rivista marzo-aprile 2011

16
mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi SOMMARIO 2. P.A.Pierangioli S. Paolo d.C.: 3 - Santo laico e passionista 3. P.A.Pierangioli S. Paolo d.C.: 4 - Dal lfallimento a Roma al Voto della Passione 4. P.R.Cecconi II – Meditiamo con il Vangelo di Matteo 5. M.G. Coltorti IX – La santità è amore 6. A.Caramico Prendersi cura degli altri. Sempre! 7. *** Assolto il Padre Paassionista Mario Bartolini 8. Manuela Peraio Miracoli Eucaristici 9. Manuela Peraio Il logo del Congresso 10. P. L. Temperilli Carismi in comunione 11. P. L. Mazzoccante Passionisti-Chiesa-Società 12. Testimonianze Marzo - Aprile 2011 - Anno XII n. 2

description

rivista amici di gesù crocifisso

Transcript of rivista marzo-aprile 2011

  • mici di Ges CrocifissoA Rivista del Movimento Laicale Passionista Amici di Ges CrocifissoIn

    caso

    di m

    anca

    to re

    capi

    to in

    viar

    e al C

    PO d

    i Mac

    erata

    per

    la re

    stitu

    zione

    al m

    itten

    te pr

    evio

    pag

    amen

    to re

    si

    SOMMARIO2. P.A.Pierangioli S. Paolo d.C.: 3 - Santo laico e passionista3. P.A.Pierangioli S. Paolo d.C.: 4 - Dal lfallimento a Roma al Voto della Passione4. P.R.Cecconi II Meditiamo con il Vangelo di Matteo5. M.G. Coltorti IX La santit amore6. A.Caramico Prendersi cura degli altri. Sempre!7. *** Assolto il Padre Paassionista Mario Bartolini8. Manuela Peraio Miracoli Eucaristici9. Manuela Peraio Il logo del Congresso10. P. L. Temperilli Carismi in comunione11. P. L. Mazzoccante Passionisti-Chiesa-Societ12. Testimonianze

    Marzo - Aprile 2011 - Anno XII n. 2

  • 2Nei processi di canonizzazione,P. Giammaria Cioni, discepoloe poi confessore di S. Paolodella Croce, narra che il santo, in ungiorno di grandi prove spirituali confi-d: Mi pare d'aver sbagliato strada!Se restavo secolare forse mi sarei sal-vato. E cos non so". Siamo abituati apensare Paolo solo come sacerdote eproviamo difficolt a pensarlo comeun santo laico. Eppure per 33 anni,prima di essere sacerdote, da laicoebbe le pi forti esperienze mistiche ele ispirazioni fondamentali riguardantila fondazione della congregazionepassionista, da laico ne scrisse la rego-la. Ancora laico, fu predicatore e diret-tore spirituale e pi volte esercit que-sto suo apostolato anche a favore disacerdoti e suore, predicando per lororitiri e corsi di esercizi spirituali.Abbiamo decine di lettere di direzionespirituale scritte da laico a varie perso-ne. Ricordiamo questi elementi pen-sando al concilio che parla della chia-mata universale alla santit e si cercaanche la vera identit della vita reli-giosa, indipendentemente dalla voca-zione al sacerdozio.

    Le caratteristiche della spiritualitlaicale di Paolo

    Come visse Paolo da laico il cam-mino di santit? Noto che fino allaordinazione sacerdotale non troviamonegli scritti di Paolo accenni significa-tivi sulla vocazione al sacerdozio.Certamente qualcuno sugger a Paoloche senza il sacerdozio non era facileportare avanti la nuova fondazione.Poi fu il card. Corradini che lo avevachiamato a dirigere lospedale di S.Gallicano a Roma, a fargli capire cheda sacerdote avrebbe potuto fare mag-gior bene tra i malati e cos, il 7 giugno1727, Paolo e Giovanni Battista furo-no consacrati sacerdoti dal papaBenedetto XIII nella basilica di SanPietro. La lunga vita cristiana laicaleera servita a Paolo come da noviziatoalla vita sacerdotale, nella quale poitroviamo sviluppate tutte le caratteri-stiche vissute da laico.

    Riassumiamo le caratteristichedella vita laicale di Paolo. Dopo la suacos detta conversione, incominci adivorare i libri spirituali che pot averefra mano, incominciando dalle operedi san Francesco di Sales. Da lui Paoloapprese la chiamata alla santit pertutti, consacrati e laici, lamore comeunica via alla santit, la dottrina delsacro silenzio d'amore nel rapporto

    3 S. Paolo della Croce: santo laico e Passionistadi P. Alberto Pierangioli

    con Dio (Cnf L I, 462). La mitezza diFrancesco di Salesaiut Paolo a tempera-re la sua austerit. S.Teresa dAvila luni-ca santa ricordata nelsuo Diario diCastellazzo. Fu colpi-to profondamentedalle parole dellasanta: O patire omorire, che egliriprende spesso emodifica a modo suo.Apprese da lei e da S.Giovanni della Croceche egli chiama ilprincipe dei mistici,lamore grande perlorazione e i criteriper discernere il suocammino. Il laicoPaolo aveva gi impa-rato a volare verso lealte vette della misti-ca, come vediamo neldiario del Castellazzo.Ma da questi grandimistici apprendesoprattutto il signifi-cato profondo di vive-re nel seno delPadre e altre finezzedel cammino mistico.La preghiera era tuttoper Paolo e non si trat-tava soltanto di pre-ghiera vocale o liturgica, ma pi anco-ra di quella che allora si chiamavaorazione. Paolo stesso confid al P.Cioni che fin dalla giovinezza ilSignore gli concesse una grazia gran-dissima di orazione, e si sentiva tal-mente rapito in Dio che mai si sarebbestaccato da Lui. Proprio nel camminospirituale da laico, approfondisce illegame con il Crocifisso, che diventaper lui LAmore Crocifisso.Abbiamo gi visto nel Diario delCastellazzo a quali ascensioni misti-che era arrivato nellamore alCrocifisso. Spesso si sentiva rapito inaltissime estasi. Ma questi doni eranoaccompagnati da grandi prove spiri-tuali che, diceva lui, non auguravaneppure ai cani.

    Paolo non si fidava di s, per que-sto cerc e trov ottime guide spiritua-li, fino al suo vescovo, Mons.Gattinara. Si confessava dal suo parro-co, anche se forse non era il confessoreadatto per lui.

    Vive un profondo distacco daivalori del mondo e conduce una vita digrandi penitenze. Uno zio sacerdote lolascia erede di tutti i suoi beni. Egliprende per s solo i libri della Liturgiadelle ore. Soccorre i poveri, visita imalati, guida la confraternita di S.Antonio, fa il catechismo agli adulti.Intorno a lui si raccolgono presto unatrentina di giovani, che guida nel cam-mino di santit, con laiuto di unCappuccino. Una ventina di essidivennero poi sacerdoti o religiosi.

    Vive in profonda comunione con lasua famiglia e collabora con il padrenel commercio per aiutarlo a provve-dere alle necessit della numerosafamiglia. I genitori non si oppongonoal profondo cammino spirituale dei duefigli maggiori e, quando arriver,accettano il distacco totale, anche secon profonda sofferenza di tutti

    Proprio la vita laica di Paolo Daneiprepara la vita e la missione di Paolodella Croce.

    In Copertina: Composizione con il logo del 25 Congresso Eucaristico

    Marzo 2011

  • Dopo il ritiro di 40 giorni nellachiesa di S. Carlo aCastellazzo (AL), Paolo sipresenta al suo Vescovo, Mons.Gattinara, per informarlo di tutto; gliporta il diario scritto per suo ordine ela prima bozza della regola dei Poveridi Ges, come vuole chiamare ilnuovo istituto. Il vescovo si commuo-ve fino alle lacrime mentre Paololegge quanto ha scritto. In attesa diprendere decisioni, permette a Paolodi dedicarsi allapostolato nel paese.Paolo per sogna di andare a Roma.L11 marzo 1721 scrive al vescovo disentirsi sempre pi ispirato di partireper Roma (L. I, p. 22), per presentareal papa il suo progetto. Il vescovostima Paolo, ammira il grande proget-to che ha in mente, ma non ha il corag-gio di dare una spinta forte. Dopomolte titubanze, concede a Paolo dipartire con un attestato pieno di stimaper il giovane, ma molto generico: un giovane che risplende di singolarivirt e degno di essere benignamente ecaritatevolmente accolto ovunqueabbia occasione di presentarsi.Lattestato non dice nulla del motivodel viaggio, non indirizzato a nessu-

    no, molto meno al papa. Paolo, forsetroppo ingenuo, ma pieno di fede inDio, verso la fine di agosto 1721 parteper Roma da Genova. Convince il fra-tello Giovani Battista a rimanere acasa, in attesa di avere buone notizieda lui. L8 settembre la nave su cuiviaggia si ferma ai piedi del monte

    Argentario, per mancanza di vento.Paolo per la prima volta pu ammirarela bellezza di quel posto e sogna difarne la culla del nuovo istituto. Il 9settembre sbarca a Civitavecchia, dadove scrive al fratello, assicurandolodi aver fatto il viaggio con molto fer-vore di spirito, con tanto cuore chesarei andato per amore del nostro caroGes sino in capo al mondo (L.I, 52).Verso il 20 settembre arriva a Romastanco e in uno stato pietoso. Nellesoste, durante il viaggio, ha messo inpulito le regole scritte a San Carlo,per presentarle al Papa. Dopo avermolto pregato, tra il 23-25 settembre1721 si presenta al palazzo delQuirinale, sede del nuovo papaInnocenzo XIII e chiede di poter parla-re con lui. Scalzo, barba e capelliincolti, lunico vestito che ha in unostato pietoso: una indecenza. Non hauno straccio di presentazione e racco-mandazione. I custodi del palazzo loscrutano da capo a fondo e lo liquida-no subito: Con tutti i birbanti checapitano qui ogni giorno, ti ci mettianche tu? Via subito da qui!. Paolo avr provato una stretta alcuore, ma le sue certezze non vacilla-

    no. Senza replicare, fa marcia indietro.Vicino a una fontana, tira fuori dalfagotto lunico pane che ha, lo condi-vide con uno pi povero di lui e lomangia bagnandolo alla fontana. Vapoi alla basilica di Santa MariaMaggiore e si inginocchia davantiallimmagine della Madonna Salute

    del popolo romano, perdeporre ai suoi piedi ilprogetto che non avevapotuto presentare al papa. Mentre viveil maggiore fallimento umano, favoto di legare la sua vita alla passionedi Ges, di dedicarsi a promuovere nelcuore dei fedeli la devozione allaPassione di Ges e di impegnarsi aradunare compagni per questo scopo.

    Il voto della PassioneFino a quel momento Paolo aveva

    approfondito laspetto negativo dellanuova spiritualit: la povert, il distac-co, la solitudine, i Poveri di Ges. Nelmomento di maggiore povert, scopreil punto focale positivo: lamore delCrocifisso e al Crocifisso, fino al donototale della vita. La coscienza di cen-trare il suo spirito nella Passione diGes crebbe progressivamente in lui.La prima immagine il nome di Gesal centro del segno , un cuore sottola croce bianca. Segue la veste nera dicui si doveva vestire, con la precisa-zione del suo significato di perpetuolutto per la Passione e morte di Ges.Non solo un aspetto negativo dellaPassione, ma un segno come massimaespressione dellamore di Dio.

    Il voto della Passione, che Paoloemise nel 1721, costituir la sua perso-nale consacrazione alla Passione, chediventer ben presto l'elemento distinti-vo della nuova congregazione, in sosti-tuzione dell'ideale negativo della pover-t. Alla scoperta di questa vocazionePaolo arriv attraverso la personaleesperienza del fallimento di progettimaturati sotto l'impulso delle ispirazionidi Dio. Paolo ebbe anche la chiara intui-zione che il radunare compagniavrebbe avuto come scopo l'interioriz-zazione e la diffusione della Passione. Ilsegno si arricch poi del ricordo dellaPassione e del simbolo dei chiodi. Ilvoto della Passione entr nelle Regoleverso il 1730, nel testo che Paolo prepa-r per l'esame del suo vescovo, il cardi-nale Altieri. Da allora tutta la spiritualitdel santo gravita intorno alla Passione.

    Per i laici passionisti il voto sostituito dalla Promessa di Amore,che ha come centro lespressione:Ges, Amore Crocifisso, fa che io tiami e ti faccia amare.

    [email protected]

    4 Dal fallimento a Roma al Voto della Passionedi P. Alberto Pierangioli

    Aprile 2011

  • re, esprimendo chiaramente tutta laripugnanza che prova dinanzi a ciche lo attende. Manifesta tuttaviaanche il suo forte desiderio di resta-re in comunione con lui, unito in unsolo volere per la salvezza delluo-mo.

    Dopo essere andato dai discepo-li ed averli trovati addormentati,prega una seconda volta: Padremio, se questo calice non pu pas-sare via senza che io lo beva, sicompia la tua volont. In questofrangente la comunione di Ges conil Padre si manifesta in modo piprofondo rispetto a prima. Nellapreghiera precedente, Ges, puressendo disposto a dar compimentoalla volont del Padre, aveva chie-sto chiaramente che il calice dellapassione passasse via da lui. Ora siesprime in modo diverso: Se que-sto calice non pu passare sicompia la tua volont.

    Dopo aver trovato i suoi seguacinuovamente addormentati, torna apregare ripetendo le stesse parole,

    cio con latteggiamento di chiormai si sta consegnando.

    Dopo questa preghiera, Ges sirivolge ai discepoli dicen-do: Alzatevi, andiamo!. Ormai deciso a dare compimento a quantoaveva gi annunciato durante lulti-ma cena quando, dopo aver dato ilcalice del vino ai suoi intimi,disse: Bevetene tutti, perch questo il mio sangue dellalleanza, che versato per molti per il perdono deipeccati (26,27-28).

    La preghiera accorata conducedunque Ges a far s che quella

    comunione che sempre lo lega alPadre si attui nella storia per la sal-vezza delluomo (cf. 1,21).

    La pesantezza che allonta-na dalla via del Signore

    Allinizio della sua preghiera,Ges aveva chiesto a Pietro,Giacomo e Giovanni (i due figli diZebedeo) di vegliare con lui.Quando torna da loro, dopo aver pre-gato la prima volta, li trova addor-mentati. Visto ci, si rivolge a Pietroesortando lui e gli altri a vegliare e apregare. Il loro spirito pronto, sonocio disposti anche a morire con lui(cf. 26,35). Tuttavia la loro carne debole, in altre parole sono uominisegnati dalla fragilit e bisognosidella forza che viene da Dio, per noncedere alla tentazione di abbandona-re il Signore nei momenti pi dram-matici. La seconda volta che Gesviene da loro li trova ancora unavolta nel sonno, perch i loro occhi

    si sono fattipesanti. Idiscepoli cionon si mostra-no capaci divincere se stes-si per restare incomunione conil Signore. Laterza volta cheGes tornadalla preghierali trova ancoraaddormentati. Li invitaugualmente amettersi incammino conlui, ma lo

    lasceranno solo (cf. 26,56).

    La Buona Notizia

    Per dare compimento al progettodi amore che Dio ha sulluomo,spesso bisogna superare i limitiimposti dalla propria creaturalit.Chi non vive una vita di preghieraintensa non riesce in questo e primao poi si separa dal Signore. Tuttavia,a chi vive in profondo dialogo conDio data la capacit di far calare ilsuo amore nella storia.

    [email protected]

    Carissimi Amici, in questaseconda tappa del nostrocammino nel vangelo diMatteo ci soffermiamo sul brano chenarra di Ges al Getsemani.Iniziamo con la lettura-ascolto delracconto biblico.

    Allora Ges and con loro in unpodere, chiamato Getsmani, e disseai discepoli: Sedetevi qui, mentreio vado l a pregare. E, presi cons Pietro e i due figli di Zebedeo,cominci a provare tristezza e ango-scia. E disse loro: La mia anima triste fino alla morte; restate qui evegliate con me. And un poco piavanti, cadde faccia a terra e prega-va, dicendo: Padre mio, se possi-bile, passi via da me questo calice!Per non come voglio io, ma comevuoi tu!. Poi venne dai discepoli eli trov addormentati. E disse aPietro: Cos, non siete stati capacidi vegliare con me una sola ora?Vegliate e pregate, per non entrarein tentazione. Lo spirito pronto, mala carne debole. Si allontan unaseconda volta e pregdicendo: Padre mio, se questo cali-ce non pu passare via senza che iolo beva, si compia la tua volont.Poi venne e li trov di nuovo addor-mentati, perch i loro occhi si eranofatti pesanti. Li lasci, si allontandi nuovo e preg per la terza volta,ripetendo le stesse parole. Poi siavvicin ai discepoli e disseloro: Dormite pure e riposatevi!Ecco, lora vicina e il Figlio del-luomo viene consegnato in mano aipeccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco,colui che mi tradisce vicino.

    La preghiera, terreno incui la comunione con Diodiventa storia

    Nellimminenza della sua soffe-renza e morte, Ges sente fino infondo tutta la fatica che luomo spe-rimenta nellaccettare queste realt.La sua anima presa da fortissimaangoscia e tristezza. In questo con-testo, rivolge la sua supplica alPadre perch passi il calice che glisi prospetta: Padre mio, se possi-bile, passi via da me questo calice!Per non come voglio io, ma comevuoi tu!. Ges si rivolge al Padrein maniera schietta, senza masche-

    4 II - MEDITIAMO CON IL VANGELO DI MATTEONella preghiera, il s definitivo di Ges al Padre (26,36-46)

    di P. Roberto CecconiCP

  • 5spirito. Dipende per solo da noi, ciricorda Madre Maddalena, amare o noDio; amarlo molto o amarlo poco.Dobbiamo tenere bene in mente cheogni altro amore ci impedisce di vola-re alto con Dio e ci trattiene, trascinan-doci a terra. Questa lunica cosa checi deve interessare: amare e crederenellamore di Dio.

    Non dobbiamo perdere tempo apensare cosa fare , ma dobbiamo solovivere nellamore per essere sicuri di

    non perdere il tempo nel cammino disantit. Nellamore non c niente diviolento; quindi ognuno vada dove sisente portato, e faccia quel che vuole,basta che ami, che faccia tutto peramore e non cerchi altra ricompensache lamore. Dove c lamore niente piccolo, anzi tutto molto grande ecos grande da meritare la stima diDio. Il pi piccolo atto damore attirasu chi lo compie lo sguardo divino,pieno di compiacimento e fa esultareDio. Nel servire il Signore, prescindia-mo da ogni proprio interesse. Nonchiediamogli altro che amore, amoreper noi e per gli altri. Che Dio siaconosciuto e amato: questo sia il fine

    di tutta la nostra vita, che il suo regnosi estenda a tutti i cuori.

    Infine, Maddalena Marcucci, rivol-ge lo sguardo a coloro che sono incari-cati di istruire i giovani esortandoli afare qualunque sforzo per indirizzarli aDio perch il loro primo amore sia perDio; che capiscano che non c altrobene degno di essere amato e possedu-to nel nostro cuore al di fuori di quelloche eterno. Ogni bellezza passa!Insegnate ai giovani, dice, ad amare

    Dio perch in questa scienzasono comprese tutte le altre.

    A coloro che sono givicine a Dio, anime elette, laMadre Maria Maddalenaricorda tutti coloro chemuoiono di sete e cercanonelle cisterne avvelenate delmondo corrotto il refrigerioche solo Dio pu dar loro.Amate Dio senza misura,stringetevi a Lui ogni giornocon la preghiera, col sacrifi-cio, con limmolazione, cosquelle anime smarrite ritor-neranno a Dio.

    Chiediamo alla MadredellAmore che ci dia suoFiglio. Chiediamole che siala nostra maestra nellamoree che ci insegni a conosceree ad amare Ges.

    Fare tutto per amore: Ilnostro amore non sia solounintenzione generale rinno-vata di tanto in tanto, ma unamore attuale; dobbiamorespirare amore come respi-

    riamo laria, vivere nellamore senzainterruzione, come i beati in cielo.Allora cominceremo a godere deliziedivine che capisce solo chi si abbando-na senza riserve allamore. Lamore un canto cos soave che subito scopreegli stesso le note stonate e le va sop-primendo, allontanando da s ogniimperfezione, fino a potersi unire inperfetto accordo al canto eternodellAmore in cielo!

    LAmore stesso sar il suo maestro.Mille volte felice lanima istruita e gui-data dallAmore: Beato luomo che tuistruisci, Signore (Sal 94, 12).

    [email protected]

    Chi ha sete venga a me e beva (Gv 7,37 .Riprendiamo la nostra lettura degli

    articoli di Madre Maddalena Marcuccicirca la Santit e lAmore. Questa voltaci descrive la situazione di quelle animeche, una volta decise ad impegnarsi afarsi sante, cominciano a guardarsiattorno per cercare di scorgere i modellimigliori da imitare per raggiungerequesto obiettivo. Si prendono ad esem-pio gli uomini ritenuti da tuttidi grande spiritualit, o quellioccupati in opere di zelo ecarit, quindi si passa allimi-tazione di coloro che trascor-rono ore in orazione, alla let-tura di libri spirituali o,meglio, alla ricerca di diretto-ri santieppure, dopo averpassato tanto tempo ad imita-re gli altri, con fatiche e sfor-zi notevoli, ci si sente quellidi prima: deboli, miseri, contutte le cattive inclinazioniche avevamo, scoraggiati eavviliti. Dov lerrore?

    - Anime assetate di santi-t, dobbiamo andare a cer-carla dove solo essa risiede,andiamo a Ges , lui solo lapossiede tutta. Solo lui pu evuole darcela: QUANTODESIDERA GESU DARCIIL SUO AMORE!

    Il Signore ci ha dato ununico modello, un unicoMaestro che insegna e chie-de alle anime, secondo leforze di ciascuna e la misura della gra-zia da lui stesso concessa, di farsisante: Ges! Tanto pi ci avvicinere-mo a Ges, tanto pi le nostre animearderanno del fuoco divinodellAmore che ci far felici.Dobbiamo accostarci alla sorgentedella santit e da essa bere lacqua cheGes offre a tutti: Chi ha sete vengaa me e beva, lAmore Spirito diverit che ci insegna ogni cosa.

    Quando si scoperto questo dolcecammino dellamore si lasciano volen-tieri tutti gli altri mezzi, creature ecose, e si va diritto a Dio. LAmorestesso ci guider nei pericoli affinchnon dobbiamo temere nella notte dello

    IX - LA SANTIT AMORE di Madre M. Maddalena MarcucciLAMORE NON HA BISOGNO DI NESSUNO: BASTA A SE STESSO

    di Maria Grazia Coltorti

  • 6 PRENDERSI CURA DEGLI ALTRI. SEMPRE!

    di Adele Caramico

    Parlare in famiglia delliniziodella vita umana gi proble-matico, in quanto si spessodisorientati da ci che, soprattutto ipi giovani, si recepisce attraversouna certa informazione/disinforma-zione che i media forniscono.

    Ma quando si affronta il proble-ma del termine della vita delluomo,lo sguardo cambia completamenteespressione. E ci che accade quan-do si affronta questo argomento.Spontaneamente, infatti, come sefosse collegato, viene subito fuorianche quello delleutanasia.

    Un adolescente, per esempio,non si pone tanto il problema dellasofferenza, in quanto lo vede lontanoda se stesso, a meno che non lo abbiagi dovuto sperimentare con qualchepersona cara.

    Parlare del dolore, della morte,del termine della vita delluomo,nelle persone suscita sempre senti-menti contraddittori, di disorienta-mento di timore per qualcosa oQualcuno che pu esserci dietro atutto questo.

    Se si parla del termine della vitadi una persona che vissuta uncospicuo numero di anni, non sorgo-no domande particolari da fare senon quella che riguarda il dopo lavita terrena.

    Lo sgomento e il disorientamentoinvadono i volti e le menti, invece,quando si parla di persone che sof-frono per delle malattie, spesso incu-rabili, che portano precocemente allamorte. Quando si parla di pazientiche per sopravvivere devono dipen-dere dagli altri e soprattutto dai mac-chinari, come per il caso di Welby, diNuvoli, di Eluana e di tanti altricome loro che ci restano anonimi.

    Le prime domande che si pongo-no sono sul senso e significato delvivere in determinate condizioni. Lerisposte che vengono fuori sono lepi diverse fra loro.

    C chi afferma che, se uno devesoffrire in un modo disumano, nonha senso continuare a vivere. Altriinvece, affermano che noi non pos-

    siamo sapere come si sente realmen-te la persona che vive attaccata adelle macchine, e cos via

    Nel momento stesso in cui vieneposta la domanda: Se accadesse inquesta famiglia cosa faremmo? Allora tutto cambia! I volti diven-tano pi seri. Gli sguardi sono moltopi pensierosi.

    Un ragazzo, da poco maggioren-ne, in una famiglia in cui si affronta-vano questi discorsi, alla fine hadetto: Se proprio dovesse accader-mi qualcosa del genere, avrei pauradi chi pu prendere le decisioni perme.

    Da questa affermazione si pucomprendere come il tema affrontatonon sia di certo leggero o privo dispunti di riflessione e soprattuttonon da mettere in un angolo dellanostra mente ed evitare di parlarne.

    Si ha paura? E per quale motivo?Forse per mancanza di fiducia in chipotrebbe decidere per noi quandonoi non possiamo farlo per noi stes-si?

    La paura delle decisioni presedagli altri gi da sola dice moltecose, ma affermare di aver pi pauradi vedere soffrire gli altri che di sof-frire noi stessi rivela la fragilit, ine-vitabile, dalla nostra vita umana.Temere poi che, per non star malenel veder soffrire una persona cara,si possano staccare le macchine sot-

    tolinea ancora di pi il nocciolo dellaquestione.

    La paura della morte umana,pure Ges ebbe paura. La paura chealtri possano provocarcela o antici-parla ancora pi grande.

    In famiglia nessuno vorrebbevedere soffrire un altro, ma dovrem-mo comunque farci carico gli unidegli altri non solo nella gioia (che la cosa pi semplice) ma anche esoprattutto quando c dolore e sof-ferenza, morale e fisica.

    Leutanasia non ha alcun senso,non ha motivo di esistere. La vitadelluomo, di ogni uomo, affidata aciascuno di noi e a ci non possiamosfuggire.

    Che senso avrebbe tutto ci se,quando chi ci viene affidato mentresoffre, invece di assisterlo ed amarlocome Ges sulla croce, con lascusa di alleviare le sue pene, pre-feriremmo per lui la dolce morte?

    Il centro della questione sta qui,nelle parole del Vangelo che ci invi-tano a fare agli altri ci che vorrem-mo fosse fatto per noi stessi e adamare il prossimo come noi stessi.

    Esiste un Amore pi grande dellasofferenza e del dolore, un Amoreche si fatto croce perch anche noipotessimo essere sollevati ed aiutatia portare la nostra croce!

    www.bioeticaefamiglia.it

  • 7Padre Mario Bartolini, statoassolto nel processo diprimo grado che lo vedeva

    coinvolto. La sentenza del 21dicembre 2010. I cinque dirigentiIndios processati con loro, per,sono stati tutti condannati. In prati-ca a fare la differenza stata lapressione mediatica. E la sentenza stata comunque impugnata datutti: sia dallaccusa che dalla dife-sa. Il Superiore generale deiPassionisti, appresa la notizia, hadichiarato alla radio vaticana:Questa assoluzione liberatoriasia per la Congregazione passioni-sta che per il popolo e per i vescovidella zona, che hanno molto colla-borato e sono stati molto vicini apadre Mario e alla gente del posto.Il popolo dellAmazzonia attende-va questa assoluzione perch lasituazione stata molto precaria emolto difficile, con alcune multina-zionali che hanno invaso i territo-ri. Ora finalmente, con la sentenza,c stata unassoluzione importan-te, perch d un indirizzoallAmazzonia.

    Lo stesso P. Mario, in una lette-ra inviata a AssociazioneMissionaria ALOE onlus scrive:

    Ringrazio con cuore sincerotutte le persone e istituzioni di tuttoil mondo che hanno solidarizzato,non solo con me, ma con tutti quel-li che sono privati dei loro diritti.

    Come sacerdote e religiosopassionista ho fatto quello chedovevo fare, in forza della mia fedein Cristo che soffre, non in unafredda croce, ma in tante personeoffese nella loro dignit: essere lavoce di quelli che non hannovoce, perch i cos detti potentihanno negato loro il diritto diavere diritti, per essere gli schiavi(schiavi rurali, senza pieni dirittidi lavoro) di una minoranza e perimporre, con lillegalit fatta leggee listituzionalizzazione di moltenorme, la corruzione e la forza

    militare e della polizia, un modellodi sviluppo inumano, esclusivo einsostenibile, che significa pi ric-chezza per pochi (per i ricchi epu-loni dei tempi moderni), pi pover-t ed emarginazione per la mag-gioranza, e distruzione dellam-biente amazzonico con tutta la ric-chezza nella sua biodiversit.

    Sembra che la convivenza mon-diale abbia fatto sua la risposta diCaino a Dio: Sono forse io ilresponsabile di mio fratello?.

    Non si riconoscono ai nostripopoli il diritto di vivere nel pro-prio territorio e di essere padronidel proprio futuro e del propriosviluppo: per questo si mette invendita lAmazzonia e i popoliamazzonici.

    Non so come finir il processoin corso: si sta avviando un appel-lo. Per capisco chiaramente qual lintenzione del governo e deigruppi di potere economico. Il pro-blema amazzonico continua adesserci, indipendentemente dalrisultato finale di questo processo.

    Abbiamo bisogno di stringere lenostre mani, unire i nostri gridi diprotesta, fare pressione con iresponsabili dei governi perch

    rispettino il diritto di tutti a viverecon dignit e in un ambiente sano.

    Come conclusione, faccio miele parole di Madre Teresa diCalcutta:

    Dio si prende sempre curadelle sue creature, ma lo fa attra-verso gli uomini. Se qualcunomuore di fame e di dolore, non perch Dio non lha aiutato: per-ch noi non abbiamo fatto nienteper aiutarla, non siamo stati stru-menti del Suo amore, non abbiamosaputo riconoscere Cristo sottolaspetto di questo uomo sfortuna-to, di questo bambino abbandona-to. O di questo contadino pri-vato della sua dignit e del suofuturo. Al lavoro: possibile unmondo differente. E lo otterremoquando smetteremo di essere com-plici dellingiustizia dei potenti.

    Barranquita, Per21 gennaio 2011

    Per firmare in favore del p.Mario Bartolini andare su:

    www.aloemission.orgoppure suwww.jpicpassionist.org

    ASSOLTO IL PADRE PASSIONISTA MARIO BARTOLINIDIFENSORE DEGLI INDIOS E DELLAMAZZONIA

    ****

  • 8La presenza reale di Ges nellaSS. Eucarestia un misteroche sfida la nostra intelligen-za. Ma il Signore viene incontro allanostra fragilit con segni e miracoliche dimostrano la verit della suaparola e della tradizione perennedella Chiesa.

    Uno il famoso miracolo diSiena occorso nel 1730, quando il14 agosto approfittando dellassenzadei frati, alcuni ladri saccheggiaronola chiesa di San Francesco rubandoanche la pisside. Le particole, ritro-vate tre giorni dopo, il 17 agosto1730, permangono ancora intatte aigiorni nostri. Giovanni Paolo II inoccasione della sua visita alSantuario Eucaristico di Siena il 14agosto 1980 esclam: E laPresenza!

    Laltro miracolo si verific nelquartiere di Napoli di San Pietro aPatierno, nella chiesa di San Pietroapostolo. Nella notte del 27 gennaio1772 vennero trafugate dallaltaremaggiore le ostie consacrate.

    Il ritrovamento avvenne in modocomplesso e prodigioso: il 19 feb-braio Giuseppe Orefice vide delleluci simili a stelle splendenti in unterreno del duca di Grottolelle, fraCapodichino e Casoria. Il fenomeno,ripetutosi in presenza di familiari edi alcuni amici, port al ritrovamen-to, a pi riprese, delle ostie trafugate,rinvenute scavando nel terreno.

    Sullepisodio fece un resocontoparticolareggiato SantAlfonso

    Maria de Liguori. Dopo scrupolosericerche il santo concluse, parlandodel fatto narrato: Lo ritengo pi chesicuro ed per questo che ho volutorenderlo pubblico attraverso lastampa...per far conoscere questifatti a gloria del SantissimoSacramento dellaltare. Le partico-le furono per nuovamente rubatenella notte tra il 23 e il 24 ottobre1978, e non sono state pi ritrovate.

    La maggioranza, forse, dei mira-coli eucaristici riguardano la tra-sformazione del pane in carne e delvino in sangue, come risposta adubbi sulla presenza reale o a sacri-legi avvenuti.

    Tra i pi antichi e famosi si haquello di Lanciano (Chieti) che siverific nellanno 750 nella Chiesadi Legonziano. Il nome sembraderivare da san Longino, il centu-rione che dopo aver trafitto Gescon la lancia si convert. La fami-glia di Longino, secondo unanticaleggenda, era originaria diLanzanum (Lanciano appunto) e sitrasfer in Palestina. Nella Chiesa diSan Legonziano dunque, un mona-co mentre celebrava lEucaristia fuassalito dai dubbi circa la Presenzareale del Signore nelle Sacre Speciee cos si accorse, dopo la consacra-zione, che lostia era divenuta carnee il vino sangue. La Sacra Ostia,

    cos trasformata e tuttora conserva-ta in una teca, parte del muscolodel cuore e il sangue appartiene algruppo AB. Non occorrono laborio-se spiegazioni per associare questomiracolo al Sacrificio di Ges sullacroce e al continuo riattualizzarsidello stesso sacrificio nelle celebra-zioni eucaristiche.

    Arriviamo al miracolo del cor-porale di Orvieto. Siamo nellanno1263, un prete boemo, Pietro daPraga tormentato dal dubbio ogniqualvolta celebra la Messa. Di ritor-no da un pellegrinaggio a Romasosta a Bolsena, da dove intendevaproseguire fino a Orvieto che, allo-ra, ospitava il papa Urbano IV.Accadde che mentre celebrava nellaChiesa di Santa Cristina, a Bolsena,invoc lume dal Signore circa laverit del divino sacrificio.

    Allistante lostia si convert insangue vivissimo che macchi ilcorporale posto sullaltare e ilmarmo del pavimento. I fedeli vide-ro il fatto miracoloso e subito spar-sero la voce che raggiunse il papa aOrvieto.

    Nella macchia di sangue sullapietra, infatti, e in quelle delCorporale molti asserivano di vede-re limmagine del Redentore.Urbano IV mand il vescovo diquella citt a prelevare il sacroCorporale e dopo aver accertatolevento miracoloso l11 agosto1264 promulg (l8 settembre1264) la Bolla Transiturus cheistituiva la festa del CorpusDomini. Si decise allora di edificareproprio a Orvieto (alla cui diocesiapparteneva Bolsena) un tempio acustodia della preziosa reliquia.

    E bello pensare come questidue miracoli ci riportano in modostraordinario sotto la croce. Il primograzie alla memoria di Longino checomp quel gesto caro al Vangelo diGiovanni dal quale una innumere-vole schiera di santi trasse ispira-zione e forza per la propria fede: dalcostato squarciato scatur sangue edacqua, simbolo dei sacramenti dellaChiesa. Nel secondo il sangue sgor-g a fiotti nel corso dellelevazionerichiamando alla memoria quelpasso citato dallo stesso Giovanni:volgeranno lo sguardo a Colui chehanno trafitto. Da questo sangue laChiesa di ogni tempo rinasce a vitanuova, trae ispirazione e forza per ilsuo agire.

    VERSO IL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE ANCONA 4-11 SETTEMBRE 2011

    MIRACOLI EUCARISTICIManuela Peraio

    Miracolo eucaristico di Lanciano

    SantAlfonso Maria de Liguori

  • 9Nei giorni dal 4 all11settembre 2011, si cele-brer il XXVCongresso EucaristicoNazionale:LEucaristia per lavita quotidiana La particolari-t del Congresso la pluralitdi sedi o diocesi:larcidiocesi diAncona-Osimo e le diocesi diSenigallia, Fabriano, Jesi,Loreto, nelle quali verrannoaffrontate le varie tematiche. un evento che oltre a sottolinea-re la centralit dellEucarestianella vita del fedele, evidenziaanche un suo significato cultu-rale e sociale, in quanto questoPane spirituale donatoallumanit perch diventi stru-mento per rinnovare il tessuto socia-le e culturale in chiave cristiana. Ilservizio della carit verso il prossi-mo consiste appunto nel fatto che ioamo, in Dio e con Dio, anche la per-sona che non gradisco o neancheconosco. Questo pu realizzarsi soloa partire dallintimo incontro conDio Allora imparo a guardare que-staltra persona non pi soltanto coni miei occhi e sentimenti, ma secon-

    do la prospettiva di GesCristo(Deus caritas est,18). Ognipersona perci un fratello ed ognicristiano deve spezzarsi con il PaneVero, Ges, per la realizzazione diun mondo pi fraterno e giusto, nelquale il Divino si fa mani, sorriso,ascolto accoglienza, attraversolumanit stessa rinnovata in Lui.

    Il pane spezzato da Ges, primadella Passione e ad Emmaus, segnodi unit e fraternit, come suggerisce

    anche sanPaolo:Poich cun solo pane, noi,pur essendo molti,siamo un corposolo: tutti infattip a r t e c i p i a m odellunico pane.(1Cor 10,17).Vitaspezzata per esseretrasformata in donoper la gloria di Dioe per il bene degliuomini.

    Per questo gliambiti di interessedel prossimoCongresso sarannoquelli gi al centrodel Convegnoecclesiale diVerona nel 2006:la vita affettiva, illavoro e la festa, lafragilit umana, latradizione la citta-dinanza.

    Licona biblica

    il cap. 6 del vangelo diGiovanni e di qui il versetto:Signore da chi andremo?.Domanda che investe lanimodi ogni cristiano che vede inCristo lunica ancora di salvez-za, la Verit che si fa Pane quo-tidiano e Parola di Vita, dadonare ad un mondo affamatodella Verit che non conosce, eabbagliato da mille idee vuotedella Verit.

    Il logo o immagine simbolodel Congresso raccoglie in selementi della cultura cristiana-cattolica e sintetizza il messag-gio:Signore da chi andremo,tu solo hai parole di vita eter-na.Il Sole, simbolo di Giustizia

    divina, simboleggia il Giorno delSignore; la Patena rappresentatanelliconografia del sole, contiene,secondo il Mistero, il Corpo diCristo; lAlba, la Luce del Messiache indica agli uomini il camminoverso la Salvezza; i Pesci, che rap-presentano coloro che sono chiamatiad essere salvati nelle reti di Dioattraverso i suoi discepoli; il Mare,la cui vastit al servizio delCreatore; il Popolo in Camminoraffigura la via rivelata dal Padre Iosono la Via, la Verit e la Vita (Gv14, 6).

    Accorriamo tutti, dalle diverseChiese e Comunit ecclesiali sparseper il mondo, verso la festa che siprepara; portiamo con noi ci chegi ci unisce e lo sguardo puntatosolo su Cristo ci consenta di crescerenellunit che frutto dello Spirito(IM, 4); il Cerchio, figura geometri-ca senza principio n fine, simbolodi Dio; la Terra, da cui fu plasmatoluomo; la Chiesa, a simboleggiarela Rivelazione e lIncarnazione.

    Ugualmente importanti e carichidi significato simbolico sono i coloridel logo del Congresso:

    Giallo per richiamare alla mentela regalit e la luce divina.

    Blu colore del cielo per indicarele altezze dello spirito.

    Rosso il colore del sacrificio diCristo, dellAmore,della vita.

    Verde evoca il mondo naturale,lacqua, la primavera. Il biancoindica il Mistero divino .

    VERSO IL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE ANCONA 4-11 SETTEMBRE 2011

    IL LOGO DEL CONGRESSOManuela Peraio

    Miracolo eucaristico di Bolsena

  • movimenti ecclesiali, ha fatto dapremessa al messaggio conclusivo,Patto di comunione firmato da tuttii rappresentanti di istituti religiosie movimenti presenti allavveni-mento, in cui ci si impegna a pro-seguire il cammino di comunioneallinterno della chiesa. La serata si conclusa con un incontro dei gio-vani, animato da monsignorBoccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia e con la testimonianza com-movente su Chiara Luce Badanospentasi serenamente a 19 anni edichiarata beata da papa BenedettoXVI il 25 settembre di questanno.

    Riporto qui di seguito il Pattoperch lo spirito che lo animainterpella anche gli A.G.C.

    10 CARISMI IN COMUNIONE

    Un evento nazionale ha ani-mato la citt del poverellonellottobre dello scorsoanno. Si tratta di Carismi in comu-nione, un grande avvenimentoecclesiale che, come ha fatto nota-re il giornalista di AvvenireMimmo Muolo, avrebbe meritatouna pi ampia copertura mediatica.Invece solo Sat 2000 lo ha trasmes-so in diretta. Circa 2000 pellegrini,in maggioranza giovani, si sonoritrovati ad Assisi per ricordare erinnovare i propositi dellincontrodi 10 anni fa quando il movimentodei focolari, con Chiara Lubich, ele famiglie francescane si sono tro-vati insieme per vivere una chiesadi comunione.

    Questanno, oltre al movimentodei focolari e le famiglie francesca-ne erano presenti tutti gli istitutireligiosi maschili e femminili rap-presentati dai presidenti Cism(Conferenza italiana superiorimaggiori) e Usmi (unione superio-re maggiori dItalia) oltre nume-rossissimi religiosi e religiose ope-ranti nelle diocesi umbre e nonsolo. Momento clou stato lin-contro nel pomeriggio nella basili-ca superiore di San Francesco,dove prima il vescovo di Assisi,monsignor Domenico Sorrentino,ha tenuto una dotta conferenza suCarismi in comunione per unachiesa comunione sottolineandocome la comunione dei carismi sianecessaria perch il mondocreda.

    Maria Voce, detta Emmaus,presidente del movimento deifocolari, ha presentato la spiritua-lit dellunit, caratteristica delmovimento di Chiara Lubich:Ges vuole che in terra si realizzilo stesso amore che coinvolge lasantissima Trinit. Una tavolarotonda, coordinata dal citato gior-nalista di Avvenire e a cui hannopartecipato rappresentanti di diver-si carismi nella chiesa, religiosi,consacrati laici e rappresentanti di

    di P. Luciano Temperilli

    PATTO di COMUNIONEDopo aver sperimentato, oggi, una grande gioia nel vivere la comunione

    tra carismi antichi e nuovi che hanno dato origine, lungo secoli fino ainostri giorni, a innumerevoli Ordini e Istituti religiosi, a Movimenti eAggregazioni ecclesiali, a nuove Comunit, ad Associazioni e Gruppi cristia-ni, vogliamo concludere questa giornata assumendoci limpegno a cammina-re nel solco postconciliare dell ecclesiologia di comunione e di vivere laspiritualit di comunione, fortemente voluta da Giovanni Paolo II.

    Nel corso di questi anni abbiamo condiviso in molte occasioni il camminodi comunione, a partire dalla giornata di Assisi del 26 ottobre 2000. Di quel-levento, fiorito nello Spirito della Pentecoste 98, celebriamo oggi il 10anniversario. In quella giornata si evidenziata la bellezza del profilo cari-smatico della Chiesa, coessenziale a quello istituzionale, come lo hadefinito Giovanni Paolo II. Nelle varie esperienze di dialogo e di comunionevissute finora abbiamo imparato ad amare la comunit e la famiglia religio-sa dellaltro come la propria..

    Si sono stabiliti tra tutti noi legami nuovi e relazioni fraterne e feconde.Abbiamo ammirato la grande variet dei carismi, la bellezza delle differenze,le caratteristiche proprie dei nostri cammini spirituali; ci ci ha edificati edarricchiti, oltre che confermati nella nostra identit. Abbiamo raccolto nuovesfide, progettando insieme risposte possibili.

    Ci impegniamo pertanto, uniti dallamore reciproco richiesto da Ges aisuoi discepoli, a promuovere una cultura della comunione a tutti i livelli,favorendo la fraternit in ogni ambito della societ, a servizio della pace edellunit della famiglia umana.

    Lunit fra noi, radicata nellamore evangelico, sia il segno tangibiledellazione dello spirito che opera nella sua Chiesa perch si realizzi la pre-ghiera di Ges al Padre: Perch tutti siano una sola cosa; come tu, Padre,sei in me e io in te, siano anchessi in noi, perch il mondo creda che tu mihai mandato (Gv 17,21).

    Perci, oggi, ci impegniamo, sottoscrivendo il presente Patto diComunione, a continuare questo cammino per il bene della Chiesa e del-lumanit. La vergine Maria, Madre della Chiesa e di ogni carisma, e i fon-datori e Fondatrici che gi sono in Cielo ci accompagnino e ci sostengano inquesto impegno di comunione e di unit.

    Assisi, 23 ottobre 2010 Basilica Papale di San Francesco

  • 11PASSIONISTI-CHIESA-SOCIET

    Passionisti

    SINODO GENERALE.Roma, 21-31 Ottobre 2010.

    La congregazione passionista,negli ultimi anni, sta vivendo un cam-mino noto come ristrutturazione che sipropone di promuovere la collabora-zione tra diverse province attorno allesolidariet di formazione, personale efinanze. Nel Sinodo dello scorso otto-bre, oltre a fare il punto della situazio-ne, si avanzata la proposta di inserireun riferimento ai laici nelle nostreCostituzioni. Personalmente

    PRECAPITOLO PIETS. Gabriele, 18-20 gennaio 2011

    Prima, il Capitolo era costituito colsistema dei delegati ed il Precapitolo,aperto a tutti i religiosi, aveva una fun-zione meramente informativa sullavita della Provincia. Oggi, per, ilCapitolo aperto e tutti i religiosidella Provincia possono parteciparvi.Il Precapitolo stesso quindi ha assuntopiuttosto la funzione di una estensionedel Capitolo, nella quale gi si avanza-no progetti per il futuro.

    Questa premessa spero permetta diapprezzare meglio limportanza dellapartecipazione, per la prima volta neiquasi 160 anni della nostra storia pro-vinciale, dei responsabili dei movi-menti laicali Tendopoli, MovimentoFamiglia Passionista, e Amici di GesCrocifisso.

    La Sig.ra Piera Iucci, presidenteAGC, nel suo intervento, ha fatto unaccorato invito perch altri si affian-chino a p. Alberto nella guida delmovimento ed ha suscitato la generalecommozione quando ha ricordato lamalattia occorsa al p. Alberto nelloscorso periodo natalizio. Il Signore ciconservi a lungo questuomo spiritua-le che ha dato alla Congregazione ungruppo di laici che arde damore allaPassione.

    Chiesa

    PERSECUZIONI DI CRISTIANI.Citt del Vaticano, 6 gennaio 2011.

    Linizio del nuovo anno statoaccompagnato da vari episodi di vio-lenza contro i cristiani: una scia di san-gue ha congiunto Nigeria, Filippine,Indonesia a seguito degli attentatinella Notte di Natale.

    Il card. Bagnasco, nellomeliadella Solennit di Epifania, interro-gandosi sullorigine di tanta ferocia si chiesto: forse i cristiani sonodiscriminati e perseguitati proprioperch parlano di dignit e di ugua-glianza di ogni persona, uomo odonna che sia? Di libert di coscien-za? Perch predicano lamore ancheverso coloro che si pongono comenemici? Perch parlano di perdono,rifiutano la violenza e operano comecostruttori di pace?....

    CHIESA E NEW MEDIACitt del Vaticano, 25 gennaio 2011.

    Verit, annuncio e autenticit nel-lera digitale. questo il tema della45ma Giornata Mondiale delleComunicazioni Sociali, in occasionedella quale Benedetto XVI torna a par-lare con gli operatori pastorali chelavorano sui new media. Il papa sa chela rete ormai parte integrante dellavita umana e riconosce che il boomdei social networks altro non che unnuovo modo di esprimere il bisogno diincontro personale. Per annunciare ilVangelo nel mondo virtuale, non bastainserire materiale religioso, ma occor-re testimoniare con coerenza, nelproprio profilo digitale e nel mododi comunicare, scelte, preferenze, giu-dizi che siano profondamente coerenticon il Vangelo.

    Societ

    VINCERE SENZA LE ARMI POSSIBILE.Roma, 21 gennaio 2011.

    il caporalmaggiore degli alpiniLuca Sanna lultima vittima della mis-sione in Afghanistan. NellomeliaMons. Pelvi, ordinario militare, hadetto di lui che aveva compreso chenon si vince solo con le armi e non sivince importando determinati modelliculturali e politici e per questo desi-derava essere presenza amica. Ilsuo desiderio di amicizia tra i popolisi sgretolato per il fuoco di un infil-trato nelle file dellesercito Afgano.

    LE DUE ANIMEDEGLI EGIZIANI.El Cairo, 29 gennaio 2011.

    Durante le rivolte controMubarak, si sono registrati tralaltro assalti al museo egizio diEl Cairo. Secondo i responsabilidellimpianto, intervistati daRadio 1 Rai, la motivazione varicercata in una identit islami-ca tale da indurre a cancellarepezzi della propria storia (sonostate distrutte due mummie),pur di tenere lontani turisti stra-nieri che, unica risorsa di unaeconomia altrimenti povera.

    http://www.pcs-news.tk p. Lorenzo Mazzoccante

  • 12 TESTIMONIANZE

    Unita agli AGCda Vicenza,tramite Giulianova

    Ringrazio del bellissimo libro Voisiete miei amici e dello Statutodegli AGC. Ho letto entrambi: il primo molto bello come libro di preghiera emeditazione, il secondo molto chiaro.Invio la scheda di adesione comeausiliare poich per la mia et, nonesco mai di sera. Far conoscere illibro anche ai miei tre figli e a miomarito, perch possano conoscere edamare di pi Ges Crocifisso. Anche ilgiornalino molto chiaro e profondo;quando i miei figli torneranno dallevacanze lo leggeranno volentieri.Sono molto devota di S. GabrieledellAddolorata. A Giulianova, dovevado in vacanza, ci sono due chiese; intutte e due c una sua statua. Quandoprego nella chiesa di S. Maria a Maresento la presenza di uno spirito buonoe santo e penso sia proprio quello disan Gabriele che consola chi va in quelluogo a pregare. Per questo ho volutoconoscere i Passionisti ai quali appar-tiene San Gabriele, perch leggendo lasua vita ne sono stata commossa. Lepreghiere del libro Voi siete mieiamici sono molto semplici ma susci-tano sentimenti profondi che se colti-vati avvicinano molto al cuore diGes. Mi sento trasformata nello spiri-to dopo solo una settimana che lomedito. Spero di continuare cos.

    M. Luigia Malandrin . Nove VI

    Gioia di far partedella Famiglia Passionistada Udine

    Desidero manifestare limmensa gioiache provo sempre di pi di far partedella famiglia passionista. Il 23 mag-gio 2010 con mio figlio Gabriele e miamamma mi sono recata a Rustega PD,per incontrare il p. Max Anselmi per laconsacrazione perpetua a GesCrocifisso, come lei mi aveva suggeri-to. Ringrazio la bont di Dio che mi hapermesso questo. Il padre Max ci haaccolto con grande affetto. Appenapotr andr a trovarlo nel convento diSan Zenone. I passionisti! Ma che vieincredibili mi ha fatto seguire e scopri-re Ges! Io, unica in Friuli VeneziaGiulia a far parte di questa famiglia.

    Ho un compito difficile: far conosceree amare Ges Crocifisso in una terradove Dio quasi scomparso! Eppurenel mio piccolo ci provo, portando lostemma passionista, in modo che csempre qualcuno che mi chiede: Checosa ?. Ho trovato anche personeche nel dire loro che faccio parte di ungruppo laico passionista mi hannochiesto se fosse una setta! Ma cGes Crocifisso al mio fianco cheaccoglie con infinito amore le nostremiserie. Anche se da lontano, parteci-po spiritualmente a tutti i vostri incon-tri e con un po di invidia leggo letestimonianze degli AGC di fraternitseguite dai passionisti. Ges ha volutocos, che vi amassi profondamente dalontano. La ringrazio per tutto quelloche fa per noi. Un saluto a tutti gliAmici di Ges crocifisso.Mariangela Cismondi Udine

    Preparazionealla terza consacrazione

    Quando si decide di seguire Ges,qualcosa di radicale cambia dentro dinoi. ci che sta accadendo a me:giorno dopo giorno sento che nondevo e non posso essere pi la stessapersona di prima. Ora, come dice S.

    Teresina, devo imparare a far abitarela mia anima in cielo, perch io possaguardare le cose della terra solo dalontano e abbassare meno gli occhisulle miserie umane. Ma senza la gra-zia di Dio non posso far nulla, senza lamano tesa di Maria non posso cammi-nare; senza la spiritualit dellAmore,io mi sento cieca. A volte, ondate dibuio e di dubbi mi assalgono ed iosono quasi per soccombere. Ma la gra-zia di Dio non mi abbandona, tocca lamia mano, fa cadere le scaglie dai mieiocchi, caccia i demoni, fascia le mieferite: Ges, d una parola ed iosar salvata. Ecco, carissimo padre,cosciente dei miei limiti, chiedo lagrazia di fare il terzo rinnovo dellaconsacrazione, per approfondire lamia fede, per seguire pi da vicino laspiritualit passionista e fare della miagiornata una continua offerta di amorea Ges Crocifisso. Di Pompeo Giulia Giulianova TE

    Da Trento: la primaPeregrinatio Crucis

    Carissimi Amici di Ges Crocifisso,con gioia vi annuncio che il nostro pic-colo gruppo di preghiera, durante laquaresima, stato invitato da una

    25 di Matrimonio di Franco e Graziella di Fossacesia

  • 13TESTIMONIANZE

    famiglia a pregare insieme. Abbiamoportato e intronizzato il crocifisso enoi tutti intorno come un cenacoloabbiamo pregato, aiutandoci con illibro Voi siete miei amici. Tutto si svolto con semplicit, con un susse-guirsi di preghiere. Sembrava che cifosse Qualcuno che ci dirigeva. Ciha accolti la famiglia di Ivan che hapi di 30 anni; a 20 anni ha avuto unincidente ed rimasto infermo. statolui a volere il nostro primo crocifissoper pregare insieme. Alla fine dellin-contro ci siamo impegnati a riunirciogni 15 giorni a casa di Ivan per ascol-tare e meditare la Parola. Non sappia-mo a che cosa ci stia chiamando ilSignore ma sulla sua Parola gettiamole reti e ci lasciamo guidare da lui.Ges porti a compimento la sua opera.Franca di Brentonico TN

    Unita agli AGCda Vicenza,tramite Giulianova

    Ringrazio del bellissimo libro Voisiete miei amici e dello Statutodegli AGC. Ho letto entrambi: il primo molto bello come libro di preghiera emeditazione, il secondo molto chiaro.Invio la scheda di adesione comeausiliare poich per la mia et, nonesco mai di sera. Far conoscere illibro anche ai miei tre figli e a miomarito, perch possano conoscere edamare di pi Ges Crocifisso. Anche ilgiornalino molto chiaro e profondo;quando i miei figli torneranno dallevacanze lo leggeranno volentieri.Sono molto devota di S. GabrieledellAddolorata. A Giulianova, dovevado in vacanza, ci sono due chiese; intutte e due c una sua statua. Quandoprego nella chiesa di S. Maria a Maresento la presenza di uno spirito buonoe santo e penso sia proprio quello disan Gabriele che consola chi va in quelluogo a pregare. Per questo ho volutoconoscere i Passionisti ai quali appar-tiene San Gabriele, perch leggendo lasua vita ne sono stata commossa. Lepreghiere del libro Voi siete mieiamici sono molto semplici ma susci-tano sentimenti profondi che se colti-vati avvicinano molto al cuore diGes. Mi sento trasformata nello spiri-to dopo solo una settimana che lomedito. Spero di continuare cos.

    M. Luigia Malandrin . Nove VI

    Davide, Isabella e figlie dalla Sardegna

    Un salutoIl padre Alberto mi ha chiesto di aiutarlo a fareuscire la rivista perch salute ed et non gli consen-tono di farlo con la stessa forza di prima. Lo ringra-zio della fiducia e lo faccio veramente volentieri.Primo perch voglio bene al P. Alberto per ci che e rappresenta non solo per me ma per i passioni-sti, gli AGC e le tante persone che lhanno incontra-to e lo frequentano. Secondo perch il carismapassionista possa aiutare tutti a dare un senso allapropria vita scoprendo e magari riscoprendo lamo-re di Dio che seguita a scommettere sulluomo e suciascuno di noi.Spero e mi auguro che ci sia tanta gente a darmiuna mano perch possa essere sempre pi una rivi-sta di Amici.

    P. Luciano Temperilli

  • 14

    I - Passi veloci di unNuovo Amico dallaCalabria

    Carissimo padre, sono il nuovo Amicodella Calabria. Ho quasi finito di leg-gere un suo bellissimo insegnamentosulla vocazione passionista, che hoscaricato da Internet. Ne ho avutogrande edificazione spirituale, soprat-tutto per riflettere su alcuni aspetti chemi hanno colpito. Innanzitutto, lacasa sulla roccia. Dobbiamo pensa-re a ci che siamo realmente: terrae, da l, ripartire con pazienza efiducia, curando di eliminare pianopiano, con la grazia di Dio, tutto ciche ci di impedimento. Per far questodobbiamo preparare il terreno e lavo-rare molto sui valori base, che sonoi pilastri della nostra umana esistenza:lamicizia, lonest, la sincerit connoi stessi e con gli altri, lamore allanostra famiglia, lumilt, ladempi-mento dei doveri del nostro stato, lacomprensione, il perdono, ecc. Ci molto importante, perch anche a me capitato di essere ripreso da miamoglie perch a volte, pensando divivere in cielo, finisco col dimenticareun po che ci sono gli impegni e i pesidella quotidiana vita familiare chevanno portati. In secondo luogo, mi ha colpito lanecessit di fare in modo che Diopossa compiere la sua opera in noi.Ho capito, cio, che il nostro progres-so nella vita dello Spirito non tanto enon solo il frutto della nostra volon-t, quanto e prima di tutto operadello Spirito Santo. Noi dobbiamolasciarlo fare, dobbiamo permetter-gli di agire in noi, come Egli vuole,secondo il piano di Dio. Si tratta diassumere un atteggiamento spiritualedi abbandono, che non deve portarci aldisimpegno, ma che pretende di avereuno spazio ed unimportanza moltograndi. Sotto questo aspetto, fonda-mentale ritirarsi ogni tanto indisparte, proprio come faceva Ges,per recuperare la nostra interiorit.Nella nostra vita spirituale rivesteimportanza fondamentale una seriaformazione, iniziale e permanente. un cammino, che dobbiamo intrapren-dere partendo dalla riscoperta dellim-mensa ricchezza che abbiamo ricevutoil giorno del nostro Battesimo. Di que-sta ricchezza dobbiamo veramenteriappropriarci, per sperimentarne gli

    effetti nella nostra vita di ogni giorno.Tuttavia, ho compreso che, in questocammino, facile, allinizio, entusia-smarsi troppo e proiettarsi eccessiva-mente in avanti, con il rischio, poi, diabbandonare tutto

    II - La Promessa diAmore e la famiglia

    Ogni giorno rinnovo la mia PRO-MESSA DI AMORE a GesCrocifisso e posso attestare che nericevo sempre, in misura crescente,ardore, forza, coraggio ed entusiasmo.Le faccio un piccolo esempio: quandoarrivo alle parole O Ges Crocifisso,voglio amare Te solo e donare a Tetutto lamore del mio cuore, subitosento la forza di incanalare lardoredel mio cuore verso Ges. Lamoreper Ges Crocifisso diventa, cos, perme una scelta libera, cosciente,volontaria, che mi appaganellanima e mi spinge adimpegnarmi perch lar-dore che provo si facciacarne nella vita quoti-diana. Questa grazia stochiedendo alla DivinaMisericordia. Inoltre, miaffascina tantissimo ilpunto della preghiera incui si chiede il dono - e siassume limpegno - diamare i fratelli solo inGes, con Ges, perGes. unesperienzailluminante! Mi ha colpito molto lafigura di Tommaso Fossi.Leggendo e meditando le pagine chelo riguardano, sono stato indotto a fareuna profonda riflessione sullimpor-tanza del matrimonio quale strada equale chiamata alla santit. Io ho cer-cato molto Dio fuori e non mi sonoaccorto che devo amarlo, innanzitutto,dentro la mia famiglia. E se, avolte, la vita familiare pesante, allora proprio il momento di immolarsi e diamare con lo stesso cuore di GesCrocifisso. A questo proposito, deside-ro sottoporre alla tua attenzione unariflessione spontanea che mi venutaqualche giorno fa. Cristo Ges spogli s stesso,facendosi obbediente fino alla mortee alla morte di croce (Fil 2,5-8).Mi devo spogliare di me stesso edonarmi alla mia famiglia fino alla

    morte di tutto il mio io. Non solofino alla morte, ma fino alla morte dicroce: cio fino al martirio, finoallimmolazione sullaltare del miovivere quotidiano. Devo amare Diovivendo in pienezza la vocazione cheEgli mi ha dato, disposto al sacrificiodi me stesso, da unire a quello di Gesche cerc sempre la volont del Padresuo, al punto di compierla come il suopane quotidiano. Per questa volontsi fece obbediente fino alla morte incroce e, attraverso lobbedienza,annull s stesso solo per amare.Sto utilizzando le meditazioni Dellibro Voi siete miei amici. Sonomeditazioni che scendono nel profon-do dellanima e la rinfrancano. Dannogrande edificazione spirituale e mistanno dischiudendo orizzonti nuovi.Grazie, padre.

    Nuovo Amico

    ROMEO E LAURA:UNA COPPIA CHELA MORTE NONSEPARA

    Carissimo Padre, voglio parlarti deidoni che Dio mi ha fatto. Il primo e ilpi grande la fede che mi ha sempreaccompagnata, in particolare in questoperiodo cos doloroso della mia vita. Ilsecondo stato mio marito, Romeo.Dio lo ha chiamato a s il 9 dicembredel 2010, il giorno pi triste della miavita: umanamente parlando, come seuna parte di me sia morta con lui.Cristianamente so che lui mi guarda dalass, mi protegge e prega per me. Abbiamo iniziato insieme questo cam-

    TESTIMONIANZE

  • 15TESTIMONIANZE

    mino di fede e insieme ci siamo consa-crati per sempre come laici passionistiil 21 maggio del 2000. Parlo di Romeocome al presente, perch io lo sentoancora vivo, come se tutto fosse comeprima. Mi rifugio nella preghiera equesto mi d forza e coraggio. Romeo era innamorato del Vangelo enon perdeva occasione per parlare diGes con tutti, in particolare con i gio-vani, nei bar e in qualsiasi luogo emomento. Era un apostolo dei giovani.Quanti ne ha riavvicinati a Cristo. Eramolto devoto della Madonna e quandone parlava trasmetteva tanto amoreche era impossibile non restare affa-scinati. Ci siamo sposati il 22 dicembre 2001ed stato il giorno pi bello dellanostra vita. In questi anni ci sono statimomenti belli e momenti difficili, maabbiamo messo sempre al primo postoil Signore, che ci ha guidato e aiutatoad essere uniti e con la preghiera insie-me ci siamo trovati famiglia nel verosenso della parola. Non smetter mai di ringraziare Dioper avermi dato la forza di assisterlogiorno e notte nella sua malattia e dipassare accanto a lui ogni istante finoalla fine. Per me in quel letto di ospe-dale non vi era solo Romeo, uomo emarito, ma era come se ci fosse GesCrocifisso e tutte le sofferenze, la stan-chezza, le notti in bianco e le lacrimele ho offerte a Lui con amore e umilt.Grazie, Signore, per tutto quello che cihai donato come famiglia e che vorraidonare ancora, ora che sono sola.Grazie per il tempo trascorso con unuomo pieno di amore per te e per i fra-

    telli, in particolare i malati, i sofferentiche erano i suoi amici pi cari. Sono certa che Romeo gi nella pacee nelle braccia del Signore. Ora piche mai mi affido a Ges Crocifisso,che solo pu darmi la forza di andareavanti, con la speranza di una vitaserena. Grazie a te, padre, per esserci statosempre vicino nella consacrazione, nelmatrimonio, nel momento della sepa-razione.Laura Cipoletti in Di Giacomi

    A - DIO ROMEO

    Carissimo Romeo,dopo una breve, ma intensa

    malattia presso lOspedale Civile diMacerata, sei mancato il 9 dicembre2010, lasciandoci tutti sbigottiti, incre-duli, profondamente addolorati.Allimprovviso stato difficile crede-re di non rivederTi pi col tuo simpa-tico cappello di traverso, con la Tuagrande vitalit, con le Tue battutescherzose ed incoraggianti, special-mente nel Convento dei PadriPassionisti di Morrovalle, dove Tu eriveramente di casa, amato da tutti iConfratelli e sempre pronto a tanti pic-coli servizi.

    Abbiamo pianto, Ti abbiamoricordato nelle Esequie, ma soltantopochi giorni fa nella prima riunione dipreghiera, l11 gennaio 2011, nelgruppo degli Amici di Ges Crocifissodi Morrovalle, quando abbiamo vistola cara Laura con la Sua inseparabilechitarra ed il posto accanto a Leivuoto.....allora abbiamo avuto la pro-

    fonda certezza, abbiamo toccatocon mano lineluttabile verit ecio che fisicamente Tu non eripi tra noi, ma rimanevi semprenei nostri cuori, nelle nostre pre-ghiere, nel nostro gruppo diMorrovalle, dove per tanti annisei stato una presenza attiva efeconda.

    Caro Romeo, ci cono-scemmo quando ancora frequen-tavamo il Gruppo delRinnovamento dello Spirito e misembra adatta per Te lafferma-zione di S. Agostino: Tardi Tiamai, o meraviglia antica e sem-pre nuova...., perch ripetevisempre: Sono stato un gran pec-catore..., ma poi il Signore haincrociato il Tuo cammino, Ti haguardato negli occhi, Ti ha chie-sto di seguirlo e Tu, da quel

    momento, Lhai seguito con tutto ilcuore e con tutta lanima e non Lhailasciato pi.

    La Tua fede profonda e tena-ce Ti spingeva a fare domande, a ricer-care la verit profonda delle cose, acercare di capire, di penetrare, neilimiti della Tua umanit, il misteroinsondabile dellAmore di Dio: orache sei nella Luce e nella Pace delSignore avrai certamente trovato quel-le verit, che hai sempre cercato.

    Ricordo che iniziavi la Tuagiornata di lavoro, salutando chiincontravi con laugurio: La pace siacon Te e la terminavi dicendo: CheDio ti benedica, testimoniando coscon queste semplici, ma belle allocu-zioni, che la presenza del Signore Tiaveva accompagnato in ogni azionequotidiana.

    Anche lAmore devoto e sin-cero che nutrivi per Laura, lhai testi-moniato, ringraziando il Signore, pro-prio la sera del tuo compleanno, pertutti i piccoli gesti affettuosi, per lacenetta speciale che Laura Ti avevapreparato, perch aveva reso specialequella sera, con tante piccole attenzio-ni, piene di tenerezza.

    A-DIO ROMEO, non misento di salutarTi in altro modo, per-ch sento che spiritualmente Tu seivicino a tutti noi Amici di Ges diMorrovalle, con i Tuoi ragazzi con cuiriuscivi a parlare lungamente per farcapire che la vita degna di essere vis-suta nell Amore di Dio, con la Tuacara Laura e con tutti coloro, che Tihanno conosciuto e amato.

    Marika e gli AGC di Morrovalle

  • PEREGRINATIO CRUCISDal 4 marzo, festa della Passione, alla Pasqua, ogni Fraternit e Gruppo di Preghieracercher nel migliore dei modi di organizzare la PEREGRINATIO CRUCIS nellefamiglie. Chi inizia per la prima volta pu chiedere consigli e materiale alla direzio-ne centrale. Deve essere impegno e missione di tutta la Fraternit.

    P. A.

    Calendario degli Amici04-03-11: Festa Passione. Benedizione dei Crocifissi x la Peregrinatio Crucis: Civitanova 21,1506-03-11: Ritiro Mensile a Morrovalle: ore 09,00 12,00: 14,30-17.00.03-04-11: Ritiro Mensile a Morrovalle: ore 09,00 12,00: 14,30-17.00.10-04-11: Giornata di spiritualit degli Amici a l Santuario di S. Gabriele TE08-05-11: Ritiro mensile e consacrazioni a Morrovalle: ore 09,00 12,00: 14,30-17.00.

    Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Angela Gasparroni di Civitanova: 08-12-10. Di Giacomi Romeo di Montecosaro: 09-12-2010. Fonti R. Emma di Civitanova: 29-12-10.

    Ferrara Nicolina di Rivisondoli AQ: 30-12-2010. Tutti e 4 consacrati perpetui;Mereu Maria Elena di Ozieri SS: 22-01-11

    Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampaMarzo-Aprile 2011 Anno XII n. 2Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2, DCB Macerata.Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624Dir. Tonino Taccone Red. P. Luciano TemperilliPiazzale S. Gabriele 2 62010 Morrovalle McT. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394E-mail [email protected]://www.amicidigesucrocifisso.org

    RomeoDi Giacomicon la moglie Lauraanimatoredel gruppo del cantodi Morrovalle