Revolt Magazine 3 -2004

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ULTIMATE MAGAZINE MENS AGITAT MOLEM ITALIAN LONGBOARD TOUR ANDORA, ROTTNEST ISLAND, ECUADOR, SRI LANKA, AZZORRE, INGLETTO, GUIDA SCUOLE SURF, SURF RULES, BOFFO, ZERO7, WU MING, EMERGENZA H2O..... SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE 45% ART.2 COMMA20/B LEGGE 662/96 - ROMA WWW.REVOLT.IT FREE SUMMER ISSUE

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Revolt Magazine Volume VIII Issue N° 3 Anno 2004

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ULTIMATE MAGAZINE

MENS AGITAT MOLEM

ITALIAN LONGBOARD TOUR ANDORA,ROTTNEST ISLAND, ECUADOR,

SRI LANKA, AZZORRE, INGLETTO,GUIDA SCUOLE SURF, SURF RULES, BOFFO,

ZERO7, WU MING, EMERGENZA H2O.....

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R i v i s t a b i m e s t r a l e i t a l i a n a

Direttore EditorialeAlessandro [email protected] [email protected] [email protected] di redazioneChiara [email protected] crew:Cristina Pinciaroli, Roberto Milio, Fabio Appolloni,Vincenzo Ingletto, Tommaso Tidei, Lorenzo Fru-steri, Edoardo Bachi, Antonio Muglia, GiuseppeArioni, Riccardo Ghilardi, Stefano Marra, MarcoCasula, Marco Caligaris, Davide Martelli, SerenaMadia, Alessandro De Angelis, Marco GregoriBodyboard editor: Stefano PaganiniDiffusione:Giampaolo [email protected]:Bali/Indonesia: Roberto MilioHuntington beach/USA:Francesco Zaza, Luca De ArinisFrancia:Kristen Pelou - Sudafrica:R. SmithComics: Sebastiano BarcaroliFotolito e StampaDIGITALIA srl-RomaAdvertising INFO:Contact: Tel/Fax +39.06.9941430e mail: [email protected] ITALIA:indirizzo postale:C.P. 101 - 00052 Cerveteri - Roma - ItalyTel e fax: 06.9941430indirizzo e-mail: [email protected] web: www.revolt.itREDAZIONE SARDEGNA:Via S’Architeddu,1 - Putzu Idu09070 - Oristano

Issn 1724 2258Iscr. Tribunale Civitavecchia N° 15/03Direttore ResponsabileFabio [email protected]

Publisher/Editore: IS BENAS Edizioni©Proprietà letteraria Revolt -Tutti i diritti riservati -all rights reserved - Tutti i diritti di riproduzione e tra-duzione degli articoli pubblicati e dei disegni sono riser-vati. Manoscritti, disegni, foto e altri materiali inviati inredazione, anche se non pubblicati, non si restituisco-no. I singoli autori e l’editore non sono responsabiliper incidenti o conseguenti danni che siano causati dal-l’utilizzo improprio delle informazioni contenute nellapubblicazione. I singoli autori sono responsabili per leinformazioni contenute negli articoli.

SERVIZIO ABBONAMENTI/SUBSCRIBEOn line:www.revolt.it/magazineInfo: 06.9941430 - [email protected] Italia:05 numeri 1 ANNO 25,00 euro.10 numeri 2 ANNI 50,00 euro.Pagabili con bollettino postale:C/C N° 48453617, intestato a: Revolt.

CONTENUTIAnno VIII° - N° 3 - estate 2004 - summer Issue

<10<ITALIAN LONGBOARD TOUR, ANDORA<20<VIAGGI: ROTTNEST ISLAND, W. AUSTRALIA<26<COVER SURFER: VINCENZO INGLETTO<34<L’ISOLA DI SERENDIB, SRI LANKA<40<VIAGGI: ARCIPELAGO DELLE AZZORRE<42<PHOTO REPORTAGE: ECUADOR<48<LA DURA VITA DI UNA PRINCIPIANTE<54<INTERVISTE: ALFONSO CANFORA<62<COMPETIZIONE E ALLENAMENTO PARTE 2<64<ALTRE CULTURE: SUD AFRICA<65<CIRCUITO ITALIANO BODYBOARD<66<LE REGOLE DEL GIOCO, SURF RULES<67<LE SCUOLE ITALIANE DI SURF, GUIDA<68<SURF STORIA: UN GIORNO COME...<70<SPOT A RISCHIO<71<EVENTI: XTREME VILLAGE 04<72<STIRATO N°5, SIN/PECCATO<74<ART: GDE SUDARMA, BALI<77<ART: MICHELE DRASCEK<78<COLLETTIVO WU MING, INTERVISTA<80<INDUSTRY NEWS, ESTATE 2004<82<COMICS: A.I.R.E. ALIENS IN REVOLT<84<REVOLT PARTY AD OSTIA, PHOTO<86<MUSIC: ZERO7, BIOGRAFIA<88<FOTOGRAFIA: RIVOLUZIONE DIGITALE<90<EMERGENZA ACQUA<92<RECENSIONI LIBRI<96<COMICS: TINA REVIEWS

IINN CCOOPPEERRTTIINNAA//CCOOVVEERR:: Vincenzo Ingletto

Mini Capo Sardinia Island

CAMPIONATO ITALIANO LONGBOARD CIRCUITO A PUNTI IN 4 TAPPESPECIALITA’ LONGBOARD, MASCHILE E FEMMINILE1-30 MAGGIO: AANNDDOORRAA1-30 LUGLIO: VVIIAARREEGGGGIIOO1-30 SETTEMBRE: SSbbAARRCCHHIITTTTUU1-30 OTTOBRE:CCIIVVIITTAAVVEECCCCHHIIAAOTTOBRE: RROOMMAA -- CCEERRIIMMOONNIIAA DDII CCHHIIUUSSUURRAA

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REVOLT MAGAZINE proudly presents:

INFO: WWW.REVOLT.IT/ITALIANLONGBOARDTOURCONTACT: [email protected]

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Direttore EditorialeAlessandro [email protected] [email protected] [email protected] di redazioneChiara [email protected] crew:Cristina Pinciaroli, Roberto Milio, Fabio Appolloni,Vincenzo Ingletto, Tommaso Tidei, Lorenzo Fru-steri, Edoardo Bachi, Antonio Muglia, GiuseppeArioni, Riccardo Ghilardi, Stefano Marra, MarcoCasula, Marco Caligaris, Davide Martelli, SerenaMadia, Alessandro De Angelis, Marco GregoriBodyboard editor: Stefano PaganiniDiffusione:Giampaolo [email protected]:Bali/Indonesia: Roberto MilioHuntington beach/USA:Francesco Zaza, Luca De ArinisFrancia:Kristen Pelou - Sudafrica:R. SmithComics: Sebastiano BarcaroliFotolito e StampaDIGITALIA srl-RomaAdvertising INFO:Contact: Tel/Fax +39.06.9941430e mail: [email protected] ITALIA:indirizzo postale:C.P. 101 - 00052 Cerveteri - Roma - ItalyTel e fax: 06.9941430indirizzo e-mail: [email protected] web: www.revolt.itREDAZIONE SARDEGNA:Via S’Architeddu,1 - Putzu Idu09070 - Oristano

Issn 1724 2258Iscr. Tribunale Civitavecchia N° 15/03Direttore ResponsabileFabio [email protected]

Publisher/Editore: IS BENAS Edizioni©Proprietà letteraria Revolt -Tutti i diritti riservati -all rights reserved - Tutti i diritti di riproduzione e tra-duzione degli articoli pubblicati e dei disegni sono riser-vati. Manoscritti, disegni, foto e altri materiali inviati inredazione, anche se non pubblicati, non si restituisco-no. I singoli autori e l’editore non sono responsabiliper incidenti o conseguenti danni che siano causati dal-l’utilizzo improprio delle informazioni contenute nellapubblicazione. I singoli autori sono responsabili per leinformazioni contenute negli articoli.

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CONTENUTIAnno VIII° - N° 3 - estate 2004 - summer Issue

<10<ITALIAN LONGBOARD TOUR, ANDORA<20<VIAGGI: ROTTNEST ISLAND, W. AUSTRALIA<26<COVER SURFER: VINCENZO INGLETTO<34<L’ISOLA DI SERENDIB, SRI LANKA<40<VIAGGI: ARCIPELAGO DELLE AZZORRE<42<PHOTO REPORTAGE: ECUADOR<48<LA DURA VITA DI UNA PRINCIPIANTE<54<INTERVISTE: ALFONSO CANFORA<62<COMPETIZIONE E ALLENAMENTO PARTE 2<64<ALTRE CULTURE: SUD AFRICA<65<CIRCUITO ITALIANO BODYBOARD<66<LE REGOLE DEL GIOCO, SURF RULES<67<LE SCUOLE ITALIANE DI SURF, GUIDA<68<SURF STORIA: UN GIORNO COME...<70<SPOT A RISCHIO<71<EVENTI: XTREME VILLAGE 04<72<STIRATO N°5, SIN/PECCATO<74<ART: GDE SUDARMA, BALI<77<ART: MICHELE DRASCEK<78<COLLETTIVO WU MING, INTERVISTA<80<INDUSTRY NEWS, ESTATE 2004<82<COMICS: A.I.R.E. ALIENS IN REVOLT<84<REVOLT PARTY AD OSTIA, PHOTO<86<MUSIC: ZERO7, BIOGRAFIA<88<FOTOGRAFIA: RIVOLUZIONE DIGITALE<90<EMERGENZA ACQUA<92<RECENSIONI LIBRI<96<COMICS: TINA REVIEWS

IINN CCOOPPEERRTTIINNAA//CCOOVVEERR:: Vincenzo Ingletto

Mini Capo Sardinia Island

CAMPIONATO ITALIANO LONGBOARD CIRCUITO A PUNTI IN 4 TAPPESPECIALITA’ LONGBOARD, MASCHILE E FEMMINILE1-30 MAGGIO: AANNDDOORRAA1-30 LUGLIO: VVIIAARREEGGGGIIOO1-30 SETTEMBRE: SSbbAARRCCHHIITTTTUU1-30 OTTOBRE:CCIIVVIITTAAVVEECCCCHHIIAAOTTOBRE: RROOMMAA -- CCEERRIIMMOONNIIAA DDII CCHHIIUUSSUURRAA

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In Liguria, a pochi km dalla Costa Azzurra, ad Andora, siU svolta la prima delle quattro tappe dellbIitalian Long-board tour 2004, organizzato da Revolt Magazine in

collaborazione con Cinghiale Marino, B2K, Is Benas SurfClub, Toes Over surf Club e patrocinata dalla FISURF. Latappa Ligure organizzata dal Cinghiale Marino ci riservafavolose sorprese non solo per la gara, ma anche per la per-fetta organizzazione e la fantastica struttura messa a dis-posizione dagli organizzatori Renato e Paolo Colombini. Lastruttura del Tortuga beach, sede del Cinghiale Marino,offre spogliatoi per ogni atleta, doccie calde, rastrelliere perle tavole, vigilanza, bar, reception e accoglienza atleti coor-dinata da Cristina Pinciaroli. Lo spot, o meglio gli spot,entrambi beach breach, sono divisi da un molo che permet-te di surfare sia a destra sia a sinistra, a seconda della dire-zione della mareggiata. Tutto incorniciato dalle montagneliguri ove sbincastona armoniosamente Andora. Passiamoalla gara, il mare certo non ci offre la condizione del vener-di �1,5/2Mt ma una condizione di 0,80 mt, la giornata Usplendida, sole e tantissima gente si affaccia incuriosita adassistere allbevento. Alle 9.30 iniziano le prime batteriespicca subito il giovanissimo Paoletto Colombini che conaggraziate manovre sbimpone a mio giudizio davanti ai suoiavversari, se non al primo posto al secondo, ma la sorpre-sa U sempre dietro lbangolo Paolo U 4° �non capisco?! finedella polemica ndr le batterie si susseguono incessanti e dasubito si delineano i valori in acqua, sicuramente il livelo dal2000 �prima edizione ad oggi U salito notevolmente, cisono sempre piY longboarders bravi, alcuni bravissimi sicu-r a m e n t e

5 o 6 di un altro pianeta.Alle 12.00 avviso gli organizzatori e giuria che lo spot al dilR del molo U molto piY surfabile di questo ove si sta svol-gendo la competizione. Breve sopralluogo del contestdirector, e si cambia campo di gara, viste le oramai impro-ponibili condizioni dellbattuale spot. Si continuano le bat-terie fino alle 15.00 e finalmente un piccolo break:U il momento delle donne! Le due batterie donnevedono in acqua sei fantastiche fanciulle. Bravissima comeal solito la Rubegni, anche se un pob troppo generosa �leisa di cosa parlo ndr in acqua, da non sottovalutare asso-lutamente la bravissima Gioia Sodini veramente in cresci-ta e un bel ritorno in acqua di Alice Dubbiosi che pur dolo-rante ad un menisco si classifica terza, sorry, quarta! �noncapisco?! fine della polemica 2 ndr.In splendida forma la levantina Bobbio e la sempre alle-grissima Chiaretta Sbrana. Piacevole sorpresa la romanaValentina Marconi che sebbene ancora acerba, mostra dotidi stile non indifferenti, ricordiamoci in futuro questo

nome. Per la pura cronaca vince Francesca Rubegni segui-ta da

Sonia Bobbio eGioia Sodini. Si prosegue con le rimanenti batterie maschi-li e qui iniziano veramente a vedersi i numeri nonostantele condizioni dellbonda non permettano evoluzioni straor-d i n a r i e .

BravissimiPistidda, Forte, Lai, Zanchin, Pecchi e Marco Rizzo,poi a salire Farina, Ranzoni, Forte e Ponzanelli: una fan-tastica soprpresa, avete presente un certo Joel Tudor�Campione del mondo 1999 longboard ndr? Bene, Ponza-nelli, a mio avviso, U la sua versione italiana, una grazia,uno stile e una leggerezza che lo fanno quasi levitare sullatavola: bravo veramente! La finale combattuta al tramon-to �sembra un film western vede vincere, con applausiscroscianti, il giovane ed esordiente Alessandro Ponzanelli�premiato con un sostanzioso assegno di 750,00 euro!,secondo lbimpareggiabile e sempre competitivo FrancescoFarina seguito da Leo Ranzoni, un pX sottotono per via diun dolore alla spalla destra.Al quarto posto troviamo un personaggio che ha fatto lastoria del longboard italiano: Luca Forte che ha surfatobenissimo, mostrando tutto il suo repertorio, sebbenesvantaggiato, per via della sua _mole`, dalle onde pocopotenti; applausi anche per lui. E si chiude cosV la primatappa del longboard tour 2004. Cosa aggiungere...unborganizzazione impeccabile, considerando il fatto chequesto circuito nasce da unbidea di ungruppo di persone che amano il surf, da non sottovaluta-re poi il discorso logistico e organizzativo: il longboard tour2004 U lbunico circuito italiano a disporre di una coperturaassicurativa per gli atleti, fornitaci dallbUNIPOL, che copreogni eventuale rischio. Lbatmosfera sempre piY bella, ci per-mette di stare assieme in unbarmonia difficilmente imita-bile, si vedano le cene _all together` sempre piY numerose.Le persone che partecipano a questi eventi puramentesportivi, sia da atleti o come organizzatori, sono sempre piYcompatte ed unite da uno spirito sereno e costruttivo, nonvi U biego interesse economico e questo U un segnale sem-pre piY tangibile, che aiutapositivamente il surf italiano, mandando un messaggiopreciso a tutti quelli che del surf in Italia vogliono solo far-ne un _business`.La spontaneitR, il sorriso e la gioia di ritrovarsi, questi sonoi commenti dei partecipanti che hanno gareggiato e con-tenti torneranno, per il gusto non solo di confrontarsi maper stare insieme ad un gruppo di persone che con sacrifi-cio spesso incalcolabile, offrono la loro esperienza e profes-

TEXT & PHOTOS)(CARLO SARNACCHIOLI

LONGBOARD/ITALIAAndora/Liguria

ITALIAN LONGBOARD TOUR 2004CINGHIALE MARINO LONGBOARD CUPReport della prima tappa del CCaammppiioonnaattoo IIttaalliiaannoo LLoonnggbbooaarrdd, Andora �SV, ssaabbaattoo 88 mmaaggggiioo

IILL VVIINN

CCIITTOO

RREE,, AALLEE

SSSSAANNDDRROO PPOONNZZAA

NNEELL

LLII

Condizioni Meteo: Onda max: 2ft, soleggiatoVenti: SW/W/NW

Contest Director: A. StaffaHead Judge: Graziano Lai

Giudici: F. De Montis, P. Lacorte, A. PucilliSpeaker: M. Spinas

Contest Managing: C. PinciaroliMONTEPREMI: 2000,00 Euro

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In Liguria, a pochi km dalla Costa Azzurra, ad Andora, siU svolta la prima delle quattro tappe dellbIitalian Long-board tour 2004, organizzato da Revolt Magazine in

collaborazione con Cinghiale Marino, B2K, Is Benas SurfClub, Toes Over surf Club e patrocinata dalla FISURF. Latappa Ligure organizzata dal Cinghiale Marino ci riservafavolose sorprese non solo per la gara, ma anche per la per-fetta organizzazione e la fantastica struttura messa a dis-posizione dagli organizzatori Renato e Paolo Colombini. Lastruttura del Tortuga beach, sede del Cinghiale Marino,offre spogliatoi per ogni atleta, doccie calde, rastrelliere perle tavole, vigilanza, bar, reception e accoglienza atleti coor-dinata da Cristina Pinciaroli. Lo spot, o meglio gli spot,entrambi beach breach, sono divisi da un molo che permet-te di surfare sia a destra sia a sinistra, a seconda della dire-zione della mareggiata. Tutto incorniciato dalle montagneliguri ove sbincastona armoniosamente Andora. Passiamoalla gara, il mare certo non ci offre la condizione del vener-di �1,5/2Mt ma una condizione di 0,80 mt, la giornata Usplendida, sole e tantissima gente si affaccia incuriosita adassistere allbevento. Alle 9.30 iniziano le prime batteriespicca subito il giovanissimo Paoletto Colombini che conaggraziate manovre sbimpone a mio giudizio davanti ai suoiavversari, se non al primo posto al secondo, ma la sorpre-sa U sempre dietro lbangolo Paolo U 4° �non capisco?! finedella polemica ndr le batterie si susseguono incessanti e dasubito si delineano i valori in acqua, sicuramente il livelo dal2000 �prima edizione ad oggi U salito notevolmente, cisono sempre piY longboarders bravi, alcuni bravissimi sicu-r a m e n t e

5 o 6 di un altro pianeta.Alle 12.00 avviso gli organizzatori e giuria che lo spot al dilR del molo U molto piY surfabile di questo ove si sta svol-gendo la competizione. Breve sopralluogo del contestdirector, e si cambia campo di gara, viste le oramai impro-ponibili condizioni dellbattuale spot. Si continuano le bat-terie fino alle 15.00 e finalmente un piccolo break:U il momento delle donne! Le due batterie donnevedono in acqua sei fantastiche fanciulle. Bravissima comeal solito la Rubegni, anche se un pob troppo generosa �leisa di cosa parlo ndr in acqua, da non sottovalutare asso-lutamente la bravissima Gioia Sodini veramente in cresci-ta e un bel ritorno in acqua di Alice Dubbiosi che pur dolo-rante ad un menisco si classifica terza, sorry, quarta! �noncapisco?! fine della polemica 2 ndr.In splendida forma la levantina Bobbio e la sempre alle-grissima Chiaretta Sbrana. Piacevole sorpresa la romanaValentina Marconi che sebbene ancora acerba, mostra dotidi stile non indifferenti, ricordiamoci in futuro questo

nome. Per la pura cronaca vince Francesca Rubegni segui-ta da

Sonia Bobbio eGioia Sodini. Si prosegue con le rimanenti batterie maschi-li e qui iniziano veramente a vedersi i numeri nonostantele condizioni dellbonda non permettano evoluzioni straor-d i n a r i e .

BravissimiPistidda, Forte, Lai, Zanchin, Pecchi e Marco Rizzo,poi a salire Farina, Ranzoni, Forte e Ponzanelli: una fan-tastica soprpresa, avete presente un certo Joel Tudor�Campione del mondo 1999 longboard ndr? Bene, Ponza-nelli, a mio avviso, U la sua versione italiana, una grazia,uno stile e una leggerezza che lo fanno quasi levitare sullatavola: bravo veramente! La finale combattuta al tramon-to �sembra un film western vede vincere, con applausiscroscianti, il giovane ed esordiente Alessandro Ponzanelli�premiato con un sostanzioso assegno di 750,00 euro!,secondo lbimpareggiabile e sempre competitivo FrancescoFarina seguito da Leo Ranzoni, un pX sottotono per via diun dolore alla spalla destra.Al quarto posto troviamo un personaggio che ha fatto lastoria del longboard italiano: Luca Forte che ha surfatobenissimo, mostrando tutto il suo repertorio, sebbenesvantaggiato, per via della sua _mole`, dalle onde pocopotenti; applausi anche per lui. E si chiude cosV la primatappa del longboard tour 2004. Cosa aggiungere...unborganizzazione impeccabile, considerando il fatto chequesto circuito nasce da unbidea di ungruppo di persone che amano il surf, da non sottovaluta-re poi il discorso logistico e organizzativo: il longboard tour2004 U lbunico circuito italiano a disporre di una coperturaassicurativa per gli atleti, fornitaci dallbUNIPOL, che copreogni eventuale rischio. Lbatmosfera sempre piY bella, ci per-mette di stare assieme in unbarmonia difficilmente imita-bile, si vedano le cene _all together` sempre piY numerose.Le persone che partecipano a questi eventi puramentesportivi, sia da atleti o come organizzatori, sono sempre piYcompatte ed unite da uno spirito sereno e costruttivo, nonvi U biego interesse economico e questo U un segnale sem-pre piY tangibile, che aiutapositivamente il surf italiano, mandando un messaggiopreciso a tutti quelli che del surf in Italia vogliono solo far-ne un _business`.La spontaneitR, il sorriso e la gioia di ritrovarsi, questi sonoi commenti dei partecipanti che hanno gareggiato e con-tenti torneranno, per il gusto non solo di confrontarsi maper stare insieme ad un gruppo di persone che con sacrifi-cio spesso incalcolabile, offrono la loro esperienza e profes-

TEXT & PHOTOS)(CARLO SARNACCHIOLI

LONGBOARD/ITALIAAndora/Liguria

ITALIAN LONGBOARD TOUR 2004CINGHIALE MARINO LONGBOARD CUPReport della prima tappa del CCaammppiioonnaattoo IIttaalliiaannoo LLoonnggbbooaarrdd, Andora �SV, ssaabbaattoo 88 mmaaggggiioo

IILL VVIINN

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Condizioni Meteo: Onda max: 2ft, soleggiatoVenti: SW/W/NW

Contest Director: A. StaffaHead Judge: Graziano Lai

Giudici: F. De Montis, P. Lacorte, A. PucilliSpeaker: M. Spinas

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LONGBOARD/ITALIA

RANKING UFFICIALE UOMINI DOPO LA TAPPA DI ANDORA:

ATLETA PUNTI REGIONE

A. PONZANELLI 1037 TOSCANAF. FARINA 836 TOSCANAL. RANZONI 735 ROMAL. FORTE 634 TOSCANAM. PISTIDDA 433 SARDEGNAF. ZANCHINI 332 ROMAD. PECCHI 231 TOSCANAM. RIZZO 130 TOSCANAM. BOCCI 119 TOSCANAD. MAZZUCHELLI 113 TOSCANAM. ZAPPELLI 106 TOSCANAA. PARDINI 101 TOSCANAM. MASTINO 95 ROMAG. LAI 89 SARDEGNAF. RUINA 83 SARDEGNAD. MARTELLI 77 LAZION. PICCARDI 71 TOSCANAA. PUCILLI 65 LAZIOP. GIORGI 59 LIGURIAE. LAUSI 53 UMBRIAM. SPINAS 47 SARDEGNAP. COLOMBINI 41 LIGURIAM. PURCHIARONI 35 LAZIOA. SONATO 29 TOSCANAP. LACORTE 23 LAZIOL. SANCHINI 17 TOSCANAD. GERBELLA 13 E. ROMAGNAM. GIANNASE 11 TOSCANAG. MALBERTI 9 LIGURIAA. SACCHI 8 LIGURIAA. BELLI 7 TOSCANAD. NATUCCI 6 TOSCANAV. PIACENTE 5 ROMAR. MARCHESI 4 LOMBARDIAM. MARTINI 3 LIGURIAM. MATTIOLI 2 LAZIOD. DE CAROLIS 1 LAZIO

F. RUBEGNI 1006 TOSCANAS. BOBBIO 805 LIGURIAG. SODINI 704 TOSCANAC. SBRANA 603 TOSCANAA. DUBBIOSI 402 TOSCANAV. MARCONI 301 ROMA

AGGIORNAMENTI su:www.revolt.it/italianlongboardtour

RANKING UFFICIALE DONNE

LA VINCITRICE DELLA PRIMA TAPPA E CAMPIONESSA IN CARICA, FRANCESCA RUBEGNI

IILL CCAAMMPPIIOONNEE IINN CCAARRIICCAA EE TTEERRZZOO CCLLAASSSSIIFFIICCAATTOO,, LLEEOO RRAANNZZOONNII

GGRRAAZZIIAANNOO LLAAII

LLOONNGGBBOOAARRDD RRUULLEE,, AANNDDOORRAA -- AA SSXX,, MMAAUURRIIZZIIOO SSPPIINNAASS

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LONGBOARD/ITALIA

RANKING UFFICIALE UOMINI DOPO LA TAPPA DI ANDORA:

ATLETA PUNTI REGIONE

A. PONZANELLI 1037 TOSCANAF. FARINA 836 TOSCANAL. RANZONI 735 ROMAL. FORTE 634 TOSCANAM. PISTIDDA 433 SARDEGNAF. ZANCHINI 332 ROMAD. PECCHI 231 TOSCANAM. RIZZO 130 TOSCANAM. BOCCI 119 TOSCANAD. MAZZUCHELLI 113 TOSCANAM. ZAPPELLI 106 TOSCANAA. PARDINI 101 TOSCANAM. MASTINO 95 ROMAG. LAI 89 SARDEGNAF. RUINA 83 SARDEGNAD. MARTELLI 77 LAZION. PICCARDI 71 TOSCANAA. PUCILLI 65 LAZIOP. GIORGI 59 LIGURIAE. LAUSI 53 UMBRIAM. SPINAS 47 SARDEGNAP. COLOMBINI 41 LIGURIAM. PURCHIARONI 35 LAZIOA. SONATO 29 TOSCANAP. LACORTE 23 LAZIOL. SANCHINI 17 TOSCANAD. GERBELLA 13 E. ROMAGNAM. GIANNASE 11 TOSCANAG. MALBERTI 9 LIGURIAA. SACCHI 8 LIGURIAA. BELLI 7 TOSCANAD. NATUCCI 6 TOSCANAV. PIACENTE 5 ROMAR. MARCHESI 4 LOMBARDIAM. MARTINI 3 LIGURIAM. MATTIOLI 2 LAZIOD. DE CAROLIS 1 LAZIO

F. RUBEGNI 1006 TOSCANAS. BOBBIO 805 LIGURIAG. SODINI 704 TOSCANAC. SBRANA 603 TOSCANAA. DUBBIOSI 402 TOSCANAV. MARCONI 301 ROMA

AGGIORNAMENTI su:www.revolt.it/italianlongboardtour

RANKING UFFICIALE DONNE

LA VINCITRICE DELLA PRIMA TAPPA E CAMPIONESSA IN CARICA, FRANCESCA RUBEGNI

IILL CCAAMMPPIIOONNEE IINN CCAARRIICCAA EE TTEERRZZOO CCLLAASSSSIIFFIICCAATTOO,, LLEEOO RRAANNZZOONNII

GGRRAAZZIIAANNOO LLAAII

LLOONNGGBBOOAARRDD RRUULLEE,, AANNDDOORRAA -- AA SSXX,, MMAAUURRIIZZIIOO SSPPIINNAASS

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Revolt > 20/21

sco, quando squillob il telefono..edera _Stellao`, ci chiamava da Perthper informarci del party…`tuttaunbisola in festa? Possibile? Maquanto eb grande? Dove si dor-me?Come si chiama?` Quando midisse Rottnest immediatamentepensai ai racconti dei miei amicilocali che la descrivevano come unparadiso di onde e quiete, tranne chenel week-end chiaramente, dove tut-ti i problemi sociologici del popoloaustraliano vengono _a galla` in unbel barile di birra! Nemmeno loroerano ancora andati in quel postocosibdecidemmo di fare questa _gita`,

anche se non era facile lasciare lbareadi Margaret river e le sue onde per-fette…ma saremmo tornati e poi unparty consigliato da _Stellao vab sem-pre preso in considerazione`. Dopotre giorni ci ritrovammo per le stra-de di Perth, con il bagaglio necessa-rio..praticamente nullo e una mappaper trovare la casa di Stellao in unodei quartieri inn della cittab. Ci aspet-tava a _bagno maria` nella piscinadel suo residence, circondato da ami-chette..`tutte birra e liberta` sem-brava un mafioso portoricano e glimancava solo il cappello con la piu-ma di faggiano.Mi disse subito che

doveva lavorare quel week-end equindi per lui niente party, ma chesarebbe venuto con me in Indonesiae avremmo avuto tempo per altreseratine insieme.Un pob dispiaciutiprendemmo la via per Fremantle dadove partiva il traghetto…ma quan-do arrivammo una brutta sorpresa ciaspettava….Si trattava del partypiubgrande dell anno a west Austra-lia e tutti i posti nellbostello dell iso-la e nel campeggio erano_Full`…niente da fare, dormire inspiaggia era praticamente impossibi-le con i controlli del Ranger e dopomille tentativi per convincere qual-

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

ROTTNEST ISLAND WAFondali paradisiaci e tramonti mozzafiato…un ainfinitab di spot per tutti i gusti, dal beachbreak al classico reef, un susseguirsi di point e baie con acqua ferma e cristallina.

Photo/story _LA SSWWEELLLL NON ERA MOLTO GRANDE, MA DI CERTOLE OONNDDEE NON ERANO PICCOLE PER NOI, SSUURRFFAAMMMMOO QUASI DUE ORE

SENZA CHE NESSUNO VENNE A FARCI CCOOMMPPAAGGNNIIAA.`

TEXT & PHOTOS)(RICCARDO GHILARDI

Ex istituto penitenziario dellepoca del colonialismo, viportarono e trucidarono cen-

tinaia di aborigeni… contrari al regi-me del Regno Unito….fub scenario diuna delle piub grandi prevaricazionidei diritti umani della storia deluomo e credetemi vedendo il postoeb davvero difficile da credere. Lbisolaeb oggi una riserva naturale tantoterrestre quanto marina, eb facilmen-te raggiungibile da Perth e Fremant-le con traghetti che partono giornal-mente ogni ora, non sono ammesseautovetture ne tanto meno motoci-cli, fatta eccezione per quelle del

ranger che controlla costantementele spiaggie e chi avesse intenzione disporcarle o magari pescare che ebseveramente vietato sullbisola, pren-dere unbaragosta libsignifica assicu-rarsi 3000dollari di multa elbespulsione dallbAustralia per 5anni.Per gli spostamenti si possono noleg-giare biciclette oppure prenderelbefficentissimo surf bus che passaogni 15minuti e fa il giro di tutti glispot. Fondali paradisiaci e tramontimozzafiato…un ainfinitab di spot pertutti i gusti, dal beach break al clas-sico reef, un susseguirsi di point ebaie con acqua ferma e cristallina,

dove nuotare con i delfini eb la nor-malitab.. ed io ancora non cbero maistato. Eravamo a Margaret a cucina-re per la cena, parlando di unbaltragiornata di surf nel secret di Gallowse delle mille peripezie fatte con il4wd per uscire da un muro di roccemisto sabbia, Francesco e Cristiantrafficavano con il pesce che avevapescato il giorno, una seppia di 6kgavrebbe sfamato i tre poveri surfistiin piena crisi economica, Tina la pro-prietaria di casa che ci affittava lastanza sorseggiava avidamente, dabuonbalcolista, il suo cartone di vino_dolcetto` come lo chiamava France-

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Revolt > 20/21

sco, quando squillob il telefono..edera _Stellao`, ci chiamava da Perthper informarci del party…`tuttaunbisola in festa? Possibile? Maquanto eb grande? Dove si dor-me?Come si chiama?` Quando midisse Rottnest immediatamentepensai ai racconti dei miei amicilocali che la descrivevano come unparadiso di onde e quiete, tranne chenel week-end chiaramente, dove tut-ti i problemi sociologici del popoloaustraliano vengono _a galla` in unbel barile di birra! Nemmeno loroerano ancora andati in quel postocosibdecidemmo di fare questa _gita`,

anche se non era facile lasciare lbareadi Margaret river e le sue onde per-fette…ma saremmo tornati e poi unparty consigliato da _Stellao vab sem-pre preso in considerazione`. Dopotre giorni ci ritrovammo per le stra-de di Perth, con il bagaglio necessa-rio..praticamente nullo e una mappaper trovare la casa di Stellao in unodei quartieri inn della cittab. Ci aspet-tava a _bagno maria` nella piscinadel suo residence, circondato da ami-chette..`tutte birra e liberta` sem-brava un mafioso portoricano e glimancava solo il cappello con la piu-ma di faggiano.Mi disse subito che

doveva lavorare quel week-end equindi per lui niente party, ma chesarebbe venuto con me in Indonesiae avremmo avuto tempo per altreseratine insieme.Un pob dispiaciutiprendemmo la via per Fremantle dadove partiva il traghetto…ma quan-do arrivammo una brutta sorpresa ciaspettava….Si trattava del partypiubgrande dell anno a west Austra-lia e tutti i posti nellbostello dell iso-la e nel campeggio erano_Full`…niente da fare, dormire inspiaggia era praticamente impossibi-le con i controlli del Ranger e dopomille tentativi per convincere qual-

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

ROTTNEST ISLAND WAFondali paradisiaci e tramonti mozzafiato…un ainfinitab di spot per tutti i gusti, dal beachbreak al classico reef, un susseguirsi di point e baie con acqua ferma e cristallina.

Photo/story _LA SSWWEELLLL NON ERA MOLTO GRANDE, MA DI CERTOLE OONNDDEE NON ERANO PICCOLE PER NOI, SSUURRFFAAMMMMOO QUASI DUE ORE

SENZA CHE NESSUNO VENNE A FARCI CCOOMMPPAAGGNNIIAA.`

TEXT & PHOTOS)(RICCARDO GHILARDI

Ex istituto penitenziario dellepoca del colonialismo, viportarono e trucidarono cen-

tinaia di aborigeni… contrari al regi-me del Regno Unito….fub scenario diuna delle piub grandi prevaricazionidei diritti umani della storia deluomo e credetemi vedendo il postoeb davvero difficile da credere. Lbisolaeb oggi una riserva naturale tantoterrestre quanto marina, eb facilmen-te raggiungibile da Perth e Fremant-le con traghetti che partono giornal-mente ogni ora, non sono ammesseautovetture ne tanto meno motoci-cli, fatta eccezione per quelle del

ranger che controlla costantementele spiaggie e chi avesse intenzione disporcarle o magari pescare che ebseveramente vietato sullbisola, pren-dere unbaragosta libsignifica assicu-rarsi 3000dollari di multa elbespulsione dallbAustralia per 5anni.Per gli spostamenti si possono noleg-giare biciclette oppure prenderelbefficentissimo surf bus che passaogni 15minuti e fa il giro di tutti glispot. Fondali paradisiaci e tramontimozzafiato…un ainfinitab di spot pertutti i gusti, dal beach break al clas-sico reef, un susseguirsi di point ebaie con acqua ferma e cristallina,

dove nuotare con i delfini eb la nor-malitab.. ed io ancora non cbero maistato. Eravamo a Margaret a cucina-re per la cena, parlando di unbaltragiornata di surf nel secret di Gallowse delle mille peripezie fatte con il4wd per uscire da un muro di roccemisto sabbia, Francesco e Cristiantrafficavano con il pesce che avevapescato il giorno, una seppia di 6kgavrebbe sfamato i tre poveri surfistiin piena crisi economica, Tina la pro-prietaria di casa che ci affittava lastanza sorseggiava avidamente, dabuonbalcolista, il suo cartone di vino_dolcetto` come lo chiamava France-

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Revolt > 22/23

cuno ad ospitarci nelle proprie tende,vedemmo partire la nave….Senza dinoi. Non era la fine del mon-do…eravamo in surf-trip e un partynon era sicuramente la prima neces-sitab, saremmo partiti per lbisola ilmattino seguente con il traghettodelle sei…quando tutti sarebberostati immersi nei sogni dei fiumi del-lbalcol.Tornammo a casa di Stellaoper una cena sana tra amici, un paio

di birre, e tutti a nanna. Piub la barcasi avvicinava al pontiletto di attrac-co, piub i colori dei coralli e le roccediventavano intensi…sul molo unafila di persone _buttate` in tutti imodi aspettavano per tornare aPerth dopo la festa della sera pri-ma…sembravano i dannati dellbin-ferno Dantesco che aspettano diessere traghettati da Caronte…e perun attimo mi sentii felice di non aver

partecipato a quella notte che sicu-ramente mi avrebbe tenuto lontanodalle onde per due giorni tra mal ditesta e nausea post sbornia. Lbisolanel periodo estivo eb abbastanza ari-da con una specie di bush simile allanostra macchia mediterranea e dunedi sabbia sparse un pob ovunque.Salimmo sul primo surf bus e subitoriflettemmo che eravamo gli unici adandare in giro per lbisola, a parte

quelli che erano in partenza.Lbautistaci raccontob della sera prima, maappena imboccammo la stradacostiera la nostra attenzione fu cat-turata dalla natura cosibintatta danon sembrare reale. A Salmon pointrompeva un metro abbondante, sini-stro su roccia, ma lbautista ci consi-gliob di andare avanti fino a Stric-kland Bay e il suggerimentofubgiusto, camminammo un pob sullo

sterrato e ci affacciammo su unabaia bellissima dove destre e sinistresi succedevano senza che nessuno lecavalcasse. Il sole era gia alto e cal-do, il vento ancora inesistente,Entrammo in acqua guardandociintorno un pob estasiati dalla bellez-za del posto…la colonna sonora erail suono degli uccelli e il frangere del-le onde…e il nostro party era comin-ciato. La swell non era molto grande,

ma di certo le onde non erano picco-le per noi, surfammo quasi due oresenza che nessuno venne a farcicompagnia, poi entrob il vento, unsea breeze stagionale che incioppa-va… e la riflessione fu immedia-ta…dallbaltra parte dellbisola eb _off-shore` per forza. Riprendemmo ilbus puntualissimo e ci consigliammocon lbunico ragazzo che nboccupavaun sedile �forse era astemio per esse-

Nella sequenza, Riccardino

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

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Revolt > 22/23

cuno ad ospitarci nelle proprie tende,vedemmo partire la nave….Senza dinoi. Non era la fine del mon-do…eravamo in surf-trip e un partynon era sicuramente la prima neces-sitab, saremmo partiti per lbisola ilmattino seguente con il traghettodelle sei…quando tutti sarebberostati immersi nei sogni dei fiumi del-lbalcol.Tornammo a casa di Stellaoper una cena sana tra amici, un paio

di birre, e tutti a nanna. Piub la barcasi avvicinava al pontiletto di attrac-co, piub i colori dei coralli e le roccediventavano intensi…sul molo unafila di persone _buttate` in tutti imodi aspettavano per tornare aPerth dopo la festa della sera pri-ma…sembravano i dannati dellbin-ferno Dantesco che aspettano diessere traghettati da Caronte…e perun attimo mi sentii felice di non aver

partecipato a quella notte che sicu-ramente mi avrebbe tenuto lontanodalle onde per due giorni tra mal ditesta e nausea post sbornia. Lbisolanel periodo estivo eb abbastanza ari-da con una specie di bush simile allanostra macchia mediterranea e dunedi sabbia sparse un pob ovunque.Salimmo sul primo surf bus e subitoriflettemmo che eravamo gli unici adandare in giro per lbisola, a parte

quelli che erano in partenza.Lbautistaci raccontob della sera prima, maappena imboccammo la stradacostiera la nostra attenzione fu cat-turata dalla natura cosibintatta danon sembrare reale. A Salmon pointrompeva un metro abbondante, sini-stro su roccia, ma lbautista ci consi-gliob di andare avanti fino a Stric-kland Bay e il suggerimentofubgiusto, camminammo un pob sullo

sterrato e ci affacciammo su unabaia bellissima dove destre e sinistresi succedevano senza che nessuno lecavalcasse. Il sole era gia alto e cal-do, il vento ancora inesistente,Entrammo in acqua guardandociintorno un pob estasiati dalla bellez-za del posto…la colonna sonora erail suono degli uccelli e il frangere del-le onde…e il nostro party era comin-ciato. La swell non era molto grande,

ma di certo le onde non erano picco-le per noi, surfammo quasi due oresenza che nessuno venne a farcicompagnia, poi entrob il vento, unsea breeze stagionale che incioppa-va… e la riflessione fu immedia-ta…dallbaltra parte dellbisola eb _off-shore` per forza. Riprendemmo ilbus puntualissimo e ci consigliammocon lbunico ragazzo che nboccupavaun sedile �forse era astemio per esse-

Nella sequenza, Riccardino

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

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Revolt > 24/25

re in piedi a quellbora, ci disse checbera un posto sulla punta piub adovest che si chiama Mabel Cove, libavremmo trovato onde buone convento da terra, ma dalla fermatapiubvicina, bisognava camminare unpaio di chilometri… attraversarealcune baie con acqua ferma e supe-rare una piccola collina di roc-cia…praticamente una figata elboccasione di esplorare un pobdi quelparadiso. Cominciammo a cammina-re da Rocky Bay dove fuori ad unporticciolo naturale, circa 500mimmezzo al mare un reef produceva

destre perfette e off shore, tre bar-che sostavano nel canale e ogni tan-to sbintravedeva un puntino nerouscire da uno di quei fantasticitubi….`inutile piangersi addosso`,eravamo senza barca e nessunolbavrebbe prestata! Andammoavanti per lo sterrato, ci fermammoa fare un bagno in una laguna stre-pitosa e per fortuna non avevo por-tato il fucile subacqueo con me,altrimenti lbespulsione non me lalevava nessuno, centinaia di arago-ste, cernie e pesci di mille colori…liavrebbero voluti pescare tutti! Poi

il richiamo del surf ci mise di nuovosulla via ed arrivammo a destinazio-ne, sinistre perfette sul metro emezzo abbondante e due ragazziche sapevano come trattarle, rima-si sulla scogliera per fare qualchescatto mentre gli altri prendevanoconfidenza col picco…poi mi tuffaianche io, li raggiunsi lib fuori, mipresentai agli altri due, guardai Cri-stian e Francesco senza dire unaparola ci scambiammo un sorrisosincero e cominciammo a remareverso fuori, arrivava una serie…edera ancora surf. Era davvero il party

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

Riccardino

Page 19: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 24/25

re in piedi a quellbora, ci disse checbera un posto sulla punta piub adovest che si chiama Mabel Cove, libavremmo trovato onde buone convento da terra, ma dalla fermatapiubvicina, bisognava camminare unpaio di chilometri… attraversarealcune baie con acqua ferma e supe-rare una piccola collina di roc-cia…praticamente una figata elboccasione di esplorare un pobdi quelparadiso. Cominciammo a cammina-re da Rocky Bay dove fuori ad unporticciolo naturale, circa 500mimmezzo al mare un reef produceva

destre perfette e off shore, tre bar-che sostavano nel canale e ogni tan-to sbintravedeva un puntino nerouscire da uno di quei fantasticitubi….`inutile piangersi addosso`,eravamo senza barca e nessunolbavrebbe prestata! Andammoavanti per lo sterrato, ci fermammoa fare un bagno in una laguna stre-pitosa e per fortuna non avevo por-tato il fucile subacqueo con me,altrimenti lbespulsione non me lalevava nessuno, centinaia di arago-ste, cernie e pesci di mille colori…liavrebbero voluti pescare tutti! Poi

il richiamo del surf ci mise di nuovosulla via ed arrivammo a destinazio-ne, sinistre perfette sul metro emezzo abbondante e due ragazziche sapevano come trattarle, rima-si sulla scogliera per fare qualchescatto mentre gli altri prendevanoconfidenza col picco…poi mi tuffaianche io, li raggiunsi lib fuori, mipresentai agli altri due, guardai Cri-stian e Francesco senza dire unaparola ci scambiammo un sorrisosincero e cominciammo a remareverso fuori, arrivava una serie…edera ancora surf. Era davvero il party

VIAGGI/WESTERN AUSTRALIA

Riccardino

Page 20: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 26/27

VINCENZO INGLETTOShortboarder di anni 24, tra i piY rappresentativi e promettenti della west coast sarda.Partecipa al Campionato Italiano shortboard e Longboard con il Club Is Benas.

COVER/SURFER

Putzu Idu/Sardegna _A CCAAPPOO MMAANNNNUU CI SONO CRESCIUTO, MA Eb LbONDA DEL MINI CAPO, QUANDO ROMPE BENE,

CHE PREFERISCO IN AASSSSOOLLUUTTOO`

PHOTOS)(Re.Media

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Revolt > 26/27

VINCENZO INGLETTOShortboarder di anni 24, tra i piY rappresentativi e promettenti della west coast sarda.Partecipa al Campionato Italiano shortboard e Longboard con il Club Is Benas.

COVER/SURFER

Putzu Idu/Sardegna _A CCAAPPOO MMAANNNNUU CI SONO CRESCIUTO, MA Eb LbONDA DEL MINI CAPO, QUANDO ROMPE BENE,

CHE PREFERISCO IN AASSSSOOLLUUTTOO`

PHOTOS)(Re.Media

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COVER/SURFER

Revolt > 28/29

Capo Mannu

Capo Mannu Porto Ferro

Min i Capo

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Revolt > 28/29

Capo Mannu

Capo Mannu Porto Ferro

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Revolt > 30/31

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Ingletto MINICAPO

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Ingletto MINICAPO

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Gozzilla

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Gozzilla

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Revolt > 34/35

VIAGGI/APPUNTI

_ ERAVAMO PARTITI CON LbUNICO OBIETTIVO DI SSUURRFFAARREEE FOTOGRAFARE OONNDDEE ECCEZIONALI MA, SOLO A DDEESSTTIINNAAZZIIOONNEE, CI ACCORGEMMO

DEL LATO MMIISSTTIICCOO E SPIRITUALE DI QUESTO VIAGGIO.`L’ISOLA DI SERENDIBIl Sri Lanka, isola a sud dellbIndia, U diventata negli u ltimi due anni una delle mete surfistiche piY richieste dellbestremo oriente.

Oceano/Indiano

TEXT)(MARCO CASULAPHOTOS)(ANDREA POSSENTI, VALERIO ZANELLA, CHAMARA, SUDO

Se non ricordo male mi sembra che una volta si U ven-duto pure una sua ex...Come accade per tutti i _Surf-trip fai da te` che si rispettino, ci ritrovammo in agen-zia richiedendo il volo meno costoso e, di conseguen-za, con piY scali. Dopo ore di trattative con la pove-ra agente di viaggio, con le mani tra i capelli, riuscia-mo a tirar fuori un volo stile _lbOdissea di Ulisse` a cir-ca 500 euro... Con la bellezza di ben tre scali in 4 gior-ni, ci assicurammo una fetta di estate in pieno inver-no... Uscimmo dallbagenzia con un ampio sorriso sul-la bocca, che mantenemmo per un giorno intero, finoa quando non lessi su un famoso quotidiano un inte-ressante quanto singolare articolo, cosV intitolato:`LaSvizzera pubblica le dieci compagnie aeree piY arischio`. Neanche a dirlo cbera anche la nostra che,come se non bastasse, faceva anche scalo ad Amman,capitale giordana a metR strada tra lbIsraele e lbIraq �idue principali baricentri dei dissesti internazionali.Non contando la nuova epidemia dei polli che miete-va vittime in oriente... CosV, una domenica di fineGennaio, partiamo per Colombo con scalo ad Atene,Amman e Abu Dhabi... Da unbaltitudine di diecimilametri, dopo qualche ora di volo, mi affacciai dal fine-strino. Una pacifica e tranquilla notte insieme alleluci soffuse di Gerusalemme, dallbalto una cittR cometante altre viste prima dallbaereo, nascondevano ainostri occhi la triste realtR di quella regione. Atterra-ti ad Amman un manipolo di soldati ci controllaronouno per uno da capo a piedi prima di imbarcarci perColombo. Del decollo ricordo solo lo stemma dellaIraqi Airlines, compagnia di bandiera irachena, affis-so sulle code di cinque o sei Boing parcheggiati a casoe abbandonati a marcire vicino la pista dellbaereopor-to. Con lbarrivo dellbalba atterrammo sulla pista del-lbaeroporto a nord di Colombo, in mezzo a una giun-gla infinita, che dallbalto quasi inghiottiva tutta lastruttura. Usciti dal portellone mi ricordai perchT eropartito e capii il senso della domanda che mi ero fat-to a casa: un caldo umido unito allbodore di fruttaesotica, spezie e incenso ci pervase, e giR riuscivamoa sentire il rumore di quelle onde che, kilometri piY asud, rompevano su reef solitari. Come previsto,unborda di tassisti ci assalV...cosV trattammo per un pobcon un paio di loro e scegliemmo il piY economico. LaGalle Road era affollatissima e piena di vita: decinedi van, camion, automobili, tuc-tuc e biciclette face-vano a gara a chi suonava con piY insistenza il clac-son. Non esiste un codice stradale �o se esiste nonviene assolutamente osservato, ed U utile capiresubito che sullbasfalto vige unb unica legge: il piY

Chi non si U mai fatto la domanda _Ma dovemi trovo?`. Non so voi, ma io me la facciocosV spesso, specialmente durante due

settimane di piatta in pieno gennaio, che ormaila prendo nel caffU la mattina al posto dello zuc-chero. Esiste infatti un _margine di sopportazio-ne` che, superato il quale, cresce sempre piY lavoglia di staccare dalla vita abitudinaria e ricer-care ciX per cui vale davvero la pena vivere. Inogni persona questo margine U diverso, a secon-da del livello di sopportazione. Purtroppo perme �e soprattutto per il mio portafogli, il miomargine U sempre piY piccolo. CosV, verso lafredda fine di Dicembre, mentre tutti spendeva-no patrimoni per i regali di Natale e pianificava-no la classica _settimana bianca` dellbitalianomedio, in televisione giR comparivano le primepubblicitR di San Remo e del Grande Fratello. Fuproprio in quel momento che, superato il miomargine, mi ritornX in mente la fatidica doman-da: _Ma dove mi trovo?` Dopo due giorni diriflessioni esistenziali interiori �tanto inutiliquanto obbligatorie sulla qualitR della vita diun surfista in Italia, presi la consueta decisione:_basta, devo partire`. Come al solito mia madrenon gradV e mi ripropose il suo classico com-mento, ormai un rito prima di ogni viaggio:_Dove hai detto che vai?`, _in Sri Lanka` glirisposi frettolosamente. _in Sri che???` ribattUlei, _In Sri Lanka, mamma, sotto allbIndia`. _Sot-to allbIndia? E che vai a fare sotto allbIndia? Seiappena tornato e giR riparti?...Io laggiY non tici mando, U troppo pericoloso...` Dopo due orepassate a farle capire dove era, sul mappamon-do, lo Sri lanka, e a rassicurarla �inutilmentesulla sicurezza del viaggio, prese la valigia ecominciX a riempirla di ogni tipo di medicinaconosciuta e non: aspirine, cerotti, garze, colli-rio, antibiotici, antistaminici, antidepressivi,anti-punture, anti-insolazioni, anti-cacarella e,se ci fosse centrato, anche il medico della USL.Dbaltro parere fu, naturalmente, Pox, che accet-tX di buon grado la mia proposta e, trovandosimomentaneamente senza liquidi in tasca perpagare il biglietto, mi disse: _Ci vediamo inagenzia, io intanto mi vado a vendere la Jeep...`.E cosV fece. Da quando viaggio con lui si U pra-ticamente venduto tutto per partire: dal cellu-lare nuovo ai costumi usurati, fino a vendersi lapanca per i pesi e i cd di musica del marocchino.

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VIAGGI/APPUNTI

_ ERAVAMO PARTITI CON LbUNICO OBIETTIVO DI SSUURRFFAARREEE FOTOGRAFARE OONNDDEE ECCEZIONALI MA, SOLO A DDEESSTTIINNAAZZIIOONNEE, CI ACCORGEMMO

DEL LATO MMIISSTTIICCOO E SPIRITUALE DI QUESTO VIAGGIO.`L’ISOLA DI SERENDIBIl Sri Lanka, isola a sud dellbIndia, U diventata negli u ltimi due anni una delle mete surfistiche piY richieste dellbestremo oriente.

Oceano/Indiano

TEXT)(MARCO CASULAPHOTOS)(ANDREA POSSENTI, VALERIO ZANELLA, CHAMARA, SUDO

Se non ricordo male mi sembra che una volta si U ven-duto pure una sua ex...Come accade per tutti i _Surf-trip fai da te` che si rispettino, ci ritrovammo in agen-zia richiedendo il volo meno costoso e, di conseguen-za, con piY scali. Dopo ore di trattative con la pove-ra agente di viaggio, con le mani tra i capelli, riuscia-mo a tirar fuori un volo stile _lbOdissea di Ulisse` a cir-ca 500 euro... Con la bellezza di ben tre scali in 4 gior-ni, ci assicurammo una fetta di estate in pieno inver-no... Uscimmo dallbagenzia con un ampio sorriso sul-la bocca, che mantenemmo per un giorno intero, finoa quando non lessi su un famoso quotidiano un inte-ressante quanto singolare articolo, cosV intitolato:`LaSvizzera pubblica le dieci compagnie aeree piY arischio`. Neanche a dirlo cbera anche la nostra che,come se non bastasse, faceva anche scalo ad Amman,capitale giordana a metR strada tra lbIsraele e lbIraq �idue principali baricentri dei dissesti internazionali.Non contando la nuova epidemia dei polli che miete-va vittime in oriente... CosV, una domenica di fineGennaio, partiamo per Colombo con scalo ad Atene,Amman e Abu Dhabi... Da unbaltitudine di diecimilametri, dopo qualche ora di volo, mi affacciai dal fine-strino. Una pacifica e tranquilla notte insieme alleluci soffuse di Gerusalemme, dallbalto una cittR cometante altre viste prima dallbaereo, nascondevano ainostri occhi la triste realtR di quella regione. Atterra-ti ad Amman un manipolo di soldati ci controllaronouno per uno da capo a piedi prima di imbarcarci perColombo. Del decollo ricordo solo lo stemma dellaIraqi Airlines, compagnia di bandiera irachena, affis-so sulle code di cinque o sei Boing parcheggiati a casoe abbandonati a marcire vicino la pista dellbaereopor-to. Con lbarrivo dellbalba atterrammo sulla pista del-lbaeroporto a nord di Colombo, in mezzo a una giun-gla infinita, che dallbalto quasi inghiottiva tutta lastruttura. Usciti dal portellone mi ricordai perchT eropartito e capii il senso della domanda che mi ero fat-to a casa: un caldo umido unito allbodore di fruttaesotica, spezie e incenso ci pervase, e giR riuscivamoa sentire il rumore di quelle onde che, kilometri piY asud, rompevano su reef solitari. Come previsto,unborda di tassisti ci assalV...cosV trattammo per un pobcon un paio di loro e scegliemmo il piY economico. LaGalle Road era affollatissima e piena di vita: decinedi van, camion, automobili, tuc-tuc e biciclette face-vano a gara a chi suonava con piY insistenza il clac-son. Non esiste un codice stradale �o se esiste nonviene assolutamente osservato, ed U utile capiresubito che sullbasfalto vige unb unica legge: il piY

Chi non si U mai fatto la domanda _Ma dovemi trovo?`. Non so voi, ma io me la facciocosV spesso, specialmente durante due

settimane di piatta in pieno gennaio, che ormaila prendo nel caffU la mattina al posto dello zuc-chero. Esiste infatti un _margine di sopportazio-ne` che, superato il quale, cresce sempre piY lavoglia di staccare dalla vita abitudinaria e ricer-care ciX per cui vale davvero la pena vivere. Inogni persona questo margine U diverso, a secon-da del livello di sopportazione. Purtroppo perme �e soprattutto per il mio portafogli, il miomargine U sempre piY piccolo. CosV, verso lafredda fine di Dicembre, mentre tutti spendeva-no patrimoni per i regali di Natale e pianificava-no la classica _settimana bianca` dellbitalianomedio, in televisione giR comparivano le primepubblicitR di San Remo e del Grande Fratello. Fuproprio in quel momento che, superato il miomargine, mi ritornX in mente la fatidica doman-da: _Ma dove mi trovo?` Dopo due giorni diriflessioni esistenziali interiori �tanto inutiliquanto obbligatorie sulla qualitR della vita diun surfista in Italia, presi la consueta decisione:_basta, devo partire`. Come al solito mia madrenon gradV e mi ripropose il suo classico com-mento, ormai un rito prima di ogni viaggio:_Dove hai detto che vai?`, _in Sri Lanka` glirisposi frettolosamente. _in Sri che???` ribattUlei, _In Sri Lanka, mamma, sotto allbIndia`. _Sot-to allbIndia? E che vai a fare sotto allbIndia? Seiappena tornato e giR riparti?...Io laggiY non tici mando, U troppo pericoloso...` Dopo due orepassate a farle capire dove era, sul mappamon-do, lo Sri lanka, e a rassicurarla �inutilmentesulla sicurezza del viaggio, prese la valigia ecominciX a riempirla di ogni tipo di medicinaconosciuta e non: aspirine, cerotti, garze, colli-rio, antibiotici, antistaminici, antidepressivi,anti-punture, anti-insolazioni, anti-cacarella e,se ci fosse centrato, anche il medico della USL.Dbaltro parere fu, naturalmente, Pox, che accet-tX di buon grado la mia proposta e, trovandosimomentaneamente senza liquidi in tasca perpagare il biglietto, mi disse: _Ci vediamo inagenzia, io intanto mi vado a vendere la Jeep...`.E cosV fece. Da quando viaggio con lui si U pra-ticamente venduto tutto per partire: dal cellu-lare nuovo ai costumi usurati, fino a vendersi lapanca per i pesi e i cd di musica del marocchino.

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VIAGGI/APPUNTI

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grande ha la precedenza a scapito del piY piccolo. A compli-care la situazione, oltre al confuso traffico, fu anche esoprattutto la presenza di innumerevoli posti di blocco, chemi fecero ricordare la difficile situazione di questo paese.Infatti negli ultimi 13 anni questbisola U stata destabilizzatada un feroce conflitto etnico e religioso che ne ha oscuratoil fascino esotico trasformandola, per gli occidentali, nellbIr-landa del Nord dellbOceano Indiano. Ma la guerra civile cheha martoriato lo Sri Lanka a partire dal 1983 sembrava final-mente aver trovato una soluzione, grazie anche al sostegnodato ai colloqui di pace dalle due principali forze politichedellbisola: il partito Peoplebs Alliance del presidente Kuma-ratunga e il rivale United National Party del primo ministroWickremasinghe. Le Tigri Tamil �Liberation Tigers of TamilEelam, LTTE hanno accettato nel gennaio 2002, a 2 anniprecisi dalla nostra partenza, il rinnovo del cessate il fuoco.CosV, dopo una tanto attesa quanto necessaria pace, la ripre-sa economica era tangibile su ogni metro percorso. Tra letante nuove industrie risaltavano gli antichi templi e ledecadenti rovine, ultime tracce di fortezze leggendarie eluoghi sacri di unbancestrale religione di potenti stregoni.Eravamo partiti con lbunico obiettivo di surfare e fotogra-fare onde eccezionali, ma ci accorgemmo solo allora del latomistico e spirituale di questo viaggio. I ben evidenti segnidi unbinvadente e troppo veloce globalizzazione erano sututta la strada principale, ma si affievolivano piY ci inoltra-vamo verso lbinterno. E fu proprio in questbultima direzio-ne che si concentrarono i nostri sguardi, a cercare qualcheonda, qualche segno che ci facesse capire di essere nel postogiusto a momento giusto. La conferma del buon esito delviaggio, perX, arrivX con i primi cartelli per Hikkaduwa, cit-

tadina dove si concentrano i piY famosi spot della costaovest. Osservando attentamente la guida di un vecchioRevolt sullo Sri Lanka, pianificammo una rotta perlbesplorazione della costa. Ma la voglia di continuare piY asud si arenX con la prima visione di Main Point, reef princi-pale poco piY giY del centro della cittadina. CosV scaricam-mo i bagagli da Mambo �proprietario di uno degli innume-revoli guest house dislocati su tutta la costa, giR avvisatodel nostro arrivo da un mio amico, esperto conoscitore delsurf orientale. Come farebbe un vecchio amico, ci salutXcalorosamente e ci presentX subito tutti i locals. Terminatele presentazioni mi affacciai da dietro lbangolo di una scalae scorsi la prima vera onda: un metro liscio, acqua giR cal-da dal colore e una lunga distesa di palme protese e piega-te verso lboceano. Incantato dalla visione, riuscii solo a sen-tire le poche ma significative parole di Pox, anche lui accan-to a me a godersi lo spettacolo: _Lbestate U qui...benvenuto`.Scaricammo lbattrezzatura fotografica, spalmammo laparaffa e, con lbaugurio di Mambo, ci buttammo in acqua.La lunga spiaggia di Hikkaduwa offre 3 ottimi spot. Il pri-mo, denominato _Locals point`, U riservato soprattutto ailocali, da cui appunto prende il nome. Da questo point sisrotolano rispettivamente una corta ma velocissima sinistra�praticabile solo con alta marea, tendente al tubo in tuttala sua corsa, ripida e radicale. Con la bassa marea U sconsi-gliabile sia per la pochissima acqua �ci ho squarciato perso-nalmente due set di pinnette e un laccio..., sia per le cor-renti e i mulinelli che si formano quando lbonda impatta ilreef piY basso. La destra invece, soprattutto nei giorni in cuimain point U grosso, U di classe mondiale. Corre per circa 150metri dal picco fino sulla risacca sabbiosa a riva. Unbonda

veloce, potente e soprattutto costante e regolare. Anchbes-sa, con la bassa marea, si fa piY ripida e scava fin sottolbinside, dove risiede il reef piY basso, ma rimane comunque_tranquillamente` surfabile. Con il passare dei giorni, graziealla grande amicizia che tutti i locals ci offrirono, avemmola possibilitR di testarlo con ogni condizione. Il secondospot, il migliore di Hikkaduwa ed uno dei piY famosi dellacosta, si trova a pochi metri dal precedente. La perfetta dis-pozione del reef e la giusta inclinazione di due o tre swell cidiedero la possibilitR di surfare onde uniche per molti gior-ni. Dal picco centrale corrono rispettivamente una destrae una sinistra quasi simmetriche, tipiche di un A-Frame conla _A` maiuscola. La sinistra U un pob moscetta con lbaltamarea, con sezioni piY ripide ma sempre abbastanza lentae comunque surfabile. Con la bassa marea, e con swell soprail metro, diviene unb onda epica. Dal picco fino a riva diffe-renti sezioni si susseguono ininterrottamente. Sullbestremi-tR sinistra la partenza U tubante, con un alternanza di sezio-ni piY _easy` da cut back. La destra U, sia con lbalta che conla bassa, unbonda molto surfabile, ripida in tutta la sua cor-sa. Con grosse mareggiate tende un pob al close-out, evita-bile se si parte poco prima della spalla. La sezione finale Uun pob rischiosa, rompendo questbonda su un tavolato piYbasso rispetto a quello della sinistra. Questa zona U facil-mente riconoscibile dal colore dellbacqua che, in questo pun-to, passa dal caratteristico azzurro ad un preoccupante mar-roncino... Nei giorni _overhead` U importante usare il cana-le sulla destra dello spot per risalire incolumi sulla line-uppiY esterna. Lbinside di entrambe le onde fa sV che la pareteassuma una forma piY ripida, ottima per manovre _radica-li`. Lbultimo spot U chiamato _Beach Break Point` per il suo

caratteristico fondale sabbioso. PiY facile dei due preceden-ti, U spesso frequentato dai principianti. Eb una tipica onda�destra e sinistra da risacca, molto potente e poco lunga.Durante la permanenza a Hikkaduwa ci fu lbopportunitR disurfarla soprattutto la mattina presto, momento in cui ilvento da terra ne scolpisce perfettamente le labbra. Ten-dente al tubo subito dopo il take off, permette di sbizzar-rirsi in manovre non consigliabili negli altri due spot. Biso-gna comunque tener conto che lbinside della sinistra Ucosparso, sul fondo, da piccole rocce e frazioni di reef anchemolto taglienti. Dopo diversi giorni alle prese con questi trespots, e dopo essersi pienamente ripagati del lungo viaggio,decidemmo di continuare lbesplorazione verso sud, allaricerca di spot vuoti. Aspettammo per piY di un giorno noti-zie di Valerio Zanella ed Elena Bertolini, due amici cheavrebbero dovuto raggiungerci dallbinverno italiano verso lafine di Gennaio. Intontito dal sonno ed ansioso per lbarrivodei nostri amici, venni distratto da Chamara, local del posto,che con tono sicuro di chi conosce alla perfezione quei reef,mi disse _ Hey, machan �amico...in the afternoon will bebig set, very big set...go to Metigama...` Neanche a dirlo,dopo lbarrivo degli altri due compagni di viaggio, ci dirigem-mo con due Tuc-Tuc �mezzi simili allbApe della Piaggio ver-so sud. CosV lasciammo la confusione ed i mercatini di Hik-kaduwa per inoltrarci tra la vegetazione rigogliosa dellagiungla tropicale. Dietro a molte palme, alcuni point rom-pevano perfettamente, senza nessuno in acqua. Superata lacittR coloniale di Galle, proseguimmo fino a Cabalana, unpoint solitario nella zona di Kogalla. Onde destre e sinistresurfate solo da due o tre surfisti, illuminate dalla luce dalsole che, solo da pochi minuti, aveva superato i tronchi del-

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grande ha la precedenza a scapito del piY piccolo. A compli-care la situazione, oltre al confuso traffico, fu anche esoprattutto la presenza di innumerevoli posti di blocco, chemi fecero ricordare la difficile situazione di questo paese.Infatti negli ultimi 13 anni questbisola U stata destabilizzatada un feroce conflitto etnico e religioso che ne ha oscuratoil fascino esotico trasformandola, per gli occidentali, nellbIr-landa del Nord dellbOceano Indiano. Ma la guerra civile cheha martoriato lo Sri Lanka a partire dal 1983 sembrava final-mente aver trovato una soluzione, grazie anche al sostegnodato ai colloqui di pace dalle due principali forze politichedellbisola: il partito Peoplebs Alliance del presidente Kuma-ratunga e il rivale United National Party del primo ministroWickremasinghe. Le Tigri Tamil �Liberation Tigers of TamilEelam, LTTE hanno accettato nel gennaio 2002, a 2 anniprecisi dalla nostra partenza, il rinnovo del cessate il fuoco.CosV, dopo una tanto attesa quanto necessaria pace, la ripre-sa economica era tangibile su ogni metro percorso. Tra letante nuove industrie risaltavano gli antichi templi e ledecadenti rovine, ultime tracce di fortezze leggendarie eluoghi sacri di unbancestrale religione di potenti stregoni.Eravamo partiti con lbunico obiettivo di surfare e fotogra-fare onde eccezionali, ma ci accorgemmo solo allora del latomistico e spirituale di questo viaggio. I ben evidenti segnidi unbinvadente e troppo veloce globalizzazione erano sututta la strada principale, ma si affievolivano piY ci inoltra-vamo verso lbinterno. E fu proprio in questbultima direzio-ne che si concentrarono i nostri sguardi, a cercare qualcheonda, qualche segno che ci facesse capire di essere nel postogiusto a momento giusto. La conferma del buon esito delviaggio, perX, arrivX con i primi cartelli per Hikkaduwa, cit-

tadina dove si concentrano i piY famosi spot della costaovest. Osservando attentamente la guida di un vecchioRevolt sullo Sri Lanka, pianificammo una rotta perlbesplorazione della costa. Ma la voglia di continuare piY asud si arenX con la prima visione di Main Point, reef princi-pale poco piY giY del centro della cittadina. CosV scaricam-mo i bagagli da Mambo �proprietario di uno degli innume-revoli guest house dislocati su tutta la costa, giR avvisatodel nostro arrivo da un mio amico, esperto conoscitore delsurf orientale. Come farebbe un vecchio amico, ci salutXcalorosamente e ci presentX subito tutti i locals. Terminatele presentazioni mi affacciai da dietro lbangolo di una scalae scorsi la prima vera onda: un metro liscio, acqua giR cal-da dal colore e una lunga distesa di palme protese e piega-te verso lboceano. Incantato dalla visione, riuscii solo a sen-tire le poche ma significative parole di Pox, anche lui accan-to a me a godersi lo spettacolo: _Lbestate U qui...benvenuto`.Scaricammo lbattrezzatura fotografica, spalmammo laparaffa e, con lbaugurio di Mambo, ci buttammo in acqua.La lunga spiaggia di Hikkaduwa offre 3 ottimi spot. Il pri-mo, denominato _Locals point`, U riservato soprattutto ailocali, da cui appunto prende il nome. Da questo point sisrotolano rispettivamente una corta ma velocissima sinistra�praticabile solo con alta marea, tendente al tubo in tuttala sua corsa, ripida e radicale. Con la bassa marea U sconsi-gliabile sia per la pochissima acqua �ci ho squarciato perso-nalmente due set di pinnette e un laccio..., sia per le cor-renti e i mulinelli che si formano quando lbonda impatta ilreef piY basso. La destra invece, soprattutto nei giorni in cuimain point U grosso, U di classe mondiale. Corre per circa 150metri dal picco fino sulla risacca sabbiosa a riva. Unbonda

veloce, potente e soprattutto costante e regolare. Anchbes-sa, con la bassa marea, si fa piY ripida e scava fin sottolbinside, dove risiede il reef piY basso, ma rimane comunque_tranquillamente` surfabile. Con il passare dei giorni, graziealla grande amicizia che tutti i locals ci offrirono, avemmola possibilitR di testarlo con ogni condizione. Il secondospot, il migliore di Hikkaduwa ed uno dei piY famosi dellacosta, si trova a pochi metri dal precedente. La perfetta dis-pozione del reef e la giusta inclinazione di due o tre swell cidiedero la possibilitR di surfare onde uniche per molti gior-ni. Dal picco centrale corrono rispettivamente una destrae una sinistra quasi simmetriche, tipiche di un A-Frame conla _A` maiuscola. La sinistra U un pob moscetta con lbaltamarea, con sezioni piY ripide ma sempre abbastanza lentae comunque surfabile. Con la bassa marea, e con swell soprail metro, diviene unb onda epica. Dal picco fino a riva diffe-renti sezioni si susseguono ininterrottamente. Sullbestremi-tR sinistra la partenza U tubante, con un alternanza di sezio-ni piY _easy` da cut back. La destra U, sia con lbalta che conla bassa, unbonda molto surfabile, ripida in tutta la sua cor-sa. Con grosse mareggiate tende un pob al close-out, evita-bile se si parte poco prima della spalla. La sezione finale Uun pob rischiosa, rompendo questbonda su un tavolato piYbasso rispetto a quello della sinistra. Questa zona U facil-mente riconoscibile dal colore dellbacqua che, in questo pun-to, passa dal caratteristico azzurro ad un preoccupante mar-roncino... Nei giorni _overhead` U importante usare il cana-le sulla destra dello spot per risalire incolumi sulla line-uppiY esterna. Lbinside di entrambe le onde fa sV che la pareteassuma una forma piY ripida, ottima per manovre _radica-li`. Lbultimo spot U chiamato _Beach Break Point` per il suo

caratteristico fondale sabbioso. PiY facile dei due preceden-ti, U spesso frequentato dai principianti. Eb una tipica onda�destra e sinistra da risacca, molto potente e poco lunga.Durante la permanenza a Hikkaduwa ci fu lbopportunitR disurfarla soprattutto la mattina presto, momento in cui ilvento da terra ne scolpisce perfettamente le labbra. Ten-dente al tubo subito dopo il take off, permette di sbizzar-rirsi in manovre non consigliabili negli altri due spot. Biso-gna comunque tener conto che lbinside della sinistra Ucosparso, sul fondo, da piccole rocce e frazioni di reef anchemolto taglienti. Dopo diversi giorni alle prese con questi trespots, e dopo essersi pienamente ripagati del lungo viaggio,decidemmo di continuare lbesplorazione verso sud, allaricerca di spot vuoti. Aspettammo per piY di un giorno noti-zie di Valerio Zanella ed Elena Bertolini, due amici cheavrebbero dovuto raggiungerci dallbinverno italiano verso lafine di Gennaio. Intontito dal sonno ed ansioso per lbarrivodei nostri amici, venni distratto da Chamara, local del posto,che con tono sicuro di chi conosce alla perfezione quei reef,mi disse _ Hey, machan �amico...in the afternoon will bebig set, very big set...go to Metigama...` Neanche a dirlo,dopo lbarrivo degli altri due compagni di viaggio, ci dirigem-mo con due Tuc-Tuc �mezzi simili allbApe della Piaggio ver-so sud. CosV lasciammo la confusione ed i mercatini di Hik-kaduwa per inoltrarci tra la vegetazione rigogliosa dellagiungla tropicale. Dietro a molte palme, alcuni point rom-pevano perfettamente, senza nessuno in acqua. Superata lacittR coloniale di Galle, proseguimmo fino a Cabalana, unpoint solitario nella zona di Kogalla. Onde destre e sinistresurfate solo da due o tre surfisti, illuminate dalla luce dalsole che, solo da pochi minuti, aveva superato i tronchi del-

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VIAGGI/APPUNTI

le alte palme da cocco. Come Ulisse passX oltre il dolcerichiamo delle sirene, anche noi, incantati, guardammo edandammo oltre, inseguendo la promessa di Metigama..Dbaltronde non U forse questa lbisola di Serendib, lbanticonome arabo di Sri Lanka, per indicare la facoltR di fare, quipiY che altrove, per puro caso scoperte felici e inattese?Dopo qualche km di asfalto e speranze arrivammo a desti-nazione: un piccolo pascolo e tre o quattro mucche, stesesotto le alte palme, ci separavano da un perfetto metro emezzo. La destra di Metigama, giR ben descritta da Alessan-dro �Staffa nella guida, era proprio davanti a noi, mentrerompeva solitaria e libera sopra un basso reef. CosVlasciammo lbattrezzatura fotografica a Sudo, local di Hikka-duwa ed improvvisato fotografo di questa ennesima ses-sion, che accettX volentieri il compito a lui affidato. Dopoalcune ore di buon surf e buone foto entrarono nello spotanche alcuni locali che, cordiali come al solito, condiviserocon noi altre onde. Tra tutti loro quello che mi rimase piYimpresso fu un ragazzino sui 12 anni, dal fisico asciutto emolto veloce sulla tavola. Passai alcuni minuti a parlare conlui, prima di accorgermi che aveva una mano mutilata. Cer-cai di fare finta di niente, e continuai ad esprimermi con lastessa disinvoltura di prima. Mi spiegX che il surf per lui eratutto, lbunico modo di estraniarsi dal mondo in cui viveva,di non pensare ai problemi che quel tipo di vita riserva a tut-ti i ragazzi del posto. Gli feci i miei complimenti per il modocon cui affrontava ogni onda e per come trattava con me,uno straniero che del suo mondo non ne capisce proprionulla. Usciti dallbacqua mi fece conoscere il padre, impa-ziente mentre ci osservava sotto una palma di fronte allospot. Con uno sguardo di soddisfazione strinse il figlio conun abbraccio tanto grande quanto significativo. Usciti tut-ti dallbacqua, decidemmo di riservarci la sinistra per il gior-no seguente. Ma lbindomani, verso metR giornata, mentremi riposavo rilassato sotto un macaco, mi sorprese un mes-saggio di Chamara. Mi scrisse che, almeno secondo le pre-visioni su Internet, era prevista di lV a pochi giorni lbentratadi una consistente mareggiata. Il primo pensiero fu, in effet-ti, quello di attenderla in quegli spot, o quantomeno di spo-starsi al riparo nella grande baia di Galle, rinomata per le sueottime condizioni con grandi swell. Ma dopo una lunga dis-cussione sulle varie possibilitR , lbidea di vederla rompere intutta la sua potenza sul reef di Main Point ci provocavasempre di piY. CosV, con la collaborazione di Sudo, organiz-

zammo il ritorno da Mambo. Ed infatti, nel silenzio dellbal-ba di Hikkaduwa, lbunico rumore percepibile fu il rimbom-bo dei tubi che esplodevano sul reef di Main Point: la swell,puntuale come mai, ci bussava alla porta. Quel 4 febbraio,anniversario dellbIndipendenza dellbisola dalla dominazioneinglese, divenne un giorno speciale anche per noi. Sul cana-le dbuscita remammo sicuri per qualche istante dritti versola line up, incantati da quelle masse dbacqua argentate checorrevano di fianco a noi in tutta la loro potenza. Tra le mil-le esitazioni, cresciute in noi con lbavvicinamento nellbinsi-de, lbunica certezza che avevamo in quegli attimi era di esse-re nel posto giusto, al momento giusto. Ma tutte le pauree le insicurezze scomparirono dentro il primo tubo, dai con-torni perfetti, scalfiti dal vento che ne disegnava la formacome un compasso. E fu proprio il ricordo di questi ultimi 3giorni di perfezione che ci accompagnX durante il lungo etriste viaggio di ritorno. Seduto sulla fredda panchina difronte al check in dellbaereoporto di Amman, mentre riper-correvo con la mente quei brevi ma intensi istanti, osservaiper alcuni secondi il mio compagno di viaggio, disteso sul-le sacche delle tavole mentre dormiva con un sorriso di sod-disfazione, tenendo stretta a sT la busta dei rullini. In tantisecoli di esplorazioni lo Sri Lanka fu chiamato con tantinomi diversi: Serendib, Ceylon, Lacrima dellbIndia, IsolaRisplendente, Isola del Dharma, Perla dbOriente... Tantoassortimento U un segno della sua ricchezza, bellezza e del-lbintensitR del richiamo che ha suscitato in tutti coloro che,come noi, intrapresero questo viaggio, sia nello spazio chenello spirito. E fu solo in quel momento, mentre guardavoil tabellone dei voli cambiare ogni minuto, che mi accorsi diquella magia che circondava ogni luogo di quellbisola. Unamagia che sgorgava dagli antichi templi in mezzo alla giun-gla, che superava montagne e vallate e che rallentava anchegli orologi piY precisi, fino ad infilarsi nei tubi piY profondiper poi dissolversi nellbOceano. Assorto nei miei pensieri,riuscii solo a sentire la voce gracchiante dello speaker che,con un inglese trascurato, rimbombava negli altoparlanti:_The flight n°194 for Athene-Rome at the gate 15...`

SSppeecciiaall TThhaannkkss ttoo::Gabriele Ardinghi per le info e i contatti, Fabio Giacomini di Pike perle tavole e per le necessarie riparazioni, Mambo, tutti i locals di Hik-kaduwa �Sana, Sudo, Chamara, Ranga, Ashan, Pata, Roiter ecc.. .

Page 33: Revolt Magazine 3 -2004

ULTIMATE MAGAZINE

OMNIS ARS NATURAE IMITATIO EST

BRETAGNA - ISOLA DI MARTINICA - CANGUU BALIFRANCESCA RUBEGNI - CASU E COSSU - I SURFISTI E LE GARESARDINIA LONGBOARD OPEN - CIVITAVECCHIA LONGBOARDFESTIVAL - VOGLIO IL TOP - TINA - ALIENSTHE WHITE STRIPES - CHEMICAL BROTHERS - RIVOLUZIONI +....

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Revolt > 40/41

PER CCIINNQQUUEECCEENNTTOO ANNILE AAZZZZOORRRREE SONO RIMASTE

QQUUAASSII COMPLETAMENTE INCONTAMINATE.ARCIPELAGO DELLE AZZORREA metR strada tra Europa ed America. Note in Italia per via dellbanticiclone, sono un veroparadiso in terra, oltretutto con un ottima frequenza di onde e spot praticamente deserti.

VIAGGI/OCEANO ATLANTICO

surftrip/info

TEXT&PHOTOS)(M. GREGORI

IILL SSUURRFF AALLLLEE AAZZZZOORRRREE

Ci sono moltissimi spot nelle Azzorre ancora da scoprire e surfare. La mag-gior parte delle onde delle Azzorre rompomo su reef o point break.Pochissime sono le spiagge con sabbia. Sono tutte onde non adatte aprincipianti. Le grandi mareggiate, principalmente da Ovest/Nord Ovest,possono far lavorare anche spot posti al lato opposto alla mareggiata del-lbIsola. La maggior parte degli spot, inoltre, sono posti sotto altissime fale-sie di roccia. LbIsola di San Miguel, comunque, U quella piY surfabile poi-chU prende anche mareggiate da Nord. I mesi tra agosto ed ottobre sonoi migliori. Le piY belle mareggiate provengono da N I venti prevalentisono da Ovest e Nord. Non ci sono problemi di affollamento. A SanMiguel si trova anche lbunico Surf Club ed anche, forse, lbunico surf shop.Siate comunque educati con i locali e vi sapranno indicare i migliori e piYnascosti spot, non segnati su mappe e praticamente deserti.

Praticamente sconosciute sino al 1427,sono state scoperte dal navigatoreDiego de Senil, che le ribattezzob

_Agorres`, dal nome di un tipico avvoltoioche le abitava, le Isole Azzorre si trovanonel mezzo dellbOceano Atlantico, a metRstrada tra lbAmerica del Nord e lbEuropa. Ebun arcipelago composto da nove isole diorigine vulcanica e si estende per una lun-ghezza di circa 600 chilometri da nordovest a sud est costituendo una regioneautonoma della Repubblica Portoghese,cosV come portoghese U la popolazione chevi abita. Per cinquecento anni le Azzorresono rimaste quasi completamente incon-taminate. Sono caratterizzate da un climatemperato e offrono un ritmo di vita mol-to tranquillo. Le isole presentano un sce-nario unico: crateri verdeggianti di antichivulcani, laghi azzurri incorniciati di fiori,alti monti, valli e prati circondati da siepidi ortensie e azalee. SSSSoo MMiigguueell U lbisolaprincipale e la piY popolata. Lbisola ha unaspetto suggestivo, con ampi pascoli elaghi pittoreschi, come la Caldeira das SeteCidades, la Lagoa do Fogo e il Vale das Fur-nas. Allbinterno, il parco di Terra Nostra,dove si confondono i fiori tropicali e quel-li tipici della flora nordica. La capitale UPPoonnttaa DDeellggaaddaa, cittR dal vasto patrimonioartistico e particolarmente vivace. TTeerrcceeii--rraa U la seconda isola per importanza. Il cen-tro storico di Angra do Heroismo, capoluo-go dellbisola, U patrimonio dellbumanitR.Qui, i galeoni carichi di spezie, di oro eargento provenienti dallbOriente e dallbA-merica attraccavano nei porti dellbisola. Lestradine rettilinee, i vivaci colori delle casee un ritmo di vita rilassato ci riportanoindietro di qualche secolo. SSaannttaa MMaarriiaa Ulbisola piY vicina al continente, punteggia-ta di pittoreschi mulini a vento. Il litoraleoffre incantevoli spiagge sabbiose, attrez-zate per gli sport nautici.

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PER CCIINNQQUUEECCEENNTTOO ANNILE AAZZZZOORRRREE SONO RIMASTE

QQUUAASSII COMPLETAMENTE INCONTAMINATE.ARCIPELAGO DELLE AZZORREA metR strada tra Europa ed America. Note in Italia per via dellbanticiclone, sono un veroparadiso in terra, oltretutto con un ottima frequenza di onde e spot praticamente deserti.

VIAGGI/OCEANO ATLANTICO

surftrip/info

TEXT&PHOTOS)(M. GREGORI

IILL SSUURRFF AALLLLEE AAZZZZOORRRREE

Ci sono moltissimi spot nelle Azzorre ancora da scoprire e surfare. La mag-gior parte delle onde delle Azzorre rompomo su reef o point break.Pochissime sono le spiagge con sabbia. Sono tutte onde non adatte aprincipianti. Le grandi mareggiate, principalmente da Ovest/Nord Ovest,possono far lavorare anche spot posti al lato opposto alla mareggiata del-lbIsola. La maggior parte degli spot, inoltre, sono posti sotto altissime fale-sie di roccia. LbIsola di San Miguel, comunque, U quella piY surfabile poi-chU prende anche mareggiate da Nord. I mesi tra agosto ed ottobre sonoi migliori. Le piY belle mareggiate provengono da N I venti prevalentisono da Ovest e Nord. Non ci sono problemi di affollamento. A SanMiguel si trova anche lbunico Surf Club ed anche, forse, lbunico surf shop.Siate comunque educati con i locali e vi sapranno indicare i migliori e piYnascosti spot, non segnati su mappe e praticamente deserti.

Praticamente sconosciute sino al 1427,sono state scoperte dal navigatoreDiego de Senil, che le ribattezzob

_Agorres`, dal nome di un tipico avvoltoioche le abitava, le Isole Azzorre si trovanonel mezzo dellbOceano Atlantico, a metRstrada tra lbAmerica del Nord e lbEuropa. Ebun arcipelago composto da nove isole diorigine vulcanica e si estende per una lun-ghezza di circa 600 chilometri da nordovest a sud est costituendo una regioneautonoma della Repubblica Portoghese,cosV come portoghese U la popolazione chevi abita. Per cinquecento anni le Azzorresono rimaste quasi completamente incon-taminate. Sono caratterizzate da un climatemperato e offrono un ritmo di vita mol-to tranquillo. Le isole presentano un sce-nario unico: crateri verdeggianti di antichivulcani, laghi azzurri incorniciati di fiori,alti monti, valli e prati circondati da siepidi ortensie e azalee. SSSSoo MMiigguueell U lbisolaprincipale e la piY popolata. Lbisola ha unaspetto suggestivo, con ampi pascoli elaghi pittoreschi, come la Caldeira das SeteCidades, la Lagoa do Fogo e il Vale das Fur-nas. Allbinterno, il parco di Terra Nostra,dove si confondono i fiori tropicali e quel-li tipici della flora nordica. La capitale UPPoonnttaa DDeellggaaddaa, cittR dal vasto patrimonioartistico e particolarmente vivace. TTeerrcceeii--rraa U la seconda isola per importanza. Il cen-tro storico di Angra do Heroismo, capoluo-go dellbisola, U patrimonio dellbumanitR.Qui, i galeoni carichi di spezie, di oro eargento provenienti dallbOriente e dallbA-merica attraccavano nei porti dellbisola. Lestradine rettilinee, i vivaci colori delle casee un ritmo di vita rilassato ci riportanoindietro di qualche secolo. SSaannttaa MMaarriiaa Ulbisola piY vicina al continente, punteggia-ta di pittoreschi mulini a vento. Il litoraleoffre incantevoli spiagge sabbiose, attrez-zate per gli sport nautici.

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Revolt > 42/43

VIAGGIO/LATINOAMERICANO

Photo/reportage

ECUADOR: ISA SURFING GAMES 04CULTURE DIVERSE A CONFRONTO

SI SONO SVOLTI A PLAYA FAE DI SSAALLIINNAASS,, IN ECUADOR,I CAMPIONATI DEL MMOONNDDOO DI SURF CON BEN 2266 NAZIONI PARTECIPANTI.

DIVERSE CCUULLTTUURREE EE LLIINNGGUUAAGGGGII RIUNITI IN UN PICCOLO PAESE, A CELEBRARE LO SPORTDEL SURFING . CbERA ANCHE LA NAZIONALE IITTAALLIIAANNAA. TRA LORO LEO RANZONI,

GIUNTO 13° AL MONDO NEL LONGBOARD ED AUTORE DI QUESTO REPORTAGE.

PHOTOS)(L. RANZONI

ISA WORLD SURFING GAMES, Ecuador, 19/28 marzo

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VIAGGIO/LATINOAMERICANO

Photo/reportage

ECUADOR: ISA SURFING GAMES 04CULTURE DIVERSE A CONFRONTO

SI SONO SVOLTI A PLAYA FAE DI SSAALLIINNAASS,, IN ECUADOR,I CAMPIONATI DEL MMOONNDDOO DI SURF CON BEN 2266 NAZIONI PARTECIPANTI.

DIVERSE CCUULLTTUURREE EE LLIINNGGUUAAGGGGII RIUNITI IN UN PICCOLO PAESE, A CELEBRARE LO SPORTDEL SURFING . CbERA ANCHE LA NAZIONALE IITTAALLIIAANNAA. TRA LORO LEO RANZONI,

GIUNTO 13° AL MONDO NEL LONGBOARD ED AUTORE DI QUESTO REPORTAGE.

PHOTOS)(L. RANZONI

ISA WORLD SURFING GAMES, Ecuador, 19/28 marzo

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Revolt > 44/45

VIAGGIO/LATINOAMERICANOISA WORLD CHAMPION NATION

1. AUSTRALIA 16 5542. BRAZIL 14 282

3. SOUTH AFRICA 13 2574. PERU 13 1605. TAHITI 11 9316. SPAIN 11 080

7. FRANCE 11 0608. VENEZUELA 9 760

9. COSTA RICA 9 74210. UNITED KINGDOM 9 215

11. ECUADOR 9 01312. ARGENTINA 8 695

13. NEW ZEALAND 8 43314. MEXICO 7 748

15. BARBADOS 6 84016. JAPAN 6 630

17. SWITZERLAND 6 18518. IRELAND 5 819

19. USA 5 34520. ITALY 5 066

21. JAMAICA 3 84022. PANAMA 2 84323. SWEDEN 2 598

24. GUATEMALA 2 25625. CHILE 1 560

26. CANADA 855MENʼS SURFING

1. HIRA TERIINATOOFA (TAHITI)2. FLAVIO ʻTECOʼ PADARATZ (BRAZIL)

3. MARK RICHARDSON (AUSTRALIA)4. SEAN HOLMES (SOUTH AFRICA)

WOMENʼS SURFING1. SOFIA MULANOVICH (PERU)

2. JULIA CHRISTIAN (USA)3. ANDREA LOPES (BRAZIL)

4. SHERIDAN SHIELDS (AUSTRALIA)LONGBOARD SURFING

1MARCELO FREITAS (BRAZIL)2 JASON RIBBINK (SOUTH AFRICA)

3. JOSHUA CONSTABLE (AUSTRALIA)4. ANTOINE DELPERO (FRANCE)

13° LEO RANZONI (ITA)MENʼS BODYBOARDING

1. ANDREW LESTER (AUSTRALIA)2. YERAY MARTINEZ (SPAIN)3. ALVARO PADRON (SPAIN)

4. NICOLAS CAPDEVILLE (FRANCE)

DI 26 NAZIONI PARTECIPANTI, 10SONO DEL SUD AMERICA, 7 EUROPEE, 2 CARAIBICHE,

PIf GIAPPONE, TAHITI, AUSTRALIA, USA, NUOVA ZELANDA,

CANADA, E SUD AFRICA.

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Revolt > 44/45

VIAGGIO/LATINOAMERICANOISA WORLD CHAMPION NATION

1. AUSTRALIA 16 5542. BRAZIL 14 282

3. SOUTH AFRICA 13 2574. PERU 13 1605. TAHITI 11 9316. SPAIN 11 080

7. FRANCE 11 0608. VENEZUELA 9 760

9. COSTA RICA 9 74210. UNITED KINGDOM 9 215

11. ECUADOR 9 01312. ARGENTINA 8 695

13. NEW ZEALAND 8 43314. MEXICO 7 748

15. BARBADOS 6 84016. JAPAN 6 630

17. SWITZERLAND 6 18518. IRELAND 5 819

19. USA 5 34520. ITALY 5 066

21. JAMAICA 3 84022. PANAMA 2 84323. SWEDEN 2 598

24. GUATEMALA 2 25625. CHILE 1 560

26. CANADA 855MENʼS SURFING

1. HIRA TERIINATOOFA (TAHITI)2. FLAVIO ʻTECOʼ PADARATZ (BRAZIL)

3. MARK RICHARDSON (AUSTRALIA)4. SEAN HOLMES (SOUTH AFRICA)

WOMENʼS SURFING1. SOFIA MULANOVICH (PERU)

2. JULIA CHRISTIAN (USA)3. ANDREA LOPES (BRAZIL)

4. SHERIDAN SHIELDS (AUSTRALIA)LONGBOARD SURFING

1MARCELO FREITAS (BRAZIL)2 JASON RIBBINK (SOUTH AFRICA)

3. JOSHUA CONSTABLE (AUSTRALIA)4. ANTOINE DELPERO (FRANCE)

13° LEO RANZONI (ITA)MENʼS BODYBOARDING

1. ANDREW LESTER (AUSTRALIA)2. YERAY MARTINEZ (SPAIN)3. ALVARO PADRON (SPAIN)

4. NICOLAS CAPDEVILLE (FRANCE)

DI 26 NAZIONI PARTECIPANTI, 10SONO DEL SUD AMERICA, 7 EUROPEE, 2 CARAIBICHE,

PIf GIAPPONE, TAHITI, AUSTRALIA, USA, NUOVA ZELANDA,

CANADA, E SUD AFRICA.

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Revolt > 46/47Shaun White

VIAGGIO/LATINOAMERICANO

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Revolt > 46/47Shaun White

VIAGGIO/LATINOAMERICANO

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Revolt > 48/49

LA DURA VITA DI UNA PRINCIPIANTEVi ricordate il lontano giorno della vostra vita in cui siete entrati in acqua con la tavola da surf per la prima volta?

Vi ricordate quella fastidiosa sensazione cheaccompagnandovi per diverso tempo, vifaceva sentire un pob goffi, con gli occhi di

tutti addosso, sempre nel posto e nel momentosbagliato? Quel particolare stato dbanimo si chia-ma _sindrome del principiante`. Io pensavo diavercela fatta, dopo anni di duro lavoro ed impe-gno, come windsurfista avevo ormai a fatica otte-

nuto una certa credibilitR, avevo superato quindiquel periodo in cui gli altri parlano e tu fingendoassoluta comprensione cerchi di capire quello chedicono. Ma da pochi mesi nella mia vita, a rompe-re il precario equilibrio ottenuto, U giunta unatavola da surf! Finiti i primi momenti di estasimistica, in cui dopo aver buttato il windsurf alleortiche, giravo proclamando di aver visto final-

TEXT)(SERENA MADIAPHOTO)(RE.MEDIA

SURF/STYLEchi+/chi- INIZIALMENTE ERO FFEELLIICCEE DI TANTA SOLIDARIET]

MA CON IL PASSARE DEL TTEEMMPPOOINIZIe A CONCRETIZZARSI UN SERIO PPRROOBBLLEEMMAA:

NON CbERA MAI UN PARERE CONCORDANTE!

mente la luce, di essere arrivata allbessenza delle cose�leggi: non dover arrivare su uno spot con 3 vele 2alberi 2boma 4 prolunghe, impiegare due ore a trova-re il punto della costa dove il NE entra veramentebene, mezzora a montare tutto, fino ad accorgersi dinon poter surfare, causa dimenticanza del trapezio acasa! A quel punto la discesa dal cielo di tutti i santicompresi anche quelli che non trovereste manco sul

calendario di Frate Indovino U inevitabile!. Insomma,finiti i primi momenti di esaltazione, sono ripiombatanella cruda realtR. I primi sentori li ho avuti quando,arrivando al mare, capendo immediatamente la miacondizione di principiante, tutti si sentivano autoriz-zati a darmi dei buoni consigli. Inizialmente ero felicedi tanta solidarietR, ma con il passare del tempo, si ini-ziX a concretizzare un serio problema, non cbera mai

_MI SERVIREBBERO LE PINNETTE PER IL MIO MINIMALIBf` -_AH SI,SONO FCS?`- _SONO CHE? BOH NON SO, CbHANNO UNA VITINA AL

CENTRO`. A QUEL PUNTO IL NEGOZIANTEAVEVA SCOPERTO DI AVERE TRA LE MANI UNA MERCE

PREZIOSISSIMA, UNA PRINCIPIANTE!!!

_LA MAGGIORANZA DELLE DONNE CHE POPOLANO GLI SPOTSONO DELLE VITTIME SACRIFICALI VOTATE ALLbETERNA ACCETTAZIONEDELLE PIf RADICALI CONDIZIONI DI SOPRAVVIVENZA, IL TUTTO PER AMORE SOLO PER AMORE! _

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LA DURA VITA DI UNA PRINCIPIANTEVi ricordate il lontano giorno della vostra vita in cui siete entrati in acqua con la tavola da surf per la prima volta?

Vi ricordate quella fastidiosa sensazione cheaccompagnandovi per diverso tempo, vifaceva sentire un pob goffi, con gli occhi di

tutti addosso, sempre nel posto e nel momentosbagliato? Quel particolare stato dbanimo si chia-ma _sindrome del principiante`. Io pensavo diavercela fatta, dopo anni di duro lavoro ed impe-gno, come windsurfista avevo ormai a fatica otte-

nuto una certa credibilitR, avevo superato quindiquel periodo in cui gli altri parlano e tu fingendoassoluta comprensione cerchi di capire quello chedicono. Ma da pochi mesi nella mia vita, a rompe-re il precario equilibrio ottenuto, U giunta unatavola da surf! Finiti i primi momenti di estasimistica, in cui dopo aver buttato il windsurf alleortiche, giravo proclamando di aver visto final-

TEXT)(SERENA MADIAPHOTO)(RE.MEDIA

SURF/STYLEchi+/chi- INIZIALMENTE ERO FFEELLIICCEE DI TANTA SOLIDARIET]

MA CON IL PASSARE DEL TTEEMMPPOOINIZIe A CONCRETIZZARSI UN SERIO PPRROOBBLLEEMMAA:

NON CbERA MAI UN PARERE CONCORDANTE!

mente la luce, di essere arrivata allbessenza delle cose�leggi: non dover arrivare su uno spot con 3 vele 2alberi 2boma 4 prolunghe, impiegare due ore a trova-re il punto della costa dove il NE entra veramentebene, mezzora a montare tutto, fino ad accorgersi dinon poter surfare, causa dimenticanza del trapezio acasa! A quel punto la discesa dal cielo di tutti i santicompresi anche quelli che non trovereste manco sul

calendario di Frate Indovino U inevitabile!. Insomma,finiti i primi momenti di esaltazione, sono ripiombatanella cruda realtR. I primi sentori li ho avuti quando,arrivando al mare, capendo immediatamente la miacondizione di principiante, tutti si sentivano autoriz-zati a darmi dei buoni consigli. Inizialmente ero felicedi tanta solidarietR, ma con il passare del tempo, si ini-ziX a concretizzare un serio problema, non cbera mai

_MI SERVIREBBERO LE PINNETTE PER IL MIO MINIMALIBf` -_AH SI,SONO FCS?`- _SONO CHE? BOH NON SO, CbHANNO UNA VITINA AL

CENTRO`. A QUEL PUNTO IL NEGOZIANTEAVEVA SCOPERTO DI AVERE TRA LE MANI UNA MERCE

PREZIOSISSIMA, UNA PRINCIPIANTE!!!

_LA MAGGIORANZA DELLE DONNE CHE POPOLANO GLI SPOTSONO DELLE VITTIME SACRIFICALI VOTATE ALLbETERNA ACCETTAZIONEDELLE PIf RADICALI CONDIZIONI DI SOPRAVVIVENZA, IL TUTTO PER AMORE SOLO PER AMORE! _

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SURF/STYLE

un parere concordante! Mi spiego meglio, uno ti dice:_guarda che asta tavola U troppo grande per te` e tu:_ummmh dici?!?` Inizi quindi a pensare a che cosapuoi portare al Monte dei Pegni per comprarti unatavola nuova! Quando ti sei quasi convinta ad abban-donare la tua tavola, che ha solo sei settimane di vita,qualcuno ti ferma e ti dice: _a SerU non fR la cazzata dipassare ad una tavola piY piccola senza aver imparatobene prima!` Ok adesso ho poche idee e ben confuse!Abituata al super tecnicismo del windsurf pensavo chealmeno il rapporto con i negozianti sarebbe stato unapasseggiata! Sbagliavo. Vuoi della banale paraffi-na…..e come la vuoi…. per acqua tiepida, fredda, cosVcosV, calda sopra-fredda sotto, la vuoi al cocco, allamenta…..Quando un simpatico e ahimU sconosciutoha pensato bene di salire con la sua macchina sulla miapovera tavola, lasciata ingenuamente per terra, nelmomento in cui ho sollevato la _poveretta` e le pinnet-

te sono rimaste conficcate nel morbido terreno delparcheggio di Banzai, sono cominciati altri guai! _Miservirebbero le pinnette per il mio minimalibY` _ah si,sono FCS?` _sono che? Boh non so, cbhanno una viti-na al centro` a quel punto il negoziante aveva scoper-to di avere tra le mani una merce preziosissima, unaprincipiante!!! La spiegazione tecnica sui tipi di pin-nette usati dal 1960 ad oggi U durata circa due ore ! Edire che avevo deciso di scappare per sempre dal mon-do del windsurf dopo aver sentito uno che diceva par-lando del figlio appena nato: _io e mia moglie abbia-mo dei problemi con gli orari in cui il piccolo ha fame,non siamo ancora riusciti a TRIMMARLO alla perfezio-ne! �ndr dicesi trimmare lbatto di regolare secondo unaadeguata tensione una vela. E quando le prime voltemi dicevano: _ tu entra lV e surfati le sinistre` _ehi, hodetto le sinistre perchU vai a destra?` _ ma questa U lamia destra` _ma no, la tua destra in acqua`

_umhhh…..?` Oppure ti chiedono sei gufy o regular? _Mah fino ad oggi credevo di essere eterosessuale mase per fare il surf devo cambiare qualcosa ci posso pro-vare?!!` Poi ho scoperto con mia grande gioia che ilsurf U una filosofia di vita e per molti un modus viven-di. Con un windsurf te ne stai piY o meno solo in mez-zo al mare, il surf si fa a stretto contatto di gomito, equindi, rispetta le precedenze, non essere un pericoloper gli altri, non perdere il controllo della tua tavola,insomma nel mio caso il tutto si traduce in: non rom-pere i cojoni e sparisci! Ho imparato quindi a vivere,almeno per ora, in perfetta solitudine su quellbondinapiccina e un pob sfigata che rompe a diverse miglia dal-le line up piY alla moda della costa, dove basta essercia mX di galleggiante, per poter dire: _beh io quel gior-no ero lV!` Spesso mi chiedono come erano le onde eio rispondo sempre in maniera entusiasta: _ bellissimee poi cbera anche il sole e il cielo era azzurro!` Puntual-

mente vengo ripresa: _ si, ma quanto erano alte, comerompevano, erano glassy` _Gla…chU? Certo se a tuttoquesto aggiungete il piccolo _handicap` dbessere don-na, capirete che le difficoltR del principiante si molti-plicano. La maggioranza delle donne che popolano glispot sono delle vittime sacrificali votate allbeternaaccettazione delle piY radicali condizioni di sopravvi-venza, il tutto per amore solo per amore! Il loro com-pito U essenzialmente quello di riprendere o fotogra-fare i fidanzati di turno anche se potrete essere certiche per quanto vi siate trasformate in delle HelmutNewton in gonnella, il vostro materiale sarR sempretroppo sfuocato, troppo lontano, ecc.ecc. Ho sentitodue fidanzate modello parlare con rassegnata dispera-zione della temutissima _giornata Bunker` noto spotdella Costa Nord del Lazio. Il nome U molto appropria-to perchT il suddetto posto si trova in un luogo imper-vio, sprovvisto di qualsiasi banale comoditR tipo bar,

_SPESSO MI CHIEDONO COME ERANO LE ONDE E IO RISPONDOSEMPRE IN MANIERA ENTUSIASTA: _ BELLISSIME E POI CbERAANCHE IL SOLE E IL CIELO ERA AZZURRO!` E IL MONDO, RUOTA TUTTO INTORNO A TE...

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SURF/STYLE

un parere concordante! Mi spiego meglio, uno ti dice:_guarda che asta tavola U troppo grande per te` e tu:_ummmh dici?!?` Inizi quindi a pensare a che cosapuoi portare al Monte dei Pegni per comprarti unatavola nuova! Quando ti sei quasi convinta ad abban-donare la tua tavola, che ha solo sei settimane di vita,qualcuno ti ferma e ti dice: _a SerU non fR la cazzata dipassare ad una tavola piY piccola senza aver imparatobene prima!` Ok adesso ho poche idee e ben confuse!Abituata al super tecnicismo del windsurf pensavo chealmeno il rapporto con i negozianti sarebbe stato unapasseggiata! Sbagliavo. Vuoi della banale paraffi-na…..e come la vuoi…. per acqua tiepida, fredda, cosVcosV, calda sopra-fredda sotto, la vuoi al cocco, allamenta…..Quando un simpatico e ahimU sconosciutoha pensato bene di salire con la sua macchina sulla miapovera tavola, lasciata ingenuamente per terra, nelmomento in cui ho sollevato la _poveretta` e le pinnet-

te sono rimaste conficcate nel morbido terreno delparcheggio di Banzai, sono cominciati altri guai! _Miservirebbero le pinnette per il mio minimalibY` _ah si,sono FCS?` _sono che? Boh non so, cbhanno una viti-na al centro` a quel punto il negoziante aveva scoper-to di avere tra le mani una merce preziosissima, unaprincipiante!!! La spiegazione tecnica sui tipi di pin-nette usati dal 1960 ad oggi U durata circa due ore ! Edire che avevo deciso di scappare per sempre dal mon-do del windsurf dopo aver sentito uno che diceva par-lando del figlio appena nato: _io e mia moglie abbia-mo dei problemi con gli orari in cui il piccolo ha fame,non siamo ancora riusciti a TRIMMARLO alla perfezio-ne! �ndr dicesi trimmare lbatto di regolare secondo unaadeguata tensione una vela. E quando le prime voltemi dicevano: _ tu entra lV e surfati le sinistre` _ehi, hodetto le sinistre perchU vai a destra?` _ ma questa U lamia destra` _ma no, la tua destra in acqua`

_umhhh…..?` Oppure ti chiedono sei gufy o regular? _Mah fino ad oggi credevo di essere eterosessuale mase per fare il surf devo cambiare qualcosa ci posso pro-vare?!!` Poi ho scoperto con mia grande gioia che ilsurf U una filosofia di vita e per molti un modus viven-di. Con un windsurf te ne stai piY o meno solo in mez-zo al mare, il surf si fa a stretto contatto di gomito, equindi, rispetta le precedenze, non essere un pericoloper gli altri, non perdere il controllo della tua tavola,insomma nel mio caso il tutto si traduce in: non rom-pere i cojoni e sparisci! Ho imparato quindi a vivere,almeno per ora, in perfetta solitudine su quellbondinapiccina e un pob sfigata che rompe a diverse miglia dal-le line up piY alla moda della costa, dove basta essercia mX di galleggiante, per poter dire: _beh io quel gior-no ero lV!` Spesso mi chiedono come erano le onde eio rispondo sempre in maniera entusiasta: _ bellissimee poi cbera anche il sole e il cielo era azzurro!` Puntual-

mente vengo ripresa: _ si, ma quanto erano alte, comerompevano, erano glassy` _Gla…chU? Certo se a tuttoquesto aggiungete il piccolo _handicap` dbessere don-na, capirete che le difficoltR del principiante si molti-plicano. La maggioranza delle donne che popolano glispot sono delle vittime sacrificali votate allbeternaaccettazione delle piY radicali condizioni di sopravvi-venza, il tutto per amore solo per amore! Il loro com-pito U essenzialmente quello di riprendere o fotogra-fare i fidanzati di turno anche se potrete essere certiche per quanto vi siate trasformate in delle HelmutNewton in gonnella, il vostro materiale sarR sempretroppo sfuocato, troppo lontano, ecc.ecc. Ho sentitodue fidanzate modello parlare con rassegnata dispera-zione della temutissima _giornata Bunker` noto spotdella Costa Nord del Lazio. Il nome U molto appropria-to perchT il suddetto posto si trova in un luogo imper-vio, sprovvisto di qualsiasi banale comoditR tipo bar,

_SPESSO MI CHIEDONO COME ERANO LE ONDE E IO RISPONDOSEMPRE IN MANIERA ENTUSIASTA: _ BELLISSIME E POI CbERAANCHE IL SOLE E IL CIELO ERA AZZURRO!` E IL MONDO, RUOTA TUTTO INTORNO A TE...

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bagno…..ed inoltre non essendo raggiungibile con lamacchina sottopone le poverine a tutti gli agentiatmosferici possibili! Se sopravvivi alla giornata Bun-ker puoi essere sicura: Eb VERO AMORE! Alcune inve-ce mollano il surfista e scappano con attempati e briz-zolati commercialisti, grandi giocatori di golf! Iosecondo le bimbe suddette, praticando lo sport mi col-loco in una linea di mezzo un pob sospetta. Alcune sere

fa ad una cena, U stata proposta la solita visione dellbinedito videuccio di surf girato a CapoHorn con sotto-titoli in croato ed essendosi levato un coro di insulti daparte della componente femminile del gruppo, io timi-damente ho tentato un: _potremmo vederne solo unquarto dbora…` La risposta U stata univoca ed unani-me: _ecco, lo sapevamo, abbiamo allevato una serpe inseno!` Principiante e femmina, non so per quanto

SURF/STYLE

_ TU ENTRA Ld E SURFATI LE SINISTRE`- _HEI, HO DETTO LE SINI-STRE, PERCHc VAI A DESTRA?`- _ MA QUESTA c LA MIA DESTRA`_MA NO, LA TUA DESTRA IN ACQUA..` _UMHHH…..?`

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ULTIMATE MAGAZINE

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ALFONSO “BOFFO” CANFORAAlfonso, in arte Boffo, surfista dellbOristanese che, unendo la passione del surfing al suo talento creativo, ha prodotto oggetti unici ed irripetibili: dalle moto alle tavole da surf.

INTERVISTA DI )(C.P.PHOTOS)(REVOLT MEDIA

SURFERS/SARDEGNAShaper/Designer _HO INIZIATO A SSHHAAPPAARREE NEL 1996

PER SFIDARE ME SSTTEESSSSOOE PER DDIIVVEERRTTIIMMEENNTTOO.`

QQuuaannddoo hhaaii iinniizziiaattoo aa ssuurrffaarree?? Ho iniziato nel 1994,grazie o per colpa di mio cugino Carlo, si perchT nonsi capisce se ringraziare o maledire chi ti a fatto entra-

re nel mondo del surf. Ho iniziato con una tavoletta 6.3, tira-tissima: uno dei soliti imbrogli che si piglia chi sta iniziandoma, nonostante fosse una sottiletta, riuscivo giR a tirarmi suin piedi in tutte le condizioni. PiY passava il tempo e piYacquisivo equilibrio e dimistichezza ma, nel natale del 1995,venni investito in moto da un auto in frontale. Riportai unalesione alla colonna vertebrale e delle fratture anche alla tibiae perone, oltre a micro fratture alle braccia. Tutto ciX fu uncalvario, dovetti rinunciare al lavoro sicuro e stabile che ave-vo e soprattutto al surf per due lunghi anni. Una pausa che

mi costX cara perchT dovetti iniziare tutto da capo. AcquistaicosV unbaltra short piY piccola �5.11 per ricominciare: fui dinuovo imbrogliato perchT inesperto e inconsapevole del fat-to che non sbimpara nulla iniziando con tavolette piccole esenza volume ma, soprattutto, non cbe stato nessuno che miabbia dato un consiglio, quindi non vidi miglioramenti perdue anni, fino a quando non iniziai a costruirmi una tavola piYadatta alle mie esigenze.FFuu ccoossVV cchhee iinniizziiaassttii aa ffaarree ttaavvoollee??Ho iniziato a shapare nel 1996 per sfidare me stesso e perdivertimento. Essendo geometra ho sempre avuto una stra-na attrazione verso le forme e lo studio delle forme ed iniziaicon due tavole _abbananatissime`, voluminose e con il _fil di

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ALFONSO “BOFFO” CANFORAAlfonso, in arte Boffo, surfista dellbOristanese che, unendo la passione del surfing al suo talento creativo, ha prodotto oggetti unici ed irripetibili: dalle moto alle tavole da surf.

INTERVISTA DI )(C.P.PHOTOS)(REVOLT MEDIA

SURFERS/SARDEGNAShaper/Designer _HO INIZIATO A SSHHAAPPAARREE NEL 1996

PER SFIDARE ME SSTTEESSSSOOE PER DDIIVVEERRTTIIMMEENNTTOO.`

QQuuaannddoo hhaaii iinniizziiaattoo aa ssuurrffaarree?? Ho iniziato nel 1994,grazie o per colpa di mio cugino Carlo, si perchT nonsi capisce se ringraziare o maledire chi ti a fatto entra-

re nel mondo del surf. Ho iniziato con una tavoletta 6.3, tira-tissima: uno dei soliti imbrogli che si piglia chi sta iniziandoma, nonostante fosse una sottiletta, riuscivo giR a tirarmi suin piedi in tutte le condizioni. PiY passava il tempo e piYacquisivo equilibrio e dimistichezza ma, nel natale del 1995,venni investito in moto da un auto in frontale. Riportai unalesione alla colonna vertebrale e delle fratture anche alla tibiae perone, oltre a micro fratture alle braccia. Tutto ciX fu uncalvario, dovetti rinunciare al lavoro sicuro e stabile che ave-vo e soprattutto al surf per due lunghi anni. Una pausa che

mi costX cara perchT dovetti iniziare tutto da capo. AcquistaicosV unbaltra short piY piccola �5.11 per ricominciare: fui dinuovo imbrogliato perchT inesperto e inconsapevole del fat-to che non sbimpara nulla iniziando con tavolette piccole esenza volume ma, soprattutto, non cbe stato nessuno che miabbia dato un consiglio, quindi non vidi miglioramenti perdue anni, fino a quando non iniziai a costruirmi una tavola piYadatta alle mie esigenze.FFuu ccoossVV cchhee iinniizziiaassttii aa ffaarree ttaavvoollee??Ho iniziato a shapare nel 1996 per sfidare me stesso e perdivertimento. Essendo geometra ho sempre avuto una stra-na attrazione verso le forme e lo studio delle forme ed iniziaicon due tavole _abbananatissime`, voluminose e con il _fil di

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SURF/ITALIA

Revolt > 56/57E PER FAVORE, NON CHIAMATELALAGUNA.

ALFONSO CANFORA, SA MESA LONGA, SARDINIA - PH.ARIU

SA MESA LONGA

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SURF/ITALIA

Revolt > 56/57E PER FAVORE, NON CHIAMATELALAGUNA.

ALFONSO CANFORA, SA MESA LONGA, SARDINIA - PH.ARIU

SA MESA LONGA

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ferro` in mezzo al poliuretano come longherone: era un mistodi stucco e resina poliestere di pessima qualitR, dbaltra partequi si T fuori del mondo e i prodotti di qualitR non si trovava-no. Lo shape del poliuretano era giR perfetto ma lbesperienzadelle forme e della pratica non cbera, mi ricordo che mi eroprefissato di farne una per le onde grandi ed una per quellepiccole, ma spesi il doppio di quanto avrei speso per comprar-le nuove e, oltretutto, non funzionavano come speravo. Nonmi diedi per vinto e dopo un pob di tempo, nel 1997, ne feciunbaltra, una short 6.3 con un buon scoop, un buon roker emolto volume al centro. Presi spunto da una vecchia burkecon meno volume e meno scoop, la personalizzai aggiungen-doci dei canali sotto la poppa e la disegnai con lbaerografo:quella fu la mia prima tavola che iniziava a funzionare comevolevo. Visto che il nuovo prototipo funzionava iniziai subi-to a farne una nuova, piY grande e con piY volume. La nuo-va tavola assomigliava ad un malibu, perX aveva la prua apunta e molto piY scoop; insomma, piY provavo a costruireed a cambiare le forme di ciX che costruivo e piY mi accorge-vo delle cose che mancavano per renderle complete. Nel2000 feci un corso per diventare tecnico per il recupero deicentri storici e del restauro di opere edili. Fu cosV che imparaia trattare il legno e le resine poliestere ed epossidiche e tut-ti gli additivi ed i metodi che si usano per favorirnelbessiccazione e la fluidificazione. Quel tipo di corso cancellXtutte le lacune che avevo sulla manipolazione della resina,perchT nessuno di quelli che sapevano realizzare le tavole tidiceva il modo di non sbagliare e sprecare materiali, un pobper gelosia ed un pob per presunzione. Dopo questbesperien-za decisi di costruire una moto tutta in resina, tranne il moto-re ed il telaio: questbultimo forgiato da me e studiato su auto-cad al computer pezzo per pezzo. Finita la moto iniziai di nuo-vo a fare tavole ma cambiai genere. Fu cosV che e passai allongboard nel 2001, grazie ad Alessandro e Vincenzo con laloro scuola, e da li iniziai a sfornare e studiare nuove forme,sagome e scanalature per le mie tavole e soprattutto i longche con i canali o le concavitR acquisiscono stabilitab e allostesso tempo velocitR. Il longboard mi ha aiutato ad impara-re tutti i tempi ed a compiere delle manovre con molta piYfluiditR: cose che prima, con la short, mi sognavo. In seguitoho fatto un viaggio in Australia durato 4 mesi. Sono stato daAshley e da McTavish dove, scrutando tutto, ho imparatonuove cose. Fino ad oggi ho costruito 27 tavole .CCoommee sshhaappeerr aa cchhii ttbbiissppiirrii??Non mbispiro a nessuno in particolare, perchT oramai cbU sta-to lbavvento delle macchine �cosa che io non uso e non cbepiY posto per lbocchio umano. Comunque mi rimase impressauna scena di _Un mercoledV da leoni` dove _Bear` studiX unnuovo tipo di tavola e andX nel molo a vedere come funzio-nava. Mi stupisce il fatto che la maggior parte degli shapercostruiscano qualcosa e che poi non la testino ma la faccianotestare ad altri. Io prima di vendere qualche cosa di mio vedose funziona provandola, poi se funziona la vendo, altrimentila tengo per me. Devo ringraziare uno shaper italiano, forselbunico con un pob di umiltR e che non si T montato la testa:Dr.Ank, infatti, non essendo geloso del suo _sapere` la scor-sa estate mi diede molte dritte utili. Mi farebbe piacere crea-re qualcosa di innovativo con lui qui, che T la patria del surf

italiano.QQuuaallii mmaatteerriiaallii uussii ee ccoommee??Normalmente acquisto dei windsurf vecchi gli scuoio toglien-done il pane in poliuretano, lo seziono in piY parti e costrui-sco dei longheroni in compensato marino resistente, li incol-lo e poi ci passo il filo a caldo sul legno per ottenere la sago-matura del pane in sezione. Per ottenerla in pianta la studiocon il curvilineo e poi, appena soddisfatto della forma idrodi-namica, la taglio con il seghetto alternativo. La sezione la rifi-nisco con la pialla elettrica che mi sono costruito per lavora-re anche sulle curve. Rifinisco il tutto con la carta fine perottenere eventuali canali o concavitR, nonchT poppe o pruecon forme particolari per avere un mezzo veloce ma allo stes-so tempo stabile. Poi si passa alla fase di stesura dei tessuti edel taglio dei disegni, ed infine c U la resinatura.CCoossaa ffaaii ppeerr gguuaaddaaggnnaarrttii llaa ggiioorrnnaattaa??Oltre a realizzare tavole, realizzo attrezzature da lavoro incarpenteria metallica per lbedilizia, eseguo lavori di ristruttu-razioni e manutenzione edilizia. Costruisco, inoltre, attrezza-ture da palestra per spinning bike e lo insegno in piY palestrenellboristanese. Qualche volta faccio la guida per tour dellazona in mountain bike che oltretutto U anche un ottimo alle-namento per il surf.CChhee ttiippoo ddii ttaavvoollee ccrreeii ppiiYY ffrreeqquueenntteemmeennttee?? Ultimamente creo quasi esclusivamente longboard, questoperchT ti salvano la giornata ed al mare non ci vai mai a vuo-to. Con il long puoi entrare in acqua anche con 10 cm di schiu-metta. I longboard li realizzo larghi in prua, concavo o bicon-cavo per camminarci sopra e stare in punta e che si va adassottigliare e stringere verso la poppa di appena 7.5 cm. Perrenderlo veloce e manovrabile come una tavoletta, a centrotavola uso fare dei canali per renderla manovrabile e veloce,anche molto accentuati e profondi per non farla scarrocciaresul bordo dellbonda. Infine, per mantenere la direzione, sottola poppa le realizzo bi-concave e con bordi molto alti, allbau-straliana... Per quanto riguarda la shortboard, U dallbestatepassata che non ne realizzo, poichT non cbT richiesta. In futu-ro costruirX tavole solo per me e per gli amici chetbincoraggiano �anche se poi sono i primi a criticarti…. Quisono tutti fissati con nomi americani, tahitiani, indonesiani esoprattutto con i numeri di tavole sfornate.CCoommbbeebb iill mmeerrccaattoo ddeellllee ttaavvoollee nneellllbboorriissttaanneessee??Il mercato delle tavole qui U praticamente fermo. Tuttivogliono la tavola e tutte le altre cose, perX non voglionospendere e quindi preferiscono rimanere senza oppure pren-dersela scassata. Io su una partita di 10 tavole che ho fattoquestbestate, ne ho venduto 3!! Eppure sembra che qui tuttisurfano…QQuuaallee eebb ssttaattaa llbboonnddaa ppiiYY ggrraannddee cchhee hhaaii ssuurrffaattoo iinn ssaarrddee--ggnnaa??Ricordo benissimo due occasioni dove le onde erano vera-mente grandi: una a Sa Mesa Longa nel 1999. Mentre gli altrisurfavano al Minicapo in scaduta, eravamo in tre: io, FilippoCossu e Filippo Solinas, terrorizzati ma con grinta, sceglieva-mo le meno rischiose di cinque metri �misurati dalla facciadellbonda, ma veri e proprio quando serve un fotografo perimmortalare queste occasioni non cbe mai! La seconda espe-rienza fu nel 1997: cinque metri a Tunaria. Eravamo in cin-

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ferro` in mezzo al poliuretano come longherone: era un mistodi stucco e resina poliestere di pessima qualitR, dbaltra partequi si T fuori del mondo e i prodotti di qualitR non si trovava-no. Lo shape del poliuretano era giR perfetto ma lbesperienzadelle forme e della pratica non cbera, mi ricordo che mi eroprefissato di farne una per le onde grandi ed una per quellepiccole, ma spesi il doppio di quanto avrei speso per comprar-le nuove e, oltretutto, non funzionavano come speravo. Nonmi diedi per vinto e dopo un pob di tempo, nel 1997, ne feciunbaltra, una short 6.3 con un buon scoop, un buon roker emolto volume al centro. Presi spunto da una vecchia burkecon meno volume e meno scoop, la personalizzai aggiungen-doci dei canali sotto la poppa e la disegnai con lbaerografo:quella fu la mia prima tavola che iniziava a funzionare comevolevo. Visto che il nuovo prototipo funzionava iniziai subi-to a farne una nuova, piY grande e con piY volume. La nuo-va tavola assomigliava ad un malibu, perX aveva la prua apunta e molto piY scoop; insomma, piY provavo a costruireed a cambiare le forme di ciX che costruivo e piY mi accorge-vo delle cose che mancavano per renderle complete. Nel2000 feci un corso per diventare tecnico per il recupero deicentri storici e del restauro di opere edili. Fu cosV che imparaia trattare il legno e le resine poliestere ed epossidiche e tut-ti gli additivi ed i metodi che si usano per favorirnelbessiccazione e la fluidificazione. Quel tipo di corso cancellXtutte le lacune che avevo sulla manipolazione della resina,perchT nessuno di quelli che sapevano realizzare le tavole tidiceva il modo di non sbagliare e sprecare materiali, un pobper gelosia ed un pob per presunzione. Dopo questbesperien-za decisi di costruire una moto tutta in resina, tranne il moto-re ed il telaio: questbultimo forgiato da me e studiato su auto-cad al computer pezzo per pezzo. Finita la moto iniziai di nuo-vo a fare tavole ma cambiai genere. Fu cosV che e passai allongboard nel 2001, grazie ad Alessandro e Vincenzo con laloro scuola, e da li iniziai a sfornare e studiare nuove forme,sagome e scanalature per le mie tavole e soprattutto i longche con i canali o le concavitR acquisiscono stabilitab e allostesso tempo velocitR. Il longboard mi ha aiutato ad impara-re tutti i tempi ed a compiere delle manovre con molta piYfluiditR: cose che prima, con la short, mi sognavo. In seguitoho fatto un viaggio in Australia durato 4 mesi. Sono stato daAshley e da McTavish dove, scrutando tutto, ho imparatonuove cose. Fino ad oggi ho costruito 27 tavole .CCoommee sshhaappeerr aa cchhii ttbbiissppiirrii??Non mbispiro a nessuno in particolare, perchT oramai cbU sta-to lbavvento delle macchine �cosa che io non uso e non cbepiY posto per lbocchio umano. Comunque mi rimase impressauna scena di _Un mercoledV da leoni` dove _Bear` studiX unnuovo tipo di tavola e andX nel molo a vedere come funzio-nava. Mi stupisce il fatto che la maggior parte degli shapercostruiscano qualcosa e che poi non la testino ma la faccianotestare ad altri. Io prima di vendere qualche cosa di mio vedose funziona provandola, poi se funziona la vendo, altrimentila tengo per me. Devo ringraziare uno shaper italiano, forselbunico con un pob di umiltR e che non si T montato la testa:Dr.Ank, infatti, non essendo geloso del suo _sapere` la scor-sa estate mi diede molte dritte utili. Mi farebbe piacere crea-re qualcosa di innovativo con lui qui, che T la patria del surf

italiano.QQuuaallii mmaatteerriiaallii uussii ee ccoommee??Normalmente acquisto dei windsurf vecchi gli scuoio toglien-done il pane in poliuretano, lo seziono in piY parti e costrui-sco dei longheroni in compensato marino resistente, li incol-lo e poi ci passo il filo a caldo sul legno per ottenere la sago-matura del pane in sezione. Per ottenerla in pianta la studiocon il curvilineo e poi, appena soddisfatto della forma idrodi-namica, la taglio con il seghetto alternativo. La sezione la rifi-nisco con la pialla elettrica che mi sono costruito per lavora-re anche sulle curve. Rifinisco il tutto con la carta fine perottenere eventuali canali o concavitR, nonchT poppe o pruecon forme particolari per avere un mezzo veloce ma allo stes-so tempo stabile. Poi si passa alla fase di stesura dei tessuti edel taglio dei disegni, ed infine c U la resinatura.CCoossaa ffaaii ppeerr gguuaaddaaggnnaarrttii llaa ggiioorrnnaattaa??Oltre a realizzare tavole, realizzo attrezzature da lavoro incarpenteria metallica per lbedilizia, eseguo lavori di ristruttu-razioni e manutenzione edilizia. Costruisco, inoltre, attrezza-ture da palestra per spinning bike e lo insegno in piY palestrenellboristanese. Qualche volta faccio la guida per tour dellazona in mountain bike che oltretutto U anche un ottimo alle-namento per il surf.CChhee ttiippoo ddii ttaavvoollee ccrreeii ppiiYY ffrreeqquueenntteemmeennttee?? Ultimamente creo quasi esclusivamente longboard, questoperchT ti salvano la giornata ed al mare non ci vai mai a vuo-to. Con il long puoi entrare in acqua anche con 10 cm di schiu-metta. I longboard li realizzo larghi in prua, concavo o bicon-cavo per camminarci sopra e stare in punta e che si va adassottigliare e stringere verso la poppa di appena 7.5 cm. Perrenderlo veloce e manovrabile come una tavoletta, a centrotavola uso fare dei canali per renderla manovrabile e veloce,anche molto accentuati e profondi per non farla scarrocciaresul bordo dellbonda. Infine, per mantenere la direzione, sottola poppa le realizzo bi-concave e con bordi molto alti, allbau-straliana... Per quanto riguarda la shortboard, U dallbestatepassata che non ne realizzo, poichT non cbT richiesta. In futu-ro costruirX tavole solo per me e per gli amici chetbincoraggiano �anche se poi sono i primi a criticarti…. Quisono tutti fissati con nomi americani, tahitiani, indonesiani esoprattutto con i numeri di tavole sfornate.CCoommbbeebb iill mmeerrccaattoo ddeellllee ttaavvoollee nneellllbboorriissttaanneessee??Il mercato delle tavole qui U praticamente fermo. Tuttivogliono la tavola e tutte le altre cose, perX non voglionospendere e quindi preferiscono rimanere senza oppure pren-dersela scassata. Io su una partita di 10 tavole che ho fattoquestbestate, ne ho venduto 3!! Eppure sembra che qui tuttisurfano…QQuuaallee eebb ssttaattaa llbboonnddaa ppiiYY ggrraannddee cchhee hhaaii ssuurrffaattoo iinn ssaarrddee--ggnnaa??Ricordo benissimo due occasioni dove le onde erano vera-mente grandi: una a Sa Mesa Longa nel 1999. Mentre gli altrisurfavano al Minicapo in scaduta, eravamo in tre: io, FilippoCossu e Filippo Solinas, terrorizzati ma con grinta, sceglieva-mo le meno rischiose di cinque metri �misurati dalla facciadellbonda, ma veri e proprio quando serve un fotografo perimmortalare queste occasioni non cbe mai! La seconda espe-rienza fu nel 1997: cinque metri a Tunaria. Eravamo in cin-

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que: io, Antonino Sechi, Corrado Melis, Andrea Caocci edAdriano Scalas, oltretutto con tavole inadatte per lboccasione.Comunque il posto che ho trovato veramente difficile e peri-coloso, seppur piY piccolo �4 mt U Sa Tonnara �accanto a SuPallosu ndr. Quel giorno �19 febbraio 2004, ndr, sono statealmeno altre 4 le tavole spezzate in due, incluso il mio 7 pie-di semi-gun. Un onda veramente violenta, tubante stile indo-nesia e che rompe su di un fondale bassissimo composto daroccia vulanica ispida ed aguzza. Penso che questbultimo siail posto piY pericoloso, impegnativo e terrificante che ho pro-vato qui in Sardegna. In quello spot ho provato tutte le emo-zioni, ma soprattutto il terrore di finire inghiottito da quellamassa dbacqua che ti toglie il respiro e ti strappa la muta cheindossi. CCoommee vviivvii iill llooccaalliissmmoo??Il localismo non esiste o meglio, viene ad esistere in tutti queiposti nel momento in cui, spavaldamente, non si rispettanole regole e certi usi, consuetudini ed atteggiamenti dei surfi-sti locali. Io vado al mare per rilassarmi ed allenarmi, se mirispettano io rispetto… ed anche tutti gli altri locali la pensa-no piY o meno come me. Tutto il resto, sono solo parole, ali-mentate da giornali e discutibili forum, gestiti da gente chenon vive e surfa qui.CCoonn cchhii pprreeffeerriissccii ssuurrffaarree ee ddoovvee ddii ssoolliittoo??Con i miei amici al Godzilla �Medi Capo ndr. Eb la nostra pic-cola nicchia, dove entriamo solo noi locali per stare tranquillie al di fuori dalle guerre create dalle scorrettezze degli ignavi.Un posto per 5/6 persone al massimo che si trova di fianco trail Capo ed il Minicapo, e la vora contemporaneamente ad essi:quindi non togliamo niente a nessuno. Ad ogni modo, quandonon ci sono i locali chiunque ci puX surfare: come dbaltrondein tutti gli altri spot. PerX dal Godzilla, se arriva un solo loca-le, T consigliabile spostarsi al Mini per evitare situazioni imba-razzanti. Per questo spot e per non litigare con il mondo inte-ro che arriva ad ogni mareggiata, noi oristanesi, abbiamodovuto rinunciare ad entrare nellboramai affollatissimo Mini-capo che, comunque, rimane lbonda piY bella dbItalia: questo.Mi piace anche stare a scambiare quattro chiacchiere e surfa-re con tutte quelle persone che ti rispettano e che rispettanole regole, che non sporcano il posto e che non si mostrano avi-de e spavalde con te. Ma tutti la pensano piY o meno cosi. SSuurrff ttrriipp??QQuuaallbbUU ssttaattoo iill vviiaaggggiioo ppiiYY bbeelllloo cchhee hhaaii ffaattttoo??Il viaggio piY bello e piY vario che ho fatto U stato in Austra-lia. Rimasi impressionato da un posto di fianco a Kirra pointche si chiama Rainbow: li lbonda, per formarsi, sbatte controun molo, torna indietro e cozza contro lbonda che arriva e for-ma, in un metro dbacqua, un onda di tre metri tubante dallbi-nizio alla fine e molto lunga. Poi sono stato in Spagna, Porto-gallo e Francia. Ma sono rimasto molto affascinato anche dal-la vicinissima Corsica, dove ho visto onde e posti molto spet-tacolari e deserti. Peccato che non avevo con me la tavola…CCoossaa ttii aauugguurrii ppeerr iill ffuuttuurroo??Mi piacerebbe fare non 27 ma 3000 tavole lbanno ma qui nonT possibile. Mi auguro di trovare un lavoro, visto che qui chiha estro, ingegno e grinta non va avanti ma va avanti chi nonha queste qualitR. Mi auguro anche che il surf in Sardegnacontinui la sua evoluzione, e che tutti coloro che vengono asurfare le nostre onde, imparino anche il rispetto per il luogoe la gente del posto.

SURF/ITALIA

DETTAGLI DI TAVOLE E MOTO, BOFFO CREATIONS, CAPO MANNU.

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Il surf italiano, visto attraverso le immagini più significative pubblicate negli anni 1997,98,99,2000,2001 e 2002 da Revolt Surf Journal, più una serie di foto inedite dei migliori fotografi di surf del panorama italiano. Una collezione di immagini unica e completa sul surf italiano.€ 14,00 su www.revolt.it

LIBROPagine 144 - MANUALE IN ITALIANO - Prima edizione 1999- Seconda Ristampa 2003START SURFING “Iniziazione all’arte del surf da onda””

Manuale pratico per iniziare a surfare, dai primi passi fino allemanovre avanzate oltre a: cenni di Oceanografia, Meteorologia,Biologia marina. Completa l’opera una Galleria fotografica sul surfitaliano, il regolameto di gara ISA in italiano e una mappa deiprincipali spots della Penisola. € 20,00 su www.revolt.it

VIDEO - DVD - ITALIANO - 2003Durata: 40 minuti + contenuti speciali DVD

LOCALIZE IT“Ultimate Mediterranean Surfing Experience””

Il Surf Movie con il 100% di Onde italiane.Featuring: I migliori Spots e i migliori surfers italiani.On location: Mar MediterraneoNOVITA’ ASSOLUTA PER L’ITALIA

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100% onde italiane

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expanding mediterranean surfing culture since 1997IN LIBRERIAE NEI PRINCIPALI SURF SHOP

Page 55: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 60/61

que: io, Antonino Sechi, Corrado Melis, Andrea Caocci edAdriano Scalas, oltretutto con tavole inadatte per lboccasione.Comunque il posto che ho trovato veramente difficile e peri-coloso, seppur piY piccolo �4 mt U Sa Tonnara �accanto a SuPallosu ndr. Quel giorno �19 febbraio 2004, ndr, sono statealmeno altre 4 le tavole spezzate in due, incluso il mio 7 pie-di semi-gun. Un onda veramente violenta, tubante stile indo-nesia e che rompe su di un fondale bassissimo composto daroccia vulanica ispida ed aguzza. Penso che questbultimo siail posto piY pericoloso, impegnativo e terrificante che ho pro-vato qui in Sardegna. In quello spot ho provato tutte le emo-zioni, ma soprattutto il terrore di finire inghiottito da quellamassa dbacqua che ti toglie il respiro e ti strappa la muta cheindossi. CCoommee vviivvii iill llooccaalliissmmoo??Il localismo non esiste o meglio, viene ad esistere in tutti queiposti nel momento in cui, spavaldamente, non si rispettanole regole e certi usi, consuetudini ed atteggiamenti dei surfi-sti locali. Io vado al mare per rilassarmi ed allenarmi, se mirispettano io rispetto… ed anche tutti gli altri locali la pensa-no piY o meno come me. Tutto il resto, sono solo parole, ali-mentate da giornali e discutibili forum, gestiti da gente chenon vive e surfa qui.CCoonn cchhii pprreeffeerriissccii ssuurrffaarree ee ddoovvee ddii ssoolliittoo??Con i miei amici al Godzilla �Medi Capo ndr. Eb la nostra pic-cola nicchia, dove entriamo solo noi locali per stare tranquillie al di fuori dalle guerre create dalle scorrettezze degli ignavi.Un posto per 5/6 persone al massimo che si trova di fianco trail Capo ed il Minicapo, e la vora contemporaneamente ad essi:quindi non togliamo niente a nessuno. Ad ogni modo, quandonon ci sono i locali chiunque ci puX surfare: come dbaltrondein tutti gli altri spot. PerX dal Godzilla, se arriva un solo loca-le, T consigliabile spostarsi al Mini per evitare situazioni imba-razzanti. Per questo spot e per non litigare con il mondo inte-ro che arriva ad ogni mareggiata, noi oristanesi, abbiamodovuto rinunciare ad entrare nellboramai affollatissimo Mini-capo che, comunque, rimane lbonda piY bella dbItalia: questo.Mi piace anche stare a scambiare quattro chiacchiere e surfa-re con tutte quelle persone che ti rispettano e che rispettanole regole, che non sporcano il posto e che non si mostrano avi-de e spavalde con te. Ma tutti la pensano piY o meno cosi. SSuurrff ttrriipp??QQuuaallbbUU ssttaattoo iill vviiaaggggiioo ppiiYY bbeelllloo cchhee hhaaii ffaattttoo??Il viaggio piY bello e piY vario che ho fatto U stato in Austra-lia. Rimasi impressionato da un posto di fianco a Kirra pointche si chiama Rainbow: li lbonda, per formarsi, sbatte controun molo, torna indietro e cozza contro lbonda che arriva e for-ma, in un metro dbacqua, un onda di tre metri tubante dallbi-nizio alla fine e molto lunga. Poi sono stato in Spagna, Porto-gallo e Francia. Ma sono rimasto molto affascinato anche dal-la vicinissima Corsica, dove ho visto onde e posti molto spet-tacolari e deserti. Peccato che non avevo con me la tavola…CCoossaa ttii aauugguurrii ppeerr iill ffuuttuurroo??Mi piacerebbe fare non 27 ma 3000 tavole lbanno ma qui nonT possibile. Mi auguro di trovare un lavoro, visto che qui chiha estro, ingegno e grinta non va avanti ma va avanti chi nonha queste qualitR. Mi auguro anche che il surf in Sardegnacontinui la sua evoluzione, e che tutti coloro che vengono asurfare le nostre onde, imparino anche il rispetto per il luogoe la gente del posto.

SURF/ITALIA

DETTAGLI DI TAVOLE E MOTO, BOFFO CREATIONS, CAPO MANNU.

LIBROPagine 104 - Fotografico - 2003MARE NOSTRUM“Tributo fotografico al surf italiano”Revolt Surf Journal Collection

Il surf italiano, visto attraverso le immagini più significative pubblicate negli anni 1997,98,99,2000,2001 e 2002 da Revolt Surf Journal, più una serie di foto inedite dei migliori fotografi di surf del panorama italiano. Una collezione di immagini unica e completa sul surf italiano.€ 14,00 su www.revolt.it

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100% onde italiane

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expanding mediterranean surfing culture since 1997IN LIBRERIAE NEI PRINCIPALI SURF SHOP

Page 56: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 62/63TEXT)(MARCO CALIGARIS

PHOTOS)(L. RANZONI

STUDIO/ATLETI

PPRROOFFIILLOO DDEELLLLEE AATTTTIIVVIITTAAbb DDII SSUURR--FFIISSTTII DDUURRAANNTTEE LLAA CCOOMMPPEETTIIZZIIOO--

NNEE

IINNTTRROODDUUZZIIOONNEELLbanalisi in tempo reale delle attivitRsportive ha fornito informazioni mol-to interessanti sulla richiesta fisicarelativa alla pratica agonistica neidiversi sport. Tali informazioni si sonorivelate utili per la stesura dei piani diallenamento e dei protocolli dei testin accordo con le caratteristiche dellosport preso in esame. Il surf U unosport molto popolare sia nellbambitoricreativo che in quello agonistico.Generalmente i surfisti non seguonoparticolari programmi di allenamento�Rennecker, 1987, e per mantenere laloro condizione fisica ideale trascorro-no dalle 2 alle 7 ore in acqua a faresurf per 5 giorni la settimana �Lowdonet al., 1987. Un surfista italiano,secondo una stima approssimativa,

puX trascorrere una media di 168 orein acqua a fare surf �calcolando unamedia di 4 mareggiate al mese, ed unminimo di 3,5 ore di surf per mareggia-ta, con un massimo di 350 ore per chivive in Sardegna o in altre zone conmare piY consistente e pratica il surf inmaniera piY assidua �Staffa, 2003. Maper diverse ragioni �condizioni meteomarine avverse, distanze da percorrereper raggiungere gli spots, infortuni, lapossibilitR di fare surf non U garantibi-le nel 100% dei casi. Sebbene la tecni-ca surfistica sia altamente specifica e lasimulazione a secco appaia pressochTimpossibile, attivitR alternative cherichiamino la struttura temporale deimovimenti caratteristici del surf pos-sono aiutare i surfisti a mantenere illoro stato di fitness ideale durante iperiodi in cui le condizioni meteo mari-

ne avverse non consentono la praticadella disciplina �Bishop, 2003.TTIIMMEE MMOOTTIIOONN AANNAALLYYSSIISS ��WW SSaarrddiinniiaaParallelamente al lavoro eseguito daidue studiosi australiani, U stato esegui-to un altro studio simile in Sardegnadurante una gara di surf da onda a invi-ti denominata _Quiksilver Sardinia SurfInvitational`. Video ripresa in temporeale di 10 surfisti �su 28 partecipantitotali durante heats competitive delladurata complessiva di 15 minuti ognu-na mediante videocamera digitalemontata su un treppiede e orientataverso il line-up alla distanza di circa 100m. La posizione dellbattrezzatura U sta-ta variata durante lo svolgimento del-la competizione per assicurare unacostante visione ottimale del campogara. Successivamente i filmati sono

stati riprodotti mediante lbutilizzo diun programma informatico capace disuddividere le immagini fotogrammaper fotogramma. Cinque diverse atti-vitR compiute dagli atleti durante lesingole sfide, in relazione al tempo:11.. RReemmaattaa ccoonnttrrooccoorrrreennttee: U la fasedi superamento dei frangenti succes-siva alla cavalcata di unbonda. PiYdura la cavalcata sullbonda e maggio-re risulta il tempo utile al surfista perriportarsi in posizione vantaggiosaper catturarne unbaltra.22.. RReemmaattaa nnoorrmmaallee: si tratta della fasein cui lbatleta si sposta, parallelamenteallborizzonte, lungo il campo gara perposizionarsi e catturare lbonda.33.. AAtttteessaa sseedduuttoo//ddiisstteessoo:: U la fase direcupero passivo, in genere successi-va alla remata controcorrente,durante la quale il surfista studia lemosse dellbavversario e rivolto verso

lborizzonte osserva il punto di forma-zione delle onde.44.. WWaavvee RRiiddiinngg:: la fase piY spettaco-lare della gara. Lbatleta salta in piedisulla tavola sfruttando la pendenzadellbonda percorrendo la sua parete insenso trasversale eseguendo il mag-gior numero di evoluzioni.55.. AAcccceelleerraazziioonnee ppeerr ccaattttuurraa oonnddaa: Ilsurfista deve accelerare la remata perprecedere lbavversario, per posizio-narsi sotto al picco e pareggiare la suavelocitR con quella dellbonda. Il takeoff U lbazione piY importante di tuttala gara, determina il numero di ondeche si catturano, la capacitR dellbatle-ta di accelerare il piY velocementepossibile dopo lbimpegno della rematacontrocorrente e la capacitR di saperinterpretare il moto ondoso megliodegli avversari. Sono stati calcolati ivalori medi in percentuale del tempo

totale della heat �15 minuti di tutte ecinque le categorie di attivitR �figura3a. In oltre, per fare un confrontocon la gara svoltasi in Australia �figu-ra 4, sono state accorpate le attivitRrelative a _remata` �remata contro-corrente, remata normale e take offsotto una sola voce _paddling` �figu-ra 3b. La deviazione standard �inseri-ta tra parentesi in percentuale serveper osservare quanto i valori medi sidiscostano dal campione studiato.

- 31% �11,69% del tempo di ogni sin-gola sfida: _Remata Controcorrente`- 27,69% �10,17% del tempo di ognisingola sfida: _Remata Normale`- 33,86% �14,90% del tempo di ognisingola sfida: _Attesa Seduto/Prono`- 4,65% �1,53% del tempo di ogni sin-gola sfida: _Wave Riding`- 2,67% �1,31% del tempo di ogni sin-

COMPETIZIONE E ALLENAMENTOLbosservazione della frequenza di esecuzione delle varie attivitR fornisce interessanti informazioniutili per definire la cadenza con cui il surfista, durante una gara, alterna le fasi attive e quelle passive.

Scienze motorie/seconda parte RRiiffeerriimmeennttii BBiibblliiooggrraaffiiccii::BBiisshhoopp DD, Mendez. Activity profile of world-class professional surfers during competition. The W. Australia University, 2003.

CCaalliiggaarriiss MM. Il modello di prestazione del surf. Tor Vergata University Roma, 2003.LLoowwddoonn BBJJ,, PPaattrriicckk JJ,, RRoossss KK. Manoeuvres used and judgesb scores in an international surfing contest. Summary Report.

Australian Sports Commission, Belconnen, ACT, 1996.MMeeiirr RRAA,, LLoowwddoonn BBJJ,, DDaavviiee AAJJ.. Heart rates and estimated energy expenditure during recreational surfing. Aust J Sci Med Sport 1991; 23: 70-74.

RReennnneekkeerr M. Medical aspects of surfing. Physician Sportsmed 1987; 15: 96-105. SSttaaffffaa AA. Start Surfing, iniziazione allbarte del surf da onda. Is BenasSurf Books

-- LLoo ssttuuddiioo ee aannaalliissii ccoommpplleettaa ddii __CCoommppeettiizziioonnee ee aalllleennaammeennttoo nneell ssuurrffiinngg`̀ ppuuXX eesssseerree rriicchhiieessttoo ddaa ooggnnii aattlleettaa iittaalliiaannoo ddiirreettttaammeennttee aa rreevvoollttMMee--

FFiigguurraa 11.. AttivitR svolte durante una heatcompetitiva di 25 minuti espressa comepercentuale del tempo totale. Media edeviazione standard. P paddling. S statio-nary. WR wave riding. O others. �SalomonMasters WQS

Campionati del Mondo di surf, ISA 2004, Ecuador

figura 3a. media e deviazione standard delle categorie di attivitR svolte durante una gara di surf da ondain relazione alla percentuale del tempo totale corrispondente alla durata di una heat. �Quik Inv

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STUDIO/ATLETI

PPRROOFFIILLOO DDEELLLLEE AATTTTIIVVIITTAAbb DDII SSUURR--FFIISSTTII DDUURRAANNTTEE LLAA CCOOMMPPEETTIIZZIIOO--

NNEE

IINNTTRROODDUUZZIIOONNEELLbanalisi in tempo reale delle attivitRsportive ha fornito informazioni mol-to interessanti sulla richiesta fisicarelativa alla pratica agonistica neidiversi sport. Tali informazioni si sonorivelate utili per la stesura dei piani diallenamento e dei protocolli dei testin accordo con le caratteristiche dellosport preso in esame. Il surf U unosport molto popolare sia nellbambitoricreativo che in quello agonistico.Generalmente i surfisti non seguonoparticolari programmi di allenamento�Rennecker, 1987, e per mantenere laloro condizione fisica ideale trascorro-no dalle 2 alle 7 ore in acqua a faresurf per 5 giorni la settimana �Lowdonet al., 1987. Un surfista italiano,secondo una stima approssimativa,

puX trascorrere una media di 168 orein acqua a fare surf �calcolando unamedia di 4 mareggiate al mese, ed unminimo di 3,5 ore di surf per mareggia-ta, con un massimo di 350 ore per chivive in Sardegna o in altre zone conmare piY consistente e pratica il surf inmaniera piY assidua �Staffa, 2003. Maper diverse ragioni �condizioni meteomarine avverse, distanze da percorrereper raggiungere gli spots, infortuni, lapossibilitR di fare surf non U garantibi-le nel 100% dei casi. Sebbene la tecni-ca surfistica sia altamente specifica e lasimulazione a secco appaia pressochTimpossibile, attivitR alternative cherichiamino la struttura temporale deimovimenti caratteristici del surf pos-sono aiutare i surfisti a mantenere illoro stato di fitness ideale durante iperiodi in cui le condizioni meteo mari-

ne avverse non consentono la praticadella disciplina �Bishop, 2003.TTIIMMEE MMOOTTIIOONN AANNAALLYYSSIISS ��WW SSaarrddiinniiaaParallelamente al lavoro eseguito daidue studiosi australiani, U stato esegui-to un altro studio simile in Sardegnadurante una gara di surf da onda a invi-ti denominata _Quiksilver Sardinia SurfInvitational`. Video ripresa in temporeale di 10 surfisti �su 28 partecipantitotali durante heats competitive delladurata complessiva di 15 minuti ognu-na mediante videocamera digitalemontata su un treppiede e orientataverso il line-up alla distanza di circa 100m. La posizione dellbattrezzatura U sta-ta variata durante lo svolgimento del-la competizione per assicurare unacostante visione ottimale del campogara. Successivamente i filmati sono

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- 31% �11,69% del tempo di ogni sin-gola sfida: _Remata Controcorrente`- 27,69% �10,17% del tempo di ognisingola sfida: _Remata Normale`- 33,86% �14,90% del tempo di ognisingola sfida: _Attesa Seduto/Prono`- 4,65% �1,53% del tempo di ogni sin-gola sfida: _Wave Riding`- 2,67% �1,31% del tempo di ogni sin-

COMPETIZIONE E ALLENAMENTOLbosservazione della frequenza di esecuzione delle varie attivitR fornisce interessanti informazioniutili per definire la cadenza con cui il surfista, durante una gara, alterna le fasi attive e quelle passive.

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RReennnneekkeerr M. Medical aspects of surfing. Physician Sportsmed 1987; 15: 96-105. SSttaaffffaa AA. Start Surfing, iniziazione allbarte del surf da onda. Is BenasSurf Books

-- LLoo ssttuuddiioo ee aannaalliissii ccoommpplleettaa ddii __CCoommppeettiizziioonnee ee aalllleennaammeennttoo nneell ssuurrffiinngg`̀ ppuuXX eesssseerree rriicchhiieessttoo ddaa ooggnnii aattlleettaa iittaalliiaannoo ddiirreettttaammeennttee aa rreevvoollttMMee--

FFiigguurraa 11.. AttivitR svolte durante una heatcompetitiva di 25 minuti espressa comepercentuale del tempo totale. Media edeviazione standard. P paddling. S statio-nary. WR wave riding. O others. �SalomonMasters WQS

Campionati del Mondo di surf, ISA 2004, Ecuador

figura 3a. media e deviazione standard delle categorie di attivitR svolte durante una gara di surf da ondain relazione alla percentuale del tempo totale corrispondente alla durata di una heat. �Quik Inv

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DEMISE OF THE OSTRICH MANAn extraordinaire surf journey around the coast, by our south africans friends.

TEXT)(GLENN HOLLANDSPHOTOS)(DAWNPATROL/SUDAFRICA

SURFING/ALTRE CULTURESouth/Africa

Roger aIbm too sexy for my cow-boy hatb Smith recently gracedthe quiet pastures of Ocean

Glen with his nationally acclaimedrendition of the ostrich mating dance.Smith complained of the poor tur-nout by the OG locals who are usuallygame for any new thrill from divingsinkers out the rip current to dragracing the municipal honey-sucker.Smithbs young apprentice and son,Adrian, can be seeing hugging theverge before plunging into the welco-me shelter of some convenientfynbos. Adrian denied any blood tiesto the lanky Smith but did venturethe opinion that the veteran Ostrichimpressionist had been bounced offthe OG sandbar once too often. Moreexperienced members of Dawnpatrolare confident that Smithbs real spor-ting future awaits him in the smallAustralian drag bar that achievedfame in that great Aussie epic _Priscil-la .Queen of the Desert.` Meanwhileother members of the Dawnpatrolteam sought refuge behind theirtrusty surf-wagon and tried to dis-tract Smith by hooting at the odd left

and right barrel that casually foldedover the shallow OG sandbar. Unfor-tunately for the intrepid wave-see-kers, Smith had already confiscatedall available leashes in order to fas-hion himself a set of highly elasticsuspenders. Disaster was narrowlyaverted when the ageing cow-queentried to appropriate the throw-net of179 kg Francois Holdstock in order tofashion a pair of fishnet stockings.Holdstock, who still turns out occa-sionally for the Kaisers Beach fifteenadvised Smith that while the localcommunity adopted a certain tole-rance towards cross-dressing, theywere _certainly not going to sit stillwhile their beloved aVolstruisb waslampooned by some over-the-hill sur-fer.` In a desperate attempt to conso-le the now distraught Smith theDawnpatrol team rushed him off tothe reassuringly named QueensberryBay where he was allowed to execu-te his creaky bottom turns… andflounder around near the lip …Pum-ped up after his Queensberry session,Smith managed to shake his aprotec-torsb to wonder demented through

the lonely East Coast dune fields for 3weeks. Fortunately the Dawnpatrolteam was able to easily track SmithbsOstrich like spoor -shown onleft…Finally the DP team decidedthat the unfortunate Smith wasbeyond redemption and should bereturned to the scene of the crime �ina shiny Toyota to avoid recognitionby the locals. Smith is pictured herelooking imploringly into the camerawhilst trying vainly to release the40kg weight belt welded shut aroundhis waist. Apprentice Adrian bows hishead in a short prayer before castingthe troubled bird-man into the OceanGlen rip-current. Word has it thatfollowing this not -quite -humansacrifice, the point at OG has beenepic for at least a month. Louis andRoger run Dawnpatrol, a surf touroperator based in East London onSouth Africabs south east coast. Theyand their support team move up anddown the coast, surfing the bestwaves on offer between Jeffreybs Bayand the Kwa-Zulu Natal South Coast.Check out their site onwwwwww..ddaawwnnppaattrrooll..ccoo..zzaa.

CIRCUITO ITALIANO BODYBOARDCon la prima tappa in programma a Ladispoli, sbinaugurerR lbItalian Bodyboard Tour 2004,con molte novitR in programma, come la divisione in 2 categorie: prone e dropknee.

SURFARE/ITALIABody/Board

Prende il via in questi giorni la prima tappa del circui-to italiano FISURF di Bodyboard. Il Comune di Ladi-spoli ^ Assessorato allo sport U lieto di presentare il

_LADISLAO Championship`, primo evento del circuitonazionale dellbIBT 2004 �Italian Bodyboarding Tour che sisvolgerR allbinterno del waiting period dal 28 maggio al 30giugno 2004.Questa manifestazione agonistica, a livellonazionale, U organizzata con il supporto della FISURF�Federazione italiana surf da onda e dellbAssociazioneVelica Ladispoli ^ Ladispoli �Roma. Grazie alle associazio-ni sportive locali e della Federazione, il bodyboard stavivendo in questi ultimi due anni un periodo di netto risve-glio da quel silenzioso torpore che, per anni, lo ha vistomancare da ogni tipo di attivitR agonistica in Italia. Sebbe-ne il 2003 sia stato per tutti un anno piuttosto sfortunatoin termini di mareggiate e le condizioni spesso poco favo-revoli non hanno permesso la buona risucita del calenda-rio di gare previste, questo evento rappresenta il primo deitre eventi per il circuito nazionale federale 2004. Le pros-sime tappe si svolgeranno in Liguria a settembre ed in

Toscana ad ottobre/novembre. La manifestazione si svol-ge in prossimitR di unboasi del WWF vicino al castello Ode-scalchi, una location davvero suggestiva e ricca di storia,dove ha sede lbAssociazione Velica Ladispoli, organizzatri-ce ufficiale dellbevento. Principale novitR di questbanno Urappresentata dalla nuova struttura di gara. Dopo dueanni, nei quali lbandatura Dropknee e Prone hanno gareg-giato insieme, creando molto spesso difficili e poco coeren-ti momenti di valutazione da parte dei giudici di gara, final-mente da questbedizione, le due categorie saranno dispu-tate separatamente. Tutti i rider potranno iscriversi adogni categoria, avendo quindi maggiori possibilitR di espri-mere le proprie capacitR, e mettere in evidenza le diversemanovre di ogni andatura. Bisogna in ogni caso ricordarecome solo la categoria Prone abbia reale valore federale intermini di definizione della squadra agonistica italiana.Molto interessanti anche i premi in palio, fra i quali sicu-ramente evidenziamo il fantastico soggiorno di 15 giorninellbOasis surf camp di S.Catalina, Panama in palio per ilvincitore della categoria Prone. Davvero una bella sorpre-sa per tutti i prone rider. Il 2003 ha visto emergere alcuninuovi nomi della scena italiana che si sono aggiunti agliormai noti Diego Morizzo, Andrea CannavX, SimoneRomano e Genesio Ludovisi, tutti del Team Freesea. Vinci-tore del circuito passato U stato, infatti, il livornese MarcoBarducci, rider molto potente, che alla sua prima esperien-za di gara ha dimostrato davvero moltissima determinazio-ne e capacitR sia su piccole che grandi onde. Altra interes-sante novitR U Paolo Cerutti il giovane varazzino, noto allamaggiorparte dei rider liguri per il perfetto stile con il qua-le domina le pareti del suo home spot. Gabriele Monaco,incece, passato sempre in sordina nel Prone, potrebbe inquesta nuova edizione emergere per le sue grandi doti inDropknee. Lbevento di Ladispoli rappresenta una provadavvero importante e delicata per il bodyboard italiano. Lanuova struttura di gara permetterR, infatti, di evidenziarein modo piY distintivo le diverse capacitR di ogni rider inacqua, offrendone una visione piY completa e creando unaclassifica che potrebbe stravolgere totalmente le attualiposizioni. Vi aspettiamo numerosi!

MMAAIINN SSPPOONNSSOORRComune di Ladispoli ^ Assessorato allo sportSSPPOONNSSOORRINSANEOASIS SURF CAMPMMEEDDIIAA PPAARRTTNNEERRBodyboardingbase.it, Surf Latino, Surfisti.it, Revolt Mag.

Per maggiori informazioni: www.bodyboardingbase.it

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Revolt > 64/65

DEMISE OF THE OSTRICH MANAn extraordinaire surf journey around the coast, by our south africans friends.

TEXT)(GLENN HOLLANDSPHOTOS)(DAWNPATROL/SUDAFRICA

SURFING/ALTRE CULTURESouth/Africa

Roger aIbm too sexy for my cow-boy hatb Smith recently gracedthe quiet pastures of Ocean

Glen with his nationally acclaimedrendition of the ostrich mating dance.Smith complained of the poor tur-nout by the OG locals who are usuallygame for any new thrill from divingsinkers out the rip current to dragracing the municipal honey-sucker.Smithbs young apprentice and son,Adrian, can be seeing hugging theverge before plunging into the welco-me shelter of some convenientfynbos. Adrian denied any blood tiesto the lanky Smith but did venturethe opinion that the veteran Ostrichimpressionist had been bounced offthe OG sandbar once too often. Moreexperienced members of Dawnpatrolare confident that Smithbs real spor-ting future awaits him in the smallAustralian drag bar that achievedfame in that great Aussie epic _Priscil-la .Queen of the Desert.` Meanwhileother members of the Dawnpatrolteam sought refuge behind theirtrusty surf-wagon and tried to dis-tract Smith by hooting at the odd left

and right barrel that casually foldedover the shallow OG sandbar. Unfor-tunately for the intrepid wave-see-kers, Smith had already confiscatedall available leashes in order to fas-hion himself a set of highly elasticsuspenders. Disaster was narrowlyaverted when the ageing cow-queentried to appropriate the throw-net of179 kg Francois Holdstock in order tofashion a pair of fishnet stockings.Holdstock, who still turns out occa-sionally for the Kaisers Beach fifteenadvised Smith that while the localcommunity adopted a certain tole-rance towards cross-dressing, theywere _certainly not going to sit stillwhile their beloved aVolstruisb waslampooned by some over-the-hill sur-fer.` In a desperate attempt to conso-le the now distraught Smith theDawnpatrol team rushed him off tothe reassuringly named QueensberryBay where he was allowed to execu-te his creaky bottom turns… andflounder around near the lip …Pum-ped up after his Queensberry session,Smith managed to shake his aprotec-torsb to wonder demented through

the lonely East Coast dune fields for 3weeks. Fortunately the Dawnpatrolteam was able to easily track SmithbsOstrich like spoor -shown onleft…Finally the DP team decidedthat the unfortunate Smith wasbeyond redemption and should bereturned to the scene of the crime �ina shiny Toyota to avoid recognitionby the locals. Smith is pictured herelooking imploringly into the camerawhilst trying vainly to release the40kg weight belt welded shut aroundhis waist. Apprentice Adrian bows hishead in a short prayer before castingthe troubled bird-man into the OceanGlen rip-current. Word has it thatfollowing this not -quite -humansacrifice, the point at OG has beenepic for at least a month. Louis andRoger run Dawnpatrol, a surf touroperator based in East London onSouth Africabs south east coast. Theyand their support team move up anddown the coast, surfing the bestwaves on offer between Jeffreybs Bayand the Kwa-Zulu Natal South Coast.Check out their site onwwwwww..ddaawwnnppaattrrooll..ccoo..zzaa.

CIRCUITO ITALIANO BODYBOARDCon la prima tappa in programma a Ladispoli, sbinaugurerR lbItalian Bodyboard Tour 2004,con molte novitR in programma, come la divisione in 2 categorie: prone e dropknee.

SURFARE/ITALIABody/Board

Prende il via in questi giorni la prima tappa del circui-to italiano FISURF di Bodyboard. Il Comune di Ladi-spoli ^ Assessorato allo sport U lieto di presentare il

_LADISLAO Championship`, primo evento del circuitonazionale dellbIBT 2004 �Italian Bodyboarding Tour che sisvolgerR allbinterno del waiting period dal 28 maggio al 30giugno 2004.Questa manifestazione agonistica, a livellonazionale, U organizzata con il supporto della FISURF�Federazione italiana surf da onda e dellbAssociazioneVelica Ladispoli ^ Ladispoli �Roma. Grazie alle associazio-ni sportive locali e della Federazione, il bodyboard stavivendo in questi ultimi due anni un periodo di netto risve-glio da quel silenzioso torpore che, per anni, lo ha vistomancare da ogni tipo di attivitR agonistica in Italia. Sebbe-ne il 2003 sia stato per tutti un anno piuttosto sfortunatoin termini di mareggiate e le condizioni spesso poco favo-revoli non hanno permesso la buona risucita del calenda-rio di gare previste, questo evento rappresenta il primo deitre eventi per il circuito nazionale federale 2004. Le pros-sime tappe si svolgeranno in Liguria a settembre ed in

Toscana ad ottobre/novembre. La manifestazione si svol-ge in prossimitR di unboasi del WWF vicino al castello Ode-scalchi, una location davvero suggestiva e ricca di storia,dove ha sede lbAssociazione Velica Ladispoli, organizzatri-ce ufficiale dellbevento. Principale novitR di questbanno Urappresentata dalla nuova struttura di gara. Dopo dueanni, nei quali lbandatura Dropknee e Prone hanno gareg-giato insieme, creando molto spesso difficili e poco coeren-ti momenti di valutazione da parte dei giudici di gara, final-mente da questbedizione, le due categorie saranno dispu-tate separatamente. Tutti i rider potranno iscriversi adogni categoria, avendo quindi maggiori possibilitR di espri-mere le proprie capacitR, e mettere in evidenza le diversemanovre di ogni andatura. Bisogna in ogni caso ricordarecome solo la categoria Prone abbia reale valore federale intermini di definizione della squadra agonistica italiana.Molto interessanti anche i premi in palio, fra i quali sicu-ramente evidenziamo il fantastico soggiorno di 15 giorninellbOasis surf camp di S.Catalina, Panama in palio per ilvincitore della categoria Prone. Davvero una bella sorpre-sa per tutti i prone rider. Il 2003 ha visto emergere alcuninuovi nomi della scena italiana che si sono aggiunti agliormai noti Diego Morizzo, Andrea CannavX, SimoneRomano e Genesio Ludovisi, tutti del Team Freesea. Vinci-tore del circuito passato U stato, infatti, il livornese MarcoBarducci, rider molto potente, che alla sua prima esperien-za di gara ha dimostrato davvero moltissima determinazio-ne e capacitR sia su piccole che grandi onde. Altra interes-sante novitR U Paolo Cerutti il giovane varazzino, noto allamaggiorparte dei rider liguri per il perfetto stile con il qua-le domina le pareti del suo home spot. Gabriele Monaco,incece, passato sempre in sordina nel Prone, potrebbe inquesta nuova edizione emergere per le sue grandi doti inDropknee. Lbevento di Ladispoli rappresenta una provadavvero importante e delicata per il bodyboard italiano. Lanuova struttura di gara permetterR, infatti, di evidenziarein modo piY distintivo le diverse capacitR di ogni rider inacqua, offrendone una visione piY completa e creando unaclassifica che potrebbe stravolgere totalmente le attualiposizioni. Vi aspettiamo numerosi!

MMAAIINN SSPPOONNSSOORRComune di Ladispoli ^ Assessorato allo sportSSPPOONNSSOORRINSANEOASIS SURF CAMPMMEEDDIIAA PPAARRTTNNEERRBodyboardingbase.it, Surf Latino, Surfisti.it, Revolt Mag.

Per maggiori informazioni: www.bodyboardingbase.it

Page 60: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 66/67

LE REGOLE DEL GIOCO

SURFARE/ITALIAAffollamento/estivo

LE SCUOLE ITALIANE DI SURF

SURFARE/ITALIAPer/iniziare

Capo Mannu, line up. Surf School

Per rendere un servizio utile a tutti coloro che si vogliono avvicinare al surfing in maniera del tutto sicura,abbiamo censito le Scuole Italiane di Surf da onda attualmente operanti in Italia ed ufficialmente riconosciutedalla Fisurf. Queste sono le Scuole che hanno risposto sul nostro sito, a disposizione di tutti gli aspiranti surfers.Arriva lbestate, e ciX comporta anche un aumento del-

la popolazione surfistica che, in misura maggiorerispetto allbinverno, crea molti problemi di affolla-

mento. Proprio per questo, chi si avventura in mare per leprime volte deve sapere esattamente cosa fare in ogni cir-costanza. Riproponiamo per la terza volta su Revolt, que-ste brevi ma utilissime regole, ricordandovi che le regole,anche se non scritte in nessun codice, esistono e sono vali-de in tutto il mondo surfistico. SScceennaarriioo:: Un surfista sur-fa lbonda dirigendosi dritto verso di te che stai remandosulla spalla dellbonda. RReeggoollaa:: chi sta remando sulla spal-la di un onda mentre un altro la sta surfando, deve diriger-si verso la schiuma, ovvero la parte dellbonda che U giR rot-ta. Anche se vi costerR unbinsaccata, U buona educazionenon rovinare le onde �specialmente quando sono poche eaffollate di coloro che la stanno surfando. SScceennaarriioo:: Stainellbinside. Remi per prendere un onda. Ti accorgi che nel-la direzione dellbonda che frange giR un altro sta surfandola tua onda. RReeggoollaa: Non partire o se parti esci subito dal-lbonda. Chi si trova piY spostato verso il picco dellbonda, hala precedenza su tutti coloro che dal picco in giY stannopartendo. A volte basta un urlo, e quelli nellbinside nonpartono. A volte non basta, perchU in alcune condizioni,con onde sia destre che sinistre, U difficile definire conesattezza il picco, in questi _rari` casi chi sale primo ha laprecedenza. SScceennaarriioo:: Ambiente tranquillo. Tutti surfanole loro onde con il massimo rispetto reciproco. Entra unoche non U del posto. Va dritto sul picco e parte al primo setche arriva. RReeggoollaa:: Chiunque puX surfare ovunque. Ok.Ma U buona educazione e sintomo di fratellanza, nonchUdi rispetto sia per il mare che per la gente del luogo, quan-do si entra in uno spot che non si conosce, non mettersimai subito sul picco. Posizionarsi nellbinside e aspettare_con calma` il proprio turno, che arriverR sicuramente.SScceennaarriioo:: Sei seduto tranquillamente sulla tua tavola,

aspetti il tuo set, quando senti un urlo spaventoso da sot-to la lineup, con un surfista che sta facendo una manovra_azzardata e fuori controllo` sfiorando la tua e altre testecon la sua tavola impazzita. RReeggoollaa:: Non giocate mai peri-colosamente con il surf se non siete sicuri di controllarloal 110%. Semplicemente surfate e fate vedere ciX che sape-te fare. Quello che vi _piacerebbe` saper fare, provateloquando lo spot U meno affollato: se sei un rider serio, neavrai sicuramente occasione. Nessuno rischia la propriatesta per le manie di grandezza altrui. SScceennaarriioo:: Maremolto grosso �capita anche in Italia, qualche volta. Un setperfetto sta arrivando, sei in precedenza e ti appresti aremare per la tua onda, quando di fronte a te affiora latesta di un altro surfista visibilmente provato da uno o piY_hold down` �tenuto sotto lbonda. RReeggoollaa: Non partire.Poi magari strappati i capelli, arrabbiati e invoca. Nonimporta di chi U la colpa, comunque un altro surfista sta indifficoltR e non U in grado spostarsi dalla tua traiettoria, ese tu sbagli lo ammazzi. Aspetti con pazienza il prossimoset. AAllttrree rreeggoollee ddeell ggiiooccoo:: Usare sempre il leash, a menoche non surfiate da soli o con i vostri stretti amici. Nonchiamate mai un onda mentre state ancora remando su diessa. Potreste non prenderla e non farla prendere a chi glispetta. In un picco a-frame, partite sulla parte in cui sietein precedenza, non partite sullbaltra parte semplicementeperchU pensate sia piY lunga o migliore dellbaltra. Se qual-cuno ti droppa senza motivo per piY di una volta, questoti da il diritto di ridropparlo in ogni momento. CosV invecedi una session di surf diventerR una ripresa sul ring: fatevoi. Non abbandonate mai la tavola dietro di voi se sonopresenti altri surfisti nelle vostre vicinanze. Se non siete ingrado di effettuare una duck dive, cambiate spot e anda-te a surfare in uno spot piY facile. Infine, entrate sempree solamente in spot conosciuti e con onde adatte allavostra esperienza.

AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE VVEELLIICCAA LLAADDIISSPPOOLLII Inizio attivitR: 1998Sede: Ladispoli, RomaResponsabile scuola: Marco GregoriRecapito telefonico ed e mail:338/2466977 -www.assovelica.com [email protected] principali offerti: tavole, mute,mezzi soccorso, rimessaggio, docce e spo-gliatoi, moto d�acqua.Servizi accessori offerti: beachbar, noleggio surf e windisurf, scuolawindsurf e vela, parcheggio privato, servi-zi di spiaggia.N° Istruttori: 3Data di inizio e data di chiusura lezioni: 1maggio/31 ottobre

BBAANNZZAAII SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1998Sede: PURA VIDA - S. Marinella �RMResponsabile Scuola: Alessio FantozziRecapito telefonico: 339.8803153 - www.banzaisurfclub.itServizi: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,rimessaggio, mezzi di soccorsoServizi Accessori: ristorazione, parcheggioauto, spot guide, servizi spiaggiaN° Istruttori:2La scuola U aperta da Maggio ad ottobre.

DDIIDDDDOOSSUURRFFInizio attivitR: 1999Sede: Cagliari fermata zero Poetto p.ssoWindsurfing ClubResponsabile Scuola: Diddo Ciani Recapito telefonico ed e mail: 0039 070457019 - [email protected]: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,rimessaggio,vendita attrezzatureServizi Accessori: Ristorazione, auto,alloggio, itinerari ricerca onda.N° Istruttori:2La scuola U aperta tutto l�anno.

FFRREEGGEENNEE SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1996Sede: �SOGNO DEL MARE� Fegene �RM

Responsabile scuola: CLaudio BarbuzzaRecapito telefonico ed e mail: 3355818610- Local Iinfo METEO 06-6680958 - e-mail: [email protected] principali offerti: TAVOLE BICSPORT - DOCCE CALDE /SPOGLIATOI -RIMESSAGGIO - NOLEGGIOServizi accessori offerti: Ristorazione, bar,tavola calda, servizi in spiaggiaN° Istruttori : 3La scuola U aperta da Aprile ad ottobre.

IISS BBEENNAASS SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1997Sede 1: SbArchitttu, Oristano, SardegnaSede 2: Capo Mannu, Oristano, SardegnaResponsabile Scuola: Ale StaffaRecapito telefonico ed e mail: 06.9941430- 349.4491622 - [email protected] [email protected] - www.revolt.it/isbenasServizi: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,

rimessaggio, mezzi di soccorsoServizi Accessori: Surf Camp, biblioteca,sala video, resort area con piscina, ristora-zione, parcheggio auto, spiaggia privata,spot guideN°2 Istruttori e n° 3 collaboratoriLa scuola U aperta da Aprile ad ottobre.

VVEERRSSIILLIIAA SSUURRFF CCLLUUBBInizio Attivit: 2002Sede: Forte dei Marmi , Viale LungomareResponsabile scuola: Bertoni MassimoRecapiti telefonici: Sonia 320/1924524;Alice 349/6691365 - Massimo: 347/3523705- e-mail: [email protected] : noleggio tavole, canoe, servizi dispiaggia, docce, rimesaggio tavole possi-bilita� camping prezzi contenuti per gliallievi.N° Istruttori: 3 Scuola aperta tutto l�anno.

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SURFARE/ITALIAAffollamento/estivo

LE SCUOLE ITALIANE DI SURF

SURFARE/ITALIAPer/iniziare

Capo Mannu, line up. Surf School

Per rendere un servizio utile a tutti coloro che si vogliono avvicinare al surfing in maniera del tutto sicura,abbiamo censito le Scuole Italiane di Surf da onda attualmente operanti in Italia ed ufficialmente riconosciutedalla Fisurf. Queste sono le Scuole che hanno risposto sul nostro sito, a disposizione di tutti gli aspiranti surfers.Arriva lbestate, e ciX comporta anche un aumento del-

la popolazione surfistica che, in misura maggiorerispetto allbinverno, crea molti problemi di affolla-

mento. Proprio per questo, chi si avventura in mare per leprime volte deve sapere esattamente cosa fare in ogni cir-costanza. Riproponiamo per la terza volta su Revolt, que-ste brevi ma utilissime regole, ricordandovi che le regole,anche se non scritte in nessun codice, esistono e sono vali-de in tutto il mondo surfistico. SScceennaarriioo:: Un surfista sur-fa lbonda dirigendosi dritto verso di te che stai remandosulla spalla dellbonda. RReeggoollaa:: chi sta remando sulla spal-la di un onda mentre un altro la sta surfando, deve diriger-si verso la schiuma, ovvero la parte dellbonda che U giR rot-ta. Anche se vi costerR unbinsaccata, U buona educazionenon rovinare le onde �specialmente quando sono poche eaffollate di coloro che la stanno surfando. SScceennaarriioo:: Stainellbinside. Remi per prendere un onda. Ti accorgi che nel-la direzione dellbonda che frange giR un altro sta surfandola tua onda. RReeggoollaa: Non partire o se parti esci subito dal-lbonda. Chi si trova piY spostato verso il picco dellbonda, hala precedenza su tutti coloro che dal picco in giY stannopartendo. A volte basta un urlo, e quelli nellbinside nonpartono. A volte non basta, perchU in alcune condizioni,con onde sia destre che sinistre, U difficile definire conesattezza il picco, in questi _rari` casi chi sale primo ha laprecedenza. SScceennaarriioo:: Ambiente tranquillo. Tutti surfanole loro onde con il massimo rispetto reciproco. Entra unoche non U del posto. Va dritto sul picco e parte al primo setche arriva. RReeggoollaa:: Chiunque puX surfare ovunque. Ok.Ma U buona educazione e sintomo di fratellanza, nonchUdi rispetto sia per il mare che per la gente del luogo, quan-do si entra in uno spot che non si conosce, non mettersimai subito sul picco. Posizionarsi nellbinside e aspettare_con calma` il proprio turno, che arriverR sicuramente.SScceennaarriioo:: Sei seduto tranquillamente sulla tua tavola,

aspetti il tuo set, quando senti un urlo spaventoso da sot-to la lineup, con un surfista che sta facendo una manovra_azzardata e fuori controllo` sfiorando la tua e altre testecon la sua tavola impazzita. RReeggoollaa:: Non giocate mai peri-colosamente con il surf se non siete sicuri di controllarloal 110%. Semplicemente surfate e fate vedere ciX che sape-te fare. Quello che vi _piacerebbe` saper fare, provateloquando lo spot U meno affollato: se sei un rider serio, neavrai sicuramente occasione. Nessuno rischia la propriatesta per le manie di grandezza altrui. SScceennaarriioo:: Maremolto grosso �capita anche in Italia, qualche volta. Un setperfetto sta arrivando, sei in precedenza e ti appresti aremare per la tua onda, quando di fronte a te affiora latesta di un altro surfista visibilmente provato da uno o piY_hold down` �tenuto sotto lbonda. RReeggoollaa: Non partire.Poi magari strappati i capelli, arrabbiati e invoca. Nonimporta di chi U la colpa, comunque un altro surfista sta indifficoltR e non U in grado spostarsi dalla tua traiettoria, ese tu sbagli lo ammazzi. Aspetti con pazienza il prossimoset. AAllttrree rreeggoollee ddeell ggiiooccoo:: Usare sempre il leash, a menoche non surfiate da soli o con i vostri stretti amici. Nonchiamate mai un onda mentre state ancora remando su diessa. Potreste non prenderla e non farla prendere a chi glispetta. In un picco a-frame, partite sulla parte in cui sietein precedenza, non partite sullbaltra parte semplicementeperchU pensate sia piY lunga o migliore dellbaltra. Se qual-cuno ti droppa senza motivo per piY di una volta, questoti da il diritto di ridropparlo in ogni momento. CosV invecedi una session di surf diventerR una ripresa sul ring: fatevoi. Non abbandonate mai la tavola dietro di voi se sonopresenti altri surfisti nelle vostre vicinanze. Se non siete ingrado di effettuare una duck dive, cambiate spot e anda-te a surfare in uno spot piY facile. Infine, entrate sempree solamente in spot conosciuti e con onde adatte allavostra esperienza.

AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE VVEELLIICCAA LLAADDIISSPPOOLLII Inizio attivitR: 1998Sede: Ladispoli, RomaResponsabile scuola: Marco GregoriRecapito telefonico ed e mail:338/2466977 -www.assovelica.com [email protected] principali offerti: tavole, mute,mezzi soccorso, rimessaggio, docce e spo-gliatoi, moto d�acqua.Servizi accessori offerti: beachbar, noleggio surf e windisurf, scuolawindsurf e vela, parcheggio privato, servi-zi di spiaggia.N° Istruttori: 3Data di inizio e data di chiusura lezioni: 1maggio/31 ottobre

BBAANNZZAAII SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1998Sede: PURA VIDA - S. Marinella �RMResponsabile Scuola: Alessio FantozziRecapito telefonico: 339.8803153 - www.banzaisurfclub.itServizi: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,rimessaggio, mezzi di soccorsoServizi Accessori: ristorazione, parcheggioauto, spot guide, servizi spiaggiaN° Istruttori:2La scuola U aperta da Maggio ad ottobre.

DDIIDDDDOOSSUURRFFInizio attivitR: 1999Sede: Cagliari fermata zero Poetto p.ssoWindsurfing ClubResponsabile Scuola: Diddo Ciani Recapito telefonico ed e mail: 0039 070457019 - [email protected]: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,rimessaggio,vendita attrezzatureServizi Accessori: Ristorazione, auto,alloggio, itinerari ricerca onda.N° Istruttori:2La scuola U aperta tutto l�anno.

FFRREEGGEENNEE SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1996Sede: �SOGNO DEL MARE� Fegene �RM

Responsabile scuola: CLaudio BarbuzzaRecapito telefonico ed e mail: 3355818610- Local Iinfo METEO 06-6680958 - e-mail: [email protected] principali offerti: TAVOLE BICSPORT - DOCCE CALDE /SPOGLIATOI -RIMESSAGGIO - NOLEGGIOServizi accessori offerti: Ristorazione, bar,tavola calda, servizi in spiaggiaN° Istruttori : 3La scuola U aperta da Aprile ad ottobre.

IISS BBEENNAASS SSUURRFF CCLLUUBB Inizio attivitR: 1997Sede 1: SbArchitttu, Oristano, SardegnaSede 2: Capo Mannu, Oristano, SardegnaResponsabile Scuola: Ale StaffaRecapito telefonico ed e mail: 06.9941430- 349.4491622 - [email protected] [email protected] - www.revolt.it/isbenasServizi: Tavole, mute, lycre, leash, doccie,

rimessaggio, mezzi di soccorsoServizi Accessori: Surf Camp, biblioteca,sala video, resort area con piscina, ristora-zione, parcheggio auto, spiaggia privata,spot guideN°2 Istruttori e n° 3 collaboratoriLa scuola U aperta da Aprile ad ottobre.

VVEERRSSIILLIIAA SSUURRFF CCLLUUBBInizio Attivit: 2002Sede: Forte dei Marmi , Viale LungomareResponsabile scuola: Bertoni MassimoRecapiti telefonici: Sonia 320/1924524;Alice 349/6691365 - Massimo: 347/3523705- e-mail: [email protected] : noleggio tavole, canoe, servizi dispiaggia, docce, rimesaggio tavole possi-bilita� camping prezzi contenuti per gliallievi.N° Istruttori: 3 Scuola aperta tutto l�anno.

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UN GIORNO COME TANTI ALTRICbU mare. Eb di libeccio. Cronaca di una _qualunque` giornata trascorsa in acqua, nel Mediterraneo.

SURFARE/LOCALERI/creazione _OOGGGGII OGNUNO DI NOI HA AVUTO

LE SUE OONNDDEE E LE SUE FRULLATE, LE SUE CCOORRSSEE IN PUNTAE I SUOI OFF THE LIP RRAADDIICCAALLII....`

Una domenica mattina cometante. La sveglia che suona alle6.30 dopo una nottata nella

quale il libeccio scuoteva con la suapotenza le serrande della mia camera,passata in un dormi veglia con il pen-siero inconsciamente proiettato alleonde che battevano la costa. Il soleancora non ha fatto la sua comparsaallborizzonte, il vento eb calato comple-tamente e il rumore del mare mi acco-glie non appena apro la porta di casa.Cbeb mare U lbunico pensiero che passanella mia mente ancora annebbiata dalsonno e da qualche birra di troppobevuta la sera precedente. Prendo letavole e tutto il resto, carico la macchi-na e vado allbappuntamento con Mau-ro, non passo neanche alla spiaggia,tanto so giab che il nostro mare ciavrebbe regalato una bellissima gior-

nata. Il mio amico eb giab lib, pronto apartire. Un veloce saluto, non faccia-mo neanche colazione e siamo giab sul-lbAurelia in direzione Santa Marinella.Per strada chiamo Stefano, gli dico dialzare le chiappe dal letto e lui da bra-vo ragazzo obbedisce. Gli altri amici ciprendono per pazzi: _ma come fate aalzarvi cosV presto, e poi fa freddo!!`Ma loro non sanno , non capiscono, emai potranno, senza provarlo, cosasignifichi surfare! Dopo 20 minuti sia-mo a Banzai, il sole illumina le righeche si alzano incontrando le rocce del-lo spot, le onde sono sui due metri _ita-liani`, ma non entrano perfette. Unleggero velo di malinconia passa per lamia mente, ma dura molto poco, giu-sto il tempo di girare la testa e notareuna serie che sta rompendo al vicinospot _La Toscana`. Guardo Mauro, lui

guarda me….`andiamo` U lbunica paro-la. Anche alla Toscana rompono ondesui 2 mt, forse qualcosa in piub, ma noneb la misura che ci stupisce, eb la lun-ghezza dellbonda: lo spot sta dandoquasi il meglio di se, quando il piccoesterno si unisce con lbinside: lbondadiventa molto lunga, e in piub eb com-pletamente deserto! In cinque minutici cambiamo e siamo in acqua, e subi-to la prima serie che mi rompe davan-ti mi fa capire quanto sono fortunato,ricordandomi che eb dbobbligo avererispetto per qualcosa di incontrollabi-le ma con il quale bisogna entrare insintonia. Mentre ancora devo raggiun-gere la line up vedo Mauro che partesu una bella bomba: bottom turn, offthe lip e poi via giub nel cavo, cut backper superare una sezione floscia….poisparisce dalla mia vista e lo vedo riap-

parire praticamente a riva, una corsadi quasi 100 metri. Ora tocca a me, laserie arriva e prendo la mia onda: latavola parte e tutti i pensieri e i pro-blemi che aleggiavano nella mia men-te spariscono in un attimo. Ho rag-giunto la pace interiore e nulla piubconta, sto in mare con gli amici, leonde e la mia tavola, non mi servenientbaltro! Continuiamo a surfare,nel frattempo arrivano Stefano e Max,anche altri ragazzi entrano in acqua,ma siamo pochi, non piub di sette, poimi giro a guardare Banzai dove leonde si sono regolarizzate ma eb affol-latissimo come al solito e mi viene dapensare al percheb la gente si concen-tra tutta in uno spot, quando nel girodi pochi km ce ne sono almeno altricinque che lavorano. Dopo tre ore diottimo surf il mare inizia a calare, le

serie si fanno via via piub rade e le ondepiub piccole, i tavolettari abbandonanola scena ed i longboarders si godono leonde in totale solitudine: io con lespalle distrutte ormai sono andato,Stefano che droppa tutti sfruttando ilsuo 9b6b e Max che prende confidenzacon la tavola appena acquistata. Que-ste sono le cose piub belle del surf, con-dividere unbonda con un amico, vede-re la gente che ti sta intorno che sorri-de, lontani anni luce dai musi lunghi ele facce incazzate che troppe volte sivededono sulle nostre line up. Oggiognuno di noi ha avuto le sue onde ele sue frullate, le sue corse in punta ei suoi off the lip radicali, spesso michiedo quanto tempo ancora avrob adisposizione per passare ore e ore inacqua con i miei piub cari amici, com-pagni di viaggio e di alzatacce, con chi

condivide con me lbamore per il maree per il surf…chissab, forse sarob assor-bito da una societab che ci impone deiritmi di vita che non mi appartengonooppure la mia vita sarR per semprescandita dai movimenti delle maree edal soffiare del vento. Ma la mia men-te U sempre lR, sulla line up a vedere lerighe che si avvicinano a me e mi fan-no sentire vivo, dandomi delle sensa-zioni che non so descrivere, che vannoal di lab di tutto ciX che la vita mi haofferto finora, ma delle quali non pos-so piub fare a meno….e piub il tempopassa e piub sento il bisogno di questesensazioni, come in preda a un delirioil mio fisico e la mia mente vengonoproiettati in mare e hanno bisogno dionde senza le quali sono finito, spen-to, inutile, incorporato nella superfi-cialitR della _societR moderna`.

TEXT)( ALESSANDRO DE ANGELISPHOTOS)(RE. MEDIA

Luca surfa. Paolo ride. Lo spot è Capo Mannu. Line up Banzai. Alba. Mare quasi piatto. Ma aumenterà. Molte persone sono già in acqua. Ma aumenteranno.

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UN GIORNO COME TANTI ALTRICbU mare. Eb di libeccio. Cronaca di una _qualunque` giornata trascorsa in acqua, nel Mediterraneo.

SURFARE/LOCALERI/creazione _OOGGGGII OGNUNO DI NOI HA AVUTO

LE SUE OONNDDEE E LE SUE FRULLATE, LE SUE CCOORRSSEE IN PUNTAE I SUOI OFF THE LIP RRAADDIICCAALLII....`

Una domenica mattina cometante. La sveglia che suona alle6.30 dopo una nottata nella

quale il libeccio scuoteva con la suapotenza le serrande della mia camera,passata in un dormi veglia con il pen-siero inconsciamente proiettato alleonde che battevano la costa. Il soleancora non ha fatto la sua comparsaallborizzonte, il vento eb calato comple-tamente e il rumore del mare mi acco-glie non appena apro la porta di casa.Cbeb mare U lbunico pensiero che passanella mia mente ancora annebbiata dalsonno e da qualche birra di troppobevuta la sera precedente. Prendo letavole e tutto il resto, carico la macchi-na e vado allbappuntamento con Mau-ro, non passo neanche alla spiaggia,tanto so giab che il nostro mare ciavrebbe regalato una bellissima gior-

nata. Il mio amico eb giab lib, pronto apartire. Un veloce saluto, non faccia-mo neanche colazione e siamo giab sul-lbAurelia in direzione Santa Marinella.Per strada chiamo Stefano, gli dico dialzare le chiappe dal letto e lui da bra-vo ragazzo obbedisce. Gli altri amici ciprendono per pazzi: _ma come fate aalzarvi cosV presto, e poi fa freddo!!`Ma loro non sanno , non capiscono, emai potranno, senza provarlo, cosasignifichi surfare! Dopo 20 minuti sia-mo a Banzai, il sole illumina le righeche si alzano incontrando le rocce del-lo spot, le onde sono sui due metri _ita-liani`, ma non entrano perfette. Unleggero velo di malinconia passa per lamia mente, ma dura molto poco, giu-sto il tempo di girare la testa e notareuna serie che sta rompendo al vicinospot _La Toscana`. Guardo Mauro, lui

guarda me….`andiamo` U lbunica paro-la. Anche alla Toscana rompono ondesui 2 mt, forse qualcosa in piub, ma noneb la misura che ci stupisce, eb la lun-ghezza dellbonda: lo spot sta dandoquasi il meglio di se, quando il piccoesterno si unisce con lbinside: lbondadiventa molto lunga, e in piub eb com-pletamente deserto! In cinque minutici cambiamo e siamo in acqua, e subi-to la prima serie che mi rompe davan-ti mi fa capire quanto sono fortunato,ricordandomi che eb dbobbligo avererispetto per qualcosa di incontrollabi-le ma con il quale bisogna entrare insintonia. Mentre ancora devo raggiun-gere la line up vedo Mauro che partesu una bella bomba: bottom turn, offthe lip e poi via giub nel cavo, cut backper superare una sezione floscia….poisparisce dalla mia vista e lo vedo riap-

parire praticamente a riva, una corsadi quasi 100 metri. Ora tocca a me, laserie arriva e prendo la mia onda: latavola parte e tutti i pensieri e i pro-blemi che aleggiavano nella mia men-te spariscono in un attimo. Ho rag-giunto la pace interiore e nulla piubconta, sto in mare con gli amici, leonde e la mia tavola, non mi servenientbaltro! Continuiamo a surfare,nel frattempo arrivano Stefano e Max,anche altri ragazzi entrano in acqua,ma siamo pochi, non piub di sette, poimi giro a guardare Banzai dove leonde si sono regolarizzate ma eb affol-latissimo come al solito e mi viene dapensare al percheb la gente si concen-tra tutta in uno spot, quando nel girodi pochi km ce ne sono almeno altricinque che lavorano. Dopo tre ore diottimo surf il mare inizia a calare, le

serie si fanno via via piub rade e le ondepiub piccole, i tavolettari abbandonanola scena ed i longboarders si godono leonde in totale solitudine: io con lespalle distrutte ormai sono andato,Stefano che droppa tutti sfruttando ilsuo 9b6b e Max che prende confidenzacon la tavola appena acquistata. Que-ste sono le cose piub belle del surf, con-dividere unbonda con un amico, vede-re la gente che ti sta intorno che sorri-de, lontani anni luce dai musi lunghi ele facce incazzate che troppe volte sivededono sulle nostre line up. Oggiognuno di noi ha avuto le sue onde ele sue frullate, le sue corse in punta ei suoi off the lip radicali, spesso michiedo quanto tempo ancora avrob adisposizione per passare ore e ore inacqua con i miei piub cari amici, com-pagni di viaggio e di alzatacce, con chi

condivide con me lbamore per il maree per il surf…chissab, forse sarob assor-bito da una societab che ci impone deiritmi di vita che non mi appartengonooppure la mia vita sarR per semprescandita dai movimenti delle maree edal soffiare del vento. Ma la mia men-te U sempre lR, sulla line up a vedere lerighe che si avvicinano a me e mi fan-no sentire vivo, dandomi delle sensa-zioni che non so descrivere, che vannoal di lab di tutto ciX che la vita mi haofferto finora, ma delle quali non pos-so piub fare a meno….e piub il tempopassa e piub sento il bisogno di questesensazioni, come in preda a un delirioil mio fisico e la mia mente vengonoproiettati in mare e hanno bisogno dionde senza le quali sono finito, spen-to, inutile, incorporato nella superfi-cialitR della _societR moderna`.

TEXT)( ALESSANDRO DE ANGELISPHOTOS)(RE. MEDIA

Luca surfa. Paolo ride. Lo spot è Capo Mannu. Line up Banzai. Alba. Mare quasi piatto. Ma aumenterà. Molte persone sono già in acqua. Ma aumenteranno.

Page 64: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 70/71

SPOT A RISCHIO DI ESTINZIONE!

SURFARE?/ITALIA?S. Marinella/Roma

A S. Marinella, Roma, una delle cittadine italiane a piY alta densita di surfisti, sono ben 5 gli spot che stanno correndoil serio rischio di scomparire. Con loro scompare una fetta di storia italiana di questo sport, tanto amato dai pubblicita-ri e _ben pensanti` e , di fatto, osteggiato da una classe politica occupata solo a salvaguardare gli interessi di pochi.

Dopo le tante battaglie per salvare angoli di paradiso dallbazione devastante delleruspe, i nostri amici di Banzai stanno scendendo di nuovo in campo a difesa del-

lbennesimo scempio ambientale. Dai primi di maggio lo spot _Tre zeppi` o _Al 58` comeU conosciuto a Civitavecchia - U diventato un cantiere con tanto di cartelli e recinzio-ni. La causa sarebbe una grossa crepa comparsa sul muro di sostegno della strada Aure-lia. La soluzione piY facile per arginare il problema sarebbe quella di aggiungere altrebarriere artificiali allbultima realizzata lo scorso anno a difesa di un bel ristorantinosul mare, probabilmente frequentato da qualche personaggio politicofono. Lo spot inquestione ha fatto da scuola a tanti - se non tutti - i surfisti laziali, U lo spot che ci fafare piY surf di tutti, quello che allbarrivo di una perturbazione U il primo a funziona-re e, non ultimo, U comunque una _valvola di sfogo` per evitare lbaffollamento in altrivicini e affollati spot del litorale. Senza il _58` si riverserebbero altre decine di surfistia Banzai o al Porto. Eb ora di dire BASTA agli scempi ambientali che le nostre autoritRcontinuano ad autorizzare. Le scogliere cambiano le correnti, alterano flora e fauna inun mare che sta giR male di per se e, soprattutto, sono brutte. I cambiamenti dellacosta sono fenomeni naturali ed arginarli artificialmente provocano altri cambiamen-ti: lo dimostra il fatto che ad un anno dalla posa in opera della prima barriera artificia-le ai 3 Zeppi bisogna realizzarne altre due per risolvere i problemi probabilmente cau-sati dalla prima. E ripiegare su una soluzione alternativa, definitiva, che non rechi dan-ni allbambiente, esteticamente bella? Se volete appoggiare questa battaglia visitate ilsito del Banzai Surf Club. Le iniziative sono tante ed U necessario il sostegno di tutti.

Armando Pucilli �TSC

CCaarrii ccoolllleegghhii ddii oonnddaa,,

Vi scrivo per chiedervi AIUTO, come mol-ti di voi giR sapranno lo spot _il 58` anchedetto _tre zeppi`, U attualmente oggettodi lavori che ne comprometteranno irri-mediabilmente la surfabilitR. Dato che lebrutte notizie non arrivano mai da sole...tra non molto inizieranno i lavori perlbampliamento del Porto Odescalchi diSanta Marinella, lavori che porterannoalla cancellazione gli spot denominati _ilporto`, _la roccetta`, _super tube` e _ilbunker`. Come se ciX non bastasse sonopreviste scogliere lungo tutta la costa delcomune!!!!!

Se vuoi anche tu impedire lbestinzione delsurf nella nostra zona allora aiutaci!!!!! Le direzioni di intervento dovranno esse-re molteplici e articolate su piY fronti: - I rappresentanti dei club e la federazio-ne dovranno presentare alternative vali-de e concrete agli attuali piani di inter-vento previsti dallbamministrazione indi-cendo una conferenza urgente. - i titolari di attivitR commerciali dovran-no bombardare lbamministrazione dibilanci economici, occupazionali, indotto,turismo e via dicendo legati alla zona. -chi ha amicizie _influenti` le usi.... ora omai piY. -ognuno di noi dovrR contattare la stam-pa di settore e non e premere per far usci-re articoli sulla questione. -servono ingegneri, architetti e progetti-sti per buttare giY un progetto anche solosu topografie computerizzate su cui con-centrare la nostra alternativa credibile.

Maurizio Di Spirito �BSC

a cura di: Banzai Surf Club, S. Marinella Surf Club, Toesover Surf Club e Revolt Media

XTREME VILLAGE: NEVE E MARE

EVENTI/ITALIAOSTIA/Roma

Si U svolta il 7 e 9 maggio ad Ostia. Mai prima si era vista nel Centro Italia una manifestazione che riunisse Kitesurf, Freestyle Motocross, Snowboard ed in piccola parte anche Skate e Bmx. Finalmente qualcosa di nuovo!

Suoni e colori……questo rimane dellbXtreme Village del 2004.Tantissimi i suoni che sembra ancora di sentire, sono quellidei motori pronti a scattare, gli applausi e le urla del pubbli-

co ad ogni trick, anche i suoni del vento e del mare che quasi pernon essere da meno si sono dati da fare per la felicitR dei tantissi-mi appassionati di kitesurf. Un vento che solo nella giornata didomenica ha dato tregua alla Manifestazione, manna per gliamanti del Kite, meno per i riders di snow e di freestyle motocrossche domenica hanno perX ripagato il pubblico numerosissimo conuno spettacolo di alto livello. Suoni dicevamo, ma anche colori…il bianco candido della neve…con sullo sfondo il contrasto delmare, i colori delle bandiere e degli striscioni dei tanti sponsor pre-senti e poi i colori dello spettacolo che gli atleti hanno offerto aitanti curiosi ed appassionati presenti. Una settimana, il tempo perallestire questo villaggio estremo, una settimana a fare neve, unasettimana per mettere in piedi un circo estremo senza preceden-ti in Italia. E gli acrobati? Sono loro, i riders! Veri animali da pal-coscenico, sia in pista sia fuori, quando il loro carattere istrionicolasciava tutti a bocca aperta per le tantissime trovate che hannofatto divertire il pubblico. Lo snowboard presentava una rampa dibig air di 35 metri dove si sono dati battaglia molti riders. La gior-nata di sabato ha messo in scena la gara di Regional, un successoviste le oltre 50 iscrizioni. Tanti i ragazzi non professionisti, lamaggior parte dei quali hanno cercato di mettersi in mostradavanti alle tantissime ditte presenti per cercare di strappare qual-cosa in piY di un semplice supporto di materiali. Sicuramenteimportante la prova di Matteo Maggi, migliore prestazione di unatleta del centro Italia nella categoria. La domenica spazio ai pro-fessionisti invitati, che insieme ai migliori della gara regionale delgiorno prima, hanno dato spettacolo. Un circo dicevamo, e circoU stato, perchT tra un salto di snowboard e lbaltro ecco spuntarealcuni riders di bmx flat che silenziosi con le loro bici intrattene-vano il pubblico cosV come alcuni riders di skateboard che su unamini ramp montata sullbarea dai ragazzi dello skatepark di Ostiacontribuivano al meglio affinchT il pubblico avesse sempre qual-cosa per cui stupirsi. Stupore infine, questa U la parola che piYdbogni altra U dbobbligo quando si parla di freestyle motocross, stu-pore U la sensazione che meglio descrive lbespressione sui volti delfolto pubblico presente ogni volta che un motore si accendeva.Quattro riders tra i migliori in Italia e un atleta di livello interna-zionale. Frenati nella loro rincorsa verso un salto e verso unapplauso, dal forte vento… e saliva tra gli atleti la voglia di salta-re, la voglia di far vedere quello che meglio di tutto sanno fare, inaltre parole stupire! Qualche timido tentativo il sabato e poi larinuncia forzata, troppo rischio anche per chi ha il rischio comeregola sportiva, un assaggio di ciX che si sarebbe potuto vederesenza quel vento. Finalmente domenica, finalmente senza ven-to…si U subito respirata unbaltra aria, lbadrenalina cominciava acrescere, i motori si scaldavano e urlavano forte la loro voglia divolo…tanti i trick proposti tantissimo lo spettacolo. E tutto ilpomeriggio U stato un alternarsi continuo fra salti di snow e difreestyle motocross…un pomeriggio da ricordare un pomeriggiosenza un attimo di respiro, un pomeriggio allbinsegna dellbestremo.

TEXT)( DAMIANO TICCONIPHOTOS)(RICCARDO GHILARDI

MANUEL MAFFEI IN UNA FOTO DI RONCHINI DI QUALCHE ANNO FA, CI MOSTRA LE QUALIT] DELLbONDA DI`TRE ZEPPI`. PRIMA DELLE RUSPE!!

Page 65: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 70/71

SPOT A RISCHIO DI ESTINZIONE!

SURFARE?/ITALIA?S. Marinella/Roma

A S. Marinella, Roma, una delle cittadine italiane a piY alta densita di surfisti, sono ben 5 gli spot che stanno correndoil serio rischio di scomparire. Con loro scompare una fetta di storia italiana di questo sport, tanto amato dai pubblicita-ri e _ben pensanti` e , di fatto, osteggiato da una classe politica occupata solo a salvaguardare gli interessi di pochi.

Dopo le tante battaglie per salvare angoli di paradiso dallbazione devastante delleruspe, i nostri amici di Banzai stanno scendendo di nuovo in campo a difesa del-

lbennesimo scempio ambientale. Dai primi di maggio lo spot _Tre zeppi` o _Al 58` comeU conosciuto a Civitavecchia - U diventato un cantiere con tanto di cartelli e recinzio-ni. La causa sarebbe una grossa crepa comparsa sul muro di sostegno della strada Aure-lia. La soluzione piY facile per arginare il problema sarebbe quella di aggiungere altrebarriere artificiali allbultima realizzata lo scorso anno a difesa di un bel ristorantinosul mare, probabilmente frequentato da qualche personaggio politicofono. Lo spot inquestione ha fatto da scuola a tanti - se non tutti - i surfisti laziali, U lo spot che ci fafare piY surf di tutti, quello che allbarrivo di una perturbazione U il primo a funziona-re e, non ultimo, U comunque una _valvola di sfogo` per evitare lbaffollamento in altrivicini e affollati spot del litorale. Senza il _58` si riverserebbero altre decine di surfistia Banzai o al Porto. Eb ora di dire BASTA agli scempi ambientali che le nostre autoritRcontinuano ad autorizzare. Le scogliere cambiano le correnti, alterano flora e fauna inun mare che sta giR male di per se e, soprattutto, sono brutte. I cambiamenti dellacosta sono fenomeni naturali ed arginarli artificialmente provocano altri cambiamen-ti: lo dimostra il fatto che ad un anno dalla posa in opera della prima barriera artificia-le ai 3 Zeppi bisogna realizzarne altre due per risolvere i problemi probabilmente cau-sati dalla prima. E ripiegare su una soluzione alternativa, definitiva, che non rechi dan-ni allbambiente, esteticamente bella? Se volete appoggiare questa battaglia visitate ilsito del Banzai Surf Club. Le iniziative sono tante ed U necessario il sostegno di tutti.

Armando Pucilli �TSC

CCaarrii ccoolllleegghhii ddii oonnddaa,,

Vi scrivo per chiedervi AIUTO, come mol-ti di voi giR sapranno lo spot _il 58` anchedetto _tre zeppi`, U attualmente oggettodi lavori che ne comprometteranno irri-mediabilmente la surfabilitR. Dato che lebrutte notizie non arrivano mai da sole...tra non molto inizieranno i lavori perlbampliamento del Porto Odescalchi diSanta Marinella, lavori che porterannoalla cancellazione gli spot denominati _ilporto`, _la roccetta`, _super tube` e _ilbunker`. Come se ciX non bastasse sonopreviste scogliere lungo tutta la costa delcomune!!!!!

Se vuoi anche tu impedire lbestinzione delsurf nella nostra zona allora aiutaci!!!!! Le direzioni di intervento dovranno esse-re molteplici e articolate su piY fronti: - I rappresentanti dei club e la federazio-ne dovranno presentare alternative vali-de e concrete agli attuali piani di inter-vento previsti dallbamministrazione indi-cendo una conferenza urgente. - i titolari di attivitR commerciali dovran-no bombardare lbamministrazione dibilanci economici, occupazionali, indotto,turismo e via dicendo legati alla zona. -chi ha amicizie _influenti` le usi.... ora omai piY. -ognuno di noi dovrR contattare la stam-pa di settore e non e premere per far usci-re articoli sulla questione. -servono ingegneri, architetti e progetti-sti per buttare giY un progetto anche solosu topografie computerizzate su cui con-centrare la nostra alternativa credibile.

Maurizio Di Spirito �BSC

a cura di: Banzai Surf Club, S. Marinella Surf Club, Toesover Surf Club e Revolt Media

XTREME VILLAGE: NEVE E MARE

EVENTI/ITALIAOSTIA/Roma

Si U svolta il 7 e 9 maggio ad Ostia. Mai prima si era vista nel Centro Italia una manifestazione che riunisse Kitesurf, Freestyle Motocross, Snowboard ed in piccola parte anche Skate e Bmx. Finalmente qualcosa di nuovo!

Suoni e colori……questo rimane dellbXtreme Village del 2004.Tantissimi i suoni che sembra ancora di sentire, sono quellidei motori pronti a scattare, gli applausi e le urla del pubbli-

co ad ogni trick, anche i suoni del vento e del mare che quasi pernon essere da meno si sono dati da fare per la felicitR dei tantissi-mi appassionati di kitesurf. Un vento che solo nella giornata didomenica ha dato tregua alla Manifestazione, manna per gliamanti del Kite, meno per i riders di snow e di freestyle motocrossche domenica hanno perX ripagato il pubblico numerosissimo conuno spettacolo di alto livello. Suoni dicevamo, ma anche colori…il bianco candido della neve…con sullo sfondo il contrasto delmare, i colori delle bandiere e degli striscioni dei tanti sponsor pre-senti e poi i colori dello spettacolo che gli atleti hanno offerto aitanti curiosi ed appassionati presenti. Una settimana, il tempo perallestire questo villaggio estremo, una settimana a fare neve, unasettimana per mettere in piedi un circo estremo senza preceden-ti in Italia. E gli acrobati? Sono loro, i riders! Veri animali da pal-coscenico, sia in pista sia fuori, quando il loro carattere istrionicolasciava tutti a bocca aperta per le tantissime trovate che hannofatto divertire il pubblico. Lo snowboard presentava una rampa dibig air di 35 metri dove si sono dati battaglia molti riders. La gior-nata di sabato ha messo in scena la gara di Regional, un successoviste le oltre 50 iscrizioni. Tanti i ragazzi non professionisti, lamaggior parte dei quali hanno cercato di mettersi in mostradavanti alle tantissime ditte presenti per cercare di strappare qual-cosa in piY di un semplice supporto di materiali. Sicuramenteimportante la prova di Matteo Maggi, migliore prestazione di unatleta del centro Italia nella categoria. La domenica spazio ai pro-fessionisti invitati, che insieme ai migliori della gara regionale delgiorno prima, hanno dato spettacolo. Un circo dicevamo, e circoU stato, perchT tra un salto di snowboard e lbaltro ecco spuntarealcuni riders di bmx flat che silenziosi con le loro bici intrattene-vano il pubblico cosV come alcuni riders di skateboard che su unamini ramp montata sullbarea dai ragazzi dello skatepark di Ostiacontribuivano al meglio affinchT il pubblico avesse sempre qual-cosa per cui stupirsi. Stupore infine, questa U la parola che piYdbogni altra U dbobbligo quando si parla di freestyle motocross, stu-pore U la sensazione che meglio descrive lbespressione sui volti delfolto pubblico presente ogni volta che un motore si accendeva.Quattro riders tra i migliori in Italia e un atleta di livello interna-zionale. Frenati nella loro rincorsa verso un salto e verso unapplauso, dal forte vento… e saliva tra gli atleti la voglia di salta-re, la voglia di far vedere quello che meglio di tutto sanno fare, inaltre parole stupire! Qualche timido tentativo il sabato e poi larinuncia forzata, troppo rischio anche per chi ha il rischio comeregola sportiva, un assaggio di ciX che si sarebbe potuto vederesenza quel vento. Finalmente domenica, finalmente senza ven-to…si U subito respirata unbaltra aria, lbadrenalina cominciava acrescere, i motori si scaldavano e urlavano forte la loro voglia divolo…tanti i trick proposti tantissimo lo spettacolo. E tutto ilpomeriggio U stato un alternarsi continuo fra salti di snow e difreestyle motocross…un pomeriggio da ricordare un pomeriggiosenza un attimo di respiro, un pomeriggio allbinsegna dellbestremo.

TEXT)( DAMIANO TICCONIPHOTOS)(RICCARDO GHILARDI

MANUEL MAFFEI IN UNA FOTO DI RONCHINI DI QUALCHE ANNO FA, CI MOSTRA LE QUALIT] DELLbONDA DI`TRE ZEPPI`. PRIMA DELLE RUSPE!!

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Revolt > 74/75

GDE SUDARMAA Bali, lbunitR degli opposti U rappresentata dal motivo a scacchiera �poleng, che simbolizzalbinterazione tra giorno e notte, positivo e negativo, inserendo tolleranza e relativitR nellamente del balinese, questo perchU niente U totalmentoe buono e niente U totalmente cattivo.neitempi di Terminator. E quando puX surfa...

ARTI VISIVE/PITTURABALINESE/ART

SPHERAE (tecnica mista) 50x70 cm

_NATO NEL VILLAGGIO BBAALLIINNEESSEE DI SUDAJI NEL 1972, GGDDEE, ARRIVA NEL VILLAGGIOARTISTICO DI UUBBUUDD NEL 1992, PER ACCRESCERE LA SUA ESPERIENZA DI PITTORE.

EGLI BASA LE SUE CREAZIONI SULLE LLEEGGGGEENNDDEE POPOLARI APPORTANDONE, NELLbINSIEME, UNA VISIONE PIf ATTUALE CON UN EFFETTO, TALVOLTA, SSUURRRREEAALLIISSTTIICCOO.`

Olio su tela144x150cm Olio su tela139x135

Page 67: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 74/75

GDE SUDARMAA Bali, lbunitR degli opposti U rappresentata dal motivo a scacchiera �poleng, che simbolizzalbinterazione tra giorno e notte, positivo e negativo, inserendo tolleranza e relativitR nellamente del balinese, questo perchU niente U totalmentoe buono e niente U totalmente cattivo.neitempi di Terminator. E quando puX surfa...

ARTI VISIVE/PITTURABALINESE/ART

SPHERAE (tecnica mista) 50x70 cm

_NATO NEL VILLAGGIO BBAALLIINNEESSEE DI SUDAJI NEL 1972, GGDDEE, ARRIVA NEL VILLAGGIOARTISTICO DI UUBBUUDD NEL 1992, PER ACCRESCERE LA SUA ESPERIENZA DI PITTORE.

EGLI BASA LE SUE CREAZIONI SULLE LLEEGGGGEENNDDEE POPOLARI APPORTANDONE, NELLbINSIEME, UNA VISIONE PIf ATTUALE CON UN EFFETTO, TALVOLTA, SSUURRRREEAALLIISSTTIICCOO.`

Olio su tela144x150cm Olio su tela139x135

Page 68: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 76/77

ARTI VISIVE/PITTURA

Olio su tela63x84 cm

Dopo anni di spe-r imentaz ion inei vari settori

delle arti figurative,lbestro creativo diMichele Drascek pareaver trovato una suastrada. Questi _paesag-gi` sono divenuti il luo-go ideale in cui puX darelibero sfogo alle sue pul-sioni interiori. In questifogli di plexiglass, lavo-rati a bulino e dipinticon colori acrilici e smal-ti, il senso materico delcolore, di base freddoma con delle leggeresfumature calde, si spo-sa con la calma nervosi-tR della linea e insiemeraggiungono un certacompletezza. In questeopere lbautore, cometanti altri artisti contemporanei,sembra percorrere allbincontrario iltragitto figurativo ^ informale; maqueste icone non sembrano rappre-sentare alcun mondo esteriore ointeriore. Ci troviamo di fronte adaltri mondi, forse pianeti di altrisistemi solari, forse altre dimensioniin cui il silenzio, padrone assolutodello spazio, viene violentato delica-tamente dal bulino e in cui la legge-rezza del plexiglas fa da elegantecontrappunto alla pesantezza, omeglio, alla sostanza di quello che viU sopra rappresentato. Come diceRainer Maria Rilke nelle sue Lettere

a un giovane poeta: _… la maggiorparte degli avvenimenti sono indici-bili, si compiono in un spazio che maiparola ha varcato, e piY indicibili ditutto sono le opere dbarte, misterio-se esistenze, la cui vita, accanto allanostra che svanisce, perdura.` Misembra che Drascek rappresentiormai questo spazio e le sue opereabbiano ormai acquisito una vitapropria.�Luca Geroni, Gorizia, 8 apri-le 2004. Michele Drascek, nato a Gorizia il 14ottobre 1974, Inizia lbattivitR esposi-tiva nei primi anni novanta a Gorizia.La prima personale, Ritagliare volti,

U del 1994. Si impegna quin-di in varie attivitR: realizza-zione di scenografie, orga-nizzazione di ex-tempore,gestione di laboratori, con-sulenze per performance,partecipazione ad artwork.Continua intanto lbattivitRespositiva presso varie real-tR culturali, tra cuilbassociazione Exit. Nel frat-tempo realizza disegni, illu-strazioni e articoli per variepubblicazioni, anche dicarattere didattico. Nel1998 U chiamato alla Galle-ria Regionale _Spazzapan`per Contemporanea /Sodob-na Umetnost 98. Avventuredbarte lungo il confine. Sidedica poi allbattivitR didat-tica: collabora con il KakiTree Project di Tokio e con-duce un laboratorio creati-

vo alla 48° Biennale dbArte Modernadi Venezia. Inizia ad effettuareannualmente degli home happening.Realizza delle pitture murali e, in col-laborazione, un cortometraggio. Nel2001 espone in Omaggio a Gorizia,Umetniki Gorici: gli artisti nel Mille-nario della cittR. Lbanno successivoesce con i nuovi lavori nella persona-le Quel gaudio luminoso/del silenziodelle cose. Per la serata inauguraledel festival italo-sloveno GONG-Fest1, realizzato in previsione dellba-pertura del confine, U chiamato adesporre a Nova Gorica. Attualmentevive e lavora lunga la �sottile linea

MICHELE DRASCEK: CAELATUREArtista di origine Friulana, ha presentato le sue opere caratterizzate da graffi, incisioni, fitti, segni e raffinati contrasti cromatici, realizzate ad hoc per lbesposizione allbinterno del 47thfloor di Roma.

ARTE/MOSTREAprile/Roma

__MMAADDAAMMEE`̀ :: aaccrriilliiccoo ee bbuulliinnoo ssuu pplleexxiiggllaassss

Page 69: Revolt Magazine 3 -2004

Revolt > 76/77

ARTI VISIVE/PITTURA

Olio su tela63x84 cm

Dopo anni di spe-r imentaz ion inei vari settori

delle arti figurative,lbestro creativo diMichele Drascek pareaver trovato una suastrada. Questi _paesag-gi` sono divenuti il luo-go ideale in cui puX darelibero sfogo alle sue pul-sioni interiori. In questifogli di plexiglass, lavo-rati a bulino e dipinticon colori acrilici e smal-ti, il senso materico delcolore, di base freddoma con delle leggeresfumature calde, si spo-sa con la calma nervosi-tR della linea e insiemeraggiungono un certacompletezza. In questeopere lbautore, cometanti altri artisti contemporanei,sembra percorrere allbincontrario iltragitto figurativo ^ informale; maqueste icone non sembrano rappre-sentare alcun mondo esteriore ointeriore. Ci troviamo di fronte adaltri mondi, forse pianeti di altrisistemi solari, forse altre dimensioniin cui il silenzio, padrone assolutodello spazio, viene violentato delica-tamente dal bulino e in cui la legge-rezza del plexiglas fa da elegantecontrappunto alla pesantezza, omeglio, alla sostanza di quello che viU sopra rappresentato. Come diceRainer Maria Rilke nelle sue Lettere

a un giovane poeta: _… la maggiorparte degli avvenimenti sono indici-bili, si compiono in un spazio che maiparola ha varcato, e piY indicibili ditutto sono le opere dbarte, misterio-se esistenze, la cui vita, accanto allanostra che svanisce, perdura.` Misembra che Drascek rappresentiormai questo spazio e le sue opereabbiano ormai acquisito una vitapropria.�Luca Geroni, Gorizia, 8 apri-le 2004. Michele Drascek, nato a Gorizia il 14ottobre 1974, Inizia lbattivitR esposi-tiva nei primi anni novanta a Gorizia.La prima personale, Ritagliare volti,

U del 1994. Si impegna quin-di in varie attivitR: realizza-zione di scenografie, orga-nizzazione di ex-tempore,gestione di laboratori, con-sulenze per performance,partecipazione ad artwork.Continua intanto lbattivitRespositiva presso varie real-tR culturali, tra cuilbassociazione Exit. Nel frat-tempo realizza disegni, illu-strazioni e articoli per variepubblicazioni, anche dicarattere didattico. Nel1998 U chiamato alla Galle-ria Regionale _Spazzapan`per Contemporanea /Sodob-na Umetnost 98. Avventuredbarte lungo il confine. Sidedica poi allbattivitR didat-tica: collabora con il KakiTree Project di Tokio e con-duce un laboratorio creati-

vo alla 48° Biennale dbArte Modernadi Venezia. Inizia ad effettuareannualmente degli home happening.Realizza delle pitture murali e, in col-laborazione, un cortometraggio. Nel2001 espone in Omaggio a Gorizia,Umetniki Gorici: gli artisti nel Mille-nario della cittR. Lbanno successivoesce con i nuovi lavori nella persona-le Quel gaudio luminoso/del silenziodelle cose. Per la serata inauguraledel festival italo-sloveno GONG-Fest1, realizzato in previsione dellba-pertura del confine, U chiamato adesporre a Nova Gorica. Attualmentevive e lavora lunga la �sottile linea

MICHELE DRASCEK: CAELATUREArtista di origine Friulana, ha presentato le sue opere caratterizzate da graffi, incisioni, fitti, segni e raffinati contrasti cromatici, realizzate ad hoc per lbesposizione allbinterno del 47thfloor di Roma.

ARTE/MOSTREAprile/Roma

__MMAADDAAMMEE`̀ :: aaccrriilliiccoo ee bbuulliinnoo ssuu pplleexxiiggllaassss

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UUNNIIVVEERRSSUUSS HIC MUNDUS UNA CCIIVVIITTAASSCOMMUNIS DEORUM ATQUE

HHOOMMIINNUUMM EXISTIMANDA EESSTT..**

*Questo mondo va giudicato come una immensa cittR comune di uomini e di Dei. ��CCffrr.. CCiicceeoonnee,, DDee lleegg..,, 11,,2233Revolt > 82/83

3 COMICS/A.I.R.E. N°3

SONO CONFUSI. CREDONOCHE L’UNICA SOLUZIONE SIA IL

CONTROLLO, LA RAZIONALITÀ...

GIÀ. È LA PAURA CHE LIMUOVE. SENZA IL CONTROLLO TEMO-

NO DI IMPAZZIRE...

NON SI RENDONO CONTOCHE LA RISPOSTA È ACCANTO A LORO.

IN MOLTI CASI È AL LORO FIANCO.

IN REALTÀ NE SONO SEMPRESTATI CONSAPEVOLI MA LA PAURA DI

PERDERSI LI HA ACCECATI.

PER QUESTO HANNO-TENTATO DI CANCELLARE QUELLO

CHE LI SPAVENTAVA...

HANNO FATTO DI TUTTO: PRI-MA CREDEVANO FOSSERO STREGHE E LE

HANNO BRUCIATE...

POI LE HANNO TENUTE SEGREGATE,REPRESSE, CONVINTI CHE FOSSE LORO LA COL-

PA DI TUTTO, LA RAGIONE DEL MALE.

PLATONE ERA CON-VINTO CHE FOSSERO ESSERIINFERIORI. IN MOLTI CI HANNO

CREDUTO

LA LORO BELLEZZAINCOMPRENSIBILE. IL LORO POTERE

INNATO LI HA SCONVOLTI...

POVERI UMANI: COSÌ CON-TROLLATI E COSÌ STUPIDI. DOVREMMO

DI NUOVO RESETTARE...

LASCIAMOGLI ANCORA UNPÒ DI TEMPO, QUALCUNO HA CAPITO

FINALMENTE...

SPERO PER LORO CHE NON SITRATTI DI UN CASO ISOLATO...

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Emerson Krott Tribute. WU MING 9

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Page 71: Revolt Magazine 3 -2004

UUNNIIVVEERRSSUUSS HIC MUNDUS UNA CCIIVVIITTAASSCOMMUNIS DEORUM ATQUE

HHOOMMIINNUUMM EXISTIMANDA EESSTT..**

*Questo mondo va giudicato come una immensa cittR comune di uomini e di Dei. ��CCffrr.. CCiicceeoonnee,, DDee lleegg..,, 11,,2233Revolt > 82/83

3 COMICS/A.I.R.E. N°3

SONO CONFUSI. CREDONOCHE L’UNICA SOLUZIONE SIA IL

CONTROLLO, LA RAZIONALITÀ...

GIÀ. È LA PAURA CHE LIMUOVE. SENZA IL CONTROLLO TEMO-

NO DI IMPAZZIRE...

NON SI RENDONO CONTOCHE LA RISPOSTA È ACCANTO A LORO.

IN MOLTI CASI È AL LORO FIANCO.

IN REALTÀ NE SONO SEMPRESTATI CONSAPEVOLI MA LA PAURA DI

PERDERSI LI HA ACCECATI.

PER QUESTO HANNO-TENTATO DI CANCELLARE QUELLO

CHE LI SPAVENTAVA...

HANNO FATTO DI TUTTO: PRI-MA CREDEVANO FOSSERO STREGHE E LE

HANNO BRUCIATE...

POI LE HANNO TENUTE SEGREGATE,REPRESSE, CONVINTI CHE FOSSE LORO LA COL-

PA DI TUTTO, LA RAGIONE DEL MALE.

PLATONE ERA CON-VINTO CHE FOSSERO ESSERIINFERIORI. IN MOLTI CI HANNO

CREDUTO

LA LORO BELLEZZAINCOMPRENSIBILE. IL LORO POTERE

INNATO LI HA SCONVOLTI...

POVERI UMANI: COSÌ CON-TROLLATI E COSÌ STUPIDI. DOVREMMO

DI NUOVO RESETTARE...

LASCIAMOGLI ANCORA UNPÒ DI TEMPO, QUALCUNO HA CAPITO

FINALMENTE...

SPERO PER LORO CHE NON SITRATTI DI UN CASO ISOLATO...

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Emerson Krott Tribute. WU MING 9

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EVENTI/FESTA

REVOLT PARTY › FABER BEACHPRESENTAZIONE REVOLT MAG N°2- aprile 04 - Australian night, powered by Katin

Photo/shots

PHOTOS)(CARLO SARNACCHIOLI

L.MARE TOSCANELLI,199OSTIA LIDO

TEL. 06.5613849INFO: WWW.F.B.COM

REVOLT PARTY N° 20. VENERDÌ 2 APRILE 2004

FABER BEACH

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EVENTI/FESTA

REVOLT PARTY › FABER BEACHPRESENTAZIONE REVOLT MAG N°2- aprile 04 - Australian night, powered by Katin

Photo/shots

PHOTOS)(CARLO SARNACCHIOLI

L.MARE TOSCANELLI,199OSTIA LIDO

TEL. 06.5613849INFO: WWW.F.B.COM

REVOLT PARTY N° 20. VENERDÌ 2 APRILE 2004

FABER BEACH

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Revolt > 86/87TEXT)(T. T.

PHOTOS)(PLAYGROUND RECORDINGS

MOLTI PARLANO, NON A TORTO, DELLA VERSIONE IINNGGLLEESSEE DEGLI AAIIRR,

ANCHE SE IL SUONO DEGLI ZERO 7 RISENTEDEL TTRRIIPP--HHOOPP BRISTOLIANO

ZERO7Enry Binns e Sam Hardaker, duo inglese che propone una particolare musica elettronica e chericorda molto le sonoritR di Godin e Dunckel �AIR, senza il particolare _accento francese`.

MUSICA/BIOGRAFIEElettronica/Inglese

Vengono dallbInghilterra esuonano principalmentemusica elettronica, sul

genere degli Air e di Kruder & Dorf-meister. Sono due ragazzi che vor-rebbero diventare famosi propriocome le acclamate coppie dellbelet-tronica,lounge,chill out ecc. SonoHenry Binns e Sam Hardaker, esommati fanno Zero 7, in omaggioalle sonoritR synth analogiche deglispy movies anni b70. Gli zero7 muo-vono i primi passi nella direzionedellbipercompetitiva selva delremix. Lenny Kravitz e Terry Collierabboccano allbamo, ma la monta-gna sarebbe ancora lunga da scala-re, se non fosse che un bel giornoarriva la classica telefonata: iRadiohead in persona hanno inten-zione di commissionare ai ragazziun lavoro. Si tratta del remix diClimbing Up The Walls, che inseri-sce Henry e Sam nella mappa varie-gata e inflazionata del chill out.

Successivamente decidono di faremusica in proprio. Due ep, poi ilfortunato esordio nel 2001 conSimple Things. Molti parlano, non atorto, della versione inglese degliAir, anche se il suono degli Zero 7risente del trip-hop bristoliano. Cheil suono degli Zero 7 emulasse quel-lo del duo Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel era unbidea balena-ta a molti non molto tempo fa.Ascoltando la seconda prova delgruppo, uscita a quasi tre anni didistanza dal fortunato SimpleThings, la sensazione U di un pro-dotto consapevolmente scremato,che vive di forme prese a prestito eatmosfere fugaci ricche di spunti,nessuno dei quali perX approfondi-to a dovere. Come ci si potevaimmaginare, anche in questa sedele influenze Air sono determinantinel colorare i fondali e, per il resto,vi U un sentire piacevole, sobrio eleccato, che si traduce in feel dalle

connotazioni soul, dai languoriwest-coast, dal retrX seventees. Inaltre parole: lounge music contem-poranea, cioU musica composta disuoni antichi arrangiati con moder-ne tecniche digitali. E dopo i remixdi Another Night Late �2002, treanni dopo U la volta di When ItFalls. La storia, anche se in tono piYrealistico, si ripete. Mentre dilaga lamania del chill out e gli Air com-mettono il passo falso di 10,000 HzLegend, una combinazione di lungi-miranza e astri favorevoli fa sV chei due giovani inglesi ottengano uncospicuo riscontro grazie a unalbum che rappresenta la risposta,distanziata nel tempo, a MoonSafari �1998. Gli Zero 7 di SimpleThings, il disco del debutto, possie-dono somiglianze notevoli con ilgruppo parigino, pur con alcunedifferenze stilistiche. Gli Zero 7paiono gli Air denudati del loro tipi-co french touch, ma U solo lo smal-

to soul che si U sostituito allo sno-bismo gainsbourghiano. Comun-que, ciX che distingue le due bandsU la qualitR: se da una parte i pari-gini optano per uno studio di sono-ritR retrX, denotando creativitR esenso estetico senza secondi fini,gli inglesi partono dagli stessi pre-supposti per sfornare potenziali hitdi facile presa. I Have Seen, primoestratto di una fortunata serie, Uuna sinfonia corredata da bassoavvolgente e dream voice nere. Ilresto dellbalbum va, pur a testaalta, in questa direzione, macinan-do indovinate e ruffiane melodie,alternando strumentali zuccherosi�Give It Away a episodi nei quali siavvicendano cantato maschile �latitle track e femminile �In TheWaiting Line. Il tutto va a colma-re il vuoto lasciato proprio dagliAir, che nel 2001 abbandonerannoil sound degli esordi per cercarenuove direzioni.

SIMPLE THINGS - TRACKLIST1. I HAVE SEEN - 5:07 2. POLARIS - 4:48 3. DESTINY - 5:37 4. GIVE IT AWAY - 5:17 5. SIMPLE THINGS - 4:24 6. RED DUST - 5:40 7. DISTRACTIONS - 5:16 8. IN THE WAITING LINE - 4:32 9. OUT OF TOWN - 4:47 10. THIS WORLD - 5:35 11. LIKUFANELE - 6:11 12. END THEME - 3:39 13. SALT WATER SOUND - 5:30 14. SPINNING - 6:03

WHEN IT FALLS - TRACKLIST1. Warm Sound - 5:30 2. Home - 4:37 3. Somersault - 6:57 4. Over Our Heads - 4:24 5. Passing By - 4:52 6. When It Falls - 5:31 7. The Space Between - 6:01 8. Look Up - 5:57 9. In Time - 4:58 10. Speed Dial No. 2 - 3:51 11. Morning Song - 6:32

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PHOTOS)(PLAYGROUND RECORDINGS

MOLTI PARLANO, NON A TORTO, DELLA VERSIONE IINNGGLLEESSEE DEGLI AAIIRR,

ANCHE SE IL SUONO DEGLI ZERO 7 RISENTEDEL TTRRIIPP--HHOOPP BRISTOLIANO

ZERO7Enry Binns e Sam Hardaker, duo inglese che propone una particolare musica elettronica e chericorda molto le sonoritR di Godin e Dunckel �AIR, senza il particolare _accento francese`.

MUSICA/BIOGRAFIEElettronica/Inglese

Vengono dallbInghilterra esuonano principalmentemusica elettronica, sul

genere degli Air e di Kruder & Dorf-meister. Sono due ragazzi che vor-rebbero diventare famosi propriocome le acclamate coppie dellbelet-tronica,lounge,chill out ecc. SonoHenry Binns e Sam Hardaker, esommati fanno Zero 7, in omaggioalle sonoritR synth analogiche deglispy movies anni b70. Gli zero7 muo-vono i primi passi nella direzionedellbipercompetitiva selva delremix. Lenny Kravitz e Terry Collierabboccano allbamo, ma la monta-gna sarebbe ancora lunga da scala-re, se non fosse che un bel giornoarriva la classica telefonata: iRadiohead in persona hanno inten-zione di commissionare ai ragazziun lavoro. Si tratta del remix diClimbing Up The Walls, che inseri-sce Henry e Sam nella mappa varie-gata e inflazionata del chill out.

Successivamente decidono di faremusica in proprio. Due ep, poi ilfortunato esordio nel 2001 conSimple Things. Molti parlano, non atorto, della versione inglese degliAir, anche se il suono degli Zero 7risente del trip-hop bristoliano. Cheil suono degli Zero 7 emulasse quel-lo del duo Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel era unbidea balena-ta a molti non molto tempo fa.Ascoltando la seconda prova delgruppo, uscita a quasi tre anni didistanza dal fortunato SimpleThings, la sensazione U di un pro-dotto consapevolmente scremato,che vive di forme prese a prestito eatmosfere fugaci ricche di spunti,nessuno dei quali perX approfondi-to a dovere. Come ci si potevaimmaginare, anche in questa sedele influenze Air sono determinantinel colorare i fondali e, per il resto,vi U un sentire piacevole, sobrio eleccato, che si traduce in feel dalle

connotazioni soul, dai languoriwest-coast, dal retrX seventees. Inaltre parole: lounge music contem-poranea, cioU musica composta disuoni antichi arrangiati con moder-ne tecniche digitali. E dopo i remixdi Another Night Late �2002, treanni dopo U la volta di When ItFalls. La storia, anche se in tono piYrealistico, si ripete. Mentre dilaga lamania del chill out e gli Air com-mettono il passo falso di 10,000 HzLegend, una combinazione di lungi-miranza e astri favorevoli fa sV chei due giovani inglesi ottengano uncospicuo riscontro grazie a unalbum che rappresenta la risposta,distanziata nel tempo, a MoonSafari �1998. Gli Zero 7 di SimpleThings, il disco del debutto, possie-dono somiglianze notevoli con ilgruppo parigino, pur con alcunedifferenze stilistiche. Gli Zero 7paiono gli Air denudati del loro tipi-co french touch, ma U solo lo smal-

to soul che si U sostituito allo sno-bismo gainsbourghiano. Comun-que, ciX che distingue le due bandsU la qualitR: se da una parte i pari-gini optano per uno studio di sono-ritR retrX, denotando creativitR esenso estetico senza secondi fini,gli inglesi partono dagli stessi pre-supposti per sfornare potenziali hitdi facile presa. I Have Seen, primoestratto di una fortunata serie, Uuna sinfonia corredata da bassoavvolgente e dream voice nere. Ilresto dellbalbum va, pur a testaalta, in questa direzione, macinan-do indovinate e ruffiane melodie,alternando strumentali zuccherosi�Give It Away a episodi nei quali siavvicendano cantato maschile �latitle track e femminile �In TheWaiting Line. Il tutto va a colma-re il vuoto lasciato proprio dagliAir, che nel 2001 abbandonerannoil sound degli esordi per cercarenuove direzioni.

SIMPLE THINGS - TRACKLIST1. I HAVE SEEN - 5:07 2. POLARIS - 4:48 3. DESTINY - 5:37 4. GIVE IT AWAY - 5:17 5. SIMPLE THINGS - 4:24 6. RED DUST - 5:40 7. DISTRACTIONS - 5:16 8. IN THE WAITING LINE - 4:32 9. OUT OF TOWN - 4:47 10. THIS WORLD - 5:35 11. LIKUFANELE - 6:11 12. END THEME - 3:39 13. SALT WATER SOUND - 5:30 14. SPINNING - 6:03

WHEN IT FALLS - TRACKLIST1. Warm Sound - 5:30 2. Home - 4:37 3. Somersault - 6:57 4. Over Our Heads - 4:24 5. Passing By - 4:52 6. When It Falls - 5:31 7. The Space Between - 6:01 8. Look Up - 5:57 9. In Time - 4:58 10. Speed Dial No. 2 - 3:51 11. Morning Song - 6:32

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ARTE/RIVOLUZIONI

La fotografia in un certo qualmodo U sempre esistita. Laluce ha da sempre lasciato

segni sui materiali fotosensibilinaturali, come le foglie, la pelleumana etc. Molti sono coloro che sisono occupati di questi fenomeni,ma Daguerre , sembra essere lbuomoche inventX la ripresa _fotografica`.GiR nel 1802, Thomas Wedgwoodaveva studiato lbannerimento delnitrato dbargento esposto alla luce,ed era riuscito a produrre immaginidi oggetti opachi su carta sensibiliz-zata con sali dbargento �disegni foto-genici; immagini purtroppo instabi-li, dato che qualsiasi illuminazione lefaceva svanire. Quanto alla cameraoscura, uno strumento in grado diproiettare su di uno schermo imma-gini capovolte, se ne conosce unadescrizione dellbarabo Al-Kindi del IXsecolo, e un disegno di Leonardo daVinci, e molte altre rappresentazio-ni nei secoli successivi. Essa vennecomunque frequentemente usatadai pittori, a partire dal a600, perstudiare la prospettiva dei panora-mi. Allbinizio dellb a800, un litografoamatore, NicUphore NiUpce, avevacercato di ottenere una matrice dastampa utilizzando lbazione dellaluce sul bitume: del suo lavoro cirimangono solo alcune _eliografie`�come le aveva chiamate databilidal 1826 in avanti. La piY antica diqueste lastre U la famosa veduta dal-la finestra della sua casa di Le Gras,dove confusamente si intravedono itetti delle costruzioni circostanti. Le

Gras, Francia, estate dellbanno 1826.Questa U la prima afotografiab dellastoria dellbumanitR. NicTphoreNiepce la ottenne cospargendo dibitume di giudea una lastra di peltroper eliografia. Essa ritrae il cortiledella sua casa visto dalla finestradella sua stanza. Enormemente lun-go il tempo di esposizione: 8 ore!Oggi lbimmagine U conservata pres-so lbuniversitR del texas ad Austin�usa Iniziava cosV lbepoca dellaFotografia. Oggi il discorso U moltodiverso, ho iniziato nel 1979 �25anni fa ndr a scattare le mie primefotografie con una macchina foto-grafica che mi regalX mio zio dopoche passai un intera giornata con luiin camera oscura. Mi ricordo anco-ra il mio stupore nel veder compari-re da un pezzo di carta un immagi-

ne immerso in un liquido, rimasistupefatto, pensai addirittura chemio zio fosse il mago di OZ, ma nonera cosi. Da quel giorno inizia ascattare fotografie a cominciare acapire e a leggere la luce per impa-rarne i segreti. Fu un lungo lavorofatto di scatti sviluppi e quantbaltronecessitasse a imparare. AvrX spesomilioni di lire in materiali per arri-vare a capire come si leggesse laluce come fosse possibile variarla amio piacimento per dare piY omeno, ho speso interminabili ore incamera oscura, ore per correggereun immagine per modificarnelbintensitR il contrasto il colore, hoatteso anni per capire la luce oggi afronte di questo mi considero un dis-creto fotografo non professionista.Oggi lbevoluzione delle pellicole e

LA RIVOLUZIONE DIGITALEDal nitrato dbargento di Thomas Wedgwood ai pixel della fotografia digitale: rivoluzione ed evoluzione del modo di _disegnare la luce`.

photo/graphia

delle macchine fotografiche ha rag-giunto livelli inimmaginabili e ancormaggiore U la possibilitR con la foto-grafia digitale. Premesso che nontutte le digitali possono permettererisultati professionali andiamo adesaminarne i fattori principali. Lamaggior parte delle digitali di con-sumer attualmente sul mercatohanno a mio avviso ancora un limi-te la velocitR di memorizzazione, adeccezione delle reflex professionali.La velocitR di registrazione sul pro-cessore che vi permetterR di scatta-re una fotografia in movimento vifaccio un esempio avete provato ascattare un immagine con le digita-li compatte? Bene ci sarete ancheriusciti, ma se fate attenzione visarete accorti che nel momento incui avete visto lbimmagine da foto-grafare ed il vostro dito a premutoil tasto di scatto ed il processore hamemorizzato la fotografia U passa-to troppo tempo 1 1,5 secondi visembreranno pochi, pochissimi, manon U cosi, questo U dovuto dal fat-to che il processore delle compattedi consumer U estremamente picco-lo e quindi necessita di tempo percatturare e memorizzarelbimmagine,molto piY lungo, cosache non succede con le reflex tradi-zionali o digitali. Reflex U la parolachiave per ottenere buoni risultati,questo comporta una spesa di qua-si il doppio di una normale fotoca-mera digitale che pur avendo ottimirisultati se deve essere usata inapplicazioni sportive non U sicura-

mente lo strumento piY adatto.Pertanto vi consiglio di informarvibene prima di acquistare una foto-camera se ne farete un uso familia-re piY o meno sono tutte uguali, seperX le vostre esigenze vi portano avoler scattare soggetti in movimen-to fate attenzione al ritardo dimemorizzazione. Non U solo que-sto il motivo per cui si sceglie unareflex al posto di una fotocameracompatta il secondo motivo sono leottiche, che su le fotocamera diconsumer sono fisse, si U vero chealcune hanno anche obbiettivi piY omeno potenti ma digitali e potreteincorrere una volta portata in stam-pa la vostra foto nel fastidiosissimopixel, Per pixel si intende il piY pic-colo punto in cui viene scompostauna immagine Lbesempio tipico Uquello dello schermo del computer,suddiviso in unitR elementari indi-pendenti per luminositR e colore.Anche una fotografia digitale vienerappresentata come insieme dipunti elementari, ciascuno dei qua-li U dotato di una sua luminositR edi un suo colore. I formati di filenon compressi, come TIFF o BMP,memorizzano queste informazioniper ogni pixel dellbimmagine. Ilnumero dei colori associati ad ognipixel dipende dalla profonditR dicolore. Ogni macchina fotograficaha una sua risoluzione massimaespressa in pixel; es.: una macchinafotografica con la massima risolu-zione di 3,3 milioni di megapixel�un megapixel U allbincirca uguale

ad un milione di punti �perlbesattezza 1024x1024= 1048576,avrR una risoluzione massima di2048 x 1536. Ora affinchT unastampa sia percepita di buona qua-litR dal nostro occhio si ritienegeneralmente che ci debbano esse-re almeno 300 pixel per pollice�pollice U una unitR di misuraanglosassone ed U equivalente a2,54 cm. Se il numero di pixel fos-se superiore probabilmentelbocchio non percepirebbe migliora-menti sensibili perchT tende _natu-ralmente` a interpolare i colori tradi loro mentre se il numero di pixelfosse inferiore la qualitR complessi-va ne verrebbe diminuita. Diciamotuttavia che anche con 200 pixelper pollice una stampa puX esseredi buona qualitR. Fatte queste pre-messe ne dobbiamo concludere che2048 pixel diviso 300 = 6,83 dun-que alla massima qualitR la nostrastampa non potrR avere unadimensione superiore a 6,83 polliciche tradotto in cm �ovvero molti-plicato per 2,54 fa 17,35 x. 13 cm,piY piccolo del foglio della vostrastampante �30x21, per intendercipertanto se vorrete fare un ingran-dimento ad esempio 43,5x 29 avre-te necessita di una risoluzione es.3072 x 2048 con una macchina da6,3 milioni di megapixel. Pertantofate attenzione quando acquistateil vostro giocattolo digitale non vifate incantare dai giochini elettro-nici tipo filtri o quantbaltro quellilasciateli, a i programmi su compu-

TEXT)(CARLO SARNACCHIOLI

_OGGI LbbEEVVOOLLUUZZIIOONNEE DELLE PPEELLLLIICCOOLLEE E DELLE MACCHINEFOTOGRAFICHE HA RAGGIUNTO LIVELLI INIMMAGINABILI

E ANCOR MAGGIORE c LA POSSIBILIT] CON LA FOTOGRAFIA DDIIGGIITTAALLEE`

La prima foto della storia, sottenuta da NicephoreNiepce nel 1826.

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ARTE/RIVOLUZIONI

La fotografia in un certo qualmodo U sempre esistita. Laluce ha da sempre lasciato

segni sui materiali fotosensibilinaturali, come le foglie, la pelleumana etc. Molti sono coloro che sisono occupati di questi fenomeni,ma Daguerre , sembra essere lbuomoche inventX la ripresa _fotografica`.GiR nel 1802, Thomas Wedgwoodaveva studiato lbannerimento delnitrato dbargento esposto alla luce,ed era riuscito a produrre immaginidi oggetti opachi su carta sensibiliz-zata con sali dbargento �disegni foto-genici; immagini purtroppo instabi-li, dato che qualsiasi illuminazione lefaceva svanire. Quanto alla cameraoscura, uno strumento in grado diproiettare su di uno schermo imma-gini capovolte, se ne conosce unadescrizione dellbarabo Al-Kindi del IXsecolo, e un disegno di Leonardo daVinci, e molte altre rappresentazio-ni nei secoli successivi. Essa vennecomunque frequentemente usatadai pittori, a partire dal a600, perstudiare la prospettiva dei panora-mi. Allbinizio dellb a800, un litografoamatore, NicUphore NiUpce, avevacercato di ottenere una matrice dastampa utilizzando lbazione dellaluce sul bitume: del suo lavoro cirimangono solo alcune _eliografie`�come le aveva chiamate databilidal 1826 in avanti. La piY antica diqueste lastre U la famosa veduta dal-la finestra della sua casa di Le Gras,dove confusamente si intravedono itetti delle costruzioni circostanti. Le

Gras, Francia, estate dellbanno 1826.Questa U la prima afotografiab dellastoria dellbumanitR. NicTphoreNiepce la ottenne cospargendo dibitume di giudea una lastra di peltroper eliografia. Essa ritrae il cortiledella sua casa visto dalla finestradella sua stanza. Enormemente lun-go il tempo di esposizione: 8 ore!Oggi lbimmagine U conservata pres-so lbuniversitR del texas ad Austin�usa Iniziava cosV lbepoca dellaFotografia. Oggi il discorso U moltodiverso, ho iniziato nel 1979 �25anni fa ndr a scattare le mie primefotografie con una macchina foto-grafica che mi regalX mio zio dopoche passai un intera giornata con luiin camera oscura. Mi ricordo anco-ra il mio stupore nel veder compari-re da un pezzo di carta un immagi-

ne immerso in un liquido, rimasistupefatto, pensai addirittura chemio zio fosse il mago di OZ, ma nonera cosi. Da quel giorno inizia ascattare fotografie a cominciare acapire e a leggere la luce per impa-rarne i segreti. Fu un lungo lavorofatto di scatti sviluppi e quantbaltronecessitasse a imparare. AvrX spesomilioni di lire in materiali per arri-vare a capire come si leggesse laluce come fosse possibile variarla amio piacimento per dare piY omeno, ho speso interminabili ore incamera oscura, ore per correggereun immagine per modificarnelbintensitR il contrasto il colore, hoatteso anni per capire la luce oggi afronte di questo mi considero un dis-creto fotografo non professionista.Oggi lbevoluzione delle pellicole e

LA RIVOLUZIONE DIGITALEDal nitrato dbargento di Thomas Wedgwood ai pixel della fotografia digitale: rivoluzione ed evoluzione del modo di _disegnare la luce`.

photo/graphia

delle macchine fotografiche ha rag-giunto livelli inimmaginabili e ancormaggiore U la possibilitR con la foto-grafia digitale. Premesso che nontutte le digitali possono permettererisultati professionali andiamo adesaminarne i fattori principali. Lamaggior parte delle digitali di con-sumer attualmente sul mercatohanno a mio avviso ancora un limi-te la velocitR di memorizzazione, adeccezione delle reflex professionali.La velocitR di registrazione sul pro-cessore che vi permetterR di scatta-re una fotografia in movimento vifaccio un esempio avete provato ascattare un immagine con le digita-li compatte? Bene ci sarete ancheriusciti, ma se fate attenzione visarete accorti che nel momento incui avete visto lbimmagine da foto-grafare ed il vostro dito a premutoil tasto di scatto ed il processore hamemorizzato la fotografia U passa-to troppo tempo 1 1,5 secondi visembreranno pochi, pochissimi, manon U cosi, questo U dovuto dal fat-to che il processore delle compattedi consumer U estremamente picco-lo e quindi necessita di tempo percatturare e memorizzarelbimmagine,molto piY lungo, cosache non succede con le reflex tradi-zionali o digitali. Reflex U la parolachiave per ottenere buoni risultati,questo comporta una spesa di qua-si il doppio di una normale fotoca-mera digitale che pur avendo ottimirisultati se deve essere usata inapplicazioni sportive non U sicura-

mente lo strumento piY adatto.Pertanto vi consiglio di informarvibene prima di acquistare una foto-camera se ne farete un uso familia-re piY o meno sono tutte uguali, seperX le vostre esigenze vi portano avoler scattare soggetti in movimen-to fate attenzione al ritardo dimemorizzazione. Non U solo que-sto il motivo per cui si sceglie unareflex al posto di una fotocameracompatta il secondo motivo sono leottiche, che su le fotocamera diconsumer sono fisse, si U vero chealcune hanno anche obbiettivi piY omeno potenti ma digitali e potreteincorrere una volta portata in stam-pa la vostra foto nel fastidiosissimopixel, Per pixel si intende il piY pic-colo punto in cui viene scompostauna immagine Lbesempio tipico Uquello dello schermo del computer,suddiviso in unitR elementari indi-pendenti per luminositR e colore.Anche una fotografia digitale vienerappresentata come insieme dipunti elementari, ciascuno dei qua-li U dotato di una sua luminositR edi un suo colore. I formati di filenon compressi, come TIFF o BMP,memorizzano queste informazioniper ogni pixel dellbimmagine. Ilnumero dei colori associati ad ognipixel dipende dalla profonditR dicolore. Ogni macchina fotograficaha una sua risoluzione massimaespressa in pixel; es.: una macchinafotografica con la massima risolu-zione di 3,3 milioni di megapixel�un megapixel U allbincirca uguale

ad un milione di punti �perlbesattezza 1024x1024= 1048576,avrR una risoluzione massima di2048 x 1536. Ora affinchT unastampa sia percepita di buona qua-litR dal nostro occhio si ritienegeneralmente che ci debbano esse-re almeno 300 pixel per pollice�pollice U una unitR di misuraanglosassone ed U equivalente a2,54 cm. Se il numero di pixel fos-se superiore probabilmentelbocchio non percepirebbe migliora-menti sensibili perchT tende _natu-ralmente` a interpolare i colori tradi loro mentre se il numero di pixelfosse inferiore la qualitR complessi-va ne verrebbe diminuita. Diciamotuttavia che anche con 200 pixelper pollice una stampa puX esseredi buona qualitR. Fatte queste pre-messe ne dobbiamo concludere che2048 pixel diviso 300 = 6,83 dun-que alla massima qualitR la nostrastampa non potrR avere unadimensione superiore a 6,83 polliciche tradotto in cm �ovvero molti-plicato per 2,54 fa 17,35 x. 13 cm,piY piccolo del foglio della vostrastampante �30x21, per intendercipertanto se vorrete fare un ingran-dimento ad esempio 43,5x 29 avre-te necessita di una risoluzione es.3072 x 2048 con una macchina da6,3 milioni di megapixel. Pertantofate attenzione quando acquistateil vostro giocattolo digitale non vifate incantare dai giochini elettro-nici tipo filtri o quantbaltro quellilasciateli, a i programmi su compu-

TEXT)(CARLO SARNACCHIOLI

_OGGI LbbEEVVOOLLUUZZIIOONNEE DELLE PPEELLLLIICCOOLLEE E DELLE MACCHINEFOTOGRAFICHE HA RAGGIUNTO LIVELLI INIMMAGINABILI

E ANCOR MAGGIORE c LA POSSIBILIT] CON LA FOTOGRAFIA DDIIGGIITTAALLEE`

La prima foto della storia, sottenuta da NicephoreNiepce nel 1826.

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STIRATO N°5: PECCATO/SINAnteprima di STIRATO 5, lbinnovativo Poster-magazine che trovi gratuitamente a Roma o allegato a Revolt oppure lo puoi scaricare in PDF su www.centrifuga.net.

CULTURA/DESIGNRevolt/new-media

Revolt > 72/73

www.waterworks.it

a Roma 2 punti vendita:Via G. Avezzana,29 Via Conca d’oro,248Contatti: tel. 06.3217960 - [email protected]