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1 Robert Agnew e la General Strain Theory (GST) INTRODUZIONE Le origini della GST. Le teorie dello Strain La GST – General Strain Theory (Teoria Generale della tensione), le sue origine attinge dalle altre teorie, specialmente da quelle che parlano dello strain 1 . La Strain theory è stata sviluppata dal lavoro di Durkheim e Merton che hanno introdotto il concetto di anomia. Mentre Durkheim si concentra sulla diminuzione della moderazione della società e a livello individuale, Merton ha studiato lo squilibrio culturale che esiste tra l'obiettivo e le norme degli individui della società. Anomia può essere suddiviso in due livelli. Il primo di questi livelli è la macrosistema di anomia, che si manifesta nella incapacità della società di porre dei limiti sugli obiettivi e disciplinare la condotta individuale. Il microsistema di anomia, noto anche come teoria dello strain, si concentra sulle ragioni che incrementano la probabilità di devianza come l’effetto della divisione sociale. Secondo questo microsistema di anomia, la diminuzione della normativa sociale crea un aumento di pressione a commettere atti devianti I principali autori che hanno sviluppato queste teorie sono: Albert Cohen, Richard Cloward e Lioyd Ohlin. Queste teorie si concentravano su quella tipo della “tensione” (strain), che riguardava la incapacità della persona di raggiungere certi obiettivi economici e sociali. La tensione nasceva secondo loro in particolar modo nelle classi sociali basse, che non erano in grado di attrezzare in maniera sufficiente i figli, per garantire loro una buona riuscita scolastica. I ragazzi di questo strato sociale vivevano in ambienti svantaggiati, non ricevevano un’educazione adeguata; di conseguenza non riuscivano ad arrivare ad alti livelli economici Greenberg ha messo in fuoco che le tensioni nascono quando gli adolescenti non riescono ad avere i soldi necessari per saziare i loro bisogni sociali o non riescono emanciparsi per ottenere l’autonomia e la libertà. Messerschmitd e gli altri hanno sottolineato che la fonte dello strain può essere l’incapacità di alcuni maschi di realizzare la loro mascolinità in altro modo. Colvin evidenzia che le tensioni che portano al crimine prendono origine dalla paura di conseguenze spiacevoli. La GST nella differenza delle teorie sudette analizzando l’arco più ampio degli strain. Robert Agnew Robert Agnew è un Professore della Delinquenza Giovanile alla Emory University di Atlanta. Ha conseguito la triennale con il massimo dei voti e la più alta distinzione da Rutgers University nel 1975, e la sua tesi di licenza e poi dottoriato in, rispettivamente, 1978 e 1980-tutti in sociologia. Nel 1980 è entrato nell’Emory University, presso la quale negli anni 2006-2009 è stato presidente del dipartimento di sociologia Il principale campo di ricerca e di insegnamento del professor Agnew è stato la delinquenza giovanile, la criminologia, in particolare la teoria criminologica. Lui è ben conosciuto per il suo sviluppo della GST 1 Strain – in italiano viene tradotto “tensione”, nel testo però useremo il nome originale

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Robert Agnew e la General Strain Theory (GST)

INTRODUZIONE Le origini della GST. Le teorie dello Strain La GST – General Strain Theory (Teoria Generale della tensione), le sue origine attinge dalle altre teorie, specialmente da quelle che parlano dello strain1. La Strain theory è stata sviluppata dal lavoro di Durkheim e Merton che hanno introdotto il concetto di anomia. Mentre Durkheim si concentra sulla diminuzione della moderazione della società e a livello individuale, Merton ha studiato lo squilibrio culturale che esiste tra l'obiettivo e le norme degli individui della società. Anomia può essere suddiviso in due livelli. Il primo di questi livelli è la macrosistema di anomia, che si manifesta nella incapacità della società di porre dei limiti sugli obiettivi e disciplinare la condotta individuale. Il microsistema di anomia, noto anche come teoria dello strain, si concentra sulle ragioni che incrementano la probabilità di devianza come l’effetto della divisione sociale. Secondo questo microsistema di anomia, la diminuzione della normativa sociale crea un aumento di pressione a commettere atti devianti I principali autori che hanno sviluppato queste teorie sono: Albert Cohen, Richard Cloward e Lioyd Ohlin. Queste teorie si concentravano su quella tipo della “tensione” (strain), che riguardava la incapacità della persona di raggiungere certi obiettivi economici e sociali. La tensione nasceva secondo loro in particolar modo nelle classi sociali basse, che non erano in grado di attrezzare in maniera sufficiente i figli, per garantire loro una buona riuscita scolastica. I ragazzi di questo strato sociale vivevano in ambienti svantaggiati, non ricevevano un’educazione adeguata; di conseguenza non riuscivano ad arrivare ad alti livelli economici Greenberg ha messo in fuoco che le tensioni nascono quando gli adolescenti non riescono ad avere i soldi necessari per saziare i loro bisogni sociali o non riescono emanciparsi per ottenere l’autonomia e la libertà. Messerschmitd e gli altri hanno sottolineato che la fonte dello strain può essere l’incapacità di alcuni maschi di realizzare la loro mascolinità in altro modo. Colvin evidenzia che le tensioni che portano al crimine prendono origine dalla paura di conseguenze spiacevoli. La GST nella differenza delle teorie sudette analizzando l’arco più ampio degli strain. Robert Agnew Robert Agnew è un Professore della Delinquenza Giovanile alla Emory University di Atlanta. Ha conseguito la triennale con il massimo dei voti e la più alta distinzione da Rutgers University nel 1975, e la sua tesi di licenza e poi dottoriato in, rispettivamente, 1978 e 1980-tutti in sociologia. Nel 1980 è entrato nell’Emory University, presso la quale negli anni 2006-2009 è stato presidente del dipartimento di sociologia Il principale campo di ricerca e di insegnamento del professor Agnew è stato la delinquenza giovanile, la criminologia, in particolare la teoria criminologica. Lui è ben conosciuto per il suo sviluppo della GST

1 Strain – in italiano viene tradotto “tensione”, nel testo però useremo il nome originale

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Ha fatto parte del consiglio redazionale di riviste: Criminology, Journal of Crime and Justice, Journal of Research in Crime and Delinquency, Journal of Theoretical and Philosophical Criminology, Justice Quarterly, Social Forces, Theoretical Criminology, Turkish Journal of Criminology, and Youth and Society2. Fin ad oggi è autore di 6 libri riguardanti la criminologia, di 7 capitoli nelle pubblicazioni più complesse, e di numerosissimi articoli riguardanti la devianza e criminologia, specialmente giovanile. La GST e altre teorie del crimine LA GST di Agnew si basa sull’idea generale che quando le persone sono trattate male, provano una rabbia che porta al crimine. La teoria generale della tensione identifica le modalità di misura, i diversi tipi di deformazione, il legame tra sforzo e criminalità, e le raccomandazioni politiche basate sulla teoria. Nel centro di questa teoria è la relazione negativa con gli altri. Le relazioni nelle quali gli altri si vedono valutati in base a quello che possiedono, trattano l’altro come potenziale avversario, o l’altro appare loro come quello che ostacola il raggiungimento degli obiettivi. Le teorie biopsicologiche si concentrano piuttosto sui tratti individuali della personalità che sulla relazione. Le teorie del controllo sociale mettono a fuoco la mancanza di relazioni positive con gli altri. Le Social Learning sottolineano la positiva identificazione con l’altro deviante. La GST spiega l’atto deviante come qualcosa compiuto sotto la pressione dello strain, mentre le teorie del controllo parlano del libero coinvolgimento nel crimine e la Social Learning presenta il crimine come una forma auspicata o almeno giustificata in certe circostanze. Nello stesso momento la GST è collegata con queste teorie. La percezione dello strain sta in relazione con i tratti di personalità, la tensione riduce il controllo sociale e accelera la social learning del crimine. A livello molto concreto tanti fattori specifici che portano al crimine, si trovano sia nelle teorie dello strain, in quelle del controllo, e in quelle del social learning.3

2 Cfr b http://www.sociology.emory.edu/bagnew ( 07.04.2011) 3 R: AGNEW, Pressured into crime, p. 201

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I CAPITOLO – IL CONCETTO DI STRAIN

1. Il concetto di strain Tradotto letteralmente, strain significa la tensione. In ambito psicosociale per strain si intendere un cambiamento, in un soggetto o in una situazione, dovuto alla pressione di una o più forze esterno. E’ un concetto molto simile a quello dello stress. Ma, mentre il primo è dovuto alla pressione di forze esterne e riguarda il collettivo, lo stress riguarda maggiormente il singolo individuo che è provato da una specifica situazione. Secondo le teorie dello strain i comportamenti delinquenziali sono la conseguenza di una discrepanza, oggettiva ma avvertita a livello individuale, tra le mete ed i mezzi disponibili per raggiungerle. Questa discrepanza da origine allo strain. La persona non può vivere nello strain, ha bisogno di trovare delle alternative, ha bisogno di adattarsi alla tensione ha bisogno di trovare gli adattamenti. Le persone meno dotate da punto di vista sociale e culturale soprattutto gli adolescenti e i giovani socialmente svantaggiati, possono avere un repertorio ridotto di comportamenti adattivi. La delinquenza la tossicodipendenza e le devianza in genere, sono degli adattamenti. L’origine dello strain è sociale perché le mete ed i mezzi per raggiungere sono elaborate socialmente.4 Il concetto dello strain dunque si riferisce agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per l’individuo. Riguarda anzitutto la situazione della relazione, dentro la quale la persona non è tratta come vorrebbe essere trattata. Ci sono 3 tipologie degli strain. Gli individui possono perdere qualcosa che ha per loro particolare valore, possono essere trattati con ostilità dagli altri, o non riescono a raggiungere i proprio obiettivi. 5 Non tutti gli strain riguardano le esperienze vissute in prima persona (experienced strain). Agnew parla anche degli strain anticipati e sostitutivi. Lo strain sostitutivo (vicarious strain) si riferisce agli strain sperimentati da altre persone vicine all’individuo, in modo speciale i membri della famiglia e amici. Ad. Es. quado un membro della famiglia viene aggredito, lo strain sostitutivo può anche rendere l’individuo triste o arrabbiato e portarlo al crimine. Questo tipo dello strain aumenta la probabilità del crimine in alcuni casi es. quando le persone cercano a rivendicarsi chi ha vittimizzato i loro famigliari. Il concetto dello strain anticipato (anticipated strain) riguarda gli individui che si aspettano che il loro strain in atto si prolunga nel tempo o che vengono sperimentati nuovi strain. L’individuo si ingaggia in un azioni criminale per prevenire lo strain6. E’ anche utile fare la distinzione tra lo strain oggettivo e soggettivo. Lo strain oggettivo si riferisce agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per la maggioranza dei membri di un gruppo. Perciò, quando diciamo che individuo sperimenta lo strain oggettivo, significa che sta provando l’esperienza che normalmente è spiacevoli per ogni membro del suo gruppo. Ci sono tanti eventi che sono spiacevoli per la maggioranza degli uomini del mondo come aggressione fisica, o mancanza di cibo e di alloggio7. Lo strain soggettivo si riferisce invece agli eventi o condizioni che sono spiacevoli per gli uomini che li stanno sperimentando o hanno questa esperienza. Perciò quando diciamo che l’individuo sta sperimentando lo strain soggettivo, diciamo che stanno provando una situazione spiacevole. Una delle scoperte delle ricerche empiriche sugli strain riguarda le differenze a livello soggettivo, nella

4 G. FROGGIO, Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 184. 5 AGNEW, Pressured into crime, p. 4 6 AGNEW R., Pressured into crime, p. 11-12

7 AGNEW, Building on the foundation of general Strain Theory…, p. 320

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percezione degli strain oggettivi. Ad es. la gente si differenzia nella valutazione soggettiva degli eventi oggettivi come la morte di un membro della famiglia, divorzio. La soggettiva valutazione dello strain oggettivo dipende da una serie dei fattori, compresi tratti individuali, le risorse personali, gli scopi, i valori, l’identità e le condizioni della vita.8 Lo strain provoca una reazione emotiva negativa, cioè la rabbia. Quella da parte sua crea una pressione per una azione correttiva. Il crimine può essere un’azione correttiva, che serve a tre funzioni fondamentali: alleviare lo strain, cercare vendetta, gestire le emozioni negative, soprattutto attraverso l’uso di droghe illecite. Agnew afferma che gli adolescenti e i giovani sono spinti ad un comportamento delinquenziale da stati affettivi negativi, come la rabbia e le emozioni ad essa associate. Tali stati derivano dalle relazioni negative, che stanno all’origine dello strain.9 La risposta emozionale a un evento o una condizione è strettamente collegata con gli strain soggettivi. Lo strain soggettivo mette in relazione la percezione e valutazione individuale e le condizioni nelle quali capita l’evento. Due persone possono elaborare lo stesso evento nello stesso modo, cioè sono ugualmente dispiaciuti. Uno però può diventare arrabbiato mentre altro va in depressione. Loro possono differenziarsi nel grado d’intensità di sperimentazione di certe emozioni perciò uno può arrabbiarsi tanto mentre altro sperimenta la rabbia abbastanza moderata. L’arco dei fattori individuali e ambientali influenza la risposta emozionale allo strain soggettivo.10

2. I tipi di strain che più facilmente portano al crimine

Le ricerche fatta da Agnew hanno dimostrato che l’impatto che lo strain ha sul crimine è non soltanto la funzione delle caratteristiche dell’individuo ma anche del tipo dello strain sperimentato dalla persona. Alcuni tipi degli strain, sia quelli oggettivi che soggettivi, più “volentieri” inducono in crimine. 11 Agnew presenta una lista degli strain che di più spingono le persone che fanno crimine. Queste tensioni sono raggruppati in tre set. Il primo set degli strain influisce soprattutto ai giovani. Il Primo di questi strain e il rifiuto genitoriale. Si tratta dei genitori che non esprimono ai loro figli l’affetto e l’amore, dimostrano basse interesse di loro, forniscono basso supporto, e spesso dimostrano l’ostilità verso loro. Il secondo strain e la disciplina sbagliata, eccessiva e molto rigida. Si tratta specialmente delle situazioni in cui si usa come strumento di controllo genitoriale la umiliazione, insulto, minaccia, urlo e il castigo psichico. Altro tipo di strain che induce i giovani in crimine riguarda l’abuso dei bambini o abbandono. Questo strain comprende: abuso psichico, sessuale, emozionale, e la cura non adeguata dove mancano: cibo, abitazione, medicine e affetto. Altro tipo dello strain riguarda negative esperienze scolastiche. Si tratta di situazioni quando i voti a scuola sono bassi, le relazioni con gli insegnanti sono negative (specialmente quando l’insegnante tratta il ragazzo in maniera non giusta, umiliante, non considerando come persona). In questo tipo di problema subentrano i problemi quando la scuola viene percepita come noiosa e come tale porta via tanto tempo. Altro tipo dello strain che fa parte di questo gruppo riguarda le relazioni tra i pari. Si tratta delle situazioni di abuso che comprendono insulti, pettegolezzi, prese in giro, minacce, violenza psichica, e tentativi di coartazione. Prima questo tipo dello strain non è stato considerato pericoloso.

8 AGNEW, Building on the foundation of General Strain Theory…, p. 321 9 G. FROGGIO, La General Strain Theroy di Agnew, p. 424 10 Angew R., Idem, 322 11 Agnew R., idem, 323

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Il secondo gruppo degli strain che conducono al crimine sono quelli che hanno un impatto forte specialmente sulle persone adulte. Il primo di questi strain e il lavoro nel mercato secondari. Di solito questo lavoro è pagato con i compiti abbastanza spiacevoli (ad. Es. i lavori molto semplici, ripetitivi o psichicamente pesanti, o il lavoro che richiede lo status dell’inserviente, subordinato), bassa autonomia e controllo coercitivo (minaccia di licenziamento), sottopaga, pochi benefici, basso prestigio, e le basse possibilità dell’avanzo sociale. Il secondo strain che è considerato pericoloso per gli adulti riguarda la disoccupazione. Questa può indurre nella criminalità quando si prolunga nel tempo, e la responsabilità per lo status quo, viene scaricata sugli altri. Il terzo tipo dello strain sono i problemi aderenti ai problemi di coppia. Questi problemi includono frequenti conflitti, abusi psichici o liti screzi a livello verbale. L’ultimo set dei riguarda quelli strain che hanno impatto significativo sia ai giovani che agli adulti. Il primo strain è il fallimento nel raggiungimento di certi scopi, compreso quelli affettivi, emozionali. Esempi di questi scopi “falliti” sono: altro livello di autonomia, status maschile o la volontà di avere, possedere tanti soldi in breve periodo del tempo. Questi obiettivi non son legati con altro controllo sociale, cioè il raggiungimento o meno di questi obiettivi non da nessun impatto sulle altre persone e alla valutazione sociale. Il secondo strain in questo gruppo riguardo il fatto di essere una vittima del crimine. Questo strain è uno dei più severi strain che prova uomo. C’e una relazione tra essere vittima e aggressore. Anche essere aggredito da uno dei membri della famiglia o dai uno degli amici può incrementare la probabilità dello strain criminale. Terzo strain in questo gruppo è l’abitazione nei quartieri di basso reddito economico. Questa situazione si associa con più ampio l’arco degli strain, compreso gli strain economici, i problemi famigliari, alti tassi di criminalità, problemi scolastici e abusa da parte dei pari. Quarto strain in questo gruppo è la mancanza della dimora. Come nel caso precedente il fatto di mancanza del tetto espone le persone all’impatto di più strain. Le persone senza tetto devono costantemente ricercare soldi, cibo, riparo. Stanno frequentemente nel conflitto con gli altri e sono spesso le vittime di violenza. L’ultimo strain in questo gruppo riguarda la discriminazione e pregiudizio che si basate sull’appartenenza etnica o di gender. Ci sono delle ricerche che dimostrano che c’è il collegamento tra discriminazione razziale o sessuale e il crimine.12 Riassumendo gli strain sopraelencati aumentano la probabilità del crimine. L’esistenza di questi strain, nella vita delle persone è un indicatore molto importante della alta probabilità del crimine

3. Fattori che incrementano la probabilità della risposta criminale allo strain

Ci sono molti adattamento allo strain, però non tutti sono disponibili per ogni individuo. Le persone sono spinte a scegliere determinati adattamenti da una serie di fattori interni ed esterni. Agnew propone un elenco di parziale di caratteristiche degli strain che facilitano il coping delinquenziale. Lo strain viene più facile mento levato in modo criminale quando è visto come non giusto, quando viene percepito come grande e severo, è legato con il basso controllo sociale, quando è più facile affrontare in via criminale che legale, o tocca le persona che sono particolarmente disposte di crimine

a. Lo strain è visto come ingiusto

12 Agnew R., Pressured into Crime, 73-74

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Agnew presenta ingiusto trattamento come distinta categoria degli strain, classificata come “un fallimento nel perseguimento degli obiettivi positivamente valutati”. In modo particolare parla della disgiunzione tra i risultati onesti/giusti e quelli che vengono raggiunti attualmente. Questo problema è applicabile a tutti i tipi degli strain, cioè vederli come non meritati. Quando ciò avviene gli strain più facilmente portano al crimine perché suscitano nella persona le emozioni criminogeni come la rabbia. La rabbia favorisce il crimine perché distorce i processi cognitivi, è ostacola la giusta valutazione di quello che avviene. Oltre questo riduce la percezione dei costi del crimine, da sensazione del potere e suscita il desiderio di rivendicarsi. Gli strain vengono percepiti come ingiusti quando vengono suscitati volontariamente e intenzionalmente. Poi altre cose che aiutano a percepire come ingiusto lo strain sono:

- Convinzione che lo strain non è meritato - Lo strain non è stato provocato per raggiungere la meta elevata, alta - Quando il processo di applicazione dello strain viene percepito come ingiusto - Lo strain risulta come netto danno per loro - Lo strain viene applicato insieme con il comportamento del mancato rispetto, mancata

considerazione e con l’aggressività - Lo strain viola fortemente le norme sociali

Sommando possiamo dire che gli strain che conducono al crimine più facilmente quando sono visti come ingiusti e non meritati13. Lo strain è visto come ingiusto quando è provocato intenzionalmente e volontariamente.

b. Lo strain viene visto come cosa che viola cose importanti, in maniera molto forte Il secondo fattore che aumenta la probabilità del coping delinquenziale e la percezione della grandezza dello strain. In altre parole Possiamo dire che lo strain quando è visto come più severo più inteso, più facilmente facilità il crimine. Questo succede per diversi motivi:

- Gli strain severi, crudeli più facilmente generano le emozioni negative, che includono rabbia, depressione, paura

- La severità riduce la capacità dell’individuo a rispondere agli strain in maniera legale. - Gli strain severi, a lunga durata, e di altro grado contribuiscono nella formazione dei tratti

negativi delle emozioni, e abbassano il livello dei legami sociali. - Gli strain grandi sono spesso collegati con basso controllo sociale, a facilitano

apprendimento sociale del comportamento deviante. La percezione dell’intensità dello strain dipende dal

- Grado e dimensione degli strain - Duratura, frequenza, distanza del tempo, e aspettative riguardanti la duratura degli strain, - La centralità degli strain, (se tocca i valori importanti per la persona).14

c. Basso controllo sociale.

Il terzo fattore che incrementa la probabilità dell’adattamento criminale è livello del controllo sociale. Alcuni strain sono associati con basso controllo sociale, come sbagliata disciplina famigliare (controllo troppo diretto), rifiuto da parte dei genitori (basso attaccamento), il lavoro “non ufficiale”, mancanza di casa. Quelli strain più facilmente risultano come criminogeni perché mancato controllo sociale riduce previsti costi del crimine. Mancanza del controllo riduce la capacità di rispondere allo strain in maniera legale. Gli individui percepiscono insieme con basso

13 AGNEW R., Building on the foundation of Generale Strain Theroy,… p. 331 14 Ibid., p. 331

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controllo basse interesse di loro da parte della società. Ciò fasì che non vedano le risorse per poter risolvere i loro problemi in mondo legale. Al contrario altro controllo sociale riduce il comportamento negativo, aumentando il costo sociale del crimine, e assicura più risorse per affrontare i problemi in maniera non criminale.15

d. Gli strain che creano la pressione verso il coping criminale L’ultimo fattore che aumenta la probabilità del crimine è la presenza degli strain che in se incentivano verso i comportamenti criminali. Certi tipi degli strain sono molto più facilmente risolvibili tramite un crimine che tramite le strade legali. In conseguenza, le persone più facilmente scelgono la strategia di coping criminale. Ad es. il tipo dello strain che coinvolge nel crimine è l’urgente bisogno di una somma elevata del dentaro. E’ molto più facile rubare, che perseguire lunga strada di educazione. In questa ocasione va anche detto che alcuni strain, che rinforzano il crimine, producono le convinzioni favorevoli al crimine, o spingono e invogliano l’individuo verso crimine.

e. Questi fattori indicati dal Agnew, vengono allargati da Froggio, che scrive dei fattori personali che facilitano il coping delinquenziale.

La GST tende a sottolineare come la disposizione a impegnarsi nel crimine sia influenzata da un insieme dei fattori tratti individuali come rabbia e l’impulsività, tendenza ad attribuire le responsabilità del proprio comportamento a qualcuno altro, tendenza ad attribuire le responsabilità e la colpa delle proprie avversità a qualcun altro. La tendenza a scaricare la propria responsabilità e la colpa delle proprie avversità sua qualcosa o qualcun altro è un atteggiamento che produce risentimento e rancore. Infine, le persone sono maggiormente disposte al crimine se se posseggono delle convinzioni favorevoli al crimine, se sono state esposte a modelli criminali attraverso una forma di rinforzo vicario. Una variabile chiave che interviene n questo fattore è l’associazione con pari delinquenti. Perciò gli adolescenti sono più disposti ai rinforzi per i comportamenti criminali16.

15 Ibid., p. 336 16 FROGGIO G., Piscosociologia del disagio e della devianza, p. 200

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II CAPITOLO- IL COPING COME LA RISPOSTA DELL’UOMO ALLO STRAIN

Ogni persona sottoposta a stresso adotta delle strategie attraverso le quali far fronte alla tensione.

Tali strategie, nella letteratura sono note come coping. Il coping può essere definito come un

fattore di stabilizzazione che può aiutare le persona a mantenere un adattamento psicosociale

durante i periodi di stress. Esso riguarda gli sforzi cognitivi e comportamentali per ridurre le

condizioni stressanti e il distress emotivo ad esse collegato.

Tutte le teorie della tensione riconoscono che in risposta alla tensione possono essere scelti degli

adattamenti delinquenziali, ma che solo alcuni individui sottoposti a strain possono finire nella

delinquenza dipendete dal tipo di adattamento che sceglie. La GST segue questa strada, e sulla

scorta della ricerca sullo stress, parla di adattamenti come strategie di coping cognitivi,

comportamentali ed emotivi17.

1. Strategie comportamentali di coping

Esistono 2 tipi maggiori di coping comportamentale: quello che cerca di minimizzare o eliminare la

causa dello strain, e quello che tenta di soddisfare un bisogno di rivalsa per il danno ricevuto.

a. Minimizzare o eliminare la causa dello strain.

Il coping, parallelamente ad ogni tipo di strain, può assumere diverse forme. Le persone possono

cercare di realizzare le mete cha valutano positivamente, possono proteggere o recuperare gli

stimoli che valutano positivamente, possono fuggire dagli stimoli negativi. I comportamenti, in

queste diverse aree. Possono essere convenzionali o delinquenziali. Un adolescente che cerca di

allontanarsi da un ambiente familiare avverso, ad esempio, può provare a farsi ospitare da qualche

parente con il consenso dei genitori, può invece fuggire dalla propria casa senza lasciare

informazioni

b. Soddisfare un bisogno di rivalsa

Si tratta di un comportamento vendicativo. Le ricerche di Angew dicono che quando un’avversità

viene attribuita agli altri, crea un desiderio di vendetta che è distinto dal desiderio di porre fine

all’avversità. Il comportamento vendicativo, può anche in questo caso, assumere le forme

convenzionali o delinquenziali, anche se quella forma è più probabile. Il comportamento cosi,

coinvolge gli sforzi per minimizzare gli effetti positivi, e incrementare i negativi, aumentando la

responsabilità degli altri per un determinato comportamento.

17 FROGGIO, G., La General Strain theory di Agnew, Analisi dei concetti e delle implicazioni operative, in Rassegna

italiana di criminologia 12(2001), 421-447.

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2. Strategie cognitive di coping

Alcune ricerche suggeriscono che alcune volte gli individui reinterpretano oggettivi stressori in

modo di minimizzare il loro negativo impatto. Ci sono diverse strategie per introdurre il coping

cognitivo. Tutte queste strategie possiamo riassumere nelle seguenti frasi: “questo non è

importante”, “questo non è cosi male”, “me mo sono meritato”. I ricercatori cercavano di spiegare

le difficoltà nella gestione degli stress dimostrando la ampiezza delle variabili che agiscono

insieme. Una certa attenzione hanno dato alle strategie del coping

a. Ignorare l’importanza dello strain

La percezione soggettiva dello strain oggettivo dipende dalla misura con la quale lo strain colpisce

valori, mete e identità dell’individuo. Le persone sopportano più facilmente anche più strain che

agiscono se questi strain non riguardano le aree della vita per loro importanti. La gente porre più

attenzione a questi aree della loro vita, a questi obiettivi e valori, che riguardano in modo assoluto

e relativo queste mete ch’è in grado di perseguire.

b. Ignorare aspetti negativi ed enfatizzare i positivi

L’altra strategia cognitiva consiste nella enfatizzazione degli effetti positivi e diminuire gli effetti

negativi. Nella strategia precedente l’individuo riconosceva l’esistenza delle avversità ma rilegava

quella avversità alle aree della vita meno importanti. In questo secondo adattamento, le persone

tentano di negare l’esistenza dell’avversità tramite massimizzazione degli effetti positivo e

riducendo gli effetti negativi. Ciò si può svolgere in 2 modi: abbassando gli standard usati nella

valutazione degli effetti o distorcendo la propria stima dei correnti e aspettati effetti.

Abbassamento dei propri standard di base comporta abbassamento, diminuzione dei propri

obiettivi o l’aumento della soglia per gli stimoli negativi. Questa azione rende la situazione attuale

meno avversaria, di come potrebbe essere. Inoltre l’abbassamento degli standard, può anche

condurre alla distorsione della percezione degli effetti. Ad es. gli individui con il basso grado

d’istruzione dicono che sempre andavano bene a scuola. 2 strategie che valgono poco sono: il

paragone verso basso, (gli individui dicono la loro situazione non è male rispetto quello che

devono subire gli altri), e la valutazione che comunque dice che la situazione rispetto passato si è

migliorata. In questo tipo di strategia subentra un altro tipo che emfasi agli aspetti positivi

attribuiti alla situazione difficile. La persona ignora gli aspetti nocivi e spiacevoli, e ancoraggio la

loro attenzione agli aspetti piacevoli e gratificanti. Ad es. le vittime dei crimini, spesso dicono che

la loro sofferenza ha portato a loro alcuni benefici, come quello di crescita interiore come persona

ecc.

c. Accettazione della responsabilità per l’avversità

Terza strategia consiste nella minimizzazione della soggettiva percezione dello strain,

autoconvincendosi se stessi the si è meritato l’avversità che si sta provando. Ci sono più motivi per

i quali gli strain meritati producono meno sofferenza da quelli ingiusti. Lo strain ingiusto può

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scuotere l’equilibrio interiore, la fede nella giustizia nel mondo, e se viene attribuita alla malignità

dell’altro può condurre alla convinzione e alla paura che lo strain si ripete facilmente al futuro. Ci

sono 2 strategie per convincere che lo strain era meritato. La pirma consiste nella riduzione degli

stimoli positivi di una relazione e ingrandimento quelli negativi. L’azione che causa lo strain, viene

concepita con il contributo degli di una relazione caratterizzata dagli status considerati rilevanti

per questa relazione. La seconda avviene quando l’individuo ingrandisce gli aspetti positivi

nell’altro o diminuisce (sempre nell’altro) gli aspetti negativi.18

3. Strategie emotive di coping

Alle fine le persone sottoposte allo strain possono reagire allo strain intervenendo direttamente

sulle emozioni negative che appaiono come il frutto delle avversità come percepisce una persona.

Gli scienziati hanno individuato alcune strategie del coping emozionale. Tra questi si trovano sia

quelli non convenzionali come questi convenzionali. Tra i primi bisognerebbe elencare: l'uso di

droga come stimolatore e/o antidepressivo, Tra i secondi ci sono le esercitazioni fisiche, tecniche

del profondo respiro, meditazione, biofeetbask e tecniche del rilassamento progressivo, e l'uso

delle tecniche espressive gestuali, come la recitazione o i lavori espressivi. In tutti questi esempi il

fulcro dell'azione mira ad alleviare le sensazioni negative piuttosto che cercare di reinterpretarle

cognitivamente o cambiando gli atteggiamenti verso le realtà che producono questa sensazione

fortemente negativa. Tante di queste strategie sono al di là della possibilità di coping degli

adolescenti, e perciò, secondi i dati forniti dalle ricerche sugli adolescenti, spesso assumono

droghe illecite per rimuovere gli strain presenti nella loro vita.

Le strategie emotive del coping possono portare alla ricerca delle vendetta tramite gli altri. Lo

strain crea il desiderio di rivalsa che è distinto dal desiderio di alleviare è cancellare la situazione

negativa causata dallo strain. Il comportamento vendicativo può avere carattere sia criminale

(vandalismo, aggressione fisica) che non criminale (cattivi pettegolezzi). Gli studi suggeriscono che

questo comportamento fasi che le persone si sentano meglio.

Le strategie emotive del coping vengono attivate di solito, dopo il fallimento e impossibilità di

avviare le strategie cognitive e comportamentali. Spesso accade anche che le persone sottoposte

agli strain avviano insieme più strategie del coping. Come una forma del coping emozionale può

essere tratta la tentazione del distrazione. Comunque si assume che suddette strategie sono le

principali tipi di risposte date alle situazioni dello strain.

4. Gli adattamenti delinquenziali

Esistono diversi modi di far fronte allo strain, ma solo alcuni di questi riguardano la delinquenza.

Tutti noi variamo nell'utilizzo delle diverse strategie di coping. La domanda che pone Agnew è la

18 AGNEW, Foundation for a General Strain Theory of Crime and delinquency, Criminolgy 1, 1992, p. 67-69.

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seguente: perché alcune persone scelgono degli adattamenti delinquenziali, e perché queste

persone si stabilizzano in questi adattamenti?

Lo strain dall'ambiente esterno può causare molti sentimenti negativi per un individuo, tra cui la

sconfitta, la disperazione e la paura; ma la sensazione più applicabile al crimine è la rabbia. Agnew

ha affermato che gli individui si arrabbiano quando la colpa della loro situazione negativa sono le

relazioni con gli altri. La rabbia serve ad incitare una persona ad agire, ad abbassare le inibizioni, e

a creare desideri di vendetta. La rabbia e la frustrazione può anche consentire alla persona di

giustificare il crimine. Agnew in particolare ha sottolineato che gli individui che sono soggetti a

sforzi ripetitivi possono essere più inclini a commettere reati o atti delinquenziali. Ciò è dovuto al

fatto che, per una determinata fascia di persone, altre strategie di coping non sono accessibili.

Portato al limite, l'individuo può diventare ostile ed aggressivo, se in un momento raggiunge un

alto livello di eccitazione negativa. In sostanza, la GST propone la spiegazione che un aumento di

tensione porterebbe ad un aumento di rabbia, che può poi portare ad un aumento della

criminalità.

Come la rabbia, la depressione è nient'altro che un fattore che aumenta la probabilità del crimine.

Essa crea una pressione verso azioni correttive, da quando appare la sensazione spiacevole, anche

se non è cosi forte come l'incidenza della rabbia. La depressione riduce la capacità del coping

convenzionale, perché le persone si sentono prive di potenza, di forza per risolvere i problemi in

maniera non criminale. D'altronde la depressione fa sì che le persone sentano che hanno poco da

perdere, perciò sono spinte al crimine.

La terza emozione, che porta al crimine e deriva dallo strain, è la paura. Parliamo della paura quando le persone le persone vogliono anticipare le esperienze che appaiono spiacevoli per loro oppure quando ci sono delle condizioni in cui le persone si trovano particolarmente non influenti, privi di forza. In conseguenza la paura sorge come forte stimolo che sollecita a scappare o combattere. Alcune emozioni che si associano alla paura includono terrore, panico e ansia. Come rabbia e depressione la paura incrementa la probabilità del crimine. Comunque il legame tra crimine e paura non è cosi forte come tra rabbia e crimine ma può comunque suscitare le tendenze di fuga delinquenziali come abbandono scolastico, assunzione di droga, abbandono delle funzioni assunte.

Le scelte che gli individui hanno a loro disposizione sono limitate da diversi fattori. Se gli obiettivi iniziali ed i valori di una persona sono alti e hanno poche alternative/obiettivi su cui ripiegare, allora la persona può essere più incline a commettere atti delinquenziali. Inoltre, gli individui possono attivare il coping attraverso caratteristiche come il temperamento, l'autostima e la creatività, che li renderà più o meno propensi a partecipare ad atti delinquenziali o criminali. Il supporto sociale ha anche un ruolo importante nel determinare se un individuo commetterà atti delinquenziali. Chi ha maggiore supporti sociali convenzionali nello stesso momento ha meno probabilità di partecipare alla delinquenza. Inoltre, gli individui con un maggior livello di controllo sociale e che non hanno i mezzi per commettere reati, possono essere meno spinti a compiere atti delinquenziali rispetto a coloro che hanno un basso livello di controllo sociale, oppure hanno maggiore disponibilità ad usare altri mezzi. L'ambiente sociale più ampio avrà anche un effetto sulla scelta di partecipazione o meno alla criminalità. La società influenza i comportamenti dell’individuo, indicando l'importanza che deve essere posta su determinati obiettivi e la determinazione di ciò che è negativo e ciò che non lo

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è. Inoltre, la società ritiene che in situazioni avverse l'individuo possa minimizzare cognitivamente e trovare quali altri modi di coping siano disponibili per l'individuo. Tutti questi fattori possono determinare se lo strain si tradurrà in strategie di coping delinquenziale o non delinquenziale.19

Insieme con le strategie di coping, le disposizioni individuali verso la delinquenza, hanno anche la

loro importanza il controllo e la scelta delle strategie applicate dai singoli. Le variabili di

temperamento e il rafforzamento positivo del comportamento delinquenziale avuto nel passato

possono avere un effetto sulla adesione o meno alla delinquenza. Un altro fattore chiave di questa

teoria è l’associazione con i pari delinquenziali. Questi fattori consentono di determinare l'impatto

che lo strain ha sugli individui e la probabilità che si rivolgeranno al crimine per affrontare il loro

strain.20

19 http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)

20 AGNEW, Foundation for a General Strain Theory of Crime and delinquency, Criminolgy 1, 1992, p. 71

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III CAPITOLO – LE FASCIE PIÙ ESPOSTE AL COPING CRIMINALE

La parte significativa delle teorie del crimine si focalizza sul problema perché alcuni individui più

degli altri fanno le carriere criminali. Ugualmente la GST mostra che alcuni individui sono più

portati ad ingaggiarsi nel crimine perché sono esposti più alle esperienze degli strain che portano

al crimine, o attivano le strategie delinquenziali del coping. Si osserva che più spesso le persone

commettono crimini entrando nell’età adolescenziale e finendola il tasso dei crimini si riduce

notevolmente. Comunque c’è un gruppo che permane su un determinato tasso di criminalità per

tutta la vita. In questo capitolo si cerca di spiegare perché, secondo la GST, gli adolescenti sono più

spinti verso il crimine. Nella seconda parte si prende in considerazione le differenze del sesso nel

crimine, e come le spiega Agnew. Nella terza parte si presenta altre variabili sociologiche che

incidono sul tasso di criminalità

1. L’adolescenza come età più in pericolo

La criminalità limitata al periodo dell’adolescenza è una delle caratteristiche più comuni della

criminalità. Maggior parte degli individui aumenta il loro livello di offensiva quando entrano nella

adolescenza. Questo è un comportamento tipico per gli adolescenti. Invece questo livello si abbassa

drasticamente quando entrano nell’età adulta, quando arrivano all’incirca a 20 anni nella vita.

La GST spiega questo fenomeno in 2 modi. Il primo consiste nel fatto che gli adolescenti sono più

esposti all’esperienza degli strain che conducono al crimine rispetto sia agli adulti che ai bambini.

Questo accade perché gli adolescenti hanno più sviluppata l’emotività negativa. Con il loro

comportamento provocano reazioni negative da parte degli altri (genitori, insegnanti, pari). Inoltre

gli individui molto spesso si collocano in ambienti dove sono più esposti al trattamento negativo. Ad

es., parecchi giovani rifiutano le amicizie convenzionali e si avvicinano ai pari delinquenti, che li

attraggono coinvolgendoli in situazioni di rischio. Le persone che vivono in questi ambienti hanno

anche la caratteristica di percepire maggiormente gli strain oggettivi aggravando l’impatto negativo.

Altro fattore che spiega l’alto tasso di criminalità giovanile è il fatto che gli adolescenti hanno un

basso controllo sociale. Le persone che hanno basso controllo sociale, per definizione hanno legami

deboli con genitori e insegnanti; ciò a sua volta incrementa la probabilità di essere trattati male dalle

figure suindicate. Il basso controllo fa sì che queste figure non svolgano il loro ruolo protettivo dagli

strain. Di conseguenza i ragazzi più facilmente si agganciano ai gruppi delinquenziali di fuori, dove

l’ambiente familiare non può provocare esperienze di strain.

Un altro fattore che incide è il fatto che gli adolescenti si ritrovano, si associano con pari delinquenti.

Questo fatto accelera l’apprendimento sociale del crimine, ed espone maggiormente le persone ad

alcuni strain (abusi, maltrattamenti da parte di pari, ecc.).

Oltre questo, esiste una certa rivalità tra gruppi adolescenziali. Se un ragazzo si trova in un gruppo

con inclinazioni delinquenziali, che è in conflitto con un altro gruppo, è molto più probabile che si

lasci coinvolgere in attività criminali.

Inoltre va detto che gli adolescenti vivono in un mondo sociale più esteso di quello degli adulti e dei

bambini. Questo è uno dei motivi per i quali gli adolescenti sono più esposti agli strain. In poche

parole si tratta del fatto che gli adolescenti fanno immediatamente l’esperienza delle grande

dimensione e delle esigenze del loro mondo sociale. Ci sono più persone che trattano male gli

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adolescenti. E’ anche vero che aumentano le esigenze e le aspettative nei riguardi degli adolescenti:

ciò può diventare una nuova fonte di strain. Quando escono dall’età adolescenziale il loro mondo

sociale si limita. La cerchia degli amici diminuisce, rimangono con i loro partner di coppia, il numero

di persone con le quali interagiscono nel lavoro di solito è più basso di quello che avevano a scuola.

Oltre questo, gli adulti hanno più possibilità di scelta di adolescenti, perciò hanno più possibilità di

evitare il trattamento negativo. Di conseguenza, crescendo con l’età si abbassano le probabilità di

manifestazione dei comportamenti criminali.

Gli adolescenti spesso desiderano tanti dei privilegi dell’età adulta, ma spesso non hanno i mezzi

per raggiungere questi privilegi attraverso i canali legittimi. Ossia i ragazzi hanno forte desiderio di

autonomia, di rispetto e di status, ma hanno seri problemi a realizzare queste mete in modo legale.

I bambini non sono interessati a queste mete e gli adulti le hanno in qualche modo raggiunte. Loro

mostrano alta preoccupazione per raggiungere un certo status sociale, o lo status nei gruppo dei

pari. Delle volte non hanno i mezzi per arrivarci in modo legale (percorso scolastico, potenza fisica,

situazione sociale), perciò tentano di accedervi in maniera criminale.

Alla fine bisogna dire che gli adolescenti, subendo più strain oggettivi, li percepiscono soffrendo

molto di più rispetto ad altre fasce d’età: ciò significa che aumenta lo strain soggettivo. Comunque,

non tutte le esperienze adolescenziali incrementano i livelli di strain. Alcuni adolescenti non

subiscono gli strain, perché vivono in un ambiente che è molto protettivo. Ad es. le aspettative

scolastiche non sono elevate, o hanno i limiti personali di socializzazione.

La seconda strada che spiega alto tasso dei criminalità adolescenziale consiste nel fatto che gli

adolescenti sono più propensi di attivare le strategie di coping criminale. Il primo fattore che incide

su questa dimensione è il fatto che gli adolescenti hanno poche capacità di base per attivare il coping

legittimo. Uscendo dalla preadolescenza si abbasso il livello del coping che viene svolto dai genitori

nel nome dei ragazzi. I genitori hanno meno sguardo nel mondo giovanile. In conseguenza i ragazzi,

non solo sono più esposti agli strain, ma devono anche affrontarli da soli. In questa situazione

subentrano altri fattori, come il fatto che ai ragazzi mancano le capacita di coping, non avendo né

soldi né potere, per realizzarla. I modi legali risultano troppo difficili e richiedono o soldi o capacità

di influenzare gli altri. Spesso i giovani quando non hanno le risorse sufficienti per affrontare

condizioni ambientali avverse, e non hanno possibilità di uscirne fuori, decidono di arrivare agli scopi

in modo illegittimo. Gli adulti, al contrario, molto spesso hanno più risorse per raggiungere gli scopi,

ed hanno anche più capacita di contrattare nella situazione di avversità. I bambini piccoli, pur non

avendo i soldi, sono comunque protetti dai loro genitori.

Gli adolescenti hanno limitato accesso alle forme convenzionali di sostegno e di supporto.

Parzialmente questo avviene perché i loro ambienti sono più poveri, ma anche per il fatto che i

genitori e gli insegnanti sono meno propensi a fornire dei supporti, perciò gli adolescenti devono

affrontare i problemi da soli. D’altronde gli adolescenti stessi fanno fatica a condividere i problemi

con parenti ed insegnanti e stentano a chiedere aiuto alla società.

Altri fattori che incidono notevolmente sulle situazioni di coping criminale sono: il controllo sociale,

che diminuisce nell’età adolescenziale, la facilità di associazione con altri criminali, il fatto di vivere

in un mondo molto pubblico (incoraggiamento sociale, dei pari al coping delinquenziale) e mancanza

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di risorse e capacità di coping legali (gli studi dimostrano che i giovani spesso fanno coping

intervenendo sullo stess-coping emozionale)21.

2. Le differenze del sesso nel coping criminale

I dati delle ricerche suggeriscono che le femmine sperimentano livelli di strain più bassi rispetto ai

maschi. Anche se, nel confronto con i ragazzi, possono subire un livello oggettivo di strain più altro,

le ragazze ne sono meno disturbate. Agnew ritiene che la criminalità non possa però essere spiegata

affermando che i maschi sperimentano maggiore strain, sarebbe semplicistico. Secondo l’autore

esistono delle differenze di genere nei modi in cui vengono sperimentati i livelli di strain.

I maschi, rispetto alle femmine, sperimentano dei tipi di strain che possono condurre con maggiore

probabilità al crimine. Sono più interessati al successo materiale, mentre le femmine sono in

maggiore misura interessate a stabilire e mantenere delle buone e profende relazioni interpersonali.

Le ragazze sono maggiormente tese alla ricerca di un significato ed uno scopo nella vita. La tendenza

alla ricerca dei beni materiali da parte dei maschi può spiegare in certa misura la loro maggiore

diposizione al crimine, infatti, è un modo facile e conveniente per ottenere i beni materiali e denaro.

Altre differenze di genere riguardano la perdita di stimoli positivi e la presentazione di stimoli

negativi. 22

Nella tabella 1 presentiamo in maniera sintetica le differenze del genere nella reazione agli strain

subiti.

Tab. 1. Le differenze del sesso nei tipi degli strain subiti23.

Maschi Femmine

Concenrati sul sucesso materiale – aumentano i tassi

di criminalità che riguarda la proprieta e i crimini

vilenti

Preoccupato di creare e mantenere stretti legami e

rapporti con gli altri - in tal modo mentendo i tassi

più bassi di proprietà e di crimini violenti

Sono visti come più conflittuali e perciò sono più

suscettibili come le vittime dei reati

Sono viste spesso in modo negativo, la

discriminazione, elevate esigenze da parte della

famiglia, e il comportamento più restrittivo

Fallimento degli scopi può condurre ai reati contro

la proprieta e i crimini di vilenza.

Il fallimento degli obiettivi può condurre ai

comportamenti autodistruttivi

Maschi e femmine possono differire anche nella risposta emotiva che danno allo strain. I maschi

rispondono con rabbia e ostilità: sentimenti, che portano alla criminalità. Le ragazze rispondono con

la depressione e, anche se provano rabbia, questa rabbia sembra essere diversa da quella

sperimentata dai ragazzi. La rabbia delle femmine è spesso accompagnata da emozioni quali la

21 AGNEW R., Pressured into Crime, 73-74 22 FROGGIO G., Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 202 23 http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)

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paura, l’ansia, la vergogna e la depressione. La rabbia dei maschi invece è sposso caratterizzata da

un senso di violazione morale. Le ragazze sono portate a scaricare su se stesso la colpa quando

vengono trattate male da qualcuno e temono che la propria rabbia possa offendere gli altri e

mettere cosi in percolo delle relazioni valide. Vedono più spesso la propria rabbia come qualcosa di

inappropriato, un fallimento del proprio autocontrollo. I maschi, al contrario, se vengono

maltrattati, sono portati a criticare gli altri e considerare le offese come una sfida o un insulto

deliberato.Sono meno preoccupati di ferire gli altri, di rompere le relazioni, e spesso vedono la loro

rabbia come una affermazione della propria mascolinità. Queste differenze possono spiegare le

diversità nel crimine. La giustezza morale della rabbia del maschio lo può spingere a commettere

seri crimini, mentre le depressione e la paura per la propria collera possono portare la ragazza a

forme di devianza autodistruttiva (uso di droghe illecite e disturbi del comportamento alimentare:

anoressia, bulimia, obesità) 24.

Tab. 2 Le differenze di genere nella risposta emotiva allo strain25

Maschi Femmine

Più spesso rispondono con la rabbia Più spesso rispndono con la depressione che con la

rabbia

La rabbia è seguita dalla violenza morale

(giustificazione di violenza)

La rabbia se c’è viene accompagnata dalla paura,

senso di colpa e vergogna

Sono propensi di incolpare gli altri, e mono

preoccupati di poter ferire gli altri

Più spesso assumono la colpa e sono preocuppate per

gli effetti della propria rabbia

Vilenza morale conduce ai reati contro la proprietà e

crimni violenti

La depressione e senso di colpa può condurre ai

comportamenti autodistruttivi

Oltre alla spiegazione dell'alto tasso di criminalità maschile, la GST può essere applicata anche a spiegare perché le donne commettono reati. Agnew cerca di identificare il tipo di strain che le femmine subiscono. Gli strain come il blocco dei propri obiettivi, l’interruzione delle relazioni interpersonali e la discriminazione nel raggiungimento degli obiettivi finanziari sono forte fonte di tensione per la femmina. Inoltre, come esempio di una perdita di stimoli positivi, le femmine possono incontrare ostacoli sul profilo sociale a causa di discriminazione sociale. Le femmine sono anche la vittime dell’abuso sessuale, emotivo e fisico, che costituiscono una gamma degli stimoli negativi. Questi tipi di strain possono portare le femmine ad agire in maniera illegittima. Le donne criminali sembrano differire dalle donne non-criminali avendo maggiori opportunità per la criminalità, inferiore controllo sociale, i pari delinquente. Agnew sostiene che la GST può spiegare non solo l'alto tasso di criminalità maschile, ma può anche spiegare perché le donne avrebbero partecipato al delitto o meno26. Le differenze si devono ascriver a una diversità nei processi di socializzazione tra maschi e femmine.

24 FROGGIO G., Psicosociologia del disagio e della devianza, p. 202 25 http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011) 26 http://www.criminology.fsu.edu/crimtheory/agnew.htm (10 maggio 2011)

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Concludendo la GST spiega che i ragazzi sono più portati a rispondere allo strain e alla rabbia con il

crimine. Quando i maschi e femmine sperimentano la stessa reazione emotiva allo stesso tipo di

strain, i primi possono essere portati a rispondere con crimine.

3. La diversificazione sociale e la presenza del coping delinquenziale

I dati indicano che alcune comunità sociali hanno il tasso di criminalità più alto degli altri. I

quartieri con altro tasso tendono ad avere alcune caratteristiche. La gente vive nella sua poverta,

ha cambia spesso residenza, vi è una alta disgregazione famigliare ecc., Questo fatto viene

spiegato e considerato da diverse teorie specialmente dell’apprendimento sociale e ei

disgregazione sociale. La GST aggiunge a queste teoria la propria interpretazione.

La vita nei quartieri privi di risorse, aumenta la probabilità e rischio delle esperienze degli strain

che conducono al crimine. Questi ambienti sono anche meno ricche nelle risorse perciò

favoriscono il coping delinquenziale. I poveri sono più spinti da abitare in questo zone perché non

hanno i mezzi di vivere altrove. Sono anche meno capaci di spostarsi, di andare ad abitare fuori di

queste zone. La GST spiega che non solo questi ambienti attraggono gli individui esposti agli strain,

ma anche questi ambienti sono forte fonte di strain.

La residenza negli ambiti deprivati può diventare spesso una fonte del blocco nel raggiungimento

di alcuni obiettivi, che messi insieme con le caratteristiche individuali può favorire manifestazione

dei comportamenti criminali. In questi luoghi l’accesso al lavoro stabile, ben pagato, produttivo è

limitato. Questo zone delle volte si trovane nelle periferie che non sono bene comunicate con la

comunicazione pubblica che non favorisce a sua volta la ricerca del lavoro. Perciò le presone ci

mancano i modelli e capacità necessarie per avere un successo lavorativo. Anche le scuole

presentano il livello dell’istruzione più basso che altrove. In conseguenza le persone sono più

spinte verso il coping delinquenziale.

Altro fattore che aumenta la probabilità del crimine è la disuguaglianza economica. Le condizioni

basse della vita possono facilmente portare al crimine, soprattutto se si è circondati dalle zone

benestanti in modo che discrepanza è più evidente. I poveri che vivono in questa situazione spesso

possono avere difficoltà di sopportare questa situazione valutandola come non meritata.

La vita negli ambienti poveri favorisce la crescita dei problemi di natura familiare, scolastica e a

livello dei pari. Stando nelle condizioni di povertà le persone con facilità divorziano e tendono di

non sposarsi. I problemi economici sono la causa maggiore delle separazioni matrimoniali, ma

anche contribuiscono nei conflitti dentro la famiglia, favoriscono il sistema rigido di educazione,

rifiuto dei genitori da parte dei figli, abuso o negligenza. I problemi economici hanno una certa

risonanza nell’ambito scolastico. La mancanza dei soldi non favorisce permanenza formativa dei

giovani, favorisce le relazioni negative con gli insegnanti. La scuola viene percepita come noiosa e

non utile. I genitori non hanno possibilità di seguire i loro figli, dare necessario supporto, e

monitorare il loro performance scolastica. Anche le scuole hanno meno fondi pergarantire il livello

d’istruzione adeguato. La scuola non tiene rapporti con i genitori e non prepara i ragazzi

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all’inserimento nell’ambito lavorativo. In conseguenza i gruppi delinquenziali hanno molto più

presa in queste zone che altrove.

Un altro fattore che incide sul tasso di criminalità nelle zone svantaggiate è disoccupazione e

lavoro nel secondo mercato. La gente che abita nelle zone con questi problemi se trova il lavoro lo

trova sotto pagato, con pochi benefici rispetto le forze impegnate, con molto poche possibilità di

miglioramento e di promozione professionale. Spesso lavoro nelle condizioni spiacevoli, ecc. Oltre

questo nelle zone svantaggiate aumenta il numero le persone senza tetto, che sono inerenti ai

problemi riguardanti lavoro.

Oltre questo gli ambienti con la povertà sono più esposte alla presenza del pregiudizio e della

discriminazione. Vivendo negli ambienti dove sono più comunità etniche si attivano più facilmente

gli stereotipi negative, e appare la discriminazione.

Ultimi 2 fattori ambientali che aumentano la criminalità sono: esposizione al contatto con le

persone che subiscono degli strain e si comportano nel maniera agressiva, e altro essere le vittime

di violenza.

E’ molto più facile in queste zone di entrare nelle interazioni con le persone sottoposte agli strain.

Per un semplice motivo: Questi nelle zone di povertà sono più numerosi. Le caratteristiche

ambientali favoriscono la relazione con questi soggetti. Soprattutto quando non c’è lavoro, c’è

abbandono scolastico, e la strada diventa il punto del incontro e di passare il tempo. In

conseguenza ampio numero delle persone frustrate sono in contatto con le altre, ciò incrementa

in maniera notevole la probabilità del crimine. Altro fattore è la violenza. Chi abita nelle zone di

povertà più facilmente diventa una vittima, perché vi sono bassi livelli del controllo sociale, la

residenza favorisce l’apprendimento sociale del crimine, e espone le persone alle esperienze degli

strain che conducono al crimine. Essre la vittima spesso diventa un motivo di giustificare il porprio

crimine.

Alla fine Agnew dice che le persone che vi abitano più volentieri attivano i coping delinquenziali

perché hanno limitate risorse riguardanti il coping, e l’ambiente specialmente al punto di vista

economico non favorisce il coping convenzionali. Poi le persone non hanno i supporti sociali

perché l’ambiente non è in grado di crearlo, c’è molto basso controllo sociale, che ammette le

azioni illecite e è più indulgente. Questi ambienti favoriscono associazioni con gli altri criminali e

radicano le convinzioni favorevoli al crimine, Alla fine bisogna dire che gli strain hanno la natura

pubblica, cioè le persone in continuazione sono sottoposte agli strain, e gli strain sono conosciuti

dagli altri.27

27 AGNEW R., Pressured into Crime, 155 -163

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IV CAPITOLO – LE IMPLICAZIONI OPERATIVE. LA PREVENZIONE

Anche se sembra poco probabile diverse ricerche dimostrano che è possibile ridurre le probabilità

che i giovani vengano maltrattati, se si indirizzano adeguatamente gli sforzi. Ricerche interessanti

riguardano persone arrestate per la prima volta. Il fatto di essere arrestato è una fonte di strain.

Si dimostra che quando sono trattati con gentilezza non aumentano in loro i sentimenti negativi.

Le linee d’azione vanno verso 2 direzioni: ridurre la probabilità di strain sui ragazzi, e il secondo: lì

dove non si può evitare, fornire risorse per poter fare coping convenzionale.

1. Riduzione di strain che conducono al crimine

I programmi di prevenzione basati sulla GST sono indirizzati verso la famiglia verso la scuola e vero

i pari. Alcune ricerche hanno rilevato che le famiglie con dei figli delinquenti siano spesso

caratterizzate da livelli molti alti di strain dovuti per lo più a conflitti interpersonali, ad una

disciplina dura e stravagante, ad abusi, a violenze fisiche e psichiche, a bassi livelli del rinforzo e

alti livelli di punizione, a modelli di comunicazione inefficaci. Un certo numero di programmi

hanno tentato di risolvere questi problemi. Si tratta di programmi basati sulla negoziazione delle

contingenze di rinforzo, i programmi che cercano di insegnare ai genitori come risolvere i conflitti

interpersonali, quelli in cui viene insegnato ai genitori uno stile comunicativo ed educativo diretto

e sano.

Il problema di questi programmi è che difficilmente riescono a raggiungere le famiglie che ne

hanno maggiormente bisogno

I programmi centrati sulla scuola mirano ha prendere in considerazione i fattori legati all’ambiente

scolastico. Si tratta dei fallimenti scolastici, la noia e la ripetitività della attività scolastiche, le

relazioni negative con gli insegnanti, le pratiche disciplinari ingiuste e sbagliate. Diversi programmi

e strategie sono state sviluppate per ridurre l’impatto negativo dalla scuola. Alcune di queste

strategie tendono a far aumentare le performances scolastiche. L’aumento del periodo scolastico

può far incrementare il livello di controllo sociale sperimentato dal ragazzo e ridurre il senso di

minaccia che esercita su di lui la scuola. Altri programmi, tendono a modificare il setting scolastico

cioè ad elaborare un programma di interazione educativa tra studente e insegnante mirante alla

riduzione del disagio e della delinquenza. Tale programma si basa sulla gestione proattiva della

classe mediante la formazione e l’implementazione di gruppi di apprendimento cooperativi.

L’insegnamento interattivo offre ai ragazzi specifici obiettivi, che essi debbono raggiungere:

miglioramento rispetto a precedenti performance, l’assenza di confronti tra gli studenti e

l’impegno da parte degli insegnanti ad una valutazione maggiormente obiettiva. I docenti, usando

la gestione proattiva della classe, insegnano agli studenti in maniera piuttosto chiara le regole di

comportamento in aula, riconoscono e rinforzano i tentativi di cooperare, fanno uso frequente

dell’incoraggiamento. Come detto, in questo programma di interazione educativa è previsto anche

l’utilizzo dei gruppi di apprendimento cooperativo formati da pochi studenti, scelti casualmente. In

questi gruppi gli studenti imparano ad aiutarsi l’uno con l’altro nella gestione degli studi e nella

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padronanza del comportamento in classe. Questi gruppi servono per ridurre l’isolamento,

rinforzare la cooperazione e promuovere l’attaccamento fra gli studenti.

Un'altra strategia finalizzata alla riduzione dello strain sono i programmi centrati sui gruppi di pari.

Secondo la GST, le relazioni negative tra pari sono forse la maggiore causa di strain fra i giovani.

Secondo alcune ricerche emerge che la causa della propria infelicità o felicità veniva fatta risalire al

rapporto con i pari. La cosa sorpassava di gran lunga persino l’importanza delle relazioni con i

genitori.

Molti programmi che hanno tentato di intervenire su questo strain sono stati sviluppati ed

applicati nei contesti scolastici. Alcuni di questi programmi hanno riguardato l’apprendimento

cooperativo, altri son sono concentrati sul bullismo, oppure hanno tentato di incrementare il

livello di sorveglianza da parte degli adulti. Determinati programmi hanno cercato di trattare i

giovani delinquenti alimentando la loro associazione con i pari pro sociali.

Ultimo gruppo degli interventi sono i programmi che sono centrati sull’individuo. I programmi di

questo tipo partono da presupposto che bisogna lavorare per modificare anche il comportamento

di chi è sottoposto allo strain. Chi è soggetto allo strain gioca un suo ruolo ne creare il proprio

ambiente sociale. Molti giovani agiscono infatti in maniera tale da provocare negli altri delle

reazioni negative. Questi giovani sono quelli che, alla lunga, finiscono in gruppi di pari

delinquenziali, oppure si scelgono dei cattivi lavori o fanno matrimoni sbagliati. E’ possibile, però,

modificare il comportamento di questi giovani in maniera da ridurre le reazioni negative degli altri.

A tal proposito son stati sviluppati i programmi di social skill training. Attraverso questi programmi

Si cerca di permettere al giovane di realizzare in maniera più efficace le proprie mete e non

incorrere al trattamento negativo da parte degli altri. Alcuni di questi programmi sono molto

specifici, fanno uso di tecniche di modellamento e di desensibilizzazione: aumentare la frequenza

del contatto con lo sguardo degli altri, oppure ridurre i movimenti ansiosi. Altre procedure sono

piuttosto complesse e contengono la negoziazione delle abilità con gli adulti o l’implementazione

della capacità di resistere alla pressione28.

2. Togliere le persone dagli ambienti a rischio di strain

Alcune volte non è possibile di eliminare e cambiare degli strain che conducono al crimine. Ad

esempio i genitori possono rifiutare a partecipare nei programmi previsti per le azioni preventive.

Cosi continuano a trattare i loro figli in maniera molto rigida, ostacolando anche partecipazione

dei figli nei programmi. Poi è abbastanza difficile trasformare gli ambienti di altro grado di

disgregazione sociale, dove ci sono tanti fattori provocano lo strain, nonostante che non cessino i

tentativi del miglioramento della loro situazione. In questi casi, sembra più ragionevole togliere le

persone esposte agli strain da questi ambienti, Questa soluzione sembra di essere l’ultima prova e

si usa dopo esaurimento di altri modi. Accettare questa strada spesso vuol dire isolare i figli dai

loro genitori, alcuni individui dalle loro scuole ecc. Sempre si corre rischio che le comunità nuove

non saranno migliore di quelle lasciate ossia nuovi ambienti saranno avversive come questi

28 G. FROGGIO, Psicosociologia del disagio e della devianza, Laurus Robuffo, Roma 2002, p. 207

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precedenti. Un esempio di questo programma possono essere i gruppi di casa. Si tratta delle

piccole residenze abitate da in circa 12 ragazzi. Vi vengono collocati i ragazzi che sono trascurati

nelle loro famiglie. In queste comunità ragazzi riprendono il percorso scolastico e tempo libero

passano in comunità. Le casa vengono condotte da coppie degli sposati, “teaching parents”, che

hanno come obiettivo ridurre i trattamenti degli strain subiti in famiglia. Si sforzano per creare un

ambiente e un clima di accoglienza piacevole nella comunità. I giovani vengono ascoltati nelle

decisione riguardanti le case, ne c’è sistema democratico di educazione.

Un altro programma riguarda lo spostamento per l’opportunità. Questo programma si focalizza

sulle comunità di estrema povertà dove le famiglie non hanno i mezzi sufficienti per assicurare lo

sviluppo normale dei figli. Le famiglie ricevono dei sussidi che devono aiutare a loro con tutta la

famiglia a spostarsi nelle zone meno svantaggiate. Le ricerche dimostrano che i ragazzi in queste

famiglie hanno meno problemi comportamentali dei ragazzi, che non partecipano nel programma.

La dove sempre impossibile a cambiare le comunità, zone di deprivazione si può aiutare le persone

di liberarsi, uscire da questi ambienti per iniziare una vita nuova29.

3. Educare le persone ad evitare gli strain e ad attuare un coping non delinquenziale

Altra frontiera dell’intervento consiste nel fatto di aiutare i ragazzi perché riescano a far fronte allo

strain attraverso un comportamento non delinquenziale. In tale senso, si possono educare i

giovani ad essere assertivi piuttosto che aggressivi. L’intervento diventa più complesso quando ci

si serve di strategie di coping emotivo e cognitivo. Attraverso le seconde si dovrebbe insegnare i

ragazzi a ridefinire appunto cognitivamente le situazioni, in maniera tale che non provochino

frustrazione e rabbia e che tali sentimenti non sfocino in comportamenti delinquenziali.

I giovani delinquenti tendono a risolvere i conflitti interpersonali con la violenza piuttosto che

attraverso la riflessione e le negoziazione. A tal riguardo può essere utile il sostegno sociale.

Il primo campo dell’intervento potrebbe essere la prova di incrementare il sostegno sociale.

4. Supporto sociale, controllo sociale, prevenzione situazionale e la prevenzione nella luce di

GST

CONCLUSIONE

1. Gli asserti principali di GST e valore della teoria.

2. Alcune critiche della GST e concetti problematici

29 AGNEW R., Pressured into Crime, 181 -182

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Sitografia

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