Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII, Capo IV e s.m.i ...
RELAZIONE TECNICA DI ERRETTI SRL, ADEGUAMENTO SOCIETA’ … · richiesto dal RR 4/2007 e s.m.i. -...
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RELAZIONE TECNICA DI
ADEGUAMENTO
ALLE NORME ANTINCENDIO [REV.02 del 9-12-2015]
ERRETTI SRL, SOCIETA’ DI SERVIZI DI INGEGNERIA
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ADEGUAMENTO ALLE NORME ANTINCENDIO
SCHEDA TECNICA
PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELL’EDIFICIO COMUNALE, ESISTENTE IN VIA
MONTE GRAPPA, FINALIZZATO ALL’INSEDIAMENTO DI UNA R.S.S.A. PER 80
POSTI LETTO , UN POLIAMBULATORIO E UN CENTRO DI FISIOTERAPIA E
FISIATRIA (art. n.153 comma 19 – D.lgs 163/2006 e s.m.i.).
- Proponente titolare dell' attività: SINT.EL s.r.l. e IDEASS spa, in costituenda A.T.I.
- Proprietà della struttura: COMUNE DI CAVALLINO
- Progettista antincendio: ING. Salvatore MAZZOTTA, Albo degli Ingg. Della Prov. di Lecce
n.1411, e studio in Via Mannarino Cataldo 11, Lecce
-Attività soggette: al controllo del Comando Provinciale dei VV.f. ai sensi del DPR 151 1
AGOSTO 2011:
ATTIVITA' N° 68.3.B: STRUTTURE SANITARIE CHE EROGANO PRESTAZIONI IN
REGIME DI RICOVERO OSPEDALIERO E/O RESIDENZIALE A CICLO
CONTINUATIVO E/O DIURNO, CASA DI RIPOSO PER ANZIANI, DA CINQUANTA A
CENTO POSTI LETTO.
ATTIVITA’ 74.1.A: IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI CALORE ALIMENTATI A
COMBUSTIBILE SOLIDO, LIQUIDO O GASSOSO, CON POTENZIALITA’ SUPERIORE
A 116 KW (FINO A 350KW), – CUCINE –
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NORMATIVA ANTINCENDIO DI RIFERIMENTO
Per quanto riguarda la normativa antincendio, si è fatto riferimento:
D.P.R. 151 del 1 agosto 2011
UNI 10779 / 2007 e UNI 12845
DM. 18 SETTEMBRE 2002
D.M. 20 DICEMBRE 2012
D.M. 7 AGOSTO 2012
D.M. 13 LUGLIO 2011
e il resto della normativa antincendio.
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PREMESSA:
PREMESSA:
Con il presente progetto si propone l’ampliamento, ai sensi del comma 19 dell’art. 153 del D.Lgs
163/2006 e s.m.i. con la formula della Finanza di progetto, della struttura esistente con destinazione
R.S.S.A. (residenza socio sanitaria assistenziale) realizzata in via Monte Grappa a Cavallino, di
proprietà Comunale, su lotto di terreno riportato in Catasto al foglio 6 particella 1671 di estensione
catastale 3136mq.
L’intervento è finalizzato all’insediamento di una RSSA per persone non autosufficienti ai sensi del
RR4/2007 e s.m.i., di un poliambulatorio e di un centro di fisioterapia e fisiatria.
E’ previsto anche l’adeguamento della parte di edificio esistente alle prescrizioni contenute nei
pareri su progetto già rilasciati dal Referente Unico del Dipartimento di Prevenzione della USL
LE/1 il 25 agosto 2010 con prt. N. 16/467/RU relativi al Servizio SPESAL prt. n. 2010/0067455 del
21/04/2010, servizi SISP e SIAN.
E’ previsto altresì l’adeguamento alle norme antincendio sia della parte esistente come già richiesto
dal Servizio SPESAL con parere prt. n. 2010/0067455 del 21/04/2010, sia ovviamente della parte in
ampliamento.
Oggi l’edificio, non ancora in funzione, è costituito da due piani fuori terra disposti con una
conformazione planimetria ad “L”, e prevede l’alloggiamento di 25 posti letto di r.s.s.a, mentre al
piano terra prevede servizi generali con reception, sala di attesa, ambulatori, piccola palestra, box
per trattamenti fisioterapici, blocco cucina con celle frigo e dispense, soggiorno con angolo bar,
spogliatoi e servizi per il personale.
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO:
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Con il presente progetto, quindi, oltre alle modifiche necessarie per l’adeguamento della struttura
esistente alle prescrizioni contenute nei pareri emessi dal Dipartimento di Prevenzione e Protezione
della USL LE/1 nel 2010, alla normativa antincendio (DM 18/9/2002) ed ai requisiti strutturali del
R.R. n. 4 del 18/1/2007, se ne prevede l’ampliamento con la realizzazione di una nuova ala a piano
terra e la sopraelevazione sino a secondo piano. Tale sopraelevazione è possibile in quanto a tale
scopo sono state già predisposte in sede costruttiva le strutture portanti dell’edificio, così come
comunicato dall’Ufficio Tecnico del Comune di Cavallino.
L’edificio a fine lavori risulterà così costituito:
- al piano terra: un nuovo corpo di fabbrica destinato ad attività di recupero e rieducazione
funzionale (fisioterapia) e ambulatori specialistici di ortopedia e fisiatria. Nella parte esistente: la
hall di accesso, il reparto cucine, ambienti di soggiorno, spogliatoi e servizi igienici per il personale,
una lavanderia.
- al primo piano con piccole modifiche distributive: due moduli abitativi da 20 posti letto cadauno
da destinarsi a RSSA per diversamente abili, completi di ambienti accessori e servizi così come
richiesto dal RR 4/2007 e s.m.i.
- al secondo piano (di previsione) ulteriori due moduli abitativi da 20 posti letto cadauno da
destinarsi anche questi a RSSA per diversamente abili, completi di ambienti accessori e servizi
richiesti dal RR 4/2007 e s.m.i
Dettagli Costruttivi:
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Al fine poi di adeguare l’edificio alle norme antincendio i lavori riguarderanno la
compartimentazione e la scelta dei materiale con la richiesta reazione al fuoco, la installazione di
impianti per la protezione antincendio, la eliminazione di corridoi ciechi di lunghezza superiore a
15m, la realizzazione di scale a prova di fumo per edifici anche in parte destinati a degenze (aree
D), la installazione di un montalettighe antincendio, la realizzazione di nuove via di fuga ai piani in
elevato costituite da nuovi vani scala, la trasformazione degli esistenti del tipo protetto in vani scala
a prova di fumo conformi al DM 30/11/1983 e come richiesto dal DM 18/9/2002, la previsione
delle procedure e degli impianti per la gestione delle emergenze.
Le comunicazioni verticali tra i vari livelli avverranno con:
- il prolungamento della corsa dei due ascensori esistenti, di cui un montalettighe. Entrambe sono
già adeguati alle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche, mentre saranno adeguati
alla normativa in materia di sicurezza antincendio.
- quattro vani scala del tipo a prova di fumo, di cui due esistenti. Tutti conformi alle normative
sull’abbattimento delle barriere architettoniche, mentre saranno adeguati alla normativa in materia
di sicurezza antincendio.
L’area esterna attrezzata a verde con percorsi pedonali è provvista di recinzione per consentire un
adeguato livello di protezione alla struttura oltre che il controllo dei flussi di ospiti, parenti e clienti.
Con il presente progetto si prevedono anche alcune modifiche alla parte esistente, necessarie, come
già detto, per l’adeguamento della struttura alle prescrizioni contenute nei pareri emessi dal
Dipartimento di Prevenzione e Protezione della USL LE/1 nel 2010, alla normativa antincendio
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(DM 18/9/2002) ed ai Regolamenti Regionali n.3/2005 e s.m.i., n.3 del 5 febbraio 2010 e s. m. i.,
oltre che al R.R. n. 4 del 18/1/2007.
In particolare per l’adeguamento alla regola tecnica antincendio, che prescrive adeguata
compartimentazione e reazione al fuoco dei materiale, lunghezza massima dei percorsi (corridoi
ciechi max 15m) ecc., sono previste modifiche distributive con la realizzazione di nuove vie di
esodo, la trasformazione dei vani scala esistenti in scale a prova di fumo conformi al DM
30/11/1983, la installazione del montalettighe antincendio, e la realizzazione in tutta la struttura di
impianti necessari alla gestione delle emergenze.
Nella zona cucina sono previste alcune modifiche distributive per dare riscontro alle prescrizioni
contenute nel parere SIAN prt. 16/81/RU del 23 aprile 2010.
Nella zona servizi per il personale sono previste variazioni distributive per dare riscontro alla
normativa in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, così come richiesto dal parere su
progetto emesso dal Servizio SPESAL prt. n. 2010/0067455 del 21/4/2010,
Il poliambulatorio e centro di fisioterapia troverà collocazione, come detto, in parte nell’ala
esistente dove è collocata la palestra, 5 box chiusi per trattamenti specifici e tre ambulatori medici,
in parte nel nuovo corpo di fabbrica previsto a piano terra, in cui saranno realizzati 16 box per
trattamenti fisioterapici con annessa piccola saletta di attesa. In questa zona sono previsti servizi
igienici per i clienti distinti per sesso e uno per diversamente abili, e due servizi igienici per il
personale d’area, a disposizione del quale (come per tutti gli operatori) sono comunque stati
predisposti spogliatoi e servizi in adiacenza al blocco cucina da adeguare alle prescrizioni dello
SPESAL e raggiungibili con percorsi interni.
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A piano primo le modifiche previste nella parte esistente, oltre a quelle necessarie per
l’adeguamento alla normativa antincendio, sono:
- la previsione di due nuove camere doppie, di cui una al posto dello “sporzionamento vivande” alla
luce del fatto che il trasferimento e distribuzione delle pietanze dalla cucina agli ambienti pranzo
dei piani avviene con appositi carrelli in acciaio riscaldati del tipo chiuso, omologati per il trasporto
di alimenti e allestiti in cucina.
Le camere da letto della R.S.S.A. saranno tutte doppie, aventi superficie superiore a quella minima
di 16mq oltre il bagno. I posti letto nella struttura saranno organizzati in quattro unità abitative per
un totale di 80 persone (20 per ogni unità abitativa).
Inoltre secondo quanto previsto da RR 4/2007:
- ogni modulo abitativo è costituito da dieci stanze doppie tutte di superficie superiore a 16mq per
un totale di 20 posti letto,
- i relativi bagni sono direttamente accessibili dall’interno delle stanze e con disposizione dei
sanitari tale da consentire l’assistenza all’ospite per la non autosufficienza,
- due stanze per modulo abitativo saranno provviste di bagni aventi le caratteristiche per
l’accessibilità richieste dal DM 236/89 per portatori di handicap individuate nelle piante di progetto;
- ogni piano è dotato di due locali per il personale di superficie superiore a 4mq con annesso
antibagno e servizio igienico,
- ogni piano è dotato di due bagni distinti per sesso ad uso esclusivo dei visitatori,
- ogni piano è dotato di sala per il soggiorno e per il pranzo per complessivi 90 posti,
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- il terrazzo a livello a primo piano e lo spazio verde a piano terra saranno attrezzati per il soggiorno
e lo svago,
- un blocco cucina,
- un ambulatorio a piano terra di superficie superiore a 12mq, attrezzato con lettino scrivania,
armadio farmaceutico, e servizio igienico con antibagno,
- palestre per attività fisioterapica, a piano terra con l’attrezzatura per consentire l’adeguata attività
fisica, un bagno e antibagno, un ripostiglio per l’attrezzatura,
Tutte le stanze risultano provviste di fan-coill per la climatizzazione individuale.
Le dimensioni dei locali permettono di essere attrezzati per la non autosufficienza degli ospiti.
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELL’INTERVENTO
La struttura portante dell’ampliamento così come quella dell’edificio esistente sarà realizzata con
struttura intelaiata in cemento armato e solai latero-cementizi presumibilmente H=25+5 di spessore
in opera.
Per la realizzazione della struttura esistente è stata rilasciata AUTORIZZAZIONE N. 03/Art.94
UFFICIO EDILIZIA SISMICA DELLA PROVINCIA DI LECCE CON PRT.25256 del 23 marzo
2011.
Le tompagnature esterne saranno realizzate analogamente alle esistenti costituite da unico
paramento esterno in “protermo” o “poroton” di idoneo spessore, che nelle tavole di progetto è
indicato in 30cm ai sensi dell’art.11 della L.R. 13/2008, ma che in sede esecutiva potrà aumentare
per il rispetto del limite U=0,38 W/mqK previsti per la zona climatica "C" di cui all’appendice A al
DM 26 giugno 2015 attuativo del D.Lgs 192/2005 e s.m.i..
Per i solai di copertura si prevede la disposizione sul pacchetto resistente di barriera al vapore
dotato degli opportuni sistemi di areazione, pannello isolante in polistirene alta densità s=~50mm,
sovrastante masso a pendenza in conglomerato di argilla espansa dello spessore medio di 10÷15 cm,
impermeabilizzazione con doppio strato incrociato di guaina poliestere 4mm, o malta cementizia
impermeabilizzante, risvoltata sulla muratura perimetrale, il tutto per garantire il rispetto del limite
U=0,36 W/mqK previsti per la zona climatica "C" di cui all’appendice A al DM 26 giugno 2015
attuativo del D.Lgs 192/2005 e s.m.i., con gli spessori del pacchetto non resistente determinate ai
sensi dell’art.11 della L.R. 13/2008.
Sarà infine montata la pavimentazione solare costituita da lastre di Pietra di Cursi su letto di tufina e
giunti adeguatamente sigillati. Nelle zone ove è prevista la installazione di terminali di impianto si
provvederà alla realizzazione di pensiline con struttura portante in calcestruzzo armato o in acciaio
di protezione.
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I requisiti acustici passivi del fabbricato così come richiesto dal D.P.C.M. 5/12/1997 per edifici di
categoria “A” saranno garantiti adottando i seguenti accorgimenti per i solai di separazione tra
primo piano e piano secondo :
- disposizione di materassino di polietilene perimetrale al massetto di contenimento delle tubazioni
degli impianti;
- messa in opera di materassino fonoimpedente con apposito risvolto sulle pareti al fine di rendere
“galleggiante” il massetto debolmente armato superiore, capace di inibire la trasmissione dei rumori
da calpestìo. Le fasce di pannelli saranno tra loro giuntati e resi solidali con idoneo nastro secondo
le indicazioni della casa produttrice.
Il materassino sarà del tipo accoppiato a tessuto non tessuto di massa areica complessiva circa 1,6
kg/mq, capace di garantire una differenza tra solaio nudo e solaio con pavimento galleggiante
almeno Ir = 33,5dB.
Tutti gli interni avranno rifiniture dignitose e saranno realizzate con materiali adatti all'ambiente e
simili a quelli dalla parte esistente. I pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato, gli infissi interni
in laminato perfettamente igienizzabile.
Gli infissi esterni della stessa tipologia di quelli esistenti, saranno in alluminio o in PVC a taglio
termico con vetrocamera 4-12-4 e avvolgibili o tende verticali per la protezione dall’irraggiamento
diretto, capaci di garantire il rispetto del limite U=2,40 W/mqK previsti per la zona climatica "C" di
cui all’appendice A al DM 26 giugno 2015 attuativo del D.Lgs 192/2005 e s.m.i.
I prospetti saranno intonacati con intonaco civile a tre strati trattato superficialmente con vernici al
plastico di tonalità bianca rispettando la qualità delle finiture esistenti.
In corrispondenza delle sezioni di spiccato e sulle facce delle strutture interrate che proseguono in
elevato, sarà disposto uno strato di guaina impermeabilizzante del tipo fibrorinforzata di idoneo
spessore, al fine di impedire fenomeni di umidità da risalita nelle strutture di elevazione.
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ADEGUAMENTO ALLE NORME ANTINCENDIO
Ai fini della progettazione antincendio si riportano le aree così come individuate dalla REGOLA
TECNICA nella struttura sanitaria:
tipo A:
- due cucine a gas nel blocco di preparazione, con potenzialità termica complessiva di 350kw;
- ambienti tecnici per la installazione di UPS e server e altri impianti a piano terra alle spalle
dell’ascensore posto nelle vicinanze della reception;
- ad ogni piano è prevista la installazione di un quadro elettrico di piano protetto con estintore a
CO2;
tipo B
– all’interno della struttura sono previsti depositi di superficie max di 20mq e carico di incendio
q<30kg/mq, delimitati da strutture e porte REI60, con estintore a polvere 6Kg nelle immediate
vicinanze.
tipo C
- un centro di fisioterapia al piano terra con annessa sala d’attesa comune con altri i servizi del
piano interrato e gli ambulatori chirurgici,
- ambulatori specialistici al piano terra.
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tipo D
– quattro unità residenziali su due piani per residenze della R.S.S.A. (primo e secondo piano),
tipo E
– un angolo bar a piano terra con servizio aperto all’interno ed all’esterno.
CARATTERISTICHE DELL’AREA DI INTERVENTO E COMUNICAZIONI:
La struttura è ubicata lontano da altre attività che comportino rischi di esplosione od incendio, in un
quartiere prettamente residenziale, ed al suo interno trovano collocazione altre attività perfettamente
compatibili ai sensi del punto 2. della Regola Tecnica. Inoltre il progetto prevede che ogni piano sia
accessibile attraverso scale con filtri a prova di fumo.
Le due strade pubbliche che circondano l’edificio consentono il transito dei mezzi di soccorso dei
Vigili del fuoco in quanto hanno larghezza> 3,50 m e raggio di svolta > 13,00m, i passaggi altezza
libera> 4m e pendenza inferiore al 10%, la resistenza al carico> 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore,
12 sull'asse posteriore, passo 4 m). E’ assicurata la possibilità di accostamento agli edifici delle
autoscale dei Vigili del fuoco in modo tale da poter raggiungere più di una finestra e balconi di
ciascun piano.
RESISTENZA AL FUOCO E COMPARTIMENTAZIONE.
- piano terra:
1. le strutture orizzontali di separazione tra il piano terra ed il primo piano (degenze della RSSA)
hanno resistenza al fuoco uguale o superiore a R/REI90;
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2. le strutture di delimitazione: dei passaggi protetti, dei vani scala e dei relativi filtri, dei vani
ascensori, montalettighe e per queste delle relative porte di piano, hanno resistenza al fuoco
R/REI120;
AREE DI TIPO E (sup.400mq < 1500mq):
3. Le aree di tipo E di questo piano, costituite dagli ambienti di soggiorno e reception occupano una
superficie di circa 250mq, comprendendo la cucina che costituisce da sola attività soggetta ai sensi
del DPR 151/2011.
4. le strutture di separazione tra compartimento cucina e ambienti confinanti e del relativo filtro
hanno resistenza al fuoco R/REI120;
AREE DI TIPO C (sup.740mq < 1500mq):
4. le strutture di separazione tra area di tipo E (reception, soggiorno e bar) ed area ambulatori –
fisioterapia e relative porte di piano, hanno resistenza al fuoco R/REI120;
- primo e secondo piano:
AREE DI TIPO D
I tre compartimenti di tipo D di questi due piani, uguali tra loro, occupano complessivamente una
superficie di 896mq, rispettivamente di 326mq, 270mq e 300mq (vedi anche compartimentazione
orizzontale).
1. le strutture orizzontali di separazione hanno resistenza al fuoco R/REI90;
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2. le strutture di delimitazione dei passaggi protetti, dei vani scala e dei relativi filtri, dei vani
ascensori, montalettighe e relative porte di piano, hanno resistenza al fuoco R/REI120;
3. le strutture e porte di compartimentazione di piano per la realizzazione dell’esodo orizzontale
hanno caratteristiche di resistenza al fuoco R/REI120.
AREE DI TIPO E
All’interno della struttura non è prevista un’area destinata all’amministrazione della struttura. La
previsione progettuale di tali ambienti è limitata alla disposizione di singoli ambienti presso ogni
funzione: presso il centro di fisioterapia, presso le residenze del primo e secondo piano;
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI
1. I materiali che saranno installati saranno conformi a quanto di seguito specificato:
a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei percorsi orizzontali protetti,
nei passaggi in genere, saranno impiegati materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della
loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale). Per le
restanti parti devono essere impiegati materiali di classe 0 (non combustibili);
b) in tutti gli altri ambienti le pavimentazioni, compresi i relativi rivestimenti, saranno di classe 2 e
gli altri materiali di rivestimento saranno di classe 1;
c) eventuali materiali di rivestimento combustibli, nonché materiali isolanti in vista di cui alla
successiva lettera f), ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, saranno posti in opera in
aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini. Ferme restando
le limitazioni previste alla precedente lettera a).
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L'installazione di controsoffitti nonché di materiali di rivestimento e di materiali isolanti in vista
posti non in aderenza agli elementi costruttivi, avranno classe di reazione al fuoco non superiore a 1
o 1-1 e saranno omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione
alle possibili fonti di innesco;
d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) saranno di classe di
reazione al fuoco non superiore ad 1;
e) i mobili imbottiti (poltrone, poltrone letto, divani, divani letto, sedie imbottite, ecc.) ed i
materassi saranno di classe 1 IM;
f) i materiali isolanti in vista, con componente isolante direttamente esposte alle fiamme, saranno di
classe di reazione al fuoco non superiore ad 1;
g) le sedie non imbottite saranno di classe non superiore a 2.
2. I materiali di cui al comma 1 saranno omologati ai sensi del decreto ministeriale 26 giugno 1984
(supplemento ordinario Gazzetta Ufficiale n. 234 del 25 agosto 1984) e successive modifiche ed
integrazioni. Per i materiali rientranti nei casi specificatamente previsti dall'art. 10 del citato decreto
ministeriale 26 giugno 1984, la relativa classe di reazione al fuoco sarà attestata ai sensi del
medesimo articolo.
Non sono previsti rivestimenti lignei, ed i materiali isolanti installati all'interno di intercapedini
saranno non combustibili.
Le aree di tipo B rispetteranno le disposizioni relative alle compartimentazioni ed alle
comunicazioni impartite al punto 5 della regola tecnica.
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RISCONTRO AL PUNTO 3.4 DELLA NORMA
Nessun locale è ubicato oltre il primo interrato e comunque a quota -10 m rispetto al piano di uscita
dall'edificio. Nella struttura non sono previsti laboratori di analisi e ricerca ed apparecchiature ad
alta energia.
SCALE
Le scale della struttura, servendo anche piani con compartimenti di tipo D, sono tutte (quelle
esistenti saranno rese tali) a prova di fumo interne e immettono a piano terra direttamente
all’esterno. I pianerottoli delle scale hanno dimensione di 2.00m tali da permettere il transito di
barelle. I vani scala sono provvisti di aperture ai piani ed in copertura di superficie 1mq, con infissi
dotati di sistema di apertura manuale e comandato automaticamente da rivelatori di incendio di
piano mediante dispositivo posto in prossimità dell'entrata alle scale, in posizione segnalata.
Tutte le rampe delle scale sono rettilinee, con più di tre e meno di quindici gradini a pianta
rettangolare, di alzata e pedata costanti.
ASCENSORI E MONTACARICHI
Esistono già installati un ascensore ed un montalettighe la cui corsa sarà prolungata sino a servire
anche il piano secondo in sopraelevazione previsto con il presente progetto. Il vano corsa (e le porte
di piano) saranno del tipo protetto con caratteristiche di resistenza al fuoco REI120.
L’ascensori sarà del tipo in vano corsa protetto con le seguenti caratteristiche:
1. le pareti del vano di corsa, comprese le porte di piano, le porte di soccorso porte e portelli
d'ispezione, le pareti del locale del macchinario, le pareti del locale delle pulegge di rinvio, nonché
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gli spazi del macchinario e le aree di lavoro, se disposti fuori del vano di corsa, avranno
caratteristiche di resistenza al fuoco del compartimento REI120;
2. i fori di passaggio di funi, cavi e tubi relativi all'impianto, che debbono attraversare gli elementi
di separazione resistenti al fuoco, avranno dimensioni minime indispensabili in relazione a quanto
stabilito al punto 2;
3. le porte di piano, d'ispezione e di soccorso saranno a chiusura automatica con caratteristiche di
resistenza al fuoco del compartimento REI120.
Sarà apposto il divieto di utilizzo in caso di incendio.
Pur avendo l’edificio altezza inferiore a 24m, ai sensi del punto 3.6.1 della regola tecnica sarà
sostituito il montalettighe esistente con un montalettighe utilizzabile in caso di incendio, con vano
corsa e locale macchinario distinto dall’altro elevatore presente in struttura, ed avente i seguenti
requisiti:
1. immette direttamente in luogo sicuro all'esterno in corrispondenza del piano terra;
2. le strutture del vano corsa e del locale macchinario avranno caratteristiche di resistenza al fuoco
REI 120;
3. immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di resistenza al fuoco REI 120;
4. l’accesso al locale macchinario avviene direttamente dall'esterno in copertura;
5. il montalettighe avrà doppia alimentazione elettrica, una delle quali di sicurezza, con passaggio
automatico da alimentazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso di incendio;
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6. le montanti dell'alimentazione elettrica normale e di sicurezza del locale macchinario saranno
protetti contro l'azione del fuoco per un tempo almeno pari a 120 minuti primi;
7. sarà dotato di sistema citofonico tra cabina, locale macchinario, pianerottoli e centro di gestione
delle emergenze a piano terra per l'utilizzo in caso di emergenza;
AFFOLLAMENTO (punto 4.1 della regola tecnica):
1. Il massimo affollamento è stabilito in:
a) aree di tipo B: (laboratori)
persone effettivamente presenti incrementate del 20%;
b) aree di tipo C : (ambulatori)
ambulatori e simili: 0,1 persone/m2;
sale di attesa: 0,4 persone/m2;
c) aree di tipo D: (degenze)
3 persone per posto letto in strutture ospedaliere;
2 persone per posto letto in strutture residenziali;
d) aree di tipo E: (uffici, soggiorni ecc.)
uffici amministrativi: 0,1 persone/m2;
spazi per riunioni, mensa aziendale, scuole, convitti e simili: numero dei posti effettivamente
previsti;
spazi riservati ai visitatori: 0,4 persone/m2.
CAPACITA’ DI DEFLUSSO
Ai fini del dimensionamento delle uscite, le capacità di deflusso non devono essere superiori ai
seguenti valori:
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- 50 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno un metro rispetto al piano di uscita
dall'edificio;
- 37,5 per piani con pavimento a quota compresa tra più o meno 7,5 m rispetto al piano di uscita
dall'edificio;
- 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di più o meno 7,5 m rispetto al piano di
uscita dall'edificio.
VIE DI USCITA
I compartimenti sono provvisti di un sistema organizzato di vie d'uscita, dimensionato, come
riportato nella sottostante tabella in base al massimo affollamento previsto per i singoli
compartimenti. La lunghezza d’esodo per raggiungere i luoghi sicuri della struttura (scale a prova di
fumo) è di 40 m. Le uscite sono sempre più di due a piano.
Il primo e secondo piano, costituiti da compartimenti di tipo D, sono stati progettati in modo da
garantire l'esodo orizzontale progressivo; è possibile raggiungere, partendo da qualsiasi punto, il
compartimento attiguo di piano, con percorsi di lunghezza non superiore a 30 m.
I corridoi ciechi in progetto non hanno lunghezza superiore a 15 m.
VERIFICA DELL’AFFOLLAMENTO E DELLA CAPACITA’ DI DEFLUSSO
PIANO TIPO DI COMP. SUP. [mq] AFFOLL. [p/mq] NUMERO
PERSONE
MODULI
RICHIESTI
MODULI
PREVISTI
VERIFICA
P.TERRA
50 P/modulo
C (ambulatori, E
fisioterapia)
605 0,1 61 2
C (attesa della 38 0,4 16 1
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fisioterapia)
E (hall, sala da
pranzo)
280 0,4 112 3
A (cucine) 103 0,1 11 1
TOTALE 200 4 12 OK
P. PRIMO
37,5 p/modulo
C (sala da pranzo) 66,70 0,4 27 1
D PARTE (A) (20
letti)
326 20 x 2 40 2
D PARTE (B) (20
letti)
330 20 x 2 40 2
D PARTE (C)
soggiorno+2
degenze
66,68mq + 2
degenze
0,4*66,68+8= 35 1
TOTALE 142 6 8 OK
P. SECONDO
37,5 p/modulo
C (sala da pranzo) 66,70 0,4 27 1
D PARTE (A) (20
letti)
326 20 x 2 40 2
D PARTE (B) (20
letti)
330 20 x 2 40 2
D PARTE (C)
soggiorno+2
degenze
66,68mq + 2
degenze
0,4*66,68+8= 35 1
TOTALE 142 6 8 OK
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Le uscite di sicurezza hanno caratteristiche geometriche di cui al punto 4.6 della regola tecnica.
ESODO ORIZZONTALE PROGRESSIVO
I piani delle residenze, aree di tipo D, sono stati progettati in modo da consentire l'esodo orizzontale
progressivo. Ogni piano è diviso in tre compartimenti.
Ciascun compartimento può contenere in situazioni di emergenza, oltre ai suoi normali occupanti, il
numero di persone previste per il compartimento adiacente con la capienza più alta.
La superficie per persona in caso di incendio è stata elevata a 1,50 m2/persona trattandosi di degenti
la cui evacuazione debba necessariamente avvenire con letti o barelle.
Verifica ai piani delle degenze:
La parte di degenze protette del primo piano è diviso in tre compartimenti:
(A) di 326mq per 18 posti letto con un affollamento di 36 persone,
(B) di 300mq per 18 posti letto con un affollamento di 36 persone,
(C) di 270mq per 4 posti letto e il soggiorno per un totale di piano di 35 persone.
Il compartimento più piccolo di 270mq è capace di ospitare in caso di emergenza anche gli
occupanti di uno dei due compartimenti più grandi ipotizzando una superficie media di occupazione
pari a 1,50persona/mq:
36persone x 1,50pers./mq + 35x1,50 p/mq = 89mq < 270mq disponibili.
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Il compartimento è servito da due uscite di sicurezza per 4 moduli che consentono l’esodo a
4x37,5 = 150 persone ampiamente superiore a 71 persone nell’ipotesi di esodo orizzontale.
1. La larghezza utile delle vie di uscita è multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli
(1,20 m). La misurazione della larghezza delle uscite deve essere eseguita nel punto più stretto della
luce.
ESODO VERTICALE PROGRESSIVO
La adeguatezza della larghezza delle vie d'uscita verticali che conducono al piano terra di uscita
dall'edificio, è verificata anche sommando il massimo affollamento previsto in due piani
consecutivi, con riferimento a quelli aventi maggiore affollamento.
PIANO TERRA (esclusa la nuova ala di fisioterapia) + PIANO PRIMO = 123+142
=265/50pers./modulo = 6 < degli 8 moduli esistenti a piano terra (escludendo la nuova ala di
fisioterapia).
PIANO PRIMO + PIANO SECONDO = 142+142 = 284p / 37,5pers./modulo per il primo piano= 8
moduli necessari = 8 moduli esistenti a primo piano. A tal proposito si sottolinea che a primo piano
è accessibile il terrazzo a livello che ha le caratteristiche di luogo sicuro.
Le porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di piano sono a due
battenti si aprono su area piana e nel verso dell'esodo a semplice spinta mediante maniglione
antipanico. La loro apertura non ingombra i passaggi.
Le porte di ingresso alla hall sono del tipo scorrevole orizzontalmente e non sono computate tra i
moduli ai fini dell’esodo, come anche l’ascensore antincendio.
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Le porta di “compartimentazione orizzontale” dei piani delle residenze e quelle di
compartimentazione a piano terra saranno tenute in posizione normalmente aperta tramite appositi
dispositivi elettromagnetici che consentano comunque il rilascio a seguito di intervento di due
rivelatori di fumo, di attivazione del sistema di allarme incendio di piano, di mancanza di
alimentazione elettrica o intervento manuale su comando posto in prossimità delle porte in
posizione segnalata o comunque intervento dal centro di gestione delle emergenze.
Gli infissi esterni delle scale di previsione e del filtro a prova di fumo sono dotati di sistemi di
apertura manuale e di sistema meccanico, attivato automaticamente a seguito dell'intervento dello
sgancio del dispositivo elettromagnetico che tiene normalmente aperte le porte resistenti al fuoco
del filtro stesso.
DEPOSITI
Nella struttura non sono previsti depositi di materiale combustibile. Per i due ambienti depositi al
secondo piano le quantità sono limitate alle necessità giornaliere dei reparti.
A secondo piano sono previsti locali di superficie non eccedente i 10 m2, privi di aerazione naturale
con carico di incendio non superiore a 30 kg/m2 di legna standard e strutture di separazione e porte
di accesso REI 30, queste ultime munite di dispositivo di autochiusura.
Come in tutti gli ambienti è previsto un impianto di rivelazione fumi collegato all'impianto di
allarme, estintore portatile d'incendio avente carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non
inferiore a 21A 89B C posto all'esterno del locale.
Sempre al piano secondo è previsto un locale destinati a deposito di materiale combustibile con
superiore di 20mq comunque inferiore a 50 m2 e carico di incendio inferiore a 30kg/mq. Le strutture
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di separazione e le porte di accesso, munite di dispositivo di autochiusura, hanno caratteristiche di
resistenza al fuoco REI 60.
All’interno della struttura non sono previsti depositi di sostanze infiammabili, tranne piccole
quantità per esigenze sanitarie custodite in armadi metallici nelle infermerie di piano o nei locali
deposito dotati di aerazione naturale.
ATTIVITA’ 74.1.A - CUCINA
Le cucine di potenza pari a circa 300KW termici, saranno alimentate a gas dalla rete cittadina con
pressioni inferiori a 0,5bar e pertanto rientrante nelle attività normate dal DM 12 aprile 1996
Il locale cucina che ospiterà apparecchi di tipo B è posto all’interno del volume della struttura
sanitaria a piano terra ed ha le seguenti caratteristiche:
a. il piano di calpestio è a quota praticamente 0,00m ed oltre il 15% (8,05/30,49=0,26 ossia 26%)
del perimetro è attestato su spazio privato avente le caratteristiche di spazio a cielo libero.
b. le aperture libere di infissi, ma protette da rete antitopo della cucina avranno dimensione minime
date dal rapporto S[cmq] = Q [kw] x 10 = 300 x 10 = 3000cmq, ossia 0,30mq che per tener conto
della penalizzazione indotta dalla rete sarà implementata a 0,50mq.
c. la cucina sarà installata a distanza minima dal muro di 60cm per permettere interventi di
regolazione e intercettazione della rete.
La rete di distribuzione del metano sarà tutta esterna a parete e all’ingresso nel locale sarà dotata di
valvola di intercettazione manuale, mentre a valle, ossia all’esterno, sarà montata elettrovalvola a
funzionamento meccanico asservita ad un rivelatore di presenza di gas interno alla cucina e posta in
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alto nel locale ai sensi della vigente norma UNI. L’alimentazione del metano deriverà dalla rete
cittadina, le cui tubazioni di adduzione saranno esterne al fabbricato ed a vista. In caso di eventuali
brevi attraversamenti di locali tecnici, le tubazioni saranno poste in guaina di classe zero di reazione
al fuoco, aerata alle due estremità verso l'esterno e di diametro superiore di almeno 2 cm rispetto
alla tubazione interna.
IMPIANTI
Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968 (Gazzetta
Ufficiale n. 77 del 23 marzo 1968), ed ai sensi del vigente DM 37/2008 e saranno sezionati ed
intercettabili sia centralmente che localmente da posizioni segnalate e facilmente accessibili. Gli
impianti di produzione del calore saranno di tipo centralizzato.
Nei filtri a prova di fumo delle scale saranno ubicate le intercettazioni a comando manuale, con
indicazione dello stato di servizio in apposito quadro: relative all’impianto elettrico, impianto di
climatizzazione e ventilazione dei compartimenti attigui.
Inoltre nella reception (centrale di gestione delle emergenze) sarà predisposto un pannello
elettronico con indicazione dello stato di servizio della rete idrica antincendio ed impianto di
rivelazione e allarme.
IMPIANTI ELETTRICI
In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici:
- non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione;
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- non forniranno alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comportamento al
fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d'uso dei singoli
locali;
- saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell'intero
sistema (utenza);
I seguenti sistemi utenza disporranno di impianti di sicurezza:
a) illuminazione;
b) allarme;
c) rivelazione fumi e gas (in cucina);
d) impianti di estinzione incendi;
e) montalettighe antincendio
f) impianto di diffusione sonora.
La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura di cui al DM 37/2008.
L'alimentazione di sicurezza ad intervento automatico, garantita dal gruppo elettrogeno o
accumulatori dedicati, sarà ad interruzione breve (<0,5 sec) per gli impianti di rivelazione, allarme e
illuminazione, mentre sarà ad interruzione media (<15 sec) per il montalettighe antincendio,
impianto di diffusione sonora e impianto idrico antincendio.
Per le lampade di emergenza il dispositivo di carica degli accumulatori è di tipo automatico e tale
da consentire la ricarica completa entro 12 ore.
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L'autonomia minima dell'alimentazione di sicurezza per ogni impianto è come segue:
- rivelazione e allarme: 30 minuti;
- illuminazione di sicurezza: 2 ore;
- montalettighe antincendio: 2 ore;
- la motopompa dell’impianto idrico antincendio sarà dimensionata per avere una autonomia di
2ore;
- impianto di diffusione sonora: 2ore;
L'impianto di illuminazione di sicurezza è capace di garantire un livello di illuminazione non
inferiore a 5 lux, ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.
Il quadro elettrico generale o i quadri di piano saranno ubicati in posizione facilmente accessibile
segnalati e protetti sia nelle singole unità che nelle parti comuni.
Il comando del funzionamento simultaneo di tutti i dispositivi sonori sarà posto nella reception
sempre presidiata (centro di gestione delle emergenze), sotto il continuo controllo del personale
preposto. I segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale sono opportunamente
distribuiti ed ubicati, in ogni caso, in prossimità delle uscite, come riportato in progetto.
SISTEMI DI ALLARME
La struttura, come detto, sarà dotata di un sistema di allarme acustico ad altoparlanti in grado di
avvertire gli ospiti e il personale presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio.
I dispositivi sonori avranno caratteristiche e ubicazione tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli
occupanti del fabbricato o delle parti da esso coinvolte dall'incendio (vedi planimetrie).
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Il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori sarà posto nella reception (centro di
gestione delle emergenze) sempre presidiata, sotto il continuo controllo del personale preposto,
opportunamente formato.
Si tratta di un sistema AUDIO INTEGRATO PER ANNUNCI DI EMERGENZA (EVAC) conforme
alle norme UNI ISO 7240-19 che sarà installato nella zona reception (ambiente sempre presidiato) a piano
terra come richiesto dal DM 18/9/2002 e costituito da Armadio rack 19” interamente cablato e collaudato,
contenete le seguenti apparecchiature: unità di gestione dell’intero sistema a 9 zone certificata secondo le
norme EN 54-16, amplificatore in classe D, sintonizzatore digitale, microfono per i VV FF supervisionato
secondo le norme EN 54-16, gruppo di alimentazione di emergenza. Saranno installati inoltre diffusori a
parete ad alta efficienza, proiettori di suono.
Detto sistema di allarme sarà in grado di avvertire delle condizioni di pericolo, in caso di incendio,
ogni zona della struttura, consentendo al coordinatore delle comunicazioni, di dare avvio alle
procedure di emergenza nonché alle connesse operazioni di evacuazione. Dette procedure di
diffusione dei segnali di allarme saranno opportunamente regolamentate nel piano di emergenza.
In ciascun piano della struttura sanitaria, in prossimità degli accessi, lungo i corridoi e nelle aree di
sosta, saranno esposte bene in vista, precise istruzioni relative al comportamento del personale e del
pubblico in caso di emergenza corredate da planimetrie del piano medesimo che riportino, in
particolare, i percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite con planimetria semplificata
indicante i percorsi e presidi antincendio.
LOGICA DELL’IMPIANTO DI RIVELAZIONE E ALLARME
La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati deve determinare
una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio presso il centro di gestione delle emergenze.
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La segnalazione di allarme (sia pulsante manuale che rivelatore) deve essere segnalata sul pannello
ottico della centralina presso il centro di gestione delle emergenze. L'impianto deve consentire
l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell'attività entro:
a) un primo intervallo di tempo di 2 minuti dall'emissione della segnalazione di allarme proveniente
da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di
incendio;
b) un secondo intervallo di tempo di 5 minuti dall'emissione di una segnalazione di allarme
proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di controllo e
segnalazione non sia stata tacitata dal personale preposto.
L'intervento dell’impianto di rivelazione consentirà l'attivazione automatica delle seguenti azioni:
1. chiusura automatica delle porte tagliafuoco appartenenti al compartimento antincendio da cui è
pervenuta la segnalazione Normalmente Aperte sotto elettromagnete asservito all’impianto, tramite
l'attivazione degli appositi dispositivi di chiusura;
2. disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e/o condizionamento;
3. chiusura delle serrande tagliafuoco esistenti nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e/o
condizionamento a servizio del compartimento da cui proviene la segnalazione;
4. eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati dal piano
operativo interno di emergenza (per esempio: degenze).
5. I rivelatori istallati nelle camere di degenza o in locali non sorvegliati o aree non direttamente
visibili, faranno capo a dispositivi ottici di ripetizione di allarme installati lungo i corridoi.
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IMPIANTI DI CONDIZIONAMNETO E VENTILAZIONE.
La struttura sarà servita da impianti localizzati costituiti da singoli apparecchi. Il fluido refrigerante
non sarà infiammabile o tossico. Sarà posto divieto in tutti gli ambienti il divieto di utilizzo di
apparecchi con funzionamento a fiamma libera.
Le unità esterne degli apparecchi saranno installati in copertura, lontano da impianti di produzione
calore, e i fluidi frigorigeni saranno non infiammabili e non tossici. Non sarà riutilizzata aria di
ricircolo proveniente da cucine, autorimesse e comunque da spazi a rischio specifico.
ESTINTORI
Gli estintori portatili da incendio, di tipo approvato dal Ministero dell'interno, saranno distribuiti in
modo uniforme nell'area da proteggere in modo da facilitarne il rapido utilizzo in caso di incendio;
disposti lungo le vie di esodo, in prossimità degli accessi, in prossimità di aree a maggior pericolo.
La loro ubicazione opportunamente segnalata sarà di uno ogni 100mq circa e comunque almeno due
per compartimento, con posizione studiata in modo che la distanza che una persona deve percorrere
per utilizzarli non sia superiore a 30 m. Avranno carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente
non inferiore a 34A - 144B C.
IMPIANTO AD IDRANTI
1. Per quanto riguarda i componenti degli impianti, le modalità di installazione, i collaudi e le
verifiche periodiche, le alimentazioni idriche e i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni, si è fatto
riferimento alle norme UNI 10779. Ai sensi della tabella 1 del DM dicembre/2012 la struttura
residenziale con servizio infermieristico sarà protetta con un impianto per aree di livello di rischio 2
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senza protezione esterna, in quanto l’area in cui ricade risulta facilmente accessibile ai mezzi dei
Vigili del Fuoco.
Le caratteristiche minime dell’alimentazione idrica secondo la UNI12845 sarà singola.
Il gruppo di spinta che alimenta l’impianto ad idranti UNI45 sarà del tipo con E.p. +M.p. + P.pilota,
(la M.P. capace di garantire una autonomia in mancanza di alimentazione elettrica di 2ore).
Per ciascun idrante la portata non sarà minore di 120 l/min ad una pressione residua di almeno 2
bar, e ai sensi del DM 18/9/2002, considerando simultaneamente operativi tre idranti per le due
colonne poste nella posizione idraulicamente più sfavorevole con autonomia 60 minuti.
Il progetto prevede quattro colonne con montanti verticali Ø3” e diramazioni orizzontali Ø 2” ½,
per cui il volume dell’accumulo V= 2x3x120x60 = 43.200 litri = 44mc. Tale accumulo sarà
costituito da vasca interrata con vano pompe adiacente, sempre interrato, con passo d’uomo posto a
livello di pavimento del piano terra.
Il gruppo, in configurazione sotto battente avrà le seguenti caratteristiche idrauliche nominali:
Prevalenza: 4÷5 bar, Portata 2x3x120l/min = 720 l/min = 43,20 mc/h (per una autonomia di
60min. richiesti dalla regola tecnica).
SEGNALETICA DI SICUREZZA
La segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, sarà conforme alle
disposizioni di cui al titolo V e allegati XXIV e XXXII del D. lgs 81/2008 e s.m.i., in particolare:
a) il divieto di fumare o usare fiamme libere;
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b) il divieto di depositare sostanze infiammabili o combustibili;
c) il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio;
Al fine del mantenimento dell'affidabilità degli impianti fissi di spegnimento sarà previsto il loro
controllo almeno ogni cinque mesi da parte di personale qualificato, riportandone i risultati su
apposito registro antincendio.
Le vie di uscita e l'allarme antincendio saranno segnalate con opportuni pittogrammi luminosi.
All'ingresso della struttura ed in ogni singola residenza, saranno esposte bene in vista precise
istruzioni relative al comportamento del personale e degli ospiti in caso di sinistro ed una
planimetria dell'edificio per le squadre di soccorso indicante la posizione:
- delle scale e delle vie di evacuazione;
- dei mezzi e degli impianti di estinzione disponibili;
- dei dispositivi di arresto degli impianti di distribuzione del gas e dell'elettricità;
- del quadro generale di allarme;
- degli eventuali impianti e locali che presentano un rischio speciale;
A ciascun piano sarà esposta una planimetria d'orientamento, in prossimità delle vie di esodo
GESTIONE DELLA SICUREZZA
I criteri in base ai quali sarà organizzata e gestita la sicurezza antincendio, sono quelli specifici di
cui al decreto del Ministero dell'Interno del 10 marzo 1998. Sarà predisposto e tenuto aggiornato un
piano di emergenza, che indicherà tra l'altro:
a) le azioni che il personale addetto deve mettere in atto in caso di incendio a salvaguardia dei
degenti, degli utenti dei servizi e dei visitatori;
b) le procedure per l'esodo degli occupanti.
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GESTIONE DELLA SICUREZZA
Saranno mantenuti efficienti:
1. i mezzi e gli impianti antincendio, provvedendo tempestivamente alle eventuali manutenzioni o
sostituzioni necessarie con prove periodiche degli stessi con cadenze non superiori a sei mesi;
2. gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle vigenti norme;
Chiamata servizi di soccorso
I servizi di soccorso saranno avvertiti facilmente, con la rete telefonica interna in caso di
emergenza. La procedura di chiamata sarà chiaramente indicata, a fianco di qualsiasi apparecchio
telefonico dal quale questa chiamata sia possibile.
ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE
Il personale, individuato anche ai sensi del capo V del D.M. 19/3/2015, sarà tenuto a partecipare
almeno due volte l'anno a riunioni di addestramento e di allenamento all'uso dei mezzi di soccorso,
di allarme e di chiamata di soccorso, nonché a esercitazioni di evacuazione dell'immobile sulla base
del piano di emergenza opportunamente predisposto.
REGISTRO DEI CONTROLLI
Sarà opportunamente predisposto.
FORMAZIONE E INFORMAZIONE
Saranno attuati tutti gli adempimenti di cui all’art. 36 e 37 del D.Lvo 81/2008 relativi alla
formazione e informazione del personale. In ciascun piano della struttura sanitaria, in prossimità
degli accessi, lungo i corridoi e nelle aree di sosta, saranno esposte, bene in vista, precise istruzioni
RELAZIONE TECNICA DI
ADEGUAMENTO
ALLE NORME ANTINCENDIO [REV.02 del 9-12-2015]
ERRETTI SRL, SOCIETA’ DI SERVIZI DI INGEGNERIA
VIA ADRIATICA 80, 73100 LECCE
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relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza corredate da
planimetrie del piano medesimo che riportino, in particolare, i percorsi da seguire per raggiungere le
scale e le uscite. In ciascun locale aperto al pubblico saranno esposte precise istruzioni, bene in
vista, indicanti il comportamento da tenere in caso di incendio. Tali istruzioni saranno
accompagnate da una planimetria semplificata del piano, che indichi schematicamente la
posizione del locale rispetto alle vie di esodo, alle scale ed alle uscite. Le istruzioni richiameranno il
divieto di usare i comuni ascensori in caso di incendio ed eventuali altri divieti.
Lecce, 09 dicembre 2015 Il progettista:
ING. SALVATORE MAZZOTTA