Rivista novembre dicembre

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società solidale N. 6/2011 - 3

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n anno sta per finire e ci stiamo preparando a vivere un Natale tra i più duridella nostra vita, sicuramente il più duro degli ultimi anni, ma nulla vieneper nuocere e forse in presenza di una crisi economica molto dura, non ci

abbandoneremo più ad una forsennata ricerca tra i negozi, dei regali più belli e o-riginali, ed accetteremo invece il regalo più bello, che è la nascita del bambino Gesù.

Molte volte in passato abbiamo allegato ai nostri regali, biglietti augurali con su scrit-to frasi banali del tipo “Buon Natale e Felice anno Nuovo”, già stampate per fareprima, da firmare e via, perché la cosa più importante era l’oggetto, non il senti-mento.

Nel futuro prossimo, forse, ci rimetteremo a scrivere lettere a mano, accompagnatesolo con il sentimento e l’espressione del cuore, che è il dono più bello, e ripenser-emo che duemila anni fa, il bambino nato in una mangiatoia al freddo, nellapovertà di Betlemme, vuole significare che una luce nuova è nata, una luce di sper-anza, una luce che fa risplendere, ora come allora, anche il più povero albero diNatale, perché ogni persona ha diritto a sognare un futuro migliore.

La crisi ci impone sobrietà, forse dovremo fare economie ancora più dure di quellevissute in queste settimane, ma se riusciremo a riscoprire, vivendolo prima sulla nos-tra pelle, la solidarietà nel sentirsi responsabili anche di quelli che stanno peggiodi noi, avremo vissuto bene il nostro Natale, ed i botti di Capodanno, li sostituire-mo con un semplice sguardo verso il cielo, per scorgere la stella più lontana e lu-minosa che ci aiuti, anche solo per un attimo, a spostare il limite del possibile e delrealizzabile.Papa Benedetto XVI nell’udienza concessa il 15 Ottobre scorso ai membri della Fon-dazione Centesimus Annus ebbe a dire che “la giustizia commutativa - "dare peravere" - e quella distributiva - "dare per dovere" - non sono sufficienti nel vivere so-ciale. Perché vi sia vera giustizia è necessario aggiungere la gratuità e la solidari-età. «La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti, quindi non può esseredelegata solo allo Stato. Mentre ieri si poteva ritenere che prima bisognasseperseguire la giustizia e che la gratuità intervenisse dopo come un complemento,oggi bisogna dire che senza la gratuità non si riesce a realizzare nemmeno la gius-tizia... Carità nella verità, in questo caso, significa che bisogna dare forma e orga-nizzazione a quelle iniziative economiche che, pur senza negare il profitto,intendono andare oltre la logica dello scambio degli equivalenti e del profitto finea se stesso» «Il mercato della gratuità non esiste e non si possono disporre per leggeatteggiamenti gratuiti. Eppure sia il mercato sia la politica hanno bisogno di personeaperte al dono reciproco» “Non è nostro compito definire le vie per affrontare la crisi in atto. Tuttavia abbiamoil dovere di denunciare i mali, di testimoniare e tenere vivi i valori su cui si fondala dignità della persona, e di promuovere quelle forme di solidarietà che fa-voriscono il bene comune, affinché l’umanità diventi sempre più famiglia….. hotrasformato in forma laica quello che ha detto un grande Papa che va diritto allacoscienza delle persone, e per dirla con Cesare Pavese ne “il mestiere di vivere”,dobbiamo riscoprire il senso del dovere e per fare questo, oltre ai due cardini delvolontariato che sono il dono e la gratuità, ne aggiungo due per gli anni a venire:solidarietà e sobrietà.Buon Natale a tutte le persone di buona volontà.

Tutti hanno dirittodi trovare una lucein cima al proprioalbero di Natale

U

Giorgio GroppoPresidente CSV Società Solidale

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Periodico d’informazionedel Centro di Serviziper il Volontariatodella Provincia di CuneoPubblicazione registratapresso il Tribunale di Cuneo:n. 564 del 6/05/2003

Direttore EditorialeGiorgio Groppo

Direttore ResponsabileGiorgia Barile

DirezioneAmministrazioneRedazioneSocietà SolidaleVia Mazzini, 3 – CUNEOTel. 0171-605660Fax 0171-648441E-mail:[email protected]

Progetto Grafico e Stampa:AGA Grafica - Cuneo

Hanno Collaborato:Cinzia AlloccoBarbara BedinoSerena BersezioManuela BiadeneMara GarelliElisa GirardoPaola IsaiaClara NapoliDanilo PaparelliPaolo RoasioSusanna RuffinoDebora SattaminoSamanta SilvestriAlice SusennaNoemi Tallone

La rivista è stampatain 4600 copie eviene inviatagratuitamente

Questo numero,novembre-dicembre 2011,è stato chiuso in redazioneil 14 dicembre 2011

Editoriale 3Sommario 4Scrivilo a Società Solidale 5Chiedilo a Società Solidale 7L’intervista al nuovopresidente di CsvNet 8Progettare nel sociale 10Convegno europeo - 2° parte 13“Nessuna vita ci è straniera”con il Cav e Mpv 18Nuova sede per Alice Onlus 20I volontari in aiuto alleterre alluvionate 22Gioco e Solidarietà 24Intervista a Banca Prossima 25“A pranzo con i bimbi”di Futuro Donna 27Volontariato in piazza 29Scuola e Volontariato 31Notizie dal Csv 32Sguardo Non profit 34News dalle Associazioni 35Appuntamenti solidali 37Appuntamenti sotto l’albero 42«Far regnare sulle stradeun clima di cortesia» 46Viaggio a Medjugorje con la Fidas 47Comunicare nel sociale 49Libri Solidali 50

Società Solidale IN QUESTO NUMERO

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Caro Presidente,concluso il Convegno Nazionale “Il vo-lontariato nel panorama europeo: con-fronto tra esperienze” e sedimentate leriflessioni su di esso e le conseguenti do-verose riflessioni, sono a porgere a Te e,tramite Tuo, all’intero staff che ha colla-borato all’evento, i miei personali com-plimenti per la qualità dell’azione e laprofessionalità della presenza.Lo faccio con gioia e riconoscenza, as-sociandomi ai certamente molti altri par-tecipanti che lo avranno già fatto in varimodi e forme, per l’indiscutibilmentepositivo esito del medesimo.L’importanza delle tematiche sviluppatenelle diverse sezioni che hanno anima-to il Convegno, è stata resa particolar-mente efficace ed ampiamentevalorizzata dagli interventi dei singoliRelatori intervenuti che, con la loro pro-fessionalità e competenza, hanno sapu-

to attrarre l’attenzione dei presenti suazioni e ruoli dei differenti soggetti rap-presentati, operanti nel mondo del vo-lontariato a livello nazionale ed europeo.Di mia particolare utilità è stato seguirele differenti sessioni di lavoro, tutte mol-to ricche di contenuto, corroborato da si-gnificative testimonianze ed interessantimomenti di confronto, che hanno per-messo, penso a molti dei presenti, di cre-scere in conoscenza e consapevolezza.Anche se non sempre ho totalmente con-diviso quanto espresso o rappresentatoda taluni Relatori, ma credo che questosia la giusta sottolineatura delle diffe-renti anime dei Volontari, debbo affer-mare che la correttezza che haconnotato la presentazione delle loroargomentazioni ha sempre meritato, al-meno dal mio punto di vista, rispetto edattenzione.Per tutto questo credo debba esserTi og-gettivamente riconosciuto il merito diaver pensato alla realizzazione del-l’evento e di essere stato in grado di as-

sicurare, nella particolare due giorni cheabbiamo vissuto, la varietà delle proble-matiche che il Volontariato italiano vivequotidianamente, lette attraverso i pun-ti di vista e le opinioni di esperti qualifi-cati che hanno saputo tradurre lepeculiarità dei loro specifici ruoli in in-dicazioni nelle quali ciascuno dei pre-senti ha avuto modo, ritenendolo, dipotersi riconoscere.Ho piacere di chiudere queste mie ri-flessioni riprendendo, a modo mio, unconcetto che è stato espresso in apertu-ra di Convegno, che assumerei qualetraccia di tutte le sessioni tematiche svol-te perché adeguatamente ne caratteriz-za il loro spirito: il volontario è unindividuo che, attingendo ai doni chericeve dalle persone con cui si relazio-na, trova in sé la capacità di farsi eglistesso dono, superando le sue miserieed i propri egoismi.Permettimi di rinnovarTi il mio grazie econ esso i miei saluti cordiali.

AlbertoVerardo

Complimenti per ilConvegno Europeo

“Scrivilo a Società Solidale” è una rubrica di dialogo diretto tra redazione e Organizzazionidi Volontariato, uno spazio aperto per riflessioni, commenti, esigenze ed informazioni.Per inviare il proprio contributo: [email protected].

In una giornata prettamente autunnale,bagnata da una pioggia insistente anchese non particolarmente violenta, si è svol-ta, presso la sala Congressi di Intesa San-paolo di Torino, un “open-day” diinformazione e dibattito su Prossima In-Forma.Se è vero, come molti esperti sostengonoancorchè possa apparire un anacronismo,che in tempo di crisi, congiunturale ostrutturale, occorre investire risorse perguardare con prospettive di successo allungo periodo specialmente se si tratta ditemi con elevato valore sociale aggiunto,Banca Prossima, per le Imprese Sociali ele Comunità, ha un ruolo particolarmen-te attivo, concreto e significativo.È una banca (costola di Intesa Sanpaolo)nata diversi anni orsono, con il precisofine di operare solamente a favore del Ter-zo Settore ed offrire ad esso servizi ed op-portunità; obiettivo è quello di concorreread una sempre maggiore aggregazionedella realtà del volontariato, attraverso lostrumento dell’efficacia e dell’efficienzamirata del sistema bancario.Ma non è la banca o i suoi servizi, che in

questa circostanza vogliono essere pre-si in considerazione, bensì la modalità diapproccio e di gestione delle problema-tiche economiche che connota questaspecifica banca, che va ringraziata perl’occasione di approfondimento offerta:costruire e gestire gli aspetti economicied imprenditoriali, oltre a quelli inter-personali, attraverso un buon lavoro so-ciale, che sia in grado di interessare ecoinvolgere i soggetti destinatari del mes-saggio, riuscendo a fare rete con loro edanche con altri che, a loro, possono fa-re capo o che, con loro, sono in rela-zione.Le parole significative che, a mio avviso,connotano adeguatamente quantoespresso, sono “fare rete”; esse, se cor-rettamente intese ed adeguatamente in-terpretate, hanno una forza eccezionaleche si realizza generando relazioni sta-bili, socializzando e condividendo gliobiettivi e gli interessi, rinunciando ad unpoco della propria autonomia a favoredegli altri interlocutori, stabilendo in mo-do partecipato le regole comportamentaliattraverso la valorizzazione della reci-proca fiducia.La rete è oramai la nostra quotidianità, è

dappertutto, convive con noi e per noi;per questa sua onnipresenza è elementoquasi inquietante, se non venisse vissu-ta con spirito solidaristico.Oggi, sebbene ciò possa evidenziarsicon differente grado di consapevolezza,ciascuno di noi possiede il concetto di re-te e lo applica sistematicamente; menofrequente è invece la convinzione chetutti dovremmo oggi impegnarci a “farerete”, dialogando, confrontandoci e cer-cando condivisione e modalità operati-ve su temi ed argomenti di comuneinteresse ed obiettivo.La consapevolezza del doversi semprepiù coordinare per razionalizzare le azio-ni comuni è oggi sicuramente molto pre-sente tra le nostre Associazioni, ma forsedovremmo cercare di accrescerla mag-giormente, rendendola un sistema stabi-le, affidabile e sostenibile basato suirapporti tra operatori, singoli o aggrega-ti, che consapevolmente e liberamenteaccettano di rinunciare ad una parte del-la loro autonomia, nel rispetto di quellaaltrui.Farla come individui all’interno delle As-sociazioni di Volontariato e come sin-gole Associazioni all’interno della più

Fare rete nel non profit

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Come rendere visibile al mondo esternola varietà dei problemi presentati dagliafasici? Come far vivere al mondo dellanormalità, l'esperienza traumatica dellascomparsa improvvisa dalla memoria sto-rica e da quella visiva dei numeri? il nonpoter più leggere, né comunicare ver-balmente o non poter comporre un nu-mero di telefono, avere difficoltà negliacquisti, peggio che mai con il cambio dimoneta, o ancora nell'individuare un nu-mero civico di una strada? come rende-re il pathos della depressione di unapersona afasica e la sua richiesta di aiu-to? Esistono tempi interiori-tempi di re-lazione- tempi di comprensione- tempi dicrescita molto diversi che separano ilmondo dell'afasia da quello della nor-malità. Le persone normali non sono pre-parate adeguatamente a convivere conl'handicap, non pensano mai che pos-sono, all'improvviso, da un momento al-l'altro, dover affrontare in prima personail problema della "diversità". Strana parolaquesta" disabilità" che sottintende un con-cetto diminutivo di valore in persone che,come gli afasici, esprimono la loro abili-tà semplicemente in modi diversi da quel-li tradizionali, mettendo in campo lacreatività e l'intuizione. Proprio per que-ste ragioni gli afasici entrano in contattotra di loro in modo molto profondo e,con quanti sanno avvicinarsi a loro, crea-no un rapporto speciale. È più che mainecessaria per entrare in relazione con gliafasici, una formazione creativa e alter-nativa permanente degli operatori dellariabilitazione. Ma a quanti operatori in-teressa abbandonare le "presunte" cer-tezze metodologiche per davvero entrarenel mondo della sofferenza, sperimen-tando insieme percorsi alternativi di co-municazione? a quanti interessa l'essere?la ricerca della condivisione umana aldilàdelle tecniche? In 24 anni di esperienzadiretta nell'afasia, ho incontrato pochis-simi riabilitatori che hanno manifestatol'umiltà, la sensibilità, il rispetto e l'at-tenzione indispensabili per entrare nelmondo dell'afasia, penetrare in quella"prigione bianca". Nel processo di rie-ducazione è importante la "creazione diatmosfere", di accoglienza particolari chesegnino l'avvio della comunicazione sul-

le basi dell'ascolto non verbale, un guar-darsi intensamente negli occhi, un respi-rare insieme, un contatto fisico, unostabilirsi della fiducia reciproca, primachiave d'ingresso in tutte le comunica-zioni. "Le storie di emarginazione nelmondo dell'afasia" pubblicate anche sulsito di Alice sono le riflessioni, i ricordi,le testimonianze dei vissuti diretti delmondo dell'afasia, delle esperienze vis-sute con gli afasici e tra gli afasici, ma an-che le storie dei pochi operatori dellariabilitazione, finora incontrati, dotati disensibilità, apertura mentale,coraggio egrandezza d'animo. È solo grazie al loroaiuto che si può vincere "la forte tenta-zione di tagliarsi fuori del tutto". "Esserelibera: smettere di essere una persona.Smettere di essere una persona: libertà.Tentazione di vivere al margine." (MarcelaSerrano, Il tempo di Blanca, Ed. Feltri-nelli) sensazione così familiare nei vissutidelle persone afasiche. Le loro esperien-ze relazionali allucinanti avute con qua-si la totalità dei medici la cui formazionediventa spesso "deformata espressione diun potere medico", da "mafia bianca",ha accresciuto in loro la rabbia e la sfi-ducia nel mondo medico e nelle istitu-zioni che li lasciano soli a risolvere i loroproblemi.... Le storie degli afasici parla-no chiaro: denunciano tutte da sempre,da troppo tempo, quali sono le cose dacambiare: le condizioni di stress deri-vante dall'essere costretti a raggiungere ipochi luoghi preposti alla loro rieduca-zione, dopo estenuanti peregrinazioni tracentri non idonei, dalle lunghe liste diattesa; l'essere considerati numeri e nonpersone; l’eterna dipendenza dai fami-liari; la non uniformità di metodologieche produce fastidio , insofferenza e ri-fiuto per le tecniche usate dai foniatri,da cui si sentono trattati da imbecilli o dabambini dell'asilo, mortificati nella ric-chezza di quel mondo interiore che sonoimpossibilitati a comunicare, angosciatidal poco tempo loro assegnato per gua-rire, tempo che ai loro occhi passa inva-no, stremati dalla titanicità dei loro forziper pronunciare parole "infantili" e "nonsignificative" per loro in quel momentodella loro vita. Senza parlare della defi-cienza umana dei riabilitatori che impo-

stano un rapporto solo tecnico, della fret-ta imposta dalla terapia ,del fastidio pro-vato per il chiasso, le grida, la folla ,iltraffico, per luoghi bui ,angusti e depri-menti, senza luce, senza suoni dolci egradevoli, senza colori, senza caloreumano, ecc. Sono queste denunce da te-nere presenti in quanti vogliono porsi inrelazione di ascolto per interrogarsi sul-le modalità di intervento nella rieduca-zione della persona afasica, prima ancoradi porsi interrogativi sul tipo di approcciometodologico da usare. Il problema esi-stente del generale appiattimento dellariabilitazione tecnica, in senso stretto,produce spesso nelle persone affette daafasia una forte compressione e repres-sione del livello umano ed emozionalenella relazione con i riabilitatori con con-seguente crollo di motivazione, perditad'interesse, scarsa collaborazione o ri-fiuto a proseguire nel loro iter riabilitati-vo. E' solo nella costruzione del tipo direlazione di qualità e in un armonicoscambio ed interazione con i familiari,amici, conoscenti della persona afasica,compresi i volontari delle associazioni,tutti importanti anelli di congiunzione,mediatori possibili di informazioni utili alriabilitatore , la strada o le strade da spe-rimentare per stimolare continuamentela persona afasica nella terapia. Un'at-tenta osservazione dell'ambiente fami-liare in cui vive l' afasico, a chi sa leggere,offre una miniera di informazioni, tra cuic'è solo l'imbarazzo della scelta sugli sti-moli da cui partire. Quanto alle modali-tà di intervento ,non ne esistono diprecostituite da proporre come modelli.Ogni persona è un microcosmo da sco-prire. Una metodologia collaudata consuccesso con una persona afasica dellastessa tipologia, può risultare inefficacecon un'altra .Solo dall'osservazione delparticolare contesto di vita, dalla naturaumana del rapporto creato, dal porsi inascolto dell'altro si possono trarre quel-le informazioni che rendono la metodo-logia sempre nuova, libera da schemirigidi, creativa,intuitiva da usare con quel-la determinata persona, con la sua storia,con il suo vissuto, la sua esperienza di vi-ta, con le sue paure, con le sue emozio-ni, con i suoi sogni.....

Andrea MorettiGiornalista Rai

"Dall'afasia si guarisce se non si è lasciati soli"

articolata e complessa realtà del TerzoSettore, non può che essere quella chesottende un sistema stabileSe riusciremo a dare un senso concreto atutto ciò, fare rete non sarà una afferma-zione astratta; il sistema, quello all’inter-no del quale viviamo la nostra

quotidianità sociale e quindi anche vo-lontaristica, sarà vivo e vitale e potrà com-petere con le altre forme di regolazionecon le quali oggi si confronta.La nostra sfida deve essere quella di ac-cettare il principio di fare rete, per cre-scere e migliorarci nella convinta

consapevolezza che la rete intermedia lesituazioni, permette all’Associazione, aqualsiasi Associazione, di lavorare per isoci, ma anche di perseguire interessi piùgenerali che favoriscano la Società nelsuo insieme.

A.V.

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società solidale N. 6/2011 - 7

Nell’ottica di privilegiare gli strumenti di dialogo, che anche una rivista car-tacea può adottare, si propone la rubrica “Chiedilo a Società Solidale”. Il CSV raggruppa iquesiti più ricorrenti nel periodo di riferimento e lo staff del Centro Servizi provvede, di vol-ta in volta, a rispondere.

Su questo numero la redazione di “Società Solidale”propone come argomento la durata predeterminatadi una OdV. Riportiamo il parere dellʼavvocato Cinzia

Alesiani, consulente del CSV “Società Solidale”, a se-guito di un quesito in merito posto da unʼassocia-zione interessata raccolto dallo staff del CSV.

Il principio cardine dell’ordinamentoitaliano in materia di associazioni è la

libertà, libertà di riunirsi e libertà di as-sociarsi nella forme e nelle modalità ri-tenute più opportune. Da ciò discendecome ogni singola associazione può sta-bilire nel proprio statuto ciò che desi-dera, nel rispetto dei principidell’ordinamento e delle norme di or-dine pubblico, ivi compreso il propriotermine di durata massima, inserendola c.d. clausola di estinzione automati-ca, che permetterà lo scioglimento del-l’associazione, senza necessità dideliberazione assembleare. La predettaclausola non esonera i volontari dallaliquidazione dei beni posseduti e delleobbligazioni assunte dalla OdV, in casocontrario, degli eventuali debiti ne ri-

sponderanno i soggetti che material-mente hanno agito in nome e per contodell’associazione.Ancora il fatto, inverso, di aver conti-nuato a riunirsi e a esercitare come vo-lontari l’attività ha mantenuto in vita laOdV e i soggetti che ne spendono il no-me, pur non essendo formalmente il pre-sidente o i componenti del consigliodirettivo, saranno chiamati a risponde-re, anche personalmente, di tutte le ob-bligazioni assunte. Infatti, l’art. 38 c.c.,disciplinante le associazioni non ricono-sciute, collega la responsabilità persona-le e solidale di coloro che agiscono innome e per conto dell’associazione nontanto alla titolarità formale (presidente ocomponente del consiglio direttivo), maall’attività negoziale concretamente svol-

ta all’esterno.In altre parole l’aver deliberato nel 2008di non voler più gestire l’associazionema poi l’aver, di fatto, continuato a svol-gerne l’attività, non esonera da respon-sabilità i volontari almeno nei confrontidei terzi aventi causa della OdV.Al contrario, una tale situazione di eser-cizio di fatto dell’attività può creare deidubbi sul mantenimento dei requisiti pre-visti dalla legge sul volontariato (es. il re-quisito della democraticità delledecisioni), e pertanto sulla possibilità perla OdV di continuare a beneficiare deiservizi e agevolazioni previste dalla nor-mativa.Il consiglio, se si vuole mantenere in vi-ta la OdV, potrebbe esser quello di sem-plificare la struttura organizzativadell’associazione riducendo al minimole cariche sociali.A disposizioni per eventuali ulteriori chia-rimenti porgo cordiali saluti.

Avv. Cinzia Alesiani

QUESITO:Una Odv può prevedere un termine di du-rata massima con l’estinzione automatica?

Si ricorda che il CONSULENTELEGALE è disponibile pressola Sede CSV di Cuneo (Via Mazzi-ni 3) ogni primo martedì del mese,dalle ore 15 alle ore 18, su appun-tamento, per rispondere ai quesitied alle richieste di informazioni le-gali delle OdV.

Per richiedere un appuntamentocon l'Avvocato è necessario pre-sentare al CSV una richiesta scritta.Accolta la domanda, il CSV prov-vederà a comunicare la data e l'oradell'appuntamento.

Per informazioni:0171-60.56.60.

Si ricorda, inoltre, che il CSV Società Solidale mette a disposizione delle Or-ganizzazioni di Volontariato un apposito servizio di CONSULENZA FISCA-LE fornita da professionisti di settore.

Le consulenze fiscali offerte dagli esperti necessitano spesso di più incontried esigono un’attenzione particolare al singolo caso. Per questi motivi, si pre-vede, a seguito della richiesta presentata dall’Organizzazione di Volontariato,l’accordo con il professionista per uno specifico appuntamento che può av-venire:

presso la Sede CSV di Cuneo (la disponibilità, previa prenotazione, è di duevolte al mese il mercoledì pomeriggio).Per informazioni e prenotazioni: 0171-60.56.60.

Presso le Sedi CSV di Alba (un martedì pomeriggio al mese da concordareprevia richiesta) e di Bra (un lunedì pomeriggio al mese da concordare pre-via richiesta).

Per informazioni e prenotazioni: 0173-36.69.01.

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Stefano Tabò è il neo Presidente di CSVnet, il Coordinamento Na-zionale dei Centri di Servizio per il Volontariato. Raccoglie iltestimone da Marco Granelli, storico presidente. La redazione

di “Società Solidale” lo ha intervistato per conoscerlo e farlo co-noscere ai volontari della provincia di Cuneo.Genovese, cinquantenne, fondatore e presidente di Celivo il Cen-tro Servizi per il Volontariato di Genova, Tabò è attivo nel mondodel volontariato dagli anni Settanta. Dal 1998 dirige la FondazioneAuxilium di Genova che opera a favore della grave marginalità.

STEFANO TABÒ, COME HA ACCOLTO LA NOMINAA PRESIDENTE DI CSVNET?Non ho potuto che provare soddisfazione per la fiducia accorda-tami, ma ciò non mi ha impedito di cogliere simultaneamente ilpeso delle “attese” diffuse che accompagnano questo passaggio ditestimone.

QUAL È LA SUA PERSONALE STORIA ALL’INTERNODEL MONDO CSV, PARTENDO DAL CSV DI GENOVA – CELIVO- E ARRIVANDO A CSVNET?Ho preso parte alla riflessione ed alla progettazione che portaro-no alla nascita del Celivo e ne ho seguito l’evoluzione, dentro efuori gli organi sociali, fino a divenirne presidente.Come il mio coinvolgimento nel CSV di Genova è conseguenzadella mia appartenenza al mondo del volontariato, così il mioimpegno in CSVnet è stata l’esito dell’impegno nel CSV del mioterritorio. In CSVnet sono stato membro dell’Esecutivo di CSVneted ora ne sono divenuto presidente.

QUALI SONO LE ESIGENZE PIÙ URGENTI CHE SI È TROVATO ADAFFRONTARE NEL SUO MANDATO DI PRESIDENTE DI CSVNET?Costituire un Esecutivo che godesse della fiducia del Consiglio eche esprimesse l’auspicata pluralità e le necessarie capacità. Af-frontare la fase conclusiva del percorso sulla cosiddetta “premia-lità” che inciderà sul 10% dei fondi destinati ai servizi dei CSV.Prendere maggiore coscienza della storia e del lavoro di CSVnete delle relazioni “interne” ed “esterne” del nostro sodalizio. Ma sia-mo appena agli inizi.

QUALI SARANNO GLI OBIETTIVI DEL SUO MANDATO?In due battute? Essere conseguente agli orientamenti del documento“La responsabilità di essere CSVnet” che ho proposto e sotto-

scritto prima della mia elezione. Affrontare con lungimiranza,coesione ed efficacia il periodo, per molti versi, più incerto dellastoria dei CSV per consolidarne mandato, qualità, riconoscimen-to, legittimazione.

QUALE PENSA POSSA ESSERE IL FUTURO DELVOLONTARIATO CON-SIDERANDO ANCHE L’ATTUALE CONTESTO DI CRISI GLOBALE?Il volontariato italiano non è il prodotto né di una normativa né diuna situazione economica e, pertanto, continuerà ad operare.Ma, certo, le fatiche già si vedono o si intuiscono. Mi auguro che,proprio in un tempo di crisi, il nostro Paese sappia valorizzarne lerisorse, i modelli, le potenzialità. Al volontariato spetta accettaree vincere nuove sfide.

SECONDO LEI I CSV SONO UNA REALTÀ CONSOLIDATA E NO-TA IN TUTTA ITALIA O SONO ANCORA CONOSCIUTI SOLTANTODAGLI ADDETTI AI LAVORI?Né l’una, né l’altra. La realtà dei CSV può contare su anni diesperienza ed esprimere complessivamente conoscenze, compe-tenze e relazioni ampie e qualificanti. Tale condizione non si-gnifica che, sia a livello nazionale che a livello locale, non visiano spazi di positiva evoluzione: abbiamo il dovere di perseguirli,superando definitivamente la fase istituente del nostro sistema.

QUALI PENSANO POSSANO ESSERE I SERVIZI CRUCIALI DEL DO-MANI PER I CSV?Andiamo di conseguenza. Se i servizi-base codificati mantengo-no la loro importanza e consentono il diretto supporto alla quo-tidianità della presenza del volontariato, vedo la necessità diagevolare sintesi che inducano, in tutti gli interessati, strategie epriorità. Nel rispetto delle pluralità, intravedo tre urgenze, nelle sfe-re delle motivazioni, dell’osservazione e della rappresentazione delvolontariato.

RITIENE CHE CSVNET RAPPRESENTI SUFFICIENTEMENTEI CSV ITALIANI?Mi aspetto e ci aspettiamo di più. E perché ciò sia possibile è ne-cessario agire non solo attraverso un salto di qualità nell’azione diCSVnet ma anche nel senso di appartenenza dei CSV soci. Non acaso, la “Carta della rappresentanza”, che abbiamo promosso edassunto come riferimento, definisce gli impegni di coloro che so-no “rappresentati” accanto a quelli di coloro che “rappresentano”.

Intervista aStefano TabòLA RESPONSABILITÀDI ESSERE CSVNET

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società solidale N. 6/2011 - 9

I CSV E I VOLONTARI POSSONO FAR RIFERIMENTOA LEI PER CONSIGLI E CONFRONTI?Non ho mai vissuto in chiave personalistica i ruoli e le funzioniche ho fin qui ho ricoperto. Mio compito è presiedere, stimolare,orientare il sistema che fa capo a CSVnet affinché corrisponda aicompiti attribuiti. Insomma, accanto al presidente deve esserci uninsieme di persone e di servizi in grado di costituire “riferimento”a chi lo chieda. Detto ciò, nella misura e nelle forme che saran-no possibili, sarò ben lieto di costituire anche direttamente un pun-to di riferimento.

IN CHE MODO, SECONDO LEI, SI PUÒ MIGLIORARELA COLLABORAZIONE TRA CSV?Incrementando lo scambio di esperienze e di competenze. Atti-vando co-operazioni e sinergie non ancora praticate. Superandole diversità, quando non siano motivate da peculiari bisogni ter-ritoriali.

ESISTONO ANCORA DISPARITÀ TRA I CSVDELLE DIVERSE REGIONI ITALIANE?Certo che sì e, rimanendo ferma l’attuale configurazione, le dif-ferenze saranno un tratto distintivo permanente, almeno per dueaspetti. Pensiamo al dimensionamento operativo, con una gam-ma che va da CSV sub-provinciali a CSV regionali, ed al dato re-lativo alla dotazione economica, dove le distanze tra CSV, talvoltaconsiderevoli, sono state ridotte ma non eliminate.

QUAL È LA SUA PERSONALE ESPERIENZANEL VOLONTARIATO?Ho iniziato ad “essere” volontario a 16 anni e, senza interruzio-ni, ho proseguito fino ad oggi. Tanti gli ambiti ed i compiti eser-citati: in campo educativo, assistenziale, nella protezione civile,negli organismi istituzionali legati al volontariato, senza dimenti-care i CSV. Devo molto a questa ricca esperienza, da tanti puntidi vista. E, anche per questo, sono profondamente convinto del-la necessità di sostenere e promuovere il volontariato in Italia.

Giorgia Barile

PROFILO CSVNETCSVnet è il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio peril Volontariato.Nasce l'11 gennaio 2003 per raccogliere, darecontinuità e rafforzare l'esperienza del Collegamento Nazio-nale dei Centri di Servizio costituito nel 1999.Riunisce e rappresenta oggi 75 Centri di Servizio per il Vo-lontariato (CSV) su 78 presenti in Italia, con l'obiettivo di raf-forzare la collaborazione, lo scambio d'esperienze, dicompetenze e di servizi fra i Centri per meglio realizzarne lefinalità istituzionali, nel rispetto della loro autonomia. È stru-mento di collaborazione e confronto permanente per le te-matiche di impegno dei Centri.Fornisce servizi di formazione, consulenza, sostegno e ac-compagnamento ai CSV soci.CSVnet è governato dall'Assemblea dei Soci, dal ConsiglioDirettivo e dal Comitato Esecutivo. CSVnet è socio del CentroEuropeo per il Volontariato (CEV) con sede a Bruxelles, doveha un proprio sportello che fornisce servizi di informazione suibandi e orientamento sui temi europei, oltre che supporto me-todologico, formazione e assistenza tecnica ai CSV sui FondiStrutturali Europei e sul programma comunitario Gioventù inAzione.

CSVnet è inoltre socio di Euricse, (European Research Institu-te on Cooperative and Social Enterprises), la fondazione di ri-cerca creata per rilanciare la riflessione scientifica e laformazione sulla cooperazione, sull'impresa sociale e sul vo-lontariato; è poi socio sostenitore dell'IID (Istituto Italiano del-la Donazione), nato per diffondere la cultura e l'etica delladonazione; da diversi anni fa parte delle Associazioni Osser-vatrici del Forum Terzo Settore. CSVnet è stato inoltre tra ipromotori della Fondazione per il Sud, nata il 22 novembre del2006 dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e ilmondo del terzo settore e del volontariato per promuoverel'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno.La Fondazione è il frutto di un protocollo d'intesa per la rea-lizzazione di un piano di infrastrutturazione sociale del Mez-zogiorno firmato nel 2005 dal Forum del Terzo Settore edall'ACRI, in rappresentanza delle fondazioni di origine ban-caria, e con l'adesione di, oltre CSVnet: Compagnia di San Pao-lo, Consulta Nazionale Permanente del Volontariato presso ilForum, ConVol, Conferenza Permanente Presidenti Associa-zioni e Federazioni Nazionali di Volontariato, Consulta Na-zionale dei Comitati di Gestione-Co.Ge.

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AVO

10 - società solidale N. 6/2011

29° Corso di formazioneper volontari ospedalieriLunedì 7 Novembre abbiamopartecipato al primo incontrodel progetto di formazione pervolontari ospedalieri pressol’Azienda Ospedaliera S. Crocee Carle voluto dall’associazio-ne Avo(Associazione VolontariOspedalieri) di Cuneo e dalCSV Società Solidale.Hanno preso la parola il Presi-dente dell’Avo Dottor Massi-mo Silumbra; il Dottor MarioMarchisio – Commissario A.O.“S.Croce e Carle” di Cuneo e ilDottor Guido Cento – A.O.“S.Croce e Carle” – DirettoreS.C. Ufficio qualità – S.C. co-municazione/URP che hannopresentato il corso.Gli obiettivi del corso sono:• sensibilizzare al volontariatoe incrementare il numero divolontari sul territorio per i

servizi in struttura;• umanizzare sempre più i rap-porti tra struttura e degenza;

• fornire ai volontari nuovistrumenti per operare in con-testi ospedalieri alla luce del-le nuove tendenze e istanze.

Questi gli altri incontri: mer-coledì 9 novembre “La discre-zione: arte delicata di praticarela carità” con Don Carlo Vallati– Cappellano A.O. “S. Crocee Carle” – Cuneo; lunedì 14novembre “Ospedale: istru-zioni per l’uso” con il Dott.Paolo Pellegrino - A.O. “S.Croce e Carle” – Cuneo; mer-coledì 16 novembre “Le miee le sue emozioni” con lo Psi-cologo Dott. Aldo Lamberto;giovedì 24 novembre “Il vo-lontario AVO vicino ai malatiin Ospedale: aspetti relaziona-li e pratici” con Olivia Cerrina– Caposala Pronto Soccorso

A.O. “S. Croce e Carle” – Cu-neo, Carla Ramonda - Capo-sala Medicina Generale A.O.“S. Croce e Carle” – Cuneo;lunedì 28 novembre “Aiutarese stessi e gli altri” con la Psi-cologa Dott.sa Tiziana Isaia;mercoledì 30 novembre “La

La rubrica “Progettare nel sociale” vuole essere una finestra sulle attività che le Orga-nizzazioni di Volontariato svolgono sul territorio. Il Centro Servizi per il Volontariato met-te a disposizione delle OdV un servizio di affiancamento nella fase di attuazione deiprogetti, seguito dalla Dottoressa Paola Isaia. È possibile contattarla via e-mail all’indi-rizzo [email protected] o telefonicamente al numero 339-76.20.960. Un’in-terfaccia, dunque, tra il CSV e le Organizzazioni di volontariato finalizzata a creare unlavoro di rete sul territorio della provincia di Cuneo,monitorando le varie tappe e do-cumentando le attività effettuate con fotografie ed articoli. In tal modo si condividonole risorse e le idee, per un volontariato sempre più integrato e diffuso.

AVO - “29° corso di formazione per volontari ospedalieri” – CuneoFAMILUPI’S – “La Meraviglia dello stupore” – AlbaASD AMICO SPORT LIBERTAS – “FormAmiciSport” – Cuneo

SOM

MAR

IO

Al via i progetti di formazione presentati dalle OdV nell’ambito del bando di formazione anno 2011 proposto dal Centro Ser-vizi Volontariato Società Solidale. In questo numero di Progettare nel Sociale i primi tre corsi attivati.

di Paola Isaia

COS’È L’AVOUn’associazione volontaria apolitica ed indipendente ormai pre-sente in 206 città italiane con 27.000 volontari che dedicanoparte del loro tempo al servizio dei malati. A Cuneo è nata nel1982, è iscritta al Registro regionale delle associazioni di vo-lontariato. È O.N.L.U.S. - Organizzazione non lucrativa di uti-lità sociale, convenzionata con l’Azienda Ospedaliera Santa

Croce e Carle, con l’Azienda Regionale ASL CN1 e con l’Ospe-dale “S.Antonio“ di Caraglio. L’AVO offre un servizio qualifi-cato, organizzato e gratuito agli ammalati soli, privi di aiutofamiliare, bisognosi e in gravi difficoltà ricoverati presso l’Ospe-dale “Santa Croce e Carle” di Cuneo, la Residenza “S.Antonio”di Caraglio e gli Ospedali di Boves e di Caraglio.

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FAMILUPI’S

società solidale N. 6/2011 - 11

forza interiore del volontario– Spunti di riflessione” con ilDott. Edoardo Tallone - Psico-logo e lunedì 5 dicembre“Confronto e testimonianzecon i volontari”. L’Avo, data ladelicatezza dell’attività chesvolge al fianco dei malati, pre-vede da sempre una formazio-ne adeguata per i proprivolontari, che consiste in unmomento di studio, nel tiroci-nio e infine nel servizio.Spiegano i volontari: «Non sia-mo eroi ma persone con unprofondo spirito umanitario;indossiamo una divisa, pernulla appariscente, come il no-stro atteggiamento; dedichia-mo agli ammalati due ore allasettimana del nostro tempo li-bero; non facciamo gli infer-mieri e tanto meno i medici;siamo i parenti di chi non haparenti; ci poniamo accantoalla persona ammalata in si-lenzio, con discrezione; sap-piamo ascoltare senzagiudicare; sappiamo coglierenegli occhi dell’ammalato la

sofferenza, la solitudine, la di-sperazione; offriamo il nostroaiuto con un sorriso, un gesto,una parola».Chi volesse saperne di più puòrivolgersi alla sede Avo in CorsoDante, 58 a Cuneo, scrivere unae-mail a [email protected] otelefonare alla segreteria al nu-mero 0171-69.67.29.

La Meravigliadello stuporeL’associazione Familupi’s di Al-ba, in collaborazione con ilCSV Società Solidale, ha orga-nizzato il corso di formazionedal titolo “La Meraviglia dellostupore”.Gli obiettivi del corso sono:• divulgare l’animazione tea-trale di strada come stru-mento di scambio e diconfronto tra i volontari e for-nire strumenti concreti perrealizzare occasioni di soli-darietà. Il valore dei dettaglinello scambio comunicativorimane un elemento priori-tario, sia per quanto riguarda

la gestualità che la regia;• fornire un’occasione di scam-bio e di confronto tra i di-versi gruppi della sala provee i soggetti coinvolti, al finedi promuovere proposte di

collaborazione futura (rea-lizzazione di un evento tea-trale di strada comune);

• promuovere gli obiettivi del-l’Associazione per aumenta-re il numero di volontari che

PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

CHI SONO I VOLONTARI DI FAMILUPI’S?FAMILUPI’S è l’originale ed astruso nome scaturito dall’in-contro di alcuni singolari “artisti di strada”. Il gruppo nato adAlba (CN) nel 1989 intendeva trasformare i propri corpi in lon-gilinei e scoordinati personaggi umani, balzanti e saltellanti peivicoli e piazze. L’intenzione era di incontrare grandi e picci-ni che percorrevano le strade, a volte un poco rattristati.Innumerevoli rimangono le giornate di animazione e di par-tecipazione a feste paesane, matrimoni, improvvisazioni nel-le quali i reali ingredienti sono stati: trampoli, spericolatezza,magie e fantasia. I travestimenti hanno toccato i più svariati per-sonaggi: dall’uomo neutro al clown del circo russo, passandoattraverso il conte di Palinfrasca e l’uomo di Neanderthal.Queste esperienze hanno fatto maturare la necessità di costi-tuire, il 27 ottobre 2001, l’Associazione di Volontariato “FA-MILUPI’S”, che l’8 maggio 2002 è stata iscritta nel registroregionale del volontariato piemontese.L’Associazione (art. 2 dello statuto), ispirandosi ai principi disolidarietà sociale, si prefigge di operare quale strumento dipromozione culturale, umana e sociale organizzando attivitàdi sensibilizzazione ed animazione volte ad offrire significa-tive risposte ai bisogni della comunità giovanile nella quale vi-ve e si prefigge di operare.A tal fine si adopera per:• favorire occasioni di protagonismo giovanile, attraverso lapromozione di attività comunicative ed espressive, volto afacilitare atteggiamenti di integrazione e di solidarietà sociale;

• realizzare e sostenere percorsi di socializzazione dei me-

desimi soggetti, che per esperienze pregresse o per contin-genti problematiche, incontrino difficoltà nell’inserimento so-ciale;

• collaborare con gruppi ed organizzazioni al fine di realiz-zare attività e proposte aggregative a livello territoriale;

• favorire l’avvicinamento tra i giovani e le Istituzioni com-petenti, attraverso il confronto e la crescita socio-culturale,premesse indispensabili per permettere la partecipazioneattiva alla vita sociale dei giovani stessi.

In particolare si prefigge (art. 3):1. la produzione e l’esecuzione di spettacoli, improntati all’arte

di strada, in particolare avvalendosi dello strumento “tram-poli”, per coinvolgere i giovani in esperienze di autore-sponsabilizzazione e di socializzazione;

2. l’organizzazione di eventi culturali, concerti e manifestazionidove ai giovani siano riconosciuti effettivi percorsi di pro-tagonismo attivo e solidale;

3. la produzione e la realizzazione di audiovisivi, attraversoi quali testimoniare e divulgare la complessa e variegata re-altà giovanile, per restituire ai protagonisti il loro operato ed,al contempo, per sviluppare e valorizzare la funzione so-ciale della “memoria storica”;

4. la gestione di corsi di formazione, relativi alle attività sud-dette, nell’intento di avvicinare i giovani alle proposte del-l’Associazione e di fornire loro strumenti espressivi.La sede operativa è ad ALBA in via Senatore Como 4/a edil ritrovo il sabato dalle 15,00 alle 18,00.

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AMICO

SPORT

12 - società solidale N. 6/2011

continuino le attività gratuite.Il corso iniziato il 5 novembredalle 9.30 alle 12.30 e dalle14 alle 17 è condotto da RaoulGomiero con un Workshop diGiocoleria. Le altre date sonostate il 12 e il 26 novembre e il10 dicembre.A seguire un Workshop diMagia condotto da Roger & Ivan(in collaborazione con SMILABdi Cherasco) nelle date del 21 e28 gennaio 2012.Chi volesse ricevere informa-zioni sul progetto o sull’asso-ciazione può rivolgersi alPresidente Luca Anolli (tel.:333/8381335) oppure scrive-re una e-mail a [email protected].

FormAmiciSportIl Centro Servizi per il Volonta-riato Società Solidale, in colla-borazione con l’AssociazioneAmico Sport Libertas di Cuneo,ha organizzato il corso di for-mazione FormAmiciSport. Sia-mo andati a seguire la primalezione venerdì 11 novembre al-le 20.30 a Cuneo.Gli obiettivi del corso di forma-zione sono:• fornire agli operatori volonta-ri una specifica formazioneper poter meglio interagirecon i disabili sia dal punto divista tecnico-sportivo, sia dalpunto di vista umano e rela-zionale;

• migliorare l’integrazione e lacomprensione tra i volontarie i ragazzi disabili.

Dopo l’introduzione sull’asso-ciazione condotta dalla Presi-dente Cristina Bernardi, hatenuto il corso la consulenteDott.ssa Miriam Torterolo.La Presidente ha spiegato chel’attività è iniziata nel 1994 conlo sci nordico e con l’attività mo-toria, per arrivare quest’anno a10 sport. L’associazione è nataquasi come una sfida, un modoper impegnare i ragazzi nel tem-po libero, per dimostrare le loroabilità e le capacità in altri am-biti, per migliorare la loro qualitàdi vita. Oggi questi ragazzi par-tecipano a diverse discipline, co-noscono nuove persone emantengono con loro i rapporti

di amicizia, anche tramite mailse sono lontani, si confrontanonei giochi regionali, in quelli na-zionali e, con grande soddisfa-zione per tutti, alcuni atletihanno partecipato alle gare in-ternazionali in giro per il mondovestendo la maglia azzurra del-la Nazionale Italiana.Negli ultimi anni l’Associazio-ne ha avuto la fortuna di avereun bel gruppo di tecnici e ac-compagnatori affiatato e serio,che sa trasmettere ai ragazzi lospirito sportivo per eccellenzafondato sull’impegno, sul diver-timento e sul rispetto reciproco.

Si aggiungono ogni anno nuovigiovani, pieni di entusiasmo, cheimparano a conoscere l’asso-ciazione attraverso i progetti sco-lastici o durante le gare sportive,iniziano ad aiutare nei ritagli ditempo e poi si lasciano coinvol-gere pienamente nel mondo delvolontariato sportivo: sono il fu-turo, il ricambio generazionaleche permette ad Amico Sport dicontinuare a vivere.Dicono i volontari: «Noi ci sen-tiamo davvero fino al midollopartecipi di quello che è il giu-ramento dell’atleta e che è uninno alla vera sportività ma che

vale come lezione di vita: CHEIO POSSA VINCERE, MA SENON RIUSCISSI, CHE IO POS-SA TENTARE CON TUTTE LEMIE FORZE…»

Paola Isaia

PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

COS’È L’ASSOCIAZIONE AMICO SPORT?L’Associazione Amico Sport Libertas si è costi-tuita nel 1994 da un gruppo di studentesse ISEF,con la finalità di promuovere attività ludico-ri-creativo-sportive a favore di soggetti disabili,di differenti età e capacità.L’obiettivo primario è sempre stato quello dicontribuire a migliorare la qualità di vita di que-sti soggetti realizzando condizioni il più vicinopossibile alla normalità: l’attività motoria hanotevole valenza socializzante e promuovel’immagine del disabile; troppo spesso, infatti,la valutazione del soggetto si focalizza sull’ef-fetto limitante del deficit perdendo di vista ciòche egli sa fare realmente.Gli intenti di Amico Sport Libertas sono quindi:• mettere in evidenza le capacità psico-moto-rie di ogni individuo offrendo progressiva-mente stimoli e proposte nuove;

• aumentare il livello di autostima;• favorire maggiormente la relazione con glialtri;

• ridurre l’incidenza negativa del deficit sulle ca-pacità della persona.

L’operatore che svolge l’attività ludico-moto-rio-sportiva con i disabili, secondo l’intento del-l’Associazione, al di là delle competenzetecniche, deve essere una figura che riesca a co-municare, a cogliere lo stato d’animo che per-vade il soggetto nell’affrontare le diverseesperienze; deve essere disposto a variare i pro-grammi proposti, sperimentare percorsi nuovi edimprevisti, per adattarsi alle esigenze dei sog-getti.Il metodo utilizzato si basa su un’attenta osser-vazione delle potenzialità dei partecipanti, del-le loro motivazioni ed interessi e del loroambiente di vita.Chi opera con i ragazzi sono principalmentetecnici, volontari e accompagnatori e c’è sem-pre la supervisione di un istruttore brevettato o

comunque di un esperto qualificato dello sportche viene praticato.Le attività che l’Associazione propone sono:• sci nordico (primo sport attivato) e racchetteda neve;

• nuoto e acquaticità (a diversi livelli, sia indi-viduali che di gruppo);

• attività motoria in palestre ed all’aperto(atle-tica);

• sci alpino;• calcetto;• ginnastica ritmica;• bocce;• basket;• equitazione;• taijquiquan.

Dal 1999 Amico Sport è affiliato alla FISD (oraC.I.P. Comitato Italiano Paraolimpico) e mem-bro del Movimento Special Olympics, che vi-vono intensamente partecipando alleinnumerevoli gare locali e nazionali in quasi tut-te le discipline ed organizzando il Trofeo diNuoto Amico Sport e - negli ultimi anni - i Gio-chi Regionali di nuoto.Ogni anno una numerosa delegazione viene in-viata sia ai Giochi Nazionali di Sport Invernali(Merano, Pinzolo, Livigno, Sestriere, etc….) chea quelli Estivi di nuoto, atletica, bocce, ginnasticaritmica (Roma, Fiuggi, Caorle, Chieti, Lodi, Biel-la, Monza, etc…); hanno inoltre una squadradi calcetto, sia calcetto “speciale” che calcetto“unificato” con partner giocatori normodotati.Negli anni, oltre alle medaglie conquistate sulcampo, l’Associazione ha avuto il piacere divedere alcuni suoi atleti convocati dalla Na-zionale per la partecipazione ad eventi inter-nazionali. Ad oggi, Amico Sport Libertas contacirca un centinaio di atleti tesserati e una tren-tina di tecnici.

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Grazie Giorgio. Grazie avoi per essere interve-nuti questa mattina e

un cordiale benvenuto a voiche siete intervenuti questamattina. Mi è stato chiesto dicoordinare questa tavola ro-tonda sul contesto socioeco-nomico e il valore economicodella gratuità e della responsa-bilità sociale. Un tema che ciintroduce nell’ambito centra-le, come Giorgio Groppo haappena accennato, del volon-tariato nel contesto socioeco-nomico quindi il valore stessodel volontariato, il suo signifi-cato e la sua possibile valoriz-zazione anche economica.La tavola rotonda vedrà gli in-terventi di Gianpaolo Gualac-cini, Comitato di PresidenzaCNEL(Consiglio nazionale del-l’economia e del lavoro) , Raf-faella Vitale, DirettoreAssessorato Politiche socialiRegione Piemonte e MauroBattuello, Presidente Comita-to di Gestione Fondo specialeper il Volontariato Piemonte.Vorrei introdurre questo temacon alcune considerazioni cheriguardano esattamente il con-testo socioeconomico attuale,per dare anche eventualmenteun indirizzo che poi potrebbeessere ripreso in un secondo

giro dopo gli interventi dei re-latori e poi eventualmente, vi-sta anche la partecipazione,sentita da parte vostra per qual-che domanda. Il tema ci con-sente di sfatare alcuni luoghicomuni e poi di inquadrare untema che è il vero valore delvolontariato che riguarda lacreazione di relazioni di fidu-cia, che sono poi alla base del-la stessa economia, quindi aprescindere da quelli che sonopoi gli orientamenti valorialidi ciascuno.In questo contesto appare sem-pre più importante uscire daglischemi rituali e teorici ed af-fermare che può esistere an-che una buona economiabasata sulla gratuità. Pare pro-fetica la testimonianza che Be-nedetto XVI ha offerto nellaCaritas in Veritate. “LA grandesfida che abbiamo davanti anoi, fatta emergere dalle pro-blematiche della globalizza-zione e resa ancor più esigentedalla crisi economico-finan-ziaria, è di mostrare, a livellosia di pensiero sia di compor-tamenti, che non solo i tradi-zionali principi dell’eticasociale, quali la trasparenza,l’onestà e la responsabilità nonpossono venire trascurati o at-tenuati, ma anche che nei rap-

porti mercantili il principio digratuità e la logica del donocome espressione della frater-nità possono e devono trovareposto entro la normale attivitàeconomica”. Queste parole so-no prescrittive per quanto ri-guarda il contesto economicogenerale e nella fattispecie perquanto riguarda il mondo del-l’impresa sociale, del volonta-riato.Parole in qualche modo rivo-luzionarie. Come dire chel’economia ha bisogno di ri-trovare un’anima, che i rap-porti di mercato devonorimettere al centro la persona,che pur senza perdere di vistal’efficienza e il profitto è ne-cessario assegnare il primo po-sto alle relazioni umane e allafraternità.Elementi questi che nei suoiprimi interventi sono stati mes-si in luce, io sono milanese co-me sapete, dal nostro nuovoarcivescovo, Cardinale Scolaproprio parlando al mondodell’impresa sua eminenza hapiù volte citato la gratuità perdare un senso al lavoro del-l’uomo e per indirizzare al be-ne comune la dimensionedell’economia.L’enciclica Centesimus annus,scritta da Giovanni Paolo II nel

1991, immediatamente dopola caduta della cortina di ferro,affermava molto chiaramentecome il fallimento del comu-nismo fosse dovuto essenzial-mente a una ragioneantropologica: l’aver conside-rato l’uomo”come una mole-cola dell’organismo sociale hafinito col ridurre la vita ad unamera somma di relazioni so-ciali, facendo scomparire ilconcetto di persona come sog-getto morale”. E se nel comu-nismo si è sottomessa la libertàalla struttura sociale, nella so-cietà iperfinanziaria si è datoposto all’illusione di potercreare il denaro con il denaroe si sono puntate tutte le cartesu di una creazione di valorefrutto dell’abilità finanziariapiù che del lavoro e della crea-tività.È invece ora di dare un sensoalle indispensabili relazioni in-terpersonali, e in questo voicostituire un mondo che fa ilpossibile nel concreto per rea-lizzare questo auspicio, que-sta dimensione. Solo il rispettoprofondo per il destino dellepersone e l’abbraccio fraternocon l’altro possono riportare larealtà ad una giusta e costrut-tiva scala di valori.E così la gratuità può rivaluta-

“Il Volontariatoè la forza propulsivache ci aiuteràad uscire dlla crisi”Per tre giorni Cuneocapitale del volontariato

Dal 28 al 30 ottobre si è svoltoa Cuneo “Il volontariato nelpanorama europeo”. La tregiorni è stata organizzata, nel-l’ambito dell’Anno europeodel Volontariato, dal CentroServizi per il Volontariato “So-cietà Solidale”di Cuneo.

società solidale N. 3/2011 - 13

SECONDA PARTE

DI SEGUITO RIPORTIAMO GLI INTERVENTI DI- Piero Sansone dell’Università di Pisa che ha moderato la 1° ses-sione che aveva come titolo “Il contesto socio economico e ilvalore economico della gratuità e della responsabilità sociale”.

- Susanna Szabo, France Benevolat vice presidente CEV Europe,Centro Europeo per il volontariato che ha preso parte alla 2°sessione avente come titolo “Il volontariato all’interno della nor-mativa europea”.

- Luca Remmert, comitato di presidente ACRI, associazione diFondazioni e Casse di Risparmio; è intervento all’interno del-la 3° sessione dal titolo “Il ruolo delle fondazioni bancariecome soggetto partner nello sviluppo della solidarietà e dellacomunità”.

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re la stessa economia di mer-cato, può far ritrovare il sensodi parole come fiducia e spe-ranza, può rimettere in gioco legrandi potenzialità e i singolitalenti di ogni persona. In undialogo aperto e costruttivocon un mondo da cui possonovenire tanti spunti positivi everso il quale dobbiamo risco-prire l’indicazione di San Pao-lo: vagliate tutto e tenete ciòche è buono.

Francesco Sansone

Vorrei essere veloce epresentare a tutti voi al-cuni dati circa il volon-

tariato in Europa, poiidentificare alcuni cambia-menti del volontariato europeoe infine spendere due parolecirca le aspettative e i risultatitangibili dell’Anno europeo delvolontariato.

1 DEFINIZIONEDI VOLONTARIATO

Una prima sorpresa: non c’èuna definizione europea di vo-lontariato. Il volontariato in Eu-ropa ha diverse radici culturalie si è sviluppato in contesti so-ciali differenti, per questo lamancanza di una definizionesingola non è una sorpresa. Lastessa situazione si presenta alivello nazionale: il volonta-riato inglese, in una carta ri-guardante la sua definizioneriporta almeno 5 differenti di-verse spiegazioni in base alconteso. Lo stesso avviene inFrancia, dove la nozione è per-cepita sotto diversi punti di vi-sta, senza fissare una singoladefinizione accettata da tutti.È diverso nei paesi che hannouna legge che definisce il vo-lontariato ma un buon numerodi paesi ha una serie di dispo-sizioni legali che inquadranoil movimento del volontariato.Consenso circa i principali va-lori dell’attività di volontariato.Se non c’è una definizione co-mune del volontariato europeoc’è un’ampia condivisione cir-ca i suoi valori.Tutti condividono sul fatto cheil volontariato sia un’attivitànon pagata, intrapresa libera-mente, per beneficio di altriche può compiersi all’interno

di un’organizzazione o tra in-dividui singoli, al di fuori delcircolo famigliare.Se c’è un accordo sui suoi va-lori base, bisogna comunquedire che questi coprono unavarietà di diverse situazioni ehanno differenti significati inbase alle diverse tradizioni cul-turali.Per esempio: la nozione di gra-tuità. In alcuni paesi al volon-tario viene coperto il rimborsodelle spese, in altri casi ci sonoalcuni vantaggi (Un ‘associa-zione della Germania del sudoffre un passaporto onorario aivolontari che dà accesso asconti per spettacoli, esibizio-ni, concerti, viaggi gratuitiecc.). Altri offrono una tariffasimbolica, pasti ecc. comequalcosa di scontato.La nozione di “svolgere libe-ramente senza retribuzioni”non è applicata allo stesso mo-do in tutta Europa. In Francia sista ancora discutendo se glistudenti, il cui piano di studiprevede attività di volontariato,

siano realmente volontari. Neipaesi anglosassoni, dove il vo-lontariato ha una forte tradi-zione ed è praticato findall’infanzia, il volontariatoviene svolto nelle scuole e nel-le università come parte inte-grante del processo educativo,questo dibattito non si è pre-sentato.Un altro esempio: l’aiuto datoai membri della propria fami-glia non è generalmente con-siderato volontariato . Ma lanozione di famiglia è molto di-

versificata: nei paesi nordiciconcerne il nucleo famigliare,padre madre, figli, in altre areeculturali famiglia ha un con-cetto più esteso, raggiungendoquasi le dimensioni di una tri-bù.Aggiungiamo il fatto che i va-lori base del volontariato pos-sono essere interpretati inmaniere diversa. Conforme-mente alle diverse culture nonsi può parlare di un problemasemantico. In Europa c’è unsolo termine usato per descri-vere l’impegno volontario: vo-lontariato. Il concetto definisceil volontariato come una posi-zione come ad esempio i vo-lontari dal Servizio Volontarioeuropeo o i Volontari del cor-po di pace o il servizio civilevolontario ecc . Anche se que-ste tipologie di attività deriva-no spesso dalle stessemotivazioni altruistiche, que-

ste attività sidifferenzianoda quello cheè il volontario

ordinario. Sono attività a tem-po pieno o parziale che pre-vedono un indennizzo.Francia e Lussembusgo sonogli unici paesi che danno unadifferenziazione semantica perqueste due forme di impegno,chiamando “volontariat”solol’impegno che definisce unaposizione e “Bénévolat” la piùcomune tipologia di impegnovolontario. In Francia ci sono200.000 volontairs e 14 milio-ni di Bénévoles. Se ha un sen-so differenziare le due tipologie

di attività, dall’altra è difficiledistinguere nettamente le dueforme di impegno.Sembra che i nostri amici te-deschi abbiano trovato la for-mula: parlano generalmente diimpegno della cittadinanza, lanozione moderna ricopre ledifferenti forme di questo im-pegno.

1_2 QUANTI VOLONTARICI SONO IN EUROPA?

Ci sono circa 100 milioni divolontari in Europa, in altre pa-role tre europei su 10 sonoimpegnati in azioni volontarie.Troviamo il più alto numero divolontari in Austria, Svezia,Regno Unito, Olanda, Dani-marca, Finlandia e Lussem-burgo. La più bassapercentuale si può trovare inBulgaria, Lituania, Portogallo,Romania e Spagna. L’Italia, inbase allo studio europeo sulla

cittadinanza, non ha una cosìalta percentuale (2,2% dellapopolazione circa un milionedi volontari).In genere parlare di volonta-riato è più forte nei paesi conuna cultura anglosassone econ una religione protestantein quanto il protestantantesi-mo da sempre esalta l’impor-tanza di questo impegno e ilsuccesso di questo mondo chesi ottiene dal duro lavoro e dal-l’impegno.Contrariamente la tradizionecattolica pone l’accento sul-l’importanza di comportarsibene in questa vita per otte-nere il paradiso ed è abba-

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stanza sospettosa nei confron-ti delle ricchezze di questomondo. Si potrebbe illustrarequesta differenza con la di-versa concezione che le duereligioni hanno della povertà:il protestantesimo vuole sradi-carla mentre il cattolicesimola considera un buon passa-porto per il paradiso.Un altro importante fatto cul-turale che influenza la forzadel volontariato è il ruolo da-to dalle società allo stato.Vi racconto un piccolo aned-doto dei miei primi anni inFrancia: arrivavo dall’Inghil-terra e mia figlia che aveva 5anni andava alla scuola ele-mentare dove il cortile era inpessime condizioni. Suggeriiai genitori che potevamo an-darci un fine settimana pulirlo,dare il bianco, mi sembravauna cosa divertente e utile peri bambini! Gli altri genitori fu-rono inorriditi da questo sug-gerimento: pulire il cortile, cheè competenza dello stato, alquale vengono pagate le tasse;intervenendo in questo modoavrebbe creato un dannosoprecedente. Questo piccoloaneddoto illustra anche il di-lemma del volontario in tempidi crisi economica.Ritornando ai numeri: i con-fronti tra il numero dei volon-tari in ogni paese deve esserecurato con precauzione. Peresempio il gran numero di vo-lontari in Svezia, 53% del to-tale della popolazione, diventameno considerevole se si tieneconto del fatto che sono con-siderati volontari gli iscritti aipartiti politici e ai sindacatiche in altri paesi non sonoconsiderati tali.Il basso numero che si registrainvece in alcuni paesi è legatoalla diversa nozione di fami-glia: nei paesi del nord il con-cetto ricopre il nucleofamigliare e l’aiuto ai genitorianziani è considerato volonta-riato. Per contro nei paesi delsud dell’Europa, in particola-re nelle aree rurali, l’aiuto re-ciproco nel villaggio e nellafamiglia è considerato partedella normale vita socialequindi queste attività, che sonoaltresì praticate, non sono iden-tificate come volontariato.

1_3 LA TENDENZAGENERALE IN EUROPAÈ DI AUMENTAREIL NUMERODI VOLONTARI

Questa tendenza è spiegata dalfatto che:• il numero di volontari impe-gnato nelle organizzazioni èin crescita ovunque (anchese la crisi economica l’ha di-minuito un po’, almeno inFrancia)

• la consapevolezza sociale èanche in crescita

• Nuove cause, per esempiol’inquinamento, generanonuovi volontari

• Con l’aumento delle pro-spettive di vita ci sono piùpersone in pensione che siinseriscono nel mondo delvolontariato

• questo incremento è mag-giormente rimarcabile nel-l’Europa centrale e dell’estdove adesso le persone pos-sono fare volontariato libero,mentre sotto i regimi comu-nisti le iniziative individualinon erano possibili e il vo-lontariato era spesso un’at-tività compulsoria direttadallo stato.

1_4 QUAL È IL PROFILODEI VOLONTARIIN EUROPA?

Il volontario medio è: un uo-mo, con una buona educazio-ne che vive in campagna o incittà medio-grandi. Il fatto cheil volontario medio sia un uo-mo può essere spiegato dal-l’importanza che riveste ilvolontariato nello sport, chenormalmente è un impegnomaschile.Stiamo parlando della mediaeuropea, i casi poi si differen-ziano in base ai paesi mem-bri. Per esempio in Francia ilvolontario medio è una don-na, grazie all’elevato numerodi donne impegnate nel camposociale e dell’educazione; pur-troppo bisogna dire che le don-ne rappresentano la forzamaggiore nel volontariato masono una minoranza nei con-sigli direttivi delle organizza-zioni.Un’altra importante caratteri-stica del profilo del volontarioin Europa è lo stretto collega-

mento tra il livello di educa-zione e la disponibilità del vo-lontario. Eurobarometro nel2007 diceva che il 43% dellepersone che hanno continuatoi loro studi fino e dopo i 20anni sono impegnate nel vo-lontariato. Quelli che lascianola scuola a 15 anni sono menoimpegnati. Solo il 28% di lorosono volontari.C’è poi anche una stretta cor-relazione tra il lavoro e il vo-lontariato. Il 49% delle personeimpegnate in attività profes-sionali fanno volontariato raf-frontato al 20% delle personedisoccupate.

1_5 VOLONTARIATOIN BASE ALL’ETÀ

La maggiore risorsa del volon-tariato è il gruppo di età tra i30 e 50 anni, in altre parolequelli che sono impegnati la-vorativamente. Per quanto ri-guarda i giovani lecaratteristiche sono contra-stanti:l’Eurobarometro del 2007 de-finisce che solo il 16% dei gio-vani sono volontari, inoltresolo il 2% dei giovani intervi-stati lo fanno nel loro tempolibero.Questa brutta immagine gene-rale è fortunatamente com-pensata dai risultati nazionali:in Spagna il 66% dei volonta-ri sono giovani sotto i 35 anni.Una statistica della IFOP ri-chiesta da France Bénévolat,definisce che il 27% dei vo-lontari si inserisce in questogruppo di età.I volontari anziani sono in cre-scita, anche se c’è una picco-la riserva: un’inchiesta europeadel 2008 sottolineava che il78% dei futuri pensionati di-chiaravano che avrebbero fat-to volontariato una volta andatiin pensione ma, quando dav-vero arrivavano alla pensione,solo il 44% di loro si impe-gnava nel volontariato.

1_6 AREE DI ATTIVITÀCHE ATTIRANOI VOLONTARI

Il vincitore è sicuramente il set-tore sportivo, che attira, peresempio il 31% in Danimarcae il 25% in Francia. Altre areedi impegno in ordine di im-

portanza sono:• Settore socio assistenziale• Organizzazioni religiose• Cultura• Attività ricreative e per iltempo libero

• Educazione e ricercaQueste figure sono da elenca-re con precauzione perché isettori non sono definiti allostesso modo in tutta Europa (adesempio alcune attività di sva-go possono essere considerateculturali oppure attività sporti-ve)

1_7 STRUTTURA LEGALEDEL VOLONTARIATO

Ci sono tre diverse situazioni:1. I paesi che hanno una legge

specifica sul volontariato(Belgio, Spegna, Portogallo,Finlandia, Ungheria)

2. Paesi che non hanno unalegge specifica, ma un cer-to numero di disposizionilegali che regolano il vo-lontariato. Questo è il casodi Francia, Regno unito, Au-stria, Olanda

3. Alcuni paesi come Sloveniae Bulgaria che stanno defi-nendo leggi specifiche

1_8 FINANZIAREIL VOLONTARAITO

I fondi pubblici sono la primafonte per finanziare il volonta-riato. Queste risorse stanno di-ventando rare in tutta Europa ehanno la tendenza a scompa-rire dal livello nazionale a quel-lo regionale. Allo stesso temposempre più diventa importantepartecipare a bandi per finan-ziare i propri progetti. Questibandi sono sempre più rivoltead un preciso e specifico set-tore, per riuscire a ripondere aibisogni specifici del territorio.La creatività delle associazionidiventa sempre più strategica.Le organizzazioni devono cer-care di differenziare i loro mo-delli economici, andando dalleaziende alle fondazioni e pas-sando anche attraverso il FundRaising rivolto alla popolazio-ne. I paesi anglosassoni, dovequesta tipologia di pratica hauna tradizione molto forte, so-no in una posizione migliorerispetto alle organizzazionifrancesi nelle quali non esistequesto tipo di cultura.

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2 I CAMBIAMENTIDEL VOLONTARIATO

2_1AUMENTARE LAVISIBILITÀDEL VOLONTARIATO

Per raggiungere più volontarila dove se ne ha bisogno e perl’abilità di produrre statistichepiù affidabili e regolari a li-vello nazionale ed europeo.Questo non si può raggiunge-re senza indicatori omogeneianche al confronto nazionale.

2_2 ANDAREVERSOL’ARMONIZZAZIONEDEL SETTOREDEL VOLONTARIATO

La diversità del volontariato inEuropa è una delle maggioriricchezze ma è anche una bar-riera alla visibilità e non per-mette di creare politichepubbliche di supporto al vo-lontariato. Un passo verso lagiusta direzione può meglioidentificare il contorno del vo-lontariato europeo, distin-guendo il volontariato con unostato (settore civico, schemi divolontariato) dalle sempliciforme di volontariato.

2_3 SVILUPPAREE DIVERSIFICAREIL VOLONTARIATO

Se tre europei su 10 sono vo-lontari, sette su dieci non losono. C’è dunque un grandepotenziale su cui si può anda-re a lavorare. Abbiamo visto lastretta relazione tra il livello dieducazione, attività professio-nale e il volontariato. Possiamoprovare a diversificare ancorapiù intensamente il gruppousuale dei volontari e vedereche tra le persone meno edu-cate, quelle con maggiori si-tuazioni di difficoltàprofessionali e comportamen-tali facciano parte di questoscambio. Molto spesso i disa-vantaggiati percepiscono dinon poter offrire nulla alla co-munità. Questo non è vero, illoro contributo può essere ungrande valore aggiunto.Continuando a disegnare unlargo e diversificato numero divolontari può essere saggio va-lorizzare l’immagine del vo-lontariato rendendolo piùaccattivante liberandosi diquella dimensione caritatevole

che ancora persiste. Il volon-tariato è un ottimo strumentoper combattere l’individuali-smo che caratterizza la nostrasocietà, per prendere parte al-la vita della comunità, esseresolidali con gli altri oltre ad es-sere un ottimo modo per eser-citare la cittadinanza attiva.

2_4 DIFENDERE I VALORIINTRENSECIDEL VOLONTARIATO

La crisi economica e finanzia-ria nella quale ci troviamo rap-presenta uno dei maggioricambiamenti per il volontaria-to che si ritrova sempre a ri-schiare di essere usato estrumentalizzato per scopi chenon corrispondono alla suaanima iniziale.La tentazione di sopprimere illavoro pagato e di rimpiazzar-lo con il lavoro del volontaria-to è sempre più reale in moltipaesi europei. È importante es-sere molto decisi su questopunto e insistere sulla comple-mentarietà tra il lavoro pagatoe il volontariato. Nei paesi incui il volontariato è molto for-te è importante che si venga atrovare un’intesa tra le asso-ciazioni di volontariato e i sin-dacati (Volontariato inglese eBBE).Il Centro Europeo del volonta-riato ha prodotto un docu-mento che ha come soggettola mia organizzazione, FranceBénévolat sta anche lavoran-do a una carta per aiutare icentri di volontariato a risol-vere i dilemmi dell’attuale cri-si economica.

2_5 FORMAZIONEE GESTIONEDEI VOLONTARI

La crisi economica tocca an-che i volontari impegnati nel-le associazioni meglioorganizzate per competenze eper qualifica dei volontari ingrado di raggiungere scopi so-fisticati.Inoltre la formazione dei vo-lontari sta fortemente cam-biando. Allo stesso modo,assicurare che tutti i volontaritrovino la missione adeguataa sé stessi è un bisogno cheattraversa le migliori tecnichemanageriali, anche se ogni

tanto l’uso di questi terminiapplicati al volontariato puòlasciare sconvolti.Simultaneamente è importan-te l’opportunità di fare volon-tariato, anche per chi non haparticolari abilità, se si vuolesalvaguardare il volontariatocome mezzo per l’integrazio-ne e la coesione sociale.

3 PER CONCLUDERE:CHE COSA CIASPETTIAMODALL’ANNO EUROPEODEL VOLONTARIATO?

• Migliori e maggiori politichepubbliche a sostegno del vo-lontariato a livello naziona-le ed europeo; anche sel’azione del volontariato èdi competenza degli statimembri deve dare slancioalle politiche a favore delvolontariato. Effettivamentealla fine di settembre laCommissione europea hapubblicato una “Comunica-zione” (un documento poli-tico indirizzato alleistituzioni europee) nel qua-le vengono fatte un certo nu-

mero di proposte.• Un disegno delle caratteri-stiche del volontariato eu-ropeo che esprima unavisione condivisa dei valoriprincipali del volontariatoper evitare la sua strumen-talizzazione. Il Forum eu-ropeo dei giovani stalavorando a un concetto si-mile, uno statuto dei diritti edei doverti del volontario,che si spera venga adottatoentro la fine dell’anno. Co-stituire un sistema struttura-le permanente perscambiarsi le buone prati-che tra i paesi europei.

• Mettere il volontariato neiprogrammi europei 2014 –2020

• Riconoscere le capacità, leabilità e le competenze ac-quisite con il volontariato

• Favorire misure fiscali favo-revoli per le associazioni divolontariato

• Favorire la libera circola-zione dei volontari che arri-vano da fuori Europa.

Susanna Szabo

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Luca Remmert

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Duebrevissime parole suche cosa è l’ACRI.L’Acri è l’Associazione

delle Fondazioni Bancarie edelle Casse di Risparmio, èun’associazione di secondo li-vello che riunendo tutte le Fon-dazioni di origine bancariacerca di mettere a fattor co-mune tutte quelle esperienzeche arrivano dalle Fondazioni.Il mondo delle Fondazioni èmolto eterogeneo, ci sono Fon-dazioni grandi, ci sono Fonda-zioni estremamente piccole;l’ACRI riesce a dare quel-l’opera di coordinamento che èsempre importante, soprattut-to se è un mondo particolar-mente articolato, che ci sia.Due parole su come le Fon-dazioni sono indubbiamenteprotagoniste di questo grandeed articolato mondo del vo-lontariato. Prima si accennavaalla legge 266/91 ex articolo15, questa è una delle duemetodologie attraverso le qua-li le Fondazioni sono prota-goniste, da un punto di vistaeconomico, impegnando unaparte importante dei loro fon-di, in quanto la legge 266 sta-bilisce che 1/15 dell’avanzodi esercizio al netto di una ri-serva obbligatorio venga ap-punto destinato a questomondo. E questo oggi vuoledire una cifra superiore a 60milioni di euro, sto parlandodel complesso delle Fonda-zioni. Accanto a questo leFondazioni, rispetto ad un ac-cordo che c’è stato a livellonazionale del 2005, dannoanche circa 20 milioni di eu-ro alla Fondazione per il sud.Questo è il primo filone che èquello che attiene alla legge.C’è un secondo filone, benpiù importante per il montedelle risorse che vengono im-piegate che è quella parte chetutte le Fondazioni fanno fi-nanziando i progetti sul so-ciale, gran parte dei progettisul sociale direttamente o in-direttamente, hanno comecoinvolgitori finali il mondodel volontariato. Cifre, qui siparla di cifre superiori, sempreper quanto riguarda le Fonda-zioni di origine bancaria a li-vello nazionale, si parla dicifre superiori ai 100 milioni

di euro.Quindi voi capite che conquesti tre meccanismi la real-tà del volontariato sta in piedianche grazie alle risorse chegli vengono impiegate. Il mon-te totale è molto importante.Di fatto, anche solo per questaragione, noi siamo protagoni-sti di questo mondo ma lo vo-gliamo anche essere e lovogliamo essere attraverso lapartecipazione attiva a tuttoil grande discorso della pro-gettazione sociale. Le Fonda-zioni, nelle varie articolazionidel mondo del volontariato,hanno i loro rappresentanti. Enoi qui vogliamo attraverso inostri rappresentanti potercontare, poter dire la nostraperché siamo sempre più con-vinti, che si debba uscire daun’ottica di mero finanzia-mento ma che tematiche cosìimportanti debbano essere af-frontate insieme, soprattuttoin momenti in cui la copertadiventa più stretta per tutti, equi sto riferendomi ovvia-mente alla parte finanziaria.Il momento, da un punto divista di emergenza sociale, loviviamo, lo stiamo vivendoquotidianamente sulla nostrapelle, è estremamente diffici-le. Il disagio sociale a tutti ilivelli, la pressione che arrivadal territorio è molto forte, chepoi non dimentichiamoci chele Fondazioni non fanno altroche stare sul territorio, essereattente alle esigenze del ter-ritorio e cercare di dare le ri-sposte maggiori e piùconcrete. Ecco la pressioneche ci arriva da un punto divista di esigenze per far fron-te a questo disagio sociale èuna pressione sempre più for-te, è una pressione più forteovviamente per le Fondazioniche operano nelle grandi cit-tà, la compagnia di San Paololo sente veramente in un mo-do incredibile tutti i giorni.Noi siamo sempre stati moltoimpegnati sul sociale ancheattraverso un nostro ente stru-mentale che è l’ ufficio Pio, laparte sul sociale rispetto aglialtri capitoli di erogazione,che sono la ricerca scientifica,la ricerca economica, la sani-tà, l’arte e la cultura, è sempre

stata per la compagnia di SanPaolo la parte preponderantee adesso lo è ancora di più,ogni volta che noi ci trovia-mo a rinnovare i documentiprevisionali per gli anni suc-cessivi sentiamo sempre piùforte questa esigenza ed effet-tivamente riusciamo in mo-menti di difficoltà anche pernoi a destinare sempre più ri-sorse per il sociale.Quindi credo che in un mo-mento come questo noi di-mostriamo ancora una volta,tutto il mondo delle Fonda-zioni, vi ho fatto l’esempiodella Compagnia di San Pao-lo, ma tutto il mondo delleFondazioni lo sta facendo, noiquindi dimostriamo con que-sti nostri comportamenti di fa-re la nostra parte. Io credo cheperò in un momento così dif-ficile, difficile perché da unaparte la coperta diventa sem-pre più stretta, dall’altra ilmonte delle erogazioni da par-te delle Fondazioni diventasempre più difficile (perché viricordo solo che le Fondazio-ni bancarie erogano le partiche arrivano dal reddito delproprio capitale investito e lealtre dalle partecipazioni chehanno o in banche conferita-rie o in altre cose) ovviamen-te la crisi, il momento difficilerende questa coperta un po’più corta perché le entrate del-le Fondazioni sono minori.Quindi anche noi facciamopiù fatica a mantenere dei li-velli erogativi importanti. Aiquali tra l’altro i nostri territo-rio e il mondo del volontaria-to, si è un po’ abituato, quindiquesto è un altro problema.Perché molto spesso con lenostre erogazioni abbiamocontribuito a creare e a far vi-vere delle strutture che poi so-no cresciute quasi contando,quasi dando per scontato l’ar-rivo di queste risorse quindiin un momento in cui devi fa-re un po’marcia indietro, puoiriuscire ad erogare meno sol-di effettivamente ci rendiamoconto che creiamo qualcheproblema.Torniamo a dire che noi fac-ciamo la nostra parte ma tuttidevono fare la loro parte. Eallora qui, mi fa piacere farlo

in questo contesto, credo cheanche il mondo del volonta-riato, che è così importante,che ha un ruolo così impor-tante nel grande problemadella crisi del sistema del wel-fare e quindi di tanti angoliche rimangono scoperti daquella coperta che dovrebbeeffettivamente coprire un po’ ilgrande mondo del sociale, di-cevo anche il mondo del vo-lontariato deve continuare adessere protagonista ma devee può fare degli sforzi. E allo-ra, ecco che lo faccio così perindurre lo stimolo a qualchevostra domanda, a qualchesollecitazione ad un dibattito,ecco che chiudo dando qual-che stimolo al quale dovrem-mo poi forse cercare dipensare e cercare di dare del-le risposte.Il mondo del volontariato èun mondo così eterogeneo,così in modo eterogeneo rap-presentativo, ci chiediamo ècosì giusto che debba esserecosì eterogeneo? È chiaro chele realtà del volontariato losappiamo devono rimaneresul territorio, devono esseresul territorio, hanno questoruolo anche di antenna sul ter-ritorio oltre che di questa atti-vità sul sociale che èassolutamente fondamentale,quindi non sto mettendo as-solutamente in dubbio il ruo-lo ma qualche domanda vafatta. In un momento in cuidobbiamo correre dietro al-l’efficienza fondamentalmen-te riusciamo, siamo sicuri diessere il più efficienti possibi-le? Allora ecco chiediamocinon siamo forse troppi sog-getti e non riusciamo forse adessere più efficienti? Per riu-scire a far funzionare meglioquella leva che è poi la veraleva del volontariato e che an-che in questo caso è la levache fa sì che questi fondi, de-stinati dalle Fondazioni Ban-carie, siano la leva piùefficiente possibile affinchéogni singolo euro possa rica-dere sul territorio, direi quasinon solo essendo speso benema direi quasi avendo la ca-pacità dia vere un effetto mol-tiplicatore.

Luca Remmert

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Venticinque anni fa, il 19ottobre 1986, GiovanniPaolo II visitò a Firenze

la sede del primo Centro aiutoalla vita d'Italia, costituito nel1975, e sostò nell'attigua basi-lica di San Lorenzo, mirabileopera del Brunelleschi. Proprioin questo straordinario edificiosi è aperto il XXXI ConvegnoNazionale dei CAV. Erano pre-senti anche una decina di vo-lontari del Movimento per lavita nella provincia di Cuneoche hanno avuto la possibilitàdi parteciparvi anche grazie alsostegno del Centro Servizi peril Volontariato “Società Solida-le”. Questa scelta è stata un for-te richiamo alle origini delMovimento per la vita; ha sot-tolineato la fedeltà a quella an-

tropologia cristiana che Gio-vanni Paolo II, proclamato "bea-to" proprio quest'anno, hasaputo esprimere con tanta for-za; ha indicato l'urgenza di unimpegno ancora più esteso,profondo ed efficace nel servi-zio alla vita umana. In coeren-za con questi significati, ilconvegno, nel quale vi è statouno scambio di esperienze sututti i settori del servizio alla vi-ta svolto dai CAV, si è apertocon un esame della situazionein cui si trova la vita nascentenella cultura, nel diritto, nellapolitica, nella pastorale e nel-l'universo femminile. Dopo ilsaluto e l’incoraggiamento aivolontari ed ai partecipanti daparte di Mons. Giuseppe Beto-ri, Arcivescovo di Firenze, nel-

la tavola rotonda iniziale dal ti-tolo “Uno di noi… pari oppor-tunità e uguaglianza di frontealla vita nascente”, si sono sus-seguiti gli interventi di perso-nalità di altissimo livello: il dott.Giuseppe Anzani, Magistrato,Vicepresidente Mpv, il prof.Francesco D’Agostino, Ordina-rio di Filosofia del Diritto al-l’Università di Roma Tor Vergatae Presidente onorario del "Co-mitato Nazionale di Bioetica",la prof.sa Lorenza Violini, Or-dinario di Diritto Costituziona-le ed Europeo all’Università diMilano, don Salvatore Vitiello,Docente di Teologia all’Uni-versità Cattolica di Roma, l’On.Anna Zaborska, già Presidentedella Commissione per i Dirittidella Donna e l’On. Giuliano

Amato, già Presidente del Con-siglio dei Ministri e Presidentedell'Istituto dell'EnciclopediaItaliana G. Treccani, che ha in-viato un significativo messag-gio scritto non potendo esserepresente di persona. Ugual-mente ricco di contenuti è sta-to il sabato mattina successivo,con la partecipazione di Mons.Bruno Schettino, Arcivescovodi Capua e Presidente dellaFondazione Migrantes (Cei) edella sig.ra Lina Beatrix CallupeLimay, Presidente della Comu-nità peruviana in Italia, nel qua-le si è parlato della difficilesituazione delle donne stranie-re, spesso chiamate ad esseremadri in condizioni sociali edeconomiche sfavorevoli. Si èpoi passati ad affrontare la te-

Nessuna vita ci è stranieraXXXI CONVEGNO NAZIONALE DEI CENTRI DI AIUTO ALLA VITA -

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- Firenze 4-6 novembre 2011

matica del ruolo dei CAV difronte alla “contraccezioned’emergenza”, rilevando come,nei confronti di essa, spesso ècarente un’informazione cor-retta circa il suo possibile effet-to di interruzione precoce dellagravidanza, nonché circa il suotriste ruolo di banalizzazione eprivatizzazione della sceltaabortiva soprattutto tra le ado-lescenti: il tutto sapientementeillustrato dal prof. Bruno Moz-zanega dell’Università di Pa-dova. Successivamente, conl’intervento del dott. Pino Mo-randini, Magistrato e Vicepre-sidente del Mpv ed il messaggiodell’On. Roberto Cota, Presi-dente della Regione Piemonte,si è potuto riflettere sul neces-sario e doveroso (legge 194/78– art. 2) rapporto di collabora-zione tra il volontariato per lavita le istituzioni pubbliche. Nelpomeriggio, dopo la relazionesulle conseguenze psicologi-

che dell’aborto procurato, spes-so drammatiche per la donna,con il prof. Antonio Cantelmi,Direttore del servizio psichia-trico dell’Istituto Regina Elena diRoma e dopo l’intervento, ca-rico di speranza, di don Alber-to Pacini, Rettore della Basilicadi S. Anastasia, sul conforto spi-rituale alle donne segnate daquesta tragica esperienza, vi èstato spazio per il confronto el’approfondimento delle tema-tiche tra i partecipanti ed alcu-ni relatori in vari gruppi dilavoro. Tali gruppi hanno poirelazionato e condiviso tra diloro le esperienze il mattinosuccessivo, prima della rela-zione conclusiva dell’On. Car-lo Casini, Presidente delMovimento per la vita italiano.In particolare si sono distintil’entusiasmo e l’operosità dellaneonata “Equipe giovani” delMovimento per la vita italiano,significativa rappresentanza na-

zionale di un mondo giovanile“pro-life” vivace, in crescita edin dialogo aperto con la socie-tà di oggi: una società in cuispesso, come richiamato daMons. Betori, nel suo saluto ini-ziale, citando le parole del San-to Padre Benedetto XVI: “…nonsi può non riconoscere che di-fendere la vita umana è diven-tato praticamente più difficile

perché si è creata una mentali-tà di progressivo svilimento delsuo valore, affidato al giudiziodel singolo. Come conseguen-za ne è derivato un minor ri-spetto per la persona umana,valore questo che sta alla basedi ogni civile convivenza, al dilà della fede che si professa…”.

Piergiorgio Dellagiulia

L’Europa di domani è nelle vostre maniGiunto alla venticinquesimaedizione, questoConcorsoeuropeo promosso dal Mo-vimento per la vita vuole es-sere, in certo modo,riassuntivo e conclusivo ditutte le suggestioni propo-ste, anno dopo anno, dal1987 ad oggi. L’iniziativa hainteso suscitare la riflessionedei giovani sul rapporto trail progetto dell’Unione eu-ropea e i diritti umani, co-gliendone le diversesfaccettature messe in par-ticolare luce da avvenimen-ti di attualità. Oggi una crisieconomica incombe sull’Europa, anzi sull’intero mondo.Dal 1957 la costruzione dell’unità fra gran parte degli Sta-ti del nostro Continente ha percorso la strada economica.Le parole d’ordine sono state: sviluppo, crescita, mercato,concorrenza, moneta unica. Ma ora proprio su questo ter-reno sembra avvertibile qualche sintomo di decomposizio-ne. Quale sarà, dunque, l’Europa di domani? E noi comevorremmo che fosse? E cosa possiamo fare perché sia quel-la che vorremmo? Scopriamolo insieme.

I CENTRI DI AIUTO ALLAVITAI Centri di aiuto alla Vita (CaV) sono associazioni di volon-tari, apartitiche, facenti parte del Movimento per la Vita diispirazione cattolica, finalizzate ad aiutare le donne alleprese con una gravidanza difficile o indesiderata, oltreché so-stenere le giovani madri prive di mezzi o sprovviste delle ca-pacità necessarie a fornire le cure al figlio, al fine di prevenireil ricorso all''interruzione volontaria di gravidanza. Attual-mente, sul territorio italiano sono 315 i centri di aiuto allavita. Il primo venne fondato a Firenze il 12 dicembre 1975.

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I risultatidell’indagineCensisnell’intervistaal Presidentedi ALICeCuneo Onlus,dr.Giuseppe Bonatto

La conoscenzadell’ICTUS,i bisogni assistenzialie i costi dei malati

Intervista a Giuseppe Bonatto Presidente di ALICe Cuneo Onlus

ASSOCIAZIONE PER LA LOTTA ALL’ICTUS CEREBRALEPiazza Foro Boario 2 - 12100- CUNEO

Tel. 0171-63.10.76 il giovedi mattina dalle ore 9 alle 12.www.alicecuneo.it

ALICe Cuneo ha fornitoil proprio concreto con-tributo all’indagine sul-

la conoscenza dell’ictus e suicosti che gravano sui malati diictus cerebrale, realizzata dalCensis in collaborazione conALICe Italia. In questi giornisono stati pubblicati i risultatidi questa interessante ed utileindagine. Ne parliamo con ildr. Giuseppe Bonatto, presi-dente di ALICe Cuneo Onlusper un sunto degli elementiche sono emersi dall’indaginescientifica.

All’indagine Censis i volon-tari di ALICe Cuneo hannoportato il concreto contri-buto di decine di intervistea pazienti

Al rapporto del Censis i vo-lontari di ALICe Cuneo, dopo

aver seguito un apposito corsodi formazione, hanno effet-tuato decine e decine di in-terviste in tutta la provinciacompilando gli appositi que-stionari del Censis. Che cosaemerge da questa indagine?Purtroppo, in primo luogo,emerge che nella popolazioneitaliana vi è una scarsa cono-scenza di cosa sia un ictus, co-me si manifesti e quanto siaimportante il ricovero in ospe-dale il prima possibile. In Italiasi verificano circa 200.000 ic-tus ogni anno e 660 casi al

giorno. Sono colpiti soprattut-to gli anziani ( 3 ammalati su 4hanno più di 605 anni) ed ilrischio raddoppia ogni 10 an-ni a partire dai 45 anni. Il tas-so di mortalità (10-12%) di tuttii decessi per anno) è in dimi-nuzione da diversi anni, ma

tuttora circa un ammalato su4 muore entro tre mesi e circala metà di coloro che soprav-vivono perde la propria auto-nomia. Per la sua elevataincidenza, per diffusione e gra-vità degli effetti l’ictus cere-brale rappresenta un problemaassistenziale, riabilitativo e so-ciale di enormi dimensioni conun grande impatto sulla socie-tà.

Per veicolare informazionicorrette sull’ictus è fonda-mentale coinvolgere an-che le fasce più giovanidella popolazione

Opportunamente Lei rilevache la ricerca si è propostal’obiettivo di aumentare laconsapevolezza e l’attenzionenei confronti della patologia.Già, infatti il rapporto finale hamesso in evidenza che, sebbe-ne l’ictus risulti essere una pa-tologia di grande impatto nellapopolazione, la conoscenzadella malattia tuttavia apparesuperficiale e confusa: benchéil 77,0% degli intervistati di-chiari di essere in grado di of-frire una definizione puntualedella patologia, solo poco piùdella metà è realmente in pos-sesso di un quadro chiaro del-la malattia. L’ipertensionearteriosa viene indicata come ilpiù importante fattore di rischioper l’ictus cerebrale. Rimane,invece, ampiamente ignorato

il peso, quali cause predispo-nenti, di alcune anomalie car-diache associate all’ictus (cardiopatia ischemica e fibril-lazione atriale) indicate appe-na dal 7,7% dei rispondenti. Ilsecondo fattore in ordine diimportanza, a parere degli in-tervistati, è, invece, l’alto li-vello di colesterolo nel sanguementre la predisposizione ge-netica viene indicata da unaquota pari al 15,4 del campio-ne e più spesso dai risponden-ti giovani. Alcuni deicomportamenti preventivi ci-tati maggiormente dai rispon-denti corrispondono,fortunatamente, a quelli chepossono avere un impatto po-sitivo sulla prevenzione dellamalattia: dieta equilibrata,astensione dal fumo, attività fi-sica, riduzione dello stress.

La maggior parte degli in-tervistati ignora l’esistenzadella trombolisi che nelleprime ore può salvare il pa-ziente

Relativamente alla conoscenzadei fattori più importanti perla possibilità di guarire dal-l’ictus cosa è emerso?Il 72% ha indicato la tempe-stività dei soccorsi e delle cu-re di emergenza. Ma nelcontempo i dati hanno evi-denziato che la grande mag-gioranza degli intervistatiignora l’esistenza di una tera-

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pia specifica, quale la trombo-lisi, che nelle prime ore dopol’evento può salvare il pazien-te e contenere i danni dellamalattia. Anche riguardo al se-condo degli interventi specifi-ci che l’evidenza scientifica haindicato come altamente effi-cace nel migliorare gli esiti diun ictus, e cioè il ricovero inuna struttura di degenza spe-cializzata e dedicata denomi-nata “Stroke Unit”, è un aspettodell’assistenza che viene indi-cato solo da una minoranza dirispondenti ( meno di 1 su 5).

L’altro elemento di studio del-la ricerca ha riguardato le con-dizioni di disabilità del malatodi ictus, da cui discende il bi-sogno di cura e di assistenzacontinuativa. Che cosa ci dicea tal proposito?Il termine inglese “caregiver”indica coloro che si occupanodi offrire cure ed assistenza adun’altra persona. La famigliarappresenta la rete primaria sucui gravano i compiti di assi-

stenza. Capire chi se ne facciacarico e le implicazioni del-l’assunzione di questa respon-sabilità sono due aspettifondamentali per gettar luce suicosti sociali della malattia nel-l’asseto attuale dei servizi dicura in Italia. L’impegno cherichiede il paziente di ictus ècostante e quotidiano e, nellamaggioranza dei casi, non la-scia tempo libero al caregiver,che vede peggiorare nitida-mente la propria qualità di vita.I caregiver sono soprattuttodonne ( nel 75,5% dei casi).Nel caso di pazienti maschi siha una prevalenze di caregivermogli mentre nel caso di pa-zienti donne si tratta soprattut-to di figlie, più raramente ilmarito. Ad indicare di ricorrere,invece, ad una badante ( nel93,5 % dei casi di genere fem-minile e straniera) è il 38,7%degli intervistati ( il 43,6 % nelNord Ovest ed il 28,8% nel sudItalia). Il tasso di ricambio del-le badanti risulta essere abba-stanza elevato, il 22,6% per tre

motivi essenzialmente: inade-guatezza della badante nelprendersi cura del malato, ri-nuncia della stessa stante lacomplessità e lo sforzo richiestodalla cura del paziente e pro-blemi di carattere economico (la media di stipendio è di 830euro mensili).

Per la cura, l’assistenza, lasorveglianza ad un pazien-te colpito da ictus sonotroppo elevati i costi chegravano sulla famiglia

Un problema più volte segna-lato e di cui ALICe si interessada tempo è certamente quellopost-ospedaliero, del rientroal proprio domicilio. Qualigiudizi esprimono pazienti efamiliari?Se la maggioranza dei pazien-ti e dei familiari esprime valu-tazioni largamente lusinghierein merito alle cure ricevute inospedale/clinica altrettanto nonemerge sulla somministrazio-ne di terapie riabilitative dopo

il ricovero. La convinzione chela riabilitazione rappresenti unmomento cruciale nel percor-so di guarigione cozza soven-te con la necessità di notevolisforzi di carattere economico aiquali i pazienti ed i propri fa-miliari sono sottoposti per po-ter godere di tale serviziosanitario. Si segnala, quindi,una carenza dell’offerta pub-blica di terapie che obbliga gliinteressati ad andare incontro asacrifici di ordine economicoper contribuire al pagamentodelle cure. Dopo la degenzaospedaliera ed il ritorno a casadel paziente i costi vengonosostenuti principalmente dallafamiglia anche quando esisteuna forma di assistenza domi-ciliare pubblica ed il pazientebeneficia di una indennità diaccompagnamento. Si rendesempre più urgente e strategicol’avvio di una profonda revi-sione dell’offerta di servizi eprestazioni soprattutto sotto ilprofilo socio-assistenziale.

Gianfranco Falco

Alice Cuneo aprirà una sezione ad Alba nel 2012

“Si sono gettate le basi per l’apertura di una sezione diALICe Cuneo Onlus, l’associazione per la lotta al-l’ictus cerebrale, anche ad Alba – dichiara il prof.

Giovanni Asteggiano Direttore della Società di Neurologiadegli Ospedali di Alba e Bra, che ha incontrato la presidenzaprovinciale di ALICe Cuneo Onlus. L’Associazione cuneese èda anni seriamente impegnata nel realizzare in tutta la provinciacampagne informative, coinvolgenti anche le fasce più giovanidella popolazione, che veicolino le informazioni sull’ictusnella maniera più corretta, mettendo le persone in grado di ge-stire questo aspetto della propria salute senza inutili allarmi-smi, ma anche con la necessaria serietà. Con il presidente dr.Bonatto siamo d’accordo che in primavera 2012 nascerà la se-zione albese e si concretizzerà nella individuazione fisica diun sportello e dei volontari che assumeranno l’incarico di re-sponsabilità organizzativa locale. La sezione albese sarà pun-to di riferimento per tutti i cittadini del territorio di Alba-Bra etradurrà in concreto gli obiettivi dell’associazione che sono:- facilitare l'informazione per un tempestivo riconoscimento deiprimi sintomi d’esordio dell’ictus cerebrale e delle condizioniche ne favoriscono l'insorgenza;

- diffondere l’informazione sulla curabilità di questa importantee frequente malattia;

- divulgare la conoscenza della rete dell’emergenza ictus delterritorio albese e, conseguentemente, sull’opportunità diricevere il trattamento fibrinolitico se diagnosticato tempe-stivamente;

- creare un collegamento tra pazienti, familiari, neurologi,medici di base, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilita-zione al fine di facilitare al massimo il recupero funzionale,limitare le complicanze e consentire un possibile e rapido in-serimento della persona colpita da ictus nell'ambiente fa-

miliare, sociale e lavorativo preesistente;- informare il cittadino sulle iniziative e sulle novità scientifi-che dell’ictus cerebrale;

- tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio pro-vinciale livelli di assistenza uniformi ed omogenei”.

Da sinistra i medici del reparto di neurologia dell’ospedale albese:dr. Giovanni BOSCO, dr.ssa Eleonora Saracco, dr. Marco Gi-raudo, dr. Giovanni Asteggiano, il dr. Giuseppe Bonatto (Presi-dente ALICe Cuneo), dr. Michele Dotta ed il tecnico diNeurofisiologia Massimiliano Testa.

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120 i VOLONTARI AIBintervenuti in LiguriaCome per tantissime organiz-zazioni di volontariato ancheper noi è toccato il triste com-pito di soccorrere le popola-zioni dello spezzino colpitedall’alluvione, da mercoledì 26ottobre fino a martedì 1 no-vembre diverse squadre prove-nienti dal Piemonte e moltivolontari dalla provincia di Cu-neo si sono alternati a ugnato,uno dei centri più colpiti del-l’entroterra ligure. Triste lo sce-nario che si è presentatoall’uscita del casello di ugnatoe subito si ritorna indietro conla mente al 1994… con la dif-ferenza che mentre nei nostripaesi qualche zona, se pur pic-cola è rimasta esclusa dall’in-vasione di acqua e fango perquanto riguarda questo paesenon ho visto un metro quadra-to che non sia stato invaso daacqua, fango, pietre o alberi.Data comunque l’entità deldanno e la dimensione della lo-calità, che conta poco più di1200 abitanti, sono stati “solo”un ottantina gli sfollati, che almomento sono ospiti in uncampo di accoglienza allestitonell’area sportiva locale (ad og-gi comunque non sono sicurosiano ancora lì), per fortuna col-pita solo marginalmente dal-l’ondata di piena. Si comincia afare una stima dei danni anchesè al momento è difficile stabi-lire l’entità. Lo scopo principa-le per noi è stato quello diripulire le case che sono stateallagate per poter permettereagli abitanti di rientrare nelle

proprie abitazioni e salvare ilsalvabile; il nostro lavoro co-minciava alle 7:00 del mattinoe proseguiva fino a che la lucedel giorno lo permetteva. E’ par-tita anche la corsa alla solida-rietà, alcune squadre AIB hannoaperto una sottoscrizione a fa-vore dei familiari del volontariomedaglia d’oro alla memoriaSandro Usai, ormai famoso peraver perso la vita mentre pre-stava soccorso a Monterosso.Le operazioni di sgombero del-le strade e delle abitazioni sisono svolte nel modo più rapi-do possibile anche perchè perla settimana successiva eranodi nuovo previste piogge chepoi, per fortuna non hannocreato ulteriori problemi. Il la-voro da noi effettuato si è svol-to in stretta collaborazione conil Corpo dei Vigili del Fuocodel Trentino Alto Adige, che sisono dimostrati di una profes-sionalità e di una disponibilitàencomiabile anche nei nostriconfronti, oltre che dei volontaridel coordinamento provincia-le di Protezione civile di Ales-sandria che erano presenti conautobotti per il rifornimento diacqua potabile ai cittadini oltreche per altri servizi primari disoccorso. Alle ore 17 del 1º no-vembrè è terminato il turno disoccorso della Regione Pie-monte, a dare il cambio i vo-lontari ed il personale di altreRegioni che, comunque, hannosicuramente ancora lavoratomoltissimo e lo stanno facen-do tutt’ oggi.I volontari AIB, arrivati da tuttoil Piemonte, hanno prestato ser-

vizio anche nel vicino paese diBorghetto di Vara, famoso peressere stato colpito duramenteda questa calamità.

Possiamo stilare un resocontofinale delle presenze che il Cor-po AIB ha garantito nei giornidell’emergenza, che sono di tut-to rispetto, anche se in certeoccasioni è triste dover inter-venire…

-120 volontari AIB con 40 au-tomezzi dalla sola provinciadi Cuneo;

-1067 volontari AIB in totaleprovenienti da tutta la Regio-ne, con 234 automezzi fuori-strada e 10 autobotti pesantiper il rifornimento di acquaper lavaggio e pulizia abita-zioni alluvionate.

Daniele CoraAib di Saliceto

Tanti volontaridalla provinciadi Cuneo per leterre alluvionatedella Liguria

Riportiamo di seguito testimo-nianze e racconti di volontari chehanno prestato la loro opera ge-nerosa e gratuita in Liguria pressoi luoghi colpiti gravemente dal-l’alluvione di novembre.

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L’AVVENTURADELL’AIBDI MONTÀLa nostra avventura in Liguriaper l'alluvione, è iniziata ilgiorno giovedì 27 ottobre alleore 8.00 momento in cui sonostato avvertito dall'ispettoreprovinciale.Alle 9 siamo partiti in tre vo-lontari alla volta di Brugnato(SP) senza sapere a cosa an-davamo incontro. Giunti a Se-stri Levante la polizia stradaleaspettava le squadre di volon-tari che arrivavano dal Pie-monte per scortarle fino adestinazione.A Brugnato il nostro referenteAIB Isp. Caldera ci assegnaval'incarico di liberare dal fangoil forno di un panettiere, e sic-come il nostro automezzo Pik-up è attrezzato di vasca da400 l d'acqua e pompa, dopoaver tolto il fango abbiamo la-vato tutti i locali.Terminato dal panettiere ab-biamo continuato tutto il gior-no a lavare locali commerciali.Alla sera (con un po’ di fatica)siamo riusciti a trovare un po-sto di ristoro presso un campodi Alpini (siamo sopravissuti)dopo cena per andare a dor-mire in una palestra abbiamoancora fatto una trentina di ki-lometri.Il giorno seguente sveglia alle6, colazione (questa volta alBar) siamo ritornati a Brugna-to a togliere fango e lavare al-tri locali.Nel tardo pomeriggio stanchi

siamo rientrati a Montà aven-do ricevuto il cambio dallasquadra mista AIB di Canalee Bra.

Beppe AloiAib Montà

L’IMPEGNO DELL’AIB DI CEVASi è svolto domenica 13 novembre il pranzo sociale dellasquadra Aib di Priero. Presenti il sindaco di Priero DanieleVi-gliero, gli Ispettori regionali Alfonso Curella e Nicola Caldera,il Comandante di distaccamento dell’ area di base 12Bis Go-nella Tiziano, alcuni rappresentati del comando cebano delCorpo Forestale dello Stato. Dopo la funzione religiosa, ilparroco di Priero don Aldo ha benedetto i mezzi e i volonta-ri della squadra. Alla benedizione è seguito il pranzo dove ilcaposquadra Marsiglio Giovanni ha ringraziato tutti i volon-tari resisi disponibili nei vari interventi svolti dalla squadra du-rante l’ anno e in particolare coloro che si sono messi adisposizione per gli interventi alluvionali in Liguria e in Pie-monte.“La nostra squadra – spiega il capo squadra Giovanni Marsi-glio - è intervenuta in Liguria nel Comune di Brugnato a sup-porto delle popolazioni colpite dalla recente alluvione con dueturni di volontari nei giorni dal 29 ottobre al 1º novembre. Tor-nata dalla Liguria la squadra ha poi dovuto affrontare l’emer-genza dell’ alluvione in Piemonte. I volontari hanno

costantemente monitorato il torrente Cevetta dopo che que-sto era esondato nei campi in località Sareggio e minacciavadi allagare alcune abitazioni nel centro del paese”.

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La rubrica di “Società Solidale” propone il legame tra gioco e solidarietà, ac-comunabili da valori, chiavi di lettura e modelli: la creatività, lo spirito di squa-dra, il superamento degli schemi.

Gioco e Solidarietà

Questo numerola rubrica è dedicataal Natalee alle Festività.Due vignettedi Danilo Paparelli:Capodannoe Epifania tratterispettivamentedai settimanaliIdea e Braoggi.Il volontariodel CVAdi AlbaPiero Pianoattraversoi suoi disegniesprimegli auguridi Buon Natale.

Per inviare giochi, disegni,barzellette, rompicapo, test è possibile

contattare la redazione di “Società Solidale”:[email protected].

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Che cos’è Banca Prossima?È la banca del gruppo IntesaSanpaolo dedicata al TerzoSettore: cioè raccoglie depo-siti, fa prestiti e dà servizi so-lo con clienti non profit. È laprima banca europea conquesto profilo.

Come mai si chiama “Prossi-ma”?Per dare simultaneamentel’idea della vicinanza (al terzosettore) e della innovazione acui tende. Il nome completo è“Banca Prossima per le im-prese sociali e le comunità”,che chiarisce che ci occupia-mo del terzo settore sia laicoche religioso.

Com’è nata l’idea di crearequesta banca?È nata durante uno scambiodi idee fra me (Marco Mor-ganti) e l’allora amministrato-re delegato di Banca Intesa,Corrado Passera. Ci eravamochiesti cos’altro potessimo fa-re per aiutare il terzo settore eabbiamo concordato che lacosa migliore era di fare unabanca che fosse specializzatanel capirlo e servirlo. Poi pa-recchi altri hanno contribuitoa questa idea.

Quali sono i principali obiet-tivi?Il nostro Statuto dice che lamissione della Banca è lacreazione di valore sociale.Facciamo questo cercando dimassimizzare il nostro sup-porto ai clienti: sono loro acreare molto del valore chenoi facilitiamo.

Che cosa la differenzia dallealtre banche ?Rispetto alle banche “norma-li” siamo diversi perché sia-mo specializzati nel terzosettore. Rispetto alle altre ban-che specializzate … mah, inrealtà non ce ne sono, ma di-ciamo che rispetto ai nostricompetitor pensiamo di esse-re più vicini al cliente graziealla nostra struttura di promo-tori finanziari e agli strumen-ti che abbiamo sviluppato peraiutare il nonprofit nei rap-porti bancari.

Come è strutturata BancaProssima?Abbiamo una direzione cen-trale a Milano, che assorbecirca un quarto della Banca, euna rete di 210 specialisti di-stribuiti su una settantina dipunti commerciali su tutto ilterritorio italiano. Ma abbia-mo anche accordi di “intero-perabilità” con la rete IntesaSanpaolo, cioè un nostrocliente può eseguire una ope-razione nostra in uno dei6.000 sportelli del Gruppo.

Banca Prossima come si fi-nanzia?Il capitale è fornito da IntesaSanpaolo e ora anche da treFondazioni (Compagnia diSan Paolo, Fondazione Cari-plo, Fondazione Cariparo) chesono diventate azioniste. Per ilresto, per ora ci finanziamosemplicemente raccogliendodepositi presso i nostri clienti.In piccola parte usiamo an-che raccolta specifica a bassocosto, come quella di BEI.

Quali prodotti e servizi offreBanca Prossima alle Organiz-zazioni di Volontariato?Una lunga serie di prodottibancari sia di deposito, anchepersonalizzato, cioè con prez-zi che si adattano alle opera-tività particolari delle OdV,carte superflash, credito sottoforma di anticipo fatture o amedio-lungo termine. Una op-portunità specifica è in.volo,che è un sistema di creditosenza garanzie personali as-sistito, in alcune regioni, daun fondo di garanzia fornitodalle Fondazioni partner.

Quali prodotti la differenzia-no dalle altre banche che ser-vono il non profit ?Una lunga serie, ma prima-riamente il credito in genera-le: non tanto sotto il profilodella forma tecnica, quantoper il nostro modello di rating,che è adattato alle peculiaritàdel terzo settore e ci ha per-messo di raggiungere ottimirisultati in termini di inclusio-ne dei clienti e di qualità delcredito; e anche per l’esisten-za del Fondo di Solidarietà e

Crearevalore socialeFinanza e volontariato sono due bi-nari paralleli oppure esistono deipunti di incontro? È una domandache la redazione di “Società Solidale”pone ai protagonisti del mondo ban-cario.Si conclude la carrellata di appro-fondimenti sulle proposte finanziariedelle principali banche italiane e su-gli strumenti ideati per andare in-contro alle esigenze del mondo nonprofit.Su questo numero si approfondiscel’offerta di Banca Prossima.

La redazione di “Società Solidale”ha posto alcune domande a Marco Morganti,Amministratore delegato di Banca Prossima.

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Sviluppo, che è una posta dibilancio che abbiamo solo noie funziona un po’ come unfondo di garanzia, miglioran-do l’accesso al credito per icasi più difficili.

Come si fa a contattare BancaProssima?Basta trovare la lista degli spe-cialisti (responsabili di rela-zione), divisi per area dicompetenza, e i relativi nu-meri di telefono sul nostro si-to www.bancaprossima.com.

Le Organizzazioni di Volon-tariato della provincia di Cu-neo possono usufruire deiservizi di Banca Prossima?Certamente sì. Abbiamo unpresidio commerciale a Cu-

neo, con (per ora) una nostracollaboratrice esperta, e lapossibilità di “chiamare” altricolleghi del team piemonte-se. Anche la struttura centrale,particolarmente quella dedi-cata ai crediti, può esserecoinvolta. Abbiamo appenafatto il punto sulla regione Pie-monte concludendo che laBanca intende svilupparsi dipiù nel cuneese, che ospitauna quota elevata del mondononprofit regionale.

Il 2011, anno di crisi finan-ziaria, condizionerà l’impegnodi Banca Prossima per il vo-lontariato nei prossimi anni?Non credo. Finora la Banca èstata in grado di crescere a tas-si superiori al 50% annuale,

nonostante sia nata nel primoanno di crisi (il 2007) e abbiacominciato a operare in dueanni di crisi finanziaria acuta(2008-9). Pensiamo che ci siaancora spazio e abbiamo ca-pitale e altri mezzi a suffi-cienza. Certamente dovremostare attenti alla qualità delcredito che faremo, ma ilmondo del volontariato ha re-altà molto solide.

Dopo tutti questi anni, cheidea ha del non profit?Penso che raccolga molteenergie tra le più vive e saneche esistono nel Paese, e cheabbia avuto uno sviluppo im-petuoso e appassionante; cre-do anche che possa ancorasvilupparsi tanto, ma proba-

bilmente con caratteri un po’diversi. Finora la partnershipcon il settore pubblico è statamolto importante, ma ora sipone il problema dei tagli aldenaro pubblico. D’altra par-te si pone anche la crescentedomanda di servizi di welfare.Quindi credo che il futuro delmondo nonprofit dipendamolto dal fatto che trovi “laquadra” tra la capacità di rac-colta di fondi, quella di staresul mercato privato, quella dirazionalizzarsi, il rapporto conil settore pubblico e con ilmondo finanziario. Noi cer-chiamo di aiutare in tutti que-sti ambiti, perché è il nostrointeresse e soprattutto la no-stra missione.

Giorgia Barile

BANCA PROSSIMA

Banca Prossima è la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo de-dicata esclusivamente al mondo no profit laico e religioso.Una banca pensata per rispondere meglio alle necessità e

ai bisogni delle imprese del terzo settore, per migliorare la qua-lità dei servizi bancari e per partecipare alla crescita dell'eco-nomia del bene comune.Creiamo valore sociale. Per statuto. "Banca Prossima ha come fi-ne la creazione di valore sociale (...) A tale scopo sosterrà con ilcredito le migliori iniziative nonprofit per i servizi alla persone,la diffusione della cultura e dell'istruzione, la fruizione e la pro-tezione dell'ambiente e dell'arte, l'accesso al credito e al lavo-ro." (Art.4 dello Statuto di Banca Prossima).Vogliamo assicurare il massimo livello di servizio e una capaci-tà nuova di far crescere le migliori iniziative, spesso penalizza-te dai criteri convenzionali di valutazione bancaria: per questo

ci siamo dotati di uno strumento innovativo, un modello di ra-ting che considera le peculiarità delle organizzazioni no profit.Abbiamo creato un Fondo per lo sviluppo dell'impresa sociale alquale versiamo ogni anno almeno la metà dei nostri utili*. IlFondo ci consente di erogare credito ai progetti più belli ma piùdifficili. Sulle linee guida di utilizzo del Fondo è chiamato aesprimersi un Comitato di Solidarietà e Sviluppo formato da per-sonalità appartenenti al mondo nonprofit: autorevoli, rigorose, in-dipendenti. Siamo presenti in tutte le filiali del Gruppo IntesaSanpaolo e abbiamo filiali dedicate in tutto il territorio naziona-le, dove operano oltre 200 specialisti, i Responsabili di Relazio-ne, scelti per le loro competenze professionali e perché nella vitaprivata operano tutti nel Volontariato.* per i primi dieci anni la totalità degli utiliFONTE: www.bancaprossima.com

TERZOVALORE

Terzo Valore è una piattaforma checonsente alle persone – fisiche egiuridiche – di prestare denaro ai

progetti Nonprofit in modo diretto, sen-za l'utilizzo di intermediari. Al tradizio-nale contributo che le persone possonodare al mondo del sociale – le dona-zioni – Terzo Valore aggiunge quindi lapossibilità per chiunque di fare dei pre-stiti: dare del denaro alle organizzazio-ni Nonprofit che poi lo restituiranno conun tasso di interesse concordato.Le organizzazioni Nonprofit trovano suTerzo Valore una nuova forma di finan-ziamento dei propri progetti, che si ag-giunge alle risorse pubbliche e a quelleofferte dalle banche. I progetti sociali -che dimostrano di avere i requisiti persalire sulla piattaforma - possono trova-

re qui risorse sia in forma di tradiziona-li donazioni che di prestiti da parte deiprivati Sostenitori e delle aziende.Quali sono i requisiti che un progetto so-ciale deve avere per trovare spazio suTerzo Valore? Vi sono sia criteri di sele-zione basati su alcune caratteristicheoggettive dell'organizzazione Nonprofitproponente, che criteri di ammissionedel progetto stesso: la sostenibilità eco-nomica viene valutata con un'istruttoriacreditizia, l'utilità sociale invece conun'istruttoria sociale più generale delprogetto. Entrambe le istruttorie vengo-no eseguite da Banca Prossima, a ga-ranzia della sostenibilità dei progettisociali che accedono al prestito dei so-stenitori.Un'ulteriore tutela, chi presta la trova

nel fatto che la banca è la prima a pre-stare l'importo necessario ai progetti at-traverso un suo finanziamento a tassi dimercato (con il minimo di un terzo delvalore richiesto). I Sostenitori sono cosìinvitati a completare l'ammontare ne-cessario alla realizzazione del progetto(un mix tra prestito e dono scelto dal-l'organizzazione nonprofit) entro 30giorni dall'apertura della raccolta.L'ultimo, essenziale pezzo dell'equa-zione è la trasparenza: Terzo Valore hala pignoleria di una banca nel richiede-re ai debitori di rendicontare periodica-mente i Sostenitori che hanno prestatosullo stato del progetto finanziato, dal-l'avvio dei lavori al pagamento dell'ul-tima rata.FONTE: www.terzovalore.com

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Con l’inizio dell’anno sco-lastico a Ceva è partitoun progetto innovativo,

di grande utilità sociale e chesvolge un ruolo fondamentaleall’interno di un momento im-portante per gli alunni delle Ele-mentari e delle Medie.L’associazione di volontariatoFuturo Donna ha dato il via al-l’iniziativa “A pranzo con i bim-bi”, un progetto nato per venirein contro alle esigenza dellemamme, delle donne che lavo-rano e delle famiglie: consistenel fare assistenza durante lapausa pranzo nella mensa ce-bana ai tantissimi bambini chene usufruiscono.“Si tratta di una esigenza – spie-ga Anna Ardissono segretariadell’associazione – nata soltan-to quest’anno. Infatti fino alloscorso anno scolastico erano leinsegnanti a svolgere questocompito; con i tagli alla scuoladegli ultimi mesi la DirezioneDidattica non poteva svolgerepiù questo compito ed è cosìche siamo stati contattati sia Di-rezione che dal Comune: ed ècosì che noi ci siamo resi di-sponibili ad assicurare tale ser-vizio con i nostri volontari.Ovviamente con un grandissi-mo sforzo da parte nostra an-che per reperire nuove personevolontarie”.Futuro Donna non è nuova inprogetti di utilità sociale a so-stegno di famiglie e di mammeper un aiuto ai bambini delleElementari: infatti fino allo scor-so anno grande successo ha ot-tenuto “Aspettando la maestra”,un progetto che prevedeva l’in-trattenimento, attraverso labo-ratori di vario genere, deibambini dalle 7,30 alle 8,30, inattesa dell’inizio delle lezioni.

Il servizio “A pranzo con i bim-bi”, che ha previsto un’appositaconvenzione, consiste in attivi-

tà di accompagnamento dal-l’edificio scolastico della Scuo-la primaria e della Scuolasecondaria di primo grado allasede della mensa comunale, diassistenza durante la consuma-zione del pasto e di riaccompa-gnamento nei locali scolastici,nei giorni del lunedì, martedì egiovedì coincidenti con i rientrisettimanali e si svolge dalle12.20 alle 14.L’associazione Futuro Donna,la cui sede è attualmente pres-so la Comunità Montana AltoTanaro Mongia e Cevetta è na-ta alcuni anni fa da una espe-rienza tutta al femminilematurata all’interno della Con-sulta delle Donne proprio del-l’Ente montano cebano.

Il numero dei volontari dell’as-sociazione Futuro Donna im-pegnati nelle attività sono perl’anno scolastico 2011/2012 cir-ca 20, considerato che gli alun-

ni della Scuola primaria che fre-quentano la mensa scolasticarisultano essere circa 160 e del-la scuola secondaria di primogrado sono 20.“Ringraziamo doverosamentel’associazione Futuro Donna perl’importante lavoro e per l’im-pegno che si è assunta. Uncompito significativo che con-sente alle famiglie di risparmia-re in un momento di tagli edifficoltà”. Con queste parolel’assessore all’Istruzione del Co-mune di Ceva Vincenzo Bez-zone commenta quanto vienesvolto da Futuro Donna“Il problema per questo tipo diassistenza – prosegue Bezzone– si era presentato nella scorsaprimavera quando la Direzio-ne Didattica ci comunicava chenon era più possibile effettuarela presenza dell’orario di pausaper il pranzo degli alunni a cau-sa di alcuni tagli. Si sono poisusseguiti incontri tra noi del-

l’Amministrazione, DirezioneDidattica e poi con il Provve-ditore. Ci premeva risolvere ilproblema in modo da non gra-vare sulle famiglie. Abbiamopensato di chiedere questo ti-po di aiuto all’associazione Fu-turo Donna dato che, consuccesso, si stava occupandoda un paio di anni di intratte-nere i bambini prima dell’ini-zio delle lezioni mattutine. Lorohanno accettato e hanno cer-cato volontari ulteriori per que-sta attività. Dal canto nostroabbiamo cercato un contributoper aiutare il progetto. Il Co-mune quindi ha partecipato conun impegno di spesa che servi-rà all’associazione per l’assicu-razione e eventuali rimborsispese e anche per poter pagarei pasti ai volontari che svolgonoassistenza ai bambini. Il pro-getto sta funzionando non pos-siamo che esserne orgogliosi egrati”.

L’iniziativa dell’associazioneFuturo Donna di Ceva peraiutare le donne e le famiglie.

A pranzocon i bimbi

A cura di Debora Sattamino

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Anche quest’anno il Co-mune di CaramagnaPiemonte, la Parrocchia

con l'Oratorio e il Consorzio“Monviso Solidale” intendonoriproporre l’esperienza del do-poscuola per i bambini dellescuole primarie. Si tratta di unservizio importante, che per-mette tutti i bambini e non so-lo quelli con difficoltàscolastiche o con problemi diinserimento, di trovare un luo-go in cui essere accolti e se-guiti, di poter socializzare:

"non solo doposcuola" era loslogan già dello scorso anno.Quest’anno l’intenzione sa-rebbe quella di ampliare l’of-ferta , rivolgendosi, inparticolare, a quelle famigliein cui entrambi i genitori sonoimpegnati al lavoro per tutta lagiornata e necessitano di unaiuto nella cura dei figli.Accanto al tradizionale dopo-scuola, previsto nell’orario14.30 – 17.30 nei giorni dimartedì, mercoledì e venerdì,si penserebbe di attivare un

servizio di mensa assistito da-gli educatori del Consorzio edella Parrocchia, in modo taleda garantire un’assistenza con-tinuativa ai bambini dal mo-mento in cui escono da scuolasino alle 17.30.Per verificare l’interesse dellefamiglie, nei primi giorni discuola saranno distribuiti i mo-duli per la pre-iscrizione, conla possibilità di scegliere tra lediverse tipologie di servizio ri-chiesto (mensa + doposcuola,oppure solo doposcuola o so-

lo mensa).Nello stesso tempo, per con-tenere il più possibile i costi acarico delle famiglie e per cer-care di offrire un’assistenza aicompiti dei bambini più indi-vidualizzata, si ricercano vo-lontari: studenti universitari,insegnanti in pensione o altrepersone disponibili a garantirela presenza al doposcuola peralmeno un pomeriggio alla set-timana.

Comune di CaramagnaPiemonte

L’ASSOCIAZIONE FUTURO DONNA

L’Associazione Futuro Donna nasce aCeva il 23 giugno 2008 dalla vo-lontà di otto donne che hanno condi-viso un percorso motivazionalenell’ambito della Consulta delle DonneElette, un organismo che si occupa dipolitiche a favore delle donne. Le vo-lontarie dell’Associazione condivido-no il proposito di attivarsi a favore delmondo femminile in tutte le sue espres-sioni, per promuovere e valorizzare ledonne nella società civile, per soste-nerne l’impegno nella vita sociale, eco-nomica, amministrativa e politica, persupportarle nell’impegno di fornire aiu-to, a livello familiare e comunitario, a

soggetti in situazione di bisogno. La pri-ma concreta iniziativa dell’Associazio-ne è stata l’organizzazione delle seratecreative che hanno rappresentato unostrumento promozionale, utile per far-si conoscere e per accogliere simpatiz-zanti. Poi sono state organizzate serateculturali, con l’intervento di relatoriche, a titolo di volontariato, si sono pre-stati a trattare temi di interesse femmi-nile, che hanno spaziato dal ruolo delledonne alla luce delle trasformazioni delnucleo famigliare da patriarcale a nu-cleare, ai maltrattamenti e alle violen-ze di cui talora sono oggetto, alla curadel giardino sulla base dei principi del-la biodinamica, al sole, quale stella fon-

te di ogni forma di vita. L’Associazioneha anche dato vita al"Servizio Rosa: co-lore, fiore, donna”: i volontari dell’As-sociazione hanno reso possibile larealizzazione di uno spazio di ascoltoper le donne vittime della violenza, ga-rantendone il funzionamento con lapropria disponibilità. Il servizio, che sirivolge a tutta la popolazione femmini-le pur destinando una particolare at-tenzione alle vittime della violenza,operativamente si avvarrà della com-petenza di volontari dell’Associazionefra cui vi sono professionalità qualioperatori sociali, psichiatri, psicologi,formatori, avvocati, esperti in tema dipari opportunità. Sede del servizio è il

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Torna il doposcuola e si vorrebbe organizzare lamensa per le elementari. Intanto si cercano volontari

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VOLONTARIATOin PIAZZA nelle città della provincia

In merito alla manifestazione oggettivata si ringrazia il Presidente delCSV Società Solidale Giorgio Groppo per il supporto e l’attenzioneconcessaci per la valorizzazione del progetto che ha portato le As-sociazioni di Volontariato in Piazza per “presentare” le loro speci-ficità e il lavoro svolto alla popolazione.La nostra Manifestazione, come da programma, è iniziata sabato 26novembre u.s. con la presentazione presso il Cinema Teatro IRIS del-l’Anno Europeo del Volontariato, pungolo che ha fatto sì che leAssociazioni si mettessero in gioco.

Domenica 27, dopo la S. Messa, con una coreografica sfilata del-le Associazioni di Volontariato, alcune delle quali con le loro di-vise e i loro magnifici “Cani Volontari”, è iniziata la seconda giornatadella manifestazione.Nel corso della sfilata sono stati posizionati i gagliardetti in PiazzaMartiri della Libertà dove i gazebi allestiti dalle Associazioni di Vo-lontariato presenti sul territorio hanno avuto l’attenzione dei citta-dini.Ancora in mattinata i bambini hanno potuto fare i “Vigili del Fuo-

Quest’anno la Regione Orea delegato aiCSV il compito di creare un logo per pro-muovere le manifestazioni cOree rag-gruppano il mondo del volontariato.L’iniziativa risulta in linea con la tradizione,ideata appunto dalla Regione, di indivi-duare ogni anno un logo o un’immaginecOree accomunasse tutte le iniziative di“Volontariato in piazza” realizzate dai Co-muni e dalle associazioni dei vari paesi.La prossima manifestazione cOree si svol-gerà nell’ambito di questa cornice, in col-laborazione con il CSV “Società Solidale”,sarà a Dronero sabato 26 e domenica 27novembre.

VOLONTARIATO IN PIAZZA - 26/27 novembre – DRONERO.

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Tratto da “Il Corriere di Savigliano”La Consulta Comunale della Solidarietà, organo consultivo del Co-mune di Savigliano cui aderiscono 26 enti e associazioni di vo-lontariato operanti nel territorio comunale, ha organizzatoun’iniziativa di promozione del volontariato rivolta ai cittadini sa-viglianesi, in particolare alla popolazione giovanile, nell’ambi-to dell’Anno Europeo del Volontariato.L’iniziativa intitolata “Volontario? Anch’io!” si è sviluppata indue serate durante le quali sono stati proposti due spettacoli tea-trali sul tema della solidarietà e alcune associazioni di volonta-riato hanno presentato brevemente le loro attività. Si vuole inquesto modo sensibilizzare la cittadinanza e in particolare i gio-vani sul tema del volontariato e sulla necessità di impegnarsipersonalmente per rafforzare i legami di solidarietà che rendonomigliore la vita di ciascuno e della comunità civile nel suo in-sieme.Il primo appuntamento è stato giovedì 27 ottobre alle ore 20.45

presso il Cinema Aurora: l’Associazione Terapia d’Arte ha pre-sentato lo spettacolo teatrale “Quando la ruota gira controven-to…”, un coinvolgente e ironico racconto con protagonisti dueinvalidi che morendo raggiungono il paradiso rimanendo però intale condizione, per di più in un luogo che non è predisposto peraccoglierli. Vi sono problemi burocratici che impediscono ai duedi ritrovarsi guariti. Ma alla fine una soluzione verrà trovata…Il secondo appuntamento è stato giovedì 3 novembre sempre alCinema Aurora: l’Associazione Masca Teatrale ha presentato lospettacolo “Vita e morte dell’Arcangelo Caterina”, un intensoracconto che ha come protagonista una donna, un angelo, cheperde la sua vita per voler conservare le sue ali troppo a lungotenute nascoste agli altri. Una riflessione toccante sulla diversi-tà. L’ingresso era gratuito a entrambe le serate. L’iniziativa è rea-lizzata in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato“Società Solidale” e la Fondazione Cassa di Risparmio di Savi-gliano, che sostengono interamente i costi del progetto.

VOLONTARIO? ANCH’IO! - Savigliano

co” giocando a Pompieropoli.Nelle ore pomeridiane il Presiden-te del CSV Società Solidale Sig.Giorgio GROPPO con la sua pre-senza nella Piazza ha dato alle As-sociazioni il riconoscimento chemeritano per l’operato svolto neitanti campi in cui i Volontari si im-pegnano offrendo il loro aiuto mo-rale ma soprattutto concreto.Nel blu del nostro Cinema Teatro Iris, alcune Associazioni hanno pre-sentato in modo più specifico la loro attività, ma quello che più hacatturato l’attenzione e ha commosso è stato il momento musicaledel coro dei bambini, alunni della Scuola Primaria di Dronero, di-retti dall’insegnante Claudia Ribero.Le parole delle loro canzoni “goccia dopo goccia” e “il mondoche vorrei” hanno espresso al meglio il senso e il significato dellaparola “Volontariato”.

Il vice Sindaco Paolo Rovera

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Giovedì 17 novembre ilCSV “Società Solidale”nella persona di Alice

Susenna ha condotto una sera-ta formativa aperta ai volontaridelle Associazioni di Volonta-riato del braidese che nei pros-simi mesi attraverso il progettoVologiovane andranno a in-contrare i ragazzi/e degli Istitu-ti di Scuola Superiore della cittàper far conoscere loro il mondodella gratuità attraverso il rac-conto dell’esperienza di volon-tari che nel quotidiano sioccupano di solidarietà.La serata è stata richiesta daivolontari per avere degli spun-ti su “come parlare con gli ado-lescenti in aula” perché spessoè molto faticoso l’incontro con

i giovani. In effetti la maggiorparte dei volontari che operanoall’interno delle Associazioninon hanno strumenti educativio più specifici per “confrontar-si” con gli adolescenti e puravendo un patrimonio espe-rienziale molto prezioso spessosuccede che l’incontro con leclassi sia poco efficace per viadi differenti registri comunica-tivi.Si è scelto così di dedicare la se-rata al tema della comunica-zione cercando di offrire aivolontari spunti e consigli pra-tici da utilizzare in aula con iragazzi.Qui di seguito alcune conside-razioni di un volontario in se-guito alla serata. A. S.

Il Progetto Scuola e Volontariatodel CSV “Società Solidale” è unpercorso educativo finalizzato astimolare attività di collaborazionetra studenti e volontari, rafforzare ediffondere esperienze di promo-zione del volontariato per e CONi giovani nella provincia di Cuneo.Le Organizzazioni di Volontariatointeressate a candidarsi comepartner per progetti o a propor-ne altri sono invitate a contattareil CSV per valutare percorsi e in-trecciare risorse e competenze.

a cura di Alice Susenna

Vologiovane è un pro-getto voluto e finanzia-to dalla Consulta

Comunale del Volontariato diBra per diffondere la culturadel volontariato tra i giovanibraidesi.Nasce nel 2010 e viene pre-sentato alla città durante lagiornata del volontariato nelmese di settembre tramite ungiornalino, stampato a cura delCSV, in cui le dieci associa-zioni che hanno aderito al pro-getto spiegano, oltre alla lorospecifica attività, anche il mi-croprogetto riservato ai giova-ni interessati ad un assaggio divolontariato.Ogni associazione aderente

nomina, per incontra-re i giovani e seguirlipoi nell’esperienza untutor; a queste personeviene dedicato un per-corso di formazione neilocali di Via Magenta35, sede braidese dellosportello CSV, con lapartecipazione anchedi psicologhe del Filodi Arianna e della ani-matrice responsabiledel progetto stesso.Questo percorso di formazio-ne si è concluso con un inte-ressante incontro tenuto dallacollaboratrice del CSV “So-cietà Solidale” Alice Susennadedicato alle tecniche della

comunicazione, con partico-lare indirizzo verso i giovanistudenti, con apprezzati con-sigli sulla metodologia da ap-plicare a seconda dell’Istitutoscolastico e della classe di ap-partenenza.

Un particolare ringraziamen-to al CSV per l’impegno pro-fuso in questa preparazione el’augurio di poter coinvolgeretanti giovani nelle associazio-ni di volontariato braidesi.

Paolo Cerrino

CSV E VOLOGIOVANE

Referente del Progetto Scuola e Volontariato del CSV Società Solidale:ALICE SUSENNA cell. 339-76.21.756, [email protected]

oppure presso la Sede di Cuneo (0171-60.56.60).

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5 PER MILLE:Confermati 400 milioni per il 2012Nella seduta del 14 ottobre il Consiglio dei Ministriha approvato la bozza del ddl relativa alla legge distabilità per il triennio 2012-2014 ed il disegno di leg-ge sul bilancio di previsione dello Stato per il medesimo triennio,completando così la manovra finanziaria già contenuta nei decreti-legge n.98 (“manovra correttiva estiva“) e n.138 (“manovra bis“)del 2011. In particolare la bozza del provvedimento, che si com-pone di 7 articoli più gli allegati, prevede tagli per 9,56 miliardi dieuro nel 2012, 4,46 miliardi nel 2013 e 4,31 miliardi nel 2014. Ta-gli ai ministeri per un totale di 18,33 miliardi di euro nel triennio2012-2014. La dotazione del fondo per gli interventi strutturali dipolitica economica è ridotta di 4.813 milioni di euro per l’anno2012. Un’identica somma è stata invece destinata per il 2012 alfondo per il finanziamento di “interventi urgenti e indifferibili”che è stato così trasformato in un mega-fondo con le finalità piùdisparate, che vanno dalle missioni, alle scuole, alle università, alsalario di produttività, all’autotrasporto, al 5 per mille, agli inve-stimenti delle Fs e altro ancora. Il ddl sarà legge dal 1° gennaio delprossimo anno.5 PER MILLE. Una dotazione di 400 milioni viene assegnata al 5per mille dell'irpef (anno 2012 riferito alle dichiarazioni dei red-diti 2011). Per approfondimenti:http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bilancio-d/Bilancio-f/2011/Disegno-di1; www.leggioggi.it www.ipsoa.it

RELAZIONE SULLE EROGAZIONI DEL CINQUE PER MILLEDisponibile la relazione sintetica delle attività istituzionali ine-renti l’erogazione del contributo per gli anni 2008 e 2009.La Direzione Generale per il Terzo Settore e le Formazioni Socia-li del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rende noti i da-ti relativi ai contributi del 5 per mille liquidati in riferimento allesituazioni di credito maturate negli anni 2008 e 2009. In partico-lare, nella nota in oggetto si sottolinea che, per l’anno 2008 èstato liquidato il 99,26% delle somme impegnate, mentre perl’anno 2009 la percentuale ammonta al 89,9%, tenendo peròconto che si è ancora in attesa degli elenchi dell’Agenzia delle En-trate comprensivi, tra l’altro, dei soggetti inizialmente esclusi dalbeneficio e riammessi in seguito.La Direzione Generale per il Terzo Settore e le Formazioni Socia-li del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rende noti i da-ti relativi ai contributi del 5 per mille liquidati in riferimento allesituazioni di credito maturate negli anni 2008 e 2009.Secondo la ripartizione dell’Agenzia delle Entrate riscontrabiledall’impegno di spesa, la somma a disposizione per l’annualità2008 ammontava a 278.644.348,00 euro ed era distinta in:265.854.389,34 euro per i soggetti ammessi al beneficio e12.789.959,03 euro per i soggetti esclusi dal beneficio.Le liquidazioni effettuate a tutt’oggi sono state pari a268.038.543,71 euro, corrispondenti al 96,5% dell’importo as-segnato. Rimangono ancora da liquidare 1.998.550,60 euro, relativia 1160 beneficiari che al momento della domanda erano privi diconto corrente bancario o postale e in favore dei quali sarannoemessi singoli mandati di pagamento, da riscuotersi direttamentepresso la Banca d’Italia.Come si evince dall’analisi dei dati, poiché la legge ha previsto lapossibilità di sanatoria per quelle posizioni inizialmente escluse per-ché non in possesso dei requisiti, l’importo erogato è superiore aquello previsto per i soggetti ammessi al beneficio. Fermo restan-

do che i soggetti che non hanno sanato la loro po-sizione in tempo utile sono formalmente esclusi dalcalcolo, la percentuale reale degli importi com-plessivi erogati va calcolata sulla somma di270.027.094,31 euro ed ammonta, quindi, al

99,26%. Per quanto riguarda l’annualità 2009, la somma a di-sposizione ripartita dall’Agenzia delle Entrate ammontava ad eu-ro 274.026.868,00, distinta in 267.767.761,65 euro per i soggettiammessi al beneficio e 6.259.106,39 euro per gli esclusi.Al momento è stata liquidata la somma di 246.406.501,88 euro pa-ri all’89,9% del totale impegnato. Per la chiusura delle operazio-ni di liquidazione si è ora in attesa degli ulteriori elenchi da partedell’Agenzia delle Entrate comprensivi, fra l’altro, dei soggetti ini-zialmente esclusi dal beneficio e riammessi in seguito.

DUE NUOVE LINEE GUIDADELL'AGENZIA SULLA RACCOLTA FONDIL'Agenzia per il terzo settore pubblica l'edizione aggiornata e am-pliata delle Linee guida per la raccolta dei fondi e, a completamento,le Linee guida dell'Agenzia per il terzo settore relative alle buoneprassi e la raccolta dei fondi nei casi di emergenza umanitaria.1) Linee guida per la raccolta dei fondiQuesta seconda edizione comprende, all'Allegato n.1, l'inseri-mento di una nuova scheda relativa alla raccolta dei fondi attra-verso gli eventi di piazza e specifici aggiornamenti concernenti leattività di direct mail e di telemarketing, che illustrano gli adem-pimenti cui sono tenute le organizzazioni non profit ai sensi del-la recente normativa che ha introdotto il Registro pubblico delleopposizioni, riservato a chi intende opporsi al ricevimento di te-lefonate e di posta a contenuto commerciale e promozionale. Ul-teriori aggiornamenti riguardano la scheda relativa alla raccoltafondi tramite SMS solidali.Il documento è articolato in tre parti:• Linee Guida, che indicano i principi fondamentali cui ispirarsiquando sono intraprese attività di raccolta dei fondi;

• Allegato n. 1, che descrive le modalità e gli strumenti di raccoltapiù diffusi;

• Allegato n. 2, che richiama le norme fiscali riferite alla rendi-contazione sulla raccolta pubblica di fondi e le principali age-volazioni delle erogazioni liberali in denaro.

Scarica le Linee Guida per la raccolta dei fondi2) Linee guida dell'Agenzia per il terzo settore relative alle buo-ne prassi e la raccolta dei fondi nei casi di emergenza umani-taria.

Pubblicate le Linee guida dell'Agenzia per il terzo settore relativealle buone prassi e la raccolta dei fondi nei casi di emergenza uma-nitaria, approvate con deliberazione consiliare n. 314 nella sedutadel 10 ottobre 2011 e presentate ufficialmente il 16 novembre a Ro-ma, nel convegno che si è svolto presso la sede del Cnel.Con queste linee guida l'Agenzia integra e completa le più gene-rali Linee guida per la raccolta dei fondi, ispirandosi ai principi ditrasparenza, accessibilità e rendicontabilità posti a fondamento ge-nerale e trasversale di ogni attività di raccolta fondi.In queste linee guida particolare attenzione è volta al rispetto deiprincipi umanitari fondamentali, al rigore etico che le organizza-zioni non profit devono mantenere, alla capacità di porre in essereinterventi adeguati e responsabili.Il documento è articolato in due parti:• Linee guida, indicano gli impegni che le organizzazioni si as-sumono nei confronti dei donatori e dei beneficiari, e per rea-

NOTIZIEFISCALI

NOTIZIE dal CSV a cura di Giorgia Barile

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lizzare una comunicazione etica e sociale;• Allegato n.1, riporta i principali codici di condotta e gli strumentidell'azione umanitaria adottati dalle organizzazioni non profitdi molti paesi europei.

L'articolo 7 delle Linee guida pone gli impegni che l'Agenzia peril terzo settore intende assumersi nel medio periodo, relativa-mente all'istituzione dell'Elenco delle organizzazioni che libera-mente e responsabilmente dichiarano di aderire alle linee guida.FONTE: www.infocontinuacsv.net

6ª CONFERENZA NAZIONALE DELLA DONAZIONE:COSTRUIAMO IL "GIORNO DEL DONO"L'Istituto Italiano della Donazione (IID) organizza la sesta Confe-renza Nazionale della Donazione, costruiamo il "Giorno del Do-no", in programma per mercoledì 30 novembre presso il CentroCongressi Fondazione Cariplo di Via Romagnosi 8 a Milano. Perinformazioni: [email protected]; tel. 02-87.39.07.88.

GIORNATA INTERNAZIONALEDEL VOLONTARIATOIn occasione della Giornata internazionale del vo-lontariato che si celebra, ogni anno, il 5 dicembre,nell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia e nel-l’ambito del 2011 Anno europeo del volontariato, il Forum del Ter-zo Settore, ConVol, CSVnet e Consulta del volontariato presso ilForum, organizzano una giornata celebrativa del ruolo dell’azionevolontaria dedicata alle 40 mila associazioni e ai 6 milioni di vo-lontari che ogni giorno operano per il bene comune. A vent’anni dal-la legge 266/91, che disegnò i tratti del volontariato italiano, lagiornata valorizzerà la straordinaria ricchezza delle azioni di im-pegno civile promosse dalle associazioni e dalle reti di volontaria-to e di terzo settore, e porrà l'attenzione su come il volontariato possae debba essere soggetto attivo del cambiamento, aspetto importanteper superare la crisi e rispondere ai bisogni delle persone, e ne-cessario per avviare una ricostruzione sociale del tessuto di base delnostro Paese, attraverso una progettazione comune. La giornatavede la partecipazione e il confronto delle istituzioni e dei volon-tari che in prima persona raccontano le proprie esperienze. Alla gior-nata è stato invitato a partecipare il Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano. L’appuntamento è a Roma, il 5 dicembre, pres-so l’Auditorium della Conciliazione.

CORSI DI FORMAZIONE CSV 2012Il 26 novembre si è svolto ad Alba il corso di formazione “Asso-ciazioni di Volontariato & Reclutamento-motivazione volontari”, l’ul-timo in programma nel 2011 (nella foto).

Intanto il CSV Società Solidale sta già lavorando al-l’offerta formativa 2012, che sarà elaborata tenendoconto delle richieste avanzate dalle OdV direttamen-te o attraverso i questionari compilati al termine di cia-scun corso.

Successivamente sarà pubblicato ed inviato a tutte le OdV della pro-vincia, l’opuscolo contenente l’offerta formativa completa del 2012.La promozione sarà attuata anche attraverso i comunicati stampa aigiornali locali e la realizzazione di volantini (inviati alle OdV) e lo-candine (affisse presso la sede e gli sportelli territoriali del CSV) coni dati principali sui corsi. Per ulteriori informazioni contattare la re-ferente formazione CSV telefonando al cellulare 339-76.23.653oppure tramite email all’indirizzo [email protected].

PEC E ORGANIZZAZIONINON PROFITIl 29 novembre 2011 coincide con il termine ultimoper l'adozione obbligatoria della PEC per le società.Molte associazioni si stanno chiedendo se il vincoloriguardi anche loro. Si ribadisce che tale obbligo nonricade sulle organizzazioni non profit. Infatti, l'art 16, c. 6 del De-creto Legge 185/08, recita che "Le imprese costituite in forma so-cietaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronicacertificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o ana-logo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifi-chino data e ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni el'integrità del contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilità conanaloghi sistemi internazionali. Entro tre anni dalla data di entratain vigore del presente decreto (entro il 29.11.11, ndr) tutte le imprese,già costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vi-gore, comunicano al registro delle imprese l'indirizzo di posta elet-tronica certificata. FONTE: www.infocontinuacsv.net

AMPLIATO IL VENTAGLIO DI IMPOSTEPAGABILI CON F24Si amplia la tipologia delle imposte pagabili conF24, anche in modalità telematica. Per semplificaregli adempimenti a carico dei contribuenti, il model-

lo potrà essere utilizzato per eseguire i versamenti relativi a suc-cessioni e donazioni, registro, ipoteca, catasto, bollo, e ancora perassolvere l'imposta comunale sull'incremento di valore degli im-mobili, quella sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo terminee i tributi speciali, inclusi i relativi accessori, interessi e sanzionie gli oneri dovuti per l'inosservanza della normativa catastale. Loha stabilito il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finan-ze dell'8 novembre, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del15 novembre. Un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, poi,d'intesa con il Territorio per i tributi di sua competenza, definirài termini e le modalità per rendere operative le disposizioni con-tenute nel decreto.FONTE: Fisco Oggi

NOTIZIENORMATIVE

NOTIZIEDAI CSV

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IX Congresso Nazionale Sis 118:“L’impegno che fa la differenza”ANPAS PROTAGONISTAATTIVA NEL SISTEMADI EMERGENZA 118

All’IX Congresso Nazionale Sis118 in programma al LingottoFiere di Torino, dal 22 al 24 set-tembre, si è discusso di volonta-riato nel Sistema di emergenza118 con Fausto Casini, presi-dente nazionale Anpas (Asso-ciazione Nazionale PubblicheAssistenze), Paolo Emilio Ferre-ri, presidente della Croce Verdedi Torino, Gianpiero Del Tito,Commissario Provinciale Cri diAsti e Aldo Galliano, presidenteSoccorso Alpino Speleologicodel Piemonte. A moderare il di-battito Francesco Enrichens, vi-cepresidente nazionale Sis 118 edirettore dip. Chirurgia - AoCto/M. Adelaide di Torino.«Voglio sottolineare – ha detto inapertura Francesco Enrichens –che il nostro Sistema a livelloregionale e nazionale è cresciu-to perché non solo chi lavoranell’emergenza per mestiere hacercato di elevare qualitativa-mente le componenti tecniche,quelle culturali e delle regoleorganizzative, ma anche perchéil volontariato ha saputo profes-sionalizzarsi. Qui in Piemonteesiste un percorso formativo ob-bligatorio per i volontari che è lostesso, con gli stessi principi estesse regole e con la certifica-zione regionale, una garanzia diSistema e condizione essenzia-le per poter accedere alle con-venzioni di ambulanza. In tempidi piano di rientro però c’è il ri-schio di considerare il volonta-riato non già come unaformidabile risorsa di program-mazione e confronto, ma dinuovo come un risparmio».Secondo il presidente nazionale

Anpas Fausto Casini il Sistemadi emergenza 118 è in costanteevoluzione perché cambiano lecondizioni ambientali, sociali,politiche ed economiche quindioccorre un continuo lavoro dirielaborazione. «Un processo, opiù propriamente un patto, –precisa Fausto Casini – che devenecessariamente coinvolgere tut-ti gli attori che mettono in cam-po risorse, i quali devono poterdire la loro in un ambito di sus-sidiarietà. Bisogna inoltre pre-vedere canali attraverso i quali ilvolontariato possa svilupparsi,rafforzarsi e partecipare sempredi più.«Il Sistema di emergenza 118 –prosegue Casini – deve poter darvita anche a una fase extrastrut-turale che punti sulla capillaritàdella presenza sul territorio e suicittadini. Ad esempio tutti do-vrebbero sapere usare il defi-brillatore o come fare larianimazione. In questo mo-mento l’unico soggetto che fapromozione sociale fino in fon-do è il volontariato. Un movi-mento di persone organizzatealle quali il Sistema dovrebbericonoscere anche i costi delleattività divulgative, della ricer-ca di nuovi volontari, dei corsi diformazione e prevenzione perla cittadinanza».Per Fausto Casini lo slogan scel-to per il IX Congresso Naziona-le Sis 118, “L’impegno che fa ladifferenza”, significa: «Cittadinie non consumatori, sussidiarie-tà e non esternalizzazione, re-lazione e non delega,responsabilità condivisa nellaconsapevolezza dei ruoli e ri-vendicazione di legalità e meri-to contro corruttela espartizione. Questo per noi –conclude Casini – è l’apporto inpiù del volontariato all’internodel Sistema».

«In Piemonte lavoriamo assie-me da sempre – spiega AndreaBonizzoli, presidente Anpas Pie-monte – la prima Centrale ope-rativa del Sistema 118 nellanostra Regione venne gestita dalCpe, il Consorzio PiemonteEmergenza quindi da Anpas,Croce Rossa e Soccorso AlpinoSpeleologico del Piemonte. Gliottimi rapporti e la collabora-zione fra le diverse organizza-zioni coinvolte nel Sistema 118sono certamente i punti di forzadel volontariato in Piemonte.Questo è un periodo di riorga-nizzazione dell’emergenza sa-nitaria perciò chiediamo di venircoinvolti ai Tavoli di consulta-zione, come è avvenuto nel pas-sato, e auspichiamo che non cisiano tagli, ma un miglioramen-to del Sistema che oggi si rendenecessario dopo oltre quindicianni di lavoro».Il IX Congresso Nazionale Sis118 si concluderà sabato 24 set-tembre, in piazza San Carlo aTorino. Un pomeriggio, dalle ore15.00 alle 18.00, in cui gli ope-ratori tecnici, medici, infermierie volontari operativi nel Sistemadi emergenza 118 incontrerannola cittadinanza per un momentodi festa, informazione e preven-zione. Anpas sarà presente con

uno stand in cui promuoverà lapubblicazione “Salute ed edu-cazione sanitaria pediatrica” rea-lizzata in collaborazione con laPediatria d’Urgenza dell’Ospe-dale Infantile Regina Margheritadi Torino. Un manuale dedicatoai ragazzi tra gli 11 e i 15 anninato con l’obiettivo di trasmet-tere poche, semplici, ma basila-ri tecniche di primo soccorso.Sarà inoltre possibile assistere adimostrazioni di Pbls (Supportodi base delle funzioni vitali inetà pediatrica) a cura dei volon-tari delle Pubbliche AssistenzeAnpas.L'Anpas Comitato RegionalePiemonte rappresenta oggi 81associazioni di volontariato con10 sezioni distaccate, 8.656 vo-lontari (di cui 2.986 donne),7.932 soci, 346 dipendenti e172 ragazzi e ragazze in servi-zio civile che, con 399 auto-ambulanze, 114 automezzi peril trasporto disabili, 195 auto-mezzi per il trasporto persone edi protezione civile, 5 imbarca-zioni e 15 unità cinofile, svol-gono annualmente 395.314servizi con una percorrenzacomplessiva di quasi 13 milio-ni di chilometri.

Luciana SalatoUfficio stampa ANPAS

UNO SGUARDO SOLIDALE SUL MONDO GLOBALE E LOCALE

Società Solidale allarga il propriosguardo anche sulla globalità del-la solidarietà passando in rasse-gna ciò che riguarda la situazioneinternazionale, nazionale, regio-nale e provinciale.

L’attenzione di Società Solidale spa-zia nell’universo Non profit, pas-sando dal globale al locale,raccogliendo le notizie e gli avve-nimenti che riguardano il territorioregionale.

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CORSO DI FORMAZIONE S.O.S. DONNA PER VOLONTARIECONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNEIl Centro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” in collabo-razione con l’Associazione Mai + Sole ha organizzato un corso diformazione con lo scopo di formare volontarie impegnate a con-trastare la violenza sulle donne. Il corso si propone di preparare nuo-ve operatrici volontarie per l'Associazione formandole al delicatoapproccio con le vittime di violenza, con un training sia teorico chepratico. Gli otto incontri, che si sono tenuti a Cuneo in Corso Dan-te-43, hanno trattato tematiche quali l’ascolto empatico, l’ascolto dif-ficile delle violenze, delle perversioni e del trauma, l’ascolto di sénell’ascoltare l’altro, la relazione di aiuto (da donna a donna) e lemodalità con cui riconoscere le diverse forme di maltrattamenti ele modalità di intervento.Il corso è stato tenuto dalla Dott.ssa Psicoterapeuta Petra Senesi. Ilpercorso formativo si è svolto a Cuneo per formare nuove associatenelle diverse zone della Provincia, nelle quali l’associazione ope-ra.L'Associazione Mai + Sole, costituita da 5 anni, svolge attività e pro-getti, in più zone della provincia Granda, finalizzati a prevenire ea contrastare qualsiasi tipo di violenza. Il centro fornisce strumen-ti ed informazioni circa i diritti, le risorse e le strategie per intra-prendere un percorso di uscita dalla violenza.Per informazioni contattare la referente c/o CSV Società Solidale,Dott.ssa Samanta Silvestri tel. 0171-60.56.60, email [email protected] oppure l’Associazione Mai + Sole telefonan-do al numero 335-17.01.008.

Elisa Girardo

PRANZO SOCIALE DELL’AVIS CARAMAGNADomenica 20 novembre la locale sezione Avis ha radunato dona-tori, familiari e simpatizzanti per il consueto appuntamento in oc-casione dell’ormai tradizionale pranzo sociale.Il Consiglio direttivo, consapevole dell’ importanza che da sempreha avuto tale occasione di incontro, ha organizzato per questomomento di festa il ritrovo alle 10 per la celebrazione della messanella parrocchia Assunzione di Maria Vergine di Caramagna, ri-cordando gli Avisini deceduti, con la benedizione del nuovo “labaro”della sezione e la lettura della “Preghiera del donatore”. Al termi-ne della celebrazione non è mancata la foto di gruppo sulla scali-nata della chiesa con la madrina, il presidente e le autorità presenti.

Il pranzo sociale è stato allestito nel salone delle Feste del ristoranteLago dei Salici dove oltre centocinquanta commensali si sono ri-trovati per condividere, accompagnati da un gustoso menù, questomomento di sana Festa, accomunati dallo stesso spirito di volonta-riato ed allietati da una piacevole orchestra che ha reso vivace il po-meriggio. Nel corso della giornata, l’attenzione e la partecipazionegenerale ha accompagnato la consegna da parte del PresidenteClaudio Bono di simbolici portachiavi personalizzati con il grupposanguigno ai nuovi donatori dell’ultimo anno, tra i quali parecchigiovani! Sono poi state consegnate le benemerenze ai sei donato-ri che hanno raggiunto il traguardo delle 8 donazioni con il distin-tivo di rame dal Segretario Giovanni Badellino, delle 16 donazionieffettuate da undici donatori con il distintivo di argento consegna-to dal vice presidente Ivano Cominetti, delle 24 donazioni effettuateda tre donatori con il distintivo d’argento dorato consegnato dal pre-sidente onorario Piero Demichelis, delle 50 donazioni - traguardoraggiunto da Demichelis Caterina, Ingaramo Luigi e Teora Giusep-pe premiati con distintivo in oro dal presidente Claudio Bono e del-le 75 donazioni effettuate da Bono Severino e da Magnano PierDomenico premiati con distintivo in oro con rubino dal sindaco Ma-rio Riu. Le foto ricordo e gli applausi della sala hanno contrassegnatol’eroica attività dei soci premiati, che ogni anno si alternano a fareda stimolo per il dono gratuito, continuo e responsabile del sangue.La partecipazione numerosa, l’allegria ed alcune ore di evasione dal-le problematiche quotidiane hanno caratterizzato una ulteriore op-portunità di condivisione ed un momento di incontro con gli altridonatori trasformandola in una bella festa!

FESTA PER L’ASSOCIAZIONE VOLONTARI DELL’ANNUNZIATASabato 26 novembre l’associazione Volontari dell’Annunziata ha or-ganizzato a Busca un concerto della corale “I Cantalegher” pressola chiesa “La Rossa”. Dopo si è svolta l’inaugurazione dell’8° mo-stra “Sguardi e Colori” presso i locali dell’Istituto Musicale in via Um-berto I. Al termine si è tenuto un rinfresco per tutto con lapresentazione del calendario 20122 “Le famiglie numerose”

ASSOCIAZIONE ROSA DEI VENTI: LABORATORIPER GRANDI E BAMBINIL’associazione Rosa dei Venti ha organizzato laboratori esperienzialie incontri formativi per grandi e piccoli “Insieme..si può – ascolta-

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re, comprendere e collaborare”. Mercoledì 9 e mercoledì 23 no-vembre i laboratori “Girogirotondo cambia il mondo” hanno inte-ressato la prima, la seconda e la terza elementare; i relatori glipsicologi Francesca Dogliani e Luca Burdisso. I laboratori per la 4°e la 5° elementare avevano il titolo “Pagine al cinema, dai testi al-le animazioni per raccontare di noi”, hanno condotto gli incontri lopsicologo Edoardo Tallone e la logopedista Fabrizia Bovio. Infinesempre il 9 e il 23 novembre scorsi si sono svolti gli incontri per igenitori “Crescere insieme, genitori e figli: un’alleanza vincente”. Re-latori lo psicoterapeuta Sandro Lerda e la psicologa Veronica Lo Sa-pio.

BASKIN PER LE ELEMENTARI AL PALASPORT DI BRALO SPORT CHE NON FA DIFFERENZEGrande partecipazione ed entusiasmo per la partita dimostrativa diBaskin giocata dalla squadra di Sportiamo venerdì 25 novembre alPalazzetto dello Sport. L’istruttrice MariaGrazia Racca ha illustratobrevemente le regole di questo sport che da la possibilità a ragaz-zi diversamente abili e volontari di giocare insieme ognuno se-condo le proprie capacità. Il Sig. Sergio Panero ha arbitrato la partitacon simpatia, facendo però rispettare le regole. Piu’ di trecento glialunni della Scuola Elementare “E.Mosca” che hanno tifato e di-mostrato interesse per la partita vedendo come lo sport fa miraco-li e soprattutto non fa differenze.

Il presidente Tortone FrancescaASD SPORTIAMO ONLUS BRA

LA MUSICA FA RITROVARE LE PAROLEIl contributo di ALICe Italia e Cuneo all’Assemblea SAFEdi BudapestSi è svolta a Budapest dall’8 all’11 novembre l’Assemblea annualedi SAFE (Stroke Alliance For Europe) nell’ambito della quale hannoportato il loro contributo il dr. Giuseppe Bonatto, presidente di ALI-Ce Cuneo Onlus e delegato di ALICe Italia in SAFE e la dr.ssa An-tonia Nucera, rappresentante italiana nella World StrokeOrganisation.Il tema sul quale la delegazione italiana ha relazionato all’assem-blea è stato quello che ha caratterizzato il Convegno di ALICe Ita-lia a Canale d’Alba nel maggio scorso: l’ictus e l’afasia.“L'afasia- ha illustrato il dr. Bonatto – non è solo la difficoltà a com-prendere e usare il linguaggio in seguito al danno cerebrale, non èsolo difficoltà a parlare, a scrivere, a leggere, ad usare i gesti, a fa-re i calcoli ma è anche, o soprattutto, la fatica di vivere ogni gior-no senza parole… i problemi con gli amici, i parenti, i vicini di casache non sanno in cosa consista l'afasia e quindi si allontanano conimbarazzo o, peggio, ti trattano come un bambino…ALICe Italia hasposato lo straordinario lavoro dell’Associazione triestina che ha da-to vita al “Coro degli afasici” con le lezioni di musicoterapia di

Loredana Boito ed ha voluto far conoscere alle associazioni con-sorelle di tutta Europa i lusinghieri risultati ottenuti”.Alla dr.ssa Antonia Nucera il compito di svolgere, in perfetta linguainglese, la relazione a Budapest. “Immagina che ti svegliuna mat-tina e sei incapace di parlare, di leggere, di scrivere o di capire glialtri.Benvenuto nel mondo dell’ afasia – ha introdotto la relatrice –Sei tra le persone che sono in grado di ascoltare le parole, ma nondi capire il significato, di avere bisogno di più tempo per trovare leparole e poi dimenticarle , avere difficoltà a ricordare il nome deifamiliari o di oggetti comuni, di esprimerti con frasi molto brevi oparole isolate, di usare "giri di parole", di articolare le parole con sfor-zo e lentamente o di distorcere i suoni o sostituire le parole.Noi esseri umani siamo una specie linguistica. Ci rivolgiamo al lin-guaggio per esprimere ciò che pensiamo, azione che compiamo im-mediatamente. E questo a conferma che l'origine della parola è statopiù un bisogno sociale che neurologico.Se approfondiamo l’argomento ci rendiamo, poi, conto che ritmo,melodia e armonia sono caratteristiche musicali che troviamo intutti noi. Tutti abbiamo i nostri modi personali per esprimere le se-quenze, parole e movimenti.Man is “a musical” species. Ed è proprio partendo dalla conside-razione che la musica è uno dei mezzi di elezione nell’approcciodelle persone afasiche, in quanto la musica e il linguaggio verba-le non sono localizzate nello stesso emisfero cerebrale, che si è con-cretizzata in ALICe, a Trieste, sotto la guida della musicoterapistaLoredana Boito, l’esperienza del Coro degli afasici.Come sappiamo dagli studi più recenti sulla percezione musicale,il linguaggio è situato nell’emisfero dominante, mentre la funzionemusicale interessa soprattutto l’emisfero non dominante. Nella per-sona afasica l’abilità musicale è in genere mantenuta maggior-mente rispetto alla capacità della parola e questo consente diavviare il primo passo della sua riabilitazione, in quanto cantandoo modulando il ritornello di una canzone per lei emotivamente im-portante (identità sonora della persona), la persona viene riavvici-nata a quella che in origine era la sua voce e può rendersi conto chel’attacco subito non l’ha negata per sempre ma solo bloccata,questa è una iniezione di sicurezza fondamentale per il persegui-mento di obiettivi molto più impegnativi.Riattivare il linguaggio verbale attraverso il canto è un po’ andarea ritroso, pensare cantando e rispondere cantando per tornare al-la comunicazione. Si è trattato di una scommessa avvincente cheha dato ottimi risultati. Comunicare attraverso un codice strumen-tale e vocale aiuta l’afasico a sentirsi parte di un gruppo. Non so-lo dice "io sono vivo e sono qui", ma può esprimere pensieri esentimenti che non possono essere espressi con un discorso.Essere in grado di cantare le parole può essere una grande rassi-curazione per questi pazienti, mostrando loro che le loro capaci-tà linguistiche non sono irrimediabilmente perdute, che le parolesono ancora in loro, da qualche parte, anche se deve utilizzare lamusica per farle uscire”.La relazione della dr.ssa Nucera si è conclusa con la proiezione delfilmato di Canale con l’esibizione del Coro triestino meritando gliscrosci di applausi di tutti i delegati europei di SAFE. “Dulcis in fun-do” la relatrice ha comunicato la notizia, appena appresa dal pre-sidente della World Stroke Organisation, il dr.Bo Norrving ( presenteai lavori a Budapest), dell’accoglimento del progetto di ALICe Ita-lia sulla musicoterapia e della conseguente nascita del “Coromondiale degli afasici”.Meglio di così...

Gianfranco Falcovicepresidente ALICe Cuneo

NEWS DALLE ASSOCIAZIONI • NEWS DALLE ASSOCIAZIONI

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L’AVIS DI SAVIGLIANO PER L’UNICEFAnche quest’anno l’Avis di Savigliano ha aderito all’iniziativa na-zionale “Orchidea Unicef”, che ha riscosso per l’ennesima volta ungrande successo.“Cogli l’occasione, salva la vita ai bambini”: questo era lo sloganche univa i 16.000 volontari che sabato 1 e domenica 2 ottobre rac-coglievano fondi in cambio di un’orchidea in 2600 piazze di tut-ta Italia.A Savigliano fin dalle prime ore di sabato mattina si è vista la gran-de generosità dei cittadini, che hanno risposto in massa all’appel-lo al punto che domenica alle 10 i fiori erano già esauriti; nonostanteciò, durante tutto il giorno, i volontari hanno continuato a raccoglierele offerte che la gente ha lasciato ugualmente per questa nobile ini-ziativa. Oltre agli adulti sensibili all’iniziativa, molti i bambini chesi sono avvicinati allo stand dell’Avis per ricevere un palloncino co-lorato o un giornalino a fumetti dalle mani dei volontari. Il ricava-to, che ha superato i 2.000 euro, è stato inviato dall’Avis all’Unicefe servirà, unito a tutti gli altri fondi raccolti in queste due splendi-de giornate, a finanziare un pacchetto d’interventi capaci di salva-re la vita di oltre 396.000 bambini dell’Africa Centrale e Occidentale.In concreto, si tratta di un’azione capillare e integrata per arrivarefino ai villaggi più remoti e garantire alle popolazioni locali alimentiterapeutici, vaccini, zanzariere, sali reidratati, assistenza alla gra-vidanza e al parto oltre che interventi di educazione sanitaria enutrizionale: un sistema collaudato per dare a tutti i bambini il di-ritto di nascere e crescere sani. Anche se l’obiettivo è ambizioso erichiederà ancora molti sforzi, l’Avis e i saviglianesi hanno contri-buito con un gesto di solidarietà all’avvicinarsi di tale traguardo.

Lorenzo IsaiaPer il direttivo Avis Savigliano

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “SOLTANTO UN UOMO”Giovedì 27 ottobre l’associazione Volontari Centro don Mario De-stefanis di San Rocco Cherasca, frazione albese, ha organizzatouna serata di presentazione del secondo libro di Lilly Manassero “Sol-tanto un uomo”. Era presente l’autrice. L’attore Oscar Barile, del “No-stro teatro di Sinio”, ha dato lettura di alcuni brani. L’appuntamentosi è svolto nella biblioteca del Centro don Mario Destefanis in Piaz-za della Chiesa 1, a San Rocco Cherasca. Per informazioni: [email protected]. g.b.

CONCORSO DI SIMPATIA PER I CANIL’associazione Anpa – Associazione Nazionale Protezione Anima-li, ha organizzato un concorso canino presso il rifugio “Dog’s world”di Vaccheria per sensibilizzare la popolazione sui temi dell’ab-bandono degli animali e dell’importanza dell’adozione dei canitrovatelli. Al concorso hanno partecipato una trentina di amici a quat-tro zampe sfidandosi a colpi di simpatia. La giuria, composta da bam-bini, ha decretato i vincitori.

FESTA SOCIALE ADSP-FIDASE INAUGURAZIONE NUOVA SEDESabato 24 settembre è stata una grande giornata per il gruppoAdsp-Fidas di Bra: due eventi importanti hanno segnato il po-meriggio. Alle 16 ritrovo presso il Polifunzionale di Bra per le pre-miazioni ai donatori benemeriti e poi l’inaugurazione della nuovasede.Il Presidente del Gruppo Tommaso Allocco ha salutato i presen-ti e ringraziato della partecipazione le Forza dell’ordine e i po-litici convenuti, nel suo discorso introduttivo ha rimarcatol’altruismo anonimo dei donatori per salvare vite umane, i mag-giori controlli sia sui donatori sia sui riceventi che garantisconoloro una maggiore tutela della salute e ha concluso con un ap-pello ai giovani perché si avvicinino alla donazione poiché per-mette loro, oltre al grande gesto umanitario anche di avere deicontrolli periodici sulla salute. Ha poi ringraziato tutti i gruppi del-la Fidas, dell’Avis, l’Adas e altre Associazioni intervenuti nume-rosi con i labari per la cerimonia.Prima della consegna delle medaglie e diplomi hanno portato ilsaluto: l’assessore Luciano Messa per il Comune di Bra, l’Ass. pro-vinciale Roberto Russo, Il Presidente del CSV di Cuneo e Pres. AvisProvinciale Giorgio Groppo, i consiglieri Regionali e Provincia-li Mino Taricco e Giovanni Negro, gli assessori G. Fogliato, A. Riz-zo, M. Borrelli e il Presidente della Consulta Comunale delVolontariato Dino Testa, infine, in rappresentanza del Presiden-te Adsp-Fidas, il consigliere regionale e capozona Adsp-FidasGiuliana Bersano che ha terminato il suo intervento ancora conun appello ai giovani invitandoli a collegarsi col gruppo giova-ni dell’associazione tramite internet proprio per aumentare leloro conoscenze, per partecipare a eventi che uniscano ancoradi più i donatori.I donatori premiati: Attestato di benemerenza (6 don. donne -8uomini): Baietta Luigi, Bernocco Silvia, El Amri Touhamia, Espo-sito Maddalena, Gagnor Umberto, Gallarato Angela, Ghigo Gio-vanni, Giordano Bruna, Iuliano Olga, Panebianco Silvana,Pautasso Gianfranco, Regis Elio, Rossi Ivana, Tallone Gabriel-la e Toader Florin.Distintivo di Bronzo (14 don. donne-16 uomini): Arnaudo Adria-no, Barale Franca, Barberis Miranda, De Angelis Marco, Mollo En-rico, Perona Patrizia, Racca Luciano, Vayra Mariangela e VerruaMichele.

APPUNTAMENTI SOLIDALI

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APPUNTAMENTI SOLIDALI • APPUNTAMENTI SOLIDALI

Distintivo d’Argento ( 20 don. donne-24 uomini):Alberi Mauro,Arnaudo Gianni, Bertolusso Massimo, Biolatti Pierangelo, CapozioRoberto, Galliano Chiaffredo e Rocco Marco.Distintivo d’Oro (40 don. donne -50 uomini): Artusio Paolo,Bersano Giuliana, Brezza Giovanni, Burdese Giovanni, Milane-sio Lorenzo e Testa Paolo.2° medaglia d’Oro (60 don. donne - 75uomini): Adriano Luigi,Allocco Maddalena, Bruno Damiano e Gullino Costanzo.3° medaglia d’Oro (80 don. donne -100 uomini): Messa PierFranco.Stella d’Oro per le 150 donazioni a Demaria Felice.Targa di riconoscenza a Demichelis Ferdinando per 123 dona-zioni.Terminata la cerimonia si è formato il corteo, preceduto dalle ban-diere e labari, con il Sindaco Bruna Sibille e tutti i partecipanti di-retto alla nuova sede della Adsp-Fidas in via Palma di Cesnola.Il presidente Allocco ha ringraziato il Sindaco e l’AmministrazioneComunale di quanto fatto dal loro insediamento per farci avereuna sede accogliente e in linea con le direttive sanitarie, ha ri-cordato quanti hanno contribuito economicamente: FondazioneCRB, banca BCC Cherasco e privati, le numerose ditte che han-no fornito i materiali e i donatori e volontari che hanno contribuitoa terminare i lavori di imbiancatura ed altro: un grazie sentito atutti. Il Sindaco Bruna Sibille ha ricordato l’iter dell’edificio, l’im-portanza per una associazione di Donatori di Sangue di avere unasede adeguata e si è detta soddisfatta del lavoro terminato.Il pomeriggio si è concluso con il taglio del nastro, la benedizionedei locali da parte di Don Michele Germanetto ed un buon rin-fresco per tutti.

Tommaso Allocco

ESERCITAZIONE ANTINCENDIOCONGIUNTA ITALIA-FRANCIA

Si è svolta mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre, presso il centrocongressi dell’ente “Parco Alpi Marittime” ad Entracque unesercitazione Internazionale di cooperazione sugli incendi bo-schivi tra Italia e Francia. L’evento rientra in un progetto inter-nazionale denominato “ALP FFIRS” che durerà fino al 2013 eche vedrà coinvolte tutte le regioni italiane dell’arco alpino con-finanti con gli stati esteri, compresa anche la Germania, e cheè cominciato proprio in provincia di Cuneo e ha visto nei sog-getti coinvolti il Corpo Forestale dello Stato, Il Corpo volonta-ri AIB del Piemonte e i Vigili del fuoco, per la Francia eranopresenti i Sapeur Pompier. L’importanza dell’esercitazione èdovuta all’esigenza di unificare i codici di gravità, l’organizza-zione e le modalità operative nella lotta agli incendi boschivia livello nazionale ed internazionale.Il mercoledì, presso la sala congressi dell’Ente parco si è svol-to un seminario teorico di presentazione dove venivano illustrateai presenti le modalità di intervento che si intendevano mette-re in campo. Numerosi sono stati i relatori intervenuti tra cuil’ing. Paolo Salsotto Comandante provinciale del Corpo Fore-stale dello Stato, il Dott. Mario Bignami responsabile del COR(centro operativo regionale) del Corpo Forestale dello Stato,la dott. ssa Cristina Ricaldone, funzionario del settore protezione

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civile e sistema A.I.B. Piemonte, il Dott. Sergio Pirone, Ispetto-re regionale del Corpo volontari AIB Piemonte, il Dott. Pelfinidel Settore politiche forestali della Regione Piemonte. Per la Pre-fettura di Cuneo era presente la Dott. ssa Marianella Rancurel-lo, direttore dell’area Protezione civile, difesa civile eCoordinamento del soccorso pubblico. Erano presenti comeosservatori funzionari dell’ARPA Piemonte e dell’IPLA Piemonte,oltre a delegazioni provenienti dalla Lombardia, Trentino AA eVeneto.Nella giornata di giovedì si è poi svolta l’esercitazione vera e pro-pria, alla presenza delle Squadre AIB provenienti da Borgo S.Dalmazzo, Chiusa di Pesio e Garessio, degli agenti del CorpoForestale dello Stato di Cuneo e dei Vigili del fuoco del comandoprovinciale di Cuneo per l’Italia. Per la Francia era presente unadelegazione formata da circa 20 vigili del fuoco con 5 auto-mezzi; il tutto supportato da un elicottero del sistema antin-cendio della Regione Piemonte. La prova consisteva nellospegnimento di un incendio boschivo effettuato dalle squadrea terra AIB italiane e francesi, che lavoravano coordinate da undirettore delle operazioni (DOS) coadiuvato in questo caso dal-l’Ispettore provinciale AIB Ludovico Peirona e supportate dalmezzo aereo regionale. La giornata si è conclusa con un nuo-vo incontro presso il centro congressi dove l’Ispettore RegionaleAIB del Piemonte Sergio Pirone ha illustrato l’utilizzo della car-tografia GPS come futuro supporto operativo per lo spegni-mento degli incendi boschivi.Da sottolineare l’importanza di questi due giorni di prove econvegni, che hanno permesso di sviluppare e di mettere in pra-tica metodologie di lavoro comuni a livello nazionale ed in-ternazionale e che permetteranno una maggiore efficacia nelleattività di salvaguardia del nostro patrimonio boschivo.

Daniele Coradelegato stampa AIB per la provincia di Cuneo

ESERCITAZIONE DI MAXIEMERGENZADI PROTEZIONE CIVILE E SOCCORSO SANITARIO“COOR CUNEO SAFETY ANPAS 2011”

Hanno partecipato: Croce Bianca Fossano, Croce Bianca Ga-ressio, Croce Bianca Ceva, Croce Bianca Ormea, Croce VerdeSaluzzo, Croce Verde Bagnolo Piemonte, Volontari del Soccor-so Farigliano, Gruppo Volontari Soccorso Carrù, Volontari delSoccorso Dogliani, Soccorso Radio Saluzzo e Seirs Croce Gial-la di ParmaOltre 600 volontari, 35 autoambulanze e numerosi automezzidi protezione civile insieme a circa 50 cavie, raffiguranti perso-ne ferite, hanno dato vita alla “Coor Cuneo Safety Anpas 2011”,l’esercitazione di maxiemergenza di soccorso sanitario e prote-zione civile, organizzata dal Coordinamento provinciale di Cu-neo delle Pubbliche Assistenze Anpas, nel fossanese, dal 28 al30 ottobre.La simulazione ha coinvolto le associazioni Anpas Croce Bian-ca Fossano, Croce Bianca Garessio, Croce Bianca Ceva, CroceBianca Ormea, Croce Verde Saluzzo, Croce Verde Bagnolo Pie-monte, Volontari del Soccorso Farigliano, Gruppo VolontariSoccorso Carrù, Volontari del Soccorso Dogliani, Soccorso Ra-dio Saluzzo, Seirs Croce Gialla di Parma.Hanno partecipato inoltre i Gruppi di Protezione Civile Unionedel Fossanese, l’Associazione Nazionale Carabinieri sezione diFossano, Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo Cinofilo daSoccorso “Le Fiamme” Centallo e l’Associazione Cb Papa GolfFossano.Marco Giachello, coordinatore delle Pubbliche Assistenze An-pas provincia di Cuneo a margine dell’esercitazione ha affermato:«Questa simulazione di maxiemergenza è stata un importantemomento di formazione che ha coinvolto le diverse AssociazioniAnpas del cuneese. Abbiamo messo alla prova l’intera struttu-ra del Coordinamento provinciale la quale ha risposto con ef-ficacia e prontezza agli inevitabili imprevisti e ha dimostrato,ancora una volta, di saper far fronte a qualunque evenienzadal terremoto, all’alluvione e alle più gravi calamità. Un Coor-dinamento che funziona e che negli ultimi anni ha intensifica-to la propria attività. Ringrazio tutti i volontari che hannopartecipato e soprattutto il referente Anpas della Formazione pro-vinciale, Giovanni della Valle per la perfetta organizzazionedella maxiemergenza».Tre intense giornate di formazione preziose per testare capaci-tà, tempi di risposta, comunicazioni radio e tecniche di soc-corso. È stato inoltre utilizzato un dispositivo satellitare in gradodi fornire dei filmati della simulazione, si trattato del progetto“Mirror” realizzato da aziende e università europee.La prima simulazione in programma la sera del 28 ottobre si ètenuta nel comune di Sant’Albano Stura in località Oasi della Ma-donnina, dove è stata inscenata l'esondazione del fiume Stura suun tratto di terreno di alcuni chilometri quadrati.Per il dottor Mario Raviolo, direttore struttura complessa Ma-xiemergenza 118 e Centrale Operativa 118 di Cuneo: «La si-mulazione notturna è stata molto impegnativa perché effettuatain una zona ampia e disagiata lungo il fiume. I volontari delleAnpas hanno svolto in maniera molto professionale il loro ruo-lo che è quello di soccorrere i feriti, portare loro il primo aiutoe trasportarli con le ambulanze al posto medico avanzato, do-ve viene svolta la stabilizzazione degli infortunati, per poi pro-cedere a un’evacuazione verso un ospedale da campo odirettamente verso l’ospedale. La collaborazione tra il mondo del

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volontariato sanitario, quindi le Associate Anpas, e le altre or-ganizzazioni partecipanti è avvenuta in maniera egregia, c’è sta-ta una grande sinergia soprattutto con il gruppo dei cinofili cheha avuto una parte importante nel ritrovamento dei feriti. Dal no-stro punto di vista l’esercitazione in notturna dell’evento si è svol-ta in maniera assolutamente corretta».La seconda simulazione si è svolta la mattina del 29 ottobre trai comuni di Salmour e Fossano in località Castello della nebbiae ha previsto il crollo, a causa un terremoto, di una grande strut-tura abitativa. Nel pomeriggio a Sant’Albano Stura in zona Oa-si della Madonnina, i volontari si sono trovati di fronte a undisastro ambientale con esondazione e contaminazione della zo-na alluvionata.L’ultima esercitazione, domenica 30 ottobre con inizio alle ore9.00, a Fossano in piazza Foro Boario. Un maxi incidente au-tomobilistico con estrazione dei feriti dai veicoli e con i soc-corritori alle prese con immobilizzazioni e traumi.L’organizzazione ringrazia la ditta Rivoira Soccorso Aci Fossa-no per gli automezzi incidentati messi a disposizione.Durante gli eventi calamitosi sono state impiegate delle cavie co-me persone ferite da soccorrere, le quali sono state professio-nalmente truccate dagli esperti del settore formazione di AnpasPiemonte per rendere più realistica la situazione.L'Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 as-sociazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 8.656 vo-lontari (di cui 2.986 donne), 7.932 soci, 346 dipendenti e 172ragazzi e ragazze in servizio civile che, con 399 autoambulan-ze, 114 automezzi per il trasporto disabili, 195 automezzi per iltrasporto persone e di protezione civile, 5 imbarcazioni e 15 uni-tà cinofile, svolgono annualmente 395.314 servizi con una per-correnza complessiva di quasi 13 milioni di chilometri.

Luciana SalatoUfficio stampa ANPAS Comitato Regionale

SCIO E CORROCON L’AVIS DI BORGO SAN DALMAZZO

Due nuove mascotte, Scio e Corro, da quest’anno accompa-gneranno le varie manifestazioni sportive che la nostra Asso-ciazione Avisina di Borgo San Dalmazzo organizza,principalmente in ambito giovanile.Queste goccioline,sono state realizzate grazie al Vignettista perhobby, Gianfranco “ Paco” Conforti, anche lui donatore di San-gue, già autore di molte vignette e del libro “ Chicchi di Riso.Negli ultimi anni, la nostra Associazione Avisina collabora conlo SKi Avis Borgo Libertas, e con la Soc. ASD Dragonero; que-sta vicinanza allo sport ed in particolare dello sport giovanile, èper noi Avisini molto importante, serve a divulgare tra i giova-ni e le loro famiglie l’importanza di Diventare Donatori di San-gue e quindi di Salute.

Mai come oggi i giovani hanno bisogno di crescere e sviluppa-re il proprio fisico praticando attività sportive, sane e all’insegnadel rispetto delle regole e del Fair Play. Abitiamo in un territorioche si presta molto bene alle varie attività aerobiche dove i gio-vani possono praticare innumerevoli sport.In particolare nel periodo invernale il buon innevamento permettela pratica dello Sci, nel nostro coso dello Sci Nordico, ed inestate e non solo del Podismo.Queste attività, se praticate con regolarità aiutano i giovani nelloro sviluppo Psicofisico, e creano aggregazione e nuove ami-cizie.Basi fondamentali per crescere in salute e diventare, raggiuntala maggiore età Donatori di Sangue.Anche quest’anno siamo riusciti ad essere vicini agli Amici delTorneo del Tesoriere di Borgo San Dalmazzo, che coinvolge ol-tre 200 ragazzi, a tutti gli iscritti all’ormai collaudato torneo dicalcio, è stato donato un cappellino con il logo dell’Avis “Cor-ro”, ed in questa importante ricorrenza dei “150 anni dalla na-scita dell’Italia”, i cappellini sono strati realizzati con i colori dellanostra amata Bandiera!Diventare Avisini vuol dire inanzitutto essere in salute, e quin-di avere una grande opportunità : aiutare con un piccolo gesto,che ci costa poco, chi la salute l’ha persa.Chi volesse avvicinarsi a questo semplice impegno sociale, madi grande valore Civico, che costa poco e può veramente darea chi lo compie un maggiore senso alla propria vita, può venir-ci a trovare nella sede in Piazza dell’Abbazia n 6 a Borgo SanDalmazzo al Giovedì dalle 17 alle 19, e alla domenica dalle 10alle 12, per ricevere maggiori chiarimenti.La nostra sede è una casa aperta a tutti, cerchiamo giovani cheabbiano voglia di venire con noi ,sia come donatori ma ancheda inserire nel nostro Direttivo portando le proprie idee, e sug-gerimenti!Grazie a tutti i Donatori.

P.M.

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A SALUZZO II MEETING DI NUOTO“FRANCA BERGESE”ORGANIZZATO DALL’ASD GABRIELLA VIVALDADI GENOLADomenica 6 novembre presso la piscina comunale di Saluzzo, ottimaprestazione degli atleti del nuoto di Sportiamo. Sfidando il maltempo,Barbero Elena e Fabio Fissore hanno gareggiato tenendo alto il nomedella squadra. Inizialmente gli atleti Sportiamo iscritti alla gara eranosei, ma ben quattro sono stati costretti a rinunciare causa allerta meteo.Tantissime le assenze anche da parte delle altre società partecipanti.Sotto gli occhi attenti dei loro allenatori Gabriele Bucci e Teo Taglia-pietra, i ragazzi hanno disputato due gare a testa - 25 e 50 mt dorso perElena e 25 mt dorso e 25 mt stile per Fabio – conquistando tre primi po-sti e un argento.

ASD Sportiamo Onlus Bra

Sabato 15 ottobre, alla palestra Leardi di CasaleMonferrato, l’associazione sportiva dilettanti-stica Sportiamo di Bra, ha fatto una dimostra-zione di “baskin”: basket integrato, nuovadisciplina sportiva nata a Cremona e praticatagià da diversi anni. Un basket al quale parte-cipano persone normodotate e persone con di-versi gradi di disabilità.La Sportiamo, capitanata dalla responsabile delprogetto baskin, Grazia Racca, ha dato vita aduna partita dimostrativa per divulgare il concettodi quest’innovazione sportiva nella città ales-sandrina. Hanno assistito alla partita due clas-si dell’Istituto superiore statale “Leardi” e il“Sobrero”. L’assesore allo Sport di Casale Fe-derico Riboldi - in collaborazione con i Veteranidello Sport rappresentati dal delegato regiona-le Andrea Desana, dal presidente casalese Michele Pezzana e dalsegretario Franco Barco, l’associazione s.d. Silvana Baj con ilpresidente Franco Osenga e la responsabile del progetto baskin

Silvia Casalone - vorrebbe portare questa disciplina anche a Ca-sale. Le basi perché ciò avvenga sono già state gettate e il progettopotrebbe realizzarsi nei prossimi mesi. Alla dimostrazione eranopresenti anche l’Asd Olympia basket 2000 del presidente Mauro

Bosco, il delegato Coni Giuseppe Man-fredi, e l’associazione Atleti azzurri edolimpici d’Italia del presidente MassimoBarbano. Ospite d’onore il giocatorebraidese della Junior Basket Casale (se-rie A1) Giancarlo Ferrero, molto vicinoalla realtà della Sportiamo, ha parteci-pato ad alcuni allenamenti e “sponso-rizza” vivamente questa nuova attività.Prossimamente si sta pensando adun’altra dimostrazione della Sportiamopresso il PalaFerraris di Casale in oc-casione di una partita di serie A1 dellaJunior.On-line il giornale: www.monferrato.itha dato risalto all’avvenimento sportivocon un'intervista che trovate sul sito:http://www.ilmonferrato.it/articolo.php?

Asd Sportiamo Onlus Bra

IL BASKET INTEGRATO SI PRESENTA A CASALE MONFERRATOGRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE S.D. SPORTIAMO ONLUS BRA.

Presente anche il giocatore braidese di serie A1 Giancarlo Ferrero, simpatizzante di Sportiamo.

APPUNTAMENTI SO • APPUNTAMENTI SOLIDALI

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SPETTACOLO BENEFICO IL 7 DICEMBREORGANIZZATO DA “LA GIOSTRA”Mercoledì 7 dicembre presso l’oratorio di Ceva alle 21 l’asso-ciazione “La Giostra” ha proposto con lo spettacolo “Alì Babà ei quaranta ladroni”, uno spettacolo allegro e divertente per adul-ti e bambini messo in scena dagli attori del “Teatrino dell’ErbaMatta”. Sono state raccolte offerte devolute per il progetto “Jar-din D’enfants” a sostegno dell’asilo di Kassaro in Mali.Lo spettacolo è tratto dal libro “Le mille e una notte” e gli at-tori hanno messo in scena la storia di Alì Babà, un umile bo-scaiolo baciato dalla fortuna. Oltre a lui nella storia sonopresenti Cassim fratello ricco ed ingordo e naturalmente Mu-stafà, capitano di 40 ladroni, un brigante da quattro soldi checustodisce un enorme tesoro in una caverna. Soltanto la paro-la magia “Apriti Sesamo” permette l’accesso al bottino.“Il Teatrino dell’Erba Matta – spiega Mara Cora de “La Giostra”- opera attraverso l’uso del teatro di figura animata e l’appro-fondimento di musica e suoni. È un teatro fatto di immagini re-se vive dall’attore animatore che muove enormi sagome e tuttigli ambienti della storia, giostrando con fantasia i semplici ele-menti scenografici. Si apre così agli occhi dello spettatore unmondo pieno di colori, rispettando così la tradizionale icono-grafia orientale. Il disegno e la pitturazione delle scenografie edelle sagome dei personaggi sono ispirate alla pittura indianaclassica. Lo spettacolo allegro e divertente è adatto ad un pub-blico di famiglie”. D.S.

CAMPAGNA NATALIZIA AIL CUNEOLa sezione Ail contro le leucemie, linfomi e mielosa di Cuneopromuove l’iniziativa “Natale di solidarietà..regaliamo spe-ranza – tanti modi per sostenere la lotta a Leucemie. Linfomi eMielosa”.La nuova campagna natalizia Ail prevede la vendita di tanti og-getti regalo per Natale. Tra questi un “porta tea-light” , deco-razioni con geometrie e forma ispirate agli tantichi vetriveneziani e sfere trasparenti per l’albero di Natale. IN cambiodi una donazione all’associazione di qualsiasi entità si puòcomunicare ad amici clienti e fornitori la scelta solidale couna lettera natalizia su carta intestata. Per informazioni e acquistitelefono 0171 695294 oppure 335 294369 mail [email protected]. Ricordo che il ricavato (come per tutte le campagnesolidali della nostra associazione) è interamente destinato ai pro-getti locali, in collaborazione con il reparto di Ematologia di Cu-neo, unico polo specializzato della Provincia per la cura dileucemie, linfomi e mieloma.

Miranda CiravegnaSegreteria A.I.L. sezione di Cuneo "Paolo Rubino"

SI RACCOLGONO GIOCHI USATIPER I BAMBINI DEL MALIL’associazione “La Giostra” di Ceva ha attivato in occasione del-le feste natalizie una campagna di promozione del diritto al gio-co. L’iniziativa prevede la raccolta di giocattoli in buono statonon rotti e non elettrici; come per esempio macchinine, bam-bole, tricicli, set da sabbia e trenini. Quanto verrà raccolto sa-rà spedito ai bambini (da 3 ai 12 anni) dei villaggi di Oualia eKassaro in Mali. Le giornate di raccolta si svolgeranno lunedì12, sabato 17, lunedì 19 e mercoledì 21 dicembre presso l’Ora-

torio di Ceva dalle 14.30 alle 17. I giocattoli prima di Natale sa-ranno caricati su un grande camion che partirà per l’Africaentro gennaio 2012. Un modo per fare posto in casa a nuoviregali e allo stesso tempo un modo per fare felici i bambini delMali. D.S.

CENA DI SOLIDARIETÀ CON PICCOLI PASSIE NOI CON VOIGiovedì 15 dicembre le associazioni Noi con Voi e PiccoliPassi Onlus organizzano la cena di solidarietà per il Natale 2011presso il ristorante Ramè di Marene. L’intero ricavato della se-rata sarà devoluto a progetti di sviluppo in Africa. Noi con Voiprovvederà a: dotazione di corrente elettrica, acqua potabile eorto alla scuola elmentare di Sissili in Burkina Faso, progetto rea-lizzato in collaborazione con l’associazione francese Electricienssans Frontieres Aquitaine e l’associazione burkinabè Teel-Taa-ba de Sissili. Piccoli Passi Onlus: acquisto cibo e istruzione perle 350 orfane del villaggio dei bambini di Meru in Kenya, se-zione St. Clare, seguite da Padre Francio Limo Riwa. Per infoe prenotazioni 349-52.38.784 (Noi con Voi, Gabriella) 349-69.29.747 (Piccoli Passi, Maria)Il menù comprendera: battuta al coltello con rucola e grana, vi-tello tonnato, ravioli del plin al ragù, arrosto di vitello al rosa-marino, contorni misti, dolce della casa, caffè e vini; l’offertaminima è di 25 euro.

MILLE IDEE PER UN DONONELLA PIAZZETTA DELLA SOLIDARIETÀ DI ALBAIl mercatino di Natale del volontariato:un regalo alternativo fa contento chi lo offre,chi lo riceve e chi lo realizzaDomenica 11 dicembre, in piazza Risorgimento ad Alba, apartire dalle ore 14, ha aperto la Piazzetta della solidarietà, unmercatino dove incontrare e conoscere le Associazioni di vo-lontariato della zona e dove scoprire un micro mondo di per-sone che gratuitamente dona il proprio tempo a favore di altri.Sulle bancarelle, intorno all’albero di Natale, è possibile trovareoggetti e materiale informativo di ogni genere e colore e com-

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prare regali solidali il cui ricavato sarà devoluto per sostenereiniziative di valorizzazione delle realtà associative del territo-rio. Hanno animato il pomeriggio i canti tradizionali dell’as-sociazione di volontariato Pijtevarda di Castino.La Piazzetta della solidarietà si inserisce nel protocollo di in-tesa firmato di recente tra il CSV Società Solidale, il Comunedi Alba e la Consulta comunale del volontariato e si svolge nelperiodo natalizio per diffondere la cultura del dono rendendovisibile la solidarietà locale e scambiarsi gli auguri.Tante le associazioni che partecipano, anche quest’anno, al-l’iniziativa: l’Associazione Il Campo di Alba, SMILE Un sorri-so per Chernobyl Gruppo Alba Langhe e Roero, l’AssociazioneAURORA di Pollenzo/Bra, l’ACAT Alba Langhe e Roero, ilCentro Missionario Diocesano di Alba, Amnesty Internationaldi Alba, il Gruppo Castagnito per Kami, il Gruppo Amici di Fra-tel Silvestro di S. Stefano Belbo, il Gruppo Missionario di Ric-ca d’Alba, il Gruppo Missionario Parrocchiale di Macellai, ilGruppo Semplicemente Solidarietà di Lequio Berria, il Grup-po Incontro di Vaccheria, l’Associazione Liberalidea per Mau-ro Rostagno Presidio Libera di Alba, Ampelos di Alba, Strani Varidi Alba, Emergency di Alba, Insieme per l’India Onlus di Fos-sano, il Progetto di Solidarietà della Parrocchia di Cristo Re diAlba, la LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Onlus diAlba, ANMIC Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Ci-vile di Alba, ADMO Associazione Donatori Midollo OsseoSez. Patrizia Gosso di Alba, il CVA Centro Volontari Assisten-za di Alba, il Gruppo Volontari Monteacutese di Monteu Roe-ro, il Centro Culturale San Giuseppe di Alba, la Confraternitadi Misericordie S. Chiara e l’Associazione Proteggere insieme.Per informazioni:Comune di Alba – Informagiovani/Consulta Comunale del Vo-lontariato tel. 0173-29.23.48 dal martedì al sabato 9-12, mar-tedì e giovedì 16-18.Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale: tel. 0171-60.56.60; Elisa Girardo [email protected]

Elisa Girardo

NATALE CON UN NONNOL'associazione Gruppo Volontari Monteacutese e Casa Serenaorganizzano domenica 18 dicembre Natale con un nonno aMonteu Roero. Sarà un momento conviviale e di fratellanza perscambiarsi gli auguri di Natale. Il ritrovo è fissato alle 15 aCasa Serena per lo spettacolo della Compagnia teatrale Del Gi-get e del gruppo musicale Luciano folk e la band. Saranno di-stribuiti panettoni, bibite e altro. Ai bambini si darà la fotoricordo di "Adotta un nonno" e un omaggio per la scuola. Sa-rà allestita anche la bancarella "Nonni sprint" con lavoretticreativi dei nonni e dei volontari del Gruppo Volontari Mon-teacutese.

LE FESTE DEL BUON COMPLEANNOGiovedì 15 dicembre, presso il salone della Residenza SantoStefano di Priocca, alle 15.30 si svolge la Festa del Buon com-pleanno aspettando il Natale in compagnia di Luigi D’Albamenestrello della solidarietà. Il progetto “le feste del buoncompleanno con Luigi d’Alba e i volontari del sorriso” sono di-sponibile per tutti il 2012 per i Centri comunali di aggregazioneterza età e disabili, le residenze di soggiorno e cura, le Comu-nità e le associazioni. Per info 333-23.88.266.

UN CONCERTO PER IL BURKINAIl 3 dicembre si è svolto presso l’ex caserma Musso, nel padi-glione delle vecchie scuderie il concerto Churusmile di Paesanadiretto dal maestro Enrico Miolano. Il ricavato intero delle of-ferte raccolte durante la serata servirà a dotare di corrente elet-trica, acqua potabile e orto la Scuola elementare di Sissili inBurkina Faso, progetto realizzato in collaborazione con l’as-sociazione francese Electriciens sans Frontieres Aquitaine el’associazione Burkinabè Teel-Taaba de Sissili. Nella seratadurante il concerto sono state proiettate immagini raccolte neiviaggi effettuati dai soci dell’Associazione Noi con Voi Onlusin Burkina e in particolare alla scuola di Sissili. Per informazionisui progetti o su come devolvere offerte [email protected] tel.349-52.38.784, associazione Noi Con Voi Onlus.

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PRESEPE D’AUTORE A CARRÙL'associazione Amici di Carrù, associazione per la tutela e la va-lorizzazione del patrimonio artistico culturale, ha organizzatoper il decimo anno l'iniziativa "Presepe d'autore", una mostra chesi è aperta il 3 dicembre e durerà fino all'8 gennaio prossimopresso la chiesa della Confraternita dei Battuti Bianchi a Carrù.L'inaugurazione è avvenuta il 3 dicembre alle 17. "Gli Amicidi Carrù" ispirandosi ai principi della solidarietà sociale e uma-na, si prefigge come scopo la tutela e la valorizzazione del pa-trimonio storico, artistico, culturale carruccese e del territoriocircostante. In particolare si propone di salvaguardare l'am-biente naturale, studiare conservare, divulgare le tradizioni lo-cali, tutelare il vasto patrimonio conservato nelle chiese locali.Particolare attenzione è riservata al Centro Storico di Carrù al-la conservazione dei suoi aspetti peculiari e all'immagine chedi esso si è consolidata nel tempo. L'associazione inoltre ha pre-sentato il 3 dicembre il libro "Ottocento", strategie, scelte ecommittenza nell'ambito della società carrucese: 1796-1915.;testi di Alessandro Abrate e Mario Conte. Per informazioni:333-39.10.391.

SCAMBIO DI AUGURI CON SPORTIAMOL’associazione Asd Sportiamo Onlus di Bra invita alla tradi-zionale festa di Natale auguri presso il Centro anziani di ViaMontegrappa 3, a Bra. L’appuntamento si svolge venerdì 16 di-cembre a partire dalle 21.

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MOSTRA INTERNAZIONALE DEI PRESEPI ADALBA NELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPESabato 17 dicembre, ore 17.30, presso la chiesa di San Giu-seppe di Alba “Mostra dei Presepi” piazzetta Vernazza, saràinaugurata la dodicesima edizione della organizzata dal Cen-tro Culturale San Giuseppe onlus in collaborazione con Gaz-zetta d’Alba e il Centro Culturale San Paolo onlus.Quest’annosi annunciano tante novità che verranno presentate nel corsodella rassegna divenuta negli anni punto di riferimento del ter-ritorio di Langhe e Roero. Per tutte le feste natalizie sarà pos-sibile ammirare queste splendide opere artigianali. Per garantireil più possibile la visita alla mostra (lo scorso anno abbiamo avu-to oltre 15.000 visitatori), si è deciso, grazie alla disponibilitàdei volontari, di tenere aperto tutti i giorni, compreso il giornodi Natale, il 31 dicembre e il primo dell'anno. La rassegna si po-trà visitare fino al 6 gennaio 2012. Anche durante questa edi-zione sarà possibile, con l’apposita cartolina che si troveràall'interno della mostra, votare il presepe preferito; lo scorso an-no fu davvero un successo inaspettato per l’alto numero dischede votate (oltre 2.500). Grazie all'Ipermercato Leclerc di Al-ba per ogni scheda votata sarà corrisposto un buono sconto dautilizzare presso l’esercizio commerciale sopracitato. Sarannoinoltre premiati i primi 3 classificati con buoni spesa offerti da“Leclerc” di Alba. Un ritorno per noi molto gradito alla mani-festazione è la partecipazione delle scuole dell'infanzia e del-le scuole elementari. Orari di apertura: tutti i giorni dal 17dicembre al 6 gennaio dalle ore 16 alle 19. A tutti i visitatori cheesprimeranno il proprio voto sarà consegnato in omaggio ilfavoloso Calendario 2012 di Gazzetta d’Alba dedicato ai “Pae-saggi Vitivinicoli di Langhe - Roero e Monferrato”, candidatu-ra Unesco a patrimonio dell’Umanità. La mostra è patrocinatadalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo e dalla Cit-tà di Alba. Le eventuali offerte raccolte sosterranno le tante at-tività che il Centro Culturale San Giuseppe onlus di Alba stapreparando per il 2012.

Martire Luciano

NATALE A SAVIGLIANOIl 18 dicembre nella parrocchia di San Giovanni Battista di Sa-vigliano si è tenuta la serata “Natale incanto, concernto diNatale 2011”. Si sono esibiti il coro Polifonico Città di Savi-gliano diretto da Sergio Daniele, il Coro La Reis di San DamianoMacra diretto da Andrea Einaudi, la cantoria di Sagiu diretta daGiuseppe Alladio e il coro Ana di Rino Caloria diretto da GianCarlo Piacenza. Per i più piccoli si è svolto “Il Natale tra fia-ba e musica” e al museo civico l’iniziativa “Pettiniamo lebambole o giochiamo al fortino”. L’organizzazione è stata a cu-ra dell’associazione “Attività e cultura per Savigliano”.

PICCOLO CORO MULTIETNICO: PROGETTOPERMANENTE DI LABORATORIO CORALEPer il secondo anno consecutivo, Il Piccolo Teatro di Bra On-lus organizza il progetto permanente di laboratorio teatrale.È rivolto ai bambini con età compresa tra i 6 e gli 11 anni diogni etnia ed estrazione sociale che vogliono avvicinarsi allapratica del canto dando vita ad una formazione corale mul-tietnica a voci bianche.I partecipanti, realizzando momenti di lavoro di gruppo al fi-

ne di preparare un’esibizione pubblica conclusiva, appren-deranno principi fondamentali della teoria musicale di base,nozioni sulle tecniche respiratorie e di fonazione parlata ecantata, elementi di ritmica e saranno protagonisti dell’ese-cuzione di linee melodiche all’unisono e a più voci. Lo sche-ma della seduta corale riprende quello dell’anno trascorso,collaudato con successo e prevede:- una fase di lavoro improntata sulla alfabetizzazione e sullalettura cantata, elementi di ritmica.

- un momento collettivo e/o lavoro a gruppi per l’apprendi-mento ed esecuzione delle parti

- un momento collettivo di apprendimento dei temi di inter-culturalità

- un momento ricreativo e di gioco con animatori. A conclu-sione dell’anno propedeutico sopradescritto, per chi lo de-sidera l’Ass. Onlus PTB offre la possibilità di proseguirel’esperienza del laboratorio all’interno di un ciclo biennaleche porterà alla formazione di un coro stabile.

Anche quest’anno l’elemento caratteristico è quello di creareun gruppo multietnico costituito da attori normodotati e di-versamente abili, italiani e stranieri che insieme possano spe-rimentare cosa voler dire sentirsi in uno stesso tempo uguali edifferenti dagli altri, ma in un clima sereno, aperto e giovialecercando attraverso il linguaggio universale della musica ele-menti di uguaglianza e superamento dei limiti.Il tema sarà “un giro del mondo” musicale che farà viaggiarei bambini, attraverso l’elemento magico e fiabesco, nel tempoe nello spazio. I coristi saranno coloro che presteranno orec-chi per sentire i brani musicali del repertorio e occhi per ve-dere le caratteristiche delle singolarità e delle alterità fino asentirsi “Uno, Altro ed Universale”. Sabato 10 dicembre nei lo-cali della parrocchia di San Giovanni Battista è stato presen-tato il progetto pubblicamente.

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Mi è capitato recente-mente di riscoprire undiscorso che Paolo VI

pronunciò il 2 Ottobre 1965 aipartecipanti al “Dialogo inter-nazionale per la moralizzazionedell’utenza stradale” che ho pia-cere di pubblicare affinchè sialetto e ben compreso dai lettori.Come CSV abbiamo aiutato acostituirsi o a crescere molte As-sociazioni di volontariato che sioccupano di sicurezza stradaleed abbiamo sempre sottolineatoche l’incidentalità non è datodalla natura delle strade e nonviene limitata dalle rotonde, per-ché gli incidenti non avvengonopiù “solo” nelle strade verso lediscoteche nelle famigerate“stragi del sabato sera”, perchéavvengono anche di giorno, non“solo” agli incroci, ma anche inrettilinei.

Non è quindi una questione distrade, di macchine o di uso dialcolici e/o droghe, ma un fattoculturale che porta a tutto que-sto, di educazione civica versogli altri, ma non solo, ancheeducazione morale verso se stes-si, di amore per la propria vitaper donare amore agli altri.“Troppo sangue si versa ognigiorno in una assurda contesacon la velocità e il tempo; ementre gli organismi interna-zionali si dedicano volontero-samente a sanare doloroserivalità, mentre è in atto un me-raviglioso progresso verso laconquista dello spazio, mentre sicercano mezzi adeguati per sa-nare le piaghe della fame, del-l’ignoranza e della malattia, èdoloroso pensare come, in tuttoil mondo, innumerevoli viteumane continuino a essere sa-

crificate ogni anno a questainammissibile sorte. La coscien-za pubblica deve riscuotersi, econsiderare il problema alla stre-gua di quelli più ardui, che ten-gono desta la passione el’interesse del mondo intero.”Parole che potrebbero esserescritte oggi, in questo momentoe che sono datate 1965 e nono-

stante siano passati 46 anni, so-no valide oggi come allora, scrit-te da un grande Papa con unagrande umanità il quale sapevabene che per superare la tecni-ca portata dal benessere, nonc’è bisogno di più tecnica, ma disentimento e ragione.

Giorgio Groppo

«Far regnare sulle strade un clima dicortesia, di moderazione e di prudenza»

Discorso di Paolo VI ai partecipanti al «Dialogo inter-nazionale per la moralizzazione dell'utenza stradale»

sabato, 2 ottobre 1965

SSignor Presidente. Illustrimaestri del Dialogo inter-nazionale per la moraliz-

zazione dell’utenza stradale.E voi tutti, esperti dei problemistradali, che partecipate all’in-teressante incontro romano.La vostra presenza Ci procurauna viva soddisfazione, perchévediamo in voi, come in un ver-tice qualificato - che ben inter-preta voti e sollecitudinidall’intera opinione pubblica -persone di buona volontà, giu-stamente preoccupate di unodei più assillanti problemi pra-tici della vita di oggi, e impe-gnate con tutte le forze a portarealla sua soluzione il peso dellapropria autorità e della propriaesperienza specializzata.Per questo vi meritate un am-pio incoraggiamento; e per que-sto abbiamo desiderato diaccogliervi, anche solo per bre-

vi istanti, dedicandovi un po’ diquel tempo, che la singolaritàdel presente momento Ci rendepurtroppo assai scarso. Voi Cicomprendete. E vi ringraziamoper la nobiltà dei sentimenti,che qui vi hanno portati, quasia chiedere all’umile Vicario diCristo, che ha e sente l’alta re-sponsabilità dell’universale ma-gistero, affidatoGli per volontàdivina, la conferma e la conva-lida delle vostre premure, deivostri sforzi, intesi alla moraliz-zazione dell’utenza stradale.Voi conoscete i principi teolo-gici, etici, giuridici, tecnologici,sui quali si fonda codesta nobi-lissima impresa; essi vi sono sta-ti opportunamente lumeggiatinelle interessanti relazioni deimaestri del presente «Dialogo»,e non c’è bisogno pertanto diinsistervi. Tali principii si fon-dano sul rispetto dovuto alla vi-

ta umana, alla persona umana,qual è inculcato fîn dalle primepagine della Sacra Scrittura. Lapersona umana è sacra: essa èstata creata a immagine e so-miglianza di Dio (Gen. 1 , 26),è stata redenta dal prezzo ine-stimabile del Sangue di Cristo(cfr. 1 Cor. 6, 20; 1 Petr. 1, 18-19), è stata inserita nell’organi-smo della Chiesa, nellaComunione dei Santi, col dirit-to e col dovere della mutua, ef-fettiva, sincera carità verso ifratelli, secondo il precetto del-l’Apostolo Paolo: «La vostra ca-rità non sia finta... con amorefraterno vogliatevi bene scam-bievolmente. Prevenitevi gli unigli altri nel rendervi onore»(Rom. 12, 9-10).Quale suono acquistano que-ste parole, come pure tante al-tre delle epistole paoline, seapplicate oggi alla precisa con-

dizione dell’uomo al volante,della macchina sulla strada!Davvero, si potrebbe trarre dal-le pagine ispirate dei due Testa-menti, ma soprattutto daiVangeli e dalle Lettere apostoli-che, un florilegio di precetti,

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che ben potrebbero formare unCorpus di criteri morali e perfi-no un manuale di galateo e dibuona creanza per l’uso dellastrada, con il quale sostenere eavvalorare le prescrizioni del«Codice», e dargli un afflato,che la enunciazione puramen-te negativa e preventiva dellesue norme non può avere. Fin-ché l’utente della strada non siacondotto a considerare le sueresponsabilità in questa luce po-sitiva e incoraggiante, che trovanei valori superiori e impre-scrittibili della coscienza la suavera giustificazione, non si po-trà ottenere l’auspicata mora-lizzazione. Per questo vediamo

con occhio di grande simpatia ecompiacenza la vostra iniziati-va, nella quale si fondono perquesto altissimo scopo la solle-citudine propria della Chiesadocente, le risorse della pasto-rale adattata alle nuove esigen-ze, l’approfondimento dellediscipline giuridiche, e il con-tributo valido e indispensabiledei tecnici e degli esperti dellastrada. Continuate così uniti aimpiegare le vostre energie peril conseguimento di questo altorisultato! Troppo sangue si ver-sa ogni giorno in una assurdacontesa con la velocità e il tem-po; e mentre gli organismi in-ternazionali si dedicano

volonterosamente a sanare do-lorose rivalità, mentre è in attoun meraviglioso progresso ver-so la conquista dello spazio,mentre si cercano mezzi ade-guati per sanare le piaghe dellafame, dell’ignoranza e dellamalattia, è doloroso pensare co-me, in tutto il mondo, innume-revoli vite umane continuino aessere sacrificate ogni anno aquesta inammissibile sorte. Lacoscienza pubblica deve ri-scuotersi, e considerare il pro-blema alla stregua di quelli piùardui, che tengono desta la pas-sione e l’interesse del mondointero.Bravi voi e benedetti, che vi cidedicate espressamente! Nonstancatevi di cooperare con for-ze congiunte a tale grande com-pito che il Nostro PredecessorePio XII così sintetizzava: «Farregnare sulle strade un clima dicortesia, di moderazione e di

prudenza, conformi alle miglioritradizioni della civiltà cristia-na» (alla Fédération RoutièreInternationale, 3 ott. 1955; Di-scorsi e Radiomessaggi, XVII,p. 276).È anche questo il Nostro voto,che vi affidiamo con grandesperanza, e a questo vi inco-raggiamo con paterno affetto,con una particolare preghiera, econ la Nostra Apostolica Bene-dizione, che di cuore estendia-mo ai vostri colleghi e allevostre dilette famiglie.

PaoloVI

Venerdì 14 ottobre “mol-to” di buon’ora sonopartiti da Cuneo 63 Do-

natori Sangue Michelin - FI-DAS ed alcuni loro familiariper il viaggio-pellegrinaggio aMedjugorje.Il viaggio era stato richiesto datempo da molti dei nostri Do-natori ed a posteriori possiamoben dire che hanno fatto benead insistere tanto!Abbiamo avuto l’assistenza diGiorgia, contitolare dell’agen-zia con la quale abbiamo or-ganizzato il viaggio, cheormai è diventata la nostra “fi-glia putativa” e che ci ha coc-colati per tutto il periodo come

farebbe una brava figlia con ipropri genitori.E’ stato detto da subito chequella sarebbe stata l’occasio-ne non tanto per “trovare leprove” della veridicità o falsi-tà di quanto si racconta delleapparizioni o se è vero che ilginocchio del Cristo in bronzotrasuda liquido miracoloso oaltre leggende del genere mapiuttosto si è molto riflettutosulla opportunità data da queiluoghi e da quel contesto di“ritrovare se stessi” attraversola meditazione, la preghieraed il raccoglimento che nellanostra esperienza abbiamo tro-vato solo a Medjugorje!

A fine viaggiopossiamo bendire di avercentrato l’obiet-tivo. Abbiamovisto in quei luoghi persone“tutte d’un pezzo” piangerecome dei bambini e cambiarecompletamente atteggiamen-to verso il prossimo. Credia-mo che il “miracolo diMedjugorje” sia soprattuttoquesto.Il viaggio, fatto con tappa in-termedia, per cenare e dormi-re, sia all’andata che al ritorno,è andato benissimo anche gra-zie al fatto che, all’andata, la“bora” che in genere è vista

come un forte disturbo ci hacostretti a lasciare l’autostra-da e ciò anziché essere statauna perturbazione è stata vis-suta come piacevole opportu-nità per vedere luoghimagnifici come le baie dellacosta croata o le grandi foreste

ma anche la de-solazione delpaesaggio pie-troso e poverodell’interno.La Domenicapomeriggio, gra-zie al preziososuggerimento diBruno, il nostro“favoloso auti-sta” , abbiamoavuto ancheuna parentesituristica con la

visita di Mostar.Siamo stati tutti molto impres-sionati dalla bellezza della cit-tà ma anche dagli evidentisegni della recente guerra an-cora molto evidenti in moltecase bombardate e piene difori di proiettili e granate. Inquesta città è altrettanto evi-dente il “conflitto” latente tra icristiani , ormai pochi, ed imusulmani che in modo si-lenzioso ma incessante stan-no “spingendo via” i cristiani

Viaggio a MEDJUGORJE

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Dicono che chi va a Medjugorje risponde ad una chia-mata della Madonna.

A metà ottobre un gruppo numeroso di nostri donatori sanguecon familiari ed amici ha voluto rispondere a questo invito.Fra loro c'ero anch'io. Sono credente, anche se non troppopraticante e mi sono recata in questo luogo con rispetto ed an-che con curiosità, senza aspettarmi nulla di eccezionale. Lemie impressioni sono soltanto personali perché ognuno dinoi ha provato emozioni diverse. Mi ha colpito la grandefolla e il silenzio e la compostezza di così tante persone,unite dalla fede, nei momenti di preghiera comune comel'adorazione notturna e le Messe in un paese riconosciuto co-me luogo di conversione e di speranza. Per me Medjugorje èstata l'occasione per riflettere sulla mia vita, per rimettermi ingioco, per ricordare tutti i miei cari, in particolare alcuniamici ammalati e chiedere aiuto per i tanti problemi personalie mondiali. È stato emozionante sentire raccontare da chi havissuto quasi da protagonista la storia delle apparizioni, ve-dere centinaia di persone in coda per le confessioni, l'in-trecciarsi di lingue diverse in un'unica invocazione, la salitaal Podbrdo, la collina delle apparizioni, difficoltosa, ma per-

corsa da persone di ogni età. Nella chiesa sempre affollata lenote del violino diffondevano dolcezza e tristezza insieme, im-provvisamente mi sono trovata il volto rigato di lacrime ed hosentito un grande abbraccio ideale d'amore che mi univa a tut-ti gli altri pellegrini. Anche se non ho assistito a nessun mi-racolo, la “Gospa”, la Madonna Regina della pace, mi hasemplicemente donato la serenità del cuore. Mi ha colpitomolto la visita a Mostar. Se a Medjugorje non si notano segnidella recente guerra, Mostar conserva ancora tutte le sue fe-rite. Case diroccate, edifici con le pareti bucherellate dalle pal-lottole, rovine ancora ben visibili fra chiese e minareti. Ecimiteri musulmani e cristiani pieni di tombe. Ritornandoverso Medjugorje il cielo al tramonto si è improvvisamente tin-to di rosso. Su quelle montagne che hanno conosciuto i ba-gliori e i rimbombi delle bombe, ora si accendevano nelsilenzio colori spettacolari. Una bellezza mozzafiato chesembrava invitarci alla speranza. Il cielo rosso su Medjugor-je mi è sembrato un augurio per tutti. Che la Regina della pa-ce ascolti le nostre preghiere e regali al mondo serenità epace perché solo di questo abbiamo bisogno!

Piera Alloatti

Cielo rosso su Medjugorje

comprando tutte le attivitàcommerciali e gli stabili grazieai continui sostegni economi-ci dei paesi arabi.Si pensi che nel solo centro diMostar abbiamo contato al-meno 12 minareti ai quali pe-raltro si contrappone unagrande chiesa francescana conun campanile alto oltre 100metri.Il nostro viaggio, allietato dalbel tempo dal primo all’ulti-mo giorno, si è felicemente

concluso martedì sera con l’ar-rivo a Cuneo alle ore 22.Sicuramente siamo tornati tut-ti con una disponibilità d’ani-mo trasformata e di moltoaccresciuta; l’importante saràpoter mantenere questo “statodi grazia” il più a lungo possi-bile, senza essere travolti trop-po presto dalle logiche delconsumismo e dell’egoismoproprie della nostra attuale so-cietà.

Alessandro Biadene

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Nel mondo della

SOLIDARIETÀattraverso i MEDIA

COMUNICARE NEL SOCIALE

È la rubrica dedicata alla comu-nicazione sociale,una navigazionenel mondo dei mass media locali,nazionali e internazionali, dal pun-to di vista della solidarietà.Ciò chequa e là, dunque, il Volontariatopropone attraverso i diversi mezzi dicomunicazione di massa.

C4H – COMMUNICATIONFOR HAPPINESSNuove metodologie di misura-zione della qualità della vita, icambiamenti sociali in atto e ilruolo che la comunicazione so-ciale può avere in questo scenarioin evoluzione. Questi i temi alcentro di “C4H – Communicationfor happiness”, la Settima Confe-renza Internazionale della Comu-nicazione Sociale organizzatadalla Fondazione Pubblicità Pro-gresso il 18 novembre a Milano,nell'aula magna dell'UniversitàIulm.PIL, FIL o BIL? Se per anni si èparlato solo di PIL, prodotto in-terno lordo, oggi sempre più spes-so si fa riferimento al FIL, felicitàinterna lorda, o al BIL, benessereinterno lordo: termini, questi ulti-mi, che tentano di definire stan-dard di vita sulla falsariga del PIL,ma che tengano conto di diversedimensioni della società.Dove nascono FIL e BIL. Uno deiprimi a criticare il concetto di PILfu Robert Kennedy. In un discorsodel 1968, evidenziava infatti chequesto termine “Misura tutto, ec-cetto ciò che rende la vita vera-mente degna di essere vissuta” eche quindi “Non possiamo misu-rare lo spirito nazionale sulla ba-se dell’indice Dow-Jones, né isuccessi del paese sulla base delprodotto nazionale lordo (PIL)”.Il termine FIL viene coniato nellametà degli anni settanta dal re delBhutan Jigme Singye Wangchuckper evidenziare il suo impegnoper la costruzione di un'econo-mia coerente con la cultura tra-dizionale del suo paese, basatasui valori spirituali del buddhi-smo. A questo sovrano illuminatoè stato riconosciuto il merito diaver offerto per primo una visioneunificatrice del processo di pia-nificazione quinquennale e deirelativi documenti di program-mazione che guidano i piani eco-

nomici di quel paese. Il termineBIL, che si può tradurre in “indi-catore di vita buona” (Better LifeIndex), o in “Benessere InternoLordo”, è stato lanciato dall’OCSEin una recente riunione dei G8 aDauville. Il BIL si propone si rap-presentare, meglio degli indica-tori classici, l’effettivo benesseredei cittadini di un paese. Si basasu sette parametri, di cui alcuniparticolarmente interessanti: peresempio, le reti sociali su cui con-tare in caso di bisogno, il grado difiducia nelle istituzioni, l’am-biente, la conciliazione tra vita elavoro etc.Misurare ma anche promuoverenuovi valori e stili di vita diversi.Queste nuove metodologie di mi-surazione sollecitano una rifles-sione sui cambiamenti sociali inatto (o auspicati) e spingono a ri-flettere sulla necessità di modifi-care in parte i nostri stili di vita. Inquesto processo di cambiamen-to, la comunicazione sociale ha

un ruolo importante: può contri-buire infatti a modificare precon-cetti, stili di vita e comportamentierrati. Pubblicità Progresso, in oc-casione dei 40 anni dalla proprianascita, ha deciso di dedicare aquesto argomento la ConferenzaInternazionale della Comunica-zione Sociale, il tradizionale ap-puntamento annuale con tutticoloro che progettano, realizza-no, studiano o sono gli utenti finalidelle campagne socialiLa Fondazione Pubblicità pro-gresso ha ricevuto il sostegno del-la Fondazione Cariplo e ilPatrocinio della Presidenza delConsiglio dei Ministri, del Mini-stero della Gioventù, del Ministe-ro Pari Opportunità, del MinisteroBeni Culturali, del Ministero delLavoro, della Regione Lombardia,dell'Agenzia per il Terzo Settore edel Forum Permanente del TerzoSettore. Il programma completodella giornata è disponibile suwww.pubbliprogresso.it

CRONACHE DIORDINARIO RAZZISMOCronache di ordinario razzismo èun sito di informazione, appro-fondimento e comunicazione de-dicato al fenomeno del razzismo.È curato da Lunaria in collabora-zione con persone, associazioni emovimenti che si battono per lepari opportunità e la garanzia deidiritti di cittadinanza per tutti. Èpossibile collaborare compilan-do un apposito form per segnala-re casi di discriminazione e dirazzismo subiti direttamente o dicui si è stati testimoni. I casi ven-gono inseriti nel database “Cro-nache di ordinario razzismo”,consultabile sul sito stesso e, inol-tre comunicati all’Unar - UfficioNazionale AntidiscriminazioniRaziali. Quando possibile, sonosegnalati da operatori che possa-no intervenire a tutela delle vitti-me.FONTE: www.cronachediordina-riorazzismo.org.

Il CSV “Società Solidale“ offre servizi gratuiti alle As-sociazioni di Volontariato. Nell’ottica di promuo-vere il Volontariato, il Centro pubblica “SocietàSolidale”, periodico informativo sulle attività isti-tuzionali, sulla solidarietà e vetrina per le iniziativeed i progetti delle OdV. Le pagine della rivista sonotrasversali e non possono concentrarsi su di un set-tore specifico del volontariato o su un aspetto al-l’interno del settore stesso. Esiste però, un dirittodella cittadinanza ad essere informata sui molte-plici aspetti della solidarietà e sulle svariate possi-bilità di offerta di servizi o esperienze di volontariato.D’altro canto, le OdV rilevano un crescente bisognodi diffondere la cultura del volontariato e di sensi-bilizzare la popolazione. Il Bando CSV per la stam-pa dei “Giornali del Volontariato” intendevalorizzare l’informazione sul volontariato mediantela carta stampata ed incentivare il lavoro comune trale OdV, sollecitate a confrontarsi nel contesto tem-po e spazio locale.Tra le richieste pervenute al CSV “Società Solidale”

nel 2011 ne sono state ammesse sette che pubbli-cheranno altrettanti giornali tematici di settore sul vo-lontariato. Sono ideati e realizzati in collaborazionetra associazioni richiedenti ed il Centro Servizi peril Volontariato “Società Solidale”. Di seguito le pros-sime uscite:

• AVO di Mondovì, partnercon le Associazioni Mentein pace di Cuneo e Diapsi diFossano, esce a Natale conil primo numero del BandoCSV 2011del giornale “Muf-fin”. La pubblicazione pro-muove le attività svolte dalleassociazioni della provinciasulla tematica specifica esensibilizza l’opinione pub-blica sui temi della salutementale e dei suoi risvoltisociali.

BANDO 2011 DEL CSV SOCIETÀ SOLIDALE “GIORNALI DEL VOLONTARIATO”

a cura di Giorgia Barile

società solidale N. 6/2011 - 49

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50 - società solidale N. 6/2011

Eu-tròpia (a cura di)VOLONTARIATO:PROFESSIONEBENESSEREIl benessere organizzativonel non profitEditrice FrancoAngeli, Milano 2005pp. 106 - € 13,00

In sintonia con la Direttiva Quadro 89/391 della CommissioneUE, che evidenzia come i concetti di salute e sicurezza nei luo-ghi di lavoro siano da estendere anche all’area psicologica e so-ciale, Eu-tropia presenta la prima di tre ricerche sul benessereorganizzativo condotte nel non profit, pubblico e privato. L’obiet-tivo delle ricerche è individuare strategie di promozione della qua-lità della vita nei luoghi di lavoro trasversali alle tipologieorganizzative e sostenibili per impegno e costi.La presente ricerca sul benessere nell’ambito del volontariatorileva indicatori personali e professionali di benessere e ma-lessere, fornisce utili suggerimenti per prevenire situazioni di di-sagio e sindromi da lavoro (ansia, mobbing, stress, depressionee burn-out) ed evidenzia le strategie di coping e di promozionedel benessere che consentono la promozione del benessere a“costo zero” o con pochi investimenti economici. Lo studio con-dotto all’interno della Lega per la Lotta Contro i Tumori - Setto-re Volontariato valorizza la buona gestione dei volontari quali

promotori e diffusori dibenessere e fornisceutili indicazioni e bestpractices trasferibili an-che ad altre tipologie or-ganizzative. Il volume sirivolge ai responsabilidelle organizzazioni divolontariato, agli psico-logi del lavoro, e ai for-matori e consulenti cheintervengono nelle or-ganizzazioni, ma è di si-curo interesse ancheper i direttori delle ri-sorse umane e per glispecialisti dell’area per-sonale che “respirano”il clima organizzativo esono ormai riconosciu-ti responsabili del be-nessere e/o malesseredelle persone al lavoro.

IndicePresentazione – Ringraziamenti – I. Benessere personale e orga-nizzativo, aspetti legislativi e teorici – II. Il volontariato alla Lega perla lotta contro i tumori – III. Approccio metodologico alla ricerca epanoramica degli strumenti – IV. Risultati della ricerca – V. Un mo-dello per il funzionamento del benessere – VI. Conclusione e pro-spettive - Bibliografia

LIBRI SOLIDALIdal Centro di documentazione CSV A cura di Susanna Ruffino

Il Centro di documentazione dedicato al non profit è disponibile presso la sede del Cen-tro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” con un’ampia scelta. I libri si possono con-sultare o richiedere in prestito. Per informazioni: 0171-60.56.60. La Biblioteca è consultabileanche on line nell’apposita sezione sul sito www.csvsocsolidale.it.

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Gian Piero Quaglinoe Claudio G. CorteseGIOCO DI SQUADRACome un gruppo di lavoro può diventareuna squadra eccellenteRaffello Cortina Editore, Milano 2006pp. 137 - € 14,80

Tutti coloro che hanno esperienza di gruppi sanno quanto sia dif-ficoltoso lavorare insieme, ottenendo risultati significativi, anche intermini di gratificazione e motivazione personale. In davvero pocheoccasioni, il buonsenso e la buona volontà sono di aiuto per su-perare diffidenze, per vincere egoismi, per sciogliere conflitti.Saper lavorare di gruppo diviene così una competenza sempre piùimportante per costruire consenso e condivisione. E un gruppo ca-pace di esprimere al meglio questa competenza sarà sicuramen-te un gruppo eccellente nel fare “gioco di squadra”. Gli autorioffrono riflessioni e indicazioni per quella che potremmo definire ladisciplina del gioco di squadra, riflessioni raccolte in molteplici oc-casioni di ricerca e di formazione con gruppi di lavoro. Il risultatosi propone anche come metodo per l’analisi delle dinamiche e

dei processi che caratterizzano la vita di un gruppo di lavoro e co-me risorsa per individuare le aree critiche e le possibilità di mi-glioramento.

Gli AutoriGian Piero Quaglino è ordinario di Psicologia della formazionepresso l’Università di Torino. E’ autore di Fare formazione, Gruppodi lavoro, lavoro di gruppo, Scritti di formazione, Voglia di fare e hacurato il volume Leadership.Claudio G. Cortese è ricercatore presso il dipartimento di Psico-logia dell’Università di Torino ed è docente di Organizzazione egestione delle risorse umane. Ha pubblicato L’organizzazione siracconta.

IndiceIntroduzione – I. Obiettivo – II. Metodo – III. Risorse – IV. Coordi-namento – Conclusione - Bibliografia

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