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Restituzioni dati Invalsi IC “DON MILANI” - MANOCALZATI

AVIC843004

PRESENTAZIONE L'INVALSI, nell'intento di fornire informazioni affidabili e utili per la progettazione didattica, restituisce alle scuole, in forma riservata, i dati delle rilevazioni sugli apprendimenti, mettendo a confronto i risultati delle singole classi e della scuola con quelli di classi e scuole con pari condizioni sociali o vicine geograficamente e con l'Italia nel suo complesso. La lettura di questi dati permette di ottenere importanti informazioni per il miglioramento e il potenziamento dell'offerta formativa e delle pratiche didattiche. I DATI RESTITUITI I dati restituiti dall'INVALSI riguardano fondamentalmente tre aspetti: - l'andamento complessivo dei livelli di apprendimento degli studenti della scuola rispetto alla media dell'Italia, dell'area geografica e della regione di appartenenza; - l'andamento delle singole classi nelle prove di Italiano e di Matematica nel loro complesso; - l'andamento della singola classe e del singolo studente analizzato nel dettaglio di ogni singola prova. La lettura e l'interpretazione delle tavole e dei grafici possono essere quindi sia un utile strumento di diagnosi per migliorare l'offerta formativa all'interno della scuola, sia un mezzo per individuare aree di eccellenza e aree di criticità al fine di potenziare e migliorare l'azione didattica. RAPPRESENTAZIONE DELLE INFORMAZIONI Molti dati sono restituiti, opportunamente aggregati, sotto forma sia di tabelle sia di grafici. Le due rappresentazioni si completano e concorrono a descrivere i risultati conseguiti dalla scuola e dalle singole classi. Se, infatti, le tavole offrono una rappresentazione sistematica dei dati e facilitano la lettura della singola informazione, i grafici hanno il pregio di rappresentare in modo sintetico i dati e di metterli a confronto in modo diretto, consentendo così una percezione globale e immediata degli esiti conseguiti dalla scuola e dalle classi. Per una più approfondita interpretazione delle tavole e dei grafici occorre prendere visione del Tutorial. CHI PUÒ ACCEDERE AI DATI L'accesso ai dati è aperto, per ogni istituzione scolastica, al Dirigente, al Referente per la Valutazione, al Presidente del Consiglio di Istituto e a tutti i docenti. Dirigente Scolastico e Referente per la Valutazione visualizzano tutte le tavole e i grafici disponibili sia per la scuola che per tutte le classi. Il Presidente del Consiglio di Istituto può analizzare i dati della scuola restituiti con informazioni sul cheating e sullo stato socio-economico del contesto familiare e anche i dati sul cheating delle singole classi. Ogni Docente, come componente del Collegio dei Docenti, può accedere ai dati della scuola nel suo complesso e, nel caso abbia fatto parte nell'a.s. 15/16 del Consiglio di Classe di una classe interessata dalle prove INVALSI, può avere a disposizione i risultati conseguiti dalla sua classe. LE NOVITÀ PER LA RESTITUZIONE 2016 Alcune novità sono già in attive altre lo saranno entro la fine dell'anno solare. 1. L'accesso unificato contenente la visualizzazione fino a tre anni di restituzioni dati 2. Le tavole con i punteggi a distanza, ovvero per la scuola primaria il Punteggio conseguito nelle prove di V primaria del 2016 dalle classi II e il punteggio conseguito nelle prove di III secondaria di I grado del 2016

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dalle classi V, così come erano formate nel 2013. per la scuola secondaria di I grado il Punteggio conseguito nelle prove di II secondaria di II grado del 2016 dalle classi III così come erano formate nel 2014. In questo modo è possibile osservare l’evoluzione degli esiti nel corso di tre anni, dal 2013 al 2016, ossia nel passaggio dalla II alla V primaria 3. La misura di valore aggiunto della scuola, ossia una misura dell’effetto scuola al netto dell’incidenza di fattori esogeni sui quali la scuola non può agire (ad es. il contesto sociale, la preparazione pregressa degli allievi, ecc.) 4. La percentuale di partecipazione alle singole prove 5. La percentuale di copertura del background socio economico culturale 6. Il tutorial aggiornato.

RISULTATI PROVE INVALSI 2016 – CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA

Nelle tavole relative ai punteggi generali (Tavole 1A Italiano, 1B Matematica, 1C Preliminare di lettura) nella prima colonna è riportata la percentuale di risposte corrette delle singole classi e della scuola nel suo complesso al netto del cheating.

Nella seconda colonna appare invece la percentuale di studenti che hanno partecipato alla prova rispetto a coloro che avrebbero dovuto sostenerla, in base alle informazioni fornite dalla segreteria al momento dell’iscrizione.

L’INVALSI non restituisce i risultati di quella o di quelle classi in cui più del 50% degli studenti non ha compilato il fascicolo delle prove, ad esempio perché assenti (da questa percentuale sono esclusi gli studenti disabili per i quali la prova non è obbligatoria). Prova preliminare di lettura La tavola 1C (Preliminare di lettura) mostra che la media della scuola è superiore a quella nazionale, regionale e dell’area geografica: unica criticità da analizzare è la differenza di circa 50 punti fra la seconda classe e altre classi che hanno raggiunto il 100% nell’abbinamento delle parole polisillabe.

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Punti di forza: la media della scuola è superiore a quella nazionale, regionale e dell’area geografica Criticità: la differenza di circa 50 punti fra la seconda classe e altre classi che hanno raggiunto il 100% nell’abbinamento delle parole polisillabe.

Punteggi generali – Prova di ITALIANO Dall’analisi della tavola 1A si evidenziano risultati positivi, in media superiori rispetto alla media regionale, dell’area geografica di riferimento e alla media nazionale. Si notano differenze fra le classi piuttosto elevate: si va dai 31,8 punti della quarta classe ai 68,7 punti della settima classe. Il cheating è abbastanza contenuto (sempre al di sotto di 10 punti).

NOTE:

1a Il cheating (letteralmente: barare, imbrogliare) è un fenomeno rilevato attraverso un controllo di tipo statistico sui dati e si riferisce a quei comportamenti "impropri" tenuti nel corso della somministrazione delle prove INVALSI. È stato infatti osservato come in alcuni casi, e secondo modi e forme differenti, gli studenti forniscano risposte corrette non in virtù delle loro conoscenze, ma perché copiate da altri studenti o da libri e altre fonti (student cheating) o, persino, suggerite più o meno esplicitamente dai docenti (teacher cheating) o, infine, in fase di immissione dati nella maschera predisposta dall'INVALSI per la raccolta dei risultati delle prove. L'effetto del cheating è misurato mediante un indicatore percentuale che esprime quale parte del punteggio osservato è mediamente da attribuire alle predette anomalie. Il punteggio percentuale osservato non corretto in base al cheating è disponibile nella penultima colonna della Tavola 1A e Tavola 1B. Per approfondimenti fare riferimento al Rapporto Rilevazioni Nazionali degli Apprendimenti 2015-16 (pp. 7-9): Rapporto sui risultati delle Prove INVALSI 2016.

1b La percentuale di partecipazione alla prova è calcolata mettendo a rapporto il numero di alunni che hanno effettivamente sostenuto la prova standard ed il numero di alunni che avrebbero dovuto sostenerla (in base alle informazioni fornite dalla segreteria in fase di iscrizione).

1d Per approfondimenti sulla scala utilizzata fare riferimento al Rapporto Rilevazioni Nazionali degli Apprendimenti 2015-16 (pp. 24-25): Rapporto sui risultati delle Prove INVALSI 20161.

5 Le frecce rivolte verso l'alto e verso il basso (nel file excel le frecce sono sostituite da "significativamente superiore" e"significativamente inferiore") indicano una differenza rispettivamente positiva e negativa statisticamente significativa, ossia con una probabilità superiore al 95% di verificarsi anche nella popolazione e non solo nel campione. Le frecce orizzontali (nel file excel le frecce sono sostituite da "non significativamente differente") indicano, invece, una differenza positiva o negativa statisticamente nonsignificativa.

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6 Punteggio percentuale osservato non corretto dall'effetto del cheating.

7 Il valore di cheating di scuola ha un valore indicativo in quanto media dei valori di cheating delle diverse classi.

Nell’intento di fornire dati il più possibile reali, la percentuale di risposte corrette è riportata al netto del cheating, il cui valore è indicato nell’ultima colonna della tavola. La media del punteggio percentuale al netto del cheating è stata ottenuta calcolando il prodotto fra il punteggio percentuale osservato e la differenza fra 100 e il valore del cheating in percentuale, il tutto diviso per 100.

Ad esempio per la classe 415010680206è stato rilevato un cheating pari a 9,6 punti, che va a incidere sul punteggio percentuale osservato che è pari a 75,2 punti in base al seguente calcolo:

Media del punteggio percentuale = Punteggio percentuale osservato x (100 – cheating in percentuale) al netto del cheating 100

𝑀𝑀 =75,2 x (100− 9,6)

100=

6798,08100

= 67,98

Nella tavola 1Ail valore approssimato è per eccesso (68,0)

A partire dall’anno scolastico 2012/2013, i risultati delle prove, al netto del cheating, sono riportati non solo in termini di percentuale di risposte corrette, ma anche su una scala di abilità secondo la quale il punteggio della media nazionale, sia in italiano sia in matematica, per tutti i livelli di istruzione, è stato posto pari a 200 (punteggio di Rasch2). La prima modalità, già utilizzata nelle precedenti rilevazioni, fornisce la percentuale di risposte corrette per ciascuna classe, senza tener conto del livello di difficoltà di ciascuna domanda a cui gli studenti di quella classe hanno risposto. La seconda modalità, utilizzata nelle principali indagini internazionali, permette di avere una misura del livello di abilità degli studenti di una determinata classe, rispetto alla media nazionale (pari a 200), poiché il punteggio riportato tiene conto del livello di difficoltà delle singole domande. La principale caratteristica della seconda modalità è quella di esprimere con la stessa metrica l’abilità dimostrata da ciascun alunno in rapporto al livello di difficoltà di ogni quesito.

2I risultati delle prove sono espressi su una scala Rash analoga a quella utilizzata nelle indagini internazionali sugli apprendimenti (OCSE-PISA, IEA-TIMSS, IEA-PIRLS, ecc.), il cui vantaggio principale è quello di esprimere con la stessa metrica il risultato conseguito da ciascun allievo e il livello di difficoltà di ogni quesito. In questo modo è possibile effettuare analisi e comparazioni più solide e maggiormente informative, per quanto riguarda sia il confronto tra le diverse aree geografiche del Paese sia il confronto tra le diverse parti delle prove. Qualsiasi scala di misura è caratterizzata da alcuni valori di riferimento, tipicamente il valore medio, che ne sintetizza la tendenza centrale, e la deviazione standard, che esprime la variabilità dei risultati rispetto al valore medio stesso. Tali valori costituiscono un punto di riferimento per ogni analisi e comparazione. Nella scala qui adoperata il valore medio nazionale è posto convenzionalmente pari a 200 e la deviazione standard a 40. Un valore medio superiore a 200 posiziona, tenuto conto dell’intervallo di confidenza ad esso associato, la regione, la provincia o la macro-area che l’abbia ottenuto al di sopra della media nazionale e una deviazione standard maggiore di 40 indica una variabilità interna all’area territoriale considerata superiore a quella che si riscontra a livello nazionale. In modo del tutto speculare, devono essere interpretati risultati medi inferiori a 200 e deviazioni standard minori di 40. La deviazione standard costituisce anche una unità di misura dell’entità della differenza tra un singolo punteggio di una distribuzione e la sua media e permette dunque di valutare la rilevanza di tale scostamento dal valore centrale. Ad esempio, in una distribuzione normale standardizzata, circa il 67-68% dei soggetti ha punteggi fra -1 e +1 deviazioni standard; i punteggi inferiori o superiori a questi valori sono solo, rispettivamente, il 15-16%.

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Punti di forza: si evidenziano risultati positivi, in media superiori rispetto alla media regionale, dell’area geografica di riferimento e alla media nazionale. Criticità: Si notano differenze fra le classi piuttosto elevate: si va dai 31,8 punti della quarta classe ai 68,7 punti della settima classe.

Dettagli della prova di ITALIANO Le tavole 2A e 3A spostano l’attenzione dai risultati complessivi ottenuti nelle prove agli esiti conseguiti in ciascuna delle parti o ambiti in cui sono suddivise rispettivamente le prove di italiano e di matematica e consentono, nello stesso tempo, un confronto con il dato medio nazionale. Tali risultati sono forniti per le singole classi e per la scuola nel suo complesso. Nella tavola 2A vengono analizzati i risultati della prova di Italiano, divisi nelle due sezioni, testo narrativo ed esercizi linguistici. Nella prima parte della prova è stato proposto un testo “L’erba che le lepri non mangiano” di 44 righe, adeguato per poter formulare domande di diverso grado di difficoltà, relative ai diversi aspetti della lettura (dall’individuazione di informazioni fino alla ricostruzione del significato di singole parti e del testo nel suo insieme). La seconda parte della prova è costituita da due esercizi volti a valutare lo sviluppo linguistico degli alunni dal punto di vista lessicale e sintattico-semantico. Si osservano grandi differenze fra le classi 41…04 (punteggio medio complessivo 31,8) e 41…07 (punteggio medio complessivo 68,7): la differenza si è determinata in particolare nella sezione della prova relativa al testo narrativo, perché si passa dal punteggio medio di 28,1 della classe 41…04 al punteggio medio di 70,1 della classe 41…07. Da ricordare che la classe 41…04 ha fatto registrare un cheating pari a zero, mentre la

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classe 41…07 ha riportato nella prova di Italiano un punteggio medio osservato di 71,4 e un cheating di 3,8 arrivando così al punteggio di 68,7 al netto del cheating.

Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – ITALIANO

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Per ciò che concerne la distribuzione degli alunni in livelli di apprendimento si deve tener presente la presenza di pluriclassi che si formano naturalmente senza che vi sia la possibilità di intervenire e dove pertanto tale distribuzione potrebbe risultare non equa. Sulla base della media dei risultati nazionali, l’INVALSI ha definito cinque livelli di apprendimento: il livello 1 rappresenta il livello più basso, mentre il livello 5 il più alto. Nell’intento di favorire il confronto anche con realtà esterne, sono riportate nelle tavole anche le distribuzioni percentuali complessive della scuola nei diversi livelli e quelle del campione della regione di appartenenza, della macroarea e dell’Italia. In totale, nell’I.C. la percentuale di studenti allocati al livello 1 criticità è molto bassa rispetto alla media (differenza max di -16,4 pt percentuale), mentre la percentuale di studenti allocati al livello 5 eccellenza è più alta (differenza max 11,4 pt). Andamento negli ultimi anni scolastici - ITALIANO

Incidenza della variabilità - ITALIANO

L’invalsi ci restituisce i dati relativi alla variabilità tra classi rispetto al punteggio e rispetto all’indice ESCS. Per la seconda classe della scuola primaria, dove non viene somministrato il questionario studente, la seconda coppia di colonne si riferisce alla variabilità dei risultati della prova di italiano (o della prova di matematica) DENTRO le classi della scuola, rispetto alla variabilità degli stessi risultati DENTRO le classi del campione nazionale. Questi dati permetterebbero di valutare la variabilità dei risultati della prova di Italiano (o matematica) nella nostra scuola rispetto a quella riscontrata nell’intero Paese, come si ripartisce la variabilità dei risultati all’interno delle classi di una singola scuola. Se le classi di una certa Istituzione scolastica non sono molto dissimili tra di loro, ci si deve attendere che i risultati medi delle singole classi non siano molto differenti fra di loro e che la differenza degli esiti si distribuisca approssimativamente nello stesso modo all’interno delle stesse classi.

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Esiste una percentuale di variabilità tra le classi più alta di quella italiana ossia gli alunni risultano meno equamente distribuiti rispetto a quanto si riscontra mediamente in Italia (da ricordare la presenza di pluriclassi); inferiore è la variabilità dovuta al background familiare (socio-economico-culturale). Punteggi generali – Prova di MATEMATICA Dalla tavola 1B, relativa ai punteggi generali in Matematica, emergono risultati positivi, in linea con la media regionale e superiori rispetto a quella dell’area geografica di riferimento e alla media nazionale. Si osservano 15 punti di differenza fra la quarta e la sesta classe.

Punti di forza:emergono risultati positivi, in linea con la media regionale e superiori rispetto a quella dell’area geografica di riferimento e alla media nazionale. Criticità: Si osservano 15 punti di differenza fra la quarta e la sesta classe.

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Dettagli della prova di MATEMATICA - Ambiti Occorre tener presente che il 19 aprile 2017 è stato pubblicato il nuovo Quadro di riferimento per la costruzione delle prove di Matematica dalla classe II della Scuola Primaria alla classe II della Scuola Secondaria di Secondo Grado. Nella tavola 3A vengono analizzati i risultati della prova di Matematica, divisa negli ambiti di contenuto (Numeri, Dati e previsioni, Spazio e figure), che costituiscono un primo elemento di classificazione delle domande e di organizzazione della restituzione dei dati.

Dettagli della prova di MATEMATICA – Dimensioni Per fornire dati più significativi, i risultati della prova di matematica sono restituiti, con le stesse modalità rappresentative utilizzate nella tavola 3A, raggruppando gli item secondo tre dimensioni: Conoscere, Risolvere i problemi, Argomentare.

Le dimensioni sono descritte in modo dettagliato nel Quadro di Riferimento curato e pubblicato dall’INVALSI sul proprio sito. Una lettura attenta del documento può sicuramente consentire di definire e circoscrivere il valore informativo dei risultati rappresentati nella tavola.

ATTENZIONE - Anche nelle tavole di dettaglio, i dati percentuali sono sempre riportati al netto del cheating.

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Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – MATEMATICA

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In Matematica si registrano livelli di eccellenza (livello 5) in linea con le altre medie, mentre il dato sulle criticità (livello 1) è più basso Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – ITALIANO/MATEMATICA Numerosità

Note: 11 I dati si riferiscono ai soli studenti con dati validi per entrambe le prove (quella di Italiano e quella di Matematica). 12 Livello 1: punteggio minore o uguale al 75% della media nazionale. Livello 2: punteggio compreso tra il 75% ed il 95% della media nazionale. Livello 3: punteggio compreso tra il 95% ed 110% della media nazionale. Livello 4: punteggio compreso tra il 110% ed il 125% della media nazionale. Livello 5: punteggio maggiore del 125% della media nazionale.

I dati riportati in questa tavola, visualizzata da tutti i profili previsti dall’INVALSI, sintetizzano i risultati esplorati nelle tavole 4a e 4b e consentono di confrontare direttamente, a livello di scuola, i risultati degli studenti nelle due discipline oggetto della rilevazione. In questo caso, per semplificare la rappresentazione, i cinque livelli sono stati organizzati in tre raggruppamenti: il primo raggruppamento comprende il numero di studenti di livello 1 e 2, il secondo quelli di livello 3 e il terzo quelli di livello 4 e 5. Ogni riquadro della tavola riporta il numero di studenti in ciascun raggruppamento.

Osservando le intersezioni tra righe e colonne è possibile verificare se esiste una congruenza fra i risultati ottenuti dagli studenti della scuola nelle due prove di italiano e di matematica.

Si notano 19 studenti che si sono posizionati nei livelli 4-5 in entrambe le prove (eccellenze da valorizzare), ma anche 15 studenti che risultano ai livelli 1-2 in entrambe le prove (alunni in difficoltà ai quali dedicare più attenzioni). Andamento negli ultimi anni scolastici - MATEMATICA

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Incidenza della variabilità – MATEMATICA

Esiste una percentuale di variabilità tra le classi più bassa di quella italiana ossia gli alunni risultano più equamente distribuiti rispetto a quanto si riscontra mediamente in Italia; superiore è la variabilità dovuta al background familiare (socio-economico-culturale). Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di classe

8e Nella tavola 6 (Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di classe) e nel grafico 4 (Confronto tra voto di classe e punteggio nella prova) non si restituiscono le classi per le quali siano presenti meno dell'80% dei voti degli alunni forniti per ciascuna classe.

RISULTATI PROVE INVALSI 2016 – CLASSI QUINTE SCUOLA PRIMARIA

Nelle tavole relative ai punteggi generali (Tavole 1A Italiano e 1B Matematica) nella prima colonna è riportata la percentuale di risposte corrette delle singole classi e della scuola nel suo complesso al netto del cheating.

Nella seconda colonna appare invece la percentuale di studenti che hanno partecipato alla prova rispetto a coloro che avrebbero dovuto sostenerla, in base alle informazioni fornite dalla segreteria al momento dell’iscrizione.

L’INVALSI non restituisce i risultati di quella o di quelle classi in cui più del 50% degli studenti non ha compilato il fascicolo delle prove, ad esempio perché assenti (da questa percentuale sono esclusi gli studenti disabili per i quali la prova non è obbligatoria).

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Punteggi generali – Prova di ITALIANO Dall’analisi della tavola 1A si evidenzia che la media della scuola (61,5) è in linea con la media regionale (62,3) e della macroarea geografica SUD (62,4), ma è più bassa rispetto a quella nazionale (63,5). È da osservare la differenza dell’indice ESCS fra la prima classe (+5,0) e la sesta classe (-15,4): ci sono più di 20 punti di distanza fra le due classi. Il cheating è molto basso in tutte le classi, anzi quasi inesistente.

Punti di forza: si evidenzia che la media della scuola è in linea con la media regionale e della macroarea geografica SUD, ma è più bassa rispetto a quella nazionale. Criticità: è da osservare la differenza dell’indice ESCS fra la prima classe (+5,0) e la sesta classe (-15,4).

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Dettagli della prova di ITALIANO Le tavole 2A e 3A spostano l’attenzione dai risultati complessivi ottenuti nelle prove agli esiti conseguiti in ciascuna delle parti o ambiti in cui sono suddivise rispettivamente le prove di italiano e di matematica e consentono, nello stesso tempo, un confronto con il dato medio nazionale. Tali risultati sono forniti per le singole classi e per la scuola nel suo complesso. Nella tavola 2A vengono analizzati i risultati della prova di Italiano, divisi nelle tre sezioni del testo narrativo, testo espositivo e riflessione sulla lingua. Da osservare che la classe 41…06 ha un punteggio più basso rispetto alle altre nelle prime due sezioni (comprensione del testo), ma si colloca al terzultimo posto per quanto riguarda la riflessione sulla lingua: in questa sezione, infatti, la classe 41…05 ha riportato il punteggio più basso (44,0), molto al di sotto della classe 41…03 che ha riportato un punteggio di 75,9.

Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento - ITALIANO

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Nelle classi quinte in Italiano la percentuale dei livelli 1 (criticità) è più alta rispetto alla media nazionale, e la percentuale dei livelli 5 (eccellenze) sono più bassi.

Andamento negli ultimi anni scolastici - ITALIANO

Incidenza della variabilità – ITALIANO

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Esiste una percentuale di variabilità tra le classi più alta di quella italiana ossia gli alunni risultano meno equamente distribuiti rispetto a quanto si riscontra mediamente in Italia (da ricordare la presenza di pluriclassi); superiore è anche la variabilità dovuta al background familiare (socio-economico-culturale). Punteggi generali – Prova di MATEMATICA Dalla tavola 1B, relativa ai punteggi generali in Matematica, emerge che la media della scuola (50,0) è in linea con la media regionale (49,0) e della macroarea geografica SUD (49,7), ma è più bassa rispetto a quella nazionale (51,0). E’ da osservare la differenza dell’indice ESCS fra la prima classe -1,5) e la sesta classe (-12,1): ci sono più di 10 punti di distanza fra le due classi. È da notare che il cheating è pari a zero in tutte le classi.

Punti di forza: la media della scuola è in linea con la media regionale e della macroarea geografica SUD.

Criticità: la media della scuola è più bassa rispetto a quella nazionale. E’ da osservare la differenza dell’indice ESCS fra la prima classe (-1,5) e la sesta classe (-12,1).

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Dettagli della prova di MATEMATICA - Ambiti Occorre tener presente che il 19 aprile 2017 è stato pubblicato il nuovo Quadro di riferimento per la costruzione delle prove di Matematica dalla classe II della Scuola Primaria alla classe II della Scuola Secondaria di Secondo Grado. Nella tavola 3A vengono analizzati i risultati della prova di Matematica, divisa negli ambiti di contenuto (Numeri, Dati e previsioni, Spazio e figure, Relazioni e Funzioni), che costituiscono un primo elemento di classificazione delle domande e di organizzazione della restituzione dei dati. Si nota che nell’ambito Spazio e Dimensioni la classe 41…06 ha riportato il punteggio più basso di 29,2, mentre la classe 41…02 ha riportato un punteggio di 51,5. Una differenza abbastanza cospicua si osserva anche nell’ambito Relazioni e Funzioni, perché la classe 41…05 ha riportato un punteggio pari a 31,3 e la classe 41…04 un punteggio di 55,6.

Dettagli della prova di MATEMATICA – Dimensioni Per fornire dati più significativi, i risultati della prova di matematica sono restituiti, con le stesse modalità rappresentative utilizzate nella tavola 3A, raggruppando gli item secondo tre dimensioni: Conoscere, Risolvere i problemi, Argomentare.

Le dimensioni sono descritte in modo dettagliato nel Quadro di Riferimento curato e pubblicato dall’INVALSI sul proprio sito. Una lettura attenta del documento può sicuramente consentire di definire e circoscrivere il valore informativo dei risultati rappresentati nella tavola.

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ATTENZIONE - Anche nelle tavole di dettaglio, i dati percentuali sono sempre riportati al netto del cheating.

Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – MATEMATICA

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Nelle classi quinte in Matematica la percentuale dei livelli 1 (criticità) è più alta rispetto alla media nazionale, e la percentuale dei livelli 5 (eccellenze) sono più bassa rispetto alla media nazionale.

Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – ITALIANO/MATEMATICA Numerosità Si notano 11 studenti che si sono posizionati nei livelli 4-5 in entrambe le prove (eccellenze da valorizzare), ma anche 20 studenti che risultano ai livelli 1-2 in entrambe le prove (alunni in difficoltà ai quali dedicare più attenzioni).

I dati riportati in questa tavola, visualizzata da tutti i profili previsti dall’INVALSI, sintetizzano i risultati esplorati nelle tavole 4a e 4b e consentono di confrontare direttamente, a livello di scuola, i risultati degli studenti nelle due discipline oggetto della rilevazione. In questo caso, per semplificare la rappresentazione, i cinque livelli sono stati organizzati in tre raggruppamenti: il primo raggruppamento comprende il numero di studenti di livello 1 e 2, il secondo quelli di livello 3 e il terzo quelli di livello 4 e 5. Ogni riquadro della tavola riporta il numero di studenti in ciascun raggruppamento.

Osservando le intersezioni tra righe e colonne è possibile verificare se esiste una congruenza fra i risultati ottenuti dagli studenti della scuola nelle due prove di italiano e di matematica.

Si notano 11 studenti che si sono posizionati nei livelli 4-5 in entrambe le prove (eccellenze da valorizzare), ma anche 20 studenti che risultano ai livelli 1-2 in entrambe le prove (alunni in difficoltà ai quali dedicare più attenzioni). Andamento negli ultimi anni scolastici - MATEMATICA

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Incidenza della variabilità – MATEMATICA

Esiste una percentuale di variabilità tra le classi più bassa di quella italiana ossia gli alunni risultano più equamente distribuiti rispetto a quanto si riscontra mediamente in Italia (da ricordare la presenza di pluriclassi); superiore è la variabilità dovuta al background familiare (socio-economico-culturale). Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di classe Manca la correlazione fra risultati Invalsi e voto di classe per la classe 41…06, che ha svolto regolarmente la prova Invalsi: conviene verificare se sono stati inseriti in voti della classe (vedi nota successiva).

Effetto scuola

La Direttiva MIUR all’Invalsi n. 74 del 15 settembre 2008 dà mandato all’Invalsi di “rilevare gli apprendimenti degli studenti nei momenti di ingresso e di uscita dei diversi livelli di scuole, così da rendere possibile la valutazione del valore aggiunto fornito da ogni scuola in termini di accrescimento dei livelli di apprendimento degli alunni”.

Il focus si sposta sul contributo che la singola scuola riesce a dare al miglioramento degli apprendimenti degli studenti, indipendentemente dalle cosiddette variabili di contesto, ossia dai quei fattori che cambiano

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da alunno ad alunno (caratteristiche individuali degli allievi, famiglia e contesto sociale di provenienza, ecc.).

Angela Martini, Il RAV e la pubblicità dei risultati delle prove INVALSI delle singole scuole, 1° Seminario tematico sulla valutazione, Roma, 2 febbraio 2016:

“Il valore aggiunto è il contributo proprio che la scuola frequentata dà all’apprendimento dei suoi studenti, al netto degli altri fattori (status sociale, motivazione, apprendimento precedente, ecc.) che incidono su di esso, ed è dunque il solo indicatore di esito che possa esser ragionevolmente preso in considerazione per valutare l’efficacia di una certa scuola rispetto alle altre”.

A partire dal 2016 l’Invalsi restituisce alle scuole il cosiddetto valore aggiunto, ossia il peso dell’effetto scuola sugli esiti delle prove, al netto di fattori che non dipendono dall’operato di ciascuna scuola.

L’esito di una prova standardizzata può essere, infatti, scomposto in due parti:

1. una parte dipendente da fattori esogeni, cioè condizioni esterne alla scuola su cui la scuola non può intervenire direttamente (contesto sociale individuale, cioè la famiglia; contesto sociale generale, cioè la città, il quartiere, ecc.; preparazione pregressa degli allievi, acquisita negli studi precedenti);

2. una parte determinata dall’effetto scuola, ossia dall’insieme delle azioni poste in essere dalla scuola per la promozione degli apprendimenti (scelte metodologico-didattiche, organizzazione della vita scolastica, ecc.).

Il valore aggiunto è dato dalla differenza tra il risultato osservato degli alunni e il punteggio atteso in base alle loro caratteristiche, sulle quali la scuola non può intervenire. Tali caratteristiche sono: il genere, la cittadinanza, lo stato socio-economico-culturale e la preparazione pregressa, cioè il punteggio conseguito da ciascun allievo nelle prove INVALSI del livello precedente. Da rilevare che sul livello di apprendimento di uno studente incidono non solo le sue caratteristiche individuali, ma anche l’effetto aggregato delle caratteristiche di tutti gli alunni della scuola che frequenta. L’effetto scuola è rilevato al netto sia dell’una che dell’altra componente.

Dalla Guida INVALSI: un esempio di valore aggiunto

L’effetto scuola è misurato rispetto all’effetto medio a livello nazionale, di macro-area e della regione di appartenenza. Ad esempio effetto scuola leggermente positivo vuol dire che date le caratteristiche

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individuali e aggregate degli studenti dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è più alto di quello medio nazionale, di macro-area e della regione: ciò significa che la scuola ottiene risultati medi più alti di quelli che ci si poteva aspettare in base alle caratteristiche della sua popolazione studentesca.

La dimensione dell’effetto scuola è espressa in 5 categorie: 1. effetto scuola negativo - 2. effetto scuola leggermente negativo - 3. effetto scuola pari alla media nazionale (o alla regione o alla macroarea di appart) - 4. effetto scuola leggermente positivo - 5. effetto scuola positivo

In verde gli indicatori di valore aggiunto positivo, in rosso gli indicatori di valore aggiunto negativo

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Effetto scuola - ITALIANO

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA REGIONE CAMPANIA: effetto scuola pari alla media nazionale cioè date le caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è sostanzialmente uguale a quello medio nazionale. Ciò significa che le differenze riscontrate nel punteggio osservato di scuola rispetto a quello medio nazionale sono da attribuirsi principalmente alle caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituto in esame, la cui efficacia complessiva è pertanto pari a quella media nazionale.

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA MACROAREA SUD: effetto scuola pari alla media nazionale.

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO NAZIONALI: effetto scuola pari alla media nazionale, punteggio della prova al di sotto della media.

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Note

g1

1. Effetto scuola positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore di +31,3 2. Effetto scuola leggermente positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore o

uguale a +15,6 e minore di +31,3 3. Effetto scuola pari alla media della regione Campania: il punteggio osservato dell'istituzione

scolastica è maggiore o uguale a -15,6 e minore di +15,6 4. Effetto scuola leggermente negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -

15,6 e maggiore o uguale a -31,3 5. Effetto scuola negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -31,3

g2

1. Effetto scuola positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore di +27,2 2. Effetto scuola leggermente positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore o

uguale a +13,6 e minore di +27,2 3. Effetto scuola pari alla media della macroarea Sud: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica

è maggiore o uguale a -13,6 e minore di +13,6 4. Effetto scuola leggermente negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -

13,6 e maggiore o uguale a -27,2 5. Effetto scuola negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -27,2

g3

1. Effetto scuola positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore di +20,2 2. Effetto scuola leggermente positivo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore o

uguale a +10,1 e minore di +20,2 3. Effetto scuola pari alla media nazionale: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è maggiore

o uguale a -10,1 e minore di +10,1 4. Effetto scuola leggermente negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -

10,1 e maggiore o uguale a -20,2 5. Effetto scuola negativo: il punteggio osservato dell'istituzione scolastica è minore di -20,2

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Effetto scuola – MATEMATICA

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA REGIONE CAMPANIA: effetto scuola pari alla media nazionale cioé date le caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è sostanzialmente uguale a quello medio nazionale. Ciò significa che le differenze riscontrate nel punteggio osservato di scuola rispetto a quello medio nazionale sono da attribuirsi principalmente alle caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituto in esame, la cui efficacia complessiva è pertanto pari a quella media nazionale.

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA MACROAREA SUD: effetto scuola pari alla media nazionale.

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO NAZIONALI: effetto scuola pari alla media nazionale, punteggio della prova al di sotto della media

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Punteggi a distanza

Note: 20 Il punteggio a distanza serve per comprendere l’evoluzione nei risultati degli studenti di una determinata classe dopo un certo numero di anni

Tavola 10A: viene fornito il punteggio percentuale delle risposte corrette per italiano e per matematica alla prova di V primaria del 2016 conseguito dagli alunni che componevano la classe II primaria nel 2013 e che oggi possono essere in qualsiasi classe V, non necessariamente nella stessa sezione della II. Riferimenti territoriali: ITALIANOpercentuale risposte corrette in Campania 62,33 e in Italia 63,49 - Media della scuola 64,3 MATEMATICA percentuale risposte corrette in Campania 49,01 e in Italia 51,00 - Media della scuola 53,02

RISULTATI PROVE INVALSI 2016 – CLASSI TERZE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Nelle tavole relative ai punteggi generali (Tavole 1A Italiano e 1B Matematica) nella prima colonna è riportata la percentuale di risposte corrette delle singole classi e della scuola nel suo complesso al netto del cheating.

Nella seconda colonna appare invece la percentuale di studenti che hanno partecipato alla prova rispetto a coloro che avrebbero dovuto sostenerla, in base alle informazioni fornite dalla segreteria al momento dell’iscrizione.

L’INVALSI non restituisce i risultati di quella o di quelle classi in cui più del 50% degli studenti non ha compilato il fascicolo delle prove, ad esempio perché assenti (da questa percentuale sono esclusi gli studenti disabili per i quali la prova non è obbligatoria). Punteggi generali – Prova di ITALIANO Dall’analisi della tavola 1A si evidenzia che la media della scuola (53,1) è in linea con la media regionale (52,0) e della macroarea geografica SUD (54,2), ma è inferiore rispetto alla media nazionale (57,6): si osserva una forte criticità per il cheating della prima classe (47,3), confrontabile con l’assenza di cheating della terza classe. Fra queste due classi si determina così una differenza di circa 20 punti in percentuali.

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Punti di forza: la media della scuola è in linea con la media regionale e della macroarea geografica SUD.

Criticità: la media della scuolaè inferiore rispetto alla media nazionale. Si osserva una forte criticità per il cheating della prima classe.

Nell’intento di fornire dati il più possibile reali, la percentuale di risposte corrette è riportata al netto del cheating, il cui valore è indicato nell’ultima colonna della tavola. La media del punteggio percentuale al netto del cheating è stata ottenuta calcolando il prodotto fra il punteggio percentuale osservato e la differenza fra 100 e il valore del cheating in percentuale, il tutto diviso per 100.

Ad esempio per la classe 41…01 è stato rilevato un cheating pari a 47,3 punti, che va a incidere sul punteggio percentuale osservato che è pari a 74,5 punti in base al seguente calcolo:

Media del punteggio percentuale = Punteggio percentuale osservato x (100 – cheating in percentuale) al netto del cheating 100

𝑀𝑀 =74,5 x (100− 47,3)

100=

3926,15100

= 39,26

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Nella tavola 1A il valore approssimato è per eccesso (39,30) Dettagli della prova di ITALIANO Le tavole 2A e 3A spostano l’attenzione dai risultati complessivi ottenuti nelle prove agli esiti conseguiti in ciascuna delle parti o ambiti in cui sono suddivise rispettivamente le prove di italiano e di matematica e consentono, nello stesso tempo, un confronto con il dato medio nazionale. Tali risultati sono forniti per le singole classi e per la scuola nel suo complesso.

Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento - ITALIANO

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Si registra una percentuale più alta del livello 1 (criticità) rispetto alla media nazionale ma non regionale; il livello 5 (eccellenze) registra una media più bassa rispetto a quella nazionale ma non a quella regionale. Andamento negli ultimi anni scolastici - ITALIANO

Punteggi generali – Prova di MATEMATICA Dalla tavola 1B, relativa ai punteggi generali in Matematica, emerge che la media della scuola (40,8) è in linea con quella della Campania (41,3), ma è inferiore rispetto a quella dell’area geografica di riferimento (44,0) e alla media nazionale (48,1): troppo elevato il cheating della prima classe (46,1) e ancora maggiore quello della seconda classe (55,4), soprattutto se si confrontano con la percentuale di cheating della terza classe (0,7).

Punti di forza: la media della scuola è in linea con quella della Campania. Criticità: la media della scuolaè inferiore rispetto a quella dell’area geografica di riferimento e alla media nazionale.Troppo elevato il cheating.

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Dettagli della prova di MATEMATICA - Ambiti Occorre tener presente che il 19 aprile 2017 è stato pubblicato il nuovo Quadro di riferimento per la costruzione delle prove di Matematica dalla classe II della Scuola Primaria alla classe II della Scuola Secondaria di Secondo Grado. Nella tavola 3A vengono analizzati i risultati della prova di Matematica, divisa negli ambiti di contenuto (Numeri, Dati e previsioni, Spazio e figure, Relazioni e Funzioni), che costituiscono un primo elemento di classificazione delle domande e di organizzazione della restituzione dei dati.

Dettagli della prova di MATEMATICA – Dimensioni Per fornire dati più significativi, i risultati della prova di matematica sono restituiti, con le stesse modalità rappresentative utilizzate nella tavola 3A, raggruppando gli item secondo tre dimensioni: Conoscere, Risolvere i problemi, Argomentare.

Le dimensioni sono descritte in modo dettagliato nel Quadro di Riferimento curato e pubblicato dall’INVALSI sul proprio sito. Una lettura attenta del documento può sicuramente consentire di definire e circoscrivere il valore informativo dei risultati rappresentati nella tavola.

ATTENZIONE - Anche nelle tavole di dettaglio, i dati percentuali sono sempre riportati al netto del cheating.

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Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – MATEMATICA

Si registra una percentuale superiore per il livello 1 (criticità) rispetto alla media nazionale ma non regionale; la percentuale del livello 5 (eccellenze) è molto bassa rispetto alle medie.

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Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento – ITALIANO/MATEMATICA Numerosità Si notano solo 3 studenti che si sono posizionati nei livelli 4-5 in entrambe le prove (eccellenze da valorizzare), ma ben 17 studenti che risultano ai livelli 1-2 in entrambe le prove (alunni in difficoltà ai quali dedicare più attenzioni).

I dati riportati in questa tavola, visualizzata da tutti i profili previsti dall’INVALSI, sintetizzano i risultati esplorati nelle tavole 4a e 4b e consentono di confrontare direttamente, a livello di scuola, i risultati degli studenti nelle due discipline oggetto della rilevazione. In questo caso, per semplificare la rappresentazione, i cinque livelli sono stati organizzati in tre raggruppamenti: il primo raggruppamento comprende il numero di studenti di livello 1 e 2, il secondo quelli di livello 3 e il terzo quelli di livello 4 e 5. Ogni riquadro della tavola riporta il numero di studenti in ciascun raggruppamento.

Osservando le intersezioni tra righe e colonne è possibile verificare se esiste una congruenza fra i risultati ottenuti dagli studenti della scuola nelle due prove di italiano e di matematica.

Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di classe Manca la correlazione fra risultati Invalsi e voto di classe per le classi 41…01 e 41…02, che hanno svolto regolarmente la prova Invalsi.

Andamento negli ultimi anni scolastici - MATEMATICA

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Effetto scuola

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA REGIONE CAMPANIA:effetto scuola leggermente negativo: date le caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è più basso di quello medio nazionale. ciò significa che la scuola ottiene risultati medi più bassi di quelli che ci riscontrano su base nazionale in scuole con una popolazione studentesca analoga. CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA MACROAREA SUD: effetto scuola leggermente negativo: date le caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è più basso di quello medio nazionale. ciò significa che la scuola ottiene risultati medi più bassi di quelli che ci riscontrano su base nazionale in scuole con una popolazione studentesca analoga. CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO NAZIONALI:effetto scuola negativo: date le caratteristiche della popolazione studentesca dell’istituzione scolastica, l’effetto scuola è considerevolmente più basso rispetto a quello medio nazionale. ciò significa che la scuola ottiene risultati medi decisamente più bassi di quelli che ci riscontrano su base nazionale in scuole con una popolazione studentesca analoga.

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Effetto scuola - ITALIANO

Effetto scuola – MATEMATICA

CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA REGIONE CAMPANIA:effetto scuola leggermente negativo. CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO DELLA MACROAREA SUD: effetto scuola negativo. CONFRONTO TRA IL PUNTEGGIO OSSERVATO DALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL PUNTEGGIO NAZIONALI:effetto scuola negativo

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Effetto scuola – MATEMATICA

Punteggi a distanza TAVOLA 10B - Punteggio conseguito nelle prove di III secondaria di primo grado del 2016 dalle classi V primaria così come erano formate nel 2013 20

Tavola 10A: viene fornito il punteggio percentuale delle risposte corrette per italiano e per matematica alla prova di V primaria del 2016 conseguito dagli alunni che componevano la classe II primaria nel 2013 e che oggi possono essere in qualsiasi classe V, non necessariamente nella stessa sezione della II. Riferimenti territoriali: ITALIANOpercentuale risposte corrette in Campania 51,99 e in Italia 55,57 - Media della scuola 53,1 MATEMATICA percentuale risposte corrette in Campania 41,34 e in Italia 48,07 - Media della scuola 43,2

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