ROTARY INTERNATIONAL - Rotary Club Altavallesina ... · clubs di Ancona, Ancona Conero, Loreto,...

24
ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2090 www.rotaryaltavallesina-grottefrasassi.org PUBBLICAZIONE RISERVATA AI SOCI DEL ROTARY CLUB B B B o o o l l l l l l e e e t t t t t t i i i n n n o o o d d d e e e l l l C C C l l l u u u b b b N°2 OTTOBRE - GENNAIO Anno rotariano 2008 - 2009

Transcript of ROTARY INTERNATIONAL - Rotary Club Altavallesina ... · clubs di Ancona, Ancona Conero, Loreto,...

ROTARY INTERNATIONAL

DISTRETTO 2090

www.rotaryaltavallesina-grottefrasassi.org

PUBBLICAZIONE RISERVATA AI SOCI DEL ROTARY CLUB

BBBooolllllleeettttttiiinnnooo dddeeelll CCCllluuubbb

N°2

OTTOBRE - GENNAIO

Anno rotariano 2008 - 2009

III NNN QQQ UUU EEE SSS TTT 000

NNN UUU MMM EEE RRR OOO

Lettera del presidente ........................ 1

Visita del Governatore ......................... 2

Interclub ........................................... 6

Il Premio Mannucci a Milano ................. 7

Madame Bovary ................................. 10

Gita a Torino ..................................... 11

Ecoturismo ........................................ 13

Assemblea Annuale ........................... 14

Qua e là ........................................... 16

Festa degli Auguri .............................. 17

Un invito a cena da ............................. 19

La “marchigianità” dei Marchigiani ......... 20

e-mail [email protected]

Responsabile di redazione: Franco Lunardi

Hanno collaborato

Bruno e Lorella Borgani, Maria Antonietta Grasselli, Lisa Mendicini, Maria Antonia Pasca,

Alvaro Piermattei, Stefano Vannini.

QUANDO AVETE DA DIRE AL CLUB QUALCOSA, PRENDETE LA MACCHINA PER SCRIVERE, IL

BOLLETTINO È A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE O QUASI!

UN SALUTO, FRANCO LUNARDI

L E T T E R A D E L P R E S I D E N T E

ALCUNE RIFLESSIONI DEL PRESIDENTE

AL GIRO DI BOA DEL SUO ANNO ROTARIANO

1

Carissimi soci,

Franco Lunardi, in qualità di curatore del bollettino, mi ha sollecitato la stesura di alcune note a commento dei primi sei mesi di mandato, ma ripensandoci, tutto ciò che è stato fatto ora mi sembra superato ed ormai senza l'importanza dell'impegno contingente, mentre i prossimi sei mesi mi si prospettano ancora densi di appuntamenti da affrontare e tutti ancora carichi di incognite e difficoltà.

Ciò che è stato fatto l'abbiamo vissuto insieme ed ognuno di noi avrà valutato in cuor suo quanto è stato realizzato in maniera più o meno positiva, mentre un manto di incertezza avvolge i programmi che sono ancora da organizzare come:

il Forum ad Ancona sul problema dei rifiuti in collaborazione con i clubs di Ancona, Ancona Conero, Loreto, Osimo, Falconara e forse anche Jesi e Fabriano,

il concorso per l'assegnazione di due borse di studio a studenti delle scuole medie inferiori del nostro territorio,

il Premio Mannucci per l'ultimo sabato di maggio,

la partecipazione ad un Matching Grant, di cui Fabriano è il club promotore, insieme ad altri clubs per un intervento nel Benin,

l'organizzazione della festa di carnevale insieme a Fabriano, Jesi, Senigallia e Fano.

A questo punto dell'anno posso comunque testimoniare che la grande apprensione che mi accompagnava nei mesi precedenti l'inizio del mandato è ormai svanita: c'è la consapevolezza che assumere ed interpretare la carica di Presidente del Club è un impegno serio, perché bisogna mantenere la grande considerazione di cui il nostro Club gode a livello distrettuale (che è stata avvalorata dalla presenza di tanti P.D.G., Assistenti e Presidenti di Club alla visita del Governatore Giorgio Splendiani), ma è un impegno che tutti i soci sarebbero in grado di svolgere avendo l'accortezza di non sottovalutarlo, considerandolo come parte integrante del proprio lavoro, e avendo l'umiltà di chiedere l'aiuto ad un Consiglio Direttivo disposto ad impegnarsi nella realizzazione del programma annuale: ogni Consigliere attivo sgrava una parte di impegni dal Presidente e più aiuto si chiede più collaborazione si ottiene, anche da parte di soci che non hanno incarichi dirigenziali.

E' molto importante anche avere la collaborazione del coniuge che, impegnandosi nell'organizzazione e nell'allestimento degli eventi, riesce a coinvolgere altre amiche nel lavoro di supporto, così da creare un clima di compartecipazione alla realizzazione delle manifestazioni in programma.

L'incontro, la conoscenza e la frequentazione con rotariani di altri club è forse uno degli aspetti più piacevoli dell'incarico: si stabiliscono rapporti con persone che altrimenti non si sarebbero mai conosciute, con alcune ti accorgi di avere sensibilità comuni, con altre provi piacere ad incontrarti, convocati dall'assistente Piero Chiorri, magari approfittando dell'occasione per gustare una pizza e bere una birra in compagnia.

Ma la vera soddisfazione è rendersi conto di far parte di un'associazione che realizza attività di servizio in tutto il mondo, dal territorio su cui gravita il club, al villaggio africano in cui un progetto ideato in comune con altri club sta realizzando un ospedale o un pozzo per l'accesso all'acqua.

Credo che per capire a fondo la forza e la bellezza del Rotary è necessario assumere l'incarico della presidenza: ci si rende conto della capacità di incidere sulla realtà in un modo che prima, da soli, non si sarebbe mai ritenuto possibile, e che ora, invece, è solo limitato dalla propria capacità di ideare, progettare, coinvolgere e realizzare.

Rendetevi disponibili per assumere la carica di presidente del club e non ve ne pentirete: chiedete a tutti coloro che mi hanno preceduto e ne avrete la conferma.

Un abbraccio, Ugo.

nel mese di ottobre

V I S I T A D E L P R O F . G I O R G I O S P L E N D I A N I G O V E R N A T O R E D E L D I S T R E T T O 2 0 9 0

7 o t t o b r e 2 0 0 8

2

RICEVIAMO DAL NOSTRO PRESIDENTE E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

La giornata inizia alle ore 9.45, quando fuori dal-l'Hotel “Le Grotte”, ci incontriamo Giorgio, l'assisten-te Piero Chiorri ed io per avviarci a Sassoferrato dove abbiamo appuntamento con il Sindaco Rinaldi.

Maria Sofia, moglie di Giorgio, da me scherzosamen-te chiamata “La Zarina”, e Lorella gironzoleranno piacevolmente per i dintorni di Genga.

Noi, a Sassoferrato, siamo accolti da metà del-l'Amministrazione: subito al bar accanto al portone del Comune, Franco Lunardi ci offre un buon caffé, poi ai piani superiori il Direttore Franco Berionni e l'Assessore Ugo Pesciarelli ci ricevono e ci presentano gli altri membri della giunta comunale, quindi ci in-troducono dal Sindaco.

L'On Luigi Rinaldi ci illustra i tempi particolarmen-te difficili della congiuntura economica e le sue pre-occupazioni per il futuro delle aziende del compren-sorio, manifesta apprezzamento per il lavoro che il Rotary sta svolgendo con il progetto del Distretto Tu-ristico Integrato Umbro Marchigiano; racconta i suoi trascorsi rotariani all'interno del nostro club e ventila l'ipotesi, una volta abbandonati gli impegni politici, di una nuova disponibilità verso l'appartenenza al Club.

Il Governatore illustra i suoi programmi dell'anno, soffermandosi particolarmente sull'intenzione di atti-vare, attraverso convenzioni con Enti ed Istituzioni, una centrale di controllo e di ascolto, attiva 24 ore su 24, per venire incontro alle necessità ed esigenze della popolazione anziana ed in particolare di coloro che vivono in condizioni di isolamento e di maggiori difficoltà sociali ed economiche. Dopo uno scambio serrato di opinioni sulle varie questioni che sono sca-turite dal colloquio e l'impegno a mantenere vivo il contatto tra Amministrazione comunale e Club Ro-tary, il sindaco ci invita a visitare il museo civico con la sua sezione archeologica, in cui Giorgio rimane particolarmente affascinato dai mosaici e dalla rico-struzione plastica della Battaglia delle Nazioni, e la sezione tradizionale, in cui spicca l'icona di San De-metrio restaurata dal nostro Club.

Con un caloroso saluto ci congediamo dal Sindaco Rinaldi, da Franco Berionni e Ugo Pesciarelli, dirigen-doci alla volta di Arcevia.

Qui ci attende Gilberto Polverari che subito ci in-

troduce dal Sindaco Silvio Purgatori. Dopo aver commentato positivamente i rapporti

particolarmente collaborativi tra Amministrazione co-munale e Club, soprattutto grazie alla organizzazione del Premio di scultura Edgardo Mannucci, Purgatori ci anticipa la prossima fine della sua gestione ammini-strativa che ormai non è più possibile rinnovare per i limiti che la legge pone alla rielezione dei sindaci.

Comunque viene data per certa, in considerazione del buon lavoro sin qui svolto, la prosecuzione della collaborazione tra Comune e Rotary, anche per i

prossimi impegni derivanti dall'adesione dell'ammini-strazione al progetto del Circuito Turistico Integrato.

Purgatori molto amabilmente ci accompagna alla chiesa di San Medardo, e lungo il cammino Giorgio ha la sorpresa di incontrare Ennio D'Incecco, antico amico sin dai tempi dello scoutismo. Alla Collegiata il Governatore rimane estasiato nell'ammirare la pala di Luca Signorelli - in questo periodo in mostra pub-blica - il polittico di San Medardo, e le vetrate che sono state donate alla chiesa dal nostro Club in occa-sione della ricorrenza del ventennale della costituzio-ne. Dopo aver visitato la pinacoteca della Collegiata con le splendide opere di Ercole Ramazzani, tutto il gruppo si reca sulla Torre da dove il Sindaco ci mo-stra lo splendido panorama.

nel mese di ottobre

A N C O R A S U L L A V I S I T A D E L G O V E R N A T O R E

7 o t t o b r e 2 0 0 8

3

Oramai si sono già fatte le 13.30, ci congediamo dagli amici arceviesi e da Piero Chiorri, e ci riuniamo con le mogli a pranzo all'Hotel “Le Grotte” dove Maria Sofia ci esprime la sua meraviglia per l'esperienza vissuta con Lorella all'interno delle Grotte di Frasas-si.

Dopo l'amabile conversazione durante il breve de-

sinare, gli ospiti manifestano il desiderio di riposarsi un po' dalle fatiche dei giorni precedenti e della mat-tinata.

L'appuntamento è per il pomeriggio alle 17.30 per la riunione con l'intero Consiglio Direttivo.

Dopo una mia breve introduzione e l'indicazione

delle linee guida su cui si baserà l'azione del Club nell'anno, ciascun presidente di commissione illustra il programma del proprio gruppo di lavoro: il Gover-natore apprezza e ci invita ad essere concreti, a por-ci degli obbiettivi raggiungibili ed a far di tutto per centrarli. Tutti i consiglieri mi hanno poi manifestato la loro sensazione che Giorgio sia una persona diret-ta, attenta alle diverse realtà dei club, perseverante nel proporre comunque un percorso comune a tutto il Distretto: infatti ha molto apprezzato la nostra parte-cipazione al lavoro fatto con altri club per il Campus Disabili ed il Distretto Turistico Integrato. Dopo un paio d'ore trascorse a scambiarci informazioni, pareri, interpretazioni e punti di vista, il Consiglio si scioglie e ci prepariamo per la festa della conviviale.

Alla riunione conviviale, tenutasi all'Hotel “Le Grotte” ci ritroviamo in tanti.

Lo stesso Governatore mi dice:

“Tu e i tuoi soci dovete essere orgogliosi, non è af-fatto frequente vedere tutti insieme, in occasione della conviviale per la mia visita istituzionale ad un club, cinque Past Governor, sei assistenti, dodici presidenti. Significa che il vostro club è benvoluto e rispettato, che fin qui avete ben operato ed avete guadagnato la simpatia e la considerazione del mon-do rotariano.”

Grazie Giorgio, a nome mio, dei miei predecessori e di tutti i soci che anche questa sera hanno risposto numerosi.

Nel suo discorso loda il rapporto tra il Club e le amministrazioni comunali del suo territorio, anche questa sera testimoniato dalla presenza di Raniero Nepi, sindaco di Genga, invita ciascun socio a dare il

suo contributo per lasciare un mondo migliore di co-me l'ha trovato citando la storiella della nipotina e del nonno che passeggiano sulla riva del mare e si im-battono in migliaia di stelle marine trasportate dalle onde sulla sabbia: Nonno, che cosa accadrà a tutte queste stelle quando il sole

sarà alto nel cielo? Moriranno seccandosi sulla sabbia, nessuno potrà mai salvar-

le tutte!

Allora la bambina ne raccoglie una e la ributta nel mare:

Ecco, almeno una io l'ho salvata.

Questo per dire che con il nostro singolo impegno

possiamo aiutare qualche persona in difficoltà, e con l'aiuto di altri club potremmo partecipare ad iniziative di più ampio respiro fino ad arrivare, a livello mon-diale, alla lotta per l'eradicazione della polio: e' que-sto il significato di essere rotariani.

Dopo il simbolico scambio dei doni, la consegna

del contributo per il micro-credito e l'animato saluto del Governatore ai soci Mario Toni, Ennio D'Incecco e Franco Berionni, che nell'occasione hanno guada-

gnato il distintivo del Distretto del presente anno, la serata si conclude con il ringraziare tutti per la parte-cipazione e per la consapevolezza che l'amicizia fina-lizzata allo spirito di servizio su cui è fondato il Ro-tary è il sentimento che fa migliore il mondo.

Ugo Borgani

nel mese di ottobre

A N C O R A S U L L A V I S I T A D E L G O V E R N A T O R E

4

ERANO PRESENTI I P.D.G

Barbieri Roberto (1987-1988) Rossi Giorgio (1993-1994) Giannola Mario (1997-1998) Lenzi Umberto (2002-2003) Pierini Luciano (2006-2007)

Gli Assistenti del Governatore Chiorri Piero e sig.ra Anna Maria Lautizzi Sandro e sig.ra Pina Marconi Guglielmo e sig.ra Elide Poggioli Guglielmo Rossi Paolo Il Web Master Distrettuale Bignami Mauro e sig.ra Isabella.

I Presidenti dei Rotary Club Alto Fermano – Sibillini Alessandrini Claudio e sig.ra Rossella Cagli Terra Catria e Nerone Ceccarelli Roberto Fabriano Tordi Siro e sig.ra Laila Fano Lombardini Stefano Fermo Tosco Eugenio e sig.ra Cristina Gualdo Tadino Guerra Gianluigi Gubbio Mencarelli Rodolfo e sig.ra Lisetta Jesi Ricci Maurizio e sig.ra Elisiana Macerata Cialdella Michele e sig.ra Franca Montegranaro Greci Dalmazio e sig.ra Laura Osimo Tiriduzzi Mauro e sig.ra Maria Grazia Senigallia Carfì Vito Maria

Inoltre ancora graditi ospiti Il Sindaco del Comune di Genga, Nepi Raniero, Gilardi Domenico (Consigliere della Fondazione Carifac), Marchegiani Maurizio (Funzionario della Banca Marche) e sig.ra Luciana.

E i soci Alfredo e Edda Adorisio, Piero e Anna Agostini, David Alessandroni, Gesualdo Azzarello, Antonio e Vanda Bellucci, Franco Berionni, Ugo e Lorella Borgani, Maria Luisa Borgia e Massimo Di Nunzio, Bruno e Gisella Borioni, Simonetta Burattini, Paolo e Concetta Carullo, Enio D’Incecco e Carmelina Marcantonio, Roberta Evangelisti, Pier Teodorico e Annalisa Fattori, Olivio Galeazzi, Giovanni e Oretta Gara, Paolo Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli, Franco Gregorio, Giovanni e Cleofe Latella, Vittorio Emanuele ed Enrica Longo, Franco e Teresa Lunardi, Lea Luzi, Giovanni Martines, Luigi e Lisa Mendicini, Piero e Gisella Novelli, Fernanda Antonia Pasca, Ugo Pesciarelli, Gelsomino e Graziella Perini, Alvaro Piermattei, Gilberto e Sandra Polverari, Nazareno e Pia Maria Santoni, Francesco Saverio e Luciana Schiavoni, Giorgio e Franca Sparvoli, Claudio e Sabrina Spinelli, Mario Toni, Stefano e Marilena Vannini, Adriana Verdini, Aroldo Vincenti.

Ospiti dei soci:

di Galeazzi, Profili e Vitali di Mario Toni, la figlia Isabella.

nel mese di ottobre

A N C O R A S U L L A V I S I T A D E L G O V E R N A T O R E

7 o t t o b r e 2 0 0 8

5

nel mese di ottobre

p ippo f r anco e f ede r i co I I

INTERCLUB JESI – ALTAVALLESINAGROTTEFRASASSI

14 OTTOBRE 2008

Secondo incontro del nostro Club con Pippo Franco. Il primo avvenne a Roma in Via Due Macelli al Salone Margherita: correva l’anno 2003 sotto la presidenza di Francesco Saverio Schiavoni. Lo incontrammo - per l’appunto - al “Bagaglino”, tra soubrette di turno e ballerine, tra satira politica e penne all’arrabbiata (nell’intervallo ai presenti viene offerto un primo piatto tipico romano).

Il secondo incontro è a Jesi all'Hotel Federico II, in una riunione conviviale organizzata dal Club di Jesi sul tema:

Federico II, i simboli di una esistenza

Ospite relatore è Pippo Franco (all'anagrafe Franco Pippo, per chi non lo sapesse!). Se la presenza del celebre comico in una serata del genere poteva far pensare ad una serata frivola, è bene che questo qualcuno riconsideri il suo giudizio. Quello che molti non sanno, infatti, è che l'attore romano è un profondo estimatore e studioso proprio di Federico II. Pippo Franco da anni studia il grande imperatore Svevo, nato a

Jesi,

Lo sdell'sua un Faccooniri Comsi st Mencultuil MetrattSi dtrad Del AlfreCarlGiseNaza Ospi

L’ospite d’onore tra i presidenti dei due Club, Maurizio Ricci e Ugo Borgani.

6

alla cui figura ha dedicato (ne è il regista) anche uno spettacolo teatrale: Le spose di Federico. pettacolo - ispirato all'omonimo libro di Maria Giuseppina Pagnotta - fa emergere un interessante ritratto imperatore, attraverso le donne che lo amarono e che Federico Ruggero di Hohenstaufen sposò nel corso della esistenza. Si apre con un Conte ed un Vescovo che discutono sull’opportunità o meno di legare in matrimonio ederico appena quindicenne con Costanza D’Aragona, che sposerà infine Federico per procura. Una sorte che muna tutte le sue mogli, portatrici del pesante fardello dell’essere sue spose: lo spettacolo, in un avviluppo co, narra i sogni, le aspirazioni, le attese, le gioie ed i dolori delle spose di Federico II.

e Pippo Franco anche l’imprenditore jesino Gennaro Pieralisi - un noto appassionato della storia di Federico II - a attivando per la realizzazione di un grande progetto multimediale sulla figura dello "Stupor Mundi".

tre la città di Jesi relega alla memoria dell’imperatore una statua in un angolo fuori le mura, il mondo della ra, dell'imprenditoria e dello spettacolo continua ad interessarsi a questa grandissima figura che ha illuminato dioevo e che è oggi ancora fonte per molti versi di mistero, circondata com'è da quell'aura di leggenda e a i di essoterismo che la rende ancora più affascinante. ice addirittura, ma questo è solamente “leggenda metropolitana”, che Pippo Franco rifiuti le cure mediche izionali per affidarsi ai medicamenti utilizzati dall'imperatore Svevo!

nostro club erano presenti

do e Edda Adorisio, Franco Berionni, Ugo e Lorella Borgani, Maria Luisa Borgia, Bruno e Gisella Borioni, Flavia e, Rinaldo Cataluffi, Olivio Galeazzi, Giovanni Gara, Paolo e Giovanna Giuseppetti, Giovanni Martines, Piero e lla Novelli, Fernanda Antonia Pasca, Gelsomino e Graziella Perini, Ugo Pesciarelli, Gilberto e Sandra Polverari, reno e Pia Maria Santoni, Francesco Saverio e Luciana Schiavoni, Stefano e Marilena Vannini.

te di Ugo Pesciarelli, Carlo Garofoli

nel mese di ottobre

I L P R E M I O M A N N U C C I A M I L A N O “ c a s a d e l p a n e ” – 9 o t t o b r e 2 0 0 8

7

Siamo a Milano, il nostro club si è spostato per l'inaugurazione della mostra delle opere della 15^ edizione del Premio Mannucci che si è tenuta nei locali della Casa del Pane giovedì 9 ottobre alle ore 18.00. Un pullman, partito da Jesi, dal piazzale antistante l'autosalone di Mino Perini, alle ore 10.00, ha trasportato i soci, dopo aver parcheggiato le loro autovetture entro i cancelli dell'autosalone, direttamente dinanzi agli ex Caselli Daziari di Porta Venezia (1827-28), ora Casa del pane.

Qui a seguire riportiamo alcuni momenti dell’inaugurazione catturati dall’obiettivo del nostro socio Piero Agostini e nelle pagine seguenti quanto pubblicato sull’argomento nella rivista “Mondo lavoro” sempre a cura del nostro amico Piero.

Erano presenti:

Piero Agostini, Franco Berionni, Ugo Borgani, Bruno Borioni, Olivio Galeazzi, Piero e Gisella Novelli, Fernanda Antonia Pasca, Gelsomino e Graziella Perini, Alvaro Piermattei, Gilberto e Sandra Polverari, Marilena Vannini e in rappresentanza del Distretto 2090, il Past Governor Umberto Lenzi.

Alle ore 23.00 circa siamo riparti alla volta di Jesi.

Riceviamo da Piero Agostini e volentieri pubblichiamo

I L P R E M I O M A N N U C C I A M I L A N O

“ c a s a d e l p a n e ” – 9 o t t o b r e 2 0 0 8

8

nel mese di ottobre

I L P R E M I O M A N N U C C I A M I L A N O

“ c a s a d e l p a n e ” – 9 o t t o b r e 2 0 0 8

9

nel mese di ottobre

MADAME BOVARY C'EST MOI!

21 ottobre 2008

10

Un caminetto di gran pregio chiude il mese di ottobre, invero assai nutrito di eventi. Il prof. Urbano Urbi-nati accompagnato dalla sua gentile Marta ci ha coinvolti in una splendida lezione, ed è dir poco, sullo scrivere e come scrivere. Lo “stile” per l’appunto.

Ho chiesto collaborazione ed è venuta! Così mi scrive Lorella sulla serata.

“L'idea di una relazione su Madame Bovary nasce quasi per caso durante una conviviale del-l'anno scorso in cui Marta ed Urbano erano ospiti del nostro club. Si chiacchierava piacevolmente del più e del meno, passando con naturalezza da un argomen-to ad un altro, fino a quando, rievocando gli studi universitari, emerse con la medesima natu-ralezza, ma con molto più entusiasmo, la figura dell'eroina di Flaubert, dall'esistenza travaglia-

ta e dall'animo sempre proteso verso l'ignoto. Da quel momento la conversazione proseguì per tutta la cena su “ Emma” e sul suo grande autore. Senza nemmeno sperare di ottenere una risposta positiva, prendo coraggio e chiedo ad Urbano: “Perché non ci fai una relazione su Madame Bovary?”. Urbano dapprima sembra dubbioso perché teme che l'argomento possa an-noiare, soprattutto i signori soci, ma poi, con l'accattivante sorriso che sempre l'accompagna, cede ed accoglie la richiesta. EVVIVA!

Il relatore cattura da subito l'attenzione dei numerosi soci presenti che, attenti e silenziosi ascoltano la brillante dissertazione; iniziando da alcuni cenni sulla narrativa francese dell'ottocento, arriva alla bibliografia di Flaubert, per passare subito alla trama del romanzo: una storia semplice, quasi stereotipata. Emma Rouault, una bella ed inquieta ragazza di campagna, sposa un modesto e tranquillo medico Charles Bovary. Fin dalle prime battute il lettore avverte la totale incompatibilità dei due personaggi, intimamente e profondamente diversi. Emma ama il lusso, la romanticheria, è perennemente insoddisfatta. Charles, noiso e maldestro, ama profondamente la moglie e la vita che conduce. Niente e nessuno riuscirà a salva-re la donna, che alla fine sceglie di troncare inesorabilmente la sua vita, ingoiando l'arsenico. A rendere l'opera “vera arte” è, al di là della trama, lo stile.

Flaubert era un perfezionista della scrittura, sempre alla ricerca de le mot juste (la parola giusta), consapevole della difficoltà che la parola scritta riesca a rappresentare le esperienze di vita: “...e il linguaggio umano è simile ad un tamburo rotto su cui battiamo melodie per farci ballare gli orsi, mentre ciò che desideriamo è fare musica che commuova le stelle”. Così scriveva Flaubert ad un amico. Non è facile scrivere, aggiunge Urbano: “provate a mettervi davanti ad un foglio bianco, è difficile scrivere, scrivere con stile. Ci vorrebbe più stile e non solo nella scrittura, anche nel Rotary. Concedetevi il lusso di leggere una pagina letteraria, dedicatevi alla lettura.” Come dargli torto! Grazie Urbano. Erano presenti: Gesualdo e Carla Azzarello, Franco Berionni, Ugo e Lorella Borgani, Bruno Bo-rioni, Simonetta Burattini, Flavia Carle, Maura Cataluffi, Pier Teodorico e An-nalisa Fattori, Paolo e Giovanna Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli, Giovanni e Cleofe Latella, Vittorio Emanuele ed Enrica Longo, Fran-co e Teresa Lunardi, Giovanni Martines, Luigi e Lisa Mendicini, Piero e Gisella Novelli, Gelsomino e Graziella Perini, Ugo Pesciarelli, Alvaro Piermattei, Gil-berto Polverari, Nazareno Santoni, Giorgio Sparvoli, Claudio Spinelli, Mario Toni, Marilena Vannini, Adriana Verdini e Sirio Conigli.

Ospiti dei soci:

di Borioni, avv. Cercaci di Burattini, la figlia Cecilia di Martines, la sig.ra Maria Pia Fratini.

nel mese di novembre

G I T A A T O R I N O d i U g o B o r g a n i

11

31 ottobre ore 8.30 (minuto più minuto meno): siamo tutti in pullman diretti alla volta della capitale sabauda.

Dopo il saluto del Presidente e lo scambio di chiacchiere c'è già chi pensa a deliziare lo stomaco con gli ormai immancabili manicaretti che tradizionalmente accompagnano ogni nostra gita.

- Non ci facciamo mancare nulla, dai

dolci al salato e dalla coca cola al caffé bollente –

La qualità ottima e la quantità industriale del “buffet” hanno ridotto nei tempi e nell'entità la pausa pranzo, a tutto vantaggio della tabella di marcia. Arriviamo a Torino nel primo pomeriggio, ma, giunti davanti al nostro albergo, lo storico “Turin-Palace Hotel”, notiamo non senza stupore, che l'insegna è cambiata ora si chiama “Eden Hotel”.

Davanti all'ingresso c'è una gran folla, giornalisti

e fotografi tutti abbigliati alla maniera degli anni '50. Fortunatamente una delle nostre guide torinesi, la signora Federica, ci raggiunge subito e ci spiega che siamo nel bel mezzo delle riprese di una fiction televisiva dedicata ad Enrico Mattei. Scarichiamo i bagagli e ci mescoliamo con disinvoltura agli operatori, cameraman, attori, i più intraprendenti tra noi non esitano a chiedere autografi o a farsi fotografare con i protagonisti: Vittoria Belvedere, Massimo Ghini, Franco Castellano.

Poi, siccome il pomeriggio è libero, ognuno si organizza come vuole: chi non soffre di vertigini ammira il panorama della città salendo con l'ascensore panoramico, posto all'interno della Mole Antonelliana, sino ad 85 metri di quota! Altri n’approfittano per visitare il Museo del cinema, o il Duomo, o mostre varie, altri semplicemente per passeggiare o far visita ad amici torinesi e c'è anche chi non resiste al richiamo dello shopping nelle

eleganti boutique.

La sera poi, nel salone delle feste dell'hotel, c’incontriamo con il presidente ed il vice del Rotary Club di Cirié Valli di Lanzo per gustare insieme alcune specialità torinesi e per lo scambio di doni

simbolici e dei gagliardetti. Il mattino seguente ci vede tutti puntuali alla volta della famosa Reggia di Venaria, assistiti da due ottime guide e soprattutto dal bel tempo. Il complesso imponente ci meraviglia, ci affascina e, più prosaicamente, ci mette appetito. Breve lunch dunque all'adiacente “Cascina di Corte” e poi di nuovo in marcia all'interno dei giardini di Venaria che, recentemente ristrutturati, si pongono, in particolar modo con le moderne opere dell'artista Penone, in netto contrasto con la struttura barocca del complesso.

E siccome siamo giovani ed instancabili rotariani, ci concediamo, a seguire, un’interessante visita nel centralissimo Palazzo Reale.

Breve e fugace “passaggio” in hotel e poi via verso le colline torinesi per gustare di nuovo un menu piemontese presso il delizioso “Ristorante con calma” dove, incuranti degli “effetti collaterali”, assaggiamo anche la “bagna cauda”!

Il rientro in albergo è poi commentato dalla guida Federica che ci mostra la “Torino bey night”.

Ultimo giorno della breve vacanza: lasciamo il “Turin” fieri di sapere che i nostri nomi saranno iscritti, accanto a quelli di ministri, politici, artisti che sono stati, come noi, ospiti dell'hotel (il re di Svezia Carlo Gustavo, I Rolling Stones, Madonna, Sting per ricordare i più famosi). Raggiungiamo di buon passo lo storico Palazzo dell'Accademia delle Scienze per immergerci nell'affascinante atmosfera creata dalle antichità del Museo Egizio.

nel mese di novembre

G I T A A T O R I N O REPORTAGE FOTOGRAFICO – FERNANDA PASCA E ALVARO PIERMATTEI

L'ultima tappa culturale è dedicata alla visita di Palazzo Madama che, eretto dai romani come porta cittadina, deve il suo nome attuale grazie alle importanti ristrutturazioni ed abbellimenti voluti a partire dal 1637 da due “Madame reali”. Dopo aver riempito l'animo con arazzi, statue e ambienti sontuosi, scendiamo lesti la scala “delle forbici” (geniale realizzazione architettonica di Filippo Juvarra) per riempire lo stomaco con le specialità proposte dallo storico “Caffé Platti”.

Nonostante il buffet sia ricco ed abbondante c'è anche chi non sa resiste alla tentazione dell'ipercalorico “bicerin”, specialità torinese a base di caffé, panna e cioccolato.

Nel primo pomeriggio lasciamo la sontuosa ed elegante città per far rientro a casa, felici di esserci arricchiti di nuove conoscenze, ma soprattutto di aver rafforzato lo spirito d’aggregazione e d’amicizia rotariana.

Hanno partecipato alla gita

Franco Berionni, Ugo e Lorella Borgani, Bruno e Gisella Borioni, Simonetta Burattini e Ignazio Giacalone, Flavia Carle, Enio D’Incecco e Carmelina Marcantonio, Giancarlo e Roberta Evangelisti, Pier Teodorico e Annalisa Fattori, Olivio Galeazzi, Paolo e Giovanna Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli, Giuseppe e Maura Majolatesi, Luigi e Lisa Mendicini, Piero e Gisella Novelli, Fernanda Antonia Pasca e Remo Ferretti, Alvaro e Sandra Piermattei, Luciana e Federica Schiavoni, Giorgio e Franca Sparvoli.

E ancora

Borgani Stefania, Borioni Benedetta, Fattori Carlo e Daniela, Principe Corrado e Paola nonché i giovani:

Alessandro Borgani e sua cugina Giulia, Maria Carla Giuseppetti e Alessandro Ferretti.

Un grazie ad Alvaro per la sua documentazione fotografica.

12

nel mese di novembre

E C O T U R I S M O

l’Hotel “Le Grotte” - Genga 18 – 11 - 2008

P R O F . A N D R E A F A N T I N I

13

Nella riunione conviviale del mese di novembre si è affrontato un argomento interessante e molto attuale se lo rapportiamo ai problemi legati alla “globalizzazione”: non c’è luogo della terra, ormai, che non può essere rag-giunto da chicchessia e pertanto essere visto, anche, come “business”.

Il Professor Andrea Fantini della Facoltà d’Agraria dell'Università degli Studi di Teramo ci ha, su questa riflessione, coinvolto puntualizzando la nostra attenzione sul tema: Turismo nei parchi naturali: mezzo di progresso economico nel rispetto del-

l'ambiente nei paesi in via di sviluppo. L’ospite relatore ha affrontato il tema partendo da esperienze professionali in Brasile. ”Esiste un'alternativa percorribile – così in sintesi il relatore si domanda - all'industrializzazione tradi-zionale del turismo per condurre fuori dalla soglia di povertà i paesi meno evoluti, meno sviluppati e quindi ancora incontaminati nei loro beni natura-

li?”. La risposta è sì; si può fare, ma a certe condizioni. Si riporta, in una necessaria sinte-si, quanto compiutamente il relatore ci ha esposto nel suo intervento in merito alla do-manda. Questo tipo di turismo comunemente è definito dagli operatori del settore “ecocompatibi-le”, ma più brutalmente e significativamente sarebbe bene definirlo “turismo non violen-to”, non violento verso il bene che si offre e che si vuole far godere.

La difesa del patrimonio ambientale e la valorizzazione del territorio si trovano spesso dinanzi alla difficoltà di co-niugare questi reciproci obiettivi. Per superare queste difficoltà bisogna che tutti quanti comprendano che la reddi-tività di un territorio a vocazione turistica è subordinata, in una prospettiva di lungo periodo, alla compatibilità eco-logica, sociale e culturale del territorio stesso. Un ruolo fondamentale nella sostenibilità di un territorio deve essere svolto, però, oltre che dalle istituzioni di governo locale e dagli operatori turistici anche dai fruitori del bene offerto. Se la qualità dell’offerta ricettiva diventa determinante sia in termini d’accoglienza turistica che di sostenibilità del territorio (in un frustolo di terra quanti fruitori del bene possiamo accogliere?), è altrettanto vero che il turista con le sue “esigenze”, le sue “abitudini” e i suoi “vizzi” ovvero con la propria “cultura” diviene il fattore contaminante principale a tal punto che la comunità indigena, la sua cultura e il suo territorio ne vengono a soffrire sino a rende-

re non più turisticamente valido l’ambiente pro-posto come bene da far godere.

Possiamo chiudere queste riflessioni così: Turi-smo si, ma che tuteli l'ambiente e l'autenticità delle culture locali nel rispetto della capacità di carico della destinazione ospitante. Erano presenti: Alfredo e Edda Adorisio, Piero Agosti-ni, David Alessandroni, Antonio Bellucci, Franco Be-rionni, Ugo e Lorella Borgani, Bruno e Gisella Borioni, Maria Luisa Borgia e Massimo Di Nunzio, Simonetta Burattini, Flavia Carle, Paolo e Concetta Carullo, Pier Teodorico e Annalisa Fattori, Olivio Galeazzi, Paolo Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli,

Franco Gregorio, Giovanni e Cleofe Latella, Franco e Teresa Lunardi, Giovanni Martines, Luigi e Lisa Mendicini, Fernanda Antonia Pasca, Gelsomino e Graziella Perini, Alvaro Piermattei, Gilberto e Sandra Polverari, Nazareno e Pia Maria Santoni, Giorgio e Franca Sparvoli, Claudio Spinelli, Stefano e Marilena Vannini, Adriana Verdini e Sirio Conigli, Aroldo e Maria Teresa Vincenti. Ospiti:

del Club, il prof. Andrea Fantini e sig.ra Ennia, di Borioni, il dott. Augusto Bordoni e sig.ra Serenella, di Carle, l’avv. Laura Olivieri, di Martines, gli avvocati Maria Pia Fratini e Rosella Pepa.

nel mese di dicembre

ASSEMBLEA DEL 02-12-2008

l’Hotel “Le Grotte” - Genga

V E R B A L E – G L I E L E T T I

Constatata la presenza del numero le-gale dei soci, il Presidente Ugo Borgani alle ore 21.30 apre l’ Assemblea con il seguente ordine del giorno: 1) Rendiconto Economico dell’anno 2007-2008 ed andamento economico finanziario dell’anno corrente. Il presidente elogia l’operato di Gilberto Polverari, tesoriere del passato anno rotariano e passa la parola a Buno Bo-rioni che illustra a grandi linee l’andamento economico attuale che ri-sulta in linea con il budget che il Club si era prefissato. 2) Gemellaggio con il Rotary Club Milano Porta Venezia Il presidente propone il gemellaggio con il suddetto Club per gli ottimi rapporti di amici-zia e collaborazione intercorsi in varie iniziative, non ultima la Mostra delle opere del Premio Mannucci che si è tenuta a Milano. Tale gemellaggio non comporta oneri economici al nostro Club (come richiesto dal teso-riere) se non un obbligo morale di eventuali visite reciproche e progetti comuni. Galeazzi caldeggia il gemellaggio ricordando i profondi legami storici che legano le Mar-che in generale a Milano. Polverari chiede inoltre di rinverdire i precedenti gemellaggi, con Lod in Israele e soprat-tutto con Alghero (Distretto 2080). La proposta viene quindi votata ed approvata con 25 voti a favore ed un astenuto (Lu-nardi). 3) Elezione del Presidente per l’anno 2010-2011 e del Consiglio Direttivo per l’anno 2009-2010 Prima di procedere alla elezione del Presidente e del Consiglio Direttivo per l’anno 2009-2010, si vota per decidere il numero di preferenze (4 o 6) da dare per il rinnovo dei Consiglieri che da quest’anno saranno in numero di sei. L’assemblea si è espressa con 15 voti a

favore per le quattro preferenze.

In alto l’assemblea dei soci al lavoro Qui a fianco si “confabula” prima del voto!

Sono presenti i soci

Agostini Piero

Berionni Franco

Borgani Ugo

Borioni Bruno

Burattini Simonetta

Carle Flavia

Carullo Paolo

Evangelisti Giancarlo

Fattori Piero

Galeazzi Olivio

Gara Giovanni

Giuseppetti Paolo

Longo Vittorio

Lunardi Franco

Martines Giovanni

Mendicini Luigi

Novelli Piero

Pasca Fernanda

Pesciarelli Ugo

Piermattei Alvaro

Polverari Gilberto

Sparvoli Giorgio

Spinelli Claudio

Vannini Stefano

Verdini Adriana

Vincenti Aroldo

14

nel mese di dicembre

ASSEMBLEA DEL 02-12-2008

l’Hotel “Le Grotte” - Genga

V E R B A L E – G L I E L E T T I

15

Il Segretario comunica il nome dei soci che hanno dato la propria disponibilità ad una eventuale elezione e dopo aver nominato come scrutatori Borioni Bruno e Polverari Gilberto si procede alle elezioni che hanno dato il se-guente esito: Presidente per l’anno 2010-2011: Pasca (voti 19) - Carullo (voti 4) - Carle (voti 1) - Majolatesi (voti 1) Vice Presidente: Carullo (voti 20) - Pasca (voti 4) Segretario: Burattini (voti 23) - Giuseppetti (voti 1) - Mendicini (voti 1) Prefetto: Giuseppetti (voti 24) - Piermattei (voti 1) Tesoriere: Piermattei (voti 24) - Burattini (voti 1) Consiglieri:

Gara (voti 19) - Evangelisti (voti 16) - Perini (voti 15) Berionni (voti 13) - Pesciarelli (voti 10) - Martines (voti 9)

Sparvoli (voti 7) - Novelli (voti 2) - Longo (voti 1) Spinelli (voti 1) - Vannini (voti 1) - Verdini (voti 1). Schede annullate: 1 Al termine della consultazione elettorale le schede vengono di-strutte e si festeggiano gli eletti per il prossimo anno rotariano.

QUI A FIANCO, L’ASSEMBLEA BRINDA AI NUOVI DIRIGENTI

RIPRESI, NELLA FOTO RICORDO SOTTOSTANTE, INTORNO ALLA “PRESIDENTESSA” FLAVIA CARLE.

Non avendo altro da trattare alle ore 23.30 il Presidente chiude l’Assemblea. Approvato e Firmato Il Presidente, Ugo Borgani Il Segretario, Stefano Vannini Castelferretti, 03-12-2008

AI NUOVI DIRIGENTI UN AUGURIO DI BUON LAVORO DA TUTTO IL CLUB!

qua e là tra di noi

r icord i fotograf ic i

16

F E S T A D E G L I A U G U R I

H O T E L “ L E G R O T T E ” – P O N T E B O V E S E C C O D I G E N G A 2 0 D I C E M B R E 2 0 0 8

17

Tradizionale incontro di fine anno, il club si ritrova unito e festeggia il Santo Natale in allegria ed amicizia tra figli, nipoti ed amici. La vivacità dei piccoli ospiti e l’attesa del Babbo Natale e dei suoi doni rendono la serata allegra e piena di futuro.

Futuro che appare, almeno nell’immediato, non proprio luminoso e sereno, come emerge anche nel saluto d’apertura del convivio da parte di Ugo Borgani che a seguire si riporta. Inizio con il solito “Carissimi soci”, che è l’incipit di ogni lettera mensile, e, per l’occasione, aggiungo gentili consorti e graditi ospiti,

auguri di Buon Natale a tutti. In questo periodo di generale difficoltà, l’augurio di vivere in pace e serenità i prossimi giorni, credo sia più dovuto e sentito del solito perché più urgenti e pressanti sono le preoccupazioni che ci pesano nell’animo. Ma i periodi di crisi ricorrono frequentemente nella vita, quelli economici addirittura ciclicamente, pertanto bisogna affrontarli con spirito coraggioso e battagliero, facendo forza sui pilastri che costituiscono i punti di forza della nostra società: la famiglia, il lavoro, lo stato, la fede, l’amicizia, l’associazione di servizio alla quale apparteniamo.

Forse il vero problema attuale è l’affievolirsi della forza di queste istituzioni che dunque, proprio perché meno salde, non restituiscono, in questo momento di necessità, la forza di sostegno che sollecitiamo. Credo dunque che l’impegno vero e discriminante di ognuno di noi debba essere quello di impegnarsi maggiormente sul lavoro per rafforzare la fonte di reddito della propria famiglia e più in generale di tutta la società, di curare particolarmente i rapporti familiari, per garantire ai nostri cari un punto di riferimento affettivo concreto e solido, di comportarsi con serietà ed onestà nei rapporti con gli altri senza ricorrere a prevaricazioni e sotterfugi per rafforzare la coesione sociale e di professare la propria fede religiosa senza falsità risalendo ai principi originari di amore verso Dio e verso il prossimo.

Nel Rotary, quest’impegno, deve essere rivolto ad aumentare le nostre iniziative individuali per moltiplicarne la capacità di incidere nelle aree e nei progetti in cui il nostro sodalizio s’impegna e a rafforzare lo spirito di coesione con i propri amici perché la fratellanza è una barriera importante per affrontare le avversità.

Il futuro dunque dipende solo da noi, dal nostro impegno, dalla nostra etica, dalla nostra capacità di trasferire nella realtà i principi nei quali crediamo.

Lo dobbiamo fare per noi, per le nostre famiglie e per la società in cui viviamo.

Auguri di pace, serenità ed impegno.

Auguri, ancora, di Buon Natale.

La serata, trascorsa in allegria e serenità, ben scandita dall’ormai esperto prefetto Giuseppetti, si è conclusa con il tradizionale incontro, per i più piccini, con il Babbo Natale di turno e per noi, diciamo adulti, con la “Ruota della fortuna”, che con la vendita dei biglietti e la messa in palio di doni raccolti dai più solerti amici rotariani, ha permesso di raccogliere 1000 Euro da devolvere alla Rotary Foundation.

Erano presenti alla festa degli auguri

I soci

Alfredo e Edda Adorisio, Piero e Anna Agostini, Gesualdo e Carla Azzarello, Giuseppe Bartocci e

consorte, Antonio e Vanda Bellucci, Franco Berionni, Ugo e Lorella Borgani, Maria Luisa Borgia e Massimo

Di Nunzio, Bruno e Gisella Borioni, Simonetta Burattini e Ignazio Giacalone, Flavia Carle, Rinaldo e Maura Cataluffi, Giancarlo e Roberta Evangelisti, Pier

Teodorico e Annalisa Fattori, Olivio Galeazzi, Giovanni e Oretta Gara, Paolo e Giovanna

Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli, Giovanni e Cleofe Latella, Vittorio Emanuele ed Enrica Longo, Franco e Teresa Lunardi, Giovanni Martines, Luigi e Lisa Mendicini, Piero e Gisella Novelli, Fernanda Antonia Pasca, Gelsomino e

Graziella Perini, Alvaro e Sandra Piermattei, Gilberto e Sandra Polverari, Nazareno e Pia Maria Santoni,

Francesco Saverio e Luciana Schiavoni, Giorgio Sparvoli, Claudio e Sabrina Spinelli, Mario Toni,

Stefano e Marilena Vannini, Adriana Verdini e Sirio Conigli, Aroldo e Maria Teresa Vincenti.

Gli ospiti Di Azzarello: i figli dr Daniele e la nuora Letizia, dr Giuseppe e la nuora Antonietta e i quattro nipoti Andrea, Emanuele, Maria Paola e Luca. Di Bellucci: la figlia prof. sa Claudia, il genero dr Luigi e i nipotini Enrico e Lavinia. Di Borgia: i figli Francesco e Lucia. Di Cataluffi: il figlio Marco. Di Fattori: Lucio e Ivana Giuggiolini con la loro figlia Benedetta. Di Galeazzi: la dott.sa Graziella Vitali. Di Lunardi: i figli dr Francesco, dr Vittorio e la nuora dott.sa Michela e il nipote Luca. Di Martines: il prof. Solazzi e signora, l’ing. Papetti e signora, l’avv. Bulgarelli, la dott.sa Cama e la dott.sa Stortini. Di Mendicini: la figlia Eleonora con Massimiliano. Di Novelli: i nipoti Tommaso e Camilla. Di Piermattei: la figlia Alessia, il genero Massimo Renda e il piccolo nipote Gabriele. Di Spinelli: la figlia Aurora. Di Mario Toni: la figlia Isabella. Del Presidente: la famiglia Paolo e Roberta Luzzietti con le figlie Alessia ed Elisa.

Da sinistra: Luca, Gabriele, Lavinia, Enrico ed Aurora nell’attesa del Babbo Natale stemperano la loro

vivacità come possono!

Il prefetto, attivo e sempre presente, collabora alla

rituale consegna di un “presente” offerto da

Lorella e Ugo

A destra i soci Perini ed Agostini distribuiscono la rivista “Mondo Lavoro” dove è riportato l’articolo afirma di Piero sulla trasferta del Premio Mannuci a Milano.

Articolo riportato anche nelle pagine 8 e 9 di questo bollettino.

Ottima riuscita dell’iniziativa che merita un applauso da tutti noi.

18

un invito a cena da...

i n c u c i n a c o n L i s a e L u i g i ...ovvero sapori di antica Toscana

(incontro, ahimé, solamente virtuale !)

Abituati a vedermi nelle vesti di cuoca in forza alla Calabria, per

farvi gustare il saporito maialino a cui Luigi ogni anno fa la festa,

questa volta tornerò alla mia terra d’origine, la Toscana, e vi

proporrò una cena fiorentina vegetariana.

ribollita, sformato di gobbi e schiacciata d’uva

RIBOLLITA

Cominciate col cuocere gr.200 di cannellini,lasciati in ammollo per 12 ore. Nel frattempo in una pentola capace fate un soffritto abbondante con carote,sedano,cipolla e aglio; salate e pepate. Ora aggiungete i cannellini passati, il cavolo verza a listarelle (in mancanza di quello nero) la bietola tagliuzzata, le zucchine a rondelle, pomodori maturi a pezzetti e una patata a dadini. Coprite con

acqua, portate a bollore e poi cuocete a fuoco basso per un’ora. A questo punto aggiungete gr. 150 di borlotti (anche questi lasciati in ammollo e cotti prima) e fate cuocere ancora un po’, aggiustando di sale. In un tegame di coccio alternate strati di fette di pane raffermo e mestoli di minestrone ….ma, per gustare la ribollita, bisognerà aggiungere olio vergine e mescolare a fuoco basso fino ad ottenere una crema omogenea.

Sarà un po’ più pesante da digerire ma gustosissima! SFORMATO DI GOBBI

Lavare il gobbo in acqua acidulata, tagliarlo a tocchetti e lessarlo in acqua salata e scolarlo. Preparate la besciamella con gr. 100 di farina, gr. 50 di burro, latte q.b. parmigiano e 1 uovo intero e 1 tuorlo. Foderare l’interno di uno stampo con burro e pangrattato e versarvi la besciamella a cui avrete aggiunto i pezzi di gobbo. In un tegame con acqua calda, appoggiatevi lo stampo, facendo attenzione che non tocchi il fondo. Infornate a 100° per circa un’ora - l’acqua non deve bollire -, infine con il grill fate fare allo sformato una bella crosticina. SCHIACCIATA CON L’UVA

Lavorate 500 gr. di pasta di pane con 2 cucchiai di olio d’oliva per qualche minuto, poi copritela e fatela riposare in luogo tiepido per un’ora. Lavate dell’uva nera di vigna (non quella da tavola) staccate gli acini e fateli asciugare. Stendete metà della pasta con il matterello e sistematela in una teglia del diametro di 28 cm. unta d’olio. Distribuitevi gli acini d’uva lasciandone un po’ e cospargete con 2 cucchiai di zucchero. Con la pasta rimasta fate un altro disco con cui coprirete la base della schiacciata pizzicando i bordi per chiuderla. Bucherellate la superficie con una forchetta, spennellate con poco olio, spolverate con due cucchiai di zucchero e distribuite gli acini d’uva rimasti. Cuocete in forno già caldo a 200° per un’ora e servite il dolce tiepido o freddo.

Un saluto da Lisa

19

la “marchigianità” dei marchigiani

Hotel Le Grotte – Pontebovesecco 13 gennaio 2009

Il vero viaggio di ricerca non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi... Marcel Proust

20

“Caminetto al femminile” ci fa notare, com-piaciuta per la cospicua presenza d’amiche, la relatri-ce della serata, Maria Antonietta Grasselli, nell’aprire la conversazione sulla “marchigianità dei Marchigia-ni”.

La nostra “marchigianità”, secondo Montale, sarebbe

una “quiddità”, cioè un insieme di tante anime che si sono fuse tra loro nel volgere del tempo e della storia e che ci hanno portato ad essere e a diventa-re quello che siamo secondo un’interazione continua tra “uomo ambiente, ambiente uomo”.

Con questa frase Ma-ria Antonietta, su no-stra preghiera, sinte-tizza l’inizio della sua conversazione che poi, ancora, nella sua sin-tesi, così prosegue:

Il nome della nostra regione al plurale, le Marche, è da attribuirsi alle parole di Pio VII (Barnaba Gregorio Chiaramonti di Cesena - vescovo benedettino) che, lamentandosi delle razzie compiute da Napoleone nelle province più ricche dello Stato Pontificio, quali appunto le Marche, gli avesse lasciato solo territori poveri e senza risorse. Il termine “Mark” di chiara derivazione germanica in-dicava in origine una selva o una montagna selvosa, poi significò paese, territorio montagnoso, confine e da ultimo “paese di confine”. E le Marche furono da sempre un paese di confine, anzi di tanti confini per-ché le popolazioni che le abitarono crearono una co-lonizzazione discontinua a macchia di leopardo in tut-ta la regione. Le Marche fin dalla preistoria ebbero insediamenti importanti come ad esempio quello di Conelle di Ar-cevia. Successivamente conobbero le migrazioni di numerosi popoli come i Galli Senoni e i Piceni o Pi-centi per le diverse ipotesi sull’origine di questo po-polo, la colonizzazione romana e la conquista longo-barda, senza mai raggiungere l’unità politica e am-ministrativa. Anche il potere del “Papa Re” non riuscì a cambiare la situazione: tra il ‘500 e il ‘700 le Mar-che conobbero una frastagliatissima suddivisione amministrativa per cui il Vescovo di Roma non era che uno dei tanti potentati locali.

Da questo particolare quadro storico emerge la qua-lità più spiccata del marchigiano: essere individuali-sta, poiché egli sentì da sempre e distintamente la propria personalità in quanto ha sempre dovuto agire da solo, per conto suo nel prendere le proprie deci-sioni e nell’organizzare la propria vita. Al nostro indi-vidualismo portano direttamente i modi di essere del-le aziende così come delle campagne. Moltissime fa-miglie hanno costituito e costituiscono ancora oggi una maestranza per se stesse. Forte è lo spirito di laboriosità che ha caratterizzato i contadini e gli arti-giani poiché nelle campagne il mezzadro è stato coin-teressato da sempre al prodotto ottenuto; mentre nella sua bottega l’artigiano è stato di volta in volta, imprenditore, capitalista, lavoratore. Da qui ancora un’altra qualità: i Marchigiani sono in massima parte intelligenti e buoni ragionatori perché l’autonomia li ha portati a scaltrire l’intelligenza e la furbizia. Il marchigiano è anche democratico di sentimenti e di maniere, possiede un istinto ugualitario, in quanto non è stato mai che subalterno di se stesso. Il Marchigiano è anche patriota: dedito per millenaria tradizione all’agricoltura trae da questa che aderisce al suolo e al suolo s’informa, l’attaccamento e l’amore per la patria. Un intimo spirito di bontà non manca mai nel Marchi-giano anche se temperato a volte dalla meccanica dell’interesse.

Sarà vero? Saremo proprio così?

Scriveva Orazio: Tu ne quaeseriris, scire nefas, quem mihi, quem tibi… (Tu non chiederlo, a me e a te non è lecito saperlo…).

Maria Antonietta Montesi Grasselli

Erano presenti Alfredo e Edda Adorisio, Piero Agostini, Franco Be-rionni, Ugo e Lorella Borgani, Bruno Borioni, Simo-netta Burattini, Flavia Carle, Pier Teodorico e Annali-sa Fattori, Olivio Galeazzi, Paolo Giuseppetti, Giuliano e Maria Antonietta Grasselli, Giovanni e Cleofe Latel-la, Vittorio Emanuele ed Enrica Longo, Franco e Tere-sa Lunardi, Lisa Mendicini, Piero e Gisella Novelli, Fernanda Antonia Pasca, Ugo Pesciarelli, Gelsomino e Graziella Perini, Alvaro e Sandra Piermattei, Gilberto e Sandra Polverari, Giorgio e Franca Sparvoli, Claudio Spinelli, Mario Toni, Stefano e Marilena Vannini, A-driana Verdini e Sirio Conigli.

ORGANIGRAMMA anno rotariano 2008 – 2009

GOVERNATORE DISTRETTO 2090

Giorgio Splendiani

CLUB ALTAVALLESINA

GROTTEFRASASSI

Club fondato il 20 aprile 1985 Club padrino Rotary Fabriano

Club contatto: Lod (Israele) Club gemello: Alghero

Il Club è padrino del Rotary Club Tirana

Hanno presieduto il Club

1985-1986 Enio D’Incecco 1986-1987 Gesualdo Azzarello 1987-1988 Alfredo Adorisio 1988-1989 Luigi Mendicini 1989-1990 Nazareno Santoni 1990-1991 Giovanni Gara 1991-1992 Fabrizio Mancinelli 1992-1993 Gilberto Polverari 1993-1994 Gelsomino Perini 1994-1995 Antonio Bellucci 1995-1996 Giuliano Grasselli 1996-1997 P. Teodorico Fattori 1997-1998 Franco Lunardi 1998-1999 Mario Toni 1999-2000 Piero Novelli 2000-2001 Stefano Vannini 2001-2002 Vittorio E. Longo 2002-2003 Giovanni Latella 2003-2004 F. Saverio Schiavoni 2004-2005 Bruno Borioni 2005-2006 Piero Agostini 2006-2007 Olivio Galeazzi 2007-2008 Franco Berionni

C O N S

Conviviali: il terzo martedì del mese ore 20.30 Hotel Le Grotte Pontebovesecco

Genga.

Non conviviali: il primo martedì del mese ore 21.00

Hotel Le Grotte Pontebovesecco Genga.

Riunioni itineranti non conviviali: il secondo,

quarto e quinto martedì del

Presidente Ugo Borgani

Presidente uscente Franco Berionni

Presidente eletto Flavia Carle

Vice presidente Giuseppe Majolatesi

Consigliere Olivio Galeazzi

Consigliere Luigi Mendicini

Consigliere Fernanda A. Pasca

Consigliere Piero Novelli

Tesoriere Bruno Borioni

Segretario Stefano Vannini

Prefetto Giuseppetti Paolo

PAUL HAR

Soci onorati da

I G L I O

RIS FELLOW

l riconoscimento

mese.

Gesualdo Azzarello

Franco Berionni

Enio D'Incecco

P. Teodorico Fattori

Giovanni Gara

Giuliano Grasselli

Vittorio E. Longo

Franco Lunardi

Fabrizio Mancinelli

Luigi Mendicini

Gelsomino Perini

G. Cesare Pianesi

Gilberto Polverari

Nazareno Santoni

Giorgio Sparvoli

Mario Toni

Se siete giunti a quest’ultima pagina, vuol dire che il mio impegno non è stato vano! Se siete saltati all'ultima pagina, vuol dire che vi devo chiedere scusa!

Se non lo avete sfogliato, vuol dire che non siete rotariani!

Franco Lunardi

lunard i f@l ibero. i t

IL CONSIGLIO DEL PROSSIMO ANNO

AUGURI E BUON LAVORO