano che la gente ha paura

degli zingari ed in genere dei diversi.

Questa paura genera poi spesso pregiudizi ed incomprensioni e

questo alimenta l’intolleranza e a volte fa dimenticare

LA STORIA

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NA BISTER

NON DIMENTICATE