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RESIDENZE REALI MONZA MILANO La Villa Reale di Monza, un network unico e prezioso che lega i sistemi territoriali lombardi, economicamente sostenibili 1 RESIDENZE REALI MONZA MILANO La Villa Reale di Monza, un network unico e prezioso che lega i sistemi territoriali lombardi, economicamente sostenibili. 21 Ottobre 2019 Nicola Nasini Guido Bazzotti Giorgio Buizza Paola Dubini Giulio Durini Marco Ferrari Carlo Forcolini Francesco Forcolini Rosa Garofalo Gioia Gibelli Maria Adriana Giusti Alberto Guzzi Debora Lo Conte Davide Polimeni Elena Riva Marina Rosa Luigi Santambrogio Silvia Sassone

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RESIDENZE REALI MONZA – MILANO La Villa Reale di Monza, un network unico e prezioso che lega i sistemi territoriali lombardi, economicamente sostenibili

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RESIDENZE REALI MONZA – MILANO

La Villa Reale di Monza, un network unico

e prezioso che lega i sistemi territoriali

lombardi, economicamente sostenibili.

21 Ottobre 2019

Nicola Nasini Guido Bazzotti Giorgio Buizza Paola Dubini Giulio Durini Marco Ferrari Carlo Forcolini Francesco Forcolini Rosa Garofalo Gioia Gibelli Maria Adriana Giusti Alberto Guzzi Debora Lo Conte Davide Polimeni Elena Riva Marina Rosa Luigi Santambrogio Silvia Sassone

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La Villa Reale di Monza, un network unico e prezioso che lega i

sistemi territoriali lombardi, economicamente sostenibili.

Partecipanti

Nicola Nasini, Architetto paesaggista

Guido Bazzotti, computer grafico, libero professionista

Giorgio Buizza, Dott. Agr.già Direttore del Parco di Monza

Paola Dubini, docente di Economia Aziendale, Università Bocconi

Giulio Durini, Presidente Fondazione Durini, imprenditore culturale

Marco Ferrari, architetto paesaggista, esperto restauro giardini storici

Carlo Forcolini, past presidente ADI (Associazione per il Disegno Industriale) CEO Gruppo IED

(Istituto Europeo di Design), Direttore Scientifico Raffles Singapore

Francesco Forcolini, imprenditore del settore arredamento e design

Rosa Garofalo Coordinatrice Progetti, Tiflologa, Esperta in accessibilità, strategie e tecnologie

assistive per l’ipovisione, Responsabile relazioni esterne DescriVedendo

Gioia Gibelli, docente di Ecological Landscape planning, Politecnico di Milano

Maria Adriana Giusti, docente Restauro Architettonico e giardini storici, Politecnico di Torino

Alberto Guzzi già comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato

Debora Lo Conte architetto e guida turistica

Davide Polimeni, videomaker

Elena Riva docente di Storia Moderna e Contemporanea Università Cattolica del Sacro Cuore

Marina Rosa Architetto, già soprintendenza di Milano e presidente Centro documentazione

Residenze Reali Lombarde

Luigi Santambrogio, Presidente Osservatorio per il Paesaggio Monte Stella Milano

Silvia Sassone, imprenditrice settore comunicazione culturale

Si specifica che la Prof. Annalisa Maniglio Calcagno è stata inserita nel gruppo per una consulenza

in merito al filmato, compare nei credits del filmato ma non nella relazione.

Struttura del documento

Premessa

Analisi delle criticità e ragioni della proposta

Il territorio

Sostenibilità economica

Villa Reale e sistemi delle residenze lombarde e dimore immobiliari

Giardini, parco, cascine e mulini: una realtà da vivere a 360°

Artigianato, arti decorative e design – Padiglione Ponti

Autodromo

Accessibilità per ogni tipo di clientela

Esigenze di mobilità

In appendice: Dichiarazione di intenti Università Bocconi

Dichiarazione di intenti Università Cattolica

Analisi dei flussi turistici di Milano, estratto dallo studio: Executive Business Plan progetto VEDERE

L’INVISIBILE, Guido Bazzotti, Debora Lo Conte, Paola Mello, Marina Rosa

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Un prossimo futuro le Olimpiadi Invernali del 2026 porteranno alla ribalta del mondo la Lombardia e, in

particolare, Milano e Monza.

Per quell’occasione sarà finalmente completato anche il lungo e agognato collegamento tra le due città

con la realizzazione della M5.

Tale contingenza consente di tornare a riflettere su quel legame che tra i due capoluoghi di provincia è

sempre stato presente, ma che ora può e deve essere nuovamente immaginato, rinegoziato e

confermato in un forte progetto strategico culturale ed economico che ha nella Villa Reale di Monza il

suo baricentro.

Un progetto che mira a restituire a tale insieme un recupero della sua identità storica, non solo locale,

ma nazionale ed europea, rigenerandola nella sua valenza regia.

I tempi sono maturi affinché ciò accada senza che si ripetano alcuni errori ‘di gestione’ del recente

passato, che hanno oscurato il forte valore simbolico della Villa e del suo Parco.

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Una rete di ville e palazzi lombardi che ha al centro la Villa Reale di Monza

Ripensare una rete di ville e palazzi lombardi che abbia al centro la Villa Reale di Monza significa

riscoprire la complessità fascinosa di un sistema culturale europeo che – a partire dal Cinquecento-

considera ‘il vivere in villa’ uno dei principali codici genetici delle classi dirigenti del continente. Una sorta

di grammatica culturale che, pur nelle sue variabili sfumature, consente di tracciare un percorso storico,

artistico, letterario, sociale ed economico in cui tutti gli europei possono riconoscersi e ritrovare radici

comuni.

Quando viene costruita negli anni Settanta del Settecento, la Villa Reale di Monza si trova al centro di

molteplici funzioni, fra cui certamente quella di rappresentare l’autorità imperiale del suo fondatore,

l’arciduca Ferdinando d’Asburgo d’Este, in modo meno sacrale e tradizionale, ma anche quella di

costituire un centro per il semicerchio delle ville e dei palazzi patrizi dell’Alto Milanese, della Brianza e di

Milano, facendoli apparire come una corona imperiale, simboleggiata dalla Villa stessa e dalla Corona

Ferrea, che ancora oggi si conserva nel Duomo di Monza. In virtù di questo, immaginare una rete di ville

e palazzi aristocratici che, partendo da una rigenerazione della Villa Reale di Monza, si irradi verso Milano

e la Brianza, si rivela di vitale importanza per la riqualificazione di un sistema territoriale ampio e

articolato, da un punto di vista storico culturale ed economico che può anche ambire a diventare un

modello di sviluppo economico virtuoso.

Occorre potenziare la narrazione storica sulla Villa Reale per recuperarne la polifonia perduta, incarnata

dal suo stretto legame con il territorio. Occorre ripristinare connessioni, ibridazioni e porosità, non per

costruire un’immagine anacronistica di un mondo perduto, ma per far riaffiorare ed interpretare in chiave

contemporanea la ricchezza di un mondo dinamico, fatto di circolazione di uomini e di idee, che ancora

oggi costituisce il nucleo vitale del territorio in cui la Villa è collocata.

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RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Identità della Residenza Regale di Monza e suoi rapporti con le reti e i sistemi

del territorio. La scelta del luogo dove erigere la residenza di villeggiatura della corte arciducale cadde su quel

paesaggio naturale della Valle del Lambro che più di ogni altro si prestava allo scopo.

Attrattori per gli Asburgo furono però non solo le peculiarità paesaggistiche e geo morfologiche del sito

e il forte segno del fiume Lambro lungo il quale si snodavano le attività agricole e molitorie, ma anche la

presenza della nobiltà milanese e di quella vita socio-culturale ed imprenditoriale di cui erano teatro. Ciò

con particolare riferimento alla famiglia Durini, alle loro ville Sei/Settecentesche e al Cenacolo letterario

animato dal Cardinale Angelo Maria.

Rilevante nella scelta la vicinanza con Milano e con il Palazzo di Governo (Palazzo Reale) appena

ultimato e la determinante presenza della Corona Ferrea, simbolo del potere imperiale, custodita nel

Duomo di Monza.

L’Imperial Regia Villa e il già consolidato sistema di dimore di delizia, a sua volta implementato proprio

dalla presenza della Corte, diventano ben presto volano di economia locale e alla produzione

artistico/artigianale di alta qualità, dovuta a committenze di eccellenza e a una progettualità adeguata

alle esigenze di rappresentazione del potere, si aggiungono le attività legate alla cura dei giardini, alle

sperimentazioni botaniche e all’agricoltura.

Il parco napoleonico trova poi proprio in questa vasta area, dalla grande varietà di paesaggi e dalla

presenza del fiume Lambro (rara a confronto con le altre residenze regali italiane ed europee di analogo

rilevanza), il sito ideale. L’impianto arriva a inglobare entro le sue mura territorio, fiume, mulini, attività

agricole, cascine e il segmento più significativo del sistema delle dimore nobiliari, costituito dalle ville

Mirabello e Mirabellino, e si collega saldamente con Monza attraverso i Boschetti Reali e con Milano

attraverso il Vialone Reale.

Nel corso di tutto l’Ottocento, grazie al susseguirsi nel governo della Lombardia di tre grandi dinastie, la

Villa, divenuta Reale, con i suoi Giardini e il Parco, rafforza il ruolo di impianto di rilevanza europea e,

tessendo e mantenendo i suoi rapporti con tutti i sistemi territoriali che ne avevano determinato la

nascita, diventa fulcro di un ampio e articolato sistema paesaggistico, culturale, sociale ed economico.

Anche nel corso del Novecento, nonostante il passaggio al Demanio dello Stato, l’abbandono, le

spogliazioni e gli usi impropri, la Villa riesce a esprimere e sviluppare un tema di continuità con la sua

storia e con quella specializzazione della manodopera cresciuta nel tempo grazie a commissioni regali,

concretizzatasi in botteghe di alto artigianato, gettando così le basi del moderno design.

Lo stesso Autodromo si inserisce in un contesto narrativo su scala internazionale, dove la dimensione

ludico/sportiva si accompagna alla rappresentazione dell’evoluzione della ricerca sui motori e delle

nuove tecnologie strettamente connessa al territorio

Una storia, quella di Villa, Giardini, Boschetti e Parco Reale di Monza, che giunge sino ad oggi e

conferisce al complesso monzese quel ruolo internazionale europeo che occorre rigenerare nella sua

valenza regia e negli antichi e sempre attuali sistemi territoriali.

SOLO COSÌ POTRÀ TORNARE AD ESSERE UN POLO DI CULTURA ED ECONOMIA A SU VASTA

SCALA .

SOLO COSÌ POTRÀ TORNARE AD ESSERE UN POLO D’ECONOMIA

A VASTA SCALA

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RESIDENZE REALI MONZA – MILANO

Analisi delle criticità e ragioni della proposta La natura connotativa di complesso monumentale storico di valore internazionale è stata oscurata dagli

interventi che si sono susseguiti a partire dagli anni Venti, orientati a “riempire” il Parco e la Villa di

infrastrutture ed eventi.

Dal circuito automobilistico, ai circoli del tennis, del golf e del polo, alle piste dell’ippodromo e

dell’hockey, sino alle attrezzature più disparate e alle varie e successive edizioni della MIA, la Villa, i

Giardini e il Parco Reale sono stati visti come una vasta area disponibile e come enormi contenitori di

utilizzi e manifestazioni sovente incoerenti.

L’effetto degenerativo che ne è conseguito è stata la frammentazione del complesso.

Ultimo ventennio del Novecento: il Ministero per i Beni Culturali restituisce al loro stato originario gli

Appartamenti Privati dei Sovrani e le Stanze di Rappresentanza e con i finanziamenti stanziati dalla

Legge Regionale N°40/95 si realizzano 35 interventi di manutenzione e recupero del Parco Reale

1996 - Il Demanio dello Stato trasferisce, a titolo gratuito e in proprietà indivisa, ai Comuni di Milano e

Monza la Villa Reale e i suoi Giardini sino a Viale Cavriga, definendo, quali uniche possibili funzioni, quelle

a carattere culturale, museale e di alta rappresentanza.

2001 - Milano esce dai giochi, cedendo le quote di proprietà di Villa e Giardini

2002 - Il Bando di Gara conferma l’utilizzo della Villa a funzioni questa volta strutturate e coerenti tra di

loro, ma ancora una volta avulse dal luogo e dalla sua storia: una grande occasione persa

2011 - Uno stralcio del progetto preliminare priva poi la Villa della sua porzione più significativa e

importante e relega così le ali principali e subalterne a volumi destinati a utilizzi di secondo piano, peraltro

mai messi in cantiere.

2013 - A lavori in corso, si prevedevano almeno “500.000 visitatori all’anno”.

2014 - il Concessionario dichiara: Abbiamo preso un impegno e l’abbiamo mantenuto. Villa Reale è il

primo esempio di partnership pubblico/privato in Italia.

2018, La Camera di Commercio fa il punto della situazione: La nuova vita della villa del Piermarini,

avrebbe dovuto essere un punto di riferimento del turismo brianzolo, garantendo circa 1.000.000 di

visitatori all’anno come per la Reggia di Venaria Reale, mentre il primo anno i visitatori non hanno

raggiunto quota 300.000

6 novembre 2018: Grande è la confusione intorno al monumento. A pochi anni dalle fanfare per la

riapertura è caduta nell'anonimato ….. Ad eccezione del concessionario /gestore per vent'anni, tutte —

tutte! — le altre realtà attive nella Villa alla riapertura hanno già chiuso i battenti,

31 maggio 2019 – Visitatori 41.401

Oggi (26 settembre 2019), il Cittadino di Monza e Brianza: Il dato concreto è che la Villa Reale non

funziona. Tanto da far dire al presidente della società concessionaria andiamo avanti finché ce la

facciamo”

Dopo soli cinque anni dalla sua apertura, il “modello Villa Reale per l’Italia intera” (MB News 25 ottobre

2014), contenitore di funzioni, è fallito.

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO propone oggi un radicale cambio di rotta: un forte progetto

culturale strategico verso un recupero di identità e senso del bene che non ripercorre gli errori del

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passato, ma punta alla sua rinascita nella sua unitarietà e nel suo riconnettersi con la vasta area

metropolitana, che comprende Monza, Milano, Como, Lecco, Varese e Bergamo.

Villa, Giardini, Boschetti e Parco di Monza erano e tornano a essere il centro di quel sistema

paesaggistico, sociale, culturale ed economico da cui hanno preso vita e in cui sono inseriti.

SOLO COSI’ SI PUÒ DARE LORO CONTINUITÀ, SENSO E VIGORE

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Un vasto territorio interconnesso e internazionale. Una residenza reale dal disegno unitario, da vivere e narrare attraverso lo splendore delle sue sale.

All’ombra dei suoi giardini, sino alle ville nobiliari. Alle cascine tutte intorno, ai mulini lungo il Lambro,

dove il saper fare di ieri diventa ricerca e innovazione nella cultura, arte, design, formazione, turismo,

economia, tecnologia e agricoltura del nuovo millennio.

Da vivere anche come “sede di “grande prestigio per convegni e riunioni internazionali di altissimo livello,

quali il Consiglio d’Europa, il Consiglio Atlantico, il G8…” (dichiarazione alla stampa di Roberto Formigoni

– 2002 ) e, per il 2026, le Olimpiadi Invernali.

Progetto culturale e governance sono le basi da cui riavviare il processo di valorizzazione dell’intero

complesso, che, a partire da un coerente riallestimento degli interni nobili, sia il fondamentale supporto

di un’adeguata campagna di comunicazione, oggi, a differenza ad esempio di Schönbrunn e Versailles

e Postdam, non disponibile.

Prioritariamente occorre creare e produrre un immaginario su cui focalizzare energie e risorse

pubblico/privato per mettere in gioco narrazioni mediatiche, siano esse televisive, cinematografiche ed

editoriali, a partire da quello sterminato giacimento di storie e narrazioni che coprono tutto l’arco

temporale di vita della villa, inedite e non adeguatamente valorizzate, se non addirittura ignorate.

Altrettanto prioritario è il ruolo che deve giocare il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza: sia attore

imprenditoriale di progetto culturale, a forte valenza pubblica.

Un virtuoso processo capace di coinvolgere partner privati portatori di competenze, idee e risorse.

Un “Big Bang” rigenerativo in cui la governance non è indifferente alle finalità perseguite e agli effetti

conseguenti.

Una conduzione fortemente unitaria che, a partire dalla Assemblea Consortile, metta al centro, nella

determinazione degli indirizzi strategici, i consorziati; sia aperta alla partecipazione di nuovi soggetti, a

partire dalle Fondazioni bancarie. Un modello non nuovo nel nostro Paese, ma già realtà in Piemonte,

con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, che gestisce direttamente il complesso La Venaria

Reale.

Un rinnovato Consorzio Villa Reale e Parco di Monza che tragga la sua forza dai sui stessi enti

consorziati, a partire dai proprietari degli asset patrimoniali conferiti: Stato, Regione Lombardia, Comuni

di Monza e Milano e che vede concretamente partecipi e visibili i partner economici e il sistema

formativo.

SOLO COSI’ SI PUÒ DARE LORO CONTINUITÀ, SENSO E VIGORE

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Il Comune di Milano si rimetta in gioco, mettendo in campo il Palazzo Reale e la Villa di Via Palestro; una

scelta non per dominare, ma per condividere nuove opportunità, non solo per sé stesso, ma per la più

vasta comunità.

Villa Reale, Monza

Palazzo Reale, Milano

Villa Reale, Milano

Un Consorzio che già nella propria articolazione (Assemblea Consortile, Presidente, Consiglio di

Amministrazione, Comitato di Coordinamento, Conferenza delle Autonomie locali, Direttore) si

predisponga all’ascolto e alla condivisione con tutte le realtà presenti sul territorio, piccole o grande che

siano.

RESIDENZE REALI MONZA – MILANO

Auto sostenibilità economica

La sostenibilità economica deve essere conseguita e alimentata da un comune afflato teso a sviluppare

realizzare un modello di gestione unitario e non più considerato di parti separate (Villa, Parco,

Autodromo), ma sinergiche, una con le altre, accomunate da un piano strategico di sviluppo condiviso.

Le dinamiche e le fonti di attrazione e ricchezza devono trovare sintesi in un governo e diventare

momenti di verifica ed indicatori di risultati.

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Ci pare importante sottolineare che ciascuna istituzione coinvolta contribuisca, a fondo perduto, a

completare il restauro degli edifici monumentali e a ripristinare progressivamente il parco a partire dai

55 milioni stanziati da Regione Lombardia ed oggetto dell’integrazione dell’Accordo di Programma.

In particolare l’investimento pubblico sia concentrato nelle attività e negli spazi più direttamente collegati

alla conservazione e alla musealizzazione della Villa e del Parco, a sottolineare il coinvolgimento degli

attori istituzionali nelle attività di conservazione e valorizzazione.

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Punto di partenza o di arrivo?

Gli infiniti modi di leggere i tanti asset della Villa Reale e del Parco di Monza ci permettono di fondarne

la valorizzazione non come un contenitore, ma come un unicum di valore con attività integrate.

L’obiettivo è essere non solo custode della propria potenza evocativa, ma promotore delle innovazioni.

Oggi molto più di ieri, l’attrattività turistica di un luogo è legata alla sua capacità di parlare all’immaginario

del futuro visitatore, il quale compie le proprie scelte sulla base di interessi personali e specifici. “I turisti

si devono andare a prendere”. Se, ad esempio “si desidera che turisti provenienti da altre parti del

mondo visitino la Villa Reale di Monza si deve inserire nella logica di costruzione dei tours operator locali”

E’ fondamentale, quindi, per attivarne le potenzialità turistiche, catturare l’interesse del viaggiatore con

una precisa definizione dell’identità del luogo e di una coerente offerta culturale. Ciò facilita, inoltre, la

costruzione di un’immagine comunicativa che, a sua volta, agevola l’azione di marketing.

Nello svolgersi della sua storia, la Villa Reale di Monza presenta elementi capaci di parlare a segmenti

di pubblico diversi ma in modo coerente.

La sua qualità di dimora estiva di tre grandi dinastie regali d’Europa definisce il suo asset turistico

principale quale “residenza regale europea” e il forte progetto strategico qui proposto ha tutte le carte

in regola per inserirsi in un circuito turistico internazionale, quello delle Regge d’Europa. Un turismo

sostenibile che, attraverso la diversificazione e qualificazione dell’’offerta garantita dall’intero sistema

Villa/Parco può soddisfare le più ampie aspettative delle diverse sensibilità di un pubblico globale:

• Sistema Regge Monza / Milano

• Giardini, Parchi, Paesaggio: natura, agricoltura, fiume Lambro e sistema dei mulini

• Rete Ville Nobiliari

• Rapporto con la città (Corona Ferrea)

• Arte decorativa e design

• Autodromo

• Formazione in saperi specialistici

• Accoglienza e promozione di eventi di prestigio e di livello internazionale. Nella vasta area

metropolitana non esiste un luogo capace di accogliere presenze di tale portata

Ciascuno di questi ambiti si presta ad una propria narrazione, in stretta relazione con il luogo, capace di

attrarre target diversi e più qualificati.

UN RACCONTO SIA IN CHIAVE PASSATA CHE FUTURA

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RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Villa Reale e i sistemi delle residenze reali lombarde e delle dimore nobiliari

La Villa Reale di Monza, insieme ai sistemi delle residenze reali lombarde e delle dimore nobiliari, si pone

come elemento di forza nella creazione dell’immaginario sopra citato, al pari dei grandi circuiti nazionali

e internazionali, quali le Ville Medicee, le Regge Borboniche, le Residenze Sabaude, i Castelli della Loira

o il circuito delle regge europee, con il vantaggio rispetto a queste ultime di una serie di reti territoriali,

unica nl suo genere, e di una conseguente grade varietà di narrazioni

Intorno al macrosistema residenze Reali di Monza e Milano, territorio e sue reti sono da attivarsi poi le

più disparate iniziative di carattere culturale, turistico, divulgativo, didattico e di valorizzazione e ciò a

partire proprio dalle cascine e dai mulini del Parco, da mettere a sistema anche per funzioni di

accoglienza e ristorazione. Una serie di materie prime di nicchia da coltivarsi entro i 14 Km di mura e

raffinate loro lavorazioni a partire da quell’attività molitoria da rimettere in funzione. La creazione di un

brand RESIDENZE REALI MONZA - MILANO a ricaduta territoriale in grado di identificare il

macrosistema anche a livello nazionale e europeo.

In particolare, per quanto riguarda la rete delle dimore nobiliari, Villa Mirabello è sicuramente un luogo

di grande richiamo.

Il sistema Villa Reale/Mirabello/Mirabellino, essendo poi molto simile al modello Versailles/Grand

Trianon/Petit Trianon (8.000.000 di visitatori), se ben gestito e ben comunicato, si presenta come un

unicum molto appetibile per un pubblico internazionale vastissimo, aiutando a sviluppare anche il

percorso delle ville e castelli briantei, con un non indifferente indotto economico e di cultura. Un

patrimonio di ville e castelli che oggi, nonostante alcuni segnali incoraggianti di avvio di iniziative di

valorizzazioni e costituzione di piccole reti pubbliche e private, manifesta ancora preoccupanti criticità

di degrado e abbandono che fanno temere il peggio.

La Fondazione Durini ha manifestato un interesse a gestire Villa Mirabello, attraverso il ri-arredo degli

ambienti che ruotano intorno al salone centrale per restituire al pubblico l’atmosfera dell’epoca, narrando

il rituale della villeggiatura tra sei e settecento e il sistema duriniano della promozione del bello e delle

arti.

Villa Mirabello è inoltre la sede ideale per l’organizzazione e la gestione di quella rete di ville e castelli

della Brianza pubblici e privati (circa 600) che il territorio attende da molto tempo.

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Giardini, parco, cascine e mulini: una realtà da vivere a 360°

Il parco conserva ancora integri tutti gli elementi architettonici e morfologici che si sono stratificati nel

corso di secoli, costituendo così un documento unico di equilibrio e relazione tra natura e artificio, vissuto

ormai da un secolo a questa parte anche come luogo di svago da una moltitudine di persone che trovano

nella bellezza dei luoghi armonia, pace o anche un’occasione per fare attività sportive salutari.

Attività e utilizzi che occorre rafforzare e strutturare per renderli ancor più fruibili e accessibili grazie a

percorsi attrezzati, segnaletica e punti informativi.

Il parco, racchiudendo un’ampia porzione di territorio, il fiume Lambro, il sistema dei mulini, il segmento

più significativo del sistema delle dimore storiche costituito dalle ville Mirabello e Mirabellino, le attività

agricole con una cospicua porzione di cascine, rappresenta inoltre un’area protetta speciale all’interno

del Parco della Valle del Lambro. Un sistema integrato di superfici boscate, prati e coltivi, fiume, zone

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umide e fauna da salvaguardare e migliorare anche a fini di didattica di ricerca storica e scientifica, da

mettere in continuità e connessione con le altre realtà paesistiche, le riserve naturali, le cinture verdi, gli

altri parchi del territorio e le attività economiche ed artigianali.

Il fiume è l’elemento intorno a cui si snodano il sistema paesaggistico, agricolo, culturale, sociale,

economico del territorio; come un fil rouge, cadenzato dai ponti, lo attraversa legando, connettendo e

inanellando tutte le singole componenti: i mulini, il parco, i giardini, la città.

La possibilità di riconsiderare i luoghi e la storia delle sperimentazioni agricole, individuando direttrici di

sviluppo coerenti, può permettere di integrare il tempo e le innovazioni entro il recinto del parco con le

migliori prassi del presente.

Il riuso dei mulini e di parte delle cascine per attività legate alla produzione agricola è al tempo stesso

un progetto culturale, di restauro, di sostenibilità ecologica e ambientale, nonché economico e

produttivo, con la consapevolezza di non poter prescindere dalla sostenibilità economica, già presente

nell’impianto napoleonico.

Occorre restituire al complesso la funzione originaria di azienda agricola modello attualizzandone i

contenuti, ovvero riaprendo il confronto e il dialogo con il territorio fortemente urbanizzato, con il mondo

dell’agricoltura e dell’allevamento e con filiere produttive di qualità, a regime biologico, rispondendo alle

moderne esigenze di questi settori.

Il ruolo che si prospetta di attribuire ai prodotti del parco non è tuttavia solo quello di produrre risorse.

Le più aggiornate visioni della buona cucina affidano a quest’arte non solo il ruolo di soddisfare il palato,

ma anche quello di suscitare emozioni in una visione che attribuisce al cibo un valore ben più significativo

del solo “buono, sano e nutriente”.

Attraverso la creazione di un brand RESIDENZE REALI MONZA - MILANO, si stabilisce un ponte tra il

luogo di produzione e il prodotto.

Particolare rilievo avrebbe l’inserimento nel parco di un Centro internazionale di studi di alta formazione

di management che sappia ricercare e definire forme innovative di gestione e sviluppo, cura e

manutenzione di “Ville, palazzi e parchi storici europei”. Un istituto che, innervandosi nelle reti di scambio

continentale, diventi un polo di riferimento per tutta Europa.

Un centro che, trovando, tra l’altro, trova le sue radici in Villa Reale già dai tempi della Restaurazione

con la Scuola per Giardinieri, e svolga anche la funzione di Osservatorio agro-naturalistico del Parco in

collaborazione con centri e scuole nazionali e ed internazionali.

Oggi, salvo pochi esempi europei, il Centro internazionale di studi di alta formazione di management,

connesso con la vasta rete di università e centri di specializzazione presenti sul territorio risponderebbe

inoltre a una domanda di competenze professionali pressoché insufficienti a soddisfare, a livello

quantomeno italiano, le attuali esigenze, producendo utili ricadute anche sulla migliore qualità

manutentiva di giardini e parchi e verde pubblico delle nostre città.

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RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Artigianato, arti decorative e design – Padiglione Ponti

Una committenza particolarmente dotata di ampie risorse economiche, quella reale, che si rivolgeva ai

migliori professionisti e artisti, “faceva tendenza” e dettava mode, ha dato vita a un “sistema” che

esigeva insieme, grande qualità creativa e grande qualità esecutiva. Infatti, e non a caso, le prime

quattro Biennali delle Arti Figurative, dal 1923 al 1930, si sono tenute nella Villa Reale di Monza e in

seguito trasferite a Milano con cadenza triennale nell’allora nuovo palazzo della Triennale.

Quelle prime edizioni che vedevano la partecipazione di Giò Ponti (per fare un nome) e di altri grandi

architetti e artisti italiani si possono considerare veri e propri atti fondativi di quel fenomeno culturale e

produttivo che da parecchi decenni chiamiamo Italian Design e Made in Italy. La cui peculiarità, rispetto

al design anglosassone e tedesco (dove pure il design è nato), è nel considerare l’opera del designer

come condizionante tutto il processo produttivo e non la sua parte finale: al primo posto la creatività e

di conseguenza l’ingegneria, e non il contrario.

E’ da questo grande rispetto per il progettista da una parte, e dalla perizia e qualità produttiva degli

artigiani prima e degli industriali poi dall’altra, che nasce un fenomeno culturale/produttivo senza pari

che l’intero mondo riconosce come primato italiano. Un primato che unitamente alla capacità inclusiva

della cultura italiana, ha portato e continua a portare nel nostro Paese designer da tutto il mondo.

Se ben compreso e ben rappresentato, questo processo di interazione genera un valore aggiunto.

Per questa ragione il “racconto” della specificità del rapporto tra designer e artigiano/impresa e dell’alta

qualità del prodotto deve necessariamente partire dal fenomeno che l’ha generato, analizzandolo per

seguirne il percorso e trovare le tracce di quegli artigiani che, dal sei/settecento in avanti ne sono stati i

precursori.

Quindi il racconto della residenza di villeggiatura di Monza come “fucina della qualità”, mette anche in

evidenza il rapporto stretto e continuo tra architetti e progettisti, artisti e artigiani per il raggiungimento

di un risultato adeguato alle esigenze di ostentazione del potere del committente.

Importante creare anche una sinergia con l’istituto Statale d’arte che potrebbe diventare un partner per

il primo livello di formazione di futuri designer, con vantaggi reciproci.

Il sistema delle associazioni di categoria dovrebbe infine divenire la colonna portante di questo racconto

e costituire la rete del suo rapporto con le botteghe artigiane di qualità del territorio, che, a loro volta,

potrebbero trovare negli spazi del padiglione Ponti, il luogo per “raccontarsi”.

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RESIDENZE REALI MONZA – MILANO La Villa Reale di Monza, un network unico e prezioso che lega i sistemi territoriali lombardi, economicamente sostenibili

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RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Autodromo

L’Autodromo, noto nel mondo, le attività di carattere sportivo, si inserisce nelle azioni che si andranno a

definire nel piano strategico culturale, in un contesto narrativo su scala internazionale, focalizzato sia sul

suo passato, sia sull’evoluzione futura dei motori e delle nuove tecnologie.

La sfida è quella di promuovere interventi volti a renderlo più compatibile con il complesso monumentale,

tenendo comunque conto delle innovazioni in atto nel settore dell’automobile e alle previsioni di stili di

vista sostenibili.

Nella direzione indicata, occorre recuperare una parte significativa del disegno paesaggistico del Parco

precluso dalle sopraelevate, che versano in un inaccettabile stato di degrado, dando corso alla loro

demolizione, già prevista da vari studi e piani (PRG di Monza di Leonardo Benevolo del 1993,

osservazioni della Soprintendenza ai beni culturali al "Piano per la Rinascita del Parco di Monza" (LR

40/95), “Piano di settore” del PIM del 2001, Piano del Parco della Valle del Lambro vigente, concessione

Sias precedente).

Ciò consentirebbe il ripristino del cannocchiale visivo, la riconduzione a unità e la ricongiunzione al Parco

del Bosco Bello, del Rondò della Stella, del Serraglio dei Cervi, del Viale del Serraglio.

L’EFFETTO DI TALI INTERVENTI PORTEREBBE AD UNA VALORIZZAZIONE PER L’INTERO

“SISTEMA AUTODROMO”

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Accessibilità per ogni tipo di clientela

Un piano organico e complessivo per l’accessibilità per diverse tipologie di pubblico appartenenti al più

ampio mercato del turismo culturale, con particolare riferimento ai portatori di handicap fisici e motori,

che prevede un percorso agevole e protetto sia all’interno della Villa, sia nei Giardini e nel Parco,

attraverso carrozzelle a mano, adatte a percorrere gli interni della villa, e piccoli mezzi elettrici da

noleggiare, che rendano giardini e parco completamente accessibili, a disposizione gratuitamente,

depositando un documento d’identità.

Possibilità di prenotare giri su un sistema di trenini potenziato simile a quello esistente a Versailles.

Ingresso è ridotto sia per il disabile che l'accompagnatore.

Il piano comprende poi l’utilizzo di dispositivi digitali diversificati (visori per realtà virtuale o tablet) e

l’apporto professionale della guida che costruisce lo storytelling più idoneo, garantiscono la flessibilità

necessaria a rispondere in modo specifico alle esigenze di ciascuna categoria di pubblico (adulti,

bambini, famiglie, anziani…).

Un’attenzione particolare è riservata ai fruitori con disabilità sensoriali (ipovedenti e non udenti) o con

disturbi del neurosviluppo (autistici), che potranno beneficiare dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie,

L’EFFETTO DEGLI INTERVENTI AVREBBE UNA RICADUTA QUALIFICANTE

PER L’INTERO “SISTEMA AUTODROMO”

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testate con esperti del settore e con la collaborazione di specifiche associazioni, come video guide in

Linguaggio dei segni internazionale (IS).

RESIDENZE REALI MONZA - MILANO

Esigenze di mobilità

In ultimo, e non meno importante, è la definizione di un piano organico che affronti le esigenze di mobilità

esterne e interne e un piano parcheggi, in relazione alle scelte di valorizzazione strategica dell’intero

sistema Villa, Giardini, Parco e reti territoriali.

In tale contesto risulta in qualche modo necessario affrontare l’interramento di Via Boccaccio, che oggi

separa brutalmente Villa Reale dai Boschetti e, quindi, dalla città

Riteniamo comunque di dover sottolineare, quale condizione imprescindibile per perseguire un’efficace

valorizzazione del sistema Villa, Giardini, Boschetti e Parco Reale e un suo ottimale inserimento nel

circuito complessivo dei collegamenti nazionali e internazionali, la realizzazione dell’ipotizzato

prolungamento della M5.

RESIDENZE REALI MONZA – MILANO UN PROGETTO VINCENTE

Arch Nicola Nasini

UN UNICO PRODOTTO CON UN SERVIZIO DIFFERENZIATO

PER CIASCUN TIPO DI PUBBLICO.

RESIDENZE REALI MONZA – MILANO UN BRAND VINCENTE

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Rete delle ville e palazzi lombardi con al centro Villa Reale di Monza

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Milano,18ottobre2019IlcentroASKdell’UniversitàBocconidiMilanodichiaralapropriadisponibilitàapartecipareallarealizzazionedelProgetto"RESIDENZEREALIMONZA-MILANOUnnetworkunicoepreziosochelegaisistemiterritorialilombardi,economicamentesostenibile",edimetterelepropriecompetenzeadisposizionedellaretedisoggetticoinvolti.Inquestafaselasottoscrittafungedatraitd’unionfrailcentroeilgruppoproponenteInfede,

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Milano, 17 ottobre 2019 Oggetto: Partecipazione al progetto RESIDENZE REALI MONZA-MILANO

Il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell'Università Cattolica

del Sacro Cuore di Milano dichiara la propria disponibilità a partecipare alla

realizzazione del Progetto "RESIDENZE REALI MONZA-MILANO Un

network unico e prezioso che lega i sistemi territoriali lombardi,

economicamente sostenibile" e incarica la prof.ssa Elena Riva di

rappresentarlo in sede progettuale.

In fede, Prof. Pietro Cafaro, Direttore del Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea Prof.ssa Elena Riva, Docente di Storia Moderna e Contemporanea

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IL MERCATO TURISTICO IN LOMBARDIA

Negli ultimi 5 anni il turismo in Lombardia è cresciuto costantemente, ed il ruolo importantissimo avuto

dall’Expo del 2015 è facilmente leggibile osservando la serie storica dei flussi degli arrivi e delle presenze

turistiche.

Il settore registrava già una progressione positiva a partire dal 2013 ma l’anno dell’Expo ha segnato un salto

quantitativo notevole, con circa 1 milione e mezzo di arrivi e 3 milioni e mezzo di presenze in più, che, come

era normale attendersi, si è ridotto nell’anno successivo ma solo modestamente, per riprendere a crescere

significativamente nel 2017.

L’Expo ha segnato, quindi, un cambio di passo che si può ritenere consolidato.

La crescita degli arrivi e delle presenze risulta particolarmente marcata tra i turisti stranieri che nel

quinquennio hanno fatto registrare un incremento del 31,5% per quanto riguarda gli arrivi e del 24,2% per le

presenze.

Tale aumento ha interessato particolarmente il comparto extra-alberghiero: in tali strutture, infatti, gli arrivi

sono aumentati del 73,8% e le presenze del 37,3%. Nonostante ciò, la maggior parte dei turisti sceglie ancora

le strutture alberghiere con l’84,2% degli arrivi e 73,7% dei pernottamenti.

La sensibile differenza di incrementi tra arrivi e presenze è data dalla diminuzione della durata media del

soggiorno, in linea con un fenomeno di “short break” in atto negli ultimi anni che vedono ridursi le

permanenze a favore di un aumento del numero di viaggi. Si preferisce fare viaggi più brevi, magari

sfruttando il week-end, ma più numerosi.

L’aumento dei turisti stranieri è stato costante negli ultimi anni, fino a rappresentare nel 2017 il 55,5% degli

arrivi e il 60,9% delle presenze, che non si distribuiscono uniformemente sul territorio regionale ma si

concentrano nell’area nord con le province di Como, Varese, Milano e Brescia che registrano rispettivamente

il 73,8%, il 60,9%, il 59% ed il 56,8% degli arrivi dall’estero.

Al contrario la Lombardia meridionale mostra un’elevata incidenza di italiani: in particolare nella provincia di

Pavia (75,1% delle presenze), Lodi (69,8%), Mantova (66,1%) e Cremona (64%).

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I turisti tedeschi si confermano nettamente i più numerosi, seguiti da Francesi, Inglesi e Statunitensi ma

anche nella provenienza dei turisti esteri si nota una certa caratterizzazione territoriale che vede la

Lombardia nord-orientale appannaggio dei turisti tedeschi (Como, Lecco, Sondrio, Bergamo), mentre nelle

province centrali (Milano, Monza e Brianza, Lodi e Crema) i turisti cinesi sono la maggioranza.

La quota di turisti per motivi di lavoro, pur diminuendo negli anni a favore di un aumento del turismo leisure,

rimane una componente importante del turismo in Lombardia, nettamente al di sopra della media italiana.

Infine, l’andamento dei flussi turistici nell’arco dell’anno mostrano luglio e agosto come i mesi con il maggior

afflusso, sia come arrivi sia come presenze, mentre ottobre e novembre registrano l’afflusso più basso.

IL TURISMO A MILANO

La città di Milano ha fatto registrare nel 2017 il maggior numero di arrivi della Lombardia: 5.510.200 pari al

33,5% degli arrivi regionali, risultando addirittura più attrattivo rispetto all’anno di Expo2015. Anche le

presenze sono state da record: 11.853.191, il 39,3% delle presenze regionali.

Oltre un turista su 3 sceglie Milano.

Con il 59% degli arrivi ed il 60,1% di presenze turistiche dall’estero, Milano conferma il suo carattere di città

internazionale. I flussi maggiori arrivano dagli Stati Uniti con 289.268 arrivi e 606.794 presenze, dalla

Germania, con 260.624 arrivi e 533.777 presenze, Francia con 242.233 e 486.813 presenze.

Il turismo milanese è di tipo alberghiero con il 92,9% dei turisti che sceglie l’hotel per soggiornare

mediamente 2 notti ma l’uso di strutture extra-alberghiere è in crescita.

2,9 milioni di visitatori, circa la metà del totale, rientrano nella fascia d’età tra i 31 ed i 45 anni d’età ma sono

in costante aumento i visitatori più giovani, tra i 19 e 30 anni (1,8 milioni) e quelli tra i 46 ed i 60 anni (2,7

milioni).

Oltre il 50% delle persone che arrivano a Milano viaggiano da soli, principalmente per lavoro, mentre la

presenza delle famiglie varia tra il 30 ed il 40% secondo il periodo dell’anno. Superano il 40% nei mesi di

luglio e agosto, quando cala fisiologicamente il turismo business, segnando una apertura, da città d’affari a

città di turismo leisure, apprezzata per il suo patrimonio artistico, le sue caratteristiche architettoniche e le

proposte culturali.