RIOMA 6 - Festa Junina

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I l termine caipira ha un’origine tupi (macro-gruppo etnico indigeno storico del Brasile) e designa, sin dai tempi coloniali, i contadini bianchi e indios che, nel XVIII secolo, erano tacciati di «bastardi» poiché appartenenti a quella razza impura concepita tra indigeni e portoghesi. Nella regione nordestina è in uso anche il termine m a t u t o . La cultura cai- pira è fortemente influenzata dal cattolicesimo derivato dalle rifor- me del Concilio di Trento e dai suoi dogmi, e il calendario delle festività religiose va di pari passo con quello agricolo. È sui dogmi cattolici che s’im- pronta ogni casamento caipira, anche detto casòrio matuto o na roça (in campagna), rappresenta- to nella Quadrilha junina su un canovaccio standard: la noiva assanhada è incinta, i suoi geni- tori obbligano il noivo fujão a sposarla, questi si rifiuta e ciò crea uno scontro con il padre di lei. Si rende necessario l’inter- vento della polizia, poi del parro- co per le nozze religiose e del giudice per le nozze civili. Un narratore descrive l’intera storia. Anche la tradizione di realizza- re un matrimonio nel corso della festa è di derivazione europea: la celebrazione, con San Giovanni Battista, delle aspirazioni nuziali. I casòrios na roça sono satire burlesche delle nozze tradiziona- li, perciò devono essere ridicoli e ben inscenati: spesso è un uomo a vestirsi da sposa. I noivos e i loro invitati danzano e, per le vie di campagna, giungono alla chiesa a suon di musica; a nozze celebra- te, la festa ha inizio. L a «r» di Forrò è quasi muta, simile all’orecchio di noi europei alla «r» francese di «merci»; la «ò» finale si pronun- cia aperta. L’origine del nome è fatta risalire a diverse genesi; l’as- sociazione più frequente è quella con la locuzione inglese «for all», invito al ballo usato nelle feste degli immigrati di prove- nienza inglese e nordamericana. Luiz Câmara Cascudo, folkori- sta ed esperto di cultura popolare, rimanda alla parola africana for - robodó, ossia confusione, arra - sta-pé. Lo scorso secolo, la stam- pa già documentava di quei bar nei quali i nordestini ballavano forrobodança o fobó; nei brani del Rei do Baião Luiz Gonzaga, il termine indica i tipici locali di Baião, Xote, Xaxado, Toada, Carimbo, Merengue, Quadrilha, Rojão, Côco; nel tempo, la locu- zione è venuta ad indicare l’inte- ro genere musicale, caratterizzato da una varietà di ritmi e fusioni musicali e reso celebre dai norde- stini attraverso le loro migrazioni per l’intero Brasile. Il Forrò tradizionale, detto de serra, si distingue dal Forrò universitario e dal Forrò stilizza- to. Mentre il Forrò degli anni 60 e 70 era suonato solo da sanfona (fisarmonica), zabumba (tambu- ro tipico) e triangolo, oggi le orchestrine aggiungono chitarra, batteria, basso ed altri strumenti tradizionali e moderni. A Rio de Janeiro è presente un vero e proprio pezzo di Nord Est: il Centro Luiz Gonzaga de Tradições Nordestinas, meglio conosciuto come Feira de São Cristóvão o Feira dos Paraíbas, ospita stabilmente circa 700 b a r - racas che offrono prodotti culi- nari, artigianali, musicali, cultu- rali della propria regione, oltre al Forrò nelle varie piste di danza (il classico pé da serra per anziani ed intenditori) e negli enormi pal- chi da shows. Non è un padiglio- ne turistico che tenta di riprodur- re un habitat stereotipato in terra carioca, bensì una casa per ogni nordestino. Una riprova: è dove si terrà, nel febbraio del 2013, il Congresso Mundial de Forrò. F urono i gesuiti porto- ghesi ad introdurre la Festa Joanina in Brasile durante la prima fase della colonizzazione, celebrazio- ne questa che giocò un ruolo molto importante nel difficile processo di inte- grazione fra indios, africa- ni ed europei. L’aggettivo joanino, importato dai Paesi europei cattolici del IV secolo, fu mutato in junino una volta giunto con i colonizzatori in Brasile; l’influenza brasiliana è pre- sente, oltre che in questo, nell’alimentazione - frango cheio, leitão à pururuca, aipim (mandioca), m i l h o , j e n i p a p o , leite de coco, bolinhos etc. - e nelle danze quali Forrò, Quadrilha, Tambor de Crioula, Boi Bumbá. I fuochi d’artificio - la fogueira , simbolo pre- gnante della festa - furono inseriti dai cinesi; per i cat- tolici, le radici sono nel patto tra Santa Isabel e Maria: la prima accese un fuoco sul monte per avvi- sare Nossa Senhora della nascita di São João Batista. Non solo João. La Festa si suddivide in tre fasi, che declinano il mese di giugno e corrispondono ai tre santi cui essa dedicata: 1) dal 1° al 13 giugno la trezena de Santo Antônio , che riporta alle celebrazioni in voga nella città di Lisbona; 2) dal 22 al 24 giugno la segunda de São João, deri- vata dalle celebrazioni nei municipi di Porto, Braga e Almada; 3) il 29 giugno, dedicato a São Pedro apo- stolo, importato da Seixal. È il Nord Est brasiliano il maggior responsabile della Festa Junina. In particolare Campina Grande, seconda maggiore città dello Stato di Paraiba, e Caruaru, nel Pernambuco, si disputano ogni anno il primato per la festa più grande al mondo. Nello spazio dell’arraial si tengono i balli; le donne portano abiti colorati con pizzi e fiocchi, lunghe trec- ce e cappello di paglia, l’uomo pantaloni e camicia rammendati, cappello di paglia e baffetti dipinti con tappi di sughero bruciato. L’ispirazione è contadina. Luiz Gonzaga scriveva, nel suo F o rrò no Escuro: «Meu amor não vá simbo - ra/Fique mais um buca - dinho/Se você for seu nego chora/Vamos dançar mais um tiquinho/Quando eu entro numa farr a /n u m quero sair mais não/vou inté quebrar a barra/E pegar o sol com a mão». E dentro una f a rra si afferra il sole con la mano. RIOMA È UN PROGETTO DI ROMINA CIUFFA IN UN CIRCUITO DIVULGATIVO DI CULTURA «RIOMANA» (OGGI A ROMA, RIO, SALVADOR E SÃO PAULO) Direttore ROMINA CIUFFA CLIPS, INTERVISTE REPORTAGES, LIVE www.youtube.com/ musicinchannel www.musicin.eu RIOMA è anche su: INTERNET L a Quadrilha, di origine inglese, introdotta tra i cor- tigiani di Rio de Janeiro e nei salotti del XIX secolo, scende per le scale di corte e giunge al popolo. Si tratta di una danza frontale (contrad- danza). Le coppie, in numero pari, eseguono 20 figure sotto i comandi del marcador che li dirige con parole di derivazio- ne francese ed elaborazione caipira, come balancê, returnê, anavantu , t u r . Sono noti il túnel (nel disegno), il caracol (un cerchio), la cobra , svolta al grido di «Olha a Cobra!» (Attenti al serpente!) seguito dal comando «É mentira!» (Non è vero!). Qui le coppie cambiano senso di marcia for- mando un biscione che stri- scia, rappresentativo dei peri- coli della vita rurale. Il coman- do può essere sostituito da «A ponte quebrou!» (Il ponte si è rotto!), «Olha a inflação!» (Attenti all’inflazione!), o dal nome di un politico inviso alla popolazione locale. S i tramanda che Elisabetta vedes- se spesso sua cugina Maria. Una sera, la futura santa si recò nella casa di quest’ultima per dirle che, nonostante la tarda età di lei e di suo marito Zaccaria, essi attendeva- no il figlio sperato. Nossa Senhora domandò: «Come potrò sapere che è nato?». «Accenderò un fuoco molto grande di modo che voi pos- siate vederlo, mettendo una bambo- la sopra un albero», rispose. Così accadde; Maria si recò a casa della cugina e vide, appena nato, colui che sarebbe divenuto uno dei santi più importanti della religione catto- lica. Era il 24 giugno. Prima che Giovanni Battista nascesse, l’anziano Zaccaria era molto triste. Un giorno gli apparve un angelo che gli annunciò la pros- sima paternità: la gioia fu tale che perse la parola fino alla nascita di quel figlio. Quando per la prima volta lo vide, e gli fu chiesto come avrebbe voluto chiamarlo, Zaccaria finalmente parlò. E disse: «João». RIOMA NUMERO SEI - ALLEGATO A MUSIC IN -REG. TRIBUNALE DI ROMA N. 349 DEL 20/7/2007 RIOMA PRESENTA LA FESTA JUNINA 2012 - 24 GIUGNO @ LA VILLETTA DI GARBATELLA, ROMA - DALLE 17 IN POI CIUFFA EDITORE www.specchioeconomico.com e su: ALLIEVA SLMC CON FLAUTO WWW.FACEBOOK.COM/RIOMA.BRASIL CONTA TUTTO DI ROMINA CIUFFA Contadini, conta tutto: che una Festa Junina è 1) una festa contadina; 2) una festa cattolica; 3) una festa maschilista; 4) una festa importata dai colonizzatori portoghesi che fecero schiavi e imposero una cultura aliena. Quattro punti per riflettere sul termine «festa». Così ogni mese di giugno porta in sé il richiamo a una povertà agro-dolce dai contorni tutt’altro che invitanti; ad un cattolicesimo duro e forzoso che agli indios impone i propri riti; a una società patriarcale nella quale il pater fami- liae ha potere decisiona- le assoluto; e ad un momento critico della storia brasiliana, l’assog- gettamento culturale. Il calendario è riorganizza- to di modo che, nei gior- ni in cui i «barbari» cele- brano i propri culti, i nuovi convertiti possano commemorare i martiri cristiani, in una sorta di sincretismo; i fuochi del solstizio d’estate dell’e- misfero Nord sono spo- stati a giugno, per ricor- dare, con i cattolici, la nascita del santo. Festa Junina: paganesimo o idolatria? Netto è il con- flitto tra le due visioni: chi prega e chi, come i primi contadini, ringra- zia la terra. A noi piace vedere nella Quadrilha, un ballo frontale, l’in- contro tra due mondi a passo di danza. FESTA JUNINA , LA STORIA SI BALLA

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RIOMA, il Brasile a portata di RIOMANO, è un circuito multimediatico di divulgazione della cultura brasiliana fondato e diretto da Romina Ciuffa. RIOMA costituisce la presa d’atto del fatto che manchi, in Italia, un organo informativo di divulgazione della reale essenza brasiliana, sinergia concreta tra Italia e Brasile che trasformi il Colosseo in un grande forrozão a porte aperte, interazione culturale e imprenditoriale tra i nostri «riomani». Il riferimento terminologico a Rio e Roma, lungi dall’essere limitativo, abbraccia le espressioni simboliche dei due Paesi, il Cristo Redentor ed il Colosseo - una faccia religiosa, l’altra laica - per sintetizzare l’insintetizzabile. Il "riomano" è brasiliano o italiano e brasiliano e italiano insieme, legato alla «brasilianidade» propagandata da Heitor Villa-Lobos a inizio secolo; è chiunque operi in sinergia e scelga un binario comune "pra matar a saudade". COSA FARioma divulga la programmazione culturale - eventi brasiliani, rodas, concerti, corsi, stages, batterie di samba e quant’altro - attraverso articoli, video, live, radio, incontri, approfondendo ciò che è lasciato in superficie. Spiega.Racconta la storia. Descrive i suoi personaggi. Fornisce un servizio di reperimento di artisti brasiliani per chi ne ha necessità, secondo le esigenze. Richiama periodicamente artisti dal Brasile per portare in Italia una conoscenza non mediata nella musica, nell’insegnamento, nell’educazione. Organizza corsi di lingua, fornisce servizi di traduzione e interpretariato. Organizza corsi di ballo, capoeira e quant'altro. Supporta le migliori attività imprenditoriali e culturali svolte in Italia e in Brasile dai riomani, attraverso servizi giornalistici completi di differente portata e a vari livelli mediatici. Sulla testata nazionale Specchio Economico (online @www.specchioeconomico.com) approfondisce l’aspetto istituzionale ed economico delle relazioni fra i due Paesi, invitando i principali operatori di questa sinergia ad una virtuale tavola rotonda. Senza lucro compie azioni di volontariato nelle favelas brasiliane, anche stringendo accordi di intercambio con il Saint Louis College of Music (www.slmc.it). Vi dedica un intero capitolo editoriale, con una rivista (RIOMA) che esce a Roma, a Rio, Salvador e San Paolo, oltre che online. web: www.musicin.eu e www.specchioeconomico.comvideochannel www.youtube.com/musicinchannel Fb www.facebook.com/rioma.brasilINFOPOINT [email protected].

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I l termine c a i p i r a ha un’originetupi (macro-gruppo etnicoindigeno storico del Brasile) e

designa, sin dai tempi coloniali, icontadini bianchi e indios che,nel XVIII secolo, erano tacciatidi «bastardi» poiché appartenentia quella razza impura concepitatra indigeni e portoghesi. Nellaregione nordestina è in uso ancheil termine m a t u t o. La cultura cai-pira è fortemente influenzata dalcattolicesimo derivato dalle rifor-me del Concilio di Trento e daisuoi dogmi, e il calendario dellefestività religiose va di pari passocon quello agricolo.

È sui dogmi cattolici che s’im-pronta ogni casamento caipira,anche detto casòrio matuto o n aroça (in campagna), rappresenta-to nella Quadrilha junina su uncanovaccio standard: la n o i v a

a s s a n h a d a è incinta, i suoi geni-tori obbligano il noivo fujão asposarla, questi si rifiuta e ciòcrea uno scontro con il padre dilei. Si rende necessario l’inter-vento della polizia, poi del parro-co per le nozze religiose e delgiudice per le nozze civili. Unnarratore descrive l’intera storia.

Anche la tradizione di realizza-re un matrimonio nel corso dellafesta è di derivazione europea: lacelebrazione, con San GiovanniBattista, delle aspirazioni nuziali.I casòrios na ro ç a sono satireburlesche delle nozze tradiziona-li, perciò devono essere ridicoli eben inscenati: spesso è un uomo avestirsi da sposa. I noivos e i loroinvitati danzano e, per le vie dicampagna, giungono alla chiesa asuon di musica; a nozze celebra-te, la festa ha inizio. ■

L a «r» di Forrò è quasi muta,simile all’orecchio di noieuropei alla «r» francese di

«merci»; la «ò» finale si pronun-cia aperta. L’origine del nome èfatta risalire a diverse genesi; l ’ a s-sociazione più frequente è quellacon la locuzione inglese «forall», invito al ballo usato nellefeste degli immigrati di prove-nienza inglese e nordamericana.

Luiz Câmara Cascudo, folkori-sta ed esperto di cultura popolare,rimanda alla parola africana f o r -ro b o d ó, ossia confusione, a rr a -s t a - p é. Lo scorso secolo, la stam-pa già documentava di quei barnei quali i nordestini ballavanof o rro b o d a n ç a o f o b ó; nei branidel Rei do Baião Luiz Gonzaga,il termine indica i tipici locali diBaião, Xote, Xaxado, To a d a ,Carimbo, Merengue, Quadrilha,Rojão, Côco; nel tempo, la locu-zione è venuta ad indicare l’inte-ro genere musicale, caratterizzatoda una varietà di ritmi e fusionimusicali e reso celebre dai norde-stini attraverso le loro migrazioniper l’intero Brasile.

Il Forrò tradizionale, detto p ède serr a, si distingue dal Forròuniversitario e dal Forrò stilizza-to. Mentre il Forrò degli anni 60e 70 era suonato solo da sanfona(fisarmonica), zabumba (tambu-ro tipico) e triangolo, oggi leorchestrine aggiungono chitarra,batteria, basso ed altri strumentitradizionali e moderni.

A Rio de Janeiro è presente unvero e proprio pezzo di Nord Est:il Centro Luiz Gonzaga deTradições Nordestinas, meglioconosciuto come Feira de SãoC r i s t ó v ã o o Feira dos Paraíbas,ospita stabilmente circa 700 b a r -r a c a s che offrono prodotti culi-nari, artigianali, musicali, cultu-rali della propria regione, oltre alForrò nelle varie piste di danza (ilclassico pé da serr a per anzianied intenditori) e negli enormi pal-chi da shows. Non è un padiglio-ne turistico che tenta di riprodur-re un habitat stereotipato in terracarioca, bensì una casa per ogninordestino. Una riprova: è dovesi terrà, nel febbraio del 2013, ilCongresso Mundial de Forrò. ■

F urono i gesuiti porto-ghesi ad introdurre laFesta Joanina in Brasile

durante la prima fase dellacolonizzazione, celebrazio-ne questa che giocò unruolo molto importante neld i fficile processo di inte-grazione fra indios, africa-ni ed europei. L’ a g g e t t i v oj o a n i n o, importato daiPaesi europei cattolici delI V secolo, fu mutato inj u n i n o una volta giunto coni colonizzatori in Brasile;l’influenza brasiliana è pre-sente, oltre che in questo,nell’alimentazione - f r a n g ocheio, leitão à puru ru c a ,a i p i m (mandioca), m i l h o,j e n i p a p o, leite de coco,bolinhos etc. - e nelle danzequali Forrò, Quadrilha,Tambor de Crioula, BoiBumbá. I fuochi d’artificio- la f o g u e i r a, simbolo pre-gnante della festa - furonoinseriti dai cinesi; per i cat-tolici, le radici sono nelpatto tra Santa Isabel eMaria: la prima accese unfuoco sul monte per avvi-sare Nossa Senhora dellanascita di São João Batista.

Non solo João. La Festasi suddivide in tre fasi, chedeclinano il mese di giugnoe corrispondono ai tre santicui essa dedicata: 1) dal 1°al 13 giugno la t rezena deSanto A n t ô n i o, che riporta

alle celebrazioni in voganella città di Lisbona; 2)dal 22 al 24 giugno lasegunda de São João, deri-vata dalle celebrazioni neimunicipi di Porto, Braga eAlmada; 3) il 29 giugno,dedicato a São Pedro apo-stolo, importato da Seixal.

È il Nord Est brasiliano ilmaggior responsabile dellaFesta Junina. In particolareCampina Grande, secondamaggiore città dello Statodi Paraiba, e Caruaru, nelPernambuco, si disputanoogni anno il primato per lafesta più grande al mondo.

Nello spazio dell’a rr a i a lsi tengono i balli; le donneportano abiti colorati conpizzi e fiocchi, lunghe trec-ce e cappello di paglia,l’uomo pantaloni e camiciarammendati, cappello dipaglia e baffetti dipinti contappi di sughero bruciato.L’ispirazione è contadina.

Luiz Gonzaga s c r i v e v a ,nel suo F o rrò no Escuro:«Meu amor não vá simbo -ra/Fique mais um buca -dinho/Se você for seu negoc h o r a / Vamos dançar maisum tiquinho/Quando eue n t ro numa farr a / n u mq u e ro sair mais não/vouinté quebrar a barr a / Epegar o sol com a mão». Edentro una f a rra si aff e r r ail sole con la mano. ■

RIOMA È UN PROGETTO DI ROMINA CIUFFA IN UN CIRCUITO DIVULGATIVO DI CULTURA «RIOMANA» (OGGI A ROMA, RIO, SALVADOR E SÃO PAULO)

DirettoreROMINA CIUFFA

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L a Quadrilha, di origineinglese, introdotta tra i cor-tigiani di Rio de Janeiro e

nei salotti del XIX secolo,scende per le scale di corte egiunge al popolo. Si tratta diuna danza frontale (contrad-danza). Le coppie, in numeropari, eseguono 20 figure sotto icomandi del m a rc a d o r che lidirige con parole di derivazio-ne francese ed elaborazionecaipira, come b a l a n c ê, re t u r n ê,a n a v a n t u, t u r. Sono noti i ltúnel (nel disegno), il c a r a c o l

(un cerchio), la c o b r a, svoltaal grido di « O l h a a Cobra!»(Attenti al serpente!) seguitodal comando «É mentira!»(Non è vero!). Qui le coppiecambiano senso di marcia for-mando un biscione che stri-scia, rappresentativo dei peri-coli della vita rurale. Il coman-do può essere sostituito da « Aponte q u e b ro u ! » (Il ponte si èr o t t o ! ) , «Olha a inflação!»(Attenti all’inflazione!), o dalnome di un politico inviso allapopolazione locale. ■

S i tramanda che Elisabetta vedes-se spesso sua cugina Maria. Unasera, la futura santa si recò nella

casa di quest’ultima per dirle che,nonostante la tarda età di lei e disuo marito Zaccaria, essi attendeva-no il figlio sperato. Nossa Senhorad o m a n d ò : «Come potrò sapere cheè nato?». «Accenderò un fuocomolto grande di modo che voi pos-siate vederlo, mettendo una bambo-la sopra un albero», rispose. Cosìaccadde; Maria si recò a casa dellacugina e vide, appena nato, coluiche sarebbe divenuto uno dei santipiù importanti della religione catto-lica. Era il 24 giugno.

Prima che Giovanni Battistanascesse, l’anziano Zaccaria eramolto triste. Un giorno gli apparveun angelo che gli annunciò la pros-sima paternità: la gioia fu tale cheperse la parola fino alla nascita diquel figlio. Quando per la primavolta lo vide, e gli fu chiesto comeavrebbe voluto chiamarlo, Z a c c a r i afinalmente parlò. E disse: «João».■

RIOMA NUMERO SEI - ALLEGATO A MUSIC IN - RE G. TR I B U N A L E D I RO M A N. 349 DEL 20/7/2007

RIOMA PRESENTA LA FESTA JUNINA 2012 - 24 GIUGNO @ LA VILLETTA DI GARBATELLA, ROMA - DALLE 17 IN POI

CIUFFA EDITORE

w w w. s p e c c h i o e c o n o m i c o . c o m

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ALLIEVA SLMCCON FLAUTO

W W W.FA C E B O O K.C O M/R I O M A.B RA S I L

CONTAT U T TO

DI ROMINA CIUFFA

Contadini, conta tutto:che una Festa Junina è 1)una festa contadina; 2)una festa cattolica; 3)una festa maschilista; 4)una festa importata daicolonizzatori portoghesiche fecero schiavi eimposero una culturaaliena. Quattro punti perriflettere sul termine«festa». Così ogni mesedi giugno porta in sé ilrichiamo a una povertàa g ro-dolce dai contornitutt’altro che invitanti;ad un cattolicesimo duroe forzoso che agli indiosimpone i propri riti; auna società patriarcalenella quale il pater fami-liae ha potere decisiona-le assoluto; e ad unmomento critico dellastoria brasiliana, l’assog-gettamento culturale. Ilcalendario è riorg a n i z z a-to di modo che, nei gior-ni in cui i «barbari» cele-brano i propri culti, inuovi convertiti possanocommemorare i martiricristiani, in una sorta disincretismo; i fuochi delsolstizio d’estate dell’e-misfero Nord sono spo-stati a giugno, per ricor-dare, con i cattolici, lanascita del santo. FestaJunina: paganesimo oidolatria? Netto è il con-flitto tra le due visioni:chi prega e chi, come iprimi contadini, ringra-zia la terra. A noi piacevedere nella Quadrilha,un ballo frontale, l’in-contro tra due mondi apasso di danza. ■

FESTA JUNINA, LA STORIA SI BALLA

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