Santuario 1 2016 Layout 1 19/02/16 16.08 Pagina 1Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto...

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N. 1 / 2016 Febbraio – Anno XIII – Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 – DCB Sondrio

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 5 - 2015

    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    ... alla Trinità MisericordiaSantissima Trinità, Misericordia infinita,io confido e spero in Te!Santissima Trinità, Misericordia infinita,nella Luce impenetrabile del Padre che ama e che crea;Santissima Trinità, Misericordia infinita,nel Volto del Figlio che è Parola che si dona;Santissima Trinità, Misericordia infinita,nel Fuoco bruciante dello Spirito che dà vita;Santissima Trinità, Misericordia infinita,io confido e spero in Te!Tu, che ti sei donata tutta a me,fa’ che io mi doni tutto a Te:rendimi testimone del Tuo amore,in Cristo mio Fratello, mio Redentore e mio Re.Santissima Trinità, Misericordia infinita,io confido e spero in Te!

    Preghiera di Papa Francesco per il GiubileoSignore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;fece piangere Pietro dopo il tradimento,e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:Se tu conoscessi il dono di Dio!

    Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezzaper sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.

    Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzioneperché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signoree la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggioproclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertàe ai ciechi restituire la vista.

    Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordiaa te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.Amen

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    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    Davanti a noi sta la grande portadella Misericordia di Dio,che accoglie il nostro pentimentooffrendo la grazia del suo perdono.

    La porta é generosamente aperta,ci vuole un po’ di coraggioda parte nostraper varcare la soglia.Ognuno di noiha dentro di sé cose che pesano.Tutti siamo peccatori!

    Approfittiamodi questo momento che vienee varchiamo la sogliadi questa misericordia di Dioche mai si stanca di perdonare,mai si stanca di aspettarci!Ci guarda, é sempre accanto a noi.

    Coraggio!Entriamoper questa porta!

    Papa FrancescoUDIENZA GENERALE

    18 novembre 2015

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    “Maria: porta del cielo”

    Più persone mi hanno chiesto: perchéil Papa ha voluto che presso alcunisantuari ci fosse la ‘Porta della mi-sericordia’? È lui stesso a motivarlo:

    “a scelta del Vescovo essa potrà essere apertaanche nei santuari, mete di tanti pellegrini,che in questi luoghi sacri spesso sono toccatidalla grazia e trovano la via della conversione”(M.V.n.3).

    Francesco conosce molto bene la funzione‘risanatrice,benefica’ dei santuari. Da leggereil discorso che ha rivolto agli operatori dipellegrinaggi in occasione del loro giubileo(21.1.2016). Vi propongo alcune sue consi-derazioni che ci aiutano meglio a capire perché

    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    Pensieri del rettore...

    Vetrata laterale con invocazione della litanialauretana “Maria: porta del cielo” - SantuarioMadonna di Tirano

    abbia voluto la porta della misericordia nei santuari.“Andare pellegrini ai santuari è una delle espressioni piùeloquenti della fede del popolo di Dio … Nei santuari lanostra gente vive la sua profonda spiritualità. Chi entranel santuario sente subito di trovarsi a casa sua, accolto,compreso e sostenuto. Il santuario è la casa del perdono,dove ognuno si incontra con la tenerezza del Padre cheha misericordia di tutti, nessuno escluso.”

    Il giubileo è così occasione propizia per la Chiesa dimostrare a tutti il suo volto materno, curando le ferite ele fragilità umane con la medicina della misericordia.

    Come abbiamo bisogno di una mamma per nascere inquesto mondo, così abbiamo bisogno della Madre di Dioper rinascere alla vita di grazia. La comunione ritrovatatra Dio e l’uomo è passata attraverso il cuore e la carnedi Maria. Maria è la “porta” attraverso la quale Gesù entranel mondo. E questo non solo materialmente: “ella l’avevaconcepito nel suo cuore prima ancora che nel suo grembo”dice stupendamente sant’Agostino. L’anima di Maria èstata lo spazio in base al quale Dio ha potuto guadagnareaccesso all’umano. Gesù è stato poi ‘tessuto’ nel grembodella Vergine Maria, arca della nuova ed eterna alleanza,santuario della Misericordia; porta del cielo!

    Nei santuari da lei voluti, Maria ci tiene per mano e ciguida alla Porta della Misericordia che è Gesù. Maria èinfatti maestra di vita spirituale; da sempre ha un ruoloprivilegiato nel cammino di conversione dei discepoli. Ilprefazio della messa ‘Maria Vergine,madre di riconciliazione’canta che ella, totalmente ignara della colpa, ha uncuore pieno di misericordia verso i peccatori e questi,volgendo lo sguardo alla sua carità materna, in lei sirifugiano e implorano da Dio il perdono,

    Se il Figlio prende la pecorella smarrita sulle spalle perriportarla all’ovile, la Madre – porta del cielo – lenisce leferite con le sue cure materne. Per questo mi piace pensareche nel nostro Santuario ci siano due “Porte Sante”: Maria,“albergo e rifugio dei peccatori” (S. Efrem Siro) e Cristo,“volto della Misericordia del Padre” (Francesco) !

    Carissime/i, Gesù ad un tale che lo interrogò disse:“Sforzatevi di entrare per la porta stretta” (Lc. 13,23). IlSignore ci chiede di adattare la nostra vita al vangelo e diabbandonare con coraggio tutto ciò che ci impedisce dicamminare verso il Padre,ricco di misericordia. La quaresimaè tempo favorevole perché ciò avvenga … per ciascunodi noi. Non dimentichiamolo: il Padre, commosso, ciattende per la festa!

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  • n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

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    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    La Porta Santa

    El Greco - “La Crocifissione” (1597-1600) - Madrid, Museo del Prado

    La peculiarità del Giubileo è rappresentata da alcuni segni, semprepresenti nella vita del cristiano, ma non sempre evidenti come durantela celebrazione dell’Anno Santo. Nella sua storia (a partire dal 1300)il Giubileo si è arricchito di segni che attestano la fede e la devozionedel popolo. Tra i più importanti ricordiamo la Porta Santa, il Pellegrinaggio,l’Indulgenza, la Professione di fede e la Carità. Ci proponiamo dipresentarli durante questo Giubileo straordinario della Misericordia.

    Ogni Chiesa è casa di Dio sulla terra, luogo d’incontro tra l’uomo e ilsuo Dio.

    La porta della Chiesa è simbolo di Cristo che ha detto: “Io sono laporta, se uno entra attraverso di me sarà salvo” (Gv.10,9).

    Ciò sta ad indicare che nessuno può giungere al Padre se non permezzo suo: “Dove io vado, voi conoscete la via..Io sono la via, la verità,la vita.” (Gv.14.4). San Pietro nel suo primo discorso disse: “Questo Gesùè la pietra angolare che è diventata testata d’angolo. In nessun altro c’èsalvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nelquale è stabilito che possiamo essere salvati” (Atti.4,11).

    Gesù Cristo è dunque la porta di accesso al Padre per ‘le pecore’ in ricercadi senso della vita. A lui si può applicare la parola del salmista: “È questala porta del Signore, per essa entrano i giusti” (Salmo 118,20).

    Anche il Giubileo straordinario della misericordia è iniziato con l’aperturadi una porta, che vuole essere Santa. La prima volta che si trova il riferimentoesplicito alla Porta Santa è per l’anno santo del 1423, anche se già a partiredal secondo giubileo è iniziata la tradizione di attraversare la Porta santapresente solo nella basilica di san Giovanni in Laterano.

    La prima Porta Santa è stata però il cuore di Gesù sulla croce,squarciato e aperto perché ciascuno di noi potesse trovare posto nellasua misericordia.

    La Porta Santa ha un valore simbolico straordinario, molto eloquente!La Porta Santa va attraversata: ci ricorda il passaggio che ognuno di

    noi è chiamato a compiere dal peccato alla grazia. Urge la purificazionedel cuore e l’impegno per una vita coerente e santa. Nessuno che varcala Porta Santa può pensare di rimanere lo stesso, di rimanere neutraledavanti all’offerta di amore che riceve. È sempre San Pietro a ricordarciche: “Stringendovi a Cristo, pietra viva … anche voi venite impiegati perla costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offriresacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pt. 2,4-5).

    Attraversare la Porta Santa significa professare che Gesù Cristo è il Signore.Significa cioè rafforzare la fede in lui per vivere la vita nuova che egli ci hadonato. Siamo chiamati, con coraggio, a scegliere per amore – lasciandoqualcosa – sapendo che si acquistano beni eterni (Cfr. Mt. 13,44-46).

    Attraversiamo la Porta Santa nella consapevolezza e certezza di andareincontro all’abbraccio del Padre che, pentiti, mai si stanca di perdonarci.

    Attraversiamo la Porta santa con il desiderio di aprire il cuore e lavolontà alle opere di misericordia corporali e spirituali. La nostra Chiesa,oggi, ha tantissimo bisogno di ‘calarsi ‘nella realtà!

    don Gianpiero

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  • Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

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    razie Papa Francesco per averci regalato ilGiubileo della Misericordia, perché ci ricordiche la carità ha radici in cielo, nel cuore diDio e ciò che veramente conta nella vita è la

    carità vissuta.Grazie vescovo Diego perché hai voluto il Santuario

    di Tirano come chiesa giubilare.Grazie Vergine di Tirano: secondo me sei tu la regista

    di tutto. Ci hai fatto due regali: la bella giornata di solee poi per il settantesimo anniversario di incoronazionecome patrona della Valtellina vuoi la riconciliazione ditante famiglie e di tanti tuoi figli con il tuo figlio Gesù.

    Nell’umanità assediata da violenze,ingiustizie esofferenze fa capolino la tenerezza di Dio a dirci cheverremo giudicati dal sorriso che avremo ottenuto dalvolto del fratello bisognoso e dallo sforzo che faremoper creare ponti con chiunque sia diverso da noi!Misericordiosi perché graziati, perché a noi per primiDio ci ha usato misericordia.

    Giubileo della MisericordiaGiubileo – gioia: gioia immensa perché possiamo

    godere dell’abbraccio del Padre che ci dona gratuitamenteil suo amore per perdonare chiunque. Miseri – Cordia:

    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    Santa Messa di aperturadel Giubileo: omelia del rettoreMadonna di Tirano, domenica 13 dicembre 2015

    è Gesù che pone il suo cuore accanto a quellodel misero. Il suo è amore che perdona senzalimiti e pentimenti ed è riservato e compresosoprattutto da chi è semplice, umile e pentito.

    Vivere bene il giubileo significa ri -volgerelo sguardo alla Trinità e ai fratelli e sorellebisognosi di misericordia.

    È Francesco stesso a fissare l’obiettivodell’anno santo: “Sentire forte in noi la gioiadi essere stati ritrovati da Gesù, che comebuon pastore è venuto a cercarci perché cieravamo smarriti”.

    Carissimi, è questo il tempo favorevole perlasciarci raggiungere, toccare, inondare etrasformare dall’oceano della misericordiadivina. Tempo per tornare a chinarci sulle feriteper medicarle col balsamo della vicinanza esolidarietà.

    È questo il tempo propizio per riscoprirela paternità divina, perché tutti riconosconoche Dio è amore che perdona, amante dellavita, sempre e comunque. Occasione particolareaffinché il perdono ritrovi cittadinanza attivanella vita del cristiano. È questo il tempo perlodare Dio che ci ha tratto dal nulla per farciinterlocutori di senso e per proporre a tuttisegni concreti di giustizia sociale e caritàautentica. Il Giubileo sarà riuscito se nellanostra Valtellina nessuna persona si sentiràpiù sola, giudicata,esclusa. Che gioia, che festaper Dio se ogni valtellinese fosse veramentefelice di vivere, meno triste, amato, ascoltatoe stimato per quello che è. Che gioia sequest’anno diminuiranno le separazioni, seaumenteranno i posti di lavoro, se in valle cisaranno più battesimi e non ci sarà nessunsuicidio/omicidio. Che gioia se in questo annogiubilare la misericordia di Dio porterà qualchegiovane a scelte radicali di consacrazionesacerdotale, missionaria o religiosa.

    Nel brano evangelico ora proclamato la folla,i pubblicani e i soldati chiedono a Giovanni

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    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    Battista: “COSA DOBBIAMO FARE?Anche noi dobbiamo porci la stessa domanda:cosa

    dobbiamo fare?Penso innanzitutto sia importante vivere il motto

    giubilare: “Misericordiosi come il Padre”.Perché ciò sia possibile urge sforzarci di

    perdonare Dio per essere com’è. Forse se ci pensiamobene, non riusciamo a perdonare il nostro Dio diessere ricco solo in misericordia perché avendocipensato a sua immagine e somiglianza ci chiede diessere e agire come lui. Dobbiamo, cari fedeli lasciarciinzuppare dall’amore sconfinato di un Padresconvolgente che ci attende per far festa così dadiventare operatori di pace, giustizia e legalità.

    Cosa dobbiamo fare?Non prendete, non estorcete,non accumulate.

    condividete!Si, misericordia è il nome nuovo di giustizia: è

    conservare per sé il necessario e basta; è percepireil desiderio, l’esigenza di fare sempre del bene quandolo possiamo fare. La vita divina in me si ribella seposso aiutare il fratello, la sorella e non lo faccio.

    La chiesa è tale se è misericordiosa. La misericordiadiventa perciò, per la chiesa, criterio per capire chisono i veri suoi figli. Una chiesa che riscopre e metteal centro il suo Signore e che lo serve in ogni personacontribuisce all’edificazione di un mondo più umano.

    Che gioia, che giubileo se ricuperassimo il sensodel peccato, il riconoscerci peccatori, la liberazionedal nostro eccessivo egocentrismo ed egoismo persprofondare nell’abbraccio Trinitario. Che gioia …se quest’anno si parlerà un po’ meno dell’esilio delPadre e dell’oblio di Dio.

    Tutto ciò è utopia, è un sogno? No. Tutto ciò saràpossibile se i nostri cuori – come la neve delle nostrecime – si lasciano riscaldare e sciogliere dal soledella misericordia di Dio che tutto e tutti desideraricreare.

    Vergine di Tirano, madre di misericordia donaciil coraggio per varcare la soglia e lasciarci ubriacaredall’amore divino così che il nostro cuore restispalancato a chiunque cerchi fiducia e riparo.

    A tutti, a ciascuno di voi, buon giubileo dellaMisericordia !

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

    Le opere di misericordia:il sapore del Vangelo

    Vincent Van Gogh“Pietà (dopo Delacroix)” (1890 circa)Musei Vaticani, Roma

    Ricordo che, da bambino, tra le preghiere chemio padre mi ha insegnato a recitare ogni giorno,vi erano anche loro: le opere di misericordiacorporali e spirituali. Facevano da pandant con

    i dieci comandamenti. Pregare voleva anche dire ricordarsiogni giorno di una buona pratica. Per i cristiani, forse,come criterio di comportamento sarebbero risultatemigliori le beatitudini (così almeno ci spiega la teologiamorale), ma le opere di misericordia ne erano unaapplicazione e traduzione pratica degna e di tutto rispetto.

    Poi per la verità un po’ di nebbia: l’attenzione agliemarginati, agli ultimi, alle persone in difficoltà è rimasta– nella predicazione e nella pratica – utopia dei cristiani(preti e laici) sessantottini. Con il pretesto ideologico chela Chiesa non è la Croce Rossa. E non mi meraviglio. Lastoria della Chiesa è abituata a queste eclissi e chiari diluna in cui si nasconde e si offuscano aspetti fondamentali,salvo poi a riscoprirli come novità sorprendenti.

    Ci è voluto lo slancio profetico di papaFrancesco per ridare alle opere di misericordiail posto che meritano. Così la Chiesa è diventataun ‘ospedale da campo’ capace di chinarsisulle debolezze di ogni uomo, come modalitàper esprimere la novità di Colui che la animae per annunciare quella buona notizia che èla sua ragione di vita. E le ‘periferie esistenziali’sono diventate l’orizzonte della sua missione.Le opere di misericordia tornano ad essere lanormalità, prima nella pratica di tanti gesti edinterventi del pontefice poi nella riflessionedella Bolla di indizione dell’anno giubilarestraordinario della misericordia:

    “È mio vivo desiderio che il popolo cristianorifletta durante il Giubileo sulle opere dimisericordia corporale e spirituale. Sarà unmodo per risvegliare la nostra coscienzaspesso assopita davanti al dramma dellapovertà e per entrare sempre di più nel cuoredel Vangelo, dove i poveri sono i privilegiatidella misericordia divina. La predicazionedi Gesù ci presenta queste opere dimisericordia perché possiamo capire seviviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamole opere di misericordia corporale: dare damangiare agli affamati, dare da bere agliassetati, vestire gli ignudi, accogliere iforestieri, assistere gli ammalati, visitare icarcerati, seppellire i morti. E non dimenti-chiamo le opere di misericordia spirituale:consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti,ammonire i peccatori, consolare gli afflitti,perdonare le offese, sopportare pazientementele persone moleste, pregare Dio per i vivi eper i morti” (MV, 15).

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    Un anno giubilare straordinario che volutamenteviene ricondotto al Concilio Ecumenico VaticanoII. Il giorno di apertura del Giubileo coincide conil giorno di chiusura del Concilio di cinquant’annifa. E lo spirito del Concilio è richiamato esplici-tamente. Papa Francesco ricorda l’espressione dipapa Giovanni XXIII, nel giorno di apertura: «Orala Sposa di Cristo preferisce usare la medicinadella misericordia invece di imbracciare le armidel rigore … La Chiesa Cattolica, mentre con questoConcilio Ecumenico innalza la fiaccola della veritàcattolica, vuole mostrarsi madre amorevolissimadi tutti, benigna, paziente, mossa da misericordiae da bontà verso i figli da lei separati». E quella diPaolo VI nel giorno di chiusura: «Vogliamo piuttostonotare come la religione del nostro Concilio siastata principalmente la carità … L’antica storiadel Samaritano è stata il paradigma dellaspiritualità del Concilio … Una corrente di affettoe di ammirazione si è riversata dal Concilio sulmondo umano moderno. Riprovati gli errori, sì;perché ciò esige la carità, non meno che la verità;ma per le persone solo richiamo, rispetto ed amore.Invece di deprimenti diagnosi, incoraggianti rimedi;invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sonopartiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo:i suoi valori sono stati non solo rispettati, maonorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazionipurificate e benedette … Un’altra cosa dovremorilevare: tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta

    in un’unica direzione: servire l’uomo. L’uomo,diciamo, in ogni sua condizione, in ogni suainfermità, in ogni sua necessità» (MV, 4).

    Soprattutto le parole di Paolo VI che rimandanoalla parabola del Buon samaritano come icona dellaspiritualità del Concilio ci aiutano a comprenderecome il Vangelo non rimanga mai invischiato neldilemma misericordia o giustizia, che spesso dilacerae complica i nostri dibattiti. Per il Vangelo l’unicagiustizia di Dio è la misericordia; una misericordiache non significa passare oltre ad ogni devianza,ma ‘medicina’ capace di sanare il cuore dell’uomoin ogni sua infermità. Nel senso che solo l’amore,solo la vita donata sa guarire dai mali più radicatinell’uomo per estirparli.

    Allora comprendiamo come la pratica delle operedi misericordia prima che ‘prassi penitenziale’ è unmodo per rivelare la bellezza umana del cristiano,al servizio di tutto l’uomo; così come la misericordiadi Dio la cogliamo nei gesti di vera umanità di Gesùdi Nazaret.

    Papa Francesco ci ha aiutato a ricomprenderecome la disattenzione e la disaffezione nei confrontidelle opere di misericordia diventa una difetto divera umanità cui il cristiano non può arrendersi. Èlo spirito del Concilio; è il sapore del Vangelo.

    don Battista Rinaldi

    Il Buon Samaritano - Icona

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    LA PAROLA DEL VESCOVO

    Ali di Misericordia

    “Come un’aquila che veglia la suanidiata, che vola sopra i suoi nati,così Egli spiegò le ali e lo prese, losollevò sulle sue ali” (Deut 32,11).

    C’è forza e tenerezza grande, in questa potenteimmagine. Ci par quasi di sentire la presa salda esicura dell’aquila, che afferra il suo piccolo e lo portaverso l’alto, sfidando la gravità e il baratro oscuroche lo vorrebbe risucchiare. Ci ricorda l’abbraccioforte di un papà, quando solleva alla sua guancia ilbambino titubante e impaurito. Grande è anche latenerezza dell’aquila che, spiegando le sue ali, insegnagradualmente a volare, fino al giorno in cui l’aquilottoimparerà a volteggiare da solo, maestoso e sicuro.Assomiglia tanto alla premura di una mamma, checirconda di ogni cura il suo figlio, lo tiene per manoe lo cresce per poi lanciarlo nell’avventura della vita.

    Si tratta solo di un’immagine, ma ci narradell’amore forte e tenero di Dio. Il cui nome, ci haricordato di recente papa Francesco, è misericordia.Trinità misericordia, come abbiamo imparato apregare nel nostro santuario di Maccio. Misericordiaè l’abbraccio saldo e robusto di Dio che non ci lasciamai soli nel cammino della vita. Anche Gesù lo hasperimentato, nei giorni della sua vita terrena,quando volle percorrere le strade della nostra umanità,non risparmiandosi nulla, fino alla morte di croce.Ce lo ricorda la raffigurazione della Trinità custoditanella piccola chiesa di Teregua, in Valfurva: il Padreche sorregge la croce su cui è appeso il Figlio,serrandolo nel legame d’amore dello Spirito. Abbiamoscelto questa immagine come icona del Giubileodella misericordia, per ricordarci che tutto il mondoè da sempre custodito nell’amore del Padre. LaQuaresima e la Pasqua, che ci apprestiamo a vivere,ci invitano a non dimenticarlo. Vorrei che impa-rassimo a volgere sempre lo sguardo su Colui cheha percorso la via della croce pronunciando, nellaforza dello Spirito, il suo sì fiducioso e obbedienteal Padre. Perciò raccomando vivamente, nei giorniche verranno, nelle parrocchie ma anche nellapreghiera personale, la celebrazione della Via Crucis.Questo “pio esercizio”, come viene chiamato, ci fascorgere l’uomo, nel drammatico intreccio della sua

    povertà e grandezza. Ma guardando all’uomo, ci faincontrare Gesù, nostro fratello, maestro e redentore,sulle strade, spesso scoscese, della vita. E fissandolo sguardo su Gesù, comprendiamo che il camminodella croce, la Sua e la nostra, è da sempre avvoltonell’abbraccio tenero e forte del Padre. Pensosoprattutto ai malati, alle persone che soffrono lasolitudine, alle famiglie divise e in difficoltà, a quantihanno perso il lavoro o non l’hanno ancora ritrovato,ai poveri che affollano le piccole oasi di misericordiapredisposte dalla carità di tanti, all’umanità dolentee randagia che si trascina nelle periferie fisiche edesistenziali delle nostre città, ai mille volti dellamarginalità e dell’esclusione. A tutti giunga ilmessaggio della tenerezza del Padre. Guardiamoall’Uomo della croce, e, attraverso di Lui, all’abbracciomisericordioso del Padre della vita e di ogniconsolazione.

    Il volo dell’aquila – l’immagine da cui siamopartiti – allude non solo alla protezione e allavicinanza di Dio, ma anche alla necessità, per noi,di spiccare il volo, di imparare a nostra volta avolare. La misericordia, infatti, è contagiosa: quandouno si sente raggiunto dal tocco leggero dello Spiritodi Dio, capisce che deve cambiare, che deve restituireil dono ricevuto. La misericordia è anzituttol’esperienza di essere amati, la novità sorprendentedi un Dio che ci vuole bene nonostante tutto e aldi là di tutto: e questo non finisce mai di stupirci,addirittura di commuoverci, come quando nelconfessionale ci inginocchiamo per farci da Luirisollevare. Però la misericordia non è solo ricevuta:è anche donata, restituita. Come io ho amato voi,così anche voi amatevi gli uni gli altri. L’amore diDio e l’amore del prossimo sono i frutti dellamisericordia. Chi si sente da Lui raggiunto, toccato,illuminato, risanato, vede crescere in sé il desideriodi ricambiare.

    L’amore di Dio ci richiama allora al primato dellapreghiera e della vita spirituale: “Ascolta Israele, ilSignore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tuamerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, contutta l’anima, con tutte le tue forza” (Deut 6,4-5).Ci richiama anche a una vita santa, che riscopre,

    Messaggio del Vescovo Diego per la Quaresima

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    LA PAROLA DEL VESCOVO

    pratica e gusta i comandamenti di Dio come strade di felicitàe di vera, autentica umanità. L’amore del prossimo, a sua volta,si distende nelle quattordici opere di misericordia corporalee spirituale, che il Santo Padre, nella Bolla di Indizione dell’Annogiubilare, ci ha esortato a riscoprire e mettere in pratica.

    Ricordiamo anzitutto le opere di misericordia corporale:dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestiregl’ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare icarcerati, seppellire i morti. E poi le opere di misericordiaspirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti,ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese,sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio peri vivi e per i morti.

    Sarebbe bello che queste opere di misericordia diventasserola nostra quotidiana palestra di conversione. Alcune di esse sisegnalano per la particolare attualità proprio nel frangentestorico che stiamo vivendo: l’accoglienza dei migranti e richiedentiasilo (per la quale raccomando la lettura delle Linee-guida cheabbiamo a suo tempo indicato), l’evangelizzazione di tantecoscienze che non sanno più distinguere il bene dal male,l’illuminazione con la luce della fede delle esperienze umanepiù acute come il soffrire e il morire…

    Tutte le opere di misericordia sono necessarie per delinearei contorni di una solidarietà reale, in risposta al dono di Dioche, senza nostro merito, ci ha raggiunto gratuitamente. Auguroa tutti un cammino quaresimale umile e fecondo, gioioso ericco di frutti di conversione: nell’abbraccio tenero e forte dellamisericordia del Padre che, nel Figlio amato, con lo stessoSpirito, ci attrae a sé nel suo regno di giustizia e di pace.

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    TEMPO LITURGICO

    Piccolo dizionariodi Quaresima e PasquaQuaresima: 40 giorni - dal mercoledì delle cenerialla Messa del giovedì santo - che hanno lo scopo dipreparare la Pasqua. Il numero 40 è legato a grandi fattiquali il diluvio, i 40 anni del popolo nel deserto, i 40 giornidi Mosè sul monte, di Elia che cammina verso l’Oreb, diGesù nel deserto....

    Ceneri: è quanto resta dopo che si è spento ilfuoco ed è anche il resto ultimo del corpo umano. Indicanosia la consapevolezza del nostro limite dovuto allacondizione umana, sia penitenza, purificazione, fiducianella misericordia del Signore.

    Colore viola: è segno e invito alla serietà edisponibilità a seguire quanto la Quaresima chiede.

    Impegni quaresimali: quelli più ‘tipici’sono:

    1. PENITENZA: le ‘opere di penitenza’ come lemortificazioni e gli impegni che si prendono per ridurreil cibo, gli svaghi ... sono preziose perché aiutano aliberarci da noi stessi, a cercare ciò che è essenziale,ci abituano a dire qualche ‘no’ a ciò che è un benepasseggero, per dire il ‘sì’ libero e generoso all’amore aDio e ai fratelli. Un valido mezzo per una vera conversione.Rientrano in questo il DIGIUNO: giorni di digiuno sonoil mercoledì delle ceneri e il venerdì santo e l’ASTINENZAdalle carni ogni venerdì, come segno che uniscetutti.

    2. PREGHIERA: dare più tempo e attenzione sia a quellapersonale che comunitaria; sempre ricordando che lalode, il ringraziamento, la richiesta si uniscono allapreghiera di Gesù che si offre al Padre per compierela sua volontà.

    3. CARITA’: vincere il nostro egoismo per andare incontroin modo concreto (tempo, disponibilità ad ascoltare,soldi ...), a chiunque abbia bisogno tenendo ben presenteche ‘l’avete fatto a me’.

    Conversione: a questo tendono gli impegni dellaquaresima: ritornare al Dio unico e vero. C’è chi si convertealla fede cristiana, chi ritorna dopo un periodo diabbandono; tutti possiamo/dobbiamo sempre convertircicredendo che la misericordia di Dio è più grande di ogninostro peccato. Quindi: riconoscerci peccatori, chiedereperdono, accogliere la misericordia del Padre ed essereanche noi misericordiosi.

    Croce: strumento di condanna e di morte su cui fuappeso Cristo. Da quel giorno è il segno di quanto grandesia la forza del male, ma anche il segno di quanto Dioama gli uomini anche quando sono malvagi. La crocepone la domanda: ‘Perché Gesù ha accettato liberamentequesta morte?’ e apre al mistero del valore che ha la suae la nostra sofferenza.

    Settimana Santa: una settimana di ‘ottogiorni’ che va dalla domenica delle Palme alla domenicadi risurrezione. È santa perché ricorda la cosa più grande e paradossaleche mai sia successa al mondo: il Figlio di Dio e di Mariaè stato crocifisso ed è risorto.

    Palme: la palma nella Bibbia è segno di vittoria;nella domenica delle Palme si unisce il significato divittoria e di martirio.

    Triduo Pasquale: inizia con la messa in‘Conea Domini’ del giovedì santo, ha il suo fulcro nella

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    n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

    TEMPO LITURGICO

    Veglia Pasquale e si conclude con i vespri della domenicadi Risurrezione.

    ‘Discesa agli inferi’: è la fase ultima dellamissione messianica di Gesù, ... è l’estensione dell’operaredentrice a tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti iluoghi. Disceso alla dimora dei morti ha aperto le portedel cielo ai giusti che l’avevano preceduto.

    Veglia Pasquale: veglia è prepararsi a unasolennità o evento straordinario vegliando in preghierala notte che lo precede. La veglia madre di tutte le veglieè quella pasquale.

    Preconio Pasquale: chiamato anche ‘Evolute’,Nella veglia pasquale dopo la benedizione del fuoco el’accensione del cero si entra nella chiesa buia cheviene illuminata man mano che la processione avanza.Al termine della processione, con luci e candele accese,viene cantato questo antico inno a Cristo -luce -vita chevince le tenebre e la morte.

    Pasqua: festa celebrata già dagli antichi pastorinomadi nella notte del plenilunio di primavera;per gli Ebrei è ricordare e rivivere l’Esodo, il passaggiodalla schiavitù alla libertà;la morte (avvenuta proprio in coincidenza con la Pasquaebraica) e la risurrezione di Gesù è vista dai cristianicome l’evento decisivo per la liberazione dal male e dallamorte.Non è una festa tra le altre, ma la ‘festa delle feste’.Dal concilio di Nicea la Pasqua cristiana si celebra ladomenica che segue il plenilunio dopo l’equinozio diprimavera. Purtroppo non c’è accordo tra Chiese Orientalie Occidentali sul calendario ...

    Alleluia: in ebraico significa ‘Lodate Dio’. Nellatradizione cristiana è diventata la sigla della Pasqua,quella annuale, ma anche quella che si rinnova ognidomenica e non finisce mai. È espressione della gioia chedalla Pasqua deriva, una gioia che si canta e che si vive.

    Corpo Risorto: il corpo con cui Gesù si presentaagli apostoli è il medesimo che è stato martoriato ecrocifisso ... possiede però le proprietà nuove di un corpoglorioso: è risuscitato, è passato dallo stato di morte adun’altra vita al di là del tempo e dello spazio (non facileda capire per noi necessariamente dipendenti da spazioe tempo ...).

    Precetto Pasquale: ‘riceverai umilmente iltuo Creatore almeno a Pasqua’: garantisce un minimoin ordine alla comunione al Corpo del Signore incollegamento con le feste pasquali, origine e centro dellavita cristiana.

    Tempo Pasquale: i 50 giorni dalla domenicadi Pasqua alla Pentecoste. Giorni di gioia, di esultanzache mettono in risalto il legame tra Risurrezione-Ascensione-Spirito Santo.

    Uovo: segno di risurrezione: Gesù è uscito dal sepolcro(come il pulcino dal guscio).

    Colomba: può essere sia simbolo di Cristo cheporta pace, sia dello Spirito Santo che scende sui fedeligrazie al sacrificio del Redentore.

    don Remo Orsinicanonico del santuario

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  • Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

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    AVVENNE IN SANTUARIO

    Lectio Divina

    Inaugurazione edicola“Mario Omodei eBeata Vergine diTirano”

    È iniziato bene il mese che sempre ci commuove perchéci dona il regalo più bello, la nascita del Figlio di Dio. Isacerdoti del santuario hanno proposto a tutti ‘la Lectiodivina’. Il primo e il terzo giovedì di ogni mese (ore 20,45– Sala Beato Mario) ci si incontra attorno alla Parola diDio. La si ascolta, si medita, si prega. Diventa così unottima occasione per meglio prepararsi alla celebrazioneeucaristica comunitaria del Giorno del Signore. Per orasi è formato un piccolo gruppetto di ‘fedeli’. Ci auguriamoche con la primavera alle porte aderiscano altre persone.S. Girolamo soleva dire che ‘l’ignoranza delle Scritture èignoranza di Cristo!’. Siamo certi della validità del proverbiolatino: “gutta cavat lapidem”….

    Le idee non mancano … Quando sono belle epropositive fanno gioire il cuore. Le statue ligneedel Beato Mario e della Beata Vergine Maria hanno‘ripreso luce’. Hanno ora trovato una collocazioneappropriata alla loro funzione e dignità. Avevamogià in mente di valorizzarle. Così quando abbiamosaputo che il nostro santuario sarebbe diventataChiesa Giubilare a Don Remo ‘si è accesa lalampadina’: perché non posizionarle in un luogovisibile, significativo e frequentato? Ora sono lìad accogliere i pellegrini e ad orientarli a “scioglierecaste preghiere con cuore sincero”… presso laclinica mariana dello Spirito. L’inaugurazionedell’edicola è avvenuta al termine della santamessa (ore 11,00) della solennità dell’ImmacolataConcezione; giorno in cui Papa Francesco haaperto ufficialmente la porta della misericordiain san Pietro. Alla Madre della Misericordia, comeci ha chiesto il pontefice, abbiamo affidatoquest’anno straordinario “perché rivolga a noi ilsuo sguardo e vegli sul nostro cammino”. Ci sembradi aver percepito che il popolo abbia gradito l’idea,la scelta del luogo, la finezza ed eleganza dell’edicola.Un grazie lo vogliamo dire a coloro che – in tempiristretti - hanno contribuito alla sua edificazione(in particolare all’architetto Regonesi Luigi).

    Michelangelo Merisi detto il CaravaggioSan Girolamo (1605-1606)Galleria Borghese Roma.

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  • n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

    AVVENNE IN SANTUARIO

    Apertura della “Porta santa della Misericordia”e inizio delle celebrazioni per il Giubileo

    Il sensus fidei del popolo valtelli-nese non è venuto meno. Il po-polo ‘ha fiuto’! Ha colto subito ebene l’importanza e la portata sto-rica dell’evento dell’apertura del-la porta della misericordia pressoil nostro santuario. In pieno in-verno circa 1000 persone (tra cuiuna trentina di sacerdoti) si sonoriversate come un fiume in pienapresso l’edicola della Vergine e delbeato Mario per poi avviarsi co-munitariamente e processional-mente all’apertura della Portasanta della Misericordia (latonord della basilica). Si respiraval’aria tipica di un evento unico,irripetibile, di grazia e fede pro-fonda. La cerimonia, seppur benpreparata ma volutamente noneccessivamente sponsorizzata, èstata certamente guidata dallamano invisibile della Vergine cheha voluto raccogliere i suoi figliper invitarli a ritornare con cuo-re pentito, alla casa paterna, “perpoter sperimentare l’amore di Dioche consola, che perdona e donasperanza” (MV, 3). Non ci risultache nei suoi cinquecento anni distoria il santuario abbia mai avu-to il privilegio di ‘poter aprire laporta santa’: la Beata Vergine Ma-ria ‘ si è fatta questo regalo ancheper festeggiare il settantesimo an-niversario dell’incoronazione aceleste patrona della Valtellina’.Al di là del fatto storico ci premesottolineare, come ha ricordato ilRettore nell’omelia (cfr. pagg. 6-7), i benefici che dal giubileo ciauguriamo scaturiscano per lesingole persone e per il popolotutto: “La riconciliazione nelle etra le famiglie; la sconfitta dellesolitudini; la diminuzione delle

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  • AVVENNE IN SANTUARIO

    Il dono delle statue per un nuovo presepe

    separazioni, dei suicidi; l’aumen-to dei battesimi e dei posti di la-voro; il recupero del senso delpeccato e della paternità divina;la realizzazione concreta di gestidi giustizia sociale e carità au-tentica”.

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    Il nostro santuario si è arricchito quest’anno di un nuovo presepe. Le statue di nobile fattura, espressivitàe dall’elegante panneggio sono state generosamente donate da alcuni benefattori che di cuore ringraziamo.Il presepe, semplice ma alquanto evocativo ha “parlato” al cuore di tutti ravvivando la fede nel Misteroprincipale della nostra fede; ricordandoci che Dio da ricco che era si è fatto povero per ricolmarci dellasua sovrabbondante misericordia. Siamo certi che per il prossimo anno verranno aggiunte altre statuegrazie alla sensibilità e bontà d’animo di altre devote persone (tutti possono contribuire).

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  • n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

    AVVENNE IN SANTUARIO

    I concerti per le festività

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    Tre cori il 7 dicembre 2015 hanno aperto i concertiper le festività natalizie. Un grazie al “Coro Bernina”di Villa di Tirano, diretto da Perfetto Chiara; al“Coro Valtellina” di Talamona e al “Coro Alpino”di Berbenno diretti dal bravo maestro GioelePeruzzi.La Banda cittadina ‘Madonna di Tirano’ hainaugurato il nuovo anno, la sera di domenica 3gennaio. Chiesa come sempre gremita, repertorioaccattivante (dal classico al pop, adatto a tutti ilivelli di cultura musicale) e grandi apprezzamentiper la bella esibizione e per la passione dimostratadal Maestro e direttore Ivan Nussio e dagli ottimimusicisti. Poco sponsorizzato ma molto, moltoriuscito l’originale concerto di flauti delConservatorio Rossini di Pesaro, diretto dalmaestro Albino Mattei, con la collaborazione alpianoforte del Maestro Claudio Marchetti. I giovani(una dozzina), seri e preparatissimi, hanno spaziatoda Mozart, Vivaldi, Donizzetti e Pergolesi a Doppler,Quantz, Bizet-Borne, Marcello e Tchaikovskìj.Meritano un ringraziamento particolare. Speriamodi averli ancora tra noi per gustare la lorocompetenza ed il loro amore alla musica.L’associazione di Promozione sociale NovumCanticum, qualificatasi nel corso degli anni peroriginalità ed espressività nel canto corale (circa35 elementi), ha tenuto il suo concerto la seradell’epifania. Diretti dall’esperta e conosciutissimaEbe Pedretti il coro, presentando tutti brani inerentiil messaggio dell’incarnazione del Figlio di Dio –come si conviene al luogo – ha aiutato i moltipresenti ad elevarsi spiritualmente e a gustare lagioia dell’essere visitati dal Dio con noi. Le libereofferte ricavate da tutti i concerti sono statedestinate per la messa in opera di un nuovo mantosintetico dell’oratorio parrocchiale di Tirano.

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  • Stella del mattino

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    LA DEVOZIONE MARIANA

    La devozione mariana nella storia della Chiesa - 7

    Vetrata laterale con invocazione della litanialauretana “Maria: stella del mattino” -Santuario Madonna di Tirano

    Accompagnando la Chiesa nelle sue lunghe e complessevicende storiche, al punto da costituirne la viva immagine- ovvero modello e, insieme, riflesso del suo esistere neltempo -, non poteva, la Vergine Maria, non essere

    coinvolta nelle acute contraddizioni che hanno caratterizzatola nostra epoca, nella prima metà, soprattutto, di quel secolo“breve” e convulso – breve in quanto convulso – che fu il Novecento.Ai più formidabili sviluppi scientifici, alla più diffusa crescitasociale e culturale di tutta la storia umana, si sono intrecciati ipiù terribili conflitti, le più aberranti idee e le più devastantioppressioni di popoli che mai siano state viste sulla terra. Navigandonella storia, anche la Chiesa si è trovata (e ancora si trova) atentare rotte diverse, a volte perfino contraddittorie tra loro,nella ricerca faticosa del più consono orientamento da assumerein un mondo così profondamente mutato.

    Con Maria, alla riconquistaUna prima direzione che ha attratto a lungo la Chiesa anche

    nel nostro tempo – nonostante l‘evidente impraticabilità di questavia – è stata quella di pensare di poter ricondurre a sé tutto quantosembrava essersi ingiustificatamente allontanato da lei. Ed è suquesta prima linea che si pensato talora di poter “schierare”anche la Madonna. Possiamo ricordare, come esempio, l’iniziativadella Peregrinatio Mariae, popolarmente detta «Madonnapellegrina», nei primi anni del dopoguerra. Senza voler dimenticarel’intensa devozione che circondò quella iniziativa e i frutti spiritualiche poté produrre in molte persone, si può notare come tali“peregrinazioni” mariane riflettessero appunto la preoccupazionedi ricuperare le masse popolari allontanatesi: come se nella figuradi Maria fosse la Chiesa a raggiungere nuovamente i molti chenon si rivolgevano più a lei. Con uno stile spesso propagandistico,si poneva grande cura alla coreografia esteriore (con una vera epropria gara di addobbi e di luminarie), e si dava una particolareenfasi e pubblicità all’arrivo della Madonna in luoghi “proibiti”quali le fabbriche (con gli operai spesso attratti dagli idealisocialisti) o alla notizia di qualche “conversione” clamorosa.Erano comunque apertamente di battaglia, e di vittoria, i toniche risuonavano anche in pubblicazioni circolanti nella nostradiocesi, come il fascicolo Peregrinatio Mariae del 1950:

    «Ad arrestare la Mezzaluna che minacciava l’Italia el’Europa, Maria segnò i trionfi di Lepanto e di Vienna. Adarrestare la marea protestante, Maria ingemmò di apparizionie grazie, e la Chiesa di santuari le nostre Prealpi [...] Inquest’ora minacciosa e oscura, Maria salvi una volta ancorala fede e la morale delle nostre parrocchie col suo Gran

    ritorno tra noi. Poiché questo èil significato di quanto avverràanche tra noi, nella nostra diocesi:il ritorno di Maria contrassegnatodal Grande ritorno nostro a Dio».

    Musulmani, protestanti, comunisti… tuttigrossolanamente accomunati nell’unicacategoria di nemici da sconfiggere, mentrea Maria era assegnata, appunto, la funzione

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  • n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

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    LA DEVOZIONE MARIANA

    di guida e di protettrice per una Chiesa schieratacome un esercito in battaglia… E come in certebattaglie anticotestamentarie o altomedioevali,l’intervento soprannaturale, mediante interventiprodigiosi, veniva in soccorso alle schiere dei fedeli,allo stesso modo, l’arruolamento di Maria nella lottacontro i “nemici della Chiesa” era spesso accom-pagnato dalla messa in campo di potenti armamentarimiracolistici. In questa prospettiva possono essereprobabilmente considerate anche le numerosissimeapparizioni mariane (quasi tutte, in verità, senzariconoscimento ecclesiastico ufficiale) che siregistrarono nel secolo scorso: il loro numero,ancora una ventina d’anni fa, si aggirava già sulleduecento!

    Con Maria, alla riscopertaDurante questo stesso secolo di incertezze, per

    la Chiesa, di fronte alle profonde novità emerse inun mondo sempre più complesso, non sono mancatecomponenti ecclesiali più riflessive che combattive,desiderose di ritrovare la propria identità originaria,più che di contrapporsi a qualcun altro: riattingendonuova linfa alle proprie origini così da scioglierealcune incrostazioni che ne impedivano, appunto,il libero fluire al proprio interno e verso l’umanitàintera. Alcuni principali movimenti che, nella prima partedel secolo, tentarono di ricondurre la Chiesa allospirito e ai contenuti delle origini, sembrarono inverità voler restringere lo spazio riservato allaVergine. Il movimento biblico, ridimensionandomolta parte della rigogliosa letteratura devozionaleattorno a Maria, ne riproponeva piuttosto quella

    Vincent van Gogh - Notte Stellata (1889)Museum of Modern Art, New York

    figura discreta che, in pochi, essenziali tratti, nedelineano i testi evangelici; il movimento liturgico,ripristinando l’antico ordinamento del culto,ridimensionava ampiamente la molteplicità di devozioniparticolari aggiuntesi nel tempo; il movimentoecumenico, condividendo almeno in parte l’atteg-giamento critico delle comunità riformate riguardo acerte esagerazioni nella venerazione della Vergine,privilegiava l’indubbia centralità di Cristo. In verità,tutto ciò non ha comportato una perdita della devozionemariana, bensì una purificazione che ne ha valorizzatoi contenuti autentici e originari.

    Quasi al centro – e al vertice ideale – del secolo, ilconcilio Vaticano II (1962-1965), nel momento stessoin cui ha segnato una profonda riscoperta del sensooriginario della Chiesa, ha dato spazio (per la primavolta in un concilio ecumenico) a una trattazione ampiae organica sulla figura di Maria. Non in un documentoa parte, bensì all’interno e al culmine proprio dellacostituzione sulla Chiesa: la Lumen gentium. In questomodo si è voluto riportare la figura di Maria all’internodella comunità ecclesiale, considerandola come esempioda imitare oltre che figura da ammirare. E ciò a partireproprio dalla più grande dignità della Vergine: quelladi essere Madre del Dio fatto uomo. Come tale, essa èin diretto, intimo, rapporto con Cristo e, per questo,profondamente vicina a tutti i suoi discepoli, dunquealla Chiesa. Molto chiare sono, al riguardo, le paroledi Paolo VI, in un intervento al concilio del 6 novembre1964:

    «Pur nella ricchezza delle mirabili prerogativedi cui Dio l’ha ornata, per farla degna Madre delVerbo incarnato, essa tuttavia è vicinissima anoi, Figlia di Adamo come noi, e perciò nostraSorella per vincoli di natura […] Nella sua vitaterrena ha realizzato la perfetta figura deldiscepolo di Cristo […] e ha incarnato lebeatitudini evangeliche proclamate da Cristo».

    ***

    Ancora una volta, anche nelle incertezze del nostrotempo, Maria, con la consueta delicatezza e discrezione,ha aiutato la Chiesa a orientarsi nella direzione migliore.Non quella suggerita dall’ansia del proprio futuro, maquella radicata nella certezza di essere nelle mani diDio. Non ripiegandosi su di sé ma volgendosi piùfortemente a Cristo, luce che sorge, fedele, ad ogninuovo mattino.

    don Saverio Xeres(Fine)

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    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    Sia lode a Te, Padre Buono

    IN RICORDO

    Tu ami tutte le tue creature, e nulla disprezzi diquanto hai creato; ma, certo, con questa tua creatu-ra, Felice, sei stato particolarmente generoso, col-mandolo di doni eccellenti: acutissimo intelletto,emotività vibrante, fantasia prodigiosa. Con sali di sa-pienza attinti dalla nobile, amata terra di Chiuro earomi di antiche tradizioni culturali e religiose, as-sorbiti dal suo ambiente familiare, un’umanità densae vigorosa è maturata in lui.

    Sia lode a Te, Figlio di Dio, venuto ad abitarenella nostra carne mortale.

    Hai immerso Felice nella tua Pasqua, conformando-lo, nell’acqua del Battesimo, alla tua stessa vita, per poichiamarlo a seguirti come tuo discepolo, rendendolo –insieme a suo fratello, padre Umberto – annunciatoredella tua parola, dispensatore della tua Grazia. A pienemani egli ha gettato il buon seme del Vangelo nei sol-chi della nostra terra, prima in Como Sant’Agata, poi aUrio, per quasi 25 anni, quindi a Luisago, infine in cat-tedrale. In questi ultimi anni di residenza a Morbegno,ha voluto di nuovo privilegiare, con delicatezza evan-gelica, una piccola parrocchia, come Bema: aggrappa-ta – è il caso di dire – alla montagna. Ad essa ha dedicatole sue cure più amorevoli e premurose.

    Sia lode a Te, Spirito Santo.Tu generi e fai crescere la Chiesa come tuo Tempio

    vivo. Hai suscitato in mezzo a noi il tuo servo Felice,lo hai consacrato con l’unzione. Ed egli ha servito congrande generosità la nostra comunità diocesana, e tut-ta la Chiesa italiana, con la sua vasta competenza teo-logica, la sua creativa vena musicale, il suo inse-gnamento appassionato a generazioni di alunni del no-stro seminario, e a molti altri giovani. Innumerevoli itesti, le melodie, i sussidi, le pubblicazioni, i mano-scritti e gli abbozzi che egli ha messo a disposizione delpopolo sacerdotale chiamato a far risuonare tra gli uo-mini le lodi di Dio. Ci ha condotto per mano nel cantoe nella preghiera; ci ha insegnato a vivere e gustare laliturgia; ci ha fatto conoscere pagine nascoste della sto-ria della nostra gente. E, in tutto questo, ci ha testi-moniato, soprattutto, la sua fede sincera e profonda.

    Ripieno dello zelo per la tua casa, non ha mai po-tuto tollerare mercanti e ciarlatani che talora si aggi-rano al suo interno. È solo un aspetto, questodell’intima sofferenza che ha accompagnato tutta lasua vita: i suoi alti ideali, le sue idee nitide, i suoi slan-

    ci generosi, le sue in-tenzioni pure, siscontravano con queicompromessi, permolti forse inevitabi-li, perfino consueti,che egli, invece, nonpoteva sopportare inalcun modo. Eri tu,fuoco dello Spirito, che interamente lo avvincevi, ren-dendolo talora perfino incandescente… ma alla fine re-stava solo una luce buona a brillare, nei suoi occhi,spesso velati di lacrime, riflesso di un animo ancora ca-pace di stupore.

    Siano grazie a Te, Spirito di consolazione, che glihai posto accanto, lungo tutta la vita, persone sensi-bili che – comprendendo il valore dell’uomo e, insie-me, la debolezza del suo animo così delicato dasembrare talora indifeso – gli hanno voluto bene, ri-cevendo da lui in cambio il dono prezioso di un’ami-cizia tenera e sincera. In particolare, Ti ringraziamo,Spirito di amore, per il suo parroco, don Attilio: neglianni della malattia e della solitudine, ha aperto perlui le porte della sua casa e del suo cuore, prenden-dolo con sé come un fratello. La loro sorprendente in-tesa nella reciproca diversità ci ha ben testimoniato,o Spirito di comunione, la tua forza soave che racco-glie in unità senza mai annullare le ricchezze delladifferenza.

    O Trinità beata, amore senza ombra e senza po-sa, incontro a Te accompagniamo il nostro fratelloFelice, creatura del Padre, discepolo del Figlio, con-sacrato dallo Spirito: egli ritorna nel tuo grembo, perrinascere alla vita senza fine. Sia sacrificio a te gra-dito l’offerta della sua vita che per noi rimane ere-dità feconda. E mentre ora, Felice, egli canta per sempre le tue lo-di, noi proseguiamo, rincuorati, lungo il cammino,nell’attesa operosa di quella festa del Regno per luigià iniziata ma che noi pure anticipiamo in questaassemblea orante, nell’intensa fraternità, nel rendi-mento di grazie. Per lui celebrato, oggi, in partico-lare. Con lui, ancora una volta, vissuto. Sempre esoltanto per la Tua gloria. Amen, alleluia!

    don Saverio Xeres

    mons. Felice Rainoldi(1935-2015)

    Nella festa del regno,don Felice ora cantaper sempre le lodi di Dio

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  • n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

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    DIALOGHI CON MARIA

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    I fedeli, Maria e...il canto della Misericordia,di generazione in generazione

    All’inizio del vangelo diLuca, Maria esplode inun canto di gioia e dilode per la Misericordia

    accolta e ricevuta e che ormai,come un torrente in piena, siestende di generazione ingenerazione.Così, sulla scia di Maria, fraGeneroso canta la sua sicurezzanella vita eterna:

    ...“ Per te Maria! Fra GenerosoDal Ferro, ofm cap .,vecchio,arrugginito, in rottamazione,ma con la speranza diriconversione in acciaio inoxnella vita eterna!”.

    È un senso di grande misericordiache nasce e si prolunga nellastoria dal sentirsi nella “suamano”, fiduciosi nella semplicitàdi un bimbo:

    ...“Sono piccola e sono venutaqui per salutarti. Vedi che

    passi da gigante sto facendo? Per te mando un bacio a Gesùcon tutto il mio amore”.

    Questa stessa semplicità e serenità che si può avere anche quandotutto sembra buio e nero, mentre si apre uno spiraglio in cui sbucala luce di Dio:

    ...“Grazie, Vergine di Tirano,per averci protetti a Pariginell’attacco terroristico. Assisti anche tutti i familiari dellevittime. Anche noi preghiamo per loro, Vergine santa! Proteggiil mondo intero. Grazie per la nostra devozione a te”....“Maria, abbi pietà di noi, perché le creature più belle che tuoFiglio ha creato rendono questo mondo terribilmente brutto esono l’esempio degli esseri più ingrati. Ti prego anche per lemie cose che ho, la mia stessa vita e per tutti coloro che nonpossono essere qui ad implorare il tuo sguardo...”.

    Una misericordia che ti segna passo per passo e non ti abbandonamai:

    ...“Ciao, Madonnina! Sono tornata per il mio terzo anno diguarigione. Non so se potrò tornare ancora perché entrerò inconvento. Ti amo tanto. Tu sei la mia fiducia e speranza.Confido in te. Tu sai, tu vedi, tu provvedi. Tu mi basti. Grazieper tutto e per sempre: tua figlia. Proteggi il modo intero, igiovani in particolare, riportali alla fede”.

    Una misericordia che ti prende dentro e ti esonda come un fiumebenefico per altri:

    ...“Oggi abbiamo assistito alla s. Messa ed ora ci prepariamoper varcare con gioia la Porta Santa...” ...“Al tuo amore misericordioso affido tutta la mia grandefamiglia perché apra il cuore alla Misericordia senza limiti.Ti affido l’Africa, perla nera della tua Chiesa... Ti affidoanche i terroristi dell’Isis per fargli smettere la guerra e farglicapire che noi cristiani siamo come loro...”...“Che questo luogo santo mi restituisca i comportamentimigliori ed atti che avevo e si realizzi un po’ di sole che oggifuori non c’è...”.

    E che questa misericordia di Dio straripante scenda su tutte lenostre famiglia e sul mondo intero.

    don Marco Granolicanonico del santuario

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    PELLEGRINI E CONSACRATI

    Data Gruppo e provenienza n° persone Data Gruppo e provenienza n° persone

    PELLEGRINI E TURISTI IN SANTUARIO(l’elenco è riferito solo a pellegrinaggi e a gruppi organizzati)

    Santuario della Madonna di Tirano / n. 1 - 2016

    22

    DICEMBRE 2015

    01 Gruppo internazionale. . . . . . . . . . . . . . . . 30

    05 Gruppo da Genova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

    Gruppo internazionale. . . . . . . . . . . . . . . . 52

    Gruppo da Cuneo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

    Gruppo dalla Liguria . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

    06 Gruppo da Saronno . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

    Gruppo da Parma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

    Gruppo da Reggio Emilia . . . . . . . . . . . . . . 50

    Gruppo da Modena . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

    Gruppo da Cagliari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

    Gruppo da Reano / TO. . . . . . . . . . . . . . . . 50

    07 Gruppo da Vasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

    Gruppo da Reggio Emilia . . . . . . . . . . . . . . 35

    Gruppo da Caserta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

    10 Gruppo da Massa Carrara . . . . . . . . . . . . . 25

    12 Gruppo da Pisa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

    Gruppo da Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

    Gruppo da Brescia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

    Gruppo da Firenze. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

    13 Pellegrinaggio giubilare dalla Valtellina . 1000

    15 Gruppo internazionale. . . . . . . . . . . . . . . . 30

    18 Gruppo da Verona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

    19 Gruppo dopo lavoro ferroviario Lecco– Pellegrinaggio Giubilare . . . . . . . . . . . . . 70

    Gruppo Don Carmelo Sgroi– Pellegrinaggio Giubilare . . . . . . . . . . . . 70

    20 Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

    Gruppo da Bergamo. . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

    26 Gruppi da Vicenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99

    28 Gruppo di Tedeschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

    Gruppo FAI di Berbenno / SO . . . . . . . . . . . 8

    29 Gruppo Pellegrinaggio Giubilare . . . . . . . . 25

    Gruppo da Malta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

    31 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 40

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

    GENNAIO 2016

    01 Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

    Gruppo dal Centro Italia . . . . . . . . . . . . . . 20

    Gruppo dalla Toscana . . . . . . . . . . . . . . . . 49

    Gruppo da Viterbo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

    Gruppo da Bari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

    02 Pellegrinaggio GiubilareEx Alunni Opera don Folci . . . . . . . . . . . . 65

    Gruppo da Verona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

    Gruppo dal lago D’Iseo / BS . . . . . . . . . . . . 32

    Gruppo di Milano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

    2 Gruppi Internazionali . . . . . . . . . . . . . . 104

    03 Gruppo dalla Lombardia . . . . . . . . . . . . . . 49

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

    06 Gruppo da Busto Arsizio / VA . . . . . . . . . . 45

    Gruppo da Salsomaggiore / PR. . . . . . . . . . 55

    09 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 50

    10 Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

    Gruppo da Lodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

    Gruppo da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

    11 Pellegrinaggio Giubilare da Foggia . . . . . . . 25

    12 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 35

    14 Gruppo dal Belgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

    16 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 50

    17 Gruppo da Trieste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

    Gruppo da Como . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

    Pellegrinaggio GiubilareGruppo scout da Sondrio. . . . . . . . . . . . . . 10

    19 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 55

    21 Gruppo U.S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

    23 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 40

    Gruppo da Brescia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

    Gruppo da Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

    Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 20

    24 Gruppo dal Piemonte . . . . . . . . . . . . . . . . 70

    2 Gruppi da Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

    25 Pellegrinaggio GiubilareOpera della Regalità di Tirano . . . . . . . . . . 30

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    PELLEGRINI E CONSACRATI

    Data Gruppo e provenienza n° persone Data Gruppo e provenienza n° persone

    n. 1 - 2016 / Santuario della Madonna di Tirano

    23

    26 Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 40

    30 Gruppo CAI di Torino . . . . . . . . . . . . . . . . 40

    Gruppo Internazionale . . . . . . . . . . . . . . . 35

    Pellegrinaggio Giubilareex allieve Salesiane di Lecco . . . . . . . . . . . 50

    Pellegrinaggio Giubilareragazzi seconda media di Morbegno / SO . 40

    31 Gruppo da Casatenovo - Besana . . . . . . . . 55

    Gruppo da Legnano / MI . . . . . . . . . . . . . 150

    Appuntamenti in Santuario29 febbraio ore 20,30: Incontro formativo

    (‘Le parabole della misericordia’ – don Marco Cairoli)

    4 -5 marzo: “24 ore per il Signore”

    13 aprile ore 20,30: Incontro formativo(‘Il messaggio della misericordia nel santuario di Tirano’Padre Dall’Asta – S.I. Centro San Fedele Milanoin collaborazione con ‘Sul sicomoro’)

    17 aprile: Vicariato di Tirano: Pellegrinaggio giubilare

    5 maggio: Veglia di preghiera “Per asciugare le lacrime”

    Nel mese di maggio ore 20,30:rosario serale in santuario e parrocchia

    31 maggio: fiaccolata ‘della misericordia’

    Giugno: particolare attenzione alle feste liturgichedel Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù.

    Bormolini Aurora Livigno (SO)Zala Eileen Prada – Poschiavo (CH)Bertolina Remo, Loredana e figli Chiuro (SO)Paruscio Mattia San Colombano al Lambro (MI)Di Meo Davide Madonna di Tirano (SO)Famiglia Venzi Lanzada (SO)Cortimi Alessia Poggiridenti (SO)Covino Federico Pietro Madonna di Tirano (SO)Aleandro CristianGotti Mattia Tirano (SO)Silvestro e Simone Forcola (SO)Cabassi Giacomo e Andrea Tirano (SO)Pini Emma e Enea Tirano (SO)Bertolina Maria e Lorenzo Madonna dei Monti (SO)Trinca Rampelin Elia Sant’Antonio Valfurva (SO)Famiglia Tenci Lucia e figli Madonna dei Monti (SO)

    Consacrazioni

    Appuntamenti settimanaliMercoledì, ore 6.15:

    lodi mattutinee breve meditazione

    Venerdì, ore 15.00:coroncina della misericordia.

    In quaresima, ore 15.00:via Crucis

    Domenica, ore 11.45:preghiera dell’Angelus

    Domenica, ore 15.00:adorazione eucaristica

    Santuario 1_2016_Layout 1 19/02/16 16.12 Pagina 23

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    Sommario del N. 1/2016Giubileo della Misericordia... alla Trinità Misericordia

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2Preghiera di Papa Francesco per il Giubileo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2Pensieri del rettore... “Maria: porta del cielo”

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4La Porta Santa

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5Santa Messa di apertura del Giubileo:omelia del rettore

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6Le opere di misericordia:il sapore del Vangelo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8La parola del VescovoAli di Misericordia

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10

    Tempo LiturgicoPiccolo dizionario di Quaresima e Pasqua

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12

    Avvenne in SantuarioLectio Divina

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14Inaugurazione edicola“Mario Omodei e Beata Vergine di Tirano”

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14Apertura “Porta santa della Misericordia”e inizio delle celebrazioni per il Giubileo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15Il dono delle statue per un nuovo presepe

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 16I concerti per le festività

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

    La devozione marianaStella del mattino

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18

    In ricordoNella festa del regno, don Feliceora canta per sempre le lodi di Dio

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 20

    In caso di mancato recapito rinviare al C.P.O. di Sondrio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa.

    SANTUARIO DELLA MADONNA DI TIRANOPeriodico edito dalla Diocesi di Como Santuario Madonna di Tirano

    Direttore: Franzi don Gianpiero – Direttore Responsabile: Clerici don AgostinoRegistrazione del Tribunale di Sondrio N. 334/2003 del Registro Stampa

    Direzione e redazione:Santuario Madonna di Tirano – Piazza Basilica, 1 – 23037 Madonna di Tirano (SO)

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    a quelli scritti sulla buca delle lettere;– se l’indirizzo non è esatto o completo;– se la persona a cui è indirizzato

    il bollettino è defunta;– se non si desidera più ricevere la rivista. Grazie

    ORARIO DELLE CELEBRAZIONIIN SANTUARIO

    APERTURA:ore 7,00 – 12,15 ore 14,30 – 19,00(maggio: mercoledì/sabato/domenica 07,00-19,00)

    (da giugno a settembre orario continuato 07,00-19,00)

    MESSE DOMENICALI E FESTIVE:ore 7,30 – 9,30 – 11,00 – 16,30

    18,00 - 20,30 (luglio e agosto)

    MESSA DEL SABATO SERAe VIGILIE FESTIVE

    ore 18,00

    MESSE FERIALI:ore 7,30

    ore 9,00 (preceduta dalla Recita dell’Ora Media)ore 17,30 (18,00 da aprile a settembre)

    ADORAZIONE - S. ROSARIO o VESPRIBENEDIZIONE EUCARISTICAore 15,00 domeniche e festività

    MESSA NELLA CHIESA DI S. PERPETUAore 19,45 tutti i giovedì di luglio e agosto

    CONFESSIONI:– DURANTE IL TEMPO DI APERTURA SONO

    A DISPOSIZIONE I SACERDOTI DEL SANTUARIO.

    – OGNI GIOVEDÌ DALLE ORE 9,30 ALLE 11,30È PRESENTE UN FRATE DEL CONVENTO DI COLDA

    Pellegrini e consacrati . . . . . . . . . . . . . pag. 22

    Dialoghi con Maria . . . . . . . . . . . . . . . pag. 21

    La foto di copertina: 13 dicembre 2015 - Cerimonia di apertura della “Porta santa della Misericordia” in Santuario

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