Roma 3 –Ottobre 2014/Maggio 2015 –M....
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L’ORGANIZZAZIONE E I SUOI STAKEHOLDERSRoma 3 – Ottobre 2014/Maggio 2015 – M. Marcuccio
M. Marcuccio - Organizzazione Aziendale - Roma 3 AA 2014-2015
Organizzazione e stakeholders
Le organizzazioni esistono grazie alla capacità di creare valore e produrre risultati accettabili per vari gruppi di persone di riferimento.
Stakeholders: Persone che hanno un interesse, una pretesa o una partecipazione nell’organizzazione, n ciò che fa o nella qualità della sua performance
Gli stakeholders sono motivati a contribuire a un’organizzazione se si aspettano degli incentivi superiori al valore dei contributi che sono chiamati a fornire
� Incentivi: ricompense come denaro, potere o status organizzativo
� Contributi: competenze, conoscenze e expertise che le organizzazioni richiedono ai loro membri nell’assolvimento dei rispettivi compiti
� Due classi di Stakeholders interni e esterni
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Stakeholders interni
stakeholder contributo incentivi
AZIONISTI Risorsefinanziarie
Dividendi e valore azione
MANAGER Competenze Stipendi, bonus, status e potere
FORZA LAVORO Competenze Salari, bonus, stabilità impiego e promozioni
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Stakeholders esterni
stakeholder contributo incentivi
CLIENTI Ricavi derivanti dall’acquisto di beni e servizi
Qualità e prezzo dei beni e servizi
FORNITORI Input di alta qualità Ricavi derivanti dall’acquisto degli input
GOVERNO Regole di buona amministrazione
Concorrenza equa e libera
SINDACATI Contrattazione collettivalibera e corretta
Quota ragionevole di incentivi
COMUNITA’ Infrastruttura sociale ed economica
Tasse, contributi e occupazione
OPINIONE PUBBLICA Lealtà e reputazione dei clienti
Orgoglio nazionale. Sistema paese (percezione)
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Efficacia organizzativa: soddisfare gli interessi degli stakeholders
� L’organizzazione viene usata simultaneamente per soddisfare gli interessi di diversi stakeholders (obiettivi non coincidenti e spesso contrastanti)
� Gerarchia (spesso implicita) delle priorità
� Modelli e culture emergenti (modello imprenditoriale – azionista, vs modello “sindacale”, vs modello “socialmente responsabile”)
� Gli azionisti sono nell’assemblea, ma è il CDA e i top manager che prendono le decisioni : azioni come premio di risultato per manager o per dipendenti. � (es. Problema etico quando manager(medici) diventano azionisti di cliniche)
� Problema organizzativo: come allocare contributi e ricompense “di base” ed “extra” (profitti o risultati eccezionali). La condizione minima di funzionamento è che devono essere soddisfatte le aspettative minime di ogni gruppo di stakeholder.
� L’allocazione delle ricompense è una componente importante dell’efficacia organizzativa perché determina il livello di motivazione (e quindi in parte di contribuzione) da parte delle diverse classi di stakeholders
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Efficacia Organizzativa: la struttura di comando e l’autorità
� Autorità: Il potere di responsabilizzare le persone sulle loro azioni e d’influenzare direttamente ciò che fanno e come lo fanno� Autorità formale/esplicita: deriva dal ruolo/posizione formalmente ricoperto
nell’azienda
� Autorità informale/implicita: riguarda l’influenza intangibile esercitata in azienda (deriva da caratteristiche personali quali carisma, competenze, anzianità…)
� Autorità formale in azienda: il gruppo di stakeholders con maggiore autorità è quello degli azionisti/imprenditori (assemblea) che la esercita tramite (la nomina) di consiglieri di amministrazione i quali a loro volta nominano i manager.
� Tanto più è articolata e complessa l’azienda tanto più articolata è la delega (e il controllo) dell’autorità formale.
� Gerarchia: ordinamento verticale di ruoli organizzativi, basato sull’autorità relativa
� Catena di Comando: il sistema di relazioni gerarchiche di una grande azienda
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Teoria dell’Agenzia
Un rapporto di agenzia si crea ogni volta che un soggetto (mandante o principale / principals) delega autorità decisionale o il controllo delle risorse ad un altro soggetto (mandatario o agente/agent)
Problemi del rapporto di agenzia:
� l’agente ed il principale possono essere caratterizzati da interessi contrastanti
� il principale e l’agente sono qualificati da una differente propensione al rischio
� esiste asimmetria informativa nel rapporto tra principale e agente, a favore di quest’ultimo
Questioni di rilievo:
1. ADVERSE SELECTION: Il principale non sceglie correttamente l’agente in quanto non è in grado di valutarne con precisione le capacità
2. MORAL HAZARD: L’agente adotta un comportamento sleale nei confronti del principale che non è in grado di verificarne l’operato in maniera efficace (self-dealing)
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Separazione tra Proprietà e Manager
«Contratto di Agenzia» L’oggetto del contratto comprende: • la specificazione delle modalità di utilizzo del patrimonio aziendale da parte del
management (obiettivi e piani)• la determinazione di come gli utili devono essere divisi tra finanziatori (principal) e
management (agent)
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Costi di Agenzia
� Si tratta di costi sopportati dai principali per la messa a punto e l’applicazione di sistemi di controllo, monitoraggio e incentivo sull’operato del management, nel tentativo di ridurne il comportamento opportunistico -> allineare gli obiettivi di proprietà e management
Deterrenti:
� Incentivazione legata agli obiettivi degli azionisti (quote azionarie, stock option, minaccia di sostituzione, remunerazione variabili per contrastare avversione al rischio o obiettivi divergenti – creano distorsione sul breve termine vs lungo termine)
� Sistemi di regole e principi di disclosure (sistemi di programmazione e controllo, reporting sociale/etico..)
� Supervisione da parte del mercato delle acquisizioni
� Rimedi legali
� Azionariati concentrato/coeso
� Competizione interna / carriere trasparenti
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Risoluzione del problema di Agenzia
� I meccanismi di (corporate) governance sono quei meccanismi che definiscono le regole di funzionamento generale di un’azienda, con particolare riferimento ai ruoli, funzioni e responsabilità all’interno dell’azienda e segnatamente delle relazioni tra proprietà e management
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NORME GIURIDICHE IN TEMA DI CORPORATE GOVERNANCE
� Sistema tradizionale
� Sistema Monistico
� Sistema Dualistico
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Esempio di gerarchia del top management in una grande azienda –modello tradizionale
Azionisti
Consiglio di Amministrazione
Presidente del CdA
CEO o Amministratore
Delegato
COO o Direttore Generale
Vicepresidenti esecutivi
General Manager o manager divisionali
Manager funzionali
Comitato Esecutivo
Comitato Retributivo
Collegio Sindacale*
Proprietà
Controllo Fiduciario
Management Aziendale
Management divisionale
Management funzionale
SpA o Srl con cap>120k
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Ruoli e funzioni – sistema tradizionale
� Consiglio di Amministrazione (Board/Board of directors): organo collegiale. E’ (generalmente) eletto dall’assemblea degli azioni ed è il livello superiore di management. I consiglieri (directors) possono essere interni (dipendenti e manager dell’azienda – executive directors) o esterni (professionals – non executive directors).
� Nel caso di piccole imprese il Consiglio di Amministrazione può essere organo monocratico (Amministratore Unico)
� Il Presidente del CdA (Chairman) è il rappresentante legale della società in genere è distinto dall’Amministratore Delegato (con funzioni esecutive) (CEO – Director General o chief operating officer (COO) ) e diverso dal Presidente (President) della Società
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Il Top Management
� CEO – Chef Executive Officer (Amm Delegato) è il responsabile della strategia e della politica dell’azienda, nonché dell’allocazione delle risorse. In genere il CEO è anche il Presidente del CdA. Risponde e deve riferire all’assemblea dei soci.
� Rappresenta la società, anche in termini di immagine e credibilità (nomine vs valore azioni)
� Il CEO sceglie anche:
� Gli obiettivi, la struttura dell’organizzazione (divisioni e funzioni) e le risorse da assegnare a quest’ultime
� I (top) manager
� I sistemi di incentivazione (per i top management)
� Il COO – Chief Operating Office (Direttore Generale) o President riferisce al CEO e ne condivide la responsabilità gestionale. Non ha autonomia strategica, ma esecutiva (gestione delle operations principali)
� VicePresidenti Esecutivi : sono responsabili di specifiche funzioni di linea (produzione di beni e servizi) e di staff (funzione organizzativa)
� Team di Vertice o Comitato Esecutivo il gruppo di top manager (a partire dal CEO, COO e VP) che definiscono le linee guida della strategia aziendale e il suo controllo
� Manager Divisionale e Manager Funzionali
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Sistema Monistico (one-tier)
l sistema "Monistico" (di ispirazione anglosassone) è un sistema alternativo di amministrazione e controllo della S.P.A. , può essere adottato dalla società solo con un'espressa previsione statutaria.
Nel modello monistico:
� l’Amministrazione della società è affidata ad un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’Assemblea
� la funzione di Controllo sulla Gestione è di competenza di un "comitato per il controllo sulla gestione", eletto nell’ambito del consiglio di amministrazione;
� il Controllo Contabile è affidato ad un organo esterno, Revisore contabile o Società di revisione.
A differenza del modello tradizionale (in cui l’assemblea elegge separatamente gli organi di amministrazione e di controllo) nel modello monistico i controllori sono emanazione degli stessi soggetti controllati.
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Ruoli e funzioni – sistema dualistico (two-tier)
Al posto del consiglio di amministrazione vi sono due organi collegiali:
� il consiglio di sorveglianza (supervisory board), eletto dall'assemblea degli azionisti;
� il consiglio di gestione (management board), eletto dal consiglio di sorveglianza.
� Dove vengono attuate forme di cogestione, ossia di partecipazione dei lavoratori dipendenti alla gestione dell'azienda, nel consiglio di amministrazione o nel consiglio di sorveglianza siedono anche rappresentanti degli stessi, da loro eletti o designati dalle rispettive organizzazioni sindacali.
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Il sistema dualistico
Il sistema dualistico prevede, per scelta statutaria, la presenza di un "consiglio di gestione" e di un "consiglio di sorveglianza" (art. 2409 octies c.c.)
consiglio di gestione
Funzione: gli spetta in via esclusiva la gestione dell'impresa (art. 2409-novies), e compie gli atti necessari per l'attuazione dell'oggetto sociale; anche per questo organo è previsto il potere di delega a uno o più componenti
Composizione: è costituito da almeno due componenti anche non soci, ed è nominato dal consiglio di sorveglianza. Non è consentita la nomina di un amministratore unico
Nomina / Revoca: è nominato dal consiglio di sorveglianza, salvo i primi componenti che sono nominati nell'atto costitutivo, restano in carica per un periodo non superiore a 3 esercizi, ma sono rieleggibili. Possono essere sempre revocati dal consiglio di sorveglianza, ma se la revoca è senza giusta causa, spetta loro il risarcimento
Incompatibilità: i membri del consiglio di gestione non possono essere anche membri del consiglio di sorveglianza. Norme applicabili: ad esso si applicano, in quanto compatibili, quasi tutte le norme stabilite per il modello tradizionale del consiglio di amministrazione (art. 2409-undecies)
consiglio di sorveglianza
Nomina: è nominato dall'assemblea ordinaria (i primi componenti che sono nominati nell'atto costitutivo)
Composizione: è costituito da almeno tre componenti, di cui almeno un componente effettivo ed uno
supplente devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero della giustizia
Funzioni: gli sono attribuite le funzioni di vigilanza e le responsabilità del collegio sindacale (art. 2409-quaterdecies) gli sono attribuite larga parte delle funzioni dell'assemblea ordinaria (nomina e revoca dei componenti del consiglio di gestione, loro retribuzione, approvazione del bilancio, promozione dell'azione sociale di responsabilità: art. 2409-terdecies)
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Esempi organigramma
� http://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/wps/wcm/connect/Internet/ed/LAgenzia/Amministrazione+trasparente/Organizzazione/Articolazione+degli+uffici/Indirizzi+e+Organigramma+centrale++Area+Dogane/
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Scuola
� http://www.icmontechiarugolo.it/organigramma/
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Ospedale� http://www.ospedali.lecco.it/images/stories/pdf/comunicazio
ne/organigramma_ao14.pdf
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L’Azienda e gli altri Stakeholders
Il Peso e l’incidenza dell’influenza degli altri stakeholders nelle strategie e decisioni aziendali è il risultato di diversi fattori, tra l’altro:
� Ambiente e contesto di riferimento esterno (p.e. cooperative «rosse» in Emilia) – sistema di moral suasion o «soft regulation»
� Sistema normativo/regolamentare
� Peso delle relazioni sindacali
� Cultura e valori dominanti della proprietà
� «potere negoziale» dell’aziende nei confronti del territorio (p.e. ILVA di Taranto)
� Competenze distintive del personale (e/o altre condizioni di impiego – p.e. lavoro notturno)
� Livello di Concorrenza nel settore
� ….
� Problema etico nella gestione aziendale
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Esercizio
Ciascun Gruppo deve identificare le diverse categorie di stakeholders, con indicazione puntuale di contributi e aspettative/interessi con riferimento a:
� Azienda privata produzione
� Azienda privata servizi
� Azienda pubblica settore sanità
� Azienda privata settore sanità
� Azienda pubblica settore educazione
� Azienda privata settore educazione
� Azienda no profit settore assistenza sociale e/o culturale