rilievo diretto
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Università degli Studi di Bergamo
Corso di Laurea in ingegneria Edile – A.A. 2014/2015
Corso Integrato di
CONOSCENZA DEL COSRUITO STORICO
Modulo di
FONDAMENTI DI RESTAURO ARCHITETTONICO
Prof. G. Mirabella Roberti
E3.IL RILIEVO DIRETTO
Fondamenti di restauro architettonico
METODI DI RILIEVO METRICO
Il rilievo metrico ha lo scopo di costruire un modello discreto del manufatto
attraverso il rilevamento della posizione nello spazio di alcuni punti dell’oggetto
ritenuti significativi.
In funzione degli strumenti e delle procedure utilizzate si distinguono tre metodi di
rilievo metrico:
1. RILIEVO DIRETTO (LONGIMETRICO): effettuato dall’operatore con l’ausilio di
semplici strumenti di misura, quali il metro, le aste metriche, filo a piombo, ecc...
Il rilievo diretto è impiegato nella maggior parte dei rilievi architettonici, come
base da integrare eventualmente con le altre procedure. Indispensabile per
rilevare piante e sezioni.
E3. Il rilievo diretto
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Fondamenti di restauro architettonico
METODI DI RILIEVO METRICO
2. RILIEVO STRUMENTALE (TOPOGRAFICO): effettuato con l'ausilio di strumenti
topografici (stazioni totali, livelli, distanziometri…), si basa sulla collimazione
visiva di punti. Utilizzato come complemento al rilievo diretto e indiretto, per
rilevamenti di precisione, andamenti planimetrici di grande estensione e punti
inaccessibili. Indispensabile per collegare l’opera da rilevare alla rete topografica
nazionale.
3. RILIEVO INDIRETTO (FOTOGRAMMETRICO): effettuato con macchine da
ripresa e strumenti, detti restitutori, che permettono di estrarre, dai fotogrammi
informazioni atte a costruire direttamente un modello geometrico dell’oggetto.
Altri metodi di acquisizione della posizione dei punti sono il rilievo mediante
laser-scanner e la fotomodellazione.
E3. Il rilievo diretto
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Fondamenti di restauro architettonico
METODI DI RILIEVO METRICO
E3. Il rilievo diretto
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RILIEVOLONGIMETRICO
RILIEVOTOPOGRAFICO
RILIEVOFOTOGRAMMETRICO
METODO DIRETTO STRUMENTALE INDIRETTOSTRUMENTI DI ACQUISIZIONE
Strumenti semplici (longimetri, filo a piombo, livella ad acqua...)
Strumenti topografici (stazioni totali, livelli, tacheometri...)
Camere fotografiche metriche, semimetriche, non metriche
STRUMENTI DI RESTITUZIONE
Strumenti grafici tradizionaliPC
PC con software di elaborazione e restituzione dati
PC con software di elaborazione e restituzione dati
OPERATORE Non specializzato Specializzato Specializzato
APPLICAZIONI In genere utilizzato in ogni campagnaIndispensabile per PIANTEe SEZIONI
Rilievi di precisioneAndamenti planimetriciPunti inaccessibiliRilievi urbaniIndispensabile per collegare il rilievo alla RETE TOPOGRAFICA NAZIONALE
FACCIATE pianeFronti urbani
GRANDEZZE RILEVATE
DISTANZE ANGOLI e DISTANZE NO MISURE DIRETTE
ELABORAZIONE DATI
Generalmente nessunaMetodo dei minimi quadrati per conoscere l'errore
Calcolo topografico Metodo semplificato del raddrizzamentoOrientamento dei modelli
CONDIZIONI Accessibilità punti Visibilità punti dagli strumenti
Visibilità piano dalla macchina
Fondamenti di restauro architettonico
Il RILIEVO DIRETTO
In genere il rilievo diretto costituisce una base che può essere integrata con il rilievo
strumentale e con quello indiretto.
PREMESSA
Finalità: progetto di restauro
CAMPAGNA
1. PROGETTO
2. REDAZIONE EIDOTIPI
3. TRACCIAMENTO DELLA POLIGONALE
4. RILIEVO DELLE PIANTE
5. RILIEVO DEGLI ALZATI
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Fondamenti di restauro architettonico
1. PROGETTO
Sulla base di quanto stabilito nella fase di PREMESSA, si definisce lo svolgimento del
rilievo.
METODO: rilievo diretto
STRUMENTI: longimetri, filo a piombo, livella ad acqua…
INCERTEZZA: 1 mm per metro, precisione della misura restituita: 0,5 cm
ELENCO DELLE TAVOLE CON LA SCALA DI RAPPRESENTAZIONE:
1. - planimetria: scala 1:200 – 1:500
2. - pianta scala 1:50
3. - prospetto scala 1:50
4. - dettagli prospetto e sezioni verticali scala 1:20 – 1:10
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Fondamenti di restauro architettonico
STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
La costruzione di un modello geometrico discreto di un manufatto richiede l’utilizzo di
un SISTEMA COORDINATO di DIREZIONI VERTICALI e ORIZZONTALI.
Localmente solo la direzione verticale è assoluta, poiché governata dalla forza di
gravità, mentre la direzione orizzontale si definisce come la direzione ortogonale a
quella verticale.
Per questo motivo è indispensabile l’utilizzo di strumenti che consentano di
individuare queste direzioni: filo a piombo, livella torica, livella ad acqua, livello
laser...
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Fondamenti di restauro architettonico
STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
1. FILO A PIOMBO:
Il filo a piombo è costituito da un cordino flessibile legato a un peso
a punta. Serve ad individuare la DIREZIONE VERICALE, per rilevare
misure orizzontali rispetto alla verticale (ad es. modanature), la
verticalità di uno spigolo, il profilo di una volta.
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VERIFICA DELLA VERTICALITÀ DEI MURI
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RILIEVO DEL PROFILO DI UNA VOLTA
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
2. LIVELLA AD ACQUA
La livella ad acqua è costituita da un tubo flessibile, riempito di acqua e collegato a
due bicchieri graduati. Serve ad individuare PIANI ORIZZONTALI attraverso il
principio dei vasi comunicanti ed è particolarmente utile per individuare il livello
della sezione orizzontale (circa 1 m dal piede dell'edificio).
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TRACCIAMENTO DEL PIANO ORIZZONTALE CON LA LIVELLA AD ACQUABERTOCCI S. - BINI M., Manuale di riievo architettonico e urbano, CittàStudi,
Torino 2012
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
3. LIVELLA TORICA (O A BOLLA D’ARIA):
La livella torica è costituita da una o più “bolle”, montate su un supporto metallico,
ciascuna formata da un tubo di vetro che contiene una bolla d’aria immersa in un
liquido.
Il tubo di vetro è graduato con tratti equidistanti: quanto la bolla occupa il punto
intermedio lo strumento individua un PIANO ORIZZONTALE.
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
Accanto all’utilizzo di strumenti per l’individuazione delle direzioni verticali e
orizzontali, il rilievo diretto prevede l’impiego degli strumenti per la misura delle
DISTANZE, i LONGIMETRI.
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1. ROTELLA METRICA:
La rotella metrica è costituita da un nastro
metallico di lunghezza variabile (10-20-50 m), in
metallo, fibra di vetro o tessuto plastificato
rinforzato da fili metallici.
L’uso di questo strumento richiede particolare
attenzione nel verificare che sia ben teso,
orizzontale e non arrotolato.
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
2. MISURATORE TELESCOPICO:
Il misuratore telescopico è costituito da un’asta graduata estensibile mediante
elementi telescopici.
Consente la misurazione di altezze fino a 10 m o più ed è quindi particolarmente utile
per rilevare ambienti a volta, sporgenze di vario tipo, colonne, dettagli architettonici.
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
3. DISTANZIOMETRO:
Il distanziometro è un misuratore di distanze ad ultrasuoni con puntatore laser.
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
4. SQUADRA MOBILE:
La squadra mobile è costituita da squadre di alluminio con doppia livella torica
incorporata, in grado di misurare elettronicamente angoli da 0° a 180°.
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STRUMENTI PER IL RILIEVO DIRETTO
Altro materiale necessario:
MATERIALE PER IL DISEGNO: fogli, matite, gomme, gesso…
MACCHINA FOTOGRAFICA CON CAVALLETTO
ELEMENTI DI SEGNALAZIONE DEI PUNTI DEL RILIEVO: picchetti, segnali
BINOCOLO…
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2. REDAZIONE DI EIDOTIPI
L’EIDOTIPO è uno schizzo di piante,
prospetti, sezioni e dettagli dell’edificio o
della porzione di edificio da rilevare.
Per raccogliere le informazioni
dimensionali relative all’oggetto da rilevare
è necessario predisporre più SCHIZZI
EFFETTUATI DAL VERO su cui annotare le
misure rilevate.
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EIDOTIPO – PIANTA E SEZIONEDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e
urbano, Laterza, 2009
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2. REDAZIONE DI EIDOTIPI
L’eidotipo deve quindi
rappresentare l’oggetto in pianta, in
prospetto o in sezione
MANTENENDO LA PROPORZIONE
tra le sue parti, attraverso un
numero limitato di segni
(DISCRETIZZAZIONE).
Lo schizzo può contenere le
annotazioni delle osservazioni
effettuate durante il rilievo. Non è
un documento personale ma deve
essere LEGGIBILE a TUTTI.
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EIDOTIPO DI FACCIATACLINI P., Il rilievo dell’architettura. Tecniche, metodi, esperienze,
Alinea Editrice, Firenze 2008
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2. REDAZIONE DI EIDOTIPI
E3. Il rilievo diretto
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EIDOTIPO CON TRILATERAZIONI
CLINI P., Il rilievo dell’architettura. Tecniche, metodi, esperienze, Alinea Editrice, Firenze 2008
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3. TRACCIAMENTO DELLA POLIGONALE
Per determinare la posizione reciproca dei punti significativi dell’edificio è necessario
definire un SISTEMA DI RIFERIMENTO che consenta di collegare la fase di campagna
con quella di restituzione, poiché è DEFINITO DALL’OPERATORE.
La definizione del sistema di riferimento avviene mediante il TRACCIAMENTO DI
UNA POLIGONALE, una LINEA SPEZZATA, aperta o chiusa, che viene utilizzata come
base per le operazioni di TRILATERAZIONE o ALLINEAMENTO e per collegare i
rilievi generali a quelli di dettaglio, attraverso i capisaldi.
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INQUADRAMENTO MEDIANTE TRILATERAZIONI ESTERNEhttp://circe.iuav.it/labfot/guerraweb/materiali_comuni/dispense/
rilievo diretto.pdf
COLLEGAMENTO DI SINGOLE PARTIhttp://circe.iuav.it/labfot/guerraweb/materiali_comuni/dispense/
rilievo diretto.pdf
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3. TRACCIAMENTO DELLA POLIGONALE
Le operazioni di definizione del sistema di riferimento devono comprendere
l’individuazione di opportuni PIANI paralleli e ortogonali, affinché il rilievo non risulti
inficiato dalle irregolarità geometriche dell’oggetto. La poligonale per il rilievo delle
piante deve essere contenuta in un piano (PIANO DI LIVELLAZIONE), in genere scelto
a circa 1 m dal piano di calpestio, in funzione delle aperture.
E3. Il rilievo diretto
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PIANI DI RIFERIMENTO ORIZZONTALE E VERTICALEDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 2009
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3. TRACCIAMENTO DELLA POLIGONALE
E3. Il rilievo diretto
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PIANI DI RIFERIMENTO ORIZZONTALICHERUBINI A., Manuale di rilievo e documentazione grafica delle strutture architettoniche e archeologiche, Cherubini, Roma 2008
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3. TRACCIAMENTO DELLA POLIGONALE
Il PIANO DI LIVELLAZIONE viene usato inoltre come riferimento per la misura
dell’altezza dei vani e per la pendenza del piano di calpestio. Esso può essere
individuato mediante la LIVELLA AD ACQUA e con l’apposizione di appositi segnali.
Concatenando altimetricamente i piani di livellamento è possibile ottenere una
CONCATENAZIONE VERTICALE dell’intero edificio.
E3. Il rilievo diretto
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Fondamenti di restauro architettonico
4. RILIEVO DELLE PIANTE
In primo luogo è necessario stabilire l’ORDINE delle operazioni di misura, per
garantire la qualità dei risultati del rilievo.
Come per la stesura degli eidotipi, è opportuno procedere dal GENERALE al
PARTICOLARE, eseguendo prima le misure di inquadramento e successivamente
quelle di dettaglio, per evitare la PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI.
E3. Il rilievo diretto
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Fondamenti di restauro architettonico
4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
Il TRIANGOLO è una figura particolarmente comoda nel rilievo, perché è
INDEFORMABILE e quindi può essere disegnata conoscendo solo la lunghezza dei tre
lati (TRILATERAZIONE), la lunghezza di un lato e l’ampiezza degli angoli che
sussistono su di esso (TRIANGOLAZIONE), o la lunghezza di due lati e l’ampiezza
dell’angolo tra essi compreso.
E3. Il rilievo diretto
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Fondamenti di restauro architettonico
4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
E3. Il rilievo diretto
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Nel rilievo diretto l’operazione di TRILATERAZIONE consente di rilevare oggetti di
forme anche molto complesse attraverso la suddivisione in triangoli impostati sulla
POLIGONALE, di cui devono essere rilevati tutti i lati.
SISTEMA DI TRILATERAZIONI COLLEGATO ALLA
POLIGONALE ESTERNA
CLINI P., Il rilievo dell’architettura. Tecniche, metodi,
esperienze, Alinea Editrice, Firenze 2008
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
Utilizzando triangoli eccessivamente acutangoli o ottusangoli la distribuzione
dell’errore ha una DIREZIONE PREVALENTE, con possibile notevole slittamento del
punto nella restituzione rispetto alla sua posizione “vera”.
Per questo, per quanto possibile, è meglio utilizzare triangoli EQUILATERI.
E3. Il rilievo diretto
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
Le trilaterazioni possono essere a CATENA, quando ciascun triangolo ha un solo lato
in comune con quello adiacente, oppure a RETE.
Le trilaterazioni a CATENA sono particolarmente utili in vani con sviluppo prevalente
in una direzione, ma sono affette da PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI.
Per questo motivo è preferibile utilizzare trilaterazioni a RETE, in cui i lati in comune
tra triangoli adiacenti possono essere più di uno, in cui la configurazione della rete
consente una maggiore DISTRIBUZIONE DEGLI ERRORI, oppure triangolazioni
ANCORATE AD UNA BASE, in cui ogni triangolo risulta indipendente.
E3. Il rilievo diretto
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
Per questo motivo è preferibile utilizzare trilaterazioni a RETE, in cui i lati in comune
tra triangoli adiacenti possono essere più di uno, in cui la configurazione della rete
consente una maggiore DISTRIBUZIONE DEGLI ERRORI, oppure triangolazioni
ANCORATE AD UNA BASE, in cui ogni triangolo risulta indipendente.
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RILEVAMENTO DI UNA RIENTRANZA MEDIANTE TRILATERAZIONEDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 2009
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
Le trilaterazioni possono essere ISODETERMINATE, se il numero di misure che
presuppone sono in numero strettamente necessario e sufficiente alla determinazione
della posizione di ciascuno dei suoi vertici, o IPERDETERMINATE.
Eseguire una trilaterazione iperdeterminata ha significato solo se si procede alla
compensazione rigorosa delle misure mediante la teoria degli errori (metodo dei
minimi quadrati), altrimenti il risultato è quello di aumentare la probabilità di errore.
E3. Il rilievo diretto
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
I problemi determinati dall’irregolarità degli ambienti da rilevare possono essere
risolti mediante la scelta di un’opportuna geometria della trilaterazione.
Eseguire una trilaterazione iperdeterminata ha significato solo se si procede alla
compensazione rigorosa delle misure mediante la teoria degli errori (metodo dei
minimi quadrati), altrimenti il risultato è quello di aumentare la probabilità di errore.
E3. Il rilievo diretto
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: LE TRILATERAZIONI
E3. Il rilievo diretto
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Le trilaterazioni eseguite nei singoli vani devono essere collegate mediante
l’ancoraggio di almeno due vertici della rete di trilaterazioni ad un ALLINEAMENTO,
costituito da una POLIGONALE APERTA.
SCHEMA DELLA POLIGONALE PER IL RILIEVO DEGLI AMBIENTI INTERNIDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 2009
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4. RILIEVO DELLE PIANTE: MISURE PARZIALI E MISURE PROGRESSIVE
METODO DELLE MISURE PARZIALI: misura delle distanze tra i singoli punti. Questo
metodo è soggetto a PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI
METODO DELLE MISURE PROGRESSIVE: misura delle distanze dei singoli punti da
un unico punto di riferimento
E3. Il rilievo diretto
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5. RILIEVO DEGLI ALZATI: METODO DELLE COORDINATE CARTESIANE
Questo metodo di misurazione, detto anche METODO DELLE COLTELLAZIONI,
consiste nel fissare un’ASCISSA, possibilmente parallela a uno dei due lati, sui cui si
proiettano perpendicolarmente i punti da rilevare, ottenendo i corrispondenti punti
proiettati. La pependicolarità tra l’ascissa e le rette di proiezione deve essere
verificata mediante l’uso di filo a piombo, livella o squadre.
E3. Il rilievo diretto
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RILIEVO DI UNA NICCHIA CON IL METODO DELLE COORDINATE CARTESIANE BERTOCCI S. - BINI M., Manuale di riievo architettonico e urbano, CittàStudi, Torino 2012
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5. RILIEVO DEGLI ALZATI: METODO DELLE COORDINATE CARTESIANE
E3. Il rilievo diretto
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ESEMPI DI APPLICAZIONE DEL METODO DELLE COLTELLAZIONIBERTOCCI S. - BINI M., Manuale di riievo architettonico e urbano, Torino, CittàStudi, 2012
RILEVAMENTO DI UNA VOLTA MEDIANTE COORDINATE CARTESIANEDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 2009
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5. RILIEVO DEGLI ALZATI: METODO DELLE COORDINATE CARTESIANE
Il metodo delle coordinate cartesiane è particolarmente utile per il rilievo di volte,
nicchie, dettagli architettonici in pianta e in alzato.
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RILIEVO DI DETTAGLI ARCHITETTONICIDOCCI M. – MAESTRI D., Manuale di rilevamento architettonico e urbano, Laterza, Bari 2009