Scuola in ospedale e istruzione domiciliare, ovvero la ... · • misurarsi con più Soggetti, che...
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“Scuola in ospedale e istruzione
domiciliare, ovvero la cultura del farsi carico attraverso la «rete»”
Cosenza, 28 febbraio – 1 marzo 2013
Speranzina Ferraro Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, la comunicazione
Speranzina Ferraro
78.815
Studenti
seguiti dalle sezioni
ospedaliere
1.048
Studenti
seguiti in istruzione
domiciliare
Dati nazionali – A.S. 2011/2012
Dati Calabria A.S. 2010/2011 e 2011/2012
A.S. 2010/2011 A.S. 2011/2012
Scuola in ospedale Scuola in ospedale
N. 5.026 studenti seguiti
di cui: - 118 stranieri e 61 disabili - 513 studenti di scuola sec. di 2° grado - 26 docenti ospedalieri di ruolo e 3 non di ruolo - Nessun docente proveniente da reti o volontario
N. 4471 studenti seguiti
di cui: - 94 stranieri e 43 disabili - 371 studenti di scuola sec. di 2° grado - 26 docenti ospedalieri di ruolo - Nessun docente proveniente da reti o volontario
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Cos’è e cosa distingue l’istruzione domiciliare
L’istruzione domiciliare è :
un servizio erogato nei confronti degli alunni,
iscritti alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado,
a partire dalla scuola primaria,
i quali, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, siano sottoposti a terapie o prestazioni sanitarie domiciliari
che impediscono la frequenza scolastica per un periodo di tempo pari o superiore a trenta giorni.
La condizione clinica e il periodo di impedimento alla frequenza scolastica devono risultare da una precisa certificazione medica, rilasciata dalla struttura ospedaliera in cui l’alunno è stato ricoverato.
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Suddivisione Flussi Istruzione Domiciliare
Anno scolastico di
riferimento
Prog.
Finanzi
ati
totali
Finanz.
richiesto totale
Finanz. MIUR
totale
Finanz. enti
locali totale
Finanz. altri
totale
Finanz. totale Scuole
con ID
Docent
i
2008-09 25 119.744,25 48.946,26 0,00 6.606,44 55.552,70 24 70
2009-10 39 118.790,81 50.480,80 0,00 15.845,79 66.326,59 35 0
2010-11 28 80.347,22 50.513,00 5.759,80 18.130,92 74.403,72 24 68
2011-12 24 62.865,08 45.600,00 0,00 13.930,37 59.530,37 24 79
Totali Calabria
2008-2012
116 381.747,36 195.540,06 5.759,80 54.513,52 255.813,38 107 217
Nazionale
2008-2012
4.102 13.972.432,16 8.986.694,78 156.924,90 1.561.436,24 ########### 3.421 12.225
Speranzina Ferraro
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
2008-09 2009-10 2010-11 2011-12
Prog. finanziati totali Scuole servizio ID Docenti
Confronto progetti finanziati, scuole e docenti coinvolti 2008 - 2012
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Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali
Agli Uffici Scolastici Regionali è affidato il compito di:
• Costituire i Comitati regionali per la gestione e il supporto alle scuole in ospedale e a quelle che si affacciano all’I.D.
• Promuovere la formazione del personale docente in ospedale e a domicilio
• Promuovere iniziative di sensibilizzazione e informazione per tutte le scuole
• Distinguere nettamente tra disabilità e istruzione domiciliare
• Far conoscere le patologie ammesse al servizio di I.D. e ricordare che l’I.D. è solo un percorso limitato nel tempo e nello spazio
• Curare l’inserimento dei dati sul portale e verificarne la validità
• Ribadire che l’attività svolta in ospedale e a domicilio dell’alunno in I.D. costituisce attività formativa e didattica a tutti gli effetti e concorre alla valutazione e validazione dell’anno scolastico ( vedi DPR n. 122/2009)
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Il servizio d’istruzione domiciliare
1. La richiesta di Istruzione Domiciliare e la relativa
certificazione sono di pertinenza del medico
ospedaliero.
1 bis. La certificazione deve riportare la durata esatta del
servizio richiesto.
2. L’USR approva e finanzia il progetto, se in linea con i
criteri previsti.
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1. La richiesta di Istruzione Domiciliare si attiva a seguito del ricovero ospedaliero ,tramite certificazione, in conseguenza delle condizioni cliniche e delle terapie sanitarie correlate.
2. L’istruzione domiciliare si attiva, a seguito di progetto della scuola, per evitare che il lungo periodo di assenza incida sul risultato scolastico.
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Per quali finalità?
- Ridurre e limitare il fenomeno dell’abbandono, della dispersione e del ritardo scolastico,
- Promuovere l’istruzione degli alunni degenti, rendendo possibile la prosecuzione del percorso di apprendimento pur nella malattia,
- Dare agli alunni la consapevolezza di non essere fuori dal contesto scolastico e sostenerne la motivazione,
- Facilitare l’apprendimento attraverso l’applicazione di nuove strategie e metodologie,
- Svolgere una funzione di collegamento e di mediazione tra più contesti, facilitando l’adattamento del bambino ospedalizzato e della sua famiglia.
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Il servizio d’istruzione domiciliare: un po’ di storia
• 2000, Contratto Collettivo Nazionale sulle utilizzazioni e assegnazioni, art. 5, prevede “la possibilità in relazione ai corsi funzionanti presso le strutture ospedaliere, di dare continuità all’intervento didattico anche nei periodi di non ricovero ospedaliero degli studenti che seguono cure in ospedale e/o a domicilio”.
• 2003, Protocollo d’intesa MIUR- Ministero della Salute per la presa in carico globale dell’alunno sotto il profilo scolastico e sanitario.
• 2003, Seminario nazionale di Viareggio e “Vademecum per l’I.D. “
• 2007, Seminario nazionale di Viterbo sull’istruzione domiciliare.
• 2009, 16 settembre, costituzione del Comitato Paritetico Interministeriale per la scuola in ospedale e l’I.D. nell’ottica della concertazione e della sussidiarietà per una configurazione normativa condivisa dell’I.D.
La richiesta di I.D. è cresciuta a partire dal 2000 in seguito alla tendenza, imposta dal Piano Sanitario Nazionale, a ridurre al minimo i ricoveri ospedalieri e dalla necessità di garantire il diritto allo studio per gli studenti che, già ospedalizzati, non sono in condizione di riprendere l’attività scolastica, nell’intento di limitare l’ insuccesso scolastico.
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La complessità dell’insegnamento a domicilio
Il docente a domicilio deve fare i conti con:
• la mancata o limitata socializzazione con il gruppo dei pari, • l’agire in un contesto diverso dalla classe, in cui è l’allievo e non il docente che condiziona tempi e ritmi del lavoro didattico, • la malattia, la sofferenza e situazioni non sempre facili da gestire. Il docente a domicilio deve : • padroneggiare metodologie attive di insegnamento e tecnologie avanzate, • selezionare contenuti e competenze per un insegnamento efficace, • padroneggiare strumenti e modelli didattici attivi e personalizzati, • misurarsi con più Soggetti, che intervengono nella relazione educativa, a cominciare dalla famiglia, sempre presente.
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Essenzialità dei
contenuti e selezione
mirata ai bisogni
Dialogo educativo
sempre
aperto e sereno
Raccordo con
la realtà esterna
Uso intelligente
delle tecnologie
Raccordo con il
mondo sanitario
e le sue attività
Metodi che
favoriscono
il protagonismo
dell’alunno
Insegnamento
individualizzato
e personalizzato
Didattica flessibile
ed attraente
Il docente
in ospedale e in I.D.
La professionalità del docente a domicilio
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Le competenze del docente ospedaliero e/o a domicilio
COMPETENZE RELAZIONALI.
Il docente opera in una zona di confine fra l’attenzione alla salute e quella alla dimensione psico-educativa, che deve saper gestire e costruire, sostenendo il carico psichico che la situazione comporta.
COMPETENZE ORGANIZZATIVE
L’organizzazione impone flessibilità costante, capacità di affrontare il nuovo e l’imprevisto, e contemporaneamente la finalizzazione dell’intervento didattico al processo di crescita educativa della persona.
COMPETENZE DIDATTICHE
Il docente deve saper inventare percorsi didattici originali e personalizzati, con stile e metodo giusti. Ciò implica conoscenza epistemologica della disciplina per selezionare contenuti brevi ma significativi nella direzione della costruzione di un curricolo trasversale e continuo.
COMPETENZE ISTITUZIONALI
Il docente deve conoscere la normativa specifica e quella generale, deve curare la sua informazione e formazione continua in proposito, deve aver cura nell’esercizio della sua attività quotidiana della documentazione.
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Il contesto dell’istruzione domiciliare
Gli interventi normativi che segnano lo sviluppo in Italia della scuola in ospedale e a domicilio si collocano nella cornice di grandi cambiamenti sociali, scolastici ed economici.
Un posto di grande rilievo spetta a: l’autonomia scolastica e la flessibilità,
da cui discendono nuovi modelli formativi come: - quello della “scuola fuori dalla scuola”, - l’estensione dell’attivazione del diritto allo studio in ospedale per le
scuole di ogni ordine e grado e per ogni manifestazione di bisogno educativo,
- il riconoscimento che le attività didattiche in ospedale e a domicilio sono servizio scolastico a tutti gli effetti,
- il riconoscimento della peculiarità dell’azione didattica del docente che interviene in ospedale o a domicilio e le nuove competenze professionali.
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Il nostro impegno nella rete per il sostegno dell’alunno malato
Il nostro attuale impegno è nella direzione di: • proseguire l’azione formativa dei docenti sia quelli che già insegnano
nella scuola in ospedale sia quelli che realizzano attività di istruzione domiciliare per rispondere a nuovi bisogni formativi.
• accompagnare e sostenere un modello formativo e didattico centrato
sulla persona e sui suoi bisogni. • rendere attiva e armonica la rete di collegamento tra le diverse
Istituzioni e i Soggetti territoriali, responsabili di azioni che riguardano la salute e l’istruzione dei minori in obbligo d’istruzione, nell’ottica del prendersi cura della persona malata.
• stabilire rapporti di collaborazione attiva con le famiglie, che
necessitano di sostegno per continuare a sperare.
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Cosa è necessario per fare sistema
E’ necessaria la collaborazione degli Uffici Scolastici Regionali per :
• Sostenere con campagne di sensibilizzazione e di informazione la conoscenza di questa peculiare offerta formativa e la necessità che ogni scuola la inserisca nel Piano dell’Offerta Formativa
• Far conoscere le condizioni per l’accesso all’istruzione domiciliare e la distinzione netta tra disabilità e istruzione domiciliare
• Sostenere la conoscenza delle patologie ammesse al servizio di I.D. e ricordare che la scuola promuove l’apprendimento attraverso l’integrazione, per cui l’I.D. è solo un percorso limitato nel tempo e nello spazio
• Ribadire che l’attività svolta a domicilio dell’alunno in I.D. costituisce attività formativa e didattica a tutti gli effetti e concorre, pur nella sua peculiarità, alla valutazione e validazione dell’anno scolastico.
L’istruzione domiciliare è un servizio d’istruzione alla persona, ma a carattere temporaneo e limitato nel tempo. La scuola è una vera comunità ove l’apprendimento è il risultato di un processo interattivo in cui le persone imparano l’una dall’altra. Il servizio domiciliare è utile a sostenere psicologicamente lo studente malato e a contrastare fenomeni di dispersione, ma non è certamente un servizio permanente o sostitutivo della scuola ordinaria. Netta è la separazione tra disabilità e istruzione domiciliare. Oltre a promuovere progetti di I.D. le scuole devono sapere attivare interventi fruendo dell’opportunità offerta dalle nuove tecnologie.
Alcune avvertenze
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L’esperienza di Niki ha aperto la strada a nuovi modelli
educativi per altri alunni in difficoltà ed impossibilitati a
frequentare la scuola.
Il modello educativo sperimentato, che utilizza efficacemente
strumenti come la videoconferenza e la lavagna interattiva,
consente e favorisce l’istruzione e l’integrazione profonda tra
l’alunno, fisicamente non presente in aula, e la propria classe e
i propri insegnanti.
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Siamo all’avvio di un nuova sperimentazione, frutto
dell’accordo tra il MIUR, Fondazione Telecom e il
CNR – Istituto delle Tecnologie Didattiche di
Genova:
“Nuove Tecnologie e Inclusione Educativa per
Studenti Impossibilitati alla Normale Frequenza
Scolastica”.
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Il progetto consentirà di sperimentare nuovi modelli di scolarizzazione
per studenti, temporaneamente o in modo permanente impossibilitati a
partecipare ai normali percorsi di istruzione, a causa di problemi psico-
fisici ( es. disturbi della sfera emozionale o neuropsichiatrici), a
lungodegenze o a particolari protocolli terapeutici (es. sensibilità
multipla chimica), a situazioni geografiche particolarmente svantaggiate
(es. studenti residenti in piccole isole o zone montane).
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Un’altra area d’impegno del MIUR è quella che riguarda i tanti studenti con patologie croniche che richiedono la somministrazione di farmaci a scuola. Oggi il problema è affrontato grazie alle “Raccomandazioni” del 2005 a firma dei Ministri Moratti e Storace. Queste non sono più sufficienti. Si è insediato un nuovo Comitato paritetico per la definizione di norme e protocolli d’intervento.
Nuove frontiere e sfide per il MIUR
Speranzina Ferraro