Roma21maggio2011 convenzione

40
Cambiare paradigma culturale iniziare a vivere da esseri umani Roma 21 maggio 2011 cambiare convenzioneA cura di Giuseppe Carpentieri http://peppecarpentieri.wordpress.com/

Transcript of Roma21maggio2011 convenzione

Page 1: Roma21maggio2011 convenzione

Cambiare paradigma culturaleiniziare a vivere da esseri umani

Roma 21 maggio 2011“cambiare convenzione”

A cura di Giuseppe Carpentierihttp://peppecarpentieri.wordpress.com/

Page 2: Roma21maggio2011 convenzione

Perche’ sprechiamo energia e risorse finite?

• Se crediamo che il mondo sia equo e giusto e soprattutto che l’attuale società sia etica e responsabile, allora non ci sono dubbi: siamo totalmente folli!!!

• Ok, partiamo da questo certezza: il mondo è un manicomio!

Page 3: Roma21maggio2011 convenzione

Benvenuti al SANICOMIO

Page 4: Roma21maggio2011 convenzione

credenze• Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm

ricorda il fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non rendi questi vizi virtù

• In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si basano su quelle che vengono percepite come le verità del paradigma fondamentale. Di conseguenza, se le credenze paradigmatiche di una cultura fossero false o inesatte, la popolazione che avesse consapevolmente operato secondo quelle credenze fallaci esprimerebbe collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva qualità.

BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258

Page 5: Roma21maggio2011 convenzione

Cos’e’ la “religione della crescita”?• Per svelare la credenza religiosa della “crescita” è

sufficiente leggere quali indicatori usano le banche, ad esempio la BCE:

– 1) crescita economica (PIL) e prezzo del petrolio– 2) quantità di moneta circolante

• Da tempo ormai studiosi e analisti sostengono che come misura del benessere, il PIL,è inesatto e persino fuorviante. Più recentemente alcuni leader di diversi paesi, soprattutto europei, e organizzazione internazionali come l’Ocse l’hanno messo apertamente in discussione. La commissione Stiglitz-Sen-Fotoussi, nel settembre del 2009, ha pubblicato un rapporto di quasi trecento pagine con un elenco di suggerimenti, alcuni metodologici e altri filosofici, per misurare i progressi nazionali del ventunesimo secolo. *

*BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 55

Page 6: Roma21maggio2011 convenzione

Picco del petrolioLa teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica (o modello) proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossileesauribile o fisicamente limitata.

Oggi siamo nel picco del petrolio e questo significa: periodo di crisi. Un amministratore responsabile pianifica nuovi stili di vita con le tecnologie della decrescita felice e con l’uso degli strumenti di democrazia diretta

Page 7: Roma21maggio2011 convenzione

I sicari dell’economia• Leggendo Confessioni di un sicario dell’economia ci si

chiede: che differenza c’è tra i boss della camorra e la CIA? Scopi e metodi sono identici, persino l’indifferenza nei confronti delle vittime e la brutalità con la quale si esercita il potere assoluto sono identiche.*

*Loretta Napoleoni nella profazione di John Perkins, confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax 2010

La “religione capitalista” della crescita per la crescita usa diversi, strumenti fra questi: la manipolazione di dati (truffa) sul PIL e la preparazione di “rappresentazioni” (schemi e dati) volutamente falsate per rubare risorse primarie agli Stati sovrani e sostenere le SpA. Nella sostanza, l’intera “rappresentazione” del capitalismo odierno inventato dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca dei Regolamenti Internazionali può essere assimilata ad una gigantesca frode che usurpa i diritti umani e che si sostiene su due gambe: i media e le università che programmano e manipolano la percezione pubblica (credenza) della maggioranza dei cittadini.

Page 8: Roma21maggio2011 convenzione

Svelare la credenza del PIL• L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile

per far crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché, a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale, priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *

*MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010

Page 9: Roma21maggio2011 convenzione

• Capire il debito pubblico è molto semplice, alla portata di chiunque, bambini compresi.

• Credere di esser stati ingannati è più difficile poiché colpisce l’orgoglio degli adulti. “Com’è possibile che in questi anni non ho capito niente?” (conflitto interiore, accettare i nostri limiti e cambiare idea). Credere che l’intero sistema di una società sia immorale comporta un lavoro interiore non indifferente poiché dovremmo immaginare una nuova società, più equa e giusta che comprenda l’etica nella politica.

Cos’e’ il debito pubblico?

Page 10: Roma21maggio2011 convenzione

Cos’e’ il debito pubblico?Il debito, come lascia intendere la parola stessa, è uno scambio

fra banche e Stato, ove le banche prestano pezzi di carta (moneta) più gli interessi agli Stati in cambio di altra carta (Titoli di Stato). Quindi gli Stati hanno un debito perché hanno ceduto sovranità monetaria a soggetti terzi, le banche centrali e le banche commerciali SpA.

Il debito pubblico è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, enti locali e istituti previdenziali pubblici). Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95. Al 31 dicembre 2009 i titoli di Stato rappresentano circa l'82%% del debito pubblico[1] (totale: 1.760.765 milioni di €). Mentre il rapporto deficit/PIL è pari al 115,8%.[2]

[1] Fonte: sito web del Dipartimento del Tesoro http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/_link_rapidi/debito_pubblico.html

• [2]http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/risorse_correlate/Rapporto_Debito_PIL_al_31-12-09.pdf

Page 11: Roma21maggio2011 convenzione

Il problema e’ giuridico

• Chiarimento: il “problema” del debito pubblico è di natura giuridica e non economica, contabile, o finanziaria.

• Non si tratta di far quadrare i conti, che non possono pareggiare (sistema intrinsecamente inflazionistico), ma di applicare la Costituzione italiana

Page 12: Roma21maggio2011 convenzione

Articolo 47 Costituzione• Ricordiamoci che: Armando Lamberti, docente di diritto

costituzionale Università di Salerno: “[...] La Repubblica infatti deve incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, e disciplinare e controllare con provvedimenti legislativi l’esercizio del credito, favorendo attraverso il risparmio l’accesso alla proprietà privata dell’abitazione, alla proprietà terriera da coltivare e all’acquisto delle azioni dei grandi complessi produttivi del Paese. Si tratta di una norma ispirata ai principi della cosiddetta “democrazia economica”. La Costituzione, si preoccupa, cioè di difendere i piccoli risparmiatori, in una società in cui il valore della moneta, l’andamento dei titoli in borsa ed il mercato mobiliare sono condizionati da fattori che loro non possono controllare.[...]“

• Ed anche che: “[...] lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria [...]“ (Suprema Corte di Cassazione SS.UU civili, sentenza 21 luglio 2006 con n. 16751)

Page 13: Roma21maggio2011 convenzione

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 14: Roma21maggio2011 convenzione
Page 15: Roma21maggio2011 convenzione

Un giro di “carta igienica”• In una breve semplificazione l’inganno funziona così: I

Governi scambiano Titoli di Stato con pezzi di carta stampati dalla BCE, la proprietà della carta è ben scritta, ad esempio, 500 miliardi di Titoli con 500 miliardi di euro. Lo scambio è un prestito caricato da interessi. Per restituire il prestito i cittadini chiedono altra carta moneta della BCE, insomma un circolo vizioso con debito inestinguibile.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 16: Roma21maggio2011 convenzione

Chi “compra” il debito pubblicoL’elenco degli acquirenti dei Titoli di Stato è pubblico (dipartimento del

Tesoro[1]), ecco alcune SpA che nel 2009 hanno acquistato Titoli italiani: Banca IMI S.p.A. , Barclays Bank PLC, BNP Paribas, Calyon – Corp. Inv. Bank, Citigroup Global Markets Ltd. , Commerzbank A.G., Credit Suisse Securities (Europe) Ltd., Deutsche Bank A.G., Goldman Sachs Int. Bank, HSBC France, ING Bank N.V., JP Morgan Securities Ltd., Merrill Lynch Int., Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A., Morgan Stanley & Co. Int. PLC, Nomura Int. PLC, Royal Bank of Scotland PLC, Société Générale Inv. Banking, UBS Ltd, UniCredit Bank A.G.

Nel 22 gennaio 2010 il Dipartimento del Tesoro pubblica questa classifica[2]: 1. Barclays Bank plc, 2. Société Générale Inv. Banking, 3- Calyon – Corp. Inv. Bank, 4. Deutsche Bank A.G., 5. BNP Paribas

•[1]http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/elenco_specialisti/Elenco_Specialisti_in_titoli_di_Stato_21_dicembre_2009.pdf

• [2]http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/graduatoria_specialisti/Graduatoriia_Specialisti_in_Titoli_di_Stato_xgennaio_2010x.pdf

Page 17: Roma21maggio2011 convenzione

Possedere gli Stati (ricatto)

• Non sembra strano trovare banche, assicurazioni straniere che acquistano Titoli di Stato e le stesse finanziano campagne elettorali dei presidenti USA? In quale regime si consente un potere di ricatto così enorme e determinante?

Page 18: Roma21maggio2011 convenzione

I “padroni” degli Stati, schiavitu’ SpA• Dal sito opensecrets.org ecco l’elenco dei finanziatori

della campagna elettorale di Obama[1]: University of California $1,591,395; Goldman Sachs $994,795; Harvard University $854,747; Microsoft Corp $833,617; Google Inc $803,436; Citigroup Inc $701,290; JPMorgan Chase & Co $695,132; Time Warner $590,084; Sidley Austin LLP $588,598; Stanford University $586,557; National Amusements Inc $551,683; UBS AG $543,219; Wilmerhale Llp $542,618; Skadden, Arps et al $530,839; IBM Corp $528,822; Columbia University $528,302; Morgan Stanley $514,881; General Electric $499,130; US Government $494,820; Latham & Watkins $493,835.

•[1]http://www.opensecrets.org/pres08/contrib.php?cycle=2008&cid=N00009638

Page 19: Roma21maggio2011 convenzione
Page 20: Roma21maggio2011 convenzione

Lo Stato deve emettere monetaUn sistema sociale, che misura la ricchezza con una

moneta, è giusto se e solo se questa convenzione misura il valore con regole etiche e controllate dal sovrano, cioè dal popolo. Un sistema che abbia come costante e che preveda sia l’inflazione e sia la deflazione[1] è immorale poiché sposta ricchezza dai molti, il popolo, verso i pochi. In un sistema monetario i limiti alla libertà sono posti da una domanda immorale: quanto costa? Tutto viene ridimensionato e condotto in termini di costi e quindi monetari, compresa la corruzione resa più facile ed a buon mercato con l’invenzione della moneta. [1] La deflazione è, in macroeconomia, una diminuzione del livello generale dei prezzi, l'opposto dell'aumento generale dei prezzi che si definisce inflazione. La deflazione non dovrebbe essere confusa con la disinflazione, che descrive semplicemente un rallentamento del tasso di inflazione.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 21: Roma21maggio2011 convenzione

Indicatori della qualita’ di vita• “Benessere Equo e Sostenibile” (BES) (CNEL ed ISTAT dal 2011,

“Gruppo di indirizzo sulla misura del progresso sulla società italiana” come obiettivo per integrare il PIL)

– invece che concentrarsi su un concetto di produzione, quale è il Pil, si deve privilegiare la misura del benessere economico delle persone;

– non esiste una misura singola che possa dar conto di tutte le varie dimensioni del benessere e gli indicatori compositi non sono una risposta soddisfacente, così come la misura della felicità;

– ci si deve concentrare sulle dimensioni rilevanti per il benessere degli individui: lo stato psicofisico delle persone, la conoscenza e la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo, il lavoro, il benessere materiale, l’ambiente, i rapporti interpersonali e la partecipazione alla vita della società e l’insicurezza. Inoltre, bisogna guardare alla distribuzione di tutte le dimensioni del benessere (equità)

• “Depiliamoci” – Benessere Interno Lordo(http://www.benessereinternolordo.net/joomla/)

• Happy Index Planet (http://www.happyplanetindex.org/)

• Indicatore del progresso autentico (GPI) è un concetto nell'economia verde e nell'economia di assistenza sociale che è stata suggerita per sostituire il Prodotto Interno Lordo (PIL) come misuratore dello sviluppo economico.

• Felicità Interna Lorda (FIL) Il termine fu coniato nella metà degli anni ottanta dal re del Bhutan Jigme Singye Wangchuck che mise in rilievo il suo impegno per la costruzione di un'economia coerente con la cultura tradizionale del suo paese basata sui valori spirituali del buddhismo.

Page 22: Roma21maggio2011 convenzione

New economic foundation (Nef )• Il sistema bancario non è più al servizio dei bisogni delle

persone, o dell'economia produttiva. Sta distruggendo le risorse naturali che ci affidiamo, e le risorse sociali che danno senso alla nostra vita e ci permettono di rispondere attivamente e adeguatamente alle nuove sfide in un mondo che cambia.

Se non cambia il sistema bancario, l'economia crollerà anche, con maggiori danni ambientali e sociali che ciò comporta.

• Non c'è nulla di 'naturale' circa i nostri attuali accordi economici. Sono stati consapevolmente progettati per realizzare un semplice obiettivo: la crescita. Ma la crescita non ci rende più felici, essa è la creazione di società disfunzionali e ineguali, e se continua gran parte del pianeta non sarà più idoneo per l'abitazione umana.

Fonte: http://www.neweconomics.org/about

Page 23: Roma21maggio2011 convenzione

Eliminare la dipendenza dagli idrocarburi (petrolio e gas)

• Picco del petrolio• Picco dell’acqua• Uso delle fonti alternative (sole, vento,

micro-idraulica, geotermia)• Diventare prosumer (produttori e

consumatori di energia). Azionariato diffuso

Page 24: Roma21maggio2011 convenzione

Ribaltare il concetto di valore• Uscire dall’inganno psicologico della “moneta

debito” (usurpazione della sovranità monetaria)• Introdurre la moneta credito senza interessi• La moneta non è ricchezza ma uno

strumento che misura la convenzione• Non tutto è misurabile, ad esempio l’amore• La ricchezza non è il possesso ma è: la

creatività, la passione, la sostenibilità, esser felici, la capacità di non sprecare risorse finite ma di usarle col buon senso etc.

Page 25: Roma21maggio2011 convenzione

Siete vivi? Chiedete alla natura• La Natura ride di noi ogni giorno, mentre ella ha la

capacità di rigenerarsi (autopoiesi) noi umani ci stiamo autodistruggendo poiché, ignoranti, scollegati dalla nostra anima, nichilisti e cinici

• Avete mai visto due pomodori scambiarsi una moneta per vivere su questo pianeta?

• Avete mai visto le piante e gli animali procurarsi una moneta per cibarsi?

• Sembrano domande stupide? Allora perché viviamo stupidamente? Abbiamo letto la Storia, quella vera? Le comunità non basavano la ricchezza sulla moneta ma sulla capacità creativa degli individui a risolvere problemi pratici: irrigare, spostare, coltivare, costruire, tessere etc.

• La soluzione di problemi pratici dipende solo dalle risorse e non dall’invenzione della moneta. La domanda non è quanto costa ma ci sono le risorse per farlo?

Page 26: Roma21maggio2011 convenzione

Vivere insieme e cooperare• In un contesto sociale in cui le necessità vitali di ogni

persona si possono soddisfare solo producendo merci per avere un reddito monetario con cui acquistare merci, i rapporti interpersonali si fondano essenzialmente sulla compravendita che, a sua volta, si fonda sulla diffidenza reciproca e sulla competizione. […] Se invece di rapporti sociali basati esclusivamente sulla mercificazione, le persone che vivono in città instaurassero legami di collaborazione, si donassero reciprocamente tempo, attenzione, solidarietà, mettessero gratuitamente a disposizione degli altri le proprie competenze professionali, si ridurrebbe la loro necessità di acquistare e vendere per soddisfare tutte le esigenze vitali.

MAURIZIO PALLANTE, la felicità sostenibile, Rizzoli 2009, pag. 81

Page 27: Roma21maggio2011 convenzione

Sviluppare la resilienza• Adattarsi ai cambiamenti

con creatività e partecipazione

• Assumere un atteggiamento flessibile rispetto alle risorse del territorio

• Studiare, cercare, valutare• Programmare e mettere in

pratica

Page 28: Roma21maggio2011 convenzione

Creare ed immaginare

• Accrescere la tecnica delle visioni

• Immaginare luoghi ideali e progettarli

• Adattare le visioni ai mezzi locali ed alle capacità individuali e collettive

Page 29: Roma21maggio2011 convenzione

Lo spreco del territorio costruito

Piani urbanistici figli della “crescita” perché il “valore” è deciso dalla rendita (immobiliare e fondiaria)

L’avaria è stimolatrice di “crescita”

Ribaltare il valore: stabilire una nuova convenzione

L’etica è crescita = riuso dei suoli abbandonati e dare maggiore valore al riutilizzo dei volumi abbandonati o inutilizzati

Page 30: Roma21maggio2011 convenzione

Prosumer

Partecipare veramente: essere co-creatori e co-gestori della comunità

Page 31: Roma21maggio2011 convenzione

“nuova” economia• Prima della rivoluzione industriale i cittadini

sapevano costruire, progettare e gestire la comunità ma non avevano diritti

• Oggi, la società è stata ri-feudalizzata tramite l’invenzione delle società giuridiche (SpA, srl) ed il sistema bancario internazionale che nasconde (società off-share e paradisi fiscali) e accentra i proventi illeciti nelle mani dell’élite

• Bisogna tornare a saper fare ma essendo realmente sovrani

• Applicare la democrazia economia o l’economia partecipativa

• Abbandonare l’obsoleto individualismo e sfruttare la reale natura umana: cooperare

Page 32: Roma21maggio2011 convenzione

La societa’ del presente/futuro• Agire direttamente: integrare la democrazia

rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta• Sviluppare la resilienza locale, creatività• Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico• Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei

consumi, stili di vita• Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli

sprechi• Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono• Mobilità intelligente• Convivialità, cultura, sport e tempo libero• Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli

interessi• Strategia rifiuti zero/riciclo totale

Page 33: Roma21maggio2011 convenzione

Ripristinare la moneta sovranaSolo la consapevolezza collettiva circa il valore e, di cosa

misuri la moneta potrebbe far diffondere la giusta convenzione e, quindi ogni transazione potrebbe attuarsi al momento, come accadeva nelle fiere medioevali in cui barattavano merci e beni ed il valore dello scambio veniva momentaneamente stabilito per convenzione fra i due attori (produttori ed utilizzatori). Dalle fiere nacque la nota di banco, banconota, che registrava gli scambi, poi furono introdotte, forzatamente, le monete che sostituirono le banconote. I banchieri impiegarono circa mille anni per convincere le persone ad usare le monete perché la ricchezza non era rappresentata dai soldi ma dall’economia reale, cioè la capacità di produrre cibo, costruire case, oggetti e saperli manutenere. La ricchezza era ed è rappresentata dai boschi, dal verde, dalla natura e dalla capacità umana di saperla gestire e condividere.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 34: Roma21maggio2011 convenzione

Cambiare convenzioneSe fosse letta attentamente la storia monetaria, in maniera

del tutto inequivocabile si potrebbe vedere come nel corso dei secoli prima e dopo una guerra il controllo delle banche sia aumentato. E’ accaduto per la storia degli USA, ed in tutta la storia degli stati europei. Singolare la nascita della Banca d’Italia. Per “puro caso” l’èlite propone la creazione di un’unica moneta mondiale a corso forzoso (dittatura globale) così che i popoli non potranno esser più liberi di autoderminarsi. Il WTO e le SpA sono libere di adottare qualsiasi mezzo di scambio ma non è tollerabile che questi strumenti siano mezzi di oppressione per la dignità umana, non è più tollerabile che i Governi si rifiutino di stampare moneta credito. Tali comportamenti andrebbero regolati in sedi giudiziarie e chiedere la condanna di banchieri, politici ed imprenditori per gravi crimini contro l’umanità.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 35: Roma21maggio2011 convenzione

Cambiare convenzioneRicordiamoci che l’obiettivo non è tanto avere una moneta,

l’èlite sa bene che la moneta non è ricchezza, ma quanto essa sia un’efficace strumento di controllo degli stili di vita, prevenzione del dissenso politico (ricatto del lavoro) e quindi delle persone stesse. Se avessimo ben compreso la diffusione della povertà, allora dovremmo immediatamente usare un mezzo (moneta credito) che consenta a tutti di poter avere garantiti i diritti umani: istruzione, prevenzione dalle malattie e corretta alimentazione (sovranità alimentare), perché non esiste alcun problema stampando moneta pubblica, della Repubblica (libera dal debito), per pagare il lavoro di insegnanti, medici, progettisti e, tutti coloro i quali sono impegnati in lavori socialmente utili.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 36: Roma21maggio2011 convenzione

Cambiare convenzioneIl debito è un inganno giuridico perché si usa una

moneta privata imposta a corso forzoso conveniente solo a chi mercifica ogni cosa per pura avarizia, ma la reale ricchezza come abbiamo capito non è quantificabile, come possiamo misurare l’amore, il dono e la passione? Eppure, esistono le “banche del tempo” dove persone donano il proprio tempo a qualcosa di utile, è sufficiente avere una convenzione che dia una misura alla qualità. I cittadini, tramite internet, possono creare reti sociali dove la fiducia, l’accordo reciproco e la condivisione di valori sono la misura del valore, quindi una nuova moneta che si adatta ai comportamenti virtuosi. Le istituzioni possono farlo domani mattina e dare valore a chi risparmia energia, auto produce cibo, condivide conoscenza.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 37: Roma21maggio2011 convenzione

Cambiare convenzioneGli Enti pubblici possono creare moneta credito

per circuiti virtuosi come la creazione di reti ecologiche verdi e per la mobilità (Maglev, bike sharing), la creazione di orti sinergici, la ristrutturazione degli edifici e la messa in sicurezza del territorio (rischio idrogeologico). Invece la finanza misura soprattutto ciò che è inutile allo sviluppo umano. Oggi, la politica monetaria condiziona, negandoli, i diritti umani. E intrinsecamente, è una guerra invisibile contro il popolo. Il debito è l’arma utilizzata per conquistare e rendere schiava la società, e l’interesse è il suo sparo. Immanuel Kant (1797) diceva che il diritto non deve mai essere adeguato alla politica, ma la politica che deve essere sempre adeguata al diritto.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 38: Roma21maggio2011 convenzione

Nella sostanza i banchieri usano la moneta come un’esca per i pesci o una trappola per polli che ha consentito loro di rubare economia reale ai popoli e gestire indirettamente il reale potere. I polli, cioè i cittadini che usano una moneta di proprietà privata non sanno di custodire un titolo di debito, i polli credono di avere ricchezza mentre i banchieri sono ben contenti di dare loro più offerta, più moneta, rispetto alla domanda. E’ sufficiente informarsi per non essere più dipendenti da questo inganno psicologico e stamparsi una moneta pubblica per uscire dalla prigione che Governi corrotti e banchieri usurpatori hanno costruito.

Per essere estremamente chiari con una moneta di proprietà pubblica non esisterebbero più i 70 miliardi di euro di interessi annui che gravano su tutti i cittadini ma soprattutto su quelli poveri e su tutti gli stipendi salariati, non esisterebbe più il debito pubblico, non esisterebbe più una violazione di sovranità “indiretta”, ricatto, da parte delle SpA straniere creditrici sui Titoli di Stato.

GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, Creative commons, 2010

Page 39: Roma21maggio2011 convenzione

Moneta sovrana non c’e’ problema, anzi …

• Oggi gli strumenti informatici danno la possibilità di controllare tutte le merci circolanti e quindi è molto più semplice controllare l’economia per capire l’andamento dei prezzi.

• Quando è lo Stato ad emettere moneta è sufficiente che la stessa sia stampata in maniera proporzionale ai beni, alle merci ed ai servizi immateriali prodotti dai cittadini (prevenzione dell’inflazione) e in questo modo l’economia reale cresce insieme al benessere di tutti i cittadini e i prezzi rimangono stabili.

Page 40: Roma21maggio2011 convenzione

bibliografia• ALBERTO MAGNAGHI (a cura di), il territorio degli abitanti, Dunod, Zanichelli, 1998• ALEXANDER DEL MAR, storia dei crimini monetari, Excelsior 1881, 2010• ANTONIO MICLAVEZ, euflazione, Arianna Editrice 2009• BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi 2010• BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro edizioni 2010• Centro Nuovo Modello Sviluppo, guida al consumo critico, EMI, 2008• DANIEL LERCH, post carbon cities, Transition press, 2010• DANIEL ESTULIN, Il Club Bilderberg, Arianna Editrice 2009• DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010• FERRUCCIO PINOTTI, Fratelli d’Italia, BUR• GIAMPAOLO FABRIS, la società post-crescita, Egea, 2010• GIUSEPPE CARPENTIERI, Qualcosa che non va, creative commons 2010• JEAN ZIEGLER, l’impero della vergogna, Marco Tropea editore, 2005• JOHN PERKINS, confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax 2010• MARCO PIZZUTI, Rivelazioni non autorizzate, Edizioni il punto d’Incontro, 2009• MAURIZIO PALLANTE, la decrescita felice, Edizioni per la decrescita felice• MAURIZIO PALLANTE, la felicità sostenibile, Rizzoli, 2009• NINO GALLONI, MARCO DELLA LUNA, la moneta copernicana, Nexus 2008• RICHARD SENNETT, l’uomo artigiano, Feltrinelli 2008• ROB HOPKINS, manuale pratico della Transizione, Arianna editrice 2009• SALVATORE TAMBURRO, la via del denaro, Nexus, 2010• THOMAS BENEDIKTER, democrazia diretta, Sonda edizioni, 2008• UMBERTO GALIMBERTI, i miti del nostro tempo, Feltrinelli 2009• WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli 2007• ZYGMUNT BAUMAN, la società individualizzata, il Mulino 2001