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Radicati nella fede foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 7 È per amore alla Chiesa che restiamo nella Tradi- zione. È per amore alla Chiesa che ci ostiniamo, con- tro tutto e tutti, a celebrare solo la messa in rito tradizionale. È per amore alla Chiesa che resi- stiamo alla Chiesa stessa quando questa ci chiede di celebrare e di assistere anche al nuovo rito della messa. E non è assolutamente per archeologismo, non è per un amore al passato in quanto passato. Invece l'ultima riforma li- turgica, che ha stravolto da cinquant'anni la vita della Chiesa, nasce da un non amore alla Chiesa e alla sua storia, nasce da un vizio di ar- cheologismo. Infatti con l'ultima riforma liturgica, con la messa nuova per intenderci, si è di fatto voluto cancellare con un colpo di spugna tutta la storia bimillenaria della Chiesa cattolica, volendo tornare ad una mitica epoca d'oro, ad un mitico tempo d'oro d'ini- zio della Chiesa, inven- tando una liturgia super semplificata che falsa- mente si vuol far risalire agli Apostoli e quindi a Nostro Signore. Se si chiede alla gente semplice, questa vi dice pro- prio così, cioè che la liturgia moderna, nella sua scarna semplicità, corrisponde di più alla sem- plicità del Vangelo. In fondo molti, anche tra i preti, la pensano così. E pensano che gli amanti della Tradizione siano dei soggetti deboli, che hanno bisogno ancora di inutili orpelli per vivere la fede. In fondo, anche la svolta del biritualismo post Summorum Pontificum è figlio di questa errata posizione: concedere le cose vecchie a quei fe- deli che ne hanno ancora bisogno, ma soste- nendo in modo inequivocabile la nuova liturgia, che è nata per sbaraz- zarsi della tradizione li- turgica della Chiesa stessa. Invece il problema è serissimo e chiede un giudizio serio, rigoroso. La riforma liturgica se- guita al Vaticano II è malata, perché nasce da un giudizio negativo su tutto ciò che la Chiesa ha prodotto, dal- l'epoca Costantiniana in poi, in campo liturgico. Nasce da una disistima per tutto ciò che la Chiesa, nel corso dei secoli, ha aggiunto nella sua liturgia, per aiutare la fede e la preghiera. Non è qui il momento di fare un trattato di litur- gia, ma con semplicità possiamo fare un esem- pio tra tutti, quello del caso dell'offertorio. La nuova messa ha com- pletamente tolto l'antico offertorio, con la scusa che questo fu aggiunto solo nel medioevo, e lo ha sostituito con una preghiera ebraica di be- nedizione dei doni della terra. Il ragionamento fatto per sostenere questa operazione è tipico: essendo un'aggiunta medievale, la preghiera dell'offertorio della messa tradizionale non ap- ANNO VIII LUGLIO 2015 N. Editoriale

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  • Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dellOspedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 7

    per amore alla Chiesache restiamo nella Tradi-zione. per amore alla Chiesa che ci ostiniamo, con-tro tutto e tutti, a celebrare solo la messa in ritotradizionale. per amore alla Chiesa che resi-stiamo alla Chiesa stessa quando questa cichiede di celebrare e di assistere anche alnuovo rito della messa.

    E non assolutamenteper archeologismo, non per un amore al passatoin quanto passato.

    Invece l'ultima riforma li-turgica, che ha stravoltoda cinquant'anni la vitadella Chiesa, nasce daun non amore allaChiesa e alla sua storia,nasce da un vizio di ar-cheologismo.

    Infatti con l'ultima riformaliturgica, con la messanuova per intenderci, si di fatto voluto cancellarecon un colpo di spugnatutta la storia bimillenariadella Chiesa cattolica,volendo tornare ad unamitica epoca d'oro, ad unmitico tempo d'oro d'ini-zio della Chiesa, inven-tando una liturgia supersemplificata che falsa-mente si vuol far risalireagli Apostoli e quindi a Nostro Signore. Se sichiede alla gente semplice, questa vi dice pro-prio cos, cio che la liturgia moderna, nella suascarna semplicit, corrisponde di pi alla sem-plicit del Vangelo. In fondo molti, anche tra ipreti, la pensano cos. E pensano che gli amantidella Tradizione siano dei soggetti deboli, che

    hanno bisogno ancora diinutili orpelli per vivere lafede.

    In fondo, anche la svolta del biritualismo postSummorum Pontificum figlio di questa errataposizione: concedere le cose vecchie a quei fe-deli che ne hanno ancora bisogno, ma soste-nendo in modo inequivocabile la nuova liturgia,

    che nata per sbaraz-zarsi della tradizione li-turgica della Chiesastessa.

    Invece il problema serissimo e chiede ungiudizio serio, rigoroso.La riforma liturgica se-guita al Vaticano II malata, perch nasceda un giudizio negativosu tutto ci che laChiesa ha prodotto, dal-l'epoca Costantiniana inpoi, in campo liturgico.Nasce da una disistimaper tutto ci che laChiesa, nel corso deisecoli, ha aggiunto nellasua liturgia, per aiutarela fede e la preghiera.Non qui il momento difare un trattato di litur-gia, ma con semplicitpossiamo fare un esem-pio tra tutti, quello delcaso dell'offertorio. Lanuova messa ha com-

    pletamente tolto l'antico offertorio, con la scusache questo fu aggiunto solo nel medioevo, e loha sostituito con una preghiera ebraica di be-nedizione dei doni della terra. Il ragionamentofatto per sostenere questa operazione tipico:essendo un'aggiunta medievale, la preghieradell'offertorio della messa tradizionale non ap-

    ANNO VIIILUGLIO 2015 N.

    Editoriale

  • partiene alla vera messa, un'inutile anticipa-zione ripetitiva della consacrazione, va elimi-nata.

    Invece le cose stanno diversamente: le parolepronunciate nell'offertorio dal sacerdote eranostate aggiunte nel medioevo per esplicitare conpi chiarezza l'intenzione della Chiesa nel ce-lebrare il Santo Sacrifico del Signore, onde evi-tare che il celebrante e i fedeli si allontanasserodalla vera natura della messa. In sostanza, l'of-fertorio tradizionale si un'aggiunta medievale,ma un'aggiunta che approfondisce, rendendolapi chiara, la messa di sempre; un'aggiuntache aiuta ad essere fedeli all'unica messa disempre, quella di Cristo e degli Apostoli.

    Eh s, il problema tutto qui: la nuova liturgiamoderna nasce da un rifiuto di tutte le ag-giunte che la Chiesa ha fatto, nel corso dellasua storia, ai riti.

    chiaro che questo rifiuto del lavoro dellaChiesa pericolosissimo, perch fa nascerenella mente e nel cuore un giudizio sulla Chiesain se stessa, che quando all'opera tradirebbeCristo stesso. questa l'anima di tutte le eresie:Cristo s, Chiesa no. Separare Cristo dallaChiesa l'opera di ogni eretico, e ha come esitoperdere Cristo stesso.

    Per noi invece importante tutto ci che laChiesa ha operato per trasmettere la fede, perfar pregare con pi chiarezza e purezza i suoifigli, per trasmettere con pi limpidit la graziache salva.

    La Chiesa ha sempre aggiunto per rendere pipura la preghiera, per renderla mai ambigua,per precisarne sempre pi la retta intenzione. Equando ha tolto, ha tolto le aggiunte non pure,le incrostazioni culturali che erano figlie degliuomini e non della Rivelazione. Ha tolto ci chepoteva prestare il fianco all'eresia, ma non hamai tolto ci che chiariva maggiormente la pre-ghiera cristiana.

    Per questo noi tradizionali ci sentiamo pi figlidella Chiesa.

    Lo sono infinitamente di meno tutti quelli chestanno continuamente ammodernando la sua li-turgia con disprezzo per la sua storia. Chi nonama la storia della Chiesa, chi non le riconosceil suo valore, non ama la Chiesa stessa.

    Siamo pi figli della Chiesa noi, anche quandodobbiamo resistere a tutte quelle nuove leggiche vorrebbero imporci; leggi nuove scritte dacoloro che, saltando duemila anni, vogliono ri-salire a un Ges che, non portatoci dalla Chiesae dalla sua storia, frutto di ideologia e non diverit. Senza la Chiesa non hai il vero Ges, hail'idea che di Ges si fa l'ideologia dominante.Ma hai la Chiesa, quando hai tutta la sua storia,e non solo un riferimento all'istituzione ecclesia-stica del presente disancorata dal suo passato.

    Saltano duemila anni e vogliono legare laChiesa di oggi a un mitico inizio della Chiesastessa; e per farlo devono dire che oggi lo Spi-rito ha soffiato e ha liberato i Cattolici dal loroingombrante passato.

    per amore alla Chiesa, mistico Corpo del Si-gnore, che non possiamo, che non dobbiamoobbedire a questi signori dell'innovazione arcai-cizzante. Non dobbiamo obbedire loro, ma allaChiesa, che con continuit ha lavorato, ha fattola sua fatica di duemila anni, perch ogni animaincontri la Salvezza di Cristo.

    Radicati nella fede pag. 2

    Le date degli incontri di Dottrina Cattolicali trovate su:

    www.radicatinellafede.blogspot.it

    INCONTRI DI DOTTRINA CATTOLICA

    San Pio V condanna gli eretici

  • Radicati nella fede pag. 3

    Corpus Corpus DominiDomini

    VoCoGno7 Giugno 2015

    Solennit

    Pubblichiamo alcune foto della SantaMessa cantata e della ProcessioneEucaristica per le vie del paese nelsolenne giorno della festa del CorpusDomini.

    del

  • Radicati nella fede pag. 4

    Sit laus plena, sit sonra,Sit laus plena, sit sonra,sit iucnda, sit decrasit iucnda, sit decramentis iubiltio.mentis iubiltio.

    dalla Sequenza del Corpus Domini: Lauda Sion Salvatrem

  • Radicati nella fede pag. 5

    IL DOGMA MANCATO

    Dom Chautard scrive: Ci viene mostrata laSanta Vergine come Colei che schiaccia il ser-pente, immagine dell'Apocalisse, immaginedell'Immacolata che annienta il peccato. E'molto buona questa immagine, ma Nostra Si-gnora non fa solo questo. Non ha solo il suopiede, ha anche il suo cuore, ha le sue bracciasulle quali riposa Ges. Toglie il peccato dallenostre anime, ma questo non sufficiente, checosa manca? e lui lo dice non bisogna dimen-ticare la vita divina da coltivare in noi . Ecco per-ch questa, la devozione di Maria Mediatrice, la pi anti-naturalista, perch il cristianesimo na-turalista un cristianesimo freddo, io dico Si-gnore salvami; e Lui mi salva, senza che iofaccia niente, in me non cambia niente non sose rendo l'idea - Secondo il naturalismo ci sonodi fronte a me Dio, il Signore, la Madonna, isanti... e io sono qua che aspetto di essere sal-vato. Ormai cos eh! non vedete? Ai funeralifanno andare tutti in Paradiso subito, non si ca-pisce perch poi paghino la Messa per il suffra-gio; allora inutile il suffragio, non diciamoneanche pi la Messa di suffragio, se tutti vannoin Paradiso subito. No! deve avvenire un cam-

    biamento nell'anima, una trasformazione, per-ch io vada in Paradiso. Devi diventare santoper andare in Paradiso. Dunque, la Madonnanon toglie solo il peccato; occorre non dimenti-care la vita divina da coltivare in noi.

    Dom Chautard contempla - al seguito di sanBernardo e di tutti i grandi autori spirituali con-templa la Madonna al Calvario, ai piedi dellaCroce, e la contempla come Corredentrice, cio:Ges il Redentore, Lei con il Signore nel-l'opera della salvezza: Corredentrice. Sono, lesue, parole forti: Ai piedi della Croce che l'al-tare dove il suo Ges consuma il suo sacrificioMaria sta in piedi dice Dom Chautard StabatMater, stabat, stava in piedi Essa talmenteunita, totalmente unita all'apostolato di suo figlioGes Cristo. La Madonna partecipa all'operadel Signore, questa la conseguenza. Lei ve-ramente Madre di Dio, non lo solo per un mo-mento affinch Dio venga nel mondo, ma restala Madre di Dio. Mediatrice, Corredentrice. Ad-dirittura Dom Chautard, dall'opera di mediazionedi Maria, per la verit di Lei Corredentrice, fa di-scendere un termine: Cosantificatrice.

    I Sabati di Maggio: I Dogmi Mariani

    I sabati del mese di maggio sono stati unagrande occasione di approfondimento dot-trinale, oltre che di preghiera. Quest'annosono stati considerati i Dogmi Mariani.

    Nella quinta e ultima sera il discorso an-dato sulla verit di Maria Mediatrice ditutte le Grazie. Un titolo mariano tra i picontestati, perch pi chiaramente espri-mente il compito di Maria Santissima nelpiano di Dio. Un vero attacco all'eresia na-turalista.

    Pubblichiamo un estratto della medita-zione, che prende spunto dagli insegna-menti del grande Dom Chautard.

  • Radicati nella fede pag. 6

    La Madonna ci santifica con Ges Cristo, santi-fica con lo Spirito Santo; santifica con Dio leanime: Cosantificatrice. Lei la dispensatrice delSangue divino che salva, del Sangue di GesCristo sparso sulla Croce. Dice cos: E' dalCuore purissimo di Maria che sgorgato il San-gue che doveva essere il Sangue redentore equesto non arriva a tutte le anime che perMaria. Dom Chautard chiaro: il Sangue di Cri-sto che salva non arriva a tutte le anime che at-traverso Maria Santissima, la Madre di Dio,Corredentrice - Cosantificatrice.

    E questa devozione ci dice qual il fine dellavita cristiana, qual lo scopo, altrimenti diven-tiamo anche noi dei cattolici naturalisti, come cisono nelle parrocchie: la Prima Comunione di-ventata la festa dei bambini; l'Estrema Unzione diventata la festa dell'anziano... capite cos' ilcristianesimo naturalista! non c' pi Dio, non c'pi la grazia, una scusa per festeggiarci tra dinoi. Questa bestemmia! grave, non si puvenire a patti con questa cosa, perch controDio e non salva; le Cresime sono la festa del-l'adolescenza che entra nella giovinezza. LaSantissima Trinit non c' pi nel loro orizzonte,la santificazione delle anime non c' pi! Eb-

    bene, la devozione a Maria Mediatrice di tutte legrazie chiarisce questa cosa perch ci dice ilfine, la santificazione delle anime.

    Vi leggo cosa scrive Dom Chautard: Nessunopu nascere alla vita divina che per Maria, noidobbiamo nascere alla vita divina, questo il cri-stianesimo. Madre della grazia, Maria lo anche dell'accrescimento della vita soprannatu-rale in noi. Cio, non solo Mediatrice perchci porta la grazia di Cristo, ma Mediatrice del-l'accrescimento della vita soprannaturale in noi.Dobbiamo crescere nella vita divina, dobbiamodiventare santi, non ci si pu fermare, come fala maggioranza che si ferma alle cose propriominime, non ci si pu fermare, chi si ferma tornaindietro. Perch se tu non segui il movimento diDio, Dio si allontana, Dio va seguito, ma Dio nonsta fermo con la sua grazia. Crescere nel Cristo dice Dom Chautard - crescere in luce e virte noi non possiamo farlo che per Maria la cuifunzione di formare il suo Figlio nelle nostreanime. La funzione di Maria di formare il suoFiglio nelle nostre anime, come ha formatol'umanit di Ges. Dio si fatto uomo vera-mente, e Maria veramente Madre di Dio. Chisi scandalizza di questo perch non ha accet-tato la Divina Maternit di Maria ancora. Mariaagisce in noi con lo Spirito Santo, ella vera-mente la Cosantificatrice.

    Siamo tutti in cammino, siamo poveri peccatori,ma non possiamo fermare l'opera di Dio in noi,Dio vuole la nostra santificazione, questa lagrande avventura della vita che ci apre all'eter-nit vera. E la santificazione nostra avviene at-traverso l'annientamento del nostro io, non c'niente da fare. Chi vuol venire dietro a me rin-neghi se stesso, prenda la sua croce e misegua. Ma il prenda la sua croce meno pe-sante, il rinneghi se stesso, la scarnificazionedel nostro io, diventa meno duro con Maria.

    Non c' niente da fare... dobbiamo trasformarciin Ges Cristo con la grazia, il Signore cheopera in noi, ma dobbiamo volerlo, dobbiamosaperlo. Allora Dom Chautard, che un grandemonaco e sa che cos' il cammino spirituale,dice che la devozione a Maria Mediatrice di tuttele grazie una grande Provvidenza di Dio per-ch addolcisce quest'opera che altrimenti sa-rebbe terrificante: il rinnegare se stessi. DiceDom Chautard: La rinuncia il perno della vita

  • Radicati nella fede pag. 7

    spirituale. Per Maria lo scorticamento del mio iodiviene gradevole. Questa rinuncia di tutti i giorni talmente necessaria a questa incorporazionea Ges crocifisso. Dobbiamo unirci a Ges cro-cifisso, per unirci a Lui nella gloria. Dobbiamomorire con Cristo, il Battesimo stato questo;ma deve diventare operativo in noi questo Bat-tesimo, la grazia del Battesimo.

    Dunque Dom Chautard dice che questo l'es-senziale della vita, e pu avvenire solo attra-verso la mediazione della Madonna che rendepossibile, dolce, il grande lavoro della nostraconversione.

    Per le Messe in settimana saranno possibili

    delle variazioni di orarioTel. don Alberto 349.2848054

    ORARI SANTE MESSE

    VocognoChiesa di Santa Caterina V.M.

    Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata

    ore 17.00 Messa letta

    Luned e Mercoled ore 17.30Marted e Gioved ore 7

    Venerd ore 17Sabato ore 8

    Per le Messe in settimana saranno possibili

    delle variazioni di orarioTel. don Stefano 348.2463990

    DomodossolaCappella dellOspedale

    Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata

    Luned - Mercoled e Venerd ore 17

    Marted - Gioved e Sabatoore 7

    www.radicatinellafede.blogspot.ittrovate tutti i numeri di Radicati nella fede in formato PDF

    visitando il sito

    Crescere nel Cristo crescere in luce e virt e noi nonpossiamo farlo che per Maria la cui funzione di formareil suo Figlio nelle nostre anime.

    Dom Chautard

  • alla

    Pellegrinaggiodella5

    la chiesa di Vocogno e la cappella dellospedale di Domodossola

    dove si celebra la Messa tradizionale vi invitano al

    don alberto Secci3492848054

    don Stefano Coggiola3482463990

    Per chi non desiderasse consumare il pranzo al sacco: ristorante a 18e necessario prenotarsi entro il 28 settembre telefonando a:

    ore 10.30Santa Messa solenne

    in basilica nuova

    ore 15.30S. rosariodi fronte

    allimmagine miracolosa in basilica antica

    Sabato 3 ottobre 2015Sabato 3 ottobre 2015

    tradizione

    Madonna di oropa

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