Risveglio Pentecostale Feb09

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RISVEGLIO PENTECOSTALE Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Numero 2 - Anno LXIII Febbraio 2009 «...il Signore è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il Signore e rispettano il suo nome.» (MALACHIA 3:16) Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

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RisveglioPentecostaleOrgano ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

Numero 2 - Anno LXIII Febbraio 2009

«...il Signore è stato attento e ha ascoltato;

un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo

di quelli che temono il Signoree rispettano il suo nome.»

(Malachia 3:16)

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“Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò contro Israele. Acazia cadde dalla ringhiera della sua camera di sopra, a

Samaria, e si ammalò. Allora inviò dei messaggeri, dicendo loro: «Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron, per sapere se guarirò da questa malattia». Ma un angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: «Àlzati, va’ incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di’ loro: È forse perché non c’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? Perciò, così dice il Signore: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morrai». Ed Elia se ne andò.

I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: «Perché siete tornati?» E quelli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: “Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: «Così dice il Signore: È forse perché non c’è Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai»”». Acazia chiese loro: «Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?» Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi». E Acazia disse: «È Elia il Tisbita!»

Allora mandò da Elia un capitano con i suoi cinquanta uomini. Egli salì e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: “Scendi!”» Elia rispose e disse al capitano dei cinquan-ta: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!» E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini.

Acazia mandò di nuovo un altro capitano con i suoi cinquanta uomini, il quale si rivolse a Elia e gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: “Fa’ presto, scendi!”» Elia rispose e disse loro: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomi-ni” (2 Re 1:1-12).

Come faceva il re Achazia ad essere così sicuro che l’uomo incon-trato dai suoi messi diretti ad Ekron per consultare Baal-zebub fosse proprio Elia?

Che cosa aveva quest’uomo semplice, vissuto in disparte, per esse-re immediatamente riconosciuto e temuto?

Non aveva ricchezza, né armi, né potere umano, ma possedeva quanto era necessario per essere definito un “uomo di Dio”.

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517

Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. LoriaSegretario: Eliseo Cardarelli Tesoriere: Giuseppe TilenniConsiglieri: Salvatore Cusumano, Carmine Lamanna, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo, Vincenzo Specchi

Presidente emerito: Francesco ToppiConsiglieri onorari: Germano Giuliani, Francesco Rauti

Direzione, Redazione e Amministrazione:Via Altichieri da Zevio, 135132 PadovaTel. 049.605127fax 049.612565e mail: [email protected]

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La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chie-se Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In conformità alla Legge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei dati personali, la Redazione di Risveglio Pentecostale garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inoltre assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e ver-ranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa al mensi-le Risveglio Pentecostale. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i loro autori. I manoscritti non pub-blicati non si restituiscono.

Direttore Responsabile:Vincenzo Specchi

Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale - Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi (sostituto del presi-dente ex officio), Francesco Toppi, Salvatore Esposito, Vincenzo Martucci, Elio Varricchione.

RisveglioPentecostale “...È Elia il Tisbita!”

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SOMMARIOFebbraio 2009

Possedeva, prima di tutto, la coerenza. Era stato sempre una persona “scomoda” per i suoi contempora-

nei. Altri profeti erano stati disposti a tacere; talvolta a modificare il messaggio ricevuto per renderlo più adattabile al gusto e ai desideri dei potenti.

Ma per Elia la coerenza era fondamentale, egli era e rimaneva pro-feta dell’Eterno e poteva sempre dire: “Così dice l’Eterno”.

Inoltre, era sempre riconoscibile dal comportamento. “Com’era l’uomo che v’è venuto incontro e vi ha detto codeste paro-

le?” Attraverso il tempo non aveva mutato il suo aspetto e la sua foggia, era rimasto l’Elia di sempre, lo stesso della profezia della siccità, lo stes-so del torrente Kerit, lo stesso di Sarepta, lo stesso del Monte Carmel.

Tra la sua prima apparizione dinanzi al re Achab, padre di Acazia, e questo episodio erano passati almeno venticinque anni, ma dopo un quarto di secolo Elia era ancora riconoscibile dalla descrizione fatta da sconosciuti.

Infine, era riconoscibile dall’autorità. Colpisce il fatto che dei messi inviati dal sovrano per una missione

importante tornino indietro unicamente perchè hanno incontrato lungo la strada un povero sconosciuto che ha dato loro un messaggio.

Costoro avevano scoperto che quel messaggio era più autorevole di quello che avrebbero ricevuto nel tempio pagano di Ekron dall’idolo Baal-zebub. Avevano scoperto che la Parola di Dio era più autorevole di tutte le divinazioni e le consultazioni del mondo delle scienze occul-te e dell’idolatria.

Mentre continuiamo a vivere in mezzo ad una società pagana ed idolatra, come “uomini e donne di Dio” lo Spirito Santo ci aiuti a mo-strare sempre la stessa coerenza, lo stesso comportamento, e la immu-tabile ed autorevole Parola di Dio.

Saremo forse delle persone scomode per il mondo che ci circonda, ma sempre riconoscibili come seguaci di Cristo e dell’ Evangelo.

Francesco Toppi

Editoriale - F. ToppiÈ Elia, il Tisbita .............pag.2

Uno con DioG. Guliani ...................... pag.4

Su ogni personaP. Lombardo .................. pag.6

Limiti superatiA. Brasiello .................... pag.8

Dio veglia sul tuo cammino C. Fiscelli .......................pag.10

Gli alti luoghiA. Cravana .................pag.12

Un avvisoL. Framarin .................pag.14

PRomossi alla gloRia

Vito Occhicone ..........pag.15

notizie Dalle nostRe comunità ....................pag.16

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Uno con Dio

Gesù ha pregato così per i Suoi: “Padre santo, con-servali nel tuo nome quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi” (Giov.17:11).

Dio ha amato tutto il mondo e si è proposto di dare il Suo stesso Spirito a tutto il genere umano (Gioele 2:28,29). Questo è evidenziato fin dal princi-pio, quando creò i nostri progenitori, Adamo ed Eva, a Sua immagine e Sua somiglianza in quanto a purità e santità. Fu poi il peccato a distruggere questa somi-glianza spirituale. Tuttavia Dio non ha desistito dalla volontà di recuperare e di salvare l’uomo. Entrò così nel mondo il Dio-Figlio, come Salvatore e Redentore, che espiò sulla croce il peccato e purificò dallo stato di morte spirituale che era entrato nel mondo. L’uomo salvato e santificato ottiene per fede l’immagine e la somiglianza spirituale del suo Creatore (Giov.1:9-13; Rom.3:21-22).

Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati (1 Tim.2:3,4). Questo divino progetto, di portata uni-versale, è presentato in modo particolare dal profeta Gioele: “Avverrà (dice il Signore) che io spargerò il mio Spirito sopra ogni carne: I vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno... anche sui servi e sulle serve sparge-rò in quei giorni il mio Spirito” (Gioe.2:28-32). Questa operazione implica un ritorno al Signore e comprende la rigenerazione spirituale, il perdono dei peccati, la salvezza, la santificazione, la redenzione e la testimo-nianza riguardante tutti i credenti, senza distinzione di razza.

Dovrebbe risultare impossibile, a chi ha già per-sonalmente sperimentato la presenza e l’opera dello Spirito Santo, dimenticarsi di esserne stato coinvolto.

Chi ha creduto a Gesù Cristo è reso partecipe del piano di redenzione di Dio, ne è testimone, vien fatto

“luce del mondo” nell’attuale mondo di tenebre. È uno con Dio, perciò non si sottragga al servire nell’opera Sua!

Dio disse: “In quei giorni spargerò il mio Spirito...” Quali giorni? L’attuazione di questa promessa si ebbe, e anche attualmente si ha, come risposta all’ubbidien-za e alla fede perseverante a seguito della risurrezione di Gesù e della Sua ascensione al cielo da dove era venuto.

Verso il termine della Sua missione terrena, Gesù disse ai Suoi: “Se voi mi amate, osserverete i miei co-mandamenti (Matteo22:36-40;Giov.13:34-35); e “io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede (cecità spirituale) e non lo conosce. Voi lo conoscete perché dimora con voi (ed era Cristo stesso come Dio) e sarà in voi”.

Questo Consolatore è lo Spirito Santo, un avvoca-to (paracletos), un aiutante, un sostegno morale, un agente potente; Spirito di saggezza e di intelligenza (capace di far intendere, di convincere), di consiglio e di forza, di conoscenza e di timore del Signore (pro-fondo rispetto) (Isaia11:2; Matteo12:18-21).

Si tratta dello stesso Spirito che Gesù ha manife-stato nel corso della Sua missione terrena e che ora agisce nei credenti, per continuarla (Matteo 10:40). “Il Consolatore - disse Gesù -, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, ... vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”.

Dunque non dobbiamo pensare di non averne bisogno, né dispensarci dal ricercarLo, se vogliamo godere della divina assistenza.

Pertanto, come puoi tu, credente, pensare di per-

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Uno con Dio

correre in tutta sicurezza, saggezza e giustizia, con lo stesso amore con cui Dio ti ha amato e ti ama, le vie della vita, se ora ti ritrovi a non prendere in seria con-siderazione lo Spirito che ti è stato dato?

Prima, con cuore puro, ti eri proposto di dargli il massimo credito, ti aspettavi tutto il tuo bene da Lui, e a Lui ti affidavi come un bambino nella braccia di sua madre... Torna ad apprezzare ciò che forse stai perdendo del tutto e ti è invece necessario per una vi-ta vera, quella che ti è stata donata da Dio per essere un Suo testimone.

Il Consolatore, il Maestro invisibile, intende ma-nifestarsi in attesa che il Maestro visibile ritorni nel mondo.

Ma ecco che giunse il tempo del pieno adempi-mento della promessa fatta “ad ogni carne”. In quel tempo Gesù, trovandosi con i Suoi discepoli, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di atten-dervi la venuta del promesso Spirito. Poiché Giovanni aveva battezzato con acqua, ma loro sarebbero stati battezzati con lo Spirito Santo: “Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino alle estremità della terra” (Atti 1:8).

Poiché nessuno dei discepoli di allora poté rag-giungere l’estremità della terra con il Vangelo, proprio i nostri giorni sono quelli in cui lo Spirito Santo le può raggiungere con potenza.

Dopo dieci giorni dal rinnovo della promessa, a Pentecoste, circa centoventi discepoli di Gesù “erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi erano seduti. Apparvero loro come delle lingue di fuoco che si dividevano e se

ne posò una su ciascuno di loro, tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lin-gue, come lo Spirito dava loro di esprimersi” (Atti2:1-4).

Fu Pietro che, dopo l’accaduto, spiegò alla folla, accorsa sul posto attratta dal suono del vento impe-tuoso, che cosa era accaduto: “Questo è quello che fu detto dal profeta Gioele: Avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spargerò il mio Spirito sopra ogni car-ne (persona)...”.

La promessa venne subito estesa a quanti erano accorsi: “Ravvedetevi - esortò l’apostolo Pietro - e cia-scuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà... Salvatevi da questa perversa generazione!” (Atti 2:12-21,37-40).

Quali sono i credenti che, pur essendo stati chia-mati, vorrebbero, aumentare le distanze fra loro e Dio, dimenticando che, quando sono stati suggellati col Suo Santo Spirito, ne hanno gustata la potenza?

Se ve ne fossero, godano ora il beneficio della Sua misericordia e della Sua fedeltà, poiché l’amore del Signore non viene meno (2 Tim.2:11-13).

Lascino libera quella potenza dall’alto (2 Tim.1:7), in modo da essere usati per incoraggiare altri, in ma-niera convincente, a decidere per Cristo.

Questa è la ragione principale per cui il Signore ci ha battezzati nello Spirito Santo. Sia ora questa vita nuovamente riempita dello Spirito Santo e, cristiana-mente, riqualificata!

Germano Giuliani

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“Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni perso-na…” Gioele 2:28-32

Gioele, cronologicamente, è il primo dei profeti, perché visse e svolse il suo ministerio nell’800 a C. ed è stato chiamato appropria-tamente “il profeta della Pentecoste”, perché annuncia questo grande evento per ogni persona e come nessun altro dei profeti… Egli an-nuncia l’effusione dello Spirito Santo nel tempo della grazia, quando chiunque potrebbe averlo, senza distinzione di razza, di età o di sta-to sociale!

Dopo questo… Anche il Diodati traduce: “Ed avverrà, dopo queste cose, che io

spanderò il mio spirito sopra ogni carne…”. E le altre traduzioni di-cono “dopo questo”. Ma, dopo che cosa? È molto importante! Il pro-feta aveva annunciato una tremenda invasione di cavallette, nel ca-pitolo uno della sua profezia (1:1-20), un’invasione senza precedenti e con effetti devastanti per una società contadina come quella di al-lora. Quell’invasione, simbolicamente, parlava anche dei vari imperi nemici d’Israele, come gli Assiri, i Medo-Persiani, i Greco-Macedoni e i Romani.

Dopo, incontriamo un grande ed accorato appello a ravvedersi (2:1-17) “Sonate la tromba a Sion! Date l’allarme sul mio monte san-

Su ogni personato! Tremino tutti gli abitanti del paese, per-ché il giorno del Signore viene, è vicino…Il Signore fa sentire la sua voce davanti al suo esercito, perché le sue schiere sono innume-revoli, perché l’esecutore della sua parola è potente, perché il giorno del Signore è gran-de, davvero terribile! Chi potrà sopportarlo? «Nondimeno, anche adesso», dice il Signore, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con di-giuni, con pianti e con lamenti!» Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vo-stro Dio, perché egli è misericordioso e pieto-so, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda”

Un appello al ravvedimento, appunto per-ché il Signore vuol benedire (2:18-27) “Il Signore ha provato gelosia per il suo paese e ha avuto pietà del suo popolo. Il Signore ha risposto e ha detto al suo popolo: «Ecco, io vi manderò grano, vino, olio, e voi ne sarete sa-ziati; e non vi esporrò più all’infamia tra le nazioni. Allontanerò da voi il nemico che vie-ne dal settentrione… Voi, figli di Sion, gioi-te, rallegratevi nel Signore, vostro Dio, perché vi dà la pioggia d’autunno in giusta misura, e fa scendere per voi la pioggia, quella d’au-tunno e quella di primavera, come prima…

lo sPiRito santo in tutte le scRittuRe…

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Su ogni persona Mangerete a sazietà e loderete il nome del Signore, vostro Dio, che avrà operato per voi meraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna. Conoscerete che io sono in mezzo a Israele, che io sono il Signore, vostro Dio, e non ce n’è nessun altro; e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna”

Dopo questo... spanderò il mio Spirito su ogni persona… Soltanto dopo che ci rendiamo conto della gravità delle con-

dizioni in cui viviamo, dopo che ci riconosciamo peccatori, dopo aver viste le situazioni locali ed internazionali e compreso che tut-ti andiamo incontro al giudizio di Dio, arriviamo al ravvedimen-to. Infatti, Dio vuol benedirci… allora, dopo questo, scenderà lo Spirito Santo su tutti noi!

Non possiamo avere la benedizione né l’effusione dello Spirito Santo, senza che la luce della Parola di Dio ci abbia inondato e ci abbia portato alla conversione più completa e definitiva!

La norma della Parola del Signore, anche se dettata e realiz-zatasi in situazioni completamente diverse, rimane sempre quel-la esposta in Atti 2:38-39: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia bat-tezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri pecca-ti, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà» La promessa è soltanto per chi si ravvede, s’umilia, accettando la grazia di Dio e poi co-mincia ad ubbidire alla Parola Sua!

Dio avrebbe sparso il Suo Spirito Nel giorno della Pentecoste, in Atti 2 lo Spirito Santo scese con

un suono come di vento impetuoso e lingue di fuoco su circa cen-toventi persone, che cominciarono a parlare in altre lingue… Si legge: “Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l’uno all’al-tro: «Che cosa significa questo?» Ma altri li deridevano e dicevano: «Sono pieni di vino dolce». Ma Pietro, levatosi in piedi con gli un-dici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate atten-tamente le mie parole. Questi non sono ubriachi, come voi suppo-nete, perché è soltanto la terza ora del giorno; ma questo è quanto fu annunziato per mezzo del profeta Gioele: “Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni per-sona…”. Così lo possiamo leggere nel testo di Gioele e con altri particolari nel resto dell’intera Bibbia! Dio, intanto, avrebbe sparso il Suo Spirito, “su ogni persona”, perché Egli non fa discriminazio-ne alcuna.

Chiunque si ravvede e accetta la Sua grazia, diventa pronto a

quest’esperienza!Il profeta Gioele, quindi, da parte di Dio, riferisce

“Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetiz-zeranno…”. Anche i figli dei credenti, che a motivo dell’esperienza recente e straordinaria fatta dai loro genitori, si trovano disposti e s’aprono alla stessa be-nedizione, con l’aggiunta del dono di profetizzare.

Poi, la profezia di Gioele continua “i vostri vecchi faranno dei sogni…”. I sogni perché, forse, gli an-ziani non sanno leggere o non riescono a leggere, a motivo della debolezza o mancanza della vista.

“I vostri giovani avranno delle visioni”. I giovani, illuminati dall’ascolto, dalla lettura e dalla medita-zione della Parola, hanno delle visioni per collabora-re in armonia con la propria comunità e conquistare parenti, amici e tanti altri che ancora non sanno, e forse raggiungere lontani campi di missione!

“Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito”, perché non ci possono essere e non ci sono discriminazioni sociali o economiche. Per il Signore le anime, le persone, sono tutte eguali!

“Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuo-co, e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tene-bre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore”. Questo significa che l’effusione dello Spirito Santo certamente comprende anche vari miracoli, ma, in particolare, durerà, senza soluzione di continuità, fino al ritorno del Signore.

“Chiunque invocherà il nome del Signore sa-rà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il Signore, così pure fra i superstiti che il Signore chiamerà”. La salvezza è per chiunque invocherà il Signore, d’ogni popolo e nazione, d’ogni classe sociale e di ogni condizio-ne di benessere o di salute! Sarà anche per i super-stiti d’Israele, i quali presto si convertiranno a quel Messia, che finora hanno respinto!

“Dopo questo, avverrà che io spanderò il mio Spirito su ogni persona…”. La promessa è anche per me e per te, per chiunque tra noi, anche in questo giorno, adesso, nel nome di Gesù Cristo!

Paolo Lombardo

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Nei primi versi del capitolo 7 del Vangelo di Marco, nel dialogo con i Farisei e gli Scribi, questi accusavano i disce-poli del Signore di non seguire la tradizione perché pren-devano il cibo con mani impure.

Gesù aveva chiarito l’idea di puro e impuro, facendo vedere che l’origine di ciò che era considerato impuro, di ciò che può separarci da Dio, deve essere cercata in noi stessi.

Una volta spiegato il concetto, Gesù passò all’insegna-mento pratico. Gesù si ritirò con i Suoi discepoli nella re-gione della città di Tiro, nel sud del Libano attuale. Tiro era il nemico d’Israele; la regina Izebel, che aveva cercato di uccidere il profeta Elia, ne era originaria.

Tiro per gli Ebrei raffigurava la personificazione stessa del paganesimo, il luogo più impuro a quell’epoca.

Ecco la prima barriera che viene abbattuta, infatti non c’è nessun ostacolo all’azione di Dio, non c’è nulla tranne il nostro cuore e la nostra volontà che possa separarci da Dio.

Probabilmente il viaggio poteva essere un’occasione di riposo. Ma ecco che una donna bussò alla porta della casa in cui c’era Gesù.

La donna era sirofenicia, cioè libanese o, come dice Matteo nella versione dello stesso episodio, cananea, il che rende meglio l’idea.

Chi erano i cananei se non i nemici storici, i pagani che Israele aveva dovuto combattere per entrare in possesso della terra promessa? Questa donna, pagana, cananea, era proprio il concentrato di quello che era contro Dio.

Ecco: un’altra barriera è abbattuta; non soltanto non

Limiti superatiMarco 7:1-37

a R t i c o l i D i F e D e

Crediamo e accettiamo l’intera Bib-bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra con-dotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Rom.1:16; I Tess.2:13).

Crediamo nell’unico vero Dio, Eter-no, Onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Fi-gliolo e Spirito Santo (Efe.4:6; Matt. 28:19; Luca 3: 21-22, I Giov.5:7).

Crediamo che il Signore Gesù Cri-sto fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo nella Sua vita senza pec-cato, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vicaria, come “prezzo di ri-scatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurrezione, nella Sua ascensione al-la destra del Padre, quale unico me-diatore, nel Suo personale e immi-nente ritorno per i redenti e poi sulla terra in potenza e gloria per stabilire il Suo regno (I Pie. 2:22; II Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom. 1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Giov.14:1-3; I Cor. 15:25; I Tim.2:5).

Crediamo all’esistenza degli ange-li creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diret-ta azione di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti (Matt.25:41; Efe.6:11-12).

Crediamo che soltanto il ravvedi-mento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico Sommo Sacerdote, siano indispensabili per la purifica-zione dal peccato di chiunque Lo accetta come personale Salvatore e Signore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18, 19; Efe.2:8).

Crediamo che la rigenerazione (nuo-va nascita) per opera dello Spirito Santo è assolutamente essenziale per la salvezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5).

Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture median-te la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5; Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar. 16:17-18; Giac.5: 14-16).

Crediamo al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguen-te a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno del parlare in altre lin-gue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ub-bidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza dell’annun-cio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Giov.16: 13; Matt.28:19-20).

Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cri-stiani che, nell’esercizio del sacerdo-zio universale dei credenti, si manife-stano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione della comunità cri-stiana e, conseguentemente, della so-cietà umana (I Cor. 12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; Rom.12:1).

Crediamo ai ministeri del Signore glorificato, quali strumenti autore-voli di guida, d’insegnamento, di e-dificazione e di servizio nella comu-nità cristiana, rifuggendo da qualsiasi forma gerarchica (Efe.1: 22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18).

Crediamo all’attualità e alla validi-tà delle deliberazioni del Concilio di Gerusalemme, riportate in Atti 15:28-29; 16:4.

Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorificazione dei redenti, i qua-li hanno perseverato nella fede fi-no alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13).

Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Pa-dre e del Figliolo e dello Spirito San-to, per coloro che fanno professione della propria fede nel Signore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12).

Celebriamo la cena del Signore o Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammemorando co-sì la morte del Signore e annunzian-done il ritorno, amministrata a chiun-que sia stato battezzato secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).

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esistono luoghi impuri di per sé, ma non vi sono nep-pure persone così impure, così sporche di peccato da non poter essere perdonate e ristorate dall’amato Salvatore.

“Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini”. La risposta che Gesù diede a questa donna non deve metterci a disagio, anche se a volte le risposte che udia-mo dal Signore possono sembrare sconcertanti, Lui sa quello che fa.

Fermarsi al primo ostacolo sigifica rifiutare di aprirsi a Dio e di riconoscere il proprio stato di bisogno.

Questa donna, per fede, in maniera franca e temera-ria, reclamò l’aiuto di Dio, si aprì a Lui nella piena con-sapevolezza dei propri limiti; sapeva molto bene che portava in sé tutto ciò che gli Israeliti rifiutano, ma fe-ce cadere tutte le barriere che sembravano separare da Dio: come le barriere poste dagli altri quando ci consi-derano indegni di avvicinarci a Dio non hanno impor-tanza ai Suoi occhi, tutto quello che contava era per lei la situazione di disperazione causata delle sofferenze della figlia. Per lei tutto ciò che importava erache Gesù, il figlio di Dio, era il solo a poter fare qualcosa.

Ci sono anche ostacoli che poniamo da noi stessi al-l’azione di Dio.

Nella consapevolezza della nostra insufficienza, nella vergogna per i nostri peccati, probabilmente potremmo anche tendere ad allontanarci da Dio, a nasconderci, a rimanere nell’angolo della disperazione perché non ci sentiamo degni di avvicinarci a Dio.

Cari nel Signore, questo epi-sodio è una testimonianza che anche queste barriere posso-no cadere davanti a Gesù Cristo. Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini»” (v.27).

La spiegazione è data da Gesù stesso quando annuncia: “Non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israe-le” (Matteo 15:24). La Sua mis-sione, rivolta al popolo d’Israele, consisteva nel richiamarlo a Dio.

Ma c’è posto anche per ogni tipo di peccatore nel piano di Dio e, a fronte della richiesta di quella donna, Egli operò.

Quali limiti possiamo dun-que porre all’azione di Dio, alla Sua disponibilità ad accoglierci? Vergogna o insufficienza non ci devono bloccare, perché Gesù ci ascolta e verrà in nostro aiuto.

Dopo l’incontro con quella donna, Gesù continuò il Suo viaggio in territorio pagano, e ci troviamo di fronte alla gran-dezza della misericordia di Dio.

La regione nella quale si recò era quella ad est del lago di Galilea, dove Gesù aveva guarito un uomo indemoniato. Quella volta la gente del posto aveva chiesto a Gesù di an-darsene, ma ora, di nuovo Egli si recò proprio là dov’era sta-to respinto.

Delle persone che vennero a domandargli di guarire un loro amico sordo e muto. Gesù prense l’uomo con Sé da parte, ne prense cura personalmente e lo guarì.

Non ci sono limiti all’azione misericordiosa di Dio! Quell’uomo era sordo, non aveva sentito parlare di Gesù. Grazie però alla fede di coloro che lo avevano portato da Lui, perfino questa barriera della malattia venne superata.

Sì, per la grazia di Dio non ci sono più limiti; il finale è glorioso: “E pieni di stupore dicevano: Ha fatto bene ogni co-sa; fa udire i sordi e fa parlare i muti” (v.37)

A conclusione dell’opera della creazione è scritto: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. (Gen.1:31), e nel libro del profeta Isaia sta scritto: “Allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto e dei tor-renti nei luoghi solitari” (Isaia 35:6).

In Cristo Gesù, attraverso di Lui, con Lui e grazie a Lui è possibile ancora oggi gustare l’opera Sua.

Sì, non ci sono limiti alla Grazia di Dio, anzi, stiamo at-tenti a non mettere noi dei limiti! Piuttosto, presentiamoci davanti a Lui, certi della Sua accoglienza.

Archetto Brasiello

Limiti superatiMarco 7:1-37

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Il Salmo 121, insieme al Salmo 23, sono molto amati da-gli eletti, perché esprimono dei sentimenti molto profondi. Sebbene gli scrittori siano stati diversi, essi considerano l’evol-versi della vita cristiana e descrivono la valle (Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei meco) ed i monti (Alzo gli occhi ver-so i monti).

La vita con Dio non è monotona e piatta, ma ben articolata e soprattutto vissuta con e nella Sua presenza.

“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20).

Una comitiva di israeliti aveva intrapreso il viaggio verso il tempio di Gerusalemme, man mano che si avvicinava alla cit-tà, scorgeva i monti.

Quel viaggio si dimostrava disagevole e pericoloso al pun-to che il cuore sembrava smarrirsi: “Alzo gli occhi verso i mon-ti... Da dove mi verrà l’aiuto?” . La risposta giungeva pronta da parte della fede: “Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra”.

Durante il tuo cammino sembra mancarti un aiuto adat-to, di fronte ai tanti “monti” della vita, alle tante difficoltà, che ti scoraggiano. La Parola di Dio intende creare la fede nel tuo cuore (Romani 10:17).

Dio è tanto vicino, da evitare che il tuo piede vacilli (v.3)

In occasione delle tre principali feste ebraiche, “tutti i ma-schi” avrebbero dovuto presentarsi davanti al Signore (Esodo 23:17). Quanti giungevano da lontano, si organizzavano in gruppo per non avvertire la fatica del viaggio, per incoraggiar-

Dio veglia sul tuo cammino

si ed eventualmente difendersi dai pericoli. La consistenza della comi-tiva avrebbe potuto far sorgere pen-sieri di presunzione: “Ce la faremo anche quest’anno”.

Questi pellegrini, invece, alza-rono “gli occhi verso i monti” ed av-vertirono il bisogno di un vero aiu-to, che non sarebbe venuto dagli angeli, ma dal Signore.

Dio si muove con il Suo popolo e ti è vicino personalmente. La Sua Persona ti sostiene anche nei mo-menti di cedimento della tua fede.

“Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne” (Deuteronomio 33:27).

Dio è tanto costante, da vigi-lare su te del continuo (v.4)

Chi dorme è come se fosse as-sente dalla vita, anche se si tratta di un dio (I Re 18:27). I monaci shin-toisti sogliono suonare un gong per svegliare i loro dei ed altri religio-si accendono luci votive per attirare l’attenzione della divinità, ma l’Iddio dei credenti è vigile.

Il Signore si è impegnato a pro-teggere ciascun Suo figlio e non sa-

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Dio veglia sul tuo cammino

ranno certo le nostre complesse circostanze a distoglierLo da noi. “Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né al-tezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno sepa-rarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:38, 39).

Dio è tanto efficace, da guardarti da ogni pericolo (v.5,6)

Il salmista considera alcuni pericoli, che potevano insidia-re il cammino verso Gerusalemme: il sole e la luna. Il primo è responsabile di insolazioni, di conseguenti miraggi e del serio rischio della propria vita (Isaia 49:10).

Dio ha la soluzione ottimale: il Signore è la tua ombra! Anche durante la lunga peregrinazione di Israele nel de-

serto, Dio ha usato la nuvola per adombrare il Suo popolo (Esodo 13:21,22). La luna sarebbe anch’essa responsabile di deformare la visione della realtà. La luna e il sole rappresen-tano i pericoli diurni e quelli notturni, i pericoli manifesti e quelli occulti. Il Signore è sempre con te ed Egli “è colui che ti protegge”.

Dio è tanto attento da preservare tutto l’essere tuo (v.7)

Spesso ci allarmiamo per i problemi di salute e quelli di economia familiare e non ci preoccupiamo di quelli spiritua-li. Siamo in travaglio se il medico deve darci un responso sfa-vorevole e invece non badiamo alle macchinazioni dell’av-versario, che ci insidia da vicino e ci minaccia con i suoi dar-di (Efesini 6:16). Il Salmo, però, ci incoraggia a confidare nel

Signore. Dio infatti non bada soltanto al tuo fisico, ma si interessa anche del tuo cuore, perché vuole custodire e preservare la tua incolumità spirituale.

Dio è tanto fedele da proteggerti di continuo (v.8)

Quella comitiva di adoratori aveva biso-gno di aiuto fino a Gerusalemme, ma Dio ha pensato di fare di più!

La fedeltà di Dio è così grande che non ti protegge per un certo periodo, come fanno le nostre creme solari. Il Signore ti protegge-rà anche durante questo giorno, da quando sei uscito di casa fino a quando vi tornerai.

Domani ti garantirà ancora la Sua pro-tezione, perché ha promesso di farlo ora e sempre!

Ogni persona protegge i propri beni, per-ciò non li dissemina casualmente in casa.

Tu sei un gioiello di Dio (Isaia 43:4) ed Egli vigila su te durante il cammino della tua vita.

Sicuramente incontrerai le valli ed i mon-ti, ma anche davanti a queste difficoltà po-trai testimoniare della tua fede ben riposta: “Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra”.

Carmelo Fiscelli

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“Asa fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Davide suo padre, tolse via dal paese quelli che si prostituivano, fe-ce sparire tutti gl’idoli che i suoi padri aveano fatti, e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; Asa abbatté l’immagine, e la bruciò presso al torrente Kidron. Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati; quantunque il cuore d’Asa fosse tutto quanto per l’Eterno, durante l’intera sua vita” (I Re 15:11-14).

Gli alti luoghi erano costituiti, essenzialmente, da altari o co-lonne eretti in onore di idoli su terreni collinari o montuosi. Presso le popolazioni pagane questi “santuari” erano largamente diffusi. I Cananei avevano molte di tali alture, che agli ebrei fu categorica-mente ordinato di distruggere.

Dio pose ad Israele l’eliminazione dei siti idolatri quale condi-zione primaria per poter entrare in Canaan e per rimanervi (Num. 33:51-52). Tuttavia, pure in periodi di risveglio delle coscienze, questi non scomparvero quasi mai e, quando distrutti, furono poi riedificati (II Re 21:3).

Perché certe statue ed immagini furono annientate, mentre l’espressione “Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati” ri-suona come un triste ritornello (cfr. I Re 22:44)?

Quali furono, e possono ancora essere, le connotazioni spiri-tuali di una tale mala radice, così ardua da estirpare?

luoghiGli Alti

Luoghi di tradizioni umanePrima della costruzione del tabernacolo, i pa-

triarchi d’Israele, viaggiando da nomadi, offrirono il culto all’Eterno, costruendo altari o lasciando sem-plici testimonianze con mucchi di pietre, ovunque Egli si fosse rivelato o li avesse soccorsi (Gen.12:7; 26:25; 28:18).

Fu soprattutto per questo nostalgico retaggio di tradizioni religiose che perfino, nei tempi di ritor-no alla Legge di Dio, non si riusciva a rimuovere tali “oggetti”, sebbene ormai disapprovati da Dio (Amos 7:9).

Gli alti luoghi possono essere quindi rappresen-tati da quei posti in cui Dio ci ha benedetto o si è manifestato ai nostri “padri”, ma poi idolatrati con un insano attaccamento, dimenticando che Dio be-nedice innanzitutto i cuori e non siti o cose materia-li: “Egli fece ciò che è giusto agli occhi del Signore… Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbat-tè l’idolo d’Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i fi-gli d’Israele gli avevano offerto incenso; lo chiamò Neustan” (pezzo di rame) (II Re 18:4).

Nei primi tempi della fede, Dio può risponder-

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luoghiGli Alti ci in modi eccezionali e spesso irripetibili. Così facendo, nella Sua

misericordia, il Signore viene incontro alla debolezza e scarsa co-noscenza umana (II Re 5:18), ma poi ci chiama a camminare con Lui nella verità della Sua parola, liberandoci da ogni retaggio di pa-ganesimo (I Tess.1:9) e facendogli lasciare alle spalle perfino certi metodi che Egli ha eccezionalmente benedetti all’inizio della con-versione (Atti 1:26; 6:3,5).

Ostinarsi in quelle pratiche equivale a farsi degli altari estranei, peccando d’idolatria. Alti luoghi sono ancora quelle forme di de-vozione rese soltanto formalmente e parzialmente a Dio, ma che Egli non riconosce né gradisce, imitando o conservando queste il pensiero mondano e non attuando la Parola di Dio (II Re 17:29, 41; Mat.15:6-9).

Luoghi di convenienza religiosaLa Legge stabilì che vi fosse un unico altare per tutto il popolo

(II Re 18:22). Offrire il culto a Dio altrove era stato tollerato fino ad allora, quando non vi era un santuario nazionale (I Sam.9:11-12; I Re 3:2-3). Ordinando la distruzione degli alti luoghi, il Signore in-dicò Sion quale luogo per offrire i sacrifici “Distruggerete intera-mente tutti i luoghi dove le nazioni che state per cacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli, e sotto qualunque albero verdeg-giante. Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, darete al-le fiamme i loro idoli d’Astarte, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi, e farete sparire il loro nome da quei luoghi. Non così farete riguardo all’Eterno, all’Iddio vostro; ma lo cercherete nella sua di-mora, nel luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le vo-stre tribù, per mettervi il suo nome; e quivi andrete…” (Deut.12:2-5).

Molti, però, per comodità personale, preferivano recarsi ad ado-rare Dio presso una delle tante alture sparse sul territorio, invece di andare fino al tempio di Gerusalemme.

Chiunque poteva raggiungerne una, vicino la propria abitazio-ne. Gli alti luoghi sono sempre stati una triste espressione dell’incli-nazione ad adorare Dio in modi che non innalzano la Sua Gloria, né elevano la spiritualità umana (Ezech.20:27-31, 39-40).

Alti luoghi sono le forme di culto che, dimenticando come es-so debba essere gradito a Dio, ricercano convenienza e gratifica-zione umana prima della Signoria e della gloria di Dio (Ebr.12:28). Quanti, che prima amavano i piaceri del mondo e ora amano sol-tanto i piaceri della comunità cristiana sono disponibili a viaggia-re solo per fare gite, ma non sono disposti a fare un vero passo per servire il Signore?

Alti luoghi sono le tendenze ad avvicinare il culto cristiano al-l’umanesimo, le pretese di revisionare le norme divine adattandole a esigenze sociali.

Luoghi di adulterio spiritualeLe cause più “grossolane” degli alti luoghi riguardavano il ri-

chiamo dei libertini culti pagani, istintivamente imitati per soddi-sfare piaceri carnali. I culti cananei erano particolarmente seducen-ti, per la così detta “prostituzione sacra”, congiunta a riti propizia-tori per la fertilità della terra nei periodi della semina. In queste al-ture venivano offerti profumi alle divinità onorate da persone alle

quali ci si era stretti in vari legami compromettenti (I Re 11:7-8). Così si offrivano al contempo sacrifici a Dio ed agli idoli pagani per attirarsi il favore di uo-mini, o di donne di altri popoli… (I Re 11:7-8).

Ancora oggi, si “sale” su alti luoghi, piuttosto che sul “monte di Dio”, quando, pur usando il no-me di Cristo, si offre un culto che illude di slegare i piaceri corporali dalla santità della comunione con Dio: “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! ... Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio?...Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (I Cor.6:15, 19-20).

Gli alti luoghi sono quelle forme di ecumenismo religioso che non promuovono la vera unità spiri-tuale del popolo di Dio, ma usano la religione per scopi umani (Giac.4:4-5; Apoc.2:14,20).

Gli alti luoghi, in sostanza, restano emblemi di infedeltà al Signore. “Hai tu veduto quello che la infedele Israele ha fatto? È andata sopra ogni al-to monte e sotto ogni albero verdeggiante, e qui-vi s’è prostituita... Col rumore delle sue prostituzio-ni Israele ha contaminato il paese, e ha commesso adulterio con la pietra e col legno” (Ger.3:6,9). Essi sono ancora identificabili con tutti quegli invisibi-li spazi che concediamo nei nostri cuori a tutto ciò che eleviamo ad un rango di esagerata importanza, tanto da creare una competizione, un “contraltare” con il culto che spetta soltanto a Dio (I Giov.5:21).

I sommi luoghi celesti in Cristo Il credente può servire Dio su ben altre alture, in

cui Dio stesso conduce e benedice chi lo cerca con tutto il cuore non con animo diviso fra il Signore e questo mondo corrotto (Deut.32:13; Isa.58:14). Essi sono quei luoghi che svantaggiano la falsa fede, ma elevano quella fondata sul Dio vivente e vero “infat-ti il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vi-gne, il prodotto dell’ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare ne-gli ovili, e non ci saranno più buoi nelle stalle; ma io mi rallegrerò nel Signore, esulterò nel Dio della mia salvezza. Dio, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà cammi-nare sulle alture” (Abac.3:17-19).

I figli di Dio, redenti per grazia, sono chiamati a tenere alta la Parola della vita, lasciandosi elevare e santificare da essa, coltivando i luoghi più elevati e profondi della comunione con il Padre, perché Egli “ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Efes.1:3).

Alessandro Cravana

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Un giorno nella cassetta delle lettere ho trovato un avviso che mi preavvertiva della visita di un incaricato dell’azienda distributrice dell’energia elettrica per pro-porre alcune nuove condizioni contrattuali.

Diversamente da questa situazione, quando giun-gono i problemi non preavvertono, non avvisano, non inviano una cartolina di prenotazione; semplicemen-te si presentano e travolgono con il loro incalzare il rit-mo tranquillo e sicuro della nostra esistenza portando scompiglio, difficoltà, smarrimento e insicurezza.

Qualunque sia il problema che si presenta, il più delle volte ci coglie impreparati.

Le dimensioni della difficoltà poco importano: se sia di natura pratica, un problema di lavoro o una dif-ficoltà nell’ambiente sociale, in famiglia, oppure se sia un problema di salute, o la mancanza di una persona cara.

Qualunque sia la portata della difficoltà, il suo peso, la sua grandezza, il più delle volte abbiamo bisogno di aiuto. Ma dove trovare il vero aiuto, quello opportuno in ogni situazione?

In un tempo passato, almeno una volta all’anno, l’israelita che voleva onorare il Signore partiva lascian-do la propria abitazione per affrontare un viaggio pie-no di difficoltà, pericoli e privazioni pur di giungere a Gerusalemme e presentare la propria offerta al tempio di Dio.

Durante il viaggio, quando le forze declinavano e i timori aumentavano, un cantico particolare rafforzava la fiducia nell’Iddio vivente: “Io alzo gli occhi ai mon-ti… Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra. Egli non permet-terà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà…” (Salmo 121:1-3).

È vero, chi ha sperimentato l’aiuto che il Signore sa da-re, non può farne a meno! Infatti, chi potrà intervenire sul guasto meccanico di un’automobile meglio di colui che l’ha costruita?

E chi può conoscere meglio di Dio, del Signore e Creatore di ogni cosa, quale sia la soluzione per ogni dif-ficoltà?

E chi potrà mettervi mano meglio di Lui?Troppe persone pensano che Dio sia lontano e disinte-

ressato alla vita dell’uomo, alle sue difficoltà, ai suoi biso-gni. I più ritengono che Egli abbia creato il mondo per poi vedere da lontano che cosa l’uomo farà.

Tante volte il grido che sale dai cuori è: «Se Dio esistes-se, non permetterebbe tutte queste difficoltà!». Ma spesso queste, dobbiamo onestamente riconoscerlo, sono il frut-to di comportamenti sbagliati dell’uomo che, accecato dai propri desideri, conduce una vita sregolata.

È facile piangere sul latte versato, lamentarsi della dif-ficoltà provocata! «Nessuno si cura di me, nessuno mi aiu-ta…!» grida l’uomo solo, ma la Parola del Signore giunge a confortare ancora oggi ogni donna, ogni uomo, giovane o anziano: “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1).

“Dio è per noi…”. Sì, Dio è anche per te! Non sta lon-tano, ma è accanto a te, ti è vicino e vuole prendersi cura dei tuoi affanni, delle tue difficoltà.

Ma “Fermatevi, dice, e riconoscete che io sono Dio” (Salmo 46:10).

Questo oggi è il primo passo da compiere per speri-mentare anche nella tua vita che Dio è per te. Fermati, non continuare a correre e ad affannarti a ricercare una soluzione da solo, con le tue forze.

Nelle regole per il soccorso di un uomo in mare si de-ve sollecitare chi è nella difficoltà a non dibattersi, a non affannarsi, altrimenti questo costituirà fonte di pericolo sia per il soccorritore sia per colui che viene soccorso.

Chi cade nelle sabbie mobili è invitato a stendersi e a rilassarsi, a non agitarsi per non sprofondare e permettere agevolmente il recupero.

Nello stesso modo opera il Signore rivolgendoti il Suo invito con la Sua Parola: ascoltaLo e fermati! Riconosci che Lui è Dio e può fare ogni cosa, che è l’unico che può of-frirti il vero aiuto. Lui è per te!

“Dio è… un rifugio e una forza”. Nel Signore puoi tro-vare riposo dagli affanni quotidiani.

Se lo vorrai, Lui stesso potrà far scendere nel tuo cuo-re la Sua pace, una pace particolare e riconoscibile, quella che proviene da un rapporto ristabilito fra uomo e Dio.

Un avvisoSaLmo 46:1

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Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo… e voi troverete riposo alle ani-me vostre” (Matteo 11:28,29).

Cerca rifugio nel Signore, vieni nella Sua presenza, in Lui troverai rifugio e forza!

“Dio è… un aiuto sem-pre pronto nelle difficoltà”. La lettera agli Ebrei esorta: “Chi si accosta a Dio deve credere che egli è…” (Ebrei 11:6).

Chi è Dio per te? Che co-sa rappresenta oggi per la tua vita? Ti sei mai rivolto a Lui con sincerità di cuore, chiedendoGli aiuto per le tue difficoltà quotidiane? E se ciò è accaduto lo hai fatto, lo hai fatto con fede, cioè con la fi-ducia che quanto Egli ci pro-mette è perfettamente in gra-do di compierlo?

La Sua Parola afferma: “Credi nel Signore Gesù, e sa-rai salvato tu e la tua fami-glia” (Atti 16:31).

Pensi forse che la salvez-za che Gesù ti offre sia cosa di poco conto?

E se è in grado di dar-ti salvezza e vita eterna, non potrà fare ogni altra cosa per te?

Credi forse che il Signore abbia dimenticato la Sua pro-messa di salvare anche la tua famiglia?

Prova a confidare nel Signore, a ricercare il Suo aiuto e la Sua forza, ricor-da che Egli è sempre pronto, disponibile e vicino a te in ogni difficoltà.

Affidati a Lui, ed Egli opererà!

Lorenzo Framarin

Il 24 giugno 2008, il Signore ha chiamato a Sé il fratello Vito Occhicone.

Nato ad Andretta (Av) il 9 settembre del 1919, si convertì all’età di quindi-ci anni attraverso la testimonianza del fratello Luigi Polico, suo vicino di ca-sa di ritorno dall’America. L’anno se-guente suggellò questa sua conversio-ne con il battesimo in acqua e dopo alcuni anni si trasferì a Caserta, dove sposò Giovanna Polico sua compae-sana, con la quale ebbe otto figli. Nel periodo della seconda guerra mon-diale il Signore operò per lui un gran-de miracolo: partito come soldato, per ordine del suo tenente rimase a Bolzano, mentre il suo plotone, spedi-to in Russia, non vi fece più ritorno. Il Signore gli risparmiò la vita.

A soli venticinque anni divenne pa-store della chiesa di Caserta, svolse questo ministerio per cinque anni. Pur essendo giovanissimo, conseguì una piena maturità spirituale che gli permise di avere sempre una visione chiara, coerente e ferma di quella che sarebbe stata l’opera che il Signore gli avrebbe in seguito affidata.

Nel 1954 si trasferì a Portici (Na) con la famiglia, dove servì attivamente il Signore, attraverso la collaborazione con il pastore Salvatore Sereno. Da queste opere di evangelizzazione nac-quero diverse comunità, tra cui quella di Angri (Sa), che il fratello Occhicone curò come pastore per circa trentacin-que anni con assiduo impegno e de-dizione.

Inoltre, fu per diciassette anni membro del Comitato di Zona della Campania e Molise, responsabile del campo estivo di Arquata del Tronto (AP) e successivamente cassiere del nuovo Centro Comunitario Evangelico

di Roccamonfina (Ce); per diversi anni gli fu affidato l’incarico di gestire due tende evangelistiche. Con un pulmino offertogli, si occupò della distribuzio-ne di letteratura cristiana, in particolar modo di Bibbie.

Nel 1994, per gravi motivi familiari, dovette lasciare la chiesa di Angri (Sa) e trasferirsi a Sant’Anastasia (Na), dove il suo servizio alla gloria del Signore rappresentò un valido aiuto al sotto-scritto per l’edificazione della chiesa; fu collaboratore operoso e benefattore durante tutto il tempo della sua per-manenza tra noi.

Fu un uomo dal comportamento ri-servato, ma autorevole e fermo. Negli ultimi mesi di vita, sopportò con pa-zienza la dura prova della sofferenza fisica, e continuò a preoccuparsi del benessere spirituale di quanti lo cir-condavano, particolarmente dei suoi nipoti, incoraggiandoli e ammaestran-doli nel timore del Signore, con il fine di trasmettere loro la migliore eredi-tà che un servo di Dio possa lasciare: quella spirituale.

La sua vita ha rispecchiato fedel-mente giorno per giorno la “certezza di cose che si sperano” (Ebrei 11:1), di-venendo testimonianza vivente e con-tinua di ciò che solo Gesù Cristo il Signore e Salvatore può operare nel cuore di quanti con sincerità Lo accet-tano.

Fu un credente la cui intera esisten-za è stata consacrata al Signore e che ha sempre fatto sue le parole del sal-mista: “Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Padre mio tutti i giorni della mia vita” (Salmo 27:4). Il fratello Vito resterà per noi un esempio di fede.

Umberto Cepollaro

Un avviso PROMOSSI ALLA GLORIA

VitoOCCHICONE

1919 - 2008

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EVANGELIZZAZIONE A BUSALLA (GE)

Sabato 6 settembre, archiviato il periodo vacanziero, una bella giornata d’evangeliz-zazione ha atteso le chiese di Genova e di Asti, che unendo le forze si sono date ap-puntamento a Busalla, il maggior centro della Valle Scrivia, nell’Appennino ligure, a 27 chilometri da Genova.La mattina le due comunità si sono ritrova-

te nella piazza del municipio, che è stata at-trezzata per tenere il primo dei due culti al-l’aperto previsti nella giornata: ad una pre-sentazione delle nostre chiese, ha fatto se-guito il canto del coro di Asti e alcune te-stimonianze di credenti, quindi è stato pre-dicato l’Evangelo. Terminato il culto, per la pausa pranzo i credenti delle due chiese si

sono spostati in un’area attrezza-ta, in mezzo al verde dell’Appen-nino, dove hanno consumato il pranzo al sacco ed hanno godu-to di preziosi momenti di comu-nione fraterna. Il tempo è stato più che clemente: nonostante le previsioni meteo e alcuni adden-samenti nuvolosi, il sole non si è fatto desiderare. Nel pomerig-gio, ritornati nella piazza del mu-nicipio, è stato tenuto il secondo culto all’aperto. Grazie alla cen-tralità della piazza, è stato possibile evangelizzare moltissime persone. Di questo giorno, speso alla gloria di Dio, ci rimarrà il ricordo di momenti veramente intensi, vissu-ti nella guida dello Spirito Santo e nella co-

munione di Cristo. Ora la nostra preghiera è che il Signore ci dia la grazia di poter aprire nella cittadina ligure una stazione di evan-gelizzazione.

Vincenzo Martucci

Notizie dalle nostre ComunitàNOTIZIE DA CUTRO (KR)

“Quelli che seminano con lacrime miete-ranno con canti di gioia. Ben va piangen-do colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmo 126:5-6). Siamo felici di poter comunicare ai lettori del Risveglio Pentecostale che, in obbedienza al grande mandato di Cristo, ancora nel 2008, dall’1 al 10 agosto, il Signore ci ha concesso la grazia di montare la tenda evangelistica per predi-care la salvezza ai perduti. Ringraziamo Dio per la fattiva collaborazione della comuni-tà locale. Molti hanno avuto modo di ascol-tare la Parola di Dio predicata con franchez-

za dai vari fratelli pastori che ci hanno fat-to visita, uno dei quali il fratello Kanynda Tshilumbayi, conosciuto con il nome di Donato, originario dello Zaire, in Africa, pa-store a Cassano delle Murge (BA), ha con-cluso le ultime serate rimarcando quanto sia importante la salvezza dell’anima che Cristo vuole dare a tutti quelli che Lo accettano.Sabato 23 Agosto 2008 è stato un giorno

di grande festa. Il Signore ci ha dato la gioia di vedere scendere nelle acque battesima-li madre, figlio e nuora. Il fratello, ex cantan-te televisivo, ora convertitosi a Cristo canta per il Signore. La sala comunale era gremita di fedeli e amici convenuti. La Parola di Dio è stata predicata dal fratello Abele Trosino,

pastore a Crotone. Meravigliosa è stata la Presenza del Signore. Vogliamo pregare che il Signore be-nedica i nuovi nella fede e voglia allarga-re le braccia a tanti altri che si trovano sulla Via della salvezza. È scritto: “Per un sol pec-catore ravveduto, il cielo festeggia”. Lodiamo il Signore perché altre anime si sono aggiun-te al grande popolo del Signore.

Santino Crugliano

NOTIZIE DA SALERNO

Desideriamo rendere partecipe la fratellan-za delle benedizioni e delle occasioni di ser-vizio che il nostro amato Signore Gesù ci ha concesso. Il 24 maggio 2008 abbiamo avu-to la gioia di ospitare un incontro giovani-le della provincia di Salerno, al quale hanno partecipato numerosi giovani accompagnati dai loro pastori. Ospite gradito per l’occasio-ne è stato il fratello Angelo Rotundo, pastore delle chiese di Tito e Rionero (PZ). Lo stu-dio biblico, svolto nel pomeriggio, ha avu-to come tema “Crescere e Maturare”, con particolare riferimento alla prima epistola di Giovanni 2:13-17. Dopo aver considerato il primo passo verso la crescita e la maturi-tà che è la nuova nascita, lo studio ha mes-so in evidenza la necessità della conoscenza di Dio per acquisire una piena maturità al fi-

ne di realizzare una vita vittoriosa in Cristo Gesù. Dopo un breve intervallo, il culto se-rale ha edificato e incoraggiato i presen-ti tramite la Parola, tratta dal testo di Matteo 11:16, che ci ha esortati ad essere una gene-razione diversa da quella che Gesù incontrò. Nel corso dei mesi successivi, abbiamo

avuto la gioia di svolgere riunioni evan-gelistiche all’aperto sia a Salerno che nei comuni di Mercato San Severino (SA) e Montecorvino Rovella (SA). Accompagnati da un buon numero di credenti che han-no sostenuto questa attività, abbiamo avu-

to la gioia di annunciare l’Evangelo a tante persone. Altro motivo di incoraggiamento è stata

l’esperienza del battesimo nello Spirito Santo realizzata da alcuni credenti. Altri ancora at-tendono con la certezza che il Signore con-tinuerà a tener fede alla Sua promessa. Non possiamo concludere queste brevi note sen-za esprimere il nostro fraterno affetto e so-stegno al fratello Alfredo Monetti, pastore onorario della comunità di Salerno, che, no-nostante le sue precarie condizioni di salu-te, non manca di essere presente ad ogni in-contro, incoraggiandoci a servire il Signore. Chiediamo le vostre preghiere per questo caro servitore del Signore e per la comunità tutta, affinché possiamo vedere tempi di re-frigerio e di sviluppo della Sua opera nella città di Salerno.

Aldo Siviero

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Notizie dalle nostre ComunitàBATTESIMI A MASCALUCIA (CT)

Domenica 13 luglio 2008 grande gioia ab-biamo avuto nella nostra comunità, poi-ché quattro credenti, dopo avere accettato Gesù come Personale Salvatore, hanno pub-blicamente testimoniato e fatto patto col Signore, scendendo nelle acque battesimali. La gioia era visibile in tutti i credenti e co-

loro che per la prima volta hanno ascol-

tato il messaggio del Vangelo sentivano e notavano la differenza fondamentale del-la vera gioia cristiana. Per l’occasione è sta-to con noi il fratello Antonio Bruno, pasto-re a Catania-Lineri, il quale è stato strumen-to efficace nella mani di Dio per presentare la Sua Parola.

Domenica 10 agosto ci siamo accostati alla Cena del Signore, in questa occasione abbia-mo avuto con noi il fratello Michele Pennisi, pastore a Riposto (CT); anche in questa oc-casione tutta la chiesa ha ricevuto grandi benedizioni. Vogliamo del continuo rendere lode e rin-

graziamento al nostro Signore Gesù Cristo.Antonino Barbera

TENDE E GAZEBO

L’attività di evangelizzazione tramite la Tenda nella nostra Zona Campania/Molise ha, potremmo dire da sempre, portato il frutto evidente di anime salvate. La gioia, l’entusiasmante zelo e l’infaticabi-

le servizio, profuso da ogni Comunità ove questo tipo di evangelizzazione viene effet-tuato, sono il segno manifesto di un’opera che il Signore nella Sua misericordia conti-nua a benedire. La richiesta sempre crescente di periodi di

evangelizzazione a mezzo tenda ha porta-to già dal 2007 ad incrementare tale attività

con l’acquisto di alcuni gazebo e le pro-vince di Avellino, Benevento, Salerno e Campobasso hanno già potuto usufruir-ne. Questi gazebo hanno dimensioni mo-dulari variabili e, partendo da una super-ficie di 25 metri quadri, possono giunge-re fino ai 200, e questo consente anche a Comunità più piccole di vivere la gioiosa opportunità di evangelizzare con queste coperture. Nel 2008 sono state realizzate complessivamente 35 campagne evangelisti-che. Molte! Ci proponiamo, con la forza e la guida che

ci viene dal Maestro, di disporci ad aiutare ovunque i pastori che desiderano evangeliz-

zare, esortando insieme all’apostolo Paolo: “...fratelli miei carissimi, state saldi, incrol-labili, sempre abbondanti nell’Opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore”.

Il Comitato di Zona Campania e Molise

NOTIZIE DA TRANI (BA)

Comunico a tutta la fratellanza che in que-sta zona della provincia di Bari l’opera del Signore va avanti. Malgrado l’indifferenza che la cittadinanza manifesta, la Parola del Signore viene proclamata sia privatamente, sia pubblicamente. Ubbidienti all’ordine del nostro amato Maestro Cristo Gesù, di anda-re e predicare la Buona Notizia, l’Evange-lo, nel mese di maggio dello scorso anno, insieme con un gruppo di credenti, ci sia-

mo recati per le strade e le piazze della cit-tà di Trani per divulgare il messaggio del-l’Evangelo attraverso la distribuzione di por-zioni della Parola di Dio, donando copie del Vangelo di Giovanni e invitando tutti a do-nare il loro cuore al Signore. Domenica 1 giugno, nella Chiesa di Trani, insieme con i credenti venuti dalle comunità limitro-fe, abbiamo celebrato la Santa Cena, com-memorando la morte e la resurrezione di Cristo nostro Salvatore. Per la circostanza il messaggio della Parola del Signore ci è sta-

to trasmesso dal fratello Leo Gennaro, pastore della co-munità di Barletta.Dopo la pausa estiva, il

Signore ci ha dato grazia

di tenere, nei mesi di settembre e ottobre, dei culti di evangelizzazione nelle piazze di Trani e Bisceglie, continuando a procla-mare a centinaia di persone il potente mes-saggio della salvezza, donando porzioni dei Vangeli o il Nuovo Testamento e invitando-le a partecipare settimanalmente alle nostre riunioni presso le nostre comunità. Il 25 ot-tobre nel locale di culto di Bisceglie abbia-mo celebrato la Cena del Signore, che è l’at-to più solenne con il quale la Chiesa com-memora il Suo immenso amore per la no-stra salvezza e annunzia la Sua risurrezio-ne e il Suo imminente ritorno per rapire la Sposa, presentarla al Padre pura e casta, pu-rificata dal sangue dell’Agnello.

Salvatore Greco

BATTESIMI A BEINASCO (TO)

Desidero comunicare alla fratellanza la gioia provata dalla comunità di Beinasco, il 19 ottobre, quando nove credenti hanno confessato la loro fede in Cristo Gesù, scen-dendo nelle acque battesimali. Quest’anno è stato particolarmente proficuo per la cresci-ta dell’opera del Signore nella nostra comu-nità, in quanto questo servizio battesimale è il secondo dopo quello del 6 aprile, raggiun-

gendo così 21 nuovi credenti. Tutto questo da un lato riempie il nostro cuore di gioia, dall’altro ci fa sentire la grande responsabi-lità che abbiamo di annunciare l’Evangelo a questo mondo che vive senza Dio e sen-za speranza. Per l’occasione è stato con noi, come gradito ospite, il fratello Franco Spina, pastore a Gallarate, che ha rallegrato i cuori delle numerose persone presenti, molte del-le quali per la prima volta hanno avuto l’op-portunità di ascoltare la Parola della Grazia

di Dio. Fratelli, in atte-sa del ritorno del Signore, continuiamo con rinno-vato zelo a proclamare il meraviglioso messaggio di salvezza nella Persona gloriosa e unica del no-stro caro Salvatore Cristo Gesù. A Lui sia la gloria e la nostra gratitudine.

Giuseppe Bianco

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Page 18: Risveglio Pentecostale Feb09

BATTESIMI A CATANIA ACQUICELLA

Cari fratelli in fede, vi comunico con estre-ma gioia che domenica 26 ottobre abbiamo avuto un culto con quattro battesimi di due fratelli e due sorelle, che hanno confessato pubblicamente Gesù Cristo come personale

Salvatore. Nell’occasione ab-

biamo celebrato la Cena del Signore.

Con noi era pre-sente il pastore Paolo Mercante,

che cura la comunità di Francofonte (SR), il quale ha portato il messaggio della Parola di Dio, edificando tutti i presenti.

Agostino Aceto

Notizie dalle nostre ComunitàNOTIZIE DA NOVARA

Desideriamo ringraziare il Signore per la Sua opera nelle nostre vite. Domenica 19 ottobre ci siamo rallegrati nel vede-re tre giovani confessare il loro amore per il Signore Gesù, testimoniando la lo-

ro esperienza di fede con il battesi-mo in acqua. Per l’occasione, la Parola di Dio è stata presentata dal fratel-lo Corrado Siciliano, pastore della comuni-tà di Domodossola, sul testo di Atti 2:36,37. Il locale era gremito, ed è stata grande be-nedizione, gioire insieme nella presenza del

Signore. La domenica successiva ci siamo accostati alla Cena del Signore rinfrancando i vincoli di amore ed unione con Colui che è il Capo della Chiesa. Al Signore vada tutta la gloria e l’onore.

Francesco Davide Scianna

BATTESIMI A CALATABIANO (CT)

Domenica 19 ottobre 2008 è stato un giorno di grande festa per la nostra comunità. Infatti 5 giovani credenti hanno fatto pat-to col Signore, scenden-do nelle acque battesima-li e testimoniando con en-tusiasmo della loro con-

versione al Salvatore Gesù. Grande è stata la gioia e la lode che saliva dal nostro cuo-re nel constatare la potenza di un Dio che ancora oggi salva, libera, trasforma e riem-pie di pace. Per l’occasione è stato con noi il fratello Beniamino Daddea, pastore del-la chiesa di Motta S. Anastasia (CT), che Dio ha usato per trasmetterci il consiglio della Sua Parola. Diversi hanno ascoltato per la prima volta

il messaggio dell’Evangelo e questo ha ralle-

grata maggiormente il cuore dei credenti. Domenica 16 novembre 2008 ci siamo ac-

costati alla Cena del Signore. Per questa oc-casione abbiamo avuto con noi il fratel-lo Antonio Bruno, pastore della chiesa di Catania-Lineri, che guidato dallo Spirito Santo è stato di edificazione per tutti noi. Certi che Dio continuerà a portare avanti l’opera Sua, a Lui soltanto vada tutta la glo-ria.

Domenico Maurizio Tosto

NOTIZIE DA NOCERA INFERIORE (SA)

Con cuore grato a Dio, desideriamo infor-mare i lettori della nostra gioia perché, an-che nel 2008, il buon Padre celeste ci ha ancora sostenuti con la Sua presenza nel-l’adempimento del grande mandato “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura” (Marco 16:15). Nei mesi esti-vi in alcune piazze di Nocera Inferiore e di Nocera Superiore, abbiamo tenuto degli in-contri di evangelizzazione all’aperto nei quali è stata distribuita letteratura cristia-na. In ogni riunione l’annuncio dell’Evan-gelo attraverso i canti, le testimonianze e

la predica-zione della Parola Dio, ha richia-mato l’at-tenzione di molte per-sone inte-ressate che

si sono avvicinate per ascoltare e, grazie a Dio, alcune stanno frequentando la nostra comunità. Domenica 5 ottobre, poi, è sta-to un giorno di festa, perché abbiamo avuto la grande gioia di tenere un culto battesima-le nel quale un giovane ventenne, cresciuto

nella nostra comunità, ha testimoniato con il battesimo in acqua della propria fede in Cristo e dell’esperienza della nuova nasci-ta. La domenica seguente abbiamo celebrato un culto di Santa Cena, ricordando la morte del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Fratelli, pregate per noi che, in queste con-trade del salernitano, l’Evangelo possa con-tinuare a raggiungere tanti cuori e aprire lo-ro gli occhi, affinché si convertano dalle te-nebre alla luce e dal potere di Satana a Dio. “Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen”. (1 Timoteo 1:17)

Ubaldo Gargiulo

S. STEFANO DI CAMASTRA (ME)

È con cuo-re grato a Dio che scri-viamo ai lettori del Risveglio Pentecostale; ringraziamo

il Signore per le Sue preziose benedizioni. La nostra Comunità è stata gioiosa nell’ospi-tare alcuni Suoi servitori, che ci hanno ral-legrato, porgendoci l’incoraggiamento e il messaggio della Parola di Dio. Siamo felici

inoltre che un giovane della nostra comuni-tà sia stato battezzato nello Spirito Santo. Nel mese di giugno 2008 abbiamo avuto la gra-dita visita del pastore Pietro Siciliano, pro-veniente da Schopfheim [Germania], che ha condiviso con noi l’esperienza di Nicodemo (Giovanni 3): bisogna nascere di nuovo! Anime nuove stanno rispondendo alla chia-mata rivolta da Gesù. Mio figlio più giova-ne ha testimoniato della sua fede, scenden-do nelle acque battesimali: con Giosuè pos-so esclamare che «... io e la casa mia ser-viremo l’Eterno». Nel mese di luglio, dopo un’attività evangelistica di volantinaggio, so-no stati svolti due culti all’aperto a Santo

Stefano di Camastra e due a Caronia (ME). Anche in ottobre abbiamo avuto l’occasione di tenere due culti all’aperto, presso il pae-se di Marina di Caronia (ME), per poi riu-nirci, domenica 19 ottobre, in un Culto di Santa Cena, ricordando il sacrificio, la morte e la risurrezione di Cristo Gesù, il pane del-la vita. Molti hanno ascoltato la Parola del Signore: crediamo fermamente che l’Eterno continuerà la Sua opera, salvando, battez-zando nello Spirito Santo, guarendo gli am-malati, rendendoci pronti per il Suo glorioso Ritorno. Dio ci benedica!

Antonino Vitale

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BATTESIMI A NOVI LIGURE (AL)

“Il Signore ha fatto cose grandi per noi e noi siamo nella gioia” (Salmo 126:3). Siamo lieti di far conoscere all’opera di Dio in Italia la gioia della chiesa di Novi Ligure. Domenica 26 ottobre 2008 abbiamo potu-to celebrare i battesimi presso i locali della Chiesa di Acqui Terme, concessici per l’oc-casione; e per questo ringraziamo Dio ed i fratelli di Acqui. Nelle acque battesimali so-no scesi tre giovani: il primo ha 19 anni ed il Signore lo ha salvato lavorando il suo cuo-re poco a poco facendo maturare una ve-ra fede in Gesù, giungendo al patto nelle ac-que in un momento familiare difficile. L’altro giovane ha 24 anni e qualche anno fa la

mamma è ritorna-ta al Signore facen-do una scelta deci-siva. Siamo certi che il Signore non ha ancora finito l’opera che ha iniziato in que-sta casa. La terza è una sorella che ha gusta-to l’amore di Dio, che le ha donato la gioia di due bimbe quando non c’era speranza. In queste tre conversioni abbiamo notato co-me il Signore benedice le famiglie in mo-di che a noi possono sembrare impossibi-li, e proprio per questo vogliamo continua-re a ringraziarLo. La giornata è stata grande-mente benedetta dal Signore per mezzo del-la Sua Parola, che è stata portata dal fratello Lino Brancato, pastore della chiesa di Acqui

Terme che lo Spirito Santo ha guidato per parlare ai cuori dei numerosi presenti co-noscenti e parenti intervenuti; molti di loro hanno voluto sapere di Gesù, della nostra fede in Lui. Certamente è stata una giorna-ta di evangelizzazione, condivisa con i fra-telli provenienti da altre comunità della zo-na di Alessandria e Asti. Siamo certi che il Signore continuerà a benedire e salvare, e vi chiediamo di pregare affinché questa mera-vigliosa opera possa procedere giorno dopo giorno in santità.

Giuseppe Tona

BATTESIMI A MONTELLA (AV)

Con gioia condividiamo con la fratellanza l’opera che il Signore ha iniziato e certamen-te continuerà nella nostra comunità. Sabato 25 ottobre abbiamo avuto un culto battesi-male, durante il quale sette giovani tra i 16 e i 24 anni hanno testimoniato pubblicamen-te la loro fede in Cristo Gesù. Erano presenti anche molti fratelli delle comunità della zo-

na e diversi amici e parenti dei neofiti. Per l’occasione abbiamo avuto con noi il fratello Renato Mottola, che è stato lo strumento per

mezzo del qua-le Dio ha con-solato i nostri cuori. Per tutti i presenti, alcu-ni dei quali per la prima vol-

ta, è stata una serata di grande benedizione. Sabato 15 novembre abbiamo celebrato un culto di Santa Cena, in cui i neo battezzati si sono accostati per la prima volta alla Cena del Signore. Lo strumento che Dio ha usa-to per la nostra edificazione è stato il fratello Gioacchino Caltagirone. Vi invitiamo a pre-gare ancora il Signore per noi affinché con-tinui l’opera di risveglio che ha iniziato.

Antonio Iuliano

BATTESIMI A GALLARATE (VA)

Con gioia comunico ai lettori che il 26 ot-tobre 2008 abbiamo avuto nella comunità di Gallarate un servizio di battesimi. Per l’oc-casione il predicatore è stato il fratello Felice Leveque, pastore a Grosseto. Quindici nuovi credenti hanno fatto patto con Gesù e testi-moniato della loro fede in Cristo. Erano pre-senti tante anime nuove, parenti, amici. Una giovane neofita aveva invitato tutta la sua classe di liceo e dodici compagni di scuola

erano presenti con alcune mamme. È stata veramente una festa in cielo e in terra! Tanta commozione, tanta edificazione, tanta gioia per la chiesa nel vedere come Dio opera. Ma non ci vogliamo fermare qui: sappia-

mo che dobbiamo insegnare la verità, pre-gare per una chiesa santa e zelante nel ser-vire il Signore che sta per tornare. Marana tha! Dio ci benedica tutti. Preghiamo per la nostra nazione!

Franco Spina

BATTESIMI A FINALE (PA)

Ringraziamo il Signore per l’Opera che giornalmente compie nel seno della Sua chiesa. Il 26 ottobre 2008 tre sorelle, delle quali due di sessant’anni, dopo anni di con-tinua partecipazione ai culti, hanno credu-

to fermamente al loro personale Salvatore, chie-dendo, con fede, di essere battez-zate. La Parola

da Atti 8:26-40, è stata di edificazione per

tutti e lo Spirito di Dio era presente in mez-zo a noi. Chiediamo alla fratellanza di pre-gare per la comunità di Pollina Finale, affin-ché il Signore chiami le anime che sono lon-tane dalla grazia di Dio e dalla salvezza in Cristo Gesù.

Gaetano Pitrone

BIELLA BATTESIMI

Desideriamo rendere partecipe la fratellan-za della gioia che il Signore ci ha dato do-menica 9 novembre, nel vedere scendere nelle acque battesimali due sorelle. La chiesa era gremita di credenti, amici e

parenti per condividere le meraviglie che compie il Signore. La Parola è stata predi-cata dal fratello Giuseppe Federico dal te-

sto di Marco 10:17-27. Attraverso il messag-gio è stato evidenziato che l’uomo dinanzi a Dio è sempre mancante e bisognoso della

Sua grazia. Dio ci benedica e faccia prospe-

rare l’opera Sua nelle nostre mani.Giuseppe Federico

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Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

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“Risveglio Pentecostale” è una pubblicazione delle As-semblee di Dio in Italia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiuto di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte.

Questo numero di Risveglio Pentecostale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cristia-ne Evangeliche A.D.I.: www.assembleedidio.org

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In caso di mancata consegna si prega di restituire al mittente (Redazione Risveglio Pentecostale, Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova) che si impegna a corrispondere il diritto fisso specificando il motivo contrassegnando con una X il quadratino corrispondente:

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Il tuo “otto per mille” può sostenere le attività di assistenza sociale. Le Chiese Cristiane Evan­geliche “As­s­emblee di Dio in Italia” per mezzo del­l’otto per mille dell’IRPEF sostengono le attività di assistenza sociale dell’Istituto Evangelico Beta­nia­Emmaus, impegnato nell’assistenza all’infan­zia bisognosa e agli anziani; dell’Istituto Evange­lico Betesda, struttura di accoglienza e riposo per anziani; del Centro Kades, comunità terapeutica per il recupero e la riabilitazione di quanti han­no problemi di dipendenza da droghe, alcool e medicinali.

I progetti di soccorso, di aiuto sociale e umanitario. Il S.E.A.S. (Servizio Evangelico di As­s­i-s­tenza Sociale), diretto dalle “As­s­emblee di Dio in Italia”, sta sostenendo programmi di aiuto umani­tario a favore delle popolazioni in Africa ­ Burkina Faso, Ruanda, Mali, Niger; Asia Sud­Est India, Sri Lanka, Thailandia e Indonesia, oltre alle offerte a favore dell’Associazione Italiana Contro le Leuce­mie, dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, della Missione Evangelica contro la Leb­bra, e all’assistenza a favore di individui e famiglie in condizioni di particolari necessità.

Come assegnare il proprio “otto per mille” alle Assemblee di Dio in Italia. A chi sceglie di desti­nare l’otto per mille dell’IRPEF alle iniziative di assistenza sociale e di aiuto umanitario nel mon­

do attuate dalle Assemblee di Dio in Italia, e riceve i modelli C.U.D. (ex 101, 201, certificati di pensio­ne...) ma non è tenuto a presentarli, suggeriamo di: 1) firmare la copia del modello nella casella: “As­s­emblee di Dio in Italia”; 2) firmare in fondo alla copia del modello dove è scritto: “Firma”; 3) inse­rire la copia in una busta dove deve essere scrit­to: “Scelta per la des­tinazione dell’otto per mille del-l’IRPEF”; 4) sulla busta utilizzata scrivere il proprio codice fiscale, cognome, nome e indirizzo; 5) con­segnare la busta chiusa allo sportello di una ban­ca o di un ufficio postale dopo averla debitamen­te firmata in corrispondenza dei lembi di chiusu­ra. Nel caso che venga presentato il Modello 730 o Unico (ex 740), compilare l’apposito modulo che si troverà all’interno dello stesso e inserirlo nel­la busta di cui sopra. Le scelte non determinano nessuno aumento delle imposte da pagare!

Le Chiese Cristiane Evangeliche “As­s­emblee di Dio in Italia ” garantiscono che ogni eurocent, corrisposto dallo Stato ai sensi e per gli effet­ti della Legge 22.11. 1988, n.517, sarà utilizzato solo per fini di carattere sociale ed umanitario. La trasparenza è assicurata anche dal continuo aggiornamento sull’utilizzazione dei fondi con adeguata informazione diffusa dai nostri mezzi di comunicazione.

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