Respice Stellam Agosto

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III

“CANTIERE APERTO”

Iniziazione Cristiana

Nello scorso anno abbiamo descritto la Comunitàecclesiale come “GREMBO CHE GENERAALLA FEDE” con l’im-pegno di chiarire il sensoprofondo della INIZIA-ZIONE CRISTIANA chenon consiste in questionitecniche ed organizza-tive, ma nel riscoprire ilMistero che la abita e dicui è portatrice ogni co-munità. Ogni Parrocchiaè chiamata a rinnovare sestessa per annunciareGesù Cristo, per comuni-care il suo vangelo e con-dividerlo in un contestoche attende e invoca oriz-zonti di speranza piùampi e affidabili.A tutto questo fa dasfondo e accompagna ilcammino di fede l’imma-gine del “CANTIEREAPERTO” significato daldisegno di cui proponiamo una spiegazione :“Adulti di varie età – papà, mamma, nonni, figli,educatori, catechisti- con un adolescente e una ra-gazza formano un gruppo che fa pensare ad una

comunità. E’ una Comunità che, nello stringersiattorno alla ragazza e nel gesto di una mamma che

consegna il vangelo,esprime tutto il suo affet-tuoso coinvolgimento e ca-pacità di condivisione.Nel gesto della consegnac’è il compito di ogni cri-stiano adulto chiamato atrasmettere gli insegna-menti di Gesù alle nuovegenerazioni. La consegnadella Parola non avviene inun modo freddo e staccato.I loro sguardi, la loro posi-zione, il braccio attorno allaspalla della ragazza, espri-mono vicinanza e affetto ela disponibilità a cammi-nare insieme.Ill gesto della consegna delVangelo diventa simbolo diuna consegna più grande: aipiù giovani vengono tra-smesse non solo le cono-

scenze, ma la stessa vita della comunità; una vitacristiana fondata sulla Parola ascoltata, narrata, ce-lebrata attraverso i Sacramenti e testimoniata nellacarità.”

Don Franco

Gita - Pellegrinaggio “Amici” di Respice Stellam

Domenica 2 ottobre si terrà come ogni anno la tradizionale Gita -Pellegrinaggio per gli “amici” di Respice Stellam.Quest’anno la destinazione sarà il Santuario Beata Vergine delle

Grazie di Mantova.Per chi fosse interessato la partenza sarà domenica 2 ottobre alleore 7.30 presso lo stadio Vallini.La quota di partecipazione è di €55 a persona e comprende: viaggioin pullman G/t + pranzo in ristorante + visita guidata alla città diMantova.Per ulteriori informazioni è possibile contattare Olindo Zagolin alnum. 3409404997

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IV

Il personaggio

Scrive Gianni: “ Ci è stato donato Mario, un uomo buono: un amico per me e per quanti lo hanno incon-trato perché Mario era amico di tutti, con il suo sorriso contagioso, la sua ironia, il suo spirito e la suaforza d’animo. Ci è stato donato un cuore grande: un cuore dove hanno trovato posto, oltre alla sua fa-miglia, la comunità parrocchiale. Il suo impegno civile e il suo impegno missionario. Ci è stata donata lasua forza di lottare contro le ingiustizie e di adoperarci per le cose buone. Ci è stato donato il suo esem-pio di coraggio nell’affrontare gli impegni. Anche nell’ultima prova contro la malattia ha prevalso il suospirito di maratoneta, mai arrendevole e sereno fino all’inverosimile.”Un gruppo di amici che hanno condiviso con Mario un’esperienza missionaria in Guinea Bissau testi-monia così: “ La tua presenza nel gruppo è stata sicuramente solida e determinante; di te non dimenti-cheremo la volontà di lavorare, il sorriso e la battuta pronta, la voglia di stare in mezzo agli altri inallegria, ma anche di saperti mettere in gioco nei momenti di confronto. Soprattutto non dimentiche-remo un cuore grande, generoso, attento e sensibile a farsi prossimo di chi si trova nel disagio, un cuoreche sicuramente non attende alcun ritorno per poter dare. Anche quando la malattia ha rallentato i tuoimodi di fare, non è mancata in te la volontà di farti carico di situazioni di miseria e sofferenza, consape-vole dell’importanza di far diventare dono l’amore che Dio ti aveva riservato.”Frate Michael ci svela il segreto della grandezza di Mario: la fede. Egli scrive:” Ho saputo che hai sem-pre vissuto eroicamente anche questa fase inaspettata della tua vita, soprattutto dopo la trasformazionedegli ultimi anni, trasformazione a cui ho partecipato e “visto” coi miei occhi e contemplato. Sei diven-tato un altro uomo dopo Medjugorje. Ma eri già rinato, quella rinascita che Dio ci chiede negli inizi delVangelo di San Giovanni (Nicodemo). Ora occupi un posto di quelli preparati da Dio per i giusti e per i

“Non pensavo sarebbe finita così!”sono le parole che in questi giorni risuonano nelle nostre mentiperse in un dolore così acuto da provocare un male quasi fisico.Per superare questa perdita, la tua perdita, caro Mario, avremmo ancora bisogno di te,di quel sorriso aperto, avvolgente e contagioso, della tua incrollabile forza fisica e morale ... e della tua fede.Eppure non avresti voluto vederci persi nello sconfortotu che, anche in questi ultimi difficili anni,hai affrontato con dignità, coraggio e grande positività le avver-sità.Allora vogliamo imparare da te,tentando di non lasciarci andare a questa grande infinita tristezza,arrabbiandoci perché te ne sei andato anzitempo.Vogliamo dirti grazie perché ci sei stato.E la tua presenza, caro, carissimo Mario, ha toccato le corde più profonde dei nostri cuorioggi fragili e sanguinanti,ma domani caldi e fecondi nel ricordo di teche sapevi amare e farti amare.E non è così scontato saperlo fare con la tua intensità.

Mario Dezuani: Valore di un sorriso

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V

Il personaggio

buoni, per quelli come te.”Mario era davvero ”speciale” anche nella quotidianità. Giuseppe Rofilio ce lo testimonia così:“Carissimo Mario, ti ho conosciuto quando eri in servizio negli uffici Enel di Piove di Sacco; giàda allora avevo visto in te una persona eccezionale, sempre cordiale, gentile, cortese ed estrema-mente competente nel proprio lavoro. Passati diversi anni ti ho rincontrato quando sono venuto ad abi-tare ad Arzerello ed è stato un vero piacere. E’ nata da allora un’amicizia che è durata, purtroppo, fino a

questa tragica interruzione. Da te ho imparatotante cose semplici, ma estremamente importanti:l’amore per la famiglia, l’amicizia, la semplicità echiarezza nei rapporti interpersonali e non ultimala passione per la corsa che ci ha ulteriormente le-gati. Il tuo modo di vivere è sempre stato per me mo-tivo di ammirazione: frequentavi la chiesa, la par-rocchia, trovavi il tempo di dedicarti alvolontariato senza trascurare i tuoi doveri di ma-rito e padre e alla fine di nonno. Gli altri erano perte una priorità su tutto: fino alle ultime ore di vitahai sempre cercato di risolvere i vari problemi chetante persone ti proponevano senza mai avere at-

teggiamenti di fretta, di impazienza o, tanto meno, di scortesia. Quando si è scoperto la presenza dellamalattia, io ho provato un senso di disperazione e di sfiducia. Tu, invece, presane coscienza, hai combat-tuto fino alla fine con una fiducia incredibile, dando, oltretutto, coraggio a quelli che ti stavano intorno.Nonostante le cure molto pesanti a cui dovevi sottoporti, appena in piedi tornavi a correre e frequentavila comunità sempre con il tuo eterno sorriso sulle labbra. Per me e per tutti noi sei una luce che ci ri-schiara il cammino nei momenti di incertezza. A te penseremo quando le avversità sembreranno som-mergerci e non lasciarci via di scampo. In ogni difficoltà, con un po’ del tuo coraggio e con il ricordodel tuo sorriso, cercheremo di fare del nostro meglio”.Anche Zita Chinaglia scrive: “Voglio ringraziarti per quello che hai fatto per me e per tanti altri. La tuagenerosità senza fine, la discrezione nell’offrire il tuo aiuto, il sorriso che ci hai sempre donato anchenei momenti difficili, la fede che hai sempre manifestato con orgoglio hanno fatto di te la persona chetutti vorrebbero avere come padre, come marito, come fratello o come amico. Io ho avuto la fortuna digodere della tua amicizia e di quella di Teresa e te ne sarò sempre grata. Ora ho la gioia di ricordare iltuo sorriso e la tua serenità che resteranno per sempre in me.”

Particolarmente preziosa è la testimonianza della fi-glia Alessandra: “Caro papà, sei sempre stato unesempio di amore e di gioia. La tua vita è stata riccadi entusiasmo e grinta anche nelle difficoltà. Hai af-frontato la malattia come un dono di Dio, non cisono stati momenti di rabbia e di sconforto; anzi laforza che ti ha contraddistinto ti ha permesso di di-mostrare tenacia in ogni istante ed estremo attacca-mento alla vita.Noi che abbiamo vissuto questo percorso con te ab-biamo potuto capire i veri valori in cui tu credevi:l’amore, la pace e la fede.Ti sei affidato completamente a Dio e alla Madonna diventando uno strumento nelle loro mani. Questo

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Il personaggio

ti ha permesso di trasmetterci serenità e sostegno fino a quando è giunto il momento di lasciarci.Papà, vogliamo ringraziarti per averci dato la forza di vivere con relativa normalità questo mo-mento di malattia.La semplicità delle tue idee e l’affetto per la tua famiglia ti hanno reso così importante nei nostri

cuori. Hai avuto sempre un amore incondizionato verso il tuo prossimo e hai dimostrato disponibilitàsmisurata nei confronti di tutte le persone che ti hanno conosciuto; ma proprio questo tuo atteggiamentocosì aperto nei confronti degli altri ha permesso il verificarsi di un nuovo miracolo: tutta quella disponi-bilità ti è stata restituita moltiplicata mille volte da parte di ogni persona che ti è stata vicina. E anche anoi hai insegnato a mostrare sempre generosità e recare felicità al prossimo: il tuo sorriso resterà persempre impresso nelle nostre menti e nei nostri cuori. Pur continuando a restare padre forte e punto diriferimento per noi, la tua famiglia, hai sempre saputo dimostrare il tuo affetto anche in maniera tenera edolce. Quante coccole e baci ci hai dato! Papà, ancora voglio ringraziarti per il grande amore e per il ri-spetto che sempre hai avuto nei confronti della mamma. Questo amore negli anni non si è mai affievo-lito, è sempre stato ricco e vivo, coltivato con attenzione giorno per giorno.Papà, le ultime parole sono state rivolte e noi quattro, le tue donne, con un “vi voglio tanto bene” e noiadesso vogliamo dirti “papà, ti vogliano tanto, tanto, tanto bene!”.

Chissà quante altre persone vorrebbero lasciare una traccia scritta della loro ammirazione per questogrande uomo! Chissà quanti vorrebbero ringraziarlo per l’esempio che ci ha offerto!Credo che lui sarebbe felice se imparassimo a volerci più bene, a sorridere di più perchè

“Donare un sorrisorende felice il cuore.

Arricchisce chi lo ricevesenza impoverire chi lo dona.

Non dura che un istante,ma il suo ricordo rimane a lungo.

Nessuno è così riccoda poterne far a meno

né così povero da non poterlo donare.”

www.madonnadellegraziepiovedisacco.it

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domenica direttamente a casa tua!

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VII

La pagina dei giovani

Quest’estate dal 18 al 24 luglio si è te-nuto il camposcuola parrocchiale perbambini e ragazzi dagli 8 ai 15 annipresso Malga Pecca, a Montecorno diLusiana. L’idea è nata da alcuni ani-matori l’inverno scorso, è stata poi so-stenuta dal parroco, dal consigliopastorale e da diversi genitori. L’ideadi proporre un campo scuola parroc-

chiale è nata con lo scopo di creare qualcosa di nuovo per i nostri giovani, offrireloro del puro divertimento anche nel contesto parrocchiale. Durante il campo leattività svolte sono state di vario genere:gioco, servizio, riflessione, preghiera,escursioni, ecc... i ragazzi sono stati se-guiti da 4 animatori e da 3 aiuto anima-tori, due gentilissimi cuochi hannoallietato i pasti e i due sacerdoti - donMatteo e don Battista- hanno guidato ilcampo sotto il profilo spirituale. Il camposcuola è stato come un tuffo alla scopertadi noi stessi, è stato il punto di partenzaper un nuovo anno, un anno in cui desi-deriamo che la nostra parrocchia si fac-cia casa e comunità per tutti, non soloper i grandi, ma anche per chi è ancora alla scoperta del mondo: i ragazzi.

È stata una bella sfida, un impegnosotto molti punti di vista, ma poi le sod-disfazioni hanno ripagato ogni fatica,hanno messo in luce un grande deside-rio di unità, condivisione e di voglia distare insieme. Questo campo scuola hatrasmesso la voglia di riproporre l’espe-rienza anche in futuro, non vediamol’ora infatti di darci di nuovo da fareperchè il campo scuola si ripeta!

Erica

CAMPOSCUOLA M.d.G. MALGA PECCA 2011: DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO!!

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VIII

Dal Santuario

È da più di dieci anni che la parrocchia discute sullapossibilità di rifare, ad affresco o a mosaico, l’imma-gine dell’Immacolata Concezione nel riquadro dellafacciata della chiesa. La presenza di un dipinto èsolo una vaga memoria delle persone non più giova-nissime, che hanno visto, negli anni, sbiadire semprepiù l’immagine, fino alla sua totale scomparsa. Sitrattava di una immagine dipinta da Oreste da Molinintorno al 1861, e più precisamente una copia del-l’Immacolata di Gianbattista Tiepolo, pala d’altareconservata ai musei civici di Vicenza. Dopo un lungo iter, fatto di bozzetti, prove, domandee discussioni,

la parrocchia ha affidato l’incarico alla pittrice vicentina Anna-maria Trevisan, che si è orientata sulla scelta dell'affresco, e laSoprintendenza ha imposto la tecnica del monocromo, tecnicacertamente congeniale all’artista, e che meglio si adatta alla fac-ciata della nostra chiesa, tutta pietra di Vicenza e marmorino.L'artista ha proposto la Madonna Immacolata in atteggiamentomisericordioso con gli elementi iconografici di questa immaginetradizionalmente presenti nel corso della storia dell'arte: ilmondo, il serpente, la veste azzurra, la corona di dodici stelle. Icolori sono trasparenti e delicati come la tecnica dell'affrescoprevede, soprattutto in questo caso in cui i pigmenti, per mag-giore resistenza nel tempo, non devono fare il minimo spessore,ma penetrare in profondità nella calce fresca. Le dimensionidella figura, le proporzioni ed i colori utilizzati nel bozzetto sonostati studiati in funzione della facciata, dei suoi colori e mate-riali, e risulta un ottimo inserimento contemporaneo in una fac-ciata che ha un secolo e mezzo, che ne conferisce qualità e bellezza.

Il dipinto è stato infine protetto con la stesura diun prodotto consolidante e di un impermeabiliz-zante, questo per dare all’opera maggiore garan-zia di durata nel tempo.L’affresco è stato accolto con molto interesse edè subito piaciuto molto; chiunque si avvicini alsantuario, e si fermi un istante nel sagrato ad am-mirare la facciata, incontra Maria, che lo acco-glie nella sua Casa, lo invita ad entrare pertrovare un momento di pace e di serenità.Proveremo a leggere la simbologia racchiusa inquest’immagine in un prossimo articolo, nel frat-

tempo anticipiamo che l’artista è stata felice di regalare alla Parrocchia i bozzetti dell’affresco, dai qualiricaveremo una bella serigrafia, che sarà disponibile all’inaugurazione dei lavori di restauro e adegua-mento liturgico del santuario.

Un nuovo volto per la facciata del SantuarioL’affresco dell’Immacolata

Davide

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IX

L’associazione di promozione sociale “Madonna delle Grazie” è nata

da una idea di un gruppo di persone (che sono i soci fondatori) per una

maggiore collaborazione con il nostro santuario con degli obiettivi ben

precisi. Infatti lo statuto prevede la valorizzazione, la tutela e la conser-

vazione del santuario e delle opere d’arte; promuovere occasioni di in-

contro e di aggregazione tra le persone e le famiglie; promuovere

attività culturali in genere, la pubblicazione di libri, i pellegrinaggi e

l’accoglienza dei pellegrini; visite guidate per far conoscere il santua-

rio; collaborare con la pubblicazione della rivista mariana Respice Stel-

lam.

E’ nata il 29 gennaio del 2007, è stata iscritta nel Registro comunale

delle associa-

zioni di Piove

di Sacco e nel

del Registro regionale delle associazioni di pro-

mozione sociale e le è stato attribuito il codice

fiscale n. 92194490287.

La presidenza è stata assegnata a Don Franco

Callegari che sarà coadiuvato da una vice presi-

dente (Erika Duranti), dal tesoriere (Paolo Be-

nesso) e dal segretario (Berti Vittorino) e da

alcuni consiglieri.

Le attività fino ad ora proposte, hanno ottenuto

sempre un buona partecipazione: attività di in-

contro con le famiglie (vedi una pizza per tutti

dello scorso 17 giugno); attività culturali (vedi la pubblicazione del curioso poster di Fabio Vettori, rap-

presentazioni teatrali ecc.); le feste dei Giò Madonnari, le rievocazioni storiche in costume sulla storia

del santuario, la partecipazione al 5 per

mille.

Prossimamente l’associazione sarà impe-

gnata alla fiera delle associazioni del 18 set-

tembre in centro storico a Piove di Sacco

per far conoscere l’associazione; sta orga-

nizzando un corso per preparare delle guide

per le visite guidate del santuario, e i fe-

steggiamenti per presentare gli ultimi lavori

completati nel santuario (battistero, affre-

sco, ecc. ecc.) presumibilmente per il com-

pleanno della parrocchia: l’8 dicembre

prossimo.

Zita

Associazione di promozione sociale “Madonna delle Grazie”

Mettiamo l’accento su...

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X

Domenica 3 luglio 2011, la messa delle 11 in santuario è stata presieduta da padre Ilario Contran ofm, cheha festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale insieme ai suoi fratelli, parenti e amici della famiglia Con-tran.Nato il 27 giugno 1933, a Vigorovea di S. Angelo di Piove, dopo essere entrato nella famiglia dei frati

minori francescani, viene ordinato sacerdote il 25 giu-gno 1961. Compie il suo servizio pastorale in tre im-portanti parrocchie: Cordenons (UD), Treviso eMarghera (VE). Il 21 gennaio 1972 giunge in CentroAmerica, più precisamente in El Salvador. Nel 1987,dopo essere stato rettore del seminario minore, diventala guida della parrocchia dedicata a S. Antonio. In tuttala sua vita di preghiera e predicazione occupa un postodi rilievo la devozione alla Madre di Gesù, tanto da por-tarlo a fondare “Radio Maria” per l’El Salvador e ad es-serne direttore.

Queste sono le parole di ringraziamento della sorella,sr. Maura, delle suore Salesie di Padova.«In questo momento di intimità con il Signore desideroessere voce di tutta la nostra famiglia per rendere gra-zie al nostro Dio per il dono di Padre Ilario, nostro fra-

tello, che oggi festeggia il 50° anniversario del suo sacerdozio. Essere sacerdoti significa essere ilprolungamento della mano di Dio, significa donarsi a Lui senza limiti, lasciare che Lui agisca in te, perchéLui, il Signore della vita, ti ha scelto.La nostra famiglia ha risposto alla chiamata del Signore con molta generosità e sembra che Cristo quasi sidiverta con noi, perché la chiamata e la risposta non ha ancora trovato la parola “fine”. Tu, caro Ilario, chesai bene quanto Dio sia grande nell’amore ma esigente nelle risposte, prega per i più giovani, perché portinoa termine ciò che Dio vuole da loro.

E ora un grazie a te, per la tua risposta d’amore,per il tuo dono incondizionato anche in terra dimissione, per il tuo essere sacerdote secondo ilcuore di Cristo, ossia pastore buono che sa portarela pecorella sulle spalle per ricondurla all’ovile,la Chiesa.Ti sappiamo amante di Maria, tanto da portare in terra di missione la voce di “Radio Maria” perché tutti possano conoscere e amare Maria. Sialei il tuo conforto, il tuo sostegno, la tua forza e lasicurezza per tutto il bene che fai e che farai. Daquesto santuario, amato da tutti noi, sia Lei a con-cederti la sua più materna benedizione, mentre a te chiediamo la tua benedizione per ognuno di noi».

Padre Ilario insieme alla sorella sr. Maura, al pronipote Giuseppe, al nipote Adriano ofm e a Don Franco.

Padre Ilario insieme al fratello, alle sorelle e ai parenti.

Padre Ilario: 50 anni di devozione a Maria

Giuseppe

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