Scintilla n. 54 - dic 14

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! ORGANO DI ESPRESSIONE DI PIATTAFORMA COMUNISTA [email protected] www.piattaformacomunista.com Dicembre 2014 n. 54 1 euro Scintilla Con l’accordo sull’Italicum il “partito della nazione” invocato alla Leopolda ha compiuto un passo avanti. Berlusconi e il suo blocco sociale oggi ne rappresentano una componente, sotto l’egida dell’ “erede fiorentino” che assicura i loro interessi. La borghesia dunque si va riorganizzando attorno al suo partito unico, che vediamo all’opera sul Jobs Act e le altre misure antioperaie. Un partito necessario per puntellare il fallimentare imperialismo italiano, per trasformare in senso reazionario lo Stato violando la Costituzione, per difendere i profitti capitalistici e i privilegi degli strati parassitari della società, per proiettarsi nelle avventure militari al carro di potenze più forti. Un partito unico dell’ordine che controlla i gangli vitali dell’apparato statale, pronto a fronteggiare e reprimere la classe proletaria e le masse popolari. Questo partito esprime ad un tempo l’accresciuto predominio dei gruppi monopolistici nella vita politica e la crisi profonda del riformismo che ha perso il controllo del PD. Chi potrà contrapporsi e sconfiggere questo partito unico? Forse l’ala sinistra della borghesia o le scimmie urlanti della piccola borghesia populista? No, solo il proletariato esprimendo il proprio partito indipendente e rivoluzionario e il proprio fronte compatto di lotta potrà farlo, ponendosi alla testa di tutte le vittime di questo sistema agonizzante, raggruppandole attorno a sé e strappandole al “partito della nazione” borghese, al fine di rovesciare il capitalismo e instaurare la propria dittatura. Siamo convinti che con l'acuirsi della crisi del mondo capitalista- imperialista, matureranno le condizioni per una crisi rivoluzionaria nelle quali le avanguardie più consapevoli della classe operaia - rompendo fino in fondo con l’opportunismo e il revisionismo – risolveranno le questioni che la lotta di classe pone di nuovo: quelle del Partito, del governo e del potere politico. Di qui il nostro impegno di lotta e l’appello ai sinceri comunisti, agli operai d‘avanguardia a farla finita con le esitazioni e la politica degli orticelli, per compiere decisi passi avanti sulla strada dell’unità organica, per il nostro Partito unico! Cresce la resistenza operaia e popolare all’offensiva capitalista Avanti con lo sciopero generale per cacciare il governo Renzi Ci vuole un governo operaio! Pagg. 7-8 Pieno successo del XX Plenum della Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti e dell’incontro internazionalista

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Organo di espressione di Piattaforma Comunista

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

ORGANO DI ESPRESSIONE DI PIATTAFORMA [email protected] www.piattaformacomunista.com

Dicembre 2014 n. 54

1 euro

ScintillaCon l’accordo sull’Italicum il“partito della nazione” invocato allaLeopolda ha compiuto un passoavanti. Berlusconi e il suo bloccosociale oggi ne rappresentano unacomponente, sotto l’egida dell’“erede fiorentino” che assicura iloro interessi.La borghesia dunque si variorganizzando attorno al suo partitounico, che vediamo all’opera sulJobs Act e le altre misureantioperaie. Un partito necessarioper puntellare il fallimentareimperialismo italiano, pertrasformare in senso reazionario loStato violando la Costituzione, perdifendere i profitti capitalistici e iprivilegi degli strati parassitari dellasocietà, per proiettarsi nelleavventure militari al carro di potenzepiù forti. Un partito unicodell’ordine che controlla i ganglivitali dell’apparato statale, pronto afronteggiare e reprimere la classeproletaria e le masse popolari.Questo partito esprime ad un tempol’accresciuto predominio dei gruppimonopolistici nella vita politica e lacrisi profonda del riformismo che haperso il controllo del PD. Chi potrà contrapporsi e sconfiggerequesto partito unico? Forse l’alasinistra della borghesia o le scimmieurlanti della piccola borghesiapopulista?No, solo il proletariato esprimendo ilproprio partito indipendente erivoluzionario e il proprio frontecompatto di lotta potrà farlo,ponendosi alla testa di tutte levittime di questo sistemaagonizzante, raggruppandole attornoa sé e strappandole al “partito dellanazione” borghese, al fine dirovesciare il capitalismo e instaurarela propria dittatura. Siamo convinti che con l'acuirsidella crisi del mondo capitalista-imperialista, matureranno lecondizioni per una crisirivoluzionaria nelle quali leavanguardie più consapevoli dellaclasse operaia - rompendo fino infondo con l’opportunismo e ilrevisionismo – risolveranno lequestioni che la lotta di classe ponedi nuovo: quelle del Partito, delgoverno e del potere politico. Di qui il nostro impegno di lotta el’appello ai sinceri comunisti, aglioperai d‘avanguardia a farla finitacon le esitazioni e la politica degliorticelli, per compiere decisi passiavanti sulla strada dell’unitàorganica, per il nostro Partito unico!

Cresce la resistenzaoperaia e popolareall’offensiva capitalistaAvanti con lo scioperogenerale per cacciare il governo Renzi Ci vuole un governooperaio!

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Pieno successo del XX Plenumdella Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti e dell’incontrointernazionalista

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Una Camera di nominati,controllata dal “partito dellanazione” organico al grandecapitale, ha approvato il JobsAct, che significa maggioresfruttamento, precarietà,distruzione dei diritti e delladignità degli operai, come l’art.18. Il dissenso ipocrita di un gruppodi deputati non salva la faccia alPD e non ha altra prospettivapolitica che non sia lasopravvivenza del fallimentareriformismo. Sbaglia però chi vede in questavotazione un rafforzamento delgoverno Renzi, che va avanti atappe forzate nel suo progettoreazionario. Al contrario, è unadimostrazione di crescentescollamento dalla sua basesociale – dimostratasi anchenelle recente elezioni regionali– e di arroccamento autoritario,che porterà Renzi e la suapolitica neoliberista alladisfatta.La parola ora è alla lotta diclasse degli sfruttati, che negliultimi mesi ha visto unadinamica in crescita. Sarà ilproletariato, sarà il popolo dei1000 euro al mese - che sioppone ai signori dalle cene da1000 euro - a esprimere, a suondi scioperi e dimostrazioni dipiazza, la sua sfiducia algoverno Renzi. Il 12 dicembre c’è lo scioperogenerale indetto dai vertici diCGIL e UIL, cheproclamandolo in ritardo e su

contenuti innocui hanno svelatola loro intenzione di bloccare lacontinuità delle lotte, il loroprocesso di radicalizzazione edi unificazione politica. Gli scioperi tanto per far vedereche si fa qualcosa non cibastano! Allo sciopero del 12dicembre bisogna arrivarci conun crescendo di mobilitazioni,sviluppando il fronte unicoproletario su parole d’ordine eobiettivi chiari, anticapitalisti.Dovrà essere una vera giornatadi lotta per far cadere il governoRenzi, prima che ci porti allacompleta rovina. L’ascesa della lotta di massaconduce verso lo scioperopolitico generale e continuato,per infliggere duri colpiall’oligarchia finanziaria e alsuo governo. Lottare contro i governiborghesi, per un Governooperaio che apra la via delsocialismo significa disporredello strumento indispensabileper dirigere il processo diemancipazione degli sfruttati: ilPartito comunista delproletariato. E’ ora che gli operai piùcoscienti e combattivi rompanonettamente e definitivamentecon il riformismo el’opportunismo politico esindacale, si uniscano aimarxisti-leninisti per compieredecisi passi avanti in questadirezione. Uniamoci, organizziamoci,lottiamo assieme!

Jobs act: la parola è alla lotta diclasse degli sfruttati

2 Dicembre 2014

Le recenti elezioni regionaliparziali hanno visto un ulteriorecrollo dei votanti. In EmiliaRomagna, storico feudo PD èandato alle urne solo il 37,7%.In totale, il PD ha perso circa750.000 voti. Le forzesocialdemocratiche edopportuniste, a “sinistra” del PDhanno ottenuto risultatiminimali.Si tratta di un dato clamorosoche lascia nello sconcerto ipartiti borghesi, che – adesclusione della Lega populistae xenofoba – hanno tutti persosuffragi.I liberal-riformisti del PDconfermano la continua perditadi consensi in quello che un

tempo era il loro referentesociale storico: la classe operaiae le masse lavoratrici sfruttate. Il PD ha pagato la politicaantioperaia ed antipopolare delgoverno, le inchieste giudiziarieche vedono coinvolti i suoidirigenti e candidati a questeelezioni, il clima di accesasfiducia e rabbia popolarecontro “i politicanti” cheserpeggia sempre più. L’esperienza del governo Renzi,che all’inizio del suo mandato,era stata descritta come unamarcia trionfale, si sta rivelandoall’opposto un percorso irto didifficoltà. E’ indubbio che questa ulterioreavanzata dell’astensionismo

non potrà non contribuireall’ulteriore aggravamento dellacrisi politico-istituzionale delnostro paese. Questo fenomeno va inparallelo alla crescita deimovimenti di lotta operai epopolari, alla partecipazione dimassa nello scontro fuori dalParlamento e dagli altri teatrinidella politica. Il risultato deve incoraggiarcinella lotta contro il governoRenzi. Le sue basi di consensonegli strati medio-bassi dellapopolazione sono friabili edinsicure, la fiducia sulla parolanei suoi confronti sta mano amano evaporando, anche nelleroccaforti tradizionali.

Ma esprimere sfiducia nelleelezioni borghesi non basta.Bisogna compiere ogni sforzoper dar vita a organismi dimassa operai e popolaripermanenti (Comitati di lotta, diagitazione, di sciopero,conferenze, coordinamenti etc.)eletti in assemblee di fabbrica edi quartiere, rappresentativi ditutta la massa in vista di unobiettivo politico generale darealizzare in una prospettiva piùavanzata: il Governo operaio inquanto espressione di autenticademocrazia proletaria inalternativa a tutte le formepolitico-istituzionali delladittatura borghese.

Dalla sfiducia all’organizzazione di massa

La parabola di un ciarlatanoMario Capanna, l'ex«rivoluzionario» del '68, poiparlamentare della Repubblicaper due legislature (conrelativa pensione daparlamentare), ha rilasciatoun'intervistina al quotidiano«Il Giorno-Il Resto delCarlino-La Nazione» del 15novembre, dopo lo sciopero del14 novembre che - in 25 cittàitaliane - ha visto in piazza ladura protesta di decine dimigliaia di lavoratori estudenti contro il governoRenzi-Berlusconi, custodito daNapolitano e sostenuto daConfindustria.L'ex dirigente sessantottino,dopo aver riconosciuto che «lasituazione socio-economicagenerale è insostenibile» e cheil governo non dà risposte, haavuto la faccia tosta disostenere che «occorre che sidistingua bene tra chi

manifesta e sciopera, dirittoinalienabile, e chi soffia sulfuoco», concludendo infine:«Evitiamo esasperazioni.Evitiamo violenze». Capanna ha ormai dimenticatoche nel «Manifesto del PartitoComunista» Marx ed Engelshanno scritto che «i comunistidichiarano apertamente che iloro scopi non possono essereraggiunti che conl'abbattimento violento di ogniordinamento esistente». E non può capire che questaconsapevolezza si vaestendendo ogni giorno di piùfra gli oppressi e gli sfruttati. Evidentemente dopo tantoperegrinare, dalla politica allagenetica, la parabola delciarlatano Capanna si èesaurita, come per tanti altriintellettuali disorganici,ritornando alle originicattoliche.

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3Dicembre 2014

Gli operai della Acciai SpecialiTerni (AST) sono in scioperoda più di un mese perscongiurare la chiusura dellostabilimento e il licenziamentodi 550 lavoratori. A questamobilitazione intensa, iniziataa luglio e portata avanti a suondi scioperi, presidiopermanente, grandimanifestazioni, blocchi stradalie ferroviari, etc., il governoRenzi non ha saputo rispondereche con le solite promesse damarinaio e aggressionipoliziesche (che a Terni nonsono una novità). La lotta degli operai di Terni cioffre alcune lezioni, che glioperai stessi hanno saputotrarre dalla loro esperienza eche devono essere fatte proprieda tutto il movimento operaio edalle masse popolari cheresistono alle criminalipolitiche dell’oligarchiafinanziaria.Vogliamo evidenziarne due,particolarmente importanti:1) la prima riguarda leforme di lotta. Gli operai,rimasti scottati dall’esperienzapassata in cui avevano, suindicazione delle burocraziesindacali, sospeso la lottaallorchè sembrava raggiungersiun accordo con il padrone e leistituzioni, ora hanno capito,che la lotta deve continuare eperfino indurirsi anche atrattative aperte, rifiutando letattiche divisorie dellamultinazionale e del governo. 2) La seconda riguarda leforme di organizzazione. Ilavoratori e la popolazioneternana, di fronte agli

atteggiamenti “responsabili” ealle solite parole a vuoto deidirigenti sindacali (a quandol’occupazione della fabbrica,“minacciata” da Landini?),hanno costituito il Comitatooperai e cittadini per l’AST concui si prefiggono di rilanciarel’opposizione dei lavoratori edella città al piano dismantellamento di ASTimposto da ThyssenKrupp. Una decisione questa chedimostra la necessità di creareil fronte unico operaio e distringere attorno ad esso lasolidarietà di vasti settoripopolari vittime della crisi. La lotta dei lavoratori ternaninon deve rimanere isolata, mava generalizzata e intensificatafino all’occupazione dellafabbrica. Perciò è importantetogliere ogni fiducia residuanei capi riformisti esocialdemocratici, continuandola mobilitazione suintransigenti rivendicazioni diclasse, costruendo una cassa diresistenza nazionale persostenere lotte come questa. Laquestione delle acciaierie diterni deve essere al centro diuna vertenza operaia a livellonazionale, che abbia comeprospettiva la più generalebattaglia per ‘espropriazionedegli espropriatori. Esprimiamo piena solidarietàagli operai della AST in lotta,nella convinzione che dallelotte attuali scaturiranno imilitanti di un Partitoautenticamente comunista,reparto di avanguardiaorganizzato e cosciente delmoderno proletariato.

Terni: lezioni dalla lotta operaia

Strage Eternit: vergognosa sentenzaLa Corte di Cassazione hadichiarato prescritta la condannaa 18 anni all’unico imputato, ilmagnate svizzero Schmidheiny,del processo Eternit. Più di 3000 morti e migliaia diammalati per le polveri diamianto non hanno avutogiustizia, nessuno pagherà lastrage nei tribunali borghesi,nemmeno verrà garantito ilrisarcimento alle vittime.Attenzione, i giudici non hannodichiarato che non esisteva il

reato di “disastro ambientale”,ma hanno “solo” annullato lacondanna per prescrizionepoichè era passato troppo tempodai fatti!Si tratta dell’ennesimo schiaffobrutale in faccia a migliaia divittime, ai loro familiari, ai lorocompagni di lotta, a tutti ilavoratori che hanno gridato illoro sdegno in faccia ai giudici.La scandalosa sentenza dimostracome i tribunali borghesi nonpossano garantire verità e

giustizia per la classe operaia ele masse popolari; che alla fineogni sentenza contro i padronipuò essere mandata al macero. La lotta per fare giustizia deimorti Eternit proseguirà.Rispettando profondamente ilcoraggio e la tenacia deifamigliari, delle associazioni, dichiunque si rifiuta di accettarequesta ennesima “vergognaitaliana”, ribadiamo quantoscrivemmo a commento dellasentenza del febbraio 2012:

“Non saranno i giudici arisolvere il problema dellasicurezza e della salute deglioperai. Sarà la classe operaia stessa afarlo, organizzandosi e lottandoper abbattere il capitalismo. Nonsarà la democrazia borghese adimpedire ai padroni di nuocere edi sfruttare. Per ottenere unavera giustizia, per la tutela deilavoratori, ci vuole la dittaturadel proletariato. Questo è il nododa sciogliere”.

Livorno: un esempio di Fronte unico dal basso

Si è svolta giovedì 27/11 presso l' Ex Cinema Aurora la 3°Assemblea pubblica del Coordinamento lavoratori e lavoratricilivornesi. Questo l’appello che abbiamo ricevuto e chepubblichiamo:“Dopo la grande manifestazione del 15 novembre invitiamo tuttie tutte a partecipare alla terza assemblea pubblica delCoordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi. Il corteo deve essere solo l'inizio di un percorso di lotta che dovràinteressare tutti i settori della nostra città. Da oggi in poi qualsiasi vertenza in atto deve ricevere lasolidarietà e l'appoggio di tutti i lavoratori. Anche un singololicenziamento non deve passare senza che vi sia una reazioneimmediata e determinata da parte di tutti. SE COLPICONO UN*COLPISCONO TUTT*! Vi aspettiamo Coordinamento lavoratorie lavoratrici livornesi in lotta”.Riteniamo di grande importanza questa iniziativa che ha uncarattere di fronte unico dal basso, sorta dalla lotta dei lavoratoriTRW, ENI, Iperccop, portuali, Continental, etc., che rappresentaun esempio da diffondere in altre città.La lotta, l’unità e l’organizzazione dei proletari di tutti i settori, inqueso momento di attacco feroce del capitale finanziario e del suogoverno, sono un’esigenza da cui non si può prescindere.I comunisti (marxisti-leninisti) sostengono queste esperienze eavanzano assieme agli operai più coscienti le rivendicazioni il cuisoddisfacimento costituisce un bisogno immediato e urgente perla classe operaia. Il Governo operaio che noi indichiamo èl’inevitabile sbocco politico rivoluzionario del Fronte unico!

Gli operai AST bloccano per ore l’autostrada del Sole

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Dicembre 20144

Sciopero economico e politicoIl riuscito sciopero del 14novembre, che ha visto inpiazza - in più di 25 cittàitaliane – circa 100.000manifestanti (fra operai,lavoratori precari, pensionati estudenti), merita un'attentariflessione da parte deicomunisti e delle avanguardieoperaie. Esso segna la fine delcosiddetto «dialogo sociale»,della «concertazione» fra verticisindacali e governo. La parola,ormai, è alla lotta di classe. Lo sciopero era stato precedutoda importanti manifestazioniper il lavoro a Napoli e aMilano, e dalla brutale caricadella polizia contro gli operaidella Acciai Speciali Terni, colferimento di tre operai e di trerappresentanti sindacali.Ed era stato preceduto da unfatto di politica governativaestremamente significativo: laconvocazione dei verticisindacali da parte del governo,dove essi si trovarono di frontea un Presidente del Consiglioche non aprì nessun «dialogo» eli mandò a casa a mani vuote.Dopo di che, Renzi pronunciòsprezzante l'ormai celebre frase:«Se vi viene più comodo,mandateci una mail».La CGIL ha perduto quello che,per tanti anni, era stato il suo«partito di riferimento»: il PDrenziano è diventato, col plausodella Confindustria, il «partito

della Nazione», l'interprete e ildifensore - senza piùmediazioni - degli interessi delcapitale monopolistico edell'oligarchia finanziariaitaliana e internazionale. Molti commentatori politiciborghesi si sono chiesti qualefosse il vero carattere dellaastensione dal lavoro del 14novembre: sciopero economicoo sciopero politico? Forti sono state lerivendicazioni economichedegli scioperanti contro il JobAct e la Legge di Stabilità, indifesa dei loro fondamentalidiritti; ma chiarissima è stataanche la volontà delleavanguardie operaie piùavanzate e consapevoli, di farlafinita col governo Renzi-Berlusconi e di altri consimili"comitati d'affari" dellaborghesia.In uno scritto del 1912(“Sciopero economico esciopero politico”) Leninillustrò in modo esemplare lacombinazione positiva fra ledue forme di sciopero e il ruolodecisivo che ha in entrambe laclasse operaia: «Lo sciopero economico equello politico si sostengonoquindi reciprocamentecostituendo una fonte di energial'uno per l'altro. Senza questostretto legame fra questi due tipidi sciopero, un movimentoveramente vasto, di massa - che

acquisti, inoltre, un'importanzanazionale - non è possibile. Nondi rado, all'inizio delmovimento, lo scioperoeconomico ha il potere dirisvegliare e scuotere i i piùarretrati, di generalizzare ilmovimento, di elevarlo a ungrado superiore. [… ] La classeoperaia durante lo scioperopolitico agisce come classe cheè all'avanguardia di tutto ilpopolo. In questi casi ilproletariato assolve la funzionenon semplicemente di unaclasse della società borghese,ma la funzione di egemone, cioèdi dirigente, di avanguardia, dicapo. Le idee politiche che si

formano nel movimento hannoun carattere nazionale, cioètoccano le condizioni piùprofonde, fondamentali dellavita politica di tutto il paese».E, in altra occasione, indicò condecisione quale compitol'ampiezza e la forza delmovimento di massa pone aicomunisti:«Il carattere di massa delmovimento non solo nonattenua, ma, al contrario,accentua il nostro dovere diformare un'organizzazione dirivoluzionari forte ecentralizzata capace di dirigeresia la lotta preparatoria, sia,infine, l'attacco decisivo».

In Sardegna prosegue e sirafforza la mobilitazione control'occupazione militare dell’isola. In una assemblea affollatissimache si è svolta a Santa Giusta-Oristano - il 4/10, si è deciso diorganizzare un’altra giornata dimobilitazione per sabato 13dicembre a Cagliari (h. 10, Portomilitare-Molo Ichnusa).La manifestazione di CapoFrasca ha visto un’ampiapartecipazione popolare da tuttala Sardegna. Hanno dimostrato circa 10.000persone, è stata la più grossamobilitazione organizzata inquesti ultimi anni dalmovimento popolare inSardegna. In occasione del

referendum consultivo sulnucleare in Sardegna il corteo èstato di circa 5.000 persone. Piattaforma Comunista aderiscealla giornata di mobilitazionedicembrina, come è stato per il13/9 a Capo Frasca. Rilanciamo l’appello a tutti isinceri comunisti, agliorganismi di massa che simuovono in Italia contro laguerra imperialista e le basimilitari ad aderire e partecipare. Gli obiettivi della mobilitazionesono: fermare immediatamentetutte le esercitazioni militari,chiudere e smantellare tutte lebasi militari e i poligoni, per labonifica dei territori dove sisono svolte le esercitazioni.

Sardegna, continua la mobilitazione

No ai licenziamenti politici!Si è svolta a Napoli il 22novembre un’importante epartecipata assemblea sul tema“Basta coi licenziamenti politicinelle fabbriche”.Dal Nord al Sud del paese sonoinfatti centinaia gli episodi divera e propria discriminazionepolitica contro lavoratori edattivisti sindacali impegnatinelle lotte quotidiane contro leristrutturazioni e il complessodelle politiche padronali egovernative.Attraverso queste azioniantioperaie i padroni voglionoeliminare ogni voce di dissensoe di opposizione dai posti dilavoro e vogliono azzerarequalsiasi possibilità di reazionesociale e di lotta operaiaautonoma ed indipendente.E’ necessario contrastare questo

disegno antioperaio eantisociale, esprimendo lamassima solidarietà a tutti ilavoratori licenziati ecriminalizzati, imponendo laloro reintegrazione immediata,mobilitandoci per la pienalibertà di lotta e diorganizzazione in fabbrica, neiterritori e nella società.La questione della lotta ailicenziamenti politici, cosìcome ai licenziamenti per iprofitti, ai licenziamenti “diborsa” è una questione politicacentrale, che va affrontatasviluppando il fronte unicooperaio. L’assemblea ha preso delledecisioni, anche riguardanti lafirma di accordi nelle aziende.La lotta va proseguita ed estesa!

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Nella nostra azione dentro lelotte della classe operaia,osserviamo spesso unatteggiamento che giudichiamoerrato da parte di forze che sidefiniscono comuniste erivoluzionarie. Sovente queste forze, alcune diesse in modo sistematico, sipongono nei confronti dellaclasse con un senso di“superiorità” oppure diprofonda sfiducia.

In particolare, rifiutano, o sonoinsofferenti verso la azionepolitica dentro la classe. Simettono in cima alla collinadistaccati e aspettano, che glioperai vengono a loro per“diritto divino”. Altre volte,con la motivazione del caratterearretrato delle lotte, arrivanoperfino a non partecipare allestesse, facendo addirittura unvanto della loro assenza.Questa atteggiamento sirispecchia anche col rifiuto(esplicito o implicito) del lavorodentro i sindacati e nelleorganizzazioni di massa in cui ilproletariato lotta e si organizza(eppure, sulla obbligatorietà dellavoro dentro i sindacatireazionari, Lenin dedicò unceleberrimo capitolodell’”Estremismo”!).Non si tratta di una questione dapoco, non attiene a qualchesfumatura tattica, ma alconcetto stesso, alla funzione edal programma del Partito. Siamo di fronte a una variantedelle sinistrismo e delsettarismo, tendenzestoricamente caratterizzanti il

movimento comunista italiano,e che dobbiamo combattere conenergia.L’errore di fondo è l’errataconcezione del Partitocomunista: una concezionemeccanicistica e non dialetticadella funzione del partito neiriguardi della classe operaia,dalla separazione di fatto delpartito dalla classe operaia,concepito come “organo” e nonparte - d’avanguardia,organizzata e cosciente - dellaclasse operaia. Il partito comunista non potràmai svolgere la sua funzione didirezione se pensa diproclamarsi tale rimanendoperò distaccato dalle masseoperaie, se non partecipaconvintamente e al massimodelle sue capacità dentro leorganizzazioni in cui la massalavoratrice si raccoglie, neimovimenti parziali delle masse,nelle loro fasi di ascesa cosìcome in quelle di difficoltà edebolezza, appoggiandoli con lesue rivendicazioni.Il Partito comunista sicaratterizza per la sua capacità

di mantenere il legame con laclasse in tutte le circostanze,anche nelle più difficili. Un vero Partito indipendente erivoluzionario della classeoperaia si dimostra nella suacapacità di collegamento, dipenetrazione, di radicamento edi direzione del proletariato.Si tratta di principi dellamassima importanza, chedobbiamo ribadire all’internodel percorso che porteràall’unità comunista.

Sulla funzione direttiva delPartito comunista

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Italicum, un pericoloso progetto di eversione costituzionaleIn un precedente numero di"Scintilla" (ottobre 2014)abbiamo denunciato il caratterereazionario della riforma delSenato promossa dal governoRenzi con la complicità delcentrodestra berlusconiano. Manon meno reazionario eantipopolare è l'Italicum, ilprogetto di legge elettorale natodallo scellerato "patto delNazareno" fra Renzi eBerlusconi, la cui approvazioneè ancora in alto mare percontrasti fra i due compari. Una legge elettoralemaggioritaria come l'Italicum -con le liste bloccate "corte" di 3,4, o 5 candidati in minuscolicollegi, con le varie soglie disbarramento e il premio dimaggioranza che potrà portarela coalizione o il partitovincitore a conquistare fino al52 o 55 % dei seggi dellaCamera - può assicurare unpotere abnorme al Presidente

del Consiglio che sia anchesegretario del partito dimaggioranza.Siamo in presenza di unprogetto di vera e propriaeversione autoritaria, di quel"sovversivismo delle classidirigenti" di cui parlavaGramsci. La riforma elettoralepredisposta da Renzi eBerlusconi trasformerebbe ilregime parlamentare borgheseoggi esistente in un regimeautoritario fondatosull'elezione, ogni cinque anni,non di un Presidente delConsiglio, ma di un "capo" che- avvalendosi della suamaggioranza di "nominati" -potrebbe riuscire a determinare:1) l'elezione del Presidente dellaRepubblica; 2) la composizionedel Consiglio superiore dellamagistratura; 3) lacomposizione della Cortecostituzionale. Vengono così alla luce tutte le

contraddizioni delcostituzionalismo borghese. Lo stesso Presidente dellaRepubblica ha dato il suoapporto alla deriva in atto. La Corte Costituzionale avevastatuito che una leggefondamentale dello Statoitaliano, la legge sullarappresentanza politica deicittadini (il cosiddetto"Porcellum" in base al quale èstato eletto l'attuale Parlamento)era incostituzionale. QuestoParlamento avrebbe dovutoessere sciolto immediatamente:Ma Napolitano, il…"garantedella Costituzione", si è benguardato dal farlo. Perché eglista favorendo la manovracontroriformatrice di Renzi-Berlusconi, per assicurarequella "governabilità" e quellaforzosa "coesione sociale" chepredica ogni giorno e che - agliocchi della classe dominante -sono le due garanzie contro il

crescente disfacimento dellasocietà politica borghese. Nondimentichiamo che una delleproposte che furono avanzate, asuo tempo, in seno alla"commissione dei saggi"nominata dal Quirinale fuproprio quella di un «governodel Primo ministro», che ilgoverno Berlusconi aveva giàcercato di introdurre con la suariforma costituzionale del,1995, bocciata dal referendumpopolare del giugno 1996.Ribadiamo quel che abbiamoscritto contro le vestalipiangenti del costituzionalismoborghese. Vi sono duedemocrazie, fra loroassolutamente incompatibili: lademocrazia del capitale e lademocrazia proletaria. Lottiamouniti in un sempre più ampiomovimento rivoluzionario peruna Repubblica dei Consiglioperai e di tutti gli sfruttati, perun'Italia socialista!

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Lotta senza quartiere a xenofobia,razzismo e fascismoIn questo ultimo periodo stiamoassistendo ad una crescita ed adun inasprimento della politicarazzista in tutta Europa. I viliattacchi contro i migrantiavvenuti a Roma nei giorniscorsi, che hanno vistol’infiltrazione di fascisti, teppistie leghisti sono un episodiosignificativo e rappresentativo diquesta situazione. Tutto questonon avviene per caso ma è fruttodi scelte politiche precisestudiate con chiari obiettivi. Padroni, capitalisti e imperialistiutilizzano il malcontentoesistente per impedire che lelotte operaie che si stannosviluppando con sempremaggiore forza e frequenzadivengano un punto diriferimento e di aggregazioneper i lavoratori e tutta lapopolazione. Ma soprattuttovogliono impedire l’unità ed illegame tra i lavoratori ed icittadini italiani ed immigrati.Per questo si creano ad artefantomatici movimenti politici(ricordate i forconi …!!) con lo

scopo di spaccare il movimentooperaio ed impedire che diventiun polo di attrazione per tutticoloro che lottano contro la crisi.Il successo in questa battagliacontro la reazione e il fascismodipende dalla nostrariorganizzazione. Larealizzazione di organismi difronte unico dal basso (consigli,comitati unitari, etc.) e quindi lanascita del fronte unicoproletario e, sulla sua base, delfronte popolare, sono elementinecessari e imprescindibili nellasituazione attuale. In questomodo la classe operaia potràaccrescere la sua influenzapolitica, legare a sé la massadegli elementi semiproletari eoppressi della popolazione,unificarla e dirigerla nella lottaper il potere.Solo la costruzione di uncompatto blocco di forze chelotti contro l’offensiva delcapitale finanziario e dei suoicomplici, potrà impedirel’influenza dell’estrema destrasulla piccola borghesia e sulla

gioventù, ed esercitareconcretamente una capacità diattrazione verso quei settorivittime della crisi capitalistica,guadagnando alleati preziosinella lotta contro il capitale e peril socialismo.La lotta contro il pericolo didestra, contro il fascismovecchio e nuovo, è un aspettodella lotta per approfondire lacrisi della borghesia, una classeche ha esaurito la sua funzionestorica e deve essere estromessa

dal potere politico da unmovimento rivoluzionario dimassa diretto dal proletariato, laclasse più rivoluzionaria.Per raggiungere questi obiettivi èindispensabile, attraversol’impegno congiunto dei sincericomunisti e degli operaid’avanguardia, la nascita di unforte e combattivo partitomarxista-leninista, che diriga lalotta rivoluzionaria perconquistare la nuova società.

Cari compagni, cari lettori, cirivolgiamo ancora una volta avoi, per chiedervi di sostenere lanostra stampa. Noi diffondiamo e mettiamo adisposizione gratuitamente tuttele nostre pubblicazioni tramiteinternet per contribuire allosviluppo dell’organizzazione edella coscienza di classe. Maper il giornale cartaceo, ivolantini, i manifesti, gliopuscoli etc. i costi diproduzione e spedizione sonomolto onerosi, specie per chicome noi si basasull’autofinanziamento, nonusufruendo di sovvenzioni o

pubblicità. Vi chiediamo dunque di darcisostegno in modo concreto econsapevole per permetterci diandare avanti e sviluppare lanostra attività nel 2015. Per chi vuole abbonarsi ericevere “Scintilla” e “Teoria ePrassi” in formato cartaceobasta versare 20 euro sul c.c.p.n. 001004989958 intestato aScintilla Onlus. In questo appello ci vogliamorivolgere però in modoparticolare a tutti coloro cheleggono o scaricanogratuitamente le nostrepubblicazioni direttamente dainternet (e non sono certamentepochi visto le statistiche degliaccessi ai siti!). Li vogliamo farriflettere sul fatto che dietroquel loro semplice “download”c’è tanto lavoro e impegno.Chiediamo dunque anche aquesti lettori un contributoeconomico volontario, anchepiccolo, ma che ci dia lapossibilità di portare avanti unlavoro che si basaesclusivamente sulle nostre

forze e possibilità, così comesull’apporto di tanti compagniche aspirano e lottano per unmondo migliore e diverso, per ilcomunismo.In questi anni, nonostante milleostacoli e difficoltà, siamoriusciti a proseguire econsolidare il nostro lavoro, asviluppare le nostre posizionipolitiche e ideologiche, adessere presenti nelle piùimportanti manifestazioni dimassa caratterizzandole con inostri slogan, divenendo unpiccolo ma importante punto diriferimento ed orientamento pertanti compagni. Inoltre stiamo compiendo unosforzo – anche economico – perdare impulso all’unità deimarxisti – leninisti, per lacostruzione di un forte Partitocomunista, così come permantenere e sviluppare unsolido legame con ilMovimento ComunistaInternazionale.Per proseguire e sviluppareulteriormente il nostro lavororivoluzionario, per rilanciare la

politica rivoluzionaria deicomunisti e mettere in attoiniziative concrete, èindispensabile il vostrocontributo.Vi chiediamo dunque unaprecisa assunzione diresponsabilità: non finanziate igiornali o le televisioni borghesima abbonatevi, sottoscrivete,date un contributo volontarioalla stampa e alla propagandamarxista-leninista!

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6 Dicembre 2014

La cacciata di Salvini, il provocatore della Lega razzista, da Bologna

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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7Dicembre 2014

Dichiarazione XX Plenum CIPOML(Estratti)La riunione plenaria dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML), siè svolta in Turchia in occasionedel suo XX anniversario perdiscutere importanti questionidella situazione internazionale,del lavoro politico, e su quello daportare avanti con le donnelavoratrici e comuniste neirispettivi paesi. (….) Le forze produttive, laproduzione industriale ed iservizi si sviluppanoincessantemente. Ma lo sviluppodi queste forze produttive nonpuò più essere contenutonell’ambito dei rapporti diproduzione capitalisti.Attualmente, il livello dellacontraddizione tra il caratteresociale del processo diproduzione e la proprietàcapitalistica dei mezzi diproduzione, supera tutti gliesempi precedenti della storia. Ilcapitale finanziario che imponeparassitismo e corruzione - checausa superprofitti nellemetropoli capitaliste - si èsviluppato, ed esteso fino negliangoli più reconditi del mondo. In modo particolare, si sonogeneralizzati il subappalto e laframmentazione nel tempo e neiluoghi dei processi lavorativi, lagiornata flessibile di lavoro. Allostesso tempo, si sono imposti ladisorganizzazione, dilagano ibassi salari, le condizioni bestialidi lavoro, la disoccupazione ed ilicenziamenti; lo sfruttamentocapitalista si è intensificato.L'intensificazione dellosfruttamento e la crescita deiprofitti del capitalemonopolistico, il peggioramentodelle condizioni di lavoro e divita, sono il fattore principaledella polarizzazione tra il lavoroed il capitale. Lo sviluppo del capitalismosignifica povertà nella ricchezzaed aumento della disuguaglianzanella distribuzione.L'impoverimento e la miseria siestendono. Perfino nei paesicapitalisti sviluppati d'Europa,aumenta il numero di famigliesenza casa, cresce l’indigenza; laricerca di resti alimentarinell’immondizia si diffonde, ègià qualcosa di abituale chesuccede sempre più. La fame si èestesa ad altri luoghi, aldilà delleregioni della siccità endemica edella fame nera in Africa. Una conseguenza del

capitalismo, la devastazione e losfruttamento dell'ecosistemaambientale, se ha incrementatofino al punto di essere unproblema di tale gravità che nonsi può più ritardare nell'affrontaretale questione. (….) Le economiedegli USA e di alcuni paesidell'Europa, dopo aver iniziatoun processo di relativa ripresa erianimazione a partire dal 2009,non sono riusciti a mantenerlo;ora emergono segni di una nuovacrisi. I debiti contratti per dagliStati per portare a termine ilsalvataggio di aziende nel 2008,costituiscono un pesante fardelloper le economie dei paesicapitalisti. (….) Continuano le guerreregionali e gli interventiimperialisti; la contraddizioni e lalotta per l’egemonia tra gli Statiimperialisti si acutizzano. Non sipuò certo dire che gli Statiborghesi reazionari e gliimperialisti agiscano solo fuoridai loro paesi, solonell'espansionismo, senza cheimporti loro il consolidamentodella loro "fronte interno". Dopo aver vinto sul movimentooperaio e sconfitto il socialismo,il mondo si è trasformato in unspazio di relazioni politicheborghesi, un mondocompletamente reazionario. Le norme del cosiddetto "Statosociale" sono state considerateinutili ed in modo acceleratosono state applicarono misurepolitiche "neoliberiste". Laborghesia, con il suo trionfo sulmovimento operaio e ladisorganizzazione dello stesso,porta avanti un'offensiva semprepiù reazionaria in tutti i paesi. La democrazia borghese, la cuiipocrisia e formalismo èindiscutibile rispetto la questionedell'uguaglianza e della libertà, èsempre più ristretta all’internodel "processo neoliberista". La tendenza reazionaria riguardatutti gli spazi ideologici, politici,culturali, morali e giudiziari. Lacrescita del conservatorismo,assieme ai "valori" medievali, èla caratteristica determinantedello sviluppo attuale.Organizzazioni come Al Qaeda elo Stato Islamico, potenziate inqueste circostanze, si sonotrasformati in strumenti utili dellaborghesia internazionale edell'imperialismo. L'imperialismo ed il capitalefinanziario appoggiano lareazione, particolarmente quellamedievale, e la trasformano in

base fondamentaledella loro egemonia. Perfino nei paesicapitalisti dove lademocrazia borghese èr e l a t i v a m e n t eavanzata, emergonotendenze fasciste e loStato di polizia. Negliultimi tempi, unalezione viene dagliavvenimenti successiin Ucraina chemettono in luce i limitidella democrazia borghese. (....) Tutte queste realtà sono solouna faccia della medaglia. La rabbia e il malcontento,accumulati a causa della brutalitàdell'offensiva economica esociale della reazionemonopolista, hanno provocatosollevamenti popolari e lottemassicce. Gli ultimi anni sonopieni di esempi di movimentipopolari sorti come risposta difronte all'offensiva dallareazione, della borghesiainternazionale edell'imperialismo. Queste mobilitazioni popolari,gli scioperi e le grandi proteste, isollevamenti e le ribellioni,benché non siano ancora riuscitia minare la reazione borghese,hanno una prospettiva disviluppo nel futuro immediato. (….) È evidente che questemobilitazioni, resistenze escioperi, sono una fonte disperanza nella lotta della classeoperaia e dei popoli. Tuttavia, lemassicce mobilitazioni di operaie dei popoli, soffrono anche ladebolezza della mancanza diorganizzazione e di coscienza,del livello dell'avanguardia edella partecipazione della classeoperaia come classeindipendente. Le mobilitazioni popolari degliultimi anni mostrano che ancoranon abbiamo superato ladisorganizzazione causata dallasconfitta subita dalla classeoperaia. Il nostro compito immediato econcreto è cambiare questasituazione. Non potranno avereun successo definitivo lemobilitazioni disorganizzate chenon hanno un programmarivoluzionario, con le suerivendicazioni indipendenti,anche se possono ottenere alcunirisultati sulla reazione borghese. In questo tema la responsabilitàappartiene ai nostri partiti e allenostre organizzazioni. faccianoavanzare il carro della storia.

(…..) Con questa certezza,chiamiamo i proletari e ilavoratori di tutti i paesi, igiovani, le donne, gli uomini discienza e gli intellettuali delmondo intero, ad unirsi einnalzare la lotta contro laborghesia internazionale, lareazione e l'imperialismo. In questo processo, laConferenza di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti svolgerà i compitinecessari. Turchia, novembre 2014.

Partito Comunista del Benin;Partito ComunistaRivoluzionario del Brasile;Partito ComunistaRivoluzionario Voltaico (BurkinaFaso); Partito Comunista diColombia (Marxista-Leninista);Partito Comunista degli Operaidi Danimarca; PartitoComunista del Lavoro dellaRepubblica Dominicana; PartitoComunista Marxista Leninistadell’Ecuador; Partito Comunistadegli Operai di Francia;Organizzazione per lacostruzione del PartitoComunista degli Operai diGermania; Organizzazione perla riorganizzazione del PartitoComunista di Grecia,Organizzazione DemocraziaRivoluzionaria d’India;Piattaforma Comunista d'Italia;Partito del Lavoro (Toufan)d'Iran; Via Democratica delMarocco; Partito Comunista(marxista-leninista) del Messico;Fronte dei Lavoratori delPakistan; Partito ComunistaPeruviano (marxista-leninista);Partito Comunista di Spagna(marxista-leninista); Partito deiLavoratori di Tunisia; Partito delLavoro (EMEP) di Turchia;Partito Comunista Marxista-Leninista del Venezuela.

NB: A breve pubblicheremointegralmente i documentiapprovati dal XX Plenum.

VENTI ANNI SULLA VIA DELLA LOTTA E DELL’UNITÀ PER LA RIVOLUZIONE E IL SOCIALISMO

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Pieno successo del XX Plenum della CIPOMLe dell’incontro internazionalistaLa XX sessione plenaria dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML) èstata un vero successo. Lariunione si è svolta grazieall’ospitalità dei compagni delPartito del Lavoro (EMEP) diTurchia che ringraziamo peraver creato eccellenticondizioni di lavoro. Il meetinginternazionalista conclusivo,con la presenza di migliaia dicompagni, fra cui i minatori diSoma, i resistenti di Kobane, igiovani di Gezi Park, è stato ladegna conclusione di questomemorabile evento.Il dibattito ideologico e politicoè stato importante e di altolivello, confermando l’unità suiprincipi. E’ stata sviluppatal’analisi della situazioneeconomica e politicainternazionale e sono statiraggiunti rilevanti accordi estabiliti compiti immediaticomuni. La partecipazione si èampliata con l’entrata di nuovipartiti e organizzazionidell’Asia e dell’AmericaLatina.Dal plenum sono scaturitiorientamenti di lavoro praticonel lavoro fra le masse,specialmente per quantoriguarda lo sviluppo dei Frontipopolari e l’attività fra le donnelavoratrici e disoccupate.Numerosi i documenti e imessaggi approvati. Il risultato di questa Conferenzaora non deve finire negliarchivi, ma concretizzarsi nellanostra attività, per accumulareforze rivoluzionarie.

Quando fu deciso, venti anni fadi costruire la CIPOML, unpugno di Partiti eOrganizzazioni si unironoattorno al marxismo-leninismo.Riaffermarono l’attualità e lavalidità della rivoluzionesocialista. Rivendicarono lalotta di classe e la dittatura delproletariato. Si dichiararonoc o m b a t t e n t id e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. In questo periodo di tempo imembri della CIPOML hannosempre avuto precise posizioniideologiche e politiche, checostituiscono la piattaforma dilotta del proletariatorivoluzionario. A queste posizioni ha semprecorrisposto un’organizzazioneche la supportava e le davaforza. In venti anni la CIPOML ècresciuta, combattendol’imperialismo, la reazione, ilrevisionismo, sviluppando lalotta, l’unità, l’organizzazionecomunista. Oggi possiamo affermare che èun’alternativa ideologica epolitica rivoluzionaria, che hauna precisa posizione su scalainternazionale, ancora limitata,ma ben definita dalla fedeltà almarxismo-leninismo ea l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. Un’alternativachiara di fronte al tradimentorevisionista e al caos dellecorrenti opportuniste. Il suo rafforzamento,l’ampliamento delle sue file èstato possibile anche attraversoun processo di depurazione

ideologica e politica. Siamo in marcia econtinueremo a proseguire,impegnati nella causa dellaclasse operaia e delcomunismo. Usciamo dal XXPlenum più forti, con unnotevole livello di unitàideologica e politica. LaCIPOML – che è oggi la piùalta espressioned e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario - sta avanzando passodopo passo. Senza dubbio dobbiamolavorare per giungere a unnuovo stadio, poiché il nostroobiettivo è sempre stato quellodi ricostruire l’Internazionalecomunista, che si realizzerànella situazione e nellecondizioni che sipresenteranno. L’Internazionale per cui

lottiamo dovràtenere inconsiderazione los t r a o r d i n a r i oinsegnamento dellaT e r z ainternazionale diLenin e di Stalin,così come lecondizioni in cui sisvilupperà la lottadella classe operaiaa livellointernazionale. Continuiamo acrescere. Abbiamoposto la sfida dioccupare un postodi maggiorid i m e n s i o n in e l l ’ a r e n ainternazionale. Con

l’acutizzazione dellecontraddizioni del sistemaimperialista si produrrannopoderose ondate di lottarivoluzionaria e con ciò ancheun salto nella praticad e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. Negli anni a venire saremoprotagonisti di questi eventi. Egià da oggi lavoriamo in talsenso, soprattutto conl’affermazione del lavoro deiPartiti fratelli in ogni paese,aggregando nuovi Partiti eOrganizzazioni che voglionolottare con noi sulla via dellarivoluzione e del socialismo.Sta montando una rispostapolitica concreta ai problemiposti e da risolvere: quella diuna nuova ondatarivoluzionaria. Abbiamo un grande impegnoche va assunto fino in fondo.Dobbiamo dare le risposteteorico-pratiche ai problemi chesi presentano su scalainternazionale, per lo sviluppodella lotta di classe. Queste sono le nostreresponsabilità. Per realizzarle cibasiamo sulle nostre forze epossibilità, proiettandoci suscala internazionale qualedistaccamento d’avanguardiadella classe operaia. La sfida è di alzare la bandieradel comunismo e lottare per larivoluzione proletaria, percostruire la nuova società eavanzare verso la eliminazionedelle classi sociali.Viva l’internazionalismoproletario! Viva il marxismo-leninismo!

Dicembre 2014