Scampia conv

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Corso Secondigliano al 1793 Emergenze ed elementi generatori di regole - antica via Appia, di cui il Corso Secondigliano riprende una parte del tracciato, è uno dei pochi elementi stabili e permanenti della costruzione del territorio - assi principali di collegamento con il territorio (Via Miano, via Baku e via Labriola) - presenza di aree libere (Centrale del latte, Caserma Boscariello, Caserma Caretto) localizzate lungo percorsi stradali o all’interno di lotti parzialmente Tracciati principali al 1793 Tracciati principali al 1890 Tracciati principali al 1992 Metropolitana - linea 1 - Aree libere Parco urbano Lotto “M” Vele di Scampia Nodi infrastrutture LA LETTURA DELL’AREA Convenzione tra il Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Ateneo Federico II di Napoli ed il Servizio di Valorizzazione delle Periferie Urbane del Comune di Napoli CONSULENZA TECNICO SCIENTIFICA PER IL PIANO URBANISTICO ESECUTIVO DEL LOTTO M NELL’ AMBITO DEL PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DI SCAMPIA45

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Corso Secondigliano al 1793

Emergenze ed elementi

generatori di regole

- antica via Appia, di cui il Corso

Secondigliano riprende una parte del tracciato, è uno dei pochi elementi stabili e permanenti

della costruzione del territorio- assi principali di

collegamento con il territorio (Via

Miano, via Baku e via Labriola)

- presenza di aree libere

(Centrale del latte, Caserma

Boscariello, Caserma Caretto)

localizzate lungo percorsi

stradali o all’interno di

lotti parzialmente

edificati, per le quali non è

stata ancora prevista una

futura destinazione

Tracciati principali al 1793Tracciati principali al 1890Tracciati principali al 1992Metropolitana - linea 1 -

Aree libere

Parco urbano

Lotto “M”

Vele di Scampia

Nodi infrastrutture

LA LETTURA DELL’AREA

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- Stanziamento di 160 miliardi di lire per la costruzione di oltre 900 nuovi alloggi

- Sfollamento di tutte le Vele

- Trasformazione della zona da quartiere dormitorio a centro direzionale residenziale con la creazione di un polo di attività terziarie e di servizi

- Edificio della Protezione Civile, progettato da Vittorio Gregotti

- Piazza della Socialità come conclusione dell’asse di Via Gobetti, collegamento tra la stazione della metropolitana e il parco urbano

- Riduzione delle sezioni stradali e sistemazione delle fasce di rispetto

- Nuova destinazione Lotto M

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RIQUALIFICAZIONE URBANA DI SCAMPIA”IL PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DEL COMUNE DI NAPOLI

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Le Vele del Lotto “M” viste da vicino

LO STATO DEI LUOGHI

Le Vele del Lotto “M” viste da lontano

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Mancanza di luoghi urbani di incontro e socializzazione

Presenza di grandi assi infrastrutturali che isolano il tessuto connettivo in frammenti episodici

LO STATO DEI LUOGHI

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CUBATURA ATTUALE:

350000 mc

SUPERFICIE TOTALE DEL

LOTTO M:

10 ha

CUBATURA DA DESTINARE A RESIDENZA

(25%): 87500 mc

LO STATO DEI LUOGHI

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Scenari possibili per il Lotto “M”di Scampia

La scelta della demolizione La scelta del recupero

STATO DEI LUOGHI

SCENARI POSSIBILI PER IL LOTTO M

La scelta della demolizione restituisce il lotto M disponibile per un intervento di sostituzione radicale.La scelta del recupero propone il riuso di due delle quattro Vele presenti sul lotto M e il raccordo tra queste e l’impianto generale.

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In sintesi il fallimento delle Vele è legato:

- All’idea di città che ha generato la conformazione dei lotti L e M

- Alla scelta tipologica

- All’assenza di infrastrutture ed attrezzature collettive

La scelta della demolizione delle quattro Vele trova una sua motivazione:

- Nella difficoltà del riutilizzo delle strutture per funzioni non abitative; difficoltà dovuta ad un sistema costruttivo rigido e poco flessibile

- Nel fatto che gli edifici realizzati presentano numerose differenze rispetto al progetto di Francesco Di Salvo

- Nei costi di ristrutturazione degli edifici delle Vele sostanzialmente analoghi a quelli di demolizione e ricostruzione

- Nel rifiuto da parte degli abitanti del quartiere del mantenimento di tali edifici ad uso abitativo

- Nella difficoltà di prevedere un uso alternativo a quello residenziale (stabilito da una delibera del Consiglio Comunale)

LA SCELTA DELLA DEMOLIZIONE : UN ‘IDEA DI PIANO

- Alla realizzazione: incompleta e per alcuni aspetti difforme dal progetto originario

- Alla mancanza di manutenzione

- Ai più generali problemi di carattere socio-economico che caratterizzano l’intera area

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Il rapporto con il parco urbanoViale della Resistenza

La testata su Via Bakù Via Labriola e le fasce di rispettoVia Gobetti

Area dell’intervento

INDIRIZZI PER IL PIANO

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Il rapporto con il parco urbano

Viale della Resistenza

La testata su Via Bakù

Via Labriola e le fasce di rispetto

Via Gobetti

INDIRIZZI PER IL PIANO

L’analisi urbana individua e precisa i rapporti con la viabilità e gli “elementi perimetrali”

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Il quartiere Vomero, Napoli

Dimensione degli isolati:

80 x 100 m

80 X 85 m

Dimensione delle strade:

10 m

UNA REGOLA PER IL TRACCIATO

L’isolato come elemento ordinatore della città della Storia

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Dimensione degli isolati:

20 X 25 m

Dimensione delle strade:

4.80 m

I Quartieri Spagnoli, Napoli

UNA REGOLA PER IL TRACCIATO

L’isolato come elemento ordinatore della città della Storia

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Dimensione degli isolati:

30 X 190 m

60 X 190 m

Dimensione delle strade:

4 m

Il Centro storico, Napoli

UNA REGOLA PER IL TRACCIATO

L’isolato come elemento ordinatore della città della Storia

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Dimensione degli isolati:

113 X 113 m

Dimensione delle strade:

20 m

Plan Cerdà, Barcellona

UNA REGOLA PER IL TRACCIATO

L’isolato come elemento ordinatore della città della Storia

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UN ‘ IDEA DI PIANO PER IL LOTTO M DI SCAMPIA

Le preesistenze contribuiscono alla individuazione degli “isolati di progetto” e dei lotti di insistenza degli “ elementi primari”

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

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PROGETTO DI SOSTITUZIONE

LA REGOLA

Il rapporto tra strade, isolati e lotti determina le regole per le soluzioni di progetto

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Isolati per uffici

e/o residenze

20124 mc 27405 mc

18675 mc 23790 mc

27780 mc 29310 mc

20640 mc 22512 mc

24735 mc 21576 mc

23835 mc 29538 mc

Isolati per il

commercio e/o attività produttive

Isolati di tipo misto

PROGETTO DI SOSTITUZIONELA REGOLA

L’abaco individua per l’isolato-tipo: articolazione formale, cubatura e possibili destinazioni funzionali

L’ABACO INDICA UNA POSSIBILE ARTICOLAZIONE PLANOVOLUMETRICA IN FUNZIONE DI SOLUZIONI FUNZIONALI TRA LORO ALTERNATIVE

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PROGETTO DI SOSTITUZIONE

GLI ELEMENTI PRIMARI

L’idea di progetto è completata con l’individuazione degli isolati e dei lotti di intervento destinati agli “elementi primari”

“ELEMENTI PRIMARI”: LE PARTI DEL PROGETTO CHE SVOLGONO UN RUOLO PROTAGONISTA SIA DA UN PUNTO DI VISTA VOLUMETRICO CHE FUNZIONALE

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PROGETTO DI SOSTITUZIONE

GLI ELEMENTI PRIMARI

Gli “elementi primari” assumono forma: gli edifici ne precisano il ruolo nel loro rapporto con il lotto di insistenza

LA GRANDE PIAZZA TRIANGOLARE CON LO “SQUADRO” E LE TRE TORRI SU VIA BAKU’: QUI GLI EDIFICI SONO ANCORA DESTINATI AD ATTIVITA’ DI RAPPRESENTANZA, RICERCA E COMMENRCIO. LE TRA TORRI SONO GLI EDIFICI PiU’ ALTI DELL’INTERO INTERVENTO E DISEGNANO LA TESTATA DEL LOTTO “M” IN CORRISPONDENZA DI UN AMPIO ASSE DI SCORRIMENTO QUALE VIA BAKU’; L’EDIFICIO A SQUADRO AD ESSE CONTRAPPOSTO DELIMITA UNA PIAZZA TRIANGOLARE A SUA VOLTA TANGENTE ALLA STRADA CHE PROVIENE DA VIA ZUCCARINI E ATTRAVERSA IL LOTTO H; AL PIANO TERRA POTRANNO PREVEDERSI ATTIVITA’COMMERCIALI CON PUNTI DI RISTORO DESTINATI IN PARTICOLARE A QUANTI LAVORANO NEGLI EDIFICI IN OGGETTO.

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Stato dei luoghi

Idea di piano

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

LA SOLUZIONE DI PROGETTO PROPONE UNA GIACITURA CONGRUENTE CON L’IMPIANTO STRADALE: COME NELLA CITTA’ DELLA STORIA I PERCORSI (PEDONALI E CARRABILI) SONO DEFINITI DAI FRONTI DELL’EDIFICATO.

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Idea di piano

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

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Idea di piano

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

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Idea di piano

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

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Idea di piano

PROGETTO DI SOSTITUZIONE

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1 Planovolumetrico

2 Schizzi di studio

3 Modelli di riferimento

1

3

2

L’intervento si basa su una strategia di natura essenzialmente topografica definendo un disegno che modella il profilo del suolo definendo direttrici di percorrenze, ampi spazi aperti, misurate corti interne. Il tessuto urbano che ne consegue viene a conformarsi come maglia di connessione e interconnessione tra gli edifici ed il loro intorno, recuperando il valore di radicamento al suolo, attraverso la costituzione di un ampio e articolato basamento, a forte valenza architettonica, esteso all’intero lotto.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1 Sezione Trasversale

2 Vista Interna

3 Scenario possibile

4 Sezione Longitudinale

4

32

1

Un disegno sinuoso del profilo armonizza il carattere orizzontale degli edifici di nuova costruzione con lo svettare imperioso delle vele mitigando l’impatto della loro volumetria. La linea di terra si innesta agli edifici e senza soluzione di continuità ne diventa copertura.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1 schizzi di studio ed ipotesi di progetto sulle possibili strategie di intervento

2 piante ai vari livelli dell’edificio vela con indicazione delle destinazioni d’uso

3 sezione longitudinale sull’edificio vela

4 schizzi di studio ed ipotesi di progetto sulle possibili strategie di intervento

5 schizzi di studio ed ipotesi di progetto sulle possibili strategie di intervento

6 s ezione trasversale di studio sull’edificio vela

7 sezioni tipo comparative di alcune strade della città di Napoli

8 schizzi di studio ed ipotesi di progetto sulle possibili strategie di intervento

1

4

5

3

6 7

8

Le residenze sono state organizzate in corrispondenza delle ali lunghe dell’edificio, mentre nel suo cuore sono state concentrate le attività terziarie che prevedono la presenza di un centro commerciale ai primi due livelli e di uffici in tutti i restanti piani. Questo nucleo, estremamente pulsante, dal punto di vista economico, viene protetto da una grande sistema vetrato che ripara climaticamente il grande vuoto interno ed assolve al contempo alla funzione di “serra”, consentendo un significativo controllo del consumo di energia. Da un punto di vista strettamente tipologico si è ritenuto legittimo recuperare il carattere tipologico della corte in quanto strettamente legato e rispondente alla identità urbana della città di Napoli. Un approccio sostenibile al progetto può definirsi tale solo nel caso in cui presupponga la salvaguardia dei caratteri che esprimono la specificità della identità dei luoghi. Tale salvaguardia è una condizione imprescindibile per il mantenimento dei valori connaturati al luogo in cui si opera. Viene introdotto un sistema di distribuzione a corte che consente di liberare completamente lo spazio interno tra i corpi di fabbrica delle ali residenziali, guadagnando in soleggiamento e ariosità.

3

2

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1

4

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1

1

1

6

1 pianta degli alloggi

2 fronte esterno della Vela C

3 interno della vela C con in primo piano il livello sottoposto del garage ed il ballatoio di distribuzione

4 riferimenti progettuali per la definizione dei prospetti e della organizzazione degli alloggi

5 Georg W. Reinberg, Casa di riposo e di cura a St. Pölten, Austria – interno del grande atrio vetrato

6 schizzo di studio della sezione tipo di progetto circa la definizione della corte interna, dei prospetti esterni e dei terrazzi di copertura

2

3

4

5

Al sistema di distribuzione organizzato attraverso un ballatoio centrale, che la realtà dei fatti ha dimostrato essere inadeguato e foriero di squallide condizioni di vita (foto 3), viene sostituito un sistema di distribuzione a corte che consente di liberare completamente lo spazio interno tra i corpi di fabbrica delle ali residenziali (guadagnando in soleggiamento e ariosità). Data la lunghezza delle ali, si organizzano più corti, con l’obbiettivo di aumentare i punti di accesso alle residenze, il che trasforma l’edificio da macrostruttura, con unico ingresso centrale, a struttura multipla che ingloba in sé più condomini con ingressi autonomi.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1

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2

1, 2, 3: schizzi di studio circa l’introduzione di sistemi integrati di risparmio energetico di tipo passivo (grande serra centrale) e di tipo attivo (pannelli solari e pannelli fotovoltaici)

4: Interno della vela C con in primo piano il livello sottoposto del garage ed il ballatoio di distribuzione

5: Georg W. Reinberg, Casa di riposo e di cura a St. Pölten, Austria – interno del grande atrio vetrato

6: riferimento progettuale per l’organizzazione della corte interna

7: Thomas Herzog, Abitazioni sociali in Holzstrasse a Linz, Austria – Corte interna coperta e sezioni che evidenziano il funzionamento energetico dell’edificio in funzione delle differenti condizioni climatiche

8: Esempi di integrazione di sistemi fotovoltaici volti al risparmio energetico

1

Nel perseguire una ferma strategia di intervento di tipo sostenibile, grazie alla notevole disponibilità di superfici orizzontali corrispondenti ai terrazzi di copertura sarebbe ampiamente fattibile l’ipotesi di impiego di tali superfici con la messa in opera di sistemi fotovoltaici che assicurino un notevole contributo al risparmio energetico in quanto consentirebbero all’edificio di integrare al consumo energetico l’apporto gratuito del sole.

76 7

8

3

8

8

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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7

5

3

4

8

8

8

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3

1: schizzi di studio sulla forma urbana

2: stralcio planimetrico dello spazio antistante le vele

3: stralcio planivolumetrico circa il disegno della morfologia urbana in corrispondenza di una delle due vele

Aree pedonali

Verde pubblico

Superfici vetrate

In corrispondenza dei nuclei centrali delle vele, lo spazio urbano subisce una dilatazione per assecondare la traslazione che caratterizza la geometria planimetrica degli edifici. Le concavità che si generano sui fronti enfatizzano inoltre gli innesti dei percorsi di connessione degli spazi pubblici, preannunciandone la presenza secondo una modalità di disegno della forma urbana di matrice barocca.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1

2

11 1

3

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Al piano terra dei due edifici, a diretto contatto con la strada sono previste delle attività commerciali, con pezzatura varia dei singoli negozi, che hanno lo scopo fondamentale di recuperare uno stretto legame dell’edificio con il suolo attraverso una funzione che assicura condizioni urbane di vita dinamiche e vivaci. La sostenibilità di un intervento non si misura esclusivamente sul grado di risparmio energetico che l’edificio riesce a raggiungere ed assicurare ma soprattutto sul benessere psicologico ed economico che riesce a sviluppare ed indurre.

In sostanza l’idea che si propone è quella di introdurre il carattere urbano della tipica quinta che vede il succedersi di più ingressi condominiali accompagnati dalla continuità delle attività commerciali. Sul fronte opposto gli edifici declinano i temi di leggerezza e gravità combinando la forma sinuosa dei fronti, la trasparenza delle facciate in vetro e la fermezza dell’inclinazione con cui i piani verticali si innestano al suolo.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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L’architettura appare quale esito di un’opera di incisione e di scavo del suolo, opera di sottrazione della materia invece che di addizione, un approccio di ispirazione topografica che esalta il modellamento dell’architettura annullando la distinzione tra suolo e copertura, esaltandone al contrario la stretta continuità.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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100

Ipotesi a

Ipotesi b

Il progetto prevede l’abbattimento della Torre A e della Vela C

e il recupero delle Vele B e D:

TORRE A - Situazione attuale

Volume totale edifici 56.103,12 mc

Area coperta totale 1.768,42 mq

Nuove costruzioniNuove costruzioni

I nuovi edifici che ospiteranno il Centro Agro-Alimentare-Ambientale, avranno un’altezza variabile da 1 a 3 livelli tali da non superare la cubatura degli edifici che si ipotizza di abbattere:

Volume max totale nuovi edifici 159.737,52 mc

Volume nuove costruzioni 140.000,00 mc

Nel recupero delle Vele B e D si prevede di ristrutturare circa il 50% degli alloggi di ciascuna Vela e di destinare la restante superficie ad attività terziarie (uffici, laboratori, etc.) ai piani alti e a negozi al piano terra, liberando dalle passerelle e dai ballatoi gli spazi centrali:

Recupero Vela BRecupero Vela B ipotesi a ipotesi b

•Totale alloggi 104 104

•Totale moduli 332 324

•Volume alloggi recuperati 30.826 30.083 mc

•Volume complessivo attività terziarie 42.837 43.580 mc

•Volume garage 6.426 6.426 mc

•Volume (approssimato) spazi centrali

comprensivo dei nuclei scala-ascensore 48.000 48.000 mc

Totale stato di fatto 130.458 mc

Totale di progetto 128.090 mc

Recupero Vela DRecupero Vela D ipotesi a ipotesi b

•Totale alloggi 98 98

•Totale moduli 314 306

•Volume alloggi recuperati 29.155 28.412 mc

•Volume complessivo attività terziarie 38.275 39.018 mc

•Volume garage 5.562 5.562 mc

•Volume (approssimato) spazi centrali

comprensivo dei nuclei scala-ascensore 45.000 45.000 mc

Totale stato di fatto 124.534 mc

Totale di progetto 117.992 mc

Nota

a=scale tra le stecche

b=scale nell'edifico

VELA C - Situazione attuale

Volume totale edifici 103.634,40 mc

Area coperta totale 5.606,58 mq

1 Foto di archivio – abbattimento Vele Lotto N

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CARATTERISTICHE VOLUMETRICHE DEL PROGETTO DI RECUPERO DEL LOTTO M

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

Convenzione tra il Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Ateneo Federico II di Napoli ed il Servizio di Valorizzazione delle Periferie Urbane del Comune di Napoli

“CONSULENZA TECNICO SCIENTIFICA PER IL PIANO URBANISTICO ESECUTIVO DEL LOTTO M NELL’ AMBITO DEL PROGRAMMA DI

RIQUALIFICAZIONE URBANA DI SCAMPIA”

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Ipotesi di recupero della Vela B

L’adozione della corte, elemento caratterizzante la tipologia architettonica degli edifici della città di Napoli, serve a riaffermare e riscattare una precisa identità attraverso cui recuperare i valori di riconoscibilità ed appartenenza che legano le persone al posto in cui vivono, rifuggendo il rischio di estraniazione ed anonimato. Dall’androne è possibile accedere alla corte oppure al sistema di distribuzione verticale che sulla corte stessa si apre. Gli appartamenti godranno pertanto di un fronte principale esposto verso l’esterno (est oppure ovest) e di un fronte secondario che si apre verso la corte a carattere più riservato. Ampie logge aperte sul fronte principale assicurano un diverso tenore di vita degli abitanti fornendo spazi di relax esterni protetti.

Realizzazione di nuovi Realizzazione di nuovi nuclei scala-ascensore nuclei scala-ascensore nell’edificionell’edificio

Il progetto di recupero delle Vele B e D prevede la realizzazione di alloggi doppio affaccio costituiti da 2 a 5 moduli nelle parti terminali dei corpi di fabbrica, per un massimo di 8 piani.

Sul fronte strada si sostituiscono ai tamponamenti esistenti, delle ampie vetrate che arretrano in modo da formare delle logge in corrispondenza degli ambienti giorno.

Sul fronte interno si ipotizza l’eliminazione dei ballatoi e degli sporti (balconi, stenditoi, etc.) esistenti, con la realizzazione di nuovi nuclei scale-ascensori all’interno dei corpi di fabbrica.

Ciascun gruppo scala-ascensore determina anche la suddivisione dell’edificio in condomini autonomi.

1 Prospetto-Sezione longitudinale

2 Sezione trasversale

3 Vista della corte interna. Le vetrine delle attività commerciali prospettano nelle corti rafforzando un legame visivo tra esterno urbano ed interno di pertinenza condominiale. Le passerelle, nel collegare le due ali dell’edificio definiscono la misura dello spazio delle corti.

4 Particolare del prospetto-sezione dell’edificio con garage al piano interrato e i negozi al piano terra

5 Pianta degli alloggi

6 Vista interna del salone

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PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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RIQUALIFICAZIONE URBANA DI SCAMPIA”

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Ipotesi di recupero della Vela B

Realizzazione di nuovi Realizzazione di nuovi nuclei scala-ascensore nella nuclei scala-ascensore nella cortecorte

Il progetto di recupero delle Vele B e D prevede la realizzazione di alloggi doppio affaccio costituiti da 2 a 5 moduli nelle parti terminali dei corpi di fabbrica, per un massimo di 8 piani.

Sul fronte strada si sostituiscono ai tamponamenti esistenti, delle ampie vetrate che arretrano in modo da formare delle ampie logge in corrispondenza degli ambienti giorno.

Sul fronte interno si ipotizza l’eliminazione dei ballatoi e degli sporti (balconi, stenditoi, etc.) esistenti, con la realizzazione di nuovi nuclei scale-ascensori nelle corti tra le corpi di fabbrica.

Ciascun vano scala-ascensore determina anche la suddivisione dell’edificio in condomini autonomi.

1 Prospetto-Sezione longitudinale

2 Sezione trasversale

3 Particolare del prospetto-sezione dell’edificio con garage al piano interrato e i negozi al piano terra

4 Pianta degli alloggi a quota

5 vista della zona giorno dell’alloggio con in evidenza la presenza della loggia

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI A

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1 PLANIMETRIA GENERALE LOTTO M _ RECUPERO E DEMOLIZIONI

PER IL LOTTO “M” SI PREVEDONO NUOVE RETI DI ATTRAVERSAMENTO E NUOVI PERCORSI PER UN PROGETTO DEGLI SPAZI APERTI COME SUOLO ATTREZZATO CON DESTINAZIONE FUNZIONALE DA DEFINIRSI (CENTRO AGROAMBIENTALE?)IL RIDISEGNO DEL LOTTO “M” E’ MESSO IN RELAZIONE CON GLI INTERVENTI, PREVISTI E /O IN ESECUZIONE,DA PARTE DEL COMUNE.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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2 GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE PER SCAMPIA IN ESECUZIONE E PLANIMETRIA DI PROGETTO PER IL LOTTO M

COME UN GRANDE MOVIMENTO DI TERRA SI MODELLA IL SUOLO DEL LOTTO “M” CONFORMANDO CORTI APERTE E PADIGLIONI FLESSIBILI E CAPIENTI. IL SISTEMA INSEDIATIVO SI PROPONE DI CONNETTERE CON UN TESSUTO COSTRUITO E A VERDE LE DUE VELE RECUPERATE CON FUNZIONE DIREZIONALE E RESIDENZIALE.

LE VARIAZIONI DI GIACITURA PROPOSTE MITIGANO LA BRUTALE ROTAZIONE ALL’INTERNO DEL LOTTO DELLE VELE CHE SONO COSI’ ASSORBITE NEL GENERALE RIASSETTO DELLE GEOMETRIE VARIATE. IN SOSTITUZIONE DEL MERCATINO RIONALE SI PREVEDE UNA STRUTTURA FIERISTICA CHE BORDA IL LOTTO A SUD-EST.

LUNGO L’AREA DI MARGINE MERIDIONALE, OPPOSTA AL LOTTO, SI PREVEDE UN INTERVENTO CAMPIONE PER LE FASCE DI RISPETTO

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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3 SCHEMA DEL TESSUTO CONNETTIVO PROPOSTO TRA LE VELE B E D_ LE CORTI ED I PADIGLIONI TEMATICI

corti aperte fra i padiglioni tematici

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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4 SCHEMA DEL TESSUTO CONNETTIVO PROPOSTO TRA LE VELE B E D_ LE CORTI ED I PADIGLIONIDETTAGLIO

corti aperte fra i padiglioni tematici

VELA B

VELA D

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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5 NUOVE VOLUMETRIE PER IL LOTTO M: DISTRIBUZIONE FUNZIONALE E TABELLA DEI VOLUMI PREVISTI

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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6 RECUPERO VELE B E D_ VELA “B”: SCHEMA RIFUNZIONALIZZAZIONE E COLLEGAMENTI VERTICALI ED ORIZZONTALI

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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6 bis RECUPERO VELE B E D _ VELA “D”: SCHEMI RIFUNZIONALIZZAZIONE E COLLEGAMENTIVERTICALI E ORIZZONTALI

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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7 SCHEMI DISTRIBUTIVI IN ALZATO _ PROPOSTE SULLE SOLUZIONI FIGURATIVE DEI PROSPETTI

svuotamento di tre livelli

IL RECUPERO DELLE VELE DI SCAMPIA PREVEDE L’ASSUNZIONE DELLO SCHEMA STRUTTURALE COME ARCHITETTURA DI SUPPORTO PER NUOVE FUNZIONI. I TUNNEL DI CEMENTO ARMATO SONO TRATTATI COME SPAZI NEUTRI E FLESSIBILI FORNITI DI BLOCCHI DI SERVIZIO CONCEPITI COME ARCHITETTURE AUTONOME INSERITE ENTRO QUESTI VUOTI E RIVOLTE VERSO LA STRADA INTERNA. LA TEORIA DI BALCONI ESTERNI VIENE CONFERMATA E SOTTOLINEATA DA UNO STUDIO CROMATICO. SI PREVEDE DI LIBERARE TRE LIVELLI DI CAMPI MODULARI PER DARE ARIA E LUCE ALLA ZONA CENTRALE DEL MANUFATTO.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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8 SCHEMI DISTRIBUTIVI PERCORSI _ DETTAGLIO SOLUZIONE FIGURATIVA PROSPETTI INTERNI

corpi scala

blocchi funzionali

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9 LA NUOVA EDIFICAZIONE COME TESSUTO CONNETTIVO DELLE VELE RECUPERATE

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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Page 45: Scampia  conv

10 LA NUOVA EDIFICAZIONE COME TESSUTO DELLE VELE RECUPERATE DETTAGLIO PROFILO TRASVERSALE

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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Page 46: Scampia  conv

11 SEZIONE VELA B RECUPERATA E PROFILO LONGITUDINALE CON LE ATTREZZATURE CONNETTIVE

liberazione delle passerelle e rampe esistenti poste fra i corpi della vela

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12 DETTAGLIO PER LA SOLUZIONE DI PROSPETTO INTERNO

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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13 STUDIO DI PROSPETTO CON PROPOSTA DI SVUOTAMENTO DEI CAMPI MODULARI (TUNNEL) NELLA PARTE CENTRALE DELLA VELA

LA LIBERAZIONE DALLE PASSERELLE CENTRALI E’ LA PRIMA AZIONE DI REVISIONE DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO GENERALE CHE PREVEDE L’AGGIUNTA DI DUE CORPI SCALA NELLE PARTI BASSE E L’ALTERNANZA DI NUOVI BALLATOI ESTERNI ED INTENRNI ALLO SPESSORE DEI CORPI STESSI.LO SVOTAMENTO DI TRE LIVELLI DI CAMPI MODULARI NELLA PARTE CENTRALE OFFRE OLTRE AD UNA MIGLIORE ILLUMINAZIONE, LO SPAZIO PER GLI IMPIANTI E PER I LOGGIATI DI PERTINENZA ALLE RESIDENZE E AGLI UFFICI.

PROGETTO DI RECUPERO: IPOTESI B

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