Salmi 1-41. IO Davide comunità Messia singolo Sal 1-2 Portale di ingresso: visione antropologica e...
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Salmi 1-41
Primo Libro del Salterio
Relazione tra il credente e Dio
IO
Davide
comunità
Messia
singolo
Primo libro 1-41: vocazione
Sal 1-2 Portale di ingresso: visione antropologica e messianica
Sal 3-14
Un cammino nella notte della sofferenza e della povertà
Sal 15-24
Un cammino tracciato dalla Parola del Signore
Sal 25- 34
La comunità di Israele riscopre il volto del Signore e la propria missione nel mondo
Sal 35-41 Ma i problemi continuano
Giusti, poveri, fedeli,beati
Ritratto dei Credenti
difficoltà della coerenza nella relazione con Dioprove e tentazioni si susseguono “terza presenza”, negativa: nemici, male,
peccatotema della lotta, combattimentostile della supplica a Dio o il lamento
Sal 3-14: un cammino nella notte
della sofferenza e della povertà
3-7: suppliche per avversità
8: centro, inno
9-14: poveri
Struttura: Salmi 3-14
salmo 3: preghiera al mattino di un perseguitato
salmo 4: preghiera alla sera di un povero; ingiustizia
Salmo 5: preghiera al mattino di un accusato ingiustamente falsa accusa
Salmo 6: preghiera della notte di un malato; grave malattia
Salmo 7: preghiera durante il giorno di un perseguitato persecuzione dei nemici
Salmi 3- 7: cinque preghiere del giusto nell’avversità
SALMO 8
Inno alla dignità dell’uomo e alla grandezza di Dio
Antifona d’inclusione (2a): acclamazione al Nome
Prima scena cosmica:
l’Onnipotenza divina e l’uomo (2b-5) Seconda scena cosmica:
il potere umano e Dio (6-9)
Antifona d’inclusione (10): acclamazione al Nome
Struttura
1 Al maestro di coro. Sul canto: “I Torchi”.
2 O SIGNORE, NOSTRO DIO, QUANTO È GRANDE IL TUO
NOME SU TUTTA LA TERRA
SOPRA I CIELI SI INNALZA LA TUA MAGNIFICENZA.3 CON LA BOCCA DEI BIMBI E DEI LATTANTI AFFERMI LA TUA POTENZA CONTRO I TUOI AVVERSARI, PER RIDURRE AL SILENZIO NEMICI E RIBELLI.4 SE GUARDO IL TUO CIELO, OPERA DELLE TUE DITA, LA LUNA E LE STELLE CHE TU HAI FISSATE,
5 CHE COSA È L’UOMO PERCHÉ TE NE RICORDI
E IL FIGLIO DELL’UOMO PERCHÉ TE NE CURI?
Prima scena cosmica (2b-5): maestà divina
6 EPPURE L’HAI FATTO POCO MENO DEGLI ANGELI,
DI GLORIA E DI ONORE LO HAI CORONATO:
7 GLI HAI DATO POTERE SULLE OPERE DELLE TUE MANI,
TUTTO HAI POSTO SOTTO I SUOI PIEDI;8 TUTTI I GREGGI E GLI ARMENTI, TUTTE LE BESTIE DELLA CAMPAGNA;9 GLI UCCELLI DEL CIELO E I PESCI DEL
MARE, CHE PERCORRONO LE VIE DEL MARE.
Seconda scena cosmica (6-9): potere dell’uomo e di Dio
Salmo 9- 10: documento della spiritualità dei poveri
Salmo 11: in tempo di oppressione non fuga ma fede
Salmo 12: il grido di un poveroSalmo 13: fino a quando il Signore
attenderà?Salmo 14: che cosa è l’uomo senza Dio?
Salmo 9-14: poveri
La struttura è concentrica: 15
16171819: Centro20-212223
24
Salmi 15-24: un cammino tracciato dalla Parola del
Signore
19torah
18 Re 21-22
17 supplica 22
16 fiducia 23
15 Liturgia d’ingresso 24
salmo 15: chi può stare alla presenza del Signore?
Salmo 16: il sentiero della vita, fiducia
Salmo 17: preghiera per la liberazione
1. Gioia nella torah alla presenza del Signore
salmo 18: ringraziamento di Davide, re giusto e perseguitato
salmo 19: inno a Dio per la creazione e per la legge
salmo 20: benedizioni per il resalmo 21: ringraziamento per la
salvezza del re
2. la Legge di Dio e la sua sovranità mediante il re
salmo 22: preghiera del Servo del Signore
salmo 23: confessione di fede del povero del Signore
salmo 24: la comunità di quanti cercano il Signore
3. Cammino di Israele e dei popoli al monte del Signore
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Salmo 22
definito “il salmo della goccia di sangue del Cristo per te”
là dove Dio è più lontano è in realtà più vicinoPéguy : “La cosa difficile è sperare: a voce
bassa e vergognosamente. La cosa facile è disperare ed è la grande tentazione”
INTRODUZIONE
Il salmo è composto da tre parti che si distinguono chiaramente per il genere:
La lamentazione /qinah (2-22)A. la drammatica apertura 2-3: perché sei lontano?
B. Primo movimento: lontananza- vicinanza (4-12)B’. Secondo movimento: belve e sfacelo fisico (13-19)
A’. la drammatica finale: non ti allontanare (20-22)
Il Ringraziamento /todah (23-27)A. Apertura tematica: annunziare- lodare (23)B. Canto corale dell’assemblea (24-25)B’.Canto solista dell’orante (26)A’.Il rito finale (27)
L’inno a Jhwh re universale (28-32)
A. La regalità di Jhwh (29)B. Il canto cosmico a Jhwh (28.30-32)
Genere e Struttura
2 “DIO MIO, DIO MIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO? TU SEI LONTANO DALLA MIA SALVEZZA”: SONO LE PAROLE DEL MIO LAMENTO. 3 DIO MIO, INVOCO DI GIORNO E NON RISPONDI, GRIDO DI NOTTE E NON TROVO RIPOSO.
La drammatica apertura (2-3)
4 EPPURE TU ABITI LA SANTA DIMORA, TU, LODE DI ISRAELE.
5 IN TE HANNO SPERATO I NOSTRI PADRI,
HANNO SPERATO E TU LI HAI LIBERATI;
6 A TE GRIDARONO E FURONO SALVATI,
SPERANDO IN TE NON RIMASERO DELUSI.
7 MA IO SONO VERME, NON UOMO,
INFAMIA DEGLI UOMINI, RIFIUTO DEL MIO POPOLO.
8 MI SCHERNISCONO QUELLI CHE MI VEDONO,
STORCONO LE LABBRA, SCUOTONO IL CAPO:
9 “SI È AFFIDATO AL SIGNORE, LUI LO SCAMPI; LO LIBERI, SE È SUO AMICO”.
10 SEI TU CHE MI HAI TRATTO DAL GREMBO,
MI HAI FATTO RIPOSARE SUL PETTO DI MIA MADRE.
11 AL MIO NASCERE TU MI HAI RACCOLTO,
DAL GREMBO DI MIA MADRE SEI TU IL MIO DIO.
12 DA ME NON STARE LONTANO,
POICHÉ L’ANGOSCIA È VICINA E NESSUNO MI AIUTA.
Primo movimento (4-12)
13 MI CIRCONDANO TORI NUMEROSI, MI ASSEDIANO TORI DI BASAN.
14 SPALANCANO CONTRO DI ME LA LORO BOCCA
COME LEONE CHE SBRANA E RUGGISCE.
15 ME ACQUA SONO VERSATO, SONO SLOGATE TUTTE LE MIE OSSA.
IL MIO CUORE È COME CERA,
SI FONDE IN MEZZO ALLE MIE VISCERE.
16 È ARIDO COME UN COCCIO IL MIO PALATO,
LA MIA LINGUA SI È INCOLLATA ALLA GOLA,
SU POLVERE DI MORTE MI HAI DEPOSTO.
17 UN BRANCO DI CANI MI CIRCONDA,
MI ASSEDIA UNA BANDA DI MALVAGI;
HANNO FORATO LE MIE MANI E I MIEI PIEDI,
18 POSSO CONTARE TUTTE LE MIE OSSA.
ESSI MI GUARDANO, MI OSSERVANO:
19 SI DIVIDONO LE MIE VESTI, SUL MIO VESTITO GETTANO LA SORTE.
Secondo movimento (13-10)
20 MA TU, SIGNORE, NON STARE LONTANO,
MIA FORZA, ACCORRI IN MIO AIUTO.
21 SCAMPAMI DALLA SPADA,
DALLE UNGHIE DEL CANE LA MIA VITA.
22 SALVAMI DALLA BOCCA DEL LEONE
E DALLE CORNA DEI BUFALI.
TU MI HAI ESAUDITO/ ASCOLTATO
La drammatica finale (20-22)
23 ANNUNZIERÒ IL TUO NOME AI MIEI FRATELLI,
TI LODERÒ IN MEZZO ALL’ASSEMBLEA.
24 LODATE IL SIGNORE, VOI CHE LO TEMETE,
GLI DIA GLORIA LA STIRPE DI GIACOBBE,
LO TEMA TUTTA LA STIRPE DI ISRAELE;
25 PERCHÉ EGLI NON HA DISPREZZATO
NÉ SDEGNATO L’AFFLIZIONE DEL MISERO,
NON GLI HA NASCOSTO IL SUO VOLTO,
MA, AL SUO GRIDO D’AIUTO, LO HA ESAUDITO.
26 SEI TU LA MIA LODE NELLA GRANDE ASSEMBLEA,
SCIOGLIERÒ I MIEI VOTI DAVANTI AI SUOI FEDELI.
27 I POVERI MANGERANNO E SARANNO SAZIATI,
LODERANNO IL SIGNORE QUANTI LO CERCANO:
“VIVA IL LORO CUORE PER SEMPRE”.
Il Ringraziamento /todah (23-27)
28 RICORDERANNO E TORNERANNO AL SIGNORE
TUTTI I CONFINI DELLA TERRA, SI PROSTRERANNO DAVANTI A LUI
TUTTE LE FAMIGLIE DEI POPOLI.
29 POICHÉ IL REGNO È DEL SIGNORE,
EGLI DOMINA SU TUTTE LE NAZIONI.
30 A LUI SOLO SI PROSTRERANNO
QUANTI DORMONO SOTTO TERRA, DAVANTI A LUI SI CURVERANNO
QUANTI DISCENDONO NELLA POLVERE.
E IO VIVRÒ PER LUI,
31 LO SERVIRÀ LA MIA DISCENDENZA.
SI PARLERÀ DEL SIGNORE ALLA GENERAZIONE CHE VIENE;
32 ANNUNZIERANNO LA SUA GIUSTIZIA;
AL POPOLO CHE NASCERÀ DIRANNO:
“ECCO L’OPERA DEL SIGNORE! ”.
L’inno a Jhwh re universale (28-32)
Il tono della lode occupa la terza sezione del salmo 28-32, che sembra quasi il cantico corale finale dei fedeli; è un ampliamento di carattere escatologico- universale, una finale strana, sconnessa con le parti precedenti del salmo, forse un frammento o attualizzazione successiva, rilettura tardiva, aggiunta per uso liturgico, con una prospettiva messianica
Dice Quesson: “Sono le ultime parole a conferire il suo significato essenziale al salmo: per quanto la cosa possa apparire paradossale, è un salmo di ringraziamento. Il salmista canta l’azione di grazie di Israele risuscitato dopo il ritorno dall’esilio. Ciò che è per noi sconvolgente, è il fatto che questo poeta ha descritto la liberazione del suo popolo sotto le ‘vesti’ di un ‘crocifisso restituito alla vita’ ”
22,28-32
la riflessione patristica che da Giustino ad Agostino l’ha interpretato in chiave cristologia;
è stato centrale in tutta l’esegesi giudaica pre e post- cristiana, storicizzato e attualizzato in senso personale a Qumran
per l’esegesi giudaica un salmo profetico delle sofferenze di Ester
per Rashi e Kimchi è la biografia della nazione ebraica“Giobbe in miniatura”Facendo sue le parole del salmo, Gesù non solo raggiunge il loro
significato profondo, ma ha donato al salmo un senso incomparabile, decisivo e ultimo. Il suo grido sulla croce eleva il grido della sofferenza individuale e universale, cioè anche la sofferenza di Israele diviene paradigma della sofferenza umana”.
Il sofferente è paradigma di ogni altro sofferente: il salmo è una preghiera personale, anche se può esserci una lettura comunitaria
Lettura con il NT e Gesù
I Padri della chiesa: come profezia della passione di Gesù:
- S. Agostino: “la passione di Cristo è narrata qui con tanta chiarezza così come nel Vangelo”
- Eusebio : “è il salmo della passione e della risurrezione; profetizza inoltre la fondazione della chiesa, la chiamata di tutte le genti e la nascita del popolo nuovo”
- Origene: “è la voce di Cristo crocifisso e l’esempio di ciò che accade anche a noi”
Lettura con la chiesa
Il Signore è il mio Pastore
Salmo 23
“la perla del salterio”, nonostante la brevità e l’essenzialitàmolto sempliceconsta fondamentalmente di un solo pensiero: il Signore è il
mio pastore, nulla mi mancheràcuore del salmo: questa dichiarazione coinvolge un’immagine
di Dio e una definizione di vita, dove primario è il sentimento della fiducia
La parola decisiva è racchiusa nel v. 4: “Tu sei con me”: la fiducia in Dio è incrollabile
è una preghiera individuale e insieme collettiva letto come il canto commemorativo dell’esodo dalla schiavitù
d’Egitto, una specie di riedizione di Es 15 Israele esule: Dio è pastore di Giacobbe il banchetto è un simbolo messianico ed ecclesiale di
comunione con Dio
INTRODUZIONE
Il canto del pastore (1-4):Una dichiarazione tematica: Jhwh è mio pastore (1a)Una descrizione pastorale di sosta (1b-3a)Una descrizione pastorale di cammino (3b-4c)
Una dichiarazione tematica: sostegno (4d)
Il canto dell’ospite (5-6):una dichiarazione tematica: “davanti a me una
tavola” (5a)una descrizione ospitale generale (5b-d)una descrizione ospitale specifica e sacra (6)
Struttura
simbolismo pastorale: il pastore è più di una guida, è il costante compagno di viaggio, il salvatore, vive in costante comunione col suo gregge, le sue stesse ore, i suoi stessi rischi, la stessa sete e fame, sotto lo stesso sole;
applicata sia al re che alla divinità; il re è pastore del popolo, come Davide (2Sam 5,2); Dio è pastore di tutto Israele (Ez e Deuteroisaia)
simbolismo dell’ospitalità: connotati rituali, il sacrificio di comunione; qui emergono altri simboli come il pane, il vino, l’olio, segni eterni di accoglienza ospitale, come era tipico in Oriente; un tema diffuso nella Bibbia, come il banchetto nella letteratura sapienziale in Pr 8, e nei profeti
Simboli
Il canto del pastore (1-4)Il salmo si apre con una dichiarazione
tematica di due soli vocaboli, coincisi, con una frase nominale (senza verbo espresso, ma sottinteso): è una proclamazione kerigmatica: solo Dio è il Pastore
Solo il Signore e nessun altro è il pastore: quest’ affermazione nasconde una vena di polemica nei confronti di re, principi, governatori, sacerdoti, falsi pastori
Lettura con Israele
Poi sono descritti i compiti del pastore: nella sosta (1b-3a) domina l’atmosfera di riposo, clima di assoluta fiducia; la fede biblica è infatti un appoggiarsi al Signore
tutto è descritto in antitesi rispetto all’ambiente palestinese arido: il pastore conduce il gregge dove c’è frescura, erba e acqua, simboli di vita; le acque sono “di riposo”, tranquille, sinonimo di pace- shalom
il v.3a precisa ancor più questo riposo: Dio “rinfranca”, “restituisce la vita”, il verbo significa “restituire”, quasi “ricreare”
Segue la descrizione del cammino o di transumanza: Dio conduce il gregge sui sentieri di “giustizia”, espressione semitica per indicare la pista giusta, alludendo forse anche alla via dei giusti (Sal 1,6)
la radice di questo itinerario sicuro è il “nome di Jhwh”, dato fondamentale della teologia della grazia, che spiega la gratuità della salvezza
Al v.4 possiamo notare il passaggio allo stile diretto Io-Tu, le tenebre sono lo sfondo
il termine “valle oscura” è sostantivo composto da due vocaboli, ombra e morte
il termine “morte” ha funzione di superlativo, mancante nella lingua ebraica, sinonimo di inferi: non è allora solo il passaggio in una valle oscura, ma è l’attraversamento di un pericolo estremo; tuttavia l’idea centrale è la serenità per la presenza di Dio
La sicurezza che deriva da Jhwh è sottolineata da altri due simboli: il bastone- scettro, segno di difesa, e il vincastro, segno della guida e sicurezza, spesso interpretati nell’esegesi patristica come anticipazione della Croce
L’itinerario del gregge ha una meta precisa, il tempio Questa seconda parte si apre con una dichiarazione
simbolica della mensa, è descritto il ritratto di una sosta ospitale, davanti ad una stuoia: infatti il termine tavola ha una radice che significa “scuoiare”
Qui emergono dati rituali che forse si riferiscono ad un sacrificio di comunione. Segue la descrizione dettagliata dell’ospitalità con i due simboli dell’olio e della coppa: l’olio faceva parte del rituale orientale dell’ospitalità, ha
volare molteplice: è un simbolo atletico per tonificare, indicando l’irradiarsi dell’energia divina; medicinale, segno di salute e di forza; cosmetico, che protegge la pelle, alludendo alla pace
la coppa traboccante evoca l’immagine della pienezza; ormai la sete è totalmente estinta
Il canto dell’ospite (5-6)
gli avversari, i nemici, che si aggirano fanno risaltare ancor più la serenità dell’atmosfera: sotto la diretta protezione di Dio le tempeste del male e dell’odio si arrestano
La descrizione ospitale si fa più specifica al v. 6: il simbolo, la tenda dell’ospitalità, diventa la sacra tenda dell’alleanza, il tempio; la solennità è marcata dal passaggio al discorso indiretto e dall’interiezione iniziale (“certo”)
la bontà e la fedeltà sono le virtù tipiche dell’alleanza, sono l’equivalente liturgico- teologico del pastore; la loro attività è espressa con il verbo “accompagnare”, che sottolinea la vicinanza, la compagnia e la sollecitudine di Dio
Solo alla fine c’è la decisione del fedele, espressa da un verbo, che nel TM (Bibbia ebraica) è “ritornare”, ma nelle Versioni è “abitare”, evidenziando il desiderio di non staccarsi mai dal tempio, dalla sua pace
Il canto dell’ospite (5-6)
È chiaro che il tema del pastore è molto sviluppato nella Bibbia e in particolare nel NT: in Ez 34, Gv 10; Ap 7. Ormai il volto del pastore è quello di Cristo che dona la propria vita per le proprie pecore:
- Gv 10: Gesù si contrappone ai falsi pastori, capi giudei, mercenari; ha anche altre pecore da condurre;
- Mc 14,27-28: cita la profezia di Zaccaria 13,7 sul pastore; l’intento è soprattutto di sottolineare l’analogia con la situazione in cui si trova Gesù al momento dell’arresto;
- Lc 15,3-7 e Mt 18,12-14: la parabola della pecorella smarrita; - Eb 13,20: Cristo è il grande pastore delle pecore; Ap 7,17: “l’agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore” è
Cristo Risorto; 1Pt 2,25: i cristiani “erranti come pecore” sono stati condotti al
pastore e custode; 1Pt 5,2-4: i responsabili della comunità devono imitare il buon
pastore.
Lettura con Gesù e il NT
La rilettura cristologia è stata sviluppata anche nell’esegesi patristica, insieme alla rilettura sacramentale, in riferimento all’Eucaristia, ed ecclesiologica, dell’unico pastore.
Possiamo distinguere 4 piste ermeneutiche dell’esegesi:storica: il salmo è il canto di Davide, dopo la sua
consacrazioneallegorica: è il canto della chiesa, che cammina sotto la
guida di Cristo tropologica: è il canto del singolo fedele che cammina
con la chiesa; infatti era il salmo cantato nella notte di Pasqua, imparato a memoria dai catecumeni
anagogica: è il canto degli spirito beati in paradiso
Lettura con la chiesa
È possibile anche una lettura globale del salmo che distingue tre tappe dell’iniziazione mistica: la fase purgativa (1-4: la verga è segno di correzione), la fase illuminativa (5: convito amichevole con Cristo, Eucaristia), la fase unitiva (6: calice e dimora). Il salmo è usato dalla chiesa anche per i fedeli defunti, in riferimento alla valle oscura: Gesù è nello stesso tempo la via ma anche la meta finale della vita eterna
Gregorio Nisseno attualizza il v. 2: “Anzitutto devi divenire una pecora del buon pastore: la catechesi ti giuda verso i pascoli; poi devi essere sepolto con lui nella morte per mezzo del battesimo, ombra e immagine della morte. Infine egli prepara la mensa eucaristica, unge con l’olio dello Spirito e offre il vino che dona la sobria ebbrezza”
Gregorio Nazianzeno commenta il v. 6: Cristo “ci conduce al pascolo, ci fa crescere con l’acqua del riposo, lotta per noi contro le bestie feroci, richiama gli smarriti, riconduce quelli che si sono perduti, cura i feriti, fortifica i deboli e, con la sua arte di pastore, ci raduna nell’ovile della vita eterna”
Lettura con la chiesa
La Struttura è ancora concentrica:25: salmo alfabetico
26: supplica27: supplica28: supplica
29: inno a Dio Re e Salvatore30: lode e ringraziamento31: lode e ringraziamento32: lode e ringraziamento + 33
34: salmo alfabetico
Salmi 25-34: la comunità di Israele riscopre il volto del Signore e la propria missione nel mondo
1. desiderio di incontrare il Re del mondo e il Salvatore di Israele:
salmo 25: istruzione sui sentieri del Signoresalmo 26: preparativi per l’ammissione nel
tempiosalmo 27: desiderio della vicinanza con Dio nel
tempiosalmo 28: preghiera per la reintegrazione
nella comunità
2. la gloria di Dio Signore del mondo e il tramonto degli dei: salmo 29
Ci sono tre gruppi di temi:
salmo 30: hai mutato il mio lamento in danzasalmo 31: nella tua mano affido il mio spiritosalmo 32: ringraziamento per il perdonosalmo 33: lode dei giusti al Signore e Giudice
del mondosalmo 34: gioia dei poveri per l’istruzione divina Tema fondamentale è il desiderio dell’incontro con
Dio; la vita spirituale all’inizio è impegnativa, le prove si moltiplicano, tuttavia si può sperimentare la fiducia
3. La missione dei poveri di Dio nel mondo
Sono7 salmi del povero sofferente:Salmo 35: perseguitato, ma salvato dal SignoreSalmo 36: provocato interiormente dai peccati, rimane
nella grazia di DioSalmo 37: si confronta con gli empi, ma il Signore lo
mantiene sulla retta viaSalmo 38: sfidato dalla malattia, i nemici attaccano la
sua bontàSalmo 39: accetta la malattia come indizio della
provvisorietà dell’uomoSalmo 40: la vita del povero tra ringraziamento,
supplica e istruzioneSalmo 41: la vita della comunità dei poveri
Salmi 35-41
C’è un’inclusione con il termine beatoRitorna il tema della Parola/ torà, il “rotolo del
libro” che per alcuni è il libro stesso dei Salmii “nemici” ci saranno ancora: “mi circondano mali
senza numero …”, “io sono povero e infelice; ma di me ha cura il Signore”
la beatitudine della meditazione della torà si trasforma in beatitudine per la cura del debole, per chi non ancora ha incontrato Dio
Rapporto tra Sal 1-2 e Sal 40-41