Rito Della Penitenza

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    RITO DELLA PENITENZA

    RITO DELLA PENITENZAIntroduzione

    I. IL MISTERO DELLA RICONCILIAZIONENELLA STORIA DELLA SALVEZZA1. Il Padre ha manifestato la sua misericordia riconciliando a s ilmondo per mezzo di Cristo, ristabilendo la pace, con il sangue dellasua croce, tra le cose della terra e quelle del ciclo1. Il Figlio di Dio,fatto uomo, vissuto tra gli uomini per liberarli dalla schiavit delpeccato2, e chiamarli dalle tenebre alla sua luce ammirabile3. Perquesto, ha cominciato la sua missione in terra predicando la

    penitenza e dicendo: "Convertitevi e credete al Vangelo" (Me 1, 15).Questo invito alla penitenza, che pi volte gi s'era fatto udire perbocca dei profeti, prepar il cuore degli uomini all'avvento delregno di Dio con la voce di Giovanni Battista, che venne a"predicare un battesimo di conversione per il perdono dei peccati"(Mc 1, 4).Ges poi non soltanto esort gli uomini alla penitenza, perchabbandonassero il peccato, e di tutto cuore si convenissero a Dio4,

    ma accolse anche i peccatori e li riconcili con il Padre5. Guar puregl'infermi, per dare un segno del suo potere di rimettere i peccati6.E infine mor egli stesso per i nostri peccati, e risuscit per la nostragiustificazione7. Per questo, nella notte in cui fu tradito, e diedeinizio alla passione

    ______________1) Cf 2Cor 5, 18 s; Col 1,20.2) Cf Gv 8, 34-36.3) Cf 1Pt 2,9.4) Cf Lc 15.5) Lc 5, 20.27-32; 7, 48.6) Cf Mt 9, 2-8.7) Cf Rm 4,25.

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    salvatrice8, istitu il sacrificio della nuova Alleanza nel suo sangue,per la remissione dei peccati9, e dopo la sua risurrezione mandsugli Apostoli lo Spirito Santo, perch avessero il potere dirimettere i peccati o di ritenerli10, e ricevessero la missione dipredicare nel suo nome, a tutte le nazioni, la penitenza e laremissione dei peccati11.Fedele al mandato del Signore, Pietro, a cui il Signore aveva detto:"Ti dar le chiavi del regno dei cieli, e tutto ci che legherai sullaterra, sar legato nei cieli, e tutto ci che scioglierai sulla terra, sarsciolto nei cieli" (Mt 16, 19), nel giorno della Pentecoste predic ilperdono dei peccati per mezzo del Battesimo: "Pentitevi e ciascunodi voi si faccia battezzare nel nome di Ges Cristo, per laremissione dei vostri peccati" (At 2, 38)12. Da allora, mai la Chiesatralasci di chiamare gli uomini dal peccato alla conversione, e dimanifestare, con la celebrazione della penitenza, la vittoria di Cristosul peccato.2. Questa vittoria risplende anzitutto nel Battesimo. In esso, ilvecchio uomo viene crocifisso con Cristo, perch sia distrutto ilcorpo del peccato, e perch noi non siamo pi schiavi del peccato, erisorgendo con Cristo, viviamo ormai per Iddio13. Per questo laChiesa professa la sua fede in "un solo Battesimo, per il perdono deipeccati".Nel sacrificio della Messa viene ripresentata la passione di Cristo; ilsuo corpo dato per noi e il suo sangue per noi sparso in remissionedei peccati, nuovamente vengono offerti dalla Chiesa a Dio per lasalvezza del mondo intero. Nell'Eucaristia infatti Cristo presente eviene offerto come "sacrificio di riconciliazione"14, e perch il suosanto Spirito "ci riunisca in un solo corpo"15.

    ______________8) CfMessale Romano, Preghiera eucaristica III.9) Cf Mt 26,28.10) Cf Gv 20,19-23.11) Cf Lc 24, 47.12) Cf At 3, 19.26; 17, 30.13) Cf Rm 6,4-10.

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    14)Messale Romano, Preghiera eucaristica III.15)Messale Romano, Preghiera eucaristica II.

    Pi ancora, il nostro Salvatore Ges Cristo, quando confer ai suoi

    Apostoli e ai loro successori il potere di rimettere i peccati, istitunella sua Chiesa il sacramento della Penitenza, perch i fedelicaduti in peccato dopo il Battesimo riavessero la grazia e siriconciliassero con Dio16. "Acqua e lacrime non mancano allaChiesa: l'acqua del Battesimo, le lacrime della Penitenza"17.

    II. LA RICONCILIAZIONE DEI PENITENTINELLA VITA DELLA CHIESALa Chiesa santa, ma bisognosa sempre di purificazione3. Cristo "ha amato la Chiesa, e ha dato se stesso per lei, perrenderla santa" (Ef 5, 25-26), e l'ha unita a s come sua sposa 18; epoich essa il suo Corpo e la sua pienezza, Cristo la riempie deisuoi doni divini19, e per mezzo di essa comunica a tutti gli uomini lasua verit e la sua grazia. Le membra per della Chiesa sonoesposte alla tentazione, e spesso cadono miseramente in peccato. E

    pertanto, "mentre Cristo "santo, innocente, senza macchia" (Eb 7,26), non conobbe il peccato (2 Cor 5, 21), e venne a espiare i solipeccati del popolo (cf Eb 2, 17), la Chiesa, che comprende nel suoseno i peccatori, che santa, ma bisognosa sempre di purificazione,mai tralascia di far penitenza e di rinnovarsi"20.La penitenza nella vita e nella liturgia della Chiesa4. In molti e diversi modi il popolo di Dio fa questa continuapenitenza e si esercita in essa. Prendendo parte, con lasopportazione delle sue prove, alle sofferenze di Cristo21,compiendo

    ______________16) Cf Conc. trid., sess. XIV, Doctr. de sacramento Paenitentiae, cap. 1:DS 1668, 1670; Canones de sacramento Paenitentiae, c. 1: DS 1701.17) S. ambrogio, Epist. 41,12: PL 16, 1116.18) Cf Ap 19,7.

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    19) Cf Ef 1,22-23; LG 7.20) LG 8.21) Cf 1Pt 4, 13.

    opere di misericordia e di carit22, e intensificando sempre pi, digiorno in giorno, la sua conversione, secondo il Vangelo di Cristo,diventa segno nel mondo di come ci si converte a Dio. Tutto questola Chiesa lo esprime nella sua vita e lo celebra nella sua liturgia,quando i fedeli si professano peccatori, e implorano il perdono diDio e dei fratelli, come si fa nelle celebrazioni penitenziali, nellaproclamazione della parola di Dio, nella preghiera, negli elementipenitenziali della celebrazione eucaristica23.Nel sacramento poi della Penitenza, i fedeli "ricevono dallamisericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui, e insieme siriconciliano con la Chiesa, che stata ferita dal loro peccato, ma chemediante la carit, l'esempio e la preghiera coopera alla loroconversione"24.Riconciliazione con Dio e con la Chiesa5. Il peccato offesa fatta a Dio e rottura dell'amicizia con lui; scopoquindi della penitenza essenzialmente quello di riaccendere in noil'amore di Dio e di riportarci pienamente a lui25. Il peccatore che,mosso dalla grazia di Dio misericordioso, intraprende il camminodella penitenza, fa ritorno al Padre che "per primo ci ha amati" (1Gv4, 19), a Cristo, che per noi ha dato se stesso26, e allo Spirito Santo,che in abbondanza stato effuso su di noi27.Ma "per un arcano e misericordioso mistero della divinaProvvidenza, gli uomini sono uniti fra di loro da uno strettorapporto soprannaturale, in forza del quale il peccato di uno soloreca danno a tutti, e a tutti porta beneficio la santit del singolo"28, ecos la penitenza ha sempre come effetto la

    ______________22) Cf 1Pt 4,8.23) Cf Conc. trid., sess. XIV, Doctr. de sacramento Paenitentiae: DS

    1638, 1740, 1743; EM 35; IGMR 29, 30, 56a.b.g (cf pp. 136, 145-146).24) LG 11.

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    25) PAOLO VI, Cost. ap. Paenitemini, 17.2.1966: EV II, 628; cf LG 11.26) Cf Gal 2,20; Ef 5,25.27) Cf Tt 3,6.28) PAOLO VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 1.1.1967, n. 4: EV

    II, 924; cf Pio XII, Lett. enc.Mystici corporis, 29.6.1943: AAS 35(1943), p. 213.

    riconciliazione anche con i fratelli, che a causa del peccato semprehanno subito un danno.Non di rado, anzi, gli uomini si collegano nel commettereingiustizia; giusto quindi che siano solidali anche nel farpenitenza; liberati cos dal peccato per la grazia di Cristo, potrannoessere nel mondo, insieme con tutti gli uomini di buona volont,operatori di giustizia e di pace.Ilsacramento della Penitenza e le sue parti6. Il discepolo di Cristo che, mosso dallo Spirito Santo, dopo ilpeccato si accosta al sacramento della Penitenza, deve anzituttoconvertirsi di tutto cuore a Dio. Questa intima conversione delcuore, che comprende la contrizione del peccato e il proposito diuna vita nuova, il peccatore la esprime mediante la confessionefatta alla Chiesa, la debita soddisfazione, e l'emendamento di vita.E Dio accorda la remissione dei peccati per mezzo della Chiesa, cheagisce attraverso il ministero dei sacerdoti29.a) ContrizioneTra gli atti del penitente, occupa il primo posto la contrizione, che

    "il dolore e la detestazione del peccato commesso, con il propositodi non pi peccare"30. E infatti "al regno di Cristo noi possiamogiungere soltanto con la metnoia, cio con quel cambiamentointimo e radicale, per effetto del quale l'uomo comincia a pensare, agiudicare e a riordinare la sua vita, mosso dalla santit e dallabont di Dio, come si manifestata ed stata a noi data in pienezzanel Figlio suo (cf Eb 1, 2; Col 1, 19 e passim; Ef 1, 23 e

    passim)"31. Dipende da questa contrizione del cuore la verit dellapenitenza. La conversione infatti deve coinvolgere l'uomo nel suo

    intimo, cos da rischiarare sempre pi il suo spirito e renderlo ognigiorno pi conforme al Cristo.

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    ______________29) Cf conc. trid., sess. XIV, Doctr. de sacramento Paenitentiae, cap.3: DS1673-1675.30) Ibid. cap. 4: DS 1676.31) PAOLO VI, Cosi. ap. Paenitemini: EV II, 632.b) ConfessioneFa parte del sacramento della Penitenza la confessione delle colpe,che proviene dalla vera conoscenza di se stesso e dalla contrizioneper i peccati commessi. Per sia l'esame accurato della propria

    coscienza, che l'accusa esterna, si devono fare alla luce dellamisericordia di Dio. La confessione poi esige nel penitente lavolont di aprire il cuore al ministro di Dio, e nel ministro di Dio laformulazione di un giudizio spirituale, con il quale, in forza delpotere delle chiavi di rimettere o di ritenere i peccati, eglipronunzia, in persona Christi, la sentenza32.c) SoddisfazioneLa vera conversione diventa piena e completa con la soddisfazioneper le colpe commesse, l'emendamento della vita e la riparazionedei danni arrecati33. Il genere e la portata della soddisfazione sidevono commisurare a ogni singolo penitente, in modo che ognunoripari nel settore in cui ha mancato, e curi il suo male con unamedicina efficace. quindi necessario che la pena sia davvero unrimedio del peccato e trasformi in qualche modo la vita. Cos ilpenitente "dimentico del passato" (Fil 3, 13), s'inserisce con nuovoimpegno nel mistero della salvezza e si predispone al futuro che lo

    attende.

    d) AssoluzioneAl peccatore, che nella confessione sacramentale manifesta alministro della Chiesa la sua conversione, Dio concede il suoperdono con il segno dell'assoluzione; il sacramento della Penitenzarisulta cos completo di tutte le sue parti. Dio vuole infatti servirsidi segni sensibili per conferirci la salvezza, e rinnovare l'alleanzainfranta: tutto rientra in quell'economia divina che ha portato allamanifestazione visibile della bont di Dio, nostro Salvatore, e delsuo amore per noi34. Quindi per mezzo del sacramento dellaPenitenza il Padre accoglie il figlio pentito che fa ritorno a lui,

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    Cristo si pone sulle______________32) Cf conc. trio., sess. XIV, Doctr. de sacramento Paenitentiae, cap. 5:DS 1679.33) Ibid. cap. 8: DS 1690-1692; PAOLO VI, Cost. ap. Indulgentiarumdoctrna ,nn. 2-3: EV II, 922 ss.34) Cf Tt 3, 4-5.

    spalle la pecora smarrita per riportarla all'ovile, e lo Spirito Santosantifica nuovamente il suo tempio o intensifica in esso la suapresenza; ne segno la rinnovata e pi fervente partecipazione allamensa del Signore, nella gioia grande del convito che la Chiesa diDio imbandisce per festeggiare il ritorno del figlio lontano35.Necessit e utilit di questo sacramento7. Come diversa e molteplice la ferita causata dal peccato nellavita dei singoli e della comunit, cos diverso il rimedio che lapenitenza arreca. Coloro che, commettendo un peccato grave,hanno interrotto la comunione d'amore con Dio, con il sacramento

    della Penitenza riottengono la vita perduta. E coloro checommettono peccati veniali, e fanno cos la quotidiana esperienzadella loro debolezza, con la ripetuta celebrazione della penitenzariprendono forza e vigore per proseguire il cammino verso la pienalibert dei figli di Dio.a) Per beneficiare del rimedio salutare del sacramento della IPenitenza, il fedele deve confessare al sacerdote, secondo ladisposizione di Dio misericordioso, tutti e singoli i peccati gra- [ vi

    che, con l'esame di coscienza, ha presenti alla memoria36.b) Ma anche per i peccati veniali molto utile il ricorso assiduo efrequente a questo sacramento. Non si tratta infatti di una sempliceripetizione rituale n di una sorta di esercizio psicologico: inveceun costante e rinnovato impegno di affinare la grazia del Battesimo,perch, mentre portiamo nel nostro corpo la mortificazione, diCristo Ges, sempre pi si manifesti in noi la sua vita37. In questeconfessioni, l'accusa j dei peccati veniali deve essere per i penitenti

    occasione e stimolo a conformarsi pi intimamente a Cristo, e arendersi | sempre pi docili alla voce dello Spirito. E con tantamaggior verit questo sacramento di salvezza influir

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    efficacemente sui fedeli, quanto pi allargher la sua______________35) Cf Lc 15, 7.10.32.36) Cf conc. trid., sess. XIV, Canones de sacramento Paenitentiae. cc.7-

    8:DS 1707-1708.37) Cf 2 Cor 4,10.

    azione a tutta la loro vita, e li spinger ad essere sempre pigenerosi nel servizio di Dio e dei fratelli. quindi sempre un atto della Chiesa la celebrazione di questosacramento; con esso, la Chiesa proclama la sua fede, rende grazie aDio per la libert con cui Cristo ci ha liberati38, offre la sua vitacome sacrificio spirituale a lode della gloria di Dio e intanto affrettail passo incontro a Cristo Signore.

    III. UFFICI E MINISTERI

    NELLA RICONCILIAZIONE DEI PENITENTICompito della comunit nella celebrazione della Penitenza8. Tutta la Chiesa, in quanto popolo sacerdotale, cointeressata eagisce, sia pure in modo diverso, nell'attuale opera diriconciliazione, che dal Signore le stata affidata. Non solo, infatti,essa chiama i fedeli a penitenza mediante la predicazione dellaparola di Dio, ma intercede anche per i peccatori, e con premura e

    sollecitudine materna aiuta e induce il penitente a riconoscere econfessare i suoi peccati, per ottenerne da Dio, che solo purimetterli, misericordia e perdono. Ma pi ancora, la Chiesa stessadiventa strumento di conversione e di assoluzione del penitente,mediante il ministero affidato da Cristo agli Apostoli e ai lorosuccessori39.9. Ilministro del sacramento della Penitenza

    a) La Chiesa esercita il ministero del sacramento della Penitenzaper mezzo dei vescovi e dei presbiteri, che con la predicazione dellaparola di Dio chiamano i fedeli alla conversione, e a essi attestano eimpartiscono la remissione dei peccati nel nome di Cristo e nella

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    forza dello Spirito Santo. Nell'esercizio di questo ministero, ipresbiteri agiscono in comunione con il vescovo, e partecipano alpotere e all'ufficio che a lui direttamente compete, comeresponsabile della disciplina penitenziale40.

    ______________38) Cf Gal 4, 31.39) Cf Mt 18, 18; Gv 20, 23.40) Cf LG 26.

    b) Ministro competente del sacramento della Penitenza ilsacerdote che ha la facolt di assolvere, secondo le leggi canoniche

    a norma dei cc. 967-975 CIC. Per tutti i sacerdoti, anche se nonapprovati per ascoltare le confessioni, assolvono validamente elecitamente i penitenti in pericolo di morte.10. Esercizio pastorale di questo ministeroa) Per svolgere bene e fedelmente il suo ministero, il confessoredeve saper distinguere le malattie dell'anima per apportarvi irimedi adatti, ed esercitare con saggezza il suo compito di giudice;

    deve inoltre con uno studio assiduo, sotto la guida del Magisterodella Chiesa, e soprattutto con la preghiera, procurarsi la scienza ela prudenza necessarie a questo scopo. Il discernimento degli spiriti l'intima cognizione dell'opera di Dio nel cuore degli uomini: donodello Spirito Santo e frutto della carit41.b) Il confessore sia sempre pronto ad ascoltare le confessioni deifedeli, ogni qual volta i fedeli stessi ne fanno ragionevolerichiesta42.c) Nell'accogliere il peccatore penitente e nel guidarlo alla luce dellaverit, il confessore svolge un compito paterno, perch rivela agliuomini il cuore del Padre, e impersona l'immagine di Cristo, buonPastore. Si ricordi quindi che il suo ministero quello stesso diCristo, che per salvare gli uomini ha operato nella sua misericordiala loro redenzione, ed presente con la sua virt divina neisacramenti43,d) II confessore, consapevole che proprio nella sua qualit diministro di Dio gli vengono confidati i segreti delle coscienze, rigorosamente tenuto all'assoluta inviolabilit del sigillo

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    sacramentale.Il penitente11. Importantissima la parte del penitente nella celebrazione delsacramento.

    ______________41) Cf Fil 1,9-10.42) Cf SP, n. XII.43) Cf SC 7.

    Quando, debitamente preparato, si accosta a questo salutarerimedio istituito da Cristo, e confessa i suoi peccati, egli s'inserisce,con i suoi atti, nella celebrazione del sacramento, che si compie poicon le parole dell'assoluzione, pronunziate dal ministro nel nomedi Cristo.In tal modo il fedele, mentre fa nella sua vita l'esperienza dellamisericordia di Dio e la proclama, celebra con il sacerdote laliturgia della Chiesa, che continuamente si converte e si rinnova.

    IV. CELEBRAZIONEDEL SACRAMENTO DELLA PENITENZALuogo della celebrazione12. Il sacramento della Penitenza si celebra di norma, salvo ungiusto motivo, nella chiesa o nell'oratorio. Relativamente alla sede

    per le confessioni, vengano stabilite dalla Conferenza dei Vescovidelle norme, garantendo tuttavia che sempre ci siano, in luogopatente, dei confessionali provvisti di grata fissa tra il penitente e ilconfessore, in modo che i fedeli che lo desiderano possanoliberamente servirsene. Non si ricevano delle confessioni fuori dellasede per le confessioni, se non per giusta causa (cf CIC, e. 964).Tempo della celebrazione13. La riconciliazione dei penitenti si pu celebrare in qualsiasigiorno e tempo. Conviene per che i fedeli sappiano il giorno e l'orain cui il sacerdote disponibile per l'esercizio di questo ministero.S'inculchi comunque nei fedeli l'abitudine di accostarsi al

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    sacramento della Penitenza fuori della celebrazione della Messa, epreferibilmente in ore stabilite44. La Quaresima il tempo piadatto per la celebrazione del sacramento della Penitenza, perchfin dal giorno delle Ceneri risuona solenne l'invito rivolto al popolodi Dio: "Convertitevi, e credete al Vangelo". bene organizzare api riprese,

    ______________44) Cf EM 35.

    in Quaresima, varie celebrazioni penitenziali, in modo che tutti ifedeli abbiano modo di riconciliarsi con Dio e con i fratelli e dicelebrare poi, rinnovati nello spirito, il triduo pasquale del Signore

    morto e risorto.Vesti liturgiche14. Quanto alle vesti liturgiche da usarsi nella celebrazione dellaPenitenza, si stia alle norme stabilite dagli Ordinari dei luoghi.a) Rito per la riconciliazione dei singoli penitentiPreparazione del sacerdote e del penitente15. Il sacerdote e il penitente si preparino alla celebrazione delsacramento anzitutto con la preghiera. Il sacerdote invochi loSpirito Santo, per averne luce e carit; il penitente confronti la suavita con l'esempio e con le parole di Cristo, e si raccomandi a Dioperch perdoni i suoi peccati.

    Accoglienza del penitente

    16. Il sacerdote accolga il penitente con fraterna carit edeventualmente lo saluti con espressioni di affabile dolcezza. Quindiil penitente si fa il segno di croce, dicendo: Nel nome del Padre e delFiglio e dello Spirito Santo. Amen. Anche il sacerdote pu segnarsicon lui. Poi il sacerdote con una breve formula invita il penitentealla fiducia in Dio. Se il penitente sconosciuto al confessore, bene che gli precisi la sua condizione, il tempo trascorso dallaultima confessione, le eventuali difficolt della sua vita cristiana etutto quanto pu essere utile al confessore per l'esercizio del suo

    ministero.Lettura della parola di Dio

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    17. Quindi il sacerdote, o anche il penitente stesso, legge, secondol'opportunit, un testo della Sacra Scrittura; la lettura per si pufare anche nella preparazione al sacramento. infatti la parola di Dio che illumina il fedele a conoscere i suoipeccati, lo chiama alla conversione e gl'infonde fiducia nellamisericordia di Dio.Confessione dei peccati e accettazione della soddisfazione18. Il penitente confessa poi i suoi peccati, cominciando, dove c'l'uso, dalla formula della confessione generale (p. es. il Confesso aDio). Il sacerdote lo aiuti, se necessario, a fare con integrit la suaconfessione, lo esorti a pentirsi sinceramente delle offese fatte a Dio,gli rivolga buoni consigli per indurlo a iniziare una vita nuova, e loistruisca, qualora ce ne fosse bisogno, sui doveri della vita cristiana.Se il penitente si fosse reso responsabile di danni, o avesse datomotivo di scandalo, il confessore gli ricordi il dovere di unacongrua riparazione.Quindi il sacerdote impone al penitente la soddisfazione;soddisfazione che sia non solo un'espiazione delle colpe commesse,ma anche un aiuto per iniziare una vita nuova, e un rimedioall'infermit del peccato; la soddisfazione deve quindi

    corrispondere, per quanto possibile, alla gravita e alla natura deipeccati accusati e pu opportunamente concretarsi nella preghiera,nel rinnegamento di s, e soprattutto nel servizio del prossimo enelle opere di misericordia: con esse infatti si pone meglio in luce ilcarattere sociale sia del peccato che della sua remissione.Preghiera del penitente e assoluzione del sacerdote19. Fatta l'accusa e ricevuta la soddisfazione, il penitente manifesta

    la sua contrizione e il proposito di una vita nuova, recitando unapreghiera, con la quale chiede a Dio Padre perdono dei suoi peccati. bene usare una formula composta di espressioni della SacraScrittura.Dopo la preghiera del penitente, il sacerdote, tenendo stese le mani,o almeno la mano destra, sul capo del penitente stesso, pronunziala formula dell'assoluzione, nella quale sono essenziali le parole:

    Io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo.Nel pronunciare queste ultime parole, il sacerdote traccia sul

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    penitente il segno di croce. La formula dell'assoluzione indica chela riconciliazione del penitente viene dalla misericordia del Padre;fa vedere il nesso fra la riconciliazione del penitente e il misteropasquale di Cristo; sottolinea l'azione dello Spirito Santo nellaremissione dei peccati; mette in luce infine l'aspetto ecclesiale delsacramento per il fatto che la riconciliazione con Dio viene richiestae concessa mediante il ministero della Chiesa.Rendimento di grazie e congedo del penitente20. Ricevuta la remissione dei peccati, il penitente riconosce econfessa la misericordia di Dio e a lui rende grazie con una breveinvocazione, tratta dalla Sacra Scrittura; quindi il sacerdote locongeda in pace.Il penitente prosegue poi la sua conversione e la esprime con una

    vita rinnovata secondo il Vangelo e sempre pi ravvivatadall'amore di Dio, perch "la carit copre una moltitudine dipeccati" (1 Pt 4, 8).Rito abbreviato21. Se una necessit pastorale lo consiglia, il sacerdote pu omettereo abbreviare alcune parti del rito, purch per siano sempreconservate integralmente: la confessione dei peccati e l'accettazione

    della soddisfazione, l'invito alla contrizione (n. 44), la formuladell'assoluzione e quella del congedo. In caso di pericolo di morteimminente, basta che il sacerdote pronunzi le parole essenzialidella formula della assoluzione, cio: Io ti assolvo dai tuoi peccati, nelnome del Padre e del Figlio e dello Spinto Santo,b) Rito per la riconciliazione di pi penitenticon la confessione e l'assoluzione individuale

    22. Quando pi penitenti si riuniscono per ottenere lariconciliazione sacramentale, bene che vi si preparino con unacelebrazione della parola di Dio.A tale celebrazione possono per partecipare anche altri fedeli, chein altro tempo si accosteranno al sacramento. La celebrazionecomune manifesta pi chiaramente la natura ecclesiale dellapenitenza. I fedeli infatti ascoltano tutti insieme la parola di Dio,che proclama la sua misericordia e li invita alla conversione,

    confrontano la loro vita con la Parola stessa, e si aiutano a vicendacon la preghiera. Dopo che ognuno ha confessato i suoi peccati e haricevuto l'assoluzione, tutti insieme lodano Dio per le meraviglie dalui compiute a favore del popolo, che egli si acquistato con il

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    sangue del Figlio suo. Se necessario, ci siano a disposizione pisacerdoti, che in luoghi adatti possano ascoltare e assolvere ipenitenti.Riti iniziali23. Quando i fedeli sono riuniti, si esegue secondo l'opportunit un

    canto adatto. Quindi il sacerdote saluta i fedeli, ed egli stesso o unaltro ministro fa, se necessario, una breve introduzione allacelebrazione con indicazioni pratiche sul suo svolgimento concreto.Quindi invita tutti alla preghiera, e dopo una sosta di silenzio recital'orazione.Celebrazione della parola di Dio24. Il sacramento della Penitenza deve prendere l'avvio dall'ascolto

    della parola di Dio, perch proprio con la sua Parola Dio chiama apenitenza, e porta alla vera conversione del cuore.Si possono scegliere una o pi letture. Se pi, s'intercali fra di esseun salmo, o un altro canto adatto, o uno spazio di silenzio, perfavorire una pi profonda intelligenza della parola di Dio e ilconseguente assenso del cuore. Se si fa una sola lettura, benetrarla dal Vangelo.

    Quanto ai criteri di scelta, si dia la preferenza a quelle letture nellequali:a) la parola di Dio richiama gli uomini alla conversione e a unasempre maggiore conformit a Cristo Signore;b) viene presentato il mistero della riconciliazione mediante lamorte e risurrezione di Cristo e il dono dello Spirito Santo;c) viene riportato il giudizio di Dio sul bene e sul male nella vitadegli uomini, allo scopo di illuminare la coscienza e facilitarnel'esame.25. L'omelia, impostata sul testo della Sacra Scrittura, ha lo scopo diportare i penitenti all'esame di coscienza, alla rinunzia al peccato ealla conversione a Dio. Deve quindi far comprendere ai fedeli che ilpeccato contro Dio si ritorce contro la comunit, contro il prossimo,contro il peccatore stesso. Si ponga quindi nel debito rilievo:a) l'infinita misericordia di Dio, che supera tutte le nostre iniquit;per questa misericordia, Dio non cessa di chiamarci al suo cuore diPadre;

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    b) la necessit della penitenza interna, con la sincera disposizioneche ne deriva, di riparare i danni del peccato;c) l'aspetto sociale della grazia e del peccato, per cui gli atti deisingoli si ripercuotono in qualche modo su tutto il corpo dellaChiesa;d) l'impegno della nostra soddisfazione, che attinge la sua forzadalla soddisfazione di Cristo, ed esige anzitutto, oltre le opere dipenitenza, l'esercizio della vera carit verso Dio e verso il prossimo.26. Terminata l'omelia, si faccia un'opportuna sosta di silenzio, perdar modo ai penitenti di raccogliersi nell'esame di coscienza emuovere il cuore a una vera contrizione dei peccati. Possonoprestare il loro aiuto il sacerdote stesso o il diacono o un altroministro, che suggeriscano brevi pensieri o recitino una preghiera

    litanica, tenendo sempre presente l'et, la condizione ecc., dei fedelipresenti.Se lo si riterr opportuno, l'esame comunitario di coscienza, comepure l'azione intesa a suscitare la contrizione, possono tener luogodell'omelia; in questo caso, per, ci si deve chiaramente ispirare albrano della Sacra Scrittura letto precedentemente.Rito della riconciliazione27. Su invito del diacono o di un altro ministro, tutti genuflettono os'inchinano, e recitano la formula della confessione generale (p. es.il Confesso a Dio); quindi stando in piedi, secondo l'opportunit,recitano la preghiera litanica o eseguono un canto adatto, con cui siesprima la confessione dei peccati, la contrizione del cuore,l'implorazione di perdono e la fiducia nella misericordia di Dio.Alla fine si dice il Padre nostro, che non si deve mai omettere.

    28. Dopo la recita del Padre nostro, i sacerdoti si distribuiscono neiluoghi predisposti per l'ascolto delle confessioni. I penitenti chedesiderano fare la confessione dei loro peccati, si recano dalsacerdote di loro scelta, e accettata la soddisfazione, ricevono dalsacerdote l'assoluzione con la formula per la riconciliazione di unsingolo penitente.29. Terminate le confessioni, i sacerdoti ritornano in presbiterio.Colui che presiede, invita tutti al rendimento di grazie, con cui i

    fedeli proclamano la misericordia di Dio. Ci si pu fare con unsalmo, un inno o una preghiera litanica. A conclusione dellacelebrazione, il sacerdote recita un'orazione, a onore e lode di Dio

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    per l'amore grande con cui ci ha amati.Congedo del popolo30. Terminato il ringraziamento, il sacerdote benedice i fedeli.Quindi il diacono o il sacerdote stesso congeda l'assemblea.c) Rito per la riconciliazione di pi penitenticon la confessione e l'assoluzione generaleDisciplina dell'assoluzione generale31. La confessione individuale e integra e l'assoluzionecostituiscono l'unico modo ordinario con cui il fedele, consapevoledi peccato grave, riconciliato con Dio e con la Chiesa; solamenteuna impossibilit fisica o morale scusa da una tale confessione; nel

    qual caso la riconciliazione si pu avere in altri modi.

    Non si pu impartire in modo generale l'assoluzione a pi penitentiinsieme, senza la previa confessione individuale, se non:a) incomba il pericolo di morte e manchi al sacerdote o ai sacerdotiil tempo per ascoltare la confessione dei singoli penitenti;b) ci sia una grave necessit; quando, cio, dato il numero deipenitenti, non si ha a disposizione un numero sufficiente diconfessori per ascoltare come si conviene le confessioni dei singolientro un tempo conveniente, sicch i penitenti sarebbero costretti,senza loro colpa, a rimanere a lungo privi della grazia sacramentaleo della santa comunione; per la necessit non ritenuta sufficientequando non possono essere a disposizione dei confessori per la solaragione di una grande affluenza di penitenti, quale si pu avere inoccasione di una grande festa o di un pellegrinaggio45.32. Giudicare se ricorrano le condizioni richieste, di cui sopra al n.31, spetta al vescovo diocesano, il quale, tenuto conto dei critericoncordati con gli altri membri della Conferenza dei Vescovi, pudeterminare i casi di tale necessit46.33. Affinch un fedele usufruisca validamente dell'assoluzionesacramentale impartita simultaneamente a pi persone, si richiedeche non solo sia ben disposto, ma insieme faccia il proposito diconfessare a tempo debito i singoli peccati gravi che al momentonon pu confessare.I fedeli, per quanto possibile, anche nell'occasione di riceverel'assoluzione generale, vengano istruiti circa i requisiti sopra

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    indicati, e all'assoluzione generale, anche nel caso di pericolo dimorte, qualora vi sia tempo sufficiente, venga premessal'esortazione che ciascuno provveda a fare l'atto di contrizione47.34. Coloro ai quali vengono rimessi i peccati gravi mediantel'assoluzione generale, si accostino quanto prima, offrendosenel'occasione, alla confessione individuale, a meno che non ne sianoimpediti da una giusta causa. Sono per strettamente obbligati,tolto il caso di impossibilit morale, a presentarsi entro un anno alconfessore. Rimane infatti in vigore anche per essi il precetto, inforza del quale ogni fedele tenuto a

    ______________45) Cf CIC, cc.960 e 961 1.46) Cf CIC, c. 961 2.47) Cf CIC, c. 962 1 e 2.

    confessare privatamente al sacerdote, almeno una volta all'anno, isuoi peccati, s'intende quelli gravi, non ancora specificatamenteconfessati48.Rito dell'assoluzione generale35. Per la riconciliazione dei penitenti con la confessione el'assoluzione collettiva nei casi stabiliti dal diritto, tutto si svolgecome sopra, nella celebrazione della riconciliazione per pipenitenti, con la confessione e l'assoluzione individuale, fatte le solevarianti che seguono:a) Terminata l'omelia, o nel corso della omelia stessa, si avvertano i

    fedeli, desiderosi di ricevere l'assoluzione generale, che vi sidispongano a dovere: che, cio, ognuno si penta dei peccaticommessi, proponga di evitarli, intenda riparare gli scandali e idanni eventualmente provocati, e s'impegni inoltre a confessare atempo debito i singoli peccati gravi, di cui al momento non pu farel'accusa49; venga inoltre proposta una soddisfazione che tuttidovranno fare; i singoli poi potranno, volendo, aggiungerviqualcosa.b) Quindi il diacono o un altro ministro o il sacerdote stesso invita ipenitenti, che vogliono ricevere l'assoluzione, a indicare conqualche segno - p. es. l'inchino del capo, la genuflessione o un altro

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    segno, secondo le norme stabilite dalle Conferenze Episcopali -questa loro volont, e a dire insieme la formula della confessionegenerale (p. es. il Confesso a Dio); dopo di che si pu fare unapreghiera litanica o eseguire un canto penitenziale; tutti poi diconoo cantano il Padre nostro come stato detto sopra, al n. 27.c) Quindi il sacerdote pronuncia l'invocazione con la quale si chiedela grazia dello Spirito Santo per la remissione dei peccati, siproclama la vittoria sul peccato per mezzo della morte erisurrezione di Cristo, e vien data ai penitenti l'assoluzionesacramentale.d) In ultimo, il sacerdote invita al rendimento di grazie, come estato detto sopra, al n. 29, e omessa l'orazione conclusiva, benediceil popolo e lo congeda.

    ______________48) Cf SP, nn. VII e VIII; CIC, cc. 963 e 989.49) Cf SP, n.VI.

    V. LE CELEBRAZIONI PENITENZIALIIndole e struttura36. Le celebrazioni penitenziali sono riunioni del popolo di Dio, alloscopo di ascoltare la proclamazione della parola di Dio, che invitaalla conversione e al rinnovamento della vita, e annunzia la nostraliberazione dal peccato, per mezzo della morte e risurrezione diCristo. La loro struttura quella abitualmente in uso nellecelebrazioni della parola di Dio50, come viene proposta nel Rito perla riconciliazione di pi penitenti. E bene pertanto che dopo il rito

    iniziale (canto, saluto e orazione) si faccia la proclamazione di unao pi letture bibliche, intercalandovi dei salmi o altri canti omomenti di silenzio, e curandone poi, nell'omelia, la spiegazione el'applicazione ai fedeli. Nulla vieta che, o prima delle letturebibliche o dopo di esse, si facciano anche altre letture, tratte daiPadri o da altri scrittori, purch aiutino davvero la comunit e isingoli alla vera cognizione del peccato e alla vera contrizione delcuore, cio alla conversione.Dopo l'omelia e la meditazione della parola di Dio, conviene chel'assemblea dei fedeli formi un solo cuore e una sola voce nellapreghiera, in forma litanica o in altro modo adatto alla

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    partecipazione di tutti. Alla fine si dica sempre il Padrenostro,perch Dio, nostro Padre, "rimetta a noi i nostri debiti, comenoi li rimettiamo ai nostri debitori... e ci liberi dal male". Ilsacerdote, o il ministro che presiede, conclude poi con l'orazione e ilcongedo del popolo.Utilit e importanza37. Si eviti che queste celebrazioni vengano confuse, nell'opinionedei fedeli, con la celebrazione stessa del sacramento dellaPenitenza51. Esse sono comunque utilissime per la conversione e lapurificazione del cuore52. Ed bene farle specialmente:

    ______________50) Cf IOe 37-39.51) Cf SP, n. X.52) Cf SP, n. X.

    - per ravvivare nella comunit cristiana lo spirito di penitenza;- per aiutare i fedeli a prepararsi alla confessione, che poi i singolipotranno fare a tempo opportuno;- per educare i fanciulli a formarsi a poco a poco una coscienza delpeccato nella vita umana, e della liberazione dal peccato per mezzodi Cristo;- per aiutare i catecumeni nella loro conversione. Inoltre, l dovenon c' a disposizione nessun sacerdote per impartire l'assoluzionesacramentale, sono utilissime le celebrazioni penitenziali, perchsono un aiuto per quella contrizione perfetta che sgorga dalla

    carit, con la quale i fedeli possono conseguire in voto la graziadella futura penitenza sacramentale53.

    VI. ADATTAMENTI DEL RITO ALLE VARIE REGIONIE ALLE DIVERSE CIRCOSTANZE

    Adattamenti che possono fare le Conferenze dei Vescovi

    38. Spetta alle Conferenze dei Vescovi nella preparazione deiRituali particolari, adattare questo Rito della Penitenza allenecessit delle singole regioni, in modo che, dopo l'approvazionedella Sede Apostolica, se ne possa fare uso nelle regioni interessate.

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    Ecco, a questo riguardo, i diritti e i compiti delle Conferenze deiVescovi:a) stabilire delle norme sulla disciplina del sacramento dellaPenitenza, specialmente per quanto riguarda il ministero deisacerdoti;b) determinare norme precise sulla sede per la celebrazioneordinaria del sacramento della Penitenza (cf sopra, n. 12) e sui segnidi penitenza che devono manifestare i fedeli nell'assoluzionegenerale (cf sopra, n. 35);c) preparare una versione dei testi, che sia davvero adatta all'indolee alla lingua di ciascun popolo e comporre anche

    ______________53) Cf Conc. trid., sess. XIV, Doctr. de sacramento Paenitentiae, cap. 5:DS 1677.

    nuovi testi per le preghiere dei fedeli e per le formule del ministro,conservando per integralmente la formula sacramentale.La Conferenza Episcopale Italiana decider in Assemblea gli\ adattamenti

    sopra indicati che sono di sua competenza.Competenze del vescovo39. Spetta al vescovo diocesano:a) regolare nella sua diocesi la disciplina della penitenza54, ivicompresi gli opportuni adattamenti del rito, secondo le normeproposte nella Conferenza dei Vescovi;b) determinare, tenuto conto delle condizioni stabilite dal diritto (cfsopra, n. 31) e dei criteri concordati con gli altri membri dellaConferenza dei Vescovi, i casi di necessit nei quali lecitoimpartire l'assoluzione sacramentale generale55.

    Adattamenti che spettano al ministro40. Spetta ai sacerdoti, e specialmente ai parroci:a) nella celebrazione della riconciliazione, sia per i singoli che; perla comunit, adattare il rito alla situazione concreta dei ; penitenti,conservando la struttura essenziale e integralmente la formula

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    dell'assoluzione; per motivi pastorali omettere o arricchire alcuneparti scegliendo i testi sia delle letture che delle orazioni e scegliereil luogo pi adatto per la celebrazione, secondo le norme stabilitedalle Conferenze dei Vescovi, in modo che tutta la celebrazione nerisulti ricca e fruttuosa;b) proporre e preparare qualche volta all'anno, specialmente inQuaresima, delle celebrazioni penitenziali, ricorrendo all'aiuto dialtri, anche di laici, in modo che i testi scelti e l'ordine dellacelebrazione si adattino davvero alla condizione e alle circostanzedella comunit o dell'assemblea (p. es. di fanciulli, di malati ecc.).

    ______________54) Cf LG 26.55) Cf SP, n. V; CIC, c. 961 1 e 2.

    Appendice IL'ASSOLUZIONE DALLE CENSURE

    1. Quando il sacerdote, a norma del diritto, assolve, nel forosacramentale, da una censura latae sententiae un penitente ben

    disposto, non si deve cambiare la formula dell'assoluzione, mabasta che il confessore intenda assolvere anche dalle censure. Ilconfessore tuttavia, pu, prima di assolvere dai peccati, assolveredalla censura con la formula qui sotto proposta per l'uso fuori delsacramento della Penitenza.2. Quando il sacerdote, a norma del diritto, assolve un penitentedalla censura fuori del sacramento della Penitenza, usa la formulaseguente:In forza del potere a me concessoIo ti assolvo dal vincolo di scomunica(o sospensione o interdetto).Nel nome del Padre

    e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Il penitente risponde: Amen.

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    LA DISPENSA DALL'IRREGOLARIT

    3. Se il penitente incorso in qualche irregolarit, il sacerdote che anorma del diritto, lo dispensa dall'irregolarit stessa, sia inconfessione, dopo l'assoluzione, sia fuori del sacramento della

    Penitenza, dice:In forza del potere a me concesso,Io ti dispensodall'irregolarit in cui sei incorso.Nel nome del Padree del Figlio e dello Spirito Santo.Il penitente risponde: Amen.

    Appendice IICELEBRAZIONI PENITENZIALI

    Questa parte stata preparata con cura dalla Sacra Congregazionedel Culto Divino per utilit di coloro che devono predisporre eordinare le celebrazioni penitenziali.1. Le celebrazioni penitenziali, di cui si parla nelle premesse del"Rito della Penitenza" (nn. 36-37), sono assai utili, nella vita deisingoli e in quella delle comunit, per ravvivare lo spirito e la virtdella penitenza, e per preparare una celebrazione pi fruttuosa delsacramento. Si eviti che queste celebrazioni vengano confuse,nell'opinione dei fedeli, con la confessione e l'assoluzionesacramentale1.2. Nel predisporre le celebrazioni penitenziali, specialmente seorganizzate per gruppi o circostanze particolari, si tenga contodelle condizioni di vita, del modo di esprimersi e delle possibilitrecettive dell'assemblea che vi partecipa. Spetta quindi allecommissioni liturgiche2 e alle singole comunit cristiane curarne ladebita preparazione, in modo che per ogni gruppo e per le diversecircostanze sia prevista la scelta dei testi pi adatti, e fissato losvolgimento pi opportuno della celebrazione.

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    3. Di tali celebrazioni penitenziali si propongono qui alcuni schemidi indole varia e per assemblee diverse: un sussidio puramenteindicativo; diverse sono infatti le situazioni e le esigenze dellesingole comunit; di queste si dovr tener conto per gli opportuniadattamenti.4. In queste celebrazioni s'inserisce talvolta il sacramento dellaPenitenza. In tal caso, dopo le letture e l'omelia, si ricorra al "Ritoper la riconciliazione di pi penitenti, con la confessione el'assoluzione individuale" (nn. 54-59), o, nei casi particolari previstidal diritto, al "Rito per la riconciliazione dei penitenti con laconfessione e l'assoluzione generale" (nn. 60-63).

    ____________1) Cf SP, n. X.2) Cf IOe 39.

    Appendice IIISCHEMA PER L'ESAME DI COSCIENZA

    1. Si propone qui uno schema per l'esame di coscienza. Esso dovr

    per essere completato e adattato, secondo le consuetudini locali ela diversit delle persone.2. Quando l'esame di coscienza vien fatto prima del sacramentodella Penitenza, bene che ognuno s'interroghi anzitutto su questipunti:1. Mi accosto al sacramento della Penitenza per un sincerodesiderio di purificazione, di conversione, di rinnovamento di vita

    e di pi intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come unpeso, che solo molto di raro son disposto ad addossarmi?2. Ho dimenticato o ho di proposito taciuto dei peccati gravi nelleconfessioni passate?3. Ho fatto la penitenza che mi stata imposta? Ho riparato i tortida me fatti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi fatti peremendar la mia vita secondo il Vangelo?4. Alla luce della parola di Dio, ognuno esamini se stesso.

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    I. Il Signore dice:"Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore".1. Il mio cuore davvero orientato a Dio, e posso dire di amarlodavvero sopra tutte le cose e con amore di figlio, nell'osservanzafedele dei suoi comandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle

    cose temporali? Ed sempre retta la mia intenzione nell'agire?2. E salda la mia fede in Dio, che nel Figlio suo ha rivolto a noi lasua Parola? Ho dato la mia piena adesione alla dottrina dellaChiesa? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando laparola di Dio, partecipando alla catechesi, evitando tutto ci chepu insidiare la fede? Ho professato sempre con coraggio e senzatimore la mia fede in Dio e nella Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmicristiano nella mia vita privata e pubblica?3. Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia preghiera un verocolloquio cuore a cuore con Dio, o solo una vuota praticaesteriore? Ho saputo offrire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie ei miei dolori? Ricorro a lui con fiducia nelle tentazioni?4. Ho riverenza e amore verso il nome santo di Dio, o l'ho offesocon la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo invano?Sono stato irriverente verso la Madonna e i Santi?5. Santifico il giorno del Signore e le feste della Chiesa, prendendoparte con partecipazione attiva, attenta e pia alla celebrazioneliturgica, e specialmente alla Messa? Ho osservato il precetto dellaconfessione annuale e della comunione pasquale?6. Ci sono per me "altri dei", cio espressioni o cose delle quali miinteresso o nelle quali ripongo fiducia pi che in Dio, p. es.:ricchezza, superstizioni, spiritismo e altre forme di magia?II. Il Signore dice:"Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi".1. Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei miei fratelli,servendomi di loro per i miei interessi e riservando a essi untrattamento che non vorrei fosse usato con me? Sono stato a essi digrave scandalo con le mie parole o le mie azioni?2. Nella mia famiglia, ho contribuito con la pazienza e con veroamore al bene e alla gioia degli altri? Per i singoli componenti dellafamiglia:

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    Per i figli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati eonorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessit spirituali e materiali?Per i genitori. Mi sono preoccupato dell'educazione cristiana deifigli? Ho dato loro buon esempio? Li ho sostenuti e diretti con lamia autorit?Per i coniugi. Sono stato sempre fedele negli affetti e nelle azioni?Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?3. So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi pi povero di me?Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi?Oppure tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo,specialmente i poveri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gliimmigrati?4. Mi rendo conto della missione che mi stata affidata? Hopartecipato alle opere di apostolato e di carit della Chiesa, alleiniziative e alla vita della parrocchia? Ho pregato e dato il miocontributo per le necessit della Chiesa e del mondo, p. es. perl'unit della Chiesa, per l'evangelizzazione dei popoli, perl'instaurazione della giustizia e della pace?5. Mi prendo a cuore il bene e la prosperit della comunit umanain cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi personali?

    Partecipo, per quanto posso, alle iniziative che promuovono lagiustizia, la pubblica moralit, la concordia, le opere dibeneficenza? Ho compiuto i miei doveri civici? Ho pagato le tasse?6. Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volenteroso diprestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giustamercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti etenuto fede alle promesse?

    7. Ho prestato alle legittime autorit l'obbedienza e il rispettodovuti?8. Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive, bado solo almio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito diservizio?9. Ho praticato la verit e la fedelt, oppure ho arrecato del male alprossimo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi temerari,

    violazione di segreti?

    10. Ho attentato alla vita e all'integrit fisica del prossimo, ne hooffeso l'onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato o consigliato

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    l'aborto? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziatoinsulti e parole offensive, fomentando screzi e rancori? Hocolpevolmente ed egoisticamente omesso di testimoniarel'innocenza del prossimo?11. Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la roba d'altri? Hodanneggiato il prossimo nei suoi averi? Ho restituito quanto hosottratto e ho riparato i danni arrecati?12. Se ho ricevuto dei torti, mi son dimostrato disposto allariconciliazione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuoreodio e desiderio di vendetta?III. Cristo Signore dice:"Siate perfetti come il Padre".1. Qual l'orientamento fondamentale della mia vita? Mi faccioanimo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di ravvivare lamia vita spirituale con la preghiera, la lettura e la meditazione dellaparola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato lamortificazione? Sono stato pronto e deciso a stroncare i vizi, asoggiogare le passioni e le inclinazioni perverse? Ho reagitoall'invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo,e ho preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e

    preferirmi a essi? Ho imposto agli altri la mia volont, conculcandola loro libert e trascurando i loro diritti?2. Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei doni ricevuti da Diocome i "talenti del Vangelo"? Mi servo di tutti questi mezzi percrescere ogni giorno di pi nella perfezione della vita spirituale?Sono stato inerte e pigro?3. Ho sopportato conpazienza i dolori e le prove della vita? Come

    ho cercato di praticare la mortificazione, per compiere quello chemanca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno edell'astinenza?4. Ho conservato puro e casto il mio corpo, pensando che tempiodello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla gloria? Hocustodito i miei sensi e ho evitato di contaminarmi nello spirito enel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioniindegne? Mi sono permesso letture, discorsi, spettacoli,

    divertimenti in contrasto con l'onest umana e cristiana? Sono statodi scandalo agli altri con il mio comportamento indecente? Nell'usodel matrimonio ho rispettato e osservato la legge morale?

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    5. Ho agito contro coscienza, per timore o per ipocrisia?6. Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre nella vera libertdei figli di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono lasciatoasservire dalle mie passioni?