Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

3
le pagine dei ragazzi C ari ragazzi, in natura anche tra gli animali ve ne sono alcuni che possono essere considerati pa- renti. Forse in certi casi non è così facile indivi- duare il legame, ma non appena avrete letto ciò che li accomuna non potrete che essere d’accordo con quanto vi ab- biamo detto. La rana e il tri- tone sono parenti, perché entrambi sono Anfibi. La ra- na è un anfibio «anuro», cioè sen- za coda, mentre il tritone è un anfibio «urodelo», cioè con la coda. La biscia d’acqua e la tarta- ruga formano una coppia, perché Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro entrambe appar- tengono all’ordi- ne dei Rettili. Il fagiano e la quaglia sono «cu- gini», perché ap- partengono all’or- dine dei Gallifor- mi. Del resto en- trambi vivono nei campi e spesso frequentano gli stes- si ambienti, cioè le campagne coltivate a erba medica. La cicogna e l’airone cenerino fanno parte en- trambi dell’ordine dei Ciconiformi. Questa è una pa- rentela facile da indovinare, per- ché le loro forme si assomigliano troppo per non considerarli in qualche modo «pa- renti». La folaga e la gallinella d’ac- qua vanno in coppia, perché ap- partengono ai Gruiformi, anche se non assomigliano proprio alle gru, ma tra di loro la somiglianza è molto evidente! L’upupa e il martin pescatore sono cugini. L’avreste mai detto? Eppure appartengono entrambi ai 78 VITA IN CAMPAGNA 5/2015 fagiano Biscia d’acqua folaga Tritone airone cenerino quaglia Tartaruga Gallinella d’acqua Rana cicogna © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

Transcript of Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

Page 1: Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

le pagine dei ragazzi

Cari ragazzi, in natura anche tra gli animali ve ne sono alcuni

che possono essere considerati pa-renti . Forse in certi casi non è così facile indivi-duare il legame, ma non appena avrete letto ciò che li accomuna non potrete che essere d’accordo con quanto vi ab-biamo detto.

La rana e il tri-tone sono parenti, perché entrambi sono Anfi bi. La ra-na è un anfibio «anuro», cioè sen-za coda, mentre il tritone è un anfibio «urodelo», cioè con la coda.

La biscia d’acqua e la tarta-ruga formano una coppia, perché

Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

entrambe appar-tengono all’ordi-ne dei Rettili.

Il fagiano e la quaglia sono «cu-gini», perché ap-partengono all’or-dine dei Gallifor-mi. Del resto en-trambi vivono nei campi e spesso

frequentano gli stes-si ambienti, cioè le campagne coltivate a erba medica.

La cicogna e l’airone cenerino fanno parte en-trambi dell’ordine dei Ciconiformi. Questa è una pa-rentela facile da indovinare, per-ché le loro forme si assomigliano troppo per non cons iderar l i in qualche modo «pa-renti».

La folaga e la gallinella d’ac-qua vanno in coppia, perché ap-partengono ai Gruiformi, anche se non assomigliano proprio alle gru,

ma tra di loro la somiglianza è molto evidente!

L’upupa e il martin pescatore sono cugini. L’avreste mai detto? Eppure appartengono entrambi ai

78 VITA IN CAMPAGNA 5/2015

fagiano

Biscia d’acqua folaga

Tritone

airone cenerino

quaglia

Tartaruga Gallinella d’acqua

Rana

cicogna

© 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

Page 2: Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

Coraciformi, una parola così stra-na che gli studiosi hanno coniato per quest’ordine di uccelli che hanno in comune, tra le altre cose, il piumaggio vistoso e l’abitudine di fare il nido nelle cavità.

Il pettirosso e il merlo, sebbe-ne siano così diversi, sono consi-derati parenti. Appartengono, in-fatti, alla famiglia dei Turdidi. Hanno un’altra cosa in comune: entrambi sono tra gli ultimi uccel-li diurni ad andare a dormire e si attardano fi n quasi al tramonto.

Maurizio Bonora

L’intervista “impossibile”a una volpe

Passeggiando in campagna mi sono im-

battuta in una volpe e le ho rivolto qual-

che domanda. Ciao, cosa fai da queste

parti? Non ti avevo mai vista prima.

Ciao. Tu non mi hai mai vista, ma sono an-

ni che vivo in questa

campagna. Mi muo-

vo soprattutto di

notte, perché ho

imparato che è

meglio non farsi

vedere. Mi vedi

adesso in pieno gior-

no perché ho i piccoli da nutrire e stanotte

non sono riuscita a procurare tanto cibo.

A me piaci tantissimo, ma ho sentito dire che rubi le galline...

Ecco la solita storia: la volpe mangia le galline! Certo che le mangio,

ma scommetto che le mangerebbe anche il tuo cane, se nessuno

gli riempisse la ciotola. La verità è che noi volpi preferiamo tenerci

alla larga dalle fattorie. Temiamo le persone e ci avviciniamo ai pol-

lai quando siamo veramente affamate. Di solito cacciamo animali

selvatici come uccelli, topi, talpe, lepri; mangiamo bacche e vermi

e, quindi, non abbiamo così bisogno di entrare nei pollai.

Però le penne di gallina sparse sul prato fanno pensare a te!

Ecco, ci risiamo! Chi ti dice che quella gallina l’abbia presa io? So

di sicuro che in giro ci sono dei cani randagi che possono averlo

fatto, per non parlare poi delle donnole e delle faine.

Tutti dicono che sei furbissima...

Questo è vero. Se non lo fossi sarei morta da un pezzo, invece ri-

esco a vivere nelle campagne facendomi scorgere pochissimo,

nascondendo i mie cuccioli e lasciando poche tracce della mia

presenza. Insomma, io vedo voi, ma voi non vedete me.

Prima parlavi dei tuoi cuccioli: quanti sono? Posso vederli?

Ho quattro cuccioli e ne partorisco da due a sei ogni anno. Li fac-

cio nascere in tane che scavo sotto le radici degli alberi o negli ar-

gini di fi umi e canali coperti da arbusti. È meglio che i miei cuccio-

li non ti vedano: potrebbero affezionarsi a te. Preferisco che impa-

rino a temere l’uomo per evitare pericoli futuri.

In montagna però ho visto delle volpi che prendevano cibo

dalle mani dei turisti.

Purtroppo certe mie compagne, in molte zone turistiche, si sono

lasciate quasi addomesticare e dipendono dal cibo che l’uomo re-

gala loro. Il pericolo è che si perda l’istinto della caccia e si abbia-

no problemi a procurarsi il cibo da soli, nei mesi in cui i turisti scar-

seggiano. Ora devo proprio scappare. È stato un piacere cono-

scerti, Marta!

Marta

VITA IN CAMPAGNA 5/2015 79

merlo

Martin pescatore

Upupa

pettirosso

© 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

Page 3: Scoprite perché queste coppie di animali sono parenti fra di loro

Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera.

Edizioni L’Informatore Agrario

www.vitaincampagna.it