Relazione PZA

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Zonizzazione acustica di Casoria 1. INDICE 1 PREMESSE ......................................................................................................... 2 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO..................................................... 5 2.1 I LIMITI MASSIMI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE: IL DPCM 1/3/91 ..................... 5 2.2 LA LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO .................................... 7 2.3 I DECRETI E I REGOLAMENTI DATTUAZIONE DELLA LEGGE QUADRO ........... 10 2.4 LE LINEE GUIDA PER LA ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE DELLA REGIONE CAMPANIA .................................................................................... 15 3 DESCRIZIONE DEL TERRITORIO, DATI STATISTICI RILEVANTI E TAVOLE DI ANALISI ........................................................................................... 19 4 CRITERI PER LA REDAZIONE PER PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA............................................................................................................... 22 5 DESCRIZIONE DELLA NORMATIVA DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA. ........................................................................ 31

Transcript of Relazione PZA

Zonizzazione acustica di Casoria

1.

INDICE

1 PREMESSE ......................................................................................................... 2

2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI E REGIONALI IN

MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO ..................................................... 5

2.1 I LIMITI MASSIMI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE: IL DPCM 1/3/91 ..................... 5

2.2 LA LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO .................................... 7

2.3 I DECRETI E I REGOLAMENTI D’ATTUAZIONE DELLA LEGGE QUADRO ........... 10

2.4 LE LINEE GUIDA PER LA ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE

DELLA REGIONE CAMPANIA .................................................................................... 15

3 DESCRIZIONE DEL TERRITORIO, DATI STATISTICI RILEVANTI E

TAVOLE DI ANALISI ........................................................................................... 19

4 CRITERI PER LA REDAZIONE PER PIANO DI ZONIZZAZIONE

ACUSTICA ............................................................................................................... 22

5 DESCRIZIONE DELLA NORMATIVA DI ATTUAZIONE DEL PIANO

DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA. ........................................................................ 31

Zonizzazione acustica di Casoria

2.

1 PREMESSE

Negli agglomerati urbani di grandi dimensioni, l’aumento delle

emissioni sonore legate alle attività produttive e alla motorizzazione di

massa e l'elevata densità di popolazione hanno generato livelli di

inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di

emergenza.

A fronte di tale situazione, nel 1995 è stata emanata in Italia la Legge

Quadro sull’inquinamento acustico (n. 447) che impone ai Comuni

l'attuazione di un programma di attività articolato in tre fasi

completamente distinte per finalità e per tempistica:

– la classificazione del territorio comunale in zone a diversa

destinazione d’uso cui sono associati i limiti massimi dei livelli

sonori equivalenti (Piano di Zonizzazione Acustica);

– il rilevamento dei livelli di rumore esistenti allo scopo di

confrontare i livelli massimi di rumore attribuito alle differenti zone

acustiche dal Piano di Zonizzazione Acustica (PZA) con i livelli di

rumorosità effettivamente misurati (Mappa del rumore);

– la redazione dei Piani di Risanamento Acustico (PRA) laddove

si verifica il superamento dei valori di rumore che segnalano la

presenza di un potenziale rischio.

Il primo passo che le Amministrazioni Comunali devono pertanto

compiere per realizzare il controllo dell’inquinamento acustico

ambientale è la predisposizione della zonizzazione acustica.

Per zonizzazione acustica si intende una divisione del territorio

comunale in unità territoriali individuate secondo i criteri di

classificazione riportati in una tabella predefinita, basata sull’uso - o

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3.

sulla destinazione d’uso - e su altre proprietà di ciascuna parte del

territorio.

A ciascuna tipologia di area, in cui è articolata la tabella, sono poi

attribuiti i valori limite di rumorosità stabiliti dalla normativa vigente.

Questa procedura rende la zonizzazione acustica una sorta di piano

regolatore generale del rumore in quanto stabilisce degli standard di

qualità acustica da conseguire come obiettivo a breve, medio e lungo

termine.

Quindi, lo scopo della zonizzazione acustica è

– stabilire gli standard di comfort acustico da conseguire nelle

diverse parti del territorio comunale;

– prevenire il deterioramento di zone non inquinate acusticamente o

per le quali la quiete sonica è elemento essenziale per la

fruizione;

– regolamentare le emissioni rumorose di attuali e nuove attività

produttive, ricreative, infrastrutture di trasporto;

– disciplinare le emissioni rumorose di attività temporanee;

– costituire riferimento per il successivo Piano di Risanamento

Acustico, consentendo l'individuazione delle priorità di intervento;

– costituire supporto all'azione amministrativa dell'Ente locale per la

gestione delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie.

La politica ambientale e di assetto del territorio rappresenta uno degli

strumenti prioritari all'interno delle azioni di governo intraprese

dall'Amministrazione Comunale di Casoria.

Con deliberazione di G.M. n.193 del 17.7.2000, il Comune di Casoria

ha inteso affidare l’incarico per la redazione del Piano di Zonizzazione

Acustica.

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4.

Conformemente a quanto richiesto nel disciplinare di incarico, è stato

elaborato un preliminare di piano che è stato sottoposto al

responsabile del procedimento ed agli Assessori all'Ambiente ed

all'Assetto del Territorio.

Il preliminare è stato recepito (lettera prot.u/51 AT del 10.1.2001) e si è

proceduto alla stesura dell'elaborato finale.

Il Piano di zonizzazione acustica è costituito dai seguenti

elaborati:

1. la relazione tecnica, corredata da elaborati grafici (tavole di analisi),

che riporta le caratteristiche del contesto urbano rilevanti ai fini

della zonizzazione, le previsioni degli strumenti urbanistici e di

governo della mobilità, vigenti e in itinere, i criteri adottati e le

scelte effettuate in sede di redazione del Piano;

2. la tavola di zonizzazione acustica, che riporta l’articolazione in

classi acustiche dell’intero territorio comunale;

3. la normativa di attuazione, che definisce gli effetti dell’adozione del

PZA sulla strumentazione urbanistica, fissa le modalità di

aggiornamento e revisione del Piano, disciplina le attività

rumorose, sia permanenti che temporanee, all’interno del territorio

comunale, stabilisce le attività di vigilanza e prescrive le

opportune sanzioni.

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5.

2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI

INQUINAMENTO ACUSTICO

E' presentata di seguito una sintetica rassegna dei principali riferimenti

normativi, a livello nazionale e regionale, che hanno guidato la

redazione del Piano di Zonizzazione Acustica (PZA) per il Comune di

Casoria.

2.1 I Limiti massimi di esposizione al rumore: il DPCM 1/3/91

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che fissava i limiti

massimi di esposizione al rumore sia negli ambienti esterni che

nell’ambiente abitativo1 fu emanato in attuazione della legge 349/86

che, nell’istituire il Ministero dell’Ambiente, assegnava al Ministro

dell’Ambiente, di concerto con il Ministro della Sanità, il compito di

proporre al Presidente del Consiglio dei Ministri i limiti massimi di

accettabilità delle concentrazioni e di esposizione relativamente ad

inquinamenti di natura chimica, fisica, biologica e delle emissioni

sonore in ambienti esterni e interni.

Costituiscono parte integrante del Decreto due Allegati –l’uno che

fornisce l’insieme delle definizioni tecniche utili all’applicazione della

norma e l’altro che riporta le tecniche di rilevamento e di misurazione

dell’inquinamento acustico– e due Tabelle che forniscono,

rispettivamente, la classificazione in zone che i Comuni devono

adottare ai fini della determinazione dei limiti massimi dei livelli sonori

equivalenti e i limiti massimi dei livelli sonori equivalenti stabiliti in

ragione delle classi di destinazione d’uso del territorio.

1 D.P.C.M. 1° marzo 1991, “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e

nell’ambiente esterno”, Gazzetta Ufficiale n° 57 del 8/3/1991.

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6.

Il Decreto assegna alle Regioni il compito di provvedere, nell’arco di un

anno dalla sua entrata in vigore, all’emanazione di direttive per la

predisposizione, da parte dei Comuni, di opportuni piani di risanamento

acustico. La Regione è chiamata anche a predisporre un piano

annuale di intervento per la bonifica dall’inquinamento acustico, in

esecuzione dei quali i Comuni adottano i singoli piani di risanamento.

In attesa dell’articolazione in zone dei territori comunali sulla base delle

indicazioni contenute nel DPCM, vengono temporaneamente fissati i

limiti di accettabilità per le sorgenti sonore fisse in relazione alle zone

omogenee del DM 1444/68.

Per quanto riguarda la classificazione in zone, il Decreto propone

un’articolazione del territorio comunale in sei classi, definite in funzione

della destinazione d’uso prevalente, della densità abitativa e delle

caratteristiche del flusso veicolare:

– aree particolarmente protette, per le quali la quiete sonica

rappresenta un elemento di base per la fruizione;

– aree ad uso prevalentemente residenziale, caratterizzate da bassa

densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali

ed assenza di attività industriali ed artigianali;

– aree di tipo misto, interessate da traffico veicolare locale o di

attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza

di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività

artigianali e con assenza di attività industriali o, anche, aree

agricole interessate da attività che impiegano macchine operatrici;

– aree di intensa attività umana, interessate da intenso traffico

veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di

attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali o,

anche, le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di

linee ferroviarie, le aree portuali e quelle con limitata presenza di

piccole industrie;

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7.

– aree prevalentemente industriali, interessate da insediamenti

industriali e con scarsità di abitazioni;

– aree industriali, interessate esclusivamente da attività industriali e

prive di insediamenti abitativi.

La classificazione del territorio comunale proposta in sede legislativa è

finalizzata, dunque, alla definizione di ambiti omogenei per

l’applicazione dei limiti massimi, diurni e notturni, del livello sonoro

equivalente.

2.2 La Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico

Nel 1995 viene emanata in Italia la prima legislazione organica in

materia di rumore, la Legge 4472. Essa si compone di 17 articoli e

fornisce un quadro di riferimento generale da specificare attraverso

Decreti Attuativi e Leggi Regionali.

Con la Legge Quadro viene introdotta una definizione del termine

“inquinamento acustico” di gran lunga più ampia rispetto a quella

fornita dal DPCM del ‘91 per il termine “rumore”. In particolare,

l’inquinamento acustico viene inteso come l’introduzione di rumore

nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, tale da provocare

fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute

umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali e dei

monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da

interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Oltre alla

definizione di inquinamento acustico, vengono fornite le definizioni di

ambiente abitativo, che riprende quella già contenuta nel DPCM del

‘91, e di sorgenti sonore fisse e mobili. Inoltre, rispetto al DPCM del ‘91

2 Legge 26/10/1995 n. 447, “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, Gazzetta Ufficiale n° 254

del 30/10/1995 - Supplemento ordinario.

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8.

che fissava esclusivamente i limiti massimi di immissione in riferimento

alle classi di destinazione d’uso del territorio, la Legge Quadro

introduce i concetti di valori di emissione, attenzione e qualità (art.2

comma 1 lettere e,f,g e h ), in particolare li definisce in tal modo:

– Valore limite di emissione : il valore massimo di rumore che può

essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità

della sorgente stessa.

– Valore limite di immissione : il valore massimo di rumore che può

essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente

abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei

ricettori.

– Valore di attenzione : il valore di rumore che segnala la presenza

di un potenziale rischio per la salute umana o per l’ambiente.

– Valori di qualità : i valori di rumore da conseguire nel breve, nel

medio e nel lungo termine con le tecnologie e le metodiche di

risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti.

In merito alle competenze, va rilevato che la Legge individua una

nuova figura professionale, il tecnico competente, idoneo ad effettuare

le misurazioni, verificare l’ottemperanza ai valori definiti dalle vigenti

norme, redigere i piani di risanamento acustico e a svolgere le relative

attività di controllo.

Viene effettuata, inoltre, una puntuale ripartizione delle competenze tra

Stato, Regioni e Comuni. In particolare, allo Stato attengono le funzioni

di indirizzo, coordinamento e regolamentazione: ad esempio, tra i

compiti dello Stato è la determinazione dei valori limite di emissione e

di immissione, dei valori di attenzione e di qualità, delle tecniche di

rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico, dei requisiti

acustici delle sorgenti sonore, dei requisiti acustici passivi degli edifici

ma, anche, dei criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione

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9.

al livello di inquinamento acustico o per l’individuazione delle zone di

rispetto per le aree e le attività aeroportuali e dei criteri per regolare

l’attività urbanistica nelle zone di rispetto.

Le Regioni sono chiamate, entro il quadro di princìpi fissato in sede

nazionale, a promulgare proprie leggi definendo, in particolare, i criteri

per la predisposizione e l’adozione dei piani di zonizzazione e di

risanamento acustico da parte dei Comuni. Inoltre, in conformità con

quanto previsto dal DPCM ‘91, alle Regioni è affidato il compito di

definire, sulla base delle proposte avanzate dai Comuni e dei fondi

assegnati dallo Stato, le priorità di intervento e di predisporre un piano

regionale triennale di intervento per la bonifica dall’inquinamento

acustico.

Alle Province sono affidate, secondo quanto previsto dalla Legge

142/90, funzioni amministrative, di controllo e vigilanza delle emissioni

sonore.

Ai Comuni, infine, sono affidati compiti molteplici, tra i quali:

– la zonizzazione acustica del territorio comunale secondo i criteri

fissati in sede regionale;

– il coordinamento tra la strumentazione urbanistica già adottata e

le determinazioni della zonizzazione acustica;

– la predisposizione e l’adozione dei piani di risanamento;

– il controllo del rispetto della normativa per la tutela

dall’inquinamento acustico all’atto del rilascio delle concessioni

edilizie per nuovi impianti e infrastrutture per attività produttive,

sportive, ricreative e per postazioni di servizi commerciali

polifunzionali, dei provvedimenti comunali che ne abilitino l’utilizzo

e dei provvedimenti di licenza o di autorizzazione all’esercizio di

attività produttive;

– l’adeguamento dei regolamenti di igiene e sanità e di polizia

municipale;

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10.

– l’autorizzazione allo svolgimento di attività temporanee e

manifestazioni in luoghi pubblici, anche in deroga ai limiti massimi

fissati per la zona.

Ulteriori compiti dell’Ente Comunale sono fissati dall’art.7, relativo ai

piani di risanamento acustico: questi ultimi, predisposti a cura dei

Comuni, devono essere approvati dal Consiglio Comunale; per i

Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, inoltre, la legge

prevede la redazione, da parte della Giunta Comunale, di una

relazione biennale sullo stato acustico del territorio comunale, la cui

approvazione è anch’essa demandata al Consiglio Comunale. I

Comuni, infine, dovranno assicurarne il coordinamento tra il Piano di

Risanamento Acustico, il Piano Urbano del Traffico e gli altri piani

previsti dalla legislazione vigente in materia ambientale.

La Legge Quadro, dunque, introducendo la zonizzazione acustica del

territorio comunale –ossia la suddivisione del territorio in zone

caratterizzate da limiti massimi di esposizione al rumore definiti in

funzione delle attività svolte in ciascuna zona– sembra orientata alla

ricerca di un’armonizzazione tra le esigenze di protezione dal rumore e

gli aspetti inerenti la pianificazione urbanistica e dei trasporti,

evidenziando la necessità di affrontare il fenomeno dell’inquinamento

acustico attraverso “strategie d’area”, contrapposte alla logica

dell’intervento puntuale che ha a lungo guidato sia l’azione comunitaria

che quella nazionale.

2.3 I Decreti e i Regolamenti d’attuazione della Legge Quadro

Alla Legge 447/95 hanno fatto seguito numerosi Decreti Attuativi che

ne specificano i princìpi generali.

Valori limite

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11.

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14

novembre 1997 relativo alla “Determinazione dei valori limite delle

sorgenti sonore”;

Impianti industriali

– il Decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11 dicembre 1996,

relativo alla “Applicazione del criterio differenziale per gli impianti

a ciclo produttivo continuo”;

Rumore nei luoghi di intrattenimento danzante

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18

settembre 1997, relativo alla “Determinazione dei requisiti delle

sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante”;

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19

dicembre 1997, relativo alla "Proroga de termini per l'acquisizione

ed installazione delle apparecchiature di controllo e registrazione

nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo"

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 aprile

1999 n.215, relativo al "Regolamento recante norme per la

determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei

luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei

pubblici esercizi.

Rumore aeroportuale

– il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 31 ottobre 1997, relativo

alla “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”;

– il Decreto del Presidente della Repubblica dell’11 dicembre 1997

n. 496, “Regolamento recante norme per la riduzione

dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili”;

– il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 20 maggio 1999, relativo

ai "Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il

controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli

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12.

aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in

relazione al livello di inquinamento acustico"

– il Decreto del Presidente della Repubblica n.476 del 9 novembre

1999, "Regolamento recante modificazioni al decreto del

Presidente della repubblica 11 dicembre 1997 n.496,

concernenete il divieto di voli notturni"

– il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 3 dicembre 1999,relativo

a "procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti"

Rumore ferroviario

– il Decreto del Presidente della Repubblica del 18 novembre 1998,

n. 459, “Regolamento recante norme di esecuzione dell’art.11

della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento

acustico derivante da traffico ferroviario”.

Requisiti acustici passivi degli edifici

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre

1997 relativo alla “Determinazione dei requisiti acustici passivi

degli edifici”;

Tecniche di misura

– il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 marzo 1998, relativo

alle “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento

acustico”

Tecnico competente in acustica

– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 31 marzo

1998, “Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali

per l’esercizio dell’attività del tecnico competente in acustica”;

Piani di risanamento

– Il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 29 novembre 2000,

relativo ai "Criteri per la predisposizione da parte delle società e

degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative

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13.

infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e

abbattimento del rumore"

Tra questi, sembra opportuno fornire alcune specificazioni relative al

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 novembre 1997

sulla “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”.

Quest’ultimo fissa, in relazione alle classi di destinazione d’uso del

territorio, i valori limite di emissione delle singole sorgenti sonore, siano

esse fisse o mobili (tabella B); i valori limite di immissione –che restano

invariati rispetto a quelli fissati dal DPCM del 1991– riferiti al rumore

immesso nell’ambiente esterno dall’insieme di tutte le sorgenti sonore

(tabella C) , i valori di qualità (tabella D) e, infine, i valori di attenzione.

Tutti i valori sono “espressi come livelli continui equivalenti di

pressione sonora ponderata A”, riferiti a specifici intervalli temporali.

Tabella B : valori limite di emissione - Leq in dBA (art.2)

Tempi di

riferimento

Classi di destinazione d’uso del

territorio

diurno

(6 -22)

notturno

(22-6)

I. Aree particolarmente protette 45 35

II. Aree destinate ad uso prevalentemente

residenziale

50 40

III. Aree di tipo misto 55 45

IV. Aree di intensa attività umana 60 50

V. Aree prevalentemente industriali 65 55

VI. Aree esclusivamente industriali 65 65

Zonizzazione acustica di Casoria

14.

Tabella C : valori limite assoluti di immissione - Leq in dBA (art.3)

Tempi di

riferimento

Classi di destinazione d’uso del

territorio

diurno

(6 -22)

notturno

(22-6)

I. Aree particolarmente protette 50 40

II. Aree destinate ad uso prevalentemente

residenziale

55 45

III. Aree di tipo misto 60 50

IV. Aree di intensa attività umana 65 55

V. Aree prevalentemente industriali 70 60

VI. Aree esclusivamente industriali 70 70

Tabella D : valori di qualità - Leq in dBA (art.7)

Tempi di

riferimento

Classi di destinazione d’uso del

territorio

diurno

(6 -22)

notturno

(22-6)

I. Aree particolarmente protette 47 37

II. Aree destinate ad uso prevalentemente

residenziale

52 42

III. Aree di tipo misto 57 47

IV. Aree di intensa attività umana 62 52

V. Aree prevalentemente industriali 67 57

VI. Aree esclusivamente industriali 70 70

Per quanto attiene ai valori di attenzione, il DPCM del 14.11.1997

stabilisce che essi devono assumere i valori riportati nella Tabella C

aumentati di 10 dB nel periodo diurno e di 5 dB nel periodo notturno se

Zonizzazione acustica di Casoria

15.

riferiti ad un’ora. Se relativi ai tempi di riferimento, essi devono

assumere i valori riportati nella Tabella C.

In particolare, per quanto riguarda i valori limite di immissione, il

Decreto precisa che per alcune infrastrutture, quali ad esempio quelle

stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali, tali limiti non si applicano

all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, individuate dai Decreti

attuativi. All’esterno di tali fasce dette sorgenti concorrono al

raggiungimento dei limiti assoluti di immissione. Ancora, si specifica

che all’intero delle fasce di pertinenza le singole sorgenti sonore

diverse dalle infrastrutture precedentemente identificate, devono

rispettare i limiti assoluti di emissione fissati dal Decreto e, nel loro

insieme, i limiti di immissione fissati per la zona in cui la fascia ricade.

2.4 Le linee guida per la zonizzazione acustica del territorio comunale della Regione Campania

Nonostante la Legge Quadro abbia assegnato alle Regioni il compito di

legiferare in materia di inquinamento acustico, finora soltanto la

Regione Liguria ha emanato una propria Legge (L.R. 20 marzo 1988,

n. 12); numerose Regioni hanno invece predisposto, in ottemperanza

al DPCM del ‘91, proprie “Linee Guida” per la zonizzazione acustica

comunale. L’analisi comparativa delle linee guida regionali evidenzia

orientamenti eterogenei in relazione a numerosi fattori (scelta dell’unità

urbana minima di riferimento, criteri di classificazione delle

infrastrutture di trasporto, criteri di classificazione della viabilità urbana,

ecc.). Ciò che risulta evidente da tale lettura è l’assenza di un sistema

di regole o, meglio, di un preciso riferimento procedurale per l’azione

dei comuni. La messa a punto di un tale riferimento risulta

indispensabile non soltanto per rendere più agevole l’azione dei

comuni ma, anche, per garantire un medesimo livello di protezione

Zonizzazione acustica di Casoria

16.

dall’inquinamento acustico alla popolazione e per semplificare, non di

poco, l’azione di controllo e validazione delle iniziative comunali da

parte delle Regioni.

L’Assessorato all’Ecologia e alla Tutela dell’Ambiente della Regione

Campania ha messo a punto, nel 1995, un Documento che fornisce le

“Linee guida per la zonizzazione acustica del territorio in attuazione

dell’art. 2 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo

1991. Il Documento, approvato dal Comitato Regionale contro

l’Inquinamento Atmosferico della Campania nella seduta

dell’11/12/1995 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione

Campania n. 11 del 22 febbraio 1996, si compone di sei parti e di tre

allegati.

Nella prima parte, viene precisata la finalità del Documento,

riconducibile alla necessità di fornire criteri unificanti per la mappatura

acustica e la misurazione dei livelli di rumore, offrendo alle

Amministrazioni Comunali uno strumento tecnico per la realizzazione

dei futuri piani regolatori, dei regolamenti edilizi e di igiene comunali.

Nella seconda parte, relativa all’attuazione della zonizzazione acustica

da parte dei Comuni, viene anzitutto specificato che la zonizzazione

acustica deve precedere la verifica fonometrica dei livelli di rumore

riscontrabili in ciascuna delle zone individuate; successivamente, sulla

base del confronto tra dati rilevati in ciascuna zona e valori limite fissati

dal Decreto, si procederà alla definizione delle aree in cui risulta

necessaria la redazione di piani di risanamento e alla definizione delle

priorità. Il Piano di Zonizzazione viene infine approvato dal Consiglio

Comunale e inviato entro 30 giorni alla Regione che entro tre mesi

dovrà comunicare l’esito della verifica.

Si consiglia, inoltre, che la redazione della zonizzazione acustica

venga affidata ad un gruppo multidisciplinare in cui siano rappresentate

competenze in materia acustica ma anche competenze urbanistiche, di

Zonizzazione acustica di Casoria

17.

igiene, di diritto amministrativo e in cui siano adeguatamente

rappresentate le organizzazioni imprenditoriali, i sindacati, le principali

associazioni ambientalistiche. Vengono quindi fornite puntuali

indicazioni sia in relazione alla scala che alle modalità di

rappresentazione grafica della zonizzazione. Ancora, viene evidenziata

la necessità di limitare al massimo le microsuddivisioni del territorio; di

evitare per quanto possibile l’accostamento tra zone acustiche

caratterizzate da una differenza dei limiti assoluti di rumore superiore ai

5 dB e, qualora ciò non fosse possibile, di prevedere delle fasce di

rispetto da inserire nelle aree meno tutelate dal punto di vista acustico.

Per evitare accostamenti tra aree ricadenti in classi acustiche non

contigue, si richiede anche il coordinamento tra Comuni limitrofi. Il

Documento individua infine la necessità, per i Comuni ad elevata

fluttuazione turistica stagionale, di predisporre la zonizzazione e di

effettuare le indagini fonometriche nella situazione più sfavorevole.

Nella terza parte viene fissato per la zonizzazione acustica da parte dei

Comuni il limite temporale di un anno dalla data di approvazione delle

Linee Guida regionali e l’obbligo, successivamente a tale data, di

includere il Piano di Zonizzazione Acustica quale elaborato necessario

per la richiesta di approvazione regionale di strumenti urbanistici e loro

varianti.

Nella quarta parte vengono fornite alcune indicazioni metodologiche

per la redazione dei piani di zonizzazione acustica; in particolare,

vengono definiti i parametri generali per l’assegnazione delle diverse

aree del territorio comunale alle sei zone acustiche identificate dal

DPCM ‘91. Nella quinta parte vengono precisati i criteri e i parametri da

utilizzare per l’assegnazione delle aree a ciascuna classe, con

particolare attenzione ai criteri per l’assegnazione delle aree alle tre

classi intermedie (zone ad uso prevalentemente residenziale, di tipo

misto e di intensa attività umana): in questo caso, infatti, i parametri di

Zonizzazione acustica di Casoria

18.

riferimento sono relativi non soltanto alla fruizione del territorio e alle

indicazioni degli strumenti urbanistici, come avviene per le classi

estreme ma, anche, alla densità di popolazione, di esercizi

commerciali, di uffici, di attività artigianali, al volume di traffico e viene

fornita una procedura per la valutazione ponderata dell’incidenza di tali

parametri.

Vengono inoltre individuate alcune tipologie di attività che determinano

l’assegnazione automatica di una data area ad una classe: è il caso,

ad esempio, delle aree portuali e aeroportuali, delle aree commerciali o

dei poli esclusivamente destinati al terziario.

Nell’ultima parte vengono forniti i criteri metodologici per la

classificazione della rete viaria e ferroviaria, che possono ricadere in

classi differenti da quelle relative alle aree che attraversano.

Gli Allegati, infine, costituiscono parte integrante del Documento e

forniscono il supporto tecnico per la fase di indagine fonometrica e per

il successivo confronto tra valori misurati e limiti di legge: in particolare,

il primo fornisce un insieme di definizioni, che riprendono in larga

misura quelle già contenute nell’Allegato A al DPCM del marzo 1991; il

secondo, sulla scorta delle indicazioni fornite dal DPCM, fornisce la

metodologia per la misura dei livelli di rumore e per le valutazioni; il

terzo propone i principali metodi di previsione del rumore da traffico.

In conclusione, sembra opportuno evidenziare la necessità di una

revisione delle Linee Guida della Regione Campania alla luce delle

indicazioni fornite sia dalla Legge Quadro che dai successivi Decreti

attuativi che hanno reso in alcuni casi obsolete le indicazioni fornite in

sede regionale.

Zonizzazione acustica di Casoria

19.

3 DESCRIZIONE DEL TERRITORIO, DATI STATISTICI RILEVANTI E TAVOLE

DI ANALISI

Il Comune di Casoria si estende su un territorio di 12,03 km2 con un

altitudine massima di 70 m e minima di 10 m s.l.m.. Il comune confina

a ovest con Casavatore, a nord-est con Arzano, a nord con

Frattamaggiore e Cardito, a nord-est e ad est con Afragola, a est con

Casalnuovo, a sud-est con Volla e infine a sud con Napoli.

La popolazione residente secondo il censimento ISTAT 1991 è pari

a 79.707 mentre i dati aggiornati al 1999 indicano una popolazione di

84.221 con un incremento percentuale di circa 5% in 10 anni. La

densità abitativa media è molto elevata e pari a 7.000 abitanti a km2.

Il grado di utilizzazione della superficie agricola è pari al 98%.

Risultano censite al 1996 n.3.251 imprese, n.3.471 unità locali e

n.524 unità locali artigiane. Al censimento ISTAT 1991 le unità locali

per il commercio erano pari a n.1.863 con 1.066 autorizzazioni al

commercio al minuto e n.521 autorizzazioni per commercio ambulante,

n.14 supermercati alimentari e n.1 grande magazzino.

Il territorio è suddiviso in 130 zone censuarie (tavola di analisi n.1).

Nella Tabella 1 è riportata l'estensione delle singole unità censuarie e

la densità abitativa corrispondente. Sono evidenti aree con

elevatissima densità (>50.000 ab./kmq).

La parte vecchia di Casoria si trova sulla statale 87 (sannitica), la

frazione di Arpino è situata sulla statale di Via delle Puglie, in continuità

con Napoli; Casoria è inoltre attraversata da una fitta rete di strade

extra-urbane e autostradali (lunghezza totale 15 km), da strade

urbane con elevato traffico (lunghezza totale 16 km) e da tre linee

ferroviarie (per un totale di 9 km di linee ferrate). La tavola di

analisi n.2 riporta in dettaglio l'ubicazione delle reti infrastrutturali viarie

e ferroviarie.

Zonizzazione acustica di Casoria

20.

Vaste aree del territorio comunale sono impegnate per attività

prettamente industriali (1,6 km2) e per attività commerciali a larga scala

(2,3 km2). Esiste un vasta area (0,25 km2), denominata area ex-ovulo,

circondata da strade extra-urbane la cui destinazione, al momento, è

ancora incerta. L'ubicazione delle diverse aree commerciali ed

industriali così come individuate dal PRG e da indagini in loco è

riportata nella tavola di analisi n.3.

Il Comune di Casoria confina anche con l'aeroporto di Capodichino.

La tavola di analisi n.4 riporta l'ubicazione di tutti i complessi

scolastici in sede propria compresi quelli in costruzione, l'ubicazione

dell'unico complesso con funzione ospedaliera e delle due aree

destinate a verde pubblico (nel centro ed alla frazione Arpino).

La quasi totalità del territorio di Casoria presenta una diffusa

commistione di aree abitative, commerciali, artigianali ed industriali. La

documentazione fotografica riportata nella tavola di analisi n.5

descrive sinteticamente quanto affermato. La fitta rete di infrastrutture

viarie primarie ha incentivato lo sviluppo di attività commerciali su

grande scala a cui spesso sono affiancate aree residenziali.

L'abusivismo edilizio ha, peraltro, determinato una chiara incongruenza

tra il PRG e lo stato di fatto, inoltre alcune aree industriali sono state

dismesse ed è necessario procedere ad una loro diversa destinazione.

Tutto ciò ha determinato una revisione del PRG che è attualmente in

corso di definizione.

Zonizzazione acustica di Casoria

21.

TAB.1 DENSITA' ABITATIVA

N° ZONA CEN.

Superficie mq.

Abitanti Densità ab./kmq.

N° ZONA CEN.

Superficie mq.

Abitanti Densità ab./kmq.

N° ZONA CEN.

Superficie mq.

Abitanti Densità ab./kmq.

1 2.829 15 5302 44 33.467 725 21663 87 122.580 6 49

2 23.857 694 29090 45 35.867 880 24535 88 122.445 686 5603

3 32.126 857 26676 46 17.648 834 47257 89 40.579 0

4 15.697 551 35102 47 21.674 352 16241 90 140.736 1267 9003

5 23.616 864 36585 48 24.302 6 247 91 45.856 0

6 33.383 534 15996 49 4.292 135 31454 92 6.260 245 39137

7 16.507 879 53250 50 126.959 8 63 93 17.321 358 20669

8 25.792 986 38229 51 60.869 600 9857 94 49.632 791 15937

9 29.120 710 24382 52 51.031 543 10641 95 140.146 436 3111

10 38.811 500 12883 53 175.357 444 2532 96 48.226 1120 23224

11 23.193 45 1940 54 241.769 857 3545 97 85.937 1142 13289

12 95.096 617 6488 55 210.559 763 3624 98 2.141.374 98 46

13 2.844 0 56 306.932 700 2281 99 801.391 13 16

14 9.829 699 71116 57 392.710 1727 4398 100 7.656 165 21552

15 17.200 667 38779 58 327.423 180 550 101 21.157 900 42539

16 22.376 795 35529 59 21.635 435 20106 102 4.464 3 672

17 28.827 820 28446 60 193.994 1382 7124 103 17.357 537 30939

18 9.780 447 45706 61 25.554 381 14910 104 24.163 561 23217

19 17.506 547 31246 62 120.812 1468 12151 105 61.613 277 4496

20 16.898 734 43437 63 26.798 348 12986 106 23.478 1114 47449

21 63.393 660 10411 64 29.027 417 14366 107 10.021 1089 108672

22 20.996 883 42056 65 183.534 1148 6255 108 35.642 1326 37203

23 32.167 486 15109 66 62.081 607 9778 109 17.019 1009 59287

24 16.814 649 38599 67 30.788 484 15720 110 30.502 936 30687

25 4.154 388 93404 68 53.394 746 13972 111 92.876 1312 14126

26 13.562 838 61790 69 34.777 395 11358 112 141.704 1161 8193

27 29.461 1066 36183 70 79.092 915 11569 113 21.161 165 7797

28 13.693 884 64559 71 37.049 540 14575 114 29.543 617 20885

29 9.489 838 88313 72 117.634 819 6962 115 61.330 698 11381

30 10.336 336 32508 73 104.414 0 116 66.693 1269 19027

31 8.557 634 74091 74 209.881 20 95 117 16.557 1115 67343

32 14.501 925 63789 75 111.904 36 322 118 12.573 522 41518

33 5.594 490 87594 76 5.172 0 119 125.362 470 3749

34 10.720 448 41791 77 19.820 504 25429 120 89.999 279 3100

35 24.634 868 35236 78 49.022 642 13096 121 41.593 923 22191

36 19.749 1123 56864 79 34.876 794 22766 122 58.323 551 9447

37 24.876 709 28501 80 17.372 355 20435 123 378.964 40 106

38 48.160 446 9261 81 161.023 3 19 124 248.927 510 2049

39 66.378 825 12429 82 101.506 826 8137 125 151.789 934 6153

40 16.178 741 45803 83 14.028 0 126 18.324 1260 68762

41 42.161 711 16864 84 42.743 611 14295 127 292.031 736 2520

42 1.838 0 85 55.197 850 15399 128 710.490 438 616

43 29.650 453 15278 86 53.719 85 1582 129 77.124 790 10243

130 206.126 0

Zonizzazione acustica di Casoria

22.

4 CRITERI PER LA REDAZIONE PER PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA

La metodologia scelta per la predisposizione del Piano di

Zonizzazione acustica del Comune di Casoria è stata quella riportata

nelle Linee Guida della Regione Campania.

Le priorità dello strumento urbanistico in vigore ed in itinere, sono

state integrate con i parametri, ed i relativi valori numerici, per la

descrizione dell’uso attuale del territorio.

Gli strumenti di base per la zonizzazione acustica del territorio

comunale sono classificabili in :

documenti urbanistici

rilevazioni sulla reale fruizione del territorio

Nella redazione del piano di zonizzazione acustica non si è tenuto

conto delle verifiche fonometriche dei livelli di rumore esistenti che

saranno invece necessarie per la successiva fase di redazione di

eventuali piani di bonifica e di scelta delle priorità di intervento.

Peraltro, un approccio al lavoro che contemplasse i dati di

immissione sonora rilevabili sul territorio per definire il piano di

zonizzazione acustica sarebbe certamente non corretto sia perché in

contrasto con l’art.4 della legge n.447, in quanto sarebbero ignorate le

destinazioni d’uso preesistenti, sia perché si verrebbe così a

determinare – e si accetterebbe - una suddivisione del territorio basata

solo sulla situazione rumorosa in essere.

Quanto affermato è coerente anche con quanto riportato nelle Linee

guida per la zonizzazione acustica del territorio della Giunta Regionale

della Campania- Assessorato all’Ecologia e alla tutela dell’Ambiente

(Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.11 del 22 febbraio

1996). In tale documento è ribadito che l’individuazione delle

caratteristiche di ciascuna zona acustica è legata alla effettiva e

prevalente fruizione del territorio, tenendo conto delle destinazioni di

Zonizzazione acustica di Casoria

23.

piano regolatore - e delle eventuali varianti in itinere del piano

regolatore stesso - nonché della situazione topografica esistente.

Nella individuazione delle zone, è stata data priorità alla

identificazione delle classi a rischio maggiore ( V e VI) e di quella

particolarmente protette (I). In questi casi sono prevalenti i criteri di

fruizione del territorio e di destinazione del piano regolatore.

In particolare, per classe V si intende un’area con insediamenti di

tipo industriale e presenza di abitazioni, mentre per classe VI si intende

un’area monofunzionale a carattere esclusivamente industriale.

Per aree particolarmente protette si intendono le aree ad uso

scolastico, quelle ad uso ospedaliero (ospedali e case di cura), quelle

destinate a parco ed aree verdi e, comunque, tutte quelle per le quali la

quiete sonica é rilevante per la loro fruizione. Dalle aree verdi sono

escluse le piccole aree verdi di quartiere e le aree a verde per uso

sportivo. Per queste la quiete sonica non è un elemento strettamente

indispensabile per la loro fruizione. Fanno ugualmente eccezione le

strutture scolastiche o sanitarie inserite in edifici adibiti ad abitazioni o

ad uffici; tali strutture sono state classificate secondo l’area di

appartenenza degli edifici che le inglobano.

Sul territorio di Casoria non sono state individuati grandi parchi

(Classe Ic) e pertanto, al di fuori delle aree scolastiche, non esistono

aree dove la quiete acustica è elemento essenziale. Le aree comunali

a verde attrezzato di Casoria centro e Arpino sono di fatto aree verde

di quartiere di dimensione limitata, circondate da aree con intensa

attività umana. Per queste aree si è optato per la Classe II.

Per individuare l’appartenenza di determinati territori alle classi II

(aree destinate ad uso prevalentemente residenziale), III (aree di tipo

misto) e IV (aree di intensa attività umana), oltre a tenere conto dei

Zonizzazione acustica di Casoria

24.

criteri di fruizione del territorio e di zonizzazione urbanistica, sono stati

presi in considerazione anche i parametri seguenti:

* densità di popolazione

* densità di attività commerciali ed uffici

* densità di attività artigianali

* densità di attività industriali

* volume di traffico veicolare presente in zona.

La valutazione dei parametri citati è stata legata a valutazioni

statistiche parametrizzate. Ad esempio, i valori di ciascun parametro di

densità sono stati suddivisi in tre classi: bassa, media ed alta densità e

viene associato il valore 1 alla «bassa densità», il valore 2 alla «media

densità» ed il valore 3 alla «alta densità». L’assenza di esercizi

commerciali e di uffici, di attività artigianali o di traffico veicolare, ha

fatto assumere ai relativi parametri valore 0.

Tutte le zone o unità di divisione del territorio per le quali la somma

dei valori dei parametri associati è compresa fra 1 e 4 sono state

proposte per l’assegnazione alla Classe II, quelle per le quali la somma

dei valori dei parametri è compresa tra 5 e 8 sono state proposte per

l’assegnazione alla Classe III ed, infine, quelle per le quali la somma

dei valori dei parametri associati è compresa tra 9 e 12 sono state

proposte per l’assegnazione alla Classe IV. La presenza di piccole

industrie determina da sola l’appartenenza del corrispondente territorio

alla classe IV.

Per quanto concerne la densità abitativa è stato utilizzato un criterio

di confronto tra la densità abitativa (abitanti/ha) dell’area, o dell’unità

territoriale, e la densità abitativa (abitanti/ha) del Comune.

Le aree rurali hanno assunto una classificazione compresa tra la

Classe I (aree rurali residenziali) e la Classe III (aree rurali

caratterizzate da una utilizzazione relativamente frequente di macchine

agricole operatrici).

Zonizzazione acustica di Casoria

25.

Per quanto attiene alla classificazione della rete viaria e delle zone a

ridosso delle strade, si può ritenere che appartengono alla Classe IV le

strade ad intenso traffico (orientativamente oltre 500 veicoli/ora) e,

quindi, le strade primarie e di scorrimento, i tronchi terminali o passanti

di autostrade, le tangenziali, le strade di grande comunicazione, specie

se con scarsa integrazione con il tessuto urbano attraversato.

Appartengono alla Classe III, le strade di quartiere (orientativamente

con un traffico compreso tra 50 e 500 veicoli/ora) e quindi le strade

utilizzate prevalentemente per servire il tessuto urbano. Appartengono

alla Classe II le strade locali (orientativamente con un flusso di traffico

inferiore a 50 veicoli/ora) situate prevalentemente in zone residenziali.

Qualora le strade da classificare siano interne al tessuto urbano, la

zona ad esse propria è limitata dalle superfici degli edifici posizionati

sul fronte strada; in condizioni diverse e , comunque, qualora non

esista una continuità di edifici - schermo, la tipologia classificatoria di

zona della strada si estende ad una fascia di 30 metri a partire dal

ciglio della strada stessa.

Sia la legge quadro sull’inquinamento acustico sia le linee guida per

la zonizzazione acustica redatte dalla Regione Campania consigliano

di non porre a contatto diretto aree, anche appartenenti a Comuni

diversi, caratterizzate da differenza di limiti assoluti di rumore superiori

a 5 dBA. Qualora nell’individuazione delle aree già urbanizzate non sia

possibile rispettare tale vincolo a causa di preesistenti destinazioni

d’uso, si deve prevedere l’adozione di piani di risanamento. Nel

territorio di Casoria, come peraltro in molti comuni con una spiccata

urbanizzazione, non è stato possibile contemplare tale indicazione. La

commistione di zone residenziali con zone industriali è notevole. La

successiva verifica fonometrica individuerà le aree dove sarà

necessario intervenire con opere di risanamento per rispettare i limiti

imposti dalle normative.

Zonizzazione acustica di Casoria

26.

I passi salienti del piano di lavoro utilizzato sono riportati nella Fig.1.

(Fase di acquisizione dati e fase di classificazione).

FIG.1. Metodologia applicata per la zonizzazione acustica

FASE 1 : Acquisizione dati ed informazioni

Lettura dello strumento

urbanistico vigente PRG

Individuazione degli assi

stradali principali e della loro

densità di traffico veicolare

Dati ultimi censimento

ISTAT

Dati reperibili all’Ufficio

Statistica del Comune

RILIEVI IN SITU

Acquisizione dati :

popolazione, numero di

attività artigianali, esistenza

di attività industriali,

esistenza di servizi e di

attrezzature

Individuazione di aree protette :

ospedaliera, scolastica, verde pubblico, storico archeologica.

Zonizzazione acustica di Casoria

27.

FASE 2 : ZONIZZAZIONE ACUSTICA

Raggruppamento di unità con stessa classificazione in zone

acusticamente omogenee

Suddivisione del territorio in unità

In base alle indicazione del PRG ed alle attuali destinazioni d’uso,

il territorio è stato suddiviso in un certo numero di unità.

Attribuzione punteggi alle singole unità in base ai dati attuali e

futuri di :

densità di popolazione

densità di esercizi commerciali e di uffici

densità di attività artigianali

volume di traffico presente in zona

Classificazione delle unità in base al punteggio raggiunto

Classificazione delle strade in base al volume di traffico attuale e

futuro

Controllo della coerenza della classificazione con le

previsioni del PRG

Zonizzazione acustica di Casoria

28.

Nella stesura del piano zonizzazione acustica sono state individuate

alcune aree sulle quali sono in corso studi e progetti per la ridefinizione

della destinazione. Per queste aree l'Amministrazione ha fornito

indicazioni sulle elaborazioni progettuali in corso. Sulla base di tali

indicazioni è stato possibile definire una classificazione acustica che,

ovviamente, sarà operativa allorquando le aree avranno assunto la

nuova connotazione.

In particolare:

area ex Resia

Si tratta di un'area dismessa di circa 100.000 mq. di superficie a

prevalente destinazione urbanistica industriale, mentre circa 22.000

mq. sono destinate ad attrezzature collettive di livello comunale. L'area

è oggetto di un Piano di Insediamento Produttivo, nel quale sono

previste la localizzazione di are per piccola e media impresa e strutture

di servizio alle imprese. L'amministrazione comunale ha previsto di

dotare anche l'area a destinazione pubblica, di un Piano

Particolareggiato, sempre nell'ambito del P.I.P., in cui si prevede la

realizzazione di un parco pubblico, prospicente su via Bissolati. In

riferimento alle aree a destinazione produttiva, il Comune di Casoria

utilizzerà fondi regionali per la infrastrutturazione delle stesse aree.

A quest'area è stata assegnata la Classe IV (area di intensa attività

umana).

Area ex Rhodiatoce e ex Tubibonne

Si tratta di due aree dismesse, inserite nel tessuto urbano

consolidato, ad oggi hanno destinazione urbanistica di zona G,

terziario-commerciale; entrambe le aree sono oggetto di uno Studio di

fattibilità ad oggi in fase di espletamento. Nel richiamato Studio di

fattibilità l'amministrazione Comunale ha richiesto nel capitolato tecnico

di prevedere il recupero e la riqualificazione delle aree dismesse,

finalizzato alla realizzazione di strutture produttive ecocompatibili, di

Zonizzazione acustica di Casoria

29.

servizi e funzioni per la collettività. Quindi per entrambi le aree sono

previste funzioni integrate di piccole attività produttive, di attrezzature

pubbliche a scala urbana e di strutture terziario commerciali.

La descrizione non permette una chiara identificazione della Classe

acustica corrispondente. Se nel progetto esecutivo dell'intervento

saranno predominanti le funzioni di servizio alla collettività l'area

potrebbe ricadere nella Classe III (aree di tipo misto), se invece sarà

predominante la destinazione ad attività produttive l'area dovrà

ricadere nella Classe IV (aree di intensa attività umana). Per questo

motivo le aree sono state classificate come aree di transizione III-IV,

rimandando l'assegnazione definitiva nella fase di stesura dei piani

particolareggiati (art. 4 delle norme di attuazione del PZA)

Area Calcobit

L'area ubicata nei pressi dell'asse territoriale di collegamento della

Circumvallazione esterna ad oggi ospita ancora un'industria per la

produzione di calcestruzzo. Per essa è stato approvato

dall'amministrazione comunale un Accordo di Programma per la

delocalizzazione del complesso industriale ritenuto insalubre, la

realizzazione di un complesso multifunzionale per intrattenimento e

tempo libero, in cui è previsto, tra l'altro, la realizzazione di 11 sale

cinematografiche. Per la nuova destinazione e considerate le attività

previste all'area è stata assegnata la Classe IV.

Area P.E.E.P. Casoria centro

Si tratta di un comparto urbano a destinazione residenziale, sia di

tipo pubblico che agevolata. Per tale area sono in atto le procedure

relative ad un programma di riqualificazione urbana finalizzato alla

realizzazione di infrastrutture pubbliche.

Le indicazioni fornite dall'amministrazione permettono di prevedere

una destinazione dell'area coerente con la zona prevalentemente

Zonizzazione acustica di Casoria

30.

residenziale limitrofa. Pertanto all'area è assegnata la Classe II (aree

destinate ad uso prevalentemente residenziale).

Area Ovulo

L'area è situata al centro di un sistema di infrastrutture autostradali

ed è completamente inedificata. Il P.R.G. vigente individua l'area come

"Terminal Autostradale", in cui non sono ben specificate quali funzioni

dovrà accogliere. L'amministrazione ha inserito tale area all'interno

dello Studio di Fattibilità già citato per le aree ex Rhodiatoce ed ex

Tubibone, quindi si prevede di individuare per l'area una serie di

funzioni del tipo già descritto e, vista l'estensione dell'area, si prevede

anche la creazione di un parco pubblico.

Anche in questo caso non è possibile procedere ad una

classificazione acustica definitiva. Le funzioni previste potrebbero far

ricadere l'area nella Classe III o nella Classe IV a seconda degli

elementi predominanti. L'area è stata pertanto classificata come area

di transizione III-IV, rimandando l'assegnazione definitiva nella fase di

stesura de piano particolareggiato (art. 4 delle norme di attuazione

del PZA).

Area ex A.d.S.

Il complesso industriale dismesso dell'ex A.d.S. è stato

recentemente riattivato per la produzione industriale di tondini di

acciaio per l'edilizia, pertanto continuerà ad avere destinazione

esclusivamente industriale (classe VI).

Zonizzazione acustica di Casoria

31.

5 DESCRIZIONE DELLA NORMATIVA DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI

ZONIZZAZIONE ACUSTICA.

Per una efficace applicazione del Piano di Zonizzazione Acustica,

quale primo elemento di una politica di difesa del territorio rispetto

all’inquinamento acustico e come supporto agli strumenti

programmatori, è necessario corredare il Piano con un regolamento di

attuazione nel quale sono specificate le finalità, gli obblighi, le

competenze, i soggetti promotori, gli organi per il controllo ed infine le

sanzioni.

Il regolamento del Piano deve contenere anche specifiche norme di

prevenzione. Infatti, prima di procedere ad un’opera di risanamento

acustico dell’esistente che richiede tempi mediamente lunghi, è

necessario porre le condizioni affinché lo sviluppo di nuove attività

produttive e di nuove infrastrutture non alteri o peggiori la situazione

esistente dal punto di vista dell’inquinamento acustico ambientale.

Un’opera di prevenzione è necessaria e deve essere articolata

attraverso l’introduzione di norme chiare ed efficaci alle quali i cittadini,

i soggetti imprenditoriali ed il governo politico amministrativo del

Comune devono attenersi.

E’ parte integrante del piano la normativa di attuazione che è articolata

in quattro capitoli.

Nel CAPO I, dedicato ai principi generali, sono riportate le definizioni

dei parametri acustici e delle zone corrispondenti alle diverse classi

(art.1); le finalità del Piano (art.2); gli effetti dell’adozione della

Zonizazione Acustica sugli strumenti urbanistici (art.3) e le modalità di

aggiornamento e revisione del Piano (art.4).

Il CAPO II introduce le norme di salvaguardia ambientale e disciplina le

attività rumorose. Nell’art.5 sono individuate le attività potenzialmente

responsabili di inquinamento acustico ai cui responsabili della gestione

Zonizzazione acustica di Casoria

32.

e/o utilizzazione compete il rispetto dei limiti massimi di rumorosità

riportati in allegato alle norme di attuazione. L’art.6 stabilisce i limiti alla

fruizione del patrimonio edilizio per attività funzioni e/o per

l’installazione di impianti in grado di dar luogo ad effetti di inquinamento

acustico. E’ introdotto il concetto della delocalizzazione delle attività

artigianali più rumorose, della non realizzazione di attività ad elevato

impatto acustico (ad es. dancing, attività commerciali polifunzionali)

all’interno di edifici destinati ad abitazioni; della localizzazione lontano

da aree abitative di complessi sportivi particolarmente rumorosi.

Norme specifiche sulla prevenzione sono introdotte negli articoli

successivi.

La domanda di nuove attività produttive (art.7) ed il progetto di nuove

infrastrutture e/o potenziamento di infrastrutture esistenti (art.9),

dovranno essere corredate da idonea documentazione (relazione di

impatto acustico) dalla quali deve risultare evidente il rispetto dei limiti

massimi di rumore stabiliti per le diverse aree e zone comunali.

Nell’art.8 è affrontato, sempre in maniera preventiva, il problema delle

difesa passiva dal rumore; nel progetto di nuove costruzioni (abitative,

scuole, ospedali, ecc.) e/o nella ristrutturazione di questi complessi si

dovrà contemplare la necessità di un adeguato fonoisolamento

utilizzando materiali e/o sistemi idonei. Nell’art.10 è posta la questione

dell’impatto acustico di Piani urbanistici esecutivi.

Il CAPO III è dedicato alla disciplina delle attività rumorose temporanee

il cui esercizio, seppur in deroga rispetto ai limiti di rumorosità stabiliti

dalla normativa, deve essere autorizzato dall’Amministrazione

Comunale. Sono esaminati i cantieri edili e stradali (art.12), le

manifestazioni all’aperto in luogo pubblico (art.13), l’utilizzo di

attrezzature rumorose ma con carattere temporaneo (art.14) (macchine

da giardino, altoparlanti, allarmi antifurto), la coltivazione delle cave dei

materiali (art.15), il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani (art.16).

Zonizzazione acustica di Casoria

33.

Per ognuna di tali attività temporanee sono stabiliti prescrizioni in

termini di livelli sonori massimi consentiti e limitazioni temporali.

Il CAPO IV è invece dedicato sia alla vigilanza del rispetto delle norme

sia alle sanzioni amministrative per l’inosservanza del regolamento.

I molteplici compiti di prevenzione e controllo affidati

all’Amministrazione Comunale, riportati nella normativa nazionale ed in

quella di attuazione del Piano di Zonizzazione Acustica, richiedono,

come peraltro già effettuato in altri comuni, l’istituzione di uno specifico

servizio con competenze appropriate.