Rivista Sodalizio Lazio Tevere - agosto 2012

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EORUM CLARITATEM VESTIG ATIONES JULY 23, 2005 TEVERE (TRIBUNA) AGOSTO 2012 IN RICORDO DEL TASSINARO RACCONTI DI VITA, DI CAL- CIO E DI LAZIO DA E PER IL SODALIZIO BIANCOCELESTE ...SCAVALCA ANCORA, GOFFRE’.

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Il ricordo di Goffredo

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EORUM CLARITATEM VESTIG ATIONES ! JULY 23, 2005TEVERE(TRIBUNA)

AGOSTO 2012IN RICORDO DEL TASSINARO

RACCONTI DI VITA , DI CAL-CIO E DI LAZIO DA E PER IL SODALIZIO BIANCOCELESTE

...SCAVALCA ANCORA, GOFFRE’.

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ciao Goffredo

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 2

Raccontare la storia di Goffredo e’ facile per chi lo ha conosciuto allo sta-dio, non tanto per chi dopo averlo conosciuto allo sta-dio ci e’ diventato amico anche nei giorni “feriali”. Goffredo per molti che lo hanno frequentato sugli spalti era il “matto” della Lazio e basta, per me e per chi lo ha conosciuto bene …NO! Era una persona che ha sempre lavorato senza chie-dere mai nulla a nessuno, poteva fare i soldi con la Lazio ma lui e’ sempre sta-to genuino contro chi vole-va e vuole il male della Lazio, cioè della sua pas-sione. Il suo Taxi dal nome “Lupo 49″ per gli amici “Aquila 50”. Quando scher-zava in quel di Tor di Quinto, soprattutto il gio-vedì dopo la classica par-titella, all’uscita sempre davanti a tutti sia in quel campo “glorioso” o fuori dalla Montemario per far sentire la “voce” della ti-foseria. La sua cinquecento quando non lavorava con il taxi, con adesivo della S.S.Lazio e quello di una palestra di Judo, alla do-manda da ragazzini: “ma

scusa Goffredo ma che fai Judo?“ lui ti diceva “No, ma quelli che vogliono staccarlo ...ci pensano be-ne“. Anni settanta sempre davanti, fino alla fine de-gli anni ottanta, perdendo anche il suo lavoro; la na-scita del nuovo gruppo che gli aveva ridato nuova forza dopo i tanti bocconi amari mandati giu’, poi co-me al solito molte persone hanno ironizzato sempre sul suo comportamento facendolo passare da cretino o perso-naggio “pittoresco”. Que-sto, Goffredo non lo e’ mai stato e mai lo sara’, nono-stante dei veri idioti rac-contino di cose che neanche hanno vissuto; Goffredo ha passato anni bui, ha rico-minciato a lavorare dopo il taxi  in un agenzia di ono-ranze funebri: era l’unica cosa che aveva trovato sen-za chiedere “favori” a nes-suno, si e’ dedicato per anni a questo lavoro fre-gandosene delle prese in giro. Goffredo nessuno mai lo ha aiutato, il suo ma-trimonio e il cambiamento della vita, con tanti guai personali ma lui allo sta-dio era sempre il grande

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ciao Goffredo

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 3

Goffredo. Sempre restando tifoso; la sua storia di tifoso ognuno può raccon-tarla come gli pare, io vo-glio raccontare Goffredo amico, quello che con iro-nia ti raccontava tante co-se dai  suoi problemi ai suoi momenti di rabbia , ma ritrovava subito coraggio anche da una semplice bat-tuta o al ricordo di qual-cosa fatta insieme. Facendo sempre tardi quando i pen-sieri erano diversi. Gof-fredo e’ stato e sara’ sem-pre un punto di riferimento del tifo antico, quel tifo che ti faceva vedere sei  ore prima di una partita, quel tifo che contestava o incitava con la stessa for-za o passare nottate a fare striscioni. Goffredo pur-troppo non c’e’ piu’. I ri-cordi sono tanti per chi era veramente suo amico ...mi mancherai per le tue battute che ultimamente fa-cevi con mio figlio e con il figlio di Mauretto che ridevano e puntualmente mi rivedevo ragazzino anche io… lui già era un uomo, una persona grande ...era grande ...”i razzi datemi li razzi” chiamando “Bon-

ny”. ...lo rivedo davanti alla Tevere davanti a tutti e noi ragazzini dietro ...il suo muretto antico della “sud” ...le sue frasi che ti facevano ridere e tu lo vedevi come il capo ti-foso. Crescendo lo hai co-nosciuto come un uomo, un uomo coraggioso, orgoglioso e pieno di dignità ...sem-pre senza chiedere nulla a nessuno.

Ciao mio amico Goffredo.

Riposa in Pace!

Antonio Grinta un“ragazzino del tassinaro”

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ciao Goffredo

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 4

Stesso giorno e anno di Giorgione. Solo dopo 4 mesi di distanza. Il tuo calcio, difficile se non impossibi-le, senza certi personaggi come lui. Lui in campo, te fuori per farci rispettare, anche con i modi più dispa-rati ma dettati sempre da un carisma speciale  e tan-ta passione. Ti vedevo tri-ste in quell’ultimo sugge-stivo Lazio-Napoli, con la tua  sigaretta non so anco-ra come, sempre attaccata alle labbra, proprio come quando ci vedevamo, io gio-vanissimo ad Ostia con la tua inconfondibile fiat, o al bar di Roberto a Monte-verde e mandavi in corto circuito la prima sede di Donna Olimpia. O invece co-me mi raccontano quando fa-cevi gli striscioni di na-tura sportiva dentro sedi politiche quando ciò non era proprio ben visto per motivi di diverso impegno ideale. Come mio fratello Fabio prima nei Viking, an-ch’io un tuo ragazzo nella prima covata degli Irridu-cibili, quelli “dei 9 me-tri”. Con “Glinta, il cugi-no Kapelli e il flatello” e tutti gli altri. Difficili

e strani gli stadi dal ‘90 in poi senza quei muretti dove te o chi per te 15 mi-nuti prima, toglieva lo striscione (‘nnamo de là…) o i giusti e sentiti moniti a non dr(l)ogarsi mai. An-che se il mondo e le sue curve cambiamo spesso trop-po in fretta. Senza più le osterie, quelle vere e quella di Saint Bon come simpaticamente ti piaceva chiamarla. Meritavi molta più gente, sicuramente, forse il caldo, forse ago-sto, ma i tuoi ragazzi c’erano davvero tutti, come tanti striscioni davvero importanti. Come Giorgio e pochissimi altri hai un grande merito, che proprio nessuno ti può disconosce-re: di aver “fatto” i la-ziali. Mica roba da  poco Tassina’! Un coro che a te piaceva tanto, i nuovi, se ben ri-cordi  ti venivano sempre un po’ difficili: “Daje r(l)ega’”: “Forza vecchio cuore biancoazzurro!”. Sempre, e con te come gui-da.

Alessandro Cochi

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 5

Ciao Tassinaro, condottiero rugantino del tifo laziale.

Se n’è andato. La coscienza della Lazio non c’è più: da oggi gli spalti dell’Olim-pico sono più vuoti. Dopo Giorgio Chinaglia, mito ri-belle di una generazione sparita, ci lascia anche Goffredo Lucarelli, capopo-polo di un grido di batta-glia scandito in ogni sta-dio d’Italia. Senza eguali, ‘Er Tassinaro’ è stato l’anima dello stadio e del tifo laziale. Trascinatore, aggregatore, contestatore. Cresciuto alla Magliana, adottato a Colle Oppio, in-fine esule solitario sul litorale romano: Goffredo spiccava per carisma e un’inconfondibile giacca perennemente in petto, moz-zicone di sigaretta penzo-lante sul labbro e le ‘el-le’ scandite come ‘erre’, come in uno sketch neo-rea-lista tipicamente all’ita-liana. Perfetto interprete pasoliniano e di un Alberto Sordi in versione taxi dri-ver a New York: se ne-gli anni ’70 fosse incappa-to nelle telecamere di Mu-ghini, lo avremmo visto in

‘Nero è bello’. Se avesse-vissuto l’epoca di Trilus-sa, lo avremmo letto sul ‘Rugantino’. Se fosse stato Pasquino, il Belli neavreb-be tramandato gesta e smor-fie in sonetto vernacolare. Romano de Roma, di spalle a Trastevere e ai bordi del rettangolo verde di gioco. Dalla Curva Sud alla Curva Nord, Goffredo è stato GABA ed Eagles’ Supporters, Vi-king e primi Irriducibili, fino ai Veterani del Soda-lizio in Tribuna Tevere: Goffredo ‘Er Tassinaro’ ha attraversato l’intero arco istituzionale del tifo or-ganizzato biancoceleste. Tutto d’un fiato, dagli an-ni ’60 del secolo breve, sino ai giorni nostri del terzo millennio, passando dai canali Rai quando non c’era nemmeno 90° Minuto sino al calcio spezzatino di Sky, in era da ‘Tessera del Tifoso’ e filtri pre-selettivi. Semplice e spontaneo, popolano e popo-lare, anima fumantina su muretti e gradinate: ‘Er Tassinaro’ è stato e rimar-rà per sempre il simbolo di un’epoca scomparsa, icona di una stagione tramontata

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 6

e irripetibile, sfumata in un pezzo di storia della città di Roma che – tra i festeggiamenti del Centena-rio dell’Aquila – si è ri-cordata del suo condottie-ro, dedicandogli un comita-to di aficionados, gli ‘Amici del Tassinaro’, go-liardia mistica tra malin-coniche illusioni e nostal-gie tranchant. Fino all’ul-timo, nel giorno del fune-rale, qualcuno ha provato ancora a cantarlo, inneg-giandone la forza del nome, quasi a volerne lambire l’immortalità, riavvolgi-mento esistenziale contro-natura: ‘La, la, la, là, là, ...i ragazzi del Tas-sinaro’. Ma ormai Goffre-do, come il mitico Long John, varcato il punto di non ritorno non potrà più presenziare i suoi spal-ti. Anche se nei suoi amici, come in chi non l’ha conosciuto, mai sva-nirà il suo ghigno e l’imperituro ricordo.

Ciao Goffrè!

Maurizio Martucci

Con Goffredo si chiude un’era, la Lazialità è qualcosa con cui ci si na-sce e ci si muore. Il tempo non si può fermare e tanti pezzi di storia se ne van-no, è molto triste. Ricordo una trasferta a Pescara con Goffredo, una di quelle trasferte che oggi non per-metterebbero, tanti aneddo-ti da raccontare. A Gabrie-le raccontavo tutto questo, io tentavo di portarlo in Tribuna ma lui, per la pri-ma volta allo stadio, deci-se di andare in Curva Nord.

Giorgio Sandri

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 7

E’ da oggi che penso, che mi guardo indietro, quando sei ragazzo la morte di una persona che conosci ti ap-pare come un qualcosa di violento, di imprevisto, alla mia età invece ti fa riflettere, ti fa rivedere tutto il passato, la vita vissuta ...e mi sono rivi-sto la curva, la volta che il Tassinaro per la prima volta mi ha parlato, non lo scorderò mai, perché lui per me, ragazzino di curva, era un idolo ...una persona da ammirare ...poi la vita di curva vissuta più inten-samente. cazzo ...conosco il Tassinaro ...le trasfer-te sullo stesso pullman, i cortei fatti insieme, poi si cresce, ma Goffredo ri-mane sempre la persona da guardare con gli occhi spe-ciali ...lo incontrai, se non ricordo male, all’ulti-mo derby, e il fatto che mi avesse riconosciuto e salu-tato mi emozionava ancora.

ciao Goffredo, salutami an-che Renatone

Fabrizio Severi

Ho aspettato un po’ prima di scrivere due righe, che se poi ci sarebbe storie da raccontare!!! Ma siccome la mia generazione non è abi-tuata a parlare!! Scriverò solo queste due  righe, con il cuore di ultras cresciu-to con il mito del Tassina-ro!!! Non avevo una grande amicizia ma sicuramente un gran rispetto!!! Era il Tassinaro il nostro coman-dante di tante battaglie vissute su tutti gli stadi d Italia , per noi vecchia generazione è un giorno di una tristezza unica. Riposa in pace grande Goffredo.

un tuo ragazzo degli anni ‘70.Bagnino

Un fratello che se ne va, che pensavo immortale unico nella sua schiettezza, nel suo essere, nella sua La-zialità, istintivo ma con sentimenti ed una persona vera.

Mai addio Goffredo, ma le-gati per sempre

Sandro Rosati

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 8

La prima volta che conobbi e parlai con il Tassinaro lo stavo aiutando in curva sud ad un Lazio-Bologna che ritirammo fuori le lettere giganti del derby ”forza Lazio vinci per noi”, e poi in tante altre e situazioni o gag in un treno o pull-man, anche in qualche tra-sferta d’Italia, noi ragaz-zini fieri ed orgogliosi di lui. Riposa in pace che un giorno ci rincontreremo in uno stadio magari di nuvole (...biancocelesti) per ve-dere la nostra Lazio tutti insieme!

Antonello Muller

Anno 1989,  partita al Fla-minio, arrivo allo stadio con mio padre, guardo sopra di me e nel muretto ci sono gli Irriducibili con a capo il Tassinaro. Ad un certo punto vedo il nostro Gof-fredo che prende, scende dal muretto, viene giù e corre ad abbracciare mio padre, in ricordo delle mille SS Lazio viste insie-me. Io rimango di stucco, per me appena quindicenne gli Irriducibili sono un

mito, sono tutta la mia La-zialità. Papà conosce il Tassinaro! Questa cosa mi rese fiero ed orgolioso. Oggi ti ho reso onore. Ora che siete insieme tornate a cantare e a ridere.

CIAO GOFFREDO SALUTA PAPA’ ROMANO!

Massimo Andreoli

“OGNI ESSERE UMANO E’ UN MIRACOLO DI DIO” ...questo ho “appreso” davanti a te oggi ...sembra una scioc-chezza, eppure nella co-sternazione della tua per-dita, questa frase m’è en-trata nel cuore. Di questa tristissima giornata mi ri-marrà sempre lo sguardo perso dei miei fratelli ...e questa considerazione umana che proprio oggi do-veva scolpirmi l’anima.

Ciao Goffredo

Rocco

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 9

Il derby di marzo tu l’hai visto al pub, eri appena uscito dall’ospedale. Fini-ta la partita, passo, ti trovo davanti la porta con la tua sigaretta in bocca e quel viso un po’ burbero, ti abbraccio e ti canto “e sei piu’ bello lo sai che avemo vinto”, tu sorridi e mi rispondi “daje!” poi continui insultandoli, e’ così che ti voglio ricorda-re: la tua sigaretta in bocca, lo sguardo burbero e quel gran sorriso.

Buon viaggio Goffre’.

Angela Moriconi

Da ragazzino ero Eagles e Goffredo il Tassinaro, in-discusso leader dei Viking spesso ci affrontava a brutto muso, una volta da sopra il muretto, lo infa-stidii con un asta, lui si ricordò e nella famosa tra-sferta di Napoli che non ci fecero entrare e ci porta-rono alla Nino Bixio, capi-tammo nello stesso cellula-re. Tanti anni dopo ci sia-mo ritrovati in Tevere con Veterani, la prima cosa che mi chiese era dove fosse un mio amico che mi aveva “aiutato a difendermi nel cellulare”. Le ultime con-versazioni che abbiamo avu-to negli ospedali ci hanno fatto scoprire che a Via Ettore Rolli, Porta Porte-se, dove abbiamo un bar da 30 anni e dove sua mamma lo portava a prendere il gela-to da bambino siamo cre-sciuti difendendo i colori Biancocelesti in epoche di-verse.

Riposa in pace Goffredo.

Alessandro Urso

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 10

14 Maggio 2009, Lazio-Sam-podoria. Finale di Coppa Italia poi vinta. Arriviamo molto presto per preparare la coreografia (termine vecchio ed inesatto, chis-senefrega, ci piace così). Lo stadio è vuoto, ci siamo solo noi: un piccolo drap-pello vociante di matti. Fa quasi 30°. Parcheggiamo al-l’interno dello Stadio dei Marmi, da lì, una volta ra-dunati, inizieremo ad av-viarci al “lavoro”. Goffre-do compare dopo qualche mi-nuto, giacca e pantaloni grigi, mocassini e sigaret-ta sbieca. Ultimamente la sua divisa. Il problema è che compare al lato Curva Nord, all’esterno della re-cinzione, che lì è chiusa. “Fa’ er giro, Goffre’!”. Per tutta risposta Goffredo scuote violentemente il cancelletto, che ovviamente non si sposta di un milli-metro. Anche lui sapeva che era inutile. Era però un gesto quasi dovuto.  Di ri-sposta alla sfida che il pezzo di ferro, in quanto chiuso, gli aveva lanciato. Sembrava volergli dire: “pensi veramente che faccio er giro?!”.

“Aspe’…”, e lo vediamo sa-lire sulla transenna... “ma che..., ...scavarca?!”. Si, scavalca. Un pò goffamente ma senza aspettare il no-stro aiuto, se non alla fi-ne, per scendere. Si scrol-la la cenere dalla giacca e si unisce a noi. Queste fo-to sono belle e forse lo descrivono un pò... Foto a colori. Strano perchè di Goffredo ce ne sono molte di più in bianco e nero, di una Lazio e di Laziali di-versi, di un’altra genera-zione e forse di un’altra pasta. Questi anni maledet-ti ci continuano a strappa-re di dosso pezzi di vera, ed irripetibile, Lazio, e non ne possiamo più di mes-se e celebrazioni in cui vedi sguardi sempre più at-toniti e smarriti. Ciao “Taxidriver”, Ultras Lazio in bianco e nero. E lassù se non ti aprono, non c’è problema, ...sca-valca Goffre’!

Fabrizio “Laurentino”

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ciao Tassinaro

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ciao Tassinaro

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Ciao mitico Tassinaro, co-nosciuto in tutta Italia. Un pensiero e un saluto da un vecchio Granata della Curva Maratona.

Diego Il Condor

Oltre ogni rivalità, massi-ma solidarietà.

Diego Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Un mito, anche per chi non e’ laziale.

Filippo Fabio SolarinoCatania

CIAO GOFFREDO R.I.P.

KarmaFossa dei Grifoni Genoa.

Un’altra  AQUILA, solca il CIELO BIANCOAZZURRO.Ciao Tassinaro

LomaHellas Verona

Vola un’aquila nel cielo, più in alto sempre volerà.Ciao Goffredo ...mito Della Nord.

ASCOLI 1898

Lazio vs Napoli, nel ricor-do di Giorgio Chinaglia l’ultima che vidi Goffredo il Tassinaro, il Primo VI-KING di Italia. E’ lui che ho copiato quando fondai il mio gruppo Viking Bari, ed e’ a te, Tassinaro, che de-dico il mio pensiero. Addio Grande Ultras di un calcio che non c’è più!

Franco Spagnolo

Ciao Goffredo, caro ultrà di un calcio che non c’è più! Tu avevi i veri valori dello stadio, del tifo così come nella vita. Il tuo stile semplice, umile ma sincero non morirà per noi!Un abbraccio dai Templari di Milano ai familiari e amici laziali.

Templari Inter

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ciao Tassinaro

TRIBUNA TEVERE IN RICORDO DI GOFFREDO LUCARELLI PAGINA 13

Si è spento a Roma Goffredo Lucarelli, alias “Er Tassi-naro”, storico ultras la-ziale, da tempo malato. Il suo nome è legato indisso-lubilmente non solo ai Vi-king Lazio, di cui era sta-to fondatore a suo tempo, ma un pò a tutta la tifose-ria biancoceleste nel pe-riodo che va dalla fine de-gli anni ’70 fino alla metà degli anni ’80. Un autenti-co personaggio. In genere di fronte a certi eventi c’è la tendenza a dire “è la fine di un’epoca”, ma quell’epoca, quel calcio sono finiti da un pezzo: casomai sono pezzi di un mondo in rovina che si sgretolano, uno dopo l’al-tro. Immaginate la gradina-ta dell’Appiani abbandonata a se stessa, che perde in-tonaco: ecco, il paragone direi che è calzante!

La Padova Bene

Le tradizioni, i valori e l’amicizia di chi ha vissu-to i primi passi di questo movimento, saranno per noi un motivo di orgoglio per andare avanti, ricordando

persone come te che hanno fatto tantissimo per por-tarlo avanti con la giusta mentalità. Ciao Goffredo, la Trieste Ultras ti saluta con affetto! Vivrai sempre nei cuori tifosi di questa città...

Lorenzo Campanale – Curva Furlan

Ciao Goffredo, ti avevo co-nosciuto nel lontano giugno 1987, ero sceso a Roma per un concerto musicale e con un ragazzo amico mio lazia-le, siamo venuti a farti visita all’ospedale San-t’Eugenio, ti dovevano fare un’operazione al naso, vi-sto che sotto naia avevi preso una testata da un tuo commilitone perchè lo avevi chiamato “sardegnolo”, in quanto sardo si era risen-tito di ciò.., una volta mi hai fatto l’onore di stare vicino a te ed al tuo grup-po sul muretto del vecchio olimpico dove si mettevano prima i Viking e poi gli Irriducibili, eri una per-sona semplice e di gran cuore, questo è il ricordo che conserverò di te per

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ciao Tassinaro

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sempre, ora guidaci da las-sù e saluta tutti i ragazzi che durante tutti questi anni ci hanno lasciato.Ciao “Tassinà”, ciao “vi-kingo”!

Serio Moro – Curva Furlan

Se n’è andato un uomo vero, un uomo oltre ogni verosi-mile prevedibilità. Se n’è andato un pezzo enorme del-la mia e dell’altrui sto-ria, la storia di tanti che, prendendolo a modello, hanno cercato di vivere e

vissuto senza dimenticare lealtà e dignità. Se n’è andato un amico che non me-ritava di andarsene.ONORE A TE, GOFFREDO LUCA-RELLI.

Nino Noto

Non piange solo il tifoso della Lazio, ma questa vol-ta piange con noi tutto il mondo ultras. Addio vecchio ultras, vero esempio da se-guire e padre di tutti i tifosi di curva.BARI E I BARESI TI PIANGONO CIAO TASSINARO

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