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Nella ricorrenza della deJJtI ptiuIU pietra e del 25° della Consac ruzione delle] Chiesa

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Nella ricorrenza della po~a

deJJtI ptiuIU pietra e

del 25° della Consac ruzione

delle] Chiesa

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Parrocchia di Terraglione

75 anni di Comunità

Nella ricorrenza della posa della prima pietra e del 25°

della Consacrazione della Chiesa

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Indice

Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pago 5

Le origini ........... <. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La nostra chiesa ........ . .. .... .... . . .. .. . Nasce la nuova chiesa ... .. . . . ............ . Schegge ................. . . ..... . ..... . . Supplica . .... ... ...... .... ... ..... . .... . Erezione a parrocchia ... .... ... . .... . .... .

» 7 » 9 » 24 » 26 » 27 » 29

Il primo pastore ................ .. . ... . . . ... . Don Giuseppe Lion: i miei ricordi ........... .

» 31 » 33

Gli anni ruggenti ........................... . Gli anni ruggenti di don Tranquillo ........ . . . La Schola Cantorun ...................... .

» 39 » 41 » 44

Saluto al Parroco a nome della Scuola Materna e della Gioventù .............. . ... .. .... .

Visita di S.E. Cardinale Pietro Palazzini ....... . Il saluto dei giovani ...................... . Il saluto degli amici ...................... .

» 47 » 50 » 52 » 55

Don Giacinto: terzo parroco .... ....... ....... . Il ricordo è segno di affetto . .... . .. ... .... . .

» 57 » 59

L'attualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . Don Bernardo: il parroco del 75° .. .... . . . ... .

» 63 » 65

Schegge di vita e ricordi ..................... . I protagonisti raccontano .................. . Secondo Campanaro ...................... . «La Concetta» .......................... .

» 71 » 73 » 75 » 76

Intervista a Callegaro Stefano, Peron Marcello e Ranzato Ermenegildo ... .... ............ . < » 78

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La parola alle donne ...................... I racconti delle donne Sante Griggio detto liS~~~; Bi~~l~',; : : : : : : : : : : : Ricordo di Paolo Peron La Chiesa di Terraglione ~~i ~;c~~d; di Gi~~~~~i' .

Fioranzato, classe 1915 Ricordi di Domenico Marcoi;~~o' : : : : : : : : : : : : : I miei ricordi di Terraglione .......... . Ricordi di Marcello Schievano .... . .

L'azion~ Cattolica degli anni '5Ò'~ T~;r~~ii~~~' : : Comunttà di Religiose per Terraglione ........ .

Pago » » »

» » » » » »

Cronistoria . . .. . ....... . ................... »

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Prefazione

"La storia è maestra di vita". Gesù, pr;ma di lasciare i suoi ApostoU donò se stesso nel pane

e nel vino, che, con la ol1sacrazione diventano suo COlpO e suo angue e disse: "Fate questo in mem.oria di me" e o ni volta che

noi .,.edenti, ci riuniamo insieme a pregelre il Padre con la Santa. Messa, "facciamo memoria" di Lui.

La storia è vita e an he la vita è ·toria. Ricordare diventa vivere, divenla rendere presente ciò che fu, ma

ch continua nei suoi effetti, specialmente se positivi e benefici. Scorrendo queste pagine, pe iaLmente quelle iniziali forse per 'hé non vissute direttcunente e tanto dal sapore pionieristico e Lontano mi sono. entito coinvolto e commosso per lei genero 'ità e l'impegno profuso dai 'nostri padri per realizzare quello che hanno fatto; sembra impossibile che abbiano potuto tanto! E pen are che quelli erano tempi duri e per m,olti era un'impresa In ttere insieme il pran­zo e la cena.'

Una persona non vive senza un'anima, così anche una Comunità non può IlClscer e cres 'ere senza un'anima, e i nostri padri que­st'al1.ùna la videro neLLa Chiesa, Clnche materialmente presente. La necessità, l'esi enza di ' valori" forti e vitali sui quali fondare l'e­ducazione e la famiglia hanno in que li inizi, coinvolto tutti e hanno fatto vin ere diftì. 'oltà che embravano insonnontabili, senza aspettare soluzioni "pe/fette" che portano spesso all'inattività.

"Intanto incOirtin 'iamo sembra s ntire riecheggiare; e i risul­{CIti sono otto gli occhi di tutti' quello che sembrava non sarebbe mai diventato un paese' decente", acqui.sta lentCl/nellte fisiono17'lia e servizi.

Ho notato, con soddisfazion.e che dei quattro Parroci, che si sono sLtcceduti i/1. questi 75 anni di Parrocchia ci si è ac 'orti, so/'­tolineandolo, della loro azione sacerdotale -pastorale.

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Ognuno ha avuto capacità diverse, limiti, magari anche marca­ti in certi aspetti, ma sono stati Preti che hanno contribuito a far crescere la Comunità nella fede; ancora si vedono ifrutti nella par­tecipazione all' Eucaristia domenicale e nella sostanziale solidità delle famiglie.

La situazione sociale è molto cambiata negli ultimi anni. I nuovi insediamenti abitativi hanno portato, sia nel comune di Vigodarzere che in quello di Cadoneghe, numerosi nuovi "paesani". Non èfaci­le per loro inserirsi nella nostra consolidata realtà; non è facile per noi trovare modi per farli sentire "terraglionesi".

È la sfida della nuova evangelizzazione: superare la "sicurezza" del "si è sempre fatto così", per aprirsi ad orizzonti nuovi della ric­chezza della fede.

Questa "nostra" storia ci insegna anche, che i nostri padri hanno saputo costruire Comunità, superando le non piccole né poche bar­riere naturali e civili ... , il ricordarlo è una sfida per poter noi conti­nuare a costruire Comunità superando le barriere culturali e di pro­venienza, forse più impegnative, ma anche,più coinvolgenti.

Ringrazio, a nome anche di tutta la Comunità cristiana Sant'Antonio di Terraglione, il Maestro Albino Bellon e Gianni Fioranzato che, coinvolgendo testimoni vari, hanno reso visibile quella che, all'inizio, era solo una bella idea: ricordare i 75 anni della posa della prima pietra della nostra Chiesa.

"Insieme possiamo" Don Bernardo

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e origini

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La nostra chiesa

È più che giusto dire: "la nostra Chiesa" perché i nostri vecchi l'hanno desiderata, voluta, costruita, ampliata, curata, abbellita e soprattutto pagata. Tutto come se fosse stata la propria casa. Anzi meglio, perché era la chiesa.

Era necessario avere una chiesa in questo territorio; ché molti erano i disagi che la gente sopportava per adempiere ai propri dove­ri di "Cristiani" .

Per ascoltare la Messa bisognava recarsi a Vigodarzere (che era la nostra parrocchia) e la prima Messa d'estate era alle 6.00 e d'in­verno alle 6.30 e ci voleva un' ora di cammino per arrivare puntua­li, con le strade buie fatte di ghiaia e qualche volta fangose.

Più ancora dovevano camminare i Lincetto che abitavano sui confini del territorio.

Non andava meglio a quelli che abitavano oltre il Muson: quel­li del Perarello, che avevano tanta strada quanto la nostra e anche di più.

In tempi passati, tutto il territorio compreso fra la "Strada Alta" (Castagnara-Campodarsego) e la "Strada Bassa" (Castagnara­Reschigliano) apparteneva alla Parrocchia di Vigodarzere, meno il primo tratto di 14 famiglie che era stato unito a Meianiga e veniva chiamato: "Bragni di Meianiga".

Si andava a Vigodarzere attraversando il Muson sul "Piagnon" che era, ed è ancora, quella passerella in cemento esistente nei pres­si di via Franceschina.

Se si doveva accompagnare un defunto al cimitero di Vigodarzere, che era il nostro cimitero, bisognava andare per via Ca' Zusto, allora detta "Strada dei morti" e la camminata a piedi durava più di due ore!

I disagi erano grandi anche per i sacerdoti di Vigodarzere per prepararci ai Sacramenti. Non era infatti possibile che noi bambini

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~ C.hiesa C?:z l'al~are rivolto verso la croce. La svolta liturgica avvenne solo co~ Il ConcilIO Vaticano 1J con la quale il celebrante guarda e celebra davanti alt assemblea.

di sei anni (età in cui si era ammessi alla Comunione) ci recassimo a dottrina a Vigodarzere dopo di essere andati a scuola a Bragni, che neanche questa era vicina; perciò era il Cappellano di Vigodarzere che veniva da noi. Andavamo a dottrina da Piran in via Franceschina. Tutti seduti sulla muretta del "seese" davanti casa imparavamo le prime nozioni sacre impartiteci da Don Antoni~ Carollo.

Quando si incominciò a parlare di Chiesa, si andava a dottrina da Bepi Bano: sotto il portico se il tempo era brutto o seduti sulla muretta del "seese" quando era una bella giornata.

Una chiesa, perciò era proprio necessaria! L'arciprete di Vigodarzere, Don Girolamo Rizzato, se ne convinse

ed accettò la richiesta della popolazione e ne decise la costruzione.

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La gente ne fu entusiasta e formò subito un comitato per affian­care 1'Arciprete. Pasquale Agostini, che abitava nella vecchia cas.a dei Demo, circondata da un'alta mura, in via Bragni, ne fu Il Presidente.

Altri membri erano: Giuseppe Bano, Ermenegildo Ranzato, Luigi Bellon, Pasquale Ranzato, Giovanni Schievano ed altr~. .

Il "Comitato" si riuniva in casa di Bepi Bano, (sempre dlspom­bile ad ogni bisogno) nella grande cucina.

Si discusse a lungo sul dove far nascere la nuova chiesa. Chi proponeva un campo vicino a Odillo Regazzo, chi un altro

campo sul teneno dei Dario in Strada del Santo, ma nessuno dei due andava bene.

Uno non era "centrale" al territorio, l'altro era fuori comune. Alla fine prevalse la volontà dell' Arciprete che la volle su un

campo dei F.lli Scaramuzza, lavorato dai F.lli Ceccarello, pagato sulle lire 1000.

Il campo era in una posizione che più infelice di cosÌ non si pot~­va trovare: fra la fenovia, la Piovetta (che allora era scoperta) ed Il Muson e che rispetto alla strada che coneva sull'argine, sembrava una buca. Senza scarichi per l'acqua e che perciò ad ogni acquaz­zone andava in bagnasciuga.

In verità, aveva il pregio di essere "centrale". Fu una scelta che non andava a genio al comitato e che lo stesso,

contrastò fino all'ultimo. La discussione si protrasse sino al momento di piantare la croce

che ne stabiliva la scelta. L'Arciprete ne era tanto seccato che presa in mano la croce da

piantare nel terreno, la calò con forza, senza badare alla ~o.sizion~ dei bracci, cosÌ uno gli sbatté pesantemente sul capo e tutti nsero dI gusto. . .

La risata sciolse i contrasti. Il teneno era stato scelto e tutti SI rimboccarono le maniche per intraprendere i lavori.

In tempi rapidi fu approvato il progetto dell'ing. Silvio Lion di Padova, membro della Commissione dell' Arte Sacra e si resero dis­ponibili i primi fondi.

La Fabbriceria di Vigodarzere concorse all'opera con L. 20000. Il Comune di Vigodarzere erogò L. 3000.

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ciarono a zoppicare. La ghiaia aveva consumato loro gli zoccoli ed ora stentavano a trainare il pesante carico.

Allora mio padre entrò nella prima casa che trovò, chiese al padrone di la ciare in depo ito il carro e tornammo a casa con le be tie zoppicanti e enza pietre.

Una rara foto di una Processione d'anteguerra.

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Don Giuseppe Lion, primo parroco mai dimenticato.

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L'indomani altra passeggiata, con altro paio di mucche e final­mente anche con le pietre pronte per l'uso.

Nel frattempo i fondi messi a disposizione erano terminati ed era necessario trovarne altri al più presto.

I ~apifamiglia si riunirono e poiché eravamo in procinto di mie­tere Il frumento, decisero una prima offerta del raccolto non appena trebbiato.

Ogni 20 "crosette" una era per la chiesa. Decisero pure che per ogni filare di viti un cesto di uva doveva

essere messo a parte per la chiesa. Ogni campo di granoturco dove­va dare un certo numero di pannocchie per la chiesa.

A Pasqua: uno dei polli novelli era per la chiesa. Tutte le uova ~he. fossero nate il venerdì dovevano essere consegnate alle ragazze Il gIOrno dopo che passavano a raccoglierle per la chiesa.

Quando Don Giuseppe si fu insediato e ci faceva la dottrina, ci consegnava un sacchettino di tela bianca che noi riempivamo di fru­mento: circa un kg e restituivamo la settimana dopo. Una "zonta" a quello che avevano già dato i nostri padri.

Eran~ impegni molto gravosi a cui, più tardi, si aggiunsero le cerche dI frumento, uva, granoturco, legna, sia per il sacerdote e sia ~er il campanaro. Nessuno mai si è sottratto a questi suoi doveri, lIberamente accettati dopo lunga discussione nell'assemblea dei capifamiglia.

Quando arrivò Don Giuseppe, alla cerca dei polli ci andava lui in bicicletta accompagnato da qualcuno di noi ragazzi. . Quand?, si arrivava in una famiglia e la padrona di casa ci portava Il pollo, gIa preparato la sera prima e naturalmente vivo, gli si lega­vano le gambe con uno spago e poi lo si appendeva sul manubrio, una gamba per parte con la testa in giù che quasi rasentava la terra.

Cinque da una parte del manubrio e cinque dall'altra, anche sulla nostra bicicletta.

Completato il carico di venti polli si tornava in canonica e si met­tevano nella loro gabbia in attesa che il pollivendolo li venisse a pren?ere. CA quel tempo non esisteva ancora la protezione animali).

BIsogna anche aggiungere, per la verità, che tutti i polli arriva­vano in canonica vivi e gagliardi.

Finalmente la prima parte della chiesa fu terminata. Era solo la

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navata centrale e più corta di un arcata, ma era già una grossa con­qui ta per que to povero paese.

Si poté co ì pa sare alla co truzione della Canonica per il futuro prete. Anche que ta fu edificata con gli st i enormi acrifici e ~o.n lo te o entusia mo: anzi di più perché, mentre la crue a fu edifJ­cata dal capomastro Bilato, che non era di Terraglione, la canonica fu edificata da "Nosente Cero' nostro compae ano con il quale la gente i intendeva a meraviglia.

Bi ognò a quel punto dare anche un aspetto dignitoso al tene­no circostante e poiché (come detto) e so era molto al di otto della trada ull argine; ogni famiglia portò più bareHe di terra che poté e

tutti in ieme centinaia di barelle di terra prelevate dai campi di casa, che rialzarono notevolmente il livello del teneno.

Poi il tutto si rivestì di una rigogliosa erbetta e la chiesa era pro­prio un chiesa di campagna (dal ciglio erboso ... come dice il poeta). Intanto era arrivato il Curato.

Qualche anno più tardi, le Ferrovie dello Stato sostituirono i sassi della strada ferrata scaricandoli nei fossati laterali.

Fu ottenuto il permesso di prelevarli. Ancora una volta decine di uomini lavorarono pesantemente a

raccogliere i pesanti ciottoli dal fos 'ato ed a portarli con ecchi, cesti, arne i vari nelle carriole che poi venivano scaricate ulle "baree' e portati ul cortile della crue a. Una fatica da morire chiantati! il terreno fu rialzato di un buon 20/30 centimetri. TI pae e

incominciava ad assumere un aspetto decente! Per molti anni su questi sassi giocammo a palla con grande con­

sumo di zoccoli e "galosce" durante il periodo invernale e di "papusse" durante l'e tate e quando al posto della paJla, che pesso era da tenni perché era più forte, i prendeva un sa so e si II civa in una parolaccia, Don Giuseppe li civa dalla canonica a farci la predica e se era d inverno, il prim che incontrava si beccava una robusta "tabarrata".

Don Giuseppe era arrivato verso la metà di novembre del 1931, senza che nessuno ne fosse informato. Allora non c'erano telefoni per comunicare, né la Curia e né l'Arciprete di Vigodarzere si preoccuparono di informare il Comitato.

Anivò a sera sull'imbrunire. Non sappiamo se fosse partito da casa sua a Zané o dalla parrocchia di Villa Estense dov'era cappel-

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Il primo organo e il primo organista.

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lano, comunque essendo entrambe le località piuttosto distanti, per venire a Terraglione con una carretta ed un cavallo ci volevano parecchie ore. Forse non conosceva nemmeno la strada!

Arrivò seduto sulla carretta che portava poche cose: il necessario per dormire e farsi da mangiare nei primi giorni, lo accompagnava la sorella Teresa.

Era buio ormai ed era una serata nebbiosa molto fredda, anche se era solo novembre. (Un freddo come faceva una volta di novembre!)

Ad attenderlo non vi era nessuno. Il paese era spettrale, quattro case: Petranzan (detto Patea),

Dalan, "Azeeto", "Gambete''-, la chiesa, la canonica, il resto campa­gna nera!

L'accompagnatore scaricò in fretta le poche cose e se ne andò. Doveva tornare a casa e la strada era lunga.

Don Giuseppe entrò in canonica: tremendamente vuota, fredda, perché era nuova ed i muri non si erano ancora asciugati e perché era ormai Inverno.

Si sarà messo a piangere? lo non c'ero, ma credo proprio di si! Prese una pentola e un po' di farina e si recò da Patea a farsi un

po' di polenta ed a riscaldarsi del freddo accumulato durante il viag­gio. Nei giorni seguenti le famiglie lo invitavano a pranzo e a cena cosÌ incominciò a sentire l'affetto di cui la gente lo circondava.

Nei giorni seguenti arrivò anche un altro po' di roba e l'altra sorella Lucia, detta "Lussia".

La Teresa e la Lucia erano come Marta e Maria. La Teresa accu­diva la casa e teneva in ordine, faceva il caffè in una pentolina che assomigliava tanto ad una pipa. Alla pipa non bisogna mai togliere la crosta del tabacco, altrimenti perde il profumo della fumata, cosÌ alla pentolina del caffè della Teresa non si toglievano mai i fondi, altrimenti si perdeva il gusto del caffè.

Bere il caffè della Teresa era il più grande "castigo' che Don Giuseppe ci infliggeva, quando c'era una riunione.

La Lucia teneva l'amministrazione: contava le monetine che erano state raccolte alla domenica, ne faceva rotolini da 50, le divi­deva a seconda del ramo a cui appartenevano: parte della chiesa, altre degli altari, altre delle anime, altre ancora erano le offerte straordinarie. Tutto era in ordine e niente andava perduto.

Un po' alla volta la canonica cominciò a cambiare aspetto, inco-

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~inciò a sembrare una ca a anche perché la gente portò quaJco a dJ superfluo o meno ne e ario che aveva in ca. a; in mobili altro del ~el~ere. Arrivò anche la gente per cono cerio: il Comitato, i capi­famlgha le donne e 'pecialmente noi bambini della dottrina.

Videro e conobbero questo povero prete: alto, magro, alampana­to, con una brutta cera, vestito di una lunga veste nera che denota­va pure, un uso prolungato, sempre infreddolito con uno scaldino di terracotta in mano pieno di braci che ogni tanto anda a a rinnovare che i portava anche nel conIe ionale dove pa ava lunghe ore.

La gente gli voHe ubito bene perché l'a di ponibile ed affida­bile. Gli riempI la canonica di roba da mangiare, gli portava la ver­dura la legna per caldar i pentole e padeUe di cui ne aveva bi 0-

gno. Di tutto! Tutti temevano che conosciuto il paese ove era capi­tato decidesse di andarsene.

In effetti, il sufficiente per vivere gli era stato assicurato. Oltre alle cerche tradizionali: frumento, uva, granoturco, legna,

poteva contare sulle entrate del "quartese" (che era una tassa che i terreni pagavano alla chiesa) e che a Terraglione dava una entrata annua che si aggirava sulle 540 lire. Aveva inoltre il ricavato dei campi di beneficio che gli erano stati assegnati dalla Curia, detratti da quelli della parrocchia di Vigodarzere.

I campi del beneficio, lavorati alcuni a parte ed il rimanente in affitto erano condotti: i quattro di Bragni dalla famiglia Bonato ed i sette in Conchelle dai F.lli Pirazzo detti "Cero".

Godeva inoltre di tutti gli incerti per i Sacramentali. . Quando il 25 dicembre 1931 , fece il uo ingre ' o olenne, trovò tI .p~e~e addobbato afe ta con gli archi di 'bo " che partendo dal­I IIlI ZlO ~eUa rampa ulJa SS. del Santo arrivavano ino alle porte della Chte a con le bandierine multicolori e le critte di benvenuto.

Ma che fatica quegli (rchi! Un freddo cane ed una nebbia da tagliar i con iJ colteU in quel

. abato antecedente l ingre o. Ogni gruppo di famiglie aveva un tratto di percor 'o da add bbare. A noi del confine di Bragni era toc-cata la rampa del ponte. ~

~i.o"padre ~1V va portato ?a ca a tutto il nece ario al bi ogno: j

pali , 1 tropel per legare ti bo o che io ero andato a prendere dagli Schiavo di via Conchelle Mattina che ne aveva due rigoO'Jjo e iepi da entrambi i lati del ponte di acce i lunghi spagtti con

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appese le bandierine preparate dalle sorelle e gli striscioni di augu­

rio al nuovO Curato. Mio padre aveva portato anche una lunga punta di ferro ed una

mazza per batterci sopra, perché oltre ad esserci il terreno gelat~ sino a 30 cm. vi erano anche i sassi della rampa e nessun palo SI

sarebbe potuto piantare in altro modo. . Quanto freddo alle mani per avvolgere i manipoli di bosso mtor-

no ai pali e per tirare gli spaghi delle bandierine. Il giorno dopo tutto era a posto ed il paese dimostrava la sua

gioia anche eternamente. La prima domeru a che Don Gill eppe di . e .me a ne!la n~~t~'a

clùesa gni famiglia vi i ree portando una edla, che pOI la. CiO m chie a ad LI o e con limo di quanti, in eguito la avrebbero adope­rata. La chiesa era infatti, ancora vuota. Vi erano solo alcuni banchi della chiesa di Vigodarzere che loro non adoperavano più perché obsoleti, ma che potevano ancora andare bene per noi. Come, in effetti, andarono bene per parecchi anni. .

Sulle sedie, che le famiglie avevano lasciato alla chies~, fu appli-cata, da subito, una specie di tassa: chi adoperava la sedl~ v~rsava alla chiesa una specie di noleggio: dapprima lO centesmu (una palanca) aumentati poi a 20 centesimi, che Secondo campanaro rac-

coglieva durante la messa. . ' Poi si raccoglievano ancora almeno tre elemosme: una per gli

altari lIna per le anime e la più importante per la chie 'a. Le offerte per gli altari e p r le anime venivano raccol~e da l1n~

bor a appesa ad una lunga peltica in modo che i 'ma a1'1 addettt alla raccolta non dove. ero entrare fra la g nte, mentre la raccolta per la chiesa si faceva con la borsa portata a mano, passando davan-

ti ad ogni fedele. Era un andare e venire di gente durante tutta la Messa! In chiesa, sia per le messe come per le funzioni, si osser~ava un~

netta divisione fra uomini e donne e i bambini stavano sUl banchi

davanti. Le riunioni si tenevano in canonica: in cucina (che era nell'at-

tuale tudio) e eravamo in p chi o nella tanza a fian~o detta " aletta . La totalità degli attoli di que ta storia così emphce co ) elementare pae ana, d altri tempi he rasenta l'incredulità ed un apore eroico di acrificio, di abnegazione di fedeltà (enza e e

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Processione con i "Capati".

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senza ma, come si suoI dire oggi) se ne sono andati a miglior vita e quanti possono ancora raccontarla hanno già percorso un lungo cammino, ma tutto è ancora presente, come si fosse svolto ieri.

Il ricordo di quei giorni e di quegli avvenimenti, è ancora vivido e presente. È storia vissuta, presenza dei nostri padri, percorso fatto e vissuto, anche se da ragazzi. Niente è stato dimenticato! Perché è la nostra storia. È la storia dei nostri 75 anni di vita.

È la storia di anni e giorni e gente "diversa", ormai cambiata. Storia di un popolo abituato a soffrire, a sacrificarsi, ad obbedire da secoli di servitù, ma soprattutto a vivere in stretto contatto ed unio­ne con i suoi preti e con la sua chiesa e che quando il soffrire pas­sava ogni limite, trovava la forza per resistere e per consolarsi in una norma che i vecchi gli avevano lasciato in eredità:

"Poenta e rassion e star con il Signor."

Una Prima Comunione d'anteguerra.

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Schegge

Furono i primi ...

MORTI:

BATTESIMI:

MATRIMONI:

... Ma non videro la nuova chiesa

Sato Bruna Ferro Amalia Pirazzo Teresa

Dario Rosetta Ragazzo Odillo Pirazzo Maria

Robertello Carlo

20 agosto 1929 24 novembre 1929 12 settembre 1930

14 ottobre 1928 Il novembre 1928 21 febbraio 1929

17 novembre 1928 Fiorenzato Ortensia

Pelizzaro Adolfo

Ferro Antonietta

Martini Luigi

Callegaro Angela

17 novembre 1928

1 dicembre 1928

Pergamena murata nelle fondamenta PIO XI PONTEFICE MASSIMO. VITTORIO EMANUELE ID RE D'ITALIA ELIA DALLA COSTA VESCOVO PAOLO DOTT. MELANDRI PODESTÀ REGGENTE DI VIGODARZERE DON GIROLAMO RIZZATO ARCIPRETE DI VIGODARZERE DELEGATO DAL VESCOYO, IN QUESTO GIORNO BENEDISSE LA PRIMA PIETRA E MURO NELLA CHlliSA NUOVA DI TERRAGLIONE IN ONORE DI S. ANTONIO DA PADOVA. .

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Supplica

Terraglione 20 aprile 1928 A Sua Ecc.za Mons. Vescovo di Padova

Noi sottoscnttl capifamiglia della Curazia di Terraglione, a nome di tutti i componenti la nostra Curazia, ci onoriamo presen­tare umile e fiduciosa istanza, perché abbiate ad elevare la nostra chiesa al grado di parrocchia. Siamo indotti a presentare questa nostra istanza dal vivo desiderio di vedere coronato con un atto solenne dell'autorità ecclesiastica gli sforzi che abbiamo compiuti finora per avere una chiesa ed un sacerdote che attende al bene

delle anime nostre. Seguono le firme dei capo famiglia

• Altro momento della Consacrazione.

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Matrimonio celebrato da don Giuseppe e si noti a sinistra Secondo Dalan "el campanaro ".

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Erezione a parrocchia

1939 - 13 Giugno • Mons. Carlo Agostini eleva la Chiesa di Terraglione a Parrpcchia.

1 Novembre • Don Giuseppe Lion viene nominato primo parroco di Terraglione.

31 Dicembre • Solenne ingresso del nuovo Parroco. Alle ore 10.00 Autorità, Associazioni e popolo si recarono al ponte di Salgaro ad incontrare il nuovo parroco che accom­pagnato da Mons. Schievano e proveniente da Padova face­va la sua entrata in Parrocchia. Alla porta un fanciullo diede il benvenuto al festeggiato ed una fanciulla presentò gli auguri assieme al tradizionale mazzo di fiori.

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I primo pastore

Consacrazione della Chiesa di s.E. Mons. Bordignon, Vescovo di Padova.

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I ~ I

Don Giuseppe nei suoi ultimi anni a Terraglione.

Don Giuseppe Lion: i miei ricordi

Don Giuseppe Lion da Zané, prima Curato e poi Parroco della nostra Parrocchia, era un "Povero prete". Un prete povero in tutti i sensi. Perché possedeva' pochi mobili, sempre le stesse vesti, ogni inverno le stesso "tabarro" con due sorelle a carico e per molti anni anche due nipoti, a turno.

Era un prete poco sapiente. Sapeva poco di italiano e meno di Latino, ma che sapeva dire bene il Rosario. E questo a noi bastava!

"Un povero prete" lo ritenevano anche i superiori. 25 anni di cappellano gli fecero fare! Sempre nella stessa parrocchia, sotto lo stesso parroco. Come se

gli avessero detto: "Prendi questo poveretto, allevalo, vedi cosa ne possiamo ricavare."

Ne ricavarono un curato, un "povero curato" per una curazia ancora più povera, bisognosa di avere uno come Lui, quasi fosse stato fatto apposta.

Anche qui sotto custodia però! Che Curazia e Curato dipendeva­no dall ' Arciprete di Vigordazere.

Non protestò, non si preoccupò, accettò; aveva tanta "povera gente" a cui pensare ... e fu un buon Curato, un ottimo Parroco, un Santo Prete! La gente gli voleva bene, lo sentiva vicino, lo seguiva, lo stimava persino! Non si curava se le sue "povere prediche" fini­vano sempre allo stesso modo "Quando ci rivedremo nel bel Paradiso! "

Che importanza poteva avere? Avevamo un prete. Era fra noi e ci bastava.

Angelo Piccinato, di cara memoria, gli diceva: "Se lu sarà vissin del mio letto quando che vegnarà la me ora, no me pararà gnanca de morire".

Quando arrivò, noi eravamo bambini e gli eravamo sempre attorno e prendevamo anche qualche "tabarrata" quando eravamo

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Come quella volta che fu chiamato in un paese vicino, nella casa di un seminarista che aveva abbandonato il seminario e in cui si verificavano episodi sconcertanti, dove molti sacerdoti erano già intervenuti, ma a quanto sembrava senza alcun esito.

Fu chiamato anche lui. Ritornò con le vesti malconce e con il volto segnato per le

"botte" subite. Fu per il suo intervento? Nessuno lo può dire, ma del fenomeno

non se ne parlò più. Come quella volta che eravamo andati a trovarlo e che nel

momento di ripartire ci accorgemmo che l'impianto di illuminazio­ne della macchina non funzionava più e che malgrado gli interven­ti di U go non intendeva accendersi. Avuta la spiegazione disse: "Andate, andate, non succede niente, non succede niente."

Tornammo a casa senza fanali. A Tencarola siamo passati davanti ad una pattuglia della Polizia

stradale, ferma sulla strada, senza essere notati. Non poteva essere stato che il suo intervento! Oppure noi lo abbiamo creduto. Come quel giorno che mia figlia OmelIa, che aveva allora due

anni, cadde in un mastello pieno di acqua e fu salvata dalla zia all'ultimo istante. lo ero a scuola e fui subito avvertito.

Corsi a casa dove trovai già l'amico Dott. Lino Camporese che si adoperava in tutti i modi e con tutti i mezzi per salvarla.

Noi tutti, con il cuore in gola, assistevamo alle operazioni, quan­do suonò il campanello ed arrivò Lui. "Cossa ghe se? Cossa ghe se?" e senza attendere risposta infilò le scale, entrò in camera, si raccolse in preghiera, benedisse la bambina e tutti noi e disse: "È salva; è salva".

Poi ci raccontò che dovendo andare in Curia, si era fatto portare dal nipote a Padova, ma che era da quando si era svegliato che una frase gli martellava in testa: "Devo andare da Albino, devo andare da Albino."

Così era arrivato al momento giusto. Un paio di giorni prima di morire disse alla signora che lo segui­

va: "Chiamami il barbiere che venga a farmi la barba." "Non è gior­no di barba questo." le rispose la donna.

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~--

Bambini vestiti afesta (fine anni '30).

Il barbiere del luogo andava a raderlo due volte la settimana. "Bisogna che mi faccia la barba, perché Albino deve venirmi a

prendere." A sera si sentì male e l'indomani fummo avvertiti che si era

aggravato. Subito in buon numero andammo a Piovene, ma arrivammo

tardi, era già spirato, confortato da un'altro gruppo di parrocchiani che ci aveva preceduto.

Carletto Montin raccontava spesso che gli era morto fra le brac­cia. Daccordo con Don Tranquillo decidemmo di portarlo a

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Don Tranquillo Mattarello e i suoi genitori.

Gli anni ruggenti di don Tranquillo

• Nato a Selvazzano il 13 luglio 1922 • Ordinato Sacerdote il l o luglio 1945 • Dal 1945 al dicembre 1946 Cooperatore a Torre di Padova • Dal dicembre 1946 all'agosto 1951 Coopero a Villa del Bosco • Dall'agosto 1951 al gennaio 1960 Cooperatore a Mestrino • Dal gennaio 1960 al febbraio 1975 parroco di Terraglione • Dicembre 1970 Celebrazione XXV di Sacerdozio • Dal febbraio 1975 parroco a Cartura

Rifare la cronaca di questi anni dal 22 maggio 1960: ingresso del secondo parroco Don Tranquillo Mattarello al 23 febbraio 1975 giorno della sua uscita, non è facile.

Il ricordo di questi anni è ancora vivo in tutti noi e vivamente impresso nelle nostre menti.

È ancora Mons. Schievano, illustre figlio di questa terra, ad immettere Don Tranquillo in Parrocchia, con un cerimoniale che si ripete da secoli.

1961 - 13 Febbraio • Ignoti, nottetempo forzano la porta del capi­tello di Gardin e rubano la statua della Madonna. Subito alcune persone si offrono di regalarne un'altra, ma trattasi di persona non ossequianti e ribelli all'autorità del Vescovo, per cui l'offerta viene respinta e la statua comperata con le ele­mosine parTocchiali.

21 Aprile • Seconda visita pastorale di Mons. Girolamo Bortignon.

1963 - 14 Novembre • Inizio Sante Missioni.

1965 - Maggio • inizio ultimazione finiture interne della Chiesa intonaci, contro soffitto con isolamento, vetrate, opere di pit­tura, tetto. Dicembre • Posa della prima pietra della Scuola Materna.

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1966 - Aprile • Inizio della costruzione dei locali per la ricreazione e l'istruzione religiosa dei giovani e del restauro parziale della canonica.

31 Dicembre • Benedizione della prima pietra del nuovo asilo. La parrocchia acquista dal Comune il vecchio fabbri­cato scolastico, ormai inadeguato. Cede alla Congregazione delle Religiose della Assunzione un contributo statale di 12 milioni mq. 4000 di terreno parrocchiale e 2 milioni e mezzo in contanti e le religiose si impegnano a costruire l'asilo di loro proprietà.

1967 - 22 Novembre· Inaugurazione dell'asilo, del Patronato e del­l'industria Bano. Presenti la Sign. Francesca De Gasperi, il Min. Gui, i deputati: Storchi, Girardin, Miotti Carli, il Prefetto Bianchi di Lavagna, il Vescovo ecc. ecc.

Novembre • Inaugurazione del Patronato e della Scuola Materna. settembre 1971: Ultimazione dei lavori di finitura interna della Chiesa: pavimentazione, serramenti, altare, impianto riscaldamento, compreso quello della Canonica; sis~emazione piazzale Chiesa. Acquisto Organo.

Nel frattempo era stata rinnovata la chiesa negli intonaci, nel pavimento, nel soffitto, nelle tinte.

1969 - 31 Agosto a 89 anni si spegneva Don Giuseppe

1970 - I decennali • Decennale della Prima Comunione, Decennale di Matrimonio, venticinquesimo e cinquantesimo di matri­monio. Simpatiche iniziative e cari ricordi che si rinnovano!

1971 - 31 Ottobre • Visita all'Ono Mariano Rumor, Presidente del Consiglio. In piazza si è intrattenuto con i parrocchiani, pronunciando un discorso di contenuto morale-civile-politico.

Ottobre • Inaugurazione delle Opere sopra descritte.

lO Dicembre· Terza visita pastorale di Mons. Girolamo Bortignon.

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1972 - Agosto • Le Religiose dell' Assunzione lasciano la Scuola Materna di Terraglione con la riconoscenza di tutta la popo-lazione.

18 Ottobre • L'istituto delle Religiose dell' Assunzione cede alla Parrocchia la Scuola Materna.

1974 - Agosto • Restauro facciata principale della Chiesa; Acquisto campane elettroniche

1975 - 23 Febbraio • Don Tranquillo, nominato Parroco di Cartura, lascia Terraglione.

2 Marzo· Alle ore 15,30 Brion Don Giacinto fa la sua entra­ta in Terraglione accompagnato da numerosi parrocchiani di Villa Estense, di Fellette, e di Romano d'Ezzelino.

Ottobre • La Scuola Materna di Terraglione riapre i battenti per mezzo delle suore "Catechiste Missionarie della dottrina Cristiana" .

La nostra Chiesa negli anni '60.

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La Schola Cantorun

Terraglione, piccola comunità parrocchiale, ha sempre coltivato l'ambizione di curare con l'accompagnamento musicale le cerimo­nie religiose.

La schola cantorum, nata fin dali' origine della Parrocchia, è rimasta in seguito silenziosa per lungo tempo, creando un vuoto sentito da ogni parrocchiano.

Don Tranquillo l'ha voluta far rinascere e verso la fine del 1969 la schola cantorum ha ricominciato la sua opera meritoria. I "vec­chi" cantori furono affiancati da un numero sempre maggiore di giovani, che, con la preziosa collaborazione delle suore della nostra scuola materna, riuscirono a ricreare quell' atmosfera che sembrava per sempre venuta meno.

Gruppo Cantori con don Giuseppe in un momento di allegria.

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Passaggio a livello in corrispondenza della famiglia Maschio.

In occasione del 25° di sacerdozio di Don Tranquillo la schola cantorum accompagnò la S. Messa concelebrata con eccezionale bravura: fu ammirevole per la costanza l'impegno dimostrati da ogni componente.

Ben presto però ci si accorse che necessitava un accompagna­mento adeguato ai tempi nuovi: l'organo, ormai vecchio e carente, doveva essere sostituito per poter così creare una completa armonia con la possente e rinata forza canora. Vi provvide Don Tranquillo: venne acquistato un organo nuovo, ottimo per la limpidezza dei suoni, sobrio ed adeguato alle esigenze della Parrocchia, estetica­mente in sintonia con le strutture della Chiesa.

Giornata indimenticabile per tutti i cantori fu il 31 Ottobre 1971: in occasione dell'inaugurazione di alcune opere parrocchiali, l'Ono Rumor inaugurò anche l'organo, complimentandosi alla fine della cerimonia religiosa con tutti i cantori per la bravura dimostrata. Per l'occasione fu eseguita una messa in italiano composta dal maestro Sandro Loreggian e dallo stesso diretta. Al M O Loreggian va il nostro grazie per la preziosa collaborazione e per avere egli voluto che la schola cantorum di Terraglione eseguisse in prima assoluta la sua composizione. II meritato plauso ricevuto colma e premia il lungo lavoro di preparazione di ogni cantore, le ore trascorse nello studio sempre più accurato attento , giornate di lavoro; la volontà e l'impegno dimostrati per rendere sempre più solenni le feste reli-

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Don Giovanni Cappello nel giorno della sua laurea in lettere all'Università di Padova.

giose della nostra Parrocchia meritano il grazie dell'intera comuni­tà Parrocchiale.

C~ro. Don Tranquillo, nel lasciare la parrocchia di Terraglione, vo~h~ rIcordare con particolare affetto questi bravi ed umili parroc­chlaOl che vollero esserLe vicino con i loro canti nell'elevare a Dio le nostre preghiere.

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Saluto al Parroco a nome della Scuola Materna e della Gioventù

Carissimo Don Tranquillo, non abbiamo mai pensato che potesse giungere un simile mo­

mento. Tanto eravamo abituati alla Tua presenza cosÌ densa di contenu­

ti, alla Tua fraternità cosÌ profonda, a tutta la Tua carica vitale vis­suta e condivisa con l'intera Comunità Parrocchiale.

Ed in questo momento cosÌ turgido di sentimenti e di commossa riconoscenza, riaffiorano nel nostro animo tutte le componenti più significative del Tuo Ministero Sacerdotale vissuto costantemente in pienezza di gioia e di totale disponibilità.

La Tua presenza tanto affettuosa, ha reso credibile in una manie­ra efficace la Presenza di Dio in ogni circostanza della nostra vita.

Gli anni son passati con il ritmo inesorabile del tempo, mentre il seme gettato, con gesto largo e pieno di fede, nei solchi aperti delle anime ha messo i piccoli virgulti della Fede e Dio sa a chi sarà dato di raccogliere, ma certamente rimarrà scolpita nel nostro cuore l'immagine rassicurante della Tua mano sempre tesa a benedire, sempre pronta a lenire le nostre ferite, a consolare le nostre pene, a riempire di gioia evangelica le nostre case.

Nel nome di Dio hai consacrato l'amore dei nostri focolari, hai iniziato le nostre anime alla Comunione d'amore con Dio: sei sem­pre stato per noi una voce di stimolo e di richiamo verso i sentieri del cielo.

Grazie per tutte queste cose, e grazie soprattutto per quello che solo Dio ha registrato nelle insolite misure della Sua infinita carità.

Ci hai seguito con paterna sollecitudine dalla culla alla morte, negli anni verdi della nostra giovinezza, ed in quelli velati di nostal­gia, del nostro crepuscolo. Sempre abbiamo avvertito il sostegno incrollabile della Tua Fede.

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Di molto Ti siamo debitori, per tutto profondamente Ti ringra­ziamo. E nel rosario senza fine della Tua generosa disponibilità un dono rifulge di singolare e stupenda meraviglia: il Dono delle Suore.

Un dono che per la lunghezza dei tempi rimarrà come segno del Tuo amore concreto per la nostra Comunità Parrocchiale un Dono che esprime eloquentemente tutta la Tua sollecitudine per i nostri bimbi, per la nostra gioventù, per le nostre Famiglie e per quelle nostre latenti esigenze di sapere che esistono Persone sempre dis­ponibili, capaci sempre di ascoltarci con rassicurante discrezione.

Carissimo Don Tranquillo, innanzitutto e soprattutto, a nome di tutti grazie infinite per le nostre Suore. Loro ormai fanno parte della nostra Famiglia, e ci rammenteranno costantemente i limiti indefi­nibili della Tua Paternità.

La loro presenza legata inscindibilmente agli anni del Tuo mini­stero fra noi, farà parte della nostra storia e diverrà per noi tutti il "memoriale" più significativo del Tuo amore.

Nel mosaico sofferto della nostra vita resterai sempre la prima e inconfondibile immagine di Dio.

In questa commossa sinfonia di sentimenti, permettici di rivol­gerti una preghiera: portaci con Te nel calice sempre colmo della

Una Prima Comunione d'anteguerra.

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Volontà di Dio che Ti conduce, portaci nelle Tue preghiere e nel Tuo quotidiano contatto con Dio, e resta con noi con il Tuo spirito, in una perenne comunione di anime.

Ricordati sempre di Terraglione, di questo paese minuscolo, indecifrabile sulla carta geografica, ma certamente inciso in una, maniera indelebile nel profondo della Tua interiorità.

Ricordaci nella S. Messa quotidiana e chiedi a Dio di conservar­ci sempre nella Sua Fede e nella Sua carità affinché l' appuntamen­to finale ci trovi nella gloria del Suo Regno.

Con commossa e infinita gratitudine

La Gioventù di Terraglione.

L'ingresso del secondo parroco di Terraglione don Tranquillo Mattarello il 22 maggio 1960.

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Il saluto dei giovani

C'è nella vita di ognuno l'impronta di alcune persone, la cono­scenza ed il contatto delle quali stimolano ed orientano lo sviluppo sociale ed intellettuale.

lo credo che tutti i giovani di Terraglione, è uno di loro che parla, siano stati in qualche modo testimoni e protagonisti dell'attività intensa ed incisiva che Don Tranquillo ha condotto.

Un carattere vivace, una personalità forte, una concezione dina­mica e pratica della vita parrocchiale. c'era quanto bastava a deter­minare la catalizzazione delle aspirazioni di tutti e ad animare di ini­ziative la vita parrocchiale. Nel campo religioso e in quello più im­mediato dello svago la sua presenza è stata determinata e forse inso­stituibile.

Ci è stato maestro di vita, con i suoi insegnamenti e con la sua paziente opera di avvicinamento a quanto la sua alta missione imponeva di diffondere; ci ha resi partecipi con abilità di accorto e paziente maestro della verità e degli insegnamenti che devono esse­re fulcro delle nostre concezioni, così come in varie forme ci ha avvicinato a molteplici campi e aspetti della cultura religiosa, e non soltanto religiosa.

Ci è stato compagno, evitava la naturale tendenza di essere sol­tanto maestro, in molteplici forme di svago che hanno costituito una parte fondamentale nella nostra vita di giovani immersi in un mondo in continua evoluzione e così avido di nuove persone, nel bene o nel male.

Gite, riunioni, feste in comune; la sua presenza in mezzo a noi non è stata solo quella di un maestro aridamente dedito all'insegna­mento, ma piuttosto quella di chi si rende animatore di vita, realiz­zatore delle aspirazioni di ognuno protagonista con i giovani dei momenti più belli e più significativi della nostra esperienza.

Ci è stato ancora maestro di vita nell'esempio che ci dava al

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Mons. Schievano predica e don Tranquillo, assorto, ascolta.

riguardo della famiglia e credo che ulteriori parole ~ntorn? a ~uesto suo insegnamento nulla aggiungerebbero all'immagme mIrabIle che siamo soliti vedere. Questa vita di pastore che oggi si conclude per riprendere, certamente valida come ci è dato ritenere,. resterà ~el nostro ricordo e si rinnoverà di giorno in giorno nelle rmlle occaslO­ni che si prospettano e che mettono alla prova la nostra personalità.

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Altre processioni anni '70.

on Giacinto: terzo parroco

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La "Concetta" guida e anima una processione.

Il ricordo è segno di affetto

Sono rimasto a Terraglione solo sei anni e sei mesi poco più. Eppure ogni tanto i ricordi ritornano, sia perché tante persone me li fanno venire in mente con ~qualche telefonata sia perché a volte ci incontriamo, per caso, e allora si ricordano tante cose ...

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa su quegli anni. Posso dire che con la comunità di Terraglione ho fatto delle belle esperienze: è stata la mia prima parrocchia come parroco.

Ho vissuto momenti belli, e a volte tristi, con le famiglie in occasioni di Battesimi, Prime Comunioni e anche Funerali di per-

sone care. Ricordo e ringrazio i tanti volontari e collaboratori nelle liturgie,

nel catechismo, nei gruppi, nel Patronato, nelle sagre ...

Don Giacinto nostro terzo parroco.

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, attualità

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Chiesa preparata per una Prima Comunione.

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Il Parroco del 75°

La ricorrenza di quest'anno - il 75° dalla fondazione della Parrocchia di Terraglione .~ è un importante motivo di riflessione, trattandosi di un' età di tutto rispetto e di un'istituzione di grande rìlevanza religiosa e sociale.

Molte cose vengono ricordate a memoria, altre è necessario scri­vede ma tutte hanno concorso, momento dopo momento e (ahimè) anno dopo anno, a caratterizzare la storia di ognuno, a rendere la parrocchia punto di riferimento per molti, ad essere un esempio di qualcosa di "vissuto".

Infatti, la Parrocchia è storicamente il nucleo base dell'organiz­zazione della Comunità cristiana e perciò il senso di appartenenza ad una Comunità cresce con essa in simbiosi, con un legame così

Passaggio delle consegne da don Giacinto a don Bernardo.

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In altre occasioni - con apparente incoerenza - Egli si rivolge a noi (le Sue pecorelle ... ) con toni più secchi e, talvolta, perfino rudi: gi ud icherei q ue to approccio l'espressione dell' immediatezza con la quale esprime le cose importanti, quelle sulle quali non ammette tentennamenti e dubbi, rinvii e sottovalutazioni. Anche Gesù - il raffronto non sembri irriverente ma piuttosto l'esemplificazione del concetto - usò all'occorrenza (ad esempio con i mercanti nel tem­pio) una durezza insolita, nelle opere e nelle parole, senza che que­sto abbia snaturato l'immagine complessiva che ci ha lasciato.

In effetti, dopo molti anni di convivenza, abbiamo imparato come il Suo carattere deciso tenga ben distinti i momenti di svago e di socializzazione da quelli più propri della Sua funzione di Sacerdote e di Parroco: su questi ultimi c'è sempre grande convin­zione, profondità di analisi, trasmissione di valori e di indirizzi coerenti. Sarà anche grazie a ciò se la Comunità manifesta tuttora un forte spirito cristiano, vivendo i traumi e le novità della società contemporanea senza subirne del tutto le più negative conseguenze.

Dal punto di vista umano ricordiamo poi che in questo lungo periodo ha convissuto con gravi problemi fisici, che avrebbero cer­tamente fiaccato un carattere più debole, ma non il Suo, probabil­mente anche perché sembra che Lui vi abbia attribuito il senso di una sfida, di una prova per verificare la convinzione e l'attacca­mento con i quali stava svolgendo il proprio ruolo.

Per quanto riguarda le attività di carattere religioso è stato costantemente impegnato nel miglioramento dei contenuti e della forma delle pjù importanti cerimonie (prima Comunione prima Confe ione ecc ... ) tra fondendo con hiarezza e semplicità le più moderne interpretazioru della Dottrina Cri tiana insieme con la pro­fondità dei concetti immutabili che e a contiene. Co tanti ono state anche le Sue attenzioni alle categorie più deboli (bambini, anziani, malati, ecc ... ), alle quali porta il conforto del messaggio cristiano unitamente a quello della Sua sensibilità, ben radicata sotto la "corteccia".

Guardando alle opere più materiali, ma sempre improntate al complessivo obiettivo della miglior realizzazione della Sua missio­ne, si possono ricordare l'attenta cura per la (costosa!) manutenzio­ne ed il miglioramento del patrimonio materiale della nostra

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Parrocchia (chiesa, canonica, patronato, terreno verso il sottopasso) la costante attenzione all'edificio e alla gestione della Scuola Materna - luogo di formazione di molte generazioni di parrocchia­ni - nonchè alla presenza delle Suore, completamento importante dei punti di riferimento religioso.

Ricordiamo inoltre come in moltissime occasioni si sia fatto cari­co di rappresentare alle Autorità pubbliche le necessità della Parrocchia, compito spesso esaudito anche se particolarmente diffi­cile per il ben noto problema della giurisdizione di 3 Comuni (secondo il vecchio proverbio: "Il cane di due padroni muore di fame", figuriamoci quello di 3 l).

Per coloro che hanno meno di 30 anni don Bernardo ha rappre­sentato l'unico Parroco e credo che ne possano essere soddisfatti, anche più di chi ha un'età maggiore: ha mostrato come sia possibi­le conciliare la gestione materiale di una Parrocchia (tra l'altro, la Sua prima da Titolare) con la diffusione - con contenuto profondo e con forme moderne - del messaggio cristiano.

Forse tutti noi siamo in debito con Lui per la realizzazione, auspicata ma non ancora verificatasi, dell'obiettivo sempre perse­guito e certamente da Lui meritato: quello del sorgere di una voca­zione. Per questo obiettivo ha sicuramente tanto seminato ed anche irrigato: la speranza per questa realizzazione sia il nostro augurio ed il nostro ringraziamento per il proficuo servizio svolto per un perio­do così lungo da rappresentare quasi un terzo dei 75 anni della Parrocchia ed una parte importante della Sua vita.

Gruppo di anziani ad una festa in loro onore.

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Concelebrazione di don Bernardo, quarto parroco, in occasione del suo ingres­so a Terraglione.

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chegge di vita e ricordi

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Vittoria Poletto, madre della "Concetta" con la produzione del suo orto.

gettata dell'anello di cemento armato intorno ai muri della Chiesa. La fatica enorme, massacrante dei secchi di "betonata" issati con la corda e carrucola fin sui muri e poi trasportati a mano fin sul posto di impiego. Ricorda che di notte dormiva benissimo.

Ricorda la bontà commovente di Don Giuseppe al quale regalò un salame in occasione della benedizione delle case. Salame che Don Giuseppe regalò subito a una famiglia abitante vicino.

Il Sig. Augusto ricorda, invece le sante risate fatte da tutti, quan­do fu piantata la croce ad indicare il punto esatto di costruzione della chiesa.

Il Sacerdote prese in mano una grossa croce e con forza la pian­tò sul terreno. Uno dei bracci, però, gli calò pesantemente sul capo, con grande solazzo del popolo raccolto che lo proclamò all'unani­mità "primo massacro".

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«Secondo campanaro»

N acque con la chiesa. Mentre si scavavano le fondamenta, le difendeva dai ragazzi che

giocavano a rincorrersi facendo cadere la terra. Quando arrivò il prete, Secondo diventò "campanaro". Di cam­

pane ce n'erano solo due, ma a lui bastavano. Suonava l'ave Maria appena faceva l'alba, poi la Messa, mezzogiorno, la campanella della dottrina e finalmente la campanella della sera. Suonava per i vivi e per i morti. A sera chiudeva la chiesa con un paio di chiavi che sembravano quelle del paradiso. Prima di rientrare nella sua casa mandava a casa quelli di noi che ancora stavano giocando a rincorrersi attorno alla chiesa.

Faceva un po' di tutto, cantava con una bella voce sonora se­guendo il coro.

Sempre pronto sempre attivo, sempre presente. Si accontentava di poco. Era compensato con le "cerche". Quando era l'ora partiva con un carretto e l'asino e passava di casa in casa a raccattare il fru­mento, il granoturco, l'uva e la legna.

Quando si facevano le "funzioni" si intratteneva con gli anziani a chiaccherare sulla porta della chiesa, e se passava l'ora non suc­cedeva niente, finché Secondo diceva: "Ben, andiamo". Allora bat­teva le mani e tutti entravano in chiesa.

Il parroco si vestiva e si facevano le funzioni. Tutto era molto familiare e senza problemi! Ha dato molto al paese! Ha ricevuto poca mercede, ma molto affetto. Poi un giorno le campane scesero dal loro "castello" di sulla chie-

sa e furono messe da parte. Anche il "campanaro" fu messo da parte. Fu riposto come un ferro vecchio che non serviva più. Se ne andò!

La chiesa era stata tutta la sua vita: aveva tanto lavorato, l'aveva amata, custodita, cresciuta, pulita, accarezzata giorno dopo giorno. Ora non serviva più!

Non era stato pagato, non fu liquidata. Si scoprì che nemmeno le "marchette" gli avevano versato, ma rimane nei nostri cuori come un lembo del passato: come "Secondo campanaro".

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«La Concetta»

La Concetta è sempre esistita! Nessuno si è mai chiesto da dove venisse, ne come vivesse. Un bel giorno l'abbiamo trovata in chiesa in mezzo ai bambini,

ordinati e composti, e così abbiamo scoperto la Concetta! Non si può pensare a Terraglione senza la Concetta. Faceva parte

del paesaggio riempiva i vuoti. Era ovunque. In mezzo ai bambini per la dottrina, in mezzo ai ragazzi per le messe, in mezzo alle ragaz­ze per il canto, tra le giovani nelle feste, tra le donne ... tra gli uomi­ni. La Concetta preparava la chiesa. La Concetta teneva in ordine le vesti sacre. I ragazzi la conoscevano, la amavano, la temevano.

Chi non ricorda i "pizzicotti" della Concetta! Ma i ragazzi usci­vano in ordine dalla chiesa, e si inginocchiavano nell' entrare.

Ha trascorso buona parte della sua vita a servizio della chiesa e del paese. Buona parte della gioventù é uscita dalle sue mani. Educatrice nata, senza titoli di studio otteneva quanto né maestri né prete riuscivano ad ottenere. Dotata di un fascino particolare, sape­va trascinare i fanciulli che la seguivano senza sforzo e le ubbidi­vano con gioia.

Non ha mai ottenuto un compenso! Non ha mai voluto un rin­graziamento.

Faceva parte dell' insieme. Era una parte della chiesa. Era una parte di noi.

Poi un bel giorno se n'è andata, senza drammi, senza scosse, senza far baccano. In punta di piedi come era venuta.

Un mattino, la gente si guardò attorno e disse: Non c'è la Concetta" .

Una parte del nostro mondo era crollata! Nessuno disse niente, ma una grande tristezza prese tutti. Chi da lei fu educato la porta nel cuore, le mamme la ringraziano. I giovani la tengono come sorella. I vecchi la pensano con nostalgia.

È ancora tra noi.

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La "Concetta " con un'amica.

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Intervista a Callegaro Stefano, Peron Marcello e Ranzato Ermenegildo

Il terreno prescelto per la costruzione della chiesa era una pro­fonda fossa che si riempiva spesso di acqua. Allora la popolazione prese carriole, carri, carretti, li riempì di terra dei propri campi la trasportò sul posto finché la pozza fu riempita.

La gente si riuniva da Giuseppe Bano sotto il portico discuteva sulle decisioni da prendere. Per rendere più efficiente l'organizza­zione fu eletta una commissione con il compito di provvedere a tutti i bisogni che di presentavano.

Giuseppe Bano, Ermenegildo Ranzato, Luigi Bellon, Pasquale ,Ranzato, ne erano i componenti.

In ogni famiglia un uomo lavorava per la chiesa. I turni veniva­no stabiliti ·per contrada. Un giorno gli abitanti di Conchelle matti­na, il giorno dopo quelle di Conchelle sera, il terzo giorno toccava a Perarello, ultimo Bragni; poi si riprendeva da capo.

I mattoni provenivano da Arsego dalle fornaci di Pugnalin, la sabbia dal Brenta al Tavo.

Mettere in opera il "trave" del coro fu una operazione difficile e molto pericolosa. C'era pericolo che gli uomini si facessero del male. Così mentre loro erano impegnati nella dura operazione, Don Giuseppe pregava. Tutto andò bene.

Quando la chiesa fu fatta però mancava di tutto. Molti fecero regali. Poche sedie le diede Vigodarzere, ma non erano sufficienti, così ogni famiglia portò in chiesa una sedia.

Un giorno Bano Giuseppe e Ranzato Ermenegildo partirono con il cavallo e carretta per andare a Piovene a prendere "la via crucis" un crocefisso ed altri oggetti acquistati di seconda mano. Nella via del ritorno arrivati ad un crocicchio non sapevano più da quale parte avviarsi (non c'erano insegne a quel tempo) il cavallo voleva anda-

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re per una strada, i protagonisti per un'altra, pervalse il cavallo che seppe imboccare la strada giusta.

La nostra chiesa è sorta in economia, nessuno è mai stato paga­to, ogni cosa o è stata regalata o acquistata con enormi sacrifici.

Una della campane è stata regalata da Callegaro Antonio, essa apparteneva all'antico "Lazzaretto" che esisteva un tempo da Callegaro.

Vita contadina con "mezzi moderni ".

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La parola alle donne Concetta Libralon

Non mi ricordo molto bene, incomincia col dire ... ma poi dice che Lei è stata messa alla prima Comunione da Don Girolamo Rizzato nella chiesa di Vigodarzere. Quello che invece ricorda bene è Don Antonio Carollo, il cappellano di Vigodarzere, che veniva a dire la messa una volta alla settimana.

«lo ho insegnato dottrina per tanti anni, sia con Don Antonio Carollo, sia quando c'era Don Giuseppe. Quando ancora non c'era la chiesa, andavo insegnare dottrina sotto il portico della casa dei fratelli Bano. Non solo ho insegnato dottrina, ma per molti anni sono stata "figlia di Maria".

Don Giuseppe veniva diverse volte a mangiare a casa mia e allora io vendevo frutta e verdura ... così gliene davo sempre. Ogni mattina, allora avevano una vecchia casetta. Egli veniva nella nostra grande pianta di fichi a prendersi un fico per fare colazione e ogni mattina ci segnalava quello che sarebbe venuto a prendersi il mattino dopo.

Quando ammazzavamo il maiale, si raccomandava di conservar­gli le cervella. Don Giuseppe ha condiviso con noi suoi parrocchia­ni ogni tristezza ed ogni gioia.

Quando vendevo "paste" ogni domenica donavo a Don Giuseppe alcune "spomiglie" delle quali andava matto.

Mia nonna mi raccontava di un'abitudine di quei tempi. Quando il Parroco doveva andare a portare l'estrema unzione ad un mori­bondo, partiva in processione, dalla chiesa con i chierichetti e molta gente. Davanti alla processione un chierichetto suonava un campanello. Tutte le case chiudevano i balconi in segno di tristez­za e tutti lasciavano il lavoro e si univano alla processione per accompagnare il Prete al capezzale del malato. Mentre il sacerdo­te impartiva la estrema unzione e il viatico, la gente, sul cortile pre­gava per il moribondo.»

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I racconti delle donne

Prima che fosse costruita la chiesa non c'era niente! Dalan stava qui, in una vecchia casa ormai abbattuta, c'erano

ancora i Libralon detti "Azeeto" Petranzan detto "Patea", "Gam­bete" e il casello dice la sign. ra Maschio.

Quando arrivò Don Giuseppe in canonica non c'era niente così ognuno lo invitava per il pranzo e per la cena. Pian piano abbiamo donato qualcosa per atTedare la canonica.

Quando io sono venuta ad abitare qui, la chiesa non c'era anco­ra e noi andavamo a messa o a Vigodarzere o a Campodarsego. I figli però, li ho sempre portati alla dottrina a Vigodarzere.

Quando fu costruita la chiesa tutto cambiò. Allora si aspettava il suono delle due piccole campane, dal suono argentino, che "Secondo campanaro" faceva squillare al momento opportuno.

Dopo la chiesa sorsero anche varie case nei dintorni e incomin­ciò a formarsi il paese.

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Sante Griggio detto "Santo Bigolo"

lo ho lavorato tantissimo per la costruzione della Chiesa, fin dallo scavo delle fondamenta. Le fondamenta dell' altare della Madonna le ho scavate tutte io personalmente. Sono stato membro della I Commissione assieme al padre del maestro Bellon.

Le colonne della chiesa le ha fatte Angelo Ometto che dirigeva anche i lavori della chiesa. lo sono nata qui. Assieme ad alcuni altri abbiamo fondato il primo "Circolo Cattolico".

La prima pietra, o pietra sacra, è stata messa nell'angolo in fondo dalla parte dell' altare della Madonna.

Nel fondo delle fondamenta è stato messo un contenitore con il decreto di erezione della chiesa, documenti della chiesa e alcune monete "le colombine" d'argento.

Le pietre avanzate dopo l'erezione della chiesa erano 3000 e le ho acquistate io per costruire i muri di questa mia casa.

lo ero un grande appassionato di canto. Sono stato con altri uno dei primi cantori. Ero "basso" ad ognuno che si sposava andavo a cantare l ' Ave Maria.

Ogni mercoledì c'era la scuola di canto e mia moglie lasciando le finestre aperte "d'estate" ci sentiva cantare stando a letto.

Eravamo una bella "cantoria" siamo andati a cantare a Strà, a San Carlo, ad Altichiero.

Le prove si facevano sempre in chiesa e d'inverno si cantava nel­l'angolo della pietra sacra. Bisognava stare ben coperti perché non essendo la chiesa ancora ultimate si vedeva il cielo tra pietra e pietra.

Quando avevamo il maestro Piasentini di Campodarsego nelle grandi occasioni portava con se alcuni suonatori della banda e si cantavano delle Messe veramente belle.

Ogni volta che andavo a scuola di canto Don Giuseppe mi rega­lava una sigaretta. Non ha mai "sgarrato" una volta. Il primo mae-

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stro di canto è stato Angelo Zaghetto di S. Maria di Non. Poi il mae­stro Piasentini, poi Bortoli da Limena e poi Rino Maschio.

Alcuni amici cantori sono ormai morti, altri ancora vivi. lo li ricordo tutti con tanto affetto. Angelo, Gioacchino e Stefano Calle­garo, Giacomo Bellotto, Schiavo, Gomiero, Marcello Schievan~, Antonio Rettore, Antonio Parisotto. Gioacchino Callegaro, faceva Il

solista per me. lo ho anche lavorato nella Canonica con a capo il nonno di

Piergiovanni: Innocente "Cero".

.:fr :~ !'ff '" • , ."

Gino Dario porge il saluto della Comunità al Vescovo in occasione della consa­crazione della Chiesa.

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La fede n n è mai pos e o è ri erca abbandono fiducio 'o anche di fronte all'impo sibil e al non umanamente compren ibi­le è verifica e a volte, cammino nel buio ma con la certezza che non i è mai oli che Qualcuno che ci ama ci porta nelle ue mani.

Le guide della nostra comunità parrocchiale he i on uccedu­te nel tempo ono :tate quattI : don Giu eppe Lion, don Tranqulll Mattarello, don Giacinto Brion e don Bernardo Pegoraro il no tro attuale parroco.

TI Plimo parroco, don Giu. eppe, che ormai ricordano 010 le per-one oltre una certa età, di icuro è tato una per ona che ha dato

tutte le proprie energie e la propria preghiera affinché la nascente comunità pote se cre cere nella fede e viluppar i dal punto di vi ta umano e civile. Pur nelle ri. trettezze economiche del tempo, è riu cito ad ampliare la chie a e a dotarla di un minimo di arredo sacro grazie al acrificio c alla dedizione della popolazione. Egli tipo a nel nostro piccolo cimitero ome de. iderava è empre con noi nella comunione dei Santi e la ua pre enza è una c tante cer­tezza che qualcuno da las ù prega e implora per eia cuno di noi.

Un altro presbitero che ha egnato per 15 anni la vita della no. tra comunità in modo indelebile è tato don TranqujJlo, iJ quale ha d tato Terraglione di tutte le principali opere di cui noi oggi godia­mo: i l Patronato, 1'a j lo e la d trutturazione della chie a ne no la testimonianza vi ibile. Notevole è tato anche il uo impegn dal punt di vi ta pastorale cercando di dare ai uoi fedeli cateche. i e formazione morale pirltuale adeguate. Leggendo il giornalino fatto in occa ione del venticinque imo della sua ordinazione par­r cchiale appare chiaro daU insieme deglj artic li pubblicati di quanta lima e affetto lo circonda ero i suoi parrocchiani.

Nel 1975 fa il uo ingre . 1n parrocchia don Giacinto il quale i ferma a Terraglione per li ei anni che anche e pochi hann egnato con ricordi indimenticabili la ua pre enza tra noi. Molti

ricordano con affetto il uo orri e la lla affabilità la ua peran­za nei giovani ai quaH dedicava tutt le ue energie, p rché Li rite­neva giu tamente, i piu bisogno i di cure e il futuro della nostra

comunità.

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Da ormai 22 anni è tra noi don Bernardo, che ha fatto il suo ingresso come parroco nel 1981. Da allora Terraglione è profonda­mente mutata: la popolazione è quasi raddoppiata, il centro del paese è stato modificato , sono sorte numerose nuove case e molta gente è immigrata. Il tessuto sociale che si è creato è molto etero­geneo e non è sempre facile creare comunità; grazie però agli sfor­zi di tanti e alle iniziative promosse, molte sono state le occasioni per creare aggregazione, per dire la fede non solo durante le cele­brazioni liturgiche, ma anche nella quotidianità della vita, nei momenti di festa, nei momenti di tristezza che sempre accompa­gnano ogni esistenza. Numerose sono state le opere realizzate in questi 22 anni: dalla ristrutturazione della canonica, al rifacimento del tetto della chiesa ( e alla sua complessiva ristrutturazione) del patronato e dell' asilo (compreso 1'attuale ampliamento), all' ade­guamento alle normative vigenti di tutti gli impianti parrocchiali.

Dicono gli studiosi di statistica che settantacinque anni sono la durata della vita media di una persona, in Italia: potrebbero sem­brare molti, se rapportati ad una persona, pochi se rapportati alla storia dell'umanità. Siamo una parrocchia giovane, in crescita, ancora in piena espansione e con rojlle cose da pensare e da realiz­zare: il meglio deve ancora venire e ci attende all' orizzonte.

Paolo Peron

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Gruppo di giovani della nostra Parrocchia degli anni '70.

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La chiesa di Terraglione nei ricordi di Giovanni Fioranzato, classe 1915

Prima che fosse costruita la chiesa, la gente andava a messa in tre posti diversi: Saletto Vigodarzere, Reschigliano. Quando si comin­ciò a parlare della nuova chiesa e i deci e che anche Terraglione doveva averne una orsero delle difficoltà u.1 posto dove avrebbe dovuto essere costruita. C'è chi la voleva più a ovest, cioè vicina a Saletto perché era più comodo, chi invece la voleva a est dell'anti­ca via Aurelia Patavium (oggi Statale del Santo 307), perché già andava a messa a Reschigliano. Alla fine si decise per la posizione attuale, a metà strada, cercando di non scontentare nessuno indivi­duando i campi ch'erano di proprietà dei Scaramuzza di Padova!. Questi cedettero il terreno e nel 1928 si cominciarono i lavori.

Ricordo bene che sulle nostre strade era tutto un viavai di carri trainati da buoi che andavano a prendere le pietre che servivano per la chiesa presso la fornace di Arsego, allora conosciuta come 'Pugnain". Le strade allora erano tutte "di a i" o in terra battuta e quando pioveva bastava po o per andare . otto con le ruote. TI pe o delle pietre e della sabbia faceva sprofondare le ruote dei can·i. Altri anda ano a prendere Ja :abbia a Tavo e S. Maria di Non. A eguiJe i lavori era don Girolamo Rizzato arciprete di Vigodarzere che già cercava di assistere religiosamente il paese di Terraglione mandan­doci il cappellano don Antonio Carolo. Quest'ultimo in pratica pos­siamo dire sia stato il primo sacerdote che la comunità ebbe, poiché ci assisteva religiosamente in tutti i bisogni che come comunità ave­vamo. Dal punto di vista finanziario le difficoltà erano molto eleva-

'Beltrame ritiene che il posto, a 5 chi lometri da Vigodarzere, sia stato scelto per­ché in precedenza in località Salgàro . i trovava un O. pizio e una vecchia chiesa. Cf. G. Beltrame, Toponomastica della Dio esi di Padova Padova 1992, p. 22l.

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te per il paese. E in questo contesto la buona sorte intervenne a nostro favore. Agostini Pasquale2 aveva avuto la fortuna di fare il servizio militare con Benito Mussolini, i due si erano conosciuti e frequentati in molte occasioni3. Nel tentativo di ottenere qualche finanziamento telefonò direttamente a Mussolini per chiedergli un aiuto. E l'aiuto venne sotto forma di un contributo di 2 mila lire. Una somma ragguardevole a quei tempi. L'arciprete di Vigodarzere non gradì molto questo aiuto poiché voleva arrangiarsi da solo nel reperimento delle risorse finanziarie. Appena alTivarono i soldi, Pasquale telefonò a Mussolini per ringraziarlo e poco dopo, in maniera del tutto inaspettata, arrivarono altre 2 mila lire. In totale quindi lo Stato Fascista contribuì con 4 mila lire alla costruzione della chiesa di Terraglione4 . Sarebbe interessante verificare in archi­vio parrocchiale se è rimasta traccia di questo contributo da parte del Regime fascista.

Ma il grosso dei lavori fu fatto da tutti i contadini del pae e e i muratori e chi sapeva fare qualche me tiere utile. Poiché i oldi mancavano si fecero i turni. Ogni via del pae e doveva collaborare ai lavori della chiesa. In un calendario era tato . tabilito il tum di lavoro di ogni via e quando toccava quella via, ognuno doveva fare il suo dovere. Non si poteva lasciare che l'organizzazione del lavo­ro procedesse con il volontariato. Ci fu effettivamente un concorso di popolo composto da tutti, in particolare dai contadini che costi­tuivano la grande maggioranza del paese.

2Agostini Pasquale, originario di San Martino di Lupari (PD), era padre di Maria Pasquale Agostini, moglie di Giovanni Fioranzato. Era stato in America come emi­grante.

lRienlralo dalla vizzera dove era andato a cercare migliore fortuna, Benito Mus olini approfi ttando di un 'amni. lia che gli permetteva di sottrarsi alla pena previ­'la per la renitenza alla leva nel 1904 compì il servizio militare nel reggimento dei bersaglieri di lanza a Verona.

' Il tema dei l'apponi Ira hiesa e Fa ci. mo è uno dei piu dibattuli contI' ver 'i Ira gli torici dell'età contemporanea. Negli anni che vanno dal 1925 al 1938 anche e sembra che vi sia pi na corri pondenza fra la posizione della Chiesa e il H.egime fa ci­sta, l'atteggiamento dei catrolici è molto variegato. Gli allni che precedono seguo­no In tirma dei Palli Lateranen:l (J 1 febbraio 1929 sono quelli della apparente Conciliazione fra Stato e Chiesa.

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A metà degli anni Trenta del XX secolo quando la chiesa era ormai ~uasi finita, venne il momento di staccarsi da Vigodarzere. Don GIrolamo Rizzato ci diede una mano, però a modo suo. Ci regalò le sedie e i banchi da mettere in chiesa, un bel gesto senz'al­tro, solo che il materiale che arrivò era quello più vecchio che aveva, . quasi a volersene liberare più che a volerceli regalare. IndubbIamente avrà avuto i suoi buoni motivi. La chiesa fu dedica­ta a Sant' Antonio di Padova, nel 1931 divenne curazia sussidiaria e il 13 giugno 1939 fu invece dichiarata chiesa parrocchiale.

L'asilo di Terraglione invece fu fatto grazie all'aiuto e all'inte­ressamento di suor Lucia De Gasperi figlia dello statista Alcide. Suor Lucia infatti prestò servizio qui a TerragIione per alcuni anni e n~l corso. del suo apostolato si rese conto che in paese c'era bisogno d: co~trull~e .una nuova scuola materna e per questo molto si adope­ro affmche Il progetto fosse realizzato.

"Rinfresco" in occasione di un matrimonio.

Testimonianza raccolta da Patrizio Zanella

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I miei ricordi di Terraglione

Commemorare i settacinque anni di fondazione della Parrocchia è una felice occasione per far rivivere volti e fatti che il tempo non deve cancellare.

Il mio primo impatto con la Parrocchia di Terraghone - dal momento che sono stato invitato a scrivere! - è avvenuto nel Febbraio 1956. Succedevo nel ruolo di cappellano a Don Antonio Bernardi, mio compagno di studio e di ordinazione. A quel tempo ero vicerettore del Collegio Barbarigo e disponevo di una bicicletta "Bianchi", dono della Prima Messa, cantata a Deserto d'Este, mio paese natale, il 17 luglio dell' anno precedente.

Con quella "Bianchi" ogni sabato pomeriggio percolTevo i dieci chilometri che separano il Barbarigo da Terraglione, felice di poter

, rivedere le persone che mi attendevano al confessionale e i ragazzi quindicenni e sedicenni, numerosi e simpatici, che tornavano pun­tualmente alla sera a discutere col "cappellano".

La prima persona che incontrai a Terraglione fu naturalmente il Parroco, Don Giuseppe Lion, alto, magro, sorridente, con il tricor­no in testa. Di quel sacerdote conservo un caro ricordo per la pazienza, l'umiltà, la pietà e la disponibilità che manifestava verso tutti e verso di me in particolare.

E come non ricordare la Teresa e la Lucia, le sorelle del parroco, sempre ossequienti e premurose (verso il cappellano!) e così affez­zionate alla famiglia del sagrestano (di quel tempo!). E accanto alle sorelle, la "tuttofare" del palToco, la Concetta Poletto, sempre atti­va "in parole e in opere".

Tra le tante persone buone che potrei ricordare, mi si permetta di segnalarne una per tutte: il maestro Albino Bellon, che è sem­pre rimasto nella mia memoria come "il Maestro" della Comunità nella vita privata e nella vita pubblica, nell'ambito civile e in quel­lo religioso.

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Ho lavorato a Terraglione quattro anni fino all' arrivo di Don Tranquillo Mattarello, avvenuto dopo la rinuncia di Don Giuseppe. Venivo volentieri, perché mi sentivo compreso e amato da una Parrocchia che meritava stima e amore per la frequenza ai Sacramenti, per l'amore alla vita, al lavoro, ai sacerdoti. Durante il mio servizio pastorale ho partecipato con particolare intensità a tre avvenimenti che mi sembrano meritevoli di ricordo, perché hanno fatto vibrare l'animo di tutta la Comunità: il 50° di sacerdozio di Don Giuseppe; il ritorno in paese della salma di Olindo Cesaro, morto in campo di concentramento; l'inaugurazione della Nuova Festa Patrona1e dedicata alla Madonna della Neve.

I fedeli di Terraglione possono andare orgogliosi della loro storia e guardare con fiducia all'avvenire della PalTocchia, perchè Dio benedice quella Comunità i cui membri vogliono rimanere fedeli ai principi cristiani ai quali si sono ispirati i loro padri quando decisero di dare inizio alla Chiesa che oggi con legittimo vanto i figli onorano.

Don Giovanni Cappello

Giorno di festa con mezzo di trasporto signorile.

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Ricordi di Marcello Schievano

Ringrazio per avermi invitato a ricordare gli anni trascorsi al­l'ombra della Chiesa di Terraglione assieme ai "tosi" e ai "toseti" ... per i "tosi" e i "toseti".

Sono riconoscente per quanto ho ricevuto da tutti loro che ricor­do allegri, spensierati, ma tutti fedelmente uniti dall'amicizia di chi si sente in cordata. Uniti per vivacizzare il paese e crescere cristia­namente.

Sono orgoglioso di essere nato a Salgaro in Perarello. A dire dello zio Don Giuseppe, Arciprete della Cattedrale, è stato

proprio un salgaro (pianta) enorme a lasciare il posto alla chiesa. Salgaro e il nome di qualche casa, come quella natia dello zio, sono tuttora indicati come punto di riferimento nelle carte toponomastiche militari. Pensando con soddisfazione al suo paese lo zio, su richiesta di informazioni di qualche candidato o parroco rispondeva in quel paese "vai stare bene, è gente buona e tranquilla". Aveva ragione!

I percorsi per arrivare in chiesa a piedi, attraverso campi avendo cura di non incrociarsi con qualche proprietario dei fondi attraver­sati perchè non tollerava il nostro transito.

Da Schievano salta il passo e lambisce il "cao del campo" di Parisotto, "caresà" di Romanello, bivio:

1) O per la caresà dei Buffa, con una occhiatina al "toro de Buffa" famoso di cui peraltro non conoscevamo nè i poteri nè mansioni e al ponte de Buffa, davanti Canoa si vedeva la casa di Salatina (dei mediatori) e a destra la casetta di Giacinto Nardo coltivatore respon­sabile dei fiori per la chiesa e che lui stesso sistemava gelosamente sugli altari. Figura bassa di statura ma grande per il suo servizio.

2) O per il "cason de Cornelio", "Ciaroto", "Brinco", la "caresà dei Sandri" (Rettore) smontando all'altezza dei "Fulbi" (Fioran­zato). Quel casone, tutto di paglia e pavimenti di terra era abitato da

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due sorelle povere, poverissime che salutavo sempre volentieri. 3) O da "Bdnco", verso Fassina i "Bigòi" (un ricordo a Santo e

alla sua voce da basso) i "Campanari" dove non si poteva non salu­tare la "mussa de Pedrina" usata per questue, carnevale, per la rac­colta de "fritoe" e trasporti vari con Lisa cocchiera.

Era un divertimento ... allora bastava poco.

Arrivati alla chiesa chi incontravi? Sicuramente Don Giuseppe, la Concetta, i "putei" che in attesa

della lezione di dottrina cristiana curavano, sotto la direzione di Don Giuseppe, l'ordine del cortile della chiesa, togliendo con le mani l'erba che cresceva in mezzo al ghiaino, rinunciando dolorosamente al gioco. La "tacchetta" o il lembo del mantello servivano poi a Don Giuseppe per radunare da buon pastore le sue pecorelle in chiesa.

Don Giuseppe, prete semplice, non provetto predicatore ma sag­gio esempio di povertà e mitezza vissute. Ricordo che spesso dopo un breve e stentato predicare concludeva col dirci: "Se farete cosÌ andrete in Paradiso", quasi a domandarci scusa del suo non saper dire. Conclusione da cui peraltro traspariva per tutti il cuore di quel­l'uomo e che diventava un augurio.

A noi ragazzi di Azione Cattolica (eravamo in tanti iscritti) dopo l' "adunanza" settimanale raccomandava: "Tre Ave Maria ogni sera e comportatevi da ometti" semplice programma ma mai da noi gio­vani dimenticato.

La sigaretta nazionale senza filtro, che bagnava fino a metà, era il suo digestivo e unico vizio.

Era sempre presente al momento della partenza del pulman turi­stico (da settanta sedili più i posti in mezzo) e la sua benedizione era la nostra polizza di assicurazione che sostituiva l'imprudenza di noi organizzatori e accompagnatori (due per 70/80 gitanti).

Episodi ben noti a tutti confermano che la sua benedizione era medicina anche per gli animali domestici, sapeva che era cibo delle sue famiglie che amava seguire personalmente.

Don Giuseppe era un santo prete, punto e basta. Grazie a Dio.

Le sorelle di Don Giuseppe: Teresa e Lucia (Lussia per tutti). Mi piace paragonarli a Marta e Maria della parabola del Vangelo.

Teresa, umile donna di casa, cuoca con quello che aveva. Molto spesso per motivi tecnici cenavo con loro. Teresa si presentava con

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conservare i gnari" mentre l'invocazione in latino rivolto al Signore suonava cosÌ: "Venire, dare et conservare digneris" ... degnati di ...

A parte gli scherzi, Secondo era il factotum della Chiesa e ca­nomca.

Non posso dimenticare. Checco Campanaro, tesoriere amministrativo del ricavato dalla

"paga dea carega" sempre in difficoltà a dare il resto anche se ini­ziava il giro della Chiesa con una manciata di moneta tolta dalla borsa a tracolla di cuoio duro divisa in due scomparti.

Checco era autorizzato a trattenersi trenta "schei" per consuma­re un quartino in ostaria da "Patea".

Ve lo ricordate Checco, all'interno dell'orto del parroco a rom-"11 d ti " , l "penoe'? pere le "tapare ,a o stesso ona e, co ma o e e .

Quando non riusciva a rompere le "tapare" Checco era pronto a rompere il silenzio con qualche "stea ... " contro i presunti donatorj ... aveva ragIOne.

Una confessione: una sera, a scopo di bene e quale contributo alla nuova configurazione dell'esterno della chiesa, due giovani di A.C., su invito dello scrivente, accettato con entusiasmo, hanno provveduto ad abbattere il "cesso" (e lo era nel vero s~nso della parola) che lambiva l'ingresso alla chiesa del lato ferrOVIa. Sdegno di Don Giuseppe che a Messa prima esordisce:

"Resteranno segnati ... " naturalmente i demolitori che sarebbe come dire "mossa di corpo garantita" come per coincidenza, è suc­cesso a uno dei due, il quale confidandosi, chiedeva all'altro "e ti?". E intanto Don Giuseppe ha riconosciuto l'opera fatta buona e giu­sta e ha ritirato le minacce invitando i Fabriceri a decidere e a far presto fare i nuovi servizi e cosÌ è successo.

La sagra Nel 1956, in occasione del cinquantesimo di sacerdozio del

nostro Parroco, abbiamo programmato la sagra del Paese alla prima domenica di agosto, spostandola dal 21 novembre, perché era un freddo cane, nebbia e giornate corte.

Manifesti a più colori, variamente dislocati, annunciavano pesca di beneficienza, divertimenti vari, fuochi artificiali con "incendio alla chiesa, apertura di bar (e qua i giovani a servire in giacca bian­ca e farfallina).

Tutto pronto, ed ecco la notizia ... il camion della giostra a cate­nelle è fermo a Treviso e non va in moto.

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Parte la Landini guidata da Armando "Rampin" (Dario), con due amici, alla volta di Treviso. Preleva la giostra che arriva alle cinque di domenica.

Raduno generale dei giovani, esonero dalla Messa e alle sette la giostra gira.

Conclusioni: la sagra è stata un trionfo con forte incasso anche dalla custodia biciclette.

E la sagra continua. A conclusioni un accenno ai Banchi nuovi per la chiesa. Lo faccio per dire a tutto il paese il

mio grazie, per avermi accolto con fiducia, per gruppi di famiglie, dove si sono scambiate idee sulla vita della parrocchia, lanciate pro­poste e sottoscritta l'adesione per un banco nuovo o per un offerta da ognuno ritenuta più idonea. Ho imparato tante cose. E qui mi ritornano in mente le due sorelle del cason, prima dubbiose del mio arrivo, e poi, contente perché non trascurate, dare il loro contributo dicendomi, con voce sommessa "è poco ma è quello che abbiamo".

Mi hanno commosso e, come per esempio, a tutti ne ho parlato. La somma raccolta si è dimostrata sufficiente e a Natalino

"Nino" Sartori l'incarico alla esecuzione. Nino era sempre disponi­bile per aiutare in tutto e a suggerire idee atte a migliorare il paese.

E cosÌ la nostra cara chiesa è diventata più bella con il plauso e la soddisfazione di Don Giuseppe.

Marcello Schievano

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momento molto impegnativo, una vera sfida e proprio grazie all'ar­gomento scelto, cioè quello sulle "Prerogative della Madonna", siamo riusciti a vincere il gagliardetto.

Era praticamente una piccola bandiera che veniva portata anche in proce ion con molto orgoglio da parte no tra.

Facemmo anche molte gite, una in particolare con Don Giu eppe Lion al santuario di Loreto, un luogo mariano per eccellenza.

Una delle esperienze di quegli anni che ricordo volentieri è stata quella di aver modificato la data della agra. Nei ptimi anni la sagra di Terraglione si teneva i121 novembre al1e 5 di era. Ma era nn ora­rio molto sfavorevole, si doveva tenere la fe ta con il buio e con il freddo. Dopo anni di discussione siamo riusciti a cambiare la data della sagra, anticipandola alla prima domenica di agosto, Festa della Madonna della Neve3. Fu un momento molto difficile. Quelli delle giostre non volevano più venire. Pen avano dj lavorare per niente, ma dopo molti ten-tativi riuscimmo a trovare un accordo: se loro avessero accettato di venire noi saremmo andati a prendere le gio­stre con i trattori per aiutarli a md terle in funzione. E co 1 fu. La prima volta, alle due del pome-riggio funzionavano, e noi avevamo vinto la nostra scommessa.

Luciano Valentini

3 Secondo una leggenda datata intorno al IX secolo, un abitante di Roma di nome Giovanni aveva deciso di dare tutte le sue ricchezze alla Vergine Maria e le chiese di mostrargli come poteva adempiere questo suo voto. In seguito alla sua preghiera, durante il mese di agosto, il mese ritenuto più caldo dell'estate, a Roma cadde un'ab­bondante nevicata che coprì il colle Esquilino e sia Giovanni sia papa Liberio furono informati in sogno che sul luogo esatto doveva essere eretta una chiesa dedicata alla Vergine. La storia divenne molto nota e in un primo tempo la festa fu celebrata solo a Roma, a partire dal XIV secolo fu estesa anche nelle altre diocesi.

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Cuochi ' camerieri volontari ;1/ occasiolle di /l/W sagra degli al/Ili '50.

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Giovani del coro degli anni '50 in un momento di svago.

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Comunità di Religiose per Terraglione

La ricorrenza del 75 0 dalla fondazione della Parrocchia di Terraglione è un' occasione anche per riflettere sulla presenza delle Suore, ormai arrivata alla bella durata di 36 anni.

Come ben documentano le altre informazioni di questo volume, la presenza delle Suore ha avuto un'evoluzione piuttosto intensa e in certi momenti anche travagliata.

Dapprima vi fu una congregazione che costruì in proprio l'attua­le scuola materna e ne iniziò la gestione, con l'intenzione di ampliarla successivamente per arricchirla di un convitto che potes­se ospitare anche le nuove postulanti; purtroppo di questa bella intenzione sono rimaste solo le pietre che esternamente - sul lato sud - avrebbero dovuto legare la futura costruzione a quella attua­le. Infatti, il venir meno delle vocazioni - come nel resto della società - ha indotto la congregazione interessata - nella quale alme­no era entrata una nostra parrocchiana - a rinunciare all'amplia­mento e poi anche alI' edificio, che la Parrocchia dovette acquistare.

Questo acquisto, pur se di fatto obbligato, costituì tuttavia un importante arricchimento materiale e nel contempo spirituale, impegnando direttamente la parrocchia nella diffusione' dell' istru­zio ne e nella piena collaborazione con le religiose, gradualmente sentite e considerate da tutti come parte viva e dinamica della comu­nità, e non soltanto come insegnanti seppur nell'importantissimo periodo della prima infanzia.

Dopo l'acquisto dell' edificio si sono alternate nella gestione della scuola materna - con l'aiuto di alcuni laici, anch'essi per periodi più o meno lunghi - e nell'apostolato in parrocchia diverse congregazioni religiose, mantenendo sostanzialmente in modo con­tinuo la loro presenza.

Per quanto attiene alla conduzione della scuola materna si sotto­linea che le norme statali alle quali è comunque soggetta sono via

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ronistoria

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Offerta dei doni da parte di Paolo Bonetti a don Bernardo.

1928 - 19 Marzo • Regnando "Pio XII Sommo Pontefice - Eugenio Pacelli. Vittorio Emanuele III Re d'Italia. Elia Dalla Costa - Vescovo di Padova Paolo dott. Melandri - Podestà di Vigodarzere Don Girolamo Rizzato - Arciprete di Vigodarzere Fu benedetta la prima pietra della nuova chiesa di Terraglione (detto Salgaro) dedicata a Sant' Antonio da Padova.

22 Agosto • Inaugurazione e benedizione della nuova chiesa da parte di Mons. Primo Carmignato, vicario gen. della Diocesi. Segue un sontuoso rinfresco in casa della Sign. Angelina Zanon. Ore 18.00, visita la chiesa Mons. Vescovo.

1928-1929-1930-1931 • Durante questi anni viene celebrata la S. Messa due volte la settimana, più la domenica ad opera del Cappellano di Vigodarzere, don Antonio Carollo.

1931 - 21 Novembre • Vengono istituite le 40 ore.

20 Dicembre • Fa il suo ingresso in Terraglione Don Giuseppe Lion, nato a Zané nel 1881, per 25 anni cappella­no a Villa Estense, con il titolo di Curato, sottoposto all' ar­ciprete di Vigodarzere.

1932 - Nasce la scuola di canto maschile, viene comperato un armonio. Viene fondato il Circolo Maschile di A. C. (Effettivi e Aspiranti) e il Circolo Femminile (Effettive, Aspiranti, Beniamine, Donne Cattoliche, Confratelli del SS. Sacramento, Figlie di Maria. Viene benedetta la bandiera del Circolo Maschile.

1934 - Vengono benedette le bandiere delle Figlie di Maria e dei Confratelli del SS.

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I I I Il

Luglio • Vengono costruite le navate laterali della chiesa con una spesa di L. 13000.

Novembre • Il Vescovo Mons. Carlo Agostini visita la chiesa. Vengono ricavati gli altari laterali.

l Dicembre • Prima visita pastorale.

1929-1934 - La famiglia Noventa regala la statua di Sant' Antonio, eseguita in Val Gardena (costo circa L. 1000) opera in legno. L'Arciprete di Zané: Mons. Schievano, nativo di Terraglione, regala la Via Crucis, il Catafalco per i morti ed altri oggetti. La famiglia Bano Giuseppe regala il Pulpito. Don Antonio Beltramello regala un camice, una cotta vari amitti e purificatoi. Il Vescovo regala una "bella e pesante" tazza d'argento per impartire il Battesimo.

8 Dicembre • La famiglia Bano regala la statua della Madonna. Opera in legno della ditta Raffaelli Antonio di Milano (costo: circa L. 1000). I padrini e le madrine dell'effigie regalano lo scettro d'ar­gento (ignoti i loro nomi). In occasione delle 40 ore alcune famiglie regalano "un Trono" per il SS. (ignoti i loro nomi). Viene acquistato il paramento da morto (costo L. 200).

1935 - 2 Giugno • Solenne inaugurazione della statua della Madonna. Vengono benedette le corone della Madonna e del Bambino, regalate da due buone persone del paese (ignoti i loro nomi).

1936 - 5 Febbraio • Furono tenute le Sante Missioni.

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Ferro Angelo, falegname del paese, regala 3 nuove poltrone. La famiglia Ranzato Giulio di Vigodarzere regala alla chie­sa due nuove lampade. La famiglia Bellon Angelo regala due fanali per le processioni.

1937 - Una anonima persona, di fuori parrocchia regala una "piane­ta" bianca e un "piviale" pure bianco.

1938 - Il Parroco di Reschigliano, don Luciano Borsato regala una "pianeta sesmiloro. Piran Italia vedo Costa di Campodarsego regala due nuove lampade per l'altare di Sant' Antonio. Bano Vincenzo regala due lampade per l'altare della Madonna. Anonimo regala l'Qstensorio d'argento. Viene acquistato un nuovo armonio.

1939 - Un professore dell'Università di Padova regala una "piane­ta" color viola.

13 Giugno • Regnando: Eugenio Pacelli: Pio XII Sommo Pontefice. Vittorio Emanuele III Re e Imperatore. Benito Mussolini, Duce d'Italia. Mons. Carlo Agostini, Vescovo di Padova. Don Girolamo Rizzato, Arciprete di Vigodarzere. * Terraglione viene eretta a Parrocchia *. Primo Parroco è Don Giuseppe Lion. A lui è riconosciuto il diritto di riscuotere le "cerche" e il "quartese" sul territorio della Parrocchia, calcolato in L. 517 e di godere del "beneficio" di Il campi esistenti nel territo­rio parrocchiale.

24 Novembre • Don Giuseppe riceve la "Canonica investi­tura" a Parroco.

31 Dicembre • Accompagnato da Mons. Schievano, Arciprete della Cattedrale, Don Giuseppe fa il suo ingresso olenne in Terragli.one come Parroco.

Per l'entrata del Parroco la popolazione fornì di nuovi can­delabri in ottone l'Altare maggiore. Il professore universitario regalò un prezioso parato in terzo semisdoro.

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I I

l!

1940 - 18 Aprile • Muore Don Girolamo Rizzato, fondatore della Parrocchia.

28 Agosto • Pierobon Maria vedo Zicato regala due fanali per procesSIOne. 4 Novembre • Mons. Carlo Agostini, Vescovo di Padova, viene in visita pastorale.

Altra tipica famiglia contadina.

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1941 - Fiorenzato Giovanni regala alla Chiesa un messale.

1942 - Rettore Fioravante regala un "Turribolo".

1945 - La Chiesa e la canonica vengono dotate di illuminazione elettrica.

1946 - Iniziano i lavori per la costruzione di una nuova arcata e del coro della chiesa, su progetto dell'ing. Scarabottolo dell' Arcella ad opera del Capomastro Pietro Costa. I lavori si fermano a m. 1,50 di altezza per mancanza di fondi.

Settembre-Novembre • Si riprendono e si completano i lavori di ampliamento della chiesa.

1947 - 23 Novembre • Viene benedetta l'effige del Bambino Gesù di Praga. Dono di Bortolato Regina dell' America.

3 Dicembre • Mons. Carlo Agostini visita per la 3° volta la Parrocchia.

1949 - 29 Novembre • Mons. Schievano benedice ed inaugura la nuova abside e la sacrestia.

1950 - 20 Maggio • Arrivo a Terraglione della Madonna Pellegrina, accompagnata dall'Oblato don Vittorio Vigato.

15 Ottobre • Vengono inaugurate le nuove scuole. Due aule costruite dal Comune di Vigodarzere con il contri­buto del Comune di Cadoneghe. L'Arciprete di Vigodarzere benedice le nuove aule e la lapi­de dei Caduti. Sindaco di Vigodarzere è il cav. Pietro Lincetto.

1953 - Per la prima volta, viene aperto un seggio elettorale a Terraglione.

1954 - Riparazione dei capitelli della Madonna di Via Chiesa e Via Salgaro. Costruzione della saletta tra la canonica e la Chiesa.

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1956 - Don Giovanni Cappello viene ad aiutare Don Giuseppe.

1957 - 13-14 Maggio • Proveniente da Reschigliano arriva in par­rocchia il venerato corpo del Beato Gregorio Barbarigo che il giorno seguente viene accompagnato a Saletto.

1959 - Costruzione di 28 banchi per la Chiesa e le bancate del coro.

25 Aprile • Mons. Vescovo Girolamo Bordignon, benedice il nuovo cimitero.

28 Dicembre • Don Giuseppe Lion rinuncia alla Parrocchia e si ritira a Piovene.

1960 - 22 Maggio • Fa il suo solenne ingresso il secondo Parroco di Terraglione: don Tranquillo Mattarello già Cappellano a Mestrino. Il sign. Griggio Sante, per l'occasione, regala la porticina del Tabernacolo.

1961 - 13 Febbraio • Ignoti sacrileghi, durante la notte, sono entra­ti nel Capitello di via Salgaro ed hanno manomesso e rovi­nato la statua della Madonna.

21 Aprile • Nuova visita pastorale. 31 Maggio • Viene portata al Capitello di Via Salgaro una nuova statua della Madonna, in cartapesta plastificata acqui­stata con le offerte dei parrocchiani. Presenti gli abitanti e i sacerdoti di Terraglione e Reschigliano e la banda di Campodarsego.

1962 -1 Agosto· Viene istituito in Parrocchia, il Terz'ordine di San Francesco d'Assisi. Iscritti 45 donne e 13 uomini.

1964 - 31 Maggio • Viene acquistato il fabbricato scolastico per eri­gere al suo posto l'Asilo parrocchiale.

1966 - 31 Dicembre • Arrivano in parrocchia 3 suore dell' Assun­zione: Madre Josepha, Madre Erminia e Madre Saveria.

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Cerimonia di professione religiosa di Suor Agnese Schievano dell'ordine dell'Assunzione.

1967 - 22 Novembre • Inaugurazione dell' asilo e del Patronato. Presenti: Francesca De Gasperi, Ono Luigi Gui, Ono Storchi, Ono Girardin, Ono Miotti Carli, il Prefetto Bianchi di Lavagna, il Vescovo Bordignon, il Questore, il Presidente della Provincia Marcello Olivi, il Provveditore agli Studi, i sindaci di Vigodarzere, Cadoneghe, Campodarsego.

1969 - 22 Agosto • Muore in Piovene, all'età di 89 anni, Don Giuseppe Lion. Sabato sera la salma arriva nella nostra parrocchia e viene vegliata tutta la notte dalla popolazione.

1970 - 8 Dicembre • Viene inaugurato il nuovo pavimento della chiesa, su progetto dell'arch. Arturo Bergamo e materiale della "Agostini marmi".

1971 - 31 Ottobre • L'On. Mariano Rumor ex Presidente del Consiglio visita la Parrocchia

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25 Giugno • Don Giorgio Battocchio celebra a Terraglione la sua prima Messa novella. ' Allietata dal canto del nostro coro diretto dal maestro Lucio Zanardi. ?r~ 13.00 Pranzo sociale da "Franco". 200 persone, tutte InSIeme a Tavola. Ore 18.00 Concerto in onore di Don Giorgio con il coro alpi­no "EdelWais" di Borso del Grappa.

4 Dicembre • Consacrazione della Chiesa. Il sign. Stefano Callegaro partecipa alla spesa per la costru­~ione degli "stalli" del coro e per la collocazione della lapide: ncordo della consacrazione. Ore 19.00 S. Ecc. il Vescovo e Mons. Schievano consacrano la Chiesa. Una pergamena firmata da tutti i capi famiglia viene posta nell' archivio parrocchiale.

1979 - 18 Marzo • Viene reso noto l'esito dell'indagine sulla pre­senza dei parrocchiani alle SS. Messe.

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Età dei presenti da o a lO anni »l1a13» » 14 a 16 » » 17 a 21 » » 22 a 30 » » 31 a40 » » 41 a50 »

sopra i 50

Presenti 1112 42 64 55 58 55 77 67 92

571

Presenti 1113 78 79 62 58 56 62 66 91

571

Gli abitanti sono 1400. Togliendo bambini e anziani il nume­ro si riduce a 1186. Erano presenti 571 fedeli, perciò 615 per­sone non frequentavano la nostra chiesa. Speriamo vadano da qualche altra parte.

1 Aprile • La Provincia chiuderà con due cubi di cemento il ponte sul Muson, perché pericolante. Siamo isolati.

11 Novembre Inaugurazione Monumento ai Caduti • Ore 9.00 S. Messa celebrata da S. Ecc. Mons. Edoardo Mason; presenti il sindaco di Vigodarzere Marangon, il sindaco di Cadoneghe Bellon, l' Ono Gui, presente la banda di Campodarsego. Dopo i discorsi è stato benedetto il monumento: Madrina la sign. Assunta Cesaro Ranzato vedova di Olindo Cesaro morto in prigionia, già orfana del padre, caduto sul Carso. Ha scoperto il monumento il dott. Busana.

1980 - 15 Giugno • Campi scuola a Malga Ferro di Asiago.

21-26 Giugno • Animatori, Boschello Fabio, Franceschin Loris. 1 a 2a media: Peron Paolo, Silvano; cuoche: Rizzo Italia, Ferro Anna.

26/06-01/07 • Animatori: Fasolo Federica, Ferro Anna, Ferro Sonia, Superiora, Silvano. l a 2a media: ragazze; cuochi: Rizzo Giuseppina, Peron Paolo.

1/9 Luglio • Animatori: Bellon OmelIa Spoladore Paolo, Silvano. 3a media; cuochi: Ampelia, Elena.

9/19 Luglio • Animatori Bonelti Roberta, Piccolo Enrico, Suor Maria Letizia, Silvano, Giovanissimo; cuochi: Zelina, Francesco.

7 Settembre • Prima S. Messa di Don Gisolfo Facco. È il secondo sacerdote che avendo fatto la sua esperienza fra di noi è considerato come un sacerdote uscito dalla nostra terra.

Apertura anno catechistico. Gli alunni sono entrati accompagnati dai 16ro catechisti: l a classe Suor Cellina e Suor Bemardina

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Don Giuseppe in gita con i confratelli del Vicariato.

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Nessuno se lo aspettava, nemmeno il parroco, che dovesse partire dalla parrocchia di Terraglione così presto. Disse: si vede che questa è la volontà del Signore. Mi dis­piace lasciare la Parrocchia, ma con questa convinzione vado via tranquillo. Il nuovo parroco sarà Don Bernardo Pegoraro, attualmente cappellano a Zané, nato a Centrale (VI) il 20/3/1942 ordina­to sacerdote nel 1966.

Giovanotto in un giorno di festa.

4 Ottobre • Ingresso solenne del nuovo Parroco, Don Ber­nardo Pegoraro, proveniente dalla Parrocchia di Zané, dove aveva svolto ultimamente il suo ministero come Cappellano.

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L'immissione viene fatta dal Rev.do Don Melchiorre Bonato. Ore 14.30 gli adulti accompagnano l'ex Parroco Don Giacinto Brion nella sua nuova Parrocchia Valstagna, men­tre i giovani rimangono per completare il benvenuto al nuovo Parroco.

Dicembre • "Ci ara Stea": un gruppo, abbastanza nutrito di giovani passa per le varie contrade per l'annuncio della "Ciara Stea". Dei Babbo Natale raccolgono offerte per rendere meno duro il Natale ai bisognosi specialmente del Cottolengo.

1982 - Gennaio • Arriva la notizia che il Santo Padre ha nominato Mon. Filippo Franceschi a succedere a Mon. Girolamo Bortignon, come Vescovo di Padova.

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Maggio • Il S. Rosario è la preghiera "voluta" dalla Madonna. La comunità è chiamata a pregare insieme con questa preghiera; abbondanti sono le possibilità che vengo­no messe a disposizione. Al mattino 8.10 in Chiesa per i bambini delle elementari. Alla sera 20.00 in Chiesa per gli adulti Alla sera 20.30 per zone: lunedì: Zona IPPIS (Cadoneghe) martedì: Capitello S. Antonio (Via Busiago) mercoledì: zona Zanetti - Baido; alternato cimitero giovedì: zona Capitello Rettore Zandino venerdì: S. Antonio (Via Giorgione)

27 Giugno • Viene portata solennemente la statua di S. Antonio nel rifatto Capitello di Via Giorgione.

Luglio • Campi-scuola. Anche quest'anno vengono organiz­zati i campi-scuola, che vengono fatti a S. Pietro di Barbozza nell'Istituto dei Padri Contestuali. Ci sono tre turni, particolarmente frequentati quelli dell' A.C.R.

12 Settembre • Il Papa a Padova. Un avvenimento veramente eccezionale: la visita del Papa a Padova. Grande entusiasmo, numerosissimi fedeli, anche da Terraglione, che si sono radunati a Padova per ascoltare le esortazioni del Vicario di Cristo, dalla sua viva voce. Il culmine della visita è stata la Messa concelebrata in Prato della Valle, di fronte a moltissimi fedeli.

21 Novembre • In occasione della festa della Madonna della Salute, un tempo grande festa per il paese, si è pensato di ini­ziare un gruppo-pensionati. Alcuni animatori con a capo la Superiora, si sono messi a disposizione per iniziare il grup­po, per interessare e unire i pensionati.

27 Novembre • Primo incontro della comunità con il nuovo Vescovo, Mons. Filippo Franceschi. Il benvenuto è stato dato dal presidente unitario di A.c., Luciano Valentini. L'occasione dell'incontro è stato in occasione della Cresima di 61 ragazzi.

15 Dicembre • Giornata eucaristica: oggi 15 dicembre, è il turno di adorazione per la nostra Parrocchia. La comunità è stata invitata all'adorazione: tre ore, dividendo il paese in 4 gruppi, di modo che sempre ci sia qualcuno a pregare Gesù per tutti.

1983 - 16 Gennaio • Con il gruppo pensionati anziani, c'è la visita ai presepi: insieme in pullman, a vedere come altri hanno vissuto e realizzato il mistero del Natale.

Gennaio • Edizione Consiglio Pastorale Parrocchiale "La finalità del Consiglio Pastorale Parrocchiale è lOdi ren­dere se stessi sensibili ai problemi spirituali e cristiani della nostra comunità e 20 di sensibilizzare gli altri. Far conosce­re esigenze e desideri dei singoli e dei gruppi per crescere e maturare come cristiani nella comunità. Modalità: ogni famiglia ha diritto ad una scheda che sarà portata la prossima settimana.

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Ottobre • Suore story La seconda Novena napre

con una nuova Congregazione religiosa; le Catechiste dell ' A­quila si sono ritirate per pro­blemi riguardanti la Congre­gazione; da oggi ci saranno le "Sorelle" di Formia. Grazie alla loro comprensione la Scuola materna può iniziare regolarmente con la presenza di personale religioso.

21 Novembre • Ritiri 3a età Iniziativa a favore della 3a età.

Uno dei capomastri (Ometto Angelo)

Un certo numero di apparte­nenti al gruppo pensionati­anziani partecipa ai ritiri di

Villa Immacolata, con l'impegno di continuare tutto l'anno mensilmente e poi anche gli anni successivi. 12 Dicembre • Messa con il Papa Giovanni Paolo Il° Il Pan"oco concelebra con il Papa, Giovanni Paolo le, nella sua Cappella privata in Vaticano.

1984 - 25 Gennaio • Ottenario unità dei Cristiani

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La novità durante l'Ottenario per l'unità dei cristiani è una S. Messa in rito antico slavo officiata da Padre Ezio (Nilo) Madonna del Centro Russia Cristiana, che spesso viene ad aiutare per le confessioni nelle grandi feste. Numerosa la partecipazione dei fedeli.

26 Febbraio • Giubileo per le famiglie Si è svolto a Padova per le coppie e famiglie della Diocesi il Giubileo per le famiglie. Alle 14.30 al Carmine e poi insieme, pregando e meditando fino alla Cattedrale. Buona la parteci­pazione delle famiglie e gruppi-famiglia della Parrocchia.

31 Marzo • Giubileo con il Vescovo per il Vicariato Giubileo con il Vescovo in Cattedrale per il Vicariato di Vigodarzere.

Luglio • Feste di matrimonio In Parrocchia esistono 4 gruppi familiari: 0-5 anni di matri­monio, 5-15; 15-25; 25-35.

11 Novembre • Giornaletto parrocchiale Un gruppo di ragazzi ha iniziato una attività di stampa.

2 Dicembre • Nuovo cambio di Suore Benvenuto alle nuove Suore. Le Sorelle dell'Opus Mariae Reginae se ne sono andate. La Congregazione aveva finalità diverse dall'impostazione pastorale della nostra Parrocchia! Il Signore ci è venuto incontro: oggi festa grande: sono tra noi le suore "Sorelle dell'Immacolata" di Miramare di Rimini.

1985 - 14 Febbraio • Festa della vita In occasione della ricorrenza di S. Valentino, grande festa della vita: ringraziamento ai genitori per il dono e il coraggio di dare vita. La S. Messa è stata animata dai bambini della Scuola Materna.

Maggio • Fioretto Maggio, mese della Madonna: la preghiera, il Rosario .

23 Giugno • Campo sportivo Solenne inaugurazione del nuovo campo sportivo comunale. Con una S. Messa al centro del campo, alla presenza delle autorità comunali, giocatori in divisa e gente del paese c'è stata l'inaugurazione del nuovo campo sportivo di Terraglione.

Giugno • Lavori in Canonica Sono iniziati i lavori di ristrutturazione della Canonica. Ne aveva veramente bisogno! Grosso lavoro comporta il lavoro di sterraggio della porta interrata; necessità di rifare le fon­damenta, cambiare i telai, tutti i pavimenti e i soffitti; impianto luce, acqua e riscaldamento. Il preventivo non sarebbe male, ma come sempre quando si mette mano a

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26 dicembre 1959 Odillo Ragazzo, Fioranzato Amedeo di cara memoria, discu­tono con Albino Bellon

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struttura vecchia, nel proseguo dei lavori si constaterà quale sarà veramente la consistenza della spesa. Speriamo di cavarcela con 100.000.000.

8-14 Luglio • Campo-scuola giovanissimi Anche quest' anno viene fatto il campo-scuola giovanissimi. Una settimana per poter conoscersi e imparare a vivere insie­me. Interessante e desiderata la partecipazione. Il campo­scuola si è svolto a S. Alberto di S. Pietro di Barbozza. Per i giovani durante l'anno vengono fatti dei fine settimana mSIeme. 16 Settembre • Trapianto di cornea per il Parroco Don Bernardo viene ricoverato all'Ospedale di Bassano per un trapianto di cornea. Tutta la comunità si è stretta attorno a lui con la preghiera e la comprensione. La Parrocchia è seguita, alla domenica, da Don Ezio (Nilo) Cadorna, duran­te la settimana, l'assistenza religiosa e le Messe sono assicu­rate dai sacerdoti del Vicariato, che, sacerdotalmente, si sono prestati con a capo il Vicario don Gino Zambonini.

28 Dicembre • Concerto di Natale La Pro Vigodarzere, da poco istituita, ha organizzato delle manifestazioni natalizie in tutti i paesi del Comune: il Natale vivente a Saletto, Concerto di Natale a Terraglione e Tavo e la Befana a Vigodarzere.

1986 - Gennaio • Visita Presepio Ormai da quattro anni il gruppo pensionati organizza la visi­ta ai Presepi artistici della zona. Quest' anno meta della visita è la rassegna internazionale dei Presepi all' Arena di Verona.

Vita contadina. Un caso eccezionale di parto gemellare

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25 Gennaio • Ora di religione La Direzione didattica avvisa che, secondo le disposizioni susseguenti alla firma del Nuovo Concor.d~to, i ge~itori dovranno dichiarare se vorranno o no la relIgIOne per l loro figli. È certamente una maggior pre a di coscienza dei cri­stiani, ma si toglie a chi non sceglierà l' in egnam~nto della religione, una parte di conoscenza della nostra stona e. c~ltu ­ra. Spero che per la no tra comunità attualmente non Cl sIano problemi e tutti ce1gano per i loro figli l'insegnamento della religione anche neUa clIola.

Pasqua • Comunione agli ammalati . . Quest' anno la Comu mone agli ammalatl, che ~ensIl~ent~ viene portata agli ammalati viene por~ata a~c.h~ ,Il ~attmo dI Pasqua. Questo è possjbile per la dl pombilIta dImostrata

dalle Suore.

3 Aprile. 30° Morte della mamma di don Tranq~illo Tutta la comunità di Terraglione si è stretta OggI a don Tranquillo Mattarello, indimenticato Parroco di Terraglione per 15 anni. L'occasione è il 300 della morte della mamma, conosciuta e amata anche in paese.

13 Aprile • Visita del Vicario foraneo Oggi, la Messa delle 9.00 è stata celebra~~ sole~ne~ente dal Vicario foraneo don Gino. Sono presentI l fanCIUllI e ragaz­zi del Catechismo, i rappresentanti delle varie organizzazio-ni e del Consiglio Pastorale.

l Giugno • Statistiche paesane Famiglie n. 374 Abitanti n. 1459 Comune di Vigodarzere n. 853 Comune di Cadoneghe n.501 Comune di Campodarsego n. 105 Maschi n. 711 48,7% Femmine n.748 51,3% 0-20 anni n. 426 29,2%

58,5% 34,3% 7,2%

20-60 anni n. 818 60 in su n. 215

56% 14,8%

8 Giugno • Festa genitori Alla Scuola Materna c'è stata oggi la festa dei genitori di fine anno.

15 Giugno • Festa Matrimoni 15-25 anni La S. Messa delle 11.00 ha visto insieme in preghiera di rin­graziamento e di intercessione più di 40 coppie dei 15-25 anni di matrimonio. Dopo la Messa, la festa è continuata con il pranzo insieme non in trattoria, ma nel capannone di una delle coppie.

3 Ottobre • l° Venerdì del mese l o Venerdì del mese di ottobre. Inizia oggi solennemente la pratica dei 9 primi venerdì del mese. Novembre· Ottenario per i defunti nella nuova Cappella In accordo con il Consiglio Pastorale vogliamo provare l'e­sperienza dell'Ottenario per i defunti. Ogni giorno ci sono state due SS. Messe: alle 15.00 e alle 20.00.

21 Novembre • Madonna della Salute All'inizio di vita della Parrocchia (circa 50 anni fa) la festa della Madonna della Salute era la più solenne, tanto che si faceva la sagra paesana, ora anticipata alla prima domenica di Agosto.

Avvento • In preparazione al Natale i fanciulli del catechi­smo si trovano tutti insieme per preparare e disporsi alla celebrazione di questo grande Mistero. Vengono celebrate SS. Messe per zone, nelle case degli ammalati.

21 Dicembre • Cresima Mons. Filippo Franceschi viene a cresimare i nostri ragazzi: novità il rinnovo della l a Comunione e presa di coscienza più personale degli impegni cristiani.

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Don Tranquillo, ono Bisaglia e pro! Enrico Bedin

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mattone. Il primo problema per cercare di risolvere questo fatto di umidità è stato affrontato con la sostituzione delle grondaie, ormai in situazioni precarie. Con. il comitato d~ gestione amministrativa si è scelta la dI~ta B.M.V. dI Reschigliano, per un preventivo favorevole nspetto ad altre tre ditte. La cifra di spesa si aggira sui 12 milioni. Il mat~­riale è rame con soluzioni particolari di sottotetto onde eVI-tare pericoli di umidità.

lO Ottobre • Incidente stradale al Parroco La mattina del 10 ottobre verso le 10,15 sulla strada Camposampiero-Campodarsego ha avuto un grave incidente stradale, il Parroco. Le conseguenze potevano essere molto gravi, perché si é trattato di uno scontro f~ontale, avendo perso il controllo completo della vettura un sIgnore che pro­veniva dalla parte opposta.

Dieci giorni di ospedale e la prognosi di 40 giorni per un ginocchio fratturato, sono state le conseguenze dell'inciden­te, con l'auto completamente distrutta. Un grosso ringraziamento al parroco S. Antonio per lo scam­pato pericolo.

21 Novembre • Festa dell' "Asilo" Anche quest'anno è stata fatta la festa dell' Asilo in occasio­ne della festa della Madonna della Salute. Numerosa la partecipazione al pranzo all' Asilo e positivo il contributo dato dalle famiglie con la lotteria.

22 Dicembre • Concerto "Tre pini" La pro loco di Vigodarzere ha invitato il coro "Tre pini" per un Concerto a Terraglione, per martedì 22 dicembre 1987, in preparazione al S. Natale.

28-30 Dicembre • A Roma Con un gruppo di giovanissimi ci siamo recati a Roma per un pellegrinaggio mariano.

1988 - 29 Gennaio • Pellegrinaggio mariano con il Vescovo Il 29 gennaio c'è stato il Pellegrinaggio mariano vicariale con il Vescovo Mons. Franceschi al Santuario del Carmine a Padova.

1 Maggio • Inaugurazione Cappella Cimitero Inaugurazione lavori sottopassaggio Oggi l Maggio 1988 la S. Messa delle ore 11.00 è stata cele­brata al Cimitero. Ufficialmente oggi è stata inaugurata la Cappella del Cimitero che il Comune ha costruito perché ci sia un luogo particolare di preghiera in un luogo sacro, come il cimitero. Nell'occasione, la salma di don Giuseppe Lion, primo Parroco di Terraglione, è stata trasportata in uno dei loculi costruiti all' interno della Cappella. La salma, pnma, era custodita in una tomba al centro del Cimitero.

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Funzione religiosa degli anni '60

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Corso di educazione "Paternità responsabile" È stato organizzato in Parrocchia un corso di "Scuola di edu­cazione alla paternità e maternità responsabile". Il dottor Albanese e il ginecologo Nardis si sono messi a disposizio­ne per spiegare i vari metodi naturali nelle serate di 20 mag­gio, 4 giugno e lO giugno.

8 Giugno • Pellegrinaggio in preparazione della festa Patronale In preparazione alla festa di S. Antonio, patrono della nostra Parrocchia, al Santuario Antoniano di Camposampiero: molti parrocchiani hanno partecipato al pellegrinaggio.

19 Giugno • Chiusura dell' Anno Catechistico: la S. Messa è stata animata dai ragazzi del Catechismo. Le sette classi, dalla II elementare alla III media, hanno animato la S. Messa con cartelloni riassuntivi degli argomenti affrontati con le schede durante l'anno, e con preghiere.

24 Giugno • Campane e Musimatic Grande avvenimento: funziona l'impianto nuovo delle cam­pane. Novità assoluta: suonano anche le ore e le mezze ore.

È stato installato anche il Musimatic, cioè l'impianto di regi­strazione e di animazione liturgica.

8 Settembre • Chiusura Anno Mariano L'8 settembre chiusura ufficiale dell' Anno Mariano. Noi per tutto l'anno abbiamo stampato, ogni domenica, un numero dell'Enciclica papale "Redentoris Mater" con com­mento, di modo che l'idea "Maria" rimanesse sempre vi va tra i fedeli.

2 Ottobre • Ringraziamento a P. Nilo Cadorna È tra noi per l'ultima volta, P. Nilo Cadoma, un Sacerdote della Diocesi di Trento, che dopo aver servito la Chiesa Orientale (Russicum), da circa sei anni veniva a fare servizio nella nostra Comunità tanto da diventare familiare e arnico per molti. Ritorna ora alla sua Diocesi di origine, lasciando un caro ricordo e un vuoto in tutti noi!

Avvento • Preparazione al Natale in famiglia Tre gruppi con una Suora in ogni Gruppo visiterà tutte le famiglie della Parrocchia per un po' di preghiera in prepara­zione del Natale.

Campiscuola • Quest' anno abbiamo organizzato tre campi­scuola a Centrale, per medie e giovanissimi. Tre campi: in luglio, in settembre e durante le vacanze di Natale.

30 Dicembre • Morte di Mons. Filippo Franceschi Vesco­vo di Padova Dopo mesi di malattia, alternati da momenti di quasi - gua­rigione, durante i quali Sua Eccellenza aveva ripreso com­pletamente la sua attività pastorale, il 30 dicembre spirava Mons. Mons. Filippo Franceschi Vescovo di Padova dal 1982. È stato tra noi troppo poco.

1989 - Aprile • Benedizione delle case È tradizione annuale la benedizione delle case: quest' anno la novità sta nell'aver recapitato ad ogni famiglia il calendario degli orari della benedizione in modo che ogni famiglia possa sapere ben in anticipo l'attesa della visita del Sacerdote.

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9 Aprile • Inaugurazione Capitello Oggi festa: inaugurazione del nuovo capitello Tosato­Fioranzato: l'immagine della Madonna in atteggiamento di preghiera scolpita su marmo rosso di Asiago, dinamicamen­te protesa verso i suoi fedeli.

28 Luglio • Confessionali nuovi Oggi sono arrivati i nuovi Confessionali. Era diventata una necessità la silenziosità e la privacy nel dialogo dei confessionali. I nuovi confessionali danno rac­coglimento e la possibilità di parlare con tranquillità con il Confessore.

17 Settembre • Solenne ingresso di Mons. A. Mattiazzo Oggi ingresso solenne del nuovo Vescovo Mons. Antonio Mattiazzo.

20 settembre • Porte nuove Oggi il casellatore Pivotto Silvio ha incominciato il lavoro di rivestimento in rame delle porte della Chiesa. Il progetto pre­vede: la porta ad ovest, cena di Emmaus e simboli eucaristi­ci; porta ad est, annunciazione, discesa dello Spirito Santo con Maria e Madonna della Salute; porta principale, scene della vita di S. Antonio, patrono della Parrocchia. È stata lan­ciata un'iniziativa per far fronte alla spesa: un milione per un quadro: hanno offerto il Parroco, Parisotto Luigi, Baido Francesco, Maschio Ilario, Bellon Renzo, Ometto Esterina, Marcolongo Francesco, Lincetto Ottorino. In più sono più sostanziose le buste-offerte trimestrali.

24 Settembre • Inizio anno catechistico Anche quest' anno il Catechismo verrà fatto a schede con coinvolgimento dei genitori con le domande in calce alle schede, domande specifiche per il papà e per la mamma. Numerosi i catechisti: 15.

Ono Olivi, Vice SindacoO Colucci e Albino Bellon.

1990 - 30 gennaio • Raccolta pro Romania Il 1989 ha portato uno sconvolgimento-terremoto nei paesi dell'Est. Il Comunismo è crollato in Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria e ultima la Romania. In tutti i paesi il passaggio rivoluzionario è avvenuto senza motivi, fuorché in Romania, dove si sono verificati fatti tra-

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gici con conseguenze economiche disastrose. Il Comunismo ha lasciato una generale miseria materiale, ci vorrà del tempo e aiuti per risollevare quei fratelli. Le Pan'occhie in collaborazione con il Comune hanno organizzato una rac­colta in vestiario, generi alimentari e denaro a favore dei fra­telli rumeni: generosa è stata la sensibilità dei fedeli della nostra Parrocchia.

19 febbraio • Banchi rinnovati Abbiamo rimesso a nuovo i banchi della Chiesa. Sono stati rifatti completamente: un lavoraccio e una bella spesa.

lO Marzo • Apertura provvisoria sottopassaggio L' Amministrazione Comunale ha aperto in modo provviso­rio il nuovo sottopassaggio. L'opera mastodontica facilita il traffico lasciando più tranquillo il centro.

17 Marzo • II Porta È stata completata la II porta, quella dedicata alla Madonna: Annunciazione, Pentecoste, Madonna della Salute.

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Gruppo in occasione di una festa.

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Maggio • "Genitori - Figli" La Parrocchia, in collaborazione con la Scuola Materna, ha organizzato tre sere nel tema "Genitori - Figli". l - Il bambino malato 2 - Psicologia dell ' età evolutiva 3 - Incidenti domestici nell'infanzia

S. Antonio • Pellegrinaggio ai Santuari Antoniani di Cam­posanpiero in preparazione della festa del Santo Patrono e pellegrinaggio al Santo di Padova il mattino del 13 Giugno, ovviamente a piedi.

Estate • Camposcuola per A.C.R. a Centrale ai primi di luglio. Camposcuola per Chierichetti a Rimini in settembre.

7 Ottobre • Apertura Patronato Un gruppo di giovani sposi, sentendo la necessità di "aiuta­re" il tempo libero dei figli, ha pensato di riaprire il Patronato al sabato e alla domenica. Un gruppo di una trentina di aderenti con turni di due perso­ne rende possibile la realizzazione del progetto. Auguri e buon lavoro.

22 Dicembre • III Porta È stato completato il lavoro delle porte: il risentimento rima­ne con scene della vita di S. Antonio nel portone centrale.

1991 - 6 Gennaio • Grazie, Don Renato Tutta la Comunità Cristiana ringrazia don Renato Renaldini, che per quasi tre mesi ha sostituito il ParToco, operato e in convalescenza per il trapianto di cornea dell' occhio sinistro: doppio trapianto, perché il primo era andato male. Con cura pastorale ha compiuto il dovere di Pastore. Grazie di cuore, don Renato!

13 Gennaio • Segni di guerra Oggi le campane restano silenziose, in segno di partecipa­zione silenziosa e preoccupata per il pericolo di guerra del

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mondo contro l'Irak che ha invaso il Kuwait. Purtroppo la guerra è incominciata ...

Aprile • Telechiara La Diocesi è impegnata nel realizzare una televisione "catto­lica": sotto la spinta del Vescovo Antonio Mattiazzo e in col­legamento con le Diocesi del Triveneto l'iniziativa va avanti.

1 maggio • Caminada Il gruppo Patronato ha organizzato una Caminada: "Caminemo'na s-cianta insieme", per famiglie della Parrocchia. S. Messa - Caminada, intercalata con giochi per le famiglie - Benedizione delle Macchine - Pranzo in Patronato.

7 Luglio • 25° di Sacerdozio La Comunità ha voluto far festa al suo Parroco: don Bernardo, ordinato Sacerdote da Mons. Bortignon, il 7 luglio 1966.

26 Ottobre • Bibbia Inizia un corso, a lungo respiro, per conoscere un po' la Bibbia.

21 Novembre • Festa dell' Asilo La festa della Scuola Materna, in occasione della festa della Madonna della Salute, sta entrando nella tradizione del paese.

18 Dicembre • 25° con il Papa Questa mattina S. Messa nella Cappella privata in Vaticano con Giovanni Paolo 11° per il 25° di Sacerdozio del Parroco e dei nuovi confratelli di Ordinazione. Commovente l'incontro con il Papa, che ha posticipato la sua benedizione a tutta la Parrocchia.

1992 - Febbraio-Marzo • Consiglio Pastorale Rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale. La votazione si effettuerà in due turni. La prima votazione

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servirà per formare la lista: tutti i nomi che riceveranno pre­ferenze faranno parte della lista che verrà formata per la 2a votazione. Ogni famiglia ha diritto a un voto.

29 Marzo • Festa "Olio Santo" Festa dell' Olio Santo: un' ottantina di Anziani hanno ricevu­to l'Olio Santo. Tanta commozione per l'unzione in fronte e specialmente per l'unzione sul dorso delle mani. La Festa è stata preparata con tre incontri alla domenica con spiegazio­ne di significato e della singolarità del Sacramento dell' "Unzione dei malati".

Consegna del Crocifisso: Vivi annunciando Gesù Crocifisso e Risorto. Benedizione solenne

Marzo • Gradini Chiesa Sono stati rinnovati i gradini delle porte della Chiesa. Sono in porfido. L'impegno per rendere la Chiesa sempre più bella ed accogliente, continua.

6 Giugno • Inizio Consegna zonale Tutto è centrato sulla "nuova evangelizzazione", un modo sempre nuovo e attuale per inserire l'insegnamento di Cristo nella realtà del nostro vivere oggi.

Luglio • Impianto elettrico in Patronato e Anti-umidità alla facciata della Chiesa. Abbiamo rifatto l'impianto elettrico del Patronato, secondo le norme vigenti. È stato dato un prodotto anti-umidità alla facciata della Chiesa, e questo in vista della tinteggiatura; adesso si aspetterà qualche mese, perché il muro si asciughi e poi si provvederà alla tinteggiatura interna.

5 Dicembre • Incontri biblici Sabato 5 dicembre inizia un corso biblico con programma piuttosto lungo: un incontro mensile per conoscere i vari libri della Bibbia.

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"MOSTRA

Il vicesindaco Colucci e l'ono Olivi in occasione della prima mostra artigianale nella Scuola Materna.

1993 - Febbraio • Tinteggiatura Chiesa

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Per un mese, la Chiesa è occupata da impalcatura, pennelli, barattoli ... , motivo: la tinteggiatura della Chiesa. Aveva un gran bisogno di essere rinfrescata, e la conclusio­ne è di una Chiesa rifatta nuova, più pulita e più luminosa!

6 Giugno • Elezioni amministrative Terremoto politico-amministrativo in tutti i Comuni in cui si sono svolte le elezioni. Grande malcontento, lamentele sem­pre più guidate, scandali di politici, fino a ieri, stimati e rive-

riti ... hanno portato ad una sfiducia nero tutto ciò che "sa di prima". La parola d'ordine è "cambiare", come? che cosa? non importa, basta cambiare. Risultati elettorali al Comune di Vigodarzere. La maggioranza assoluta alla lista con maggioranza di voti, perché, per la nuova legge elettorale, per i Comuni con meno di 15.000 abitanti c'è il sistema maggioritario. A governare il Comune sarà la Lega Nord-Liga Veneta!

25 Luglio • Capitello di via Pontarolla L'immagine della Madonna del Capitello di via Pontarolla è stata rubata da ignoti. Le famiglie della zona si sono impe­gnative per programmare una nuova effige della Vergine, in ceramica, ristrutturando anche l'antico Capitello pericolante.

1994 - Gennaio • Cimitero L'amministrazione ha realizzato i marciapiedi intorno ai lembi laterali del Cimitero. Diventa più facile spostare le scale per avvicinarsi ai propri cari e porre un fiore sulla loro fredda tomba.

Febbraio • Tetto Canonica È stato rifatto completamente il tetto della Canonica. Aveva veramente bisogno di sistemazione, perché ormai pioveva da parecchie parti. È stato fatto il lavoro di isolamento con guai­na e tegole nuove.

Maggio • Finestra Patronato e sotto tetto Le finestre del Patronato sono state rinnovate, in alluminio con isolamento. In più è stato fatto il contro soffitto per abbassare le stanze e isolarle in modo che diventi più svelto ed economico il riscaldamento delle varie stanze che hanno termostato indipendente.

Luglio • Balconi Canonica I balconi della Canonica avevano bisogno di essere rifatti; sono stati cambiati completamente in legno, con la struttura precedente.

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1995 - Maggio • Terreno La Parrocchia acquista il terreno adiacente la proprietà fino alla nuova strada del Sottopasso. Sul terreno acquistato, il Comune di Vigodarzere si è impegnato di costruire dei campi-gioco con gli oneri del nuovo quartiere di via Olim­piadi. La convenzione verrà firmata, quando saranno decisi i lavori. La Curia ha dato parere favorevole.

Giugno • Grondaie della Scuola Materna Un po' alla volta sistemiamo i vari ambienti di proprietà della Parrocchia: abbiamo rinomato le grondaie della Scuola Materna, in rame.

Luglio • Raccordo Finalmente è stato aperto il raccordo che dal sottopasso col­lega il ponte sul Muson. Dopo più di un anno ... la strada già asfaltata e pronte ... difficoltà burocratiche, intoppi per irre­golarità ... finalmente viene aperto; ma consistente "rotonda obliqua" gli automobilisti a rallentare, limitando i pericoli.

1996 - Quaresima • Albania

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La "carità" quest'anno è finalizzata all' Albania. Collegati ad una Suora, missionaria in Albania, abbiamo raccolto aiuti e adozioni a distanza.

28 Aprile • Olio Santo "Festa dell'Olio Santo", così è denominato il Sacramento dell'Unzione dei Malati, conferito solamente in Chiesa a tutti coloro che, terza età, vogliono trovar forza dallo Spirito Santo, per il cammino della loro vita. Una settantina i partecipanti, che dopo una preparazione di tre pomeriggi, hanno ricevuto il Sacramento dell'Olio Santo, completando la festa con il pranzo insieme.

Settembre • Lavori vari La Parrocchia è impegnata in lavori in Chiesa e nella Scuola Materna: - Sostituzione della copertura della Chiesa, che è in eternit, cemento e amianto, con una copertura in rame

- Sistemazione a norma CEE della caldaia per il riscalda­mento della Chiesa - Sistemazione a norma CEE dell'impianto-luce della Scuola Materna Una spesa che si aggirerà sui 200 milioni. Il tutto è stato concordato con il Consiglio Pastorale, il Consiglio Amministrativo e il consiglio dell' Asilo.

22 Settembre • "Caritas" È stato costituito un gruppo "Caritas", incaricato principal­mente di: a - far visita e compagnia a qualche ammalato o anziano; b - donare qualche ora di assistenza in Ospedale o a cena, in modo da "sollevare" un po' i familiari.

15 Agosto • A Parigi con il Papa La giornata della gioventù si è svolta a Parigi con la presenza del Papa. Alcuni giovani della nostra Parrocchia hanno parte­cipato, aggregandosi ad una comitiva giovanile vicariale.

Novembre • Computer Ormai dobbiamo "aggiornarci" e allora ... è arrivato il com­puter anche in Parrocchia; si è alle prime armi, ma impor-

Bellon, don Giuseppe, il Sindaco Schiavo e il Segretario Comunale.

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tante è iniziare perché con la tecnica, sempre più raffinata, bisogna convivere e farla strumento di bene.

Dicembre • Quartiere nuove famiglie Sono venute ad abitare le prime famiglie nel nuovo quartie­re, zona "Olimpiadi" . Sono previste parecchie famiglie, con aumento della popolazione già iniziato con le più di 50 fami­glie già stanziate nella zona di Via Antoniana, Cadoneghe.

1998 - Novembre • Vangelo di Matteo Con l'Avvento inizia il ciclo liturgico "A", durante il quale velTà letto il Vangelo di Matteo, e allora a tutte le famiglie è stato distribuito il testo del Vangelo di Matteo.

Dicembre • Ciara Stea Un gruppo di genitori si è organizzato per portare a tutte le famiglie della PalTocchia l'annuncio della nascita di Cristo. Il ricavato sarà a favore delle Missioni.

20 Dicembre • Coro Ragazzi Domenica 20 dicembre nella Chiesa PatTocchiale di Tavo, il coro dei ragazzi partecipa a una Rassegna di cori per ragaz-

Giugno 1985, 25° e 35° di matrimonio, gruppo f esteggianti.

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zi, con positiva soddisfazione; anche questo è un modo per prepararmi al Natale.

25 Dicembre • Presepio Originale il Presepio, essendo l'anno dello Spirito Santo in preparazione al 2° millennio, una grande colomba, simbolo dello Spirito Santo, uno spaccato nel ventre della colomba mostra la capanna con il Bambino Gesù; la dicitura "E con Gesù per opera dello Spirito Santo". Un po' di meraviglia per i fedeli, ma poi stimolo di meditazione.

Maggio • Kosovo Come comunità cristiana, abbiamo sentito la necessità di ricordare "concretamente" i bombardamenti e i rifugiati del Kosovo, regione della Jugoslavia. Una cassetta raccoglie l'aiuto dei credenti di buona volontà.

1999-2000 • Anno pastorale L'immagine che accompagnerà pastoralmente i credenti in quest' Anno Santo, sarà quella della Trinità, dipinta da Nicoletto Sennitacolo.

2000 - Marzo • Giubileo Diocesano Dal 2 al 4 marzo, il Giubileo diocesano. Quaresima • Adorazione Il consiglio pastorale ha deciso per la "carità" dell ' Anno Santo, l'adozione di un Seminari sta del terzo mondo, per accompagnarlo fino alla meta del Sacerdozio: il Seminarista adottato è ChamalTo GuelTon I van Carlos del Seminario Mayor di "Nuestra Sefiora de la Paz" della Diocesi di Tuncan in Ecuador.

Maggio • Alluvione Acqua, acqua e ancora acqua. La pioggia é caduta per qualche ora con una violenza che non permetteva ai tombini di ricever­la. Poi la piena del Muson e della Piovetta hanno fatto trasci­nare oltre gli argini, allagando alcune famiglie del centro-nord.

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primi ri. ultati del convegno su S. Luca falto proprio a Padova in occasione del corpo dell 'Evangeli ta. Una particolarità: il corp di . Luca è "acefalo ignifica • enza testa" eque to perché nel XIVo ecolo un imperato­re l' ha portato a Praga e quella te, ta è econdo varia mima­zÌone della l n vertebra proprio quella che man a al corpo che si trova a . Giustina! ... e aLI l'a S. Luca è d i nostri ... preghiamolo!

2001 - 7 Gennaio • Chiusura Anno Santo Nel pomeriggio del 7 Gennaio alle ore 16.00 in Cattedrale, il Vescovo ha presieduto i Vespri solenni, con i quali si è con­cluso il tempo del Giubileo.

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Quaresima • Preghiera giovani Incontri di preghiera per giovani / issimi; ad accompagnarci c'è Suor Pinuccia, una Suora che è stata nella nostra Comunità, qualche anno fa.

9 Maggio • Padre Leopoldo Quest anno per la novena in preparazione alla fe ta di S. Leopold ,sono tate invitate dai Padri Cappuccini di Padova le Parrocchie del n tro Vicariato.

Giugno 1985, 25° e 35° di matrimonio, coppie di Terraglione.