«Responsabilità educative: costruzione di una rete ... · •Creare un’alleanza eduativa ......
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«Responsabilità educative:
costruzione di una rete
efficace ed efficiente.»
Responsabilità educativa
Fare rete a due livelli:
Interna alla scuola
Esterna alla scuola
A livello individuale o di team docenti:
Dare supporto ai docenti sulla didattica e sugli elementi fondamentali per creare una rete:
• Interna alla classe monitoraggio continuo
• esterna alla classe dialogo allargato con
famiglie, operatori, associazioni, ……
Le reti nascono per :
• organizzare l’azione di più soggetti
• reperire le risorse necessarie per affrontare problemi complessi
Perché nascono le reti ?
EFFICACE SE ….
• Si condividono obiettivi e metodologie
• Si creano alleanze tra soggetti diversi
• Integra competenze nel rispetto dei ruoli
• Si attiva una comunicazione efficiente e adeguata
• Si instaurano relazioni significative
RUOLI
LE COMPETENZE RELAZIONALI
Presuppongono che il referente lavori alla:
• facilitazione di un buon clima relazionale
• strutturazione di contesti di lavoro condividendo obiettivi, contenuti, strategie, metodologie
La vera competenza comunicativa
Consiste nel sapere analizzare i dati del contesto e nel sapere adottare lo stile più
opportuno per il conseguimento degli obiettivi
“La capacità di esprimere un’idea
è importante quasi quanto l’idea in se stessa”
( Bernard Baruch)
COME CARATTERIZZARE IL MIO RUOLO?
E NELLA CLASSE?David H. Jonassen, uno dei principali teorici del costruttivismo, dà un valore
determinante all’ambiente di apprendimento
RETE ANCHE NELLA CLASSE
Non bisogna dimenticare che un “gruppo secondario” come è la classe “non può funzionare, anche in caso di progetto comune, se non grazie a un'organizzazione che lo stesso gruppo si impone o è imposto dall'esterno” (Vayer e Camuffo, 1999, p. 137).
Gli allievi di una classe devono aderire a delle norme di comportamento per poter lavorare insieme,
ma prima devono sentire che quella è la loro
classe, cioè provare un senso di appartenenza.
E NELLA CLASSE?David H. Jonassen, uno dei principali teorici del costruttivismo, dà un valore
determinante all’ambiente di apprendimentoLa partecipazione di tutti gli alunni della classe ad un progetto comune, chiaramente definito e pienamente condiviso, può fare la differenza
E' quindi importante l'azione mirata degli insegnanti lungo due dimensioni
(Philibert e Wiel, 1997).
Senso di appartenenza
Regole Comunicare Agire
Socializzazione Socialità
Sviluppare competenze sociali
Il gruppo-classeLa dinamica di gruppo è fondamentale al fine di un buon
insegnamento e, soprattutto, di un buon apprendimento. Senza
la creazione di una relazione di classe positiva, si rivela inutile
ogni riflessione sul come insegnare, come costruire situazioni
che consentano apprendimento, come procedere in maniera
efficace.
Scuola Alunni
Sviluppare competenze sociali
Il gruppo-classe
In sintesi si dovrebbe:
• gestire la complessità interpersonale e quindi presidiare il clima del gruppo di lavoro;
• attivare la comunicazione nelle varie direzioni;
• negoziare i conflitti;
• favorire lo sviluppo di un contesto che soddisfi i bisogni fondamentali degli alunni.
Star bene a scuola
Scuola Alunni
Sviluppare competenze sociali
Il gruppo-classe
Il Referente dovrebbe avere un ruolo di supporto ai colleghi per la progettualità di classe. Dovrebbe aiutare i docenti a comprendere che il bambino/ragazzo con DSA fa parte di un gruppo i cui componenti crescono insieme attraverso una relazione di interdipendenza positiva.
Star bene a scuola
Scuola Alunni
Sviluppare competenze sociali
Il gruppo-classe
Il Referente dovrebbe favorire progetti che focalizzino l’attenzione soprattutto intorno allo sviluppo del seguente obiettivo:
• Progettare e coordinare interventi psico-pedagogici di educazione alla resilienza volti al rinforzo dell’autostima.
Star bene a scuola
Scuola Alunni
Nella classe
Laboratori di potenziamento DSAI laboratori di potenziamento sono rivolti agli alunni con DSA.
Sulla base delle rilevazioni dei disturbi specifici di
apprendimento raccolte dal Referente di Istituto, gli insegnanti
specializzati e/o gli specialisti, predispongono percorsi mirati al
potenziamento della letto-scrittura (per i primi tre anni della
primaria), all’acquisizione di un metodo di studio (per gli ultimi
due anni della scuola primaria e per la scuola secondaria di
primo grado) e all’uso consapevole degli strumenti compensativi
(per tutti gli ordini di scuola).
Sportello d’ascolto DSALo Sportello dovrebbe essere in grado di accogliere
istanze provenienti dai diversi segmenti scolastici per gli
Istituti Comprensivi oppure dai diversi indirizzi di Corso
per le Scuole Secondarie di Secondo grado.
È aperto a studenti, genitori ed insegnanti.
Scuola Alunni
Sportello d’ascolto DSALo sportello non ha il compito di formulare certificazioni
diagnostiche in merito alla presenza di DSA (tale competenza
spetta, unicamente, agli specialisti del Servizio Sanitario
Nazionale e agli Enti Accreditati). E’ bensì da considerare
struttura di consulenza sulle problematiche connesse ai D.S.A.
Compito degli operatori è dunque quello di definire il problema
e di fornire informazioni per impostarne la gestione (come
previsto dalle Linee Guida 2011 ai punti 6.2 Il Dirigente
Scolastico e 6.3 Il Referente di Istituto).
Scuola Alunni
Incontro con ragazzi dislessici adultiNegli ultimi anni, grazie alla cultura che si è creata intorno al
tema DSA, è apparsa una nuova risorsa: l’esperienza diretta
raccontata dai protagonisti diventati giovani adulti.
Questa nuova modalità permette ai dislessici di rafforzare la
propria identità positiva e infonde speranza a coloro che ne
ascoltano la testimonianza.
Scuola Alunni
Incontro con ragazzi dislessici adultiLa Scuola può diventare il luogo privilegiato dove organizzare
incontri fra pari e favorire lo scambio di esperienze.
Le storie personali raccontate dai ragazzi dislessici possonocostituire uno stimolo positivo e propositivo per tutti i bambinie i ragazzi che ancora non hanno potuto sviluppare la propriaconsapevolezza.
My Story (http://www.aiditalia.org/it/la-dislessia/progetto-giovani)
Scuola Alunni
Scuola Famiglia
È indispensabile instaurare un rapporto di fiducia
reciproca:
• Coinvolgere i genitori in tutte le fasi del percorso, in
particolare rispetto alla lettura condivisa delle
difficoltà e alla progettazione educativo/didattica
• Adottare atteggiamenti di ascolto e collaborazione
• Creare un’alleanza educativa
• Tenere costantemente informati i genitori
Scuola Famiglia
è fondamentale considerare la
famiglia come
risorsa
Con la famiglia è importante condividere informazioni su:
• punti di forza e di debolezza dell’alunno per identificare le azioni
più opportune da attivare
• tempi, modalità di studio (strumenti e strategie utilizzate),
eventuali persone dalle quali è seguito a casa
• motivazione allo studio
• l’aspetto emotivo, affettivo, relazionale del figlio/a
• il vissuto scolastico del ragazzo/a (singole discipline)
• attività extrascolastiche (sport …)
• aspettative dell’alunno e della famiglia
Scuola Famiglia
Questionario per favorire la raccolta di informazioni utili alla stesura e al monitoraggio del PDP
A questo proposito è fondamentale inserire tra la documentazione ancheil Questionario per i genitori, che si prefigge l’obiettivo di aprire unacollaborazione con la famiglia non solo per la rilevazione degli indicatoridella possibile presenza di un disturbo specifico di apprendimento, maanche per sollecitare una comunicazione sinergica al fine di instaurare unforte patto di alleanza Famiglia-Scuola: elemento essenziale per unmonitoraggio della validità delle scelte personalizzate presenti nel PDP.
Capuano A., Storace F., Ventriglia L., BES e DSA La scuola di qualità per tutti, Libriliberi, Firenze 2013
Strumenti per favorire la raccolta delle informazioni
Scuola Famiglia
Il Questionario non solo può fornire informazioni utili per la stesura di un PDP,ma serve anche per gettare le basi relazionali con la famiglia per l’attuazionedella susseguente fase di monitoraggio.Un atteggiamento collaborativo e la condivisione per le scelte metodologico-didattiche fatte nel PDP devono essere costantemente ricercati durante tuttoil percorso.
Questionario per favorire la raccolta di informazioni utili alla stesura e al monitoraggio del PDP
Strumenti per favorire la raccolta delle informazioni
Scuola Famiglia
D’altra parte il PDP è un “patto educativo”, anzi è un vero contratto tra scuolae famiglia che deve essere sottoscritto per accettazione da parte dei genitoriche, in questo modo, vengono chiamati a essere coprotagonisti e alleati per larealizzazione del progetto pensato per il figlio e per la sua qualità di vita.
Capuano A., Storace F., Ventriglia L., BES e DSA La scuola di qualità per tutti, Libriliberi, Firenze 2013
Strumenti per favorire la raccolta delle informazioni
Scuola Famiglia
Questionario per favorire la raccolta di informazioni utili alla stesura e al monitoraggio del PDP
Dalla Consensus Conference Roma,
6-7 dicembre 2010
«…i servizi sanitari specialistici e la scuola: entrambe queste
istituzioni sono sollecitate a fornire risposte adeguate ai bisogni
dei soggetti con DSA.
Pertanto, necessariamente, una gestione ottimale di questi
disturbi richiede una cornice comune di conoscenze condivise,
declinate al ruolo delle varie figure professionali coinvolte e alle
distinte fasi dell’intervento.»
Scuola Specialisti
• La valutazione diagnostica e clinica è di competenza deglispecialisti dell’APSS o soggetti accreditati e convenzionati dallastessa.
• La documentazione rilasciata ai genitori include la certificazione diagnostica di DSA
• I genitori consegnano la certificazione diagnostica alla scuola tramite apposito protocollo, quindi al Dirigente scolastico che litrasmette al team docente, Consiglio di Classe e al referente DSA
• Le valutazioni rilasciate da altri operatori quali logopedisti … nonsono considerate valide ai fini dell’applicazione della normativa
Valutazione specialistica
• Valutazione del livello e del profilo cognitivo e psicologico;
• Valutazione delle competenze strumentali di lettura(correttezza, rapidità, comprensione), scrittura e calcolo con test standardizzati;
• Valutazione di ulteriori abilità o funzioni neuropsicologiche (competenze linguistiche e metafonologiche; memoria verbale e visiva; abilità visuo-spaziali e prassico-costruttive; funzioni attentive ed esecutive)
Raccomandazioni del PARCC (Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference
DSA)
Una relazione clinica può essere redatta in forma semplificata; anche in
questo caso essa dovrebbe essere, comunque, costituita dalle seguenti
parti:
• diagnosi e relativi codici ICD 10
• valutazione neuropsicologica (competenze cognitive, competenze
linguistiche, abilità scolastiche: lettura, scrittura, comprensione del
testo, calcolo)
• area affettivo relazionale
• proposte e suggerimenti per l’intervento
• strumenti dispensativi e compensativi suggeriti
Sportello d’ascolto DSA
Rivolto ai genitori e/o agli alunni nelle scuole superiori, è
opportuno che sia gestito dalla Referente DSA dell'Istituto con
la collaborazione di altri docenti esperti che abbiano seguito
specifici percorsi di formazione.
Sportello d’ascolto DSA
E’ importante sottolineare l’esigenza di una stretta collaborazione
del personale che opera allo sportello con:
• gli operatori della ASL (psicologo o neuropsichiatra infantile)
• il personale referente dell’Ente locale territoriale ed erogatore
dei servizi all’ Istituzione scolastica;
• le Associazioni di volontariato operanti sul territorio di
riferimento ed interessate alla tematica.
USR Toscana del 2007 “Sportello Dislessia”
Articolo scaricabilehttp://didatticainclusiva.loescher.it/il-referente-di-istituto-per-i-dsa-di-capuano-storace-e-ventriglia.n3673
Approfondimento
Responsabilità educativa
A livello istituzionale:
È necessario approntare un’adeguata organizzazione scolastica.Per fare ciò, il referente per alunni con DSA/BES agisce in condivisionecon altri attori presenti nella scuola (oltre ai colleghi, ai CdC e alDirigente) ed entro un quadro normativo ben delineato:• Gruppo G.L.I.• P.A.I.• Protocolli regionali e provinciali (USP ecc…)• Linee di indirizzo per il piano di formazione• CTI-CTS• Enti locali
Il referente prende decisioni con i colleghi del gruppo G.L.I. d’istituto.
Responsabilità educativa
Gruppo di lavoro per l’inclusione
• Rileva i BES presenti nella scuola• raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi messi in
atto• pone il focus/confronto tra i casi, funge da supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione della classe• rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola• formula ipotesi e dà indirizzi per la formazione• elabora una proposta di P.A.I. al termine di ogni anno scolastico
(entro giugno)
Il referente collabora con gli stessi alla stesura del P.A.I.
Responsabilità educativa
P.A.I.
È un documento-proposta elaborato dopo aver analizzato i bisognidella scuola, i progetti attivati, i punti di forza e le criticità presentinelle azioni di inclusione scolastica realizzate nel corso dell’annoscolastico; focalizza pertanto l’attenzione su:
-- bisogni educativi dei singoli alunni con DSA/BES
-- interventi pedagogico-didattici effettuati nelle classi
-- obiettivi programmati per l’anno successivo.
-Entro fine giugno: approvazione del Collegio dei docentiA settembre: attivazione delle risorse disponibili.
Il referente collabora alla stesura del documento “Linee di indirizzo del Dirigente scolastico per il piano di formazione del personale docente per il triennio 20…..-20……”:
Responsabilità educativa
La legge 107/2015 propone un nuovo quadro di riferimento per la formazione in servizio del personale docente, qualificandola come "obbligatoria, permanente e strutturale“ (comma 124).
Le azioni formative dell’Istituzione scolastica si collocano in coerenza con il PTOF, il Rapporto di Autovalutazione e il PdM della scuola.
Il Piano triennale di Formazione del Personale Docente sarà aggiornato e rivisto annualmente in funzione dei nuovi bisogni emersi e delle modifiche e adeguamenti previsti nel PdM.
Piano di formazione del personale docente
PRIORITÀ FORMATIVEPRIORITÀ FORMATIVE
Il referente collabora con i CTI-CTS del territorio.
Responsabilità educativa
- I documenti adottati dovrebbero essere frutto della collaborazione tra referenti BES/DSA delle scuole in rete e successivamente adottati dalle singole scuole;
- un documento condiviso e esteso a tutto il territorio potrebbe, tra le altre cose, facilitare il lavoro del supplente che si trova in continuazione a dover affrontare modelli di PDP o schede osservative sempre nuove.
- applica quanto stabilito nel Protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni con BES/DSA (regionale, provinciale o d’istituto).
Obiettivi:• definire strategie comuni relative ad alunni con DSA• orientare alunni con DSA• realizzare un “protocollo di passaggio” per favorire la
trasmissione della documentazione relativa ad alunni con DSA, tra diversi gradi di scuola
• proporre una formazione permanente per la prevenzione dell’abbandono e dell’insuccesso scolastico.
Costruire una rete di referenti alunni con DSA
Protocollo di accoglienza
Una duratura inclusione scolastica per i DSA deve prevedere una serie
di azioni indispensabili che è opportuno siano raccolte in un
documento unico che le spieghi e le sintetizzi per i genitori e per tutto
il personale della scuola che ha a che fare con i DSA, dal Dirigente
Scolastico, al Referente, ai docenti, al personale di segreteria, ai
genitori, ed anche agli studenti.
Tale documento deve:
• avere presenza esplicita nel PTOF
• avere visibilità immediata nel sito della scuola per essere subito
fruibile.
Protocollo di accoglienza
Azioni esplicitate nel documento:
• rilevazione precoce delle situazioni riconducibili a rischio di DSA
• osservazione sistematica per l’identificazione delle prestazioni
atipiche (griglie, questionari e colloqui)
• iter procedurale dopo la certificazione diagnostica per la
realizzazione del PDP
• pianificazione di azioni per il monitoraggio dell’efficacia del PDP
• attivazione di laboratori didattici di potenziamento.
Protocollo di accoglienza
Azioni esplicitate nel documento:
• modelli di realizzazione dell’orientamento nel passaggio tra
segmenti scolastici diversi
• percorsi di ricerca-azione innovativi sull’inclusione e progetti di
riflessione sulle metodologie e sulla didattica per l'apprendimento
• formazione effettuata da enti accreditati sulla tematica DSA
realizzata dall’Istituto e coinvolgimento del corpo docente
• applicazione nella pratica didattica e valutativa delle nuove
impostazioni metodologiche, in accordo con gli orientamenti
presenti nelle Linee guida 2011.
Protocollo di accoglienza
Allegati contenuti:
• modelli di comunicazione con la famiglia
• contatti, intese e convenzioni con associazioni ed enti (eventuali
Protocolli d’Intesa tra Scuola ed altre agenzie del territorio)
• indicazioni orari e caratteristiche dell’eventuale sportello d’ascolto
DSA
• bibliografia, sitografia
• documentazione dei percorsi formativi
• elenco dei software didattici disponibili e non.
Protocollo di accoglienza
Ulteriori indicazioni:
• Ruolo della segreteria scolastica relativamente al protocollo della
diagnosi
• Raccordo tra segreteria e insegnante referente
• Raccordo tra insegnante referente e insegnanti della
classe/coordinatori
• Uso di griglie informative (n. alunni, tipologia di ausili, referente
Asl…) riassuntive per referente.
Protocollo di accoglienza
Esempio di Protocollo di accoglienza per gli alunni con DSA
http://www.icsgennarobarra.gov.it/index.php?option=com_attachments&tas
k=download&id=564&lang=it
Protocollo di accoglienza
Alternanza scuola lavoro
Una modalità didattica e di collaborazione realizzata fra scuole, imprese, enti, e associazioni per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l’orientamento.
Tale metodologia consente di alternare attività presso la scuola, con particolare rilevanza dei laboratori e dei progetti, ad attività esterne sotto forma di visite, ricerche, compiti reali in azienda.
In tal modo si persegue una formazione efficace e si colloca l’attività formativa entro situazioni di apprendimento non più rivolte a saperi inerti, ma inserite nella cultura reale della società.
Come si realizza
I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si
articolano in periodi di formazione in aula e periodi di
apprendimento mediante esperienze di lavoro.
Alternanza scuola lavoro
La nuova alternanza scuola-lavoro è disciplinata dai commi 33 ai commi 43 della legge 107/2015 (La Buona Scuola)
Alternanza scuola lavoro
34.All'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, dopo le parole: «ivi inclusi quelli del terzo settore,» sono inserite le seguenti: «o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI,».
35.L'alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche secondo il programma formativo e le modalità di verifica ivi stabilite nonché con la modalità dell'impresa formativa simulata. Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all'estero.
37.Le scuole secondarie di secondo grado svolgono attività di formazione in materia di tuteladella salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie estrumentali disponibili, mediante l'organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsidi alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9aprile 2008, n. 81.
Alternanza scuola lavoro
La normativa
La normativa
37. All'articolo 5, comma 4-ter, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, conmodificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, il primo periodo è sostituito dal seguente:«Ai fini dell'attuazione del sistema di alternanza scuola- lavoro, delle attività di stage, di tirocinioe di didattica in laboratorio, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e dellaricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministrazione nel caso di coinvolgimento di enti pubblici, sentitoil Forum nazionale delle associazioni studentesche di cui all'articolo 5-bis del regolamento di cuial decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni, èadottato un regolamento, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400,con cui è definita la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro,concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnatinei percorsi di formazione di cui all'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, come definiti daldecreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, con particolare riguardo alla possibilità per lo studentedi esprimere una valutazione sull'efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con il proprioindirizzo di studio».
Alternanza scuola lavoro
39.Per le finalità di cui ai commi 33, 37 e 38, nonché per l'assistenza tecnica e per il monitoraggiodell'attuazione delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui adecorrere dall'anno 2016. Le risorse sono ripartite tra le istituzioni scolastiche ai sensi delcomma 11.
39.Il dirigente scolastico individua, all'interno del registro di cui al comma 41, le imprese e glienti pubblici e privati disponibili all'attivazione dei percorsi di cui ai commi da 33 a 44 e stipulaapposite convenzioni anche finalizzate a favorire l'orientamento scolastico e universitariodello studente. Analoghe convenzioni possono essere stipulate con musei, istituti e luoghidella cultura e delle arti performative, nonché con gli uffici centrali e periferici del Ministerodei beni e delle attività culturali e del turismo. Il dirigente scolastico, al termine di ogni annoscolastico, redige una scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulateconvenzioni, evidenziando la specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltàincontrate nella collaborazione.
La normativa
Alternanza scuola lavoro
39.A decorrere dall'anno scolastico 2015/2016 è istituito presso le camere di commercio,industria, artigianato e agricoltura il registro nazionale per l'alternanza scuola-lavoro. Il registroè istituito d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentiti ilMinistero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dello sviluppo economico, e constadelle seguenti componenti:a)un'area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici eprivati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza. Per ciascuna impresa o ente il registroriporta il numero massimo degli studenti ammissibili nonché i periodi dell'anno in cui èpossibile svolgere l'attività di alternanza;b)una sezione speciale del registro delle imprese di cui all'articolo 2188 del codice civile, a cuidevono essere iscritte le imprese per l'alternanza scuola-lavoro; tale sezione consente lacondivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazionirelative all'anagrafica, all'attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonionetto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivanopercorsi di alternanza.42. Si applicano, in quanto compatibili, i commi 3, 4, 5, 6 e 7 dell'articolo 4 del decreto-legge 24gennaio 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33. 43.All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 41 e 42 si provvede nell'ambito delle risorseumane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica.
La normativa
Alternanza scuola lavoro
• TITOLO
• FILIERA TECNOLOGICA A CUI È
DESTINATO IL PROGETTO
• PROGETTO INSERITO NEL PTOF
• DELIBERA COLLEGIO DOCENTI
• DESTINATARI
• TOTALE ALUNNI COINVOLTI
Il progetto
Alternanza scuola lavoro
Alternanza scuola lavoro
Fasi organizzative del progetto
Gli obiettivi formativi
▪ Completare ed arricchire la formazione scolastica con la maturazionedi una esperienza in un contesto lavorativo che possa orientare gliallievi nelle scelte successive di formazione e lavoro
▪ Realizzare un organico collegamento delle Istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile
▪ Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
▪ Favorire l’apprendimento di capacità operative riferite allo svolgimento di specifici ruoli lavorativi.
▪ Favorire l’acquisizione e lo sviluppo di sapere tecnico – professionale in contesti produttivi.
▪ Favorire l’acquisizione di competenze relazionali, comunicative, organizzative
Alternanza scuola lavoro
Nell’alternanza le esperienze di lavoro
• sono parte integrante dei percorsi formativi personalizzati
• sono progettate e definite con criteri di gradualità e progressività
• sono programmate sulla base delle possibilità concrete di accoglienza degli alunni da parte di imprese e di altre strutture
• possono costituire crediti per il conseguimento di titoli e di qualifiche richiesti per l’accesso al mondo del lavoro (albi professionali, qualifiche regionali, ecc.).
Alternanza scuola lavoro
Valutazione, certificazione ericonoscimento dei crediti
L’istituzione scolastica o formativa, tenuto conto delle indicazionifornite dal tutor aziendale, valuta gli apprendimenti degli studenti inalternanza e certifica le competenze da essi acquisite, che costituisconocrediti:
• per la prosecuzione degli studi
• per eventuali passaggi tra i sistemi per facilitare l’ingresso nelmondo del lavoro e delle professioni.
Didattica personalizzata e finalità alternanza scuola lavoro
La legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano
“l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata
con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di
caratteristiche peculiari del soggettoadottando una metodologia e
una strategia educativa adeguate”.
Alternanza scuola lavoro
Pertanto….
La rilevanza delle attività previste dal progetto di alternanza
rispetto al percorso individuale di apprendimento deve
porre attenzione alla promozione della autonomia del
giovane coerentemente
con il progetto personalizzato.
Attraverso l’alternanza scuola lavoro si concretizza il concetto
di pluralità e complementarità dei diversi approcci
nell’apprendimento.
Alternanza scuola lavoro
Obiettivi diversi per ciascuno
La progettazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro, dunque, deve
considerare sia la dimensione curriculare, sia la dimensione esperienziale
svolta in contesti lavorativi.
Le due dimensioni vanno integrate in un percorso unitario che miri allo
sviluppo di competenze richieste dal profilo educativo, culturale e
professionale del corso di studi e spendibili nel mondo del lavoro.
Alternanza scuola lavoro
Azione referente DSA
• Collaborare con docente tutor interno per stabilire punti di forza studente e punti critici legati al disturbo per trovare ente formativo adeguato
• Comunicare e / o formare tutor formativo esterno sulle caratteristiche studente PRIVACY
• Collaborare per la stesura della griglia di valutazione
LAVORO DI GRUPPO: strumenti per azione referente in ASL
Documentazione: solo carta o file?
Riflettere sui percorsi
Visibilità del lavoro svolto
Trasparenza
Comunicare tra i vari attori
Costruire e diffondere materiali
«Fare» rete condividendo
IL SORRISO è LA DISTANZA PIÙ BREVE TRA DUE PERSONE