RITORNERÁ MAI A GARGNANO? RESPINTO IL PIANO DI RECUPERO · Assessore Albini, quanti soldi muove il...

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1 Periodico gargnanese di informazione, attualità e cultura Edito da: ASSOCIAZIONE CULTURALE “ULISSE 93”http://web.tiscali.it/enpiasa Direttore: Franco Mondini NUMERO QUARANTANOVE ESTATE 2006 Autorizzazione Tribunale di Brescia n.10-1994 del 18/4/94 - Stampato da TIPOGRAFIA SANT’EUSTACCHIO BS asse ’68, dirigente ban- cario, di destra modera- ta, Giovanni (Giandona- to, per gli amici) Albini, è il nostro assessore al bilan- cio. Non si è mai occupato di politica direttamente ma era già stato chiamato da Camillo Bianchi nel gruppo che aveva poi perso le elezioni contro la Lega e, quando Scarpetta l’ha invitato a far parte della sua giovane squadra, non si è tira- to indietro. Come in tutti i comuni, il suo assessorato rappresenta il cuo- re di tutte le attività, perché se RITORNERÁ MAI A GARGNANO? C segue in dodicesima pagina segue in seconda pagina FACCIAMO I CONTI .... CON ALBINI Gianfranco Scanferlato è vero che la Politica propone, è il Bilancio che dispone. Il suo compito è di indirizzare le sempre più magre disponibili- tà secondo le priorità delle esi- genze. Il linguaggio che usa, sempli- ce e diretto, è privo dei tattici- smi che contraddistinguono chi di politica ha già avuto esperienza. Le cifre parlano da sole, dice lui, e questo sempli- ce pragmatismo è un toccasa- na, in questi tempi dove 2+2 , può anche fare 22. Nel paio d’ore di chiacchierata che abbiamo avuto modo di fare , è riuscito a far capire persino a me (gnurantù...), qualcosa del funzionamento economico della “macchina Gargnano”. La prima domanda è d’obbligo: Assessore Albini, quanti soldi muove il bilancio di Gargnano ? La parte corrente, che sono poi le spese fisse, composte da stipendi, bollette, affitti, mate- riali vari, ecc. ammonta a cir- ca 3.101.000 euro, le spese in conto capitale, cioè il denaro a notizia era apparsa negli “Appunti di sto- ria locale” che Um- berto Perini aveva scritto in occasione del centenario della costruzione del con- vento francescano di Villa, ma la questione era passa- ta inosservata, finchè una nostra lettrice, la sig.ra Ne- nè Fantoni non l’ha ufficial- mente riportata all’attenzio- ne della nostra Redazione, facendole omaggio di un bel volumetto che descri- ve la chiesa ed il convento di S.Marco a Milano. La notizia, peraltro di rile- vante interesse anche per il nostro paese, consiste nell’apprendere che in tale chiesa esiste un dipinto di Jacopo Negretti, detto Pal- ma il Giovane, che ritrae la Madonna con Bambino che appare a S.Carlo oran- te, tra i Santi Giovanni Bat- tista e Francesco d’Assisi. Fin qui nulla di strano se non apprendessimo che ta- le dipinto proviene dall’altar maggiore della chiesa dei Cappuccini di S.Carlo di Gargnano, abbandonata, unitamente all’attiguo con- vento, in epoca napoleoni- ca e di cui esistevano an- cora parte dei ruderi quan- do, successivamente, fu costruita l’attuale caserma Magnolini. Abbandonati e depredati chiesa e convento, tra cui la preziosa biblioteca che i Cappuccini avevavo dili- gentemente raccolto e con- servato, il dipinto finì alla Di- rezione Generale del De- manio e da questa alla Pi- nacoteca di Brera e quindi alla chiesa di S.Marco. Dalle notizie di cui dispo- niamo, sia la proprietà che il possesso del dipinto ap- paiono legittimi per il lungo tempo ormai trascorso, an- che se, storicamente, l’ope- ra è appartenuta a Gargna- no ed alla sua comunità. Se qualcuno avesse voglia e tempo di approfondire la ricerca soprattutto intorno ai primi passaggi di mano del dipinto, farebbe un bel servizio al nostro paese, specialmente ora, visto che la chiesa di S.Marco dovrà essere sottoposta ad im- portanti operazioni di re- stauro, proprio nella parte dov’è attualmente conser- vato l’importante dipinto. Al riguardo, l’amico Umber- to Perini, da noi interpellato, ci L LA DIAGNOSI Enrico Lievi Si è chiusa recentemente l’esposizione dei bellissimi ritratti fotografici, ad opera di Alido Cavazzoni, tenutasi presso il chiostro della chiesa di S. Francesco. Un’occasione certamente gradita ai molti visitatori gargnanesi per rivedere volti cari ed amici scomparsi. Il nostro giornale, tra i principali sostenitori di questa iniziativa, è particolarmente orgoglioso di aver contribuito alla riuscita di que- sta esposizione che così bene ha sottolineato, nei volti “vissuti” dei protagonisti, la storia senza tempo dell’anima di Gargnano: la sua gente. All’interno del giornale un inserto dedicato alla mostra. IMMAGINI NEL TEMPO Il dipinto di Palma il Giovane originariamente custodito nella chiesa dei Cappuccini di S.Carlo di Gargnano Ah be... se la me dis che l’è sta chi l’Alido a fotografarlo, ghe dise sübit, siora, che... no ghè piö gnènt da far!!! Quasi al momento di andare in stampa, l’eccezionalità di quanto è successo nel Consiglio Comunale di lunedì 3 Luglio scorso ci ha sollecitato a “fermare le macchi- ne” per informare i nostri lettori su quanto accaduto. Ci scusiamo perciò per il piccolo ritardo nella distribuzione del giornale che questo fatto ha comportato. RESPINTO IL PIANO DI RECUPERO DELLA SOCIETÀ LAGO DI GARDA Gianfranco Scanferlato l progetto per il recupero dell’area della Società Lago di Garda, fatto in- serire nell’ordine del giorno all’ultimo momento dal Sin- daco Scarpetta è stato boc- ciato con 12 voti contrari, di cui 7 della sua stessa maggio- ranza. Il Piano respinto prevedeva la ristrutturazione completa del- lo stabile e dell’area, con la realizzazione di 24 apparta- menti, oltre ad un aumento di volumetria per altri 5 ap- partamenti, da realizzarsi segue in undicesima pagina I

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Periodico gargnanese di informazione, attualità e cultura

Edito da: ASSOCIAZIONE CULTURALE “ULISSE 93”http://web.tiscali.it/enpiasa Direttore: Franco Mondini

NUMERO QUARANTANOVE ESTATE 2006A

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asse ’68, dirigente ban-cario, di destra modera-ta, Giovanni (Giandona-to, per gli amici) Albini,

è il nostro assessore al bilan-cio. Non si è mai occupato dipolitica direttamente ma eragià stato chiamato da CamilloBianchi nel gruppo che avevapoi perso le elezioni contro laLega e, quando Scarpetta l’hainvitato a far parte della suagiovane squadra, non si è tira-to indietro.Come in tutti i comuni, il suoassessorato rappresenta il cuo-re di tutte le attività, perché se

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segue in seconda pagina

FACCIAMO I CONTI .... CON ALBINIGianfranco Scanferlato

è vero che la Politica propone,è il Bilancio che dispone. Ilsuo compito è di indirizzare lesempre più magre disponibili-tà secondo le priorità delle esi-genze. Il linguaggio che usa, sempli-ce e diretto, è privo dei tattici-smi che contraddistinguonochi di politica ha già avutoesperienza. Le cifre parlano dasole, dice lui, e questo sempli-ce pragmatismo è un toccasa-na, in questi tempi dove 2+2 ,può anche fare 22.Nel paio d’ore di chiacchierata

che abbiamo avuto modo difare , è riuscito a far capirepersino a me (gnurantù...),qualcosa del funzionamentoeconomico della “macchinaGargnano”.La prima domanda è d’obbligo:Assessore Albini, quanti soldimuove il bilancio di Gargnano ?La parte corrente, che sonopoi le spese fisse, composte dastipendi, bollette, affitti, mate-riali vari, ecc. ammonta a cir-ca 3.101.000 euro, le spese inconto capitale, cioè il denaro

a notizia era apparsanegli “Appunti di sto-ria locale” che Um-

berto Perini aveva scritto in

occasione del centenariodella costruzione del con-vento francescano di Villa,ma la questione era passa-ta inosservata, finchè unanostra lettrice, la sig.ra Ne-nè Fantoni non l’ha ufficial-mente riportata all’attenzio-ne della nostra Redazione,facendole omaggio di unbel volumetto che descri-ve la chiesa ed il conventodi S.Marco a Milano.La notizia, peraltro di rile-vante interesse anche peril nostro paese, consistenell’apprendere che in talechiesa esiste un dipinto diJacopo Negretti, detto Pal-ma il Giovane, che ritrae laMadonna con Bambinoche appare a S.Carlo oran-te, tra i Santi Giovanni Bat-tista e Francesco d’Assisi. Fin qui nulla di strano senon apprendessimo che ta-le dipinto proviene dall’altarmaggiore della chiesa deiCappuccini di S.Carlo diGargnano, abbandonata,unitamente all’attiguo con-vento, in epoca napoleoni-ca e di cui esistevano an-cora parte dei ruderi quan-

do, successivamente, fucostruita l’attuale casermaMagnolini.Abbandonati e depredati

chiesa e convento, tra cuila preziosa biblioteca che iCappuccini avevavo dili-gentemente raccolto e con-servato, il dipinto finì alla Di-rezione Generale del De-manio e da questa alla Pi-nacoteca di Brera e quindialla chiesa di S.Marco.Dalle notizie di cui dispo-niamo, sia la proprietà cheil possesso del dipinto ap-paiono legittimi per il lungotempo ormai trascorso, an-che se, storicamente, l’ope-ra è appartenuta a Gargna-no ed alla sua comunità.Se qualcuno avesse vogliae tempo di approfondire laricerca soprattutto intornoai primi passaggi di manodel dipinto, farebbe un belservizio al nostro paese,specialmente ora, visto chela chiesa di S.Marco dovràessere sottoposta ad im-portanti operazioni di re-stauro, proprio nella partedov’è attualmente conser-vato l’importante dipinto.Al riguardo, l’amico Umber-to Perini, da noi interpellato, ci

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LA DIAGNOSI

Enrico Lievi

Si è chiusa recentemente l’esposizione dei bellissimi ritratti fotografici, ad opera di Alido Cavazzoni,tenutasi presso il chiostro della chiesa di S. Francesco. Un’occasione certamente gradita ai moltivisitatori gargnanesi per rivedere volti cari ed amici scomparsi. Il nostro giornale, tra i principalisostenitori di questa iniziativa, è particolarmente orgoglioso di aver contribuito alla riuscita di que-sta esposizione che così bene ha sottolineato, nei volti “vissuti” dei protagonisti, la storia senza tempodell’anima di Gargnano: la sua gente. All’interno del giornale un inserto dedicato alla mostra.

IMMAGINI NEL TEMPOIl dipinto di Palma il Giovane originariamente custoditonella chiesa dei Cappuccini di S.Carlo di Gargnano

Ah be... se la me dis che l’è sta chi l’Alido a

fotografarlo, ghe dise sübit,siora, che... no ghè piögnènt da far!!!

Quasi al momento di andare in stampa, l’eccezionalità di quanto è successo nelConsiglio Comunale di lunedì 3 Luglio scorso ci ha sollecitato a “fermare le macchi-ne” per informare i nostri lettori su quanto accaduto. Ci scusiamo perciò per il piccolo

ritardo nella distribuzione del giornale che questo fatto ha comportato.

RESPINTO IL PIANO DI RECUPERODELLA SOCIETÀ LAGO DI GARDA

Gianfranco Scanferlato

l progetto per il recuperodell’area della SocietàLago di Garda, fatto in-

serire nell’ordine del giornoall’ultimo momento dal Sin-daco Scarpetta è stato boc-

ciato con 12 voti contrari, dicui 7 della sua stessa maggio-ranza. Il Piano respinto prevedeva laristrutturazione completa del-lo stabile e dell’area, con la

realizzazione di 24 apparta-menti, oltre ad un aumentodi volumetria per altri 5 ap-partamenti, da realizzarsi

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necessario alla realizzazionedelle varie opere, per que-st’anno, sono di circa3.825.000 euro. Le spese cheil comune sostiene per il rim-borso dei prestiti sono261.000 euro.E’ esatto, allora, dire che Gar-gnano ha un movimento di cir-ca 7.000.000 di euro?.“Non è propriamente esatto:se si mette nella previsione dispese la costruzione di unostadio, il capitolo spese cor-renti diventa enorme. Salvopoi farlo rientrare, a fine bi-lancio, perché non si sono tro-vati i soldi. E’ un capitoloestremamente suscettibile dicambiamenti”. Da dove vengono, i soldi perle spese?“Il grosso viene dall’ICI, dal-l’IRPEF e dalla Tassa sui Ri-fiuti e relative addizionali, male fonti di entrata più piccolesono numerose. E’ importanteessere pronti con i progetti deilavori da eseguire, così da po-ter sfruttare qualsiasi bando.In assenza di tali opportunità,possiamo anche ricorrere adun finanziamento dalla CassaDepositi e Prestiti, oppure amutui da parte di una qualsia-si fonte di credito. Dopo le recenti dichiarazionielettorali dei nostri politici na-zionali, l’ICI è nell’occhio delciclone. A che punto è il famo-so censimento ICI, a Gargna-no? Se per legge, i Comunidovessero abolirla, come larimpiazzereste?“La ditta esterna incaricata

del censimento ICI per l’impo-sta dovuta ed anche per quellaevasa in passato, aveva forni-to una prestazione tutto som-mato non adeguata alle aspet-tative. Allora abbiamo pensa-to di affidare questo compito,con una percentuale sul ricu-perato, a persone del posto,che conoscono meglio il terri-torio: questa si è rivelata unamossa vincente. Sono così sta-ti recuperati molti soldi evasi,sia da stranieri, che da gentelocale, i quali spesso si “di-menticano” di comunicare icambiamenti di tipologia degliimmobili ristrutturati con laconseguente rivalutazione ca-tastale. Il lavoro è a buon pun-to, ma è ancora in corso.Quanto all’abolizione dell’I-CI, si può pensare ad aggiu-stamenti, ad operazioni di fac-ciata, ma i tecnici ed i politicisanno che i comuni non pos-sono assolutamente fare a me-no di un gettito così importan-te.”Molti stranieri, proprietari dicase sul nostro territorio, le af-fittano (e riscuotono il com-penso) direttamente al loropaese, procurandoci un doppiodanno da concorrenza slealeed evasione delle relative tas-se. Che soluzione è possibileapplicare per questo proble-ma? Ha un’idea di quanto cirimetta Gargnano?Il problema è sicuramente rea-le e purtroppo di non facile so-luzione come non è facilequantificare quanto il comuneci rimetta o meglio quale sia

la perdita di introito. E’ allostudio una monitorizzazionedella presenze, in queste case,ma è ancora presto per dire inche misura sarà attuabile.Quello che possiamo garanti-re è la massima attenzione sulpagamento e la congruità delICI e della TARSU.Dopo l’assunzione di due ope-rai comunali in più, sembrache la vostra tendenza sia diaffidare a personale interno lemanutenzioni e le piccole ope-re, è un’operazione che paga?“Sicuramente. Se non fosseche la finanziaria ( leggedello Stato n.d.r.), tra le al-tre cose obbliga i Comuni anon assumere più personale,ora avremmo anche il“Giardiniere Comunale”.Per sopperire in una qualchemisura, abbiamo introdottonel bilancio le sponsorizza-zioni. Siete stati accusatidalle opposizioni di privile-giare la monetizzazione de-gli oneri di urbanizzazione,rispetto alla politica di popo-lamento dei centri storici: co-me risponde?“Non c’è una soluzione buo-na per tutti i casi. La richie-sta di alloggi da convenzio-nare a residenti non è sem-pre la soluzione migliore.Quello che è valido per l’ExCasa di Riposo Feltrinelli,non è conveniente, per esem-pio, nel caso della ristruttu-razione della Casa Caratto-ni a Bogliaco, dove abbiamopreferito chiedere all’impre-sa l’esecuzione di lavoripubblici (ripavimentazionepiazza e vicoli) per un valoreeffettivo pari agli oneri mache, se fatti eseguire separa-tamente, da un’altra impre-sa, ci sarebbero costati seivolte tanto.”Il vostro piano delle operepubbliche, a prima vista ap-pare un po’ scarno.“Abbiamo preferito inserireopere a cui pensiamo di po-ter dare corso. Che senso hamettere in programma tanteopere che, al bilancio di fineanno, vanno rimandate permancanza di fondi? I nostririsultati sono visibili agliocchi di tutti e sono anche ilfrutto del nostro controllo ditutti i bandi regionali, pro-vinciali, sovracomunali, pernon perdere nessuna possi-bilità di finanziamento edanche della instancabilità diScarpetta nel “bussare” atutte le porte.La ristrutturazione della Sa-

dalla prima pagina

FACCIAMO I CONTI .... CON ALBINI

I NUMERI DEL COMUNE DI GARGNANO:USCITESpesa corrente : € 3.111.158Spesa Conto capitale : € 3.826.318Spese per Rimborso Prestiti: € 261.000

ENTRATE :ENTRATE TRIBUTARIE € 2.184.600. Le voci più rilevanti sono: I.C.I. € 1.355.000,Recupero ICI anni prec. €115,000, Componente IRPEF € 260,000 (trasferimento dallo Stato),addizionale Energia Elettrica € 60.000, T.A.R.S.U. (Immondizia) e addizionali 385.100, Imposta Pubblicità e Affissioni € 9.500ENTRATE DA CONTRIBUTI STATO-REGIONE-ENTI € 217.035. Voci più rilevanti: contributi Stato € 35.000, trasf. Regione per Demanio € 115.000, Rimborso assist. domiciliare € 15.000, Diritto allo studio € 15.000.ENTRATE EXTRA TRIBUTARIE € 782.323, fra cui:trasporto alunni € 15.000, Cimiteriali € 60.000,Proventi da Manifestazioni € 115.000, Mensa Scolastica € 22.000, Parcometri € 115.000,Soggiorni Climatici € 20.000, Sanzioni € 65.000,Affitti € 164.301, (compresa Cosap).ENTRATE DA ALIENAZIONI, TRASFERIMENTI ERISCOSSIONE CREDITI € 2.424.000 .Voci più importanti: Fondi Obbiettivo 2 € 643.200,Obbiettivo 2 Valorizzazione territorio € 44.000, Contr. Reg. Scuole Elementari € 120.900, Contr. ATO € 108.000, Contr. Reg. per Evento Sismico€ 104.000, Oneri Urbanizzazione € 388.000, Contr. Stato per Beni Culturali € 100.000, Alienazione parcheggio Tennis Bogliaco € 500.000ENTRATE PER ACCENSIONE PRESTITI € 1.589.800.fra cui: Finanziamento tasso zero Obbiettivo 2 € 964.800,Mutuo Strada e Parcheggio Musaga € 100.000, Mutuo strada e Parcheggio Muslone € 200.000, Mutuo Isola Ecologica € 120.000.

argnano resta un paeseche punta politicamentea destra. Netto il divario

tra destra e sinistra nelle con-sultazioni dello scorso aprile.Sia alla Camera, come al Se-nato i partiti di destra, vale adire quelli che hanno appog-giato lo schieramento di SilvioBerlusconi, hanno surclassa-to la squadra di Prodi. AllaCamera hanno votato 2.095elettori su 2.438 aventi dirittoal voto. La destra ha ottenuto1.314 preferenze pari al63,88% contro 743 voti(36,12%) degli avversari. Neldettaglio, Forza Italia si è con-fermato primo partito a Gar-gnano con 550 preferenze;176 preferenze all’UDC, 10alla Fiamma Tricolore, 238 aFini, che conferma di avereuno zoccolo duro sul Garda,

COME ABBIAMO VOTATO-elezioni politiche nazionali-

e 302 alla Lega Nord. Via via ipartiti minori: 13 voti alla De-mocrazia Cristiana, 21 allaMussolini, 3 a No Euro, unosolo a SOS Italia.Dalla parte opposta 437 all’U-livo, 104 preferenze a Rifon-dazione Comunista, attiva inpaese con un periodico, 52 aDi Pietro, 40 al Partito Pen-sionati, 38 ai Verdi, 31 ai Ra-dicali, 28 ai Comunisti Italiani,12 alla Lega Lombarda, unvoto a Mastella. Un rapportovicino all’uno a due. Situazio-ne analoga al Senato. I vo-tanti sono stati 1.957 su2.260 aventi diritto, con per-centuale pari all’86,36%. Allasinistra 688 preferenze e1.220 alla destra. Rapportopercentuale 35,96 contro63,77. Primo partito della si-nistra la Margherita con 171

Franco Mondini

G CAMERA

SENATO

CENTRO DESTRA

63,88%

CENTRO DESTRA

63,77%

CENTRO SINISTRA

36,12%

CENTRO SINISTRA

35,96%

la Castellani (ex Riki), a noiè costata solo 280.000 euro,contro una spesa di euro980.000Il passato Governo Berlu-sconi, accusava i Comuni diessere spreconi e di abusaredi consulenze e spese di rap-presentanza. Come se la ca-va Gargnano?“Tutti noi della giunta ab-biamo rinunciato alle autoblu e alla guardia del corpo.Scherzi a parte, per que-st’anno abbiamo in bilancio4.000 euro di spese di rap-presentanza: una cifra cosìbassa che si commenta dasola. Un certo numero di consu-lenze, in un comune piccolocome Gargnano, sono inevi-tabili, data l’ esigenza dichiedere, talvolta, pareritecnici specifici.

Questa cifra, comunque, nonoltrepassa i 70.000 euro.Facendo un bilancio genera-le, è soddisfatto dell’anda-mento finanziario di Gargna-no? C’è qualcosa che si au-gura di poter migliorare?Quanto realizzato sino adora è frutto delle risorseeconomiche che siamo ri-usciti ad avere a disposizio-ne, quindi siamo sicuramen-te soddisfatti ma non perquesto ci sentiamo appagati. Un risultato importante sa-rebbe riuscire a far percepi-re concretamente ai contri-buenti, che i loro soldi(quindi anche i miei) sonorealmente spesi bene, e chequesto si percepisca sologuardandosi attorno, senzabisogno di tante spiegazioni.

Gianfranco Scanferlato

preferenze seguito dai DScon 164 voti. A Rifondazione119 voti e 77 a Verdi, PDCI eConsumatori e via via gli altricon 61 preferenze a Di Pie-tro. Al Senato Silvio Berlusco-ni ha ottenuto 517 preferen-ze, 261 alla Lega Nord, 225 aAlleanza Nazionale e 165 vo-ti a Casini, e poi gli altri.Un paese che spinge a de-stra, come per altro accadutoin passato anche a livello diconsultazioni locali. La sini-stra non ha confermato aGargnano, come per altro inquasi tutti i paesi del Brescia-no, le percentuali nazionali.Tra città e provincia 60 eletto-ri su cento hanno scelto di vo-tare per Berlusconi alla Ca-mera come al Senato e 4 bre-sciani su 10 hanno votato perForza Italia.

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ÈL NÒS DIALÈT

a cura d i Giacomo Samuel l i

Sono ancora oggi in uso nelle nostre scuole dei banchettini che sul ripiano, a destra, presentano unforo rotondo, di pochi centimetri di diametro. Gli alunni generalmente ci infilano le forbici e forse,come le giovani insegnanti che li seguono, credono che sia proprio questa la loro funzione specifi-ca. Non sanno invece che quel buco rotondo era il posto del calamaio, boccettino cilindrico di vetrospesso e scuro, atto a contenere l’inchiostro. Sì, perché fino agli anni ‘60, allorquando si diffusel’uso delle penne a sfera dette “biro” (dal nome dell’inventore ungherese Lazlo Biro), lo scrivereera basato sull’inchiostro liquido e sulle relative penne. Non erano certo le antichissime penne digallina ed oca ma penne solitamente di legno alla cui estremità si incastrava un apposito penninometallico. Per scrivere bisognava intingere il pennino nel calamaio e poi, quando occorreva, asciu-gare lo scritto con la carta assorbente. Bisognava regolare la quantità di inchiostro raccolta dal pen-

nino perché, se troppa, nel trasferimento dal calamaio al foglio, potevano cadere delle gocce che rovinavano lo scritto con macchie invereconde. Ma nonera solo questo che inquietava l’azione quotidiana delle maestre portandole spesso all’esasperazione. Quello infatti che han potuto combinare gli alun-ni di quel tempo con quell’inchiostro, penne, pennini e calamai è senz’altro superiore a quanto si possa intuire ed immaginare: quaderni e libri pieni dimacchie, pennini perennemente spuntati che lasciavano sulla carta segni disdicevoli, mani, facce e grembiuli sempre sporchi d’inchiostro, calamai rove-sciati a terra e poi…gli scherzi malefici come quello di mettere nel calamaio del compagno un pizzico di carburo per farne così lievitare e tracimare ilnero contenuto o buttarci della mollica per farlo prosciugare… Ah, dove sono oggi quei piccoli monelli? Gente seria, adesso, che dispensa consigli erimproveri a figli e nipoti. Oh, fermatevi un attimo e ripensate a quei tempi lontani, quando i monelli eravate voi!

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SOLUZIONE

ENTÙREN A GARGNÀEra. Località situata a nord ovest del territorio comunale, sul versante destro dellavalle del Toscolano, a circa 670 metri di altitudine, poco sopra e poco sotto illivello del lago di Valvestino.Si trattava di una zona prativa e coltivata, abitata da una famiglia Bontempifino agli anni 60 quando, per la costruzione della diga, la località è stataabbandonata. L’abitazione è finita sotto il livello dell’acqua del bacino men-tre la chiesetta poco sopra, dedicata a S.Giovanni, c’è ancora sebbene semi-distrutta dall’usura e dall’incuria del tempo.

CHE MAI SARÀL?Endòrmia

1- Desiderio di dormire, forte sonnolenza2- Patologia per cui c’è un desiderio smodato di sonno (mal dèla nona).

3- Anestesia usata nelle operazioni chirurgiche.

(soluzione in fondo alla pagina)

SÖCH DE PISÈGN

L’ÈRBA CHE SÜBIAFar suonare un filo d’erba era un passatempo molto diffuso e comune quan-do, come spesso succedeva, si giocava nei prati.Si prendeva un filo d’erba stretto e piatto e lo si poneva in senso longitudina-le in mezzo ai due pollici uniti, uno accanto all’altro.Quindi si soffiava forte nello stretto spiraglio formato dai due pollici uniti,tenendo la fogliolina ben tesa vicino alle labbra.Con la sua vibrazione si ottenevano dei suoni diversi secondo le caratteristi-che della foglia e l’intensità del soffiare. Erano, tra l’altro, suoni piuttostosgradevoli ma bastavano ugualmente a scatenare gare canore tra i piccoli par-tecipanti per ottenerne più forti e prolungati.

MÒDI DE DIR“.Èl val ‘na cantà de ü embriàch”. Non vale niente.“ De sènt’èrbe ghe’n pias öna”. Di cento verdure gliene piace solo una : èviziato, malüs, l’è ne spiltí, difficile nei gusti soprattutto della tavola.“ L’è pie d’empiöm (il ripieno) cioè embraná”: lo si dice di persona poco disinvolta, legata nei movimenti, impacciata, enganfí.“ L’è embalunà”: non sta bene, ha brutta cera, non è in forma. L’origine delmodo di dire sta nel modo che gli uccelli hanno di arruffare le piume come ènbalù, non solo quando dormono ma soprattutto quando non stanno bene estanno per morire.“ So èn po’ engropà” cioè sono un po’ indigesto; si dice engropàrse anche peril commuoversi.“ Bisogna ensünüciàrse so”. Bisogna pregarlo inginocchiarsi davanti a lui, èlse fa pregar!“ Casàr dèle entunàe”. Fare delle allusioni maliziose, non aperte ed esplici-te, ma comprensibili e chiare tra le righe della frase detta. Èl m’ha casà n’en-tunaa che no m’è piasüa.

CHE VÖLEL DIR?Embarasà. Riferito a chi non sta bene, per indigestione o qualcosa di simile.Bisògna farghe tör so èn pürgant! Si trattava una volta del repellente òio derìsino o dell’altrettanto schifosa èrba sena.Èrgna. Edera Élès. Leccio. Diffuso in modo naturale sotto forma di arbusto cespuglioso,lungo le aspre colline rocciose del lago, da Gargnano a Riva. Coltivato a pian-ta, lungo viali e giardini (come a Villa Feltrinelli) è albero prosperoso e forte:è infatti della famiglia delle querce.Empiàstèr. Bugiardo, non sincero, poco credibile. Falso come èl pecà.Encutì. Si dice di persona che appare debole , esile, sottotono, pallida, soffe-rente, non ben sviluppata. Si dice anche di chi è trascurato e sporco.Empisàr. Accendere. Empisàr èl föch.Embriàch. Ubriaco. Ecco un popolare crescendo di colorite espressioni dia-lettali: L’ha büvü sö… L’è ‘n po’aléghèr... La ghe bonda ( la ciacera)…. L’è

envinà... Èl me par embensinà… L’è a mesa vigogna...Èl s’è untà... Èl pindòla, èl va ‘n banda... No le sta piöèn pé… L’è ciòch mars… l’è uta !!Entréch. Capisce poco, è un po’ tonto, è poco intelli-gente. L’è propio endré.Encapunàrse. Intestardirsi, essere cocciuti, agire dazucconi. Ensiminì. Si dice di chi è indeciso, che non ha iniziati-ve, che subisce gli eventi, che non reagisce attivamen-te. Rimbambito. Embombá. Inzuppato. Èrghe le scarpe embombáe.Encalmàr. Innestare. Di solito su alberi da fruttoselvatici con qualità più pregiate. Si innesta indiversi modi: a s-ciàp, a pèna, a bulitì.Famoso ed abile innestatore, soprattuttodi viti, fu mio nonno Faustino, il FaustíDüro. Oggi, in questo si distingue èlLorenso Trevisá.

NOM COGNOM ESCOTÖM

- Erculiani. Il cognome ha origine nel nomeproprio Reculiano o Erculiano (Ercolano). Neinostri atti i primi citati con questo cognome sono dei Reculiani, abi-tanti di Musaga e Sasso, già nel 1500.Il cognome Reculiani col tempo poi si trasforma in Erculiani.Nel nostro Comune, a parte una famiglia, la presenza degli Erculiani si dis-solve agli inizi del 1900 mentre nella vicina Toscolano Maderno sono moltodiffusi ancora oggi.

- Elena. Stando agli atti conosciuti, la presenza di questo cognome nel nostroComune iniziò nella metà del 1500 quando un certo Nascimbene, provenien-te dalla località Lena presso Sostaga, si stabilì a Zuino.I suoi discendenti, oltre al nome proprio, vennero identificati nelle successi-ve trascrizioni sui registri come De la Lena, in seguito Lena, quindi Hellenae infine Elena.Da Zuino si diffusero soprattutto a Fornico, Villavetro e Bogliaco, distinticome scotöm in Tambör, Polàster perché conduttori di un fondo agricolo cosìchiamato presso Villa Rondine e Quer, negozianti di alimentari a Bogliaco.Parte presero la strada di Toscolano e Maderno.Proprio uno di questi Elena madernesi scoprì nella metà dell’800 il rimediocontro la temibile malattia della gommosi che distruggeva le coltivazioniagrumicole del tempo: l’innesto degli agrumi sull’arancio amaro.

- Ecli. Famiglia oggi scomparsa tra i residenti del Comune: erano provenien-ti da Malcesine nel 1800 e si erano stabiliti inizialmente a Bogliaco.

(Collaborazione d’archivio di Ivan Bendinoni)

CHE MAI SARÀL? n°3: anestesia usata nelle operazioni chirurgiche

Pèr lèser mèi(ogni vòlta ‘na regola)

Molte parole che nel nos dialèt sono inizianti con la E hanno in Italianol’equivalente con la I: ensegnàr (insegnare), embecìle (imbecille), empa-ràr (imparare), embotigliàr (imbottigliare), engùrt (ingordo), ecc…L’accento aperto (È) o chiuso (É) ne permette la corretta lettura. BÈL(bello), CORÈR (correre) o SENTÉR (sentiero), SULÉR (solaio).L’accento chiuso (É) non si mette se non è necessario, come in nef, semo,vel, embruiù, ecc…essendo da leggersi in ogni caso chiusa.Molti non mettono nemmeno l’accento aperto (È) negli articoli e nellepreposizioni semplici o articolate: scrivono quindi PER e non PÈR, NELe NELA e non NÈL e NÈLA, EL e non ÈL, DEL e DELA e non DÈL eDÈLA, EN e non ÈN…Non c’è insomma un unico sistema di accentazione, seguito e condivisoda tutti.

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E COME ...ENGIÒSTER

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Siamo un gruppo di gargna-nesi d’adozione. Pur non abi-tando stabilmente nel vostrobel paese vi risiediamo pa-recchi mesi l’anno. Abitandoper lo più vecchie case ri-strutturate, abbiamo sceltoGargnano per le sue bellezzenaturali, che per la tranquilli-tà, per il rispetto dell’am-biente. Abbiamo appreso cheil vostro Comune ha allo stu-dio di modificare il PianoRegolatore e la cosa ci allar-ma un po’. Sappiamo beneche ci sono esigenze econo-miche ed abitative da soddi-sfare, ma non vorremmo che,dopo un lungo periodo di at-tenzione per la salvaguardiadel paesaggio, anche a Gar-gnano si iniziasse a percorre-

re la strada dello sfruttamentoedilizio del territorio a scopospeculativo, che ha danneg-giato già buona parte dei luo-ghi più belli attorno al lago.Sappiamo dell’esistenza dicommissioni e di enti incari-cati del controllo, ma abbiamol’impressione che non sempresiano efficaci e possano con-trastare a dovere evidenti sfre-gi a luoghi che, per la loro bel-lezza, richiedono un rispettoparticolare. Per portare unesempio, nella zona sotto Zui-no si sta realizzando un’estesalottizzazione, con la creazionedi numerose abitazioni. Traqueste spicca una costruzionemolto grande, dalla formasquadrata e dall’aspetto impo-nente. E’ situata proprio sul ri-

SALVIAMO LA BELLA GARGNANO

Caro Direttore,ho letto con estrema atten-zione l’articolo sull’ultimonumero di “En Piasa” riguar-dante la risistemazione del-l’arredo urbano di VialeRimembranza. E dopo aver-ne concluso la lettura misono trovato pienamented’accordo con lei. In questiultimi anni Gargnano si ètrovato ad affrontare un rin-novamento delle proprieinfrastrutture. E’ necessario se un comunecome il nostro, a vocazioneturistica, vuole essereattraente e confortevole perl’ospite. Ma vengono prima ibisogni dei turisti o le tradi-zioni dei residenti? Comepurtroppo accade aGargnano da un po’ ditempo, si pensa troppo aituristi, senza tenere contodella popolazione gargnane-se, della sua storia e della sua

KARAOKE.....C’E’ DI MEGLIO?Riferendomi alle serate musicali di karaoke, che ogni tanto al-lietano la piazza di Gargnano, vorrei pubblicare una breve ri-flessione che spero possa interessare chi organizza e decidequesto genere di eventi. Non è che io sia contrario agli spetta-coli all’aperto: un buon spettacolo, misurato, anche se non ne-cessariamente di altissimo livello, qualifica e distingue chi loorganizza ed il luogo che lo ospita. E non voglio nemmeno fa-re il bacchettone, che se non ascolta il jazz dal vivo due voltealla settimana, non si sente a posto: mi vanno benissimo anchei nostri cantautori, la musica da camera, gli anni ’60, ’70, ’80, lamusica andina, i confidenziali da piano bar, i cori a cappella, loZecchino d’oro, i canti gregoriani o altre amenità.Ma ... siamo sicuri che il karaoke serale in piazza sia quello checi vuole? Mi spiego: a mio modo di vedere, il nostro paese hadelle caratteristiche di gusto e di finezza che lo contraddistin-guono dalle altre località turistiche del lago: è questa la nostraforza. Il karaoke, proprio perché praticato principalmente dadilettanti, non si può certo definire uno spettacolo raffinato: Im-maginate, nella quiete del centro storico, a tarda sera, ascoltarequeste persone che si lanciano in acrobazie vocali imitando i lo-ro idoli. Qualcuno ci azzecca, ma i più cercano di sopperire colvolume sonoro alla carenza artistica. Ma più che sul tipo di esibizione, intrinsecamente inelegante(ehi,.. sentite qua come canto bene!!!), è soprattutto sul volumedel suono, che faccio il mio appunto.Un diverso tipo di spetta-colo ed un volume più basso sarebbero sicuramente più adattial nostro ambiente: c’è un gran numero di alternative che po-trebbero persino convivere contemporaneamente, come dimo-strano quei musicisti di strada che qualche sera allietano il pa-sto dei nostri ospiti nei ristoranti e pizzerie del centro storico. Ilkaraoke, è ormai passato di moda in tutto il mondo, quale altropaese del lago ha questo tipo di intrattenimento, in centro e al-l’aperto? Purtroppo è anche vero che Gargnano, ai giovani, nonoffre molte altre attrazioni, e qui vorrei esortare chi organizza edecide questi spettacoli, vuoi per il piacere dell’ascolto oppureper scopo di lucro, a considerare anche il ritorno di immagine

che dà questo solito cliché dimusica troppo amplificata.Vorrei suggerire loro di osareanche qualcosa di inusuale, dinuovo che, forse proprio perquesto, faccia accorrere nuo-va gente a Gargnano.Il karaoke sarà sicuramentedivertente, per chi lo pratica,ma per gli altri che lo sento-no, non è sempre così. Per lapratica di questa nobile disci-plina, suggerirei piuttosto dilimitarsi all’interno dei localioppure, per un torneo, di uti-lizzare una sala del nuovoCentro Castellani, che forni-rebbe ai partecipanti la possi-bilità di mettere alla prova leloro ugole, circondati dagliapplausi dei soli appassionati.Ma, per favore, in piazza no.

Gianfranco Scanferlato

piano sopraelevato prospi-ciente il lago ed è visibile datutte le posizioni, interrom-pendo la visuale sia su Zuinodal basso, che su Supina dallastrada per Navazzo, che sulgolfo di Gargnano da Fornico.Probabilmente avrà tutte leautorizzazioni del caso, ma haun “impatto ambientale”, co-me si dice da voi, pesantissi-mo. Speriamo tanto che sitratti di un caso isolato e nonl’inizio di una stagione cheporta alla distruzione della ri-sorsa maggiore che avete adisposizione. Gargnano, a cuisiamo molto affezionati, meri-ta ben altre attenzioni.

FamiglieJudmaier, Koncilia,

Sperner, Tausch

LA POSTA DEI LETTORI

tradizione. L’intervento in VialeRimembranza, così come èstato condotto, cancella unpezzo di storia del nostropaese. Lo cancella in modo amaro:il Viale simbolo del ricordodei gargnanesi per i loro caridiventa uno sconosciutoluogo di passeggio, perden-do il suo significato storico eumano. Può sembrare stranoche sia un giovane a ricor-darlo: ma in quanto cittadinodi Gargnano sento che quelricordo, quel pezzo di storiaappartiene anche a me e chetrasformare VialeRimembranze in una sempli-ce passeggiata sarebbe can-cellare parte della mia storia.Sarebbe un torto alla memo-ria ed al coraggio di queigargnanesi che persero laloro giovane vita durante laGrande Guerra. Sarebbe un

torto ai loro figli, ai loronipoti ed ai figli dei loronipoti. Provoca rabbia in mesapere che tutto questo èstato fatto per una quindicinadi posti auto in più. Ed è que-sta la domanda che pongo achi ha deciso questo inter-vento: quindici parcheggivalgono il ricordo dei nostricompaesani caduti al fronte?Quindici parcheggi valgonoil ricordo eterno dei nostricari? Spero si possa porrerimedio al danno inferto allamemoria dei Gargnanesi.Magari ripristinando, a fian-co del nuovo marciapiede,due file di lauri con le targhedei gargnanesi caduti. A monito per tutti che i citta-dini di Gargnano non dimen-ticano i combattenti che nonsono più tornati alle propriefamiglie.

Giacomo Arrighini

Spett. Redazione di EN PIASANon potevano che essere le pagine delvostro giornale, a raccogliere i miei piùsentiti ringraziamenti nei vostri confronti,per la felice riuscita della mostra fotografi-ca che ho allestito nel chiostro di S. Fran-cesco! Infatti senza la vostra collaborazio-ne, il vostro notevole impegno finanziario, esoprattutto la vostra forte convinzione cheGargnano, attraverso queste immagini, meri-tava di essere ricordato, non sarei riuscito si-curamente nell’intento!Quindi grazie ancora per aver creduto in me e nel-le mie fotografie, e soprattutto grazie perchè ho cosìpotuto rendere omaggio a tutti coloro che hanno fatto par-te della mia storia, e che purtroppo non ci sono più. Se miè possibile, sempre attraverso le vostre pagine, vorrei rin-graziare il Sindaco Gianfranco Scarpetta, la Parrocchia diGargnano per la disponibilità del chiostro di S. Francesco,l’amico Mariano Fuga per la collaborazione all’allestimentodella mostra, l’amico Piercarlo Archetti per la stesura del te-sto, gli amici Rosalba Ghitti. Plinio Capelli, Ernesto Penna,eOreste Cagno che si sono assiduamente prestati con la loropresenza, ed infine un caloroso GRAZIE a TUTTA LA GENTECHE CON TANTO ENTUSIASMO MI HA ACCOMPAGNATO INQUEI GIORNI!

Alido Cavazzoni

La redazione di En Piasa ècomposta da:Franco GhittiEnrico LieviLino MaceriG. Franco ScanferlatoLuciano ScarpettaFranco Mondini (direttore)

Le vignette sono diLino MaceriChi volesse avanzare propo-ste o suggerimenti o inviarciarticoli può contattarci diret-tamente oppure scrivere indi-rizzando a:

Casella Postale n. 26Associazione Ulisse ‘93

25084 Gargnano

CHI SIAMO

RICORDIAMO I NOSTRI CADUTI

GRAZIE PER L’AIUTO

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CRONACHE DAL PALAZZO

CONSIGLIO COMUNALE DEL 25 MARZO 2006

CONSIGLIO COMUNALE DEL 8 MAGGIO 2006

CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 MARZO 2006

Esame osservazioni ed ap-provazione definitiva PianoAttuativo, per realizzazionecomplesso residenziale inMuslone.La richiesta è stata presentatadal signor Claudio Capelli inqualità di procuratore specia-le per la signora Maria Capel-li, ed è volta all’approvazionedi un Piano Attuativo consi-stente nella realizzazione diun complesso residenziale infrazione Muslone, su area diproprietà dei richiedenti.In merito all’intervento sonopervenute sette osservazioni

da parte del consigliere Si-gnor Alberto Taboni e quattroa firma di Lega Ambiente –Circolo per il Garda di To-scolano Maderno, così comele controdeduzioni alle osser-vazioni presentate, predispo-ste dal consulente urbanisticodel Comune di Gargnano,arch. Stefano Folgora.Il Consiglio ritiene quindi diprocedere alla votazione del-le osservazioni presentate edelle relative controdeduzio-ni e con 14 voti favorevoli, 1contrario (Alberto Taboni),delibera di respingere tutte le

osservazioni approvando ilPiano Attuativo.Esame ed approvazione ac-cordo/convenzione tra ilComune di Gargnano el’A.S.L. di Brescia per la di-sciplina dei rapporti relati-vi all’integrazione lavorati-va delle persone in condi-zione di svantaggio – bien-nio 2006/2007.Il Comune di Gargnano, nel-l’ambito dell’erogazione deiservizi in ambito sociale, sitrova a dover gestire anchequelle attività inerenti all’ad-destramento e l’inserimento

lavorativo delle persone incondizioni di svantaggio. Talicompiti si articolano nelle fa-si di progettazione, gestionedegli interventi per l’adde-stramento, integrazione lavo-rativa e mantenimento delposto di lavoro per i soggettiresidenti in condizione disvantaggio, così come la sti-pula di accordi operativi, rac-cordo istituzionale con azien-de private, enti pubblici e co-operative sociali, sia singo-larmente che attraverso le lo-ro forme associative, gestio-ne degli interventi utili alla

promozione del servizio, ge-stione del sistema informati-vo relativo all’utenza ed alleaziende e definizione di stru-menti e metodi per la valuta-zione della qualità degli in-terventi. A seguito quindi del-la proposta di accor-do/convenzione predispostadall’A.S.L. di Brescia ineren-te la disciplina dei rapportirelativi alla progettazione egestione della rete dei serviziin argomento relativamenteal biennio 2006/2007, il Con-siglio, all’unanimità approvala convenzione.

Luciano Scarpetta

Approvazione programmatriennale dei lavori pubbli-ci 2006/2008 e dell’elencoannuale anno 2006.In fase di predisposizione delbilancio di previsione perl’esercizio finanziario 2006 edel bilancio pluriennale per iltriennio 2006/2008 ed in ra-gione dell’ottenimento di fi-nanziamenti nell’ambito delDocup - Obiettivo 2, sonostate apportate alcune modi-fiche alla proposta di pianotriennale delle opere, tra cuirivestono maggior rilievo:- l’intervento di arredo urba-no e di qualificazione inchiave turistica di insedie-menti storici urbani, nuclei diinteresse storico culturale eambientale – frazioni di Vil-lavetro e Villa, dell’importodi € 750.000,00, inizialmen-te previsto per l’anno 2006, èstato rinviato al 2007;- l’intervento di arredo urba-no e di qualificazione inchiave turistica di insedia-menti storici urbani, nuclei di

interesse storico culturale eambientale – Gargnano 1° e 2°comparto, inizialmente pre-visto parte nel 2006 e partenel 2007, dell’importo com-plessivo di € 1.610.000,00, è stato interamente inseritonelle previsioni dell’anno2006.Con 10 voti favorevoli e 3contrari (Marcello Festa,Eleonora Mascher e GianAronne Bonomini), e 2 gliastenuti (Luciano Galloni eAlberto Taboni) il Consigliodelibera di approvare il pro-gramma triennale dei lavoripubblici per il triennio2006/2008.Adozione piano attuativoper realizzazione quattronuovi edifici ad uso civileabitazione – località MarianoCon 13 voti favorevoli e 2 gliastenuti (Luciano Galloni eAlberto Taboni), è deliberatodi adottare, il Piano Attuativodi iniziativa privata, consi-stente nella realizzazione diquattro nuovi fabbricati ad

uso civile abitazione da ese-guirsi in località “Mariano”,sul fondo di proprietà dei si-gnori Giuseppe Tavernini,Elisabetta Tavernini, RobertoTavernini e Enzo Tavernini.Adozione variante all’azzo-namento del P.R.G. relativaall’adeguamento della car-tografia per modifica vin-colo e rettifica errori carto-grafici.Il Consiglio comunica che sirende necessario adeguareparte della cartografia delPiano Regolatore Generale amodifiche introdotte da alcu-ni vincoli e ad alcune rettifi-che per errori materiali; inparticolare per ciò che ri-guarda la zona di rispetto ci-miteriale del cimitero in lo-calità San Pietro.Si rileva inoltre che in alcunetavole del P.R.G. sono stateriscontrate inesattezze, so-prattutto alla congiunzionedei fogli e pertanto, all’una-nimità, è deliberato l’adegua-mento della cartografia.

Adozione Piano Attuativoper la realizzazione distruttura turistico-ricettivain piazzale Boldini.A seguito della richiesta pre-sentata dai signori BozzanoAnna, Paolo ed Alessandro,per la realizzazione di strut-tura turistico-ricettiva ed at-tività commerciali, medianteristrutturazione, con amplia-mento e sopralzo di edificioesistente, di proprietà dei ri-chiedenti a Gargnano inPiazzale Boldini, con 15 votifavorevoli e 2 astenuti (Gal-loni Luciano e Taboni Alber-to) il Consiglio approva l’a-dozione del Piano Attuativo.Adozione Piano Attuativoper il sopralzo di un edifi-cio esistente.La richiesta è presentata dalsignor Antonio Arosio ed èvolta all’ottenimento di unpermesso di costruire, relati-vamente alla realizzazione diun sopralzo di edificio esi-stente, ad uso civile abitazio-ne, per formazione di nuovaunità immobiliare, su terrenodi proprietà in Via Colletta aVilla di Gargnano.

Il Consiglio con 12 voti fa-vorevoli, 2 contrari (LucianoGalloni e Alberto Taboni e 3astenuti (Marcello Festa,Eleonora Mascher e GianAronne Bonomini), deliberadi adottare il Piano in esame.Adozione Piano Attuativoper recupero ad uso resi-denziale di un fabbricatorustico esistente.Il Piano attuativo è volto alrecupero ad uso residenzialedi un fabbricato rurale esi-stente a Villavetro, di pro-prietà delle signore Desenza-ni Emilia e Annamaria.Il punto è deliberato con 15voti favorevoli, e 2 astensio-ni (Luciano Galloni e Alber-to Taboni).A margine del Consiglio, lapresentazione di un progettodi massima relativo al recu-pero dell’ ex Società Lagodi Garda di Gargnano, diproprietà della Società Cam-mi che detiene l’80% dellequote (il restante 20% èframmentato tra diversi soci).Parte del complesso avrebbedestinazione residenziale, siparla di circa 29 apparta-

menti, oltre che di spazi aduso commerciale, mentre ilComune diventerebbe pro-prietario di 3/4 del chiostrotrecentesco. All’ente sarebbero cedute al-tre volumetrie interne perpoter allestire un’esposizio-ne museale permanente de-dicata alla vicenda della So-cietà Lago di Garda e allesue produzioni. Anche il pre-zioso archivio storico ver-rebbe riordinato e destinatoalle consultazioni. Il progetto prevederebbe diricavare 5 nuovi apparta-menti,con 16 parcheggi. Ul-teriori posti auto interrati,circa una sessantina, verreb-bero realizzati a fianco del-l’attuale parcheggio di piaz-zale Boldini. Nel progetto è inoltre previ-sto il prolungamento dell’at-tuale passerella a lago.Il dibattito pubblico che ne èseguito, ha posto in rilievol’esigenza dell’Amministra-zione di di una approfonditariflessione a fronte delle pro-poste illustrate nel progettodi massima.

Facendo seguito alla foto apparsa sul numero precedente nella quale appa-rivano i fratelli Magrograssi accanto ad un olivo millenario in terra spagnola,la Signora Nenè Fantoni ci ha inviato un’immagine relativa ad un olivo gar-gnanese di notevoli dimensioni situato nella sua proprietà in località Ravere.E’ forse il più imponente nel territorio comunale o il primato spetta ad unaltro?

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Sarebbe in errore oggi chicredesse che la cosidettaRiviera dei Limoni si riferi-sca ai soli paesi lacualidell’Alto Garda (Salò, Gar-done R., Toscolano Ma-derno, Tignale, LimoneS/G), i cui territori si orna-rono delle endemiche ser-re atte all’agrumicolturaescludendo Tremosine, ilpaese più alpino. Una recente ricerca delgiovane Daniele Andreis (Limonaie a Tremosine -Biblioteca Civica di Tre-mosine-2006) dimostra,documenti alla mano, cheanche in detto territorio sicoltivarono i pomi d’oro. Ese alla Pieve la “limonaia”ebbe vita effimera ( l’ere-zione…è da collocare tra il1851/1879 mentre la ces-

sazione… a pocoprima del 1898) e isuoi frutti destinatiper lo più ad unuso familiare, benpiù consistente edantica fu quella diCampione di So-pra (la lingua diterra a nord del tor-rente San Michele,da sempre frazio-ne di Tremosine).Essa infatti risultacitata in documenticartacei fin dal1500 ed è ancoravisibile in locoqualche reperto:quel poco che è ri-masto dopo esserestata oltraggiatadalla superba co-struzione delMeandro, la notastatale Gargnano-

Riva. Questa interessantee certosina ricerca storicadi Daniele (raro incontrareun ragazzo così bravo ecosì innamorato del suoterritorio, della sua linguae della sua gente) ci appa-re, talvolta, come una cac-cia al tesoro in quanto,nello scorrerla, si ha l’im-pressione che egli sia an-dato alla caccia, in un vir-tuale albero genealogicotremosinese, di un avo ari-stocratico e valoroso attoa nobilitarlo. E i “giardini dilimoni” che ha riscoperto epubblicizzato sono davve-ro dei preziosi gioielli , so-no la bandiera stessa del-la nostra comunità alto be-nacense.

Oreste Cagno

LIMONAIE ATREMOSINE

HA BALLATO UNA SOLA ESTATEHa “ballato” una sola estate la Terza Guerra D’Indipendenza, dal 20 giugno 1866 al 10 ago-sto: 50 giorni di “balli” del tutto umilianti per il prestigio militare italico. Le nostre forze, interra e in mare, ci rimisero le penne nei confronti di un esercito austriaco in inferiorità nume-rica poiché impegnato, per la maggior parte, a contrastare la forte Prussia di Bismark, nostraalleata, la quale, buon per noi, ebbe il sopravvento consentendoci di unire il Veneto al nostrobel Stivale.Accanto all’esercito regolare italiano si unirono entusiasticamente, come nelle pre-cedenti Guerre Risorgimentali, truppe volontarie che, agli ordini del Generale Garibaldi, sidisposero lungo l’alto lago di Garda occidentale e l’alta Val Sabbia col fine ultimo di pene-trare nella Valle dell’Adige in modo da impedire ogni comunicazione tra il Tirolo e l’armataaustriaca. Questo progetto interessò evidentemente anche il territorio del nostro Parco e inmodo particolare la Valle di Vestino, politicamente austriaca in quel frangente. GianpaoloZeni mette puntigliosamente a fuoco , attraverso il suo ultimo bel volume, “La guerra delleSette Settimane” (Comune e Biblioteca di Magasa 2006), quel breve ma intenso periodo sto-rico con particolare riferimento agli avvenimenti accaduti nella sua Valle, nel quadro peròdella più ampia attività guerresca del Corpo deiVolontari Italiani sia in Val di Ledro che aMonte Suello.Esemplare, in detta ricerca, c’èparsa la minuziosa ricostruzione della vittoriagaribaldina di Bezzecca, del 20 luglio, unicaperla dal punto di vista militare ( insieme ai dis-umani sacrifici sopportati dai Volontari spessoridotti alla fame, pessimamente equipaggiati esconcertati da cervellotici ordini e contrordinidei loro Comandi) di quella, nel complesso,disastrosa Guerra.Di grande interesse storicoc’è parso l’inedito rapporto, datato 11 luglio, nelquale il Maggiore dei Volontari, Luigi Castellazzo,liberatore della Val Vestino e di Magasa, descrivepasso dopo passo la liberazione della Valle, com-presa Magasa, che lo accolse al grido:” Vi saluto oprodi guerrieri. Magasa vi aspetta!”. Per queipaesi che accolsero entusisticamente gli italiani,una volta terminate le ostilità e ritiratisi iGaribaldini, fu poi davvero amaro, il rientro degliaustriaci!Nel complesso questi 50 giorni di cam-pagna risorgimentale si presentano come unamedaglia a due facce: da un lato possiamo defi-nirla, con l’Autore, scialba, costellata da erroritattici, sanguinosa e inutile se andiamo a giudi-care il solo operato dello Stato Maggiore, for-mato da una ferrea casta militare ai cui maggiori gradi si accedeva solo per titoli nobiliari. Seinvece andiamo a considerare il coraggio e la perizia dimostrata dai Garibaldini (di Giuseppee del figlio Menotti), il famoso e telegrafico “Obbedisco” del soldato Garibaldi ( seppur osan-nato Generale ed eroe mondiale), allo spirito di abnegazione dei 40.000 Volontari ben consa-pevoli che andare al fronte sarebbe stato trovarsi, nel migliore dei casi, più poveri di prima senon feriti o mutilati, il giudizio è opposto: sono stati questi patrioti del ‘66, questo concorsodi popolo a nobilitare il nostro Risorgimento.

Oreste Cagno

iamo gli alunni dellaclasse prima e della

classe seconda della ScuolaPrimaria di Gargnano. Desi-deriamo raccontarvi un’e-sperienza bellissima che ab-biamo fatto in quest’annoscolastico. Con i nostri inse-gnanti abbiamo riscopertoalcune tradizioni di Gargna-no, che hanno avuto originetanto tempo fa ma che anco-ra sono mantenute in vitanel nostro paese. Ci siamoimpegnanti a scrivere alcomputer, a disegnare, adimparare a memoria dialo-ghi, ed abbiamo preparatouno spettacolo di circa un’o-ra.Con questo lavoro abbiamopartecipato al Festivalcamo-nica, a Vezza D’Oglio il 6maggio scorso.Durante lo spettacolo rac-contiamo sei tradizioni diGargnano:Entra marzo (1 marzo)Brüsom la vècia (MezzaQuaresima)E’l fuff (Estate)La gara dèle bise (Fine Estate)I pali processionali delS.Crocifisso (3^ Domenicadi Ottobre)E’l tiro dèle late (12 Dicembre).Noi vogliamo bene al nostro

paese e siamo felici di avercontribuito a fare conoscereGargnano anche lontano dallago. Magnifiche immagini(proiettate dal computer) emusiche particolari, rendonoquesto lavoro molto piacevole.Il nostro spettacolo terminacon la canzone “Amo Gar-gnano” scritta per il nostromagnifico paese da GiulianoTaddei (Nonno Gi) e musica-ta da Giuseppe Maiolo. Il 1°Giugno ci siamo esibiti an-che nella sala polifunzionale(ex Riki) di Gargnano ed ab-biamo ricevuto molti compli-menti da tutti. Ringraziamol’Amministrazione Comunaleper averci dato la possibilitàdi usare questa accogliente

sala.Ringraziamo l’Associazionealbergatori di Gargnano e lafamiglia Arosio per avercigentilmente sostenuto inquesto lavoro di riscopertadelle tradizioni locali.Un grazie particolare va inol-tre ai nostri familiari: mam-me, papà, zii, nonni, che cihanno accompagnato inquesta gratificante esperien-za.Non dimentichiamo poi i no-stri maestri, che con grandepazienza ed entusiasmo, cihanno sostenuto nella rea-lizzazione di questo spetta-colo.Evviva la scuola e.................EVVIVA LE VACANZE!!

“LE QUATTRO STAGIONI NELLA TRADIZIONE GARDESANA”

Margherita Avanzini

S

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Un episodio risorgimen-tale di rilievo è legatoalla guerra del 1866,

quando la sponda occidentaledel lago di Garda, italiana finoa Limone, segnava il confinecon l’Austria. In questo perio-do Gargnano subì notevolibombardamenti da parte dellaflotta austriaca.A tale riguardo si raccontache, all’alba, quando si avvici-navano le cannoniere nemi-che, le famiglie di Villa abban-donavano le loro case e, con lascorta di viveri, si rifugiavanoin un profondo cunicolo cheraggiungeva la chiesetta diS.Tommaso.Il 20 luglio ebbe luogo unbombardamento serrato chedistrusse molte case sullapiazza di Gargnano. Allontanatesi le cannoniere, sipensò di evitare un’altra scia-gura togliendo dal porto labarca rimorchio “Poeta” che,sebbene scarica, rappresentavacausa di pericolo di un nuovoattacco nemico ed il sindacoordinò di condurla sotto la bat-teria protettiva di Bogliaco. Labarca, danneggiata, non pote-va navigare a vela per cui ven-ne rimorchiata in direzione diquella località; giunta davantial porto di Villa, a causa dellenumerose avarie, la barca nonera più in grado di proseguiree venne attraccata in quel por-to. Ma gli abitanti di Villa nonvolevano correre il rischio cheanche nella loro piazza si veri-ficasse una terribile devasta-zione. Narra il cronista: “Sor-ge come un sol uomo la popo-lazione di Villa e con stanghe,forche e simili arnesi si affac-cia al molo intimando ai navi-ganti di continuare per il lorobene”. Così il rimorchio pro-seguiva per il lago e, giuntodavanti a S.Carlo, affondò la-sciando le case di Villa illese.Negli anni post unitari, la po-polazione di Gargnano era di4.500 abitanti, quella di Villadi 450, distribuita in 110 fam-

glie. Prevalentemente ad eco-nomia agricola, il paese vive-va con la coltivazione degliagrumi e con la produzionedell’olio di oliva ma anchecon i proventi della pesca.Per quanto concerne quest’ul-tima attività, verso la fine del-l’800, Villa contava 40 pesca-tori, con 35 barche, contro i 30che troviamo a Bogliaco ed i15 di Gargnano. Il pesce mag-giormente pescato era il luccio(50 q.li all’anno), il carpione(34 q.li), e l’alborella (12 q.li).La gente di Villa ha sempremostrato grande solidarietà ele cronache segnalano nume-rosi atti di coraggio in casi dipericolo: la popolazione colla-borava nello spegnere i fre-quenti incendi che si sviluppa-vano nei giardini di agrumi(quando, d’inverno, si brucia-vano le ramaglie per intiepidi-re l’ambiente n.d.r.) e soccor-rendo i pescatori durante leburrasche sul lago. A tale ri-guardo citiamo, ad esempio,che nel 1892, Sua Maestà il Reassegnò una medaglia di bron-zo al valore civile per corag-giosa azione di salvataggio aBortolo e Giacomo Bertolottidi Villa, di professio-ne”calafatti”, ossia costruttoridi barche. Nel febbraio del-l’anno precedente questi co-raggiosi barcaioli si erano lan-ciati in alto lago durante unafuriosa burrasca per trarre insalvo due naufraghi, partiti daPai per raggiungere Gargnano.Per questa azione venne loroassegnata una medaglia d’ar-gento dell’annuale premioCarini dell’Ateneo di Brescia.Per quanto riguarda i costrut-tori di barche, si deve ricorda-re che Villa ha una tradizioneantica e che ha perpetuato neltempo l’artigianale fabbrica-zione delle celebri “bisse”dichiara derivazione dal bissoneveneziano e che tanto spiritosportivo suscitano ancora nelleattuali competizioni. Questeimbarcazioni tramandano, in-fatti, un’antica lavorazione lecui origini risalgono all’epocadella Repubblica Veneta,quando le manifestazioni ve-

neziane venivano ripetute sullago. Tra queste aveva trovatogrande interesse la regata dellebisse ed ai migliori vogatori,già a quel tempo, veniva riser-vato l’onore di sfilare sul CanalGrande. In anni recenti è statacostituita la “Lega Bisse delGarda”che ogni anno propone ilPalio della Bandiera del Lago.Ogni barca reca un proprio no-me e quella di Gargnano, nona caso, si chiama “Villanel-la”per riaffermare la sua origi-ne di Villa. Qui in ricordo diDomenico Capelli (detto Mè-nec), validissimo vogatore ecostruttore moderno delle ri-nate imbarcazioni, è stata po-sta una lapide commemorativanell’androne del fondaco a la-go ove si trova il rimessaggiodella bissa nei periodi di inatti-vità.Procedendo nei cenni storici, ri-cordiamo che Padre AnacletoMosconi, storico francescano,di recente ha segnalato l’esi-stenza di alcune lettere di Ga-briele D’Annunzio, scritte neglianni 1923-24 dal Vittoriale diGardone ai frati francescani diVilla, con i quali lo scrittoreaveva stabilito rapporti di ami-

Umberto Perini

U

cizia. In esse il poeta si autono-mina “Terziario”, fa offerte dinon piccola generosità e “si rac-comanda all’indulgenza dei fra-telli”, sottoscrivendosi “frateGabriele”.Intendiamo inoltre ricordarecome Villa abbia offerto losfondo per una novella pococonosciuta di Ippolito Nievo“La corsa di prova”scritta nel1858, nell’ambito della raccol-ta ”Novelliere campagnolo ealtri racconti”. Non si deve poidimenticare che anche a Villaaprì il proprio studio il celebrefotografo Giovanni Negri diBrescia (1865-1919), che ripo-sa proprio nel nostro cimiteroe che nel cospicuo patrimoniodi decine di migliaia di lastrefotografiche ha lasciato anchetante vive immagini d’epocadel nostro lago. Fra gli artisti che predilesseroVilla , merita un particolare ri-cordo la figura del violoncelli-sta Felice Luscia (1905-1986)che qui trascorreva l’estate eper il quale il lago di Gardarappresentò per molto tempola cornice di indimenticabiliincontri musicali. Né va di-menticata la chiara immagine

della professoressa GiudittaGarioni Bertolotti (1893-1985), nativa di Villa, letteratainsigne, studiosa di Dante e diManzoni, insegnante di gene-razioni alle scuole superiori diBrescia, apprezzata scrittriceper biografie di figure di pri-mo piano, quali S.Angela Me-rici, Antono Rosmini, Lodovi-co Pavoni ed altri, attiva colla-boratrice di giornali e rivistecattoliche nonché membrodell’Ateneo di Salò.E per finire, la presenza fran-cescana a Villa, dipanatasi incento anni di presenza attiva edi storia continua oggi nelconvento che ospita, dal 2001,il Centre Europèen de Ren-contre et de Ressourcement –Cetro Europeo di incontro e dirilancio spirituale- fondato dalprof. Bruno Ducoli.Il centro è animato da una co-munità di francescani e laicicon esperienza trentennale diimpegno sociale e culturale tragli immigrati e giovani a Bru-xelles e si propone finalità diforte connotazione spiritualee cristiana, aperta al dialogointerculturale.

VILLA DI GARGNANO:APPUNTI DI STORIA LOCALE

( terza ed ultima puntata :sintesi)

UN’ IMMAGINEDI GARGNANODI 140 ANNI FALa foto che mostriamo ri-produce un acquarello diautore ignoto, conservatopresso il Museo Storico Na-vale di Venezia, di cui unacopia è ora esposta all’in-gresso del vecchio munici-pio in piazza Feltrinelli. Descrive l’assedio dellecannoniere austriache alnostro paese nelle giornatedel 16 e 19 luglio 1866, inoccasione della TerzaGuerra d’Indipendenza.La foto ci è stata inviata dalnostro abbonato Gigi Badi-nelli, unitamente ad unadettagliata ricostruzione deimovimenti di Garibaldi do-po la caduta della Repub-blica Romana.

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li alunni di terza dellanostra Scuola MediaG.Marconi, sollecitati

e coordinati dagli insegnantiProff. Bruno Festa e Gian-carlo Micotti, hanno realiz-zato un progetto interessanteed unico nel suo genere, at-tualizzando un periodo dellanostra storia passata, sicura-mente glorioso ed esaltantequanto tragico e doloroso,specialmente per coloro chelo hanno vissuto in primapersona, tra sofferenze edinfiniti disagi. Hanno, infattiraccolto e pubblicato, acqui-sendo il prezioso materialepresso l’Archivio di Stato diBrescia, le lettere dal fronte

di soldati gargnanesi chehanno combattuto o perso lavita in quel sanguinoso con-flitto.Si tratta di pagine di storiache non è pleonastico defi-nire realistica ma soprattuttovera, in quanto scritta daglistessi protagonisti che l’han-no vissuta e nella qualeemerge tutta la drammaticafreschezza e genuinità di uo-mini semplici e miti, tra-piantati improvvisamente inun mondo, spesso feroce espietato, che non avevanoprima mai conosciuto né im-maginato.La ricerca si è tradotta in unagile libretto di una quaran-

tina di pagine dal titolo, ri-preso da una delle lettere “Siavvicina l’inverno e comin-cerà a nevicare”; pagine pie-ne di sentimenti, di affettifamiliari o di rimpianti e dinostalgia per il paese, le abi-tudini o le amicizie lasciate,nel continuo disagio delletrincee piene di fango e diacqua, nella paura dellamorte sempre in agguato eche, comunque,per 47 di loro, prima o poi,sarà destinata ad arrivare.Sono pagine crude che evi-denziano situazioni e statid’animo difficili da com-prendere o da condividere,specialmente per noi che ab-

biamo alle spalle 60 anni dipace e, tutto sommato, di se-rena convivenza civile; anninei quali si è fatto stradapersino un valore inedito erecente, quel “pacifismo”che noi ci auguriamo sia ilfrutto di un sentimento veroe genuino e non soltanto unfacile slogan di chi rifiuta laguerra solo per non rinun-ciare alle comodità, all’agia-tezza ed ai vantaggi acquisi-ti.Sotto questo aspetto risultaancora più encomiabile edutile l’impegno dei nostri ra-gazzi della Scuola Media edei loro insegnanti che, at-traverso questa ricerca, han-

no riproposto non solo pagi-ne di storia di cui si ricorde-ranno a lungo ma anche sen-timenti, linguaggi, sensibili-tà, emozioni, atteggiamentie fatti che, seppure ci posso-no apparire superati o datati,rappresentano un quadro vi-vo ed autentico del costumedi Gargnano di 90 anni fa.Visto che siamo in ambitoscolastico, vogliamo espri-mere una valutazione suquesto lavoro ?Per l’idea originale e per ilcontenuto, un nove più, cipare che se lo meriti, o me-glio, un bel “distinto”, siaagli alunni che ai loro inse-gnanti.

PAGINE DI STORIA VERAEnrico Lievi

“DI PIETRA E VENTO...”Manuela Giambarda

G

pietra la sua pre-senza “che ascon-de e svela” ed è

vento il suo profilo “piùsplendido dell’aria…confine del mondo”. Nellesue quattordici poesieraccolte nel volume editoda Il Grillo Lucente,Cesare Lievi non lasciamai trapelare il nomedell’”irta Montagna” rac-contata attraverso il suosentire. Immagini reali efisiche, “A volte fa paurairta parete..”, quanto fan-tasiose ma penetranti,“..soltanto il suo profiloparla/ il suo buio, il suodolore/ di muro, di testefracassate, sfatte/ alto,alto.. Parola di tutte/ leparole..”, e ancora, colte eradicate nella nostra terra. Leggendo dentro i suoiversi, infatti, è difficile nonriconoscerlo, quel Montea noi tanto familiare, unospettacolo armonico tra lasua robustezza vigorosache incute quasi timore el’incanto rassicurantedella sua maestosità. La

sagoma emerge dall’acqua, è il “Proteo” delGarda, il Dio marino capa-ce di metamorfosi, “..cosìdentro/ la testa ormai chepenso/ il mondo una dellesue forme/ uno dei suoimille travestimenti..”.Solamente al titolo è con-cesso di svelarne il nome:“Poesie per il MonteBaldo” e suona come unadedica in grado di creareun legame diretto tra ilPoeta e la Montagna,escludendo apparente-mente il lettore che puòdiventare a sua voltapoeta , nel momento in cuiriesce a percepire, attra-verso le parole dell’auto-re, l’immagine nitida delBaldo.Questo Monte che “Avolte appare improvviso inun luogo/ che non è suo..”diviene per Cesare Lievi il“Massiccio di rifugio”,dove rifugio non è daintendersi come luogo incui nascondersi per fuggi-re da qualcosa, spiega ilPoeta durante la presen-

tazione del libro tenutasi il24 Marzo scorso, presso ilCentro Civico Castellani,ma come “Rifugio ultimo/di tutti i prima”, uno spazio

forse confortante, dovericordare.E “se qui lontano migliaiadi chilometri/ se improvvi-so dove niente soltanto/

radure vaghe di cactus sein cielo/ esplode tutto si fafamiliare..”, così improvvi-samente ahimè,“Ecco chefrani, di colpo scompari”.

E’

La lettera inviata da Mario Rigoni Stern agli alunni della scuola media di Gargnano

PENNETTE CON SALSA DI PERSICO, TROTA E OLIVE NERE

Ingredienti per 4 persone:- 400 gr.pennette - 400 gr.filetti di persico filettati senza pelle - 170 gr.filetto di trota salmonata senza pelle - 1 bicchiere di vino bianco Lugana- 2 spicchi d’aglio- prezzemolo tritato- peperoncino- 250 gr. Pomodori tagliati a cubetti- olio extra vergine d’oliva, sale, olive nere snoccio-late op. 1 cucchiaio di patè di olive.Snocciolate leolive, tritate aglio e prezzemolo separatamente, sof-friggete l’aglio con due cucchiai d’olio in una padel-la; unite un po’ di prezzemolo ed il pesce in prece-denza tagliato a filetti, le olive e fate rosolare peralcuni minuti. Bagnate con il vino e lasciate evapo-rare. A questo punto aggiungete i pomodori, regola-te di sale e peperoncino. Proseguite la cottura percirca dieci minuti. Nel frattempo cuocete la pasta,versatela nella padella con il sugo e lasciatela insa-porire. Prima di servire unite il prezzemolo tritato.

Tullio & Silvana Chimini

LE NÒSE RISÈTE

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ra le comunità dellefrazioni e quelle deinostri centri riviera-

schi è sempre esistito unnotevole antagonismo,tenuto vivo da oggettive,diverse condizioni econo-mico-sociali, pur nell’am-bito della medesimarealtà comunale. Anchel’isolamento fisico, legatoalla mancanza o alla in-sufficienza di vie di co-municazione, ha accen-tuato, sin dai secoli pas-sati, questa evidente edocumentata rivalità nel-l’ambito dei vari nucleiabitati del comune, fa-cendoli sentire semprepiù uniti e solidali all’inter-no delle proprie realtà,attorno ai propri simboli,ai valori del proprio pic-colo mondo chiuso che,di volta in volta, potevanoessere la chiesa, l’osteriao la scuola o, addirittura, iprodotti tipici o le compo-nenti economiche di ognisingola zona come legna,carbone, fieno, commer-cio, pesca, ecc.Questa tipicità e questomodo esclusivo di “sentir-si” e di qualificarsi, a lun-go andare ha finito perconcretizzarsi in norme eregole non scritte ma chetutti conoscevano ed os-servano, fino a tempi ab-bastanza recenti.Tra le frazioni ed i centririvieraschi esistevanoconfini ben precisi, anchese non materialmentecontrassegnati e che nonera molto consigliabilesuperare, specialmentese ci si recava per cercarmoglie o per bere qual-che bicchiere di troppo echi non apparteneva aquella comunità dovevausare molta accortezzanel parlare o nei compor-tamenti, nel gioco dellecarte o della “morra”, nelformulare giudizi o com-menti od anche nel ver-sare da bere a chi sede-va allo stesso tavolo, poi-ché ognuno di questi pic-coli nuclei aveva un pro-prio codice di comporta-mento e norme precisealle quali ci si doveva at-tenere per essere accet-tati o per evitare scazzot-tate e, a volte, addiritturasassate nella schiena.In fondo, questa rivalità e

questo antico campanili-smo sono il retaggio di unmillenario isolamento, diuna mancata comunicazio-ne con quei mondi che sitrovano appena oltre la so-glia dei propri abituali confi-ni e richiamano, certamen-te, forme e modi di vita pri-mitivi ai quali erano costret-ti i nostri antichi progenitoriper ragioni pratiche, legatealla loro stessa sopravvi-venza.Oggi, indulgendo a qualcheconsiderazione molto, mol-to benigna ( ben conoscen-do la suscettibilità e la per-malosità di noi gargnanesi )potremmo giustificare anta-gonismo e rivalità qualefrutto di una gelosa appar-tenenza, di una specificaunicità, tramutando questolimite in una qualità positi-va. Sia come sia, anche tut-to questo è Gargnano.Ma se era abbastanza logi-ca e, comunque, compren-sibile la rivalità tra “il monte”ed “il basso”, quali antago-nismi potevano dividereBogliaco da Villa o da Gar-gnano e viceversa?Questi tre piccoli centri sisono infatti sempre com-portati come altrettanti or-gogliosi galletti, ognunobaldanzoso e fiero dellapropria cresta e delle pro-prie piume, più o meno ap-

pariscenti, spesso disprez-zandosi a vicenda e conscarsa reciproca stima econsiderazione.Ma, a pensarci bene, fra itre galletti di cui sopra, èsempre emersa Villa, perfierezza e baldanza,mostrando, di volta in volta,i suoi coloriti bargigli, rap-presentati dai suoi tipici esingolari personaggi locali,che, nel tempo, hanno as-sunto i nomi del Gioia, delCiba, del Cenci, del Macia,del Mürì, del Patrizio, tuttefigure indimenticabili, e su,su, fino a Marco Valenti,che, sicuramente, era inbuona compagnia con al-trettanti protagonisti e figu-re uniche e singolari di cuiVilla è sempre stata fertilemadre ma anche “repubbli-ca”come si è sempre auto-definita, per il suo spirito diantica indipendenza ed au-tonomia. Villa, anche sotto il profilofisico ed urbanistico, si èsempre mantenuta unita ecompatta attorno al suopiccolo centro storico; nonsi è mai sviluppata, al con-trario di Bogliaco e di Gar-gnano, attorno alla collinache le copre e le proteggele spalle; non ha mai cono-sciuto il fenomeno delle“case sparse”, il suo tessu-to edilizio è uniforme ed in-

QUESTO BENEDETTO O MALEDETTO CAMPANILISMO

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STORIE GARGNANESI

dice di un contesto socialeomogeneo e compatto, tut-to affacciato sul piccoloporto e sulla piazzetta co-me lo specchio d’acqua e lacorte esclusiva di una nobi-le dimora.Già nel seicento, “le donede Vila” avevano offerto al-la chiesa di San Tommaso,una tela votiva in onore diSanta Libera, protettricedelle partorienti e quindi dise stesse. Un fatto insignifi-cante? Un preludio di fem-minismo? Chissà. Ancora oggi ci sembra divederle queste donne, neiloro grembiuloni scuri, conle mani ai fianchi, organiz-zarsi nella scelta del pitto-re, del soggetto da rappre-sentare, nella raccolta deldenaro e nell’offerta dell’o-pera che fa ancora mostradi sè a “San Tomàs”, donneforti ed orgogliose, mogli dialtrettanti uomini forti, conle mani dure ed incallite aforza di spingere sui remi.Quando Don Giovanni Got-tardi, parroco a Gargnanodl 1929 al 1943, decise disostituire la vecchia e ma-landata statua di San’Anto-nio con quella attuale ingesso, gli uomini e le don-ne di Villa, legate al Santoda antica devozione, si ri-bellarono e boicottarono l’i-niziativa, costringendo il

parroco a non poche fati-che ed obbligandolo adestenuanti mediazioniperché Villa ritornasse adessere “ubbidiente e ra-gionevole”.Il concetto di “ repubblicaa sé” è ormai connaturatoalle cose, è impresso suivolti dei pochi “villani”che ancora abitano il pae-se; già in passato fu favo-rito dalla presenza dellachiesa di S.Tommasoche, per la sua posizionegeografica e quindi perevidenti ragioni logistiche,ha finito per diventare “lachiesa” di Villa. Questa si-tuazione è andata poi raf-forzandosi con la costru-zione del convento e conl’arrivo dei Francescani,ai quali il paese si sentivastrettamente legato. Co-storo, attraverso regolaricelebrazioni liturgiche eduna assidua presenza trala gente locale, hanno, unqualche modo, finito persostituirsi alla Parrocchiadi Gargnano ed alle sueattività.In un passato lontano, i“terrieri di Villa” erano sta-ti beneficiati di un impo-nente lascito elargito dalloro concittadino MarcoValenti (vedi “En Piasa”n.4) e che, fino ai primianni del novecento con-sentiva ad ognuno di lorodi ricevere annualmenteuna somma in contanti edi fare il corredo e di ma-ritare quattro donzelle diquella terra.Dunque, indipendenti an-che economicamente: piùrepubblica di così….!La recente proposta delsindaco di Toscolano-Ma-derno, di unire i nostri duecomuni in una sola realtàpolitico-amministrativa,oltre ai sì od ai no che giàsi sono manifestati, dovràtener conto anche diun’altra nuova opzioneche ci ha recentementeespresso un nostro amicolettore: “Se vogliono unireGargnano con Toscolano,lo facciano pure; basta,per l’amor di Dio, che la-scino fuori Villa”. Prima che inizino even-tuali trattative, dovremoricordarci di farlo presen-te al sindaco di Toscola-no, ing. Paolo Elena.

ra i tanti ospiti del nostroalbergo, (Hotel Gargnanon.d.r.) nel 2002, abbia-

mo avuto il piacere di cono-scere Bodo Kirchhoff, scritto-re, nato nel 1948, che ora vivetra Francoforte e il lago diGarda. E’ una persona simpa-tica e alla mano, che ha scrittoun libro giallo ambientato sullago di Garda, nel quale appa-re Gargnano. Sentite un po’co-me parla un personaggio dellibro:

-“A Gargnano, sul porto, c’è

QUATTRO SOLDI DI ROMANZOLetizia Campetti

un piccolo albergo dove è sta-to anche D.H. Lawrence, in-sieme alla giovane Richthofen,dunque dovrebbe andar beneanche per voi-”.Presero l’unica camera conbalcone del vecchio albergo,la cosiddetta camera Chat-terly, una stanza quasi com-pletamente occupata da unletto matrimoniale, gelida econ le pareti spoglie, a parteuna foto in bianco e nero delfamoso scrittore e della mo-glie in una cornice ovale.(questo, premetto, è tutta sua

invenzione. In realtà parla del-la camera più bella dell’alber-go, che è un incanto). “Come un teatro dell’operaall’aperto, Gargnano s’ada-giava sull’acqua con le suecase sbiadite giallo ocra emarroncino sui due lati delporto.....I curiosi, sul porto, si eranogià dispersi e il padrone del-l’albergo, davanti la cui fac-ciata ingiallita era omaggiatoil no comment (testuale n.d.r.)era appena tornato, come ilcarabiniere, dalla partita di

Enrico Lievi

Un’immagine di fine anni ‘30 ritrae un gruppo di “portatori” della statua di S: Antonio in occasio-ne della tradizionale processione, nella loro classica divisa: calzoni bianchi, giacca nera congarofano rosso all’occhiello. Qualcuno li sa riconoscere? Noi abbiamo tentato di farlo.1) Faustini Augusto 2) Lievi Pierino 3) Cirimbelli 4)..... 5)......6)..... 7) Castellini Bortolo? 8) Zecchini Gaetano 9) Castellini Pierino “Caporal” 11e12) Fratelli Fiorini

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F Champions League della Ju-ventus.“Perché amare fa più maleche uccidere?....”

William Hold, il killer senti-mentale protagonista di questepagine, ha buone ragioni perporsi una simile domanda: haappena scoperto che è facilefare sciocchezze quando si hala “fortuna” di incontrare ladonna dei propri sogni.Egli l’ha incontrata e ne hafatta una veramente grossa: haucciso il più grande critico let-

terario tedesco anziché il riccoindustriale per cui era stato pa-gato.....E’interessante la bravura diBodo Kirchhoff nello scriverequesto thriller insolito. Unanovità, un misto di realtà efantasia che ha parlato al mon-do di Gargnano e del Garda.Un libro molto simpatico, dicui vi ho dato solo l’assaggio.Se lo volete leggere, lo trovatein tutte le librerie. BODO KIRCHHOFF - ROMAN-ZO DA QUATTRO SOLDI -Neri Pozza Romanzo

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Rosetta Bastoni

Bruno Festa

CONCERTO DI CANTI NEGRO-SPIRITUALS IN S. MARTINO

GRUPPO VOCALE BELGA “LA VILLANELLE”Domenica 30 Luglio 2006 – Ore 16.00

obbiamo agli amici delCentro Europeo di Villala presenza a Gargnano

del Gruppo Vocale Belga “LaVillanella”, nella Chiesa Par-rocchiale di S. Martino, in unconcerto straordinario di cantinegro-spirituals (Gospel) ispi-rati a temi biblici-evangelici.Il coro “La Villanella” è statofondato nel 1956 nella regio-ne di Charleroi. Attualmenteil gruppo misto è costituitoda una quarantina di coristi emusicisti a livello amatoria-le, appassionati di musica ecanti popolari dell'Americadel nord che vengono inter-pretati nel rigoroso rispettodelle tradizioni e delle epo-pee che li hanno ispirati.Venticinque anni di attivitàin questo specifico campo,ha consentito al gruppo didefinire un repertorio armo-nizzato da compositori fedelialle radici musicali del Go-spel e del Jazz vocale, propo-nendo interpretazioni sempreinnovative e talvolta incon-suete.Una tournée effettuata negliUsa nel 1993, in Louisiana ein particolare a New Orleans,era finalizzata alla ricercadelle origini del Gospel edello stile americano. Un CDregistrato nel 2002 rispec-chia, attraverso la passionedei coristi, lo spirito di que-sta musica.L'ottima reputazione che "La

Villanella" ha saputo conqui-starsi é frutto di un constanteimpegno, verificato in occa-sione delle numerose compe-tizioni , tra cui il “Tournoid’Excellence” (concorso alquale possono presentarsi so-lo cori di ottimo livello), allequali il gruppo ha partecipatoe che ha anche spesso vinto.Ogni anno, il coro presentauna decina di concerti in Bel-gio e in Francia, eseguendo

brani scelti dal ricco program-ma di canti Gospel e di musi-ca del folklore statunitense.Il nuovo direttore del coro“La Villanelle” è il MaestroStefano Poletto, oboista di-plomato al Conservatorio diVerona. Egli sa trasmettere aicoristi il piacere di una mi-gliore qualità vocaleche mette in risalto la ric-chezza armonica dei brani,unitamente al timbro tipico

del Gospel e all’omogeneitàdel suono delle voci.La tournée in Italia del Lu-glio 2006 include concerti aCavaion, Peschiera del Gar-da, Verona, Salò e Gargnano.Nella nostra città, dopo ilconcerto pomeridiano in S.Martino, il coro “La Villanel-la” è invitato a parteciparealla “Festa dell’Ospite” orga-nizzata dalla locale Pro-Locoin Piazza Feltrinelli.

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COROINGLESE

“CANTATE” YOUTHCHOIR

Per oltre dieci anni, ilconcerto del coro ingle-se “Cantate” YouthChoir , nella ChiesaParrocchiale di S. Mar-tino, è stato un eventoestivo particolarmenteatteso dai nostri concit-tadini. Anche per que-sto anno era in calen-dario per i primi di Ago-sto, in occasione di unatournée gardesana giàprogrammata per il2006. Purtroppo, a seguito diinsuperabili difficoltà lo-gistiche incontrate dal-l’organizzazione, ilMaestro Michael Kib-blewhite ha dovuto an-nullare l’intera tournée,con grande rammaricosuo e dell’intero coro.. Egli confida, tuttavia, dipoter superare questedifficoltà e di ritornare aGargnano nell’estate2007. Nel darci questoappuntamento, il Mae-stro Kibblewhite rinno-va la sua gratitudineper la calorosa acco-glienza e simpatia cheGargnano ha sempre ri-servato a lui e al suo“Cantate” Youth Choir.

n itinerario sulle stra-de del comune diGargnano, così come

si presentavano nel 1870.Lo hanno percorso settestudenti della classe Pri-ma A della Scuola Mediadel capoluogo: Debora,Giada, Marika, Fabio, Ti-moteo, Chiara, Serena.Hanno ricostruito, in basea documenti d’archivio, untabellone disegnandovi losnodarsi delle nove strade“comunali obbligatorie” diquel periodo, strade chedovevano avere determi-nati requisiti, seppure nonmancassero le derogherelative alla larghezza oalla pendenza.Quasi un secolo e mezzofa, quelle strade costitui-vano l’asse portante dellaviabilità, permettevano ilcollegamento della rivieracon le aree montane. Aqueste nove strade si ac-costavano quasi 200 stra-de vicinali.Il materiale è finito in unCDRom, costruito in auto-nomia e senza supportitecnici esterni. Ma, non-ostante la scarsità deimezzi, il gruppetto è ri-

CAMMINANDO SUI SENTIERI DELTEMPO

U uscito a classificarsi terzoin un concorso provincialeal quale partecipavanoscuole più titolate e nume-rose della nostra. Bastipensare che il secondoposto è andato ai bravissi-mi ragazzi di Castelcovatiche hanno ricostruito lamappatura delle santelledel loro territorio: hannolavorato in due classi (con

40 allievi) per quasi dueanni.Soddisfazione, quindi, peri nostri sette piccoli storici,aggiunta alla speranzache in qualcuno di loro lapassione per il territoriocresca in futuro.Ma quali erano queste no-ve strade?Quattro di esse erano fon-damentali e, dal lago, con-

ducevano in punti diversidell’entroterra.La strada n° 1 partiva dalponte sul San Martino,portava a San Giacomo eproseguiva per Tignale; lan. 2 conduceva a Muslo-ne (è quella che ora pas-sa dal Crocefisso); la 3era chiamata “di Prea eScaje Rosse”, la primaparte è tuttora utilizzata,

la seconda si stacca dallaprovinciale dopo Piazze eportava al Sant de le Laf,dove proseguiva per Mar-già, vicino alle scuole ele-mentari del Monte. L’ulti-ma, da Bogliaco condu-ceva a Bocca Magno eda qui a Costa. La prima parte ora è co-nosciuta con il nome diCisternino. Le altre cinque stradeerano minori e collegava-no le vie principali allefrazioni.La strada del Jesus per-

metteva di raggiungereFornico dal Cristol; stra-da de le Laf portava dal-l’omonima santella a Mu-saga e poi a Sasso; quel-la di San Rocco si stac-cava dalla chiesetta perpassare da Liano e pro-seguire per Formaga; lastrada di Cajana partivadall’attuale Bivio a Na-vazzo; quindi la stradadi Blac partiva dalla val-letta della Pisacla (a val-le delle Scuole elemen-tari del Monte) e per-metteva di sboccare apochi metri da Sasso,vicino alla casa Fiorini.

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n nostro affezionatolettore ci ha recente-

mente segnalato una situa-zione che, se volessimo usa-re un termine di moda ed or-mai consueto in campo sani-tario, allorquando le coseproprio non vanno, quando,cioè, si parla di malasanità,in questo caso potremmo de-finire…. ..di malafiscalità.Ci ha infatti riferito di averechiesto la concessione percollocare in acqua una boaalla quale attraccare la pro-pria piccola imbarcazione edi avere scoperto che taleoperazione finisce per co-

stargli una cifra molto alta,anzi, a dir poco, esagerata.Un po’ perplessi ed incredu-li ma altrettanto curiosi diverificare se la notizia fossedavvero fondata, ci siamorecati a Salò, presso gli uffi-ci del Consorzio dei Comunidella sponda bresciana deilaghi di Garda e d’Iseo, or-ganismo deputato a gestirele concessioni relative al De-manio Regionale e qui ab-biamo appreso da una im-piegata molto carina, moltogentile e ben educata, (pro-babilmente anche questequalità rientrano nel costo

della concessione) che il ca-none per una semplice boavaria in rapporto alla super-ficie del natante che vi si de-ve ormeggiare.Ogni metro quadrato d’im-barcazione, o sua frazione,comporta un canone annuodi 25 euro. I comuni consorziati stabili-scono poi la maggiorazioneche dovrà essere aggiunta adetto canone; per il nostroComune tale maggiorazioneè stata fissata nella misuradel 30%. Il tutto va quindi adeguatoall’indice Istat che la Regio-

CARA BOA, QUANTO MI COSTI...

UEnrico Lievi

Gianfranco Scanferlato

ne trasmette annualmente alConsorzio.Tutto qui ? Neanche per so-gno, anzi, ora viene il bellopoiché il modulo di richiestaprevede un numero abbon-dante di documenti da farsirilasciare solamente da untecnico abilitato, ad esem-pio, un geometra iscritto al-l’albo, il quale dovrà produr-re una serie di elaborati gra-fici in scala, tra cui una se-zione quotata dei fondali suiquali verrà ad insistere“l’impianto” con tutti i parti-colari annessi, documenta-zione fotografica della zona,oltre che del natante da at-traccare, descrizione e di-mensione della boa che saràdi forma bi-conica e non in-feriore a 30 centimetri. Costo della documentazionetecnica, più o meno 1.000euro. A questo punto il no-stro amico abbonato si re-cherà presso un negozio diferramenta, sceglierà una ca-tena di idonee dimensionialla quale ancorare, da un la-to, la necessaria zavorra( che si può rimediare ancheartigianalmente, riempiendodi calcestruzzo un grossocontenitore) e, dell’altro, lafamigerata boa che, nel frat-tempo, si sarà fatto costruireda un bravo artigiano. Costo, tra catena e boa, circa150 euro.Calcolando poi in 5 metri la

superficie d’ingombro diuna barca ( non si tratta certodi un guscio di noce ma nep-pure del Titanic ), siamo giàa 1.312 euro. Verserà quindi altri 50 europer spese d’istruttoria dellapratica, incollerà una prezio-sa marca da bollo di 14,62euro sul modulo di doman-da, (fornito gratuitamentedal Consorzio) ed attenderàfiducioso l’esito della sua ri-chiesta, dopo avere sborsa-to, in totale 1.377,12 euro. Avete capito bene, duemi-lioni e 665 mila vecchie liree chi non li avesse, potrebbesempre richiedere un mu-tuo.E se, alla fine, tale richiestanon avesse esito favorevole? La gentile, carina ed edu-cata impiegata del Consor-zio ci assicura che, in tal ca-so, l’importo del canoneverrebbe rimborsato.E la boa……. e la cate-na…...? Francamente nonosiamo immaginare dove, ilnostro amico, potrebbe col-locare la boa, quanto allacatena….si potrebbe semprecollegare alla cassetta delwater ed attendere l’im-mancabile sciacquone.Nella pubblicità di una notamarca di caffè, ci hanno giàprovato Paolo Bonolis e Lu-ca De Laurentis, in una sce-netta molto divertente. Anche senza boa.

Là m’è custaa isi tant cösta boa, che m’è tocà risparmiar söla barca!

nell’area attualmente scoperta.In cambio, la committenzaavrebbe concesso la proprietàdei suoi tre lati del chiostrotrecentesco, una trentina di po-sti auto, la costruzione del rac-cordo della passerella a lagofino al parcheggio ed alcunilocali seminterrati da adibiread eventuale sede museale. In definitiva, con il loro voto, iConsiglieri contrari hanno ri-tenuto la nuova proposta peg-giorativa, rispetto alla norma-tiva vigente, in quanto la partedi edilizia abitativa (apparta-menti da vendere), passerebbedal 50% al 67%, la parte com-merciale scenderebbe dal 35%al 24% e la parte di uso pub-blico si ridurrebbe dal 15% al9% . Ma vediamo come si èsvolta la serata:Il primo intervento è di Lucia-no Galloni, per l’opposizione,che dichiarava che un temacosì importante per Gargnano,meritava di essere trattato se-paratamente e non “infilato”(testuale) nell’ordine del gior-no all’ultimo momento. Mar-cello Festa, opposizione, nelsuo intervento tra le altre cose,sottolineava che le servitù per-petue di passaggio (chiostro eparcheggio Boldini) a cui si ri-feriva il Piano di intervento,oltre alla cubatura richiesta inaumento, costituirebbero unaconcessione eccessiva. Segna-lava inoltre, che la valutazionedi 1.200.000 euro della loro

parte di chiostro, da parte delcessionario, viste le servitù ri-chieste, era inaccettabile. Ta-boni, consigliere di opposizio-ne, si lamentava invece di unagenerale valutazione eccessivadi quanto concesso dalla pro-prietà in cambio del benestarecomunale. Si chiudeva così ilterzetto di dichiarazioni di vo-to contrarie dell’opposizione,alle quali il Sindaco Scarpettacontrobatteva difendendo so-stanzialmente il piano e di-chiarando che era stato quantodi meglio lui era riuscito a ot-tenere.Fin qui il gioco delle partisembrava rispettato, se nonche, a questo punto, si verifi-cava il fatto inatteso: l’asses-sore Marco Mascher, pur con-fermando la sua stima nei con-fronti del primo cittadino di-chiarava di astenersi dal voto.Breve e asciutta la susseguen-te dichiarazione di astensionedel consigliere Piacenza. Subi-to dopo, l’assessore Bignotti,dava lettura di una dichiara-zione più articolata nella qualespiegava che non si scorgevanella proposta del socio dimaggioranza della SLG, la vo-lontà di intraprendere, conl’intera amministrazione, unaseria trattativa che tenesse inconto le primarie esigenze delpaese. Lamentava inoltre il fatto chealcune proposte portate daconsiglieri di maggioranza in

seno alla giunta comunalestessa, non fossero nemmenostate prese in considerazione,e terminava auspicando co-munque, che potesse esseretrovata una soluzione che sod-disfacesse tutte le parti; di-chiarava perciò il voto contra-rio suo e del gruppo di 7 con-siglieri di maggioranza che inquel momento rappresentava,mettendo così per la primavolta in discussione la posizio-ne di Scarpetta. L’opposizione, in successiviinterventi, manifestava diversigradi di perplessità circa il si-gnificato politico di quantostava accadendo, ma alla fineprendeva atto della situazionerimandando ogni ulteriore giu-dizio a quando la posizionedella maggioranza fosse chia-rita. Subito dopo, l’assemblea èpassata al voto. Risultato: Duevoti favorevoli al progetto(Scarpetta e Villaretti), 2 aste-nuti e 12 contrari. Assente lavicesindaco Bertella.Scarpetta, prendeva atto delvoto e si dichiarava disponibi-le ad esaminare eventuali nuo-ve proposte migliorative.Chiudeva così la seduta delConsiglio Comunale, lascian-do in sospeso tanto la questio-ne Società lago di Garda,quanto il futuro assetto degliequilibri interni alla maggio-ranza. Terremo i nostri lettori infor-mati dei futuri sviluppi di que-sta vicenda, così importanteper l’argomento che tratta.

on si può che fare i complimenti alla quaranti-na di persone (quasi tutta Musaga) che, con

notevole impegno personale, hanno dato vita anchequest’anno alla III edizione di “Cultura e Gastro-nomia per le vie del Borgo”, tenutasi lo scorso 24 e25 Giugno” in concomitanza con la Festa diS.Giovanni Battista. La manifestazione, che si snodava per le stradinedella frazione, per l’occasione illuminate con lan-terne e segnalate da cartelli in ferro recanti i nomidialettali della toponomastica locale, comprendevaquest’anno un concorso fotografico intitolato “Me-stieri di Ieri e di Oggi”, nonché varie esposizioniartigianali e artistiche.Altissimo, l’afflusso di persone che, la sera di sa-bato 24, complice un caldo inusuale nelle frazioni alago, ha qui trovato refrigerio, tra una salamina edun piatto di cotechino coi fagioli, partecipando allatradizionale tombola del Fuff del Magrograssi. Domenica 25, mattinata dedicata alla visita deicortili del paese, pranzo con spiedo, pestöm e po-lenta uta e nel pomeriggio giochi per i bambini.La serata ha avuto come protagonisti Dorina Frati

e l’orchestra a plettro di 25 elementi “Claudio eMauro Terroni”, ospite d’onore Paolo Pollastri, pri-mo oboe dell’Accademia di S.Cecilia a Roma, pre-senze di prestigio alquanto inusuali in una piccolafrazione montana, a dimostrazione del fatto che sec’è impegno e volontà, i risultati non mancano. Da segnalare infine, il comodissimo pulmino na-vetta attivato per l’occasione dagli organizzatoriper lasciare più spazio e tranquillità alla gente, checollegava il centro della frazione con i parcheggiesterni.Il ricavato della manifestazione sarà utilizzato peril restauro dei quadri della locale chiesetta.

MUSAGA IN FESTA

N

RESPINTO IL PIANO DI RECUPERO DELLA SOCIETÀ LAGO DI GARDA

segue dalla prima pagina

Gianfranco Scanferlato

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Franco Ghitti

Manuele Giambardaòs de le Strie, Patoala,Val dèl Pèr, La Mare, eancora, Lignach, Trapli-

na, Düsina, Verì, Abioi. Quan-ti tra i gargnanesi sono in gra-do di identificare tutte questelocalità? Si potrebbe continua-re con questi nomi curiosistendendo un elenco intermi-nabile. Il primo catasto (siste-ma che avrebbe diviso il terre-no in appezzamenti con relati-vi numeri di riferimento emappe circostanziate), è diorigine napoleonica. Non-ostante questo, fino a pochidecenni orsono, il terreno eracensito solo verbalmente e,per identificare un “sito”, perla gente comune non erano inumeri mappali bensì il nomea definire un determinato luogo.A versanti terrazzati ora ab-bandonati, a dossi erbosi insi-gnificanti, a “legne” per noi dinessuna utilità era legata la

SALVIAMO LA MEMORIA

possibilità di vita di una fami-glia, perciò ogni angolo, ognianfratto o piega del terreno eraidentificata con un nome. Se-condo un’interessante ricercascientifica, là dove le possibi-lità di spostamento sono mini-me e l’ambito ristretto, un mo-do per “dilatare lo spazio” eallargare gli orizzonti consistenello scendere nel dettaglio,così che ogni sentiero, ognisporgenza o incavo acquista lasua importanza. E’ quello cheè avvenuto da noi. In passatopotevi così spostarti solo dipochi chilometri e aver visita-to una successione di località,ognuna con una identità e unastoria propria da raccontare.L’opposto avviene ai giorninostri, dove, senza scomodarel’aereo, con l’auto puoi spo-starti facilmente e percorreresull’asfalto centinaia di chilo-metri al giorno, vedendo in

realtà poco o nulla, molto me-no di un tragitto tra Nangui eSambrune a piedi. Per salvarequesto patrimonio di cono-scenze che solo le persone piùanziane, rimaste radicate alterritorio, sono in grado di ri-cordare compiutamente, EnPiasa, con la collaborazione dicoloro che vorranno mettersi incontatto e con altri gruppi attivisul territorio, come ad esempioil locale Gruppo Alpini, è inten-zionato a censire e ordinare tut-to il materiale, ripromettendosipoi di stendere una carta dellaToponomastica Storica. Racco-gliete perciò le vostre cono-scenze, appuntandole nellamente o, meglio ancora, su unfoglio scritto. In ogni frazioneverrà individuato un referenteche riceverà le informazioni.Per l’indicazione delle località,cercate anche di annotare quelleconfinanti e il nome generale

della zona, inmodo da fa-cilitare l’in-dividuazionesulla carta.Per iniziare,gli interessatipossono co-municare laloro disponi-bilità allepersone checollaboranocon il nostrog i o r n a l e .Verrete poicontattati perr i c e v e r em a g g i o r idettagli edis t r ibuiregli incarichi.Grazie a tutticoloro cheoffriranno illoro aiuto.

D

ETICA E POLITICAEsperienze di donne impegnate nella

cittadinanza attiva

i è conclusa con un delizioso e variegato buffet, lacerimonia d’inaugurazione del Convegno Europeodi “Etica e Politica”, tenutasi l’11 Maggio, presso il

Centro Europeo di Villa di Gargnano.Era un nuvoloso e fresco giovedì, quando nel tardopomeriggio, Padre Bruno Ducoli, il Sindaco GianfrancoScarpetta, gli assessori Albertoni e Gelmini e DoraliceVivetti (Direttrice della Fondazione ASM di Brescia,Azienda dei Servizi Municipalizzati) hanno aperto ilavori, ringraziando i presenti e introducendo le argo-mentazioni approfondite nei giorni successivi.Il Convegno ha visto la donna come protagonista, siaper quanto riguarda le partecipanti: venticinque donneprovenienti da quattro Paesi Europei (Belgio, Italia,Spagna e Francia), impegnate in politica ed in associa-zioni sociali, sia per quanto concerne le tematichemesse in gioco: “Etica e Politica. Esperienze di donneimpegnate nella cittadinanza attiva”. Una tavola rotonda “lunga tre giorni”, dall’11 al 14Maggio, durante i quali, il team delle partecipanti ha cer-cato di rinfrescare lo spirito del lontano 2 Giugno 1946,quando le donne in Italia votarono per la prima volta. Ilcorso dei lavori ha messo a fuoco la partecipazionedella donna alla vita politica attiva, considerando gliostacoli che essa si trova a dover affrontare, la parti-colarità del suo “fare politica” e le possibili strategie perpromuovere un incremento della sua presenza.Alcuni dati, risalenti alle elezioni del 2001, offrono unapanoramica poco incoraggiante: l’Italia si trova all’ottan-taquattresimo posto nella classifica mondiale della pre-senza femminile nelle istituzioni politiche (ParlamentiNazionali e Potere Esecutivo di Governo) con una per-centuale dell’11,5%. Inoltre, nei cinquantanove Governiche si sono succeduti dal 1944 al 2000, la prima donnaministro (Tina Anselmi) è arrivata nel 1976 e si contanoin totale solamente 34 ministri donne, contro i 2.039 col-leghi uomini.Le conferenze, le discussioni e i laboratori di gruppo diqueste tre giornate, hanno avuto come scopo quello di“..formulare le strategie più efficaci per la parità deigeneri e per far emergere un codice etico dell’agire poli-tico”, scrive proprio Tina Anselmi, nella lettera inviata insua rappresentanza.Alcuni problemi di salute purtroppo non le hanno per-

messo di raggiungere il Centro di S. Tommaso, sebbe

ne la sua partecipazione fosse attesa da molti.Dei temi trattati al Convegno, è stato redatto unDocumento Finale, che verrà presto inviato ad organiz-zazioni ed enti europei, nonchè ai membri delParlamento Europeo e potrà infine essere richiesto dachiunque fosse interessato, contattando direttamente ilCentro Europeo.

S

ha inviato la seguente lettera:“ Il periodo dell’occupazionefrancese è stato tra i più di-sastrosi per il depaupera-mento del patrimonio artisti-co bresciano. La soppres-sione di numerose chiese emonasteri ebbe come con-seguenza la dispersione diirripetibili patrimoni librari edartistici che erano stati rac-colti e conservati per secoli.Le opere di maggior pregiofurono riunite per essere in-viate a Milano alla DirezioneGenerale del Demanio evennero formati dettagliatielenchi conservati pressol’Archivio di Stato di Brescia.Da questa documentazionesi apprende così che ben10 quadri furono sottratti alconvento dei Frati Cappuc-cini di S.Carlo di Gargnano,dei quali soltanto uno è sta-to sino ad ora ritrovato eidentificato ed è quello di Ja-copo Palma il Giovane (Ve-nezia 1548- 1628) che raffi-gura Madonna con Bambi-no in gloria e i Santi Giovan-ni Battista, Carlo e France-sco d’Assisi (olio su tela,cm.330 X 200, firmatoJacobus Palma f.) che orna-va l’altar maggiore dellachiesa. Le 10 tele gargna-

nesi ( inventariate con i nume-ri 55-64) partirono il 29 no-vembre 1805 col rapporto2047. I quadri, giunti a Milano,vennero radunati nel conven-to di S.Maria della Passioneda cui erano poi prelevati eregistrati negli inventari dellaPinacoteca di Brera. Quellidei Cappuccini di Gargnanovi risultano entrati in data 21marzo 1806 (ai numeri 1106-1115). La pregevole opera pit-torica in questione è l’unica diquelle gargnanesi di cui si co-noscono le sorti e si trova og-gi nella chiesa di S.Marco aMilano. Qui è pervenuta conatto di deposito del 26 giugno1818, in cui si afferma che glienti richiedenti potevano otte-nere l’affidamento di opered’arte da esporre ma che ri-manevano comunque di pro-prietà dello Stato. Il dipinto, at-tribuibile al 2° decennio delSeicento, presenta una tipicacomposizione a due piani,con una nota di freschezzadel paesaggio lacustre intro-dotta sullo sfondo che pun-tualizza, come spesso nei di-pinti del Palma, la località perla quale era stato eseguito ilquadro. E’ una chiesa importantequella cui è affidata la tela di

Gargnano. Eretta nel XIII se-colo dagli Eremitani diS.Agostino, secondo la tra-dizione venne dedicata aS.Marco per riconoscenzadell’aiuto prestato da Vene-zia a Milano, contro il Barba-rossa. Trasformata in segui-to in forme barocche nelSeicento, divenne, dopo ilDuomo, l’edificio sacro piùampio di Milano. Purtroppo,il convento di S.Carlo, subìl’ingiusta sorte di essere de-molito. Degli altri nove dipin-ti se ne sono perse ormai letracce e non sappiamo seandarono dispersi, se furo-no inesorabilmente distrutti,oppure se finirono in ignotecollezioni private.” Fin qui leprecisazioni di Perini. La vi-cenda ci porta a rifletteresulla caducità delle cose ter-rene, sulla fugacità del tem-po e delle umane vicende.Diceva il poeta: “…Tuttopassa e si distrugge…l’amorvola, il tempo fugge…. “ Epensare che qualche politi-co contemporaneo, moltomeno noto e meno impor-tante di Jacopo Negretti,detto Palma il Giovane, si ri-tiene massimamente poten-te ed indispensabile, anzieterno.

Enrico Lievi

continua dalla prima pagina

RITORNERÁ MAI A GARGNANO?

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Un’immagine del convegno

Riconoscete la vallata? Qual'è il nome della cascina in primo piano? E quale il nome della chiesa che appare in alto a sinistra?

Le soluzioni verranno pubblicate sul prossimo numero.