SALESIANO BOLLETTINO SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE...

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BOLLETTINO I B S.C C i Salutodel nuovodelegato CarissimiCooperatori, 1 .VENGOVOLENTIERITRAVOI! Voiavetesentitoparlaredelvotodiobbedien- za :èunacosasolenneedestremamenteimpegna- tiva,perlainterpretazionedellaqualeiteologi hannoscrittomoltilibriefattoprofonderifles- sioni .Mainpocheparolevuoldirequesto :unosi dichiaradisponibilealleesigenzedellaCongre- gazioneanche se. .. i«se»daopporrepotrebbero esseretantietuttidecisivi . EalloraquandodonBosonimihascrittouna letteradiquattrofacciateperinvitarmiadas- sumerequestoincaricopercontodellaConferen- zadegliIspettoriSalesianid'Italia,iomisonodi- chiaratodisponibile.Dopotutto - hopensato - adichiararmidisponibileiomisonosempretro- vatobene,ilSignoreelaMadonnasonosempre statiobbligatiadarmiunamano! 2 .VENGOACONTINUARE Vengoacontinuareleopereeleiniziativein- trapresecontantapazienzaecontantocoraggio dadonArmandoButtarellialqualeesprimofin daoralamiagratitudineperlaaccoglienzacor- dialeefraternachemihariservato. Eccoalcunicampidellacontinuità : - SensibilizzaresoprattuttoiSalesianisul granderuolodeiCooperatoriSalesianinella F .S., ANNO 106 N . 16 2 8 QUINDICINA 15 NOVEMBRE 1982 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTOPOSTALE GRUPPO (70) SALESIANO RIVISTADELLAFAMIGLIASALESIANAFONDATADASANGIOVANNIBOSCONEL1877 Cooperatori:continuateavivere ilmeravigliosoidealesalesianonellafamiglia, nellasocietà,sullavoro,nellascuola .. . GiovanniPaoloIl (3settembre1980) STRENNA DELRETTORMAGGIORE PERIL1983 Promuoviamo la maturazione dellepersoneedellecomunità rinnovandoedintensificando constilesalesiano l'esperienzaformativa delladirezionespirituale . DonEgidioViganò comedonodiDioallaChiesaeallaCongregazio- ne ; - curarelavocazionedelCooperatoreSale- siano :unapersonacheviveedagiscenelsuoam- bienteconlostileelepreoccupazionidiDonBo- sco; - dareunamanoafarfunzionaresoprattutto alivellolocalequegliorganismidipartecipazio- needidecisionechesonostaticreatiinquestiul- timianni; - sostenereleiniziativedei GG .CC.,inmodo specialelamissionedelTrelew ; PARTICOLARMENTEINDICATOPERICOOPERATORISALESIANI 1/69

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BOLLETTINO

IBS.CC i

Saluto delnuovo delegato

Carissimi Cooperatori,

1. VENGO VOLENTIERI TRA VOI!

Voi avete sentito parlare del voto di obbedien-za: è una cosa solenne ed estremamente impegna-tiva, per la interpretazione della quale i teologihanno scritto molti libri e fatto profonde rifles-sioni. Ma in poche parole vuol dire questo: uno sidichiara disponibile alle esigenze della Congre-gazione anche se. .. i « se » da opporre potrebberoessere tanti e tutti decisivi.E allora quando don Bosoni mi ha scritto una

lettera di quattro facciate per invitarmi ad as-sumere questo incarico per conto della Conferen-za degli Ispettori Salesiani d'Italia, io mi sono di-chiarato disponibile. Dopo tutto - ho pensato -a dichiararmi disponibile io mi sono sempre tro-vato bene, il Signore e la Madonna sono semprestati obbligati a darmi una mano!

2. VENGO A CONTINUARE

Vengo a continuare le opere e le iniziative in-traprese con tanta pazienza e con tanto coraggioda don Armando Buttarelli al quale esprimo finda ora la mia gratitudine per la accoglienza cor-diale e fraterna che mi ha riservato.Ecco alcuni campi della continuità :- Sensibilizzare soprattutto i Salesiani sul

grande ruolo dei Cooperatori Salesiani nella F.S.,

ANNO 106 N . 16 • 2 8 QUINDICINA • 15 NOVEMBRE 1982SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)

SALESIANORIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL 1877

Cooperatori: continuate a vivereil meraviglioso ideale salesiano nella famiglia,nella società, sul lavoro, nella scuola . . .

Giovanni Paolo Il(3 settembre 1980)

STRENNADEL RETTOR MAGGIORE

PER IL 1983

Promuoviamo la maturazionedelle persone e delle comunitàrinnovando ed intensificandocon stile salesianol'esperienza formativadella direzione spirituale .

Don Egidio Viganò

come dono di Dio alla Chiesa e alla Congregazio-ne ;- curare la vocazione del Cooperatore Sale-

siano: una persona che vive ed agisce nel suo am-biente con lo stile e le preoccupazioni di Don Bo-sco;- dare una mano a far funzionare soprattutto

a livello locale quegli organismi di partecipazio-ne e di decisione che sono stati creati in questi ul-timi anni;- sostenere le iniziative dei GG.CC., in modo

speciale la missione del Trelew ;

PARTICOLARMENTE INDICATO PER I COOPERATORI SALESIANI

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- curare la formazione di Gruppi Nuovi tra iCooperatori ;- appoggiare quelle attività editoriali come

MONDO NUOVO che moderne Letture Cattolichedi Don Bosco, sono un segno chiaro del nostroamore a lui .

3. VENGO ANCHE A RINNOVARE?

La Lettera sulla F.S. che il Rettor Maggiore haindirizzato ai Salesiani, è per tutti noi un invito arinnovarci, a scrutare più vasti orizzonti, a per-correre nuovi sentieri . Potrà capitare che dopotanto cercare, ci ritroviamo . . . nel 1841 a Torino,intenti a fare il catechismo ad un nuovo Barto-lomeo Garelli, ad insegnare la devozione a MariaSS. con la recita di un'Ave Maria, a farci aiutaredal Teologo Borel, da Silvio Pellico, e da tanti al-tri che in silenzio e umiltà lavorano come educa-tori, insegnanti, catechisti, allenatori, negli ora-tori, nelle scuole, nei centri di formazione profes-sionale, nelle polisportive giovanili salesiane,nelle opere assistenziali, nei quartieri, nelle fa-miglie, e che - già AMICI DI DON BOSCO -aspettano solo di essere CHIAMATI, cioè mag-giormente inseriti nella Famiglia Salesiana .Mentre auguro buon lavoro a tutti indistinta-

mente Cooperatrici e Cooperatori, Delegate e De-legati, ai membri dei vari Consigli, rivolgo unparticolare saluto ai membri della Giunta e del-l'Ufficio che portano già da gran tempo il peso (ela gioia) di tutto il lavoro organizzativo, spessoduro e sacrificato, ma utile per tutta la Associa-zione .

CordialmenteDon Luciano Panfilo

RECENSIONI

Il progetto operativo di Don Bosco, di don PietroBraido quaderni del SALESIANUM, LAS, Roma .

Perché progetto operativo, e non progetto educati-vo, progetto pastorale, progetto spirituale ecc .?

Progetto operativo vuole indicare la totalità degliinterventi messi in atto da Don Bosco « per salvare lapovera gioventù» . È il piano dei fatti e il piano delleidee. Si consiglia agli animatori di realtà salesiane .

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• Pedagogia spiriduale di Don Bosco e spirito salesia-no, di don Carlo Colli. Collana SPIRITO E VITA, LAS,Roma .

L'autore attraverso una non facile opera di discer-nimento ha voluto cogliere nella irrepetibile concre-tezza della esperienza delle origini, ciò che di DonBosco resta nel tempo : i principi ispiratori di fondodella sua pedagogia spirituale, i valori permanenti delsuo spirito e la loro intima e organica connessione . Equesto offrire a coloro che nella Chiesa senza chie-dere un ricettario di formule ben confezionate veglio-no operare nel vasto campo della educazione cristianae della evangelizzazione del mondo giovanile .

o

Lettera ai Giovani che Giovanni Paolo Il non sa diavere scritto. A cura di Ezio Bianco, LDC, Torino .

La Lettera ai Giovani qui attribuita a Papa GiovanniPaolo Il è un verissimo falso . È un falso perché il Papanon ha mai scritto una enciclica con questo titolo ; mail suo contenuto è tutto vero perché il Papa ha dav-vero scritto e detto ai giovani tutto quello che essacontiene .

e

La vocazione salesiana - Collana « Colloqui sulla vitasalesiana » n. 10, pp . 232 (cm 14 x 20,5) - L. 10.000.

Una quarantina di rappresentanti della Famiglia Sa-lesiana si sono radunati a Barcelona (Spagna) dal 23 al28 agosto 1981 per interrogarsi sul problema della vo-cazione, con particolare riguardo a quella salesiana,partendo dall'attuale situazione di crisi .

F. Desramaut apre il convegno esaminando i progle-mi posti oggi dall'identità salesiana.

Segue un'inchiesta sulle vocazioni salesiane nellaSpagna a 100 anni dall'arrivo dei primi salesiani .

Gianna Martinelli presenta la vocazione delle Vo-lontarie di Don Bosco; Maria Pia Onofri quella delCooperatore Salesiano .

S. De Pieri si sofferma sugli aspetti psicologici dellavocazione salesiana ; G. Gatti ne studia l'origine e losviluppo .

) . Mairal documenta l'influsso dei mass media sullavocazione con i risultati di un'indagine su un campio-ne di 128 SDB e FMA, dall'età media di 40 anni .

Infine, R. Tonelli delinea le forme di accoglienza edi formazione da attuare con i giovani nella comunità .

I gruppi di studio offrono il loro contributo con in-terventi e discussioni assai vivaci .

Il libro interessa tutta la Famiglia Salesiana, e quantisi occupano del problema delle vocazioni .

VITA RELIGIOSA/SUSSIDI

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Importante documento della Congregazione per l'Educazione Cattolica

L'EDUCATORE CATTOLICO: TESTIMONEDELLA FEDE NEL MONDO DELLA SCUOLAIl tema di studio per i Cooperatori è FA TTI PIÙ CHE PAROLE PER I GIOVANI IN DIFFICOLTÀ .Crediamo di fare cosa gradita ai CC molti dei quali sono insegnanti, presentando alcuni brani del documento «il laico cat-tolico testimone della fede nella scuola» perché una scuola ben fatta, centro di educazione all'impegno e alla ricerca seriadella verità, ridiventi luogo privilegiato di prevenzione e di sostegno nei momenti di inevitabile difficoltà che i ragazzi incon-trano nel periodo della loro formazione .

Identità del laico cattoliconella scuola

« Sebbene i genitori siano i primi eprincipali educatori dei propri figli eil loro diritto-dovere in questo ruolo è"originale e primario rispetto al do-vere educativo degli altri", la scuolaha un valore e un'importanza basilaretra i mezzi di educazione che aiutanoe completano l'esercizio di questo di-ritto e dovere dalla famiglia . ( . . .) .A motivo dell'importanza della

scuola tra i mezzi di educazione del-l'uomo, compete allo stesso educandoe, quando ne sia ancora incapace, aisuoi genitori - poiché ad essi spettain primo luogo l'educazione dei pro-pri figli - la scelta del sistema dieducazione e di conseguenza del tipodi scuola che preferiscono . Apparechiaro così come sia inammissibile, inlinea di principio, il monopolio dellascuola da parte dello Stato, e come ilpluralismo delle scuole renda possi-bile il rispetto dell'esercizio di un di-ritto fondamentale dell'uomo e dellasua libetà. . .

Come viverela propria identità

«Ora, il laico cattolico svolge unamissione evangelizzatrice nelle diver-se scuole, non solo nella scuola cat-tolica, nell'ambito concessogli daicontesti socio-politici esistenti nelmondo contemporaneo ( . . .). L'analisidel concetto di laico cattolico comeeducatore, incentrata nel suo ruolo diinsegnante, può illuminare tutti, se-condo le proprie attività, e costituireun elemento di profonda riflessionepersonale ( . . .). Il suo compito superadi gran lunga quello del semplice do-cente, però non lo esclude.

Rapporto con gli alunni

Nei rapporti con i suoi alunni cre-denti, l'educatore cattolico non puòtrascurare il tema della vocazionepersonale dell'educando all'internodella Chiesa. Qui subentrano sia lascoperta e la cura delle vocazioni alsacerdozio e alla vita religiosa, sia lachiamata a vivere un particolare im-pegno negli Istituti secolari o in mo-vimenti cattolici di apostolato, com-piti molte volte trascurati, sia l'aiutoal discernimento della chiamata almatrimonio o al celibato, anche con-sacrato, in seno alla vita laicale ( . . .).

Rapporto con i genitori

« Essendo la famiglia "la prima efondamentale scuola di socialità",egli dovrà specialmente accettare vo-lentieri e suscitare i debiti contatticon i genitori degli alunni . Questicontatti sono per altro necessari per-ché l'impegno educativo della fami-glia e della scuola si orienti congiun-tamente negli aspetti concreti, per fa-cilitare "il grave dovere dei genitori diimpegnarsi a fondo in un rapportocordiale e fattivo con gli insegnanti edirigenti delle scuole", e soddisfarealla necessità di aiuto di molte fami-glie per poter educare conveniente-mente i propri figli e compiere cosí lafunzione "insostituibile e inalienabi-le" che spetta loro ( . . .) » .

Scuole cattoliche

«Il dinamismo storico che operanella scuola contemporanea fa pre-vedere che, almeno per un periodo ditempo abbastanza vicino, l'esistenzadella scuola cattolica in alcuni Paesidi tradizione cattolica dipenderà fon-

damentalmente dai laici, come è di-peso e dipende, con gran frutto, intante giovani Chiese» .

Scuole con progettieducativi diversi

« Nella nostra società pluralista esecolarizzata la presenza del laico cat-tolico è spesso l'unica presenza dellaChiesa nelle scuole ( . . .). L'educatorelaico cattolico dovrà impartire le suematerie da un'ottica di fede cristiana,in accordo con le possibilità di ognimateria e con le situazioni ambientalidegli alunni e della scuola ( . . .) . Simileatteggiamento di coerenza con la pro-pria fede va accompagnato nellascuola pluralista da un particolare ri-spetto verso le convinzioni e la faticadegli altri educatori, purché essi nonconculchino i diritti umani dell'alun-no. Detto rispetto deve aspirare agiungere a un dialogo costruttivo so-prattutto con i fratelli cristiani sepa-rati e con tutti gli uomini di buonavolontà. Cosí apparirà con maggiorchiarezza che la fede cristiana appog-gia in pratica la libertà religiosa eumana che difende e che si concretalogicamente nella società in un ampiopluralismo » .

Alle urne entroil 29 novembre

PER LA SCU(È TEMPO

DI VOTAZIO

Si rinnovanoi consigli di classee di interclasse

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Arevalo 9-12 luglio 1982

SECONDO CONVEGNO EUROPEODEI GIOVANI COOPERATORI

CRONACAQualcuno, malizioso! potrebbe pensare

ad una studiata coincidenza : Incontro Eu-ropeo Cooperatori e « Mundial . .

No! II II convegno Europeo (il primo fu nel1976 a Roma) si è tenuto ad AREVALO, neipressi di Avila in occasione del Centenariodi Santa Teresa .

Partecipanti circa 150 di cui una trentinadall'Italia.

Il caldo fu veramente un ostacolo da su-perare, ma l'entusiasmo, il calore umano de-gli spagnoli, il loro senso dell'accoglienza enello stesso tempo il loro senso del doverehanno permesso di lavorare con serietà edimpegno .

Presente don Giovanni Raineri, Consiglie-re Generale della F .S., don Mario CogliandroDelegato Mondiale dei CCSS ., il Signor Luigi

1 . Formazione

Dall'analisi della realtà giovanile attuale sisente fortemente l'esigenza di una maggiorepreparazione sia spirituale che pastorale deiCooperatori. La scelta di Giovane Coopera-tore deve essere il punto di arrivo di un cam-mino di maturazione nella fede cristiana enella vita salesiana, per cui si ritiene dellamassima importanza non bruciare le tappeper arrivare alla « promessa » di Cooperatori .Urgente è anche l'esigenza di una prepara-zione specifica per affrontare i problemi deigiovani nei nuovi campi di missione che sisono aperti nel mondo per tutti i salesiani .

Questa preparazione è tempo che vengaassunta dall'Associazione stessa con la par-tecipazione di Cooperatori qualificati cheagiscono da protagonisti accanto ai fratelli esorelle consacrati (cfr NRC art. 21) per at-tuare quella complementarietà di servizi, diinterventi e di ministeri ecclesiali propri dellaFamiglia Salesiana .

Sarcheletti della Consulta Mondiale . Coor-dinatrice Maria Pia Onofri .

La relazione centrale del Convegno, te-nuta da Enzo Manno, partendo da Don Bo-sco, dalla sua fantasia e intraprendenza, in-vitava a trovare sbocchi nuovi per la missio-ne del cooperatore, sbocchi adatti al 2000perché « non c'è più spazio vitale per vecchischemi non ritraducibili oggi » . C'è quindi bi-sogno di risposte nuove, uomini nuovi, lin-guaggio nuovo, strutture nuove senza perquesto rinnegare quanto è stato fatto nelpassato o si sta facendo, ma c'è bisogno dianalizzare quanto è stato fatto e si fa alla"luce della realtà giovanile che abbiamo da-vanti ora per vedere se la nostra missione ri-sponde alle esigenze attuali oppure si è cri-stallizzata, è diventata routine .

Davanti alle prospettive che si aprono aigiovani cooperatori per il futuro sono emer-

IL« DOCUMENTO» DI AREVALOl Giovani Cooperatori d'Europa, dopo aver riflettuto durante il loro secondo convegno Europeo, sul tema del-la « Missione », in continuità con quello del Primo Convegno del 1976 sulla «evangelizzazione » hanno pre-sentato il seguente documento finale . Esso non vuole essere una sintesi dei lavori, ma uno strumento diorientamento e di programmazione per il prossimo futuro .

2. Missione

Da una sempre più attenta e appassionataosservazione della situazione giovanile dioggi si è presa più viva coscienza dell'am-piezza e originalità della missione del Coo-peratore Giovane nel contesto della missio-ne salesiana . L'insistenza sulla formazionenon deve diminuire l'impegno per la missio-ne, e non si debbono considerare superatele indicazioni del 1 0 Convegno europeo sullearee di intervento (Centri giovanili, scuole,gioventù abbandonata, laicato missionario)e la caratteristica salesiana della formazionenell'azione, ma si avverte l'urgenza di creareforme nuove, mezzi nuovi, in consonanzacon il coraggio di Don Bosco, per un servi-zio concreto anche in aree non ancora co-perte .

Il gruppo dei partecipanti posa per unafoto storica.

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9-12 Tulio 1982

L'adesivo distribuito ai 150 partecipanti aíConvegno .

se esigenze varie espresse dal lavoro deigruppi di studio quali ad esempio una piùapprofondita formazione cristiana, salesianae particolarmente una formazione specificaper la gioventù .

3. Clima dl lavoro

Il Cooperatore Giovane avverte comecomponente essenziale della sua formazio-ne e della sua missione un particolare clima :- salesiano, di famiglia, che si realizza

in incontri più frequenti tra gli stessi Coope-ratori anche a livello europeo per uno scam-bio di esperienze che diventa un'offerta re-ciproca ;- di fraternità e collaborazione all'inter-

no della Famiglia Salesiana, per una realiz-zazione ottimale della missione;- di fraterno servizio all'interno della

Chiesa locale per realizzare la volontà diDon Bosco che vuole l'Associazione deiCooperatori al servizio del proprio Vescovoe parroco per l'edificazione della Chiesa, incomunione con la Congregazione e la Fa-miglia Salesiana (Reg . D . Bosco, V, 1 . 2 . 3 .4 ;NRC, introduz .) .

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M_SSAGGIODEL RETTOR MAGGIOREDON VIGANOal Giovani Cooperatori che si riunivano adArevalo è giunto II seguente messaggio deiRettor Maggiore (la preghiera - l'estasi del-l'azione - il primato della carità).

Un saluto molto affettuoso ai Cooperatorisalesiani giovani che si riuniscono ad Aré-valo in questo Il Convegno europeo .

Mi spiace di non essere presente, ma par-tecipo con la preghiera, con la simpatia,con l'interesse, con la speranza .

Voi scrivete sui vostri sussidi « Con D. Bo-sco nel 2000: la missione del Cooperatoregiovane» . È bello. lo vorrei approfittare diquesti pochi minuti di conversazione per la-sciarvi un messaggio serio, esigente, impor-tante, che penso si debba mettere alla ra-dice di tutti i vostri lavori.

E questo messaggio lo deduco dal postodove fate il Convegno. Lo fate in Spagna, apochi km da Avila, nel IV centenario dellamorte di S. Teresa. Voi sapete che S. Teresaè nell'agiografia della Chiesa la portatricedel carisma della PREGHIERA; è la grandedottoressa nella Chiesa di questo tema. Edè competente non per studi e per investi-gazioni, ma per esperienza e profondità disapienza vissuta. Non è che al parlare di unmessaggio desunto dalla esperienza di S.Teresa noi ci allontaniamo da D. Bosco. Alcontrario! S . Teresa ci aiuta proprio a com-prendere, a compenetrarci più profonda-mente e in sincerità su ciò che ha voluto D .Bosco da noi.D. Bosco è stato definito «l'unione con

Dio » ; ossia, a chi si domandava « quandopiegava D. Bosco» la risposta era «quandonon pregava D . Bosco» . Ossia, egli avevaun atteggiamento personale, interiore, delcuore, per cui tutto ciò che faceva proce-deva da un atteggiamento di amicizia, diunione con Dio. Ebbene S. Teresa - dot-toressa della preghiera - nel suo libro «Au-tobiografia », cap. 8, definisce la preghierain questa forma originale : «La preghieramentale non è altro che un far pratica diamicizia, trovandosi spesso soli con chi siama. Star molto con Colui che è così diffe-rente da noi» .Ecco, imparare ad avere internamente

questo atteggiamento è il fondamento dellospirito salesiano e della perfezione della ca-rità.

Noi poi abbiamo sentito D . Bosco parlarcitanto della attività, del lavoro, ispirandosianche a S. Francesco di Sales che nella suafamosa opera sull'amore di Dio parla dell'E-STASI DELL'AZIONE. Ebbene, S. Teresa -che è la riformatrice di un Ordine di vitacontemplativa - in un'altra delle sue operefamose « Il castello interiore », cap . 4, ci pre-senta un senso della perfezione nella pre-ghiera che proprio coincide con questo diD. Bosco e di S. Francesco di Sales. Dice S.Teresa: « Se il cuore sta molto con Lui (conil Signore), si deve ricordare assai poco dise stesso » .

Ecco la prima condizione : un atteggia-mento interiore - l'estasi - per cui ci si di-mentica di se stessi. « Dimentichi di sé, diceS. Teresa, tutta la memoria occupata nelcontentare Lui e nel cercare il modo di di-mostrargli amore » .

E poi, nella parte più alta di questo castel-lo interiore, nelle «Settime mansioni», « lasséptimas moradas », dice: «A questo serve ilmatrimonio spirituale (ossia l'aspetto piùalto della capacità di preghiera e di perfe-

zione interiore) : che nascano continuamen-te OPERE, OPERE » . E soggiunge: « Dobbia-mo pregare per non godere, ma in vista diaccumulare forze per servire » . E poi sotto-linea una figura evangelica, molto nota, esulla quale ha insistito anche D . Bosco par-lando alle Figlie di Maria Ausiliatrice, quelladi Marta e Maria . D . Bosco diceva alle Figliedi Maria Ausiliatrice : « Bisogna che facciateandare di pari passo Marta e Maria » .

Sentite ora cosa dice S . Teresa: « Crede-temi (parla alle sue monache): Marta e Ma-ria devono stare insieme e d'accordo perospitare il Signore e averlo sempre con sé,non con un'ospitalità difettosa, che non sipreoccupi di dargli da mangiare » ; e sotto-linea così l'importanza del lavoro di Marta, eche la buona monaca deve mettere insiemetutte e due. Ecco allora un secondo pensie-ro: l'estasi dell'azione, in cui - come di-ceva D . Bosco e prima ancora aveva dettoS. Teresa - Marta e Maria stanno insieme .

E infine una terza osservazione su questacaratteristica della preghiera è che D . Bo-sco, parlando ai Cooperatori o dei Coope-ratori, sottolineava fortemente il primatodella CARITA . E voi avete sentito più di unavolta questa espressione di D . Bosco: i Coo-peratori devono distinguersi nella Chiesadagli altri Terzi Ordini o Gruppi per questo .Non si distinguono o si qualificano per lepratiche di pietà ma per le pratiche di carità .

Ebbene, S. Teresa, nel libro della « Fon-dazioni » si fa questa domanda « Come siacquista questo amore che è l'anima dellapreghiera?» e risponde : «Facendo il pro-posito di agire e di patire secondo le oppor-tunità » . « Lasciare di star soli con Lui -dice S. Teresa - godendo dei suoi regali,per dedicarsi a una di queste due cose : agi-re o patire, è fare al Signore un grande pia-cere » .

Vedete, cari giovani, come i Santi conver-gono nei punti fondamentali della crescitanella santità, nella capacità di testimoniare ilVangelo, nella capacità di servire il prossi-mo?

lo penso, per ciò che ha vissuto e ci hainsegnato S . Teresa, per ciò che ha vissutoe ci ha insegnato D. Bosco, che tra tutti ivantaggi che voi potrete trarre da questoConvegno bisogna che ce ne sia uno, par-ticolarissimo, che stia alla radice di tutti : unpezzetto del carisma della preghiera cheaveva S. Teresa. Chiedetelo a S. Teresa .Siete li, vicino al suo bel paese . Portate acasa vostra un po' di questo carisma, e tuttolo spirito salesiano si sentirà ringiovanire,rinvigorire, pieno di speranza e di capacitàdi lavoro.

Tanti auguri per il vostro -Convegno, e ar-rivederci!

TESTIMONIANZE

Mi è un po' difficile scrivere quello cheprovo «dentro» : comunque voglio lo stessoprovarci .Questo Convegno è stato veramente im-

portante per me (ho potuto verificare comevivo la salesianità, l'importanza di Don Bo-sco nella mia vita . . .) e sono contenta di averpotuto far ciò .

L'Oratorio è sempre stato molto importan-te per me e posso dire di averlo frequentatoda sempre. Ora sono passata da oggetto asoggetto e attraverso quanto fatto in questigiorni ho capito che per aver presa sui gio-vani occorrono: gioia, coerenza con le pro-prie idee, disponibilità, forza per andare

Il tavolo della Presidenza

avanti anche quando tutto sembra crollartiaddosso, costante studio e preparazione euna fede alimentata sempre dalla preghierae dalla meditazione del Vangelo .

Da tutto questo posso concludere non èstato un viaggio inutile quello di Arevalo .

Chiara, milanese

È la prima esperienza al di là dei ConsigliNazionali che ho avuto al possibilità di vive-re. Non poteva che essere una costruttivaed edificante esperienza di vita salesiana .Del resto non poteva essere diversamentedal momento che essa è stata organizzata evissuta nel nome del Signore.

Spero tanto che quanto detto possa al-meno in minima parte attuarsi.

Bisogna, secondo me, ritornare un po'alle origini oratoriane di Don Bosco che ri-mangono ancora le « Valdocco oggi » .

Ho notato però troppa elasticità negli ora-ri e appuntamenti della giornata ; infine invi-terei per il futuro di proporre spazi di medi-tazione anche personale .

Grazie di tutto.Ortenslo

« Questo convegno europeo è stato perme una ricarica e una valida esperienza ; miha permesso di conoscere la realtà dei Gio-vani Cooperatori d'Europa .

Desidero sottolineare che noi partecipantipur essendo tanto diversi per tradizioni, peristituzioni sociali, politiche, ecc . . . siamo riu-sciti a creare una perfetta sincronia tra dinoi perché uniti in Cristo e al nostro superDon Bosco!

Antonella - Napoli

Credo che al di là dei problemi tecnico-linguistici questo 2° Convegno europeo ab-bia segnato una svolta importante nella vitadella nostra Associazione che si affaccia al2000, soprattutto attraverso la volontà di as-sumere una ben specifica personalità giu-ridica assumendo in proprio le responsabi-lità derivanti .

Forse unico aspetto un po' carente è sta-to il poco tempo per lo scambio di esperien-ze e di come funzionano e portano avanti levarie iniziative, privilegiandone qualcuna econ quali criteri di scelta . . . i vari gruppi eu-ropei.

Claudio - Albarè (VR)

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VITA DELLAASSOCIAZIONE

Nuove promesse

• «Intendo affidare a Maria SS . i compitieducativi a cui devo attendere comemamma, come animatrice e come inse-gnante, ispirandomi nell'agire al pensie-ro pedagogico e alla vita di Don Bosco,in comunione con la Famiglia Salesiana!

« Entrando - mia moglie e io - nellaFamiglia Salesiana intendiamo iniziareun cammino per una via sulla quale spe-riamo di essere presto superati dai nostrifigli» . Così si sono espressi due dei 13Cooperatori Salesiani che dopo circa unanno di incontri per chiarire che cosavuol dire essere Cooperatori Salesianihanno chiesto di farne parte il 28 marzoscorso durante la Celebrazione Eucaristi-ca. La Promessa è stata pronunciata all'u-nanimità dai nuovi Cooperatori Salesianiche sono stati festeggiati da tutta la F .S .

• A Pietraperzia (CT) 30 giovani Coope-ratori e un buon gruppo di giovani aspi-ranti, durante la celebrazione della Eu-caristia, hanno ricevuto il Nuovo Rego-lamento, impegnandosi ad approfondir-lo e a osservarlo .

Questo fatto è inserito nel lavoro pro-grammato per tutto l'anno. Le attivitàsono molteplici ; esse comprendono la-boratorio Mamma Margherita, incontriformativi, raccolte per Trelew, pellegri-naggi e la lettura assidua del BollettinoSalesiano .

CC e GGCC di Pietraperzia in gita pellegrinaggio alla Madonnadi Siracusa.

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La Promessa dei nuovi CC del Colle Don Bosco . Per la storia i loro nomi : Bertilla Poz-zobon Micheletto, Andrea e Mara Tiddia, Luigia e Renato Beltramo, Giuseppe Racca eGiovanni Casetta, Giacomo Befani, Alfonso e Virginia Femiani, Santina Favero Mene-ghesso, Bertilla Alberton Baldassa, Maria Graffi Casalegno.

• Guidati da don Giovanni Picca docen-te alla Pontificia Università Salesiana unatrentina di Giovani Cooperatori dell'I-spettoria Salesiana del Veneto occiden-tale hanno realizzato il loro corso diEsercizi Spirituali a Enego (VI) sull'alto-piano di Asiago nei giorni 30 aprile / 1-2maggio 1982 .

II tema che ha fatto da perno è stata lacomunità vista in Atti degli Apostoli .

Tre giornate intense di riflessione, dipreghiera, di esperienza comunitaria . Inquesto clima Barbara Rava - insegnante- ha fatto la sua promessa di Coopera-trice accolta nell'Associazione anche

dall'abbraccio di Marco Todeschi dinpartenza per Trelew .

• Domenica 31 gennaio : doppia festaper le case salesiane di Alessandria! LaFamiglia si è ingrandita e il cuore di DonBosco ha trovato spazio in altri cuori chevogliono, come lui, vivere la gioia e lasperanza, con e per i giovani . Altri cuo-ri . . . quelli dei nuovi Cooperatori tra cuiSua Ecc .za Mons . Vescovo, il quale ha ri-cevuto I'«attestato» di Cooperatore dal-le mani dell'Ispettore don Piero Scalabri-no, a nome del Rettor Maggiore .

Davanti al Vescovo, pastore e guida

I partecipanti agli Esercizi Spirituali di Enego (VR) . Gioia, en-tusiasmo e compostezza)

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della Chiesa che Don Bosco ci ha inse-gnato ad amare e a servire, e davanti allanumerosissima popolazione raccolta fe-stosamente nella Cattedrale per l'occa-sione, i venti nuovi Cooperatori hannoletto la loro «promessa» . Formulata inmodo personale, aderente alla situazio-ne di ognuno, tanto salesianamente viva,tale lettura, è stata un momento di in-tensa commozione .

Intensa commozione, certo, ma so-prattutto tappa di cammino già iniziato,di una «risposta» preparata con serietàed entusiasmo in un periodo di studiopersonale e collettivo, di preghiera e diascolto .

Noi ci siamo sentiti «testimoni» dellavolontà di questi nuovi Cooperatori difar rivivere la bontà di Don Bosco, oggi .

E ci sentiamo ricchi del loro entusia-smo, delle loro speranze, del loro im-pegno .

Per questo, a Don Bosco, al nostro Ve-scovo, ai nostri Cooperatori di oggi, dicuore diciamo . . . grazie!!!

Al Colle Don Bosco si sono riuniti per il secondo ritiro prima-verile a raggio ispettoriale i Cooperatori dell'Ispettoria Centra-le. Durante la Santa Messa nel tardo Pomeriggio, nel santuarioaccanto alla Casetta di Don Bosco, ci fu la promessa di una Coo-peratrice dell'Unione di Ivrea .

Una piccola storia. . . esemplare!

Da qualche anno un bel gruppo diamici si stringe attorno a Don Bosco permerito delle sue carissime Figlie di MariaAusiliatrice .

A Livorno, Istituto S. Spirito, c'è un belCentro di vita salesiana . Animatrice laDelegata Ispettoriale Sr . Vera Carrai. Conmolta delicatezza ed entusiasmo sonostati riuniti parecchi genitori dei bambiniche frequentano l'asilo . Questi genitorisono stati invitati a collaborare perché lavita dell'asilo fosse sempre più bella edefficiente . Si davano da fare, si sentivanoresponsabilizzati . Un po' alla volta si sonsentiti proprio a casa loro . Ci restavanomale quando erano lontani o non pote-vano in qualche modo partecipare allavita della casa salesiana .

« Il Rettor Maggiore attesta che S .E .Mons. Emanuele Catarinicchia, ve-scovo della diocesi di Cefalù, fa partedell'Associazione dei CooperatoriSalesiani ».- Eccellenza - ha chiesto l'Ispet-

tore Montanti al « nuovo cooperato-re» - come è nata la sua vocazionea Cooperatore Salesiano?- Cosa significa per Sua Eccellen-

za essere cooperatore?II Vescovo è molto lieto di rispon-

dere:«La mia vocazione culminante è

stata quella di Vescovo . Come Padree Pastore della Diocesi mi apparten-gono, anzi io stesso sono custode epromotore di tutti i vari carismi dellaChiesa . Ma... ma . . .

Sono stato educato da ragazzo nel-l'Ass. Cattolica "Don Bosco", nellamatrice di Partinico, in diocesi diMonreale.

A loro è stata fatta conoscere la gran-de missione di Don Bosco che spaziavaoltre l'asilo in tutto il mondo, è statoparlato del suo carisma . . .

Hanno fatto insieme festicciole, gite,hanno preparato simpatiche giornate peri piccoli, hanno imparato a conoscere lastampa salesiana, il metodo di Don Bo-sco; hanno fatto mezze giornate di ritirospirituale, incontri di preghiera. Hannopartecipato a convegni a Pisa . La Dele-gata Sr . Vera ha desiderato farli incontra-re col Delegato Ispettoriale don Baldan .Ci sono stati vari incontri a Livorno e aPisa. Si è creata con loro una bella ami-cizia . L'anno scorso hanno voluto fareaddirittura una giornata piena di studio edi ritiro spirituale nel Centro Salesianodel Cep col Delegato don Baldan .

Ogni anno i ragazzi impazzivanoper Don Bosco .

Poi dopo da adulto fui sistemato,per tutto il tempo della mia perma-nenza in Seminario, nella "CamerataDon Bosco" . Poi . . . ancora Don Bosconella parrocchia del Carmine, a Mon-reale, dove Mons. Emanuele Romano(attualmente vescovo della diocesi diTrapani, Cooperatore Salesiano dal1949) seguiva, curava e coltivava iCooperatosi Salesiani .

Dopo la mia ordinazione episco-pale, ecco ancora Don Bosco : il miofiglio primogenito : m'ordinazione sa-cerdotale di Aldo Ballistreri, SDB . Equi a Catalvuturo, l'incontro con lacomunità FMA . ..

Ecco dunque perché il desiderio ela scelta di diventare Cooperatore Sa-lesiano: per affetto, simpatia, ammi-razione, amore, stima a D . Bosco ealla Famiglia Salesiana» .

I quattro Centri CC cittadini di Alessandria si sono riuniti nelsalone-teatro del Vescovado per la seconda conferenza annualeai CC. Erano presenti parecchi membri della F .S .

E infine veniva davvero matura, op-portuna la proposta : Perché non diven-tare completamente salesiani? La figuradel cooperatore ha appassionato tutti .Conversazioni, dialoghi, lettura e com-mento del nuovo regolamento .

Quasi tutti parteciparono al Convegnosulla Famiglia Salesiana tenuto a Pisa epresieduto da Don Raineri : una giornatadi entusiasmo e di familiarità salesiana .Nel pomeriggio Don Raineri lo vollerotutto per loro e nella Biblioteca ci fu unalunga conversazione . E una grande com-mozione, quando nella bella chiesa,dopo l'Omelia, Don Giovanni Raineri ri-cevette la promessa dei cooperatori delCentro del CEP di Pisa . Promessa che perl'occasione fu rinnovata da molti deipresenti .

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GG.CC. LAzio - Cittareale '82

Anche quest'anno noi Giovani Coo-peratori Salesiani del Lazio abbiamo or-ganizzato a Cittareale (RI), dal 17 al 29luglio, la colonia per ragazzi poveri, dai 9ai 13 anni . Il nostro scopo è stato quellodi far vivere a questi ragazzi, che erano29 e provenivano da varie borgate diRoma e di Civitavecchia e, tutti maschi,molti dei quali con situazioni familiariparticolarmente difficili, una esperienzadi vita serena e spensierata, a contattocon la natura, nel clima di famiglia tuttosalesiano, ricco di gioia e di affetto .L'«équipe» di questa colonia era com-posta da don Riccardo Macchioni, or-ganizzatore e animatore spirituale, danoi giovani assistenti, dalle signore chesi occupavano della cucina e da Suor Mi-chelina Giannantoni . Noi assistenti cisiamo divisi i ragazzi formando quattrosquadre, ognuna delle quali guidata daun ragazzo e una ragazza . Attraverso illavoro di squadra e lo stare insieme nel

GGCC del Lazio con i ragazzi del soggiorno estivo montano diCittareale.

gruppo per costruire una piccola co-munità operante nella grande comunitàdella colonia, ci siamo preoccupati di farcomprendere ai ragazzi l'importanza in-nanzitutto dei valori umani e dell'ami-cizia nel suo significato di rispetto perl'altro, di aiuto reciproco per una pienamaturità umana, perché sono soprattut-to gli altri che ci fanno «crescere» . I va-lori umani sono stati la base per un di-scorso su Dio Padre che ci ama infini-tamente e che ci vuole veri uomini e fra-telli tra di noi . Particolarmente sentitesono state le Messe comunitarie, unadelle quali celebrata in alta montagna, inun magnifico scenario naturale ; anche iltempo della mattina dedicato alla cate-chesi, per la quale ha collaborato Suor

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Michelina, e le preghiere recitate insie-me sono stati momenti incisivi e utili perla formazione spirituale dei ragazzi .

Siamo stati contenti di stare insieme aloro, di vederli mangiare, giocare a pal-lone (la loro grande passione), passeg-giare a contatto con una natura tanto ge-nerosa, divertirsi da protagonisti in unaserata tutta «sceneggiata» da loro .Quando i ragazzi sono partiti, è rimastovivo in tutti il desiderio di rivedersi, dicontinuare un'amicizia «costruita» in 12giorni indimenticabili .

Noi giovani ringraziamo Dio di avercivoluti suoi Cooperatori per questi ragaz-zi bisognosi : siamo stati uniti in Don Bo-sco e vogliamo restare uniti anche du-rante l'anno per fare in modo che la co-lonia non sia una «parentesi», ma unpunto di partenza per un impegno con-tinuo .

hanno svolto era direttamente collegatoad una richiesta dei Comuni di Garda eCostermano e a numerose parrocchiedel Veronese e di Rovigo città (quartiereCommenda) .

eLaboratorio Mamma Margherita

La Sicilia sempre in movimento

Dal 2 al 25 aprile si è tenuto a Villa SanCataldo di Bagheria l'incontro ispettoria-le dei laboratori Mamma Margherita,con due interessantissime relazioni, laprima «Il lavoro santificato nella tradi-zione salesiana» con particolare e attua-le riferimento alla «Laborem exercens»tenuta da Nino Barraco, l'altra dalla pro-fessoressa Barbera sulla natura, gli scopi,il funzionamento, i rapporti con l'asso-ciazione dei CC di un laboratorio Mam-ma Margherita, e come si deve adeguaalle esigenze di oggi .

GG.CC. Verona - La strada '82

I Giovani Cooperatori dell'Ispettoria S .Zeno (VR) e in modo particolare quellidel Centro di Albaré hanno portato atermine da settembre a giugno il Corsoper Animatori del tempo libero . Com-plessivamente 10 giornate di studio (fi-gura dell'Animatore -Sistema preventivo- Tecniche di Animazione - Tema Estate82) che hanno portato il gruppo all'en-tusiasmo di una V esperienza . Quest'an-no il tema è stato LA STRADA - La di-mensione missionaria della Cresima e lariscoperta della STRADA quale luogo diincontro, di comunicazione, di scambioculturale e commerciale . . .

Il servizio che i Giovani Cooperatori

LA STRADA - campo di animazione estate 1982 . Nella foto iGGCC di Verona che hanno organizzato un servizio richiestodai Comuni di Garda e Costermano.

A conclusione dell'incontro è stata ce-lebrata la Messa in un clima di raccogli-mento e di intima unione dei parteci-panti . All'omelia don Giorgio ha ricor-dato che solo Gesù porta la pace, l'unità,la gioia e nei Laboratori ci sarà questoclima solo se Cristo sarà lì presente. Cosìlavorando si sarà cooperatori di Dio perla salvezza dei giovani e dei poveri .Non poteva mancare l'offertorio

straordinario per Trelew .Ognuno aveva nel cuore tante idee

nuove e il desiderio di continuare più in-tensamente il proprio lavoro . Alla par-tenza i partecipanti si sono scambiati un«arrivederci e buon lavoro!» .

e

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Una parte (neppure la metà!) dei partecipanti alla Giornata di studio indetta dai Labo-ratori Mamma Margherita in Sicilia.

A Pietraperzia non si sta in ozio: ecco un gruppo di ragazze delgiovanissimo Laboratorio Mamma Margherita.

Ci scrivono da Genova, corso Sarde-gna :

Siamo andati a curiosare all'ultimopiano dell'istituto dove lavorano tutti igiovedì delle intraprendenti signore : è ilLaboratorio «Mamma Margherita» . Cosìcome Don Bosco voleva, lavorano e pre-gano instancabilmente . Il clima è gioio-so e sereno in una perfetta armonia re-ciproca . I loro lavori sono sempre in par-tenza per qualche luogo lontano : adesempio, ora è in partenza per la Poloniauno splendido maglioncino per bimbo,mentre una cassa di indumenti preparatida loro aspetta di essere spedita alla no-stra missione di Trelew, in Patagonia .A voi, «nuove Mamme Margherita»

vogliamo dire grazie per quello che fate,

per la testimonianza che date in sempli-ticà ed umiltà; vi definite anziane, manon lo siete! il vostro spirito à giovane enoi non possiamo che cercare di impa-rare da voi .

eLa Tre Giorni del consiglio ispettorialedel Lazio

Il consiglio ispettoriale del Lazio havoluto fare, a chiusura dell'anno di la-voro, una nuova esperienza : ha decisocioè un incontro particolare di tre giorni,esattamente il 2-3-4 luglio, nella casa sa-lesiana dell'Aquila .

Sono stati invitati anche i Segretari

Ormai gravemente ammalata,Mamma Margherita volle parlarea Don Bosco :

« Di' ai miei cari figlioli che ho la-vorato volentieri per loro, e che liamo come una mamma».

(dalle M .B .)

Coordinatori dei singoli Centri che,compatibilmente con le proprie esigen-ze, hanno aderito all'invito .

li tempo trascorso insieme ha permes-so una maggiore conoscenza reciprocain un clima ricco di fraternità e simpatiae la presenza dei responsabili dei centriha reso il lavoro veramente utile e pro-ficuo: ha fatto conoscere con esattezzala situazione di vari centri, le attività

11 Consiglio Ispettoriale del Lazio, all'Aquila per una tre giornidi programmazione per l'anno sociale 1982-1983 .

svolte durante l'anno e soprattutto leloro difficoltà .Si è passati poi alla programmazione

dell'anno a venire : molte le idee e leproposte che dovranno trovare confer-ma il 4 ottobre, data stabilita per un in-contro a Roma del consiglio ispettorialedel Lazio con i Coordinatori e Delegatidei Centri .

Questa intrapresa ci sembra la via giu-sta per un lavoro che deve svolgersi instretta collaborazione e nello scambiocontinuo di esperienze, così da permet-tere una maggiore partecipazione e l'in-teresse di tutti alle idee nuove e originalidi ognuno .

Sentiamo tutti l'esigenza di riscoprirela gioia di appartenere ad una Associa-

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zione che deve avere tutte le caratteristi-che di una famiglia : dove si vive insiemee dividendo gioie e difficoltà, si cresceanche insieme .

Poiché l'esperienza fatta all'Aquila èstata molto positiva, si è già pensato diripeterla l'anno prossimo portando peròi giorni ad una settimana completa dapassare a Fontanazzo insieme alle nostrefamiglie, dividendo il tempo tra il lavoroe il piacere di essere insieme.

(I .M .)

lo

In breve

• Neigiorni 1-3 ottobre si è svolto aMarina di Massa presso la colonia DonBosco la scuola per Delegati e Delegatedella Ispettoria Ligure-Toscana . Vi hannopreso parte 8 delegati della Toscana edue della Liguria e i Delegati Ispettorialidon Baldan e don Favaro. I Salesiani e leFiglie di Maria Ausiliatrice fanno tuttoquesto per dare nuovo impulso all'as-sociazione .

• Si è svolto nel mese di aprile il Con-gresso Regionale dei Cooperatori dellaLiguria. Seguendo il tema dettato dalConsiglio Nazionale per il 1982-1983 ilDelegato Nazionale don Buttarelli nellarelazione introduttiva ha voluto metterein evidenza la formazione innovatrice edentiisiasmante di San Giovanni Bosco infavore dei giovani «in difficoltà» .

Erano presenti alla riunione tenuta nelCentro di Via Sardegna molti dei diri-genti della nostra associazione. Si è fattoanche un consuntivo delle attività svoltenel corso dell'anno : piene di significatole due visite, una ai bambini ospiti della« Piccola Casa della Divina Provvidenza»(visita che si ripete mensilmente da par-

Famiglia Salesiana nel Veneto Ovest a Monteberico (VI) .

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Con la partecipazione del Segretario Coordinatore Generale Paolo Santoni, si è svolto ilCongresso dei Cooperatori del Veneto Ovest . Il tavolo della presidenza .

te dei nostri GG.CC.), l'altra alle suoredei conventi di clausura: abbiamo dettoun «grazie» per la loro generosa operadi preghiera e di amore totale a Cristo .

• È morto don G . BAttista Biancotti,dopo un mese di sofferta malattia . Eradelegato Cooperatori presso la Parroc-chia salesiana di Castelnuovo Don Bo-sco alla quale diede ogni energia .

Da sessant'anni salesiano, da oltre cin-quanta sacerdote di Cristo . Fratello e pa-dre di innumerevoli giovani ebbe l'ansiadella salvezza delle anime, il desideriodella santità propria e altrui .

Pellegrinaggio Mariano

I Cooperatori Sardi il 15 e 16 maggio sisono recati in pellegrinaggio al Santuariodella Madonna del Latte Dolce . Essi han-

no voluto riscoprire il senso del loro es-sere Cooperatori Salesiani, pregando laMadonna e vivendo alcune ore di gioia efraternità .

eII 22 maggio 192 - sabato, la Famiglia

Salesiana del Veneto occidentale si è in-contrata al santuario di Monteberico (Vi-cenza) per celebrare i venticinquesimi ecinquantesimi di professione religiosa, edi ordinazione sacerdotale e per innal-zare a Maria una preghiera per le voca-zioni .

Riuscitissima la festa sia nel momentodella preghiera, sia nel momento dellafraternità .

La partecipazione numerosissima(quasi un migliaio di Cooperatori e Ami-ci di Don Bosco) ha suscitato entusia-smo e ha consolidato e rinnovato la de-vozione mariana in tutti i gruppi .

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I Cooperatori del Rebaudengo hanno fatto una proposta di ca-techesi popolare. Nella foto : Il presepio.

La catechesi popolareal Rebaudengo-Torino

Ci sono molti modi di fare catechesi .I Cooperatori del Rebaudengo (To-

rino-Centrale) hanno scelto, fra gli altri,anche questo : il Presepio in occasionedel Natale e il Calvario in occasione del-la Quaresima.Le raffigurazione immaginose non

sono solo ricordo emotivo, ma «inse-gnamento», invito alla riflessione, alla«conversione» .

Così la raffigurazione del Calvario di-venta meditazione sull'amore infinito diDio per l'uomo rileggendo le dramma-tiche espressioni di Gesù in Croce, sti-molo alle proprie responsabilità nellavita, speranza e fiducia nella misericor-dia di Dio.

E il Presepio interpreta, quest'anno, leparole di Gesù « lasciate che i bimbi ven-gano a me» . Segni di questo spazio aibambini sono i fiori freschi sparsi sull'u-mido terreno di bosco, i germogli vivi digrano, le statuette di bimbi sparse lungola bianca stradina che porta alla Grotta,le foto dei bambini nati e battezzati nel-l'anno. E in mezzo Gesù vestito da re (lafoto è stata scattata nel giorno dell'Epi-fania, quando Gesù è riconosciuto cometale dai sapienti dell'Oriente) che do-mina sulle «rovine» (così le ha definiteun bimbo di 5a elementale) e porta lasperanza di un mondo migliore .Chi viene a vedere queste plastiche

rappresentazioni non può restare indif-ferente: tutto l'insieme lo costringe apensare, a meditare, a verificare la pro-pria vita . Chissà, anche a operare un po'di conversione . È un'idea che i Coope-ratori del Rebaudengo hanno trovato ef-ficace .

• Come ogni anno, domenica 30 mag-gio, è stata aperta la mostra del labora-torio missionario di Borgofranco di Ivrea .Dopo la Santa Messa e il consueto ape-

ritito c'è stata l'apertura della mostra . Gliarticoli consistevano in vari capi di cor-redo: biancheria ricamata, confezioni dilana e parecchi oggetti provenienti dallemissioni .

Un grazie alle solerti zelatrici .

Una breve relazione delle attività deiCooperatori Salesiani nell'anno 1981-1982

Nel nostro Centro di Padova quest'an-no sociale si sono avverate alcune novitàche possiamo chiamare tutte consolanti .

Col mese di settembre, com'è ormaiconsuetudine, ha aperto i suoi battenti ilLaboratorio «Mamma Margherita», e lebuone signore, messesi con grande en-tusiasmo e solerzia, sono riuscite a su-

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perare notevolmente la quantità di ve-stiario (nuovo o messo a nuovo) degli al-tri anni : quest'anno partirono per Tori-no, Centro Missionario, oltre 17 quintalidi vestiti .

Tutti si sono dati da fare anche perrealizzare danaro liquido con un'indu-stria o con un'altra ; e aggiungendo qual-che offerta, anche generosa, siamo riu-sciti a spedire direttamente a Roma, conindicate le destinazioni - India, Africa,Brasile, Etiopia, Mossoró (Brasile) e Tre-lew (che è la Missione dei Giovani Coo-peratori) - circa due milioni .

È impossibile tener conto o presentarein cifre quello che fanno altri Coopera-tori, a cominciare da quelli che si inte-ressano a preparare al matrimonio le gio-vani coppie, o a seguire le molteplicimansioni richieste da due chiese e a ser-vire alle esigenze richieste da sette sa-cerdoti nel campo della biancheria .

Le novità vere e proprie sono : a) rin-

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Corso per giovani coppie di CC a Castelnuovo in Sicilia . 27 coppie (dice soddisfatto ilcronista) riunite nel mese di agosto per approfondire i problemi familiari sotto la guidae con l'aiuto di don Aubry.

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All'invito della segreteria della Consulta mondiale deiCooperatori non potevamo non aderire con entusiasmo . Perquesto a Valdocco eravamo in tanti e tanto desiderosi di mo-strare il nostro amore all'Ausiliatrice . Le difficoltà di viaggio edi spesa si superarono facilmente; grande era infatti il desi-derio di vivere momenti mariani eccezionali con tanti fratellie sorelle . Se Don Bosco fosse stato presente, avrebbe certa-mente pianto di gioia . «Questa è la mia casa, di qui la miagioia», gli aveva fatto intendere la Madonna . E la nostra pre-senza fu un modesto contributo al canto delle glorie di Ma-ria .

Quali obiettivi si prefiggeva il pellegrinaggio? Fin daquando l'iniziativa fu lanciata, essi vennero indicati così :- Verificare la propira maturazione cristiana e salesiana

per dare un'adesione sempre più totale a Dio, alla luce degliinsegnamenti che vengono dalla terra santa salesiana .

- Dimostrare a M . Ausiliatrice la propria gratitudine e lagioia di averla per «Madre» ; consegnarle l'impegno di un

novamento del Consiglio del Centro,elezione del nuovo segretario coordina-tore nella persona del sig . Guido Doni alposto del sig . Agatino Bonsignore, sca-duto per cessazione del suo mandato; b)entrata di nuovi Cooperatori tra le nostrefile; c) e il modesto tentativo, che, spe-riamo valido, di costituire il Gruppo deiGiovani Cooperatori .

Siamo stati presenti anche alla mostra-vendita ispettoriale, tenuta a Verona,come ogni anno . E per concludere affer-miamo di essere sempre stati fedeli alleConferenze mensili ; alle due annuali ealla celebrazione solenne della Festa diMaria SS. Ausiliatrice, coronata con laFesta della Famiglia Salesiana locale .

Siamo stati presenti, e numerosi, an-che alla Festa della Famiglia Salesianaispettoriale, tenuta a Vicenza .

Guido Doni

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AUTOFINANZIAMENTO

Contributi pervenuti, all'Ufficio nazionale dal 1 0 settembreal 30-10-1982 pari al 25% dell'intera somma raccolta dai Centri,relativi all'anno sociale 1981-82 (n . 7 Centri) .

Albarè di Costermano (70 .000); Cassolnovo (15 .000); Cori-gliano d'Otranto (30 .000); Ivrea-SDB (50.000); Lugo (60.000) ; S.Cataldo (13.000); Verona-V .A . Provolo (50.000) - Totale L.288.000.

Si ringraziano i contribuenti, si sollecitano i pochi ritardatari .Si ricorda che permangono in vigore le norme . dateci dal

Consiglio Nazionale : il 50% della somma raccolta con i contributi(volontari e anonimi) resta al Centro; un 25% va all'ufficio ispetto-riale, e il restante 25% viene inviato all'ufficio nazionale .

Al riguardo si rivedano le norme pubblicate nel numero 15settembre 1982.

«Gesù, vedendo sua Madree lì presente il discepolo che egli amava,disse a sua Madre: "Donna ecco tuo figlio" .Poi disse al discepolo : "Ecco tua Madre" .E da quel momento il discepolo la prese con sé» .

VwWb S. Giovanni . 19, 27

rinnovamento spirituale specificamente mariano ; «prenderela Madonna in casa» come Giovanni (Gv 19,27) .- Rafforzare il senso di appartenenza alla Famiglia sale-

siana mediante un cammino di fede nella comune terra delleorigini .

I momenti più significativi del pellegrinaggio furono tre :l'assemblea del giorno 17, presieduta da don Giovanni Rai-neri, alla quale erano invitati particolarmente gli animatorimariani della Famiglia salesiana ; la visita ai luoghi delle ori-gini, la concelebrazione nel santuario .

Ripassando nei luoghi storici salesiani, compreso Morne-se, i pellegrini poterono toccare con mano l'eccezionale pre-senza della Madonna nella nascita e nello sviluppo dell'o-pera di Don Bosco . certamente però il momento più toccan-te fu quello della solenne concelebrazione della domenica19 nel santuario stipato al massimo dai pellegrini aggiuntisinell'ultimo giorno . Le preghiere e i canti erano vibrazioni dicuori ardenti di amore per Maria .

UNIAMOCI COME IN UNA SOLA FAMIGLIA, COI VINCOLI DELLA CARITÀ FRATERNA ... COOPERA-TORI, COOPERATRICI, MEMBRI QUALI SIAMO DI UNA STESSA FAMIGLIA . . . (Don Bosco, Boli. Sales.genn. 1878)

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I1 tavolo della presidenza.

Veduta parziale dei convenuti alla assemblea nel teatro Valdoc-CO .

Un momento della solenne Concelebrazione nella Basilica diMaria Ausiliatrice durante il Pellegrinaggio Europeo .

LA SCELTA MARIANA DI DON BOSCO

• Giovanni mio . .. Quando sei venuto almondo, ti ho consacrato alla beata Vergine :quando hai cominciati i tuoi studi ti ho rac-comandato la divozione a questa nostraMadre: ora ti raccomando di essere tuttosuo: ama i compagni divoti di Maria ; e sediverrai sacerdote, raccomanda e propagamai sempre la divozione di Maria . '

• La Madonna vuole che noi la onoria-mo sotto il titolo di Auxilium Christiano-rum: i tempi corrono così tristi che abbia-mò proprio bisogno che la Vergine Santis-sima ci aiuti a conservare e difendere lafede cristiana.

• Una esperienza di diciotto secoli ci favedere in modo luminosissimo che Mariaha continuato dal cielo e con il più gransuccesso la missione di Madre della Chiesaed Ausiliatrice dei cristiani che aveva in-cominciato sulla terra .

• Questa è la mia casa, da qui si diffon-derà la mia gloria: la basilica vivente siamonoi!

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INVITO A MARIAQuale contributo di studio per coloro che non poterono essere presenti diamo qui di seguito la traccia dellaconversazione tenuta da don Gianni Sangalli, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice e Direttore del CentroMariano Salesiano.

Pellegrinaggio: specchio e figura della vita : cammino difede. «Il tuo volto Signore io cerco» .

Il traguardo definitivo è il Padre e l'unica via che a Lui con-duce è il Cristo (Gv. 14,4) . « Egli si è fatto uomo per opera del-lo Spirito Santo ed è nato dalla Vergine Maria» .

È per grazia di Cristo e nel mistero di Cristo che noi incon-triamo Maria, la quale diventa a sua volta la via più sicura perrendere più completo e perseverante il nostro rapporto conCristo . «Se vogliamo essere di Cristo, dobbiamo essere maria-ni » (Paolo VI) .

Vogliamo riflettere su :

1 . La missione di Maria : nella vita della Chiesa ; nella vitadi ciascuno di noi ; nella vita della Famiglia Salesiana .

2 . I nostri doveri verso di Lei .

1 .1 La missione di Maria nella vita della Chiesa .Essa occupa nella Chiesa, dopo Cristo, il posto più alto e il

più vicino a noi, (LG. 54) perché cooperò in modo tutto spe-ciale all'opera del Salvatore . . . per restaurare la vita sopranna-turale delle anime . Per questo fu per noi Madre, nell'ordinedella grazia (cf . LC. 61) .

1 .2 La missione di Maria nella vita di ciascuno di noi

- un dono di Cristo : Giovanni, Luigi, Carla : «Ecco tuaMadre» ;

- una madre sempre presente ed attiva che genera ededuca nuovi figli per portarli alla statura del suo primogenito .« Dio ci ha predestinati a riprodurre l'immagine del Figlio suo,affinché Cristo sia il primogenito di una moltitudine di fratel-li» Rom. 8;

- con il suo esempio: «Siate miei imitatori, come io losono in Cristo» (I Cor. 4,16) . « Fu la prima e la più perfetta se-guace di Cristo» (MC. 35) ;

- con la sua intercessione: «Assunta in cielo . . . continuaad ottenerci le grazie della salute eterna . . . E invocata nellaChiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice» (LC. 62) .

1 .3 La missione di Maria nella vita della Famiglia Salesiana :

- In Don Bosco: «Maria fu sempre la mia guida» .

- Alle origini, la «parola di Dio», «gli ordini del Signore»giungevano a .Don Bosco quasi esclusivamente attraverso Ma-ria .

- «Di tutto siamo debitori a Maria» (D. Bosco).- Madre, ispiratrice e guida : ieri e oggi .

- Che cosa ne è derivato per Don Bosco : che cosa ne de-riva per noi .

2 . I nostri doveri verso la Beata Vergine Maria .

- Quello che abbiamo ereditato, dobbiamo trasmettere .

- Il cammino che vogliamo insegnare agli altri, dobbia-mo prima percorrerlo noi .

Pietà mariana : «inserita nell'alveo dell'unico culto cristia-no, è elemento qualificante della genuina pietà della Chiesa»(MC. introd .) .

«Nel rilancio di una genuina animazione salesiana, dob-biamo riattualizzare in profondità dottrinale e in attualità pa-

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storale, la dimensione mariana del nostro carisma» (RettorMaggiore: CG 21 589) .

2 .1 La situazione : Svolta culturale - Necessità di revisionee purificazione .

2 .2 La meta : Riprodurre in noi l'immagine di Cristo, nostrofratello, con uno stile di vita ispirato a Maria « prima e più per-fetta seguace di Cristo» (MC 35) .

Le tappe : Conoscenza - Devozione - Animazione .

2 .3 .1 Conoscenza: È indispensabile una seria catechesimariana .

«Più che mettere al primo posto delle pratiche cultuali sitratta di un atteggiamento dello spirito, di sinnovare la men-talità» (rettor Maggiore CG21, 488) .- Linee portanti di una catechesi mariana : a) Madre di

Cristo e Madre della Chiesa . Come Cristo, risorta, viva e pre-sente, continua ad operare nella storia; b) modello e aiuto .L'Ausiliatrice : Madre che aiuta. Segno di vittoria .

Come l'hanno presentata : Don Bosco - il Concilio - PaoloVI - Giovanni Paolo Il - il Rettor Maggiore: Maria rinnova laFamiglia Salesiana .

2 .3 .2 Devozione: estensione del significato del terminedevozione .

Da una giusta catechesi a una vera devozione : cfr . LG. 67 -MC. le 7 regole .

1 . Culto : è valido quando porta alla crescita : nell'amoreverso il Padre; nella fede-devozione verso Cristo ; nella docili-tà allo Spirito Santo ; è valito quando dalla Bibbia trae l'espi-razione per la preghiera, e si esprime di preferenza attraversole forme suggerite dalla liturgia o con essa armonizzate .

2 . Imitazione: Vera devozione vuole imitazione . Maria è ilmodello della esistenza cristiana. Costantemente associata aCristo, dalla Incarnazione al Calvario, ci invita a camminarecon lei a fianco del suo Gesù . Imitare Maria non è sentimen-to, è conquista di ogni giorno .

3 . Affidamento a Maria: «Consacrarsi a Maria, significafarsi aiutare da Lei ad offrire noi stessi e l'umanità intera a Co-lui che è Santo, infinitamente Santo» (Giovanni Paolo li a Fa-tima, 13-5-1982) - Cfr. La formula suggerita da D . Bosco : «Attocon cui si prende per Madre Maria SS .» .

2 .3.3 Animazione Mariana: Un dovere di figli . L'animazione,attraverso la catechesi e le varie forme di devozione, deve es-sere primariamente diretta a presentare Maria in modo chevenga scelta come modello di vita .

Si elencano alcune espressioni di culto o attività mariane,da assumere con spirito creativo :

Le feste mariane dell'anno liturgico - La memoria del 24del mese (Cerchio mariano della Famiglia Sai . Cfr. 8 dic .) - S .Maria in Sabato - Gli impegni del Rosario (Gruppi RA-RO) edell'Angelus - L'Associazione Devoti di Maria Ausiliatrice(ADMA) - Le Comunità ecclesiali mariane (CEM) - I pelle-grinaggi come ritiri spirituali : Santuari locali e alla Basilica -La preparazione alla Consacrazione e i Ritiri di perseveranza- La Novena e la benedizione di Maria Ausiliatrice - Gli in-contri di preghiera e di sudio mariani - la Rivista «Maria Au-siliatrice» - I concorsi mariani : Canzoni - Foto - Posters - Re-citals - ecc.

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IN FAMIGLIA

Maria Rampini, la Coordinatrice generale per i Centripresso le F.M.A ., lascia l'incarico a Suor Michelina Secco.

È doveroso esprimere tutta la più viva gratitudine aSuor Maria che per numerosi anni ha lavorato tra noiCooperatori con zelo e santa passione, con generosità eintelligenza non comune .

Nella Consulta mondiale, nel Consiglio nazionale enella Giunta esecutiva, in momenti associativi particolari(Convegni, pellegrinaggi, incontri delle responsabili deiLaboratorii! . . . ), nella elaborazione di documenti e rego-lamenti, Suor Maria è stata sempre elemento dinamico eprezioso, offrendo validi contributi per una crescita del-l'Associazione .

La testimonianza di Suor Maria, fondata su un fortespirito di preghiera, e basata sulla generosità e il sensodell'umile servizio, ci è servita a maturare salesianamente .Per questo la ricordiamo e la ricorderemo in avvenire,certi che la sua simpatia per l'Associazione e il suo soste-gno perdureranno al di là della cessazione dell'incarico .Grazie quindi, Suor Maria, per il tanto bene che ci ha fat-to; grazie per quello che ancora ci farà .

Siamo però certi che Suor Michelina Secco saprà rac-cogliere la preziosa eredità che le viene trasmessa e, soste-nuta dalla ricca esperienza con cui viene tra noi, farlafruttificare . Per questo già abbiamo contratto con Lei undebito di riconoscenza.

• Dora Pandolfi di Napoli sostituisce Anna Tamburriniquale membro effettivo del Consiglio nazionale in rap-presentanza dell'Istituto delle Volontarie di Don Bosco .

La continuità di questa presenza tanto significativaesprime i profondi legami della nostra Associazione conl'Istituto e il desiderio di mutua collaborazione .

Diamo in benvenuto a Dora Pandolfi ed esprimiamola nostra riconoscenza ad Anna Tamburrini che per tantianni e con tanto impegno ha collaborato ettivamente inseno al Consiglio nazionale .

Nuovi Delegati ispettoriali

Suor Angela Anzani (Lombardia) lascia l'incaricodopo un non breve periodo di generosa presenza anima-trice tra noi; le subentra Suor Marisa Basadonna.

Suor Ada Palazzari è la nuova delegata ispettorialeper l'ispettoria romana Sant'Agnese e subentra a SuorAnna Maria Manetti .

In Sicilia lascia l'incarico per motivi di salute SuorGrazia Catalano con cui i Cooperatori hanno contrattoun grande debito di riconoscenza, avendo essa dato perlunghi anni il meglio di se stesse nell'animare i Centri del-la zona ovest dell'isola .

Il ricordo di Suor Grazia, e la sua testimonianza di sa-lesiana autentica resteranno indelebili nei Cooperatori .

Don Ruggero Coin, che da anni chiedeva di essereesonerato per ragioni di salute, lascia a Don FerruccioApicella una preziosa eredità e germi promettenti per losviluppo dei Centri della Calabria . Sono noti lo zelo, l'im-pegno, la generosità e l'entusiasmo con cui don Coin halavorato per numerosi anni nell'Associazione . Egli lasciauna viva testimonianza di salesiano autentico, e per que-sto i Cooperatori di Calabria gli serberanno gratitudine .

Nell'Ispettoria Meridionale è stato nominato Dele-gato per la Puglia-Lucania Don Ferdinando Lamparelli . Alui l'augurio di poter continuare nella scia dei suoi validipredecessori.

È uscito il sussidio per lo studio e l'attuazione concreta del6Tema annuale : « FATTI PIÙ CHE PAROLE PER I GIO-

VANI IN DIFFICOLTÀ» .È un prezioso fascicoletto.Esso è formato da : 1) un invito alla ricerca di situazioni di

difficoltà; 2) una descrizione di interventi già attuati; 3) unabreve antologia tratta dalle Memorie Biografiche .

Per questo è auspicabile che ciascun Cooperatore ne abbiacopia e lo utilizzi quale strumento necessario per un nuovo im-pegno tra i giovani (L . 500, prezzo per gli uffici ispettoriali).

Programma annuale. È compito dei Consigli formularlo neidettagli all'inizio dell'anno associativo . Tenga però presente ilprogramma formulato dal Consiglio nazionale .

Cerchio Mariano della Famiglia Salesiana. L'8 dicembreconvoca tutti noi a rievocare e rivivere il fatidico giorno in cuiDon Bosco diede inizio alla sua grande e bella avventura apo-stolica . Noi Cooperatori che abbiamo lanciato l'iniziativa aglialtri gruppi della Famiglia Salesiana prepareremo con cura ilCerchio Mariano, sensibilizzando Salesiani, F.MA., exallievie amici ed invitandoli ad «entrare nel Cerchio» . Ci colleghe-remo alle 12 di quel giorno con i Cooperatori di Torino che ri-vivranno la storica data nella Chiesa di S . Francesco d'Assisi .

Prima Conferenza annuale - È necessario programmare ladata e scegliere il conferenziere. Lo «stile nuovo» che da qual-che anno si è introdotto in questi importanti nostre assemblee,le ha rese interessanti e formative. Ogni Centro studi pertanto imodi concreti per renderle vivaci, e gradite ed anche estese almaggior numero di persone possibile .

Non sfugga l'importanza del tema al quale è necessario es-sere legati : si tratta di quello presentato nella Strenna del Ret-tor Maggiore.

Mondo Nuovo - Con il numero che verrà inviato entro di-cembre prossimo cesserebbe l'impegno assunto dalle « rivendi-te», che è annuale . Ma è necessario rinnovarlo anche per il1983, servendosi dell'apposito modulo . Ma un appello bisognafare ai Centri (troppi ancora) che non hanno aperto la riven-dita. Il sostegno di ognuno anche in questo caso diventa la for-za di tutti. Se si raggiungesse il traguardo : «Ogni Centro unarivendita di Mondo Nuovo», la diffusione degli opuscoli si rad-doppierebbe e il bene operato sarebbe grandissimo.

NOTE DI SEGRETERIA

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I giovani di Trelew si incontrano al centro comunitario .

Il gruppo giovanile guidato da Olimpia si esibisce in una rap-presentazione teatrale a chiusura della novena .

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La nostra missione

OFFERTE pervenute dal 1 ° settembre al 31 ot-tobre a favore della nostra missione di Trelew :

1 . CC Lugo (Roma) 10.0002. CC Napoli (via Alvino) 160.0003. CC Padova SDB 10.0004 . Galeasso Giovanni - Padova 10.0005 . Monteortone (PD) 104.0006. CC Veneto San Zeno 1 .350.0007. Barraco Nino

(offre diritti d'autore per Mondo Nuovo) 300.0008. CC Novi Ligure 100.0009. CC Roma - via Ginori

30.000

2.074.000

Uscite

1 . Veneto San Zeno - Corso CEIAL 1 .350.0002 . Materiale fotografico 66.4003 . Oneri sociali 3° trim . '82

223.0001 .639.400

IL LAVORO A TRELEWTreelew, 9 .IX.1982

Carissimi amici Cooperatori,

con un po' di ritardo, ecco un riassunto delle prin-cipali attività del nostro Centro Comunitario nel perio-do giugno-settembre .

Domenica 20 giugno abbiamo celebrato la Festadel Papà con la S . Messa dedicata specialmente alle fa-miglie e, dopo, la distribuzione di piccoli omaggi ai ge-nitori .

I bambini avevano preparato dei bei cartoncini au-gurali per i loro papà .

Sabato 26 giugno abbiamo organizzato giochi eun'esposizione di cartelloni sulla vita del Papa e il suoviaggio in Argentina.

Domenica 27 giugno con altri ragazzini del CentroComunitario « Don Bosco » e « Cristo Obrero », i bam-bini e alcuni giovani del nostro Centro hanno parteci-pato al Récital preparato in occasione della Festa delPapà alla Parrocchia.

È stato un vero successo perché i canti e l'interpre-tazione, le luci e la decorazione della scena preparati daOliverio, Olimpia e P. Renzo sono proprio ben riusciticon titpico clima di festa salesiana .

Venerdì 16 luglio con la S . Messa alle ore 18,30 ab-biamo dato l'inizio alla Festa della Madonna del Car-mine, Patrona del nostro Centro Comunitario . Come

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di Trelew in patagonia

tutti gli anni abbiamo celebrato la festa della Madonnaapprofittando del periodo delle vacanze invernali cheva dal 19 settembre al 2 agosto .

Tutti i giorni si facevano giochi tra diverse squadreche rappresentavano quelle del « Mondiale di calcio » .

Alle ore 17, come al solito, si faceva il momento dipreghiera e, dopo, la merenda.

Più tardi la Santa Messa e il Novenario riunivanoun bel numero di giovani e adulti .

Il mattino, dalle 10 alle 12, diversi gruppi di bam-bini sotto la guida di Rosa, Olimpia, M . Concetta, Luis,Giuseppe e Oliverio preparavano piccoli lavori daesporre l'ultimo giorno della festa e, anche, diverse bar-zellette, danze e un « Récital » da presentare nel « Fo-gón » .

Sabato 17 alle ore 18,30, invece della Messa, c'è sta-to il Rosario missionario.

Domenica 18 abbiamo riunito un bel numero dipersone che hanno partecipato a una « Tombola fami-liare ». Ogni famiglia occupava un tavolino e tutti i po-sti erano occupati. Veramente è stata una bellissimaesperienza, soprattutto per l'entusiasmo e il clima difamiglia in allegria e serenità .

Giovedì 19, Durante la S . Messa sono stati celebra-ti parecchi Battesimi di bambini che si preparano allaPrima Comunione .

Sabato 24 alle ore 12,30 come ormai è quasi diven-tata tradizione nel Centro Comunitario, circa 130 per-sone hanno partecipato al « Locro » (pietanza caratte-ristica) .

Alle ore 20 c'è stato il « Fogón » con la partecipazio-ne di tante famiglie e giovani, anche del Centro Co-munitario Don Bosco.

Domenica 25, alle ore 17 c'è stata la processione

MARCO TODESCHI PARTE

Il 3 ottobre nella Basilica di Maria Ausiliatrice aTorino don Luigi Bosoni, Consigliere Regionaleper l'Italia e il Medio oriente, ha consegnato ilCrocifisso ai Missionari partenti . Come altri Coo-peratori Missionari, ha ricevuto il crocifisso an-che Marco Todeschi, che raggiungerà gli altriCooperatori nella Missione di Trelew .

Mentre auguriamo Buon Lavoro! a Marco, chepartirà verso la fine di novembre, ringraziamo iCooperatori dell'Ispettoria Veneta San Zeno chehanno offerto la somma di L . 1 .350.000 per lapartecipazione di Marco al corso di preparazioneper missionari laici, tenutosi a Verona al CEIAL .

Incontro conviviale di abitanti del Barrio nella festa patronale .

iDon Luigi Bosoni, Consigliere Regionale per l'Italia e il MOconsegna il Crocifisso a Marco Todeschi .

Torino - Basilica di Maria Ausiliatrice, 3 ottobre 1982 : foto digruppo.

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con l'immagine della Madonna per le strade del Barrioe, dopo, la S . Messa .

Alle ore 18,30 si è fatta la premiazione dei vincitorinei giochi del « Mundialito » e l'esposizione e venditadei lavori realizzati dai bambini durante il Novenariocosì pure dei lavori fatti nel Laboratorio « MammaMargherita » di taglio e cucito e maglieria sotto la gui-da di Olimpia e Maria Concetta. . .

Un'interessante esperienza è stata la « Pesca » alle-stita da M. Concetta per la prima volta al Centro Co-munitario. Ha attirato l'interesse di piccoli e grandi .

Ogni anno le feste patronali sono il tempo propizioper dar forma a tante iniziative e per riunire bambini,giovani, ed adulti con un programma denso di attività,al cui svolgimento aiuta la valida collaborazione dellepersone del Barrio che piano, piano, s'inseriscono nelladiverse attività offrendoci aiuto e collaborazione . Perpreparare il « locro » e la merenda ci hanno aiutato le si-gnore della Commissione del Centro Comunitario che,come iniziativa nell'« Anno Internazionale degli anzia-ni », sono andate pure a visitare i vecchietti del Barrioper portare loro un saluto e un augurio .

I ragazzi del Gruppo giovanile, poi, durante il perio-do di preparazione alla festa della Madonna del Car-mine hanno preparato un piccolo dono per ogni vec-chietto e, domenica 25 luglio, con le signore della Com-missione e uno dei Cooperatori sono andati a visitarli .

Finita la celebrazione delle feste patronali, è inco-minciata la preparazione alla festa del Bambino . . .

Domenica 1 agosto fu la grande celebrazione conpiù di 700 bambini . La festa è incominciata alle ore14,30 con giochi fino alle ore 17 quando abbiamo par-tecipato tutti alla S. Messa. Dopo si è distribuita lamerenda: cioccolata e biscotti .

Finalmente, Olimpia e Marianne (una ragazza delGruppo giovanile) mascherate da pagliacci hanno con-quistato gli applausi di tutti i presenti .

In occasione della festa della nascita di Don Bosco edella Madonna Assunta in Cielo, abbiamo preparatocon il Gruppo di Cooperatori di Trelew la rinnovazionedella Promessa di Cooperatori e la consegna dell'Atte-stato ai nuovi Cooperatori .

Sabato 14 abbiamo presentato alla radio locale unprogramma di 15 minuti sulla vocazione e la missionedel Cooperatore Salesiano .

Domenica 15 agosto durante la S . Messa (la Mes-sa della gioventù) nella parrocchia, abbiamo rinnovatola Promessa e quattro nuovi Cooperatori hanno fatto laPromessa per la prima volta, tra essi una ragazza delBarrio: Marianne, e un ragazzo di Gaiman, un paesinovicino a Trelew.

Ci eravamo preparati con un ritiro e celebrazionepenitenziale, sabato pomeriggio, oltre alla preparazionespecifica nelle riunioni che si tenevano ogni 15 giorni .

Lunedì 16 agosto abbiamo celebrato la festa dellaFamiglia Salesiana con la S. Messa e una conferenza.Avevamo programmato anche una cena con le suore e isacerdoti salesiani ma l'abbiamo rimandata ad un'altradata perché proprio quel giorno si celebravano i fune-rali della mamma della suora direttrice del « CollegioMaria Ausiliatrice » .18/86

In questi giorni stiamo preparandoci alla « Colletta+ x -» (màs por menos, cioè : quelli che hanno piùper quelli che hanno meno) .

È un'iniziativa dell'Episcopato Argentino che sicompie ogni anno la seconda domenica di settembre .Quest'anno, però, i Vescovi vi hanno aggiunto una ri-chiesta speciale: fare il venerdì 10 settembre una gior-nata di sacrificio e digiuno come testimonianza dellabuona volontà e la decisione di tutti gli argentini di col-laborare alla pace e riconciliazione nazionale . Il rica-vato di questa giornata verrà offerto per la colletta« Màs por menos » .

Con i ragazzi del gruppo giovanile abbiamo organiz-zato mezz'ora di preghiera e la S. Messa durante laquale si farà all'Offertorio la consegna di una busta conil ricavato per la colletta venerdì 10 alle ore 18 .

Inoltre, domenica 12 settembre, nel Centro Co-munitario faremo una festa per gli anziani .

I ragazzi del gruppo giovanile dal mese di lugliohanno continuato ad interessarsi dei vecchietti . Sonoandati a trovarli e gli hanno portato legna e commesti-bili. Poi, con diverse iniziative (torneo di ping-pong,vendita di porzioni di torta e un torneo di biliardino)hanno riunito i soldi necessari per offrire agli anzianiun té e un piccolo spettacolo di canzoni e danze . Dopola festa, i vecchietti parteciperanno con noi alla Messa .

Tutti i mesi facciamo riunioni con i genitori deibambini che si preparano alla Prima Comunione e con idiversi gruppi della catechesi organizziamo incontri. . .

Nel mese di dicembre avremo le Prime Comunioni ele Cresime .

Con il gruppo giovanile abbiamo incominciato lostudio del documento dei vescovi argentini sulla ricon-ciliazione nazionale.

Tutti i venerdì i giovani del nostro Centro Comu-nitario insieme con gli altri giovani della parrocchia siriuniscono per approfondire alcuni argomenti sui sacra-menti sotto la guida di P. Renzo .

Vediamo con allegria che a poco a poco si incomin-ciano a cogliere i primi frutti .

I nostri giovani incominciano ad aprirsi a nuoveesperienze ed iniziative, sono più disponibili e più di-sposti ad aiutare.

Con pazienza e tenacia il Signore farà maturare ifrutti .

Anche il gruppo di Cooperatori procede bene.Siamo adesso 17 Cooperatori con promessa ma ci

sono già parecchi aspiranti alla promessa .Ora, da noi sta per finire l'inverno e con l'arrivo del-

la primavera potremmo organizzare anche p asseggiate,gite e divertenti giochi all'aperto . Quest'anno l'invernoè stato molto rigido e piovigginoso . Qui, poi, quandopiove certe strade diventano intransitabili, allagate ec'è fango dappertutto . Per fortuna, questi problemisono già quasi finiti.

Vi salutiamo con tantissimo affetto anche da partedei bambini, i giovani e gli adulti del nostro Centro Co-munitario .

Saremo sempre uniti con la preghiera.Maria del Carmen - Maria Concetta

Oliviero - Luis - Olimpia - Rosa - Giuseppe

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STAMPA OGGI: QUALE AIUTO EDUCATIVO?La Congregazione salesiana, per mezzo del Centro Salesiano di pastorale giovanile, offre ai Cooperatori iseguenti strumenti educativi:

NOTE DI PASTORALE GIOVANILE una rivista per animatori ed educatori

NOTE DI PASTORALE GIOVANILE è l'unica rivista italiana totalmente dedicata alla «pastoralegiovanile» : preadolescenti, adolescenti e giovani .

^'IZZ3 O1 PJ ' de tacrinata -ÀTiBfliesgdbmornniìmaii~iiiiòi JVc~I .=

3~t~íi^ ; ;^1î:~ 3(=G,° .,dRr;ri : scuola, parrocchia, oratorio-centro giovanile, gruppi e movimenti, e in dialogo con gli edu-catori (sacerdoti, religiosi/e, laici impegnati), la rivista affronta, con metodo interdisciplinare, leproblematiche emergenti .Nel 1983 «Note di Pastorale Giovanile» dedicherà ogni mese un inserto speciale di 32 pagineper una «scuola di formazione dei giovani animatori» .

Dimensioni Nuove 1982-1983

A parte le tematiche che appaiono normalmente sulla rivista (politica interna ed estera, problemi socia-li, terzo mondo, cultura, ecc .) la nostra attenzione si concentrerà, nel 1982-'83 su questi punti :

1 . Cristo nella vita culturale contemporanea :Cristo nella cultura marxista e nella cultura laica, Cristo nella letteratura contemporanea, nella canzone

d'oggi, nel cinema, nel teatro . . . Un modo più vicino ai giovani di avvicinare la figura diCristo .

2 . Problematiche religiose e morali emergenti :Fede laica e fede religiosa, la religione e i «maestri del sospetto» (Marx, Feuerbach,

Freud, Nietzsche . . .), fede e nuovi orientamenti morali ; i nuovi modelli d'uomo che siprofilano : l'uomo dei bisogni radicali, l'uomo nichilista, l'uomo computerizzato, ecc

3 . Coppie giovanili e famiglie giovani :La coppia amicale, la coabitazione e convivenza fuori matrimonio, il fidanza-

mento, i primi anni di matrimonio . . .

Questi temi verranno affrontati in servizi, interviste, dossier, ecc . tenendo pre-sente soprattutto il livello culturale dei giovani della scuola media superiore .

Mondo Erre 1982-1983

Come sempre, Mondo Erre si articola in alcune grandi sezioni che cercano di «decifrare» e spiegare airagazzi i grandi problemi della vita e del mondo :

1 . Gli inserti : 16 pagine che affrontano con la massima serietà e competenza, con grande attenzionealla semplicità di linguaggio, grossi argomenti che riguardano la vita sociale, religiosa, culturale dei prea-dolescenti . Tratteremo quest'anno il mondo del futuro, l'America Latina, la droga-televisione, la dottrina sociale della Chiesa, il preadolescente spiegato a se stesso, il ce,vello e l'apprendimento, la donna, la pubblicità, un profilo di Papa Giovanni, ecc .

2 . Gli articoli di fondo : sono uno sguardo sui grandi fatti dell'attualità nazionaleed internazionale, pagine di scienza e di tecnica, di ecologia, testimonianze, avventu-re nel meraviglioso regno degli animali . Spesso corredati da interessanti piste di di-scussione .

3 . Incontri con i personaggi : in ogni numero sono presentati profili e intervistecon personaggi, celebri o non, che vivono con intensità il loro compito umano .

4 . Le rubriche : fumetti, sport, musica, filatelia, bricolage, umorismo, giochi,

ABBONAMENTI in Italia 1983 : MONDO ERRE, L . 7.000 - DIMENSIONI NUOVE, L . 9.000NOTE DI PASTORALE GIOVANILE, L . 11 .800

L'importo va versato sul conto corrente postale n . 8128 - Editrice LDC - 10096 LEUMANN (TO)

Attenzione : sulla « causale » del ccp, indicare con chiarezza l'indirizzo completo e il tipo di rivista desiderata .19/87

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Spediz. in abbon . postale - Gruppo 2° (70) - 2a quindicina

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MAURICE LONGETASSETATOD'INFINITO

BOLLETTINO SALESIANOQuindicinale di informazione e di cultura religiosa

L'edizione di metà mese del BS è partico-larmente destinata al Cooperatori SalesianiDirezione e amministrazione : Via della Pi-sana, 1111 - C.P. 9092 - 00100 Roma-Aurelio -Tel. 69 .31 .341Direttore responsabile : GIUSEPPE COSTA

Redattore : Armando Buttarelli - Viale dei Sale-siani, 9 - 00175 Roma - Tel . (06) 74.80 .433Autorizz . del Trib . di Torino n . 403 del 16 febbraio 1949C. C. Postale n . 2-1355 intestato a : Direzione GeneraleOpere Don Bosco . TorinoC .C.P . 462002 Intesi. a Dir . Gen . Opere D . Bosco - RomaPer cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente

ULTIMAMONDO NUOVO

Nuova SeriedelleLetture Cattolichefondata daDon BoscoÈ uscito II n . 50

INVITIAMO ARICONFERMAREper l'anno 1982-1983le RIVENDITE

N° 36 - Rendiamo gràzie al Signore . Egli è buono . Ilsuo amore è per sempre.

N° 34 - Il Signore è la fortezza della mia vita .

N° 33 - Sole e luna benedite il Signore .

N° 35 - lo confido in te, Signore . Nelle tue manimetto la mia vita.

IL SIGNOREÈ LA FORTEZZADELLA MIA VITA.